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#Musica Per Commenti Sonori
soulmusicsongs · 2 years
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Polyphony - Sandro Brugnolini (Musica Per Commenti Sonori, 1969)
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enkeynetwork · 7 months
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theretirementhome · 4 years
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Sandro Brugnolini - Grace
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levysoft · 3 years
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Lo-fi hip hop: musica triste per fogli di calcolo
Che suono fa la quarantena? Lo-fi hip hop. Che suono fa l’orizzonte distopico della pandemia? Lo-fi hip hop. Che suono fa la generazione Z? Lo-fi hip hop. E la tristezza?, internet?, la produttività?, il relax? Lo-fi hip hop, senza dubbi.
Si esagera, ma per chiunque ci si avvicini il lo-fi hip hop sembra capace di rispecchiare porzioni sempre più estese di un sentire comune in maniera immediata, prima di qualsiasi forma di comprensione. Intercetta alcuni tratti del mondo di cui riflette in cambio una versione quintessenziale, il minimo comun denominatore o il simbolo di non si capisce bene cosa; o forse interseca il nucleo di pulsioni alla base delle sue manifestazioni più allucinate: una scatola nera che contiene un mistero o una verità al più basso grado di astrazione.
Molto suona come il lo-fi hip hop, ma è più difficile dire come suoni il lo-fi hip hop. Didascalicamente, è un genere musicale che nasce a metà degli anni dieci e si diffonde quasi interamente su internet, in un iniziale disinteresse dell’industria musicale per cui si crea il fenomeno (molto Gen Z) di artisti con milioni di ascolti che, paradossalmente, nessuno ha mai sentito.
Influenze e origini sono materia di discussione: muzak, smooth jazz, il chopped and screwed e il rap sperimentale di J-Dilla, precursore, padre e pioniere; la disperazione atmosferica del soundcloud rap. Allo stesso modo si inserisce nel continuum della internet-music nostalgica (hypnagocic pop, chillwave, hauntology, vaporwave): l’hip hop oggi è anche un’enorme piattaforma che rimedia le estetiche di generi musicali passati. Qui forse siamo al suo momento vapor.
I canali di diffusione più tipici sono le playlist curate su YouTube, che trasmettono live 24/7. I numeri sono da fenomeno globale: Chilled Cow, per fare un esempio, conta milioni di iscritti e la playlist “lo fi hip radio – beats to study/relax to”  viene ascoltata stabilmente da migliaia di ascoltatori.
A marzo 2020 YouTube ne ha interrotto per sbaglio lo streaming, generando uno dei video più lunghi della piattaforma – tredicimila ore – creando una piccola rivolta sui social, che ha attirato l’attenzione della stampa, dell’industria discografica, dei memer, di Tik Tok.
Le playlist oggi sono nell’ordine delle centinaia e sono diffuse su tutti portali di streaming. Ascoltarle significa immergersi in un flusso infinito di tracce strumentali dai suoni lenti (tipicamente tra i 70 e i 90 Bpm – la trap, per capirci, sta sui 140), morbidi, malinconici e, soprattutto, ossessivamente ripetitivi. Il procedimento più tipico è il loop di una base hip hop, con spesso elementi sonori del jazz. Di solito la fruizione è passiva: è un sottofondo musicale per studiare o rilassarsi o lavorare – il fatto che siano considerate attività equivalenti ne costituisce uno degli aspetti più interessanti e dà al genere quel tocco di distopia che fa molto al passo coi tempi; di solito si tira in ballo, e probabilmente a ragione, l’erosione della differenza tra tempo del lavoro e tempo dello svago del capitalismo del XXI secolo (qui ne parla approfonditamente Elia Alovisi su Vice).  
Il termine lo-fi sta per low-fidelity. Si riferisce alla pulizia del suono, che è bassa; è un suono sporco. Ma è una faglia concettuale che al netto della sonorità crea un solco in cui si tracciano i confini tra diverse estetiche contemporanee: secondo la distinzione di Adam Harper (si può leggere in Musica Hi-tech, di Riccardo Papacci, Aracne): di solito è lo-fi la musica di “controcultura”. Il suono sporco rimanda all’immediatezza e all’autenticità (il garage rock, il punk, l’indie rock, il grunge), a qualcosa di umano, al calore del passato e si oppone a tutto quello che ne costituisce il contrario: il mercato, il non umano, le macchine, i suoni digitali.
La trap è al versante opposto: è tutto accelerato: l’iperviolenza, l’identificazione spirituale con le campagne di posizionamento dei brand globali, l’immaginario sempre eccessivo, la sacralità dei soldi e l’autotune che disegna traiettorie vocali solo parzialmente umane. Oggi Lo-fi è una categoria slegata dal contesto tecnologico in cui nasce: i produttori aggiungono effetti che sporcano la qualità sonora su un materiale di partenza che di solito è pulito, per creare una patina analogica, nello stesso modo in cui si aggiunge la grana alla foto sui social.
Suoni lenti, artisti senza nome, malinconia, ritmi ossessivi e ipnotici, ossessione per il passato; un senso di stasi sonoro: l’effetto di queste playlist è quello di partecipare a un umore (Kina, producer italiano, tra i principali esponenti del genere, per riferirsi alle sue tracce parla di “mood”)  o di esplorare un paesaggio emotivo. Qualcosa di caldo, dolce e accogliente che sa di calma, di un isolamento dal mondo, di casa o di un rifugio e cosparge i timpani di liquido amniotico; qualsiasi cosa stia nel punto logico opposto a un modo accelerato.
Tutto, veramente tutto, nel lo-fi hip hop cospira precisamente a produrre questa sensazione, come una formula alchemica. I beat strumentali teoricamente servono a studiare, rilassarsi o eccetera, ma come fai musicalmente a creare le condizioni per una concentrazione assorta? Qual è il non detto su cui si fonda questo discorso?  
In realtà di non detto c’è poco ed è tutto in bella vista: basta scorrere le discussioni sulle live-chat, i commenti sotto le tracce su Youtube o le dichiarazioni dei musicisti per comprendere l’oro verso cui stanno correndo. “It’s the feeling of losing all my anxiety”, dice Beowulf a Mtv.
Fudasca, invece, altro esponente italiano, a Repubblica ha dichiarato che è una musica “motivazionale e generazionale”, che vuole essere “non una medicina, ma un aiuto” e va al punto senza mezzi termini “noi ci rivolgiamo a chi ha problemi di ansia o depressione, e tra quelli nella mia generazione sono in tanti” – incidentalmente, ha ragione, le statistiche denunciano numeri da epidemia su suicidi, ansia, depressione e solitudine per la generazione Z.
Che sia una musica che si prefigga uno scopo, per quanto vago, è evidente nel rapporto con il passato. Veniamo da almeno un decennio di discussioni sulla retromania della cultura contemporanea. La tesi di Simon Reynolds, semplificando, è che potendo disporre dell’enorme archivio di internet e incapaci di creare una novità stilistica, la cultura degli anni zero non ha fatto che riproporre in continuazione gli stili del passato. La nostalgia rimanda a una dimensione più semplice, più autentica e in fin dei conti a una verità più piena, più umana – il luogo dove attingere a dei depositi di senso di cui il presente sembra sprovvisto. “The genre”, dice ancora Beowulf, “is in itself nostalgia” e verrebbe da pensare di essersi trovati di fronte al ritorno in grande stile dellaretromania. Ma le cose sono più complesse.
Se prima il passato era un fine, un oggetto estetico in quanto tale (il vintage, per dirne una) qui la nostalgia è cosciente di sé, del suo uso e della sua funzione. Come i ritmi ossessivi, il rumori della pioggia, un certo immaginario kawaii che ne è la controparte visuale (la gif della sad girl che studia in loop), come i testi tristissimi o romanticissimi (di solito le tracce sono strumentali, ma non sempre, death bed, hit globale di Powfu, è letteralmente una fantasticheria di morte freudiana con tanto di “rifatti una vita, spero troverai qualcun altro, guarda il tuo futuro marito e suo figlio” sussurrato all’amata) insomma il passato come tutto il resto è uno strumento per creare il mooddelle tracce.
Infatti del passato è esibita la finzione. Può essere quella di un Giappone immaginario che rimanda all’infanzia o un passato inventato. Non ricordato, ma creato (e il pubblico ne è assolutamente cosciente: commento tipico su Youtube: mi fa sentire la mancanza della ragazza che non ho mai avuto). Nessuno zoomer si sognerebbe di aprire un hamburgeria gourmet e cercare il senso della vita nelle ricette autentiche di una volta, ma di passeggiare dentro quella nostalgia, di usare quel senso di calma per rendere tollerabile un presente spettrale ed esausto (e quindi usarla per lavorare, studiare), quello sì.
Non c’è un reale feticismo degli anni Ottanta, dei Novanta o di qualsiasi epoca più semplice: l’aspirazione più pura del lo-fi hip non è di “suonare come”, ma proprio quella di essere una benzodiazepina. Di produrre quel senso di dissociazione da sé stessi, di distanza dai propri conflitti irrisolti, di produrre il ronzio chimicamente indotto che sostituisce i pensieri e ossessivi e, muto, ti racconta che persona potresti essere senza i pesi psicologici che trascini.
Non è una novità, la xanax music è una tendenza che ha travalicato i generi e si è imposto come vero e proprio trend per tutti gli anni dieci. Innerva il nucleo bifronte della trap (a ogni Versace salmodiato dai Migos fa eco il Percocet – che è un forte antidolorifico a base oppiodi, in realtà – ripetuto ossessivamente da Future in Mask off) il pop malinconico di Lana Del Rey e qualsiasi cosa sia quello che fa Billie Eilish. Qui è nella sua forma pura, distillata.
Il rapporto tra la musica e la chimica è sempre stato una cartina di tornasole per indagare lo spirito del tempo: la voglia di un mondo nuovo della nuova stagione del rock è tutta nella visione degli psichidelici, le opposte pulsioni nichiliste del punk e della musica da club sono incorniciate idealmente dagli oppiodi e dalla cocaina. L’uso degli empatogeni nei rave, con la possibilità di creare qualcosa di simile a un amore infinito, ma per una sera, racconta tutto di una sottocultura che voleva creare degli spazi temporaneamente utopici.
Il suono ansiolitico del lo-fi hip hop resta contradditorio: è presto per capire quali sia la forma del desiderio di una generazione. Ma qualcosa si sente forte e chiaro, è detto con dolcezza ed è detto ossessivamente. Parla dell’ansia di un presente impossibile, lamenta la proverbiale assenza di alternative, la voglia di un rifugio dal quale navigare ed esprime una pulsione nichilista, una pulsione di morte, ma ecco, senza morte, la ricerca di vuoto lambito da una calma amniotica e da una tristezza pulviscolare. Più che un sogno o un desiderio, è uncerto modo di rifiutare capace di essere cinico e allo stesso tempo dolce, e però di rifiutare un intero mondo, in blocco.
lofi hip hop radio - beats to relax/study to: https://www.youtube.com/watch?v=5qap5aO4i9A
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igazikutya · 4 years
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Zajok a nappaliból – Traxelektor 2020 06
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Megjelenések:
Against All Logic - Illusions of Shameless Abundance [2020, Other People][EP] Clouds - Arkiv2 «Cold Eye»[2020, Track ID][LP]
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Coil - A Prison Of Measured Time [2020, Old Europa Cafe][EP]
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Commodo - Loan Shark [2020, Black Acre][EP] Group A - anOther [2020, Mannequin][LP]
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HHY & The Macumbas - Camouflage Vector Edits From Live Actions 2017-2019 [2020, Nyege Nyege Tapes][EP] Jensen Interceptor - Strings Of Fear [2020, Pinkman][EP] Kanthor - Mathème [2020, Shaded Explorations][EP]
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Low Budget Aliens - Junk DNA [2020, xpq][LP] Mike Nylons - Eneme I [2020, Farbwechsel][LP] https://farbwechsel.bandcamp.com/album/eneme-i Two Fingers - Fight! Fight! Fight! [2020, Nomark][LP] Vril - Bad Manners 4 [2020, Bad Manners][LP]
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Traxelektor:
Spotify playlist: https://open.spotify.com/playlist/25amQCbIxxyJ5DOKSWnRf5 (44/60) Against All Logic feat. Estado Unido & FKA Twigs – Alucinao [Illusions Of Shameless Abundance, Other People] Against All Logic feat. Lydia Lunch - Illusions of Shameless Abundance [Illusions Of Shameless Abundance, Other People]
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Albino Sound - Black Lagoon [Black Lagoon , Modern Obscure Music] Alva Noto - Uni Blue (JASSS Remix) [Unieqav Remixes, Noton] Alva Noto - Uni Normal (Ben Frost Remix) [Unieqav Remixes, Noton] Alva Noto - Uni Sub (Fatima Al Qadiri Remix) [Unieqav Remixes, Noton] Blancmange - Living on the Ceiling (Roman Flügel Remix)[Living On The Ceiling (Roman Flügel Remixes), London]
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Bochum Welt - Color Me (Telefon Tel Aviv Remix) [Seafire Remixes, Central Processing Unit] Bochum Welt - More Light (EOD Remix) [Seafire Remixes, Central Processing Unit] Bochum Welt - More Light (James Zabiela Remix) [Seafire Remixes, Central Processing Unit] Capitol K - Birdtrapper [Birdtrapper , Faith And Industry] Capitol K - Brook [Birdtrapper , Faith And Industry] Capitol K - Morphing Isle [Birdtrapper , Faith And Industry] Chicken Lips - Goldenlips [Goldenlips, Phantasy Sound] Clouds - Gòtha [Arkiv2 «Cold Eye», Track ID] Clouds - Kathedral «Tresspasser» [Arkiv2 «Cold Eye», Track ID] Clouds - Psylo Mapa [Arkiv2 «Cold Eye», Track ID] Clouds - Styxwald [Arkiv2 «Cold Eye», Track ID]
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Clouds - Zeremòn I [Arkiv2 «Cold Eye», Track ID] Clouds - Zeremòn II [Arkiv2 «Cold Eye», Track ID] Coil - Heaven's Blade (Dark Night Mix) [A Prison Of Measured Time, Old Europa Cafe] Commodo - Hot Pursuit [Loan Shark, Black Acre] Commodo - Loan Shark [Loan Shark, Black Acre] Current 909 - Annui (Umwelt Remix) [Something With Black In The Name Remixed, aufnahme + wiedergabe] Exos - Saelu-reitur [Indigo, Figure] Filippo Diana - Notte Pagana [Musica Per Commenti Sonori, Slow Motion] group A - Inhuman Ecstacy [anOther, Mannequin]
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HHY & The Macumbas feat. Adrian Sherwood - Gysin Version [Camouflage Vector - Edits From Live Actions 2017-2019, Nyege Nyege Tapes] HHY & The Macumbas - Wilderness Of Glass Version [Camouflage Vector - Edits From Live Actions 2017-2019, Nyege Nyege Tapes]
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Jensen Interceptor - Leather Athletics [Strings Of Fear, Pinkman] Jensen Interceptor - Strings Of Fear [Strings Of Fear, Pinkman] Kanthor - Apologie du Nom [Mathème, Shaded Explorations] Kanthor - Epitaphe [Mathème, Shaded Explorations] Kanthor - Mathème (Fjäder 'A Midsummer Night's Dream' version) [Mathème, Shaded Explorations] Karenn - On Request [Music Sounds Better With Shoe, Voam] Low Budget Aliens - Bowsers High Court [Junk DNA, xpq] Low Budget Aliens - Geo-Stationary Monument [Junk DNA, xpq] Low Budget Aliens - Home Sick! [Junk DNA, xpq] Mike Nylons - Bear the Bear [Eneme I, Farbwechsel] Mike Nylons - Latte Art [Eneme I, Farbwechsel] Mike Nylons - Maelström [Eneme I, Farbwechsel]
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natural/electronic.system. – Marea [Mantis 02, Delsin] natural/electronic.system. - Rituale [Mantis 02, Delsin] nthng - I Just Am [Hypnotherapy, Lobster Theremin] nthng - Spirit of Ecstasy [Hypnotherapy, Lobster Theremin] nthng - Wave Return [Hypnotherapy, Lobster Theremin]
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Ociya - Ghost Moons (Synodic Mix) [Acid Test 15, Acid Test] Ociya - Gravity Knots (Plasmic Eddy Remix) [Acid Test 15, Acid Test] RAMZi - Coeur Dodu [cocon, FATi] Regis - Calling Down A Curse [Hidden In This Is The Light That You Miss, Downwards] Regis - Everything Is Ahead Of Us [Hidden In This Is The Light That You Miss, Downwards] RIP Swirl - Memory Screen [Hope U Are Well, Public Possession] Shari Vari - Dance Alone (Black Merlin Remix) [Now Remixes, Malka Tuti] The Black Dog – Kärntnertor [Allegory 1 [Red], Dust Science]
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The Grid - Floatation (Special Request Remix) [Floatation (Special Request Remix), Chemical Alley] Tomás Urquieta – Dopamina [Síntesis de Fricción, Insurgentes] Two Fingers - Fight! Fight! Fight! [Fight! Fight! Fight!, Nomark]
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Vril - Free World Order [Bad Manners 4, Bad Manners] Vril - Psionik [Bad Manners 4, Bad Manners] Vril - Scalar [Bad Manners 4, Bad Manners] Zaliva-D - Long Journey [Immorality, Knekelhuis]
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jazzfunkdid · 7 years
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Puccio Roelens ‎– Lipstick
Schema ‎– SCEB947LP‎ – Originally released in 1979. Puccio Roelens ‎– Musica Per Commenti Sonori.
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All'Ambra si celebra la sonorizzazione del film "Sherlock Jr" di B.Keaton
Sabato11 Febbraio al Teatro Ambra una perla per tutti gli appassionati di cinema e musica: la formazione del Freeze Frame Quartet musica dal vivo il film del grande comico americano Buster Keaton, celebre per l'espressione stralunata e triste dei suoi personaggi e soprattutto per la mimica e il talento "acrobatico" delle sue gag. Sherlock Jr. è un film del 1924, che racconta la storia di un proiezionista che sogna di fare il detective. Viene accusato dal suo avversario di aver rubato l’orologio del padre della donna che si contendono. Buster/il proiezionista cerca di discolparsi dall’accusa senza riuscirci, e afflitto dal suo fallimento torna al suo lavoro. Durante la proiezione si addormenta e sogna di essere un grande detective. Nel sogno Buster diventa lo Sherlock Jr del film che sta proiettando, e vivrà la sua straordinaria avventura. Intensa, comica, dolce. Fino al lieto fine. Perché in tutte le storie c’è un lieto fine. O quasi... Questa sonorizzazione è una esperienza a tutto tondo: suggestioni musicali perfette in cui i corpi dei musicisti sul palco si fondono con le figure in movimento sullo schermo. Il cinema si fa teatro, la musica diventa parola che segue e accompagna. Le note colorano la storia in bianco e nero che scorre veloce. Narrazione cinematografica e narrazione sonora, recitazione muta e dita sugli strumenti. Traiettorie parallele non verbali che si intersecano lungo un tema che lascia spazio all’improvvisazione legata all’attimo nelle sue più piccole e mutevoli sfumature. Il FREEZE FRAME QUARTET è composto da Paolo Benzoni – Batteria, Paolo Censi – Pianoforte, Davide Darra – Chitarra, Enrico Monaco – Contrabbasso. Il quartetto all'origine era un trio, nato nel corso del 2003 grazie all’incontro e alla preziosa collaborazione di Pietro Pezzani con Paolo Benzoni ed Enrico Monaco, che insieme approfondiscono il linguaggio dell’improvvisazione jazzistica attraverso la rilettura e l’interpretazione di standard. Nel 2004 danno vita al commento sonoro per il film muto “Nosferatu” del regista tedesco Murnau. Nel 2007, intenzionati a continuare ad esplorare il forte rapporto tra la musica e le immagini di questa pellicola, Paolo e Enrico decidono di collaborare con il compositore e chitarrista Luca Zotti, già autore di diverse sonorizzazioni per f im muti, documentari e video proiezioni. Questa nuova e assestata formazione, il Press Trio, lavora ai commenti sonori per i cortometraggi comici “The High Sign” di Buster Keaton, “In The Park” di Charles Chaplin e “The garage” di Roscoe “Fatty” Arbuckle. Nello stesso anno, da questa esperienza e dalla voglia di continuare a sperimentare intorno alla relazione tra musica e cinema muto, nascono i Freeze Frame Quartet: Paolo Benzoni, Enrico Monaco, Davide Darra e Giovanni Borrelli. Con questa formazione sonorizzano il fi lm “The man with a movie camera” del regista russo Dziga Vertov. Nel 2008 il quartetto realizza la sonorizzazione per il film comico “Good night, Nurse” di Roscoe Arbuckle. Allane del 2013, dopo alcuni cambi di musicisti e l’aggiunta del pianista Paolo Censi, decidono di affrontare l’ennesima sperimentazione e si dedicano alla sonorizzazione del film “Sherlock Jr.” di Buster Keaton, un successo indiscusso. INGRESSO POSTO UNICO € 15. Inizio ore 21. BIGLIETTO RIDOTTO € 10 PER ISCRITTI CONSERVATORIO, GRUPPO CINEMA ALESSANDRIA, SCUOLE DI MUSICA, UNITRE E GRUPPI DI ALMENO 10 PERSONE. TEATRO AMBRA, VIALE BRIGATA RAVENNA 8 - ALESSANDRIA Prevendita dei biglietti presso: SEGRETERIA DEL DLF, Viale Brigata Ravenna 8, 15121 (AL) Tel. 0131 252079, dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00 www.dlfal.it Vendita la sera stessa dello spettacolo, a partire dalle 20. http://dlvr.it/NHcY4w
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soulmusicsongs · 1 year
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Italian Soul
Italian Soul in 11 tracks
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Beat Generation - I Marc 4 (I Marc 4, 1971)
Che Giorno È? - Wess and The Airedales (Vehicle, 1972)
Five Pop Four Pudding - Giovanni Tommaso With The Healthy Food Band (La Banda Del Cibo Salutare, 1970)
Loose - Group Meeting (Daybreak, 1976)
Motuproprio - Sandro Brugnolini (Musica Per Commenti Sonori, 1969)
Pasta and Fagioli - Alan Taylor ‎(Pasta & Fagioli / A Song For You = A Te Sola, 1977)
Polyphony - Sandro Brugnolini (Musica Per Commenti Sonori, 1969)
Prisencolinensinainciusol - Adriano Celentano (Nostalrock, 1972)
Silence - Roxy Robinson (Silence / Movies, 1976)
Slot Machine - The Duke Of Burlington (The Duke Of Burlington, 1970)
An Ugly Person - Orchestra Diretta Da Puccio Roelens (Quelli Belli Come Noi / An Ugly Person, 1969)
More Soul Songs
Funk from Spain in 12 tracks
Funk from Belgium
Soul from Holland  
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soulmusicsongs · 2 years
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Soul Around The World in 19 tracks
Soul Around The World: Soul music became popular around the world, influencing countless artists across the world. We’ve put together a list with 19 tracks.
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Autopsie D'un Complot - Ahmed Malek (Musique Originale de Films, 1978) - Algeria
Aw'ye Douba Ke - Cissé Abdoulaye (Les Vautours, 1978) - Burkino Faso
Blow'Way - Lancelot (Afro'Dadian / Blow'Way, 1971) - Trinidad & Tobago
Cuarto Oscuro - Los Sirios (Versos A Mamá / Cuarto Oscuro, 197?) - Peru
Ebo Lala - Mulatu Astatke (New York - Addis - London - The Story Of Ethio Jazz 1965-1975, 2009) - Ethiopia
Eying Abe - Rejolby Et L'Unite Jazz (Henriette / Eying Abe, 1975) - Cameroon
Fun-K-City - Julio Gutierrez ‎(Fun-K-City / Revival, 197?) - Cuba
Jerk Vidé - David Martial (Lucie, 1966) - Martinique
Leaving Right Away - Swingshift (Make It, Break It, Take It / Leaving Right Away, 1971) - Australia
Life's Song - Los Brandis Con Maria Nevada (Life's Song, 1974) - Spain
Motuproprio - Sandro Brugnolini (Musica Per Commenti Sonori, 1969) - Italy
Mundo Cão - Erasmo Carlos (Sonhos E Memórias 1941 - 1972, 1972) - Brasil
Que Bandeira - Evinha (Cartão Postal, 1971) - Brasil
Red Light Lady - Ophélia (Ophélia, 1979) - Dominica
Search Me - O'Dili and Gil (Persecution, 1978) - Nigeria
Soul Grooving - Mr. Soul and The Groovers (Soul Grooving / Return To Me, 1974) - Costa Rica
Torta De Pan - La Retreta Mayor (La Retreta Mayor, 1976) - Venezuela
Uskhandama-Yeza - The Tulips (Uskhandamayeza, 1978) - South Africa
Walk Back - The Beachers (Africa Caliente, 1968) - Panama
More Soul Music
Soul Around The World in 13 tracks
Soul Around the World in 20 tracks
Soul Around The World in 22 tracks
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soulmusicsongs · 2 years
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Motuproprio - Sandro Brugnolini (Musica Per Commenti Sonori, 1969)
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