Io non sono solo il surrogato cinematografico di Fellini. Sono mille altre cose. Sono lo straniero oltre la porta, le notti bianche e le sue ultime lune. Sono i silenzi sorretti del volo, quella telefonata in una giornata particolare. Io Sono la crisi come in 8½ . Sono la notte tutta da vivere, per non essere mattiniero. Sono la decima vittima in una cronaca familiare, nelle pagine di una cronaca rosa, nei racconti d'estate sotto il tuo ombrellone, in una domenica d'agosto. Sono quel matrimonio all'italiana, ma del divorzio non ne ho voluto mai parlare. Io sono il nemico di mia moglie, il bell' Antonio, il casanova, il bigamo, l'assassino. Sono stato i suoi giorni d'amore, il mondo nuovo, il medico e lo stregone , la dolce vita, la rappresaglia. Sono amore e guai; però peccato che sia una canaglia per essere la "divina creatura" e quasi quasi, non ci credo. Sono il fantasma d'amore, e per qualcuno sono stato il momento più bello, come i diamanti a colazione. Sono Enrico IV ma a cavallo non ci salgo! Sono oci ciornie, ma resto allegro. Sono un piatto di maccheroni, condiviso. Sono la grande abbuffata del mio piatto preferito. Todo modo, "un prete molto cattivo" ma nella mia fede ci sono tre vite e una sola morte, e mi voglio ribellare! perché?! io, sono la febbre di vivere. Adesso, dimmelo tu, chi sono io?
Sophia Loren in Peccato che sia una canaglia (1954)
Italian postcard by Rotalfoto, no. 449. Photo: Documento Film. Publicity still for Peccato che sia una canaglia/Too Bad She's Bad (Alessandro Blasetti, 1954).
Lombardia canaglia La vedova Moratti sembra avere rinunciato l'idea di vaccinare in base al Pil. Le vili aggressioni condotte sul web e sui media hanno costretto la neo-vicepresidente e neo-assessora al Welfare della Lombardia alla ritrattazione. Peccato perché era una buona idea, sebbene migliorabile come ogni buona proposta. Si potrebbe vaccinare su base d'asta. Chi offre di più si vaccina. Chi non ha soldi si attacca al Covid. Del resto, la struttura ideologica della sanità lombarda è esattamente questa. Se sei solvente, ti accomodi nel reparto ad hoc. Se non lo sei, sei insolvente. Ciò corrisponde a un preciso profilo del codice penale perché l'insolvenza è l'anticamera della bancarotta fraudolenta. Io ho un fratello insolvente, per esempio. Brava persona, se non fosse per l'insolvenza e un certo vizio di muoversi tra il pro solvendo e il pro soluto. A fine dicembre al Niguarda, ospedale pubblico, gli hanno detto che per le sue due ernie ombelicali ha buone possibilità di essere operato nel 2022. Sono pur sempre possibilità, però buone ossia migliori di quelle cattive (giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026). Se invece arriva abbastanza vicino al decesso, che prima o poi tocca anche ai solventi benché in tutt'altro quadro terapeutico, può rivolgersi con fiducia al pronto soccorso dove è già stato prima di Natale per essere rimandato a casa dopo un paio d'ore visto che, a fronte della sua insolvenza, non era ancora abbastanza grave. È tutto da vedere che sia colpa dell'intasamento da Covid ma il messaggio è lo stesso del chewing-gum dei tempi d'oro: ritenta, sarai più fortunato. (...) Ma in Italia i colossi della sanità privata, tutti con base in Lombardia salvo Angelucci-Tosinvest e tutti di stretta osservanza berlusconiana incluso Angelucci-Tosinvest, hanno una situazione di rischio imprenditoriale zero e non soltanto grazie ai fondi girati sulle prestazioni convenzionate. Per il nuovo oncologico Humanitas di Catania, ad esempio, la Regione siciliana ha messo 30 milioni di euro a fondo perduto per una struttura nuova che sosterrà ulteriormente con i fondi pubblici sanitari fino a un secondo prima che vengano distribuiti gli utili. Quelli non vanno alla Regione ma all'audace entrepreneur privato con rendite che arrivano, proprio nel caso dell'Humanitas, fino al 10% sul fatturato. Se interessa sapere chi è, e chi sono i suoi soci, leggete qui: https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2021/01/18/news/sanita-lombardia-destra-1.358444?ref=HEF_RULLO&preview=true&wt_referer=http://turano.blogautore.espresso.repubblica.it/ Salvare la vita agli insolventi minaccia la ripresa e condanna la Lombardia a una Next Generation di morti di fame. Un rischio da evitare. (...) Gianfrancesco Turano