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#Rappresentanza di Genere
affascinailtuocuore · 3 months
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8 Marzo con l'Unione Donne Italiane, attraverso immagini nel tempo
Quest’anno celebriamo l’8 Marzo con l’ Unione Donne Italiane, in rappresentanza delle tante associazioni  che si occupano da sempre dei diritti della persona e soprattutto  della donna. L’attuale momento  politico-parlamentare richiede una presenza  forte,  attenta  e consapevole a quanto si sta muovendo intorno all’alternanza  della  rappresentanza di genere nella nuova legge…
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queerographies · 15 days
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[Partecipazione, rappresentanza e crimini di genere][Antonio Incampo][Maria Antonella Pasculli]
Obiettivo 5 Agenda 2030: Diritto, Processi e Politiche per la Parità di Genere Titolo: Partecipazione, rappresentanza e crimini di genereScritto da: Antonio Incampo e Maria Antonella PasculliEdito da: CacucciAnno: 2024Pagine: 342ISBN: 9791259653338 La sinossi di Partecipazione, rappresentanza e crimini di genere di Antonio Incampo e Maria Antonella Pasculli I saggi raccolti nel presente volume…
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not-so-wholeheartedly · 4 months
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Non so chi leggerà questo post ma almeno qui posso dire delle cose che non direi da nessuna altra parte. Riguarda la serata delle cover di sanremo, faccio una premessa dicendo che da napoletana non so se abbia mai ascoltato una canzone di geolier e inoltre raramente ascolto quel genere di musica, ma ieri sera c'è stata una rappresentazione palese tra pubblico e social il fatto di come il sentimento anti-meridionalista (la cui sub corrente anti-napoletana) ancora non viene discusso come si deve e viene sminuito dal fatto che siamo noi che ci facciamo film mentali, che ognuno ha i suoi gusti etc.
Ed invece no perchè qua la questione è molto piú complessa: da sempre a sanremo le canzoni che vincono non sono poi quelle che piacciono alla gente e che diventano tormentoni, fino a un paio di anni fa sembrava che nessuno lo guardasse piú questo festival o che comunque chi era in disaccordo non ne faceva una questione di vita o di morte, nè tantomeno ne sono usciti fischi cosi. Ma il fatto che abbia vinto una canzone in lingua napoletana e che molto probabilmente vincerà anche sanremo ha fatto venire il finimondo, ha gettato tutte le maschere dei finti buonisti al quale il napoletano va bene solo se rientra nel quadro prestabilito, se cerca di rompere quella barriera allora non va bene e i fischi sono stati la dimostrazione palese di come tutto quell'odio sia risorto e stia risorgendo sempre di piú.
Anche a me sono piaciute altre canzoni che mi hanno fatto emozionare e non poco, anche io sono d'accordo sul fatto di Angelina e anzi se vincesse lei ugualmente sarei contenta perchè è da molto che una donna non vince, ma geolier in quel momento a tutti noi napoletani ci ha riuniti tutti, ci ha mandato un messaggio forte e chiaro di come la nostra lingua non dobbiamo nasconderla, non dobbiamo averne vergogna perché legata a doppio filo con delle rappresentazioni ignobili, non dobbiamo sentirci come se ci mancasse sempre qualcosa, che qualcosa si deve modificare. (cose che ho sentito sulla mia pelle e che mi porto ancora dietro)
Possiamo prendere molto esempio da questo festival in quanto forse potrà essere il precursore di altre canzoni cantante in lingue regionali, o come ha fatto ghali, un altro messaggio politico-sociale fortissimo insomma una rappresentanza che racconti un'altra Italia, una che ha voglia di vedersi per quella che è e non la solita lustrata dei boomer borghesotti che hanno interiorizzato tutt'altra cultura e stanno passando anche alle nuove generazioni.
Glie s'adda nfraceta o'fegat<3
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mezzopieno-news · 1 year
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LE DONNE IN SIERRA LEONE POTRANNO ORA AVERE TERRE PROPRIE
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Il presidente della Sierra Leone Julius Maada Bio ha approvato il disegno di legge sull’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile implementandolo con il Customary Land Rights Act 2022, la prima legge che riconosce parità di diritti a tutte le donne del Paese e di poter possedere, affittare o acquistare terreni come gli uomini.
La legge rappresenta un forte rinnovamento nella società e nella cultura del Pese dell’Africa occidentale che, a causa di norme culturali profondamente radicate, è stato finora sotto l’esclusivo controllo maschile. In Sierra Leone l’83% della terra di proprietà appartiene alla famiglia, con usanze che sanciscono che il maschio più anziano detenga la terra in custodia o che un capo supremo sia il proprietario della terra in comune. Almeno il 95% delle terre del Paese sono governate dal diritto consuetudinario che prevale dove non esiste una legge statutaria.
Anni di campagne intraprese da associazioni femminili, la nascita del ministero del Genere, l’ufficio della First Lady e l’ente delle Nazioni Unite UN Women hanno dato vita alla stesura del disegno di legge nell’agosto 2021 che ha superato le necessarie letture parlamentari fino a quando non è stato convertito in legge. Le donne possono ora essere nominate capi supremi e la nuova norma stabilisce una rappresentanza femminile minima del 30% negli uffici pubblici e privati. Il ministro del genere Manty Tarawalli ha dichiarato che negli ultimi anni gli atteggiamenti e le mentalità tra gli uomini sono gradualmente cambiati, aprendo la strada all’accettazione di questo storico passo nella carta dei diritti della nazione.
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Fonte: Sierra Leone Parliament; Quartz Africa; immagine di Catherine Harding Wiltshire
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diceriadelluntore · 1 year
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Storia Di Musica #263 - Neutral Milk Hotel, In The Aeroplane Over The Sea, 1998
Tra le storie che ho raccolto sul tema dei dischi ispirati a libri, questa è sicuramente la più particolare, anche per il titolo che ispirò un geniale musicista della Louisiana a cimentarsi in una cosa del genere. Siamo a fine anni ‘80, il grunge è pronto ad esplodere e esaurirà la sua potenza in pochi anni con la tragica uscita di scena di Kurt Cobain. A Ruston, una cittadina di 22 mila abitanti, un gruppo di ragazzi fonda una comune artistica con annessa etichetta discografica, la Elephant 6 seguendo tutt’altra linea ideale: sono Robert Schneider, Will Cullen Hart, Bill Doss e Jeff Mangum. Condividono l'attenzione per le registrazioni “casalinghe”, soprattutto le registrazioni su cassette, che portarono pochi anni prima alla nascita del lo-fi, la musica colta, la psichedelia degli anni ‘60. Provano a suonare insieme, il punk (come Maggot), il pop (come Cranberry Lifecycle e Synthetic Flying Machine) e decidono di spostarsi a Athens, in Georgia, città famosa nel rock per essere la città natale degli R.E.M. Il gruppo si divide: Hart e Doss continuano come Olivia Tremor Control, Schneider va a Denver, Mangum parte per una sorta di tour spirituale degli Stati Uniti con la chitarra e un registratore a 4 piste. Ripesca alcune canzone scritte verso la fine degli anni ‘80, quando era ancora alle superiori, che aveva intitolato Milk, e le sviluppa nel suo nuovo progetto, Neutral Milk Hotel, nome su cui ha sempre glissato dal dare spiegazioni. Si inizia con Everything Is, singolo del 1993, poi Mangum suona il basso per la band che Schneider fondò a Denver, Apples in Stereo. A questo punto succede una cosa particolare: gli Apples in Stereo volevano firmare con la SpinART Records e incontrarono il loro rappresentante legale, Brian McPherson, a Los Angeles: Mangum quel giorno indossava una maglietta della Shrimper Records, una giovanissima casa discografica che si stava specializzando sul nuovo cantautorato americano. McPherson venne a conoscenza che aveva scritto Everything Is, una canzone che aveva molto apprezzato, e finì per chiedere rappresentanza sia agli Apples In Stereo sia di Neutral Milk Hotel. Alcune copie di Everything Is e un'altra canzone Ruby-Bulbs vengono spedite ai fondatori della Merge Records Laura Ballance e Mac McCaughan, che subito proposero a Mangum un disco. On Avery Island esce nel Marzo del 1996, prodotto a Denver con Schneider che aveva costruito un piccolo studio di registrazione, i Pet Sound Studios. Caratterizzato dal suono grezzo e lo-fi, dai suoi testi immaginifici, criptici e sognanti, il disco viene ben accolto dalle riviste specializzate ma vende pochissimo, qualche migliaio di copie. Il contratto con la Merge prevede un secondo disco, e Mangum inizia a leggere moltissimo per trovare ispirazione. Si imbatte, per caso, ne Il Diario Di Anna Frank, e ne rimane scioccato: piange per tre giorni consecutivi, in preda a incubi su cosa la giovane ragazza avesse passato. Ne viene fuori la volontà di scriverne, e nel marzo del 1998 viene pubblicato In The Aeroplane Over The Sea, un disco che partendo da quella storia parla del disagio delle paure, dell’impossibilità di scappare (argomento che si rivelerà di lì a poco molto personale per lui). Sempre con Schneider a Denver, inizia a scrivere e provare: insieme a lui ci sono Jeremy Barnes alla batteria, Scott Spillane ai fiati e al dirigere una sezione archi e Julian Koster che, per precisa decisione di Mangum, suona strumenti stranissimi. Infatti verranno utilizzati, anche in modo del tutto originale, la sega musicale (una normale sega trapezoidale da falegname in acciaio che si suona con l’archetto del contrabbasso), le cornamuse irlandesi, lo zanzithophone (che è uno strumento digitale della Casio dalla forma a sassofono, che usava la tecnologia del Midi sound). A ciò, Mangum aggiunge una creatività originale, mischiando rock al folk, a mini cavalcate hard rock, a elementi elettronici con l’uso del “white noise processing”, in tutto con un’aria triste si, ma felicemente anarcoide. Si inizia con The King of Carrot Flowers, Pt. One e The King of Carrot Flowers, Pts. Two & Three, che sono due canzoni divise in tre parti, senza soluzioni di continuità, che si sviluppano l’una nell’altra a ritmi circolari, un primo gioiellino. In The Aeroplane Over The Sea ci sono questi versi: Anna's ghost all around\Hear her voice as it's rolling and ringing through me\Soft and sweet\How the notes all bend and reach above the trees. Two Headed Boy, che sembra una storia di Freaks, ha due parti, la seconda come chiusura del disco; il disco è composto anche da due stupendi strumentali, il doloroso andare di The Fool, con gli archi arrangiati da Scott Spillane a cui fa contrasto la verve da giga irlandese di (untitled), con la cornamusa in primissimo piano. Holland, 1945 che ascoltandola si capisce bene quante band ha ispirato, sempre ispirata al Diaro di Anna Franck, dice: And here's where your mother sleeps\And here is the room where your brothers were born\Indentions in the sheets\Where their bodies once moved but don't move anymore\And it's so sad to see the world agree\That they'd rather see their faces filled with flies\All when I'd want to keep white roses in their eyes, ed è quasi straniante il contrasto tra il testo e la musica con echi di festa mariachi soprattutto nei fiati e nel ritmo baldanzoso e power pop. Communist Daughter è una delicata ballata, che riflette sulla sessualità umana e sui confini morali che la società ha posto, metaforizzando su fascismo e comunismo, e poi altri due gioielli: Oh Comely, dolorosissima, dal testo misterioso che probabilmente parla di un incesto, per poi arrivare a Ghost, tratta dalla sua fobia che la sua casa fosse abitata da un fantasma, che immagina essere quello di una ragazza, “she was born in a bottle-rocket in 1929\With wings that ringed around a socket right between her spine\All drenched in milk and holy water pouring from the sky\I know that she will live forever, she won't ever die” altro chiaro riferimento a Anna Frank. La copertina dell'album è stata realizzata da Mangum in collaborazione con Chris Bilheimer, già staff designer dei R.E.M. ed è ricavata da un ritaglio di una vecchia cartolina proveniente dall'Europa con l'immagine di alcune persone che fanno il bagno in un resort, il viso principale viene sostituito con quello di un tamburello. Per promuovere il disco, che inizia a vendere pochissimo come il precedente nonostante anche stavolta le critiche siano molto positive, la band va in Tour. Tra concerti strampalati, cover di brani jazz che non vengono mai bene, un caos regnante in ogni esibizione, girano parte gli Stati Uniti e anche l’Europa. Nonostante tutto, la fama del gruppo cresce con il passaparola, e vengono sempre più sottolineate le caratteristiche uniche della musica di Mangum. Il quale però reagisce in maniera del tutto inaspettata: stanco di scialbe interviste e di spiegare i suoi testi (parole sue) si ritira in isolamento. Leggenda vuole che faccia scorta di riso per il baco del millennio Y2K, ma contrariamente alle sue intenzioni il suo intento non fa altro che aumentare ancora di più il piccolo culto per lui e per la band, che si scioglie nel frattempo per l’impossibilità di rintracciare il suo leader. Mentre intanto il disco inizia a vendere, viene recensito nuovamente a distanza di anni e in pratica finisce in tutte le classifiche come uno dei dischi più geniali del decennio. È il seme da cui nasceranno gli Arcade Fire e tutti i loro fratellini, che non hanno mai nascosto ammirazione per l’album, e rimane uno dei culti più privati della storia della musica, come disse un altro fan di Mangum, Kevin Barnes, che entrò dopo poco negli Elephant 6: adoro il modo in cui è diventato un album di culto per antonomasia, ampiamente amato e anche ampiamente sconosciuto, perchè rende facile credere che ci sia qualcosa di speciale tra te e il disco, che sia solo tuo, non importa quante persone lo amino.
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gabbiadicarta · 2 years
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un po' in ritardo come sempre, ho letto solo ora la sfilza di ask che ti sono arrivati però come sai su certe cose non riesco a star zitta.
che la tipa sia un troll o meno non penso si renda conto di quanto le cose che dica siano estremamente offensive, maleducate ed irrispettose per tantissime persone.
puoi essere empatica quanto cazzo ti pare, ma come Eleonora ha detto e ridetto non sarai mai in gradi di capire situazione x come la persona che la sta vivendo. riprendendo il tuo esempio sul cancro, puoi vedere la sofferenza, immaginare quanto possa essere doloroso, cercare di comprendere quanto possa far schifo vivere una cosa del genere ecc MA NON RIUSCIRAI MAI, MAI, A COMPRENDERE A PIENO. è difficile capire a pieno una persona anche quando vivi la sua stessa esperienza, perché siamo tutti diversi, quindi no, non puoi dire di capire cosa provi una persona con un tumore anche se tu puoi metterci tutta la buona volontà e facendolo con le intenzioni migliori.
per questo è importante che "ai poteri forti" (parlo quindi di politica, medici, forze dell'ordine ecc) ci sia una rappresentanza. una persona, ad esempio, omosessuale avrà sicuramente più a cuore i diritti della comunità lgbt+ perché è una cosa che vive, stessa cosa se si parla di aborto, stessa cosa per i diritti delle persone nere e via dicendo. non tutte le persone che fanno parte di una minoranza possono stare in politica, ma questo non lo pensa nessuno con un minimo di testa, anche perché la Meloni è un esempio lampante di donna che se ne sbatte il cazzo delle altre donne (vedi il video della violenza che ha pubblicato col semplice scopo di strumentizzarla per ottenere consenso dato che l'aggressore è nero.)
detto questo chiudo qui, perché veramente mi fate salire l'acido in gola
lol, tanto l'ho bloccata, mi mandava di quei pipponi inutili insistendo di poter capire le cose.
già mi stavo per strappare i capelli ai "pure i preti possono capire le famiglie"
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lamilanomagazine · 19 days
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Cuneo, è tornata a riunirsi la Rete Antiviolenza: per migliorare i servizi alle donne in difficoltà
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Cuneo, è tornata a riunirsi la Rete Antiviolenza: per migliorare i servizi alle donne in difficoltà Il tavolo di lavoro della Rete Antiviolenza Cuneo è tornato a riunirsi nel pomeriggio di mercoledì 22 maggio, a poco meno di un mese dall'ultima volta, quando il procuratore capo Onelio Dodero aveva sciorinato i dati delle notizie di reato riguardanti il "Codice rosso", la legge introdotta nel luglio 2019 per rafforzare la tutela di chi subisce violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Il gruppo si è ritrovato nella sala Consiglio del palazzo Municipale, dove ha proseguito il confronto. Ad aprire gli interventi – in seguito ai saluti istituzionali – è stata Serena Anna Marro, assistente sociale del Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese, che ha illustrato i dati relativi al CAV 10A, Centro Antiviolenza territoriale, il punto di accoglienza e ascolto a sostegno delle donne che hanno subito o che si trovano esposte alla minaccia di violenza, o dei loro figli. Nel 2023 il servizio, che opera nel bacino dell'Asl CN1 (Cebano escluso), ha avuto in carico 301 donne, di cui 59 hanno proseguito il percorso e 242 lo hanno iniziato. Le nuove prese in carico sono in aumento rispetto al 2022 (189) e al 2021 (186). Un dato valutato con positività dall'assistente sociale: "Registriamo una crescita della richiesta di aiuto – ha detto Marro -, il che non deve essere letto necessariamente come un dato negativo: le donne hanno più fiducia nei servizi di assistenza e non hanno paura di chiedere aiuto". Il CAV( Centro Antiviolenza) è strutturato su 9 Sportelli, articolati in 14 punti di ascolto e, oltre ad offrire una prima assistenza alle donne vittime di violenza, si adopera per dare sostegno abitativo e lavorativo, di modo da garantire loro la necessaria indipendenza. Anche quest'anno sono in piedi alcuni progetti su questi temi, unitamente all'attività di informazione e sensibilizzazione nelle scuole in collaborazione con gli altri componenti del CAV. Un momento di riflessione è stato dedicato al Reddito di Libertà, misura economica introdotta per favorire l'indipedenza e l'emancipazione delle donne vittime di violenza: al momento i fondi sono esauriti e non ci sono certezze sul rifinanziamento. Altri spunti sono arrivati dall'intervento delle funzionarie dell'Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, che oltre a condividere alcuni dati con il tavolo - su 1.200 autori di reato, oltre un centinaio sono relativi a casi di violenza di genere -, hanno evidenziato la necessità di aumentare i CUAV (Centri per uomini autori di violenza, attualmente uno in tutta la provincia) e di pari passo trovare un protocollo per valutare se il soggetto interessato è in grado di avviare un percorso di questo tipo, di modo da ottimizzare tempi e costi. La necessità di abbattere le liste di attesa è stata condivisa da Nicola Mellano della Cooperativa Fiordaliso, referente del CUAV locale, che si occupa dei percorsi di reinserimento degli autori di reato. Il confronto è proseguito con l'intervento del dott. Giorgio Nova, già primario del Pronto soccorso dell'ospedale di Savigliano, in rappresentanza della Croce Rossa. Il medico ha comunicato la disponibilità dell'associazione a proporre servizi di aiuto per le donne vittime di violenza. Novità importanti anche da parte della Caritas diocesana di Cuneo. Ivana Lovera, responsabile del Centro di Ascolto, ha comunicato l'avvio dei lavori per la creazione di un dormitorio femminile per donne senza fissa dimora nei locali dell'ex Centro di Ascolto di via Sen. Toselli 2 bis. Si tratterà di un'accoglienza temporanea, circa due mesi, che dia il tempo di immaginare percorsi per soggetti in situazione di fragilità. Tra le idee in fase di definizione c'è anche la volontà di creare uno spazio per le dimissioni protette. Inoltre, negli stessi locali, c'è in cantiere uno spazio multifunzionale dove le donne possano trovare risposte ai propri bisogni. Infine, l'intervento di una volontaria dell'associazione Telefono Donna ha puntato il faro sull'importanza di avere mediatrici culturali specializzate per intervenire nei casi più delicati che vedono protagoniste donne che non padroneggiano la lingua italiana e hanno una cultura diversa. La Rete Antiviolenza - costituita nel maggio 2008 coinvolgendo gli attori sociali, pubblici e privati, impegnati nella lotta alla violenza sulle donne, promosso e coordinato dall'assessorato Parità e Antidiscriminazioni del Comune di Cuneo - continuerà a confrontarsi su questi temi. Nel frattempo, l'ente locale resta attivo nella sensibilizzazione della cittadinanza sul tema. Oggi ,Sabato 25 maggio, dalle 16 alle 18, si terrà, con la collaborazione della Polizia Locale, una lezione gratuita di difesa personale rivolta alle donne presso l'ex Media n. 4 di via Bassignano. L'iniziativa ha ottenuto un ottimo riscontro, registrando più di cento iscrizioni e registrando il tutto esaurito. Lunedì 27 maggio alle ore 11, avrà luogo l'inaugurazione di una panchina rossa in corso IV Novembre, davanti all'IIS "S. Grandis", grazie a un'iniziativa di alcune docenti dell'istituto e al partenariato attivo del Comune e dell'associazione Mai+Sole.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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letteratitudine · 2 months
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Prima tappa nazionale dello Strega Tour all’ex Monastero dei Benedettini di Catania. Pienone di pubblico per la “dozzina” del più importante premio letterario
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Sullo sfondo il manifesto del premio Strega 2024 firmato da Andrea Tarella: dalla testa di una strega occhiuta emergono creature care all’immaginario letterario, come incantate da una magia. E le oltre 400 persone che stamattina hanno riempito l’auditorium del DISUM all’ex Monastero dei Benedettini, hanno vissuto la fascinazione delle storie partecipando alla prima tappa nazionale del più prestigioso premio letterario italiano.
Per il secondo anno di fila è stata Catania a ospitare la dozzina semifinalista dello Strega, grazie ancora una volta al Catania Book Festival, l’evento ideato e organizzato da Simone Dei Pieri e da un instancabile staff di giovanissimi ma già navigati promotori culturali. A intervistare le autrici e gli autori nell’ambito dei titoli proposti dagli “Amici della domenica” al Premio Strega 2024, sono stati Mattia Insolia e Lorena Spampinato, entrambi giovani scrittori già affermati.
Quest’appuntamento ha incontrato anche la collaborazione dell’ Università di Catania, della Fondazione Federico II- Regione Siciliana, del Comune di Catania e della società di consulenza Balena Bianca, rappresentati sul palco dalla direttrice DISUM, Marina Paino, che ha aperto l’incontro, da Giuseppe D’Ippolito, in rappresentanza della Fondazione e dall’assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Andrea Guzzardi.
I saluti sono arrivati anche da Valerio Valzelli per Bper Banca, lo sponsor nazionale del Premio Strega.
Simone Dei Pieri ha ricordato che, “oltre a vantare una storia secolare, purtroppo Catania è anche una città con percentuali spaventose di abbandono scolastico, in cui metà delle biblioteche locali sono chiuse mentre in Sicilia oltre 4 milioni di persone non hanno letto un libro durante lo scorso anno”.
Di contro, però, “se i libri servono a qualcosa, allora servono a comprendere, a immaginare e soprattutto a cambiare la realtà, se questa non ci piace. - ha sottolineato il direttore del Catania Book Festival- Per questo motivo dopo la grande festa di oggi, serve rimettere al centro chi non ha accesso alla lettura, ma anche chi, nonostante anni di studio alle spalle, vede vanificati i propri sforzi”.
E di consapevolezza, soprattutto letteraria, hanno parlato anche gli undici semifinalisti presenti a Catania (Paolo Di Paolo, autore di “Romanzo senza umani”, edito da Feltrinelli e proposto da Gianni Amelio, non è potuto intervenire), ciascuno custode di una storia.
Sonia Aggio, autrice di “Nella stanza dell’imperatore” (Fazi), proposto da Simona Cives, offre ai lettori un romanzo storico che mostra il volto segreto dell’Impero romano d’Oriente alla corte dei Basileus di Bisanzio e racconta l'ascesa al trono dell'imperatore bizantino Giovanni Zimisce. “Ho pensato alla situazione sovrannaturale, alle streghe, per creare una situazione d'incertezza e dare umanità a una persona esistita più di mille anni fa”.
In “Adelaida” (Nutrimenti) di Adrián N. Bravi, romanzo proposto da Romana Petri, la protagonista è Adelaida Gigli, una delle figure femminili più sorprendenti dell'Argentina del secolo scorso. Pronta a nascondere armi e dissidenti nella sua casa, a ridere in faccia al potere, la donna “era una di quelle figure che hanno segnato la mia vita dopo che lho conosciuta. - dice Bravi- Frequentare lei era per me come riscoprire le mie radici. Mai avrei pensato di poterlo fare a Recanati”.
Donatella Di Pietrantonio con “L’età fragile” (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi, richiama un episodio di cronaca che risale agli anni Novanta, accaduto nel cuore dell'Abruzzo appenninico, e si occupa proprio della vulnerabilità quale compagna di tutti i personaggi: “Non avevo mai pensato di scrivere sulla violenza di genere perché temevo che potesse diventare un’operazione programmatica. L’avevo escluso”.
Tommaso Giartosio in “Autobiogrammatica” (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi, narra di un’esistenza – unica e comune – intrecciata con la sacralità del linguaggio del lessico famigliare. “Ginzburg racconta benissimo il lessico famigliare da cui ciascuno di noi può riconoscersi. Il rapporto con i genitori è solo accoglienza ma anche conflitto. I genitori, e i genitori dei nostri genitori, ci consegnano un mondo al quale ci possiamo riconoscerci anche no. L’unico modo per raccontare la propria vita senza cadere nell’auto referenza per me è stato proprio passare dal linguaggio”.
Antonella Lattanzi con “Cose che non si raccontano” (Einaudi), proposto da Valeria Parrella, racconta il desiderio di essere madre in un romanzo autobiografico molto intenso dove il corpo e il dolore sono protagonisti. “Le donne non parlano mai di aborto anche quando hai cercato di una gravidanza . Ho pensato a tutti i corpi medicalizzati devono avere una voce e ho pensato che dalla rabbia poteva nascere un romanzo”.
Valentina Mira è autrice del romanzo “Dalla stessa parte mi troverai” (SEM), proposto da Franco Di Mare, e riesamina la storia di Mario Scrocca, un giovane ingiustamente arrestato per due omicidi nell’ambito della strage di Acca Larentia e che venne trovato morto impiccato in una cella del carcere di Regina Coeli. Il romanzo è stato al centro di molte polemiche da parte del centro destra italiano. “La pacificazione può esserci ma solo se c’è una presa di responsabilità. - ha detto- C’è differenza tra essere state vittime e fare del vittimismo, e legittimare posture aggressive che portano ad essere carnefici”.
Melissa Panarello in “Storia dei miei soldi” (Bompiani), proposto da Nadia Terranova, racconta sé stessa ma con la creazione di un doppio letterario. Nel romanzo la protagonista è appunto Melissa che dopo anni incontra Clara, l’attrice che la interpretò nella trasposizione cinematografica del suo romanzo (Panarello è autrice del bestseller datato 2003 “Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire”). “I soldi rivelano quello che tu sei e raccontano la tua storia; così come il sesso sono trattati come un tabù, come fossero qualcosa di sporco”.
Daniele Rielli è l’autore del romanzo a più voci “Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale” (Rizzoli), proposto da Antonio Pascale, e illustra con l’approccio letterario un dramma ecologico e sociale partendo dalla Xylella, il batterio che nel mondo ha causato la più grave epidemia delle piante e che in Puglia ha distrutto ettari di ulivi, con tutta la storia che racchiudono, compresa quella della famiglie locali. “Mio padre e mio nonno sono salentini; la xylella è una normale malattia delle piante ma da questa si scatena una caccia alle streghe, con tanto negazionismo. Negazionismo che funziona perché offre ingredienti semplici ma ben scritti: il cattivo straniero, e gli ulivi, creature molto simboliche”.
Con “Aggiustare l’universo” (Mondadori), proposto da Lia Levi, la scrittrice Raffaella Romagnolo descrive l’Italia del dopoguerra dove regnano le macerie e narra di una giovane insegnante, Gilla, che ripara oggetti segnati dal tempo e vite segnate dal dolore. E poi c’è Francesca, che proviene dall’orfanotrofio e che non parla mai. Il suo vero nome è Ester ed è una “vittima della difesa della razza”.
“Genova fu la città più bombardata dalla seconda guerra mondiale e partecipò in massa alla Resistenza. Per la protagonista passare di lì non ha nulla di eroico, semmai è doloroso”.
Chiara Valerio in “Chi dice e chi tace” (Sellerio), proposto da Matteo Motolese, offre un ritratto di donne in costante mutazione, un’indagine tra silenzi e dicerie di provincia ambientata a Scauri, sul Tirreno. La protagonista si muove lungo un percorso di auto scoperta e in un ambiente dove la diversità non è ben vista. “Non si fa la gradazione degli amori. L’amore non è buono né cattivo anche se misuriamo la lunghezza dei matrimonio come misura dell’amore. Ebbene la mia protagonista, Lea Russo, mi sta simpaticissima perché lei non ci sta”.
Dario Voltolini in Invernale (La nave di Teseo), romanzo proposto da Sandro Veronesi, rievoca l’immagine del padre di mestiere macellaio nel mercato torinese di Porta Palazzo; un padre scomparso prematuramente che ispira una preghiera nata dal ricordo e dall’amore filiale. La malattia diventa trasformazione del corpo ma anche l’occasione per fare esperienza di un nuovo linguaggio. “Ho impiegato 40 anni a scrivere questo libro, perché volevo essere certo di poter maneggiare lo strumento della scrittura per raccontare mio padre” .
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Presentata l'Agenzia della Moda di Milano: l'epicentro dello stile e dell'innovazione
Immersa nel cuore dell'Italia, Milano è un faro di stile, eleganza e innovazione nel mondo della moda. In prima linea in questa vivace metropoli si trova la Milan Fashion Agency, un hub dove la creatività incontra il commercio e dove le tendenze nascono e si coltivano. Approfondiamo l'essenza di questa istituzione iconica, esplorandone la storia, il significato e l'influenza duratura sul panorama della moda globale.
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Un’eredità di eccellenza:
Milano è da tempo sinonimo di alta moda, sin dal periodo rinascimentale, quando la città emerse come centro per l'artigianato di lusso e la produzione tessile. Nel corso dei secoli, la reputazione di Milano come capitale della moda non ha fatto altro che rafforzarsi, spinta da stilisti leggendari come Gianni Versace, Giorgio Armani e Miuccia Prada. La fondazione della Milan Fashion Agency consolidò ulteriormente lo status della città come forza trainante del settore.
Il nesso della creatività:
La Milan Fashion Agency funge da piattaforma fondamentale in cui designer, modelli, fotografi e stilisti convergono per collaborare e mostrare il loro talento. Con il dito saldamente al passo con le ultime tendenze, agenzie di moda a milano ricerca talenti emergenti e coltiva rapporti con nomi affermati, promuovendo un ecosistema dinamico di creatività e innovazione.
Un trampolino di lancio per i designer emergenti:
Per i designer emergenti, assicurarsi una rappresentanza presso la Milan Fashion Agency può essere un momento determinante per la carriera. L'agenzia fornisce un supporto inestimabile nell'esplorazione del panorama competitivo della moda, offrendo guida in tutto, dallo sviluppo e marketing del marchio alle presentazioni in passerella e all'esposizione sui media. Attraverso partnership strategiche e opportunità di networking, i talenti emergenti ottengono l’accesso alle risorse e alla visibilità necessarie per elevare i loro marchi al successo internazionale.
Impostazione delle tendenze:
La Settimana della Moda di Milano rappresenta un evento fondamentale nel calendario della moda globale, presentando le ultime collezioni dei migliori designer e dando il tono alle prossime tendenze. La Milan Fashion Agency svolge un ruolo fondamentale nella cura e nel coordinamento di questi prestigiosi eventi, garantendo che ogni sfilata sia uno spettacolo abbagliante di stile e raffinatezza. Dalle stravaganze couture alle vetrine d'avanguardia, la settimana della moda di Milano cattura l'essenza del glamour e dell'innovazione italiani.
Oltre la passerella:
Sebbene la Settimana della Moda di Milano possa essere il momento clou del calendario della moda, l'influenza della Milan Fashion Agency si estende ben oltre i confini della passerella. Attraverso partnership strategiche con marchi di lusso, punti vendita e canali media, l’agenzia aiuta a modellare i gusti e le preferenze dei consumatori, guidando la domanda di moda italiana in tutto il mondo. Attraverso collaborazioni esclusive, esperienze coinvolgenti o campagne di marketing digitale, l'agenzia rimane in prima linea nelle tendenze del settore, in continua evoluzione per soddisfare le richieste in continua evoluzione del mercato.
Abbracciare la diversità e l’inclusione:
Negli ultimi anni, l’industria della moda ha subito un cambiamento epocale verso una maggiore diversità e inclusività, e la Milan Fashion Agency è stata in prima linea in questo movimento. Sostenendo voci e rappresentazioni diverse sulle passerelle e nelle campagne pubblicitarie, agenzia di moda milano ha contribuito a ridefinire gli standard di bellezza tradizionali e a promuovere l'inclusività nella moda. Dalle collezioni che includono taglie ai design neutrali rispetto al genere, Milan Fashion Agency continua a superare i confini e a sfidare le convenzioni, aprendo la strada a un futuro più inclusivo nella moda.
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circusfans-italia · 2 months
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IL CIRCO VERSO IL PRIMO CODICE DELLO SPETTACOLO: Tematiche e considerazioni
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IL CIRCO VERSO IL PRIMO CODICE DELLO SPETTACOLO: Tematiche e considerazioni Il 27 marzo si è tenuto presso il Ministero della Cultura un interessante incontro sullo spettacolo dal vivo interamente dedicato al circo (in tutte le sue declinazioni), allo spettacolo viaggiante, bande rievocazioni e carnevali storici in preparazione della scrittura del Primo Codice dello Spettacolo. Un incontro indetto dal Sottosegretario On. Mazzi e dal Direttore Generale dello Spettacolo Parente che hanno invitato le categorie e gli operatori più rappresentativi del settore per condividere i contenuti del provvedimento prima che venga licenziato nella sua forma definitiva entro il 2 maggio.
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Dopo una introduzione dell’On. Mazzi (che si è detto determinato ad ampliare la copertura finanziaria destinata all’ambito circo, spettacolo viaggiante e dal vivo), è stata lasciata la parola ai presenti che hanno potuto presentare proposte, avanzare istanze, evidenziare problemi e dare contributi. Erano presenti numerose sigle sindacali dello spettacolo viaggiante, rappresentanti del mondo del circo contemporaneo, dell’arte di strada, del mondo delle bande musicali e dei carnevali storici, con una rappresentanza pressochè totale del settore. Impossibile qui elencare tutti i presenti e i temi degli interventi.
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I numerosi esponenti del luna park e dello spettacolo viaggiante si sono soffermati sul tema doloroso delle aree che tocca da vicino anche il settore del circo itinerante. Si è tornati a invocare l’applicazione della legge 337 del 1968, ma anche un suo aggiornamento. Hanno inoltre chiesto di sensibilizzare i Sindaci affinché concedano aree centrali, nei cuori storici delle città, che sovente non vengono concesse non per ostilità delle amministrazioni, bensì delle Belle Arti.
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Numerosi gli interventi provenienti sia dal mondo del circo contemporaneo, sia da rappresentati del circo classico. Prima a prendere la parola Liana Orfei, accolta dal Sottosegretario con enfasi e affetto. Si sono succeduti interventi di Gaetano Montico (che tra le varie cose ha messo in evidenza un concetto di “discriminazione” nei confronti di chi esercita attività di circo con animali), Ulisse Takimiri, Paride Orfei (che ha sensibilizzato sul tema delle insegne e del nome Orfei utilizzato impropriamente, con un invito in primis ai colleghi a una maggior correttezza e senso di responsabilità su questo tema) e Tamara Bizzarro. Vibrante e accorato l’intervento del Presidente Buccioni, praticamente ultimo della mattinata, che ha ricordato il “tradimento della Repubblica nei confronti della legge del 1968” da cui a cascata deriverebbero i numerosi problemi legati al reperimento delle aree, al reale riconoscimento della “funzione sociale del circo” relegato ad arte minore, alla complessità della macchina burocratica che non coglie la peculiarità dell’ambito circense itinerante. Ha inoltre ribadito la propria personale convinzione secondo cui i due elementi distintivi del circo devono essere il tendone e la carovana, indicando quindi il concetto di itineranza perpetua come elemento distintivo dell’identità circense.
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CONTEMPORANO VS TRADIZIONALE: Necessità di un reciproco riconoscimento Numerosi interventi hanno messo in evidenza la ricchezza ed eterogeneità dell’attuale scena che vede le arti circensi declinate in una ampia varietà di generi che faticano a trovare punti in comuni, almeno in queste sedi. Si è parlato di circo contemporaneo, di circo-teatro, di circo-danza, teatrodanza, circo di regia, circo di innovazione, teatro di strada, arte di strada, multidisciplinarietà. Ogni genere pretende giustamente un riconoscimento istituzionale in ordine alle sue specificità e peculiarità, e ciascuno di questi filoni prende sovente le distanze dal circo tradizionale. Viceversa è sentire diffuso tra i circensi che l’unico vero circo sia quello fatto secondo la ricetta dei propri nonni e genitori. Finchè vi sarà una rigida contrapposizione tra chi considera gli uni dei dinosauri in estinzione, e chi considera gli altri dei teatranti travestiti da circensi, il dibattito non evolve. Bisogna essere consapevoli che la scena attuale presenta una pluralità di linguaggi, che condividono alcuni elementi, ma differiscono profondamente per altri. Peraltro sono universi e generi che sovente si rivolgono a pubblici diversi, a mercati differenti, che non sono dunque necessariamente concorrenti, se non in sede istituzionale nel momento in cui attingono a contribuzione pubblica. Il circo tradizionale si sostiene con la vendita diretta dei biglietti al pubblico. Le compagnie di circo contemporaneo vendono i propri spettacoli prevalentemente a cachet a festival ed enti teatrali, che a loro volta hanno propri canali di vendita e marketing che poco hanno a che vedere con quelli del circo classico. Peraltro il decreto attualmente in vigore per l’assegnazione dei contributi già distingue tra “imprese di produzione di circo” ed “imprese di produzione di circo contemporaneo e di innovazione”.
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Al di là che queste etichette siano aderenti o meno, o ulteriormente perfezionabili, è evidente che da un punto di vista istituzionale è riconosciuta la pluralità dei linguaggi circensi. Forse la cosa più opportuna sarebbe differenziare anche i parametri per l’attribuzione dei contributi per le due (o più) tipologie di realtà affinché i requisiti siano più aderenti di quanto avviene oggi. E riconoscersi a vicenda non come soggetti concorrenti. Il circo classico (sia che nel futuro avrà animali oppure li avrà interamente o parzialmente dismessi) non sarà mai soppiantato dal circo contemporaneo proprio per le peculiarità cui si faceva riferimento prima; verosimilmente i due generi continueranno a coesistere, ciascuno con le proprie prassi e logiche comunicative e di marketing. In Spagna, dove non esistono più circhi con animali, le famiglie storiche propongono progetti di circo con approcci tradizionali, pure se declinati in forme moderne, mantenendo il mercato del circo classico e convivendo con un florido mercato di circo contemporaneo e di strada. Due mondi complementari, non necessariamente concorrenti. In ultimo, una reciproca permeabilità potrebbe essere uno stimolo alla creatività per i complessi di tradizione e un arricchimento della tecnica per l’ambito della scena contemporanea che negli ultimi anni ha attinto notevolmente dal bagaglio di discipline fino a pochi anni fa appannaggio esclusivo del circo tradizionale (basti pensare all’invasione di numeri di “sospensione capillare” e più semplicemente chiamati “i capelli” nel contesto circo, per citare il caso più recente).
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La coesistenza tra contemporaneo e tradizionale non è cosa impossibile. ANIMALI NEL CIRCO: Superamento, non dismissione E’ intervenuto Gianluca Felicetti, presidente della LAV, invitando i circensi italiani a una riconversione, dismettendo gli animali e proponendo di impegnarsi per perorare la causa del circo presso le istituzioni affinché sostengano economicamente i circhi che rinunciano agli animali. Ha parlato di importanti famiglie italiane che già avrebbero intrapreso questo percorso. In risposta alle sue tesi e proposte sono intervenute Valeria Valeriu e Bianca Montico. Valeria ha presentato una serie di argomentazioni, studi e ricerche che dimostrano che anche nel circo è garantito il benessere animale e ha ripercorso alcuni casi di disinformazione a cura delle associazioni animaliste che hanno sovente strumentalizzato casi costruiti ad arte per demolire il circo. Bianca Montico è tornata sul concetto di “discriminazione” nei confronti dei circensi che operano con animali, partendo dagli elementi e dai requisiti presenti nell’attuale bando FNSV che contiene diversi punti che puntano a valorizzare l’attività circense senza animali. A tal proposito Fabrizio Gavosto, direttore del Festival Mirabilia, ha ricordato come numerose compagnie di circo contemporaneo contemplino la presenza negli spettacoli di animali e tornando al tema precedente ha ricordato come in Francia, patria del nouveau cirque, i contatti tra circhi di tradizione e compagnie di innovazione siano molto più normali e frequenti di quanto avvenga fino ad ora da noi.
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Su questo tema Mazzi ha fatto riferimento alle ultime pronunce del Parlamento, ricordando come in ogni caso, benchè il tema sia condensato in poche righe, si parli di “superamento” e non di “divieto” o “dismissione”. Ed è verosimile che si rimanga su quel solco. CONCLUSIONI Il sottosegretario Mazzi ha ricordato che al di là delle distinzioni e delle rivendicazioni singole, c'è una comunità artistica unita, che rappresenta il nostro patrimonio culturale. Anche per questo, i quattro incontri hanno avuto come filo comune le esibizioni al violino del Maestro Lea Sabatini. Ora però è il momento di concludere la stesura del testo. "Questa era una fase importantissima perchè è una fase di verifica, per capire se quello che abbiamo già scritto al 90% potesse essere vicino alle aspettative e alle richieste che sono state fatte dai vari mondi, la Danza, la Musica, il Teatro e il Circo e gli Spettacoli Viaggianti" ha spiegato Mazzi. "Adesso ci metteremo pancia a terra a finalizzare questo testo che deve essere pronto per i primi di maggio. Continueremo ad avere un rapporto di confronto con questi mondi" ha aggiunto, spiegando che confida di arrivare ad un testo "che nessuno sentirà estraneo". 
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Ha inoltre evidenziato tra i numerosi argomenti, che saranno oggetto tutti di approfondimento tecnico, due punti divisivi e sensibili che creano frizioni nel settore: la contrapposizione contemporaneo/tradizionale e il tema animali si/no. Su entrambi i punti Mazzi si è dimostrato neutrale e attento. L’intenzione è di aprire tavoli di confronto sui due ambiti per cercare “soprattutto i temi che uniscono, piuttosto che i punti che dividono” pervenendo a soluzioni che possano essere soddisfacenti per tutti. E invitando ad essi rappresentanti dei due universi e figure di spicco che possano porsi come mediatori e cerniere tra i due ambiti. Rispetto alla questione legata agli animali, si potrebbe andare nella direzione di un sostegno verso le imprese che rinunciano ad impiegare animali nei propri spettacoli, ma al contempo tutelando (e dunque non vietando) chi sceglie di continuare ad utilizzarli. Anche questo tema sarà affrontato in un tavolo tecnico a cui Mazzi vorrebbe fossero presenti circensi, ambientalisti, rispettivi tecnici e veterinari per pervenire a soluzioni concilianti che tengano in conto di entrambe le argomentazioni. In conclusione il Sottosegretario (che ha sottolineato di voler essere il Sottosegretario del Ministero della Cultura Popolare, dunque evidenziando l'enfasi per un concetto di cultura che non sia elitario e che non sostenga prodotti culturali distanti dal pubblico) ha letto cinque citazioni di altrettanti personaggi illustri ed intellettuali favorevoli alla presenza degli animali nel circo e leggendo il nome dell’autore al termine di ciascuna di essa. “Nel nostro operato quotidiano sovente ci facciamo guidare dagli intellettuali, e allora dobbiamo farlo sempre non solo quando ci fa comodo. Così sono andato a leggermi cosa hanno detto sul circo con animali personaggi illustri della cultura (come Fellini e Strehler) e voglio condividerle con voi”. “Tigri ed elefanti nei grandi circhi sono delle star, sono trattati bene e rispettati, fuori sono massacrati per l’avorio o cacciati per sport” (Franco Dragone, Cirque du Soleil) “Nel Circo si realizza l’armonia paradisiaca fra uomo e animale” (card. Ravasi) “Un circo senza animali è un'eresia” (Vittorio Gassman) Con queste menzioni si è conclusa una mattinata molto intensa, oltre 5 ore di confronto senza pause. Qualche intervento si poteva limare o addolcire e un tempo massimo per ogni intervento avrebbe reso il tutto più fluido e stringato, ma il Sottosegretario ha voluto lanciare un messaggio di ascolto e neutralità che è un ottimo viatico per l’apertura di una nuova fase che ci auspichiamo porti serenità nell’ambiente e una legge che rispecchi le esigenze e la istanze di tutti, senza prevaricazioni e preconcetti ideologici. Dario Duranti IL CIRCO VERSO IL PRIMO CODICE DELLO SPETTACOLO   Visita le nostre sezioni ARCHIVIO STORICO TOURNEE' Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani
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notiziariofinanziario · 3 months
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Nominato il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona
Bruno Giordano è il nuovo presidente della Fondazione Cariverona. In seguito alla sua nomina sono arrivati gli auguri da parte del sindaco di Verona Damiano Tommasi: «La nomina del nuovo presidente di Fondazione Cariverona, Bruno Giordano, con ampio consenso è senz'altro di buon auspicio per una forte collaborazione con i territori e gli enti designatori. - ha detto il primo cittadino scaligero Tommasi - L'azione di Fondazione non può prescindere infatti, dall'ascolto e dalla condivisione. La nostra volontà è di poter avere Fondazione al fianco nell'affrontare le più delicate esigenze delle nostre comunità, dall'emergenza abitativa alla rigenerazione e valorizzazione degli edifici storici presenti in città». Il sindaco di Verona Damiano Tommasi ha quindi aggiunto: «L'esperienza imprenditoriale di innovazione e ricerca del presidente mi auguro possa dare ancora maggior visione e concretezza nella partecipazione di Fondazione alle attività dei territori». Da parte del primo cittadino scaligero non è però mancato anche un rilievo critico: «Rimane, purtroppo, - ha evidenziato il sindaco Tommasi - ancora lontana un'adeguata rappresentanza di genere che anche e soprattutto in una istituzione tanto importante non può continuare ad essere così fortemente squilibrata. Approfitto - ha poi concluso Tommasi - per ringraziare il lavoro e la dedizione del presidente Mazzucco che in tutti questi anni ha guidato la Fondazione con rigore e grande senso istituzionale. Auguro buon lavoro ai nuovi vertici e a tutto il rinnovato consiglio generale». Da parte dell'amministrazione comunale, oltre alle parole del sindaco, sono giunte quelle del gruppo consiliare Traguardi: «Auguri di buon lavoro al neo presidente Bruno Giordano - si legge in una nota - e ai componenti del Consiglio di amministrazione e del Consiglio generale di Fondazione Cariverona, chiamati a gestire un patrimonio derivante dall’operosità dei veronesi nel nome dello sviluppo dei territori, del sostegno al tessuto sociale e del bene dei cittadini e delle cittadine. Fondazione Cariverona - prosegue dunque la nota di Traguardi - e così anche l’amministrazione comunale hanno una funzione fondamentale di affiancamento al pubblico, per questo sarà importante creare ulteriori sinergie nella consolidata collaborazione con la città, che è forte quando le sue istituzioni, con la loro autonomia e i rispettivi ruoli, fanno squadra». Read the full article
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daimonclub · 3 months
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Festa della donna e riflessioni varie
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Riflessioni sulle donne e la loro festa Festa della donna e riflessioni varie, un articolo che propone vari testi di autori certamente originali, un mix di riflessioni serie e di allegro umorismo. Una donna è come una busta di tè: non si conosce la sua forza fino a quando non viene immersa in acqua calda. Eleanor Roosevelt Una donna è la figura più misteriosa e sorprendente al mondo. Wolfgang Amadeus Mozart Non c'è forza più grande della dolcezza e della pazienza delle donne. Lyndon B. Johnson Le donne sono senz’altro più aggressive dell’uomo, non a caso portano anche le unghie più lunghe. Carl William Brown Non mi piace parlare di uomini e donne. Le stelle nel cielo sono uomini e donne, ma il genere non ha importanza quando si tratta di illuminare il mondo. Harriet Tubman Le donne sono fatte per essere amate, non capite. Oscar Wilde La Giornata della donna è un'occasione significativa per considerare l'uguaglianza di genere e il valore del miglioramento delle relazioni di genere. La Festa della Donna può essere un'occasione per riflettere su questi temi e per impegnarsi a creare un mondo più giusto ed equo per tutti. Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarci a rendere le nostre esistenze migliori. Tuttavia, per arricchire con vari stili letterari questo articolo, e queste mie riflessioni sulla tematica, propongo anche alcuni testi di autori un po' più scanzonati ed umoristici, la qual cosa ci aiuta senz'altro a riflettere e a divertirci al tempo stesso. Purtroppo, in molti paesi del mondo i diritti delle donne sono ancora violati in modo significativo. Ecco ad esempio alcuni dei problemi più comuni che le donne incontrano in paesi come Afghanistan, Iran, Russia, Cina, Corea del Nord, Africa, ma non solo. Discriminazione nella legge e nella pratica, come l'obbligo per le donne di chiedere il permesso al marito per lavorare o viaggiare, elevati tassi di violenza domestica e sessuale, bassa percentuale di donne che ricevono istruzione e hanno accesso all'assistenza sanitaria, restrizioni sull'abbigliamento femminile, bassa rappresentanza delle donne in posizioni di potere, notevoli differenze di salario tra uomini e donne e potremmo continuare.
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Giornata internazionale della donna Ci resta quindi ancora molto da fare per le donne e potremmo chiaramente cominciare a cercare di apportare miglioramenti nei seguenti settori. Istruzione: è fondamentale iniziare a promuovere l'uguaglianza di genere in classe se si vuole costruire una società che valorizzi e rispetti tutti i sessi. Occorre insegnare ai bambini e ai giovani il valore della diversità e il rispetto reciproco. Comunicazione: Perché ci sia una pacifica convivenza tra i sessi, ci deve essere una comunicazione aperta e cortese. È fondamentale sviluppare l'empatia e la capacità di comunicare con persone di sesso opposto senza pregiudizi. La lotta alla violenza di genere è importante poiché è ancora un problema importante in molte parti del mondo. È fondamentale affrontare questo fenomeno attraverso la prevenzione, l'educazione e il perseguimento penale dei trasgressori. Impegno politico: l'impegno politico delle donne è essenziale per creare un mondo più giusto ed equo. Promuovere la partecipazione delle donne alla vita politica e fornire assistenza a coloro che lo desiderano è fondamentale. Collaborazione: è necessario che entrambi i sessi lavorino insieme per raggiungere obiettivi condivisi e costruire un mondo più giusto ed equo. È fondamentale promuovere una cultura di cooperazione e sostegno reciproco. Sottovalutazione e sottovalutazione del lavoro di cura: il lavoro di cura svolto prevalentemente da donne, come l'assistenza ai bambini e agli anziani, è comune. Data l'importanza di questo sforzo per la società, è fondamentale valorizzarlo e sostenerlo. Sbarazzarsi degli stereotipi di genere: gli stereotipi pongono restrizioni al potenziale e alle aspirazioni di entrambi i sessi. È fondamentale sfatare questi miti e promuovere una società che rispetti e valorizzi la varietà. In conclusione, la creazione di una cultura che rispetti e valorizzi la varietà, la collaborazione tra i sessi, l'eliminazione degli stereotipi di genere, la lotta alla violenza di genere e l'impegno politico femminile sono tutti elementi necessari per rafforzare le relazioni di genere. Carl William Brown
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Riflessioni sulla festa delle donne Oggi, otto marzo, si festeggia la mercificazione della donna. Festa fortemente voluta dagli uomini per riappacificare la loro coscienza. Si regala una mimosa, si arricchiscono i fioristi, i ristoratori e i produttori di baci perugina, e per tutto il resto dell'anno si è in pace con la coscienza. Amen. Le donne, d'altro canto, in questa loro ricorrenza vanno regolarmente a lavorare in fabbrica o a casa e la sera, nel migliore dei casi, se ne vanno a cena in gruppuscoli per poi raccontarsi del più e del meno, grande attrazione: lo strip maschile. Brave. Evidentemente parificarsi agli uomini significa adeguarsi ai loro gusti, o peggio ancora adeguarsi agli standard che alcuni hanno predisposto per voi. Alcuni, naturalmente, al maschile. Mi si dice che con questo giorno si vuole rivendicare una sorta di diritto femminile alla parità, si vuol dare alla donna il giusto peso sociale. Ci si dimentica che le donne hanno già un peso enorme nella società, condizionano gli uomini, anche i più importanti, ci fanno impazzire, ci fanno innamorare, con gli uomini condividono nella maggior parte dei casi piaceri e dolori. Le donne sono costantemente nella mente degli uomini, trecentosessantacinque giorni l'anno, uno più uno meno. Ognuno di noi ne sa qualcosa. E allora oggi non regalate alle vostre donne la mimosa. Se lo fate, vuol dire che pensate a lei come a una meretrice, una che si può mercificare agli ordini di una logica commerciale. Le pagate un tributo per il solo fatto di essere donna. Compratele invece un fiore o rubatelo, se siete in politica con una certa frequenza per tutto l'anno, quando le regole non lo impongono. Rispettatela ogni giorno, condividete con lei sempre tutto, amatela cercando di renderla felice, e non solo come mera ricerca del proprio piacere, ma rispettando e valorizzando il suo. E pretendete che per lei sia altrettanto. Buttate le mimose, festeggiate le donne ogni minuto dell'anno, non perché ve l'ha ordinato una multinazionale, ma perché loro sono parte di noi stessi, la metà esatta del nostro cuore e della nostra mente. Ci avete dato la vita, è nostro dovere di maschietti restituirvela, in piccole rate di minuti al giorno. L'interesse, in questo caso, è reciproco. A tutte voi, un bacio con profonda riconoscenza. Mauroemme
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Una rosa per tutte le donne PRINCIPI INVIOLABILI DELLE DONNE (dall'8 marzo in poi e vita natural durante) 1. Le donne fanno sempre la legge. 2. La legge può essere modificata in qualsiasi momento, e senza alcun annuncio preliminare. 3. È impossibile per un uomo conoscere tutta la legge. 4. Se una donna pensa che il suo uomo conosce tutta la legge o quasi, deve cambiarla immediatamente. 5. La donna non ha mai torto. 6. Se la donna ha torto, è certamente a causa di un malinteso proveniente di una cosa che l'uomo ha detto o fatto. 7. Se la regola Numero 6 deve essere applicata, allora l'uomo deve scusarsi immediatamente per avere causato questo malinteso. 8. La donna ha il diritto di cambiare parere in qualsiasi momento. 9. L'uomo non ha il diritto di cambiare parere, salvo consenso scritto dato dalla donna. 10. La donna ha il diritto di essere nervosa o in collera quando le sembra opportuno. 11. L'uomo deve sempre restare calmo, a meno che la donna voglia che lui sia veramente in collera. 12. In nessun caso la donna deve lasciare indovinare all'uomo se ella vuole che lui resti calmo, che si innervosisca o che si arrabbi. 13. Ogni tentativo per divulgare queste regole potrà comportare delle ferite corporali. 14. La donna ha sempre l'ultima parola! 8 MARZO: Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente le veline, schedine, patonze e tutte le galline dello stesso genere per aver saputo, sculettando, buttare a mare tutto il pensiero post moderno sul femminismo e suoi derivati. Grazie anche a nome dei Meroloni, Berlusconi, Speroni e tutti quelli che finiscono cogl’ioni. Aldo Vincent
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8 Marzo auguri a tutte le donne Questioni di cesso. Basta con sta festa della donna. Ammucchiamo queste maledette mimose e facciamo un falò. Ormai ci siamo emancipate, siamo uguali agli uomini. Viene l'infarto anche a noi. Cosa vogliamo di più? La prostata forse? o la barba... visto che i baffi già li abbiamo. Un esempio per tutti, la questione bagno. La gestione quotidiana del cesso scatena vere e proprie guerre sociali. Sono anni che lui e lei lottano per avere gli stessi diritti. Risultato? Parità assoluta. Come mai proprio sulle toilette si scatenano le bufere? Non è difficile... perché il bagno è un tempio, un luogo sacro dove si celebrano i riti personali più svariati. perché nel bagno non si va solo a fare, nel bagno si sta, è un pensatoio, una volta entrati non si esce più. Hai voglia a bussare. E l'asse del water? loro la lasciano su. E noi? due volte su tre ci accomodiamo sulla ceramica gelida e malediciamo il giorno in cui siamo fidanzate. A meno che loro non siano della banda della goccia e a noi tocchi fare pipì in bilico come le guide alpine. Loro si tagliano le unghie dei piedi sparandole ovunque come boomerang e noi lasciamo capelli in giro come liane. E poi c'è la polemica del dentifricio. Noi che siamo creative lo schiacciamo a caso, da metà, dall'alto, come un brufolo, come un campanello. E loro si imbufaliscono... loro che lo spremono da anni con certosina precisione dal basso verso l'alto. Peccato che tutto 'sto puntiglio non lo mettano a farsi la doccia. Le loro docce sono alluvioni, disastri naturali, tocca chiedere lo stato di calamità. Ripicca migliore non c'è che usare il loro rasoio per depilarci i polpacci. Noi facciamo tric trac e loro sbrat... si scarnificano come Scarface. Io lo faccio sempre, ma di nascosto, perché se lui mi becca mi gira la testa al contrario come per uccidere i polpi. Luciana Littizzetto Festa della Donna Venerdì 8 Marzo eventi vari International Women's Day 2024 various events Sulle donne e sul loro affascinante mondo potete anche leggere: Aforismi sulla Donna Festa delle Donne 8 Marzo Riflessioni sulle Donne Quotes on women Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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orbiscomunication · 3 months
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Caso Vannacci, ecco l’ intervista al Segretario Generale LRM Marco Votano
a cura di Carla Caputo
ITALIA. È il ‘caso Vannacci’ il protagonista delle ultime cronache. Il generale Roberto Vannacci, a seguito della pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario”, è stato oggetto di un provvedimento disciplinare da parte dall'Ufficio Disciplina dello Stato Maggiore. La sanzione, che prevede una sospensione per undici mesi dall'impiego «con conseguente uguale detrazione di anzianità e dimezzamento dello stipendio» è scattata a seguito del processo avviato il 30 ottobre 2023 su invito del Ministro della Difesa, Guido Crosetto. La causa del provvedimento sarebbe proprio da ricercarsi fra le pagine del suo libro esordiale, in quanto queste ci sarebbero affermazioni omofobe, razziste e diffamatorie. Sulla questione ha preso parola il Segretario Generale del gruppo “Libera Rappresentanza dei Militari”, Marco Votano. Di seguito l’intervista.
Dr. Votano, in queste ore sta girando sui quotidiani on-line una sua nota sul caso Vannacci e sulla sospensione inflitta dal Ministero della Difesa. Qual è la sua posizione in merito?
Io sto dalla parte dei diritti che, in quanto tali, vanno riconosciuti a tutti, militari compresi. La libertà di espressione, sancita dalla nostra Costituzione, è un valore da difendere sempre e comunque, anche quando non si ci trova d’accordo con ciò che l’interlocutore sostiene. I dibattiti ed i confronti servono proprio a questo.
C’è stato clamore mediatico intorno al libro di Roberto Vannacci, Il mondo al contrario, fatto balzato nuovamente alle cronache per via di un provvedimento che la commissione disciplinare ha inflitto al generale. Lei cosa ne pensa?
La mia opinione personale è quella che un provvedimento di quel genere, con una sanzione di 11 mesi per aver espresso le proprie opinioni, condivisibili o meno, rischia, a mio avviso, di provocare un precedente pericoloso. Molte delle considerazioni che fa Vannacci nel suo elaborato sono lontane dalla mia visione, altre osservazioni le condivido, ma questo lascia il tempo che trova. La questione è assai diversa, qui si assiste all’avvio e chiusura di un provvedimento disciplinare dove si richiama ad un rischio di emulazione che francamente non vedo, anzi lo reputo offensivo.
Ci spieghi meglio, Lei non ravvede un problema di emulazione?
Forse 50 anni fa si sarebbero potute verificare azioni emulative, ma oggi la vedo difficile. Pensare che un militare professionista, con un grado di scolarizzazione che non è quello di ieri, si possa lasciare convincere da un’opinione solo perché la esprime un generale della propria Forza Armata, mi pare offensivo per l’intelligenza altrui. Ove fossero questi i timori, a mio avviso sarebbero infondati.  Oggi giorno i colleghi si informano, leggono, formano la loro opinione in base alle proprie esperienze, non leggono un libro e divengono “Vannacciani”. Poi naturalmente il Ministero esercita le proprie prerogative.
Quindi Lei crede che il provvedimento inflitto sia stato inopportuno?
Credo personalmente che inopportuni siano stati, in primis, i tempi. Mi risulta che, nel merito del provvedimento ,si sia annunciato ricorso al Tar. Sarà la giustizia amministrativa a valutare il merito del provvedimento. L’inopportunità, a mio avviso, risiede nei tempi. Se da un lato vi sono tempi ben cadenzati per l’assolvimento della ricognizione del fatto imputato, dall’altro si poteva tranquillamente sospendere il giudizio in attesa di una sentenza di un Tribunale passata in giudicato. Gli unici tempi perentori, ovvero i 270 giorni, sono riferiti, per l’appunto, in caso di condanne e, ad oggi, non mi risulta ve ne siano. Sono valutazioni legittimamente espresse dalla commissione di disciplina ed io, altrettanto legittimamente, mi sento di non condividerle.
Qualcuno ha parlato di procedimento ad orologeria, Lei cosa pensa?
Non lo penso affatto! Qualora fosse stato fatto di proposito, e non lo penso assolutamente, l’effetto sarebbe stato quello contrario, ovvero riportare alla ribalta un caso che ha fatto e fa discutere, ‘esposizione mediatica gratuita’ direbbe qualcuno, che certamente male non farebbe a chi sta riflettendo se candidarsi alle prossime elezioni Europee. Lo escludo nettamente; le nostre forze armate sono estranee alle competizioni politiche e non si può pensare che una commissione disciplinare, come pure il Ministro della difesa che è massimo organo gerarchico e disciplinare, vogliano favorire o ledere nessuno nell’esercizio dei propri diritti. Credo che processare l’opinione sia sempre sbagliato.
Lei si schiera dalla parte dell’espressione del libero pensiero sempre e comunque anche se si indossa una divisa?
Io mi schiero con la tutela del diritto a poterlo manifestare nei modi consentiti dalle leggi. Vede, come ho avuto modo di ribadire nei giorni scorsi, le limitazioni alle quali i militari soggiacciono attengono al riserbo per le questioni coperte da segreto o comunque sensibili. Tutti aspetti che personalmente non ravvedo nell’elaborato del generale Vannacci. Di contro, mi sento particolarmente amareggiato da tutto questo clamore per aver scritto un libro.
Ci vuole spiegare perché?
Il generale Vannacci è lo stesso militare che, nel 2020, fece un esposto alla procura militare di Roma mettendo nero su bianco che vi erano state gravi omissioni nella tutela della salute e della sicurezza dei militari del contingente italiano in Iraq. Scrisse che furono sottoposti all'esposizione all'uranio impoverito in modo massiccio e senza nessuna informazione sui rischi della prolungata esposizione. Lessi che emerse, sempre dallo scritto dello stesso generale, che l’allora Capo del Contingente Internazionale, oggi capo di stato maggiore della difesa, avesse mentito alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio rispetto alla durata dell’esposizione degli stessi militari agli agenti nocivi e, dunque, sugli effetti devastanti che ne potrebbero scaturire. Fatti gravissimi, non certo opinioni personali, eppure, non ricordo tutto questo clamore, tranne qualche sporadico articolo che scomparve dopo qualche giorno. Non ricordo commissioni di disciplina che lo abbiano punito per ciò che allora mise nero su bianco. Non ricordo le decine di talk che oggi, invece, si vedono e non ricordo tutti gli intellettuali che sui salotti televisivi oggi argomentano del caso Vannacci. Ricordo invece i 380 morti di cancro tra i militari italiani e ricordo i quasi 8000 ammalati. Questo è ciò che oggi, più che ogni altra cosa, mi amareggia.
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notizieoggi2023 · 5 months
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Seguici sul:https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/01/confronto-televisivo-tra-meloni-e.html Confronto televisivo tra Meloni e Schlein: in tre si offrono come conduttori La prospettiva di un duello televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, due figure di spicco della politica italiana sembra destare l’interesse di molti, compresi tre giornalisti. Tre giornalisti si sono candidati La prospettiva di un duello televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, due figure di spicco della politica italiana, ha suscitato un fervore mediatico senza precedenti. Tuttavia, il dibattito iniziale ha portato alla candidatura di tre giornalisti uomini per condurre il confronto tra le due leader donne. Bruno Vespa, Enrico Mentana e Giuseppe de Bellis sono stati i primi a gettare il cappello nell’arena, proponendosi come possibili conduttori per questo storico faccia a faccia. La scelta è del conduttore: un aspetto cruciale La scelta del conduttore è diventata un aspetto cruciale, delineando il rebus del format e la questione della par condicio. Bruno Vespa ha sottolineato di aver espresso l’invito ad entrambe le leader già nel novembre precedente, mentre Enrico Mentana ha ricordato il suo ruolo storico nei confronti politici del passato. Anche SkyTg24, tramite il suo direttore Giuseppe de Bellis, ha evidenziato l’esperienza e la predisposizione della rete nel gestire simili dibattiti. Tuttavia, le proposte provenienti da Mediaset non sono da sottovalutare: l’offerta di uno speciale in prima serata da parte di TG5 ha suscitato interesse, ponendo una domanda fondamentale su dove si svolgerà questo confronto. Il luogo e la rete televisiva ospitante potrebbero influenzare le regole e la struttura stessa del confronto. La tipologia do confronto Le dinamiche precedenti tra altri leader politici, come Matteo Renzi e Matteo Salvini, hanno dimostrato l’efficacia di due format differenti: uno più aperto, basato sul confronto diretto, e uno “all’americana“, con domande predeterminate. Entrambi hanno dimostrato la loro validità e adattabilità ai contesti politici. Una questione non secondaria è emersa riguardo al genere dei conduttori candidati: tutti e tre sono uomini. Myrta Merlino, conduttrice di “Pomeriggio Cinque” su Mediaset, ha espresso la sua opposizione a questo fronte esclusivamente maschile. “Cambiamo il mondo con una sola immagine”, ha dichiarato, richiamando l’attenzione sulla necessità di rappresentanza femminile in questo momento storico.
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agrpress-blog · 6 months
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Cinque giorni di grandi emozioni con straordinari talenti che rappresentano il futuro del circo mondiale. Si è conclusa sotto lo chapiteau installato a Roma in via Oceano Atlantico, 271 con un’elettrizzante serata di gala la II edizione dell’Italian Circus Talent Festival, evento competitivo riservato agli astri nascenti del Circo italiano. Per quattro giorni, straordinari talenti italiani si sono esibiti in due spettacoli quotidiani di fronte a una Giuria Tecnica Internazionale formata da talent-scout e personalità dello show-business afferenti a importanti produzioni circensi di rilevanza mondiale e da una Giuria della critica formata da giornalisti di settore, di quotidiani, tv e agenzie. I giovani, che durante la permanenza nella Capitale sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco regalando a sua Santità un piccolo estratto delle loro abilità, hanno dato il massimo nelle serate di selezione presentati da due giovani, Davide Padovan e Emily Ling. Soddisfatti gli organizzatori, che hanno confezionato un evento unico nel suo genere e sono già al lavoro per la terza edizione di questo straordinario Italian Circus Talent Festival. Di seguito il palmares Premio Presentatore Premio Speciale della new cover al presentatore di questa seconda edizione del festival: Davide Padovan Premio Presentatrice Premio Speciale della new cover alla presentatrice di questa seconda edizione del festival: Emily Ling Premi Speciali 1. Premio del Circo Stabile di Budapest (in rappresentanza di Peter Fekete, consegna il premio:Kristian Kristof): Sorelle Voitko 2. Invito al Festival di Budapest Lyrical Night (in rappresentanza di Peter Fekete, consegna il premio: Kristian Kristof): Trixie Zavatta 3. Premio Kristian Kristof (Consegna il premio: Kristian Kristof): Dede Larible 4. Premio Starlight Productions & Show Business (Consegna il premio: Adans Peres): Greta Molnar 5. Premio Wintergarten Variete Berlin (Consegna il premio: George Strecker): Trixie Zavatta 6. Premio del Circo Rony Roller (Consegnano il premio: Rony e Alberto Vassallo): Sorelle Voitko 7. Premio del Circo Sensaciones (Consegna il premio: Antonio Alvarez): Heaven Niemen 8. Invito al Festival di Albacete (Consegna il premio: Antonio Alvarez): Sorelle Voitko 9. Premio dell’Accademia del Circo di Stato dell’Ucraina (Consegna il premio: Andriy Shmandrowsky): Greta Molnar, Fratelli Coda Prin, Elio Martini 10. Premio del Fondo Benefico Magic Wings (Consegna il premio: Andriy Shmandrowskyy: Dede Larible 4 11. Premio Liana Orfei (Consegna il premio: Liana Orfei): Samuele Manfredini 12. Premio New Generation (Consegna il premio: il Direttore Tecnico di New Generation, Tommy Cardarelli): Fratelli Balkanski 13. Invito al Festival New Generation di Monte Carlo (Consegna il premio: il Direttore Tecnico di New Generation, Tommy Cardarelli): Trixie Zavatta 14. Premio Speciale Balkanski Alexander Balkanski, Accademico membro del Consiglio della Scienza e della Cultura in Bulgaria, Direttore del Dipartimento dell’Arte circense e componente dell'unione artistica bulgara, ha il piacere di offrire a Fabio Montico in rappresentanza di New Cover per il suo fondamentale contributo per la divulgazione dell’arte circense a livello mondiale il KORTIK. Si tratta di una spada abitualmente assegnata ai Generali che si sono distinti per il valore e i risultati ottenuti. Consegna il premio: Alexander Balkanski Vincitori della II Edizione del Festival Premio della Critica Il “Premio della Critica”, è un vero e proprio elogio all’originalità ed al potenziale creativo. 15. Premio della Giuria della Critica (Consegna il premio: Presidente della Giuria della Critica del Talent: Francesco Puglisi): Perla Colombaioni I premi assegnati dalla Giuria Tecnica Internazionale “Bronzo” 16. Bronzo (Consegna il premio: Andryy Shmandrovskyy): Eros Vinciguerra 17. Bronzo (Consegnano il premio: Michel Rios con Steffi Haberl): Kimberly Martini
18. Bronzo (Consegna il premio: Antonio Alvarez): Alex Caveagna 19. Bronzo (Consegna il premio: George Strecker): Kenyum Piazza 20. Bronzo (Consegna il premio: Adans Peres): Asia Curci “Argento” 21. Argento (Consegnano il premio: Kristian Kristof ed il Presidente dell’ANEC Lazio, Associazione Regionale Lazio Esercenti Cinema Dottor Leandro Pesci): Fratelli Togni 22. Argento (Consegnano il premio: Alberto Vassallo ed il Presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni): Dede Larible 23. Argento (Consegnano il premio: Vinicio Togni ed il Presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni): Perla Colombaioni “Oro” 24. Oro (Consegnano il premio: il Dr. Alain Frère con Liana Orfei): Fratelli Balkanski 25. Oro (Consegnano il premio: il Dr. Alain Frère con Liana Orfei): Trixie Zavatta
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Poche donne nell'alta tecnologia in Ue, meno di una su tre
I settori ad alta tecnologia sono considerati motori chiave della crescita economica e della produttività e spesso offrono opportunità di lavoro ben retribuite. Nel 2022, in tutta l’Ue c’erano 9,8 milioni di persone impiegate nei settori ad alta tecnologia, corrispondenti al 4,9% dell’occupazione totale dell’UE.     Lo rileva Eurostat spiegando che la rappresentanza di genere in questo settore…
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