Tumgik
#Sento solo la mia voce anche senza parlare
sol7645 · 1 year
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Oggi la mia nuova delusione
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greatmoonballoon · 30 days
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A te che non leggerai mai le mie parole.
Sappi che mi manchi da morire. Mi manca sentire la tua voce, mi manca parlare con te, mi manca sapere cosa fai e come ti senti. Non sono perfetta ma ho cercato di amarti fino all'ultimo giorno in cui siamo stati insieme. Adoravo averti nella mia vita, osservavo e amavo ogni piccolo particolare e stupidaggine di te. Davvero. E non avrei voluto perderti. Odio che tu non ci sia più nella mia vita.
Se potessi dirti tutto quello che provo lo farei ma ormai è troppo tardi.
So solo che non ti ho dimenticato. Non cancello con un colpo di spugna qualcuno così facilmente soprattutto quando è stato davvero importante per me. Non mi vergogno di questo anche se chi sa mi dice sempre che devo cercare di superarla. Come se non lo sapessi...
Come se fosse facile...
Mi sento spenta da quando non sei più nella mia vita. L'avevi resa migliore. Adesso anche se sorrido i miei occhi non hanno più luce e il mio cuore sanguina. Piango da mesi.
Ma la vita va avanti e così devo fare anche io. Senza di te.
Tumblr media
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animafragileworld · 1 year
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Amore mio,
so che le lettere sono fuori moda,ma sento che è il modo migliore per esprimerti ciò che sento.
Cerca di comprendere le mie paranoie, le mie gelosie, i miei gesti e i miei dubbi. Io sono pronta a starti vicino, abbracciarti, capirti. Mi prenderò cura di te, sempre.
Se mi chiedono per me che rumore ha la felicità,
io rispondo che per me il rumore della felicità coincide con il suono della tua voce. In tutto questo tempo l'amore che sento per te non ha smesso un solo istante di crescere e non smetterà di farlo nel tempo che verrà.
Mi hai insegnato ad amare senza riserva, mi hai insegnato cosa significhi dedicarsi completamente ad un'altra persona, ad ammettere i propri errori quando è necessario. Ora mi trovo ad amarti in un modo che neanch'io credevo di poter fare. Sei il mio fidanzato, il mio migliore amico.. E mi stimoli sempre ad essere migliore. Ciò che ci lega è così unico e speciale da non poter essere sicuramente racchiuso in cinque lettere che sono sulla bocca di tutti. Questa storia l'abbiamo costruita pezzo dopo pezzo, con le nostre litigate all'ordine del giorno, con svariati pianti, con l'allegria che racchiude le giornate passate insieme, con gli abbracci per strada, con le promesse mantenute e anche con quelle venute meno. Ti ho mostrato ogni sfaccettatura di me, il mio lato da bambina, i miei valori, le mie debolezze e anche l'orgoglio che ogni tanto caccio e che tu tanto odi. Sei il mio porto sicuro, l’unica persona con cui vorrei stare e con cui, a fine giornata voglia parlare e sfogarmi, l’unico uomo che vorrei mai e l’unico a cui sarò sempre affezionata e che avrà sempre il mio cuore, nel bene o nel male.
Tu sei l'unico per cui valga la pena litigare e dannarsi ogni giorno. Non voglio un ragazzo perfetto, ne ti voglio uguale a me.. Ti voglio così, come sei. Mi hai fatto scoprire il vero senso delle parole: amare, vivere, ridere. C'è una vita intera davanti a noi, ti va di viverla insieme? Perché tu sei l'amore della mia vita. E io non vedevo l'ora di dirtelo
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susieporta · 1 year
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Mantenere la propria umanità anche sul posto di lavoro è "la sfida".
"L'umanità non si misura dalle grandi imprese, ma dalle piccole cose. Come il sorriso che si offre a un collega, la parola gentile per un superiore, la comprensione per un subordinato, la gratitudine per un aiuto ricevuto." - Victor Hugo
“Ci porti a messa domenica mattina?”.
I miei anziani genitori mi fanno questa domanda tutte le volte che li vado a trovare.
E io sento un pezzetto della mia vita che si disintegra per sempre.
Felice di avere ancora la possibilità di averli e poterci parlare e potere alleviare un ultimo atto, disperato perché vedo un film mai visto prima e che appare non avere un bel finale.
I genitori sono esseri, di solito, importanti per i figli.
Esseri che sanno e possono, che danno permessi, carezze e sberle, morali e a volte fisiche.
Immagini che sappiano sempre come si deve fare, che conoscano la via e sappiano mettersi al sicuro dai tracolli.
Invece la vita si rovescia quando si è vecchi.
Devi chiedere.
Devi chiedere per favore.
Devi sempre aspettare che qualcuno ti dia una mano.
Che qualcuno ti regali qualche manciata di attenzione.
Quando è in comodo, quando può, quando vuole.
Ti attacchi a quello che resta di una esistenza con i piedi nel passato e un presente che si sbriciola in una farina sempre uguale e senza futuro.
Quel “ci porti a messa domenica?” mi strattona insistentemente e mi suggerisce con una voce incerta, timorosa e roca che esistono modi sottili di dare significato alla parola “amore” ma anche meno drammatiche, come “interesse”, “cura”, “attenzione” che trovo spesso nelle mission aziendali.
Certo con i tuoi genitori è facile capire la disperazione di chi passa dall’avere in mano il volante della propria vita a dovere chiedere per favore passaggi anche se solo per conversare un po’ con Dio nella sua filiale qui prima di incontrarlo a casa sua.
E mi chiedo quante altre volte sono incapace di avvertire l’angoscia di chi con me lavora e sta vivendo i suoi di ultimi atti, di grandi e piccoli drammi e romanzi personali.
Di chi sente che di non avere più il potere di dirigere la propria esistenza e nuota in cerchio senza cime di salvataggio da afferrare.
Senza nessuno che li porti alla loro di messa della domenica e apra lo sportello dalla parte giusta così che qualche auto distratta di un mondo individualmente globalizzato non li investa.
Io non credo che basti un piccolo atto per salvare il mondo, anche se forse è meglio di niente.
Credo però che basti un piccolo atto per aiutare me stesso.
A farmi rimanere in contatto con la mia finitezza e permettermi di rimanere umano.
Che forse è quella cosa che dovrebbe stare dietro a quelle mission aziendali che se devi andare a messa e non puoi più guidare non se ne accorgono.
Ecco sì, rimanere umani mentre fai ciò che serve al gioco dell’economia mi pare un pareggio accettabile.
Non pensavo di arrivare a questo pensiero da una domanda così.
Sebastiano Zanolli
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caro nonno, sono passati solo tre giorni e sento la tua mancanza come se mi mancasse l'aria. Mi manca sentirmi chiamare da te, mi manca sentirmi dire 'pupidda, dammi un bacetto', mi manca venire fuori in balcone da te e guardarti mentre fumavi la tua solita sigaretta e parlare di Dante, del lavoro e dei tuoi ricordi da bambino. Come faccio a vivere con la consapevolezza di non poterti mai più vedere? Di non poter mai più sentire la tua voce o vedere il tuo sorriso sdentato? Mi sento mancare ogni volta che ti penso, sono senza forze ma cerco di riprenderle per la nonna, perchè so che tu vorresti che io le stia accanto.. dormo tutte le notti con lei, cerco di starle vicino il più possibile e spero tu sia felice. Sembra tutto un incubo, vederti lì dentro con quella faccia serena e quel sorriso mi ha fatto capire che finalmente stai bene e sei contento, anche se non riesco a farmene una ragione.. il tuo funerale mi ha fatto sentire persa, quel giorno ho preso la consapevolezza che non tornerai mai più a casa da me, da noi. Mi ricordo quando tutte le mattine mi accompagnavi a lavoro, nonostante fossi stanco, ma a te non interessava niente perchè non volevi che io andassi da sola a quell'ora.
Ti amo per sempre e mi mancherai per tutta la mia vita.
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io-e-la-mia-mente · 6 months
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EMOZIONI
Oggi è una giornata diversa rispetto alle altre perchè diversa è stata la notte che l'ha preceduta .. in questi giorni sentivo qualcosa muoversi dentro la mia pancia , e che sia chiaro , non soffro di flatulenza ,era una sensazione a volte di disagio altre volte di confusione ,altre ancora non era per nulla definibile , fatto sta che ieri ho capito cosa fosse , ieri sera ho preso coscienza di quello che mi stava succedendo .. Mentre ero tra le Sue braccia mi sono lasciata completamente andare e ha parlato il mio cuore, dopo tanti , tanti , tantissimi anni l'ho lasciato libero , gli ho dato la possibilità di usare la mia bocca per darsi voce , la mia anima per prendere il coraggio di cui aveva bisogno e la mia mente per cullarlo mentre parlava .. Ieri sera , per la sola seconda volta nella mia vita ho provato paura ma anche tanto desiderio di poter essere sincera fino in fondo e quando l'ho fatto mi sono rintanata , come faccio sempre , nei miei silenzi e nei miei pianti , la differenza è che questa volta non ero sola, avevo al mio fianco una persona speciale che sta imparando a conoscermi e che mi vuole bene , ed è a questa persona che ho aperto il mio cuore , solo a Lui ho dato la possibilità di vedere i tormenti del mio essere .. Si fa in fretta a dire che parlare ed esternare i pensieri e le emozioni sia facile ma non è così , per me riuscire a parlare è difficile, riuscire a raccontare cosa sento è ancora più impensabile e quando dire " ti voglio bene " non è più sufficiente , quando dirlo non ti fa stare più bene capisci che forse qualcosa è cambiato , capisci che probabilmente un'evoluzione emozionale c'è stata e non è il non sentirmi dire la stessa cosa in risposta , che mi ha fatta piangere , ma l'abbraccio e lo sguardo della persona su cui ho scaricato completamente il mio cuore , non ha preso paura, non mi ha detto che sono una folle, non mi ha detto ma quanto corri , non mi ha detto ma cosa stai dicendo , effettivamente non ha detto poi molto a parole , mi ha accarezzato il volto , ha sciugato le mie lacrime ( e qui ha parlato, e forse era meglio se non lo faceva visto che mi ha ripresa dandomi della stupida, per le lacrime ovviamente ) , mi ha guardata senza andare via , mi ha abbracciata e dopo , quando mi sono calmata , mi dice .. cosa credi che sia per me casa ? Dopo tutto questo sono finita con padellate su culo e seni , con tanto di legatura e la Sua voce che mi diceva .. abbracciami e dimmi che ne vuoi ancora .. Ribadisco un concetto , per me , riuscire a dire quello che sento è importante , non riuscire a dirlo per delle seghe mentali è da fuori di testa .. questa mattina mi sento diversa, ho il mio animo ancora sottosopra perchè mettersi completamente a nudo può farti sentire freddo, può mettere a dura prova lo stomaco , sento formarsi un grande nodo nella gola e ancora adesso , mentre scrivo , sento le lacrime volersi far strada , e non sono lacrime tristi, sono lacrime di un cuore che ha solo tanto da dare e che per anni ho tenuto chiuso credendo di fagli del bene .. ora Lui è fuori ma sta per tornare quindi mi devo riprendere per continuare a godermi questa nuova giornata con questa mia nuova consapevolezza .. Amare non è qualcosa di brutto ma tutto il contrario e io oggi Amo ..
schiava-di-ING
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lasopravvissuta04 · 11 months
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A te che sei importante per me
Non penso ti manderò mai questo messaggio perché dopo tutto quello che è successo ho un po’ paura a parlare e a dire cosa penso…ultimamente nonostante stia provando a mascherarlo non sto benissimo con me stessa, non mi lamento per carità però i momenti di buio dal quale non riesco ad uscire non sono passati…come ti dicevo in questi giorni si sono fatti sotto alcuni problemi che pensavo di aver ormai superato ma che purtroppo cosi non è stato. Non parlo di cibo o autolesionismo…quello ne ho avuto abbastanza (anche se non riesco a cancellarli dalla mia mente), parlo di altri problemi che mi spaventano e mi tormentano la testa… sono molto spaventata dal nostro ritorno perché ho capito cosa significa per me stare senza te e non riesco a gestirlo. Vorrei che le cose tornassero come prima ma ho davvero tanta paura e penso anche tu, credo. Io ci provo a essere quella di sempre, quella dolce e sempre disponibile ma non so più se questo ti va bene, non so se ti piaccio o se stai con me solo per un attaccamento emotivo…non lo so davvero. Sto provando a cambiare, ad essere una persona migliore per piacerti ma ho la continua paura di sbagliare tutto di nuovo. Spero davvero questa sia la volta giusta perche un’altra botta ora, per quanto possa impegnarmi, non penso la supererei. Ho provato con tutta me stessa ad andare avanti, a “dimenticare” tutto per non starci più male ma certe cose non si dimenticano, certe sensazioni, certe frasi e certe promesse. Tutto ciò che è successo tra noi è stato magico e vorrei solo accadesse nuovamente, ma non parlo solo di fare l’amore, in generale, scherzare, tu che mi pettini, mangiare insieme, vedere il tramonto con le canzoni di Bob Marley, stare abbracciati senza vestiti sul letto, fare la doccia insieme…tutte emozioni nuove che mi hai regalato tu e di cui ti ringrazio immensamente perché mi hai insegnato ad amarti, accettarti ed apprezzarti veramente ogni momento. Mi hai insegnato ad accettare ogni tuo difetto e a trovarci il lato positivo per farlo diventare un pregio, sei un ragazzo molto speciale per me e voglio solo il meglio per te…l’altro giorno ero disposta a rimanere “amica” tua per non perderti, nonostante quella fosse la scelta più dolorosa della mia vita. Ti amo davvero con un amore che è inqualificabile e non so spiegarti come sia nato, se con uno sguardo, un bacio, un abbraccio o se con tutto insieme però è successo e ora non posso farne a meno. So che a volte con i miei messaggi ti rompo il cazzo e ti rompi a leggerli però sappi che non sei obbligato, giuro, sono solo cose che vorrei dirti a voce ma non riesco e sento il bisogno di liberarmene. A volte li inizio a scrivere con il pensiero di non mandarteli, però poi rileggendoli capisco quanto sia importante che tu sappia queste cose. Prima ero “quella senza sentimenti” perché pensavo che dopo tutte le delusioni, l’unica soluzione per non soffrire più fosse staccarsi da tutti ed essere apatica, non provare nulla per nessuno ma poi sei arrivato tu, che piano piano mi hai fatta aprire con te capendomi ed apprezzandomi così giorno dopo giorno e notando ogni piccolo cambiamento per migliorare. Io spero davvero questa relazione funzioni perché per me è davvero speciale. Tu sei davvero speciale per me. Grazie per tutto e scusa se rompo il cazzo per dormire con te in chiamata, non lo faccio più giuro…Hai ragione, è una cosa inutile.. scusami…per me ogni istante con te è molto importante perché potrei perderti di nuovo da un momento all’altro…notte
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libero-de-mente · 1 year
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Karmaltruismo
Se è vero che, come scrisse Samuel Johnson uno che di certo non perdeva temo a fare le mesh alle nutrie, la vera misura di un uomo si vede da come tratta qualcuno da cui non può ricevere assolutamente nulla in cambio, io posso asserire che il karma può intervenire e qualcosa in cambio concedere.
Mi spiego.
Ieri in tarda serata stavo rientrando a casa, dopo essere stato a casa di mia madre per accudirla.
Giunto davanti al cancello carraio noto che a pochi metri da me sta sopraggiungendo un uomo, andatura atassica ben evidente.
Penso a un beone che sta tornando dal bar posto alla fine della via, decido che sia meglio che rimanga in auto.
Metti che lui sia in vena di parlare e mi attacchi dei pipponi con dei discorsi assurdi e irragionevoli. Tipo spiegarmi la stagione degli amori tra i bradipi dal pelo fucsia della Malesia, che tutto quello che piace nella vita di un uomo è tossico, ti fa ammalare, ti fa ingrassare, non si fa più trovare oppure non te la dà.
Non me la sentivo ieri sera, giornata estenuante.
Osservo l'uomo avvicinarsi fino a quando, giunto sotto la luce dei fanali della mia auto lo posso osservare bene.
Il volto è una maschera di sangue che gronda, la sclera dell'occhio destro (la parte bianca del bulbo oculare) è rossa di sangue. Perde sangue copiosamente anche dalla mano sinistra.
Passa oltre senza nemmeno aver posato lo sguardo su di me, guardando fisso davanti a se stesso e con la sua andatura claudicante si allontana.
A quel punto una voce amorevole mi sussurra "non lasciarlo solo, aiutalo". Così chiamo il numero d'emergenza, il 113, e l'operatore dopo aver capito che si tratta di un'emergenza sanitaria mi passa chi gestisce l'uscita delle ambulanze.
- "Lei dove si trova" mi chiede l'operatore "mi può dare un riferimento?"
- "Si guardi sono in Via Manzoni ma il tipo ha svoltato per un'altra via"
- "Io ho bisogno di sapere dove si trova esattamente"
- "Aspetti che lo seguo" nel mentre faccio inversione con l'auto e vado in direzione dello zombie, si nel buio in controluce mi ricordava uno zombie mentre si muoveva - "ora sono in Via Marconi".
- "Si ma noi non possiamo correre dietro a una persona in movimento"
- "Senta lo fermo io, sono all'altezza del ristorante XXXX XXXX, fate presto"
- "Tranquillo l'ambulanza è già partita"
Chiudo ringraziando la comunicazione, abbasso il finestrino e come se nulla fosse me ne esco con un: - "Ehi tutto bene?" - mettendo in mostra tutti i miei denti, anche se di ridere non ne avevo voglia.
Mr Zombie risponde molto cortesemente - "Si tutto a posto, sono solo caduto".
Nel frattempo dopo aver parcheggiato l'auto davanti al ristorante lo fermo allungando le braccia per dargli un appoggio.
Appena in tempo, in quel momento ha un tracollo e le gambe non lo reggono più. Lo faccio sedere.
Mi guarda dritto negli occhi, mi si ferma il respiro, i suoi occhi mi ricordano tanto quelli di mio padre. Stesso colore, stesso taglio.
- Sei del paese?
- Si
- Quanti anni hai?
- 61
Penso a mio padre che se ne andò quando di anni ne aveva 62.
Me ne esco con un: - "Ah beh dai siamo quasi coetanei", in realtà mancano ancora qualche annetto, però in quel momento realizzo che non è un signore come lo era mio padre, ma un quasi coetaneo. Cristo! Sto raggiungendo l'età di mio padre. Sto diventando suo coetaneo.
- Come ti chiami? - gli chiedo.
Parla con un filo di voce e sinceramente non sento il suo nome, sento solo il cognome.
Parliamo, mi racconta che l'auto gli si è rotta e ha dovuto lasciarla e incamminarsi a piedi verso casa, che poi è stupidamente inciampato.
Mi guarda con due occhi che chiedono pietà, non a me ma alla vita, ed è in quel momento che me ne esco con un: - "La vita è dura, vero?"
Lui abbassando il capo mi sussurra: - "Si"
Trascorrono circa quindici minuti prima dell'arrivo dell'ambulanza che, grazie a Dio, arriva prima del figlio che aveva chiamato al telefono per farsi recuperare. Sua moglie e i figli vederlo in quelle condizioni si sarebbero sicuramente spaventati.In quel quarto d'ora mi ha raccontato un po' della sua vita, molti viaggi e molti lavori, che si sono tradotti in disagio e difficoltà. Delle sue idee per crearsi una sua attività, molto particolare da quello che mi ha raccontato.
Aiuto il personaggio a sollevarsi: -"Guarda un'ambulanza, dai che gli facciamo vedere le ferite così ti medicano" - non è stupido, ha capito ma docilmente si lascia accompagnare sottobraccio all'ambulanza. Scende una prima volontaria che zelante chiede cosa gli sia capitato, mentre racconta si fa accompagnare a bordo e altri due volontari chiudono il portellone laterale. Avrei voluto salutarlo e dirgli di non mollare. Ma non mi è stato permesso.
La prima volontaria che ci è venuta incontro mi chiede: - "È stato lei a chiamarci?"
- "Si"
- "La ringrazio ha fatto un gesto importante, potrebbe aver subito un trauma cranico importante"
- "Non devo rilasciare dichiarazioni?"
- "Quale dichiarazioni?"
- "No so per la stampa per esempio, per un giornale, per una partecipazione a un nuovo programma con Alberto Angela come Ercole Il Piacere dell'Altruismo... cose del genere"
Ride, ride di gusto e mi saluta.
Rientro pensando al mio libro che vorrei scrivere, condividendo il pensiero con la soave voce che mi consiglia sempre cose belle, che mi ripete che come ci si dovrebbe curare del prossimo ci si dovrebbe voler bene in prima persona. Ha maledettamente ragione, quella voce.
Se sarai gentile con la tua anima lo sarai pure con quella degli altri, lo ha scritto Charles Bukowski, mica uno che raddrizzava banane con il martellino di gomma.
Dicono che il karma giri, se si semina bene si raccoglie. Non so se sia davvero così. Però questa mattina mia madre mi ha chiamato dicendomi che mi avrebbe preparato le polpette al sugo, che ho ritirato per pranzo.
Se questo è il karma allora esiste.
Perché "Chi dona senza aspettarsi di essere ricambiato ha sempre tra le mani il fiore della Gioia", a scrivere queste parole fu Khalil Gibran, mica uno che pettinava le bambole.
Credo che a volte il mio altruismo sia una reazione prodotta per combattere il mio disagio, il mio dolore. Questa l'ho scritta io, uno che di sicuro perde tempo a convincere i calabroni che la loro struttura alare, in relazione al loro peso, non è adatta al volo ma 'sti calabroni volano lo stesso. Alla faccia mia.
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bones39 · 8 months
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Lettera
"Buongiorno amore.. ieri parlavi di Floubert, mi ricorda sempre quanto avrei voluto conoscerti nei miei anni più attivi nello studio, con la mente fresca e pronta ed elastica ed una gran attitudine al confronto. Quanto mi manca. All epoca non avevo qualcuno con cui condividere le conoscenze, mi sarebbe tanto piaciuto stare ore a parlare di materie umanistiche.. non ho perso la passione, solo sono arrugginita e ho la mente stanca. Ho sempre visto la nostra convivenza come un territorio fertile in cui avrei ripreso a studiare, me ne hai sempre fatto venire voglia, sono assetata nonostante la mia scarsa memoria ed è puro godimento quando mi dici tutto ciò che sai su qualcosa. Spero non smetterai mai, vorrei essere restata in allenamento, invece di friggermi i neuroni, invece di invecchiare passivamente dopo aver donato i miei "anni migliori"...vorrei tantissimo poter ricambiare questo fiume di informazioni e crescere insieme la nostra passione per la cultura. Ho sempre rimandato a quando saremo insieme, immersione totale nei progetti e nello studio. Due menti appassionate che si confrontano e si completano. Non so se riavrò mai quella testa, ma so cosa voglio con te.
A proposito di Floubert ho fatto un ripassino, ti metto sotto la sintesi. Se ricordi, dopo la lettura di Madame Bovary scrissi un mio racconto breve, magari ne riconoscesti l influenza quando te lo mandai alle nostre prime chat.
Anche quello forse è recuperabile.
Di Floubert apprezzo le caratteristiche dello stile, il messaggio fedele al plausibile e vero. Anche se non faccio domande e il mio cervello sembra girare in tondo sulle stesse cose, accecata Anche da questo enorme sentimento di dolore legato alla tua mancanza (per la distanza, nonostante tu sappia essere al mio fianco anche da lì), dolore che quando mi permetto di provare emozioni, come adesso, diventa incontrollabile .. ma lo diventa anche la gioia di essere noi, l amore gigante, la fierezza verso di te.. tante emozioni e sentimenti che si sommano e sono difficili da gestire, per questo a volte devo prendermene pausa.. e non è mai come vorrei questa pausa: tra le tue braccia spegnere il cervello e lasciare canti il cuore. Nonostante questa nebbia densa di batticuore e mente, dicevo, tu continua a raccontarmi, a condividere, a dirmi ogni cosa tu ritenga degna di interesse e attenzione. Posso sembrare vuota, stupida, distratta .. ma, sono solo una persona che ha perso l abitudine al piacere di aprire gli occhi su qualcosa di bello e, appassionarsi... Stavo solo aspettando te. Dunque parlami, parlami sempre, parlami tanto e non temere che i miei silenzi possano essere dovuti a noia o disinteresse.. sono un casino, ma mi sto svegliando seguendo la tua voce. Avrei voluto restare me più a lungo, essere forte, non adattarmi, per riuscire a raggiungerti completa. Ma avevo perso ogni speranza prima di te, mi stavo lasciando andare, senza più gusto per la vita. tu, tu sei vita. GRAZIE
Non badare a quando le le mie parole sembrano... Leggere, frivole, sciocche .. ho solo qualche muro da abbattere. Ma, spesso, mi sento dire che, quando mi si dà l occasione, sorprendo in positivo chi mi malgiudica, chi mi crede incapace. Mi attacco a questo per sapere che ancora non mi sono completamente persa nella corruzione del mondo.. è come se per tutta la vita stessi annegando, tu, all ultimo istante, all ultimo respiro, hai afferrato quella mano che appena si notava a pelo dell' acqua. Tu mi aiuti a risalire. Te ne sarò eternamente grata. Sono totalmente innamorata, devota a te.
Guida questo lupo, cammuffato tra le pecore, sarà al tuo fianco per sempre. Finché mordi mordo."
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demoninellanima · 2 years
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Ci sono molte cose che avrei voluto fare con te, ora che non ci sei devo solo disabituarmi. Disabituarmi, suona strano in un mondo fatto di abitudini e routine. Devo disabituarmi. Disabituarmi al tuo profumo che sento in ogni angolo del mondo, al tuo modo di parlare, di sorridere, di baciare e di amarmi, sempre tu, col tuo incredibile e goffo modo.
Disabituarmi, ancora e ancora. Disabituarmi. Non so più come si galleggia da quando non sei più con me. Come si fa? Disabituarmi. Sento la tua voce riecheggiare nelle mie orecchie. Disabituarmi. Niente più buongiorno, niente buffi nomignoli. Niente. Disabituarmi.
Sono spaccata, come un vetro, frantumata, non mi vedo più, in questo specchio rotto che è la mia anima dove avevo iniziato a guardarmi grazie a te adesso vedo la nebbia, un’immagine distorta che non sono più io. Come si galleggia?
Disabituarmi.
Disabituarmi a te. Alla tua musica. Alla tua voce. Non ti ho mai sentito cantare. Come si fa? Come si galleggia?
Che succede? Che hai qua? Lo stesso che hai tu dicevi.
Abbiamo ballato per strada come pazzi, buttati in mare senza vedere il fondo, senza vederci l’un l’altro - ci siamo mai visti?
Disabituarmi. Giorno dopo giorno, disabituarmi. Ma i giorni passano. L’abitudine di te no. Ma no. Non era abitudine. Per questo non passa. L’amore passa? L’amore dura?
Disabituarmi. Lo specchio della tua camera aveva iniziato ad apprezzarmi. Forse sono io che sono cambiata con te. Non è lo specchio. Sono io. Forse sei tu, perché nello specchio indirettamente c’eri anche tu. Devo guardarmi dentro. Disabituarmi. Disabituarmi, ancora. Come si rimane a galla? Dicevo che era questione di respiro. Allora forse non so più respirare.
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lospalatoredinuvole · 10 months
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Ti sarà capitato di sentire almeno una volta frasi come queste pronunciate da lui/lei:
L'affronteremo insieme. Sono sicuro/a che tutto andrà per il meglio. Quando sono con te, mi sento come se fossi a casa. Puoi fidarti di me, sono qui per te. Il tuo sorriso è contagioso e mi rende felice. Mi dispiace se ho fatto qualcosa di sbagliato. Mi manchi ogni volta che non sei qui con me. La tua voce è così piacevole da ascoltare. Prometto di prendermi cura di noi. Non andare via, ti prego. Non avere paura di aprirti con me. Non ti lascerò mai solo/a. Ti meriti solo felicità, non lacrime. Non ti abbandonerò mai, lo prometto. Non voglio farti del male, mai. Non mi perderai mai. Mi piace parlare con te e guardarti negli occhi. Resta con me, per favore. Sei importante per me, non lo dimenticare mai. Sei parte di me, non potrei vivere senza di te. Sei una persona speciale e unica. Senza di te, la mia vita non avrebbe senso. Sono qui per te, sempre e comunque. Voglio solo te, nessun altro/a. Penso a te ogni giorno. Ti proteggerò sempre. Ti voglio bene, più di qualsiasi altra cosa al mondo. La mia unica speranza è che tu sia felice e al sicuro.
Dove sono finiti coloro che le hanno pronunciate?
Ma soprattutto quante persone rimangono davvero leali e fedeli fino alla fine, non solo nei gesti ma anche nelle parole?
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allis-0-n · 1 year
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18\04\2023 ore:1.40
*******,
Sono passati tanti mesi da ciò che è successo fra di noi e io tutt’ora alle volte fatico a pensare a come stava la mia persona prima di averti conosciuto.
Alle volte ho paura di non tornare più me stessa e vivere con un senso di rabbia verso il mio io per tutta la vita.
Sono certa che il tempo guarirà le ferite ma sono anche certa che non me le cucirà a pieno, ci sarà sempre un piccolo segno nascosto dentro me stessa, perché il dolore che tu m'hai provocato mai nessuno è stato in grado di farlo e ciò che mi fa più male è proprio che tu m'hai provocato più dolore di quanto mio padre abbia fatto e io, mai me lo perdonerò, di essermi fatta violare in tale modo.
Sono stata violata verso ogni frangente: psicologico, fisico, sessuale, economico e famigliare.
Ero solamente una bambola e tu il mio burattinaio, giocavi a farmi fare le cose più orribili e io ne ero totalmente cieca. Accecata da un amore fittizio e idealizzato. Convinta che tu potessi davvero cambiare, per me, per noi.
Nonostante passano i mesi, non passa giorno nel quale io non pensi a te, ma non ai nostri ricordi felici ma alle mostruosità che hai fabbricato con cura e a tutte le menzogne a me dette. Non passa giorno nel quale io non mi punisca e voglia strapparmi questo dolore di dosso con tutta me stessa, sradicare le radici e gettarlo via, ma ahimè, non posso.
Hai commesso la peggiore delle crudeltà: mi hai marchiata a vita di questo dolore e io mai ne guarirò, e io, non posso che odiarti solamente perchè altro non posso fare.
In un anno e tre mesi di relazione sono stata imprigionata mentalmente di te ******, di un pazzo con manie narcisistico - sessuali, continuo a scoprire tradimenti successi sotto i miei occhi, giochetti che hai combinato per soddisfare la tua libido malata ed io lo negavo a me stessa, ma inconsciamente, nel profondo, lo sapevo, eccome se lo sapevo.
Alle volte mi tornano in mente flashback di cui mi vergogno a parlare a voce alta, ricordi che vorrei sfumino dalla mia mente, ma che non riesco ad esaurire.
Mi guardo allo specchio e un riflesso kafkiano giunge in me e si chiede se al tempo fossi veramente io o mi avevi ipnotizzata.
Vorrei davvero che la seconda risposta sia la corretta, almeno, avrei una scusa per non auto-punirmi tutto il tempo in tal modo.
Solamente qualche tempo fa, avrei assurdamente risposto di aver avuto ricordi felici con te. Al giorno d’oggi mi trovo a non avere risposta, ciò che ho vissuto con te era un mero specchietto per le allodole, una farsa, una finzione, una trappola ed io, ci sono cascata con tutti i piedi, il corpo, la testa .
Ciò che mi fa più rabbia è che io avrò questo trauma a vita.
In una prossima relazione, me ne rendo conto che sarò petulante, osservatrice e paranoica ai massimi livelli. Ma tu?
Tu come te la vivrai? sarai tranquillo? come riuscirai a dormire la notte? come hai fatto a dormire sonni tranquilli tutti questi mesi? Perchè io ***** è tanto tempo che ormai non dormo più senza addormentarmi e pensare a ciò che è successo fra di noi.
Al giorno d’oggi mi sento più che mai fossilizzata e sento che il tempo corre e io non riesco ad inseguirlo, e tu che conoscevi le mie paure a nudo, sapevi quanto io ho sempre cercato di dominare questo tempo fuggitivo, ricordi? eri uguale a me, avevamo le stesse paure, gli stessi vissuti, inizialmente per questo motivo ci siamo innamorati. Ricordi?
Quella notte di giugno nella tua terrazza bevevamo birra e ci spogliammo di un trascorso mai raccontato a nessuno, ricordo quella notte come se fosse ieri, i nostri occhi facevano l’amore con lo sguardo e le nostre mani si intrecciarono per farci sostegno a vicenda mentre aspiravamo le nostre ultime sigarette rimaste, aspettando l’alba, era un’alba fredda per essere giugno, la ricordo ancora, come se fosse ieri.
Conoscendo te ho scoperto il significato della parola amore, ma il nostro non era un amore sano, era un amore malato.
Un amore che ti prende non solo il cuore, ma la testa, le ossa, la persona . Un cancro all’ultimo stadio.
Io non ero più una persona che camminava, io ero la tua bambola. Ero totalmente annichilita e dissipata.
Non vedevo più i colori e non sentivo più gli uccelli canticchiare, la città era diventata di una fragranza amarognola e il mio io si era scolorito, sciolto.
Nemmeno le botte facevano più effetto, i lividi erano solo il segno di una metastasi molto più grande e insidiosa che viveva dentro me. Non ero più una persona.
E invece, il tuo io è veramente fuoriuscito, il tuo sguardo non era più dolce, la tua voce era cambiata, la tua schiena si era curvata, le parole che fuoriuscivano dalla tua bocca erano cattive e le tue mani non mi sfioravano più come un tempo, ma lasciavano dolore e brutalità.
Dentro me sapevo che era sbagliato, davvero, ma tu **** mi hai annullata e ho pensato di non riuscire ad essere una persona libera e indipendente senza di te.
Tu eri la mia droga e ogni giorno avevo bisogno della mia dose, l’astinenza era più dolorosa della droga stessa e io, non riuscivo a sopravvivere senza.
Oggi convivo con tanta rabbia, ma non solo verso me stessa (che è quella più grande che provo al momento) ma anche verso di te, non cerco risposte ai tuoi comportamenti e nemmeno scuse, mi domando davvero se ogni tanto riesci con lucidità a rileggere il passato in maniera più oggettiva, anche se, dubito fortemente.
Mostri narcisisti come te, mai lo faranno, si sentiranno sempre superiori alle genti.
Mi pento d’essere stata così amorevole, di aver speso così tante energie, di esserti stata così vicina nella tua fase depressiva e aver trascurato me stessa in tutto quel periodo.
Tutt’ora alle volte evito di fare cose che mi ricorderebbero te, alle volte è impossibile, il tuo ricordo purtroppo è ancora vivo e vegeto nei meandri della mia mente e io non avrò pace finchè non ti vedrò condannato per tutto il male che hai provocato a me e alla mia famiglia.
Spero che succederà presto affinché tu non possa fare del male ad un’altra persona, perché tu sei davvero un mostro. Il mostro più malvagio e perverso che io abbia mai conosciuto e io vivo per vedere che un giorno tu ne pagherai le conseguenze per tutto il male che hai commesso. Lo giuro.
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ipotesi-controversa · 2 years
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Ci sono giorni in cui è difficile uscire e stare meglio, Marta dice che è normale dopo un periodo complicato conseguente ad altre situazioni incasinate trovare un modo che vada subito bene e che sia funzionale alla ripresa.
Io credo soltanto che ci siano persone più capaci di altre a farlo e che, probabilmente, sto sbagliando qualcosa anche se non riesco bene a capire cosa ci sia di sbagliato in me da rimettere a posto.
È che io ho sempre avuto la stupidissima convinzione che bastasse volerlo per mettere tutto a posto, per tornare a stare bene, per ritornare ad essere felici, per non sbagliare più; ho sempre creduto che sarebbe stato lo psicologo a darmi le risposte che cercavo da me stessa, e invece no.
Oggi ho fatto lo svuota cuore, sono arrivata con la mia valanga di problemi e ho svuotato il sacco; se la domanda è se mi sento leggera, la risposta è si; se la domanda è se mi sento meglio, la risposta è no.
Accettare di stare male, parlare del malessere, riconoscere di avere bisogno di aiuto per rimanere con i piedi piantati per terra non basta. Servirebbe un bel po' di coraggio e un po' di tempo da sola per cercare tutte le risposte che cerco erroneamente da altri e che, invece, per mia sfortuna sono tutte in me. Dentro di me. Così radicate da qualche parte, ben nascoste da non riuscire nemmeno da dove partire con le ricerche.
Vorrei annunciare la scomparsa delle risposte ai miei dubbi esistenziali, e invece nessuno se ne può occupare al posto mio, tanto che sono arrivata a chiedermi se sia mancanza di voglia, se si tratti di cecità o se si tratti solo di non voler ricevere un'altra brutta verità che rimanga lì, sull'uscio della porta senza sapere che dire.
E io sono giorni che resto da sola quasi tutta la mattina, cerco di sentire la mia stessa voce dentro la testa che faccia delle domande sensate e concrete, ma niente, non sento niente.
Forse mi stanco soltanto di aspettare qualcosa che non arriva subito, o che, potrebbe anche, nel peggiore dei casi non arrivare mai.
È che io sono impaziente, corro, precipito, mi butto nelle cose a capofitto, voglio risolvere i miei problemi esistenziali con la stessa velocità con la quale cuoce la pasta, e invece evidentemente non basta.
Per avere della pazienza extra prema 1, è questo mi rimbomba dentro.
Io pazienza ne ho avuta tanta, davvero tanta, e ho avuto tanto di quel cuore che alcune volte mi è capitato di dubitare di averne due. Poi ho perso tutto, non so perché, tanto meno quando sia successo veramente, ma fatto sta che ora mi ritrovo, contro la mia volontà, in questo limbo infernale che non mi permette di fare nemmeno mezzo passo avanti o indietro per disinnescare questo meccanismo.
Io il passo avanti ho sempre creduto di averlo fatto andando dallo psicologo, il passo indietro -quello, a mio parere, più difficile, non facendo più gli stessi errori di sempre, cercando di appianare tutte le incomprensioni con le persone, cercando un dialogo costante anche con le persone che con me non hanno mai voluto un vero e proprio dialogo.
Try again, brain not found.
Entro ed esco, accedo al sistema, cancello tutto quello che posso, riparto, mi fermo nello stesso punto. Ho sbagliato.
Faccio un passo indietro, sbaglio; uno avanti, sbaglio.
Damn.
Per avere della pazienza extra prema 1, dove cazzo si prende uno?
Passami l'accendino, ho voglia di fumare, e poi fumarne un'altra e un'altra ancora, ho su una playlist bellissima, stanno suonando, il semaforo è verde.
Mando tutto a fanculo e ogni scusa è buona.
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mo0n999 · 12 days
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Amore mio so che le lettere sono fuori moda,ma sento che è il modo migliore per esprimerti ciò che sento.Se mi chiedono per me che rumore ha la felicità, io rispondo che per me il rumore della felicità coincide con il suono della tua voce. In tutto questo tempo l'amore che sento per te non ha smesso un solo istante di crescere e non smetterà di farlo nel tempo che verrà.Mi hai insegnato ad amare senza riserva, mi hai insegnato cosa significhi dedicarsi completamente ad un'altra persona, ad ammettere i propri errori quando è necessario. Ora mi trovo ad amarti in un modo che neanch'io credevo di poter fare. Sei il mio fidanzato, il mio migliore amico.. E mi stimoli sempre ad essere migliore. Ciò che ci lega è così unico e speciale da non poter essere sicuramente racchiuso in cinque lettere che sono sulla bocca di tutti. Questa storia l'abbiamo costruita pezzo dopo pezzo, con le nostre litigate all'ordine del giorno, con svariati pianti, con l'allegria che racchiude le giornate passate insieme, con gli abbracci per strada, con le promesse mantenute e anche con quelle venute meno. Ti ho mostrato ogni sfaccettatura di me, il mio lato da bambina, i miei valori, le mie debolezze e anche l'orgoglio che ogni tanto caccio e che tu tanto odi. Sei il mio porto sicuro, l’unica persona con cui vorrei stare e con cui, a fine giornata voglia parlare e sfogarmi, l’unico uomo che vorrei mai e l’unico a cui sarò sempre affezionata e che avrà sempre il mio cuore, nel bene o nel male. Tu sei l'unico per cui valga la pena litigare e dannarsi ogni giorno. Non voglio un ragazzo perfetto, ne ti voglio uguale a me.. Ti voglio così, come sei. Mi hai fatto scoprire il vero senso delle parole: amare, vivere, ridere. C'è una vita intera davanti a noi, ti va di viverla insieme? Perché tu sei l'amore della mia vita. E io non vedevo l'ora di dirtelo
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3mptyh34rt · 22 days
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10/05/24
Per me è strano pensare che, forse, ancora una volta ci siamo detti tante cose senza realmente parlare. E, chissà, cosa avrai pensato a ricevere quel pacchetto di sigarette, a leggere quel bigliettino. Hai scelto di conservare la sigaretta o alla fine l’hai fumata da solo?
Ti ho incontrato il giorno dopo e mi è sembrato che mi guardassi da lontano, mi hai riconosciuta e ora sai anche effettivamente il mio nome. Prima di quel bigliettino, avevi mai sentito il mio nome tra i rumori dei corridoi?
È così strana la sensazione che provo nei tuoi confronti: sembra, ormai, di conoscerti da tanto tempo anche se ancora non ho imparato neanche il rumore della tua voce.
E chissà se avremo mai l’occasione di lasciare che per una volta non siano solamente gli occhi a parlare.
Una volta ho parlato di te alla mia dottoressa e della sensazione che provassi nei tuoi confronti, ossia una sensazione di conoscenza nei confronti di una persona che però non conosco nella realtà, cercando di comprendere con lei se fosse normale sentirsi in un modo del genere o se fosse una mia idealizzazione. E lei, di tutta franchezza, mi ha risposto:
“Cristina, gli occhi rappresentano il primo linguaggio primordiale che gli essere umani hanno saputo usare e da cui hanno costruito tutto quello che è arrivato fino ad ora. E tu pensi realmente che non possa essere normale la sensazione che provi tu? Gli occhi sono in grado di trasmettere emozioni che le parole non sono in grado di esprimere”.
E da lì, ho iniziato a credere fermamente ciò che sento quando incontro il tuo sguardo.
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pizzakaijuisekai · 2 months
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La Lucertola che si leccava i baffi
Ore 11:30
Deve essere brutto avere a che fare SOLO con me. Non ti guardo quasi mai in faccia, ascolto per metà, vivo in miei loop autistici che spesso non lasciano spazio all'esterno.
Certo, all'inizio con Alfredo non è stato così. Ma piano piano, mentre le cose si allentavano, rompevano, distruggevano, il mio autismo è cresciuto, le mie difese si sono alzate ed io sono diventata come ora.
Da soli o con me, cambia poco. Ma mi chiedo se questo possa valere un po' per chiunque.
Solo che gli altri fanno finta, si trascinano, amano il conflitto e ci sguazzano. Se non sentono la propria voce, forse, stanno male.
Ormai a me parlare dà fastidio.
Non sono nemmeno più in grado di FINGERE di avere relazioni. Quando incontro qualcuno (tipo Valeria, ieri) sento la mia faccia tirarsi, con questi sorrisi fintissimi che secondo me pure dal di fuori mi sgamano. Riesco a fingere, circa, ma non riesco ad avere nessun interesse di dialogo. Tutto è diventato funzionale ad un dovere sociale, il piacere, se c'è mai stato, è stato cancellato.
A volte mi viene in mente Carlo, forse l'unico con cui avrei ancora qualcosa da dire, se non altro perché siamo sempre stati simili sia come carattere che come reazioni. Tutti gli altri (TUTTI) mi si sono smontati in mano mentre li frequentavo, alcuni al punto di diventarmi intollerabili. Con Carlo semplicemente non ci si poteva più frequentare, per infinite ragioni. Mi chiedo spesso come sarebbe la mia vita se fossi riuscita a contornarmi di persone reali con cui relazionarmi. Tante, dico. Invece con questa mia fissa della monogamia seriale (il mondo in una sola persona, finché questa non poteva più bastare e mica per colpa sua... nessuno ha un tale potere di assorbimento) ho chiuso fuori anche chi, magari, avrebbe avuto qualcosa da dire. O avrebbe condiviso il silenzio.
Ma da che io mi ricordo ho solo collezionato rapporti, mi sono sempre sforzata di incontrare gente, era tutto come guardare i film o giocare o vedere anime. Oggi sono uscita con Paolo, quindi domani con Andrea, dopodomani con Salcazzo. Collezionismo umano vuoto.
Avvenimenti che ogni tanto mi vengono in mente, senza ragione, e che mi hanno colpito più del dovuto:
Quella volta che sono andata in cantina col coltello in mano, con la lama rivolta verso di me come ci teneva tanto mio padre, sono caduta dalle scale e non sono morta per non so quale riflesso miracoloso.
Quella volta che eravamo in una città (Torino?) ed ero piccola (mia sorella non c'era) ed ho attraversato la strada e tra un po' un tizio mi prende sotto. E per "tra un po'" intendo che ho saltato la macchina, sento ancora la mano sul cofano. Il tizio non si ferma, i miei genitori non dicono nemmeno bah.
Quando sono andata a Londra e tra un po' mi rapiscono. E per "tra un po'" intendo che bastava un "Ok, grazie" invece di dire "no". Ed io dico no perché dico sempre no, non per intelligenza. Mi hanno derubato, ma non rapito. Questa poteva andare proprio male.
Il film di Tarkovski, alla fine, era una chiavica.
Stamattina mi sono allenata tantissimo e poi ho fatto una super colazione con la marmellata. Domani si torna a rompersi le palle coi video, oggi minimo di pausa.
Ore 16:24
Sonnolenza post pranzo.
"Se hai intenzione di ucciderti, non ti occorre una ragione, non nel senso consueto del termine; come, nel caso contrario, se vuoi restare vivo, non è necessaria nessuna ragione verbale, coerente, formale, qualcosa a cui aggrapparti."
- Dal terzo volume della Trilogia di Valis, Dick
Quello che non capisco di chi crede in Dio, è come faccia a credere anche ad una scienza qualsiasi. Perché qualcuno dovrebbe cercare di dare una logica scientifica alla realtà che Dio ha creato? Se anche trovassimo dei calcoli che spiegassero qualsiasi cosa, quei calcoli non sono creati da Dio stesso? e quindi sono un'imitazione della verità, un qualcosa che lui voleva che trovassimo, ma che non è per forza vero? Se Dio c'è, le regole dell'universo (del movimento, per esempio) esistono come no. Se domani Dio lo vuole, tutto ciò che conosciamo diviene il contrario. E delle nostre regole ce ne possiamo sbattere. Se esistono delle regole e noi non impazziamo è solo perché Dio ha pietà di noi, sa come siamo fatti e non ha intenzione di creare ogni giorno una realtà differente. Solo per questo ci svegliamo nel nostro letto ogni giorno: perché lui vuole così.
Io non credo in Dio, ma se ci credessi crederei anche meno a tutto ciò che mi raccontano. Che già non credo ad un cazzo.
Siamo arrivati ad uno stato di solitudine sempre più palpabile. Mentre scrivo Alfredo è giù. A pranzo ho mangiato quasi da sola perché lui è arrivato a metà pranzo perché si stava preparando il secondo. Gli ho parlato di qualche minchiata ma mi sono resa conto che non gliene fregava un granché o comunque non aveva nulla da dirmi. Tanto vale scrivere qui sopra.
Credo che stasera non cenerò. Mi sono convinta che non ha senso per me continuare in questa direzione. Ma non mi dilungherò oltre.
Dopo pranzo ho osservato questa lucertola mangiare un pezzo di bistecca lasciata dai gatti.
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