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#Soprintendenza Speciale di Roma
storiearcheostorie · 2 months
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Roma, dagli scavi in san Giovanni in Laterano spuntano le mura medievali del Patriarchio: datano tra il IX e il XII secolo
Roma, dagli scavi in san Giovanni in Laterano spuntano le mura medievali del Patriarchio: datano tra il IX e il XII secolo
Elena Percivaldi Ancora importanti ritrovamenti a Roma, dove gli scavi in corso in san Giovanni in Laterano hanno riportato alla luce le (probabili) mura medievali del Patriarchio. La scoperta è stata annunciata dalla Soprintendenza Speciale di Roma diretta da Daniela Porro, che sta conducendo le indagini archeologiche propedeutiche ai lavori di riqualificazione della piazza, una delle più…
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marcogiovenale · 1 year
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"letizia battaglia senza fine": mostra a roma,
immagine coordinata a cura dello Studio Leonardo Sonnoli, dettaglio “Letizia Battaglia. Il Ballo. Festa di Capodanno a Villa Airoldi. Palermo, 1985.” Nel trentesimo anniversario degli attentati mafiosi a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro, le Terme di Caracalla accolgono dal 27 maggio al 5 novembre 2023 la mostra “Letizia Battaglia Senza Fine”, un omaggio alla fotografa…
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Santa Maria ai Monti, nel cuore del rione, costruita a partire dal 1580 da Giacomo della Porta su incarico di Gregorio XIII. Nella seconda foto, l'interno della cupola dopo il recente restauro a cura della Soprintendenza Speciale Roma.
👉 bit.ly/3TUaHoy
1 📸: IG guido.comp
2 📸: IG Soprintendenza Speciale Roma
The church of Santa Maria ai Monti, was built in the 16th century by Giacomo della Porta on behalf of Pope Gregory XIII. In the second photo, the interior of the dome after the recent restoration by Soprintendenza Speciale Roma.
👉 bit.ly/3nrnxOR
#visitrome
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agrpress-blog · 3 months
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Resti archeologici rinvenuti nel cantiere di piazza Pia Nel corso dei lavori di scavo stratigra... #alessiodecristofaro #danielaporro #doracirone #piazzapia #restiarcheologici #roma https://agrpress.it/resti-archeologici-rinvenuti-nel-cantiere-di-piazza-pia/?feed_id=6055&_unique_id=668779a9d1db5
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lamilanomagazine · 5 months
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Roma. Inaugurata la messa a dimora di 80 alberature a Villa Pamphilj col progetto di forestazione di FAO
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Roma. Inaugurata la messa a dimora di 80 alberature a Villa Pamphilj nell'ambito del progetto di forestazione di FAO a Roma Capitale "biblioteca mondiale degli alberi e dei fiori". È stata inaugurata a Villa Pamphilj la messa a dimora di 80 nuove alberature presso il Parco FAO 'Biblioteca Mondiale degli Alberi e dei Fiori'. Erano presenti il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l'Assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, e il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu. Hanno partecipato gli studenti di scuole elementari, medie e superiori della zona. I nuovi alberi si aggiungono alle 100 piante già messe a dimora nell'ambito del progetto di forestazione proposto dalla FAO a Roma Capitale con il quale è stata realizzata la Biblioteca Mondiale degli Alberi e dei Fiori. Il progetto è stato realizzato in un'area di circa 2,5, ettari adiacente al Giardino dei Giusti individuata con i referenti per Sovrintendenza Capitolina, Soprintendenza di Stato e Uffici Ville Storiche di Roma Capitale all'interno di Villa Pamphilj, dove le diverse specie botaniche di alberi, arbusti e fiori per favorire la biodiversità sono state collocate in sette cerchi, in rappresentazione delle aree geografiche del pianeta sulle quali FAO è impegnata: Africa, Asia, Europa, Vicino Oriente, America Latina e Caraibi, America del Nord, Pacifico. Il progetto è stato curato da architetti paesaggisti dello studio OSA, in collaborazione con l'equipe del Festival del Verde e del Paesaggio, che lo hanno donato a Roma Capitale. Le piante sono state individuate dai progettisti in sinergia con gli uffici Alberature e Ville Storiche del Dipartimento capitolino Tutela Ambientale e il Dipartimento Forestry della FAO e donate da Assofloro Coldiretti. Il Dipartimento capitolino Tutela Ambientale ha effettuato la messa a dimora delle piante e si occuperà della loro manutenzione e cura. Il progetto ha una forte vocazione educativa e didattica, evidenziando la fondamentale funzione delle piante e il loro positivo impatto sulla salute collettiva ed è stato concepito anche per rappresentare simbolicamente la vicinanza e l'impegno comune per il bene del Pianeta tra tutti i paesi del mondo. Tutte le piante hanno un QR Code che rimanda al portale FAO https://www.fao.org/fao-italy/projects/park con la spiegazione del progetto ed è stata predisposta una APP per cellulare che guida le persone all'interno dell'arboreto. FAO ha, inoltre, donato delle panchine modulari posizionate all'interno delle varie aree del progetto. "Grazie alla Fao abbiamo realizzato una Biblioteca mondiale degli alberi dei fiori e della biodiversità. Già ci sono circa 160 alberi di 7 aree del mondo, tutte varietà arboree che possono essere conosciute e studiate anche attraverso l'ausilio di QRcode ad hoc. La meravigliosa cornice di questo spicchio di Villa Pamphilj è il luogo ideale per questo tipo di iniziativa. Ringrazio la Fao, il Ministero degli Esteri e Coldiretti, che sono partner fondamentali per perseguire il nostro programma di riforestazione urbana, come in questo luogo unico e speciale, che speriamo possa diventare una meta per tutti, non solo per godersi la Villa ma per conoscere, riconoscere e apprezzare i nostri alberi." ha commentato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. "Con i nuovi 80 alberi nutriamo questo bellissimo progetto che si inserisce nelle azioni dell'amministrazione per favorire la biodiversità e contribuire alle misure che Roma ha adottato nel Piano di adattamento climatico. La Biblioteca Mondiale degli Alberi ha anche una forte valenza didattica e vuole parlare soprattutto alle giovani generazioni di sostenibilità e dell'urgenza di un impegno collettivo a livello globale per la tutela degli ecosistemi, partendo da quelli urbani". ha dichiarato l'Assessora Sabrina Alfonsi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il ministero della Cultura al Salone del Restauro di Ferrara
(ANSA) – ROMA, 08 MAG – Il ministero della Cultura parteciperà alla XXVIII edizione del Salone del restauro che si terrà a Ferrara dal 10 al 12 maggio 2023. Ad aprire i lavori della prima giornata, nella sala incontri MiC, sarà la Soprintendenza Speciale Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma con il convegno “R di Restauro, R di Racconto” suddiviso in due segmenti corrispondenti a due aree…
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levysoft · 3 years
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Assassinio sul Nilo illumina la Piramide Cestia a Roma
In occasione dell’uscita nelle sale italiane di Assassinio sul Nilo, la Piramide di Caio Cestio a Roma ha fatto da sfondo a uno spettacolare show di video mapping in 8K con effetti 3D. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Assassinio sul Nilo a Roma
Le atmosfere dell’antico Egitto e del Nilo, oltre alle immagini dell’S.S. Karnak e di alcuni dei protagonisti del film, arrivano a Roma. Infatti, protagonista dello show una superficie inclinata in marmo di oltre 360mq. Godiamoci insieme insieme il video dell’evento.
La storia della Piramide Cestia
La Piramide Cestia, l’unica antica presente in Europa, è stata costruita in soli 330 giorni tra il 18 e il 12 a.C. per ospitare le spoglie di Caio Cestio Epulone. La Piramide è un esempio della moda orientale che si diffonde a Roma dopo la conquista dell’Egitto da parte di Ottaviano Augusto nel 31 a.C.
Costruita sulla via Ostiense, la Piramide è alta 36,40 metri con una base quadrata di 29,50 m di lato. Essa è rivestita di marmo di Luni (marmo Carrara). La camera sepolcrale è affrescata con figure di ninfe e Vittorie alate e fu murata al momento della sepoltura, secondo l’usanza egiziana. Le pitture sono di altissima qualità, questo testimonia l’importanza del personaggio, vicino alla famiglia imperiale.
Tra il 272 e il 279 d.C. la Piramide fu inglobata nelle mura fatte costruire dall’imperatore Aureliano. Al Medioevo risale probabilmente la prima violazione della tomba, attraverso un cunicolo scavato su un lato, ancora oggi visibile all’interno. La Piramide oggi è gestita dalla Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma.
(via https://orgoglionerd.it/assassinio-sul-nilo-lo-spettacolare-show-a-roma/ e  Assassinio sul Nilo illumina la Piramide Cestia a Roma - YouTube)
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michelangelob · 5 years
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La Basilica di Santa Maria sopra Minerva chiuderà temporaneamente le porte a turisti e fedeli. La chiesa al momento è interessata da un importante intervento di restauro avviato dalla Soprintendenza Speciale di Roma e il Fondo Edifici di Culto e per motivi di sicurezza non sarà accessibile perlomeno fino agli ultimi giorni di settembre, quando si stima verrà reso di nuovo accessibile ma solo nella zona del transetto. Segue, link in bio . https://ift.tt/2KhTmSO . . #Michelangelobuonarrotietornato #Michelangelo #artblogger #renaissance #Roma #beauty #restoration #madeinitaly #storytelling #artblogger — view on Instagram https://ift.tt/2LRbhD1
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romarestyle · 2 years
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EFFETTO NOTTE ROMA 16-30 LUGLIO
EFFETTO NOTTE ROMA 16-30 LUGLIO
Dal 16 al 30 luglio torna a Roma, nell’Area Archeologica di Santa Croce in Gerusalemme, EFFETTO NOTTE, l’ormai “storica” iniziativa a ingresso gratuito promossa dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia d’intesa con la Direzione generale Cinema e audiovisivo del MiC e in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, la Direzione Musei…
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storiearcheostorie · 3 months
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Roma, nuove sorprese da piazza Pia: riemerge il Portico di Caligola
Roma, nuove sorprese da piazza Pia: riemerge il Portico di Caligola
Redazione Nuove sorprese da piazza Pia. Nel corso dei lavori di scavo stratigrafico e delocalizzazione della fullonica rinvenuta nel cantiere per il sottopasso di piazza Pia, a Roma, sono stati rinvenuti i resti di un’interessante opera di sistemazione a giardino, affacciata direttamente sulla riva destra del Tevere. Si tratta di una struttura costituita da un muro in opera quadrata di…
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sciscianonotizie · 2 years
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Missione archeologica in Armenia con tecnologie digitali. Aidr: al via il progetto di ricerca di ISMEO
È partita la missione archeologica in Armenia, sulle vie della Seta, diretta dal Consigliere Sergio Ferdinandi, archeologo, Vicepresidente dell’ISMEO (www.ismeo.eu), componente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali (https://www.beniculturali.it/consiglio-superiore-per-i-beni-culturali-e-paesaggistici) e Dirigente Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (www.esteri.it). Il progetto di ricerca istituito dall’Institute of Archaeology and Etnography of the National Academy of Sciences of the Republic of Armenia/Hayastani Azgayin Akademiai Hnagitakan yev Azgagrutyan Institut-IAE NAS RA e dall’ISMEO, opererà a partire dal sito di Aruch/Արուճ (https://silkroad.missionearcheologica.it/). Sotto la guida di Ferdinandi, specialista di incastellamento e architettura militare soprattutto dell’Oriente crociato e bizantino, già esperto della Commissione Nazionale Italiana UNESCO e Ispettore onorario della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma; la missione ha come obiettivo lo studio delle fortificazioni e gli impianti castrali del sistema di incastellamento a difesa e controllo del tratto della Via della Seta compreso nel territorio della Repubblica di Armenia. “Il progetto di ricerca, sottolinea in una nota l’associazione Aidr – ha una straordinaria rilevanza storica e culturale e si avvale dell’ausilio di strumenti di ricerca di alta tecnologia.” Alla campagna di scavi si accompagneranno una serie di attività in programma nei prossimi mesi, che vedranno il coinvolgimento dei maggiori studiosi internazionali e che si snoderanno tra Roma e Yerevan. Tra i primi partner dell’iniziativa, oltre ad Aidr, ci sono Poste Italiane, Canon Italia, Città in Internet, Iet, Noema Digital, Isweb e AIT.
source https://www.ilmonito.it/missione-archeologica-in-armenia-con-tecnologie-digitali-aidr-al-via-il-progetto-di-ricerca-di-ismeo/
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fishstickmonkey · 6 years
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Detail of a black and white mosaic floor from an ancient Roman 'Commander's House', Rome.
Credit: Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma
(via The Archaeology News Network)
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foxpapa · 6 years
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Roma, gli scavi della domus del centurione
Nuove scoperte nel sito della caserma imperiale di III secolo e dell'attigua domus, emerse durante gli scavi per la metro C nel quartiere Appio Latino, a ridosso delle Mura aureliane
di Marco Merola, fotografie per gentile concessione Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
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ROMA. SCOPERTO IL SONTUOSO PORTICO DI CALIGOLA
Durante i lavori di scavo stratigrafico per la delocalizzazione della fullonica rinvenuta nel cantiere per il sottopasso di piazza Pia, gli archeologi hanno portato alla luce un'importante struttura antica che offre una finestra sulle sontuose residenze imperiali romane. Tra i reperti emergono un portico colonnato, alcuni terrazzamenti e tubi idrici, tutti legati all'imperatore Caligola.
La Soprintendenza Speciale di Roma, sotto la direzione di Daniela Porro e la supervisione scientifica di Alessio De Cristofaro, ha condotto lo scavo. Dora Cirone ha coordinato le attività sul campo, documentando come il sito abbia subito tre fasi edilizie tra l'età di Augusto e quella di Nerone. Dietro un muro di travertino in opera quadrata, che terrazzava la riva destra del Tevere, si trovava un portico colonnato le cui fondazioni sono ancora visibili, e un'ampia superficie sistemata a giardino.
La scoperta più significativa è stata un tubo idrico in piombo (fistula plumbea), recante l'iscrizione C(ai) Cæsaris Aug(usti) Germanici, che identifica chiaramente Caligola come il proprietario del giardino. Figlio di Germanico e Agrippina maggiore, Caligola fu imperatore dal 37 al 41 d.C. Questo dettaglio conferma che il giardino apparteneva agli Horti di Agrippina, situati vicino al Tevere.
Le scoperte archeologiche trovano un interessante riscontro nelle fonti letterarie antiche. Un passo dell'opera Legatio ad Gaium di Filone di Alessandria descrive un incontro tra Caligola e una delegazione ebraica negli Horti di Agrippina, dove il giardino separava il Tevere da un monumentale portico. L'incontro, volto a rappresentare le difficoltà della comunità ebraica di Alessandria, si concluse con un rifiuto da parte dell'imperatore, noto sostenitore della componente greca della città. La somiglianza tra i resti rinvenuti e la descrizione di Filone suggerisce che piazza Pia possa essere stata il luogo di quell'incontro storico.
Alessio De Cristofaro ha sottolineato l'importanza storica dell'iscrizione sulla fistula, poiché conferma che lo scavo di piazza Pia rientra nell'area degli Horti di Agrippina maggiore.
Altri tubi in piombo con iscrizioni, trovati in scavi del secolo scorso sempre a piazza Pia, portano il nome di Iulia Augusta, presumibilmente Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto e nonna di Germanico. È plausibile che la residenza, passata in eredità a Germanico, sia poi appartenuta alla sua vedova Agrippina maggiore e infine al loro figlio Caligola.
Lo scavo ha inoltre restituito Lastre Campana, terrecotte figurate con scene mitologiche, utilizzate per decorare i tetti. Originariamente destinate alla copertura di strutture del giardino, come il portico, sono state successivamente riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica.
Questa scoperta, arricchendo il panorama archeologico romano, offre un'importante testimonianza delle lussuose residenze imperiali e della vita quotidiana al tempo di Caligola, gettando nuova luce sulla storia antica di Roma.
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isabellaanzanello · 3 years
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Diana cacciatrice
I – III secolo d.C.
alt. cm 28; alt. cm 41 (con base); largh. cm 16,5
La dea, acefala, è raffigurata in corsa verso sinistra, il seno destro scoperto, seguita da un segugio che balza nella stessa direzione. La divinità, rappresentata durante una battuta di caccia, indossa il corto chitone stretto in vita da una fascia sottile, l'himation che le avvolge la spalla sinistra, e la faretra sostenuta dal balteo incrociato sul petto; con il braccio sinistro, lievemente scostato dal corpo, doveva sostenere l'arco, mentre con la mano destra sollevata, afferrava la freccia da scagliare contro la preda.
Dal punto di vista iconografico l'opera è da ricondurre al tipo della Diana cacciatrice, qui espressa attraverso la figura di una divinità selvaggia e predatrice, tuttavia dalle forme estremamente femminili. La figura è snella e le pieghe morbide e sinuose della veste conferiscono all’opera leggerezza e movimento: senza dubbio una splendida copia marmorea romana di un originale bronzo ellenistico.
PROVENIENZA
Dalla collezione di un architetto romano; dichiarazione di possesso Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma (30163/2018).
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lamilanomagazine · 6 months
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Roma. Ritorna al Viminale la Pala di Domenico Mondo, trafugata 30 anni fa e recuperata dai Carabinieri
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Roma. Ritorna al Viminale la Pala di Domenico Mondo, trafugata 30 anni fa e recuperata dai Carabinieri. La pala d'altare di Domenico Mondo raffigurante "San Filippo Neri incontra San Carlo Borromeo", risalente al 1762, è stata finalmente restituita al patrimonio del Ministero dell'Interno. L'inestimabile opera d'arte fu infatti trafugata nel 1993 dalla chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi di Napoli ed è stata ritrovata grazie alle accurate indagini condotte dall'Arma dei Carabinieri. Per l'occasione, si è tenuta il 9 aprile al Viminale una cerimonia, alla presenza del Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e del Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, nel corso della quale è stata esposta, per la prima volta dopo il furto, la preziosa tela. «La nostra riconoscenza va oggi all'Arma dei Carabinieri, e in particolare ai militari del Comando per la Tutela del Patrimonio culturale. Grazie al loro impegno possiamo di nuovo ammirare la bellezza della Pala di Domenico Mondo, preziosa opera d'arte di proprietà del Fondo edifici di culto, restituita dopo oltre 30 anni alla collettività» ha dichiarato il Ministro Piantedosi. «Il ritrovamento di questa importante opera, che rappresenta un piccolo tassello dell'immenso patrimonio del nostro Paese, assume un altissimo valore simbolico perché testimonia la continua attività condotta dall'Arma dei Carabinieri per tutelare lo sconfinato capitale artistico e culturale italiano» ha sottolineato il Comandante Generale Luzi. Il dipinto, ritrovato presso un'attività commerciale in zona Trionfale a Roma e sequestrato, anche grazie alla segnalazione dell'acquirente e alla denuncia di uno dei titolari dell'attività, sarà esposto a breve, d'intesa con la Soprintendenza speciale di Roma, nella chiesa di Santa Maria in Vallicella - una delle circa 840 che il Fondo possiede in Italia - anche nota come Chiesa Nuova, in cui sono venerate le spoglie di San Filippo Neri, e nella quale - ha annunciato il Ministro - sono in via di completamento i lavori di restauro. La pala potrà, dopo un'accurata attività di ripulitura della tela e quindi di ripresa dei suoi colori originali, essere nuovamente ammirata da tutti. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Sottosegretario all'Interno Wanda Ferro, il Capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, Laura Lega e il Soprintendente speciale di Roma - Archeologia, belle Arti e Paesaggio, Daniela Porro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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