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#Ulisse
princessofmistake · 4 months
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 «Sai come il diavolo tortura le anime nell’Inferno? […] Le mantiene in attesa». Questo commento, scrive Jung, «mi è tornato alla mente mentre stavo leggendo l’Ulisse per la prima volta. Ogni frase fa nascere un senso di attesa che non viene soddisfatto; infine, per pura rassegnazione, non ti aspetti più nulla».
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eleonorasimoncini · 4 months
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iviaggisulcomo · 1 year
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"Guarda il mare. Che cosa gliene importa delle offese?"
James Joyce, Ulisse
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spettriedemoni · 8 days
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Ulisse dal multiforme ingegno
Tigrotto: «Papà, mi racconti la storia di Ulisse?»
SeD: «Certo!»
Non mi ricordavo i Lestrigoni, mi ricordavo Circe e Nausica. Ricordavo Eolo e naturalmente mi ricordavo il ciclope Polifemo.
Stamattina si è svegliato alle 6:30 dopo essere andato a dormire alle 22:30.
Speriamo regga.
«Papà ma perché Ulisse è stato 10 anni prima di ritornare a casa?»
Io non credo di reggere, invece. Mi tocca pure ripassare l’Odissea.
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invisibleicewands · 7 months
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libero-de-mente · 7 months
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Alberto Angela - 1
Alcune cose su Alberto Angela che forse non conoscete:
- Quando Alberto Angela si diplomò non volle fermarsi con lo studio, voleva continuare. Così inventarono le Università
- Quando Alberto Angela legge un libro, in realtà, è il libro che legge Alberto Angela
- Una volta tempo fa Alberto Angela fece un solco nel terreno, nacque Roma antica
- Da quando Alberto Angela entrò nell'Anfiteatro Flavio, questi si allargò per contenere la cultura di Alberto. Divenne un colosso... il Colosseo
- Un giorno Alberto Angela da perfetto sconosciuto diede una caramella a un bambino, gli pose poi la mano sulla testa, oggi quel bambino è Alessandro Barbero
- Ogni 8 aprile Alberto Angela non compie un giro attorno al Sole, è il Sole a compiere un giro attorno ad Alberto Angela
- Il sesto giorno Dio creò l'uomo, poi volle superarsi e creò Alberto Angela
- Quando Alberto Angela visita un sito archeologico è il sito archeologico che ammira Alberto Angela
- Quando la Torre di Pisa vede Alberto Angela essa si raddrizza
- Leonardo fu un genio perché sapeva che poi Alberto Angela ne avrebbe parlato, altrimenti se ne fregava di dipingere e scrivere
- Alberto non si è laureato è la Laurea che si è Angelata
- Quando una stella cadente vede Alberto Angela, la stella esprime un desiderio
- Dove noi vediamo rovine Alberto Angela vede civiltà e storia
- Un giorno in classe Alberto raccontò alla Maestra di aver vistato Pompei, fu da allora che venne istituita Storia come materia scolastica
- Quando Alberto deve risolvere un'equazione, l'equazione si risolve da sola
- Alberto è l'unico uomo che non deve comprendere le donne, sono le donne che devono decifrare Alberto
- Quando Chuck Norris incontra Alberto Angela, Chuck Norris si dà un pugno da solo
Vorrei continuare a dirvi altre cose, ma dovrà essere Alberto a darmi il consenso.
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tardisslayer · 7 months
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The international good omens fandom will never understand what last night was for the italian fandom, twitter was in shambles, michael sheen himself noticed something was up, alberto angela sarai per sempre famoso
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linda-with-an-i · 7 months
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Michael Sheen trending on Italian twitter just because one of the most famous scientific/historic education programs is using some shots of his performance as Nero on tonight's episode about ancient Rome is peak chaotic Michael Sheen energy. Dude can't be tamed.
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How often do you think about the roman empire?
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yet another oc redesign
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gregor-samsung · 1 year
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L’invenzione della nostalgia
Nòstos àlgos, nostalgia. Nòstos in greco significa qualcosa come «ritornare a casa», «fare ritorno»; àlgos è «dolore». Sono entrambe parole greche ma, per quanto Odisseo sia stato il malato di nostalgia per eccellenza, il suo popolo non aveva nessuna parola adatta a definirla. I greci ebbero tempo e intelligenza per elaborare i sintomi del mal d’amore, quando Saffo ne soffrì sull’isola di Lesbo, ma non si dedicarono mai all’analisi dello struggimento del ritorno. A elencarne i sintomi per la prima volta, scrivendo la sua tesi nel tentativo di laurearsi in medicina, fu uno studente alsaziano dell’università di Basilea. Era già il 1688, si chiamava Johannes Hofer, e voleva analizzare con metodo scientifico la malattia che colpiva i mercenari svizzeri del Re Sole: esiliati in Francia per combattere, si consumavano nel ricordo dei cantoni elvetici fino a morirne. Per definire questo malessere, Hofer ideò il neologismo, e la sua Dissertazione medica sulla nostalgia garantì al giovane alsaziano il titolo di dottore e un posto nella storia della medicina. Il mondo attendeva quella parola da un bel po’ di tempo, e quando finalmente venne coniata diede un nome a sentimenti antichissimi, filtrando in ogni ambito della cultura umana. Può sembrare strano che per «inventare» la nostalgia sia servita l’analisi medica di un popolo nordico come quello svizzero. Eppure per molti anni la sofferenza che uccideva i mercenari fuori dai campi di battaglia rimase una loro malattia professionale. Colpiva gli elvetici in particolare, che sono stati a lungo i mercenari europei per eccellenza, e venivano descritti come disciplinati e feroci, fedelissimi finché veniva pagato il soldo, molto meno quando lo stipendio ritardava. Questi soldati sono un doloroso esempio di uomini che vivevano senza avere niente: avevano imparato a combattere difendendo i cantoni dagli invasori ed erano emigrati come mercenari perché il loro era un paese povero, in cui l’unica possibilità di guadagnare qualcosa era rischiare la vita in giro per l’Europa, uccidendo uomini verso i quali non provavano alcun odio, al soldo di nazioni per le quali non nutrivano alcun sentimento di fedeltà. In Svizzera erano poveri, padroni soltanto di una terra difficile da coltivare, e in guerra avevano ancora meno: né caserme, perché erano della nazione che li aveva ingaggiati; né la terra su cui combattevano, perché il campo di battaglia era soltanto un vantaggio o uno svantaggio, nulla da difendere o conquistare per sé; né avevano un vero nemico, perché quello combattuto in guerra era solo un estraneo. Le uniformi, le armi, gli stendardi? Le pagava il cliente. Niente di ciò che viveva, combatteva o difendeva era del mercenario; l’unica cosa che gli apparteneva era il ricordo della patria: come sorprendersi che ne siano morti a centinaia di nostalgia?
Salvatore La Porta, Less is more. Sull’arte di non avere niente, Il Saggiatore (collana La Cultura, n° 1134), 2018¹. [Libro elettronico]
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raggedy-spaceman · 7 months
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We Italians really won with this one
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Michael Sheen and Alberto Angela together.
The Multiverse is real.
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iviaggisulcomo · 1 year
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"Tu credi di scappare e invece vai a sbattere contro te stesso. La via più lunga per andar via è quella corta per tornare a casa."
James Joyce
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti  
IL DESIDERIO DI ULISSE 
Perchè Ulisse all'Inferno? L'esegesi letteraria e la filosofia s'interrogano da tempo immemore sulla scelta di Dante, che colloca l'eroe omerico tra i consiglieri fraudolenti dell'VIII Bolgia. Ulisse, colui che nel racconto dell'ultimo "folle volo", pronuncia un inno all'uomo dal valore e consistenza monumentali. Eppure, l'implacabile "cupiditas sciendi" condanna l'uomo indifferente alla contemplazione di un traguardo atteso. Il desiderio perenne, che è "privazione", sorge e si rinnova, senza trovare completezza. Fame insaziabile. Non è anabasi, ascesa. È corsa frenetica che avanza solo in un moto orizzontale. Fino all'estremo mondo, "infin che ’l mar fu sovra noi richiuso".
"O frati", dissi "che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia  d'i nostri sensi ch'e' del rimanente non vogliate negar l'esperďenza, di retro al sol, del mondo sanza gente.  Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". 
- Frammento dal Canto XXVI - Inferno - Dante Alighieri 
- William Turner (1775-1851) "Nave di schiavi", 1840, Boston, Museum of Fine Arts
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mstomoe · 1 year
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Circe, the goddess of sorcery
Ulisse (1954)
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umi-no-onnanoko · 2 months
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