Tumgik
#abbattitori
siriusmac · 11 months
Text
Annunciato Matter 1.2
La CSA ha annunciato l’aggiornamento di Matter alla versione 1.2. Anche se si tratta “solo” di un aggiornamento decimale, le novità introdotte sono importanti. Nove nuove tipologie di dispositivi e miglioramenti a quelli esistenti, più nuove funzioni del framework stesso. Nuove categorie Frigoriferi: controllo e monitoraggio della temperatura anche per apparecchi come abbattitori e contenitori…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
dettaglihomedecor · 5 years
Photo
Tumblr media
Abbattitori di temperatura: una nuova filosofia del freddo
0 notes
Text
Oggi sono stato a lavoro dalle 9 alle 17.20. Ho sentito Badr che diceva a Davide(N) di quando sono uscito 3 ore prima, come se avessi rubato quelle ore. Davide ha risposto ad alta voce dicendo "ehh, fanno i furbi". Che rabbia. Cosa ne sanno loro di quando esco da lavoro, di cosa faccio esattamente, sono sempre solo. Come io so soltanto quello che vedo e faccio dalle 9 alle 17, loro sanno soltanto quello che vedono e fanno quando ci sono loro. Pietro e Luciano non pagano gli straordinari. È vero che nessuno mi ha chiesto di fare quei minuti in più che sommati fanno le ore, però se li faccio ci sarà un motivo. Se si prendono come riferimento i miei colleghi che di norma(90 volte su 100) prima di andarsene lasciano in disordine, roba sporca, roba negli abbattitori, non buttano l'acqua sporca.. grazie al cazzo. Ah, dall'ufficio non sono arrivate né scuse per il ritardo né la busta paga. 🤗 Oggi ho impastato la pastella integrale formando 3 pani da 4kg, ho impastato la pastella comune formando 10 pani da 4kg, ho foderato e riempito poco meno di una teglia di budini, ho cotto il riso, ho fatto 2 teglioni di crema dura, ho condito il riso, ho fatto un teglione di crema morbida, ho stampato diversi budini, ho girato 10 pani di sfoglia, ho foderato e cotto 200 scodellini, ho stampato-foderato-cotto 35 tartellette, ho fatto 33 crostatine, ho stampato diversi scodellini.
1 note · View note
lamilanomagazine · 2 years
Text
Pesaro, lotta allo spreco alimentare: un progetto del Comune
Tumblr media
Pesaro, lotta allo spreco alimentare: un progetto del Comune. Abbattere lo spreco, ridistribuire le eccedenze alimentari a chi ne ha bisogno, promuovere comportamenti sostenibili e sensibilizzare i cittadini sulle corrette abitudini di alimentazione e consumo dei cibi. È quanto si propone il "Progetto di recupero e distribuzione gratuita di prodotti alimentari" ideato dal Comune di Pesaro, che ha ottenuto 48mila euro di contributi regionali. «Una cifra che ci permetterà di mettere in campo strategie condivise insieme alle realtà del Terzo settore che operano in questo contesto e che, da anni, svolgono un'importantissima attività a sostegno dei più fragili. Insieme a loro lavoreremo per ridurre gli sprechi di cibo, contribuire alla tutela dell'ambiente e sostenere le famiglie in difficoltà», spiega Luca Pandolfi, assessore alla Solidarietà. Gli interventi già attivi nel territorio, tramite il progetto del Comune, capofila dell'iniziativa, verranno dunque convogliati su un unico canale, coordinato da una "cabina di regia" che coinvolgerà enti e associazioni del Terzo settore: il tavolo permanente di co-progettazione. Un «tassello importantissimo del progetto» costituito da: La Città della Gioia; Fondazione Banco Alimentare Marche; Croce Rossa Italiana – Comitato di Pesaro; Caritas Pesaro Onlus Gulliver (individuati con manifestazione d'interesse). A parteciparvi, anche tutti i comuni dell'Ats1 Gabicce Mare; Gradara; Mombaroccio; Tavullia; Montelabbate; Vallefoglia. Una volta attivata, la "cabina di regia" ottimizzerà la raccolta e la distribuzione dei prodotti alimentari che, di conseguenza, potranno essere distribuiti a una platea più vasta di beneficiari: «Ci siamo posti l'obiettivo ambizioso di aumentare del 30%, in 3 anni, il recuperato da mense aziendali, forni, pasticcerie e aziende alimentari e - grazie all'acquisto di frigoriferi, abbattitori e al mezzo di trasporto refrigerante - di aumentarne l'assortimento, potenziando la possibilità di recupero di prodotti freschi». «Allo stesso tempo – aggiunge Pandolfi - cercheremo di promuovere i contatti e le collaborazioni tra le strutture che svolgono l'attività, sensibilizzeremo i pesaresi sull'importanza di ridurre gli sprechi alimentari, faremo attività di formazione della corretta conservazione e trasporto dei cibi, soprattutto rivolto a coloro che, come previsto dal progetto, sono coinvolti nel recupero alimentare. Svolgeremo anche una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, per promuovere la cultura della riduzione dello spreco alimentare».... Read the full article
0 notes
Photo
Tumblr media
(via Distanziamento culturale)
"... Distanziamento culturale è cancellare un testo dopo averlo scritto, autocensurandosi; è conquistare un certo pudore dopo aver letto i grandi: la lettura è l’anticoncezionale naturale dello scrittore; è tacere quando sarebbe soddisfacente rispondere a tono e in maniera brillante. È essere antidemocratici all’occorrenza e orgogliosamente politically incorrect, ignorando le “corrette” bordate al cinema da parte degli ipocriti e ignoranti politically correct e le incursioni astoriche degli abbattitori di statue. È criticare il mondo senza fare nomi, senza lasciarsi trascinare nelle dinamiche specifiche di battaglie personalizzate, di cause sposate per non annoiarsi. È sottrarsi allo scontro o al flame war, alla golosa occasione di far valere le proprie ragioni anche se gli argomenti per una difesa non mancano e sarebbe fin troppo giusto utilizzarli. È fare economia di sé stessi; risparmiarsi nell’alternanza purgatoriale tra le reazioni ambientali e le nostre scontate controreazioni che offendono prima di tutto la dignità. Evitare “assembramenti” d’opinione; sospendere il giudizio; allontanarsi dalle sentenze di piazza. Prendere le distanze addirittura da sé stessi, dai propri tic d’orgoglio, e da coloro che nel relazionarsi vorrebbero, per comodità, interagire col nostro caro, vecchio, inflazionato, usurato, secondo loro conosciuto, io..."
0 notes
monicadeola · 4 years
Photo
Tumblr media
Poiché il Covid ci ha resi più buoni, appena ho saputo che il consiglio comunale di Pescara aveva negato solidarietà a un ragazzo mandato in ospedale con la mascella a pezzi da una banda di balordi mentre camminava mano nella mano sul lungomare con un’altra persona del suo sesso, istintivamente ho pensato a una fake news. Chi mai, nell’anno della pandemia affratellante e degli abbattitori di statue retrograde, potrebbe sottrarsi a un gesto tanto semplice da apparire scontato, quasi banale? Appurato che la notizia era vera, e che la maggioranza destrorsa del consiglio si era rifiutata finanche di costituirsi parte civile nel processo, ho letto con sincero interesse le spiegazioni del Sindaco, immaginandolo in possesso di elementi ignoti ai più, magari che la mascella del ferito era andata volontariamente a sbattere contro le nocche di alcuni passanti. Per fortuna, e questo mi ha molto rasserenato, il Sindaco ha riconosciuto che pestare a sangue quel ragazzo era stato piuttosto disdicevole. Ma poi ha aggiunto un guizzo che mi ha spiazzato: sottolineare pubblicamente l’accaduto, ha detto, infangherebbe il buon nome della città. Se dunque ho capito bene, per la maggioranza che governa Pescara, schierare Pescara contro chi picchia i gay equivale a riconoscere che a Pescara vi siano persone allergiche ai gay. E poiché questo configurerebbe un insulto al buon nome di Pescara, è molto meglio far credere che allergico ai gay sia soltanto il consiglio comunale.
1 luglio 2020 © RIPRODUZIONE RISERVATA
0 notes
Photo
Tumblr media
CONGELARE LA CARNE Quando va sotto zero, l'acqua contenuta nella carne si trasforma in cristalli di ghiaccio. Se l'operazione è molto veloce, come negli abbattitori professionali, si creano tantissimi piccoli cristalli. 
0 notes
Photo
Tumblr media
Abbattitori Coldline in pronta consegna #noncifermanessuno #abbattitore #freddo #coldline #coldlineliving #noncifacciamomancarenulla (presso Incontri in Cucina)
1 note · View note
paulpette · 8 years
Text
Giro di boa. Due mesi di stage devono ancora passare. Due ne sono già passati. Due mesi di stage per me e due mesi di stage per i miei compagni di corso. C’è chi ha mollato, chi ha abbandonato lo stage dopo due giorni di lavoro, chi si è lamentato moltissimo. Molti si sono lamentati moltissimo.  C’è qualcuno che è contento. Qualcuno che a quasi quarant’anni e dopo una vita che l’ha già messo di fronte a momenti difficili si ritrova a piangere ogni sera per lo stress. Chi ha avuto la cistite psicosomatica, chi si è ustionato le mani con il caldo del forno, chi si è ustionato le mani con il freddo degli abbattitori, chi si è preso la febbre per essere stato un’ora a sistemare la cella frigorifera a -20°C. Chi ha le mani palmate per le troppe ore passate a lavare teglie. Chi i piedi gonfi per le dodici ore di fila in piedi. Chi è ingrassato per i dolci. Chi è dimagrito per tutto il resto. C’è chi lavora nei migliori ristoranti d’Italia e da due mesi mangia avanzi e avanzi degli avanzi scongelati e ricongelati e riscongelati e in sessanta giorni non ha ancora visto un pezzo di carne. Chi lavora per gli chef più pagati d’Europa e vive in un appartamento fatiscente con dieci letti e un bagno. Chi ha una stanza senza finestre. Chi invece una stanza d’albergo con il servizio lavanderia. C’è chi lavora molte ore, chi ne lavora meno. Nessuno che ne lavori meno di otto. C’è chi è orgoglioso e nasconde la stanchezza, chi fa più di quanto gli sia richiesto, chi molto meno.  C’è chi si è arreso al sistema. Chi si è ormai fatto convincere che certi lavori siano così, che sia normale lavorare quattordici ore al giorno, che sia normale lavorare sette giorni a settimana, che sia normale il sacrificio costante.  Chi invece no. Chi, per il sacrificio, si è dato una scadenza. Chi per ora subisce a testa bassa uno stile di vita imposto da altri, in attesa di essere tanto bravo da poter decidere lui stesso di quanto sacrificio valga la pena fare.
41 notes · View notes
Text
Oggi sono stato a lavoro dalle 9 alle 17.30. I miei colleghi non chiudono il loro lavoro e vogliono che sia io a farlo. Oggi mi è stato detto di svuotare gli abbattitori d'ora in poi se li trovo con qualcosa dentro, cosa che faccio già di mia iniziativa. Peccato che io non sia obbligato, a me fotte una sega della presunta gerarchia. Quando fai una cosa la metti anche a posto, non ci sono scuse. Oltretutto da quando Paolo è stato mandato via dentro al laboratorio non c'è nessuno degno di essere un superiore, nessuno mi ha dimostrato di valere veramente più di me e su più punti di vista, tecnica e velocità non sono tutto. Credo che da quando sono tornato a lavoro non abbiano mai buttato l'acqua sporca dopo aver dato il cencio nei giorni in cui ero di festa, per dirne una. Fin quando ho tempo lavoro a testa bassa. Ma dall'8 Giugno sono sempre andato a lavoro come prima della quarantena: voglio proprio vedere la busta paga nei prossimi giorni. Ho impastato la pastella comune formando 10 pani da 4kg, ho impastato la pastella integrale formando 3 pani da 4kg, ho cotto il riso, ho fatto 4 teglioni di crema dura, ho impastato la pastella della sfoglia formando 10 piccoli pani da 2,3kg, ho condito il riso, ho foderato e riempito poco più di una teglia di budini, ho stampato diversi budini, ho stampato e cotto 185 occhini, ho stampato e cotto 24 occhioni.
0 notes
virginiamurrayblog · 6 years
Text
Milano Fashion Week: la guida alla città della moda
Bulk Mixology Food Bar by Giancarlo Morelli
Bulk Mixology Food Bar by Giancarlo Morelli
Bulk Mixology Food Bar by Giancarlo Morelli
Bulk Mixology Food Bar by Giancarlo Morelli
Talea
Talea
Talea
Talea
Talea
Talea
Talea
The Spirit
The Spirit
The Spirit
The Spirit
Mixology Bar
Mixology Bar
Mixology Bar
Mixology Bar
The Spirit
Egalité
The Spirit
Egalité
Egalité
Egalité
Egalité
Egalité
Joia
Joia - Pietro Leemann
Exit Gastronomia
Exit Gastronomia
Sikèlaia
Sikèlaia
Contraste
Contraste
Bulk Mixology Food Bar by Giancarlo Morelli
Apollo
Apollo
Apollo
Apollo
Dude Club
Dude Club
Dude Club
Dude Club
Apophis Club
Apophis Club
Apophis Club
Apophis Club
Apophis Club
Plastic
Plastic
Plastic
Plastic
Plastic
Q21
Q21
Q21
Q21
Q21
Hotel Fifty House Soho Milano
Hotel Fifty House Soho Milano
Hotel Fifty House Soho Milano
Hotel Fifty House Soho Milano
Hotel Fifty House Soho Milano
Airbnb in Corso Buenos Aires
Airbnb in Corso Buenos Aires
Airbnb in Corso Buenos Aires
Airbnb in Corso Buenos Aires
Airbnb in Corso Buenos Aires
Airbnb in Corso Buenos Aires
Airbnb in via Eustachi
Airbnb in via Eustachi
Airbnb in via Eustachi
Airbnb in via Eustachi
Airbnb in via Eustachi
Airbnb sui Navigli
Airbnb sui Navigli
Airbnb sui Navigli
Airbnb sui Navigli
Airbnb sui Navigli
Airbnb sui Navigli
Airbnb sui Navigli
Airbnb sui Navigli
Li abbiamo scelti uno per uno, qui nella redazione di Vogue.it, consultandoci e scambiandoci le idee. Sono i nostri indirizzi preferiti, sono 19 e ideali per vivere al meglio Milano, la capitale della moda durante la Fashion Week e non solo: un drink all’ora dell’aperitivo, una cena gourmet, un posto cool dove ballare… e per finire un hotel dove passare la notte per chi viene da fuori città. Se qui di seguito trovate la descrizione dei luoghi o le specialità da assaggiare, nella gallery ci sono tutte le foto dei luoghi per scegliere anche in base all’atmosfera. Pronti a scoprire una città sorprendente?
I migliori indirizzi per l’APERITIVO (il più milanese dei riti sociali)
Bulk Mixology Food Bar by Giancarlo Morelli via Aristotile Fioravanti 4 Siamo al nuovo Hotel Viu. Otto piani, dei quali l’ultimo regala una vista spettacolare sulla città, in un’area in grande trasformazione. Qui attorno ci sono già Dsquared e Ceresio 7, la nuova sede di Google, e presto la Biblioteca degli Alberi e il Museo del Design. Il Bulk Mixology Food Bar propone un aperitivo con djset. I cocktail sono abbinati alle proposte giornaliere dello chef Giancarlo Morelli. Qualche esempio: tartelletta con caprino al lime e salmone marinato o crocchetta di patate con salsiccia e Branzi… Tra i drink sempre preparati sulla base dei prodotti di stagione, da provare “At Giorgio House” con la tequila Casa Amigos, quella di George Clooney – da qui il nome – il rosolio di bergamotto Italicus, il succo di mirtillo americano e la marmellata di gelso (che fiorisce ad agosto) con saratonca. E per chi desidera proseguire la serata, al ristorante Morelli, il menu degustazione, in perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, può essere gustato in abbinamento con i cocktail (oltre che con l’ottima carta vini)
Talea via Argelati 35 In natura, la talea è il taglio che serve per staccare la parte di una pianta e farla radicare altrove. Si propone così il Talea di Filippo Sisti: un cocktail bar sperimentale, dove tutto è nuovo dalle ricette al menu fino agli oggetti in cui sono serviti cocktail e aperitivi. Si parte dal concetto di Cucina Liquida, la filosofia adottata da Filippo Sisti che rinnova la mixologia attraverso gli strumenti e le preparazioni tipiche della cucina. I cocktail prevedono un grande lavoro a monte e richiedono ore di preparazione: macerazioni, fermentazioni, infusioni e profumi realizzati con strumenti da cucina, tipo forni, affumicatori, abbattitori… C’è poi il Vivarium: una zona privata, disponibile solo su prenotazione, dove al pari di uno chef’s table si può osservare direttamente il lavoro del barman e del suo team. Il percorso dura poco più di un’ora e si fonda sull’assaggio di cinque cocktail, per una completa esperienza degustativa, immerso in un contesto che coinvolge tutti cinque sensi.
Mixology Bar via Pio IV 3 Dehors con vista sulle cupole di San Lorenzo, zona piazza Vetra: il Mixology Bar ha aperto ad aprile e ha già ottenuto la certificazione di “locale d’eccellenza” dalla federazione baristi italiani. Bartender è Gianluca Amoni, che seguendo il trend “Mixology” della misurazione attenta degli ingredienti, propone cocktails classici rivisitati col suo gusto personale. Non c’è una drink list da cui scegliere, ma il cliente esprime i suoi gusti, e Gianluca li interpreta e li mixa in cocktails. D’accompagnamento ci sono stuzzichini a ispirazione dello chef, tutti gourmet. Lodevole l’idea ecologica di usare i bucatini al posto delle cannucce di plastica. Il locale è ideale anche per il dopocena grazie alla sua ampia selezione di whiskey.
The Spirit via Piacenza 15 Nel cuore di Milano, una lampada da mercantile indica che la “locanda” è aperta. Tre oblò lasciano intravedere un bancone di legno. È The Spirit, l’atmosfera è piuttosto elegante. La drink list è stagionale, ma alcune proposte, ispirate a Game of Thrones come il Winterfell e il Melisandre, fanno già parte della storia del locale. Tra le proposte da assaggiare fino a fine settembre, c’è il Jean Cousin, cocktail che prende il nome dall’esploratore che si dice abbia scoperto l’America prima di Colombo: dry curaçao, suze e spray di cachaça. Ad accompagnare i drink vengono serviti snack e finger food selezionati e di qualità che cambieranno in abbinamento alla Drink list. E poi c’è la musica. The Spirit ha la sua colonna sonora: una selezione esclusiva di brani inediti, creati e mixati da Slow Motion.
Egalitè via Melzo 22 All’ora dell’aperitivo, all’Egalité, Italia e Francia si incontrano nei taglieri con formaggi francesi, tapenade di olive provençale, sardine dell’atlantico, cornichons biologici, salumi misti. E naturalmente pani assortiti – specialità del “luogo” che nasce prima di tutto come panetteria dall’estro di Thierry Loy. A completare l’esperienza interviene un’attenta selezione di vini naturali francesi (Loire, Bordeaux, Bourgogne), prosecco e champagne. Anche i cocktail sono ispirati dalla tradizione francese e italiana, come gli Spritz preparati con il Crémant francese. Una curiosità sul nome del locale. Egalité si ispira a un fatto storico: quando Robespierre salì al potere in Francia durante la Rivoluzione, tra le prime ordinanze ne diramò una rivolta ai mulini che facevano il pane. Dovevano mescolare le farine, la bianca un tempo usata solo per il pane dei ricchi, e quella nera destinata ai poveri. L’uguaglianza cominciava dal pane.
I migliori indirizzi dove MANGIARE a Milano (non solo ristoranti stellati)
EXIT Gastronomia Piazza Erculea Il locale è a forma di “chiosco” con sedute interne (poche) e sedute esterne su pensilina (poche anch’esse). Il menù, limitato a poche scelte ma di grandissima qualità realizzativa e di ingredienti, è curato dallo chef Perdomo, resident della food sensation milanese Contraste. I piatti, prevalentemente di mare, si rivelano essere un’interpretazione estremamente puntuale ed elegante di alcuni classici della cucina italiana, come il burro e acciuge presentato con estrema sapienza, o l’incontro sorprendente tra il gambero rosso e il crudo stagionato. Carta dei vini essenziale ma con etichette ricercate e dall’eccezionale rapporto qualità prezzo. Servizio cordiale e giovane.
Cooperativa La Liberazione Via Lomellina 14 Quello che colpisce, in prima battuta, è l’arredamento: mantenuto come se fosse un avamposto del PCI italiano dei tempi di Berlinguer, rende la Liberazione è una capsula del tempo installata in Centro Milano. Il menù è quello da osteria italiana con esplorazione oltre la tradizione che sfocia in risultati convincenti. L’ambiente è informale e casual, dotato di un’eleganza verace che fa de La Liberazione un luogo di assoluto relax anche se spesso chiassoso e tipicamente italiano. Il servizio è cordiale e il rapporto qualità prezzo è eccellente. Carta dei vini limitata con possibilità di chiedere il “vino della casa” che si mantiene su livelli qualitativi più che accettabili. Un’esperienza da fare se si ama la convivialità e si vuole riscoprire un’anima della città che sembrava ormai estinta.
Contraste Via Giuseppe Meda 2 Non ce ne vorrà lo chef Perdomo per aver inserito ben due sue creazioni nella nostra lista. Però non si può prescindere dal ristorante che sta sbocciando sotto gli occhi dei food lovers italiani. Tutto è gioco e divertimento, dal menù in avanti e tutto è spettacolo e sorpresa. Ambiente superchic e grande cura al dettaglio completano il quadro di uno degli hot-spot milanesi dell’haute cousine. La carta dei vini, come scrive la stessa guida Michelin, è esaltante. Vale la spesa.
Sikèlaia Via Marco Polo 10 Lo chef La Paglia ha l’innegabile talento di non cercare a tutti i costi il coup de théâtre con le sue creazioni. La cucina di Sikèlaia si rivela infatti straordinariamente rispettosa del “palato”, prediligendo una memorabilità che passa dall’equilibrio e dal buonsenso più che dallo spettacolo pirotecnico. Cucina prevalentemente di pesce che affonda le sue radici nella tradizione culinaria siciliana. Carta dei vini monstre su cui prevale l’Italia e una buona selezione di cru francesi. Lodevole l’ampia scelta di vini al bicchiere con cui divertirsi in accostamenti
Joia Via Panfilo Castaldi 18 Pietro Leeman può essere ormai considerato a ragione una delle istituzioni di Milano e il suo Joia un vero patrimonio della città. Alta cucina vegetariana guidata dalla ricerca della sinergia tra corpo, mente e spirito, dove la filosofia del benessere traspare da ogni piatto. La cucina si compone di un’alternanza tra crudo e cotto con l’imperativo filosofico di alterare il meno possibile i sapori naturali degli ingredienti, il tutto in una location straordinariamente rigenerante. Per chi desiderasse un’esperienza d’alto livello ma meno impegnativa, il Joia ha anche un bistrot con un menù dai prezzi più contenuti. Carta dei vini eccellente che mette a proprio agio anche il commensale meno preparato.
I migliori indirizzi dove DORMIRE a Milano (non solo hotel)
Hotel Fifty House Soho Milano Via Cornalia 7 Il quartiere più avveniristico di Milano, Porta Nuova, ospita il nuovo hotel di 50 House, Hotel Fifty House Soho Milano, accogliente fin dalla reception con due splendidi caminetti). I materiali preziosi scelti per l’arredamento delle suite e delle camere tra cui velluto, ottone e marmo creano un’atmosfera ovattata, resa preziosa dalle opere d’arte dell’artista Bisha.
Palazzo Segreti via San Tommaso 8 Le 18 stanze di Palazzo Segreti sono ricavate in un palazzo d’epoca milanese tra il Duomo e il Castello Sforzesco, dove l’antico incontra il moderno: materiali grezzi, luci soffuse, parquet preziosi, colori intensi. Da non perdere, prima di una giornata tra sfilate e presentazioni, la colazione frutto di una selezione accurata tra produttori biologici e artigianali: dalla frutta alle brioche, passando per i salumi affettati al momento. Per chi preferisce la libertà dell’appartamento, ci sono le Suite in via Quadrio 15.
Room Mate Giulia via Silvio Pellico 4 Alla ricerca di un hotel a due passi – letteralmente – da Galleria Vittorio Emanuele II e dal Quadrilatero della Moda? Room Mate Giulia accoglie i suoi ospiti con 85 camere arredate con tocchi di design firmato Patricia Urquiola e macchine da caffè Nespresso. La colazione è internazionale e offre dal salmone alla bresaola, dal pancake alla brioche. Per chi cerca un tocco lussuoso, suggeriamo la junior suite e la penthouse, dotate di terrazza.
Airbnb Dedicato alle anime indipendenti: niente offre la libertà e la sensazione di vivere come “locals” in città come l’abitare nelle case dei milanesi. Grazie ad Airbnb, potrete visitare Milano sentendovi nati qui. I bohémien si dirigeranno certamente verso i Navigli, quartiere con i celeberrimi canali disegnati da Leonardo da Vinci, mentre chi vuole sentirsi in centro ma comodo per stazione Centrale e aeroporto preferirà i quartieri a Nord e a Est della città. Noi abbiamo selezionato tre case favolose per voi in corso Buenos Aires, Via Eustachi, sui Navigli, ma l’offerta è davvero ampia.
I migliori indirizzi della NIGHTLIFE milanese (dai club posh ai locali underground)
Apollo Club Via Borsi, 9 1000 mq di locale diviso in quattro ambienti che vivono dall’ora del brunch a notte fonda. Una factory, come amano definirla i fondatori Tiberio Carcano e Marcellina Di Chio, in cui le serate del Rollover – a base di elettronica – il venerdì, si alternano ai concerti live in settimana – come l’appuntamento del mercoledì con il Giardino dei Visionari – e alle proiezioni della domenica.
Apophis Club Via Giuseppe Merlo, 3 La location sotterranea, a pochi passi dal Duomo, è stata ricavata da un vecchio night club e si presenta con velluti scuri e arredi al led. Il club, caratterizzato dalla sua dualità nel proporre serate cocktail bar e notti dance – dal giovedì al sabato – spazia dall’hip hop, all’house, all’elettronica. Tra eventi privati e ritmi notturni della città, l’ingresso è garantito ai soci e su selezione per tutti gli altri.
Dude Club Via Carlo Boncompagni, 44 La musica, l’esperienza e il bar sono i pilastri su cui è basato il club, diviso in due spazi che possono fondersi o separarsi in base alla programmazione. La main room con la consolle a livello pista, dove ballare la migliore techno contemporanea o i concerti live, e l’Osservatorio Astronomico, in cui l’atmosfera più raccolta permette di gustare gli ottimi cocktail del bar ascoltando i beat vibranti dell’house music.
Plastic Via Gargano, 15 Una vera istituzione a Milano con una nuova sede, inaugurata nel 2012, che conserva tutto il fascino del locale storico fondato nel 1980 tra lampadari di cristallo, insegne al neon e mosaici di specchio. In console Nicola Guiducci, Sergio Tavelli e La Stryxia si alternano a guest dj dal venerdì alla domenica, con una selezione musicale tra house, elettronica e i successi della musica Italiana anni ’80 e ’90.
Q21 Via Padova, 21 Sicuramente il più underground tra i club che vi segnaliamo, il locale ha una struttura industriale – con tanto metallo e plastica – e si divide in due main room, più un cortile esterno adattato a dehors nella stagione estiva. Nel cuore del locale, in alcune serate è attiva una piccola karaoke room dove perdere ogni freno inibitorio. La programmazione del weekend si alterna tra l’elettro pop e l’house “spinta” del fondatore Carlo Mognaschi.
L'articolo Milano Fashion Week: la guida alla città della moda sembra essere il primo su Vogue.it.
Milano Fashion Week: la guida alla città della moda published first on https://wholesalescarvescity.tumblr.com/
0 notes
camillasernagiotto · 6 years
Photo
Tumblr media
10 idee da rubare alle cucine professionali
(Scritto da una che dopo 8 anni di stessa cucina non ha ancora capito bene come si regola il forno e schiaccia a caso ogni volta suona ilarissimo :D)
Dalla praticità dell’isola all’eleganza dell’acciaio fino ad arrivare all’originalità dell’orto indoor, ecco in cosa ispirarsi alle cucine professionali
Le cucine professionali non sono più soltanto appannaggio dei ristoranti ma iniziano a ispirare anche l’arredamento di tante cucine domestiche.
L’arte culinaria è ormai entrata a pieno titolo nelle case grazie ai cook talent televisivi. Chi ama destreggiarsi tra wok e abbattitori all’interno del proprio focolare può finalmente progettare la propria cucina ispirandosi a quelle professionali. Ma anche chi non è propriamente uno chef provetto può accogliere molte idee pratiche ed eleganti da professional kitchen tra le proprie mura di casa.
Ecco i 10 idee rubate alle cucine professionali a cui dare il benvenuto tra i propri fornelli domestici.
CONTINUA A LEGGERE SU GRAZIA
0 notes
italiaatavola · 4 years
Text
Tumblr media
Abbattitori e forni SkyLine Il food delivery è servito! http://dlvr.it/RZBjch
0 notes
olitaly · 4 years
Text
Madrepuglia
Tumblr media
Madrepuglia vuol dire famiglia… Da anni nella azienda agricola della famiglia Sinisi, si coltivano olive come da tradizione Pugliese. Distese di alberi collocati nella zona di Andria tra le colline di Castel del Monte e zone limitrofi sono il fiore all'occhiello della Famiglia. Da intere generazioni coltiviamo solo Coratina con i metodi più all'avanguardia e allo stesso tempo ecosostenibili ad impatto zero per l'ambiente. L'olio estratto dalle nostre olive viene portato alla molitura nelle 12/24 ore dal raccolto proprio per preservarne l'assoluta qualità. Il nostro impegno da anni è quello di fornire ai nostri clienti uno scorcio delle nostre terre di Puglia. La raccolta delle olive viene effettuata con reti utilizzando abbattitori meccanici; questi scuotono la pianta provocando la caduta delle olive sulle reti e successivamente accumulate in contenitori chiamati bins. La molitura avviene tra le 12 e le 24 ore dall’arrivo delle olive al frantoio; l’estrazione viene effettuata da un impianto a ciclo continuo esclusivamente con mezzi meccanici, tecnologicamente avanzato, che ci consente i tenere sotto controllo costantemente la temperatura e tempi di lavorazione.Abbiamo pensato di adottare pian piano l'agricoltura biosonara per diversi motivi legati a una delle più forti passioni dell'azienda...La musica... L’armonicoltura Read the full article
0 notes
soniaperonaci · 7 years
Photo
Tumblr media
La #soniafactory è anche questo. Se vuoi scoprire come funzionano gli abbattitori puoi partecipare domani sera a una lezione di cucina con Fresco. Prenotati a questa mail [email protected] http://bit.ly/2rH0Bxn
0 notes