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#accettarmi
gotaholeinmysoull · 1 year
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necessito di un modo rapido veloce e facile per perdere ciccia alla pancia e alle coscie
rischio di impazzire se le sento ancora strusciare quando cammino e i rotolini della pancetta quando mi siedo oppure quando mi rilasso troppo e si vede molta pancia pure da in piedi
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lonelysmile · 1 year
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condivido anche qui questo post perché è un argomento che mi sta molto a cuore essendo timida e questo mio lato caratteriale mi è sempre stato fatto pesare e fatto notare come qualcosa di negativo
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myinfinitystory · 7 months
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Alla fine di tutto penso che ci siano semplicemente giorni in cui si è "predisposti" a sentirsi belli.
Si, insomma, quei giorni in cui non noti tutte quelle cose che altri giorni invece ti pesano; ci sono invece quei giorni in cui sembra che nulla vada bene, le braccia un po' cicciottelle, le gambe un po' cicciottelle, la pancia che magari non è piatta se non quando sei distesa
E stesso in questi giorni guardacaso neanche i capelli che tanto ami vengono bene, in nessuna maniera eh, e il viso?
Oddio però non ho un viso così brutto, eppure se non mi trucco almeno un po' non mi sento tanto a mio agio.. dovrei uscire con questo cerchio nero sotto agli occhi? Ma perché sembra sempre che ho i baffi pure dopo averli fatti? Mettiamo un po' di correttore qua e là e magari si toglie tutto
Vabbè però il correttore mica ti toglie l'insicurezza
Eppure guardandomi, eccomi qua, mica so così brutta? In fondo no, ma ho bisogno di essere "predisposta"
E nei giorni in cui sono predisposta semplicemente tutto quello che vedo scompare, e penso: ma forse sono solo io a vedere tutte queste cose? Queste piccolezze, ma chi è che le va a guardare? Eppure alcuni giorni pesano così tanto che dopo aver messo l'armadio sottosopra passa anche la voglia di prepararsi per bene per uscire
Eh ma poi tu già ti senti brutta, poi non ti vuoi manco preparare?
Chiaro, dopo mi sento ancora peggio
Ma quando mi sento bella invece mi preparo ancora meglio e mi sento ancora più bella
Allora come funziona?
In teoria dovrei semplicemente accettarmi e basta, certo mangiare sano, ma accettare questa corporatura
Ultimamente sono ingrassata di due kili e vabbè magari leggendo, se state ancora leggendo, penserete "e che sarà mai?" E in effetti è vero, non è tanto il numero sulla bilancia il problema, ma è il fatto che a vederli su di me dopo averne persi 10 pesa così tanto che non sembrano solo 2
A volte penso che la gente se sapesse quello che penso realmente di me penserebbe che sono solo stupida e che magari "c'è gente che vorrebbe averlo il corpo come il tuo"
Ma come si fa quando vorresti essere più magra, semplicemente più piccola in generale
Allora mi auguro in futuro di sentirmi più predisposta a sentirmi bella per un periodo di tempo abbastanza lungo da superare il tempo in cui non lo sono
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psic0paticaa · 1 year
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So che dovrei accettarmi così come sono ma non nego di voler tornare ad avere il fisico di anni fa…
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ninfettin · 2 months
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sono tornata dopo tre giorni in Germania. sono stata bene, ma sono stanchissima sia di fisico che di batteria sociale. sempre la solita storia: cazzo fanno le persone a fare ste cose? la mia amica sta facendo il dottorato lontano da famiglia e amici in mezzo a gente che non parla la sua lingua madre e neppure l'inglese eppure lei riesce e fa anche amicizia.
ho dormito tutto il giorno anche per questo. ho avuto anche il pensiero di abbuffarmi. non capitava da tanto. però non l'ho fatto, la me più giovane piangerebbe dalla gioia. quindi qualcosa per cui essere orgogliosa devo avercela
mi avrebbero preso per lo stage in farmacia ma per l'appunto è uno stage sottopagato. quindi ho rifiutato. spero di fare le scelte giuste, spero di accettarmi per il poco che sono
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ombranelvento · 3 months
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il mio corpo è cambiato nel corso del tempo. mi sono “trasformata”. non ho più quelle piccole gambine, ne la pancia piattissima o le ossa sporgenti. ho preso peso e ce n’è voluto di tempo per accettare questa cosa, per accettarmi, per riuscire a vedermi in questo nuovo modo. all’inizio non è stato per niente facile, mi vergognavo di me e tentavo sempre di nascondermi, avevo una percezione di me e del mio fisico sbagliata ma piano piano e anche con l’aiuto della psicoterapia ho capito varie cose e riesco finalmente a guardarmi allo specchio senza provare disgusto. riesco a vedermi con l’intimo addosso e sentirmi attraente per me stessa. mi piaccio e no non me ne vergogno più.
vi prego amatevi, sempre.
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aurozmp · 11 months
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tanto non sarò mai abbastanza per accettarmi e amarmi
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monologhidiunamarea · 2 months
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Ho avuto problemi di peso per anni ,ho avuto una relazione con il cibo malata. Ormai da 5 anni ho ripreso in mano la mia vita perso 25 chili e curato i miei occhi nel guardarmi. Cosa significa? Chi ha avuto problemi di alimentazione anche quando perde peso , anche quando vede le taglie e i cm scendere non si vedrà mai com'è realmente, si vedrà sempre più grosso o andrà a guardare la smagliatura , o la pelle morbida più tosto che fissarsi sulla bilancia o arrivare ad avete sensi di colpa se mangia un giorno di più. Non è stato facile questo percorso per i mille problemi di salute che ho avuto e che ho tutt'ora, alcuni farmaci che ti gonfiano , altre volte ho dovuto fermare il mio corpo e quindi rallentare anche nell'attività fisica (anche solo lunghe camminate) e vedere anche solo un chilo in più non è stato facile, per me andare al mare nonostante i chili persi era un continuo guardarmi attorno , vedere la perfezione (inesistente perché non esiste) in altre e tendere a stare tutta rannicchiata o nell acqua per non farmi vedere , quest'anno per la prima volta sono a mio agio , sono a mio agio a mettere il costume più sgambato più tosto che stare sdraiata o in piedi in riva al mare . La lotta con la testa non è terminata perché quella sopratutto nei giorni no ,mi fá fare a pugni con lo specchio. Ma ecco , il problema di peso non era tanto perché ero un pozzo senza fondo, ma era tutto nella mia testa. Quanto é importante avere cura di lei , prima di ogni cosa , l'ho imparato nel mio percorso. Ad oggi posso dire di vedermi con occhi buoni , che accettano le smagliature della gravidanza e dei chili persi , i segni del tempo e ho imparato ad accettarmi e amarmi anche con le giornate dove cambierei la qualsiasi cosa.
Chissà che qualcuno non si rispecchi e trovi un po di speranza nel vedere che non è impossibile farcela.
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littlepaperengineer · 2 months
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Oggi è stata una giornata splendida... Ho pranzato e sono stato al mare con due cari amici molto importanti. Sono anche riuscito a non stare tutto il giorno in famiglia, ho comprato delle scarpe nuove, e sono anche uscito questa sera. Molto contento:)
Sono grato per la mia famiglia, unico punto fermo. Per le cose importanti come la casa, la terapia che mi sta insegnando a vedermi ed accettarmi, alle persone più o meno importanti che ci sono e non mi fanno sentire solo, l'associazione, le mie passioni.
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Io vorrei smettere di essere in conflitto con me stessa ed accettarmi, smettere di sentirmi sempre inferiore a tutti, di guardarmi alla specchio e sentirmi schifata dal mio riflesso.
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"Cercai le parole per spiegargli che avevo passato troppo tempo a fingere di essere chi non ero, e anche dopo che avevo cominciato ad accettarmi, c'erano ancora giorni in cui mi sembrava di essere una menzogna. Qualcosa di ridicolo."
Dimmi per ch3 combattiamo — T.J. Klune
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schizografia · 1 year
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Mi sono occupato molto di buddhismo, per un certo periodo. Mi credevo buddhista, ma in fondo mi sbagliavo. Alla fine ho capito che non avevo niente del buddhista, e che ero prigioniero delle mie contraddizioni, dovute alla mia indole. Allora ho rinunciato a quell’orgogliosa illusione, e ho detto a me stesso che dovevo accettarmi com’ero, che non valeva la pena di parlare in continuazione di distacco, visto che sono piuttosto un frenetico. Dopo aver accettato le contraddizioni ho scoperto che, anche se non si trattava di una forma di equilibrio, almeno stavo molto meglio di quando vivevo nella menzogna. La cosa terribile, quando uno pratica la filosofia orientale, è che questa gli dà una versione lusinghiera e compiaciuta di se stesso. Crediamo di essere al di là di tutto e di tutti, ma alla fine superiamo questo stadio, giungendo alla conclusione che siamo dei poveracci. Sono cambiamenti necessari, perché non è possibile crearsi un’immagine ideale di se stessi, un’immagine omogenea.
Emil Cioran
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psic0paticaa · 10 months
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sto provando ad accettarmi così come sono, senza aggiungere modifiche o filtri alle foto, sono fiera di me (è uscita anche carina dai)
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inseguendoilfuturo · 4 months
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Allora io ultimamente sono ingrassata peggio di come stavo già ed è un peccato perché quasi riuscivo ad accettarmi.
Ora la domanda è come si fa a non sentirsi a disagio a dover stare in costume? No, questa volta non posso evitarlo e vorrei evitare di sentirmi una cacca per tre mesi pieni.
Mi sento male solo all'idea di doverlo fare uff
Mi serve un consiglio sincero e spassionato o almeno sapere se sia davvero possibile.
#me
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"Sto bene".
"Sto bene" ma non sorrido più come prima.
"Sto bene" ma uscire non mi entusiasma più così tanto.
"Sto bene" ma voglio stare sola.
"Sto bene" ma a volte le lacrime scendono da sole.
"Sto bene" ma non mi consola più alcun complimento.
"Sto bene" ma ho un vuoto dentro.
"Sto bene" ma ho sempre l'ansia e la paura addosso.
"Sto bene" ma non riesco più a inseguire i miei sogni.
"Sto bene" ma la mattina non riesco ad alzarmi.
"Sto bene" ma non riesco ad accettarmi.
"Sto bene" ma continuo ad avere i sensi di colpa.
"Sto bene" ma quando gli altri ridono,io penso.
"Sto bene" ma è tutto nero intorno a me.
"Sto bene" e tutti ci credono.
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susieporta · 7 months
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IL LATO OMBRA DEL NON ESSERE STATI AMATI
Concludiamo indagando il lato ombra della ferita dei non amati.
Torniamo più all’aspetto energetico-psichico, mettiamo da parte il karma per un attimo e torniamo all’aspetto più pratico causa-effetto.
Esiste in noi una ferita o caratteristica principale che se ne sta ben nascosta in profondità.
Invece altre ferite, più facili da cogliere, sono quelle che siamo in grado di vedere meglio e sono quelle che la ferita principale manda avanti come soldati, a generare reazioni emotive, istintive e meccanismi di difesa.
Immaginiamo che c‘è una ferita principale, nascosta, quella karmica, che viene dalle vite passate e che questa poi muova tutti i meccanismi di difesa e agganci le ferite di questa vita, facendo scattare tutti i meccanismi di difesa.
Se noi riusciamo a lavorare, come abbiamo già spiegato, dall’interno verso l’esterno, sarà il cuore, l’essere, l’energia interna a pulire la ferita principale e tutte le altre ferite. Non ci interessa analizzare ferita per ferita. Quello che invece ci interessa è vedere il lato ombra di tutto questo.
Il lato ombra di non essere stati amati genera la sensazione di essere vittime dei genitori, vittime della famiglia, vittime della società, vittime del sistema, vittime della vita.
Vittime punto.
E può essere qualcosa di conscio, cioè mi sento vittima e so di sentirmi tale, oppure inconscio, cioè porto avanti la mia vita, però dentro qualcosa non va.
Questo è molto importante, perché dobbiamo vedere i problemi da tutti i lati.
Allora, quando ci si posiziona da vittime per non essere stati amati e non si riesce a coglierne la vera causa, (la causa radice dei nostri problemi), recitando anche molto spesso il ruolo di vittima, allora c’è un grande rischio, quello di passare da vittima ad abusatore.
Questa è una delle classiche reazioni della vittima.
Ci ricolleghiamo al capitolo della relazione vittima-carnefice.
Quindi, esiste la vittima passiva e la vittima attiva.
La vittima passiva spesso cade in stati di depressione, malinconia, va molto giù e non riesce a reagire.
Diverso è quando, per non essere stati amati, si cade nello stato di vittima attiva.
La vittima attiva reagisce molto spesso compensando e diventando l’esatto opposto.
Cioè, si posiziona da vittima, ma in realtà diventa un abusatore, e spesso diventa un vero e proprio stalker in amore.
Tantissime persone che vivono con un grande vuoto d’amore e non sono state amate, o sono state abusate, diventano così affamate d’amore che praticamente ossessionano chiunque gli dia un briciolo di attenzione.
Possono diventare davvero ossessivo-compulsivi, maniaci, stalker, pur di avere un briciolo d’amore. Perdono completamente il controllo del centro emozionale e di quello istintivo-motorio.
Però loro si sentono vittime a livello profondo. E quando non gli dai quello che si aspettano esce il peggio del peggio.
Bisogna stare molto attenti a queste ferite, perché da vittima ti puoi trasformare in un vero e proprio mostro. E non si capisce più bene il ruolo, a quel punto.
Se dovessimo dare voce alla ferita dalla quale ci stiamo relazionando, la ferita direbbe: “Siccome io ho sofferto tantissimo e non sono stato amato, voi dovete accettarmi, dovete amarmi, dovete riconoscermi, con le buone o con le cattive. La vita mi deve molto perché io non sono stato amato”.
Questo è il ragionamento della ferita.
Cosa succede?
Posizionandoci come vittime per non essere stati amati, cadiamo nell’illusione che il mondo ci debba qualcosa, perché abbiamo sofferto e non siamo stati amati.
Questo è ovviamente un meccanismo inconscio.
Chi entra nel ruolo di vittima sente che tutti gli devono qualcosa; quindi, non c’è solo il vittimismo, ma nasce un senso di orgoglio negativo, vanità negativa, egocentrismo.
Da bambini, quando eravamo molto, molto piccoli, tutto ruotava intorno a noi, tutti si preoccupavano di noi, avevamo la completa attenzione e questo ci piaceva un sacco.
Ma cosa succede quando i genitori stanno male e non c’è più questa attenzione?
O cosa succede quando nasce un altro bambino e la loro attenzione è diretta tutta a lui?
Anche queste sono sfumature che poi possono generare la ferita di non essere amati o accettati, perché nella nostra mente di bambini pensiamo che preferiscano i nostri fratelli. In verità, in quel caso, i genitori devono gestire molte cose e semplicemente danno precedenza ai più piccoli.
Però, se a questo si aggancia una ferita karmica pregressa, in cui c’è già un bel buco e una bella chiusura di cuore, ecco che la cosa si fa davvero pesante, soprattutto se preferiscono un altro fratello o sorella a noi e siamo noi i primogeniti.
A prescindere da fratelli e sorelle, quando abbiamo un grande buco di amore e tante ferite si attiva un meccanismo, per il quale è come se diventassimo molto, ma molto egocentrici. “Siccome ho sofferto, adesso gli altri mi devono qualcosa, devono ascoltarmi, devono rispondermi, devono, devono, devono…”
Questo in Quarta Via si chiama, in gergo tecnico, tenere i conti. È come se noi andassimo in giro con un libro nero dove segniamo ogni piccolo torto subito, ogni piccola offesa, ogni situazione dove non riceviamo in cambio ciò che secondo noi ci spetta di diritto, dato che abbiamo sofferto e non siamo stati amati.
Si dice proprio “tenere i conti”.
Piano piano, a forza di tenere i conti, il nostro cuore si tinge di nero come quel libro.
Questa è una delle cause profonde della rabbia e del risentimento che non riusciamo a lasciar andare.
Quante volte abbiamo parlato della difficoltà a lasciar andare la rabbia, a lasciar andare i vecchi torti, lasciar andare il passato?
È difficile farlo, perché abbiamo un libro pieno di cose che secondo noi gli altri ci devono. Teniamo i conti di ogni offesa. E quello è un po’ il nostro diario di bordo.
La cosa interessante però è che in questo libro dei conti scriviamo solo le cose negative, non scriviamo mai le cose belle che abbiamo ricevuto.
Non abbiamo un libro bianco.
Peccato che non teniamo conto anche di tutte le volte in cui abbiamo ricevuto del bene, e di tutte le volte che invece noi abbiamo ferito qualcuno in qualche modo, a causa delle nostre pretese.
Qui c’è qualcosa che non va. O tieni tutti i conteggi, da bravo ragioniere, oppure non puoi tenere solo le ferite.
Il problema è che se accumuliamo e ci segniamo ogni cosa, prima o poi il nostro inconscio farà il botto, e dovremo scaricare rabbia e frustrazione sul primo che capita. Ci dovremo vendicare.
Oppure, come succede molto spesso, se qualche persona si adatta, si incastra con i nostri buchi d’amore, ecco che diventiamo dei veri e propri stalker, dei maniaci, delle persone ossessionate da un’altra persona, come accade spesso nei film. Si parla di amore, ma in realtà è violenza, è compensazione.
Questo è proprio il campo della psicologia e psichiatria, non il nostro, però è importante vedere le cose da molti punti di vista diversi.
Insomma, si può diventare cinici, vendicativi, chiusi o ossessionati nei confronti degli altri, violenti, soprattutto quando chi ci interessa non ci dà ciò che vogliamo.
Di fatto nessuno ci deve niente e noi non dobbiamo niente a nessuno, ma vallo a raccontare alla tua ferita, che invece pretende amore, pretende attenzione, pretende riconoscimento, pretende all’infinito.
Per concludere è importante vedere che anche quando non ci sentiamo amati da adulti, allarghiamo la ferita di non essere stati amati da piccoli. La rinforziamo.
Ogni delusione d’amore, ogni tradimento, ogni abbandono allargherà la ferita di non essere amati.
E andrà sempre a cadere nel buco.
Un bambino che non è stato amato, riconosciuto nelle sue caratteristiche, nelle sue qualità, nel suo stesso amore verso i propri genitori, soprattutto quando non hanno mai tempo per lui, piano piano, si chiude in sé stesso, chiude il cuore e non gli interessa più condividere amore con nessuno: Non gli interessa più condividere sé stesso.
ROBERTO POTOCNIAK
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