#acqueforti
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aitan · 9 months ago
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Los Desastres de las Guerras
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I disastri di Goya, il miliziano di Robert Capa e le carneficine di Picasso.
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pier-carlo-universe · 8 months ago
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Roberta Giacobbi: Artista e Autrice di Alessandria Today – Un Viaggio tra Acqueforti e Scrittura. Roberta Giacobbi espone la sua mostra personale di acqueforti "Acquafortis" dal 18 ottobre all'11 novembre 2024 a La Morra
Roberta Giacobbi è un’artista e autrice di Alessandria Today, nota per il suo talento versatile nel mondo dell'arte e della scrittura.
Roberta Giacobbi è un’artista e autrice di Alessandria Today, nota per il suo talento versatile nel mondo dell’arte e della scrittura. Oltre a contribuire con articoli e riflessioni su Alessandria Today, la sua espressione artistica si riflette anche in una serie di opere grafiche di grande impatto, come dimostra la sua prossima mostra personale di acqueforti intitolata “Acquafortis”, che si…
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menti-senti · 20 days ago
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Oggi ho ricevuto una regalo bellissimo : mio marito mi ha portato delle acqueforti.
Io e Steiner sotto al mio braccio ci avviamo al museo con questa bella sensazione di sazietà emotiva lasciando una scia di profumo alla zagara.
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schizografia · 5 months ago
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A Charles Henry
Berlino, domenica [16 aprile 1882]
[...] Beato voi che potrete andare a vedere il Salon. Vi raccomando unicamente il quadro mandato da un amico che fra poco sarà il più grande, il più originale pittore tedesco. Si chiama Max Klinger. Ha mandato un quadro intitolato Circe e quattro stupefacenti acqueforti.
Sto facendo un lavoro sulla sua opera d'acquafortista, che è già ragguardevole. Se avete un amico critico d'arte, o se conoscete dei giornalisti, portateli davanti a queste opere e ottenete, se possibile, qualche riga di réclame.
Klinger è un selvaticone che non riuscirà mai a fare i propri interessi. [...]
II
Wiesbaden, sabato [22 aprile 1882]
[...] M'annoio, ecco tutto. Sento il vuoto di tutto, dell'amore, della gloria, dell'arte, della metafisica.
Vi sono dei giorni in cui ci si rallegra dicendosi che la vita universale non è che un caleidoscopio transitorio, - e altri giorni in cui, senza la retina dei nostri cervelli umani, questo caleidoscopio non sarebbe che vibrazioni.
Ma in certi altri...
E io mi trovo a questo punto.
Non scrivo molto, ma penso enormemente, - e sono davvero persuaso che m'annoio realmente e incurabilmente, e non è una qualche strimpellata di chitarra letteraria.
Jules Laforgue
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edwin--artifex · 1 year ago
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Nell’ambito del progetto Tramando, con il quale la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Museo Morandi e il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna rendono omaggio a Francesco Arcangeli (Bologna, 1915 - 1974) nel cinquantesimo anniversario della morte, le tre sedi museali presentano un progetto espositivo condiviso che, declinato in tre itinerari, propone una lettura di parte del loro patrimonio attraverso le parole del grande storico e critico d’arte.
Si tratta di un viaggio nelle tre collezioni che interessa opere e artisti amati e studiati dal critico e che riflette la sua idea di continuità tra l’arte del passato e quella del presente. Ad accompagnare i visitatori saranno speciali didascalie con brani tratti da suoi testi accostati alle opere selezionate.
Il termine Tramando, che dà il nome all’intero progetto e alla mostra diffusa fra i tre musei, è una parola chiave della visione critica di Arcangeli. Tramando è per lui un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, che lega artisti diversi nel tempo e nello spazio e permette di ritrovare denominatori comuni. È la tradizione nella quale si è nati e si cammina e che lasceremo alle generazioni che seguiranno.
Questo è il filo conduttore dei tre itinerari nelle sedi museali bolognesi con le quali Arcangeli ebbe modo di lavorare. Egli fu infatti al fianco di Cesare Gnudi e Andrea Emiliani negli anni della loro direzione della Pinacoteca e fu direttore della Galleria Comunale d’Arte Moderna - oggi MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - dal 1958 al 1968.
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Al MAMbo e al Museo Morandi: TRAMANDO Francesco Arcangeli tra la Pinacoteca nazionale e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna
a cura di Lorenza Selleri e Uliana Zanetti
Al Museo Morandi sei dipinti e quattordici acqueforti della collezione sono accompagnati da commenti e interpretazioni tratti dalla monografia dedicata all’artista bolognese, Giorgio Morandi (1964), e dal testo Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana (1970). La selezione dei testi intende avvicinare il pubblico all’altissima qualità letteraria della prosa di Francesco Arcangeli, magistrale interprete dell’opera morandiana.
All’interno delle collezioni del MAMbo, invece, i visitatori potranno leggere, accanto a tre opere, scelte tra le tante acquisite da Francesco Arcangeli per la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna negli anni della sua direzione, alcuni suoi brani tratti da presentazioni e saggi.
“L’attività d’acquisto e d’accrescimento del patrimonio artistico, e la conseguente possibilità del pubblico di fruire di documenti diretti (i più numerosi e ad un tempo selezionati che sia possibile) dell’arte moderna e contemporanea, resta, secondo me, lo scopo precipuo del mio lavoro di storico e critico dell’arte chiamato a dirigere la Galleria d’Arte Moderna della mia città. - scrive Francesco Arcangeli nella presentazione del catalogo sulla mostra Nuove acquisizioni alla Galleria d’Arte Moderna, allestita presso il Museo Civico di Bologna dal 2 al 15 marzo 1963. - […] È possibile, insomma, ridare equilibrata consistenza a una tradizione complessa, a un raggio di vita artistica già più che secolare? […]. Inoltre, la meta non è univoca. Ne esiste una locale; una di significato nazionale; una, se possibile, di allargamento al campo internazionale. Ove si tenga presente che la Galleria del Comune è l’unica in Bologna addetta all’arte moderna e contemporanea, penso che nessuna di queste mete sia da trascurare. […] Bologna deve anche affacciarsi ad una cognizione diretta dei valori internazionali. Anche opere straniere, dunque, anzitutto a disposizione di tutti coloro pei quali - studenti, impiegati, professionisti e lavoratori d’ogni specie e condizione - non sia, tuttora, facile il viaggio”.
In Pinacoteca: TRAMANDO Natura ed espressione nelle opere della Pinacoteca nazionale di Bologna
a cura di Maria Luisa Pacelli con la collaborazione di Grazia Agostini
Le parole di Francesco Arcangeli che i visitatori troveranno lungo il percorso sono tratte dal catalogo della mostra Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana che ebbe luogo presso l’Archiginnasio nell’autunno del 1970.
In questa mostra, che riassumeva gli studi e le ricerche di una vita, Arcangeli delinea un’interpretazione dell’arte emiliana e bolognese, divenuta da allora in poi imprescindibile, che ne privilegia la componente più espressiva e popolare, fondata su una remota radice contadina in un totale “rapporto, altrettanto remoto e irriflesso, col mondo della natura”.
Ampliando l’interpretazione di Roberto Longhi, Arcangeli fa emergere prepotentemente questo aspetto in contrasto con quello colto e legato alla tradizione classica, già ampiamente studiato, e rende protagonista l’arte di un territorio, di una “provincia” come la chiama, fino ad allora trascurato dalla critica.
La connessione fondamentale tra arte e natura segna, per Arcangeli, il percorso di artisti, da Wiligelmo a Giorgio Morandi, passando per Vitale da Bologna, Amico Aspertini, Ludovico Carracci e Giuseppe Maria Crespi, nati negli stessi luoghi ma in tempi diversi, che manifestano “constanti” stilistiche e incarnano il carattere essenziale di una terra in cui Arcangeli si riconosce e che rappresenta la sua stessa comunità. Il percorso attraverso le diciassette opere selezionate fluisce come una linea ininterrotta, che attraversa il tempo e congiunge passato e presente, senza distinzioni di periodi artistici o di epoche, ma i cui passaggi sono scanditi da quel riemergere di un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, quella “tradizione inconsapevole di costume e di vita”, che Arcangeli chiama ‘tramando’.
Il lungo racconto si dipana per otto secoli, attraverso artisti che, sempre in “rivolta” contro le sovrastrutture intellettuali o accademiche del loro tempo, “attingono la loro forza da una radice più largamente umana, rispetto alla cultura che li circonda… rifiutando spontaneamente le certezze di qualsiasi tipo, per aderire alla passione dell’uomo e delle cose, al mutare del tempo e delle stagioni, al nostro vivere ‘qui ed ora’”.
Tutti i percorsi saranno visitabili dal 24 maggio 2024 fino al 6 gennaio 2025.
Il progetto Tramando fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
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AUDIOGUIDE IN LINGUA ITALIANO ED INGLESE REGISTRATE @ STUDIOCOLOSSEO X AUDIOCULTURA
"Tramando. Nature and Expression in the paintings of Pinacoteca Nazionale di Bologna."
The Pinacoteca Nazionale di Bologna, the Museo d'Arte Moderna di Bologna, (the MAMbo) and the Museo Morandi pay tribute to Francesco Arcangeli, a seminal figure in 20th-century art history and criticism, on the occasion of the 50th anniversary of his death. Francesco Arcangeli worked with Cesare Gnudi and Andrea Emiliani during the years when they were in charge at the Pinacoteca, and he was the director of the Galleria Comunale d’Arte Moderna – now the MAMbo – from 1958 to 1968. The exhibitions presented in all three museums reflect his idea of continuity between the art of the past and that of the present, and specially selected works are accompanied by excerpts from his writings. The words of Francesco Arcangeli that visitors will find along the itinerary here are taken from the catalogue of the exhibition “Nature and Expression in Bolognese-Emilian Art”, which was held at the Archiginnasio in the autumn of 1970. In this exhibition, which brought together and summarised the studies and research of a lifetime, Arcangeli outlined an interpretation of Emilian and Bolognese art which has since become indispensable. It favoured the more expressive and popular component in the works, based on ancient peasant roots in an all-encompassing “relationship, both remote and unconditioned, with the world of nature”. Expanding on Roberto Longhi’s interpretation, Arcangeli clearly drew out this aspect in contrast to the cultivated one associated with the classic tradition, which had already been extensively studied, and made the hitherto-neglected art of a territory, of a “province” as he called it, the protagonist. According to Arcangeli the crucial connection between art and nature distinguished the development of artists – from Wiligelmo to Morandi – who had been born in the same places but in different ages. They showed stylistic “constants” and embodied the essential character of a land with which Arcangeli identified and which represented his own community. The path runs in an unbroken line, crossing time and connecting past and present, without distinctions of artistic periods or eras. But its passages are marked by the re-emergence of a hidden thread of thought, of an unconscious affinity in world-view, of an “unconscious tradition of customs and life” that Arcangeli called the ‘tramando’.
The long story unfolds over eight centuries, featuring artists who, ever in “revolt” against the intellectual or academic superstructures of their time, “drew their strength from roots that were more broadly human than the culture that surrounded them… spontaneously rejecting certainties of any kind, in order to espouse the passion for human beings and things, passing time and the changing seasons, the ‘here and now’ of life”. Archangeli’s exhibition began with the reliefs of Modena Cathedral (evoked with photographic reproductions) sculpted in the early 12th century by Wiligelmo. Far removed from any mystical construction, in his work the human body is represented as, and felt to be, a pure physical entity. After Wiligelmo the show then moved on to the 14th century and Vitale da Bologna’s ‘slices of life’, his sudden and violent representations in a space that overflows the boundaries of the painting, in contrast to the measured compositions of Tuscan painting. Arcangeli detected an equally expressive power in Jacopino di Francesco and Andrea de’ Bartoli, while, for the period straddling the 15th and 16th centuries, he chose Amico Aspertini, whose bizarre imagination subverted the Renaissance canons of harmony and balance epitomised by his contemporary Francesco Francia. In the first half of the 17th century, it was Ludovico Carracci who expressed the most vivid feeling of popular religious devotion, depicting sacred events in an intimate, everyday space. Ludovico was followed by the spontaneous paintings of Giuseppe Maria Crespi, whose scenes of everyday life appear to follow the heart, rather than the mind, to the point of seeming ‘proto-Romantic’. Rounding off the exhibition was Giorgio Morandi who, with his rare landscapes and still lifes, painted or engraved, for Arcangeli, represented the end of this journey of an art deeply connected to life. Nature and Expression was a particularly significant exhibition for the history of the Pinacoteca because it explored Emilian and Bolognese art from a new perspective. Thanks to the continuous exchanges between Arcangeli and the then Superintendent Cesare Gnudi, this helped to define the project for the radical redevelopment and redesign of the museum, the cornerstones of which are still in place today.
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Wiligelmo, Adamo ed Eva, Duomo di Modena
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Vitale da Bologna, Saint George killing the Dragon
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Vitale da Bologna, Quattro Storie di Sant'antonio Abate, (1340-1345 circa)
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Pseudo Jacopino, Polittico della Dormitio Virginis 1330-1335
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Amico Aspertini, Pala del tirocinio 1504-1505
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Ludovico Carracci, Annunciazione 1584
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Ludovico Carracci, Conversione di San Paolo
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Giorgio Morandi, Natura morta (1931)
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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MIDA: la forza delle donne nell’arte
Uno spazio interamente dedicato alla creatività delle donne, dove l’arte parla al femminile, e l’espressività non conosce tabù. Questo è il concetto alla base di MIDA, Museo Internazionale delle Donne Artiste, il primo spazio museale d’Europa ad ospitare esclusivamente opere di artiste donne, che si avvale della direzione artistica di Vincenzo Sanfo, curatore di mostre di fama internazionale. La storia di oggi avrà come protagonista proprio questo interessante progetto. Intervista a Vincenzo Sanfo, curatore del MIDA Cinque Colonne Magazine · Intervista a Vincenzo Sanfo, Curatore del Progetto MIDA Dove si trova il Museo Internazionale delle Donne Artiste? MIDA si trova a Ceresole d’Alba, in provincia di Cuneo, all’interno della Chiesa della Madonna dei Prati, ed ospita una collezione permanente di opere d’arte di altissimo livello, spaziando da Berthe Morisot a Susanne Valadon, da Sonia Delaunay a Marina Abramovic, passando per Jenny Holzer, Carmen Gloria Morales, Beverly Pepper, Rabarama, le cinesi Zhang Hongmei, Xiao Lu, l’Indiana Washigha Rason Singh e molte altre. Dipinti, disegni, sculture, ceramiche, installazioni, video, fotografie, acqueforti e opere grafiche che racconteranno la complessità del mondo creativo femminile, e della condizione della donna nelle diverse società, da Oriente ad Occidente, da Nord a Sud. Urban Colors Il MIDA ospita ora Urban Colors, l’installazione “site specific” realizzata dall’artista cinese Zhang Hongmei, che ha coperto parte degli alberi del parco davanti al Municipio di Ceresole con tessuti colorati, desunti dai colori presenti nelle decorazioni della Città Proibita. Gli alberi, nella loro maestosità, trovano una nuova vitalità, che accendono i riflettori sui cambiamenti della natura, spesso dovuti all’intervento dell’uomo. Le collaborazioni del MIDA MIDA collabora inoltre con l’Accademia Albertina, una partnership che sarà rafforzata dalla presenza di alcune delle artiste che studiarono nelle aule dell’Accademia, ponendo lungo le strade del paese pietre di inciampo in loro memoria. Evangelina Alciati, pittrice che si formò proprio presso l’Accademia, Orsola Maddalena Caccia, monaca pittrice molto apprezzata dalla Prima Madama Reale Cristina di Francia, e Giovanna Battista Clementi, detta la Clementina, pittrice di Corte e unica donna ammessa alla Compagnia di San Luca, sono solo alcuni dei nomi ai quali verranno dedicati questi omaggi. Read the full article
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ggenia · 6 years ago
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Il clown impantanato #chagall #mostre #arte #art #painting #pittura #chagallsognodamore #acqueforti #napoli #turismo #viaggi #viaggiare #meraviglieditalia https://www.instagram.com/p/Bw7mfsBHXxJ/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=29qt4omfr633
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eleonoramilner · 8 years ago
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Wonderful #acqueforti by #cristianofocaccimenchini 😍New #exhibition at #caterinatognon #gallery: #andreagrotto & #cristianoficaccimenchini #leda & #grecale. New #artreview is coming really soon ⚡⚡⚡
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culturaoltre · 3 years ago
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INAUGURAZIONE MOSTRA PIETRO VILLA  -  ACQUEFORTI DI PICCOLO FORMAT
INAUGURAZIONE MOSTRA PIETRO VILLA  –  ACQUEFORTI DI PICCOLO FORMAT
Alessandria: INAUGURAZIONE MOSTRA PIETRO VILLA  –  ACQUEFORTI DI PICCOLO FORMATO Nell’ambito delle iniziative di “Aperto per Cultura”, Sabato 10 settembre 2022 alle ore 18.00 presso la Biblioteca Civica “Francesca Calvo” ,  sarà inaugurata la  mostra “Pietro Villa –  Acqueforti di piccolo formato “ curata dal direttore dell’Associazione Culturale “Il Triangolo Nero” Gianni Baretta.    A…
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stralci · 3 years ago
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Talvolta passo avanti a piccoli negozi, in rue de Seine, per esempio. Commercianti di roba vecchia e piccoli librai antiquari o venditori di acqueforti, con vetrine ricolme. Mai nessuno che entri, fanno di certo pochi affari. Ma se si guarda dentro li si vede seduti, seduti a leggere tranquilli; non si preoccupano del domani, non si angustiano per riuscire a vendere, hanno un cane che siede davanti a loro ben disposto o un gatto che rende ancora più grande il silenzio strofinandosi lungo le file dei libri, come per cancellare i nomi dai dorsi. Ah, se questo bastasse: a volte vorrei comperarmi una di quelle vetrine piene e sedere là dietro, con un cane, vent'anni.
I quaderni di Malte Laurids Brigge, Rainer Maria Rilke.
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artesplorando · 2 years ago
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Goya Uno dei massimi pittori spagnoli di ogni tempo, con il passare degli anni si dedicò sempre di più a scene di fantasia e terrore. La sua opera completa comprende circa 500 dipinti a olio e 300 tra acqueforti e litografie.
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fashionbooksmilano · 3 years ago
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Missoni e Tiziano
Colore e luce dal Rinascimento veneziano alla moda del’900
a cura di Massimiliano Capella, Enrico Giustacchini
Grafo / Fondazione Giacomini-Meo, Brescia 2004, 80 pagine, brossura, 48 ill.col 1 b/n,  23x27 cm., ISBN  978-8873856368
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
Villa Mazzucchelli a Ciliverghe Di Mazzano (BS) ospita sino a febbraio 2005 la mostra “Missoni e Tiziano. Colore e luce dal Rinascimento veneziano alla moda del ‘900”, una esposizione organizzata dalla Fondazione Giacobini- Meo e curata da Massimiliano Capella e Enrico Giustacchini. La mostra, allestita nella Sala delle Colonne delle antiche scuderie, vuole evidenziare lo stretto legame tra l’arte pittorica tipica della Venezia del 1500 e l’arte legata alla moda e al colore di uno dei maggiori esponenti del Made in Italy: Ottavio Missoni. Così accanto a cinque dipinti di Tiziano, di Paris Bordon e del Tintoretto (quattro ritratti e un’immagine sacra, tutti realizzati tra gli anni Trenta e Settanta del 1500), il visitatore potrà ammirare una serie di dipinti, collage, arazzi e bozzetti, oltre agli inconfondibili abiti, realizzati da Ottavio Missoni tra il 1960 e il 1990. Una carrellata di opere artistiche che parlano e raccontano non solo “Missoni stilista”, ma anche "Missoni pittore”, un artista più completo, insomma che nel 2003 ha presentato per la prima volta cinque sue opere grafiche (due acqueforti e tre serigrafie) realizzate nel biennio 2002/03. Completano la mostra dodici pannelli fiammati di arte contemporanea, realizzati con passione e la consueta colorata creatività dallo stilista famoso per le righe multicolor.
18/02/22
twitter: @fashionbooksmi
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already-14 · 3 years ago
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Alberto Burri (1915-1995) Variazioni numerate '62/75' (in basso a sinistra); firmate 'BURRI' (in basso a destra) set completo di tre acqueforti, incluso nel libro di poesie 'Variazioni' di Emilio Villa 26.5 x 19 x 1.5 cm. (libro) 26 x 40 cm. (copertina aperta) 25.8 x 18 cm. (due grafiche interne) Realizzate nel 1962; ed. n. 62 di 75 esemplari + 5 copie per autori. Pubblicate da Fondazione Origine e Stamperia 2RC, Roma
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pataguja61 · 3 years ago
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Pur caratterizzato dalla pietas
pur non avendo la pretesa di essere onnipotente,
stai combattendo e nella guerra si cambia, la bontà lascia spazio alla crudeltà e come Enea fa strage dei nemici, anche tu distruggi ciò in cui hai creduto e che adesso ha perso importanza ai tuoi occhi.
Il volere del Fato si è compiuto.
Lasciami
Lasciami rabbrividire all'epilogo.
Enea uccide Turno
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L'incisione fa parte di una serie di acqueforti realizzate da Bartolomeo Pinelli per l'Eneide tradotta da Clemente Biondi e pubblicata presso l'editore Luigi Fabri a Roma nel 1811.
Soggetto
Enea uccide TurnoDatazione
sec. XIX- 1800 - 1811 - Motivo della datazione: bibliografiaMateria e tecnica
acquaforteMisure
mm. Altezza: 255 Larghezza: 325Localizzazione
(MC) Macerata
Collocazione
Palazzo Buonaccorsi - p.zza Vittorio Veneto, 2 - Musei civici di Palazzo BuonaccorsiIdentificatore
1100138396Proprietà
proprietà Ente locale( dal web)
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moma-prints · 4 years ago
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Concetto Spaziale from Six Original Etchings (Sei Acqueforti Originali), Lucio Fontana, 1964, MoMA: Drawings and Prints
Abby Aldrich Rockefeller Fund Size: composition (irreg.): 17 1/2 x 13 1/4" (44.5 x 33.7 cm); sheet: 24 7/8 x 19 5/8" (63.2 x 49.9 cm) Medium: One from a portfolio of six etchings with embossing
http://www.moma.org/collection/works/84774
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ochoislas · 3 years ago
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El sol muere en el horizonte como una gran dalia amarilla; con las calmas huellas del vidrio se obceca una mariposa.
La campana de las teresianas pespunta sus picos; caen de los búcaros de china las flores mustias.
Tejados de aguatinta con las fachadas enrasan. Se recogen los pájaros. La tarde cierra canceles.
Las contemplativas casas se tapan las orejas. Reviven las sensitivas en invernáculos de azogue.
*
II sole muore a l’orizzonte simile a una giorgina gialla; ne le placide impronte dei miei vetri, s’ostina una farfalla.
La campana de le Teresiane agucchia i suoi pizzi; cadono da le porcellane dei fiori vizzi.
Le acqueforti dei tetti s’identificano con le facciate. Si ritirano gli uccelletti. La sera chiude le grate.
Le case contemplative turano i loro orecchi; sbocciano de le sensitive dentro le serre de gli specchi.
Corrado Govoni
di-versión©ochoislas
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