Tumgik
#acquerello botanico
umbertafineart · 3 months
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Fiori di Yucca...
In questi giorni ho dipinto un fiore molto particolare, che non conoscevo, il fiore della yucca, chiamata anche tronchetto della felicità, vi dico la verità non pensavo nemmeno fiorisse, e non è mai stata una pianta di grande attrazione per me. In cerca di idee decisi di chiedere su fb il fiore preferito, un amico mi disse “il fiore di yucca” incuriosita cercai delle immagini ed è così che nasce…
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lamilanomagazine · 5 months
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Padova. Anime Verdi 2024, presentata la settima edizione del festival dei giardini aperti.
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Padova. Anime Verdi 2024, presentata la settima edizione del festival dei giardini aperti. Il 4 e il 5 maggio 2024, "Anime Verdi", il Festival dei Giardini Aperti di Padova si appresta a celebrare la sua settima edizione, confermandosi come un appuntamento imprescindibile nell'agenda culturale della città di Padova. Il programma del Festival è stato presentato martedì 23 aprile a Palazzo Moroni, alla presenza dell'Assessore al Verde, Parchi e Agricoltura del Comune di Padova, del Consigliere delegato alle Politiche Giovanili del Comune di Padova, di Fiorita Luciano, Caposettore del Gabinetto del Sindaco e Cassandra Baldini, coordinatrice di Anime Verdi. Durante la mattinata, che ha visto anche l'intervento di Stefano De Stefani, curatore del festival e presidente de Il Raggio Verde, seguita dalla performance artistica della storyteller Silvia Gualtieri, è stato inaugurato l'Infopoint di Piazza delle Erbe 52, allestito per l'occasione dalla Scuola di Formazione Professionale "Francesco D'Assisi". L'edizione 2024 Nel primo weekend di maggio, Anime Verdi torna ad aprire i portoni dei giardini della città. Sono 47 quest'anno - con 6 novità e 4 graditi ritorni - i giardini che regaleranno ai padovani e ai turisti, grandi e piccoli, l'opportunità di esplorare itinerari inediti tra le vie del centro. Il Festival, che la scorsa primavera ha saputo coinvolgere 4.000 visitatori, anche quest'anno consentirà agli amanti del verde e del paesaggio, di avventurarsi tra i giardini, scoprendo i gusti e le cure di ciascun proprietario, ammirare la bellezza di alberi ultracentenari e rare varietà di piante, e immergersi nei secoli e negli stili dei diversi angoli verdi di Padova. Nelle due giornate, i giardini saranno aperti dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 14:45 alle 19:00, anche in caso di maltempo. Per accedervi sarà come sempre necessario munirsi del braccialetto acquistabile all'InfoPoint di Piazza delle Erbe 52, oppure online su www.animeverdi.it con un piccolo costo di commissione. L'InfoPoint sarà aperto dal 23 aprile al 2 maggio dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 17:00 alle 19:00 (festivi compresi), venerdì 3 e sabato 4 maggio dalle 8:30 alle 19:00 e domenica 5 maggio dalle 8:30 alle 17:00. Gli appuntamenti speciali Durante il Festival, i visitatori avranno l'opportunità di partecipare a una vasta gamma di eventi collaterali, che arricchiranno ulteriormente l'esperienza della visita ai giardini: visite guidate, laboratori artistici, performance musicali e attività interattive. Tra questi: le visite guidate al Parco Treves saranno accompagnate da laboratori di acquerello botanico, mentre il Dipartimento di Scienze storiche, geografiche e dell'antichità ospiterà letture e performance musicali. Nel Roseto di Santa Giustina si scopriranno le varietà più significative e la storia della rosa e al Centro Universitario Padovano si terranno dei laboratori di stampa su carta e collage. Sono previsti, inoltre, laboratori di scrittura e poesia per bambini diffusi tra i giardini, fitness nel verde nel giardino Alicorno ed esibizioni musicali al Liceo Tito Livio. Come ogni anno, infine, è prevista l'attività di navigazione sul Piovego. Il Festival si chiuderà domenica 5 maggio alle 19:15 in Piazza delle Erbe con l'ensemble strumentale "La Création du Monde" dell'Orchestra Nova Symphonia Patavina. Il programma dettagliato della manifestazione e le modalità di iscrizione ai laboratori sono disponibili sul sito del Festival www.animeverdi.it e all'interno della mappa che sarà consegnata a ciascun partecipante. Tra le convenzioni si ricordano gli ingressi a costo ridotto per i soci dell'Associazione Alumni dell'Università degli Studi di Padova e per i visitatori della mostra "Monet". Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi" su presentazione del biglietto d'ingresso con data a partire dal 1° maggio. Il progetto "Fortemente voluto dall'Amministrazione, Anime Verdi è un progetto di valorizzazione e riscoperta della vocazione comunitaria e non solo ambientale e culturale della nostra città. Sono particolarmente felice, inoltre, che tra gli spazi verdi di questa nuova edizione vi siano i Giardini della Rotonda, uno dei luoghi più suggestivi di Padova, recentemente restituito ai cittadini dopo un importante lavoro di riqualificazione", dichiara l'assessore al Verde. Il Consigliere delegato alle Politiche Giovanili sottolinea e ringrazia i giovani volontari per l'impegno e la massiccia adesione: "Anime Verdi si riconferma ogni anno un momento di grande partecipazione giovanile, grazie all'impegno di oltre cento volontarie e volontari che per due giorni diventano i custodi dei giardini più belli del centro storico. La risposta entusiasta dei giovani e la loro disponibilità a dedicare tempo ed energie per la città contribuisce significativamente alla buona riuscita del Festival. Ringrazio tutte e tutti loro per questo bel segnale di cittadinanza attiva, che ci ricorda una volta di più quanto le nuove generazioni siano una risorsa per la nostra comunità". "Alla base del Festival - prosegue il curatore De Stefani - vi è infatti l'imprescindibile generosità dei proprietari dei giardini e l'instancabile operato di oltre 100 giovani volontari, vero cuore pulsante dell'evento insieme agli studenti degli istituti scolastici locali, custodi dei rispettivi giardini. Questo prezioso scambio intergenerazionale tra proprietari, visitatori e giovani è il valore aggiunto di un Festival che fa della partecipazione la lente attraverso cui ri-scoprire la città e ri-conoscerla nelle reti sociali e culturali anche nuove che qui si possono generare". Anime Verdi è un'iniziativa di Ufficio Progetto Giovani - Gabinetto del Sindaco del Comune di Padova, Il Raggio Verde e Xena con il patrocinio dell'Università degli Studi di Padova, CSV di Padova e Rovigo, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, Associazione Parchi e Giardini d'Italia, in collaborazione con Alumni UniPD, Gruppo Giardino Storico Università di Padova, Società Amici del Giardinaggio Padova, Dipartimento di Psicologia Generale Università di Padova, Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell'Antichità Università di Padova, Scuola di Formazione Superiore "Francesco d'Assisi", Comitato Mura di Padova, Nova Symphonia Patavina, C.O.S.E. IN COMUNA, Artemartours, Bettin Pianoforti, Arthemisia e in media partnership con Il Mattino di Padova e Veneto Segreto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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amaliapaints · 2 years
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I enjoyed painting these lovely 🌺 , #ranunculus are called. It took me a while and several attempts getting them right but overall I am quite satisfied with the result 😄
This is the video with short images of the process, the Latino music was completely optional and since I liked the song I just included it to make botanical painting more appealing to you guys. You might though not like Latino music 😂
Enjoy the video and give me a like and follow if you would want to see more of my projects. 🙏🏻❤️
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fashionbooksmilano · 2 years
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Luca Massenzio Palermo
Illustratore Botanico  Botanical Painter
EdUP, Roma 1998, 128 pagine,  102 tavv. col., cm 24,5x37, ISBN  9788886268547
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Luca Massenzio Palermo è nato a Roma il 7 novembre 1956. Laureatosi in medicina, lascia dopo pochi anni la carriera sanitaria per dedicarsi interamente alla pittura. Ha al suo attivo decine di mostre personali e collettive tra le quali spiccano quella alla Palazzina della Marfisa di Ferrara, alla Galleria dei Greci di Roma e presso la John Mitchell& Son (Peter Mitchell) Art Gallery di Londra. Sue opere sono custodite in prestigiose Istituzioni quali la Royal Collection (Windsor Castle), il Fitzwilliam Museum (Cambridge), la collezione di Shirley Sherwood (Londra) e l'Università Federico II (Napoli).                                           I suoi temi sono foreste tropicali, alberi con uccelli e farfalle, ma anche bouquet di fiori, tulipani, peonie, iris, sono alcune tra le visioni che Luca Massenzio Palermo propone ai suoi ammiratori a Roma e nel resto d’Italia. Luca Massenzio lavora a Roma da tantissimi anni ed usa con pari maestria acquerello, acrilico ed olio. Le sue immagini naturalistiche hanno sia un rigoroso carattere scientifico sia un afflato più decorativo, esplodendo spesso con colori vivaci che sottolineano la sua grande passione per la natura.
19/04/22
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silicabeast34-blog · 5 years
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Il bouquet sul pozzo e altre storie del nostro matrimonio
La mattina del matrimonio la sveglia è suonata alle sei. Avevo dormito con Claudia, mia sorella, nella mia vecchia stanza a casa dei miei. Solo una decina di metri da casa mia, stesso indirizzo, stessa vista, stesso giardino e stessa aria, eppure sembrava una vita fa.
Alle sei avevo già gli occhi aperti, ascoltavo il respiro regolare di Claudia che dormiva lì accanto, come ho fatto per un vita quando condividevamo la stessa camera.
Mi sono alzata in silenzio e sono scesa a fare colazione con mamma, lei sempre in piedi prima di tutti: aveva già preparato il caffè, una crostata e un dolce allo yogurt. Ho scoperto che usa così, per essere pronti a ricevere non solo parrucchiera e truccatrice, ma anche tutti gli amici che sarebbero passati a trovarci. Un caffè in silenzio, come se fosse una qualsiasi mattina tra mamma e figlia, e poi improvvisamente è iniziata una giostra che ha smesso di girare solo a tarda sera.
Chiara e Giulia, le due amiche che si sono occupate dell’acconciatura e del trucco, sono arrivate per prime, trasformando il soggiorno dei miei in un salone di bellezza. Poco dopo sono scese Claudia, mia sorella, e l’altra Claudia, la cugina di Tommaso, le nostre due testimoni tuttofare, poi via via nel corso della mattina sono apparse sulla porta anche Regula, Sarka, Laura, Valeria, Anna e Lauretta. Mamma faceva gli onori di casa, nonna sostava in piedi da una parte, già pronta di prima mattina, con una vestaglia rosa sopra al vestito, per non sporcarsi.
In tutto questo, mancava Noa, che la sera prima aveva dormito con Tommaso.
È entrata poco dopo, dando una testata alla porta di cucina, come al suo solito, tutta emozionata come se sentisse anche lei che quello era un giorno importante per tutti noi. Nascondeva un bigliettino nel collare, un modo di Tommaso per far passare le comunicazioni attraverso le linee nemiche. Lì ho iniziato a commuovermi e non ho più smesso.
Mi sentivo la protagonista di uno di quei film che hanno contribuito alla mia educazione sentimentale, quelle commedie in cui sai già come andrà a finire. Ripenso spesso a quelle ore, ma ho una visione annebbiata, a volte per le lacrime di emozione, altre per il trucco, la lacca e la sveglia all’alba.
Arrivate le dieci, sembrava che fosse scoccata la mezzanotte per Cenerentola. Tutti si sono dileguati, sparendo in una scia di profumo, per cercare un posto in chiesa.
Siamo rimasti io, babbo e Noa. Andrea, il nostro amico che si è prestato a fare il fotografo della giornata, mi ha fatto promettere di non muovermi fino al suo via: d’altronde la chiesa era a cinque minuti da casa, dovevo solo avere pazienza.
Ho appoggiato il bouquet sul pozzo e ho iniziato a camminare avanti e indietro, salutando i vicini che si affacciavano stupiti, controllando spasmodicamente il velo e la treccia, con babbo che fremeva per partire, per accompagnarmi lungo la navata della chiesa. Una camminata molto breve, viste le dimensioni della chiesina di campagna di Mensanello.
Quando è arrivato il via libera di Andrea, ho salutato Noa con un bacino sul naso, ho fatto un respiro grande e sono corsa in macchina cercando di infilare il vestito bianco nella 500 e siamo partiti.
La 500 Abarth prestata da mia zio ha percorso le poche curve che ci separavano dalla chiesa in un battibaleno.
All’arrivo c’erano tutti gli amici e i parenti, sorrisi, applausi, un sole accecante, auguri gridati da lontano, facce amiche e rassicuranti, il braccio di mio babbo a cui aggrapparmi, il velo da sistemare, i tacchi su cui cercare di avere una camminata il più naturale possibile, e una mano libera che nelle mie infinite prove mentali di quel giorno non c’era. Stavo forse sbagliando qualcosa?
Il bouquet! I left my bouquet at home! ho gridato a Regula. Il bouquet era rimasto sul pozzo.
Il panico è serpeggiato tra gli invitati, abituati alle scene di isteria delle spose moderne. Io ho iniziato a ridere. C’è sempre qualcosa che va storto in un matrimonio, tanto valeva che fosse quello, anche se avevo scelto il bouquet mesi prima, comprato su Etsy insieme ai fiori per i capelli, per il collare di Noa, per le testimoni e per le boutonnieres di sposo e babbi.
All’improvviso è spuntata una nipotina, Sara, che mi ha portato, raggiante, un bouquet. Come mai c’era un bouquet in più? Mia zia glielo aveva dato in modo che anche lei avesse un ruolo, visto che sua sorella avrebbe portato le fedi in chiesa. Nessuno aveva però immaginato un’entrata in scena così trionfale. Sara aveva il sorriso di chi ha appena salvato un matrimonio di fronte a più di cento invitati. Non camminava, volava. Ho afferrato il bouquet di scorta, mi sono appoggiata a babbo e siamo entrati in chiesa sulle note dell’Ave Maria cantata dalla nostra amica Valentina.
Tommaso era lì, emozionatissimo, mi guardava, mi ha stretto la mano e non me l’ha più lasciata.
Sono passati quattro mesi esatti da quel giorno. Ogni tanto riguardo le foto per ricordarmi che è successo davvero, non solo nella mia immaginazione. Per davvero ho indossato l’abito bianco con il velo, per davvero ci siamo sposati nella chiesina di Mensanello, per davvero ce l’abbiamo fatta nonostante le liste, gli impegni, gli imprevisti. Abbiamo voluto un matrimonio che ci somigliasse, semplice, caldo, casalingo, nostro.
Ha richiesto più impegno di quanto avessimo preventivato, però ce l’abbiamo fatta grazie all’aiuto di tanti amici che hanno contribuito a rendere questo giorno ancora più speciale.
Abbiamo sentito il clima di festa per le settimane a venire, ci sentivamo sempre appena sposati, in diritto di festeggiare e festeggiarci. Oggi, a distanza di quattro mesi, quando la vita normale e il lavoro hanno già preso il sopravvento, scrivere questo post mi è servito a ritrovare, intatta, tutta l’emozione di quel giorno.
Come ti avevo promesso qualche mese fa, ecco qualche foto e qualche dettaglio in più su menu, location e, soprattutto, sulla torta nuziale!
La location, Mensanello
Mensanello è un agriturismo, una fattoria toscana. Usiamo il loro vino e il loro olio durante i nostri corsi di cucina, apriamo la loro birra quando facciamo la pizza nel forno a legna. Li consideriamo amici, e siamo felici di poter crescere insieme, in questa parte di Toscana meno conosciuta, sostenendoci a vicenda, dandoci una mano quando necessario e stappando insieme una bottiglia di birra a cena, perché è così che nascono le idee migliori.
Tommaso ha buttato lì l’idea di sposarci davvero dopo che siamo stati a festeggiare il matrimonio dei nostri amici Marta e Conrado proprio a Mensanello. Ci ho messo un po’ a realizzare che quella era una proposta, fatta nel nostro stile, ma Mensanello è stato fin da subito incluso nella pianificazione del matrimonio, anche perché la chiesetta nella quale volevamo sposarci era proprio lì, di fronte all’agriturismo. Ci piaceva l’idea di arrivare e rimanere in un solo luogo, all’interno di un villaggio, perché fosse proprio un matrimonio di campagna.
   Le decorazioni
Siccome il matrimonio aveva preso fin da subito il tono del fatto in casa, anche lo decorazioni lo sono state. Abbiamo raccolto barattoli, vasi e bottigliette per tutta l’estate, abbiamo comprato candele e portacandele, i fiori al mercato la mattina prima del matrimonio e un’intera macchina di vasini di erbe aromatiche alla Cooperativa di Legnaia a Firenze. Una sessione di consigli con Luisa de Il Rigo e una sua idea di decorazione scarabocchiata su una tovaglietta di carta gialla ci ha dato la fiducia necessaria a prendere in mano la situazione. 
Le due Claudie la sera prima hanno raccolto rosmarino, cedrina e salvia ananas in giardino e qualche fiore spontaneo in giro per Mensanello e poi hanno composto i vasi che, alternati alle aromatiche infilate in un sacchetto di carta, avrebbero decorato tutti i tavoli. Sui tavoli tovaglie bianche e runner di iuta. Abbiamo finito di sistemare tutto la sera alle 10, siamo tornati a casa e ci siamo salutati. Ci saremmo rivisti la mattina dopo, in chiesa.
Regula e Bruno, oltre a fare il design degli inviti basato sui fiori dipinti a acquerello dalla mamma di Tommaso, hanno preparato metri e metri di bandierine per decorare la veranda di Mensanello dove abbiamo mangiato. Nel pomeriggio di venerdì, mentre pensavamo ai fiori e alle ultime incombenze – ovviamente lo smalto che mi ero messa mi si è scheggiato innumerevoli volte -, Regula, Bruno, Sarka e Francesca hanno attaccato le bandierine e hanno trasformato una veranda di campagna in una sala da matrimonio inglese. È stato un matrimonio fatto in casa, sì, ma con l’aiuto di una squadra di amici preziosi e insostituibili.
Per le bomboniere, siamo rimasti in tema botanico.
Abbiamo scelto le piantine grasse del Giardino Sotto Vico, un giardino botanico che ha una collezione meravigliosa di piante grasse e succulente provenienti da tutto il mondo, che è anche un centro didattico, terapeutico, di incontro e di svago per bambini, adulti, anziani, scuole, centri per l’handicap e residenze protette, con l’obiettivo dell’inserimento lavorativo dei diversamente abili.
I formaggi
Pochi giorni prima del matrimonio siamo andati a Radicondoli, dai nostri amici di Podere Paugnano. Era il mercoledì sera, poco prima dell’ora di cena. La strada tra boschi e campi bruciati del sole era vuota, i finestrini abbassati, la luce già radente e rossa, come nei tramonti di fine estate. Di solito in macchina io e Tommaso siamo silenziosi, ma quel giorno stavamo ripercorrendo per l’ennesima volta tutte le cose da fare: i fiori, le piante aromatiche, i menù da stampare. Abbiamo passato settembre in uno stato perenne di liste da spuntare.
Arrivati a Paugnano, però, è scesa la calma. Dalla fattoria di Giovanni si vede Radicondoli, e poi solo vallate, boschi e campi. Il tintinnio delle campanelle delle pecore è uno dei pochi rumori che si sentono, insieme al belare lontano del gregge e al miagolio dei gatti, che ti corrono incontro appena scendi di macchina. Subito dopo i gatti, Giovanna con il suo sorriso e il suo abbraccio.
Ho conosciuto Giovanni e sua moglie Giovanna per caso, durante un Mercatale in piazza, ma da allora ho imparato ad apprezzare tutti i loro formaggi, i pecorini freschi e stagionati, la ricotta fresca, la robiola e il mio preferito, il raviggiolo freschissimo. Lavorano il latte quotidianamente, sia con caglio animale che vegetale, quello antichissimo, il primo che l’uomo abbia scoperto, ottenuto dal cardo selvatico, la cinaria cardunculus, chiamata presura in Toscana.
Sono gli unici in Toscana a produrre il pecorino di Lucardo, un antichissimo formaggio citato nelle novelle del Boccaccio fatto con caglio vegetale, l’infuso di pressura, con una lavorazione complessa e una stagionatura lunga in sacchetti di stoffa, un misto di lino e canapa. Viene un formaggio compatto, sapido, che dopo la lunga stagionatura ricorda vagamente il Parmigiano. Era tanto prezioso da essere addirittura usato come mezzo di scambio. E questo, ovviamente, non è mancato al nostro matrimonio, insieme a un pecorino fresco, uno stagionato e una robiola dalla buccia fiorita.
Abbiamo servito i formaggi di Paugnano con una selezione di mieli e confetture.
C’era il miele che Marta e Conrado, due nostri carissimi amici, ci hanno regalato, fatto anche con i fiori delle nostre acacie. C’era anche la confettura di cipolle di Certaldo, un classico da qualche anno di ogni corso di cucina, e la confettura di pomodori piccante, che invece ho fatto per la prima volta quest’estate.
I ravioli di ricotta
Prima di capire quanta organizzazione, liste e tempo richiedesse l’organizzazione di un matrimonio, pensavo che avrei voluto cucinare per tutti gli ospiti. Sì, mi ci sarei sicuramente divertita, e mi vedevo a portare in tavola un vassoio di lasagne con un grembiule macchiato di sugo legato sopra al vestito da sposa. Quando però abbiamo iniziato a pensare di sposarci proprio a Mensanello, mi sono resa conto che il non dover cucinare ma il poter seguire da vicino il menù, la scelta degli ingredienti e il poter contribuire in qualche modo al risultato finale era la soluzione migliore per non impazzire. Per fortuna per una volta sono stata ragionevole.
Al nostro matrimonio volevamo che ci fosse la pasta fatta in casa, i ravioli. E abbiamo deciso di farli noi, semplicissimi, con la ricotta fresca di Paugnano.
E così la sera prima del matrimonio ci siamo presentati a Mensanello con una decina di buste di ravioli, preparati qualche settimana prima, congelati e pronti per essere serviti con un ragù di maiale in bianco.
Ne ho assaggiato solo uno il giorno del matrimonio, perché come tradizione vuole abbiamo passato più tempo in giro per i tavoli a chiacchierare che seduti a mangiare. Ovviamente ne sono avanzati un bel po’ di quei 1.500 ravioli, li stiamo ancora mangiando.
La torta e il buffet dei dolci
Ho conosciuto Emanuela ai tempi del forum de Il Cavoletto di Bruxelles. Ci siamo incrociate per anni tra corsi di cucina e amiche in comune e, alla fine, siamo diventate amiche.
Emanuela è pasticciera da poco più di un decennio, ma è da sempre appassionata di impasti e forni accesi. Più conosciuta come La Dolce Peonia, il nome del suo laboratorio che è diventato poi anche il suo. Oggi è una pasticciera in movimento, divisa tra corsi, collaborazioni fatte di biscotti e torte e continua formazione, con frequenti fughe parigine.
È stata una delle prime amiche a sapere che ci sposavamo, con un anno in anticipo, perché non potevo immaginare nessuno più adatto di lei per fare la nostra torta nuziale.
Dopo un giro di email e di assaggi, siamo arrivati alla decisione finale su quale sarebbe stata la nostra torta: un biscuit al cioccolato fondente, bagnato con lo sciroppo di arance avanzato dalla canditura delle scorze, una crema di ricotta dell’Appennino con gocce di cioccolato come farcitura e, come copertura, una ganache di cioccolato bianco alla vaniglia. Una torta non troppo dolce, leggera, che è piaciuta veramente a tutti: nel video del matrimonio si vede mamma che passa e ci dice chiaramente: mmmhh buona la torta!
Ne abbiamo congelato un pezzettino che mangeremo il prossimo 22 settembre, per festeggiare il nostro primo anniversario.
Oltre alla torta Emanuela ci ha preparato anche dei piccoli choux craquelin con chantilly al mascarpone e marmellata di arance, biscotti secchi al caffè, zezettes, e bicchierini di cheesecake alla ricotta, da accompagnare con i nostri liquori fatti in casa: limoncello, nocino, liquore al bergamotto e alla verbena.
P.S. Hai visto che Emanuela sarà al nostro studio sabato 16 febbraio per un corso di cucina sulla pasta sfoglia?
Scene da un matrimonio
I nostri amici Sarka e Pavel ci hanno anche regalato un video della giornata: non so quante volte l’abbiamo già rivisto, racconta perfettamente come ci siamo sentiti e quanto ci siamo divertiti.
Source: https://it.julskitchen.com/altro/life/il-nostro-matrimonio
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daisycactus20-blog · 5 years
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Il bouquet sul pozzo e altre storie del nostro matrimonio
La mattina del matrimonio la sveglia è suonata alle sei. Avevo dormito con Claudia, mia sorella, nella mia vecchia stanza a casa dei miei. Solo una decina di metri da casa mia, stesso indirizzo, stessa vista, stesso giardino e stessa aria, eppure sembrava una vita fa.
Alle sei avevo già gli occhi aperti, ascoltavo il respiro regolare di Claudia che dormiva lì accanto, come ho fatto per un vita quando condividevamo la stessa camera.
Mi sono alzata in silenzio e sono scesa a fare colazione con mamma, lei sempre in piedi prima di tutti: aveva già preparato il caffè, una crostata e un dolce allo yogurt. Ho scoperto che usa così, per essere pronti a ricevere non solo parrucchiera e truccatrice, ma anche tutti gli amici che sarebbero passati a trovarci. Un caffè in silenzio, come se fosse una qualsiasi mattina tra mamma e figlia, e poi improvvisamente è iniziata una giostra che ha smesso di girare solo a tarda sera.
Chiara e Giulia, le due amiche che si sono occupate dell’acconciatura e del trucco, sono arrivate per prime, trasformando il soggiorno dei miei in un salone di bellezza. Poco dopo sono scese Claudia, mia sorella, e l’altra Claudia, la cugina di Tommaso, le nostre due testimoni tuttofare, poi via via nel corso della mattina sono apparse sulla porta anche Regula, Sarka, Laura, Valeria, Anna e Lauretta. Mamma faceva gli onori di casa, nonna sostava in piedi da una parte, già pronta di prima mattina, con una vestaglia rosa sopra al vestito, per non sporcarsi.
In tutto questo, mancava Noa, che la sera prima aveva dormito con Tommaso.
È entrata poco dopo, dando una testata alla porta di cucina, come al suo solito, tutta emozionata come se sentisse anche lei che quello era un giorno importante per tutti noi. Nascondeva un bigliettino nel collare, un modo di Tommaso per far passare le comunicazioni attraverso le linee nemiche. Lì ho iniziato a commuovermi e non ho più smesso.
Mi sentivo la protagonista di uno di quei film che hanno contribuito alla mia educazione sentimentale, quelle commedie in cui sai già come andrà a finire. Ripenso spesso a quelle ore, ma ho una visione annebbiata, a volte per le lacrime di emozione, altre per il trucco, la lacca e la sveglia all’alba.
Arrivate le dieci, sembrava che fosse scoccata la mezzanotte per Cenerentola. Tutti si sono dileguati, sparendo in una scia di profumo, per cercare un posto in chiesa.
Siamo rimasti io, babbo e Noa. Andrea, il nostro amico che si è prestato a fare il fotografo della giornata, mi ha fatto promettere di non muovermi fino al suo via: d’altronde la chiesa era a cinque minuti da casa, dovevo solo avere pazienza.
Ho appoggiato il bouquet sul pozzo e ho iniziato a camminare avanti e indietro, salutando i vicini che si affacciavano stupiti, controllando spasmodicamente il velo e la treccia, con babbo che fremeva per partire, per accompagnarmi lungo la navata della chiesa. Una camminata molto breve, viste le dimensioni della chiesina di campagna di Mensanello.
Quando è arrivato il via libera di Andrea, ho salutato Noa con un bacino sul naso, ho fatto un respiro grande e sono corsa in macchina cercando di infilare il vestito bianco nella 500 e siamo partiti.
La 500 Abarth prestata da mia zio ha percorso le poche curve che ci separavano dalla chiesa in un battibaleno.
All’arrivo c’erano tutti gli amici e i parenti, sorrisi, applausi, un sole accecante, auguri gridati da lontano, facce amiche e rassicuranti, il braccio di mio babbo a cui aggrapparmi, il velo da sistemare, i tacchi su cui cercare di avere una camminata il più naturale possibile, e una mano libera che nelle mie infinite prove mentali di quel giorno non c’era. Stavo forse sbagliando qualcosa?
Il bouquet! I left my bouquet at home! ho gridato a Regula. Il bouquet era rimasto sul pozzo.
Il panico è serpeggiato tra gli invitati, abituati alle scene di isteria delle spose moderne. Io ho iniziato a ridere. C’è sempre qualcosa che va storto in un matrimonio, tanto valeva che fosse quello, anche se avevo scelto il bouquet mesi prima, comprato su Etsy insieme ai fiori per i capelli, per il collare di Noa, per le testimoni e per le boutonnieres di sposo e babbi.
All’improvviso è spuntata una nipotina, Sara, che mi ha portato, raggiante, un bouquet. Come mai c’era un bouquet in più? Mia zia glielo aveva dato in modo che anche lei avesse un ruolo, visto che sua sorella avrebbe portato le fedi in chiesa. Nessuno aveva però immaginato un’entrata in scena così trionfale. Sara aveva il sorriso di chi ha appena salvato un matrimonio di fronte a più di cento invitati. Non camminava, volava. Ho afferrato il bouquet di scorta, mi sono appoggiata a babbo e siamo entrati in chiesa sulle note dell’Ave Maria cantata dalla nostra amica Valentina.
Tommaso era lì, emozionatissimo, mi guardava, mi ha stretto la mano e non me l’ha più lasciata.
Sono passati quattro mesi esatti da quel giorno. Ogni tanto riguardo le foto per ricordarmi che è successo davvero, non solo nella mia immaginazione. Per davvero ho indossato l’abito bianco con il velo, per davvero ci siamo sposati nella chiesina di Mensanello, per davvero ce l’abbiamo fatta nonostante le liste, gli impegni, gli imprevisti. Abbiamo voluto un matrimonio che ci somigliasse, semplice, caldo, casalingo, nostro.
Ha richiesto più impegno di quanto avessimo preventivato, però ce l’abbiamo fatta grazie all’aiuto di tanti amici che hanno contribuito a rendere questo giorno ancora più speciale.
Abbiamo sentito il clima di festa per le settimane a venire, ci sentivamo sempre appena sposati, in diritto di festeggiare e festeggiarci. Oggi, a distanza di quattro mesi, quando la vita normale e il lavoro hanno già preso il sopravvento, scrivere questo post mi è servito a ritrovare, intatta, tutta l’emozione di quel giorno.
Come ti avevo promesso qualche mese fa, ecco qualche foto e qualche dettaglio in più su menu, location e, soprattutto, sulla torta nuziale!
La location, Mensanello
Mensanello è un agriturismo, una fattoria toscana. Usiamo il loro vino e il loro olio durante i nostri corsi di cucina, apriamo la loro birra quando facciamo la pizza nel forno a legna. Li consideriamo amici, e siamo felici di poter crescere insieme, in questa parte di Toscana meno conosciuta, sostenendoci a vicenda, dandoci una mano quando necessario e stappando insieme una bottiglia di birra a cena, perché è così che nascono le idee migliori.
Tommaso ha buttato lì l’idea di sposarci davvero dopo che siamo stati a festeggiare il matrimonio dei nostri amici Marta e Conrado proprio a Mensanello. Ci ho messo un po’ a realizzare che quella era una proposta, fatta nel nostro stile, ma Mensanello è stato fin da subito incluso nella pianificazione del matrimonio, anche perché la chiesetta nella quale volevamo sposarci era proprio lì, di fronte all’agriturismo. Ci piaceva l’idea di arrivare e rimanere in un solo luogo, all’interno di un villaggio, perché fosse proprio un matrimonio di campagna.
   Le decorazioni
Siccome il matrimonio aveva preso fin da subito il tono del fatto in casa, anche lo decorazioni lo sono state. Abbiamo raccolto barattoli, vasi e bottigliette per tutta l’estate, abbiamo comprato candele e portacandele, i fiori al mercato la mattina prima del matrimonio e un’intera macchina di vasini di erbe aromatiche alla Cooperativa di Legnaia a Firenze. Una sessione di consigli con Luisa de Il Rigo e una sua idea di decorazione scarabocchiata su una tovaglietta di carta gialla ci ha dato la fiducia necessaria a prendere in mano la situazione. 
Le due Claudie la sera prima hanno raccolto rosmarino, cedrina e salvia ananas in giardino e qualche fiore spontaneo in giro per Mensanello e poi hanno composto i vasi che, alternati alle aromatiche infilate in un sacchetto di carta, avrebbero decorato tutti i tavoli. Sui tavoli tovaglie bianche e runner di iuta. Abbiamo finito di sistemare tutto la sera alle 10, siamo tornati a casa e ci siamo salutati. Ci saremmo rivisti la mattina dopo, in chiesa.
Regula e Bruno, oltre a fare il design degli inviti basato sui fiori dipinti a acquerello dalla mamma di Tommaso, hanno preparato metri e metri di bandierine per decorare la veranda di Mensanello dove abbiamo mangiato. Nel pomeriggio di venerdì, mentre pensavamo ai fiori e alle ultime incombenze – ovviamente lo smalto che mi ero messa mi si è scheggiato innumerevoli volte -, Regula, Bruno, Sarka e Francesca hanno attaccato le bandierine e hanno trasformato una veranda di campagna in una sala da matrimonio inglese. È stato un matrimonio fatto in casa, sì, ma con l’aiuto di una squadra di amici preziosi e insostituibili.
Per le bomboniere, siamo rimasti in tema botanico.
Abbiamo scelto le piantine grasse del Giardino Sotto Vico, un giardino botanico che ha una collezione meravigliosa di piante grasse e succulente provenienti da tutto il mondo, che è anche un centro didattico, terapeutico, di incontro e di svago per bambini, adulti, anziani, scuole, centri per l’handicap e residenze protette, con l’obiettivo dell’inserimento lavorativo dei diversamente abili.
I formaggi
Pochi giorni prima del matrimonio siamo andati a Radicondoli, dai nostri amici di Podere Paugnano. Era il mercoledì sera, poco prima dell’ora di cena. La strada tra boschi e campi bruciati del sole era vuota, i finestrini abbassati, la luce già radente e rossa, come nei tramonti di fine estate. Di solito in macchina io e Tommaso siamo silenziosi, ma quel giorno stavamo ripercorrendo per l’ennesima volta tutte le cose da fare: i fiori, le piante aromatiche, i menù da stampare. Abbiamo passato settembre in uno stato perenne di liste da spuntare.
Arrivati a Paugnano, però, è scesa la calma. Dalla fattoria di Giovanni si vede Radicondoli, e poi solo vallate, boschi e campi. Il tintinnio delle campanelle delle pecore è uno dei pochi rumori che si sentono, insieme al belare lontano del gregge e al miagolio dei gatti, che ti corrono incontro appena scendi di macchina. Subito dopo i gatti, Giovanna con il suo sorriso e il suo abbraccio.
Ho conosciuto Giovanni e sua moglie Giovanna per caso, durante un Mercatale in piazza, ma da allora ho imparato ad apprezzare tutti i loro formaggi, i pecorini freschi e stagionati, la ricotta fresca, la robiola e il mio preferito, il raviggiolo freschissimo. Lavorano il latte quotidianamente, sia con caglio animale che vegetale, quello antichissimo, il primo che l’uomo abbia scoperto, ottenuto dal cardo selvatico, la cinaria cardunculus, chiamata presura in Toscana.
Sono gli unici in Toscana a produrre il pecorino di Lucardo, un antichissimo formaggio citato nelle novelle del Boccaccio fatto con caglio vegetale, l’infuso di pressura, con una lavorazione complessa e una stagionatura lunga in sacchetti di stoffa, un misto di lino e canapa. Viene un formaggio compatto, sapido, che dopo la lunga stagionatura ricorda vagamente il Parmigiano. Era tanto prezioso da essere addirittura usato come mezzo di scambio. E questo, ovviamente, non è mancato al nostro matrimonio, insieme a un pecorino fresco, uno stagionato e una robiola dalla buccia fiorita.
Abbiamo servito i formaggi di Paugnano con una selezione di mieli e confetture.
C’era il miele che Marta e Conrado, due nostri carissimi amici, ci hanno regalato, fatto anche con i fiori delle nostre acacie. C’era anche la confettura di cipolle di Certaldo, un classico da qualche anno di ogni corso di cucina, e la confettura di pomodori piccante, che invece ho fatto per la prima volta quest’estate.
I ravioli di ricotta
Prima di capire quanta organizzazione, liste e tempo richiedesse l’organizzazione di un matrimonio, pensavo che avrei voluto cucinare per tutti gli ospiti. Sì, mi ci sarei sicuramente divertita, e mi vedevo a portare in tavola un vassoio di lasagne con un grembiule macchiato di sugo legato sopra al vestito da sposa. Quando però abbiamo iniziato a pensare di sposarci proprio a Mensanello, mi sono resa conto che il non dover cucinare ma il poter seguire da vicino il menù, la scelta degli ingredienti e il poter contribuire in qualche modo al risultato finale era la soluzione migliore per non impazzire. Per fortuna per una volta sono stata ragionevole.
Al nostro matrimonio volevamo che ci fosse la pasta fatta in casa, i ravioli. E abbiamo deciso di farli noi, semplicissimi, con la ricotta fresca di Paugnano.
E così la sera prima del matrimonio ci siamo presentati a Mensanello con una decina di buste di ravioli, preparati qualche settimana prima, congelati e pronti per essere serviti con un ragù di maiale in bianco.
Ne ho assaggiato solo uno il giorno del matrimonio, perché come tradizione vuole abbiamo passato più tempo in giro per i tavoli a chiacchierare che seduti a mangiare. Ovviamente ne sono avanzati un bel po’ di quei 1.500 ravioli, li stiamo ancora mangiando.
La torta e il buffet dei dolci
Ho conosciuto Emanuela ai tempi del forum de Il Cavoletto di Bruxelles. Ci siamo incrociate per anni tra corsi di cucina e amiche in comune e, alla fine, siamo diventate amiche.
Emanuela è pasticciera da poco più di un decennio, ma è da sempre appassionata di impasti e forni accesi. Più conosciuta come La Dolce Peonia, il nome del suo laboratorio che è diventato poi anche il suo. Oggi è una pasticciera in movimento, divisa tra corsi, collaborazioni fatte di biscotti e torte e continua formazione, con frequenti fughe parigine.
È stata una delle prime amiche a sapere che ci sposavamo, con un anno in anticipo, perché non potevo immaginare nessuno più adatto di lei per fare la nostra torta nuziale.
Dopo un giro di email e di assaggi, siamo arrivati alla decisione finale su quale sarebbe stata la nostra torta: un biscuit al cioccolato fondente, bagnato con lo sciroppo di arance avanzato dalla canditura delle scorze, una crema di ricotta dell’Appennino con gocce di cioccolato come farcitura e, come copertura, una ganache di cioccolato bianco alla vaniglia. Una torta non troppo dolce, leggera, che è piaciuta veramente a tutti: nel video del matrimonio si vede mamma che passa e ci dice chiaramente: mmmhh buona la torta!
Ne abbiamo congelato un pezzettino che mangeremo il prossimo 22 settembre, per festeggiare il nostro primo anniversario.
Oltre alla torta Emanuela ci ha preparato anche dei piccoli choux craquelin con chantilly al mascarpone e marmellata di arance, biscotti secchi al caffè, zezettes, e bicchierini di cheesecake alla ricotta, da accompagnare con i nostri liquori fatti in casa: limoncello, nocino, liquore al bergamotto e alla verbena.
P.S. Hai visto che Emanuela sarà al nostro studio sabato 16 febbraio per un corso di cucina sulla pasta sfoglia?
Scene da un matrimonio
I nostri amici Sarka e Pavel ci hanno anche regalato un video della giornata: non so quante volte l’abbiamo già rivisto, racconta perfettamente come ci siamo sentiti e quanto ci siamo divertiti.
Source: https://it.julskitchen.com/altro/life/il-nostro-matrimonio
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redazionecultura · 5 years
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Corso di acquerello botanico per adulti e ragazzi
Corso di acquerello botanico per adulti e ragazzi
Daniela Passuello, pittrice e naturalista, propone insieme all’Associazione Amici dell’Orto Botanico, in collaborazione con la Biblioteca della Scienza e della Tecnica, il laboratorio di “Acquerello Botanico”, che si terrà presso l’Orto Botanico di Pavia, in Via S. Epifanio 14, da aprile a ottobre 2019:
Corso per adulti: giovedì dalle 14 alle 17 11 aprile 18 aprile 9 maggio 16 maggio 23 maggio…
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tmnotizie · 6 years
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ANCONA – Questa l’agendaestiva degli eventi in Ancona dal 27 al 29 luglio.
VENERDI’ 27 LUGLIO
21:15 Eventi 2018 Selva Di Gallignano Teatro da gustare nella notte magica  dell’eclissi di Luna  “TINTE DI LUNA”  Spettacolo itinerante al chiarore della Luna Rossa. Testi di Gemma R.Scarponi e Giovanni Zurzolo
Con Gemma R.Scarponi e Francesco Pierini. Musiche dal vivo di Leo Celsi. Regia di Giovanni Zurzolo 
Ingresso €5,00 Partenza dal Centro Visite dell’Orto Botanico “Selva di Gallignano”. E’ gradita la prenotazione La Selva di Gallignano è a 200 mt. Dopo la fraz. di Casine di Paterno (AN). dir. Agugliano. Munirsi di calzature ed abbigliamento adeguati.
Selva di Gallignano con i suoi percorsi tra gli alberi, il suo silenzio  allietato dai suoni nascosti delle presenze nel bosco, tra i cespugli e le fratte, tra i noccioli, le querce, i pioppi e i salici degli uccelli notturni…e il Teatro, nato qui alla Selva, Il Teatro Selvatico de “I Trucioli” che inneggia alla luna che dal cielo si mostra in una veste inedita.  Questa è la notte dell’eclissi totale di luna. Già dal suo sorgere la luna incomincerà a regalarci uno spettacolo irripetibile nel cielo. Al tramonto del sole ed intorno alle 20:30 la luna  sorgerà già in parte eclissata e poi poco per volta l’ombra della Terra la invaderà…“Tinte di Luna”: uno spettacolo nato alla Selva, per celebrare il legame tra terra e cielo, mettendo al centro del racconto teatrale proprio la luna.
Per le attività promosse dall’Assessorato alla Partecipazione democratica, venerdì 27 luglio “ESTATE IN PIAZZA S. D’ACQUISTO”  ore 21,30 Sfilata di moda
Ancona ospita nel weekend, nei giorni 27, 28 e 29 luglio, “Ancona Beat Festival” . Ore 21.00 di venerdì 27 luglio alla Mole Vanvitelliana con l’incontro sul tema “Attualità della cultura Beat oggi: riflessioni a più voci”. Interverranno Gene Guglielmi, Gianni De Martino, Nicola del Corno, Claudio Scarpa, Massimo Papini, coordina Stefano Spazi;  alle 22:15 presentazione dei libri per “Quelli come noi” di Lucio Mazzi e Moreno Spirogi Lambertini;  seguirà “Beat in rosa” di Stefano Spazi e “Agorà” di Claudio Bonomi; inoltre sarà aperta la mostra fotografica “Riflessi Beat”.
Per Lazzabaretto Cinema 2018- alla Mole Vanvitelliana-  alle ore 21,30 LA RAGAZZA NELLA NEBBIA Regia di Donato Carrisi. Con Toni Servillo, Alessio Boni. Genere Thriller – Italia, Francia, Germania, 2017, durata 127 minuti.
Miglior regista esordiente ai David di Donatello 2018. Donato Carrisi, uno degli autori italiani di Thriller più apprezzati all’estero, firma il proprio debutto alla regia adattando il suo romanzo “Il suggeritore”. Ingresso intero 5€, ridotto 4€
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro italia alle 21.30 si proietta LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE    regia: Woody Allen
Venerdì 27 luglio appuntamento con la musica a POSATORA – PARCO BELVEDERE con il concerto di MICHELLE QUENN ore 21.00
Per Ti.Ci.Porto Festival – Porto antico – ore 21,30 Venerdì 27 luglio Frankie hi-nrg DJ set
Venerdì 27 luglio appuntamento all’ Aspio Campetto Parrocchia per il grande Spettacolo per la chiusura dei Centri Estivi comunali, dalle ore 21.00
SABATO 28 LUGLIO
Per Lazzabaretto Cinema 2018- alla Mole Vanvitelliana-  alle ore 21,30 UNA DONNA FANTASTICA Regia di Sebastian Lelio. Con Daniela Vega, Francisco Reyes. Genere Drammatico – Cile, Germania, 2017, durata 104 minuti.Senza clamori, senza bandiere, senza prediche sui diritti, il regista Sebastian Lelio ci regala il ritratto di una donna che semplicemente difende la propria dignità. Premio Oscaral miglior film straniero. Ingresso intero 5€, ridotto 4€
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro italia alle 21.30 si proietta LA FORMA DELL’ACQUA    regia: Guillermo del Toro
Sabato 28 luglio alle ore 21:00, al porto antico per  “Ancona Beat Festival”concerto con Ricky Gianco con Gioia delle Naiadi da Firenze, Lisa Beat e i Bugiardi, Ambaradan di Padova; special guest Roberto Bacchiocchi. Consegna del premio speciale Ancona Beat-targa alla carriera;  presentano la serata Mario Cacciani ed Eleonora Bedini.
Per le attività promosse dall’Assessorato alla Partecipazione democratica, il 28 luglio “ESTATE IN PIAZZA S. D’ACQUISTO” alle ore 21,30 Ponterosso Festival – concorso canoro dove anche il pubblico è protagonista – presenta Roberto Cardinali; ospite della serata Adalgisa Palpacelli.
Per la rassegna teatrale “Teatro per tutti un po’ dappertutto” promossa dall’Assessorato alla Partecipazione Democratica, sabato 28 luglio all’Aspio Li Freciute di Ascoli Piceno propongono “Lu scallaliette”,ore 21.00 ingresso libero.
Sabato 28 luglio  a Posatora – Parco Belvedere spettacolo  “La giostra” Compagnia teatrale j’amici de Candia dalle ore 21.00
DOMENICA 29 LUGLIO
Domenica 29 luglio alle ore 21:00 al  porto antico per Ancona Beat Festival concerto con Bobby dei Rokes con la partecipazione dei The Wanted, The Players, The Spirituals, I Pronipoti, I Tabù; presentano la serata Mario Cacciani e Ilaria Giorgini. La manifestazione musicale  sarà preceduta alle ore 19:00 dalla sfilata di macchine d’epoca per le strade di Ancona. Direttore artistico della manifestazione  Gene Guglielmi.
Per la rassegna teatrale “Teatro per tutti un po’ dappertutto” promossa dall’Assessorato alla Partecipazione Democratica,domenica 29 luglio Piazza Troisi La compagnia Punto e a capo di Ancona presente “Arsenico e fantasmi”, ore 21.00 ingresso libero
21:00 La Corte della Mole Vanvitelliana, Buon compleanno Fondazione Salesi Concerto di beneficenza
Alle ore 21:30  Alla Pinacoteca Civica Visita “Serata d’arte” . In occasione dell’apertura serale della Pinacoteca Civica vi proponiamo una visita alla scoperta degli artisti marchigiani. Il museo accoglie dipinti e sculture che offrono un ampio e variegato panorama dell’arte del Novecento nelle Marche. In questa serata scopriremo anche un’opera da poco inserita nel percorso espositivo: la “Salita al Calvario” del pesarese Francesco Carnevali, raffinato pittore e illustratore. Arrivato in Pinacoteca grazie all’importante lascito del medico anconetano Gustavo Modena e conservato nei depositi, in occasione della mostra su Carnevali attualmente in corso ad Urbino, questo prezioso acquerello viene esposto nelle sale della Pinacoteca: la visita permetterà, tra gli altri, di riscoprire questo grande maestro dell’illustrazione moderna.
Ingresso biglietteria vicolo Foschi, 4 QUOTA DI ADESIONE: € 8,00 a partecipante (compreso il biglietto di ingresso) Prenotazione obbligatoria telefonando al numero 0712225047 (negli orari di apertura) o scrivendo a [email protected]
Per Lazzabaretto Cinema 2018- alla Mole Vanvitelliana-  alle ore 21,30 A BEAUTIFUL DAY Regia di Lynne Ramsay. Con Joaquin Phoenix, Ekaterina Samsonov. Genere Drammatico – USA, Francia, 2017, durata 95 minuti. Ennesima formidabile performance di Joaquin Phoenix premiato a Cannes come miglior attore. Lynne Ramsay confeziona un thriller con rimandi a Leon, Taxi Driver e Drive. Ingresso intero 5€, ridotto 4€
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro italia alle 21.30 si proietta LA MELODIE    regia: Rachid Hami
 LUNEDI’ 30 LUGLIO
Per Lazzabaretto Cinema 2018- alla Mole Vanvitelliana-  alle ore 21,30 INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO Regia di Elio Petri. Con Gian Maria Volonté, Florinda Bolkan. Genere Poliziesco – Italia, 1970, durata 118 minuti. La fenomenologia dell’esercizio del potere e la leggendaria colonna sonora di Ennio Morricone per il capolavoro di Elio Petri il regista che più di ogni altro è riuscito a raccontare gli anni ’60 e ’70 dell’Italia proletaria e piccolo borghese. Versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. **Ore 21.00: Introduzione a cura dell’istituto Gramsci Marche: “Cos’è stata la Strategia della Tensione?”, intervengono Alessia Masini (Storica) e Nino Lucantoni (Direttore Istituto Gramsci Marche) Rassegna “Cinque pezzi facili: il cinema di Ennio Morricone” – Ingresso unico 4€
Per la rassegna Tropicittà al Cinema Teatro italia alle 21.30 si proietta ELLA & JOHN – The Leisure Seeker    regia: Paolo Virzì
MOSTRE
Prosegue al Museo Tattile statale Omero FORME SENSIBILI ore 18. Paolo Annibali, Egidio Del Bianco, Giuliano Giuliani, Rocco Natale, Valerio Valeri7 luglio – 16 settembre 2018 ANCONA, Museo Tattile Statale Omero. A cura di Nunzio Giustozzi.
Cinque artisti marchigiani a significare, nell’originalità delle loro poetiche, gli orientamenti della scultura contemporanea.
Quasi quaranta le opere – tra sculture, disegni e bozzetti frutto delle ricerche più recenti – fatte di diversi materiali cui si riconosce una sorta di “vocazione formale”, un’anima sensibile. L’argilla dipinta, il legno, il travertino, i metalli, lavorati o assemblati, ma anche carte, stoffe, spaghi di un’inedita qualità tattile, offrono, tra figurazione e astrazione, sviluppi espressivi inattesi e forma e materia si modulano vicendevolmente, raggiungendo una mirabile sintesi.
INGRESSO LIBERO
ORARIO luglio e agosto:
dal mercoledì al sabato 17-20
domenica e festivi 10-13 e 17-20
i giovedì dal 12 luglio al 16 agosto durante la rassegna Sensi d’estate anche 21-24
settembre: dal mercoledì al sabato 16-19
domenica 10-13 e 16-19
ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.
VISITE GUIDATE
Tutti i sabati e le domeniche alle ore 18.
Costo: 4 euro a persona; gratuito: disabili e loro accompagnatori, bambini 0-4 anni. Prenotazione consigliata: [email protected] – tel. 0712811935.
LABORATORI CREATIVI PER FAMIGLIE
20 e 27 luglio ore 18-20
24 e 31 agosto ore 18-20
7 settembre ore 17-19
Costo: 4 euro a partecipante; gratuito: disabili e loro accompagnatori, bambini 0-4 anni. Prenotazione obbligatoria:[email protected] – tel.0712811935.
Museo Tattile Statale Omero Ancona Mole Vanvitelliana – tel. 0712811935 luglio e agosto: dal mercoledì al sabato 17-20, domenica e festivi 10-13 e 17-20,
i giovedì dal 12 luglio al 16 agosto durante la rassegna Sensi d’estate anche 21-24
Fino al 24 ottobre è possibile visitare presso la Biblioteca Benincasa una nuova mostra libraria e documentaria.
Si tratta della mostra “Tra editoria e letteratura: A. Gustavo Morelli editore e tipografo ad Ancona tra Otto e Novecento”, incentrata su una figura notevole nel panorama culturale cittadino tra Otto e Novecento: il tipografo editore A. Gustavo Morelli (1852-1909). La mostra è visitabile presso lo Spazio d’Ingresso della Benincasa, in Via Bernabei 30, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19. Durante il periodo estivo (luglio e agosto), sarà visitabile il mattino, dalle 9 alle 13.30 e di pomeriggio anche il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 17.La mostra espone anche tra l’altro una lettera del pittore Francesco Podesti, di cui Morelli pubblicò due opere. Della mostra è disponibile un catalogo presso la Sala di lettura e a richiesta si effettuano visite guidate.
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patricktenbrink10 · 7 years
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“Rimboschimento dell’orto botanico di Palermo” by Salvo Rivolo Via Flickr: "Rimboschimento dell'Orto Botanico di Palermo" Progetto Palermo Surreale A quanto pare, il destino dell'umanità è quello di vivere in città, dato che ormai più del 50% della popolazione mondiale vive in aree urbane. Tutto ciò è sconfortante se si pensa alla città come un ambiente artefatto, trafficato, grigio, rumoroso e inquinato. Ma se lo stesso ambiente, con uno sforzo di immaginazione, lo si pensa ricco di vegetazione, le cose cambiano radicalmente. Le foglie delle piante sono in grado di assorbire e degradare molecole inquinanti, quali il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto, l'anidride solforosa e l'ozono (smog) presenti nell'aria e generati direttamente o indirettamente dall'attività dell'uomo (processi di combustione, traffico, ecc..). Le piante funzionano invece da filtro per le polveri sottili che vengono intercettate e accumulate sulla superficie fogliare o sulla corteccia. Fanno tanta ombra d'estate, ma non è solo questione di ombra, gli alberi "consumano" parte dei raggi solari attraverso la fotosintesi. Risultato? solo una parte dell'energia del sole si trasforma in calore, un vantaggio non da poco se si considera quanto possano essere infernali le città a causa del riverbero di vetro, cemento e asfalto. Inoltre la traspirazione, ovvero la dispersione di vapore acqueo dalle foglie, è un processo energivoro, e quindi sottrae calore all'ambiente circostante. Una città verde oltre a rappresentare un serbatoio di specie vegetali, rende la città più ecologica, ovvero più accessibile per la fauna che troverà, in un ambiente in genere innaturale e per certi versi ostile, luoghi di sosta, nidificazione e nutrimento. Le aree verdi sono permeabili quindi assorbono l'acqua piovana e la rilasciano più lentamente rispetto ad aree cementificate dove al contrario l'acqua corre via, in questo modo si riduce la violenza del deflusso superficiale e il rischio di danno che ne può derivare. La vista di alberi e di verde, rende la città più godibile dal punto di vista estetico, ma non solo: è dimostrato che in generale può ridurre lo stress e migliorare l'umore dei suoi abitanti con benefici indiretti sulla salute fisica. Cosa ne pensate? Siete disposti ad un cambiamento radicale per la nostra città? Grafite, penne e grafite acquerello su carta 23x30 cm © Salvo Rivolo
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umbertafineart · 3 months
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🌸 Il Fiore del Loto: Simbolo di Purezza e Rinascita 🌸
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: Due appuntamenti a Villa Lonati dedicati all’ambiente e alla biodiversità.
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Milano: Due appuntamenti a Villa Lonati dedicati all’ambiente e alla biodiversità. A maggio doppio appuntamento a Villa Lonati: negli spazi che furono residenza nobiliare nel ‘400 e all’interno del suo grande parco di 24mila metri quadri, si svolgeranno due giornate di incontri e attività dedicate all’ambiente e alla biodiversità. Sabato 13 maggio, dalle 9.30 alle 19, Comunemente Verde aprirà le serre e il giardino di Villa Lonati ai visitatori e alle visitatrici. Durante tutta la mattina si terrà lo scambio di semi e piante a cura dell’associazione Emozioni in Giardino: un momento per condividere liberamente le proprie conoscenze sul verde e acquisirne di nuove. Si svolgerà alle ore 10 un momento di pittura ad acquerello dal vivo, a cura della Scuola Sester. Mentre alle 10.30, nello spazio della chiesetta, avrà luogo il corso “Orchidee: coltivazione casalinga”. Nel pomeriggio, spazio alle spezie: alle ore 15, sempre in chiesetta, “La bottega dello speziale”, a cura della Sezione Didattica Scuola e Ambiente del Comune di Milano, proporrà un viaggio nel tempo alla scoperta delle spezie. L’incontro è rivolto ai maggiori di 15 anni e richiede la prenotazione obbligatoria (telefonando ai numeri 02/88448485 oppure 02/88453460, dal lunedì al venerdì, tra le ore 12 e le ore 14). Alle 16.30, a cura di Comunemente Verde, una visita guidata alla scoperta delle collezioni botaniche. Sabato 20 maggio, dalle 15 alle 19, nuovo appuntamento con le aperture straordinarie del Museo Botanico ‘Aurelia Josz’ dedicate al tema dell’aria. L’evento si inserisce nel programma di #Fuoriorticola2023. Alle 15 e alle 16, partiranno le visite guidate per gruppi di 30 adulti (su prenotazione): grazie alla collaborazione degli studenti e delle studentesse dell’Istituto Tecnico Economico - Liceo Linguistico La Manzoni e dei volontari e delle volontarie del Museo, quest’anno le visite si svolgono anche in lingua straniera (inglese e tedesco). Dalle 17 alle 18, grazie alla partecipazione del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l‘Ambiente - UNIMI DeFENS e ai volontari e volontarie del Patto per la Lettura, avrà luogo “Quanti profumi nell’aria!”: un momento di attività ludica e didattica dedicato alle famiglie per parlare di aria, di odori e profumi. L’incontro ha una capienza massima di 30 persone, è necessario prenotarsi. Dalle 17.30 alle 19, il Progetto ARIA e LUCE 2.0 proporrà percorso libero all'aperto fra le installazioni artistiche site specific degli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Gli autori e i docenti saranno presenti per illustrare le opere a visitatori e visitatrici. Per tutto il pomeriggio, dalle 15 alle 19, l’ingresso all’area del Museo Botanico ‘Aurelia Josz’, sarà libero previa registrazione all’ingresso. Tutte le attività sono gratuite. Per prenotarsi, scrivere a: [email protected], oppure chiamare lo 02/88444979 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13.      ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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[:it]Milena Gallo - Arte Salerno 2017[:en]Biografia.docx[:]
[:it]Milena Gallo – Arte Salerno 2017[:en]Biografia.docx[:]
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Milena Gallo, artista poliedrica nasce a Salerno dove vive e svolge la sua attività artistica. Ha iniziato il suo percorso artistico seguendo un corso  di acquerello botanico, presso l’Orto Botanico di Napoli, dove studiava, un inizio che ha lasciato un impronta decisiva e che ha influenzato tutte le sue scelte professionali, ed è li che si sono magicamente incontrate le due grandi passioni…
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trullosalice · 8 years
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Corso di acquerello botanico: lezione 7 Pubblico · Organizzato da Albergabici Centro Visite del Parco Dune Costiere
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umbertafineart · 3 months
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Gazania: Un Esplosione di Colore! 🌼
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umbertafineart · 3 months
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Narciso...
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umbertafineart · 3 months
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Pomelia e tanti altri nomi...
L’acquerello rappresenta una Pomelia… alcune curiosità La pomelia è originaria delle regioni tropicali dell’America Centrale, del Sud America, presenta una vasta gamma di colori, dal bianco al rosa vivace e al giallo brillante.  Nel linguaggio dei fiori rappresenta l’amore, la bellezza e l’immortalità. Il nome italiano della pianta è plumeria, derivato da quello del botanico Charles Plumier…
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