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#ale sordi
nofatclips · 8 months
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Blu di Prussia by Paolo Angeli from the live album Talea
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lonelyneuronaboard · 5 months
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🤡 Siamo un paese di buffoni 🤡
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passed-out-real · 2 years
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Alberto Sordi Filmography Part 1
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Giarabub (1942)
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Le miserie del signor Travet (1945)
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The White Sheik (1952)
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I Vitelloni (1953)
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Accadde al commissariato (1954)
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An American in Rome (1954)
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Un eroe dei nostri tempi (1955)
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La bella di Roma (1955)
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Nero's Mistress (1956)
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Arrivano i dollari! (1957)
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francescosatanassi · 6 months
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NAZISTI A CINECITTÀ
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"Una vita difficile’ di Dino Risi è da sempre uno dei miei film preferiti. Ciò che non sapevo è che il tedesco che sorprende il partigiano interpretato da Sordi si chiamava Borante Domizlaff ed era un vero nazista. Non uno qualsiasi, ma un maggiore delle SS che agli ordini di Kappler sparò alle Fosse Ardeatine. Dopo la guerra fu imprigionato al Forte Boccea di Roma con Kappler e altri ufficiali nazisti. Cera anche il comandante della X° MAS Valerio Borghese. Dopo un fallito tentativo di evasione furono trasferiti a Regina Coeli e accolti con saluti e slogan dai fascisti detenuti. Il 20 luglio 1948 Kappler fu condannato all'ergastolo e Domizlaff assolto per aver agito "senza la consapevolezza di eseguire ordini illegittimi." Si convertì al cattolicesimo con l'obiettivo di uscire dal carcere e ci riuscì sposando una ragazza italiana, trasferendosi così a Roma. Non ha mai utilizzato nomi falsi e il suo indirizzo era pubblico, anche se portava a una società di produzione cinematografica per la quale forse lavorava. Lo collega al passato una foto scattata nel 1961 per la comunione della figlia. Assieme a lui c'è Mina Magri Fanti, madrina e vicina di casa, ma anche militante dei movimenti neofascisti, era lei che si interpellava con Kappler quando era detenuto. Celebrò la funzione Alois Hudal, il vescovo seguace di Hitler che nascondeva e aiutava i nazisti in fuga. Nella foto c'è anche Vittoria Vigorelli, che lavorava nel cinema come segretaria e forse fu il tramite per introdurre Domizlaff nell'ambiente. L'ex SS recitò anche in ‘La ciociara’ che valse a Sofia Loren l'Oscar come miglior attrice, in ‘Tutti a casa' di L. Comencini e in altri film. Non fu l'unico nazista a interpretare se stesso nei film italiani del dopoguerra. Assurdo che nessuno si sia accorto o abbia sorvolato sulla presenza di un criminale tra le comparse, anche perché lo sceneggiatore de ‘Una vita difficile' era Rodolfo Sonego, ex comandante partigiano che per il film si era ispirato alla propria vita, inserendo tra le comparse amici, conoscenti e, forse senza saperlo, un assassino nazista mai pentito.
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bicheco · 1 year
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Non riesco a concepirlo
In questi momenti Israele sta pianificando quella che sarà senza ombra di dubbio una carneficina anche e soprattutto di civili, tra cui donne e molti bambini. Tutto questo con la BENEDIZIONE dell'Occidente che ritiene giusta e legittima, anzi doverosa una "risposta" alla strage commessa da Hamas. In termini biblici si chiamerebbe "occhio x occhio" (grazie caro Dio per la definizione). A me questa imminente barbarie fa venire in mente la celeberrima scena finale de "La grande guerra" in cui Alberto Sordi, sgomento, dopo aver assistito alla fucilazione di Gassman, rivolge questa SEMPLICE ma TERRIFICANTE domanda al colonnello tedesco.
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ilpianistasultetto · 1 year
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A seguito dell'alluvione romagnola, da quelle acque torbide e fangose sembra stiano uscendo fuori centinaia di coccodrilli politici e milioni di coccodrilli elettori, tutti pronti a fustigarsi per aver trascurato il problema dei cambiamenti climatici. Scene gia' viste tante volte. In pandemia gli angeli da sorreggere erano medici e infermieri. Ad ogni terremoto gli angeli erano i volontari, viglili del fuoco e protezione civile. Diversi anni fa gli angeli erano i magistrati, quelli che ripulivano questo Paese puzzolente dai politici ladri. Basta vedere che Paese siamo oggi. I magistrati sono messi alla gogna dalla maggioranza della politica e del Paese, la ricostruzione post-terremoto e' ferma al 10% e praticamente non frega niente a nessuno, la sanita' pubblica e' violentata ogni giorno e quelli che predicano l'economia circolare, una decrescita felice e lo stop a tutte le energie non rinnovabili, vengono presi a pedate da tre quarti di nazione. Prova lampante e' la rivolta contro quei sindaci che stanno vietando nelle citta' le auto piu' inquinanti o il plauso elettorale per opere inutili come TAV e ponte sullo Stretto di Messina o il plebiscito (70%) di Imperiesi che ha rieletto quello a cui avevano regalato una casa al Colosseo a sua insaputa. Noi italiani siamo ancora un coacervo di rivendicazioni personali, di personaggi alla Alberto Sordi e non sappiamo dove indirizzare questo Paese. Un popolo che invece di ascoltare i problemi posti dai giovani che imbrattano i monumenti, batte le mani a chi raddoppia le pene per gli imbrattatori, senza chiedersi perche' lo fanno. Un Paese che accetta supino le comparsate tv di politici condannati in via definitiva (Formigoni e altri) o lo sperpero di decine di miliardi per rifornire di armi l'Ucraina e zero per difendere l'Italia da questi eventi calamitosi sempre piu' frequenti.. L'unica che non vuol sentir ragioni e' la natura. Sempre pronta a ribellarsi contro chi la violenta continuamente. @ilpianistasultetto
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ilfascinodelvago · 1 year
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I RICCHI HANNO ROTTO IL CAZZO
Sarà il caldo, sarà che col riscaldamento globale fa più caldo der solito, sarà che col caldo pure la sopportazione nostra è ridotta, ma io lo devo di’: i ricchi hanno rotto il cazzo. E quello che deve tirà fori la stilografica in treno e il libro in francese e il giornale in inglese e poi passa tutto er tempo a spizzà i regazzini che parlano de calcio e de figa ma io dico allora che te li sei portati a fa’ er libro, i giornali e la stilografica? Cioè na vorta i ricchi erano stronzi ma tutto sommato, per la gran parte, erano armeno discreti. E mo invece tutti i giorni te devono postà er selfie dalla barca, dar jet privato, da in braccio a Cristo mentre fòri c’è la fame e la devastazione e l’apocalisse.
E poi, se tu non t’accodi al loro profondo dolore perché je s’è scheggiata l’unghia e c’hanno fatto ‘na diretta instagram da dieci minuti, la colpa è pure la tua che c’hai l’odio sociale, l’invidia sociale, il rodimento de culo sociale, l’animadelimejo sociale, direi. E invece li devi capì, me devi esse solidale con la sofferenza, poverelli è gente che è cresciuta a pane e yacht ma che ne sanno der mondo reale, non puoi pretende che capiscono quello che je succede intorno. S’ansiano per le piccole cose (soprattutto le piccole cose loro). Ma io dico ma voi che ciavete i sordi non ve potete pagà un po’ de psicoterapia e le paturnie vostre ve le risolvete in privato? Oppure, sempre visto che ciavete i sordi, me pagate la psicoterapia a me così dopo so’ rilassato e c’ho la pazienza necessaria a sopportavve?
Ve lo chiedo co tutto er core: non potete tornà a fa’ i ricchi stronzi de ‘na vorta? Noi tornamo a fa i poveri stronzi che ve odiano, voi ce sfruttate come sempre senza pietà (cioè come fate adesso), ma senza ‘sto teatrino delle piangine incomprese da circolo der burraco?
Pure perché io a te ricco, famoso, vip de non se sa bene cosa, una roba te la vorrei chiede: ma tu l’hai spesa mezza lacrimuccia, pure finta, pe’ quelle centocinquantamila famije che da agosto non sanno come mette insieme er pranzo co’ la cena? Ah no? Che t’eri distratto?
E allora me spieghi perché te incazzi e ce rimani male se poi io non te capisco a te che devi cambià la macchina sennò non puoi parcheggià sotto casa in centro, che hai fatto tardi e hai perso l’aereo, non riesci a trovà er taxi o er parrucchiere t’ha sbajato la tinta?
Tranquillo, de esse triste capita a tutti, ma io co’ la tristezza tua proprio non c’entro niente (e non so’ sicuro de poté di’ er contrario). Quindi fa er favore: già te sei piato quasi tutto, armeno le lacrime famo che rimangono le mie e ce faccio er cazzo che me pare.
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Come stai?
-Sopravvivo.
Fa male?
-Cosa?
Sentirsi così, insomma in bilico.
-Si, ma dopo un po’ ci si abitua.
Abitua a cosa?
-Al dolore, alle lacrime, alle notti insonni, al silenzio.
Non ti dispiace lasciarti andare?
-A volte lasciarsi andare è l'unico modo per non soffrire.
Si, ma dopo stai peggio.
-Non c'è mai fine al peggio.
Perché non chiedi aiuto?
-Sono tutti troppo sordi per non sentire che sto urlando in silenzio.
-web
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angelap3 · 7 months
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La storia del Cinema Italiano
Un genio irripetibile nel cinema italiano ancora senza eredi in quanto nessuno come lui è riuscito a racchiudere la storia e il carattere delle generazioni del dopoguerra nella propria autobiografia. Il rapporto di Sordi con la politica (ricordiamo che anche se per un giorno è stato sindaco di Roma) potrebbe sembrare secondario rispetto alla carriera dell' attore e invece sembra centrale perché affrontò il potere sempre con un sorriso anche ripensando al giorno della sua morte con la sua salma esposta in Campidoglio con le Isituzioni e una marea di gente a rendergli omaggio. Amico di Andreotti, di Veltroni, di importanti leader politici, papi e cardinali, romano de Roma, tifoso della Roma (nessuno è perfetto nella vita), scrisse la Storia di un italiano in tv, sciupafemmine incallito, non avvezzo al matrimonio
("mica me metto una estranea dentro casa"), accusato di esser avaro quando invece faceva generosa beneficenza e del tutto anonima. Come non ricordare i suoi film con Fellini (lo sceicco bianco, i vitelloni,ecc.) con Steno (un americano a Roma) , la grande guerra, una vita difficile, e quelli interpretati sotto la sua regia. Un sogno che non ebbe il tempo di realizzare fu un film sul poeta romano per eccellenza Gioacchino Belli. Un gigante
che ci ha regalato risate e che rimane sempre nei nostri cuori!
Fra i più importanti attori del cinema italiano di tutti i tempi, ha recitato in 160 film ed è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana con Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, un quartetto al quale è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni]. Inoltre, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, fu tra i massimi esponenti della cinematografia romana.
Alberto Sordi 24 Febbraio 2003
Te c’hanno mai mandato a quel paese, sapessi gia la gente che ce stà, il primo cittadino è amico mio, tu digli che te ciò mandato io.
https://m.youtube.com/watch?v=4qAPmdlwrsk&pp=ygUkYWxiZXJ0byBzb3JkaSB0ZSBjJ2hhbm5vIG1haSBtYW5uYXRv
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scorcidipoesia · 3 months
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Ma lo spessore di un bacio, la folle tenerezza,il mio volto svilito ormai,dal tempo che mi consuma, ti dondoleranno nel cuore, ancora.E l'abbiamo cercata,questa maledetta poesia, nei giorni corrosi di stanchezza e smarrimento. l'abbiamo buttata nella parole senza senso, parole del cazzo e musiche andate di un tempo morto. Ma la poesia vera,quella che sanguina come un pozzo nero, quella che brucia e ha bisogno di parole,di vento, quella non l'abbiamo vista, l'abbiamo schivata, come un sasso, ma quella era la poesia, era l'anima viva e la cercavamo negli altri, nei passanti, negli opportunisti, negli schifosi, una poesia che era un gioco di parole o musiche vecchie che non vivono più nella nostra aria, come se la poesia si fosse fermata e non potesse vivere, invece eravamo noi, a camminare con lei nei suoi solchi, accanto al burrone, nel silenzio lacerante che ora uccido come si uccidono le cose che si devono dimenticare.e la solitudine dentro le ossa come un male, ci ha reso immobili, sordi, e stupidi, così stupidi come quelli che non hanno il coraggio di provare a sentire, vedere, capire, allargarsi e diventare pozze, acqua viva, pozzanghere ma di luce, vita e non morte, siamo stati come la morte, e la morte ci ha preso da vivi, ha soffocato ogni anelito, la felicità sfidata si è vendicata e dietro il mio vetro di lacrime senza acqua ..ho guardato e provato a capire dove andavano quei piedi sconosciuti, lontani, quei piedi che mi hanno scacciato, sono stata come un piccolo sasso, una terminazione nervosa di un apparato che non aveva bisogno di me, sono stata un'arteria infiammata, una paralisi di pochi attimi, un fastidio, una forfora fastidiosa da spazzolare, via.
Tatiana Andena
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susieporta · 2 months
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Fante di Denari.
"Io scelgo per Amore".
C'è inquietudine nell'Aria. Come se stesse per accadere qualche evento di frattura.
Alcuni scrutano il Cielo, altri testano la stabilità della Terra.
Ma ciò che deve accadere, accadrà.
E non sarà "bello o brutto", "giusto o sbagliato". Sono categorie di pensiero inutilizzabili nella Nuova Visione interiore.
Sarà ciò che sarà.
Passiamo la Vita ad arrovellarci su ciò che è giusto o ingiusto, accettabile o incoerente, bene o male.
E non ci rendiamo conto che la Verità è, ed è sempre stata, davanti ai nostri occhi. In ogni singolo istante del nostro sacro Cammino.
Solo che ci siamo raccontati storie per non vederla, per respingerla, per salvaguardare la disfunzione che albergava nelle nostre pratiche quotidiane.
Condividere una relazione dove non c'era rispetto, reciprocità, gioia, entusiasmo era profondamente "disallineato" con ciò che sentivamo dentro.
In fondo in fondo lo sapevamo. Ma restavamo ugualmente.
E ci facevamo del male. Tanto male.
Goccia dopo goccia, lasciavamo morire il nostro Oceano interiore, per entrare nella piena siccità d'Amore.
L'abbiamo pagata cara la nostra sfiducia nel Sentito.
Ci siamo pure asserviti ad una professione che non attivava la passione del Cuore, ci umiliava, ci spegneva, ci isolava. Eppure restavamo. E ci ammalavamo. Perdevamo il "nostro senso profondo". Ci svuotavamo di entusiasmo. Giorno dopo giorno. Per un pugno di danari.
Abitavamo in un luogo che non rispondeva più alle nostre attuali Vibrazioni, ci faceva sentire sradicati dalla Casa interiore. Ci allontanava dall'Unione con la Terra. E ci aggrappavamo a quelle quattro mura di cemento. Ci barricavamo dietro ad una montagna di scuse e giustificazioni per non seguire la nostra autentica Direzione.
Siamo stati degli esemplari "bugiardi patologici".
Siamo stati "immaturi".
E magari insegnavamo pure ai nostri figli ad inseguire una vita "finta", come la nostra. Per non incoraggiarli a sentirsi "diversi", "emarginati", "etichettati", "falliti" agli occhi della Famiglia, del Sistema, della Cultura imperante.
Siamo stati "ciechi" e "sordi".
Pur percependo nelle profondità del nostro "sentire" che stavamo supportando una rappresentazione teatrale, una finzione, ci siamo incaponiti a non fidarci del Sentito.
Abbiamo creduto a Genitori, Maestri, Religioni, Libri.
A tutti. Tranne a noi stessi.
Il "Sentito" è la nostra Struttura Strategica, il nostro Centro Direzionale.
Ci porta verso la Ricchezza, l'Abbondanza, la piena Realizzazione.
Gestisce gli imprevisti, convoglia le soluzioni. Laddove la Mente vede solo problemi e ostacoli, raddrizza la rotta e suggerisce innovative e creative modalità di superamento del blocco.
Le "Menzogne" sono invece parte dello schema disfunzionale. Regolano i campi di sicurezza, difendono l'omeostasi del disequilibrio, ci proteggono dalla felicità, per ricordarci che noi non meritiamo noi stessi, i nostri Doni, le nostre meravigliose opportunità di Bellezza e Prosperità.
Ma la realtà è che "noi siamo meritevoli". Lo siamo sempre stati.
Non sono i nostri Genitori che hanno "voluto o non voluto" la nostra venuta al Mondo.
Era già scritta tra le Stelle del Cielo.
E non siamo qui per punirci di essere così belli, così pieni di Doni e di Vita. Non dobbiamo nasconderci o privarci dell'Abbondanza perché ferisce l'Altro o lo rende troppo vulnerabile alle sue menzogne interiori.
Chi intende perseverare con la propria Bugia, è libero.
Tutti siamo "liberi".
Nessuno è prigioniero, se non di se stesso e delle sue strutture cristallizzate nel limite, nel conflitto e nell'asservimento.
Chi non "vede scelta" è colui che "non vuole vederla".
Perché è faticoso cambiare. Richiede tanto Amor Proprio e tanta tanta Passione per se stessi e per la Vita che ha ricevuto in Dono.
Non si cambia per "disperazione". Non più.
Oggi si cambia per Amore.
Il Cambiamento diviene "Scelta consapevole". Ed assume un significato diverso rispetto agli schemi del Passato.
"Io oggi scelgo per Amore".
E lo scelgo io. Solo io.
Io sono Responsabile per me stesso.
Non l'Altro per me.
Ed ecco che la Via prende forma proprio davanti ai nostri increduli sensi.
"Io scelgo per Amore, per Amore della Verità che alberga dentro me stesso".
Sarà l'affermazione che accompagnerà il nostro Viaggio di Fine Estate.
Pronti per l'Incanto? Pronti per la Meraviglia? Pronti per lo Stupore?
Mirtilla Esmeralda
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grlbts · 19 days
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Il presidente del consiglio Giorgia è la prima donna a ricoprire questa carica nella storia della repubblica italiana. Di questo fatto secondo me non si parla moltissimo perché l'elettorato che l'ha votata non è molto sensibile a queste tematiche e quelli all'opposizione probabilmente non sono molto contenti di, se mi passate il termine, essersi fatti fregare questo traguardo storico.
In questi due anni dalle elezioni però la donna forte del nostro governo è stata delusa e tradita da tutta una serie di uomini a lei vicini, cominciando dal compagno che ci prova con chiunque in diretta tv, il cognato raccomandato che colleziona figuracce fino ad arrivare al ministro della cultura coinvolto in una torbida storia con una che non ha neanche abbastanza follower per definirsi 'influencer'.
Una vicenda che nell'insieme assume dei toni patetici da commedia di Alberto Sordi in cui uomini che hanno cavalcato l'onda della donna, madre e cristiana fino alle cariche più alte dello stato creano un casino dietro l'altro perché non riescono a tenerselo dentro le mutande.
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I libri della renna
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Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
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È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
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Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
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Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
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Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
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Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
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Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
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Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
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mccek · 1 year
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Emis Killa, Club Dogo, J-Ax, Marracash - Se il mondo fosse
Invidio ai sordi la capacità
Di ascoltare con il cuore, ma
Invidio ai ciechi la capacità
Di guardare sempre un po' più in là
Invidio ai muti la capacità
Di dire tutto con uno sguardo
Io che ho tutto al mio posto, invece
Non vedo, non sento e non dico altro
Se il mondo non fosse cieco
Lo saprebbe che è rimasto al buio
Che dentro è marcio come un
Frutto nel sole di luglio
E non vi sembra assurdo che
Se il mondo ci sentisse
Ammetterebbe che la maggioranza è triste
Invece di dimostrarci senza tatto
Che Galileo si sbagliava di fatto
Perché il pianeta è piatto
E da mo che il mondo ha perso il gusto
Forse Gesù era solo un uomo giusto
Forse Gesù era a Woodstock
L’abc del rap italiano Pt.44
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bicheco · 10 months
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Zelensky il Dentone
Con tutto il rispetto che si deve al leader di un Paese invaso dai russi da due anni, dilaniato dalla guerra civile da nove, infestato di nazisti, corrotto fino al midollo ed economicamente fallito, Zelensky ricorda Guglielmo il Dentone: il personaggio di Alberto Sordi che, nel film I complessi, si presenta al concorso Rai per il nuovo lettore del telegiornale e nessuno osa dirgli in faccia che con quelle zanne non può andare in video. In 21 mesi e rotti di guerra il mediocre comico ucraino si è trasformato in attore consumato, calandosi alla perfezione nella parte e nel copione che gl’impresari e gli sceneggiatori angloamericani gli hanno assegnato: l’eroico condottiero che guida il suo popolo (o quel che ne resta) alla resistenza armata da una controffensiva trionfale all’altra fino alla vittoria dell’Impero del Bene, cioè alla sconfitta della Russia, alla riconquista delle cinque regioni perse e alla caduta di Putin. Purtroppo, come sapeva fin dall’inizio chiunque fosse dotato dei minimi rudimenti di storia, economia, geopolitica e strategia, nessuno di quegli obiettivi è stato mai alla portata: era pura propaganda, del tutto sconnessa dalla realtà.
La realtà sono centinaia di migliaia di vittime (oltre 100 mila fra morti e mutilati ucraini solo nella “controffensiva di primavera” partita in estate e finita in autunno senza lasciare traccia), mandate al macello senz’alcuna speranza dai criminali della Nato, che ne conoscevano l’assoluta inutilità: il comandante Usa Mark Milley aveva previsto il fallimento 13 mesi fa e proposto di sfruttare lo stallo per negoziare un compromesso e salvare il salvabile. Invano. La realtà sono i circa 250 miliardi di dollari buttati dall’Occidente per armare e finanziare l’Ucraina: 132 dai Paesi Ue, 69 dagli Usa, 36,5 da Gran Bretagna e altri Stati. E i mille miliardi di dollari che serviranno per ricostruirla: cifra spaventosa e destinata a lievitare, visto che nessuno fa nulla per fermare la distruzione, anzi tutti s’impegnano a prolungarla in attesa di non si sa bene cosa. Intanto ogni mese di guerra costa all’Occidente 25 miliardi di dollari e altrettanti alla Russia, che però reagisce meno peggio di noi perché, mentre noi ne annunciavamo il default, si riconvertiva all’economia bellica. Anche le braccia aperte dell’Ue a Kiev si sono rivelate promesse da marinaio: sia perché si scopre che l’Ucraina ha ben poco di democratico, sia perché quel buco nero potrebbe inghiottire la già agonizzante economia europea. Perciò ora, con le elezioni in Usa e in Ue, nessuno vuole buttare altri soldi (le vite umane per il cattivo Putin e i buoni occidentali non sono un problema) in una guerra ormai persa. Resta da trovare qualcuno che prenda da parte Zelensky il Dentone e gli spieghi la triste realtà, magari con un disegnino.
Marco Travaglio
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ilpianistasultetto · 8 months
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Le persone con la schiena dritta si riconoscono a naso. Sicuramente uno che la schiena nemmeno ce l'ha e' Amadeus, che durante la finale del festival della canzone italiana di Sanremo si e' prestato a mettere su il teatrino comandato da Rai-Benita Meloni per ricordare agli italiani i misfatti dei comunisti jugoslavi ai danni degli italiani istriani-dalmata. Un essere cosi invertebrato che ha provato a camuffare l'ordine rai-governativo come un ricordo alla memoria dell'istriano Sergio Endrigo, esule con i suoi genitori in sud-Italia per non finire nelle foibe slave, come ci son finite centinaia di nostri connazionali che abitavano quei territori ex italiani. Che pusillanime di presentatore! Ma non prova vergogna? Nemmeno il coraggio di mettere la condizione di disponibilita' ma solo come doverosa lettura di un comunicato istituzionale (visto che e' di questi giorni la ricorrenza a ricordo delle vittime delle foibe) senza prestarsi a certi giochetti. Anche un lombrico avrebbe saputo far meglio di "schiena curva" Amadeus. Ormai i personaggi interpretati da Alberto Sordi nel corso della sua lunga carriera che raccontavano il nostro Paese sembrano dei giganti di rettitudine al confronto di certi italiani di oggi..
@ilpianistasultetto
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