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#area di villeggiatura
miniatdetective · 1 year
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Un buon posto dove atterrare ツ
𝐊𝐚𝐥𝐚𝐥𝐨𝐜𝐡 è un'area di villeggiatura all'interno dell'Olympic National Park, nella parte occidentale della contea di Jefferson (Washington, Stati Uniti).
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ll nome Kalaloch è deriva da Quinault, pronunciato Kq–â-lā'–ȯk, che significa un buon posto dove atterrare, lancio e atterraggio della canoa o atterraggio riparato. Il sito era uno dei pochi luoghi di atterraggio sicuri per le piroghe tra il fiume Quinault e il fiume Hoh.
Gli artefatti scoperti nel Parco nazionale, sono la prova che i primi esseri umani abitavano la penisola da 6.000 a 12.000 anni fa.
Oggi, otto tribù (Elwha Klallam, Hoh, Jamestown S'Klallam, Makah, Port Gamble, Quileute, Quinault, S'Klallam e Skokomish) vivono in riserve lungo le coste. Nel 1855 e nel 1856, le tribù della Penisola cedettero le loro terre e le loro acque al governo federale.
Nel 1889, Washington divenne uno stato; il presidente Grover Cleveland creò l'Olympic Forest Reserve nel 1897 (ribattezzata Olympic National Forest nel 1907). Becker utilizzò il legname fresato dei tronchi di legni riversati sulla spiaggia per costruire il lodge principale e le cabine.
Per preservare alcune delle terre forestali primordiali di Washington, nel 1938 il presidente Franklin D. Roosevelt designò 898.000 acri (363.000 ettari) come Parco nazionale; due anni dopo, il presidente Roosevelt aggiunse al parco 300 miglia quadrate (780 km 2 ).
Il presidente Harry S. Truman aggiunse 75 miglia (121 km) di deserto costiero al Parco nel 1953 (inclusa l'area di Kalaloch). Nel 1976, il Parco Nazionale Olimpico è stato designato Riserva Internazionale della Biosfera.
Il National Park Service acquistò la proprietà Becker nel 1978, chiamandola Kalaloch Lodge.
Il Parco nazionale è stato designato, nel 1981, come sito del patrimonio mondiale; nel 1988, il Congresso ha approvato la designazione del 95% del parco come Olympic Wilderness.
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Circa 73 miglia (117 km) di spiaggia nel Parco Nazionale Olimpico offrono opportunità di beachcombing; a Kalaloch, sette sentieri sulla spiaggia conducono a escursioni costiere e a Kalaloch Creek.
Le possibilità di pesca a Kalaloch includono: pesce persico, salmone e trota autoctona; con la bassa marea, si può scavare alla ricerca di cannolicchi.
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Aquile calve, tridattidi dalle zampe nere, svassi dalla gola rossa, scoter neri e pellicani bruni sono qui tra i maggiori avvistamenti; dalle scogliere di Kalaloch, si possono vedere balene grigie in migrazione, leoni marini, focene e foche del porto, lontre marine e orche.
Il National Park Service gestisce una stazione dei ranger nella zona, durante l'estate.
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♨️ BAGNO VIGNONI (SI) LA PIAZZA D’ACQUA FUMANTE Bagno Vignoni è un piccolo gioiello incastonato nel cuore della Val d'Orcia, frazione del comune di San Quirico d'Orcia, in provincia di Siena, Toscana. Situato lungo l'antico tracciato della via Francigena, questo incantevole borgo è rinomato per le sue acque termali, conosciute e sfruttate già in epoca romana. Il cuore del villaggio è dominato dalla suggestiva "Piazza delle Sorgenti", una vasca rettangolare di origine cinquecentesca, alimentata da una sorgente di acqua calda e fumante che scaturisce da una falda sotterranea di natura vulcanica. Le proprietà benefiche di queste acque erano apprezzate fin dall'epoca etrusca e romana, come testimoniano i numerosi reperti archeologici ritrovati nella zona. Nel corso dei secoli, Bagno Vignoni è stato un luogo di villeggiatura prediletto da figure storiche di grande rilievo, come Papa Pio II, Caterina da Siena, Lorenzo il Magnifico e altri artisti dell'epoca. Non lontano dalla piazza, le acque termali scorrono verso il Parco naturale dei Mulini, una zona di grande fascino naturalistico. Qui si trovano quattro antichi mulini medievali scavati nella roccia, la cui attività era garantita dalla sorgente perenne. Questi mulini avevano un ruolo cruciale per l'economia locale, soprattutto durante i mesi estivi, quando molti altri mulini della zona erano inattivi a causa della siccità dei fiumi. Una visita a Bagno Vignoni offre un viaggio nel tempo, tra storia, natura e benessere, in uno dei paesaggi più affascinanti della Toscana. 🇬🇧 Bagno Vignoni is a small gem nestled in the heart of the Val d'Orcia, a hamlet of the municipality of San Quirico d'Orcia in the province of Siena, Tuscany. Located along the ancient route of the Via Francigena, this charming village is renowned for its thermal waters, known and used since Roman times. The village's center is dominated by the striking "Piazza delle Sorgenti," a rectangular pool dating back to the 16th century, fed by a hot, steaming spring that flows from a volcanic underground aquifer. The healing properties of these waters have been appreciated since the Etruscan and Roman eras, as evidenced by numerous archaeological finds in the area. Over the centuries, Bagno Vignoni became a favored vacation spot for prominent historical figures, such as Pope Pius II, Saint Catherine of Siena, Lorenzo the Magnificent, and other artists of the time. Not far from the square, the thermal waters flow towards the Natural Park of the Mills, a place of great natural beauty. Here, four ancient medieval mills carved into the rock can be found, their activity sustained by the perennial spring. These mills played a crucial role in the local economy, especially during the summer months when many other mills in the area were inactive due to the drying up of rivers. A visit to Bagno Vignoni offers a journey through time, blending history, nature, and wellness in one of Tuscany's most enchanting landscapes.
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, in vendita all'asta la Villa Liberty sul lago di Como
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Milano, in vendita all'asta la Villa Liberty sul lago di Como. Il Comune di Milano mette in vendita una villa liberty a Cerano d’Intelvi, sul lago di Como, di cui è proprietario dal 1934. La base d’asta è di un milione e 84mila euro. Il bando, pubblicato da Palazzo Marino, è aperto fino al 20 febbraio. L’edificio, progettato come residenza di villeggiatura, risale ai primi del Novecento e fu acquistato dal Comune di Milano per 100mila lire. Di tre piani, con seminterrato e una superficie di oltre 850 metri quadri, sorge su un’ampia area in declivio di circa 1.800 metri quadri, con un giardino pertinenziale e una dependance con autorimessa. Terrazzi con vista panoramica, gradini in pietra, soffitti decorati, pavimentazione in graniglia e marmette, sono alcuni degli elementi originali per cui è stato dichiarato di interesse storico artistico. Utilizzata come casa di cura e di riposo fino al 2012, in comodato d’uso gratuito all’Azienda Ospedaliera Guido Salvini, la villa è rimasta poi inutilizzata. Con l’autorizzazione alla vendita dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Demanio ha deciso di procedere con l’asta pubblica, dando corso a quanto prev0isto nel Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2022. Con la villa di Cerano d’Intelvi sono messe a bando altre otto proprietà del Comune: la "Palazzina del lavoro ex Atm" a Trezzo sull’Adda, anche questa risalente ai primi decenni del secolo scorso e proposta in vendita a una base d’asta di 337mila euro, un negozio con box e cantina in via Melchiorre Gioia, un alloggio a Cesano Boscone e cinque aree a Milano, in via Console Marcello, via Siderno, via Caio Mario e via Gabetti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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freedomtripitaly · 4 years
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Una volta arrivati a Venezia potrebbe valere davvero la pena valutare la scoperta di tre delle isole più importanti della sua area urbana, sia a livello artistico che a livello storico. Le isole di Murano, Burano e Torcello sono estremamente interessanti per comprendere appieno l’atmosfera, la storia e persino le origini di una delle città più belle del mondo. La visita può essere pianificata in totale autonomia oppure prenotando una piacevole gita in barca accompagnati da una guida. Scopriamo adesso cosa vedere a Murano, Burano e Torcello. Cosa vedere a Murano L’isola veneziana di Murano è senza dubbio uno dei luoghi più famosi, a livello internazionale, della laguna di Venezia. Lo scenografico canale dei Marini collega tra loro i sette isolotti che costituiscono in realtà Murano e il suo emozionante intrico di calli, palazzi e chiese, le cui antiche pietre catturano la luce perlacea della laguna. L’antica Amuriana, il cui nome indicava un tempo una delle porte d’accesso alla città romana di Altino, abbandonata all’epoca delle invasioni barbariche, per oltre sette secoli vive all’ombra di Venezia, godendo però dalla fine del Duecento di una discreta autonomia, che le consentiva persino di battere moneta. Il destino di Murano si lega indissolubilmente all’arte della lavorazione del vetro nel 1295, quando per motivi di sicurezza Venezia decide di trasferire sull’isola le sue vetrerie. Murano diventa così il centro esclusivo di produzione del vetro della Serenissima, nonché luogo di villeggiatura per le nobili famiglie veneziane. Dei 18 luoghi di culto presenti a Murano prima dell’arrivo delle truppe napoleoniche, oggi ne rimangono soltanto tre: il Duomo dei Santi Maria e Donato, la chiesa di San Pietro Martire e quella di Santa Maria degli Angeli. Le chiese di Murano e il Museo del vetro Il Duomo di Murano è facilmente riconoscibile per la sua abside a pianta esagonale, d’ispirazione ravennate. La sua fondazione risale probabilmente al VII secolo d.C. e, oltre a ospitare le spoglie di San Donato, merita una visita per gli stupendi mosaici in stile bizantino che ricoprono il pavimento della chiesa (1140) e quello raffigurante la Madonna Orante. Sempre d’ispirazione bizantina risulta la chiesa di Santa Maria degli Angeli, il cui interno è introdotto da un cancello ornato da un bassorilievo raffigurante l’Annunciazione realizzato dallo scultore lombardo Antonio Rizzo (1430-1499) in marmo d’Istria. L’interno, visitabile solo su appuntamento, conserva il soffitto abbellito da quaranta tondi dipinti attribuiti al cinquecentesco pittore ravennate Nicolò Rondinelli, alcune tele ottocentesche del veneziano Fracesco Zugno, la Madonna in Gloria e Santi di Palma il Giovane, una tela seicentesca di Antonio Molinari, gli intrecci in marmo di Carrara che adornano l’altare maggiore risalente alla fine del Seicento e infine l’Annunciazione (1537) che adorna la pala d’altare realizzata dal Pordenone. La terza e ultima chiesa di Murano scampata alle razzie napoleoniche di inizio Ottocento è la chiesa di San Pietro Martire, risalente alla metà del Quattrocento. Ricostruita in seguito a un incendio nel 1511 in mattoni a vista, presenta all’esterno un bel portale sovrastato da un rosone rinascimentale e, sul fianco sinistro, un portico in stile gotico appartenente al chiostro della chiesa di Santa Chiara, non più esistente e che oggi ospita uno spazio per eventi e una fornace che permette di assistere alla lavorazione del vetro. L’interno conserva il Battesimo di Cristo attribuito al Tintoretto, la pala d’altare di Giovanni Bellini raffigurante la Vergine con Bambino, Angeli Musicanti e Santi (1488), detta “del Barbarigo” in quanto vi è rappresentato il doge Barbarigo, e proveniente dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli insieme alla tela con San Girolamo nel Deserto opera di Paolo Veronese, così come la tela raffigurante Sant’Agata in carcere, situata nella navata opposta. Si segnala infine la pregevole cappella dei Ballarin, costruita nel 1506 per volere di Giorgio Ballarin con una copia della gigantesca (2 m. x 3) pala d’altare raffigurante il Martirio dei Padri Domenicani oggi esposto alla National Gallery di Londra. Restano infine da vistare il faro di Murano, realizzato in marmo d’Istria nel 1912, il Museo del Vetro, ospitato nel gotico palazzo Giustinian, antica sede municipale prima che fosse spostata definitivamente nelle sale del palazzo Da Mula, vero capolavoro duecentesco e perfetta commistione di gotico e veneto-bizantino. Il percorso museale, al quale già dal 1862 gli è stata affiancata una scuola di formazione, illustra non solo l’evoluzione dell’arte vetraia ma anche la storia della comunità muranese. Alcune fabbriche del vetro tuttora attive, infine, permettono anche la possibilità di organizzare un tour guidato e assistere a una dimostrazione di soffiatura del vetro. Cosa vedere a Burano Le origini dell’isola di Burano sono molto simili a quella di Murano, che deve il nome a un’altra porta dell’antica città di Altino: Boreana, cioè bora, il potente vento di nord-est. Anche l’isola di Torcello è stata fondata nello stesso modo e ha sempre preso nome da una delle porte di Altino. Fino all’anno Mille, sull’isola di Burano c’erano solo palafitte e casoni fatte di canne e fango. L’attività artigianale del merletto, per la quale l’isola divenne famosa in tutta Europa, fu introdotta da Venezia sempre tra il XII e il XIII secolo. Una leggenda narra che il merletto di Burano nasca in realtà dalla schiuma del mare colpita dalla coda di una sirena incontrata da un mercante buranese in Oriente tanto era l’entusiasmo per la morbidezza di questo tessuto finemente ricamato. La fortuna e lo sviluppo dell’isola non conobbe mai battute di arresto, grazie anche al fatto di essere particolarmente ventosa, come suggerito dal nome. Ciò permise essenzialmente a Burano di tenere lontana la malaria. I Tre Ponti di Burano e il Museo del Merletto Ancora oggi il centro storico di Burano è suddiviso nei suoi cinque rioni di epoca medievale: San Martino Destro e Sinistro, San Mauro, Giudecca e Terranova. Cuore dell’isola è piazza Baldassarre Galuppi, costruita interrando uno dei canali che ancora l’attraversano. Qui si affacciano la seicentesca chiesa di San Martino, con il suo campanile pendente, e l’adiacente oratorio di Santa Barbara, mentre sulla piazza si notano un cinquecentesco pozzo in pietra d’Istria e la statura dedicata al compositore buranese Baldassarre Galuppi (1796-1785), realizzata dal celebre scultore, suo concittadino, Remigio Barbaro (1911-2005). All’interno della chiesa, assolutamente da non perdere è senza dubbio la Crocifissione di Giambattista Tiepolo, insieme ad alcune tele cinquecentesche di Giovanni Mansueti. Da notare, prima di uscire, la pregevole porticina del tabernacolo e il sarcofago in marmo dello scultore Remigio Barbaro. Allontanandosi dalla piazza si incontra poi la chiesa di Santa Maria delle Grazie, o delle Cappuccine, sconsacrata nel 1810 e utilizzata poi come squero (antica rimessa per le barche), laboratorio per la costruzione dei carri di carnevale e, ancora oggi, sede di mostre d’arte ed eventi. Un’altra eccellenza artigianale per la quale è nota Burano sono infatti le maschere di cartapesta per il carnevale. Il punto più suggestivo di Burano è certamente quello dei Tre Ponti, il punto nel quale si incrociano i canali che collegano i rioni di Burano e tre delle vie più importanti del borgo: via San Mauro, via San Martino Sinistro e via Giudecca. Lungo queste calli si sente forte il richiamo della laguna e la luce si spande sulle facciate delle case colorate, sulle pietre della romantica Pescarìa Vecia e della casa di Remigio Barbaro, o ancora all’interno dei due meravigliosi chiostri, trecentesco uno e quattrocentesco l’altro, del monastero di San Francesco del Deserto, fondato nel 1230 su di un minuscolo isolotto di fronte a Burano, e ancora oggi abitato dai frati. Resta infine da vedere il museo del Merletto, le cui sale illustrano molto bene l’evoluzione di questa arte artigianale attraverso l’esposizione di oltre cento esemplari realizzati dalla storica scuola dei Merletti di Burano, dove ancora oggi dal 1872 si tramanda la sapiente arte di ricamare la schiuma del mare. Cosa vedere a Torcello Il toponimo, proveniente da un’altra porta della città romana di Altino, forse derivava dal latino torculum (torchio) o torricellum (piccola torre). A differenza di Burano, la vita su Torcello ha sempre dovuto affrontare calamità naturali ed epidemie, rendendo così altalenante il suo sviluppo. Nell’XI secolo Torcello è la fiorente testa di ponte dei commerci di Venezia, nonché l’isola più ricca e fiorente di tutta la laguna, grazie anche a una vivace produzione vinicola. Fino al XV secolo è inoltre un importante centro di lavorazione della lana, ma successivamente comincia per l’isola un lento ma inesorabile declino, che però ne permette anche la sua cristallizzazione architettonica. Oggi Torcello conta meno di una ventina di abitanti e conserva, oltre a un fascino rurale senza tempo che non ha eguali nell’intera laguna, alcuni tra gli edifici religiosi più significativi di tutta l’area urbana di Venezia, raccontando con la loro presenza le origini della città stessa. Le chiese di Torcello e il Museo L’isola di Torcello si raggiunge in circa 5 minuti di traghetto da Burano. L’abitato è costituito da una manciata di case disposte lungo entrambe le sponde un rio, all’estremità settentrionale dell’isola. Tutto è circondato da file ordinate di vigneti e lunghe barene che delimitano la terra dalle acque della laguna. Con una breve e piacevole passeggiata è possibile raggiungere il cuore dell’abitato, superando il suggestivo ponte del Diavolo che attraversa il rio. Si tratta in realtà di una semplice passerella in muratura senza sponde laterali che permette di raggiungere un secondo ponte e infine la piazza di Torcello, ancora oggi in terra battuta. Qui si incontra il curioso trono di Attila, un antico seggio di epoca bizantina o longobarda, che forse apparteneva al vescovo di Torcello in quanto storicamente Attila non raggiunse mai la laguna veneta, ma si fermò ad Aquileia. Sulla piazza si affacciano alcuni tra i più pregevoli monumenti dell’area metropolitana di Venezia. La chiesa di Santa Fosca (XI-XII secolo) ha una pianta a croce greca ed è introdotta da un bel porticato con colonne di marmo, mentre il quattrocentesco e gotico palazzo del Consiglio con l’adiacente palazzo dell’Archivio ospitano oggi il museo di Torcello. Il percorso museale espone numerosi reperti di età romana, bizantina e medievale, documentando così la lunga storia dell’isola. Da segnalare nella sezione archeologica un vaso attico del 400 a.C. e una testa maschile velata in argilla del II secolo a.C. La sezione medievale e moderna ospita invece alcune opere della scuola del Veronese e sculture lignee policrome cinquecentesche realizzate da maestranze locali. La basilica veneto-bizantina di Santa Maria Assunta, invece, si trova un poco discosta dalla piazza principale, risale al VII secolo d.C. e il suo campanile imponente svetta solitario sul paesaggio lunare circostante. Questa antichissima chiesa, un tempo dotata anche di battistero dedicato a San Giovanni, conserva tutti gli elementi di un tempio paleocristiano. Preceduto da un colonnato dell’XI secolo, l’interno è impreziosito da un notevole mosaico in stile bizantino con il Giudizio Universale posto sulla controfacciata. Con una piacevole escursione attraversando orti e campi si raggiunge infine la casa museo del pittore, scultore e mosaicista bellunese Lucio Andrich (1927-2003): una semplice casa di pescatori affacciata sulla palude della Rosa e il circostante paesaggio lagunare, che l’artista rese protagonista delle sue opere. @Shutterstock https://ift.tt/2YIFF6K Tour per scoprire Murano, Burano e Torcello Una volta arrivati a Venezia potrebbe valere davvero la pena valutare la scoperta di tre delle isole più importanti della sua area urbana, sia a livello artistico che a livello storico. Le isole di Murano, Burano e Torcello sono estremamente interessanti per comprendere appieno l’atmosfera, la storia e persino le origini di una delle città più belle del mondo. La visita può essere pianificata in totale autonomia oppure prenotando una piacevole gita in barca accompagnati da una guida. Scopriamo adesso cosa vedere a Murano, Burano e Torcello. Cosa vedere a Murano L’isola veneziana di Murano è senza dubbio uno dei luoghi più famosi, a livello internazionale, della laguna di Venezia. Lo scenografico canale dei Marini collega tra loro i sette isolotti che costituiscono in realtà Murano e il suo emozionante intrico di calli, palazzi e chiese, le cui antiche pietre catturano la luce perlacea della laguna. L’antica Amuriana, il cui nome indicava un tempo una delle porte d’accesso alla città romana di Altino, abbandonata all’epoca delle invasioni barbariche, per oltre sette secoli vive all’ombra di Venezia, godendo però dalla fine del Duecento di una discreta autonomia, che le consentiva persino di battere moneta. Il destino di Murano si lega indissolubilmente all’arte della lavorazione del vetro nel 1295, quando per motivi di sicurezza Venezia decide di trasferire sull’isola le sue vetrerie. Murano diventa così il centro esclusivo di produzione del vetro della Serenissima, nonché luogo di villeggiatura per le nobili famiglie veneziane. Dei 18 luoghi di culto presenti a Murano prima dell’arrivo delle truppe napoleoniche, oggi ne rimangono soltanto tre: il Duomo dei Santi Maria e Donato, la chiesa di San Pietro Martire e quella di Santa Maria degli Angeli. Le chiese di Murano e il Museo del vetro Il Duomo di Murano è facilmente riconoscibile per la sua abside a pianta esagonale, d’ispirazione ravennate. La sua fondazione risale probabilmente al VII secolo d.C. e, oltre a ospitare le spoglie di San Donato, merita una visita per gli stupendi mosaici in stile bizantino che ricoprono il pavimento della chiesa (1140) e quello raffigurante la Madonna Orante. Sempre d’ispirazione bizantina risulta la chiesa di Santa Maria degli Angeli, il cui interno è introdotto da un cancello ornato da un bassorilievo raffigurante l’Annunciazione realizzato dallo scultore lombardo Antonio Rizzo (1430-1499) in marmo d’Istria. L’interno, visitabile solo su appuntamento, conserva il soffitto abbellito da quaranta tondi dipinti attribuiti al cinquecentesco pittore ravennate Nicolò Rondinelli, alcune tele ottocentesche del veneziano Fracesco Zugno, la Madonna in Gloria e Santi di Palma il Giovane, una tela seicentesca di Antonio Molinari, gli intrecci in marmo di Carrara che adornano l’altare maggiore risalente alla fine del Seicento e infine l’Annunciazione (1537) che adorna la pala d’altare realizzata dal Pordenone. La terza e ultima chiesa di Murano scampata alle razzie napoleoniche di inizio Ottocento è la chiesa di San Pietro Martire, risalente alla metà del Quattrocento. Ricostruita in seguito a un incendio nel 1511 in mattoni a vista, presenta all’esterno un bel portale sovrastato da un rosone rinascimentale e, sul fianco sinistro, un portico in stile gotico appartenente al chiostro della chiesa di Santa Chiara, non più esistente e che oggi ospita uno spazio per eventi e una fornace che permette di assistere alla lavorazione del vetro. L’interno conserva il Battesimo di Cristo attribuito al Tintoretto, la pala d’altare di Giovanni Bellini raffigurante la Vergine con Bambino, Angeli Musicanti e Santi (1488), detta “del Barbarigo” in quanto vi è rappresentato il doge Barbarigo, e proveniente dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli insieme alla tela con San Girolamo nel Deserto opera di Paolo Veronese, così come la tela raffigurante Sant’Agata in carcere, situata nella navata opposta. Si segnala infine la pregevole cappella dei Ballarin, costruita nel 1506 per volere di Giorgio Ballarin con una copia della gigantesca (2 m. x 3) pala d’altare raffigurante il Martirio dei Padri Domenicani oggi esposto alla National Gallery di Londra. Restano infine da vistare il faro di Murano, realizzato in marmo d’Istria nel 1912, il Museo del Vetro, ospitato nel gotico palazzo Giustinian, antica sede municipale prima che fosse spostata definitivamente nelle sale del palazzo Da Mula, vero capolavoro duecentesco e perfetta commistione di gotico e veneto-bizantino. Il percorso museale, al quale già dal 1862 gli è stata affiancata una scuola di formazione, illustra non solo l’evoluzione dell’arte vetraia ma anche la storia della comunità muranese. Alcune fabbriche del vetro tuttora attive, infine, permettono anche la possibilità di organizzare un tour guidato e assistere a una dimostrazione di soffiatura del vetro. Cosa vedere a Burano Le origini dell’isola di Burano sono molto simili a quella di Murano, che deve il nome a un’altra porta dell’antica città di Altino: Boreana, cioè bora, il potente vento di nord-est. Anche l’isola di Torcello è stata fondata nello stesso modo e ha sempre preso nome da una delle porte di Altino. Fino all’anno Mille, sull’isola di Burano c’erano solo palafitte e casoni fatte di canne e fango. L’attività artigianale del merletto, per la quale l’isola divenne famosa in tutta Europa, fu introdotta da Venezia sempre tra il XII e il XIII secolo. Una leggenda narra che il merletto di Burano nasca in realtà dalla schiuma del mare colpita dalla coda di una sirena incontrata da un mercante buranese in Oriente tanto era l’entusiasmo per la morbidezza di questo tessuto finemente ricamato. La fortuna e lo sviluppo dell’isola non conobbe mai battute di arresto, grazie anche al fatto di essere particolarmente ventosa, come suggerito dal nome. Ciò permise essenzialmente a Burano di tenere lontana la malaria. I Tre Ponti di Burano e il Museo del Merletto Ancora oggi il centro storico di Burano è suddiviso nei suoi cinque rioni di epoca medievale: San Martino Destro e Sinistro, San Mauro, Giudecca e Terranova. Cuore dell’isola è piazza Baldassarre Galuppi, costruita interrando uno dei canali che ancora l’attraversano. Qui si affacciano la seicentesca chiesa di San Martino, con il suo campanile pendente, e l’adiacente oratorio di Santa Barbara, mentre sulla piazza si notano un cinquecentesco pozzo in pietra d’Istria e la statura dedicata al compositore buranese Baldassarre Galuppi (1796-1785), realizzata dal celebre scultore, suo concittadino, Remigio Barbaro (1911-2005). All’interno della chiesa, assolutamente da non perdere è senza dubbio la Crocifissione di Giambattista Tiepolo, insieme ad alcune tele cinquecentesche di Giovanni Mansueti. Da notare, prima di uscire, la pregevole porticina del tabernacolo e il sarcofago in marmo dello scultore Remigio Barbaro. Allontanandosi dalla piazza si incontra poi la chiesa di Santa Maria delle Grazie, o delle Cappuccine, sconsacrata nel 1810 e utilizzata poi come squero (antica rimessa per le barche), laboratorio per la costruzione dei carri di carnevale e, ancora oggi, sede di mostre d’arte ed eventi. Un’altra eccellenza artigianale per la quale è nota Burano sono infatti le maschere di cartapesta per il carnevale. Il punto più suggestivo di Burano è certamente quello dei Tre Ponti, il punto nel quale si incrociano i canali che collegano i rioni di Burano e tre delle vie più importanti del borgo: via San Mauro, via San Martino Sinistro e via Giudecca. Lungo queste calli si sente forte il richiamo della laguna e la luce si spande sulle facciate delle case colorate, sulle pietre della romantica Pescarìa Vecia e della casa di Remigio Barbaro, o ancora all’interno dei due meravigliosi chiostri, trecentesco uno e quattrocentesco l’altro, del monastero di San Francesco del Deserto, fondato nel 1230 su di un minuscolo isolotto di fronte a Burano, e ancora oggi abitato dai frati. Resta infine da vedere il museo del Merletto, le cui sale illustrano molto bene l’evoluzione di questa arte artigianale attraverso l’esposizione di oltre cento esemplari realizzati dalla storica scuola dei Merletti di Burano, dove ancora oggi dal 1872 si tramanda la sapiente arte di ricamare la schiuma del mare. Cosa vedere a Torcello Il toponimo, proveniente da un’altra porta della città romana di Altino, forse derivava dal latino torculum (torchio) o torricellum (piccola torre). A differenza di Burano, la vita su Torcello ha sempre dovuto affrontare calamità naturali ed epidemie, rendendo così altalenante il suo sviluppo. Nell’XI secolo Torcello è la fiorente testa di ponte dei commerci di Venezia, nonché l’isola più ricca e fiorente di tutta la laguna, grazie anche a una vivace produzione vinicola. Fino al XV secolo è inoltre un importante centro di lavorazione della lana, ma successivamente comincia per l’isola un lento ma inesorabile declino, che però ne permette anche la sua cristallizzazione architettonica. Oggi Torcello conta meno di una ventina di abitanti e conserva, oltre a un fascino rurale senza tempo che non ha eguali nell’intera laguna, alcuni tra gli edifici religiosi più significativi di tutta l’area urbana di Venezia, raccontando con la loro presenza le origini della città stessa. Le chiese di Torcello e il Museo L’isola di Torcello si raggiunge in circa 5 minuti di traghetto da Burano. L’abitato è costituito da una manciata di case disposte lungo entrambe le sponde un rio, all’estremità settentrionale dell’isola. Tutto è circondato da file ordinate di vigneti e lunghe barene che delimitano la terra dalle acque della laguna. Con una breve e piacevole passeggiata è possibile raggiungere il cuore dell’abitato, superando il suggestivo ponte del Diavolo che attraversa il rio. Si tratta in realtà di una semplice passerella in muratura senza sponde laterali che permette di raggiungere un secondo ponte e infine la piazza di Torcello, ancora oggi in terra battuta. Qui si incontra il curioso trono di Attila, un antico seggio di epoca bizantina o longobarda, che forse apparteneva al vescovo di Torcello in quanto storicamente Attila non raggiunse mai la laguna veneta, ma si fermò ad Aquileia. Sulla piazza si affacciano alcuni tra i più pregevoli monumenti dell’area metropolitana di Venezia. La chiesa di Santa Fosca (XI-XII secolo) ha una pianta a croce greca ed è introdotta da un bel porticato con colonne di marmo, mentre il quattrocentesco e gotico palazzo del Consiglio con l’adiacente palazzo dell’Archivio ospitano oggi il museo di Torcello. Il percorso museale espone numerosi reperti di età romana, bizantina e medievale, documentando così la lunga storia dell’isola. Da segnalare nella sezione archeologica un vaso attico del 400 a.C. e una testa maschile velata in argilla del II secolo a.C. La sezione medievale e moderna ospita invece alcune opere della scuola del Veronese e sculture lignee policrome cinquecentesche realizzate da maestranze locali. La basilica veneto-bizantina di Santa Maria Assunta, invece, si trova un poco discosta dalla piazza principale, risale al VII secolo d.C. e il suo campanile imponente svetta solitario sul paesaggio lunare circostante. Questa antichissima chiesa, un tempo dotata anche di battistero dedicato a San Giovanni, conserva tutti gli elementi di un tempio paleocristiano. Preceduto da un colonnato dell’XI secolo, l’interno è impreziosito da un notevole mosaico in stile bizantino con il Giudizio Universale posto sulla controfacciata. Con una piacevole escursione attraversando orti e campi si raggiunge infine la casa museo del pittore, scultore e mosaicista bellunese Lucio Andrich (1927-2003): una semplice casa di pescatori affacciata sulla palude della Rosa e il circostante paesaggio lagunare, che l’artista rese protagonista delle sue opere. @Shutterstock Murano, Burano e Torcello sono le tre isole principali di Venezia e sono ricche di attrazioni da scoprire, soprattutto antiche chiese e musei.
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naplesgrandtour · 4 years
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🇬🇧VIRTUAL TOUR&HISTORY🇮🇹 📍STABIA 🇬🇧Another precious archaeological area, far from the great tourist flows, is that of Stabia - which has returned traces of the ancient Roman city Stabiae. 🌋When Mount Vesuvius erupted in 79 A.D., fate was more lenient than with Pompeii and Herculaneum, allowing the city to begin to live again, shortly after the eruption, developing into the plain formed by the sediments of the eruption. 🏛️The ancient Stabiae was a popular holiday spot: Luxurious villas with spa complexes, swimming pools, gymnasiums and small temples were built in the area and decorated with wonderful wall paintings. ⚱️The excavation campaigns, still ongoing, have unearthed some residences of the ancient Roman city: villa Arianna, the oldest, which owes its name to the large painting with mythological subject found in the back wall of the triclinium, Villa San Marco, one of the largest of the Roman 'villae' with a residential character, while the Second complex, the villa of the Shepherd or of Anteros and Heraclo are still partially buried. . 🇮🇹Altra preziosissima area archeologica, lontana dai grandi flussi turistici, è quella di Stabia - che ha restituito tracce della antica città romana Stabiae. 🌋Quando il Vesuvio eruttò nel 79 d.C., la sorte fu con Stabia più clemente che con Pompei ed Ercolano, permettendo alla città di ricominciò a vivere, poco dopo l’eruzione, sviluppandosi nella piana formatasi dai sedimenti dell’eruzione. 🏛️L’antica Stabiae era un rinomato luogo di villeggiatura: Lussuose ville dotate di complessi termali, piscine, palestre e piccoli templi, furono costruite nella zona e decorate con meravigliosi dipinti murali. ⚱️Le campagne di scavo, tuttora in corso, hanno riportato alla luce alcune residenze dell’antica città romana: villa Arianna, la più antica, che deve il nome alla grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta nella parete di fondo del triclinio, Villa San Marco, una delle più grandi tra le ‘villae’ romane a carattere residenziale, mentre il Secondo complesso, la villa del Pastore o di Anteros ed Heraclo sono ancora parzialmente o completamente interrate. (presso Scavi di Stabia) https://www.instagram.com/p/CAlC9shKM9f/?igshid=ahqqndzrdk8w
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yachtmastercharter · 5 years
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L'area del Plemmiro, un paradiso costiero affacciato su Siracusa
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Raggiunta la costa, si stenta a credere ai propri occhi: un vero paradiso, un'area marina affascinante divenuta una punta di diamante per i messinesi, tanto da essere protetta da più di 15 anni. La penisola della Maddalena, in cui si trova la zona in questione, era anticamente chiamata Plemmiro, nome dato poi nel 2004 all'intera area marina protetta. La decisione di applicare dei vincoli ambientali ha permesso la nascita e lo sviluppo della fauna sottomarina. Delfini, tonni, cernie, saraghi ed addirittura la pinna nobilis, considerato il mollusco più grande del mediterraneo, popolano i suoi mari. Dal promontorio è possibile osservare in tutta la sua bellezza il Plemmirio con le sue acque cristalline che si infrangono sulle alte pareti rocciose. Per visitare l'area è consigliabile percorrere tutto il sentiero della Maddalena, lungo 10 km, che fiancheggia la costa, lasciando intravedere durante il passaggio le calette sabbiose a ridosso del mare. La flora e la fauna terrestre crescono rigogliose. Lo dimostrano insetti ed uccelli, che svolazzano tra le agavi ed i fichi d'india. Durante le giornate di primavera è possibile avvistare anche fenicotteri ed aironi di ritorno dall'Africa. Sulla punta più alta del sentiero della Maddalena, è possibile ammirare nella sua imponenza la più grande tra le sei cave del Plemmirio. La pietra calcarea era estratta già durante l'epoca greca, ed è stata impiegata nella costruzione dei templi di Atena ed Apollo. Il sentiero si snoda lungo il versante Est, ed è percorribile interamente a piedi. Al termine del percorso, capo di Murro di Porco presenta alcune imperidibili particolarità. La presenza di falesie caratterizzate da alcuni “tagli”, riescono a far spruzzare ad altezze elevate gli schizzi d'acqua dalle onde che si infrangono, producendo un effetto simile a quello di un geyser. E' proprio qui che si innalza il faro, accarezzando con il suo raggio le onde, e ponendo l'accento sull'infinita distesa blu. Da Capo di Murro di Porco si possono agevolmente raggiungere lo scoglio dell'Elefante e le Ripe Bianche, famose per le acque e rocce chiare, appunto, quasi bianche. La zona occidentale della penisola della Maddalena è totalmente differente Nonostante rimanga comunque molto tranquilla, è l'area in cui si concentrano principalmente le abitazioni di villeggiatura, incorniciate dai saggi di inestimabile bellezza.
Geolocalizzazione del Plemmirio
L'area marina protetta si trova circa a 15 km di distanza dal capoluogo, quindi i visitatori che dovessero decidere di trascorrere un week-end, sicuramente non dovrebbero lasciarsi scappare l'occasione di visitare anche i dintorni. Da Ortigia, ad esempio, è possibile spostarsi in barca per visitare le grotte della costiera rocciosa ed immergersi nel blu acceso delle acque. Ortigia è fisicamente un estensione del centro storico di Siracusa, ed offre ai visitatori alcuni scorci spettacolari.
Sport experience
Il Plemmirio è una riserva marina che, oltre le attrattive culturali, si presta perfettamente agli sport subacquei. Infatti, sono a disposizione servizi con guide autorizzate per poter effettuare immersioni. E' oltretutto ideale per gli sport sulla terraferma. Infatti, gli appassionati potranno decidere di percorrere il sentiero in mountain-bike, oppure scegliere di fare sedute di walking lungo le scogliere o di provare il brivido della navigazione. Read the full article
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vegiamilan · 5 years
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Borgo Pirelli, 27 palazzine per i capi operai e i dirigenti, nacque nella zona della Bicocca tra il 1920 e il 1923. Le casette con giardino sorgono nell'angolo tra viale Sarca e via Emanueli. La "Bicocca degli Arcimboldi", villino nobiliare di metà XV secolo nato come casino di caccia e luogo di villeggiatura della famiglia Arcimboldi, è il vero simbolo del quartiere milanese ed è stata acquistata nel 1918 dalla Pirelli. Negli ultimi cento anno la palazzina storica è divenuta il luogo di rappresentanza della Pirelli.
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All'interno della Bicocca, nella zona del Borgo Pirelli, è rimasto ancora – tra le villette Liberty – il "Casone", struttura di quattro piani che ospitava al piano terra i negozi del quartiere Bicocca nel periodo industriale e abitazioni nei piani superiori. Il condominio ha resistito a tutto il Novecento e, oggi, è diventato un tratto carratteristico dell'ex area industriale Pirelli, a poche decine di metri dalla sede universaria nata alla fine degli anni Novanta.
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mademoisellesabi · 5 years
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La Bretagna è una regione straordinaria ricca di bellissimi paesaggi dalla forte identità. Circondata per buona parte dall’oceano vanta cittadine, villaggi e borghi dal fascino inestimabile.
Rimarrete conquistati dalle sue colorate case a graticcio o quelle tutte in pietra, dalle sue baie dalla spiaggia finissima bagnate da un mare cristallino, dalle scogliere battute dal vento e dal mare talvolta placido altre impetuoso, dai suoi fari spettacolari, dalle leggendarie foreste di maghi e cavalieri, che costituiscono il patrimonio della Bretagna una terra che non lascia mai indifferenti.
La Bretagna è suddivisa in 5 dipartimenti: l’Ile et Vilaine, le Cotes d’Armor, il Finistère, il Morbihan e la Loire Atlantique, ognuno dei quali ha la sua allure peculiare e affascinante. In questo articolo voglio raccontarvi quali sono i luoghi da non perdere nel dipartimento della MORBIHAN, il sud della Bretagna, il territorio che vanta il golfo più bello del mondo, il Golfo del Morbihan, con le più grandi spiagge oceaniche, con il clima più mite della Bretagna, con la meravigliosa penisola del Quiberon e con la bellissima Vannes e molto altro ancora.
Clicca qui per vedere l’itinerario per visitare nel Morbihan le tappe indicate in seguito.
ILE SAINT CADO
Saint Cado è per tutti la casetta in pietra con i balconi turchesi che sembra galleggiare sull’acqua, una bellissima immagine ritratta in molte cartoline, alle sue spalle si vede l’isoletta di Saint-Cado che è collegata alla terra ferma attraverso un leggendario ponte in pietra. Il pittoresco villaggio di Saint Cado oltre a un gruppetto di caratteristiche abitazioni ha una cappella romanica da cui si può sentire il rumore del mare e calvaire.
PLOUHARNEL
Località di villeggiatura che si trova all’inizio della penisola del Quiberon, molto frequentata per le sua bellissime spiagge. Zona ricca di monumenti megalitici è da vedere la Chapelle Notre Dame des Fleurs del XVI secolo.
QUIBERON
La penisola del Quiberon è una striscia di sabbia lunga che offre une trentina di chilometri di costa con bellissime ed estese spiagge di sabbia d’orata e finissima puntellate di roccia bruna e battute dal vento dolce e bagnate da un mare turchese, dall’oceano. Il luogo ideale per una vacanza a base di sole e mare, dove fare lunghe passeggiate in riva al mare, abbandonarsi qualche ora in spiaggia e fare un bagno nelle fredde ma magnifiche acque dell’Oceano. E vi do un consiglio, fatelo il bagno! Un luogo dove è palpabile l’armonia tra uomo e natura. Le sue scogliere frastagliate disegnate dalle onde offrono uno spettacolo incredibile e quello delle onde che si infrangono sulla scogliera o sulla spiaggia è uno spettacolo che vedrete spesso in Bretagna. Fermatevi su Pointe de Beg-er-Goalennec, da qui, il panorama sul mare e su Belle-île è splendido. La penisola è uno dei luoghi più belli per praticare surf in Bretagna e anche per andare in bicicletta, il sentiero della Grande Randonnée, che fa il giro della penisola, offre uno spettacolo splendido. I circuiti per le gite in bicicletta segnano tutta la penisola. Quiberon vanta anche molti locali e ristoranti dove fare delle appaganti pause culinarie a base di frutti di mare, immancabili ostriche, pesce a volontà, crêpe e per tutte le altre specialità locali come: il salidou (caramella al burro salato), i biscotti di Quiberon, il pesce affumicato e le famose sardine di Quiberon. A due chilometri circa ci sono il Menhir de Goulvarch alto sei metri e il dolmen à couloir de Conguel.
ST. PIERRE QUIBERON
Stazione balneare nell’omonima penisola nella cui area circostante si trovano i dolmen à couloir de Pars Guen e di Roh-An-Aod-à Le Roch
CARNAC
Un’elegante cittadina sulla costa con due quartieri molto affascinanti sebbene diversi da una parte la mondana e vivace Carnac-Palge e dall’altra la pittoresca Carnac-Ville, più tranquilla e rilassante. Carnac è comunque conosciuta per la più grande concentrazione di megaliti al mondo, nella zona ci sono infatti oltre 3000 menhir che attirano un’incredibile quantità di visitatori nel periodo estivo. Sono da visitare gli Alignements, il più grande sito preistorico del mondo diviso in tre campi principali: gli Alignements du Ménec (1099 pietre), de Karlescan (555) e de Kermario (1029), oltre al Tumulus de Kercado e il Tumulus Saint-Michel. Vi consigliamo di fare un giro, è possibile anche fare delle visite guidate che vi permetteranno di conoscere in maniera più approfondita il sito. Per gli amanti di mare a Carnac ci sono cinque spiagge collegate tra loro da un bellissimo sentiero.
LOCMARIAQUER
Località di villeggiatura affacciata nel Golfo del Morbihan e antico villaggio di pescatori per la coltura delle ostriche. Centro megalitico di notevole rilevanza in particolare per il Grand Menhir Brisé che si trova all’ingresso del paese, è stato il più grande menhir al mondo, oggi spezzato in quattro grandi tronconi. Altro monumento megalitico di rilievo è La Table des Marchand, costituita da una tomba a camera risalente al Neolitico. In tutta l’area circostante altri menhir e dolmen.
AURAY
Un borgo marinaro davvero affascinante, si trova tra Vannes e Lorient. Stradine lastricate, case a graticcio e, nella parte bassa sulle rive del Loch, il caratteristico porticciolo nel bellissimo quartiere Saint-Goustan, che circonda la piazzetta su cui affacciano molti locali. Vanta, infatti, due antichi quartieri. La città bassa, appunto, e la città alta dove sorge la chiesa Saint-Gildas. La piazzetta sul porto è una chicca, un posto dove vi verrà spontaneo fermarvi a mangiare in una delle crepêrie presenti a godervi les galettes, altra specialità tipica.
VANNES
Vannes è il capoluogo del dipartimento Morbihan e affaccia sul golfo omonimo, un vero gioiellino dalla radicata identità bretone. Avventuratevi, anzi perdetevi tra i vicoli alla scoperta della città, visitate Place Henri IV, una piccola piazzetta circondata dalle tipiche maisons à pans de bois, le famose case a graticcio; l’Hôtel de Ville, il municipio, un edificio antico con un campanile a carillon; le Jardin des Remparts, le antiche fortificazioni realizzate nel passato per proteggere la città, all’interno delle antiche fortificazioni si trova le Château de l’Hermine, il castello che raccoglie ed espone diverse esposizioni artistiche. Vannes, in quanto città portuale, vanta un’antica tradizione marinara, la zona del porto è infatti una delle più affascinanti e non dovete perdervi una passeggiata da quelle parti. Magari fermatevi a fare una sosta culinaria a base di moules avec frites (le cozze con patate fritte) e i kouign amann (dolce bretone a base di burro).
ROCHEFORT EN TERRE
Un borgo di gran carattere dal respiro tutto medievale adagiato su uno sperone roccioso in mezzo ai boschi, da cui domina la vallata di Guezou. Un villaggio tra i più belli di Bretagna, un altro borgo che pare uscito da una favola, sviluppatosi attorno a una fortezza del XI secolo. Molto suggestiva la sua piazza principale, Place du Puits, con il pozzo nel mezzo, cui vi affacciano antiche costruzioni in pietra. Spettacolare la miriade di petali colorati ad ogni angolo, senza dubbio una delle più belle tra le Petites cités de caractère (piccole città di interesse architettonico) della Bretagna. A Rochefort-en-Terre farete un viaggio a ritroso nel tempo, catapultati in un attimo in un’altra epoca. Ammirate il castello, i bastioni e le antiche dimore, ma anche le botteghe artigianali e le boutique dalle insegne caratteristiche che rendono la cittadina dinamica e vivace. Un piccolo gioiello dove tutto è curatissimo nel cuore del Morbihan, il momento migliore per una visita in tranquillità è la mattina. Da vedere: il castello del XII secolo che domina il villaggio e ospita un piccolo museo; L’église Notre Dame de la Tronchaye del XVI con torre del XII con all’interno una sculpture macabre in legno, davanti la chiesa un bel calvaire con tre livelli di sculture del XII secolo.  
JOSSELIN
La principale attrazione è il castello costruito tra il XIV e XV secolo, ma una tappa la merita anche la graziosa piazzetta circondata dalle caratteristiche e colorate case a graticcio.
PONTIVY
Importante centro sulle rive del fiume Blavet, nel 1805 Napoléon I fece costruire strade, palazzi, il tribunale, le caserme e addirittura u liceo e la ribattezzò Napoléonville. Merita una visita per il maestoso castello medievale appartenuto ai duchi di Rohan in epoca feudale e per le case a graticcio attorno a Place du Martray e in Rue du Pont e Rue du Fil, parte antica della cittadina, che contrastano con il rigore geometrico degli edifici napoleonici che hanno il punto forte in Place du Champ de Manoeuvre. La campagna circostante è costellata da piccole cappelle che meritano un’occhiata soprattutto al loro interno che hanno arredi magnifici, soffitti rivestiti e dipinti, in particolare quello della cappella Sainte-Noyale.
Bretagna: i luoghi imperdibili nel Morbihan La Bretagna è una regione straordinaria ricca di bellissimi paesaggi dalla forte identità. Circondata per buona parte dall'oceano vanta cittadine, villaggi e borghi dal fascino inestimabile.
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Golden Goose Superstar Donna Outlet Sistemi professionali efficaci
Rende un giorno significativo con il quale non dovremmo più contare il mondo aziendale, il mercato azionario o tutto il governo per aiutarti a essere lì per l'America del Nord quando noi due siamo seri a vivere e andare in pensione. Le notizie adatte, ognuno ha un po 'di internet, una risorsa che certamente ha avuto il passato. Di solito un internet dà a persone comuni come te e, di conseguenza, ho il potere di cercare di fare ricchezza, in modo simile a nulla che tutti abbiamo visto fino in fondo. Qualcuno è pronto sul mercato per trarne vantaggio? Qui spesso c'è qualcosa di fresco in giardino e un principiante che aiuta l'organizzazione di piccole imprese. Il 'Centro di avvio' elenca una nuova responsabilità chiave che sarà in grado di accedere per avviare un'impresa. A volte, anche se tutto è un qualche tipo di auto-promotore, resta ancora una grande informazione. # # # # Seguì in particolare questa affermazione in cui Stern fu notato sradicando ciò che era visto come una droga nel comodino prima che arrivassero i funzionari delle forze dell'ordine sul sito della morte di Daniel? Le dichiarazioni hanno mostrato che provenivano da almeno venti testimoni, indubbiamente il personale ospedaliero, affermando che molte persone hanno tutte sperimentato il 'rossore' che credeva essere controllato da Metodio, giù nel bagno. Ex migliori amici e persone care di {Anna | Ould Nicole area che Strict l'ha isolata durante di loro e dopo che la giovane non può contattare considerevolmente le persone senza il permesso e la presenza effettivi nel corso di quel contatto, se data . Ciò si aspetterebbe di essere molto più segno che indica il suo obiettivo di sopprimerla e quindi un altro segno generale nei confronti di un appassionato. Il Dalai Lama avrà detto: 'L'amante occidentale sosterrà la popolazione'. Ho l'impressione che sia autentico. Le donne generalmente cooperano, sono intuitive e noi amiamo condividere con gli altri. Tutti noi vediamo un particolare lotto associato alle donne che condividono con l'attuale meno fortunato, come le donne di sostegno che lanciano le imprese dotate di prestiti online 'micro'. Il prestito medio che la persona nel perfetto paese straniero ha bisogno all'inizio delle attuali attività che cambiano la vita per dare da mangiare alla propria famiglia è solo $ 27! Le donne intere Golden Goose Superstar Donna Outlet ttraverso i villaggi sviluppano altre durante il villaggio come aiutarvi a gestire i loro affari, il che significa che i problemi sono più lontani e quindi ingranditi. Questo è il mio obiettivo potrebbe essere quello di aiutare 10.000 donne a iniziare iniziative imprenditoriali includendo profitti dopo che l'Istituto di Tutti è legato alla Ricchezza delle donne. Situato nelle intenzioni dei quartieri più frequentati di Chicago, Goose Destination è un vero e proprio pulsante di produzione. Nel loro luogo di villeggiatura di Clybourn (1800 parte settentrionale di Clybourn in tutto il Lincoln Park), ogni domenica significa tutto il rilascio di una nuova Scarpe Golden Goose Outlet irra. Accompagnato da più rispetto al numero 50 rende (e 20 alla spina in qualsiasi momento), questo brewpub offre sempre un ottimo microbrew per quanto riguarda Golden Goose Online rovare. Dalle sneakers Pilsner del marchio Golden Goose per essere in grado di arricchire la Chocolate Bar Milk Stout, la birra alla spina varia vicino al tipo, alla forza e alla profondità dei sapori. Le sue etichette sono abbastanza speciali come la birra stessa, da Ale di Honker per te a Bourbon Ageing Extra Bad Goose. Pensaci in relazione ad esso come per un secondo. questo ragazzo conosce il tuo mercato principale che ricorda il passato nel tempo della mano reale, quest'uomo conosce tutti gli ins e come risultato out sul tuo bizz e qualsiasi cosa e tutto sulle tue premiate campagne pubblicitarie vincenti. Avresti bisogno di riprendere l'approccio estremamente via Internet se davvero miriamo a commettere denaro. Se o quando vuoi davvero fare molto online, devi in ​​realtà aiutare un approccio in cui con una sorta di basi trucco offline. Certo, il tuo sito può determinare una dozzina di corsi brillanti per portarti a mille, che si trovano nelle seconde 24 ore, ma per lo scopo della maggior parte del perché non è sempre stato previsto che si rivelasse. La maggior parte delle donne lasciano molte entrate e non fanno mai ritorno nei propri investimenti.
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turismoitaliait · 6 years
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• • 📍un canale a Venezia • • 🗺 Venezia (Veneto) • • 📷 @davidpinto_ • • 🇮🇹 La laguna veneziana si forma nell'800 a.C. circa da un precedente ambiente fluvio-palustre e si suppone che qui vi fossero insediamenti umani sin dall'epoca preistorica vista la ricchezza di risorse che favorivano caccia e pesca. In età pre-romana, vale a dire nel periodo paleoveneto, la civiltà era ben radicata nella zona con popolazioni dedite alla pesca, alla produzione del sale, ai trasporti marittimi e alle altre attività mercantili connesse. Snodo di intensi traffici commerciali che collegavano l'Adriatico con il centro e nord Europa, in questo periodo vengono a svilupparsi alcuni insediamenti, tra i quali spicca, ormai con una fisionomia protourbana, il centro di Altino. La venuta dei Romani non fa che rafforzare questa situazione. Il sistema dei porti viene potenziato (a questo periodo risale Chioggia), mentre l'entroterra viene bonificato e centuriato, cosa peraltro ancora visibile nell'attuale disposizione di strade e fossi. La laguna divenne forse luogo di villeggiatura per la nobiltà, come testimoniano alcuni ritrovamenti. . 🇬🇧 The whole pensolon (municipality) is divided into 6 boroughs. One of these (the historic city) is divided into six areas called sestieri: Cannaregio, San Polo, Dorsoduro (including the isla Giudecca and Sacca Fisola), Santa Croce, San Marco (including San Giorgio Maggiore) and Castello (including San Pietro di Castello and Sant'Elena). Each sestiere was administered by a procurator and his staff. Now, each sestiere is a statistical and historical area without any degree of autonomy. The six fingers or phalanges of the ferro on the bow of a gondola represent the six sestieri. . Www.Turismoitalia.it il portale turistico Italiano. #tourism #turismo #italy #italia @turismoitalia #turismoitalia #mytravelgram #city #turistipercaso #ilikeitaly #visititaly #igitaly #italygram #ig_italy #italyporn #viaggio #viaggi #igersvenezia #igersvenice #igersveneto #instavenice #instavenezia #gondola #canale #gondoliere https://ift.tt/1jalqWZ . . ⭐️⭐️⭐️😁 commenta taggando i tuoi amici che dovrebbero visitare questa località 😁⭐️⭐️⭐️
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📍 Sapa - Vietnam 2016 🇻🇳 --------------------------------------- 🇮🇹 Torniamo in Vietnam ed esattamente a Sapa, cittadina turistica situata nel nord-ovest a circa 1500 metri di altitudine. I francesi la utilizzavano come stazione di villeggiatura montana visto il clima molto fresco di cui gode. La principale attrazione turistica della zone è il trekking per ammirare gli splendidi scorci panoramici, ma anche per conoscere meglio le diverse tribù di montagna che vivono in queste zone. Nella stessa Sapa si possono incontrare diverse etnie Hmong, che indossano i loro abiti tradizionali e vendono i loro prodotti artigianali al mercato e per le strade di Sapa. Soprattutto il Sabato (giorno del mercato) i membri delle tribù che abitano i villaggi circostanti si recano qui per vendere oggetti e gli abiti tradizionali. • 👉 Quale sport amate praticare quando siete in viaggio? 👇👇👇 --------------------------------------- 🇬🇧 Back in Vietnam and exactly in Sapa, a tourist town located in the northwest at about 1500 meters above sea level. The French used it as a mountain resort because of the very cool climate it enjoys. The main tourist attraction of the area is trekking to admire the beautiful views, but also to learn more about the different mountain tribes living in these areas. In the same Sapa you can meet different Hmong ethnic groups, who wear their traditional clothes and sell their handicrafts to the market and the streets of Sapa. Especially on Saturday (market day) the members of the tribes who live in the surrounding villages come here to sell traditional items and clothes. • 👉 Which sport do you love practicing when you travel? 👇👇👇 --------------------------------------- #traveller #travelling #travels #gaytraveler #traveler #traveltheworld #gaytravelblog #gaypride #gayman #travelphoto #travelbug #sapavietnam #throwback #latergram #Vietnam #Sapa #indigodyeing #naturallydyed #handdyed #catcatvillage #shibori #oureyesoftheworld #gapyearhoneymoon #onedayinmylife #amazingvietnam #viewpoint #fansipan #vietnamtravel2018 #blackhammong #sapa — view on Instagram https://ift.tt/2KKlwZd
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cento40battute · 7 years
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Love in Portopiccolo… per chi nei sogni crede ancora
Portopiccolo è un meraviglioso borgo sul mare nel Golfo di Trieste, meta perfetta per qualunque periodo dell’anno. Durante la settimana di San Valentino però, dal 14 al 18 febbraio, questo incantevole luogo di villeggiatura si tinge di rosso, il colore della passione.
Pernottando presso l’Hotel Falisia, potrete gustare un’ottima cena al ristorante Maxi’s sul mare e vi sarà offerto un goloso dono speciale: il LOVECAKE.
Il Falisia ricorda le eleganti atmosfere delle navi da crociera degli anni ’60, in segno di tributo alle tradizioni marinare triestine: le camere, arredate con gusto, possiedono un design caratterizzato da elementi in metallo brunito, uniti a pietra locale e marmi.
Soggiornerete in una camera Classic con annessa un’esclusiva colazione a buffet, un cesto di benvenuto con Bollicine e Lovecake, ingresso libero alla Spa Falisia e alla fitness area, cena con menù ILOVEU, wi-fi e parcheggio custodito.
(A partire da 312.00 € in doppia) Per prenotazioni: +39 040 997 4444  [email protected]
ILOVEU MENU: per gli innamorati buongustai
Al ristorante Maxi’s di Portopiccolo potrete provare il seducente menù ILOVEU realizzato dallo chef d’eccezione Federico Sestan. Il menù è molto vario: dal pesce alla carne, fino ai piatti vegetariani, oltre all’ottima carta dei vini. La location presenta grandi vetrate sul mare, dalle quali è possibile abbandonarsi a una vista meravigliosa e rilassarsi lasciando alle spalle la routine quotidiana.
Per chi vuole festeggiare con una cena romantica vista mare al Ristorante Maxi’s di Portopiccolo.
Per prenotare [email protected] (59.00 € a persona bevande escluse)
Il menu ILOVEU
Seducente Scampone su focosa crema di dragoncello
Teneri Gamberoni rossi al naturale, con cuore di puntarelle su flirt di frutto della passione
Abbracci di Tagliolini con gocce di limone e  finocchietto e “baci” di triglie di scoglio su carezze emulsione di ostrica
Delicato Trancio di branzino, con tripudio di mirepoix di verdure, e sfrenatezza di zabaglione allo champagne
– Lovecake – Sensuale mousse al lampone, con cuore morbido di cioccolato bianco,
 profumato alla fava di Tonka.
Flut di Prosecco
Se l’antipasto è amore, il dessert cosa sarà mai?
Se i dolci sono la vostra passione, allora resterete piacevolmente sorpresi dalla proposta del Maître Pâtissier di Portopiccolo Luca Gallon, che a San Valentino vi proporrà una squisita mousse di lampone con cuore di cioccolato bianco e profumato alla fava di Tonka.
Ecco come lo chef ci descrive il piatto: “L’amore è la fusione di due anime, come LOVECAKE, una combinazione decisa, consistente eppure morbida. Ho realizzato un abbinamento di sapori mediterranei e fruttati come il lampone che si fonde con un cuore morbido di cioccolato bianco inebriato da accenti di Fava di Tonka, una sorta di mandorla bianca che viene del Sudamerica e che seduce con il gusto e l’aroma meno dolce della vaniglia e molto più complesso e fragrante”. 
Mini Mousse a partire da 6.00  € – Ordinazioni: [email protected]
Renata De Sandro
@sistianaportopiccolo
www.portopiccolosistiana.it
A San Valentino fuga romantica a Portopiccolo Love in Portopiccolo… per chi nei sogni crede ancora Portopiccolo è un meraviglioso borgo sul mare nel Golfo di Trieste, meta perfetta per qualunque periodo dell’anno.
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pantaleonigiorgio · 7 years
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Il Barco Ducale di Casteldurante Urbania
flickr
Il Barco Ducale di Casteldurante Urbania da VALERIANI ARMANDO Tramite Flickr: A 1 Km da Urbania, in direzione Sant'Angelo in Vado, si incontra il "Barco", luogo di caccia dei duchi di Urbino, che domina un'ampia area naturale di grande fascino con alberi e prati. Il Barco di Casteldurante fu sede di villeggiatura per celebri umanisti e poeti del Rinascimento, tra i quali anche TorquatoTasso. Il sito è collegato al Palazzo Ducale da un miglio di fiume che cavalieri e dame risalivano in barca. Verso la metà del '700, diventato convento, venne modificato internamente con l'inserzione della chiesa di San Giovanni Battista, su progetto di derivazione vanvitelliana.
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freedomtripitaly · 4 years
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Posta al centro della meravigliosa costa ligure, un sublime equilibrio tra natura mediterranea e caparbia civiltà, la città di Genova ha proprio tutto ciò che occorre per rendere una vacanza estiva unica, indimenticabile e soprattutto completa. Chiunque visiti Genova, con la sua aria di porto, di traffici e di persone, di palazzi meravigliosi e di cultura impressa sulle pietre, sa che in questa città non è l’asfalto a farla da padrone, ma sono prima di tutto le persone e il mare. A Genova il mare però non è solo porto, è anche cultura, richiamo ancestrale e, ovviamente, spiagge. Strano a dirsi, ma non si può partire per Genova senza portare con sé neanche un costume da bagno. Ecco le spiagge comprese entro l’area metropolitana di Genova, alcune delle quali raggiungibili molto facilmente con i mezzi pubblici cittadini, partendo persino dalla stazione dei treni. Il mare in città, ma per davvero. Le spiagge di Genova Ponente: da Pegli a Vesima L’architettura a scacchiera dei carruggi sfocia nella lunga insenatura, racchiusa su se stessa del porto. Con il mare di fronte, sulla sinistra si erge la lanterna di Genova, simbolo cittadino. Oltre l’antico profilo della lanterna si sviluppa il porto industriale di fronte al quartiere di Sampierdarena, l’aeroporto e il porto di Sestri Ponente. Subito dopo si sviluppa il piccolo litorale ghiaioso di Multedo e del borgo marinaro di Pegli, antica meta di villeggiatura delle ricche famiglie patrizie della città. Se ci si trova in zona, merita sicuramente una visita il museo Navale di Pegli, ospitato nelle sale della cinquecentesca villa Doria-Centurione. Il percorso museale permette di approfondire la storia della marineria ligure attraverso l’esposizione di dipinti e disegni che mostrano lo sviluppo del porto di Genova, immagini storiche di Pegli, antiche carte nautiche anche risalenti al XVI secolo, strumenti navali e modellini di navi di varie epoche, tra cui le tre caravelle che portarono Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America. All’interno di villa Durazzo-Pallavicini è ospitato invece il museo di Archeologia Ligure. Oltre Pra’ il litorale si allarga in corrispondenza di Voltri, tanto che l’arenile è chiamato comunemente Spiaggione. Superata infine la piccola località di Crevari, appollaiata alla spalle della Via Aurelia SS1 che si snoda lungo tutto il Ponente ligure, si incontra la piccola spiaggia attrezzata di Vesima, nota per i suoi ciottoli grigi e il colore cristallino delle sue acque, rese trasparenti dalle correnti. Le spiagge di Genova Ponente sono tutte comodamente raggiungibili in treno dalla stazione di Genova Principe. Le spiagge cittadine di Genova: da corso Italia a Boccadasse A breve distanza dal centro storico di Genova in direzione questa volta di Levante, superata l’area portuale della fiera di Genova, si possono raggiungere un gran numero di stabilimenti balneari cittadini, situati lungo la bella passeggiata pedonale che costeggia corso Italia, tra i quali Punta Vagno, San Nazaro, Capo Marina e l’ampio litorale ghiaioso che si apre di fronte al quartiere Albaro. Il lungomare di corso Italia termina in uno dei luoghi più suggestivi e rappresentativi di Genova e del suo profondo legame con il mare. Il borgo marinaro di Boccadasse, oggi come Pegli ormai inglobato nell’area metropolitana della città, si sviluppa intorno al suo antico porticciolo e alle piccole abitazioni color pastello addossate le une alle altre che fanno da cornice all’insenatura. Questa potente immagine è quella che da sempre contraddistingue i borghi della Liguria che si affacciano sul mare o, per meglio dire, che sul mare è come se si ‘lasciassero andare’, aprendosi ai venti e alle correnti, attendendo il ritorno delle barche. Tutto in questa piccola baia, compreso il tempo, sembra essersi fermato, e proprio per questo rappresenta ancora oggi uno degli angoli più belli e autentici della città di Genova. La baia si apre a ovest con la settecentesca chiesa di Sant’Antonio di Boccadasse e si chiude dall’altra parte dal frastagliato capo di Santa Chiara. Il promontorio è dominato dall’alto dal magnifico castello Türcke, costruito in stile nel 1903 dal celebre architetto e decoratore Luigi Coppedé, autore di molti altri edifici neoclassici sparsi per tutta l’area metropolitana di Genova. Dalla torre più alta del castello la vista spazia fino al promontorio di Portofino e oltre. Superato il piccolo stabilimento balneare ai piedi del capo di Santa Chiara, proseguendo in direzione levate si raggiungono le frequentate spiagge di Vernazzola e di Sturla, dove il sole non manca mai di stupire, nemmeno in inverno. Oltre la foce del torrente Sturla e del lussureggiante parco di villa Carrara, la cui vegetazione arriva a lambire il mare proprio di fronte allo scoglio dal quale partirono i Mille di Garibaldi, si sviluppano le spiagge di Genova Levante. Le spiagge di Genova Levante: Quarto, Quinto e Nervi Proprio al di sotto del parco di villa Carrara riemerge la ferrovia, che permette di raggiungere comodamente le spiagge di Genova Levante dalla stazione di Genova Principe. La prima che s’incontra è Priaruggia, a Quarto dei Mille, una delle più note e apprezzata di tutta l’area metropolitana della città. La costa qui è molto frastagliata e dietro il susseguirsi di piccoli promontori rocciosi si aprono altrettante calette ghiaiose, in gran parte attrezzate. Dopo la spiaggia che si apre ai piedi del parco di villa Quartara comincia il litorale di Quinto al Mare, anch’esso tra i più frequentati dai genovesi. Da non perdere la suggestiva caletta che si apre a fianco dei giardini di Quinto, piccola area verde situata proprio sopra il mare. Prima di arrivare a Nervi, si aprono inoltre due spiagge molto conosciute tra le calette cittadine di Genova: Murcarolo e Caprafico. L’ultima meraviglia che ci riserva il litorale genovese di Levante è il borgo marinaro di Nervi, che si snoda lungo la costa ligure a partire dal suo caratteristico porticciolo e la sua piccola spiaggia, davanti alla quale sfocia il torrente omonimo. L’alta scogliera entro la quale è riparato il porto è dominata dal profilo di un antico fortilizio, sotto al quale parte la suggestiva e romantica passeggiata Anita Garibaldi, che si snoda lungo la costa per circa 2 km, fino allo scalo marittimo di Capolungo, con l’omonima spiaggia di ciottoli e l’antica stazione ferroviaria di Sant’Ilario che De André cita nella celebre Bocca di Rosa. Oltre a scoprire le più belle spiagge di Nervi, per lo più ricavate dagli scogli che ne caratterizzano la costa, la passeggiata Anita Garibaldi permette di attraversare i parchi storici che circondano le antiche ville del borgo, come villa del marchese Gropallo (ideatore della passeggiata nel 1823), la dimora-museo di villa Luxoro o villa Grimaldi, entro cui oggi sono ospitati alcune tra le più importanti collezioni di arte moderna e contemporanea della città di Genova (la Wolfsoniana, la galleria d’arte Moderna, le raccolte Frugone e il sublime roseto Luigi Viacava). Merita una segnalazione anche la torre costiera di Gropallo, un tempo chiamata torre del Fieno in quanto questo era il materiale che si bruciava in cima alla torre per segnalare con il fumo i pericoli provenienti dal mare. https://ift.tt/2YrXyXf Le più belle spiagge di Genova e dintorni Posta al centro della meravigliosa costa ligure, un sublime equilibrio tra natura mediterranea e caparbia civiltà, la città di Genova ha proprio tutto ciò che occorre per rendere una vacanza estiva unica, indimenticabile e soprattutto completa. Chiunque visiti Genova, con la sua aria di porto, di traffici e di persone, di palazzi meravigliosi e di cultura impressa sulle pietre, sa che in questa città non è l’asfalto a farla da padrone, ma sono prima di tutto le persone e il mare. A Genova il mare però non è solo porto, è anche cultura, richiamo ancestrale e, ovviamente, spiagge. Strano a dirsi, ma non si può partire per Genova senza portare con sé neanche un costume da bagno. Ecco le spiagge comprese entro l’area metropolitana di Genova, alcune delle quali raggiungibili molto facilmente con i mezzi pubblici cittadini, partendo persino dalla stazione dei treni. Il mare in città, ma per davvero. Le spiagge di Genova Ponente: da Pegli a Vesima L’architettura a scacchiera dei carruggi sfocia nella lunga insenatura, racchiusa su se stessa del porto. Con il mare di fronte, sulla sinistra si erge la lanterna di Genova, simbolo cittadino. Oltre l’antico profilo della lanterna si sviluppa il porto industriale di fronte al quartiere di Sampierdarena, l’aeroporto e il porto di Sestri Ponente. Subito dopo si sviluppa il piccolo litorale ghiaioso di Multedo e del borgo marinaro di Pegli, antica meta di villeggiatura delle ricche famiglie patrizie della città. Se ci si trova in zona, merita sicuramente una visita il museo Navale di Pegli, ospitato nelle sale della cinquecentesca villa Doria-Centurione. Il percorso museale permette di approfondire la storia della marineria ligure attraverso l’esposizione di dipinti e disegni che mostrano lo sviluppo del porto di Genova, immagini storiche di Pegli, antiche carte nautiche anche risalenti al XVI secolo, strumenti navali e modellini di navi di varie epoche, tra cui le tre caravelle che portarono Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America. All’interno di villa Durazzo-Pallavicini è ospitato invece il museo di Archeologia Ligure. Oltre Pra’ il litorale si allarga in corrispondenza di Voltri, tanto che l’arenile è chiamato comunemente Spiaggione. Superata infine la piccola località di Crevari, appollaiata alla spalle della Via Aurelia SS1 che si snoda lungo tutto il Ponente ligure, si incontra la piccola spiaggia attrezzata di Vesima, nota per i suoi ciottoli grigi e il colore cristallino delle sue acque, rese trasparenti dalle correnti. Le spiagge di Genova Ponente sono tutte comodamente raggiungibili in treno dalla stazione di Genova Principe. Le spiagge cittadine di Genova: da corso Italia a Boccadasse A breve distanza dal centro storico di Genova in direzione questa volta di Levante, superata l’area portuale della fiera di Genova, si possono raggiungere un gran numero di stabilimenti balneari cittadini, situati lungo la bella passeggiata pedonale che costeggia corso Italia, tra i quali Punta Vagno, San Nazaro, Capo Marina e l’ampio litorale ghiaioso che si apre di fronte al quartiere Albaro. Il lungomare di corso Italia termina in uno dei luoghi più suggestivi e rappresentativi di Genova e del suo profondo legame con il mare. Il borgo marinaro di Boccadasse, oggi come Pegli ormai inglobato nell’area metropolitana della città, si sviluppa intorno al suo antico porticciolo e alle piccole abitazioni color pastello addossate le une alle altre che fanno da cornice all’insenatura. Questa potente immagine è quella che da sempre contraddistingue i borghi della Liguria che si affacciano sul mare o, per meglio dire, che sul mare è come se si ‘lasciassero andare’, aprendosi ai venti e alle correnti, attendendo il ritorno delle barche. Tutto in questa piccola baia, compreso il tempo, sembra essersi fermato, e proprio per questo rappresenta ancora oggi uno degli angoli più belli e autentici della città di Genova. La baia si apre a ovest con la settecentesca chiesa di Sant’Antonio di Boccadasse e si chiude dall’altra parte dal frastagliato capo di Santa Chiara. Il promontorio è dominato dall’alto dal magnifico castello Türcke, costruito in stile nel 1903 dal celebre architetto e decoratore Luigi Coppedé, autore di molti altri edifici neoclassici sparsi per tutta l’area metropolitana di Genova. Dalla torre più alta del castello la vista spazia fino al promontorio di Portofino e oltre. Superato il piccolo stabilimento balneare ai piedi del capo di Santa Chiara, proseguendo in direzione levate si raggiungono le frequentate spiagge di Vernazzola e di Sturla, dove il sole non manca mai di stupire, nemmeno in inverno. Oltre la foce del torrente Sturla e del lussureggiante parco di villa Carrara, la cui vegetazione arriva a lambire il mare proprio di fronte allo scoglio dal quale partirono i Mille di Garibaldi, si sviluppano le spiagge di Genova Levante. Le spiagge di Genova Levante: Quarto, Quinto e Nervi Proprio al di sotto del parco di villa Carrara riemerge la ferrovia, che permette di raggiungere comodamente le spiagge di Genova Levante dalla stazione di Genova Principe. La prima che s’incontra è Priaruggia, a Quarto dei Mille, una delle più note e apprezzata di tutta l’area metropolitana della città. La costa qui è molto frastagliata e dietro il susseguirsi di piccoli promontori rocciosi si aprono altrettante calette ghiaiose, in gran parte attrezzate. Dopo la spiaggia che si apre ai piedi del parco di villa Quartara comincia il litorale di Quinto al Mare, anch’esso tra i più frequentati dai genovesi. Da non perdere la suggestiva caletta che si apre a fianco dei giardini di Quinto, piccola area verde situata proprio sopra il mare. Prima di arrivare a Nervi, si aprono inoltre due spiagge molto conosciute tra le calette cittadine di Genova: Murcarolo e Caprafico. L’ultima meraviglia che ci riserva il litorale genovese di Levante è il borgo marinaro di Nervi, che si snoda lungo la costa ligure a partire dal suo caratteristico porticciolo e la sua piccola spiaggia, davanti alla quale sfocia il torrente omonimo. L’alta scogliera entro la quale è riparato il porto è dominata dal profilo di un antico fortilizio, sotto al quale parte la suggestiva e romantica passeggiata Anita Garibaldi, che si snoda lungo la costa per circa 2 km, fino allo scalo marittimo di Capolungo, con l’omonima spiaggia di ciottoli e l’antica stazione ferroviaria di Sant’Ilario che De André cita nella celebre Bocca di Rosa. Oltre a scoprire le più belle spiagge di Nervi, per lo più ricavate dagli scogli che ne caratterizzano la costa, la passeggiata Anita Garibaldi permette di attraversare i parchi storici che circondano le antiche ville del borgo, come villa del marchese Gropallo (ideatore della passeggiata nel 1823), la dimora-museo di villa Luxoro o villa Grimaldi, entro cui oggi sono ospitati alcune tra le più importanti collezioni di arte moderna e contemporanea della città di Genova (la Wolfsoniana, la galleria d’arte Moderna, le raccolte Frugone e il sublime roseto Luigi Viacava). Merita una segnalazione anche la torre costiera di Gropallo, un tempo chiamata torre del Fieno in quanto questo era il materiale che si bruciava in cima alla torre per segnalare con il fumo i pericoli provenienti dal mare. Genova è una città cosmopolita ed affascinante, ricca di spiagge nel circuito cittadino e all’esterno, da Levante a Ponente, tutte da scoprire.
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enricocassi · 7 years
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Govone è il luogo in cui oltre dieci anni fa è nato il Magico Paese di Natale.
Accoglierà il tradizionale Mercatino natalizio con oltre 90 espositori tra il piazzale e il parco del Castello, due grandi spettacoli dedicati alle famiglie e tanti altri eventi per vivere e condividere tutta la magia del Natale.
Un’atmosfera calda e luminosa caratterizza ogni evento: dal tradizionale Mercatino con le casette di legno ai tanti spettacoli e momenti di animazione, fino agli spazi e alle iniziative dedicate ai sapori e alle eccellenze gastronomiche del territorio.
La Casa di Babbo Natale
Spettacolo coinvolgente ed itinerante che si snoda negli ambienti della casa di Babbo Natale non ancora esplorati…
L’ Officina Reale dei giocattoli di Natale, la Stanza dei Lunghi Viaggi di Babbo Natale e la Corte della Casa da dove partono da sempre la slitta e le renne per la consegna dei regali e luogo di grande festa annuale per gli elfi.
Il tema è la riscoperta dei giocattoli storici e la narrazione del sentimento che ci lega tutti a riscoprire gli antichi balocchi ed i gusti della memoria.
Una piacevole passeggiata nelle aree della dimora del più amato rappresentate delle Feste… una Casa di babbo Natale tutta da scoprire!
La Cucina di Mamma Natale
In questa nuova area della Casa di Babbo Natale, che trova la sua dimora nella Serra del Castello, incontriamo alcuni personaggi già noti al nostro pubblico, la paziente e amorevole Mamma Natale, il cuoco della corte elfica, Saucisson e i suoi aiutanti.
Uno spettacolo nuovo, coinvolgente e interattivo, ma nello stesso tempo educativo, che conduce i piccoli spettatori nel racconto delle varie tipologie di pane, dei suoi sapori e profumi… Un’occasione per imparare e stupirsi delle semplici cose…
Il Mercatino di Natale
Il mercatino del Magico Paese di Natale si colloca in una posizione di tutto rispetto tra quelli proposti durante le festività natalizie italiane.
Oltre 80 espositori provenienti da varie regioni, prevalentemente artigiani e produttori, che propongono un’ampia gamma di prodotti curati e realizzati con passione.
Ampiamente rinnovato in questa edizione sceglie la via dell’artigianato 100%.
Maggiore attenzione alla cura, alla produzione dei prodotti, alla passione dell’artigiano che si trasmette in ciò che realizza…
Visita al Castello
Il castello di Govone è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, è famoso per i suoi ambienti interni ed il giardino settecentesco.
Il castello era fortezza in epoca medievale, fu ricostruito nelle attuali forme barocche dai conti Solaro.
Acquistato dai Savoia verso la fine del ‘700, fu scelta da Carlo Felice come villeggiatura estiva.
Pranzo alla Locanda
La Locanda del Magico Paese di Natale offre piatti della tradizione, preparati con gli ingredienti più genuini: una soluzione ideale per trasformare il pranzo in un’esperienza speciale da condividere con gli amici e con tutta la famiglia!
Vasta è la possibilità di scelta tra i piatti presenti in menù, con pietanze della tradizione e la possibilità di prenotazione dei tavoli in anticipo.
Saranno presenti in lista anche menù per bimbi, menù per celiaci e menù vegetariani.
Il Laboratorio del Legno
Da quest’anno esisterà un luogo che chiameremo La Bottega dei Balocchi.
Un percorso didattico con giochi in legno nato dal progetto Laboratorio Quota Verde di Renato Priolo, inventore e gestore dei parchi tematici con giochi in legno che hanno al centro della loro ambizione l’ educazione al Territorio, attraverso la formazione dei bimbi che sono i nuovi abitanti dei nostri territori che daranno ancora più valore alla loro terra.
Mini Parco Avventura
L’antico gioco all’aria aperta
Nel parco del Castello verranno installati alcuni ponti sospesi in corda, ancorati alle piante per il cosiddetto tarzaning, un’ attività ludico-sportiva di grande attrazione sia per i bambini che per gli adulti.
Nella stessa area si effettueranno inoltre prove di tiro con l’arco ed altri giochi di equilibrio (slackline, trampoli ecc.).
Tutte le attività saranno assistite dagli istruttori dell’associazione Exploravita.
Enoteca
Non può mancare l’Enoteca di Natale uno spazio tutto dedicato al vino e a prodotti speciali non venduti nelle casette di legno, qui si trovano centinaia di vini selezionati con sommelier e produttori che fanno piccole degustazioni gratuite.
L’Enoteca è posizionata a fianco dell’entrata del Castello di Govone in un grande chalet tipico in legno dove poter anche sostare per apprezzare meglio un ottimo bicchiere di vino.
Uno dei grandi protagonisti del territorio, il vino, viene ospitato comodamente nella corte del Castello affinché tutti possano gustarsi un racconto o una degustazione durante la manifestazione.
Street Food
Tra il Viale ed il Castello si potranno trovare Chalet di Street Food selezionati che utilizzano ingredienti locali e materie prime premiate.
Troveremo cibi di strada che raccontano la storia di questo territorio, come la farina di ceci per la farinata Tantì, gli hamburger di allevatori di razza Piemontese, i plin e i tajarin di Cucina delle Langhe con sughi fatti al momento tipici e profumatissimi, offerte vegetariane e tantissimi i dolci tipici che si potranno trovare nelle Casette.
Inoltre potremo gustare la ricetta tradizionale storica della cioccolata calda di Baratti&Milano, la piccola pasticceria sabauda e molto altro ancora.
Mostra Dipinti e Ricordi
Pastelli, chine, acrilici e vecchi oggetti
Un percorso fra la pittura naturalistica e la pittura country.
Parte della mostra presenterà opere naturalistiche, arte che negli ultimi anni l’artista Gioia Ferri ha approfondito e studiato fino ad ottenere riconoscimenti in concorsi di livello nazionale, fra questi ultimi Illustrare la natura al museo di paleontologia di Napoli, e al premio nazionale di disegno naturalistico Disegna la natura, organizzato dalla rivista OASIS, come opera premiata e pubblicata su catalogo.
Si affiancano a queste opere dipinti in stile country, tecnica conosciuta e raffinata seguendo corsi e seminari tenuti da artiste americane e canadesi e trasportando questi dipinti oltre che su tavole di legno inserite in vecchie cornici, anche su oggetti e mobili trovati nei mercatini d’antiquariato che ben si adattano ai soggetti dipinti.
Un pop-up di Natale nel Mondo
Lungo il Viale e per il Paese di Govone potrete scoprire 4 spettacoli di Teatro Pop Up rappresentati dal Collettivo Scirò.
Sono spettacoli di durata di pochi minuti, che vi racconteranno le favole tratte dalle tradizioni orali e vi narreranno le storie come viene visto e vissuto il Natale nel Mondo, musica e teatro saranno presenti tra le vie di Govone con attori e musicisti live che trasmetteranno, come veri cantastorie, le tradizioni orali delle favole di Natale.
Avremo 4 piccole scenografie firmate da un conosciutissimo artista, Beppe Pepe, che stanno posizionate in paese con orari e dettagli degli spettacoli, nei punti prescelti che saranno indicati sulla mappa dell’evento.
Gli spettacoli sono a cura di Daniela Febino, cantastorie e sapiente conoscitrice di storie della tradizione popolare locale, nazionale ed europea.
Il Carosello
Anche quest’anno verrà allestita la  Piazza Baratti&Milano (Piazza Vittorio Emanuele II), un modo per poter ricordare lo storico riconoscimento di Vittorio Emanuele II alla Baratti&Milano concedendole l’utilizzo dei due stemmi: Principi e casa Savoia.
Una piazza che prenderà vita grazie alla giostra a carosello, una giostra dal sapore d’altri tempi, il tutto decorato dagli addobbi, i colori e le luci del Magico Paese di Natale.
Presepe Meccanico
La magia del presepe prende vita!
Artigiani, pastori, pescatori, animali e contadini, animati da un complesso sistema meccanico rappresentano scene di vita comune e antichi mestieri.
La realizzazione è a cura dell’associazione la Collina degli Elfi.
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freedomtripitaly · 5 years
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Il borgo di Diano Marina è una pittoresca destinazione affacciata sulle coste della Liguria, in provincia di Imperia. È situata sulla costa della Riviera di Ponente, nell’omonimo golfo delimitato a est dal Capo Cervo ed a ovest dal Capo Berta. Il Golfo Dianese è una vera perla naturale della regione Liguria e Diano Marina spicca tra i paesi costieri per il suggestivo mescolarsi del turchese del suo mare e dell’oro del suo splendido litorale: le onde del Mar Ligure si infrangono sulla spiaggia dianese mentre le abitazioni del borgo si nascondono nella macchia mediterranea, tra coltivazioni di basilico, pomodori, fiori e olive. È proprio agli ulivi che è legata la tradizione turistica di Diano Marina, poiché a fine Ottocento il paese divenne un importante centro di commercio dell’olio nell’area costiera del Golfo Dianese. La rilassata cittadina mutò poi nel corso dei secoli il suo aspetto e la sua personalità fino a essere oggi un luogo di villeggiatura incredibilmente apprezzato. Un clima mite tutto l’anno e la brezza costante che bacia Diano Marina anche nelle estati più calde rende il borgo una destinazione ideale in ogni stagione, perfetto sia per famiglie in vacanza che per chi vuole unire visite culturali alla pratica di sport all’aria aperta come trekking, mountain biking o immersioni. Cosa vedere a Diano Marina Tra acque cristalline ed un entroterra dalle mille sorprese, il centro storico di Diano Marina racchiude numerosi luoghi di interesse da esplorare, nonché molti negozi, botteghe artigianali, ristoranti e strutture ricettive dove soggiornare. Tra le attrazioni di Diano Marina una delle più interessanti è certamente il Palazzo della Cultura, che sorge proprio al centro di una piccola area verde ed ospita tutto l’anno mostre, convegni, concerti ed incontri culturali. Il Palazzo dispone anche di una Biblioteca e di un Museo Civico, il MARM, custode di esposizioni dedicate all’archeologia ed alla storia rinascimentale davvero di valore. Tra le strutture militari di Diano Marina che meritano una visita ci sono il Forte Sant’Elmo, un forte a picco sul mare di Capo Berta ed immerso in un parco di pitosfori, nato con funzioni difensive e diventato poi abitazione privata, e la Torre dell’Alpicella, posta a 267 m s.l.m. nel punto più alto di Capo Berta, una fortificazione circolare databile tra XIV ed il XV secolo. Ulteriore testimonianza del valore strategico-difensivo della zona è il cannone di Diano Marina: risalente al XVI secolo e simbolo della città, fa parte di un complesso sistema di bastioni, torri e villaggi murati che un tempo presidiavano l’arco ligure dagli attacchi nemici. Da non perdere nel centro di Diano Marina anche Villa Scarsella, antico convento domenicano convertito a residenza nobiliare ed oggi sede della scuola primaria, e la Fontana dei Delfini, che si trova sul lungomare proprio di fronte al Molo delle Tartarughe. Tra le architetture religiose invece spiccano tra le altre la Chiesa di Sant’Antonio Abate con l’adiacente Oratorio della Santissima Annunziata, la cui struttura risale al medioevo ma è stata più volte rimaneggiata nei secoli e la Chiesa di Sant’anna, realizzata dalla famiglia Casalmiglia nel XVII secolo come cappella gentilizia. Interessante nei dintorni di Diano Marina anche la Chiesa dei Santi Nazario e Celso, edificio ora sconsacrato situato nella zona archeologica di Prato Fiorito nella quale sono stati rinvenuti i resti dell’antica Lucus Bormani, insediamento romano del I sec. a.C. La spiaggia di Diano Marina È ovviamente la spiaggia del borgo di Diano la protagonista assoluta della bella stagione ligure, lunga più di 3 chilometri e costituita da granelli di sabbia dall’incantevole tinta dorata. I bassi fondali ed gli affascinanti paesaggi naturali che contornano il litorale rendono Diano Marina location ideale per tuffi nel blu e rilassanti giornate sotto il sole. Sono presenti qui numerose strutture dove è possibile noleggiare windsurf o attrezzature per il diving e godere dei flutti del Mar Ligure e del suo universo sottomarino. Le acque calde della costa sono divine anche per lunghe sessioni di nuoto o magari per un corso di vela. Diano Marina si rivela meta dalle infinite opportunità anche per chi sceglie la Liguria per i suoi sentieri escursionistici: dal borgo si dipartono infatti molti percorsi praticabili a piedi o in sella alla propria bicicletta, e che portano alla scoperta dell’entroterra e dei dintorni. Ad esempio le frazioni di Diano Calderina, Diano Gorleri, Diano Serreta e Borgo Muratori, immersi nel verde degli uliveti o i non lontani comuni di Diano Aretino e Diano Castello arrampicati lungo le colline retrostanti il paese. Eventi a Diano Marina È ideale trovarsi nei pressi di Diano Marina durante un evento davvero suggestivo, ovvero l’Infiorata del Corpus Domini. Sessanta giorni dopo la Pasqua, in occasione della festività religiosa del Corpus Domini, il paese di Diano Marina viene invasa da milioni di petali di fiori, che artisti originali compongono in opere d’arte a tema religioso davvero uniche nel loro genere. Su questo tappeto floreale viene celebrato l’evento spirituale, con la processione del Santissimo Sacramento e la manifestazione è veramente indimenticabile. Imperdibile è anche il Carnevale Dianese, a febbraio, davvero colorato ed incredibilmente animato, mentre ogni prima domenica del mese tra le vie del paese è in scena un interessante mercatino dell’antiquariato. Cosa mangiare a Diano Marina La Liguria sa decisamente prendere i suoi visitatori anche per la gola e durante un soggiorno a Diano Marina sono molte le specialità locali da poter gustare. Ad esempio, la focaccia salata, i testaroli al pesto o i fagioli, cucinati in molte squisite ricette. Diano Marina è la città dell’olio ed è vietato non degustarne le delicate proprietà organolettiche quando si passa da queste coste, così come imperdibili sono i vini DOC, magnificamente coltivati dalla terra e dal sole della Liguria, come il Vermentino della Riviera Ligure di Ponente DOC o il Pigato. https://ift.tt/3b5K35d Cosa vedere nel bellissimo borgo di Diano Marina Il borgo di Diano Marina è una pittoresca destinazione affacciata sulle coste della Liguria, in provincia di Imperia. È situata sulla costa della Riviera di Ponente, nell’omonimo golfo delimitato a est dal Capo Cervo ed a ovest dal Capo Berta. Il Golfo Dianese è una vera perla naturale della regione Liguria e Diano Marina spicca tra i paesi costieri per il suggestivo mescolarsi del turchese del suo mare e dell’oro del suo splendido litorale: le onde del Mar Ligure si infrangono sulla spiaggia dianese mentre le abitazioni del borgo si nascondono nella macchia mediterranea, tra coltivazioni di basilico, pomodori, fiori e olive. È proprio agli ulivi che è legata la tradizione turistica di Diano Marina, poiché a fine Ottocento il paese divenne un importante centro di commercio dell’olio nell’area costiera del Golfo Dianese. La rilassata cittadina mutò poi nel corso dei secoli il suo aspetto e la sua personalità fino a essere oggi un luogo di villeggiatura incredibilmente apprezzato. Un clima mite tutto l’anno e la brezza costante che bacia Diano Marina anche nelle estati più calde rende il borgo una destinazione ideale in ogni stagione, perfetto sia per famiglie in vacanza che per chi vuole unire visite culturali alla pratica di sport all’aria aperta come trekking, mountain biking o immersioni. Cosa vedere a Diano Marina Tra acque cristalline ed un entroterra dalle mille sorprese, il centro storico di Diano Marina racchiude numerosi luoghi di interesse da esplorare, nonché molti negozi, botteghe artigianali, ristoranti e strutture ricettive dove soggiornare. Tra le attrazioni di Diano Marina una delle più interessanti è certamente il Palazzo della Cultura, che sorge proprio al centro di una piccola area verde ed ospita tutto l’anno mostre, convegni, concerti ed incontri culturali. Il Palazzo dispone anche di una Biblioteca e di un Museo Civico, il MARM, custode di esposizioni dedicate all’archeologia ed alla storia rinascimentale davvero di valore. Tra le strutture militari di Diano Marina che meritano una visita ci sono il Forte Sant’Elmo, un forte a picco sul mare di Capo Berta ed immerso in un parco di pitosfori, nato con funzioni difensive e diventato poi abitazione privata, e la Torre dell’Alpicella, posta a 267 m s.l.m. nel punto più alto di Capo Berta, una fortificazione circolare databile tra XIV ed il XV secolo. Ulteriore testimonianza del valore strategico-difensivo della zona è il cannone di Diano Marina: risalente al XVI secolo e simbolo della città, fa parte di un complesso sistema di bastioni, torri e villaggi murati che un tempo presidiavano l’arco ligure dagli attacchi nemici. Da non perdere nel centro di Diano Marina anche Villa Scarsella, antico convento domenicano convertito a residenza nobiliare ed oggi sede della scuola primaria, e la Fontana dei Delfini, che si trova sul lungomare proprio di fronte al Molo delle Tartarughe. Tra le architetture religiose invece spiccano tra le altre la Chiesa di Sant’Antonio Abate con l’adiacente Oratorio della Santissima Annunziata, la cui struttura risale al medioevo ma è stata più volte rimaneggiata nei secoli e la Chiesa di Sant’anna, realizzata dalla famiglia Casalmiglia nel XVII secolo come cappella gentilizia. Interessante nei dintorni di Diano Marina anche la Chiesa dei Santi Nazario e Celso, edificio ora sconsacrato situato nella zona archeologica di Prato Fiorito nella quale sono stati rinvenuti i resti dell’antica Lucus Bormani, insediamento romano del I sec. a.C. La spiaggia di Diano Marina È ovviamente la spiaggia del borgo di Diano la protagonista assoluta della bella stagione ligure, lunga più di 3 chilometri e costituita da granelli di sabbia dall’incantevole tinta dorata. I bassi fondali ed gli affascinanti paesaggi naturali che contornano il litorale rendono Diano Marina location ideale per tuffi nel blu e rilassanti giornate sotto il sole. Sono presenti qui numerose strutture dove è possibile noleggiare windsurf o attrezzature per il diving e godere dei flutti del Mar Ligure e del suo universo sottomarino. Le acque calde della costa sono divine anche per lunghe sessioni di nuoto o magari per un corso di vela. Diano Marina si rivela meta dalle infinite opportunità anche per chi sceglie la Liguria per i suoi sentieri escursionistici: dal borgo si dipartono infatti molti percorsi praticabili a piedi o in sella alla propria bicicletta, e che portano alla scoperta dell’entroterra e dei dintorni. Ad esempio le frazioni di Diano Calderina, Diano Gorleri, Diano Serreta e Borgo Muratori, immersi nel verde degli uliveti o i non lontani comuni di Diano Aretino e Diano Castello arrampicati lungo le colline retrostanti il paese. Eventi a Diano Marina È ideale trovarsi nei pressi di Diano Marina durante un evento davvero suggestivo, ovvero l’Infiorata del Corpus Domini. Sessanta giorni dopo la Pasqua, in occasione della festività religiosa del Corpus Domini, il paese di Diano Marina viene invasa da milioni di petali di fiori, che artisti originali compongono in opere d’arte a tema religioso davvero uniche nel loro genere. Su questo tappeto floreale viene celebrato l’evento spirituale, con la processione del Santissimo Sacramento e la manifestazione è veramente indimenticabile. Imperdibile è anche il Carnevale Dianese, a febbraio, davvero colorato ed incredibilmente animato, mentre ogni prima domenica del mese tra le vie del paese è in scena un interessante mercatino dell’antiquariato. Cosa mangiare a Diano Marina La Liguria sa decisamente prendere i suoi visitatori anche per la gola e durante un soggiorno a Diano Marina sono molte le specialità locali da poter gustare. Ad esempio, la focaccia salata, i testaroli al pesto o i fagioli, cucinati in molte squisite ricette. Diano Marina è la città dell’olio ed è vietato non degustarne le delicate proprietà organolettiche quando si passa da queste coste, così come imperdibili sono i vini DOC, magnificamente coltivati dalla terra e dal sole della Liguria, come il Vermentino della Riviera Ligure di Ponente DOC o il Pigato. A Diano Marina, oltre alle belle spiagge, ci sono molti edifici religiosi e militari da visitare. Da non perdere anche le specialità gastronomiche.
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