#audentesfortunaiuvat

[truesymphony]

starter for @audentesfortunaiuvat

Castiel had been back for a few days.  he had been through worse than hell.  he was struggling.  Rachael had been trying everything in her power to connect with him.  All she wanted was to make him talk to her.  he had been so distant.  She wasn’t sure he cared at all any more.

It was incredibly frustrating.  After doing everything she could, he was back but he just wasn’t the same.  She sighed as he moved forward on the couch.  They had been in the bunker for a bit now and in three hours he had said nothing to her.  just stared at Dean.  “Castiel.”  She said nudging him.  “What’s wrong?”

[infelixxanima]

@audentesfortunaiuvat |Star Struck|

Sebastian honestly couldn’t help but stare. It’s his best friends brother, honestly how could he not? And it’s not like Dean would proceed to beat him up for it, honestly the guy knows he’s damn near been pining for Castiel for the better part of two years now. 

It was honestly kind of funny. 

His eyes watch, lids hooded, as he laughed with his sister, walking across the quad of the college. 

      “Hey Dean, there goes your future wife--” 

He gets a particularly hard shove from behind and he snorts in amusement. Honestly yeah, it’s funny. After all, he’s in love with the brother, but damn if Dean didn’t have to fall for Castiel’s sister. 

Sebastian should be questioning the arrival of Sam but only because he suddenly appeared smelling like cherry syrup and a lollipop dangling out the corner of his mouth.

       “That isn’t a carrot,” he muses idly, grin in place and Dean catches it too, eyes suddenly narrowing.

        “You’ve been with that harlot!” he accuses.

        “Ah, and said harlot has now joined our favorite harlots. Hmmn. Dean, you might be onto something.” 

His brothers begin to argue loudly but he tunes them out, settling against the shade tree, book in hand. After all, they were heading straight for them, and Sebastian honestly couldn’t look like he’d been stairing at them for 30 minutes straight, now could he?” 

[qiurichard]

Nel XVIII secolo Palermo annoverava come patroni quindici fra sante e santi principali e venti secondari, i primi verosimilmente identificabili con le raffigurazioni presenti ai varchi delle recinzioni esterne del Piano della Cattedrale. La cattedrale è uno spettacolo architettonico dato che vede un continuo aggiornamento nel della storia dall'epoca punica, romana, bizantina, ottomana, normanna, spagnola e in fine borbonica. #aroundtheworld #ilove #travel #life #photography with #samsung #note8 #promode #vacation #visiting #italia #sicilia #palermo #cattedraledipalermo #instatravel #trip #holiday #photooftheday #fun #instapassport #instatraveling #mytravelgram #travelgram #audentesfortunaiuvat #followme (presso Cattedrale di Palermo)

[notjustthegoodguys]

@audentesfortunaiuvat​ asked:  “If you’d sit still I could get a better look at it.” Cas set a hand on Dean’s ankle; trying to see the “gigantic” sliver he was claiming he got stuck in his heel. “Dean. There’s nothing here, are you sure you didn’t just scrape it on the doorframe?”

“It’s there!  I wouldn’t have your hands all over me if it wasn’t.  If you are blind I can ask Sam.”  It had really been a pain.  He was use to plenty of annoyances but this one was frustrating him.  he couldn’t even walk without feeling a sharp pain.

[crispyblondemoved]

@audentesfortunaiuvat​ asked:  “you carry a great sadness in your heart.” from the clone wars meme

      ❝ it comes with the territory of my only role in the universe is being used against a man that fell in love with me. that wanted to get out of his position in the world that was full of nothing but darkness and blood. i used to be happy, carefree, bubbly. i used to think that god gave a damn about humanity and what happened to them. that everything was part of a plan, death was his way of removing us from suffering. but nope. he lets innocent humans get tangled up in the darkness that comes out of hell without any intervention. ❞

[sherunsfastermoved]

@audentesfortunaiuvat​ asked:  🌨️ to be snowed in with leah

      she picked the location of her cabin to enjoy all of the seasons. while leah appreciated the rain more than most given that it was a constant at home, she did like the sunshine as well as the snow. having a nice mix of all of it seemed ideal. getting this much show, was rather rare, but not unheard of. luckily, she didn’t have anywhere to be and had stocked up on food pretty recently. “bet you haven’t been trapped in a house by snow before. what do you want to do first? movies and hot chocolate? card games? getting out there in the snow anyway?”

[thegoudenduivel]

　　　　　𝐋𝐈𝐋𝐈𝐓𝐇 𝐇𝐄𝐍𝐃𝐑𝐈𝐊𝐒 – 𝐏𝐇𝐎𝐁𝐎𝐒 　　　　　𝐛𝐫𝐨𝐨𝐤𝐥𝐲𝐧, 𝐧𝐲　//　𝐢𝐯. 𝐢𝐢𝐢. 𝐦𝐦𝐱𝐯𝐢𝐢𝐢

　　‶ Hanno… ʺ

　　‵ Lilith, stai bene? Puoi dirmi che diavolo sta succedendo? Chi era al telefono? ʹ

　　‶ Al... al telefono, sì. Era Jan. Hanno trovato mio padre. È morto. ʺ

　　‵ Jan, okay. E chi sarebbe di tanto importante, se è il primo che chiami con tanta urgenza ad una notizia del genere? Tuo padre è morto e già si sapeva. È su tutti i notiziari ed era inevitabile, Lilith, te l'ho detto tempo fa che non dovevi metterti in mezzo a qualcosa di così grande. Non per una testa di cazzo come lui, non per rovinarti la vita. E non hai voluto ascoltarmi o almeno coinvolgermi, non mi hai permesso di aiutarti ed ora parli al plurale al telefono con un uomo che non so chi è. Cosa significa? Credo di meritarmi una spiegazione a tutto questo, cristo. Parla. ʹ

　　‶ Non dovevo mettermi in mezzo? Ci sono sempre stata, è questo che non hai capito. La mia vita era rovinata sin dall’inizio. Dovevo redimermi anch’io, cosa credevi? Che andasse tutto bene, che ne uscissi illesa perché il nostro angolo di paradiso non andava toccato? C’è solo inferno dentro di me e lo sapevi. L’hai sempre saputo. E se ho avvertito un altro uomo con estrema urgenza è perché siamo gli unici due coinvolti ed ho bisogno di una soluzione prima che qualcuno venga a bussare a quella cazzo di porta. Era con me quella notte. Ti basta come spiegazione? ʺ

　　‵ Era con te, ma certo. Cos'altro non so di te, Lilith? Perché non si finisce mai di conoscere una persona, a quanto pare, ma tutto mi sarei aspettato ma non certo di sposare una– una cazzo di bugiarda. Quindi era vero. Non mi volevi con te, non volevi che ti seguissi, che ti proteggessi, che mi macchiassi anch'io di quei tuoi peccati perché c'era già qualcuno con cui li avresti condivisi. Ho passato delle giornate infernali lontano da te, senza poter far niente, con il pensiero fisso di te da sola contro qualcosa di troppo grande. Tu non sai come mi sono sentito, io– cazzo Lilith per quale fottuto motivo non mi hai detto la verità? E non dirmi che è stato per il mio bene, per tenermi al sicuro, perché adesso non mi basta più! Credevo fossimo affini, due dannati dentro che si tenevano la mano, sempre, anche nei momenti peggiori. E non mi hai mai parlato di lui, forse la persona più simile a te se gli hai lasciato guardare la vera Lilith. Dicevi che dovevi farlo da sola, che era una cosa tua, che dovevi risolvere una volta per tutte. Cazzate, solo cazzate. E chissà quante altre me ne hai dette. ʹ 　　‶ Se ti preoccupassi meno di quante stronzate vado raccontando saresti in grado di accorgerti che in realtà non ti ho mai mentito. Tu credi che per me sia facile, vero? Credi mi faccia piacere sentirmi così, una cazzo di manipolatrice che ha bisogno di trasgredire e fare cazzate per star bene. Accusi me di essere bugiarda da quale fottuto piedistallo, eh? Ho dovuto farlo, ho dovuto proteggerti per evitare che ti immischiassi in tutta questa merda, sì, ma da perfetto ingrato è molto più semplice preoccuparsi dell’unico dettaglio che in tutto questo è sfuggito alla tua mania di controllo. Ma certo, è ovvio, anche il minimo atto di benevolenza che ho compiuto deve essere preso in considerazione come egoistico perché il povero Enèas si è sentito messo da parte. Ho ucciso un uomo e l’unica cosa di cui ti preoccupi è il tuo culo coperto di menzogne, menzogne inesistenti. E critichi me pur avendo inseguito il tuo incubo praticamente tutta la vita. Sono io la bugiarda, sono io, io, io. Sempre io. Fanculo. ʺ

　　‵ Non provarci mai più. Hai capito? Mai più. ( ... ) Sai, Lilith? Non m'importa niente dei motivi per cui mi hai tenuto tutto nascosto. È evidente che sono affari tuoi, anzi vostri. Fa' pure le tue chiamate, fa' ciò che vuoi. Ma non venirmi a cercare, non venire, cazzo. ʹ

　　‶ È questa la fiducia che riponi in me, vero? È questa– merda, non ti fidi a tal punto. Hai paura, fiuti la presenza di un altro uomo ed hai paura. Ma io ed Jan non siamo ciò che pensi e non lo saremo mai, Enèas, mai. ( ... ) Va’ via. Finisci di ridurre in frantumi quella cazzo di porta e sparisci, cristo. ʺ

　　‵ Basta. Smettila di mettermi le mani addosso. Non lo capisci, Lilith? Non si tratta della mia cazzo di gelosia, né di fiducia, né di un altro uomo. Perché se davvero fosse questo il problema, già sarei impazzito per John o chiunque altro, avrei già perso il senno milioni di volte e – sì, lo so, ci sono sempre andato molto vicino – ma non è certo questo il punto. Ciò che mi fa paura è il motivo per cui mi hai tenuto tutto nascosto, il fottuto motivo per cui quella sera che sei andata via da me non mi hai voluto parlare di lui. E neanche le volte successive, le settimane, i mesi dopo. Mi hai sempre detto che ero io quello simile a te, che volevi la mia mano ogni volta che tutta la tua oscurità ti piombava addosso, eppure adesso sembra che l’unica presenza gradita sia quella dell’unica persona veramente uguale alla Lilith che cerchi di tenermi lontana. Componi il suo numero mentre io sono al tuo fianco, fottutamente invisibile, insignificante come chi non sa un cazzo di niente. Hai chiesto aiuto ad una persona di cui non mi hai mai parlato, chiaramente importante perché altrimenti non l’avresti portata con te. E sul serio mi dici che non devo avere paura? E ti ritieni nel giusto senza capire che non è stata altro che una grossa menzogna? Ti credevo sola, cristo– sola, terrorizzata e con tutto quel bisogno di me che dicevi di avere. Ricordati che sei tu che mi stai mandando via. Sei tu. ʹ

　　‶ Se fosse l’unica presenza gradita non avrei mai condiviso la mia vita con te. Avrò anche mentito quella notte, nei giorni a seguire, ma ciò non ti dà il diritto di parlarmi in quel modo. Mai. Quando capirai che per proteggerti farei qualsiasi cosa allora ti parlerò di lui. Quando sarai pronto ad ascoltare, ascoltare davvero, e fidarti della fottuta donna che hai scelto di sposare. Perché si tratta di questo, di fidarti di me oltre le parole ed il corpo, fino alle ossa. Fidarti della mia anima, di ciò che sono, di ciò che faccio. Fino ad allora non ho intenzione di vederti. Ti voglio fuori da casa mia, Enèas. ʺ

　　‵ Casa tua. Adesso è casa tua. ( ... ) Non sprecare fiato a spiegarmi niente. Sappi soltanto una cosa: è grazie alla fiducia che provo nei tuoi confronti, se ti ho chiesto di diventare mia moglie; non mi sono mai fidato di nessuno, neanche di me stesso. Ho messo tra le tue mani la mia misera vita, che probabilmente non vale un cazzo ma è sempre stata tua. E forse hai ragione, non ti so ascoltare come vorresti. Oppure, prova a pensarci, forse è un po’ tardi per ascoltare ciò che avresti dovuto spiegarmi mesi fa perché – porca puttana tutto ciò che sai dirmi è che sono un egoista di merda se non rimango calmo. Be’, scusami tanto se credevo ci dicessimo tutto. Perché a me non interessa un bel niente se pretendi di proteggermi, semplicemente nascondendomi l’esistenza di qualcosa. Vorrei tanto capire qual è il cazzo di senso a tutto questo, vorrei capire cosa ti è passato per la testa. Forse non sono io quello che ha veramente paura, prova a pensarci. Ma pensaci davvero, Lilith, perché tutto questo è assurdo e mi stai addirittura cacciando da casa nostra. Casa nostra, cazzo. Non tua. Nostra. Buonanotte. ʹ

[gmdice]

On all my 8oz candles, I write Game Master Dice’s motto, “AUDENTIS FORTUNA IUVAT,” meaning “Fortune favors the bold.” It would be more grammatically correct to spell it “AUDENTES,” but I’m quoting The Aeneid by Virgil, and he wrote it in the archaic spelling with a long “i.” #latin #audentisfortunaiuvat #audentesfortunaiuvat #virgil #aeneid #classical #candles #candleporn #curelightwounds #dnd #dnd5e #candlesofinstagram #candlemaking #homemadecandles #dingeonsanddragons #dungeonsanddragonsart #criticalrole #cleric #bard #druid (at South Jordan, Utah) https://www.instagram.com/p/CEaKGT0Bahf/?igshid=9k7gpn6hnlwt

[fuckmehoney]

Starter for @audentesfortunaiuvat ; college AU angst,

It was 6:20 when Sam walked into the pizza joint they always met at on Thursday’s at 5:45 right after they both got out of class. He was late, but it didn’t even seem like he cared with the way he got in line and didn’t bother waving or even making eye contact with Castiel. Truth be told he wasn’t even sure if Cas was there. He just wanted a quick bite and this place was always open and fast. It wasn’t that he’d forgotten... it was just that he was pretending to. He was told to wait after placing his order, and it was then when he allowed himself to sneak a glance at the table he normally sat with Castiel at.

[vitiatasxinficit]

Letting Go

@audentesfortunaiuvat

The room was dark and the way the shadows moved made Castiel’s stomach twist. It felt like he was standing on a boat rocking in the ocean. Or maybe he felt ill because his sister...for better or for worse...looked dead.

Sebastian had an arm around his waist to keep him up right, whispering affirmative words of “She’s not dead. She’s okay. She’ll be alright” but even Sebastian couldn’t deny it.

She didn’t look very alive to them right now. Aizawa stood over her body, her blue eyes boring into his. He’d managed to cancel her quirk but he expected...more. 

She wasn’t breathing. In fact she wasn’t there. He could see that himself. He could see that they were too late, there was nothing left. She was dead.

His hands balled into fists at the man on his knees, dragging her body into his lap, trying to convince her to come back. He wanted fight him, or did he want to fight himself. He was her friend. And he didn’t see how far she’d gone off the deep end.

He had vowed to show her to control her quirk. He’d done nothing of the sort. Not enough. 

Ciel’s guilt was crushing. So many thoughts. He should’ve said no. He should’ve paid more attention. For having such a goddamn childish crush on her, for hating he way she reserved her smiles for Aizawa and the jealousy that raged from that, he didn’t even bother to notice if she was alright. 

Her hair spilled like ink across his fingers, her blue eyes staring up at him vacant and empty. 

He turned to look at his brother. 

Castiel saw her face for the first time. 

The scream that echoed didn’t sound like a man who’d lost his only family from right under his nose. It sounded like an age old creature suffering from a heart break that centuries of time could never heal. 

      “Do something!” 

Castiel’s voice was hoarse as he screamed at the men. “Aizawa you cared for her do something! You assholes loved her and you are just sitting there! Bring. her. Back!!!” 

Aizawa’s head hung in shame, because he was right. Vittoria had only ever wanted the best for them, she’d only asked that he stop being afraid to fight. Being afraid of going too far because he was a damn pro hero. He was always supposed to go to far. 

He had to let go of what he had done to her. She had long since forgiven him for his actions, he simply hadn’t forgiven himself. 

Ciel can remember their last words. They were always arguing. Always spitting hateful words. He couldn’t stand her because of what she did to him. To his heart. He cared about his brother, always, that was it. It was his sole duty since he’d seen what had become of their parents. 

But she had made a spot for herself in his heart and he felt as if he was betraying Sebastian even just thinking about her. She took his PTSD from him. He didn’t ask, but she saw it and did it of her own free will but it was just as if he’d pushed it on her.

It was the straw that broke her back. And she never once said a thing.

The room was silent save for the sobs of Castiel, huddled over of his sister, begging to every God and Goddess in creation to bring her back. 

[qiurichard]

Cristo Velato Posto al centro della navata della Cappella Sansevero, il Cristo velato è una delle opere più note e suggestive al mondo. Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva già scolpito la Pudicizia. Tuttavia, Corradini morì nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo, oggi conservato al Museo di San Martino. #aroundtheworld #ilove #travel #cristovelato #life #photography with #samsungitalia #note8 #vacation #visiting #italia #campania #napoli #instatravel #trip #holiday #photooftheday #fun #instapassport #instatraveling #mytravelgram #travelgram #audentesfortunaiuvat #followme and #commentbelow (presso Cappella San Severo - Cristo Velato / Napoli Sotterranea)

[notjustthegoodguys]

@audentesfortunaiuvat​ asked:  “It’s not so bad you know, being homeless.” Cas shook out his sleeping bag on the floor of the gas stations back room and looked over at Dean. “Being human is still strange; peeing— that’s something I can’t get used to. When you gotta go you gotta go. It’s odd.”

Dean spent most of his life like this.  Not having anywhere.  Jumping around from place to place.  He never thought much of it.  He knew Cas could handle this.  which is why he trusted him to survive.  “Cas too much information.”  He didn’t want to hear about peeing.  it was weird.  Even for Castiel.

[kiitsuchan]

Pool time! Testing out this new swim suit! . . . . . . #twitterpated #tothebeach #youonlyliveonce #audentesfortunaiuvat #gingersofinstagram #gingerhair #ginger #redhead #redhair #galaxy #space #torrid #swimwear #swimsuit #vacation #casino #poolparty #pooltime #strappy #cagetop #moon #crescent #silvernecklace #purple #redlips #rouge (at The Inn at Rolling Hills)

[thegoudenduivel]

　　　　　𝐋𝐈𝐋𝐈𝐓𝐇 𝐇𝐄𝐍𝐃𝐑𝐈𝐊𝐒 – 𝐎𝐕𝐄𝐑𝐓𝐇𝐈𝐍𝐊𝐈𝐍𝐆 　　　　　𝑏𝑟𝑜𝑜𝑘𝑙𝑦𝑛, 𝑛𝑒𝑤 𝑦𝑜𝑟𝑘

　　　　　❪　𝐃𝐀𝐘 𝟑　❫　╱　𝐢𝐢. 𝐢𝐢𝐢. 𝐦𝐦𝐱𝐯𝐢𝐢𝐢 　　　　　↷　𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭𝐭𝐢𝐦𝐞

　　❛　Lo sai che se queste nottate continuano, non va bene?　❜ 　　❝　Al peggio collasso.　❞ 　　❛　E ti sembra poco?　❜ 　　❝　Tu ti preoccupi troppo, lo sai?　❞ 　　❛　Mi preoccupo perché vedo il tuo volto.　❜ 　　❝　Sto bene.　❞ 　　❛　Non stai bene. Mi dici cosa succede?　❜ 　　❝　Non lo so. Non so come spiegarlo.　❞ 　　❛　Provaci.　❜ 　　❝　Faccio solo degli incubi diversi dal solito.　❞ 　　❛　Che cosa sogni?　❜ 　　❝　Mio padre.　❞ 　　❛　Lilith è morto. Non può prenderti. Lo sai?　❜ 　　❝　Invece è sin troppo reale quando mi addormento.　❞ 　　❛　Ma non lo è. Devi cercare di stare tranquilla. È morto. 　　　　L'hai ucciso con le tue mani.　❜ 　　❝　Non avrei dovuto farlo. Forse è sopravvissuto, cadendo è 　　　　semplicemente finito in acqua e non ho leso parti vitali 　　　　sparando. Forse è andato in ospedale, si è fatto curare ed ora 　　　　se ne va in giro a tormentarmi. È per forza così, perché l’altra 　　　　notte era ai piedi del letto.　❞ 　　❛　Lo so che ti sembra impossibile, essertene liberata. Ma non è 　　　　immortale né invincibile, per quanto faccia schifo è pur sempre 　　　　un essere umano fatto di carne. So che il suo ricordo è vivo 　　　　e ti tormenta, ma se fosse stato davvero ai piedi del letto lo 　　　　avrei ammazzato di nuovo. Lo capisci che finché sei con 　　　　me sei al sicuro? Nessuno ti farà del male. Neanche lui.　❜ 　　❝　C’era sul serio, devi credermi. Sono pazza ma non del tutto. 　　　　Era reale.　❞ 　　❛　Lilith ti rendi conto di quello che dici? Non poteva essere in 　　　　casa nostra. Anche se fosse vivo, e non lo è, 　　　　non sarebbe potuto entrare.　❜ 　　❝　C’era invece. Non guardarmi anche tu così, era 　　　　stramaledettamente vivo. Stavo facendo un bagno un paio 　　　　di giorni fa, sono tornata prima di te dal lavoro. Devo essermi 　　　　addormentata. Lo sognavo che iniziava a toccarmi con quelle 　　　　sue mani del cazzo e poi a soffocarmi e quando mi sono 　　　　svegliata di soprassalto sentivo ancora la sua mano attorno 　　　　alla gola. Ho segni quasi ovunque, non.. insomma non penso 　　　　di immaginarli. Non è possibile...　❞ 　　❛　Che cazzo stai dicendo, Lilith, segni dove? Fammi vedere.　❜ 　　❝　Il punto non è questo. Il punto è che quando succede non 　　　　posso ribellarmi perché non riesco a muovermi. Tengo gli 　　　　occhi aperti e se provo a fare qualcosa, a muovere un arto 　　　　o a gridare per chiamarti, non ci riesco. Sono paralizzata e 　　　　quelle cazzo di pillole non funzionano perché è sempre peggio. 　　　　Ma ne ho bisogno. Io voglio solo dormire. Solo dormire.　❞ 　　❛　Il punto è questo, invece. Perché se non li hai immaginati, 　　　　voglio capire come te li sei fatti. ( ... ) Pillole? Hai preso 　　　　altra roba per ammazzarti?　❜ 　　❝　Ne ho bisogno. Devo prenderle.　❞ 　　❛　Lilith. Te le ha prescritte il medico?　❜ 　　❝　Tanto sono inutili, non serve nemmeno saperlo.　❞ 　　❛　Rispondi alla mia domanda.　❜ 　　❝　Cosa cambia?　❞ 　　❛　Non te le ha prescritte nessuno. Bene, le butto via.　❜ 　　❝　Non le butti, perché mi servono.　❞ 　　❛　Non ti servono. Guarda in che condizioni sei. Sei anche 　　　　convinta che lui sia qui e che ti ha fatto del male, quando è 　　　　chiaro che questi segni sono opera tua. Sai che meglio di 　　　　me non potrebbe riconoscerli nessuno.　❜ 　　❝　Me lo ricorderei se me li fossi fatta da sola. Collins non me 　　　　le prescrive perché è fissato con quei giochetti per la mente 　　　　e niente farmaci, al massimo il minimo indispensabile, quando 　　　　con quelle si fa molto prima. Riesco a dormire per un paio 　　　　d’ore, forse anche di più se non fosse per quella dannata 　　　　sveglia che prima o poi frantumo sul pavimento. 　　　　Mi si mette nel cervello, cazzo.　❞ 　　❛　No che non te lo ricordi, se ti ammazzi con certa roba. 　　　　Lo capisci che il mix sbagliato può essere letale? E 　　　　coraggio, adesso dimmi che sarebbe anche meglio 　　　　morire. Che tanto sarei io quello che non potrebbe 　　　　vivere senza di te.　❜ 　　❝　Non ho detto questo.　❞ 　　❛　Dammi quelle pillole, Lilith. Non ti servono. Ti fanno 　　　　soltanto peggio.　❜ 　　❝　Mi servono, devo dormire. Mi servono.　❞ 　　❛　Lilith, no. Giuro che starò con te. Veglierò sul tuo sonno. 　　　　E sarai al sicuro. Ma dammi quelle pillole, amore.　❜ 　　❝　Per favore.. devi riposare, non devi stare sveglio 　　　　dietro di me. Non puoi.　❞ 　　❛　Invece posso e voglio. Non ti lascio uccidere te stessa 　　　　con le tue stesse mani.　❜ 　　❝　Non mi fanno nulla.　❞ 　　❛　Fanno anche troppo, da quel che mi hai detto. Ed io sono un 　　　　idiota perché fin'ora non avevo capito la gravità 　　　　della cosa. Scusami..　❜ 　　❝　Di cosa ti scusi? Non serve e lo sai.　❞ 　　❛　Allora non ribattere ed io sto sveglio. 　　　　Ma queste ora fanno il volo.　❜ 　　❝　Enèas, no.　❞ 　　❛　Nessuno te le ha date. Non puoi prendere questa roba a caso.　❜ 　　❝　Non è la prima volta che prendo ansiolitici. Ci ho fatto 　　　　l’abitudine ormai, non mi fanno nulla.　❞ 　　❛　Non ti fanno nulla e guarda come stai. Io non 　　　　lo so che roba hai preso.　❜ 　　❝　Stanotte ho dormito due ore.　❞ 　　❛　Ti preparo una tisana e andrà meglio.　❜ 　　❝　Non la voglio quella roba.　❞ 　　❛　Neanche questa. Ti tappi il naso se non ti piace. 　　　　Puoi farmi contento almeno stasera?　❜ 　　❝　Ho paura di dormire se non le prendo..　❞ 　　❛　Ci sono io, Lilith. Sono qui con te e nessuno può farti del male.　❜

[fuckmehoney]

@audentesfortunaiuvat

@lovemewarm

“Okay guys. Are we doing Black Friday this year?” Sam leans back in his chair. The three of them are sitting at the dinner table. It’s episode 15x20 except no vampire hunt plus Castiel. Also it’s thanksgiving.

[vitiatasxinficit]

To The Limit

@audentesfortunaiuvat

There’s something about the softness of her hands he didn’t expect. While Castiel had tended to his brother and his wounds, they had packed their things to leave. 

But she’d been watching him, in the night. Watched the way his body wasn’t up for the tasks from day to day. He wasn’t sleeping. The nightmares were winning. 

         “Stop over thinking,” she says curtly and when she reaches for his temples he flinches back. She doesn’t chase after him, just allows him to breath in and out. Rapidly. Looking to settle himself and his nerves. 

        “If you so much as invade my mind, I swear to you,” he opens one eye, awash with the mesmerizing blue green of his manipulative eye. “You’ll regret it.” 

He stares at her for a long moment, her tired eyes staring back. She’s got her hands out of her gloves. 

And it’s the first time he sees them since they met. 

The tips are black, as if she’d been dipping them in ink all her life or as if her fingers were decaying. She doesn’t flinch away or scowl or berate him as he’d expected. 

The battle truly took it’s toll on her. 

Sebastian’s good arm was wrapped around Castiel’s gently trembling shoulders. In the wake of war, it was surprisingly easy to admit he’d fallen for the man. Getting him to say it back was a tad bit difficult. Turns out all it took was a kiss, a true kiss, and vow to never leave his side, and Cas had given in. 

And now he watched his sister with growing unease. She was simply going to help Ciel right? He’d been suffering from the mental torment from the battle and Vittoria could take that away. 

But at what cost? 

Castiel had never known his sister to do these things and to pay a price for them...or was it that he simply hadn’t been looking? 

As if able to read the tension in his shoulders Sebastian leaned down, radiating an unnatural heat that made him settle if only a bit more. 

        “It’ll be fine,” he whispered, no need to worry. 

Ciel would later regret allowing Vittoria so close. 

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Months had gone by since then, the world slowly returning to normal. Teaching became the normal once more, and Castiel was grateful to be allowed tenure as an aid to Sebastian. A way to teach but stress free. To help students who are afraid of their quirks or seem to be swallowing in self hatred. 

He could help them see the beauty in themselves. 

And Sebastian could teach them to sharpen that beauty into a skill. 

Ciel had returned back to teaching telekinetic and mind oriented quirk classes. And Vittoria had returned to Psychology and what was called the “Art of Darkness” class. 

Months had passed by and things seemed to be overwhelming well.

And then Vittoria didn’t show up for class. 

And the black band Castiel wore around his finger shattered in the middle of class.

It was a moment of pure fear that struck him motionless. That ring was forged from Vittoria’s essence. A way to keep tabs on them. It gave off a steady thrum, a heart beat type rhythm if he focused on was oddly like a heart beat. It had only stilled once in their lives. That was the day their father died. He still doesn’t know what happened that night, between his sister and his father, but he remembers the fear.

It’s the same fear swallowing him now.

The ring had shattered. It was broken into pieces at his feet. 

One look at Sebastian whose auburn eyes seemed even more surprised than his. 

       “Go. I’ll grab Ciel. We’ll catch up.” 

His wings ripped through space, through time, existing on a plane unreachable by most. 

And flung himself from the training grounds and into the air. 

What he found at home, made him stick to his stomach. 

When Sebastian and Ciel arrived with help (Ciel had suggested it), Aizawa stared at the mess with apprehension. The room was pitch black dark, a woman seemingly dangling by threads in the middle. Her mouth moved as if she was speaking but no sound was coming out. 

There were flickers, moments of sound though, that made no sense. 

      “She’s pushed herself past her limit. Where most people, they can’t use their limit past their quirk? Hers has overtaken her.” 

A Pro Hero, Shouto Aizawa was someone very close to Vittoria. A fellow teacher.

Someone Ciel despised. He was close with the woman in a way that no one else seemed to get besides her brother. 

As soon as his foot crossed the threshold the vines seemed to tighten, the sounds of her choking reaching their ears. 

Sebastian struggled to keep Castiel from throwing himself into the room after his sister, attempting to stem the flow of tears and the fear in his gut. His sister was going to die he was sure of it and there was nothing he could do. 

Stepping back, her body seemed to relax. 

The muttering was back. Aizawa’s eyes narrowed in realization.

“Castiel. Step into the room.” 

Despite protests from Sebastian and Ciel he did it, and her words because shouts. Words that Castiel remembered.

From when he was six.

And his mother was attempting to drown him in the bathtub.

       “Momma! Please! Stop! I can’t breathe! There’s water in my nose! Vitto!!” 

He stepped back, pale. Aizawa stepped in next and instantly there was blood curdling screaming. 

When he stepped back, he looked pale. 

     “All the memories she dulled...all the things she’s taken from people became apart of her essence. She took the bad from people, but it never left her. Ciel had edged close, Eyes dark. 

   “Vittoria,” he snarled, angry. She’d done this to herself. She could’ve said no. She could’ve said something but instead--

He was close enough to feed into the darkness, and her laughed sent a chill down his spine. That’s all it was. Just the laughter.

But it was a perfectly duplicate of what had happened the night their parents died. 

He stepped back and almost vomited. 

Aizawa sighed, pulling on his scarves and pulling up his goggles. 

       “Prepare a space for her.” 

He braced himself, hair standing on end engaging his erasure quirk. “I’m going to have to stop her quirk from manifesting but we’ll have to subdue her. Find something to cover her hands too. She’ll need to be contained.”

They dispersed but Ciel would never forget the roar the sound of a full on fight happening behind him. 

Or the sound of her cries.