Tumgik
#avanti nonostante gli errori
yomersapiens · 1 year
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I gusti sono gusti e per fortuna i tuoi sono pessimi.
Altrimenti col cacchio che saresti venuta a letto con me. Forse perché ti piacciono i cani e in un canile sceglieresti quello più malconcio e che sta lontano da tutti, messo in una gabbia a parte, con un cartello "non avvicinarsi", la spiegazione "morde", ma tu ti avvicini lo stesso e noti che non ha i denti, che sta steso gonfio sulla propria pancia, che ha un carattere di merda, si lava poco, non ha un lavoro ed è martoriato da non si capisce quante malattie e tu dici "voglio lui!". Quindi la colpa non è mia, o del metaforico cane. Io ho ottimi gusti. Scelgo bene a chi fare pena. Sei tu che devi farti vedere da qualcuno di bravo, per capire perché ti piacciono i casi umani canidi (caninidi? cinfolili?).
Mi piace mantenere un buon rapporto con le mie ex. L'altro giorno mi ha scritto una delle più recenti che evidentemente ancora mi rispetta per dirmi "Matteo, non sto bene, tu che sei esperto, cosa è meglio fare quando hai una potentissima diarrea?". Ho lasciato un ottimo ricordo non c'è che dire! Io e i miei mal di pancia costanti e le ore in bagno e le tappe obbligatorie in ogni wc pubblico. Sono diventato quello a cui pensi quando devi andare a cagare di continuo e in effetti non è che mi impegni molto a lasciare un ricordo diverso di me. Almeno un'altra mia ex mi scrive per farsi consigliare su dove andare a mangiare bene. La mia pancia (quella rotondità che litiga con la cintura) la coltivo con cura, scegliendo appositamente dove andare a riempirla e pensando sempre alle conseguenze. Dato che in ogni caso starò male allora deve valerne la pena. Non vado a mangiare in un localetto da quattro soldi per stare male allo stesso modo di un locale cinque stelle. Eh no. Quando sarò sulla tazza a pentirmi voglio ricordare la cura nell'impiattare le pietanze, la bellezza delle porzioni, i complimenti allo chef.
Questo approccio è lo stesso che ho adoperato per avvicinarmi a te. So che starò male e in qualche modo finirò per ore al cesso rannicchiato su me stesso ripercorrendo ogni istante degli errori commessi commiserandomi per aver abbandonato la tanta agognata solitudine che mi sono guadagnato in anni di allenamento risultando insopportabile ai più ma non a te che hai gusti pessimi e ti vuoi del male ma ecco, mentre starò sviscerando tutto questo dolore, penserò al tuo sapore e quel ricordo mi cullerà e sospirando mi ripeterò che ne è valsa la pena. Nonostante tu sappia di cane. Un pungente sapore di cane bagnato nascosto negli anfratti del tuo collo.
Ci sono un sacco di negozi vintage qua a Vienna. Uno dopo l'altro, hanno aperto senza alcun ritegno nelle zone più ricche della città. Si fanno chiamare vintage ma alla fine è tutta roba di seconda mano proposta con un nome diverso, più accattivante. Li vendono a prezzi esorbitanti perché così uno si convince che è roba di valore, eh certo, se costa un botto e la pro-zia Adelina ha smesso di indossarlo negli anni 90 dato che la stoffa le creava orticaria e adesso lo ritrovo a poche centinaia di euro sicuro è perché sono stato prescelto per portare avanti questa maledizione! Allora sto pensando di aprire negozi di terza, quarta e addirittura quinta mano. Dove si vendono vestiti lerci e luridi e messi malissimo, tenuti assieme per miracolo ma che almeno costano il prezzo giusto. Una sciocchezza. Sempre a causa dei tuoi gusti pessimi però, so che entreresti e compreresti tutto. Ma proprio tutto anche la merce più scandalosamente rovinata dal tempo, tipo me. Davvero guarda io fossi in te mi darei alla religione perché solo Gesù può salvarti a questo punto.
Ho messo a dieta Ernesto e per proprietà transitiva mi sono messo a dieta anche io. Che poi non è che sia più tondeggiante del solito, sono solo flaccido. Come quando prendi l'impasto per la pizza che ha lievitato per un sacco di ore e lo sbatti sul tavolo per stenderlo. Sotto l'impasto il tavolo c'è ed è bello duro a manifestare la sua esistenza. Sotto la mia panza ci sono gli addominali, o quello che resta di loro, vorrei dire che sono pure belli duri come il tavolo nominato in precedenza ma no, esistono e mi aiutano molto con i mal di pancia, nel renderli più intensi ed esplosivi. Ernesto è a dieta ma mica mi sono assunto la responsabilità di questa decisione, eh no, col cazzo. L'ho portato nella casa vacanze e al momento della consegna ho detto "Se notate che è di cattivo umore è perché da qualche settimana l'ho messo a dieta (mentivo), gli do solo una scatoletta al giorno (bugia) e siccome riceve pochissimo da mangiare (falsità) ora è più aggressivo del solito (menzogna, è sempre aggressivo) ma se guardate bene si vedono già i primi risultati (palla suprema)!!!". La seconda famiglia di Ernesto, ragazzi buoni come il pane tra cui pure la mia ex che si fida dei miei consigli su i ristoranti, hanno assecondato questa richiesta ed Ernesto è stato messo a dieta da loro, perché io col cazzo che voglio stare vicino a lui quando non mangia abbastanza. Già quando ha lo stomaco pieno non fa altro che picchiarmi e bullizzarmi, figurati con lo stomaco vuoto. Sicuro inizia a offendermi e a dirmi cose vere quanto cattive tipo "Stai diventando calvo. Si vede, inutile che ti fai biondo" e io gli dovrei rispondere che lo so ma tanto finché esistono persone come te, che hanno gusti pessimi, a me che me ne frega di restare bello? È uno sbattimento assurdo e io voglio decadere in santa pace come mi merito, come un palazzo antico che non vale la pena ristrutturare e tanto sarà abbattuto per fare posto a un centro commerciale pieno di negozi vintage.
Ogni volta che vado al locale siciliano passo davanti a un punto specifico dei musei d'arte viennesi. Vicino a un semaforo, in uno spiazzo largo a sufficienza, c'è sempre un ragazzo su pattini a rotelle che indossa una mascherina e una felpa con cappuccio nera e che non fa altro che pattinare, tutti i giorni. La prima volta che l'ho notato ho pensato "Che strano, non è nemmeno bravo eppure sta in mezzo alla gente a pattinare e tutti lo possono guardare". La seconda volta ho detto "Ancora qua! Scarso come ieri ma bravo che prosegue!" e così fino alla terza, alla quarta e pure all'ottava volta. Ora quando lo incontro per me non è più un ragazzo a caso che si copre di ridicolo mettendosi in pubblico a fare evoluzioni discutibili su i pattini, no, lui per me è il ragazzo che pattina. Un vero pattinatore. Un assiduo utilizzatore di uno specifico marciapiede con le sue rotelle. Lui per me è il pattinaggio. Io sono diventato scrittore allo stesso modo. Nessuno mi ha mai chiesto di farlo e anzi, il più delle volte avrei fatto meglio a lasciare perdere e invece non ho mai smesso e ora devo andare avanti perché ho convinto pure della gente a darmi retta e a credere in me. Venerdì ho il primo incontro per discutere del libro con cui ho vinto il concorso. Sono emozionato tanto quanto spero sia emozionato il ragazzo che pattina ogni volta che ci incrociamo e gli faccio un segno di approvazione con la mano.
Guardo molto le mani delle persone. Quando tremano mi domando perché lo stiano facendo, se se ne rendono conto o è qualcosa che non riescono a controllare. Se dietro ci sono anni di alcolismo o problemi neurologici. Freddo, nervosismo. Averti guardato negli occhi per più di cinque secondi.
Dicono che il tempo curi ogni cosa ma non è vero. Con il tempo semplicemente dimentichi. Le cellule del tuo corpo che contenevano determinati ricordi muoiono e vengono sostituite da cellule vuote da sovrascrivere come meglio credi. Bisogna aspettare. Ci si può allenare e incidere le cellule nuove con ricordi vecchi, è un processo simile a quel gioco che si faceva da bambini, dove sussurravi nell'orecchio di un altro bambino una frase e lui a sua volta ripeteva quello che aveva capito a qualcun altro e così via finché non si arrivava alla fine del telefono senza fili e il risultato era qualcosa di simile alla parola iniziale ma completamente diverso. Ecco, puoi fare lo stesso con i ricordi, quando vedi che stanno morendo perché il tempo è passato e le cellule non ce la fanno più. Puoi ricalcarli a mano sulle nuove cellule e modificare alcuni elementi per modernizzarli o renderli meno spigolosi, le linee forse saranno più definite e i dialoghi meno vaghi, più essenziali. Potrai anche rivedere che dolori travasare in questa stesura, se vuoi tenere gli stessi o alcuni lasciarli indietro e idealizzare maggiormente il passato. La formula del diario, questa formula che uso spesso quassù, fa proprio questo. Non sono post o episodi del podcast, sono cellule contenenti ricordi che lascio come insetti cristallizzati nella giada. Se lo faccio è perché non voglio che il tempo ammazzi qualcosa di importante.
Ma tanto sappiamo che alla fine vincerà lui: l'onnipotente tempo. Capace di trasformare uno scarso pattinatore in un professionista olimpionico. Un ossessivo paranoico in un mezzo scrittore. Dei vestiti inguardabili in una nuova fonte di introiti. E che vinca pure il tempo, io ho altro da fare, tipo continuare a peggiorare per vedere fino a dove sei disposta ad arrivare con i tuoi pessimi gusti che tanto devo ricordarmi di ringraziare nelle prossime cellule che mi troverò a incidere.
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goodbearblind · 2 years
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"Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego. Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli. Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli. Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta… Senza troppe caramelle nella confezione…
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana. Che sappia sorridere dei propri errori. Che non si gonfi di vittorie. Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo. Che non sfugga alle proprie responsabilità. Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta. Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone… Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima. Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono… Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora. Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…"
(Mário de Andrade)
#mariodeandrade
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gcorvetti · 1 year
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Più che autunno.
Mentre leggo che in Italia e in altre parti dell'Europa sembra ancora estate qua (sempre Estonia) sembra che il passaggio di stagione sia più tra l'autunno e l'inverno che tra l'estate e l'autunno, per esempio ieri ha piovuto tutto il giorno, mentre oggi la temperatura è scesa sotto i 10 gradi, un altro mondo in tutti i sensi, anche se a me piace definire questo piccolo scorcio di terra i confini del mondo, non solo perché siamo appiccicati al cattivone di turno ma proprio perché è un posto fuori da ogni regola europea, ma non è questo il punto del post. Ieri ho visto un video del prof Saudino che parlava di manganellate agli studenti, pratiche d'altri tempi, cerco tra le notizie mainstream ma non trovo nulla, ovvio, allora chiedo a G e trovo l'articolo, ma lo scrivo dopo. Infatti le notizie più gettonate sono l'autobus precipitato a Mestre con morti e feriti, mi dispiace naturalmente, ma sappiamo che l'uomo per natura è fallace, cioè che può sbagliare, certo alcuni errori sarebbe anche bene evitarli, ma può capitare. Altra notizia che mi salta all'occhio è che tra Kosovo e Serbia ci sono degli artriti, quando mai, ma che vengono attribuiti a Putin, ah, come i migranti che arrivano era colpa della Wagner? La Germania segue da vicino ed è pronta ad intervenire, gli USA puntano il dito e ordinano "ritirate le truppe o peggio per voi", come per la prima guerra mondiale i balcani ci regalano un motivo per scontrarci? Vedremo. Una notizia che sembra invece preoccupare è quella della situazione ai Campi Flegrei, tutto porta ad una imminente eruzione, che per natura è imprevedibile, ma sembra un pò come quei documentari fiction su Pompei dove viene ripetuto più di una volta che la terra tremava ma che i cittadini non ci facevano caso più di tanto continuando la loro vita come se niente fosse, siamo davanti ad una catastrofe imminente? Probabile, ma sembra che nessuno abbia intenzione di muovere un dito per fare evacuare le persone che vivono in quella zona, allora ve le cercate, cosa aspettano? Qualche notizia più light, qualcuno ha postato su FB l'esibizione di Anna a xfactor, amici catanesi, qualcuno scrivendo 'figlia d'arte', figlia di chi? Guardo l'esibizione e non è niente male, anzi, il brano è simpatico, un pò scorretto nel testo ma ci sta, d'altronde l'arte è così, quindi vado a vedere di chi è figlia, Castiglia è il cognome, allora il primo che mi viene in mente è Peppe Castiglia noto comico catanese, infatti è sua figlia, ma non perché è sua figlia è brava, è brava a prescindere, ma perché andare ad un talent?
Sembra che nonostante le conoscenze oramai sia l'unica strada breve per saltare la fila, sicuramente il talento c'è, ma vedremo più avanti adesso è prematuro. Comunque oggi c'è una notizia che parla del suo testo e viene additato come politicamente scorretto perché nel testo dice che se non ha soldi è colpa degli ebrei, figuriamoci se non si facevano sentire e immediatamente, manco li avesse mandati a fare la 'doccia'. L'arte è provocazione, in ogni forma e in tutte le direzioni possibili, se avesse detto che è colpa delle banche avrebbe fatto meno scalpore perché i banchieri evitano di attirare l'attenzione, anche se sono colpevoli.
Torniamo agli studenti. La violenza genera altra violenza, nell'articolo del Fatto Quotidiano si sentono varie campane politiche, per quelli di sinistra e di centro è un'azione fascista che il governo dovrà spiegare in aula, la faccio breve e posto l'articolo alla fine, mentre per quelli di destra, cioè il governo attuale, è la solita sommossa organizzata dai centri sociali, piccola parentesi la vedo brutta per centri sociali anzi mi sembra strano come non sono andati ancora a farli chiudere fine parentesi, che come sappiamo sono i nemici della democrazia, quelli dei centri ah. Nei due video dell'articolo si vede come, nel primo gli studenti, mi sembrano anche parecchio giovani, siano li davanti al cordono ma non sembra abbiamo fatto lancio di oggetti o urlato slogan contro i poliziotti, ma ad un certo punto si vede in basso a sinistra un tizio che dice "basta hanno rotto i coglioni" e ordina la carica, chi è quello la? Sicuramente un capoccia ma perché invece di parlare con gli studenti li menano? Perché è più facile reprimere, sicuramente un'altra motivazione è perché non è in grado di avere un dialogo, il capoccia, anche lo studente meno studioso lo distruggerebbe a parole :D e poi dai c'è il governo fascista. Nel secondo video si vedono alcuni poliziotti incazzati che menano alla rinfusa, ecco, quelli sono i classici pulotti fasci che non dovrebbero avere una divisa, che godono a menare col loro manganello, filmato ripreso da una manifestante che urla "te la prendi con dei ragazzini". Non penso che c'è da aggiungere altro, l'unica cosa e che non bisogna stupirsi se poi i cittadini iniziano ad odiare le forze dell'ordine, cosa che in qualche modo è come tirarsi la zappa sui piedi perché se ti rubano in casa, esempio, chi chiami? Non di sicuro i ghostbusters. Questo e altre belle sorprese si celano dietro un governo di fanatici di destra, perché a differenza della Germania dove due idioti hanno fatto il saluto romano e sono stati ingabbiati, in Italia se fai il saluto sei premiato, il mondo al contrario. L'articolo
Nota personale, dopo che ieri ho dibattuto il fattore pianista/caffettino con Spock tutto il giorno e ogni tanto anche col diretto interessato (il pianista), quest'ultimo non arriva a capire e non accetta la mia volontà di starmi per i cazzi miei, allora ho pensato che lo piscio, eh si se l'è cercata soprattutto alla frase "Eddai torniamo amici", hai quasi 40 anni non 8, ma che cazzo scrivi, questo mi veniva fortemente di scriverglielo, anzi penso che avrei dovuto, ma che cazzo, viviti la tua vita miserabile da pecorone lobotomizzato e non rompere i coglioni al prossimo, che in questo caso sono io, ma potrebbe essere chiunque. Va bè non vi tedio con sta cosa che mi da solo fastidio e non la trovo affatto da persona matura e sana di mente.
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vanbasten · 2 years
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però posso dire che abbiamo giocato bene, la partita con lo spezia è sempre complicata. abbiamo perso la ragione dopo il goal annullato a sandro ma abbiamo ritenuto quel poco di focus necessario per andare avanti, le facce non del tutto soddisfatte dei giocatori nonostante la vittoria comunque provano che gli errori non li prendiamo alla leggera. il nostro segreto come disse pioli l’anno scorso e due anni fa è imparare in fretta a rialzarci quando cadiamo e onestamente questo atteggiamento l’ho visto alla fin fine
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palmiz · 2 years
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Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente.
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Senza troppe caramelle nella confezione.
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori. Che non si gonfi di vittorie. Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo. Che non sfugga alle proprie responsabilità. Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone. Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Sì, ho fretta. Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza.
Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai.
(Mário Raul de Morais Andrade - da “Il tempo prezioso”)
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biglivio · 2 years
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Buongiorno...
Le persone non sono delle statue di pietra che non cambiano mai: vengono modellate a seconda delle esperienze. Migliori sono le esperienze che facciamo, maggiore saranno la nostra crescita e il nostro sviluppo; al contrario, se passiamo attraverso esperienze negative, accumuliamo insicurezze. Si sentono spesso dire frasi come “Io sono fatto così e non posso cambiare” o “Sono nato così e a questo punto nessuno mi cambierà”, ma è non è affatto vero. Tutti possiamo cambiare, ma per riuscirci e necessario tenere ben presenti due punti chiave.
1. La costanza
Nessun cambiamento può avvenire dall’oggi al domani, bisogna impegnarsi e soprattutto non rimanere legati soltanto alla teoria: la cosa più importante è metterla in pratica, ma per arrivare lontani è normale commettere degli errori. Non c’è nessun trionfo che non sia stato preceduto da delle sconfitte: solo se mantenete vive la speranza e la costanza di continuare a provarci nonostante gli errori commessi, riuscirete a raggiungere il vostro proposito.
2. Il pensiero positivo
Senza dei pensieri positivi che vi incitino, non riuscirete a fare grandi passi avanti. Se aspettate di cambiare per poi diventare più positivi, non ci riuscirete. Il cambiamento funziona al contrario: prima dovete pensare bene di voi stessi, e solo dopo potrete cercare di cambiare. Come si dice spesso, nessuno diventa buono sentendosi dire quanto sia cattivo.©️L. Graziano
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mancino · 19 days
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Lascia il passato dietro
di te...
tenendo
caro tutto
ciò che il
" passato"
ci ha
insegnato...
perché è con
lui che scriviamo il nostro
futuro..
senza gli stessi errori..
" speriamo "
ma
guardano sempre
avanti...
nonostante
tutto.. 🌹❤️
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verdilune · 3 months
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Pensiero cattivo
La morale e l’etica suggeriscono di evitare la condivisione di un pensiero di questa natura, ma il mio spazio rimane il mio spazio, e le mie considerazioni oggettive e soggettive si sovrappongono di continuo, agendo sulla mia guarigione. Se è un pensiero “cattivo”, quello che potrebbe aiutarmi a migliorare ancora di più, gli lascerò uno spazio senza farne la base della mia sopravvivenza.
C’è una cosa che mi distingue dalle persone che ho amato. Non so se sia una coincidenza, se sia un intreccio di combinazioni fortuite, ma i miei amori erano persone inette, a volte incatenate, avvolte dalla stasi dei loro presenti incerti e immobili. Erano persone ferme, che non muovevano passi, che non conoscevano ambizioni, che non conoscevano successi e fallimenti, e che, nel loro piccolo, si limitavano ad andare avanti, perché le loro circostanze consentivano solo questo. Non esprimerò mai un giudizio in merito, la stasi è necessaria, è una fase, una prova, un processo, ma questo è ciò che mi fa pensare che forse il problema non ero io. Nonostante i miei errori, i miei terrori e il mio essere me, conosco l’istinto e conosco la passione e conosco il significato dell’avere un sogno. Non mi manca e mai mi mancherà la determinazione, la forza per seguire i sogni e le visioni. E questo mancava a loro, assieme a tanti altri presupposti che sfuggivano dalle loro competenze. So di star guarendo, so di essere pronto per un capitolo che nessuno potrà toccare, so di avere più forza di quanta non ne abbia avuto mai, perché questo accade, quando si sopravvive.
Proverò sempre amore per le persone che ho avuto accanto e che ho perso. Proverò sempre rancore verso la persona che ero quando non reagivo a certe bruttezze rivoltemi, proverò sempre dolore, ripensando alle ferite che ho dato loro modo di infliggermi, ma a rimanere davvero radicato nell’essere è l’amore. È la ragione per cui accetto di riuscire a pensare un “pensiero cattivo”, e per cui sento la gioia con più forza: vado avanti, e lascio indietro la stasi in cui ero stato strascinato.
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rob88b · 4 months
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Ho scritto tante cose in questi giorni,in questi anni. Cose che sono andate perse,altre sono conservate..Rivolte a Mio padre biologico,a mia sorella, persino alla psicologa ho scritto..
ma oggi voglio scrivere a te..Geova.
Geova ti sto scrivendo oggi,ma ti sto pregando tanto in questi ultimi giorni.
Ti sto pregando,
per chiederti aiuto,
per chiederti di starmi affianco,
per darmi la forza di non crollare,
per darmi la forza di andare avanti.
Ti chiedo di aiutarmi,
a restare fedele a te.
Ti chiedo di starmi a fianco,
nonostante i miei sbagli e miei errori.
Nonostante, i miei umori strani,
nonostante tutto quello che sto passando.
Nonostante, il mio bacillare.
Ti chiedo di proteggermi da tutto il male, che mi sta affliggendo in questi ultimi giorni..
ti chiedo di proteggere Fara e le altre sorelle e li altri fratelli, che ti seguono con amore e gioia.
Ti chiedo di guidarmi, verso la tua luce,
ti chiedo di prendermi sotto la tua protezione,
ti chiedo di non lasciarmi mai sola.
Geova ti sei un padre amorevole.
Geova ti dico grazie per starmi affianco ed per avermi fatto conoscere Fara e gli altri testimoni,
Grazie per avermi accolta,
grazie per esserci sempre. 9
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umbriajournal · 6 months
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Il Fronte del Dissenso ha attaccato Roberto Speranza, l'ex ministro della sanità from Umbria Journal TV on Vimeo.
Il Fronte del Dissenso ha attaccato Roberto Speranza, l'ex ministro della sanità Contestazioni a Roberto Speranza, le vittime del vaccino assediano ex ministro Contestazioni a Roberto Speranza – Il tour promozionale del libro autocelebrativo di Roberto Speranza, intitolato “Perché Guariremo“, si trasforma in un’esperienza travagliata e carica di tensione e un vero e proprio autogol per lui e per chi ha organizzato l’evento. Da San Benedetto del Tronto a Perugia, le voci delle vittime degli effetti avversi del vaccino si fanno sentire, chiedendo risposte e responsabilità.
Le Voci Discordanti Intorno a Roberto Speranza: L’Ex Ministro Contestato dalle Vittime del Vaccino L’ex Ministro della Salute, attivo durante i governi Conte II e Draghi, si trova ad affrontare una serie di contestazioni e critiche mentre cerca di promuovere il suo libro in giro per l’Italia. A San Benedetto, Forlì e ieri a Perugia, persone danneggiate dagli effetti collaterali del vaccino, compreso un uomo rimasto paralizzato, si sono fatte avanti per chiedere spiegazioni e rendiconti.
Tuttavia, Speranza sembra preferire evitare o eludere queste richieste, rifugiandosi dietro la dichiarazione “Non sono più ministro“. Le sue apparizioni pubbliche sono state accolte da cori di protesta e insulti, con persone che scandivano slogan come “In galera, in galera”.
Anche a Perugia, mentre Speranza cercava di promuovere il suo libro, le voci dissenzienti non hanno smesso di farsi sentire. All’esterno del Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio regionale dell’Umbria, si potevano udire grida come “Speranza vai via, sei tu la pandemia“.
Le contestazioni non si limitano solo alla sua presenza fisica, ma riguardano anche il contenuto del suo libro. Alcuni lo accusano di non assumersi la responsabilità degli errori commessi durante la gestione della pandemia da Covid-19. Un gruppo denominato Fronte del Dissenso dell’Umbria ha dichiarato che Speranza è colpevole di aver causato danni economici e sociali enormi, oltre a aver istituito politiche liberticide e terroristiche durante il suo mandato.
Le critiche, come riporta La Verità di oggi, sono state particolarmente aspre da parte di coloro che hanno subito gravi conseguenze a causa del vaccino anti-Covid. Daniela Di Marco, insieme ad altri manifestanti, ha espresso indignazione per il fatto che Speranza continui a promuovere il suo libro anziché chiedere scusa per gli errori commessi. Anche Floriano Innocenzi di Foligno ha sollevato interrogativi sulla condotta di Speranza e ha messo in discussione il finanziamento del suo tour politico-letterario.
Tra le voci dissonanti, emerge il racconto di Niccolò Conti, uno studente universitario colpito da neuropatia delle piccole fibre dopo la vaccinazione. Conti, insieme ad altri danneggiati, ha chiesto a Speranza di assumersi la responsabilità di quanto accaduto anziché negare o minimizzare i problemi causati dal vaccino.
Tuttavia, Speranza sembra restare saldo nella sua difesa dei vaccini anti-Covid, sottolineando il ruolo positivo che hanno avuto nel salvare vite durante la pandemia. Nonostante le critiche e le contestazioni, l’ex ministro continua a sostenere la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, nonostante le voci contrarie che si fanno sempre più forti.
In conclusione, il tour di Speranza si trasforma in un confronto acceso tra sostenitori e critici dei vaccini anti-Covid, mettendo in evidenza le profonde divisioni e preoccupazioni riguardanti la salute pubblica e le politiche sanitarie del paese.
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seoul-italybts · 11 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] O!RUL8,2? - BTS⠸ ❛ Coffee ❜⠸ 11.09.13
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[✎ TESTO ♫ ITA] BTS
❛ Coffee ❜
‼ .. Caffè .. ⁉
__💿O!RUL8,2? , 11. 09. 2013
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Prodotta da: Pdogg, Slow Rabbit
Scritta da: Urban Zakapa (sample di 'Coffee'),
Pdogg, Slow Rabbit, RM, SUGA, j-hope
youtube
Tesoro, tesoro, sei come un macchiato al caramello
Ho ancora il tuo gusto dolce agli angoli delle labbra
Tesoro, tesoro, questa notte...
Piccola, ho debuttato
Già solo questa frase dovrebbe essere sufficiente, no?
Ho fatto una scommessa col mondo su quanto potrò avere successo
Quel mio sorriso dagli occhi a mezza-luna che avevo solo con te
Lo mostro di nuovo spesso, ultimamente
Le/i mie/i fan mi chiedono di parlargliene
Ah, e non lo bevo più così spesso il macchiato
Sai, è grazie a te se d'abitudine ora bevo l'americano
Mi chiedevo quale aroma avesse, già quando uscivamo
Ma, ora che non sei qui, è freddo e ha un retrogusto amaro
Inizio a capire, piccola
Se questo è come vi si abituano tutti,
Sarei di nuovo disposto a scherzare col fuoco, nonostante i tanti rimpianti
Le nostre promesse amare, crudeli
Le innumerevoli colpe ed i tanti non detti disseminati tra gli ancor più numerosi errori
Diventa sempre più amaro, ad ogni sorsata, questo bicchiere carico di ricordi
E anche se credo di sapere perché continuo a bere
Perché sentirmi dire 'È così per tutti' mi rende tanto triste? Io..
Tesoro, tesoro, sei come un macchiato al caramello Ho ancora il tuo gusto dolce agli angoli delle labbra Tesoro, tesoro, questa notte Tesoro, tesoro, ti ricordi quella sensazione Più dolce persino dell'aroma di caffelatte? Tesoro, tesoro, questa notte
Tesoro, questa notte ti auguro una buona notte
I nostri primi messaggi e telefonate, timidi senza motivo
Il nostro primo incontro che aspettavo da tanto
Ma perché continuavo a mangiarmi le unghie?
Forse perché ero talmente agitato?
Con l'andare del tempo, e naturalezza, noi due
Siamo diventati una coppia e quel tipo di sentimenti
abbiamo continuato a riconfermare ogni giorno
Il nostro primo incontro, che ho inciso nel cuore,
È stato dolce come un macchiato al caramello
Volevo seguirti nel tuo viaggio, ovunque ti avrebbe portato
Ma con il passare del tempo
Ho lasciato correre quei sentimenti, come stille di espresso filtrato
Uh, provo dolore dentro, chissà perché
Uh, stavamo così bene insieme
Oh così amara è la separazione, come un americano
Ma la mia mente ancora torna a quel bar
Tesoro, tesoro, sei come un macchiato al caramello Ho ancora il tuo gusto dolce agli angoli delle labbra Tesoro, tesoro, questa notte Tesoro, tesoro, ti ricordi quella sensazione Più dolce persino dell'aroma di caffellatte? Tesoro, tesoro, questa notte
Già, ricordo ancora quei tempi quando mi beavo del tuo profumo
tutto il giorno, ogni giorno
E la decisione di separarci, con la promessa di rincontrarci più avanti, in futuro
L'aroma di menta che entrambi apprezzavamo
Mi torna in mente, mentre bevo il mio caffè, ed è tutto un riavvolgere
Ormai è già un po', ma perché di tanto in tanto sento la tua mancanza, ultimamente?
Tesoro, tesoro, sei come un macchiato al caramello Ho ancora il tuo gusto dolce agli angoli delle labbra Tesoro, tesoro, questa notte Tesoro, tesoro, ti ricordi quella sensazione Più dolce persino dell'aroma di caffelatte? Tesoro, tesoro, questa notte
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng: © doolsetbangtan ; © BTS_Trans⠸
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casoumano · 9 months
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Entry #29: “Tutto sbagliato” - Gli Ultimi
Me la invió Felipe nel tentativo di tirarmi su quando stavo male; ed effettivamente ha funzionato.
È vero, ho tantissimi difetti e fatto tantissimi errori, ma posso comunque proseguire. Lasciarmeli alle spalle e andare avanti. Imparare a stare bene nella mia personalità nonostante tutta la merda del passato. Forse ce la sto facendo.
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comeminavagante2 · 10 months
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É passato tanto tempo e sul mio conto é stato detto di tutto.Vero ho attraversato un periodo fuori di me,dissociata dal mio essereHo attraversato la crisi più profonda alla ciecaOdiando me stessa e cercando di essere diversaHo fatto cose di cui mi pento ogni giorno, cazzate indescrivibiliEd ho anche pagato tanto questi erroriLa parte oscura, quella di cui non parlo, quella che cerco di seppellire ma che torna a trovarmi con gli incubi.Ho sbagliatoHo pagatoPoi sono tornata in meEd ho ricominciato a vivere la mia vita a testa bassa, cercando di concentrarmi sui miei figli, sul ripristino della nostra quotidianitàPerché se ho perso completamente la ragione per un breve periodo é stato proprio perché mi avevano allontanato i bambiniNon ho mai pianto perché era cambiata la condizione economicaSono stata cresciuta con rigore ed umiltàHo sofferto indicibilmente quando mi hanno svalutata ed alienata come madreQuando qualcuno ha voluto colpirmi nel mio punto debole, i miei bambiniHo vissuto ogni giorno cercando di dimostrare di essere degna, di essere all'altezza, delle difficoltà, dei problemi da superare Ho lasciato che di me si dicesse di tuttoHo risposto con le mie azioniTante persone mi stimano e mi vogliono bene per la donna che sono, nonostante le mie fragilitàNon sono mai stata arrogante,so stare al mio postoLa mia irascibilità,la mia impulsività spesso mi hanno portata a sbagliareAltri errori che mi tormentano la notteSono troppi anni che vivo dovendomi difendere da troppe coseTroppi anni che non vedo una luce in fondo a questo lunghissimo tunnel dal quale dubito uscirò più ormaiSo di essere una donna forte nonostante fragilità e insicurezzePiango ma vado avantiHo preso così tante batoste che non so neanche io come ho fatto a rialzarmiA cercare ancora di vedere il buono nelle persone,di credere in qualcosa, in qualcunoSono un groviglio di difetti alla ricerca di una stabilità che dubito arriverà maiHo cercato di credere anche nell' amore ancoraFino a trovarmi pericolosamente in bilico una notteAltro punto bassoAltri incubiDi tutto quello che avrei voluto nella vita non ho assolutamente nienteMa vado avanti comunque
Anche se a volte é maledettamente difficile farci i contiPerché sono stata condannata e incatenata in un angolo, angolo dal quale tento di evadereAnche se per troppi anni ho dovuto occuparmi  dei bambini , delle loro difficoltà e terapie completamente sola e senza alcun riconoscimentoPerché quando ad un bambino smonti una figura genitoriale, il bambino quella figura non la riconosce piùE ora che…
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rk-tmblr · 1 year
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Portami fuori a cena -[JJK draft]
Mentre con le dita sistemava con premura la lunga treccia, nonostante questa tenesse già ordinatamente i suoi morbidi capelli ciano, ridacchiava sommessamente non riuscendo a cancellare dalla propria mente lo sguardo sbigottito del receptionist con il suo timido viso arrossato per l'imbarazzo e la sua voce tremolante. Era giovane dalla pelle olivastra e carino per le lunghe ciglia ramate, impacciato con le donne a causa di un'ingiustificata carenza d'autostima: secondo il suo giudizio, con quelle intriganti lentiggini ed i vispi occhi smeraldo avrebbe sicuramente potuto fare strage di cuori, se solo avesse voluto. Un “che peccato” appena dispiaciuto lasciò le sue labbra tinte di rosso e continuò a guardare il proprio riflesso nello specchio dell'ascensore, ricercando maniacalmente la minima imperfezione che avrebbe potuto rovinare la sua presenza. Ma non ce n'era nemmeno una: era splendida nel lungo abito nero che metteva in risalto le sue forme femminili e leggiadre, audace ma non troppo, la vita stretta dalla cintura firmata e le belle gambe scoperte dallo spacco laterale, slanciate dai tacchi a spillo di vernice scarlatta. Accarezzò con l'indice le lunghe ciglia e poi i pendenti dorati alle orecchie, intanto che quella scatola di metallo saliva i piani dell'edificio fino alla meta prefissata. Era indecisa se tirare fuori dalla borsetta a mano la cipria, ma i suoi occhi guizzarono ai numeri verdi riflessi che la costrinsero a prendere una decisione. Allora si voltò e pochi secondi dopo le porte dell'ascensore si aprirono. Con passo lento e deciso superò la soglia e s'incamminò verso la sua scrivania, orgogliosa degli sguardi invidiosi delle dipendenti e di quelli ammaliati dei loro colleghi, che sussurravano complimenti alle sue spalle man mano che avanzava. 
«Ciao, Kento-kun» proferì suadente, fermandosi di fronte alla sua postazione.
L'uomo, indaffarato nel proprio lavoro, non sollevò nemmeno lo sguardo sulla sua figura, limitandosi a salutarla monocorde con le carte in mano da controllare e serializzare. Non che volesse essere scortese nei suoi confronti, semplicemente preferiva non essere disturbato quando era alle prese con l'ennesima richiesta assurda del suo capo, gli errori dei suoi colleghi incompetenti oppure le offerte pressanti dei clienti.
«Mi spiace ma oggi non ti lascerò fare le ore piccole qui in ufficio,» raggirò la scrivania e lo affiancò poggiando una mano sulla sua spalla, «Questa sera mi porti fuori a cena» disse categorica, sfruttando quella presa per far girare la sedia nella sua direzione e costringerlo a rivolgersi a lei.
«Mei-san, sono occupato, al momento-» tentò di protestare, ma sbagliò le parole e venne prontamente interrotto.
«Quindi concludi quello che stai facendo e poi mi porti in un bel locale» gli sorrise allusiva «Oh, sai bene quanto mi piacciano gli uomini d'affari che sanno fare soldi...» sussurrò accarezzandogli il viso e sistemando alcune delle ciocche bionde dietro l'orecchio, «Ma ora sono più in cerca di attenzioni, Ken.» 
Lo vide sospirare esausto e questo non fece altro che sottolineare il bisogno di lui di prendersi finalmente una pausa. Lo conosceva bene, l'aveva compreso sin dai primi giorni che avevano condiviso come compagni all'Istituto: era una persona integerrima, seriosa, impeccabile nei modi e nelle parole, dall'elevato senso di responsabilità, uno stacanovista perfezionista ed instancabile; però fin troppo rigido e severo con se stesso, che spesso dimenticava il vero significato di “vivere la vita”. Ecco perché lei era lì: aveva intrapreso l'abitudine di trascinarlo fuori da quell'asettico e apatico ufficio un due o tre volte alla settimana, quando anche lei era libera dal proprio impiego, così che potessero spendere del tempo assieme e rilassarsi lontani dai libretti, cifre e firme da capogiro.
«Avanti, su! Ti aspetto giù in sala d'attesa,» lo incentivò ad affrettarsi con quel compito «Mi diverto un po' con il timido pel di carota alla reception, intanto. Vedi di non farmi aspettare troppo, altrimenti esco con lui!» lo provocò pur sapendo che non avrebbe ottenuto alcun risultato da quella frecciatina, anzi temette che forse avrebbe potuto usarla di proposito per sbarazzarsi di lei.
Non glielo avrebbe lasciato fare: sarebbe risalita a quel maledetto piano e lo avrebbe costretto ad andare via utilizzando la forza, anche se questo significava portarlo in braccio come una principessina. Salutò il suo Rapunzel scoccandogli un baciò sulla guancia e se ne andò via ammiccando e ripetendogli di non dimenticarsi di lei. Per sua fortuna il rossetto che aveva scelto quel giorno era un indelebile, tuttavia, per l'espressioni incuriosite dei presenti, avrebbe preferito di gran lunga che il rosso gli stampasse la guancia.
«Mi hai lasciato da solo con questi matti, Yu!» borbottò a denti stretti togliendosi gli occhiali e strizzando con due dita il ponte del naso, «Se fossi qui, te ne direi più che quattro!» 
Scosse la testa e, ignorando i bisbigli che si erano levati all'uscita della donna, ritornò alle sue carte. Gli occhi attenti scorrevano da numeri a nomi stampati nero su bianco, contemporaneamente le dita digitavano contro i tasti della tastiera eppure... mentre il suo intero corpo sembrava essere ritornato tranquillamente in modalità lavoro, la sua mente non era rimasta affatto imperturbata dall'incontro. La sua voce melodiosa gli rimbombava nelle orecchie e nel risentire le sue ultime parole avvertì un fastidio pulsargli come una vena sulla tempia sinistra. Improvvisamente mollò tutto, asfissiato dal nodo della cravatta ci passò attorno indice e medio per allentarlo così da ritrovare sollievo nel respiro, poggiò le mani sulla scrivania per ritornare nuovamente sul da farsi ma qualcosa a lui ignaro lo bloccò e le strinse forte in due pugni.
Mi diverto un po' con il timido pel di carota...
Vedi di non farmi aspettare troppo,
altrimenti esco con lui!
Sollevò appena la manica sinistra, il giusto per poter fissare l'orario segnato dal quadrante blu dell'orologio dalle grandi maglie d'oro bianco: il suo turno era finito da venticinque minuti e trentasette secondi. Fece un veloce calcolo mentale, ipotizzò che avrebbe finito quella faccenda in una decina di minuti e, preso un bel respiro, afferrò i documenti riordinandoli. Allora si chiese il motivo per il quale, quando aveva chiuso e riaperto le palpebre, invece di ritrovarsi seduto alla propria scrivania, era in piedi dinanzi alle porte metalliche grigie a guardare i piani indicati dalla luce a led verde decrescere.
«Uh? Kento-kun, finalmente!» lo salutò nuovamente con tono divertito.
Rosso malpelo, dietro al bancone aveva il viso a chiazze scarlatte ed un sorriso forzato, non riusciva a celare per niente l'imbarazzo che gli faceva tremare le mani e sudare freddamente la fronte. Lei era elegantemente poggiata dall'altra parte del bancone, in una mano la cravatta cerere del ragazzino, gli affilati occhi nocciola luccicanti e le carnose labbra tirate in un colpevole ghigno. Non provò pena per lui per essere caduto nelle sue grinfie, non provò a riprendere lei per dilettarsi nel mettere in difficoltà un misero ragazzino. Strinse impercettibilmente il manico della valigetta e restò in silenzio, camminando nella loro direzione.
«Allora? Hai già in mente dove portarmi a cena?» gli chiese una volta vicino, affiancandolo e prendendolo per un braccio, «Sai, oggi ho proprio voglia di bak kut teh!» suggerì il nome di un buon ristorante in cui sarebbero potuti andare, mentre lo seguiva a ruota «Oh, ciao pel di carota! Sei stato carinissimo!» si voltò un attimo per schiacciare l'occhio alle sue spalle, intanto si strinse maggiormente all'altro, godendo della sensazione di disagio che era in grado di suscitare ad entrambi.
«Mei-san, quante altre volte devo ricordarti di non presentarti di punto in bianco nel mio ufficio?» proferì serio, usciti a braccetto dall'enorme edificio.
«Andiamo, Ken! Vediamo di rimpiazzare quel noioso broncio con un bel sorriso dal sapore di Hibiki!» propose, intanto che sfiorava con le dita della mano libera la pelle liscia della sua guancia destra e parte della mascella ben delineata.
La sua non-risposta era sufficientemente eloquente da sé.
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youviralart · 1 year
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Adriana Calì Valentina la tua decisione segna di fatto quale male abbia colpito il Movimento. Male che nessuno vuole sconfiggere. I meritevoli vengono isolati, scientemente silenziati. Nessun segno di vita dai vertici, presi da tematiche non condivise che portano avanti con chissà quali criteri di priorità. Coordinatori e Gruppi territoriali? Non pervenuti. Da tanto tanto tempo. Ora l’odio interno è ancora più profondo: ci sono le Europee. E chi non ha neanche uno straccio di CV adeguato, ma vanta “gazebo” da una vita, reclama attenzione e compare un giorno si e l’altro pure su social. L’arma più usata è la calunnia. La motivazione più gettonata: l’interesse alla poltrona. Da quelli proprio che nel Movimento stanno cercando di far passare il “terzo mandato”. “Houston? Mi sentite?” La base è andata. E Giuseppe Conte non se ne è accorto. I nostri avversari, PD compreso, stanno facendo festa.
Valentina Corrado
Ho comunicato al Presidente Conte le mie irrevocabili dimissioni da coordinatore regionale del M5S. Più di 12 anni fa scelsi di mettermi a disposizione di una comunità, sconosciuta ai più, che io stessa ho contribuito a far crescere. Ho dato sempre il massimo in termini di impegno fisico, economico, politico, a qualsiasi livello, nonostante una malattia cronica e degenerativa che mi accompagna dall’età di 11 anni che non mi ha reso, e tutt’ora non mi rende, la quotidianità facile. Nei miei ruoli istituzionali ho lavorato notte e giorno, prodotto atti e ottenuto risultati alcuni dei quali, con immensa soddisfazione, rimarranno per sempre alla collettività. Non avrei saputo fare diversamente per il senso del dovere e i valori che la mia famiglia mi ha trasmesso; per quel senso di altruismo che mi ha portato a dedicare energie e passione verso il bene pubblico, trascurando troppo spesso me stessa e la mia via; per la responsabilità che ho sempre sentito sulle mie spalle che qualsiasi azione da me compiuta avrebbe avuto come riflesso sulla forza politica che rappresentavo. Sono stati anni di consapevolezza. La consapevolezza che la politica è studio, sacrificio, capacità di dialogo, passione ed entusiasmo e che i politici non sono tutti uguali. La consapevolezza che per fare una politica sana e utile a risolvere le criticità devi conoscerli i problemi, immedesimarti nelle situazioni, confrontarti con umiltà senza presunzione e preconcetti. La consapevolezza che quando devi fare scelte politiche o scrivere norme che impattano su una comunità queste non possono essere dettate o influenzate dal marketing politico o dal rancore personalistico ma dalla coscienza e dalla volontà di fare la cosa più giusta non per se stessi ma per la collettività. La consapevolezza che gli errori devono essere ammessi per non ripeterli, per crescere senza infingimenti. La consapevolezza del valore del tempo e delle persone. Ad ogni persona incontrata lungo questo cammino va il mio ringraziamento per le lezioni apprese, nel bene e nel male. La consapevolezza del coraggio di scegliere e decidere assumendosi le proprie responsabilità. Consapevole del valore del tempo, scelgo di voltare pagina e di lasciare andare ciò che non posso contribuire a migliorare. Non voglio vivere una vita inquinata da negatività, da ipocrisie e dagli effetti delle frustrazioni altrui; non voglio assistere impotente all’affermazione della mediocrità, dell’incapacità e di quelle ingiustizie che dagli scranni istituzionali ho combattuto. Non ho mai vissuto da attendista nè fatto scelte per convenienza personale e ho sempre dato tutta me stessa incondizionatamente quando un progetto mi entusiasmava. Entusiasmo che, nell’ultimo anno, diverse vicissitudini politiche hanno contribuito a spegnere. Non sono abituata a distruggere nè a lavorare ai fianchi con sotterfugi e non ho nè la voglia nè l’energia di iniziare a farlo ora. Preferisco fare un passo indietro perché voglio continuare a vivere la mia vita con l’entusiasmo e le soddisfazioni derivanti dal lavoro e dalla passione che nutro per diversi ambiti. Politica compresa. “L’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L’importante è quello che provi mentre corri.”
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bergamorisvegliata · 1 year
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...DAL WEB...
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“Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto. Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma. Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente. Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute. Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego. Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati. Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli. Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli. Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Senza troppe caramelle nella confezione. Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana. Che sappia sorridere dei propri errori. Che non si gonfi di vittorie. Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo. Che non sfugga alle proprie responsabilità. Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà. L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta. Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone.
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Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima. Sì, ho fretta: di vivere con intensità che solo la maturità mi può dare. Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono. Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora. Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai." *Mario de Andrade
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