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#ballo in fa diesis minore
theauthorityvol1 · 5 months
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angiolina \ the fire witch \ l'uomo di Monaco \ riccioli neri \ la gonna di jenny \ il pescatore \ il ballo della morte
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ex0skeletal-undead · 1 year
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Illustration for Ballo In Fa Diesis Minore by Angelo Branduardi by DenisM79
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tama1313 · 1 year
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"Yo soy la muerte y llevo corona
Y yo de todos soy señora y patrona"
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"Y delante de mi sombra todos bajan la cabeza
Y marchan a mi paso y por mi senda"
Finally I could draw a Puss in Boots 2 fan art!
(it's been a month since I watched this movie in the theather)
As soon as I heard the spanish version of Ballo in Fa Diesis Minore di Branduardi, I knew I had to draw this! Don't tell this song isn't fitting for el Lobo
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severin-photocopy · 8 days
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8yo me was really listening to this
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sheirukitriesfandom · 2 months
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🎶✨When you get this, list 5 songs you like to listen to, publish. Then, send this ask to 10 of your favorite followers (positivity is cool)🎶✨ :)
I've been re-listening my way through Angelo Branduardi's discography lately so here, have the five songs of his I've been listening to the most these last few weeks:
Ballo in fa diesis minore
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I actually listened to the original version from Pulce d'acqua, which is longer and has a bit more oomph, but that version doesn't seem to be on youtube :( The lyrics are actually pretty metal for a Branduardi song.
L'apprendista stregone
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Granted, his voice is rather strained in this version but I love the addition of the guitar so that makes up for it.
Il giocatore di billiardo
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This one's been stuck in my head since Mantova and it wasn't even on the setlist ^^;
Il Cantico delle creature
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Il lupo di Gubbio
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Interestingly enough, two songs/texts of Franciscan origin made it onto my list. Might be me wanting to go back to Umbria, who knows...
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diseducattivo · 7 years
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foulladysuit · 3 years
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Angelo Branduardi - Ballo in Fa diesis Minore (Sono Io la Morte)
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mylovelyboutique · 4 years
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“Sono io la morte e porto corona, Io son di tutti voi Signora e Padrona e davanti alla mia Falce il capo tu dovrai chinare e dell’oscura Morte, al passo, andare” -ballo in fa diesis minore- I find this song of Angelo Branduardi always inspiring, each and every single time I heard it 🖤 this is the last piece made under its influence... what do you think about it? I’ve spent so many hours and days on her... I wasn’t really satisfy, until yesterday, in this specific version. This is her, “Death, Lady and Mistress” https://www.instagram.com/p/B8mHuroo9yP/?igshid=11hr8yzsavb6u
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theauthorityvol1 · 5 years
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andrea - de andré \ l'uomo di monaco - i nomadi \ ballo in fa diesis minore - branduardi
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Angelo Branduardi a STRYX esegue "BALLO IN FA DIESIS MINORE" (integrale)...
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lovecats-99 · 4 years
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"Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo.
Posa la falce e danza tondo a tondo.
Il giro di una danza e poi un altro ancora e tu del tempo non sei più signora"
-Ballo in fa diesis minore - Angelo Branduardi
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pangeanews · 4 years
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“Sono io la morte e porto corona, io son di tutti voi signora e padrona”. Danza macabra sul corpo tumefatto del nuovo millennio
Benché trascorrano gli anni e con loro il tempo si muti in secoli, l’uomo in fondo resta sempre lo stesso, con i suoi pensieri e soprattutto con le sue paure che, come ombre silenziose al suo fianco, invisibili ma presenti, non lo lasciano mai solo.
Così nei primi decenni del Terzo Millennio, per le strade d’Italia negli ultimi giorni d’un carnevale ormai perenne, si ritorna al panico da tregenda di cinquecento e oltre anni fa, ma in una società secolarizzata, dove Dio è stato allontanato e la Chiesa non è più il perno del mondo, subentra presto la disperazione e la sensazione dell’abbandono. La scienza, il nuovo credo illuminista, non fornisce risposte soddisfacenti e il pensiero magico si è ritirato, se non per pochi mistici.
“Il Trionfo della Morte” di Pieter Bruegel il Vecchio, 1562
Ecco allora che ci tornano in aiuto i “miti” ancestrali di un altro tempo, di un mondo nel quale la Morte – intesa proprio come entità reale – era parte integrante della vita umana. Temuta, a volte odiata, respinta ma necessaria. «Unica è la morte, madre del dolore» canta una filastrocca bretone e aggiunge «niente oltre, niente di più». La morte è fatta di innumerevoli aspetti, visto che compare in ogni attività umana, ma oggi quello che ci interessa, durante l’influenza del “coronavirus” è quello della Pestilenza, in terrore di una pandemia.
*
Già lo hanno dipinto nei molti “Trionfi”, artisti illustri e magnifici come Pieter Brughel il Vecchio, nel suo Il Trionfo della Morte del 1562 circa, conservato nel Museo del Prado di Madrid, dove la Nera Signora, a cavallo dell’apocalittico e scheletrico destriero, conduce dietro di sè non solo guerra e distruzione, impietosa disfatta di un’umanità avida e incurante, ma anche la piaga della malattia sterminatrice. Lo stesso tema, affrescato nel Quattrocento, campeggia oggi a palazzo Sclafani, nella galleria regionale di Palazzo Abbatellis, a Palermo. Il morbo esiziale infuria e segna in esso la fine del Tempo, così come il frammento di un altro affresco coevo, rimasto su una parete interna dell’Abbazia di Chaise-Dieu in Alvernia, illustra una Danza Macabra sull’epidemia che percuote l’Europa con flagello aculeato e venefico. Un’altra Danse Macabre è a San Vigilio così chiosata:
Io sonte la Morte che porto corona sonte signora de ognia persona…
e poi a Pinzolo nell’Oratorio dei Disciplini di Clusone, accompagnata questa volta da un testo in versi:
Gionto per nome chiamata Morte ferischo a chi tocharà la sorte; non è homo così forte che da mì non po’ schapare (…) Gionto la Morte piena de equalenza solo voi voglio e vostra richeza e digna sono da portar corona.
*
La Morte, lo Scheletro vivente, ossimoro dipinto dell’Ultimo Angelo creato, è qui al centro dell’intera scena, indossante mantello e corona «perché signorezi ognia persona», e dunque ai suoi piedi giacciono prostrati capitani e re, ricchi e poveri, borghesi e nobili; persino il Papa e l’Imperatore stesso non possono fuggirla, mentre il suo personale esercito di scheletri scocca le proprie frecce contro l’umanità o la prende di mira sotto la canna di ferro d’un archibugio.  Vanamente chi può tenta di supplicare la Nera Signora, o di corromperla in qualsiasi modo pur di essere salvato. Inutile perché la Morte non conosce pietà e ha gli occhi asciutti benché senza numero.
Il tema della vanità della Morte, alla quale è inutile cercare di fuggire, come tentò di fare il soldato che fuggì a cavallo da Bagdad a Samarcanda, ritorna nel Ballo in fa diesis minore, ricreato anni fa da Angelo Branduardi che canta:
Sono io la morte e porto corona, io son di tutti voi signora e padrona e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare e dell’oscura morte al passo andare.
Sono io la morte e porto corona, io son di tutti voi signora e padrona e così sono crudele, così forte sono e dura che non mi fermeranno le tue mura.
*
Il Trionfo della Morte a Palazzo Abatellis, Palermo
Tutto ritorna dunque, perché la Morte, la malattia e il dolore sono ancora parte della nostra esistenza terrena, oggi come cinquecento anni fa quando Giorgio Vasari scriveva queste parole a proposito di un carro raffigurante il Trionfo della Morte nel carnevale di Firenze del 1511: «Fra questi (Trionfi), che assai furono et ingegnosi mi piace toccare brevemente d’uno, che fu principale invenzione di Piero già maturo di anni, e non come molti piacevole per la sua vaghezza, ma per il contrario per una strana et orribile et inaspettata invenzione (…): questo fu il carro della morte da lui segretissimamente lavorato alla sala del papa, che mai se ne potette spiare cosa alcuna ma fu veduto e saputo in un medesimo punto. Era il trionfo un carro grandissimo tirato da bufoli tutto nero e dipinto di ossa di morti, e di croci bianche, e sopra il carro era una morte grandissima in cima con la falce in mano, et aveva in giro al carro molti sepolcri col coperchio, et in tutti que’ luoghi che il trionfo si fermava a cantare s’aprivano et uscivano alcuni vestiti di tela nera, sopra la quale erano dipinte tutte le ossature di morto nelle braccia, petto, rene e gambe, che il bianco sopra quel nero, et aparendo di lontano alcune di quelle torcie con maschere che pigliavano col teschio di morto il dinanzi e ’l dirieto e parimente la gola, oltra al parere cosa naturalissima era orribile e spaventosa a vedere. E questi morti al suono di certe trombe sorde, e con suon roco e morto, uscivano mezzi di que’ sepolcri, e sedendovi sopra cantavano in musica piena di malenconia quella oggi nobilissima canzone:
…Morti siam come vedete, così morti vedrem voi. F ummo già come voi siete, vo’ sarete come noi…»
*
Il che non può che rimandare a quel capolavoro teatrale, e dopo cinematografico, di crepuscolare sogno d’un’età fantastica, d’un Rinascimento corrusco e cruento, violento e sensuale qual è quello de La Cena delle Beffe di Sem Benelli, nel quale ricordiamo il crudele Neri Chiaramantesi, armato di roncola medicea, prima di uscire brandendola e gridando «passa la Morte!», brinda levando la coppa con l’esortazione «Chi non beve con me, peste lo golga!».
*
Bere, gioire, divertirsi dunque, perché del “Doman non c’è certezza» come canta il Magnifico Lorenzo nel suo Il trionfo di Bacco e Arianna, durante il Carnevale fiorentino, momento di caos  follia voluta, licenzioso quasi come quello romano o quello veneziano. Carnevale di godimenti, amori e dunque di piaceri della carne, che poi  però lascia il proprio posto alla più amara Quaresima, tempo di penitenza e di cenere.
I nostri adesso sono i giorni della Quaresima, dei drappi violacei che inducono al ritiro e alla riflessione in attesa che la vita ritorni, con la Resurrezione, il Calendimaggio e la Primavera. E vada via ogni pestilenza e morbo, si richida infine il Settimo Sigillo.
La Quaresima, quaranta giorni, quarantena e dopo saranno le quarant’ore di preghiera, dovrebbe indurci a “levare la carne”, “carnem levare”, via dunque il Carnevale, dopo il Martedì grasso, ma nelle nostre città si corre ad accapparrarsi scorte di viveri, per asserragliarsi dietro le mura della propria abitazione, illusi di vivere una non vita, essendo già defunti.
E fuori, mentre passa al ritmo cadenzato d’un violino fatto di tibie e femori, la Morte invisibile ride dall’umana vanità.
Dalmazio Frau
*In copertina: il Trionfo della Morte di Giacomo Borlone de Buschis, all’Oratorio dei Disciplinati di Clusone, 1484-1485
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ddazeddandconfused · 6 years
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Angelo Branduardi - Ballo in Fa diesis minore
Sono io la morte e porto corona
Io son di tutti voi signora e padrona 
E così sono crudele, così forte sono e dura 
Che non mi fermeranno le tue mura
Sono io la morte e porto corona
Io son di tutti voi signora e padrona 
E davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare 
E dell'oscura morte al passo andare
Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo
Posa la falce e danza tondo a tondo 
Il giro di una danza e poi un altro ancora 
E tu del tempo non sei più signora
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miracleofdespair · 6 years
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Ballo In Fa Diesis Minore | Daniele | Trial 1 | RE: Everything
Whew. So much had happened, in so little time. Standing behind his podium in the trial room, Daniele was trying to follow the trial, armed of course with his trusty dictionary, looking up words every so often and trying to get the gist of what people were saying, however difficult it was- because difficult it was, to understand everything and try and contribute somehow, to try and bring Aidan’s killer to justice. Someone who had taken a life, committing the worst of crimes… At the thought, Daniele found he still felt a little uneasy, and touched the wooden cross around his neck as if to reassure himself.
Aidan’s death had been quite the shocking event to him- when he’d first seen the body, he could hardly believe it. Someone was dead- someone had been killed. That was the truth, however hard it was to accept. And now they had to find his killer. They had to do it for Aidan’s sake, for him to have justice. However, he really had no idea how to go about that. Once he had discarded the idea Zertro himself was to blame (and had in the process mentally mispronounced that name a lot of times), he had decided to join two of his friends and classmates in their investigation; knowing he wasn’t the brightest of thinkers and that he really had no idea how investigating a murder worked, he’d just, for now, resorted to making himself useful by moving or lifting things, since at the very least he was strong.
And so we came to the trial. A trial unlike any other he’d faced, and he’d seen some weird ones, what with seal-shaped seals and killing water. As he understood, this was them deciding who had killed Aidan, and sending that person off to die. Daniele did not want to do that. Whether or not they were correct, nobody deserved to die- everyone can change, right? But for the moment he set that thought aside, and asked a few questions that had been on his mind. He’d heard people talk and while he hadn’t gotten most details down he had a good understanding of the basics. So he spoke.
“Hmm… I am sorry, but… May I ask a few questions?”
So far so good. Rely on phrases you know.
“Aidan-san was… stabbed in lung, yes? And he was… dying there for a long time when assassin went… Then why not move and get help?”
He means to ask why Aidan didn’t try to get help while the killer left him there. But he had more to ask.
“More… I heard a statue is talked about? What function did it had? I see it, it had not any trace… As well, the cloak… where did assassin get it?”
He paused, then added.
“I’m sorry if I ask stupid question… I am not intelligent much…”
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aerinorty · 7 years
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"Ballo in fa diesis minore" by Angelo Branduardi, an italian songwriter, inspired this drawing (: . #animeart #mangaart #deviant #deviantart #instaart #instaartist #halloween #halloween2017 #iamdeath #deathfanart #digitaldrawing #digitalart #digitalpainting
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