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#bicicletta economica
cammini-ciclovie · 1 year
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Ecco le 4 migliori e-bike per un cicloturismo sostenibile
Scegli la tua e-bike per andare in giro lungo i più bei Cammini in Italia e non solo. Qui si parla dei migliori 4 modelli a partire da appena 699 Euro!
Con la sempre più accentuata consapevolezza sull’importanza della conservazione della biodiversità nel nostro ambiente quotidiano, il turismo sostenibile in bicicletta e ultimamente sempre più in sella ad una e-bike è divenuta una formula con la quale tutti noi possiamo contribuire alla tutela del patrimonio naturale. Ma, oltre che rispettare l’ambiente, il turismo sostenibile in bicicletta…
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lamilanomagazine · 5 months
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Lecce. Approvato il progetto per una nuova pista ciclabile che collega Lecce con San Cesario.
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Lecce. Approvato il progetto per una nuova pista ciclabile che collega Lecce con San Cesario. La giunta comunale ha approvato nella giornata di lunedì 22 aprile il progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di un nuovo percorso ciclabile, protetto in sede propria, che colleghi i poli ospedalieri di Lecce e San Cesario e che si connetta alla rete ciclabile già esistente in città. Il percorso, della lunghezza di 3,3 chilometri, si svilupperà lungo la direttrice della SP 362 partendo dall'Ospedale Galateo nel Comune di San Cesario, attraversando il polo commerciale, proseguendo lungo il quartiere Aria Sana fino all'Ospedale Vito Fazzi, dove si ricongiungerà con la pista ciclabile esistente su Via Gino Rizzo, e connessa a sua volta con la rete cittadina, che tocca le principali infrastrutture di mobilità della città. Il progetto sarà presentato congiuntamente dai due Comuni all'Avviso pubblico del Ministero delle Infrastrutture per l'erogazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo di ciclovie urbane intermodali, istituito con la legge 179/2022. Al fine della proposta, i due Comuni sottoscriveranno un apposito protocollo d'intesa anch'esso approvato, che dà mandato della sottoscrizione ai legali rappresentanti dei due enti. Un milione di euro l'importo dei lavori che, in caso di esito positivo della partecipazione all'avviso ministeriale, saranno impiegati per la realizzazione dell'opera. «È un progetto ambizioso che abbiamo pensato, realizzato e che presenteremo insieme al Comune di San Cesario – dichiara l'assessore alla Mobilità sostenibile Marco De Matteis – consentirà, se finanziato, di collegare alla rete ciclabile cittadina un percorso protetto che comincia in un comune confinante, connettendo e attraversando infrastrutture civili e commerciali di grande importanza, in primis i due poli ospedalieri. E soprattutto garantirà sicurezza a chi raggiunge Lecce da San Cesario, in bicicletta, percorrendo la distanza davvero minima che esiste tra i due centri abitati. Voglio ringraziare sentitamente il sindaco Giuseppe Distante, i funzionari del Comune di San Cesario e i nostri uffici. Estendere la rete ciclabile cittadina ai comuni contermini, grazie alla collaborazione e all'impegno comune per la sicurezza dei ciclisti, è ormai un investimento infrastrutturale necessario. Ricordo che sono in corso iniziative simili con Monteroni, la cui rete ciclabile si connetterà al percorso della pista per Ecotekne e che la pista ciclabile esistente in zona industriale lambisce il territorio di Surbo, comune con il quale potemmo lavorare per la definitiva riconnessione e con il quale già in altre occasioni abbiamo avuto modo di collaborare proficuamente a favore della sicurezza stradale».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Turismo Italia: la nuova campagna per "vendere" il brand
Il turismo in Italia è un'importante leva economica. La consapevolezza cresce sempre di più leggendo i numeri secondo i quali l'Italia sarebbe il secondo Paese più visitato al mondo. Un trend che va cavalcato promuovendo nuovi servizi che parlano ai giovani. E' questo lo spirito da cui ha preso le mosse la nuova campagna di promozione turistica del ministero del Turismo. Una campagna che, neanche a dirlo, ha avuto molti consensi ma anche tantissime critiche, una su tutte proprio in casa. La Venere di Botticelli nuovo simbolo dell'Italia Occhi chiari, capelli biondi lunghi al vento: la Venere che sorge dalle acque, dipinta da Sandro Botticelli, è un simbolo della nostra arte. Trasferita negli anni dalla tela a tazze, magliette e gadget di ogni tipo, portarla nel mondo digitale oggi è stato un attimo. Ed ecco che arriva la Venere digital influencer che, con tanto di jeans, ci porta alla scoperta delle nostre bellezze pedalando in bicicletta, mangiando una pizza, scattandosi un selfie di tanto in tanto. La Venere è il punto forte di una campagna di rebranding del ministero che con l'occasione ha ridisegnato il suo logo (una finestra che si spalanca con i colori della nostra bandiera) e trovato un nuovo claim: "Open to meraviglia". Il progetto continua sul sito web Italia.it e sul profilo Instagram venereitalia23. La campagna, come ha spiegato la stessa ministra del Turismo, Daniela Santanchè, vuole essere uno strumento per vendere il nostro Paese al meglio sui mercati turistici internazionali consolidati ed emergenti. https://youtu.be/EOw57LXR-_M La Venere delle polemiche Oltre a ricevere il plauso degli operatori del settore turistico, la campagna ha fatto il pieno di critiche. A mettere in azione la macchina (è proprio il caso di dirlo) è stato Massimiliano Milic. Il regista della Terroir Films, ha fatto notare che nel video promozionale sono contenuti immagini e un breve video disponibili a pagamento sui siti stock di immagini; il video sarebbe addirittura girato in Slovenia. Un autogol per una campagna costata 9 milioni di euro. Un no bello grosso era già arrivato da Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura, che aveva archiviato l'operazione come "una cosa da Ferragni". Molti altri commentatori hanno definito l'intera operazione come banale e stereotipata. A condire il tutto ci hanno pensato i social invasi in pochi giorni da una pioggia di meme. Turismo in Italia: quale idea L'intento della campagna di modernizzare la comunicazione turistica avvicinandosi maggiormente ai giovani è comprensibile. L'idea di dover vendere meglio un patrimonio artistico invidiato in tutto il mondo un po' meno. Riproporre la pizza, il selfie davanti al monumento sa tanto di banalità e stereotipo ma forse è ciò che si vende meglio. L'operazione di rebranding del turismo italiano spinge a guardare alle bellezze del nostro Paese, ad aprirci alla meraviglia, o meglio a open to meraviglia. Ma non dovevamo parlare in italiano? In copertina foto di Gerhard Bögner da Pixabay Read the full article
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3boxnews · 2 years
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corallorosso · 4 years
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Alfonsina Strada, 130 anni fa nasceva la prima donna a correre il Giro d’Italia: “Gareggiava per pagare il manicomio del marito” “Alfonsina Strada cadde fulminata da sincope (in realtà era un infarto, ndr) mentre cercava di avviare la sua pesante moto dopo aver assistito alla Tre Valli Varesine”. Così scriveva La Stampa il 14 settembre 1959. Questa la fine di una vita iniziata il 16 marzo 1891, 130 anni fa. “La sua è una storia erculea, un simbolo di conquista e di libertà”, racconta lo scrittore per ragazzi Tommaso Percivale che ha dedicato il libro Più veloce del vento (Einaudi ragazzi) alla prima e unica donna a partecipare al Giro d’Italia: Alfonsina Strada, appunto. Nata a Castelfranco Emilia (Modena) da due braccianti analfabeti, è la seconda di dieci fratelli. E proprio “tenendo in collo i bambini che nascevano di anno in anno” – scriveva La Stampa citando la stessa Strada – diventa una donna “di costituzione fortissima”. A 10 anni, scopre la sua passione. Racconta Percivale: “Il padre compra una bicicletta molto vecchia e arrugginita dal dottore in cambio di qualche lavoretto nel suo giardino”. Ma non può darla alla figlia durante il giorno perché la usa per andare nei campi. Per questo Alfosina “la ruba per allenarsi di notte”. Il padre non vuole però che le donne vadano in bicicletta anche perché “sui giornali si scriveva che la sella era nociva per la loro salute”, spiega lo scrittore classe 1977. Allora “appende la bici nella stalla così che lei non ci arrivi”. Il primo uomo a capirla nel profondo è Luigi Strada, il suo primo marito (rimasta vedova, sposerà il ciclista emiliano Carlo Messori). “È un genio sia dal punto di vista tecnico-meccanico che dal punto di vista artistico. Lavora come cesellatore ma anche come inventore. Ha brevettato una macchina per il caffè espresso ma non è riuscito a monetizzarla”, racconta Percivale. Strada sostiene la moglie nella sua passione, ma poi “il suo carattere fragile ha la peggio e cade in depressione”. È anche per mantenerlo nel manicomio che Alfonsina decide di iscriversi al Giro d’Italia del 1924 dopo aver partecipato a due Giri di Lombardia. Il direttore e l’amministratore della Gazzetta dello Sport acconsentono alla sua richiesta. E proprio il giornale sportivo milanese la descrive così: “Nel gruppo c’è anche una vispa donnina, coi capelli tagliati alla bébé e i calzoncini corti, da cui scendono con impertinenza i lembi della camicia. Pedala con disinvoltura e allegria, tal quale un ragazzino che abbia marinata la scuola”. La ciclista taglia il traguardo in ogni tappa anche se la maggior parte delle volte con alcune ore di ritardo. È la stessa Morini, questo il suo nome da nubile, a raccontare dopo la penultima tappa (con arrivo a Fiume) al Guerin Sportivo: “I pubblici di tutta Italia (specie le donne e le madri) mi trattano con entusiasmo”. Il successo le permette di pagare le rate del manicomio del marito e il collegio dove studia una nipote (“non ha mai avuto figli”, diversamente da quanto scritto su Wikipedia, racconta Percivale). E la necessità economica è uno dei motori della sua bicicletta, come racconta rispondendo all’intervistatore del Guerin: “Sono una donna, è vero. E può darsi che non sia molto estetica e graziosa una donna che corre in bicicletta. Vede come sono ridotta? Non sono mai stata bella, ora sono… un mostro. Ma che dovevo fare? La puttana?”. Emerge così tutta la sua voglia di ribellarsi: “Ha una rabbia incanalata in modo costruttivo. Non si è lasciata andare soffrendo per l’incapacità del mondo di accettare quello che lei voleva essere”, spiega Percivale. Una rottura a cui non ha mai voluto dare una patina politica: “Voleva ‘semplicemente’ diventare una star dello sport per realizzare il suo sogno da bambina”. FRANCESCO ZECCHINI
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ilquadernodelgiallo · 4 years
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...ho capito che il relativismo è la realtà perché non lascia nulla fuori di sé e che la verità (possederla, assumere di possederla, far credere che essa sia univoca) è uno dei tanti modi di controllo e oppressione o, a voler essere più cauti - ma perché? -, è una funzione di quel sistema complesso che è il mondo in cui viviamo. [...] Il relativismo non implica che tutti i punti di vista siano uguali, ma che esistano. ___________________ Il ragionamento deduttivo ci libera dalla necessità di conoscere ogni cosa per esperienza diretta e ci accomuna regalandoci una grammatica. L'astrazione ci permette di riconoscere regolarità e somiglianze in cose e questioni distanti. La proporzione consente di intuire e rappresentare la vastità del mondo, valutare i rischi, riprodurre la regolarità o le irregolarità. Ragionamento deduttivo, astrazione e proporzione sono matematica. [...] Sottintende [il ragionamento deduttivo] una logica comune, come la prospettiva, e gli scacchi, che, per esempio, insegnano come senza accordo sui principi non è possibile nemmeno combattere, figuriamoci vivere. [...] La magia del ragionamento deduttivo, e la sua fallacia, sta nell'evidenza che, se parti da qualcosa che chiami verità o assioma ma che è solo un punto di vista (che pur non essendo molto, è abbastanza per costruire un mondo), puoi giungere dovunque. Perciò attenzione alle premesse. Ex falso quodlibet si dice in latino. [...] In matematica, grazie al ragionamento deduttivo, non esistono principi di autorità, ciascuno può ritrovare o ricavare un risultato da solo. La conoscenza è un processo ed è accessibile a tutti, non è il privilegio di una casta di principi o di preti. ____________________ I dubbi riguardavano la natura del quinto postulato [di Euclide: "in un piano, data una retta e un punto esterno alla retta, per il punto passa una e una sola parallela alla retta data"] (verità, conseguenza o preferenza?). [...] Saccheri [anni trenta del Settecento] procede per assurdo, suppone che la parallela non sia unica e comincia a ricostruire la geometria immaginando di imbattersi in patenti contraddizioni. Non ne trova alcuna, e nonostante la geometria, da lui costruita ammettendo come ipotesi la negazione del quinto postulato, sia coerente, non riesce a sottrarre valore di verità al sistema di Euclide. Tra i suoi occhi, il suo intelletto e la correttezza della dimostrazione, Saccheri sceglie Euclide. La verità assoluta, come dicevamo qualche pagina fa, è deresponsabilizzante. [...] Il quinto postulato è un'ipotesi: ogni volta che lo cambi viene fuori una geometria diversa. Esattamente ciò che aveva scoperto Saccheri, senza accorgersene. ___________________ Se infatti lo spazio non è assoluto, allora, forse, non le è nemmeno il tempo. ___________________ La geometria euclidea è l'unica talmente umana, vale la pena ribadirlo, da accordarsi alla nostra esperienza. ___________________ Sia ai due Boylai che a Lobačevskij si deve la concezione della matematica contemporanea secondo cui essa non è specificata e definita dai numeri o dagli enti geometrici ma dalle relazioni tra essi. ___________________ Come reagiremo a una verità senza il resto dei sensi? La matematica è l'unico linguaggio che mi viene in mente, l'unico esercizio in cui la verità  prescinde dal corpo, in cui il punto di vista prescinde dal corpo anche se non dal soggetto. La matematica - disciplina estremamente economica e sui tutti possiamo accedere perché si insegna nelle scuole di ogni ordine e grado - si rivela, a osservarla come prassi, e non solo come teoria, una forma di meditazione, di etica e un esercizio sulla verità in un mondo in cui il corpo è sottoposto a inedite limitazioni. Presenza, soggetto senza corpo. ___________________ La questione tuttavia è che l'istruzione è un processo orizzontale e collettiva, mentre la cultura è verticale e singolare. La cultura è una scelta individuale. ___________________ La matematica non è la scienza degli oggetti ma della relazione tra gli oggetti così come la grammatica è la scienza delle relazioni tra le parole. Perciò è importante conoscere la grammatica: senza grammatica non si costruiscono frasi con un senso comune tra chi parla e ascolta, non si minimizza un fraintendimento, connesso, ineludibile (così come l'errore nei calcoli) alla comunicazione tra esseri umani. E non si costruiscono storie. La matematica è, tra le discipline di manutenzione, quella grazie alla quale si capisce che solo gli ortodossi fanno la rivoluzione. ___________________ Tuttavia (avverbio che coniuga sconcerto e ragionevolezza), se l'istruzione viene data a compartimenti stagni, la cultura (dunque la proiezione dell'esperienza e la pratica dell'immaginazione) non ha compartimenti stagni... ___________________ Il problema della bicicletta con le ruote quadrate è esemplare perché sempre più spesso un concetto, per poter essere accolto, deve essere accompagnato da un evento. Anche a scuola. Alla manutenzione l'Italia preferisce l'inaugurazione (voce fuori campo di Leo Longanesi). Ecco, la scuola dovrebbe manutenere la cultura, dovrebbe ribadire che [...] le cose distanti possono essere simili e che le persone che ci paiono estranee (e non abbiamo lasciato attraccare sulle nostre coste, per esempio) invece ci assomigliano. ___________________ La matematica mi ha rafforzato chiarendomi i concetti di verità, contesto e approssimazione che, a rifletterci, oltre a essere questioni matematiche, sono questioni democratiche. ___________________ In due insiemi, due verità opposte. Mi pare un esempio convincente sul perché la verità (la soluzione di una equazione) dipenda dal contesto. E aggiungo che le verità umane somigliano alle verità matematiche. Sono tutte assolute, e tutte transeunti, dipendono dall'insieme in cui vengono enunciate, dal contesto. [...] La matematica insegna che le verità sono partecipate, per questo è una disciplina che non ammette principi di autorità. [...] Politicamente, una concetto di verità che sia assoluta, transeunte e collettiva sarebbe rasserenante in un clima politico avvelenato da false notizie, dichiarazioni mai verificate, affermazioni di singoli individui che dovrebbero essere cariche dello Stato. [...] La matematica è una disciplina che favorisce la diffusione della democrazia. Prima di tutto, un matematico non risponde mai al chi ma sempre al cosa [...] È una disciplina che non ammette principio di autorità giacché nessuno possiede la verità da solo, le verità sono asserzioni verificabili da chiunque, o se non da chiunque (alcune volte è difficile) almeno da un certo numero di persone. Inoltre la matematica è un linguaggio, una grammatica. Per discutere di matematica bisogna accettarne le regole. ____________________ Perché la pubblica amministrazione agisca è sufficiente un pericolo probabile. I due principi [di prevenzione e di precauzione] stabiliscono il necessario per limitare o eliminare il pericolo. Abbiamo assunto, io per prima, la ragionevolezza di queste limitazioni pur sapendo che esse andavano a intaccare libertà e valori essenziali in democrazia. Ragionevolmente, queste misure avranno una durata, tuttavia il confine tra protezione e controllo, anche in me che pensavo di avere strumenti culturali per distinguerli, si è fatto più incerto. [...] La differenza che passa tra protezione e controllo è la stessa che discrimina democrazia e dittatura. [...] Percepisce la distanza tra accettare e subire. La precauzione, e con essa il principio, si traduce, talvolta inconsciamente, nell'esistenza di paure prive di fondamento. E la democrazia è l'esatto contrario della paura. [...] È difficile rispettare le regole quando si è cresciuti con altre regole, ed  difficile capire quando e se quelle regole, da strumento di protezione si trasformano in strumento di controllo, fuori di noi, ma soprattutto dentro di noi. La scienza non avanza per certezze, ma per ipotesi: è verificabile. Le verità della scienza evolvono. E pensare agli scienziati come ai sacerdoti della soluzione o della guarigione è un modo di delegare la responsabilità politica. Oltre che di istituzionalizzare come scienza qualcosa che è il contrario della scienza: la certezza fideistica. [...] La democrazia è matematica, si basa su un sistema condiviso di regole continuamente negoziabili e continuamente verificabili. La democrazia, come il linguaggio, e tra i linguaggi la matematica, non è naturale, non un fiore che sboccia, è una costruzione culturale e dunque, in quanto tale, va continuamente ridiscussa, la democrazia non rinverdisce a primavera come certi alberi, bisogne sceglierla, come si sceglie il linguaggio. Dunque, dal punto di vista costitutivo, la matematica è il contrario della torre d'avorio, del castello, del tabernacolo, la matematica esercita al contesto e quindi a essere cittadini e rappresentanti dei cittadini. ____________________ L'incertezza è ineludibile. E così il nostro incarnare l'errore. Dovrebbe essere complicato costruire, attraverso gli esseri umani, un sistema di regole, convenzioni anche, comuni e trasmissibili. E invece è più semplice di quanto sembri se, all'ineffabilità degli stati d'animo con i quali prendiamo le decisioni, si sostituisce un modello di individuo che supponiamo non avere incertezze. [...] Così come il modello logico di individuo che andiamo costruendo non è affetto dalle incertezze decisionali che caratterizzano tutti. E dalle miserie da cui nessuno è immune. Attraverso questo individuo idealizzato e i suoi percorsi razionali, le suo scommesse, è possibile costruire un sistema logico indipendente dal colore politico e pure dai soldi. La logica si rivela così, grazie a questo cittadino modello, non una proprietà delle leggi del mondo e dell'universo, ma un'estensione del dominio del ragionamento. [...] Tuttavia è successo che nella nostra Repubblica alcuni individui abbiano scelto di aderire, e abbiano in effetti aderito, a una sorta di cittadino modello in base al quale agire. Adesso questo non succede, o accade assai più raramente, io credo, per mancanza di immaginazione. [...] Non rispettare la Costituzione [...] è un comportamento che può essere corretto studiano matematica, cioè prendendo confidenza con i sistemi nei quali per agire, muoversi, giudica e soprattutto convivere e comunicare bisogna imparare a rispettare alcune regole. [...] Studiare matematica significa esercitarsi a intravedere, supporre, immaginare regole che non riguardino un individuo o un oggetto, ma più individui e più oggetti e soprattutto le relazioni tra essi. Studiare matematica significa introiettare l'idea che le regole esistono e che anche quando - giustamente talvolta- si infrangono, vengono sostituite da un altro sistema di regole (non avere regole, per esempio, è ancora una regola). La cosa interessante da chiedersi nel definire le regole è: che modo disegneranno? ____________________ Il linguaggio non è un virus solo quando si parla di maldicenze, è un virus anche quando si parla di diffusione di informazioni. Ho imparato nei giorni passati un nuovo termine. Infodemia. Dalla Treccani: "Sostantivo femminile. Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili". È possibile ammettere [...] che la vera infodemia abbia riguardato le modalità della comunicazione della contenzione, del confino, del "lockdown" e portato a un regime di irragionevole paura che ha, credo, rivelato, una volta di più, la cagionevolezza della nostra democrazia. Ci ha soprattutto condotto - di certo ha condotto me - a valutare la vita come mero sostentamento biologico. [...] L'uomo non coincide in alcun modo con la nuda vita dell'uomo; né con la nuda vita in lui né con alcun altro dei suoi stati o proprietà, anzi nemmeno con l'unicità della sua persona fisica. La nuda vita è quella rispetto a cui tutti siamo eccedenti. [...] C'è una permanente eccedenza della persona rispetto all'insieme dei dati fisici e virtuali che la compongono. [...] Ecco, la vita singola e la vita collettiva godono di una superadditività che fa sì che nessuno di noi sia la mera somma dei propri dati biologici, giuridici, virtuali, ma sia qualcosa di più. La stessa democrazia è superadditiva, lo Stato è qualcosa di più rispetto all'azione congiunta di potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Questo qualcosa di più, per quanto riguarda i singoli esseri umani, penso sia la memoria e dunque la possibilità di fraintendimento e se non di fraintendimento, di interpretazione, di comprensione e dunque di perdono. Penso sia, in breve, il linguaggio. Il linguaggio ci rende non riducibili alle nostre caratteristiche e informazioni biologiche, genetiche e tecnologiche perché permette di raccontare. E raccontando di creare versioni. ___________________ Come tutti gli intransigenti, gli orgogliosi, i fortunati mi sono accorta d'improvviso della differenza tra il corpo esposto e rivendicato dalle donne come luogo di arte e di lotta e il corpo delle donne esposto come fosse vuoto. E per sempre giovane. [...] E così lo so, che la cosa più difficile è usare parole e modi che sono appartenuti storicamente e statisticamente agli uomini per contribuire a disegnare un modo che sia anche a forma e contenuto di donna. È difficile risemantizzare - verbo utilizzato a questo proposito e direi incarnato dalla scrittrice Michela Murgia -, risemantizzare parole e modi. [...]  Una democrazia nella quale i rappresentanti eletti o i leader politici esibiscono il privato, la sfera sentimentale o emotiva mentre sono nel pieno delle loro funzioni (o lo fanno supporre) è una democrazia che trova possibile legiferare sulla vita privata e sulla sfera emotiva dei cittadini. [...] E mi coglie tristezza infinita perché capisco che queste comunicazioni non solo non contribuiscono al dibattito, ma lo impediscono. E so che io - come tutti - ho bisogno di risposte ai problemi, non di minacce, ho bisogno [...] di un po' di prospettiva. Perché la fiducia è l'unica vera resistenza al presente, la fiducia è creativa. E per averla bisogna avere idee e dismettere i miti di morte (fine della storia, fine del futuro, fine del mondo), e tentare approssimazioni. [...] Intrattenere prima che formare, Intrattenere. Altrimenti si annoiano. [...] Il lettore, come chi studia matematica e in generale chi studia, è capace di stare da solo. Chi sta da solo è politicamente complesso perché non deve essere intrattenuto. Chi sta da solo si intrattiene da solo, con i propri modi e i propri tempi, sfugge alla dittatura. La dittatura dell'intrattenimento è un'altra forma di negazione del tempo (come prigionia, tortura, persecuzione).  [...] ...non tutti i dubbi hanno la medesima natura: quelli che sorgono dalla poca conoscenza delle regole del sistema non sono quelli che nascono giocando con le regole del sistema. [...] Essere buoni o esercitare la democrazia è più complesso, è un percorso di interpretazioni, contrattazioni e indecisioni. La bontà, la matematica e la democrazia sono fenomeni che contengono in sé le relazioni e tutte le complicazioni a esse annesse. ___________________ Quando il tempo si accumula, non passa, perciò certe volte, durante il giorno e nonostante la luce, non so che ora è. Il tempo mi sovrasta, e tutto il futuro diventa presente. Una torre di presente. Motivo per cui credo che cambierà ciò che è già cambiato. Quando il futuro riprenderà, non so come, avremo da smaltire moltissimo presente. [...] E dunque, essendo cambiato l'insieme nel quale ci muoviamo, non possiamo avere le stesse soluzioni agli stessi problemi. [...] E pensare che il proprio modo di vita e di consumo non sia l'unico può essere un principio di soluzione. [...] La soluzione non esiste in sé, ma dipende dalle condizioni al contorno. Valutare le condizioni al contorno significa capire le caratteristiche dell'insieme, del mondo, in cui agiamo. In base a quelle caratteristiche una stessa equazione può ammettere o non ammettere soluzioni. [....] In Italia, stiamo chiedendo al nostro sistema sanitario ciò che abbiamo chiesto, a partire dalla fine degli anni Novanta, alla scuola pubblica: sopperire all'educazione sentimentale ottenuta grazie e nonostante la famiglia, ai pomeriggi organizzati dalla chiesa, dai partiti politici o dal sindacato. E non lo chiediamo all'istruzione che è acefala, ma ai medici (talvolta senza mascherina), come lo abbiamo chiesto ai professori. [...] La sovrapproduzione è una rivoluzione industriale e non esistono rivoluzioni industriali che non mietano vittime (voce fuori campo di Anna Nadotti, traduttrice). Godere della sovrapproduzione, disinteressarsi della stagionalità delle verdure, della provenienza di pesce e carne, pensare che la sete di conoscenza e l'aver studiato diano il diritto a viaggi low cost sottovalutando l'impatto ambientale è stato macchiarsi di una colpa che ha lasciato segni indelebili sulle mani? [...] Succederà domani, quello che è già successo oggi. Le cose accadono quando le accettiamo, e le accettiamo o non le accettiamo, quando ci riguardano. Accetteremo che le nostre libertà personali valgano quanto quelle della nostra comunità. Che a qualsiasi ordine di grandezza - singolo essere umano, condominio, quartiere, città, nazione, mondo - il valore delle libertà individuali sia pari a quello delle comunità. [...] Se l'insieme degli errori e dei sentimenti umani è frattale, può esserlo anche quello delle nostre libertà? E se lo è quello delle nostre libertà, può esserlo che quello delle economie?
Chiara Valerio, La matematica è politica
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lamilanomagazine · 6 months
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Monza: la Giunta approva il primo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. Pilotto: "Obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica"
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Monza: la Giunta approva il primo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile. Pilotto: "Obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica". Il documento, per la parte tecnica, è stato realizzato in collaborazione con Monza Mobilità e con la società di consulenza Sintagma Srl. "Intendiamo mettere in campo azioni concrete per migliorare la qualità urbana: per questo l'approccio ai temi della mobilità pone al centro la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini, pensando a modelli di mobilità sempre più attenti al dato sociale, ambientale ed economico", spiega il Sindaco Paolo Pilotto. Il Piano. Attraverso il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile il Comune si dota di uno strumento di pianificazione strategica che sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana di medio-lungo periodo, circa 10 anni, per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la definizione di azioni orientate a migliorare l'efficacia e l'efficienza del sistema della mobilità, sia per le persone che per le merci, e la sua integrazione con l'assetto e gli sviluppi urbanistici territoriali. I risultati attesi e la riduzione degli inquinanti. Il sistema di mobilità è stato modellizzato per fornire strumenti di supporto alle decisioni grazie al confronto tra lo scenario attuale e quello di progetto. Dalle analisi effettuate, ad oggi in città il 67% degli spostamenti avviene utilizzando l'auto privata, il 17% utilizzando il trasporto pubblico locale e il 16% a piedi o in bicicletta. Con l'attuazione degli interventi inseriti nel PUMS ci si propone di modificare sostanzialmente il modo di muoversi in città, incentivando l'utilizzo del trasporto collettivo e la mobilità attiva. L'obiettivo è quello di ridurre al 50% gli spostamenti con auto propria, e aumentare al 30% gli spostamenti con il trasporto pubblico locale e al 20% quelli a piedi o in bici, ottenendo dunque un +15-19% di spostamenti attraverso la mobilità sostenibile. L'obiettivo è stato definito confrontando gli scenari di piano definiti dai PUMS di altre città italiane comparabili per dimensioni e caratteristiche del sistema di mobilità. Il modello è stato utilizzato per stimare gli impatti in termini di riduzione delle emissioni inquinanti: pari a circa il 30% in meno per gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio e il particolato, oltre a una sensibile riduzione dell'inquinamento acustico. "Saranno gli Enti Locali i soggetti pubblici chiamati a gestire la transizione verso la mobilità sostenibile - spiega Giada Turato, Assessore alla Mobilità - Per questo il primo piano della mobilità sostenibile per Monza rappresenta una leva significativa per guidare il cambiamento attraverso azioni che partiranno dalla città ma incideranno anche su un'area territoriale più vasta". 5 obiettivi per la città. Il PUMS opera un passaggio fondamentale dalla pianificazione dei trasporti alla pianificazione del sistema di mobilità, superando l'approccio che vedeva la mobilità veicolare privata come elemento centrale e critico su cui operare, a favore della valutazione delle esigenze di spostamento delle persone e della relativa offerta di modalità di spostamento sostenibile. Gli obiettivi del piano intendono rendere Monza: innovativa e sostenibile; accessibile e inclusiva; attrattiva; sicura; policentrica attraverso azioni inserite in un quadro organico e integrato, capace di disegnare un nuovo modello di mobilità. Il mix di interventi da attuare nei prossimi 10 anni. Per ciascuno obiettivo vengono declinate le azioni necessarie: - L'obiettivo di rendere la città innovativa e sostenibile verrà raggiunto attraverso la creazione di una centrale di traffic management in grado di integrare i sistemi semaforici, di indirizzamento ai parcheggi e di controllo dell'accesso alle ZTL cittadine. Per questo progetto il Comune con Monza Mobilità sta partecipando a una procedura di Regione Lombardia per l'assegnazione di circa 2,5 milioni di euro. Per perseguire l'obiettivo della sostenibilità sono previsti interventi di elettrificazione delle flotte bus, tramite l'acquisto, entro il 2026, di 25 bus elettrici e con l'obiettivo di avere entro il 2030 tutta la flotta del trasporto pubblico della città completamente elettrica Nel contempo sarà riorganizzato il sistema della sosta tramite l'introduzione di ulteriori sei ZPRU oltre le due già attivate nel 2023, arrivando a regolamentare gli stalli aggiuntivi tra strisce gialle per residenti e blu a pagamento. Saranno inoltre realizzate attività di sensibilizzazione volte a diffondere la cultura della mobilità condivisa, sostenibile e multimodale. Completano le azioni volte a perseguire questo obiettivo la razionalizzazione della logistica urbana, la limitazione della circolazione per i veicoli a emissioni elevate, in linea con quanto previsto dal Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell'Aria della Lombardia azioni finalizzate alla progressiva sostituzione dei veicoli più inquinanti che istituisce limitazioni permanenti alla circolazione sull'intero territorio comunale per i veicoli benzina euro 0 e 1, diesel euro da 0 a 4, il possibile ampliamento della ZTL del centro storico alla zona compresa tra Via Visconti, Via Aliprandi, Via D'Azeglio, Via Appiani e Via Manzoni. Nel caso di raddoppio la superficie interessata che passerebbe da 0,3 chilometri quadrati attuali a 0,6 chilometri quadrati dello scenario di piano; - Per l'obiettivo di rendere la città accessibile e inclusiva vengono individuate come azioni la progettazione del hub multimodale FFS di Monza centro attraverso forme di collaborazione con Regione Lombardia e le società del gruppo Ferrovie dello Stato e la creazione del nuovo hub di Monza est – parco già attualmente finanziata. Le azioni finalizzate a perseguire questo obiettivo si completano con l'estensione su Monza di circa 13 chilometri della linea M5 della metropolitana con la realizzazione di 7 nuove stazioni. - L'obiettivo di rendere la città attrattiva sarà perseguito con il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale con l'Agenzia di bacino, attraverso la revisione delle frequenze dei bus a servizio della città e, per i grandi eventi che si svolgono in città, con la definizione della modalità di gestione della mobilità. Per perseguire l'obiettivo di rendere la città sicura vengono individuate azioni di ingegneria volte in primo luogo a rendere attrattivi e sicuri i percorsi della mobilità attiva e scolastica e a risolvere, con soluzioni di mobilità lenta, alcuni nodi critici della rete stradale urbana. Oltre a queste sono previste azioni di sensibilizzazione in particolare rivolte alle scuole. - Inoltre si prevede la creazione di isole ambientali e di spazi pedonali diffusi sul territorio in zone di particolare rilevanza urbanistica, sociale ed economica, da rafforzare con la creazione di Zone 30 di cui si prevede la graduale estensione all'intera rete stradale secondaria e locale. Le azioni di mobility management, principalmente orientate a razionalizzare gli spostamenti casa – lavoro si basano su interventi concordati con i mobility manager che operano sul territorio. La strategia. La strategia individuata dal PUMS per perseguire i cinque obiettivi indicati si articola nei seguenti punti: ridurre la domanda di mobilità ovvero la quantità di spostamenti e la loro lunghezza. Nel medio lungo termine occorrerà gestire la domanda di mobilità attraverso interventi di governo della città e di assetto del territorio; spostare quote di mobilità verso forme più sostenibili promuovendo il trasferimento dall'utilizzo dell'auto privata verso i servizi di mobilità condivisa, la mobilità ciclistica e pedonale; incentivare l'idea di mobilità come servizio nella consapevolezza che il concetto di mobilità è ancora oggi fortemente legato all'uso dell'auto propria nonostante ciò abbia impatti economici, sociali e ambientali non sostenibili; incentivare la multimodalità vista la stretta correlazione funzionale con le altre centralità urbane dell'area metropolitana milanese; migliorare le prestazioni ambientali dei veicoli incentivando l'uso di veicoli, dedicati alla mobilità condivisa e privati, a basse o zero emissioni; digitalizzare i servizi in quanto queste tecnologie consentono di ottenere significativi miglioramenti del sistema di mobilità con investimenti relativamente contenuti e tempi di realizzazione brevi; razionalizzare la logistica urbana guardando con attenzione alle innovazioni tecnologiche di questo specifico settore che consentono già oggi l'uso di mezzi a bassissimo impatto ambientale. L'iter del documento. I principi ispiratori del PUMS sono il coinvolgimento e la concertazione degli stakeholders nella fase di redazione del documento di piano, il monitoraggio delle azioni realizzate e la valutazione dei risultati conseguiti. Il PUMS pone al centro le persone e la soddisfazione delle loro esigenze di mobilità, seguendo un approccio partecipativo che prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini e di tutti i soggetti che fruiscono della città (cityusers). Dopo l'adozione da parte della Giunta il documento sarà a breve disponibile online per eventuali osservazioni da presentare entro 60 giorni dalla pubblicazione stessa, per poi approdare alla definitiva approvazione da parte del Consiglio Comunale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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01/04/19
*Attenzione. Questo post non è un pesce d'aprile*
Ti manca leggermi, e a me manca scrivere. Però ogni volta che penso a qualcosa da dire non ho la forza, oppure la voglia, per mettermi lì a scriverla.
Mi manchi, mi manchi davvero tanto. Sento la tua lontananza ma quel che mi fa più male è che per te è ancora più difficile. Io non so come, ma ho imparato a gestirla. Tu invece hai bisogno di avermi vicino, non ti accorgi ti quanto cambia il tuo atteggiamento quando io non ci sono, me ne sono reso conto.
Purtroppo questo è un periodo particolare. Odio i funerali, le benedizioni dei defunti, l'esposizione di un cadavere, di un corpo morto, come se fosse un quadro in una galleria... Io per me non voglio questo. Tutto quel via vai di gente, persone che non ho mai visto, altre che forse nemmeno lei conosceva troppo bene. Tutto ciò mi fa rabbia, e mi fa pensare. È brutto da dire, ma ho già le idee chiare per quel che voglio sia fatto del mio corpo una volta morto. Niente esposizione al pubblico, niente grande evento, niente cerimonia religiosa, niente benedizione. Accesso al mio corpo riservato a pochi eletti, tra cui famigliari più vicini e amici più stretti: i nomi trascritti sul testamento e su un documento da me aggiornato anno per anno. Non darò in pasto la mia salma alle chiacchiere e alle preghiere di persone che conoscevo appena. Voglio intorno a salutarmi solo le persone che amavo, e che la mia anima porterà con sé ovunque andrà. Questi pochi  avranno diritto a un ultimo saluto, una preghiera se credenti, e di piangermi accanto se ne sentiranno il bisogno. Ma il tutto dovrà essere estremamente privato. Concedo di toccare il mio corpo solo a genitori, compagna e figli. Stiamo parlando di un cadavere in fondo, è già sufficientemente macabro di suo. A questi ultimi citati l'accesso al mio corpo sarà consentito ad ogni ora, mentre per tutti gli altri vi saranno orari prestabiliti, voglio resti un momento intimo per chiunque intenda farmi visita. Chi non è sulla lista non ha il permesso di entrare, a meno che non abbia comunicato tale volontà prima di spegnermi. Se in futuro sarò in una situazione economica simile a quella di adesso lotterò per il diritto di costruirmi una bara mia, alla fine comunque andrebbe bruciata. Un piccolo ricordo voglio sia consegnato alle persone citate prima, un oggetto di mia proprietà che abbia un determinato valore emotivo. Voglio che le mie ceneri vengano sparse, non so ancora dove. Voglio che il mio corpo, oltre che la mia anima, sia libero. Ogni mia eredità, materiale e patrimoniale, sarà lasciata ai miei figli e alla mia compagna, divisa in parti uguali, ma sarà mia premura lasciare determinati oggetti a chi più ritengo adatto lasciarli. Sarà tutto ufficializzato da un notaio, non voglio rischiare litigi famigliari. Tale testamento dovrà essere reso disponibile per la lettura alla mia famiglia nell'immediato dopo la mia morte. Voglio che siano rispettate le mie volontà, per questo avrò la premura di organizzare il tutto come si deve prima di lasciare questo mondo. Desidero un funerale a bara chiusa, dove chiunque avrà il diritto di passare a fare le condoglianze alla mia famiglia, ma senza il privilegio di vedere o toccare il mio corpo. Niente cerimonia religiosa, solo una riunione di persone a salutarmi prima che io scompaia fisicamente per sempre. I famigliari vicini e gli amici stretti hanno il diritto di lasciare un foglietto o una letterina all'interno della bara, accanto al mio corpo, così che le loro parole accompagni o per sempre la mia anima. Non ho ancora deciso cosa fare della fede, ma penso lascerò che resti di proprietà di mia moglie, si tratterà del mio avere emotivo più prezioso, è giusto che rimanga a lei e non finisca tra le mie ceneri.
So quanto tutto questo discorso sia triste e oserei dire quasi inquietante, ma dopo questi giorni avevo bisogno di fare chiarezza, almeno per liberare la mente.
Amore mio, spero che leggere tutto questo non ti abbia fatto stare male. Saperti lontana e non poterti rassicurare della mia fermezza mentale mi rattrista, mi rende impotente. Ma tra i due, i questo momento, sono io quello che deve mantenersi forte, perché se cedessi cederemmo entrambi, e di sicuro non è ciò di cui abbiamo bisogno, anche perché è importante ricordarci che passeremo molto più tempo lontani di così. Una settimana non è nulla in confronto a quello che ci aspetta.
Sogno una vita con te, una casa con te, una famiglia con te. Questa distanza non può fare altro che rafforzarci. Questo amore non è immaturo. Noi abbiamo ancora bisogno di crescere, di imparare ad affidarci l'uno all'altra, ma siamo molto più legati di quanto chiunque potrebbe credere. Ti amo profondamente e desidero solo il meglio per te. Quando finalmente accetterai di valere più di quanto credi, di meritare tutta la felicità di questo mondo, di meritare di essere amata e di essere perfetta così come sei, allora avrò compiuto la mia missione e non mi resterà altro che continuare a ricordartelo ogni giorno. Voglio amarti ogni giorno di più, voglio essere la tua spalla, il tuo migliore amico, il tuo amante. Voglio essere il tuo punto di riferimento. Voglio invecchiare al tuo fianco. Voglio una bambina. Voglio tenerla tra le  braccia mentre beve dal biberon. Voglio cantare per farla addormentare contro il mio petto nudo, seduto sul divano, quando è ancora piccola piccola. Voglio starle accanto mentre prova ad addormentarsi e chiamarla la mia principessa. Voglio andare a prenderla a scuola, vedere che esce dalla porta e mi corre incontro per prendermi la mano e raccontarmi com'è andata la giornata. Voglio vederla, seduta accanto a te, che cerca di imparare a suonare il pianoforte. Voglio vederla mentre ti aiuta a preparare una torta, curiosa di imparare, cercando di renderti fiera. Voglio portarla sulle spalle alle fiere, insegnarle ad andare in bicicletta. Voglio insegnarle che l'amore è ciò che tiene in piedi questo mondo, che merita di avere accanto qualcuno che la tratti come se non avesse nulla di più prezioso al mondo, come se fosse la ragione per cui sorride ogni giorno, e che la rispetti, trattandola come la ragazza forte e allo stesso tempo fragile che è. Voglio vederla diplomarsi e, se lo vorrà, laurearsi. Voglio dei nipoti, essere un nonno presente. Voglio essere come mio padre, e meglio di lui. Come mia madre, e meglio di lei. Voglio essere un modello da seguire, voglio che mia figlia sia orgogliosa di raccontare del suo papà. Se la vita me lo permetterà sarebbe bellissimo avere anche un maschio. Giocare con lui, allearci per fare i dispetti alla mamma, per poi concludere con me che ti bacio e lui che commenta con "bleah, che schifo", è tu che sorridi contro le mie labbra. Voglio insegnargli il rispetto per le donne, che senza di loro saremmo solo dei miserabili, che la donna è vita e che non è il sesso debole, ma che noi lo siamo, che sono coloro che portano avanti il mondo. Voglio dargli consigli, insegnargli guidare.
Voglio tutte queste cose, e le voglio con te. So che sarai una mamma fantastica.
Spero che le mie parole non ti abbiano scossa troppo. Tornare a scrivere mi ha fatto bene.
Ora vado a dormire, non vedo l'ora di riabbracciarti. Ti amo piccola mia.
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pangeanews · 6 years
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Oggi Giovanni Nadiani compirebbe 65 anni. Tanti auguri al Jimi Hendrix della poesia romagnola. Due lettere per l’aldilà e una silloge di haiku
[In “Beyond the Romagna Sky”, raccolta del 2000, probabilmente, è riassunto, in vigore simbolico, il genio di Giovanni Nadiani: haiku scritti in dialetto di Romagna, con titolo in inglese, in ritmo blues. Dal Giappone dei monaci appesi all’erba di un verso alla profondità Usa, tra Woodstock e l’autostop in cieli di violenta utopia; al centro, al cuore della questione, la Romagna ruvida, livida di danze, speziata. Giovanni Nadiani da Cotignola, che oggi compirebbe 65 anni, “un manovale di parole”, diceva lui, che se ne è andato nel 2016 dopo tante vite, di poeta e traduttore, fondatore di riviste e insegnante, cantautore di speranze, è una specie di Jimi Hendrix della lirica romagnola. “È possibile una poesia dalla nominazione feriale e bassa, di pensiero presente e critico che, affermando la continuità della memoria contro il propagandato oblio della storia, si confronti con le stridenti contraddizioni dell’oggi? Una poesia che, dando vita a una polifonia di lingue e suoni, suggerisca utopisticamente la possibilità di una convivenza nella diversità di una koinonia, di una fratellanza in un’alterità che ci sottrae la nostra proprietà soggettiva per un dato (donato) oggettivo più grande?”, si domandava. Noi sventoliamo la sua opera in faccia all’indifferenza, con un piccolo omaggio, nella forma di due lettere scritte da compagni di avventure culturali di Nadiani. La prima è una lettera dello scrittore spagnolo David Castillo, poeta, romanziere – CartaCanta ha pubblicato il suo “Barcellona non esiste” – di cui Nadiani ha tradotto una antologia poetica, “Un presente abbandonato”, nel 2006. L’altro è un ricordo epistolare di Mercedes Ariza, traduttrice dallo spagnolo, che di Nadiani ha tradotto, in Spagna, la raccolta “Invel/Ningún sitio”, 2010]
 ***
“La morte non vince mai: sul mio amico alchimista per cui il cancro era l’ultimo dei problemi”
Gli ultimi mesi (o anni) di corrispondenza con Giovanni Nadiani Zvan non sono stati per nulla facili. Spesso mi svegliavo e pensavo a lui, alla sua resistenza solitaria con la notte nel letto della sua casa di Reda che dava su un cortile in cui c’era una specie di installazione-scultura formata da libri all’intemperie pieni di piccoli insetti. Lo sognavo e mi svegliavo. Subito dopo andavo al mio computer e lo cercavo, a volte con insistenza.
Ogni tanto mi rispondeva:
Questi giorni va tutto di merda. Da tre settimane ormai sono in una clinica, una clinica molto bella dove cercano di aggiustarmi i valori del sangue che mi portano all’assoluta mancanza di forze: astenia totale… Ogni tanto, come ieri, ho la forza di alzarmi dal letto… Oggi va un po’ meglio: ho cercato di camminare all’interno del giardino come riuscivo a fare anche nel parco della clinica mentre chiacchieravo con gli amici. Spero di riacquistare l’energia necessaria per imparare il modo di spezzare le metastasi che bloccano le vie biliari, che per il momento sono il principale problema per cui sono qui. Durante il mio soggiorno nella clinica ho già fatto tre radioterapie molto tossiche che mi hanno prosciugato le energie. Se miglioro un po’ potrò uscire da qui e impiegherò il mio cervello con la minima lucidità. Abbraccione.
Durante le nostre conversazioni pomeridiane al telefono mi ripeteva che non voleva dare troppe spiegazioni in università e men che meno voleva accettare il congedo per malattia che gli proponevano i medici. Quasi nessuno sapeva che il tumore lo stava divorando. In un ennesimo esercizio di coraggio, che tanto lo univa alla Spagna, Zvan si concentrava sulla sua famiglia e sulla bicicletta. Durante uno dei miei viaggi in Italia, Guido Leotta, suo amico e socio di Tratti, mi avvisò che era ormai alla fine – Guido sarebbe morto di un infarto prima di Zvan. Quando arrivai a Reda, il mio amico mi spiegò che la sua terapia era fare su e giù per le montagne attorno. Anche in un altro suo messaggio alludeva ai trattamenti a base di chemioterapia e bicicletta:
Sfortunatamente gli effetti collaterali adesso sono più forti rispetto al periodo della terapia (neuropatie alle mani e ai piedi e problemi all’intestino). Devo avere pazienza. Oggi cercherò di andarmene qualche giorno in montagna (Sud-Tirolo), prenderò il treno. In un primo momento volevo andare da solo ma visto che i ragazzi non possono ritornare qui, me ne andrò con Inge. Vediamo cosa succede nel viaggio.
I farmaci e il cortisone non erano gli unici argomenti di conversazione. C’erano i dischi e i libri, la situazione economica della nostra bohème e i problemi del lavoro. Nonostante fosse in una situazione così fottuta, per il mio amico il cancro era il minore dei mali. Le sue preoccupazioni erano tre: 1/ la morte di Guido Leotta che sancì la scomparsa della casa editrice Mobydick e la cooperativa Tratti, oltre a quella del gruppo di jazz in cui lavoravano insieme. 2/ i tanti debiti e la mancanza di serietà di un editore con cui aveva avviato grandi progetti editoriali. 3/ il comportamento della sua università nei confronti di una delle sue collaboratrici.
Queste tre preoccupazioni e la salute dei membri della sua famiglia formavano un cocktail micidiale nel suo già deteriorato morale.
Non ci furono solo brutti colpi. Qualche giorno riusciva persino a mandarmi messaggi di ottimismo, addirittura col suo peculiare senso dell’umorismo, imprescindibile per leggere il migliore Nadiani. La sua opera era un insieme di asseverazioni sulla comunità, la suggestione e i limiti tra realtà e irrealtà. Durante una delle mie visite a Forlì, Zvan era euforico perchè Bob Dylan si esibiva a Bologna. Non siamo riusciti ad organizzarci per andarci ma di notte, mentre io già dormivo, Zvan mi chiamò. Era nel bar sotto il mio albergo e mi portava alcuni libri nuovi tra cui, Anmarcurd, un omaggio a Fellini, con una citazione iniziale in yiddish del tutto rivelatrice: “Mai sopravvivere alla propria lingua”. Era il 2015 e la sua malattia era progredita. In alcuni momenti fu sul bordo dell’abisso, in altri credette di essere guarito. Abbiamo bevuto qualcosa e mi spiegò un sogno che aveva fatto e di cui era stato stregato perché era da molto che non scriveva poesie. Aveva sognato alcune poesie scritte in un taccuino. Al risveglio trovò il taccuino del 2011 con quindici poesie dimenticate che parlavano della sua morte. Quella premonizione e il resto lo lasciarono assorto. L’interpretazione della poesia e della sua creatività andavano oltre la vita. Per questo motivo ho pensato che fosse utile scrivere queste parole sul mio amico alchimista. Se ci dedichiamo all’arte è perché, probabilmente, c’è una ragione nascosta di resistenza di fronte all’oblio, di fronte alla morte eterna.
David Castillo
*
Forlì, 11 marzo 2019
Ciao Giovanni,
auguri. Oggi è il tuo compleanno. 65 anni. Giorni fa ti ho sognato: mi parlavi, mi chiedevi, mi ascoltavi. Bello parlare con i morti: loro ti ascoltano, non hanno fretta, non fuggono, ti ascoltano e lo fanno pazientemente. A giugno ho visto David a Barcellona: gli amici del Ateneu Barcelonès sono rimasti stregati dalla magia dei tuoi versi. Ci sei mancato un sacco. Nessuno è stato capace di leggere il tuo dialetto, nessuno. Con Invel/Ningún sitio tra le mani, pensavo a te quando mi avevi proposto di tradurre le poesie in spagnolo. Una pazzia. Una assurdità. Ma non per te. Ci hai sempre creduto e ci siamo riusciti.
Oggi, per festeggiare il tuo compleanno, ho deciso di riprendere i tuoi haiku in romagnolo. Fantastici. Cristallini. Lame che trafiggono il nostro presente-assente.
Ti abbraccio forte,
Mercedes
*
Selezione nostalgico-emozionale di haiku in dialetto romagnolo da Beyond the Romagna Sky (Mobydick, 2000)
  (1)
la sera l’arlùs ‘t la coda d’un jet
un pipistrël intavanȇ e’ chèsca ‘t l’udòr di’ marugh
  La sera riluce nella coda di un jet.
Un pipistrello ebbro cade nel profumo di acacia.
  (2)
al luz di semëfar al s’è mórti töti
int i self service e’ sbalèna i bancomat
  Le luci dei semafori si sono spente tutte.
Nei self service lampeggiano i bancomat.
  (3)
la rèzna dal banchin la s’mâgna i nom inamuré
a l’ôra di viél e’ cerla i celuler
  La ruggine delle panchine divora i nomi innamorati.
All’ombra dei viali cinguettano i cellulari.
  (4)
agli urtigh al s’insteca ‘t al carvaj dla stablidura
dal lètar al s’è smarìdi ‘t la memoria d’un desch
  Le ortiche s’infilano nelle crepe dell’intonaco.
Lettere si sono smarrite nella memoria di un disco.
  (5)
i piset d’arzent tra i livar i s’mâgna dal parôl ad chêrta
al parôl senza udór ‘t e’ computer int un balen u s’li mâgna la luz.
  I pesciolini argentati tra i libri divorano parole di carta.
Le parole inodori nel computer le divora in un lampo la corrente.
  (6)
i zughetul fet d’ lego i ten lighê insen e’ mond …
a e’ mond u j è dal lengv ch’al va int i brisul…
  I giocattoli di Lego tengono legato il mondo…
Al mondo esistono delle lingue che vanno in frantumi…
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virginialunare · 2 years
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In Friuli-Venezia Giulia si studia il futuro delle costruzioni.
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In una terra di confine tra l’asprezza delle montagne che scendono al mare attraversando una cortina di colline dolci e profumate, in un territorio che da sempre fa della contaminazione tra diverse culture una delle sue peculiarità esiste, anche se raro, un esempio di dialogo tra mondo delle costruzioni e mondo della ricerca.
Vorrei parlarvi di una collaborazione tra ANCE Friuli-Venezia Giulia e l’Area Science Park di Trieste che ha dato vita ad un laboratorio di ricerca sul tema dell’edilizia in un orizzonte temporale proiettato nei prossimi 20 anni. LiCoF – Laboratorio dell’immaginazione delle Costruzioni future – unisce in sé tradizione e visione verso un futuro prossimo che bisogna essere pronti ad affrontare: un termine che in triestino significa l’usanza di celebrare la copertura del tetto di un edificio con un brindisi con tutti gli attori del cantiere.
Da questo connubio tra tradizione e innovazione nasce un esperimento di ricerca e di analisi che per la prima volta applica i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni per indagare quali possano essere gli impatti della digital age sui possibili futuri modelli di business.
Le domande da cui tutti gli stakeholder coinvolti nel progetto sono partiti sono semplici e complesse al tempo stesso. Quale sarà il ruolo delle case nel futuro? Quale sarà il ruolo delle città? E soprattutto, la sfida dell’innovazione verrà interpretata come una minaccia o un’opportunità? Una volta provato a dare risposte a questi interrogativi nasce spontaneo il quesito su come i veri protagonisti della catena del valore nel settore delle costruzioni dovranno adattare i propri modelli di business per dare una risposta in grado di soddisfare questa domanda.
L’urgenza di disegnare scenari in grado di anticipare il futuro è in parte dovuto al fatto che il settore delle costruzioni e del real estate nel loro complesso negli ultimi anni hanno fatto proprio l’assunto che è necessario pensare un prodotto immobiliare che andrà, nella migliore delle ipotesi, a soddisfare una domanda in un futuro prossimo di circa 5 anni.
Il lavoro di analisi, che ha combinato interviste qualitative e metodi scientifici di scenario planning, ha fornito un’indicazione su quelli che saranno i fattori importanti ma con carattere incerto (driver) e gli elementi per i quali si ha una ragionevole certezza e che diamo per assunti già ora per il futuro (given).
Il driver scelto è quello della sostenibilità intesa nel suo più ampio raggio: ambientale, economica, sociale e umana. Per i given, invece, è stata stilata una lista di dieci fattori che già oggi rappresentano un elemento di preoccupazione che spaziano dalla tematica demografica alla considerevole manutenzione richiesta dal nostro patrimonio immobiliare passando, tra l’latro, per la preoccupante carenza di manodopera e di competenze per finire con la scarsità delle materie prime rispetto alla domanda.
Da questa analisi sono usciti quattro scenari differenti: il primo definito della “casa bunker” è quello che vede nelle case un rifugio dal caos di una città percepita come disordinata e pericolosa. In questo scenario, il settore delle costruzioni incontrerà le difficoltà che nel corso degli ultimi anni ne hanno rallentato, almeno nella generalità dei casi, il progresso e la crescita. Il secondo scenario, quello della casa nido, vedrà una scarsa attenzione alla sostenibilità sociale ed ambientale e l’innovazione tecnologica costituirà un vantaggio per le imprese di costruzioni ma non si tradurrà in un effettivo beneficio per il prodotto immobiliare. Nel terzo scenario, quello della casa bicicletta, l’attenzione dell’attenzione ai cambiamenti climatici darà vita a prodotti immobiliari come macchine perfette. Infine, nel quarto scenario, quello della casa “shuttle” modelli di business disruptive consentiranno al settore nel suo complesso di essere protagonista dell’economia circolare e la casa sarà sempre più vitale, intelligente e incentrata sulla persona e sulle sue necessità.
È proprio quest’ultimo lo scenario che alcuni attori del settore delle costruzioni e del real estate stanno cercando di interpretare e mettere a terra con progetti ambiziosi e sfidanti che coniugano tradizione e innovazione.
La sintesi di questo stimolante lavoro di analisi, di ricerca e di collaborazione è nelle parole del direttore di Ance Friuli-Venezia Giulia, Fabio Millevoi che ha voluto così sintetizzare i risultati di questa ricerca.
“Come ha detto il famoso scrittore di fantascienza William Gibson, il futuro è già qui, solo che non è distribuito in modo uniforme. E i segnali di futuro sono tutt’intorno a noi, possono essere fatti strani, ai margini della nostra quotidianità, possono essere una tecnologia come un prodotto ma chiediamoci sempre perché hanno attirato la nostra attenzione e, soprattutto, non dobbiamo cadere nell'errore di fermarci alle onde, a ciò che si vede in superficie ma cercare di capire le maree, le forze più profonde sotto le onde.
Comunque non sappiamo, in questo momento, quale dei quattro scenari risulterà vincente. Dobbiamo, monitorare la situazione: i megatrend, i given, i driver e appena avremo qualche indicazione sullo scenario/i che si stanno realizzando puntare su quello/i muovendosi, quando le circostanze lo suggeriranno, velocemente sull’asse decisionale che, in parte, abbiamo già strutturato, preparato, pianificato.”
A LiCoF e ai suoi promotori va riconosciuta quindi la capacità di guardare oltre, cercando di interpretare in modo più moderno il mondo delle costruzioni e dell’architettura con la consapevolezza che non c’è niente di più sostenibile del passato letto e riletto con gli occhiali del futuro.
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nardonews24 · 2 years
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SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ: NARDÒ IN SELLA ALLA BICICLETTA PER LA SALUTE E L’AMBIENTE
SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ: NARDÒ IN SELLA ALLA BICICLETTA PER LA SALUTE E L’AMBIENTE
Comune, scuole, associazioni e altri enti insieme per la Settimana europea della mobilità (dal 16 al 22 settembre), che da anni è l’occasione per migliaia di città europee (nel 2021 sono state 3100) di attivare o continuare processi di miglioramento della mobilità urbana nella direzione della sostenibilità ambientale, della crescita economica locale e della qualità della vita. Il tema della…
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gcorvetti · 3 years
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Addio FB.
L'altro ieri ho messo in pausa il profilo FB, di conseguenza anche le pagine connesse sia il progetto musicale che oramai portava solo come nome Corvetti e quello della stampa 3D 'Verga 3D', anche se di quest'ultimo ho il profilo Instagram che per ora tengo. Il motivo viene in primis dal lavoro, ho notato che più passa il tempo e più odio i social network, almeno quelli dove si possono scrivere boiate di qualsiasi genere, che in tempo di pace (e qua siamo dentro i detti popolari ma nella realtà) possono anche andare come pensierini personali in momenti alcolici, anche io ne ho scritte di cazzate quando ero ubriaco e mi sedevo al pc, anche se spesso passavo una sfilza di brani musicali; adesso che siamo in tempo di guerra, nel vero senso della parola, ognuno dice la sua sugli eventi giornalieri e sulla situazione economica, perché oramai la guerra è anche una questione economica se non solo, merda sul cattivo di turno, ecc ecc. Insomma ogni sorta di stupidaggine ma scritta con odio, con scherno e spesso anche con cattiveria e senza pensare che dietro la figura del cattivo di turno c'è cmq una persona, una nazione, altre persone, ecc ecc. No, non accetto che persone che in teoria dovrebbero essere nella mia cerchia di amicizie, che si può prendere anche con le pinze come definizione, non solo scrivano ma pensino anche in un certo modo, nessuno si dovrebbe permettere se non competente o addetto ai lavori di poter sentenziare così, per competente e addetto ai lavori intendo quelli che lavorano nella diplomazia o sono nelle alte sfere militari oppure hanno a che fare con l'ambito economico-politico, quindi non proprio milioni di persone va. Io sono un musicista, se vuoi parlare di musica, strumenti, gruppi, tecniche di registrazione, storia della musica, radio, tv e tutto quello dove la musica è coinvolta sono la persona che fa per te, ma se mi dici che questa guerra è voluta da un tiranno e terrorista russo e i suoi oligarchi ti dico che non posso giudicare, perché non sono competente in materia, stessa cosa dovresti fare tu e lasciare parlare chi ne sa più di te. Invece in questo casino con una guerra dove muoiono persone tutti pensano a dire la propria, così si mischia quello che pensi tu con quello che viene dato dai giornali, sia pro che contro, e ad un certo punto non si capisce più un cazzo, tutti si irritano anche per una frase magari scritta male o con la dovuta punteggiatura perché in quel contesto arriva come un'offesa e.....va bè penso che se inizio a fare esempi perdo il filo e non arriva il messaggio di questo post. Il messaggio è che mi sono stufato di questo mondo, non del mondo in se, il pianeta porello è così fantastico e variegato che se solo l'umanità capisse che a salvarlo ci guadagniamo noi, quindi un termine economico, si fermerebbe tutto quello che è nocivo per noi e per il pianeta, invece no, si fomenta l'odio, si infierisce contro le minoranze e gli inermi come piante e animali, questo è un crimine uguale se non più pesante dei crimini contro l'umanità, aka crimini di guerra che è un eufemismo perché già la guerra di per se è un crimine. Quindi per chiudere ricapitolo, chiuso FB ma non Insta perché comunque qualcosa con la stampa mi sa che la faccio.
Oggi giornata primaverile, ho tirato fuori la bicicletta e penso che mi farò un giro se non oggi magari domani.
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carmenvicinanza · 3 years
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Alexandra David Néel
https://www.unadonnalgiorno.it/alexandra-david-neel/
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Chi viaggia senza incontrare l’altro, non viaggia, si sposta.
Alexandra David, scrittrice e esploratrice francese, è stata la prima donna occidentale a giungere nel 1924 a Lhasa, città all’epoca vietata agli stranieri, dopo otto lunghi mesi di marcia partendo dallo Yunnan e attraversando il Tibet.
La sua vita, l’incredibile sete di conoscenza, avventura e emancipazione, ha ispirato, negli anni, film, documentari e pièce teatrali.
Nella sua lunga carriera di esploratrice, fotografa, orientalista e antropologa ha scritto più di trenta libri. È stata tra le fondatrici dell’Ordine Massonico Misto e Internazionale Le Droit Humain
Nacque a Saint-Mandé, 24 ottobre 1868, già a diciotto anni, dalla casa dei genitori a Bruxelles raggiunse la Spagna in bicicletta.
Successivamente si trasferì a Londra, dove studiò  filosofie orientali. Dopo aver fatto ritorno a Parigi,  si iscrisse alla Società Teosofica e seguì le lezioni di Lingue Orientali alla Sorbonne.
Nel 1899 scrisse il saggio anarchico Pur la Vie con lo pseudonimo di Alexandra Myrial in cui denunciava fortemente la forma del matrimonio tradizionale e come il peso della maternità gravasse sulla vita delle donne. Gli editori dell’epoca furono spaventati e si rifiutarono di pubblicare un  libro scritto da una donna ribelle che denunciava gli abusi dello Stato, dell’esercito, della chiesa e dell’alta finanza. L’opuscolo, alla fine, venne stampato a spese dal suo compagno, Jean Haustont e venne tradotto in cinque lingue.
Fu anche una collaboratrice di La Fronde, giornale femminista.
Era suo profondo convincimento che la lotta per l’emancipazione economica fosse legata alla condizione di subordinazione finanziaria femminile, causa essenziale d’infelicità, poiché la mancanza di indipendenza si traduceva in mancanza di libertà di scelta.
Nel 1890, grazie a una eredità proveniente dalla nonna materna, Alexandra David se ne andò in India. Qui apprese la musica tibetana e le tecniche di meditazione e iniziò a cantare da soprano. È stata la prima donna a esibirsi all’Opera di Hanoi.
Nel 1902 le venne offerta la direzione artistica del teatro di Tunisi e vi si trasferì. Lì iniziò a studiare il Corano e dove conobbe l’ingegnere ferroviario Philippe Néel che sposò nel 1904. Ma la vita matrimoniale non si confaceva col suo carattere assetato di novità e conoscenza e ben presto si rimise in viaggio.
Nel 1911, partì per quello che doveva essere un viaggio di studio di diciotto mesi e che durò, invece, quattordici anni: India, Nepal, Birmania,  Giappone, Corea e Cina.
Convertitasi al buddismo, dal 1914 al 1916 visse in eremitaggio in una caverna nel Sikkim, praticando esercizi spirituali con il monaco tibetano Aphur Yongden, che divenne il suo compagno di avventure e che, in seguito, adottò.
Nel 1916 incontrò il Panchen Lama, che la riconobbe come reincarnazione. Impossibilitata a tornare in Europa a causa della guerra, si recò in Giappone. Nel 1924, travestita da tibetana, e in beffa ai controlli coloniali, attraversò a piedi la Cina in piena guerra civile, per raggiungere Lhasa.  Penetrare clandestinamente in Tibet, impresa che narrò nel libro Viaggio di una parigina a Lhassa, la rese famosa in tutto il mondo. Aveva 56 anni e, indossando le vesti di una khadoma, uno spirito tibetano che protegge dalle sventure, viaggiò senza pericoli e venne ospitata e ben accolta nel suo peregrinare. Scoperta dalla polizia, l’anno successivo fu costretta a tornare in Francia dove ricevette il Prix Monique Berlioux de l’Académie des Sports. Due anni dopo ricevette la Legione d’Onore.
Dopo una parentesi europea, nel 1937 tornò in Cina, dove rimase, a causa della seconda guerra mondiale, fino al 1946.
La sua incredibile vita è stata raccontata in tre volumi dalla sua assistente, segretaria personale e aiutante, indissolubilmente legata a lei dal 1959, Marie Madeleine Peyronnet.
Alexandra David Néel morì a Digne, in Provenza, l’8 settembre 1969, aveva quasi 101 anni, era ormai paralizzata e cieca. Nel 1973 la sua assistente portò le sue ceneri a Varanasi e le disperse nel Gange.
Marie Madeleine Peyronnet, nata nel 1930, è ancora viva e dirige la casa e l’enorme archivio della scrittrice e esploratrice, diventata un importante centro culturale. Ha anche scritto un libro in forma di diario Dix ans avec Alexandra David Néel.
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ramshariraut · 3 years
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Guanti da bicicletta Mercato 2021 | Tendenze di crescita per regioni, entrate, sviluppi del business e attori chiave, dimensioni e previsioni di quota al 2028
Global Guanti da bicicletta Market By Type (Half-finger,Full-finger), By Application (Male Cyclists,Female Cyclists) Geografia (Nord America (Stati Uniti, Canada e Messico), Sud America (Cina, Giappone, Corea, India e Sud-Est asiatico), Europa (Germania, Francia, Regno Unito, Russia e Italia) , Asia-Pacifico (Cina, Giappone, Corea, India e Sud-Est asiatico), Medio Oriente e Africa (Arabia Saudita, Egitto, Nigeria e Sudafrica) Tendenze del settore 2021-2028.
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<strong>Panoramica di mercato</strong> Lo scenario competitivo tra i diversi attori del mercato viene valutato attraverso l'analisi delle quote di mercato nella sezione del rapporto sul panorama competitivo. Nella sezione Panoramica del mercato è stata fornita un'analisi di cattura del mercato per spiegare l'intensità della concorrenza nel mercato in varie aree geografiche. Il segmento della panoramica del mercato del rapporto esplora le dinamiche di mercato come driver, restrizioni e opportunità attuali che hanno un forte impatto sul mercato globale dei sensori del corpo e potrebbero influenzare il mercato nel prossimo futuro. Tutti i fattori significativi aiuterebbero gli operatori del mercato a prendere decisioni strategiche al fine di espandere le loro posizioni ed espandere le loro quote nel mercato globale. Con la ripresa economica mondiale, sempre più persone guardano ai crescenti standard ambientali, specialmente nelle regioni sottosviluppate che hanno una vasta popolazione e una rapida crescita economica, la necessità aumenterà. L'industria Guanti da bicicletta è influenzata dall'economia e dalla politica, quindi è molto importante dare un'occhiata allo stato economico e alle preferenze dei leader.
<strong>Metodologia</strong> L'esame dell'account viene effettuato sulla base di vari flussi di informazioni primarie e secondarie. Le fonti primarie consistono in discussioni con vari investigatori del settore, fornitori, distributori e altri specialisti interessati. Le fonti secondarie consistono in una revisione di dati empirici provenienti da comunicati stampa, siti Web progettati dal governo, rapporti annuali lordi delle società e altri conti pertinenti. Dopo l'ingegneria di mercato completa con la stima per il grafico del mercato; stime e previsioni delle dimensioni del mercato; ripartizione del mercato e triangolazione dei dati, viene condotta un'ampia ricerca primaria per raccogliere dati e verificare e confermare il dato arrivato dopo la preparazione dell'analisi. Nell'intero processo di ingegneria del mercato, sono stati ampiamente utilizzati sia gli approcci top-down che bottom-up, insieme a diversi metodi di triangolazione dei dati per eseguire la stima del mercato, calcolando le divisioni e le sottodivisioni generali del mercato elencate nel rapporto. Viene inoltre eseguita un'ampia analisi qualitativa e ulteriore quantitativa insieme a un processo completo di ingegneria del mercato per elencare le informazioni e i dati chiave nel rapporto generale.
<strong>Riepilogo rapporto</strong> Qualsiasi tipo di report in un'organizzazione è uno strumento prezioso e importante indipendentemente dalla scala su cui opera. Fornisce un metodo per tenere traccia ed esaminare le prestazioni e le circostanze generali dell'azienda, identificando le aree che richiedono miglioramenti per il miglior funzionamento dell'organizzazione. Un report aziendale riveste grande importanza anche nel fatto che suggerisce azioni correttive che devono essere fatte per evitare che l'azienda non raggiunga gli obiettivi desiderati e quindi aiuta a riprendersi nei momenti di avversità. Una relazione annuale preparata in azienda è uno strumento efficace per fornire a dirigenti, dipendenti, investitori e altri clienti un quadro completo della loro attività.
<strong>Segmentazione del mercato</strong> Lo studio include l'intero settore e divide il mercato in varie parti. Insieme a questi dettagli, questo rapporto ti fornirà i numeri di vendita del mercato generale e dei suoi sottosegmenti. Alcuni punti evidenziati saranno inclusi in questo articolo, come lanci di nuovi prodotti, joint venture, alleanze, partnership e i principali attori del mercato Guanti da bicicletta. La ricerca ha definito le principali preoccupazioni come i vari fattori economici che sono significativi per calcolare l'andamento della domanda per Guanti da bicicletta e le decisioni di acquisto e l'attrattività del mercato. La ricerca consentirà alle parti interessate di riconoscere e registrare Guanti da bicicletta mercati ad alto potenziale, come produttori e distributori. Lo studio definisce anche diverse cause ambientali e normative che influenzano lo sviluppo del mercato Guanti da bicicletta.
<strong>Top Listed Companies in the Guanti da bicicletta Market Include</strong> By Market Players: Adidas Nike Specialized Bicycle MERIDA TREK Capo Assos Rapha Marcello Bergamo Castelli Jaggad Giro GIANT CCN Sport Mysenlan JAKROO Spakct Pearl Izumi Garneau Bontrager Specialized Fox Racing
<strong>Motivi per acquistare questo rapporto:</strong> Nuovi mercati, azionisti, mercati regionali, utenti finali sia in termini di volume che di entrate insieme a CAGR sono contenuti in questo rapporto. I parametri chiave che guidano il mercato e quelli che ne frenano la crescita sono marcati. Vengono anche menzionate le sfide e le difficoltà che il produttore dovrà affrontare. Si osservano inoltre le strategie adottate da primarie società commerciali. Viene presentato uno studio completo del panorama commerciale e un'analisi del mercato. La ricerca sugli elementi di cambiamento mirati è riportata in dettaglio.
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<strong>La ricerca fornisce risposte alle seguenti domande chiave</strong> Quali sono le principali minacce e sfide che potrebbero fungere da barriera alla crescita del mercato Guanti da bicicletta? Quali sono le principali opportunità su cui i leader di mercato possono fare affidamento per ottenere successo e redditività? Quale sarà il tasso di avanzamento del mercato Guanti da bicicletta per il periodo di congettura, 2021-2028? Quali sono i fattori importanti che guidano il mercato Guanti da bicicletta in diverse regioni? Chi sono i principali fornitori che dominano il settore Guanti da bicicletta e quali sono le loro strategie vincenti?
<strong>Analisi regionale</strong> Tutte le altre regioni incluse nell'indagine, ad eccezione dell'Europa, hanno mostrato un buon segno di sviluppo di un ambiente di marketing nella regione. L'Europa, ricca di nazioni del primo mondo del mondo, anche a causa di imprevedibili linee guida climatiche, mostra segnali molto pigri nel favorire la crescita del nuovo scenario di mercato. Viene preparato un rapporto di indagine che ha ispezionato il mercato a livello locale, prendendo in considerazione tutti i modelli di mercato locale, i vari ostacoli e le opportunità in quelle regioni. . Nelle nazioni dell'Asia-Pacifico, la crescita del PIL pro capite, la recente adozione di un'economia aperta e il progresso del quadro hanno urbanizzato le regioni in regioni sviluppate che beneficeranno il mercato in un periodo di tempo più lungo.
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lamilanomagazine · 7 months
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Modena. Piste ciclabili: in 5 anni realizzati 19 chilometri di percorsi. L'assessora Alessandra Filippi annuncia la seconda edizione del progetto "Bike to work"
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Modena. Piste ciclabili: in 5 anni realizzati 19 chilometri di percorsi. L'assessora Alessandra Filippi annuncia la seconda edizione del progetto "Bike to work". Sono 19 i chilometri di ciclabili realizzati nell'ultimo quinquennio, con priorità sui tratti di dorsale e di collegamento ai poli scolastici e lavorativi, che portano la rete complessiva in città a fine 2023 a circa 247 chilometri. Sono inoltre stati individuati finanziamenti, sia pubblici che privati, per la realizzazione di ulteriori 14 chilometri di piste nel corso del biennio 2024-2025. E, ancora, sono stati realizzati quattro nuovi depositi protetti per biciclette in acciaio e vetro, ed erogati incentivi per oltre 130 mila euro per utenti che hanno percorso oltre 1 milione di chilometri con mezzi sostenibili nei tragitti casa-lavoro con il progetto "Bike to work". A fare il punto sulle azioni messe in campo per la mobilità dolce è stata l'assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 febbraio rispondendo all'interrogazione, trasformata in interpellanza, di Alberto Bignardi del Pd sull'implementazione e connessione delle piste ciclabili nel territorio comunale di Modena. Il consigliere ha chiesto quali progetti e iniziative il Comune ha in corso per connettere le piste ciclabili esistenti e creare una rete ciclabile integrata, quali azioni sono previste per migliorare la sicurezza degli utenti, quali misure sono state o saranno adottate per promuovere l'utilizzo della bicicletta e "se è possibile comunicare alle piattaforme, quali per esempio Google maps, tutti i percorsi affinché siano correttamente proposti ai ciclisti". L'assessora ha ricordato che "il potenziamento della rete ciclabile, così come le altre azioni per incentivare la mobilità sostenibile, sono previsti nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums 2030), strumento strategico di pianificazione territoriale della mobilità di orizzonte decennale approvato nel luglio 2020 dal Consiglio comunale di Modena, i cui obiettivi, allineati a quelli europei e nazionali, sono orientati – ha proseguito – a mettere le persone al centro delle scelte di sostenibilità ed efficienza. Il Pums, che condivide gli schemi strategici con il Piano urbanistico generale (Pug) individua infatti nelle dorsali ciclabili e, più in generale, nella rete di percorsi ciclabili, con tratti di riconnessione della rete secondaria, aree pedonali e ciclabili e zone 30, laddove le caratteristiche lo consentono, elementi fondamentali per incentivare modelli di spostamento più sostenibili". Tra i percorsi realizzati negli ultimi anni, ad esempio, i nuovi tratti in via Montessori, via Finzi, via Del Mercato, via Toniolo e via Gerosa, strada Canaletto, oltre a via Emilia est tra via Fusco e la Fossalta, e agli interventi più recentemente finanziati dal Pnrr lungo strada Nonantolana e strada San Cataldo. Tra le opere già finanziate e di prossima cantierizzazione rientrano, invece, la dorsale Modena Nord (finanziata dal Pnrr), la riconnessione del polo universitario di via Gottardi con via del Pozzo attraverso l'area del Policlinico (anch'essa finanziata dal Pnrr), un tratto di dorsale Emilia ovest tra via Salgari e il nuovo Conad (finanziata dal programma Bike to Work della Regione Emilia-Romagna), la ricucitura Canaletto-Crocetta grazie a un nuovo tratto di dorsale Nonantolana e in area Darsena (finanziate dal programma Pinqua e già in corso di realizzazione), il secondo stralcio della Diagonale fino alla frazione di Cittanova, oltre alla dorsale di via Panni con il nuovo sottopasso alla ferrovia. "Il Comune – ha continuato Filippi – ha ottenuto, inoltre, risorse ministeriali per la redazione di progetti di fattibilità tecnico-economica o piani di settore legati alla mobilità sostenibile: di questi 13 hanno riguardato la progettazione di fattibilità tecnica ed economica di ciclabili, per lo più dorsali, come la Modena-Nonantola, la via Emilia Ovest tra via Salgari e la frazione di Marzaglia, la dorsale Vignolese, un tratto di dorsale Neruda, la riconnessione della frazione di Lesignana, oltre ai due interventi per i quali, nel frattempo, sono stati individuati i finanziamenti Pnrr, ossia la dorsale Modena Nord e la riconnessione della dorsale San Cataldo". Tra gli studi di fattibilità l'assessora ha ricordato anche due approfondimenti, finanziati con le risorse del Mit, sui temi casa-lavoro e casa-scuola per cui è in corso la redazione di un Piano di Spostamento Casa-Lavoro nell'area pilota di Modena Ovest e di tre Piani Spostamento Casa-Scuola negli ambiti pilota di via Valli, via Amundsen e viale Reiter. Filippi ha quindi annunciato che, dopo la prima edizione del progetto "Bike to work" del ministero dell'Ambiente per sensibilizzare la cittadinanza all'utilizzo della bicicletta per la mobilità casa-scuola e casa-lavoro, nei prossimi mesi è prevista una seconda edizione del programma: "L'iniziativa – ha precisato – sarà replicata in modo semplificato, ossia con la sola erogazione dei buoni mobilità ai lavoratori maggiorenni che si muoveranno con la bicicletta (o monopattini elettrici) sul percorso casa-lavoro nel territorio comunale". L'assessora ha quindi ricordato che i nuovi quattro depositi protetti per biciclette, a due piani, sono stati installati presso la stazione ferroviaria (Porta Nord e Piazza Dante), la Stazione piccola e, di recente, al Novi Sad. "In città – ha aggiunto – è altresì consolidato il sistema gratuito di bike sharing 'C'entro in bici' con oltre 350 biciclette a disposizione dei quasi 3.500 utenti iscritti". Filippi ha poi evidenziato che, "oltre alle dotazioni strutturali e infrastrutturali, il Comune porta avanti con successo, da molto tempo, anche diverse iniziative di promozione e sensibilizzazione con le scuole di diverso ordine e grado e in occasione delle giornate ecologiche, tra cui ad esempio le aste di biciclette". L'assessora ha infine convenuto che, per migliorare la consapevolezza della rete dei percorsi ciclabili da parte della cittadinanza è indispensabile strutturare strumenti digitali che rendano liberamente consultabili le informazioni relative ai numerosi servizi offerti. Nell'ambito dei progetti di fattibilità finanziati dal Mit, l'Amministrazione ha scelto di affidare anche un servizio di progettazione per la qualificazione e riconoscibilità delle principali direttrici ciclabili e linee complementari della città. Una volta sviluppato questo sistema, le mappe interattive e di libera consultazione potranno essere condivise anche con le principali piattaforme di pianificazione e gestione della mobilità in tempo reale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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miglioriprodotti · 3 years
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Pedalata fluida: come influisce sul tuo utilizzo Pedalare comodamente significa un movimento di pedalata regolare senza strappi. Gli elementi che contribuiscono direttamente alla scorrevolezza della pedalata sono il peso della ruota , la distribuzione del peso su tutta la ruota e la trasmissione. Resistenza: meccanica o motorizzata? La resistenza è uno dei criteri principali nella scelta di una cyclette. Consente di aumentare o diminuire il livello di sforzo richiesto, oltre a fornire una migliore stabilità. Il rumore non è per tutti un problema ma devi tenere presente che, in base alla resistenza delle bici, alcune sono più silenziose di altre. Alcune cyclette tendono ad essere più rumorose, perché sono dotate di resistenza all'aria: più si pedala, più forte è la brezza e più forte è il rumore. La maggior parte delle cyclette non emette un suono insopportabile, ma se, ad esempio, vuoi ascoltare musica o guardare la TV mentre ti alleni, il rumore potrebbe disturbarti.
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Sedile e manubrio Consigliamo una bicicletta con sella e manubrio regolabili sia in altezza che in profondità. L'altezza della sella deve essere regolata in modo che la gamba sia leggermente piegata quando il pedale è al minimo. Fermapiedi o cinghie per pedali Questi forniscono ai tuoi muscoli un allenamento migliore . Una bicicletta con un telaio a pedale (aperto) rende più facile salire sulla bici (soprattutto per chi ha mobilità ridotta). Peso massimo dell'utente Verificare il peso totale rispetto al peso dell'utente.  Stabilità Verificare che la cyclette sia dotata di stabilizzatori che assicurano che la bicicletta rimanga stabile durante l'uso, indipendentemente dal tipo di pavimento. Facile da salire e scendere È necessario verificare se il telaio della cyclette è sufficientemente aperto (noto come "step-through") per consentire di salire sulla bici senza dover scavalcare la traversa. Ciò è particolarmente rilevante per coloro che fanno riabilitazione fisica e per gli anziani . La console Le cyclette sono dotate di una console che visualizza informazioni utili sulla tua sessione, come velocità , distanza percorsa, tempo di guida, calorie bruciate medie. Controlla quali letture delle misurazioni vengono visualizzate sulla console, i suoi programmi di allenamento integrati che ti consentono di analizzare le tue prestazioni e i tuoi progressi, nonché la sua compatibilità con altri dispositivi. Alcuni modelli visualizzano anche la frequenza cardiaca e sono dotati di una fascia cardio.
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