#cagare figli
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orotrasparente · 2 years ago
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fanno i figli e poi passano la vita a lamentarsi di come - appunto - sia difficile la vita perché hanno fatto figli
din din don notizia dell’ultima ora: nessuno vi costringe a fare bambini, se non volete responsabilità non li fate semplicemente, è elementare e semplice da capire che non è un dovere, e se capita esistono le pratiche abortive per fortuna
se poi volete farli, fateli, ma poi ve ne prendete cura e non dovete cagare il cazzo
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libero-de-mente · 3 months ago
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I gruppi su "Feisbuuc"
Me lo ricordo com'era una volta il paradiso perduto dei gruppi Facebook, quei piccoli angoli di rete dove si entrava con la curiosità di un bambino e si usciva con il sorriso di chi aveva trovato la sua tribù. Che fosse l’amore per i gatti, la passione per la carbonara perfetta o il culto segreto del pressappochismo, ogni gruppo aveva un’anima, un tema, un leitmotiv che sembrava scolpito nella pietra digitale. Si condivideva, si rideva, ci si sentiva complici. Bei tempi, eh? Peccato che, come tutte le cose belle, anche questa sia finita sotto il rullo compressore del progresso umano, o forse della sua regressione.
Oggi, entrare in un gruppo Facebook è come infilarsi in un’arena dell'antica Roma, menzione col permesso di Alberto Angela, senza armatura; leoni affamati di opinioni non richieste ti sbranano al primo post. Il “Bravo, condivido il tuo pensiero” d'antan oggi è “Ma quanto scrivi lungo, che noia leggere post così lunghi, scrivi minchiate e hai problemi di ego". Un dialogo con un figlio, un ricordo del proprio passato o un pensiero sull'amore diventano i bersagli di commenti come “Fossi tuo figlio ti manderei a cagare”, "che esistenza sfigata" o "sei un narcisista". E guai a sfogarsi, a mostrare un’ombra di vulnerabilità: l’anonimato diventa il mantello dei supereroi della sentenza facile, quelli che con tre righe ti diagnosticano ansia, megalomania o un’overdose di attenzione.
Per non parlare di admin che oramai si servono dei gruppi, e dei moderatori, per un loro tornaconto. Anche economico. Ci si lamenta per i standard della community, ma i moderatori che lasciano che il branco aggredisca singoli account senza proferire parola, come valutano? Poi se lo stesso account, persona, aggredito accenna una protesta contro i moderatori viene, da questi, sospeso o espulso dal gruppo. Vince la Legge del più forte, come sulla strada.
Colpa del lockdown, dicono. È stato allora che i social sono passati da diario collettivo a ring di pugilato. Tutti hanno scoperto che una tastiera può essere un’arma, e che sfogarsi su uno sconosciuto è più terapeutico di un’ora dal counselor, ed è pure gratis. Così, tra un consiglio su come stendere la pasta e un ricordo personale, si scatena il tribunale del web: giudici senza toga, avvocati dell’ovvio e un pubblico che applaude solo se c’è sangue.
Mi chiedo, però, dove trovino il coraggio, o forse l’incoscienza, questi paladini del commento al vetriolo. Gente che magari decide il futuro dei figli, sceglie il partner della vita o il destino di una nazione alle urne con la stessa leggerezza con cui ti scrive “Impara a vivere” sotto un post malinconico. Se il metro è questo, c’è da tremare perché la loro bussola morale sembra tarata su un misto di arroganza e “faccio il figo perché sì”. Leggerezza, la chiamano. Pesantezza, la sentiamo noi.
Insulti, lamentele, critiche seriali, negazionismo a prescindere: i gruppi sono diventati un campo minato dove condividere qualcosa è un atto di fede o di masochismo. “Non si può piacere a tutti”, dice la saggezza popolare, e sui social diventa un mantra per non impazzire. Potremmo scriverci un manuale, “Sopravvivere al giudizio 2.0”, ma tanto lo sappiamo che i primi a recensirlo sarebbero loro, i leoni da tastiera, con un bel “Scritto male, idee banali, autore sopravvalutato”. Cinque stelle alla coerenza, zero alla pietà.
E allora, che fare? Forse spegnere tutto e tornare a parlare coi gatti. Loro, almeno, ti giudicano solo se la ciotola è vuota.
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oddgivi · 3 months ago
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Questa cosa di rimettere nel mercato, in TV, e in streaming, in Italia, prodotti di consumo, prodotti musicali e serie televisive che andavano di moda negli anni ottanta perché boomer e figli dei boomer non sono in grado di addattarsi al progresso, fa veramente cagare.
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g3mmadibambu · 2 years ago
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Tumblr media
come cazzo fai a vivere in una stanza bianca senza cuore, mi ammazzo minimalisti siete delle bestie
crepate figli ne di satana ne di dio ma del niente, fate cagare, voglio il caos del disordine estetico
che sofferenza il bianco e i mobili fake moderni
metterei una bomba nelle fabbriche di mobili industrializzati fatti a modello minimal-sofisticato vi sparo
adesso mi segnalano x premeditazione lol
si skerza
vabbè che poi non sono mica su twitter o insta, qui non c’è nessuno, ke bello🤣
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viviween · 8 months ago
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Il Governo Meloni ha tolto le detrazioni per le spese mediche per gli animali domestici: se spera che ci rimettiamo a fare figli, da parte mia, può andare pure a cagare.
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pettirosso1959 · 10 months ago
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Tumblr media
Noi ci dedichiamo ai nostri Italiani morti sotto le macerie dell’ira di Dio, facciamo quadrato sui loro bisogni mettendo mano al portafogli, e lo Stato e l’UE, tartassando noi, si occupa dei clandestini: li coccolano e li vezzeggiano come fossero grazia d'iddio! Non può andare avanti così! Non può essere che questa Italia, questa Europa, vengano invase senza colpo ferire da interi popoli di furbastri con la fedina penale incerta… Forse sporca. Magari sporchissima.
La maggior parte di questi codardi non scappa da Paesi in guerra. Non lascia madre, sorelle, mogli e figlie, in pericolo di stupro, schiavitù e morte. E se lo fa, è merda umana! La maggior parte di questa teppa è chiamata a cancellare secoli di lotte operaie, contadine, sociali. Viene a rompere il mercato del lavoro, l’organizzazione sociale, i progetti per l’avvenire. Viene a radere al suolo tutta l’emancipazione femminile, fino a riportarla al medioevo della sua storia. La maggior parte di questi carichi di carne umana non sa nemmeno perché deve venirci, in Occidente. Sa solo che deve venire a pisciare per strada, cagare ai giardinetti, spacciare droga, sfruttare la prostituzione, fare da cane da guardia per la mafia.
O ci rendiamo conto che dobbiamo scendere in piazza e cominciare a fare barricate, oppure è finita.
La nostra Civiltà è finita…
Nino Spirlì.
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soisbelle-et-soistriste · 2 years ago
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Forse rimaniamo per sempre piccoli.
Forse scrivere su Tumblr anche se sono una manager da xxk secondo CCNL a 27 anni che vive da sola al centro di Roma e' proprio il disagio adolescenziale che non e' mai passato.
E la verita' e' che non passa a nessuno quel malessere, non passa a nessuno il primo amore, non passa a nessuno il genitore tossico, le sintetiche quando le provi, i cuori spezzati, le notti in giro, le ubriacature e tutte quelle cose brutte che passi nella tua adolescenza non passano mai. Non passa quel mancato rinnovo del contratto dell'azienda che sognavi da piccola, ne' il manager malsano di quando hai 20 anni.
Le violenze psicologiche in famiglia non passano mai, i traumi da relazione, gli antidepressivi.
Non c'e' nulla che passa, al piu' li correggiamo alla bene e meglio, diventiamo un pochino migliori, anche se poi alla fine diventiamo un gigante coping mechanism.
Sai che ti dico? Ancora una volta, ancora una volta non mi piace stare qua.
Forse ti dico che sono anche molto giovane per il mio ruolo, ma non per questo non capace.
Anzi, ti direi bene perche' se i 30 sono come i 20 con i soldi se non hai figli, beh allora ben vengano i prossimi anni.
Vuol dire che parto ben avvantaggiata.
Domani sara' tosta, ma perche' dovro' mettermi una super corazza addosso per non sentire i colpi che arriveranno.
"Vai, candidati, prova a essere felice".
Facciamo del nostro meglio alla fine, viviamo nel migliore dei mondi possibili.
Pero' sono stanca, diciamo anche che come tutto in qualche modo insegna e ok, non c'e' stata mai un'esperienza che non mi abbia portata al livello successivo o che in qualche modo mi abbia aiutata!
Non per questo e' meno stancante.
Poi mi manca Gabriele, siamo al 13 Settembre e mi sembra la meta' del mese. Mi manca proprio, voglio vederlo e abbracciarlo, baciarlo.
Mi manca tantissimo. Parlarci. Stretti.
Alla fine pero' pensandoci se non avessi avuto quello non sarei stata qui e cosi'.
Non passero' la vita qua ovviamente, ne' in 23mq di Borgo Pio ne' in un corner.
Pero' a 27 anni mi sembra un ottimo inizio.
Gia', ancora 27. So di essere giovane e so di avere tante possibilita' ancora davanti.
Il discorso della laurea lo sto vergognosamente abbandonando vabbe.
Cazzo manca un esame e la tesi cristo ma quando vuoi metterci.
Pero' nulla, non sento proprio essere il momento ora.
Pero' sarebbe bello laurearsi per marzo, quindi sarebbe bello iniziare a muoversi...
Sarebbe un bel passo avanti, una bella presa di posizione nei confronti di me stessa.
Sara' che piu' mi avvicino piu' non sento di volercela fare, come mettere uno spazio fra me e la mia felicita'.
Non voglio dire che mi fa cagare dove sto comunque ora mi fa cagare.
Non sono per nulla appassionata, mi stanno facendo passare la voglia sempre di piu'.
Ho bisogno di essere felice.
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benzedrina · 3 years ago
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Ottobre è passato velocemente e Novembre va anche più veloce. Devo finire quella cazzo di tesi che mi sta mangiando la testa. Ho scritto 3 canzoni, "l'alfa di mio cugino", "noi", "figli delle stelle". Sono così scemo che le canticchio pure. Questo perché il tipello, ricco da schifo, ha una stanza di produzione ma non c'ha mai prodotto nulla e io scimmiottando la sua ricchezza gli ho detto di fare un gruppo indie, io scrivo, lui suona, qualcuno canta. Non si farà nulla, ma le canzoni ci sono. Ho dipinto due tele e un po' di fogli sparsi e ho scritto 4 capitoli di qualcosa che non ha ancora senso. Cioè le cose le sto facendo, cappelli con la macchina da cucire di mia madre, cose all'uncinetto, cene e altro, eppure boh, mi sento di perdere tempo nel senso di sentirlo scorrere e non farci nulla.
A lavoro ho mandato a cagare uno dei piani alti (da manco un mese), pausa pranzo, gli altri al cellulare, io facevo un cappello, lui mi dice "anziché perdere tempo potresti lavorare" e io "anziché guardare me potresti lavorare", è partito qualche vaffanculo di cuore. Di contro c'è che la "presunta fidanzata" (giuro che non ho chiaro questo rapporto tra noi, cioè non c'è nulla di fisico o nulla più di una semplice amicizia, ma Cristo siamo proprio la coppietta che sta insieme da 7-10 anni con gelosie, scazzi e silenzi) mi dice "vabbè pure tu mettiti al cellulare come noi" e nada, uncinetto no, Instagram si.
Ho conosciuto due ragazze nuove. La prima per caso a una serata giochi da tavolo/ruolo. Intesa e confidenza da subito, una cena a casa di gruppo e ora ci mandiamo reel di ricette, cose di cibo, e prossimi argomenti da cena. Il tipello me la critica ma il tipello ha gusti da ragazzo ricco e annoiato. La seconda a lavoro, più grande, più esperienza, parliamo di foto, disegni, tatuaggi e boh, abbiamo un botto di interessi in comune. Oggi le ho fatto un origami di un corvo solo perché il suo prossimo tatuaggio deve essere un corvo. Stiamo a sti livelli qua. "presunta fidanzata" mi voleva menare e ha smontato ogni mio entusiasmo.
A rileggermi mi sento come il 15enne che scriveva sul diario con quel corsivo illeggibile. Qui è un ricordarmi di cose, lì era uno sfogarsi incessante tra disillusioni e famiglia strozzante. A rivedere mio fratello, rivedo me, stesse paranoie, più complessi nel doversi rapportare alla narrazione che i miei hanno creato di me. "gigi lavorava e studiava". "gigi non aveva un fratello che lo aiutava". "gigi s'è fatto da solo". "gigi ora lavora e vive da solo". Che a mio fratello lo capisco pure se odia la percezione che si è creata intorno a me, e pur con tutto l'affetto che cerco di dargli, con tutto il conforto e l'amore fraterno che posso riversargli addosso, questa distanza dovuta a una riverenza che non dovrebbe esistere la sento e mi fa male. La differenza è che lui ha scelto lettere e io mi ero buttato su biotecnologie. Lui tutto impaurito da una strada scientifica e io che gli ho messo sotto il naso il programma di lettere.
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gregor-samsung · 3 years ago
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“ Paco lo accompagnava sulla strada e per un altro tratto ancora. – Tu eri un azzurro che mi andava, disse. Una volta sulla strada Paco disse: – Vuoi sapere come è morto? – No. A me basta sapere che è morto. – Te lo garantisco. – Tu gliel’hai fatto? – No. Io ce l’ho solamente accompagnato. In un bosco che da qui non si vede. E appena fatto io me la sono subito filata. Chi lo fa lo ricopre, giusto? – Giusto. – Piantò due urlacci. Sai cosa urlò? Viva il Duce! – Padronissimo, – disse Milton. Non pioveva, ma sotto il vento obliquo le acacie sgrondavano di traverso, quasi con malizia, con acredine. Milton e Paco tremavano sonoramente. La grande rupe calcarea sfumava nel buio. Paco comprese che Milton non si sarebbe piú opposto e cominciò: – Tutto ieri mattina me la fece andare col porco duce. L’avevo io in consegna. Verso le dieci Hombre mandò una moto a prelevare il parroco di Benevello perché questo caporale desiderava il prete. A proposito del parroco di Benevello, ieri mattina mi fece ridere e adesso voglio far ridere anche te. Come scende dal sidecar corre da Hombre e gli fa: «Ma è ora di finirla, sempre io a confessare i vostri condannati! Per piacere, la prossima volta usate il parroco di Roddino. A parte il fatto che è piú giovane di me e abita meno lontano, un tantino di avvicendamento, di rotazione, per nostro signor Gesú Cristo!» Milton non rise e Paco continuò: – Allora, il prete e il soldato si ritirano a metà della scala della cantina. Io e un altro di nome Giulio in cima alla scala, pronti a fregarlo se faceva una mossa falsa. Ma di quel che si dicevano non capivamo una parola. Dopo dieci minuti risalgono e sull’ultimo scalino il prete gli dice: «Io ti ho messo in regola con Dio, con gli uomini purtroppo non posso farci nulla», e svicola. Il caporale resta con me e con Giulio. Tremava, ma non tanto. «Che cosa aspettiamo ancora? Io sono pronto», dice. Ed io: «Non è ancora il tuo momento». «Vuoi dire che non me lo fate di oggi?» «Di oggi sí, ma non subito». Allora casca seduto in mezzo all’aia, su due palmi di fango e si prende la testa fra le mani. Io gli dico: «Se volessi scrivere una lettera, da consegnare al prete prima che riparta…» E lui: «E a chi scrivo? Tu non sai che io son figlio di una puttana e del piú lesto. O vuoi che scriva al Presidente dei Trovatelli?» E Giulio: «Oh, ma in questa repubblica siete in tanti a esser figli di nessuno?». Subito dopo Giulio dice che deve andare per una commissione di cinque minuti e se ne va lasciandomi l’arma. «Quello va a cagare», dice il caporale senza seguirlo con gli occhi. «Tu ne avresti voglia?» domando io. «Magari, ma che pro mi fa?» «Fumati allora una sigaretta», gli dico io, e gli sporgo il pacchetto, ma rifiuta. «Non ho l’abitudine. Tu non ci crederai, ma non ho l’abitudine del fumo». «E fuma. Non sono fortissime, sono abbastanza buone». «No, non sono abituato a fumare. Se fumassi non finirei piú di tossire. E io voglio gridare. Almeno questo». «Gridare? Adesso?» «Non adesso, ma quando sarà il mio momento». «Grida quanto ti pare», dico io. «Griderò Viva il Duce!» mi annunzia lui. «Ma grida quel che ti pare, – dico io, – tanto qui nessuno si scandalizza. Però ricordati che ti sprechi. Il tuo duce è un gran vigliacco». «Puah! - mi fa, – il Duce è un grande, grandissimo eroe. Voi, voi siete grandi vigliacchi. E anche noi, noi suoi soldati, siamo grandi vigliacchi. Se non fossimo grandi vigliacchi, se non avessimo tirato solo a campare, a quest’ora vi avremmo già sterminati tutti, avremmo piantato la nostra bandiera sull’ultima vostra collina. Ma il Duce, lui è un grandissimo eroe, e io morirò gridando Viva il Duce!» Ed io: «Ti ho già detto che puoi gridare quel che ti pare, ma ti ripeto che secondo me ti sprechi. Io sono sicuro che tu morirai molto meglio di come saprà fare lui quando sarà la sua ora. E sarà presto, se c’è una giustizia al mondo». E lui: «E io ti ripeto che il Duce è un grandissimo eroe, un eroe mai visto, e tutti noi italiani, voi e noi, siamo tutti degli schifosi che non ce lo meritavamo». Ed io: «Io non voglio discutere con te al punto che sei. Però il tuo duce è un grandissimo vigliacco, un vigliacco mai visto. Io gliel’ho letto in faccia. Senti qua. Tempo fa mi è venuto tra le mani un giornale di allora, dei tempi belli per voi, con una fotografia di lui che pigliava mezza pagina, e me la sono studiata per un’ora. Ebbene, io gliel’ho letto in faccia. E se insisto tanto è perché non voglio che tu ti sprechi a gridare Viva Lui in punto di morte. Io me lo vedo, chiaro come il sole. Quando toccherà a lui come ora tocca a te, lui non saprà morire da uomo. E nemmeno da donna. Morirà come un maiale, io me lo vedo. Perché è un vigliacco fenomenale». «Viva il Duce!» mi fa quello, ma piano, sempre tenendosi la testa fra i pugni. E io non perdo la pazienza e gli dico: «È un vigliacco enorme. Quello di voi che morirà piú da schifoso morirà sempre come un dio in confronto a lui. Perché lui è un vigliacco colossale. È il piú vigliacco italiano che sia esistito da quando esiste l’Italia, e per vigliaccheria non ne nascerà piú l’uguale anche se l’Italia durasse un milione di anni». E quello: «Viva il Duce!» mi rifà, sempre sottovoce. Poi arrivò Giulio e mi disse: «Vogliono che ci sbrighiamo». Ed io al caporale: «Alzati». «Ma sí, – fa lui, – togliamoci dal sole». E nota che pioveva grosso un dito. “
Beppe Fenoglio, Una questione privata, introduzione di Gabriele Pedullà, Einaudi (Collana Super ET), 2020²²; pp. 60-62.
[ 1ª ed. originale, postuma: Garzanti, 1963. ]
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kon-igi · 3 years ago
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Ciao kon-igi, non ti ho mai contattato ma sono anni che ti seguo e oggi mi piacerebbe avere la tua impressione in quanto Essere Umano Degno Di Nota (TM) su una questione che mi sta facendo passare diversi brutti quarti d'ora. Nel mio team c'é un uomo di 50 e passa anni che si é confidato con me affermando che a breve dovrà andare in tribunale per ricevere il secondo grado di giudizio. A me sto tizio a pelle non piace, ma ho sempre cercato, da leader del team, di separare l'uomo dal programmatore... (spoiler alert: anche come programmatore fa cagare) Fin qui niente troppo fuori dall'ordinario... Pensavo a tasse non pagate, guida in stato di ebrezza... Niente di serio. Però poi ha aggiunto. "sai, nel caso in cui il giudice confermi la condanna ho già pronto il piano B, perché io da quel tribunale esco da uomo libero oppure, piuttosto che andare in prigione ho già tutto pronto per farla finita." E li ho iniziato a capire che forse non era una questione di multe non pagate... Poi ha tirato fuori il "lo so che tu non sei una persona religiosa, quindi so che non mi giudicherai per questo, e forse non giudicherai nemmeno quello che ho fatto. Perché lo sappiamo che quello che é moralmente sbagliato per la società non é detto che sia sbagliato in assoluto". Al che io ho reagito con "Ok... Per me ognuno é libero di vivere o meno la propria vita. Se credi che sia insostenibile e preferisci farla finita chi sono io per obbligarti a viverla". Però niente... Avevo una sensazione di freddo allo stomaco perché quel riferimento alla morale mi puzzava... sentivo che stavo per sentire qualcosa che non mi sarebbe piaciuto. Quindi ha continuato "C'é una ragazza che oggi ha 18 anni e all'epoca dei fatti ne aveva 14, che durante la preparazione al ricorso d'appello ha ritrattato la sua deposizione in cui al tempo affermava c'erano stati rapporti sessuali completi. Capisci? Questo cambia tutto! Perché se non c'é stato rapporto completo io esco da li da uomo libero!" In pratica questo uomo, per anni, addescava ragazzine con soldi e droga. E a quanto pare non si limitava a questo, visto che una amica di una delle figlie, che all'epoca aveva 9 anni, lo ha denunciato per molestie. Ma non é questa la cosa con la quale faccio fatica a fare i conti... cioé non é la peggiore. La peggiore é che in questa persona non ho trovato nessuna realizzazione che quello che ha fatto é sbagliato. La sua unica preoccupazione é che, per una tecnicalità, potrà cancellare quello che ha fatto con un colpo di spugna. Non lo so... Sai quando ti senti "embarassed by proxy"? Quando qualcuno si rende ridicolo e tu ti senti ridicolo per lui? Io mi sento sporco by proxy... Sono giorni che ci rimugino e dormo male... E, razionalmente, non so nemmeno di preciso il perché... So solo che il mio pensiero fisso é che se io fossi nella sua situazione la farei finita se venissi scagionato, perché significherebbe che non potrei pagare per gli sbagli che ho fatto. Mi dispiace averti rovesciato addosso questa montagna di merda emotiva. Ma rispetto il tuo pensiero e mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
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In realtà io preferisco sciarci e farci trekking sulle montagne di merda, piuttosto che pensare ve ne siano di lontane dove la gente ci rimane seppellita sotto... non è che poi io sia tutto quel gran soccorritore alpino ma almeno non leggo l’articolo sul giornale senza nemmeno aver provato a farci qualcosa.
Condivido pienamente la sensazione di disgusto... ma proprio di disgusto e nausea primordiali, di quelle che ti prendevano di fronte a una carcassa verminosa di antilope che da lontano ti sembrava commestibile.
La cosa divertente (anzi... ce ne sarebbe più d’una ma divertenti manco per il cazzo) è che hai colto ESATTAMENTE il mio pensiero in merito ancor prima che io lo esprimessi e infatti credo sia fenomenale (da baraccone) come alcuni individui trascinino la loro meschina esistenza non nell’ignoranza ma nella precisa consapevolezza del risultato delle loro azioni, spendendo energie fisiche e intellettuali per appagare istinti tossici e dannosi per altri e adducendo giustificazioni per quando la fanno franca e vie di fuga studiate a tavolino quando... se va loro male.
Il riferimento alla religione, poi, è un’opera d’arte dello schifo... peraltro una tecnica di deresponsabilizzazione molto in voga fra molestatori e predatori che sottintende l’esistenza di una branca ‘bigotta’ della società con regole ‘morali’ a cui loro non si sentono assoggettati perché ispirati dal ‘vero amore’ che gli altri non capiscono... non ti sei sentito lusingato di aver ricevuto questa confidenza? Non sei forse una persona dalla mentalità aperta che sa che l’amore non ha confini? Chi sei tu per giudicare le scelte di qualcun’altro?
Ecco una parte dell’armamentario dialettico del pedofilo predatore sessuale, con la quale non devi credere si stesse lavando la coscienza (ce l’hanno una coscienza ma la reputano così candida da essere impermeabile al giudizio altrui) ma che semplicemente gli serve da bias di conferma per diminuire lo stress dell’attesa...
Probabilmente ha pure creduto che tu solidarizzassi.
Intendiamoci, io credo che i predatori sessuali non siano solo quelli che approfittano di persone minorenni o che prendano le proprie vittime con la forza (è preda chiunque sia fragile nella sua mappa affettiva, non ancora formata o formata male che sia) e per assurdo penso che alcuni adulti provino davvero un sentimento di ‘’’’’’amore’’’’’ sincero nei confronti della persona minorenne MA È UN RAPPORTO ASIMMETRICO dove l’adulto domina a livello emotivo la persona non ancora adulta, quindi un legame disfunzionale e di abuso affettivo.
La legge, pur con tutti i suoi limiti, ha messo un paletto che è un decente inizio di comprensione dell’importanza della reciprocità affettiva e degli strumenti emotivi, intellettivi e sociali per ottenerla.
Non che un/una diciottenne diventi improvvisamente un adulto competente con un costrutto emotivo e una mappa affettiva solidi ma dei limiti (peraltro molto meno stringenti di quelli statunitensi dove <18/21-> stupro) è necessario metterli.
Purtroppo non può essere uno sconosciuto a dirti cosa fare o come sentirti (poco e male, se fossi al tuo posto), però in un angolo scuro e stridente di me c’è un tizio che mi sta sussurrando che certe cose non devono essere ignorate da chi dovesse incontrarlo come uomo ‘innocente’ nel futuro... non per vendetta verso lo schifo con cui ti ha contaminato ma per isolarlo il più possibile e salvaguardare le persone fragili che più avanti dovessero scambiare la sua predazione per ‘amore’.
So che farai la cosa giusta e nei limiti non della legge (quello è ‘giusto’) ma di una tua etica che va ben oltre la morale.
Un abbraccio.
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buscandoelparaiso · 4 years ago
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bonucci in sogno azzurro: questa é la squadra piu squadra di cui abbia mai fatto parte, li amo tutti, sono dei cuccioli, i miei figli, li amo, vorrei abbracciarli tutti, fratelli d'italia per sempre 4ever <3
bonucci in all or nothing juve edition: SIETE DELLE MERDE ANDATE A VAFFANCULO FACCIAMO CAGARE MORITE TUTTI *spacca cose* *prende a calci bidoni*
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kirigaya3 · 3 years ago
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Rincorrere il "tu mi basti, non vorrò mai altro" e poi apprendere che tutto ciò era dolce menzogna, nulla di più.
Pensare che una persona rimanga per sempre nella tua vita ho imparato essere il pensiero più futile che l'uomo possa concepire. È l'inganno del cuore che prevarica la mente. Conosci una persona, le parli giorno e notte, le parli di tutto come mai con nessuno prima d'ora, siete diversi, eppure così uguali. Il cuore ti inganna, proprio nel momento in cui capisci che pur avendo la tua individualità non puoi più fare a meno di quella persona. Aspetti un suo messaggio, ogni volta che il telefono vibra ti palpita il cuore credendo sia lei, non vedi l'ora di vederla, di abbracciarla. Amico mio, in quel momento sei totalmente fregato. Quella persona è diventata parte di te, capisci di non poter stare senza.
Il cuore però è cieco e rende altrettanto cieca la mente. Come Omero tesse poemi nel petto e da bravo aedo li canta alla mente inebriandola. Tutto ciò che vedi di quella persona è l'amore che proietti e che pensi venga ricambiato. La guardi, la scruti, scruti i suoi occhi color oceano, è come un viaggio sulle montagne russe. Beh e il cuore che fa? Eh che fa? Fa la sua magia, non sono più i tuoi occhi a scrutare il mondo ma quelli del tuo caro amico pompasangue. Lei è lì ferma che dorme beata con la sua bellissima bavetta semitiepida che cade sul cuscino, e tu le sei accanto, in silenzio cerchi di catturare ogni minimo particolare. Pensi "wow, questa persona qui che dorme come un ghiro in coma, sarà lei, sarà la mia ultima ragazza. Perchè dovrei volere altro quando quest'essere spiaggiato è il mio posto nel mondo, il mio posto sicuro?". "Che mi importa del matrimonio, che mi importa dei figli, ho lei, e tutto ciò mi basta".
Eh ancora vi chiederete, cosa diventa il sesso quando ci si mette in mezzo il nostro caro amico pieno di arterie? Eh eh. Diventa un qualcosa di spettacolare (anche le volte in cui fa cagare), impregnato di tutta una complicità che non avresti mai pensato potesse esistere. Siete lì nudi presi dalla foga e per un motivo o per un altro scoppiate a ridere, vi baciate e pensi "wow, lei è bellissima, amo tutto ciò che siamo, l'uno che diventiamo quando facciamo l'amore, amo le sue imperfezioni, sono quelle che la rendono bellissima ai miei occhi".
Ma ahimè il cuore inganna. Il caro vecchio amico pompasangue sceglie sempre ciò che alla fine lo distruggerà, è inevitabile, almeno per il mio, cercare di inseguire qualcosa di irraggiungibile, riuscendoci, per poi farsi aprire la cassa toracica e vedere quel gran deficiente essere strappato via per l'ennesima volta.
Purtroppo l'amore non è cosa che può avere una solo direzione. Così ti rendi conto che tutto ciò che è stato e che sarebbe potuto essere erano solo una tua fantasia, che la persona che amavi aveva smesso di lottare per te e credere in te, di amarti magari, si era arresa molto prima che che l'amichevole bersaglio di cupido di venisse sgretolato.
E così finiscono le storie di gente che si era promessa di non sparire mai dalla vita dell'altro. Il tempo passa, l'amore marcisce in odio, nessuno farà mai un primo passo verso l'altro forse perchè l'amore è finito, forse perchè non era vero amore, o semplicemente per paura del futuro, e va bene così. L'amore finisce, le persone si separano, e per quanto tu voglia crederlo non esiste mai un per sempre. Le persone sono egoiste, faranno sempre ciò che le farà stare bene, magari anche solo nel breve periodo, e non puoi pretendere che tengano conto dei tuoi sentimenti.
Ma se c'è una cosa che ho imparato, purtroppo non sulla mia pelle, è che se l'amore è vero, l'amore è sincero, vince, vince sempre. Si discute, si litiga, si fanno discorsi pesanti, e tutti quei nodi che sembravano inscindibili si sciolgono come se fossero budino sotto il sole catanese. Il segreto dell'amore, quello vero suppongo, è che le cose non sono sempre facili, possono esserci periodi piuttosto duri, ma se due persone si amano, si cercano, si desiderano, parleranno, discuteranno, e risolveranno pur di non perdersi, non perdersi mai.
(Non sarei mai voluto sparire, eri tutto ciò che contava per me, e non nel senso "centro della mia vita", eri solo il mio posto sicuro, la mia migliore amica. Non sto sparendo, mi stai cacciando, ho cercato in tutti i modi di rimanerti accanto, ho cercato di dimostrare ciò che sono ma tutto ciò di cui ti importava al momento era essere libera, fare più esperienze che potevi, sessuali e non, e tutto questo non mi comprendeva. Ho capito di non essere mai stato la tua felicità ma solo un trampolino. E sono tremendamente arrabbiato per ciò che mi hai fatto e per come l'hai fatto, dubito che riuscirai mai a rendertene conto, a renderti conto di cosa tu abbia sbagliato ma è ok, nessuno dei due vuole più l'altro nella propria vita, nessuno dei due farà un passo verso l'altro, è così che tutto finisce, com'era cominciato dopo il primo messaggio su ig, io in perenne rincorsa e tu eterea. Ma le mie gambe sono stanche e il cuore anche.)
Tutto questo papiro per dire? Non saprei, traetene voi le conclusioni.
- Unica pagina di diario di cose non dette mai a voce, che forse avrei dovuto dire, e che mai nessuno leggerà.
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finestradifronte · 4 years ago
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Lunga storia triste
Telefonata o messaggio che invio spesso alle mie figlie, a mio fratello, ad amici.. "ciao come stai? Tutto bene?"
A me non l'hanno mai fatta. Mamma tu come stai? Lara come va? Ehi Lara tutto bene? Non credo di aver mai ricevuto una telefonata o un messaggio del genere.
Come disse mia madre quando ancora quasi poppavo ad un'amica che le chiese perché parlasse sempre dell'altro figlio o di varie ed eventuali ma mai di me "Lara lei è brava si arrangia non ha mai bisogno di niente"
Mia madre doveva essere stata una donna molto convincente. Aveva convinto anche me. Fino a stasera.
Stasera non sono brava, non mi arrangio e avrei bisogno che qualcuno si interessi a come sto.
Quindi andate un po' cagare va.
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viviween · 8 months ago
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C'è "un Governo scollato dalla realtà" ...e gente, totalmente folle!, che non trova di meglio che cagare bambini in una realtà di merda - come non bastassero i casini che vivono già i figli nati da coglioni millenial🤷
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pizzettauniversale · 4 years ago
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Coinquilina: da quanto stai con il tuo ragazzo?
Io: 4 anni
Coinquilina: aaaaah quindi state già pensando a matrimonio e figli scommetto
👀👀👀👀👀👀👀👀👀
Io: no ci fanno cagare ste cose
Lei: ah
Io: eh
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gcorvetti · 3 years ago
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Forse inizio a capire.
Inizio col dire che oramai dopo più di un mese senza fumare, a parte le solite cannucce serali, sto molto bene e levando sta settimana di lieve influenza, no covid, semplice influenza, dove ho un pò tossito e un pò starnutito, niente di che, neanche la temperatura mi è salita, comunque.
Oggi prima di lanciarmi nell'intuizione che mi è venuta circa cinque minuti fa, dico che c'è la riunione con gli amicicci, ma sta volta non giocheremo a Risiko o a Carcassone, oggi si fa il pokerino, non so se mi va ma è l'unica valvola di sfogo che ho oramai, che mi porta fuori da sta casa senza dover andare a zonzo per le strade, con sto ghiaccio poi, va bè detto questo iniziamo.
Mentre sorseggio il caffè mi guardo sempre i post, va bè le stronzate che scrivono le persone su FB, sapevo che prima o poi Marketto avrebbe chiuso i battenti non ancora ma ci siamo, e scrollando, perché è quello che si fa, c'era una vignetta che vedeva una sorta di bambino che promuoveva il s.valentino, una delle scritte nei cartelli della vignetta era "torniamo ad amare", si ok la vignetta faceva cagare come tutto quello che è legato a sto cazzo di festa di merda, che come tutte le feste o il "giorno di" sono una rottura di coglioni, ma torniamo alla frase e ti dico cosa ci vedo io. "Torniamo ad amare", perché qualcuno ha mai smesso di farlo? Forse ora sto iniziando a capire perché in Italia ci sia stato tutto sto casino, è una solita intuizione e magari non è proprio così, ma vediamo cosa il mio elaboratore ha macchinato; da quando è iniziata la pandemia, due anni fa, ogni paese si è autogestito come poteva in una situazione nuova completamente e spesso si andava a tentativi, con vite umane a rischio è proprio il massimo, poi però ci sono stati diversi lockdown e le solite frasi "torniamo alla normalità", leverei dal vocabolario questa parola, allora mi è balenato in testa questa cosa, vuoi vedere che le persone hanno pensato che ogni loro cosa va in isolamento, l'amore, l'odio, le idee, i sentimenti, gli stati d'animo ecc ecc, vuoi vedere che le persone sono psicologicamente devastate perché hanno capito che con sto covid non si può fare niente, ma proprio niente, e si sono auto flagellati con punizioni che non esistono solo perché gli è stato detto che non possono fare nessuna attività? Mi sembra assurdo, intanto se penso bene a tutti quei momenti dove ho visto persone in crisi esistenziale perché non poteva andare al bar a prendere un caffè o incontrare gli amici in un pub e si tiravano i capelli, va bè magari questo è un pò troppo; mi sono anche chiesto, e ad oggi non ho trovato risposta, perché le persone in Italia, ma anche in giro per il mondo, si fanno il culo così, mutui 50ennali per comprare la casa dei loro sogni, o quella che ci si avvicina, se poi non ci stanno mai, pensaci, se non c'è il lockdown levando le ore di lavoro che ti portano fuori di casa, lasciamo perdere il lockdown e lo smartworking, le restanti ore della giornata le passano a casa, no, vanno a farsi una doccia ed escono, poi tornano magari tardi e si mettono a letto. Così quando la vivi la casa che stai pagando profumatamente, perché quelli che vendono ci lucrano sopra e la paghi 3 volte il suo reale valore, quando te la godi? Alla pensione, mentre oramai non riesci neanche più ad allacciarti le scarpe e devi chiamare qualcuno che ti pulisca la casa, poi sei anziano e i tuoi pargoli, a cui hai dato tutto il pane dalla tua bocca, il tuo sonno, ti schiaffano in un centro anziani e ti fregano la casa che in 50 anni hai faticato per completare di pagare; si ok resta la casa ai tuoi figli, ma allora quando te la godi la casa hai fatto 4 calcoli?
A me sembra che le persone abbiano capito male la parola lockdown, non devi chiudere tutto tutto in una cassaforte e poi finito tiri fuori tutto, se è così allora siamo messi malissimo, più di quello che pensavo. E tu? Ti sei infilato in casa senza pensare o pensando che ti hanno levato tutto anche se non è vero in realtà?
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