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#carne ecologica
ma-pi-ma · 1 year
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Confesso: sono una donna bianca ed etero, mangio “carne tradizionale”, utilizzo l’aria condizionata per rinfrescarmi e il metano per riscaldarmi, adoro sentire il rumore del motore della mia auto diesel quando tiro le marce, pretendo che gli “uomini biologici” non utilizzino bagni e spogliatoi riservati alle donne, ritengo che l’utero in affitto sia un abominio e che esistano soltanto due generi, esigo di poter girare per le città italiane senza venire molestata dagli immigrati, credo che la “riconversione ecologica” serva soltanto a impoverire le persone e a distruggere la piccola e media impresa mentre fa ingrassare le multinazionali, penso che la moda di definire tutti “negazionisti” sia l’arma per soffocare il dibattito.
Tra qualche anno, potrei finire in carcere per questa mia confessione.
Francesca Totolo
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abr · 2 months
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"La mancanza di record mondiali è dovuta all'avere una mentalità ecologica, basata sull'impronta di carbonio, una mentalità vegana, piuttosto che una votata alle alte prestazioni".
"Il 60% del cibo nel villaggio è vegano, ma già il giorno prima della cerimonia di apertura hanno esaurito la carne e i latticini perché non avevano previsto che così tanti atleti avrebbero scelto le opzioni di carne e latticini rispetto a quelle vegan-friendly".
Fraternité. Inclusivité.
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anchesetuttinoino · 2 months
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Queste olimpiadi parigine non finiscono mai di sorprendere. Non bastava la carenza di carne alla mensa degli atleti, non bastavano i letti di cartone nelle stanze, non bastavano neppure i livelli preoccupanti delle popolazioni batteriche (per non dir altro) nella Senna. Adesso vien fuori che non c'è neppure l'aria condizionata nelle camere del villaggio olimpico.
Ma state tranquilli: non si tratta di cialtroneria o spilorceria da parte degli organizzatori. Figuriamoci! È tutto congegnato ad arte in nome della sostenibilità ecologica e della lotta al "claimatceing".
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blackrosesnymph · 9 months
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Partendo dal presupposto che sono d'accordo con le ragioni etiche (e non solo) dei vegani, non mi piace comunque tutta la retorica che nega il piacere provato dall'uomo nel gustare la carne come se corrispondesse ad una nostra perversione, come se fosse determinato da chissà quale convinzione morale malvagia, determinata unicamente dalla nostra sete razionale di sopraffazione e dominio. La carne ci piace perché siamo anche animali ed è specismo anche negare ciò. Un conto è dire che l'essere umano può farne a meno modificando le proprie abitudini alimentari se necessario per non soccombere insieme alla propria intera nicchia ecologica (cosa che qualunque animale intelligente farebbe), un altro conto è giudicare malvagio in sé il cibarsi di altri animali. Il lupo non è malvagio perché preda animali senzienti, ergo nemmeno noi in quanto predatori saremmo in sé malvagi, è solo da valutare se ci convenga ostinarci a CREDERCI CARNIVORI E PREDATORI.
E no, il lupo non è più scemo - meno dotato di cervello di noi animali SPECIALI - perché non ha a cuore le caprette.
Riconoscersi animali vuol dire valutare il proprio impatto sul proprio ambiente non credendosi superiori, non certo creare delle sovrastrutture di valutazione sulla natura. Per essere vegani non serve demonizzare la parte carnivora di se stessi (demonizzando tutta una parte di mondo naturale con se stessi senza nemmeno rendersene conto), basta decidere se conviene e fino a che punto è davvero necessaria.
Alcuni vegani, nei loro ragionamenti, sono solo la perfetta controparte e il perfetto corrispettivo del "carnivoro puro" che tanto si vantano di poter definire "specista", in fondo non riescono ugualmente a rinunciare alla necessità narcisistica umana di sentirsi superiori alle leggi della natura, di cui invece fanno parte.
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arcobalengo · 1 year
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"KKR VICINA ALL'ACQUISTO DI TIM".
Teoricamente non avremmo un governo di "destra" che dovrebbe tutelare gli interessi nazionali?
Meloni e i suoi hanno presente chi sono questi di KKR? Si rendono conto di cosa significherebbe vendere anche TIM a questi signori?
Eppure dovrebbero saperlo, perché da anni li informiamo di cosa sta facendo questo fondo con le aziende che acquisisce. Basti vedere cosa sta combinando con l'ex Magneti Marelli, drasticamente dilaniata proprio da quando è stata venduta da Exor degli Elkann al fondo americano KKR.
Una azienda con 100 anni di storia industriale italiana e una presenza di migliaia di lavoratori è stata assalita da questi signori che hanno cominciato a farne carne da macello.
La loro astuzia sta nel fatto che fanno tutto sottotraccia e nessuno si accorge di nulla, a parte chi vive la cosa dal di dentro.
Cosa fanno costoro? In breve tempo iniziano a far saltare le dirigenze e ci mettono i loro uomini, poi cominciano a delocalizzare pezzo dopo pezzo attuando, in accordo con i sindacati, dei licenziamenti "volontari". Cosa prevedono questi "licenziamenti volontari? In pratica danno incentivi in denaro a chi vuole andarsene, così i più qualificati prendono questi soldi e il giorno dopo vanno a lavorare altrove, spesso nella concorrenza.
Pian piano quelli che rimangono, abbandonati a se stessi e senza prospettive, se ne vanno da sé e loro iniziano a chiudere stabilimenti con la scusa della riduzione dei costi fissi. Peccato chiudano proprio le ricerche e sviluppo, ciò che una azienda seria non dovrebbe mai fare, pena la fine di ogni possibilità di business e di crescita.
Queste attività distruttive viaggiano bene in quanto sottotraccia, sono talmente furbi che mentre fanno queste operazioni mettono annunci sul web di ricerca di nuovi dipendenti, in modo che da fuori l'immagine dell'azienda rimanga pulita.
In realtà appunto, costoro annientano competenze italiane di primo livello che da sole creerebbero economie di scala.
Altra cosa, questi signori, che seguono l' agenda 2030, spesso giustificano il tutto con il fatto che ci sarebbe una "transazione ecologica in atto". Balle, le competenze elettroniche, per esempio, sono applicabili in qualsiasi ambito industriale, è solo questione di volontà ed obiettivi.
Quali sono quelli di questi signori? Comprare marchi italiani, distruggere il comparto nostrano e rivendere il pacchetto ridotto a qualcuno col nome prestigioso? Chi li commissiona per fare queste operazioni? Sono meccanismi che continuiamo a vedere in tante aziende alle prese con fondi di tal genere.
Ora, di fronte a questi meccanismi un governo serio dovrebbe intervenire, anche perché ribadiamo, è stato già informato di ciò, tanto è vero che Meloni si mostrò critica nel momento in cui seppe dell'interesse di KKR per TIM.
Governo, sappiamo che siete troppo impegnati a mandare le armi in Ucraina in questo momento, ma ditecelo chiaramente: vi interessa la salvaguardia dell'interesse nazionale, mediante la protezione delle aziende industriali nostrane? O siete lì a fare il solito circo finto nazionalista per poi proseguire con le agende mondialiste?
WI
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roxan-world · 2 months
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Confesso:
Sono una donna bianca ed etero,
mangio “carne tradizionale”, utilizzo l’aria condizionata
per rinfrescarmi e il metano per riscaldarmi, adoro sentire
il rumore del motore della mia auto diesel quando tiro le marce,
pretendo che gli “uomini biologici” non utilizzino bagni e spogliatoi
riservati alle donne, non mi frega nulla dell’utero in affitto, esigo di poter girare per le
città italiane a qualunque ora del giorno, senza venir molestata dagli immigrati, desidero indossare quel che mi pare, senza subire alcun giudizio, credo che
la “riconversione ecologica” serva soltanto a impoverire le persone
e a distruggere la piccola e media impresa e far ingrassare
le multinazionali, penso che la moda di definire tutti “negazionisti”
sia l’arma per soffocare il dibattito!
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egiadomani · 11 months
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Goteborg Energi Rivoluziona il Green Marketing con la Campagna "Fare di Meno per il Clima"
L'ambiente è al centro dell'attenzione di Goteborg Energi, il fornitore svedese di energia, che ha lanciato una campagna pubblicitaria green provocatoria con il claim "Do Less for the Climate". Questo audace messaggio sottolinea la necessità di ridurre i consumi energetici in tutte le sfere della vita, contribuendo così a contrastare il surriscaldamento globale.
Un Messaggio Coerente con l'Impegno a Favore dell'Ambiente
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Goteborg Energi è impegnata da anni nella promozione di stili di vita sostenibili, e questa campagna dimostra un impegno costante per la causa. L'obiettivo è chiaro: per limitare l'impatto ambientale, è necessario ridurre i consumi non solo nell'ambito domestico ma anche nei viaggi, nella produzione di cibo, nell'abbigliamento e nell'uso di prodotti di tutti i giorni.
Un Appello per la Continua Evoluzione da Goteborg Energi
Anette Myrheim, Direttrice Comunicazione di Göteborg Energi, spiega che, anche se molte persone hanno ridotto significativamente il consumo di elettricità nell'ultimo anno, è necessario continuare a modificare le abitudini quotidiane e a riflettere sui comportamenti comuni. Questo messaggio è un richiamo all'azione, poiché ogni piccola scelta fa la differenza. Eric Zinn, il Responsabile della Sostenibilità per Göteborg Energi, aggiunge: "Non dobbiamo solo fare di più per salvare il clima; dobbiamo anche fare di meno. Guidare meno, mangiare meno carne, usare meno imballaggi in plastica e viaggiare meno a lunga distanza, ad esempio." Queste azioni possono ridurre significativamente l'impronta ecologica individuale.
Saggi, Intelligenti e Sostenibili
Joakim Brinkenberg, il Senior Account Director di Welcom, chiude il cerchio affermando che: "In ogni scelta, dobbiamo diventare un po' più saggi e intelligenti, pensare in modo diverso o semplicemente fare meno." La campagna "Fare di Meno per il Clima" di Goteborg Energi sfida le norme sociali e incoraggia le persone a considerare l'impatto ambientale delle loro azioni quotidiane, adottando uno stile di vita più sostenibile. In un'epoca in cui il cambiamento climatico è una minaccia sempre più urgente, Göteborg Energi dimostra che ciascuno di noi ha un ruolo da svolgere per costruire un futuro più verde, semplicemente facendo di meno. Read the full article
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scontomio · 1 year
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simonarinaldi · 2 years
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#grigliata #stirpediterra #fuoco #etica Mangiare la carne in modo sostenibile e moderato. (Vedi Piramide alimentare, max 500/600 gr. a settimana) L'impatto del consumo di carne, sulla fame nel mondo è dimostrato, lo squilibrio legato alla distribuzione delle risorse è il problema di fondo. Verso una scelta ecologica, una produzione estensiva in Biodiversità e senza allevamenti intensivi. https://www.instagram.com/p/Ccc5PxssvLJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Nuestra huella ecológica: ¿son las personas veganas realmente más sostenibles?
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A estas alturas ya sabemos que el actual consumo de carne es un problema para la sostenibilidad. Un consumo tan abundante, procedente de una industria intensiva de productos cárnicos, conlleva derroche de energía, contaminación de nuestros suelos y las aguas, pérdida de selvas y bosques y, por ende, biodiversidad. 
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Ante ello, muchas personas han decidido reducir o eliminar su consumo de productos de origen animal. Pero, ¿es esto suficiente para reducir nuestra huella ecológica? Con la muestra de personas que han calculado su huella ecológica con nuestra calculadora de huella ecológica personal hemos podido analizar si hay muchas diferencias de consumo entre las personas veganas y las muy carnívoras, así como cuáles necesitan más y menos planetas.
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Sigue leyendo el artículo completo aquí: https://www.vidasostenible.org/nuestra-huella-ecologica-son-las-personas-veganas-realmente-mas-sostenibles/
Si quieres consultar otros resultados, accede al informe “Análisis y Perfiles de Huella Ecológica 2018 – 2021. España, México, Colombia, Estados Unidos y Argentina: los años de la pre y post pandemia”.
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tasiendo-blog · 5 years
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COSTILLAS DE CERDO PRODUCCIÓN ECOLÓGICA (VACÍO 0,4 KG. APROX.) CAMPOS 3,46€ 
https://www.tasiendo.com/product/costillas-de-cerdo-produccion-ecologica-vacio-0-4-kg-aprox
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zendashop-blog · 5 years
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abr · 3 years
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NON CREDERETE CHE I BUROSAURI EUROPIDI STIANO PENSANDO SOLO ALLE VOSTRE CASE, VERO?  Il rischio che la transizione verde si trasformasse in un aumento di tasse per i cittadini era prevedibile ma la realtà ha superato le aspettative (...). Il numero di tasse ambientali è talmente cospicuo - e spesso mascherato che diventa difficile realizzare una mappatura completa (...), proviamo però a definire le principali. Tasse sulle automobili  (...) Tasse sulla casa Se approvata, la direttiva della Commissione europea (che) subordina la possibilità di vendere o affittare un immobile alla classe energetica di appartenenza costringe(rà) i proprietari di case a spendere migliaia di euro per l'adeguamento energetico. Tasse sul vino e sul cibo (...) È notizia recente la risoluzione comunitaria che equipara il vino alle sigarette azzerando i finanziamenti e imponendo avvertimenti sanitari nelle bottiglie. Sorte analoga tocca alla carne (...), prende sempre più piede l'ipotesi di una «meat tax» (...) per colpire non solo gli allevatori ma anche i consumatori. Posticipata invece al 2023 la «sugar tax» già introdotta con la legge di Bilancio del 2020.  Tasse sull'energia Il caro bollette e l'aumento del costo dell'energia è una delle principali problematiche degli ultimi mesi ed è dovuto anche al contrasto a fonti di energia (...) giudicate troppo inquinanti. (...) C'è poi il tema dei permessi di produzione della CO2 e del mercato europeo Ets; le aziende che (generano) anidride carbonica devono comprare quote di emissioni influendo così i prezzi all'ingrosso e quelli finali. Plastic tax Per ora è stata rinviata al 2023 ma è solo questione di tempo prima che entri in vigore con un'imposta da 45 centesimi al kg sui prodotti di plastica monouso provocando un consistente aumento dei prezzi. Aumento Iva (...) entro il 2030 gli Stati UE non potranno più applicare aliquote ridotte ai servizi ritenuti dannosi per l'ambiente e (...) per il clima. Tra i settori colpiti c'è anche quello dei fertilizzanti e dei pesticidi (con una deroga al primo gennaio 2032) che colpirà duramente (...) i piccoli agricoltori. Siamo di fronte a un delirio fiscale (...), basa(to) su un approccio ideologico che concepisce la tasse come unica ricetta e soluzione per risolvere i problemi (tra cui quelli) ambientali. Così concepita la transizione ecologica (è) un ulteriore modo per mettere le mani nelle tasche dei cittadini (...).
Eh fosse solo la casa, da IlGiornale via https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/tasse-auto-casa-energia-cibo-plastica-che-stangata-292527.htm
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corallorosso · 4 years
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La sovrappopolazione incide sull’ambiente. Ma non è questo che fa andare il mondo a rotoli Ogni volta che provo a parlare di stili di vita, che testimonio come si possono ridurre i consumi, che parlo di giustizia ecologica e globale, immancabilmente qualcuno mi attacca dicendomi: “Ipocrita, taci, tu vegana e senz’auto, inquini più di me che mangio tutti i giorni la bistecca e che vado sempre col Suv, perché hai fatto 4 figli”. Considerare i figli come un grave errore di cui vergognarsi, o un motivo per accusare e zittire una donna impegnata nell’ambiente, è piuttosto desolante, sintomo di una società vecchia e reazionaria. Non ho mai “sbandierato” questa scelta (la pianificazione familiare è un fatto privato). Mi accorgo però che sul concetto della sovrappopolazione tanti si aggrappano, forse per mettersi a posto la coscienza. Pochi figli (o zero figli) legittimano stili di vita inquinanti? Al contrario è colpa di chi fa più figli se il mondo va a rotoli? Una settimana fa i Fridays for Future Italia hanno sollevato questo tema, scatenando un vespaio. Hanno citato un articolo di Monbiot, giornalista del Guardian, che affermava (2020): “Non c’è dubbio che la crescita demografica sottoponga l’ambiente a uno stress. Ma l’impatto globale è molto più esiguo di quanto molti possano immaginare. La crescita demografica globale (annua) è oggi dell’1,05% e costituisce la metà del tasso di crescita massima, raggiunto nel 1963 (2,2%). In altre parole, la crescita demografica non è, come molti sostengono, esponenziale. Anzi, il tasso è in rapido calo. Di contro, fino alla pandemia, la crescita economica globale si era aggirata per diversi anni intorno al 3% e ci si aspettava che restasse stabile. In altre parole, la crescita era esponenziale. Poiché la crescita demografica riguarda soprattutto i più poveri del mondo, questi hanno un impatto sul pianeta molto più lieve rispetto ai ricchi e quindi la crescita demografica è molto inferiore a un terzo dell’aumento complessivo dei consumi”. George Monbiot sottolineava una vena più o meno consapevolmente razzista e colonialista nell’accusa che le nazioni ricche fanno alle nazioni povere. Sono infatti le società ricche, quelle con crescita demografica zero, ad essere più inquinanti, consumiste e ad avere impronte carboniche maggiori. Prendiamo l’Italia, dove ci sono più morti che nati, dove il cemento avanza imperturbabile la sua corsa e le auto aumentano di anno in anno. Sempre meno persone, sempre più oggetti. Una società vecchia, sempre meno attenta ai bisogni delle nuove generazioni, e piuttosto cinica rispetto al futuro. In Italia i bambini sono 5 volte in meno delle auto (8 milioni contro 39 milioni), i diritti e lo spazio destinato ai bambini in città è sempre più esiguo. Nel Sud del mondo la sovrappopolazione è davvero un problema, ma è un problema soprattutto di diritti. Le donne dei paesi poveri hanno tanti figli non sempre per libera scelta, ma perché non hanno diritti, sono costrette in matrimoni forzati e precoci, hanno scarso accesso ai metodi contraccettivi, alle cure sanitarie, all’istruzione, i bambini sono braccia da lavoro, sfruttati nel lavoro minorile. Con programmi di emancipazione, salute e istruzione per donne e bambini, mettendo al bando lo sfruttamento del lavoro, la crescita demografica naturalmente rallenta. Ma perché i bambini lavorano? Perché gli adulti non hanno salari adeguati, perché le multinazionali subappaltano chiudendo gli occhi sui diritti, perché noi occidentali abbiamo fame di continui vestiti, giocattoli, oggetti a prezzi stracciati. Solo dando maggiori diritti a donne e bambini si riuscirà a rallentare la crescita demografica nei paesi poveri. Al contempo il modello occidentale, consumista ed energivoro non può essere un modello da seguire per chi esce dalla povertà. E siamo noi i primi a dover dare il buon esempio, consumando meno. Il punto è tutto qua. Nel mondo ci sono quasi 2 miliardi di auto (concentrate soprattutto nel nord del mondo), qualcosa come 210 miliardi di animali allevati, (carne destinata per lo più a occidentali ipernutriti – e malati) e una marea di cibo sprecato. Il 5% dei 7 miliardi di attuali esseri umani usa il 25% delle risorse disponibili e il 20% della popolazione mondiale usa l’80% dell’energia. Le Nazioni Unite stimano che la popolazione mondiale toccherà i 9,8 miliardi nel 2050 per poi diminuire. Se tutti vorranno mangiare così tanta carne come mangiamo noi, se vorranno avere un’auto a testa come noi, cementificare, produrre rifiuti, sprecare cibo e comprare vestiti come facciamo noi, cosa diremo loro? “Noi sì, voi no, stateci a guardare e fate meno figli”? Oltre a garantire diritti, istruzione e salute nei paesi del Sud del mondo, dobbiamo ridurre la nostra impronta ecologica, per permettere a tutti gli abitanti del pianeta di raggiungere la stessa dignità e sobrietà. Non c’è pace senza giustizia ecologica. Linda Maggiori
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scontomio · 1 year
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tarditardi · 4 years
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Halloween e Ognissanti @ Labottega - Lainate (MI): pranzo in sicurezza, per gustare la pizza napoletana verace o la paella
Nonostante le restrizioni, tra il 31 ottobre, Halloween e l'1 novembre 2020, Ognissanti, ci si può rilassare in famiglia con un pranzo in totale sicurezza a LaBottega di Lainate (MI).
Il menu, disponibile a questo link - bit.ly/Labottega-Menu - è ricco di proposte per tutti i gusti, visto che spazia tra i grandi classici della cucina italiana e prodotti altamente selezionati, sempre o quasi di nicchia e sempre di qualità.
Su prenotazione, è possibile godersi un menu spagnolo decisamente adatto all'occasione: paella di carne e sangria a 13 euro a persona, 18 euro aggiungendo anche una panna cotta come dolce. Decisamente allettante è anche l'idea di gustarsi una pizza napoletana verace: pizza a scelta dal menu, birra e tiramisu. Il costo anche in questo caso è 18 euro a persona.
LA BOTTEGA MEDIA INFO / PHOTO HI RES http://lorenzotiezzi.it/labottega-lainate-mi/
Labottega - Lainate (MI) Cucina, pizza, cantina Gli artigiani del gusto italiano
via Pagliera 48, 20020 Lainate (MI) 0293571316
https://www.instagram.com/labottegalainate/ https://www.facebook.com/labottegalainate http://labottegalainate.com
La proposta de Labottega, a Lainate (MI), è decisamente allettante: cucina che spazia tra i classici della tradizione italiana partendo da materie prime di qualità, selezionate seguendo la stagionalità. Pizze d'eccellenza, ecologica, cotte in un forno elettrico certificato dalla Associazione Pizza Verace Napoletana (AVPN), preparate dal pizzaiolo verace Domenico Pangallo, maestro Pizzaiolo della stessa AVPN; una cantina con 60 etichette di tutta Italia, scelte dal wine specialist Simone Martinelli, in cui non mancano birre artigianali e distillati d'eccezione. Il tutto in un locale, tra dehor e interno, è spazioso (150 coperti) e accogliente.
Dietro un serramento in ferro e vetro spicca il grande forno, realizzato a Napoli dalla famiglia Izzo. Rivestito in rame, mette insieme l'eccellenza della tradizione campana, innovazione e attenzione per l'ambiente (essendo elettrico, il forno non produce fumo).  Legno chiaro su pavimenti e bancone, tortora alle pareti, seduti sulle sedie a croce: a La Bottega di Lainate (MI) ci si rilassa in un attimo... come è giusto fare in una bottega, un luogo familiare in cui ogni giorno lavorano artigiani del gusto. I prodotti con cui nascono i piatti e le pizze de Labottega di Lainate (MI) sono sempre italiani e di qualità assoluta. Ognuno (l'olio, la passata di pomodoro, la farina, le acciughe... ) ha la sua storia e può essere acquistato presso il locale. Lo staff de Labottega di Lainate (MI) è giovane: chi sta in sala, al forno o in cucina è giovane ma già esperto e ha voglia di crescere nel lavoro, facendo sentire a casa ogni sera gli ospiti.
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