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economia-italia-com · 2 months
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Carri Armati Panther Italiani Cose Essenziali da Sapere
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ininazseniram · 2 years
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Sono servite le Sanzioni? E’ servito l’invio di armi di difesa, i carriarmati Leopard serviranno? ........ E’ necessario uno sforzo di immaginazione da parte di tutti. Noi per primi. Modalità nuove per affrontare la disattivazione generale del buon senso, il blocco di memoria collettivo, bisogna sforzarsi  di trovare punti di incontro che tengano presenti i bisogni di entrambe le parti. Di entrambe le parti. Adesso. O solo mille papaveri rossi
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anketsu · 2 months
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SERIE DEL GIORNO 👉 Cacciatori di Elfi (Those who Hunt Elves)
I fan di vecchia data di anime e manga si ricorderanno quando nelle fumetterie Italiane usciva questo manga.
Si tratta di un fantasy isekai(ma isekai di quelli veri degli anni 90, non il pattume a cui siamo abituati ora) completamente fuori di testa in cui un gruppo di pazzoidi casinisti ed ubriaconi con carriarmati, mitra e hadouken alla street fighter arrivano in un mondo fantasy e ... spaccano tutto.
⭐️ Hola qui è Anketsu che vi scrive e come ogni Lunedì sulla mia pagina trovate una nuova serie consigliata, questa rubrica è pensata per esplorare a 360° il mondo nerd portando l'attenzione su serie sempre diverse ed interessanti ⭐️
Voi avete già sentito parlare della serie del giorno? Se si fatemi sapere cosa ne pensate 🤙
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impiegatopigro · 14 years
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Superstiti
Ieri mattina (domenica di non so quale anno ormai) ero lì che sonnecchiavo. E dopo colazione m'ero rimesso a letto con le cuffiette e non ricordo quale brano stessi ascoltando ma e chissà perché m'è venuta in mente questa cosa. Speriamo bene
~
Nessuno poteva stare fuori, nemmeno io, tanto il frastuono e la devastazione.
E quando smisero tutti gli spari dei mortai e delle mitragliatrici. E quando non si sentirono più i cingoli dei carriarmati. E quando gli aerei smisero di sorvolarci e quando finirono tutte le bombe e la terra non tremava più.
Allora uscimmo.
Era un'alba e c'eravamo solo io e lui. Lui non poteva vedermi. Io non potevo toccarlo.
Ed eravamo solo io e lui.
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Racconti di guerra di mia mamma (1939 - 1945)
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rhomanife · 5 years
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#TRUMP #soldatiamericani #senzamascherina #organizzazionemondialedellasanità #datifalsi #carriarmati #coronavirus #quarantena #agendapolitica #oms #complotto #complottisti #anticomplottisti #informazione #controinformazione #elimizazionedeipiùdeboli #eliminazionepensionati #PRAYNOW #RHOMANIFE https://www.youtube.com/watch?v=d_2RMnhq2X0 Salmi 101:7 #BIBBIA Chi agisce con inganno non abiterà nella mia casa; chi proferisce menzogne non reggerà davanti ai miei occhi. 8 Ogni mattina annienterò tutti gli empi del paese, per estirpare dalla città dell'#Eterno tutti gli operatori d'iniquità. RHOMANIFE Reggae and Love 💖💛💚 💖💛💚 #PLEASE #LOVERS #LIKE AND #SHARE Rhomanife Pino Gianni #PLAYLIST #NEW #VIDEO #LIVE ''PRAY NOW'': https://www.youtube.com/watch?v=-A10mIY5f_s&list=PL-Mw9jerqZJEa-2yeDU5xCrbwMfkfcO_d&index=3 (presso Puglia, Italy) https://www.instagram.com/p/B9yv5AfAFMF/?igshid=1nbjn1w8f7zru
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corallorosso · 3 years
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Afghanistan addio. E l’Italia non ha scuse di Enrico Calamai * Sono arrivato all’ambasciata a Kabul ai primi di settembre del 1987. Il blocco occidentale non riconosceva il governo fantoccio messo su dall’invasore sovietico a partire dal 1979, e a me erano state assegnate funzioni di Incaricato d’Affari a.i.. (...) Subito dopo l’invasione sovietica nel ’79, la resistenza afghana era stata organizzata da parte degli Usa, che la finanziavano, armavano e addestravano insieme a Pakistan e Arabia Saudita. La svolta sarebbe arrivata con la dotazione ai Mujaheedin del missile terra-aria Stinger, che era facilmente trasportabile, aveva una gittata di 5mila metri e aveva reso del tutto impraticabili le operazioni antiguerriglia condotte dai corpi speciali dall’Armata rossa a mezzo di elicotteri. I GRUPPI ARMATI ERANO 7, tra cui il più fanatico era quello finanziato dall’Arabia Saudita, che non faceva prigionieri: li decapitava sul posto. Vi faceva il suo apprendistato bellico un giovane e brillante Bin Laden. Gli europei facevano peraltro affidamento su Massoud, il Leone del Panshir, che pur essendo a sua volta un signore della guerra e quindi operando colle stesse regole degli altri gruppi armati, aveva studiato alla scuola francese di Kabul e sembrava meno fondamentalista degli altri. I Mujahiddeen erano ormai appostati nelle montagne tutto intorno a Kabul e ogni tanto sparavano colpi di mortaio contro postazioni sovietiche cui immancabilmente si rispondeva con i temibili Scud al cui boato si accompagnava l’improvviso, convulso ondeggiare del pavimento della nostra ambasciata. (...) La mattina dopo all’aeroporto era il si salvi chi può, colla folla che assediava gli sportelli. La destabilizzazione, perseguita da parte americana e occidentale, funzionava come un congegno di precisione. Lasciavo una Kabul in preda al terrore. ARRIVATO A ROMA, mi recai dal segretario senerale della Farnesina, cui comunicai la mia convinzione che il governo sarebbe presto crollato, richiamando quanto profetizzato da Najib, vale a dire che non era nell’interesse occidentale che l’Afghanistan cadesse in preda ai fondamentalisti. Mi venne risposto che risultava che il governo afghano godesse di ottima salute e mantenesse la presa sul territorio. Analoga risposta, sorprendentemente, ricevetti dall’allora ministro degli Esteri del governo ombra del Pci, on. Giorgio Napolitano, che mi spiegò con pazienza che la guerra civile era ormai finita e il governo afghano restava saldamente in sella. Il resto è noto. Dopo due anni i gruppi Mujahideen entrano a Kabul senza tuttavia riuscire ad impossessarsene. Ogni volta che uno di essi arriva al centro, gli altri 6 gli si coalizzano contro. Accade che un ministero spari contro l’altro. Najib può rifugiarsi nella rappresentanza delle Nazioni unite e continuare a lavorare per la sua mission impossible della riconciliazione nazionale. CI PENSA L’INGORDIGIA del mondo occidentale a porre rimedio al vuoto politico scientemente creato a Kabul. Con grande orchestrazione mediatica internazionale, entrano in scena i Talebani, minoranza fino a quel momento conosciuta per il fondamentalismo religioso e l’arretratezza dei costumi. Valga a titolo di esempio quanto segue: usi a camminare scalzi, si vantavano del numero di chiodi che riuscivano a piantarsi nel callo sotto i piedi: quanti più chiodi, più macho. Radicalmente omofobi, consideravano la donna buona soltanto per la riproduzione e i giovanetti preferibili per il piacere. I loro notabili si mostravano spesso in pubblico (difficile che non continuino a farlo) con un ragazzo rapito o comprato alla famiglia, la cui sorte nel diventare adulto era segnata: respinti dalla famiglia, emarginati dalla società erano (probabilmente lo sono ancora) condannati alla prostituzione o a morire d’inedia. Quanto sopra per dire che era materialmente impossibile che nel giro di pochi mesi da tale stato di arretratezza culturale i talebani fossero arrivati a pilotare gli aerei e a guidare i carriarmati con cui si espandevano a macchia d’olio, fino a impadronirsi del Paese. Più probabile che fossero i Pasthun dell’Isi (Inter-Services Intelligence) pakistano a provvedere alla bisogna, con accordo Usa e finanziamento saudita. IL VERO BAGNO DI SANGUE iniziò a quel punto e ne divenne emblematica la tragica uccisione di Najib, prelevato dalla sede delle Nazioni Unite contro il diritto internazionale, straziato e linciato pubblicamente, non tanto, si badi bene, per il suo passato prosovietico, quanto per la credibilità di moderato mediatore politico che aveva saputo costruirsi. E in Italia, ci fu chi pensò al riconoscimento del nuovo regime! Oggi, la storia si ripete con Usa e mondo occidentale, Italia compresa, nella parte che fu degli invasori sovietici, un governo fantoccio che ancora una volta si scioglierà come neve al sole, una nuova resa dei conti e un nuovo bagno di sangue, a meno che i talebani, con 20 anni di guerra sulle spalle, non abbiano imparato quella particolare regola del gioco, per cui ci si esprime pubblicamente da fondamentalisti e sottobanco ci si prodiga in nome del business. A pagare il prezzo, ancora una volta sarà il popolo afghano, le donne costrette, se vogliono sperare di sopravvivere, a tornare a chiudersi nel pregiudizio, i bambini che potranno imparare solo l’uso delle armi e il Corano. È DA SPERARE CHE L’OCCIDENTE – che dopo vent’anni e chissà quante migliaia di morti, si ritira quasi fosse una vittoria, gonfiando il petto con mielosi ammainabandiera – possa almeno non chiudere la porta in faccia ai disperati che noi stessi abbiamo costretto alla fuga per la vita. Per quanto riguarda l’Italia, non sarebbe poi male fare autocritica per aver violato l’art. 11 della Costituzione e chiedere perdono all’incolpevole popolo afghano per aver partecipato ai disastri di un’inutile invasione. * (Enrico Calamai (Roma, 1945), diplomatico italiano nominato ambasciatore a Kabul nel 1987, è noto soprattutto per aver salvato la vita, da vice-console in Argentina negli anni 70, a oltre 300 perseguitati dalla dittatura militare. Da allora è celebre anche come «lo Schindler di Buenos Aires»)
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acquaconlimone · 4 years
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Morning News 📰 :
Mosca: il vaccino russo anti Covid si chiamerà Sputnik V se ne dice un gran bene. I problemi sono due, leggere le istruzioni in cirillico e l'altra è che ti collocano in un ospedale chiamato Soyuz che gravità nell'orbita esterna della terra.
Honk Kong: la Cina ha fatto un ennesimo passo avanti verso l'integrazione della ex colonia, ha arrestato tutti i deputati contrari al regime cinese. Xi Jimping ha detto che va tutto bene, lo abbiamo fatto senza carriarmati quindi tutto democratico.
ER: Bonaccini aveva dato un altro giro di vite alle restrizioni nelle misure anticovid per rimanere in zona gialla. Il governo a Roma invece ha deciso di premiarci facendoci passare il girone adesso siamo in Zona Arancione, girone durissimo. Per passare in Zona Rossa dovremmo fare ricorso agli stranieri e alla panchina lunga, siamo ancora scarsi in centrocampo.
Inghilterra: Bojo ha licenziato un'ennesimo collaboratore, tra brexit e Covid l'Inghilterra del 2020 sembra sempre di più all'Inghilterra del 16°secolo. Al posto di Shakespeare però c'è Miley Cyrus.
Roma: il governo dopo il Ristori 1 ha varato il Ristori 2, si differenziano dalle copertine, l'1 ha la copertina rossa mentre il 2 ce l'ha blu. Tipo i due doppi dei Beatles 1962/1966 e Beatles 1967/1970.
Oggi è tutto a voi studio.
Buongiorno 🌞
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ilrisparmio · 5 years
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Carriarmati e militari americani in italia avvistati non sappiamo il perche!.
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purpleavenuecupcake · 7 years
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La Turchia produrrà carri armati senza equipaggio
Secondo quanto reso noto dall’agenzia Nova, la Turchia intende produrre carri armati senza equipaggio per le sue Forze armate. Lo ha affermato oggi il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante una riunione del Sottosegretariato per le industrie della difesa di Ankara (Ssm). Come riferisce il quotidiano turco “Hurriyet”, Erdogan ha dichiarato che, dopo aver sviluppato velivoli a pilotaggio remoto, la Turchia “farà un passo avanti” e “deve essere in grado di produrre anche carri armati senza equipaggio. Ce la faremo”, ha assicurato il capo dello Stato turco. Negli ultimi mesi, Erdogan ha più volte sottolineato l'intenzione di sviluppare l'industria della difesa turca, ribadendone l'importanza durante l'operazione “Ramo d'ulivo”, avviata dalle Forze armate di Ankara il 20 gennaio scorso contro le milizie curde delle Unità di protezione del popolo (Ypg) in Siria settentrionale. Il primo febbraio scorso, l'Ssm si è riunito per esaminare 55 progetti per un valore di 9,4 miliardi di dollari. Inoltre, l'organo ha deliberato di utilizzare “ulteriori sistemi per la difesa di produzione nazionale” nell'operazione “Ramo d'ulivo”. Durante i combattimenti in Siria settentrionale, il 3 febbraio scorso, un carro armato turco è esploso dopo essere stato colpito da un razzo lanciato dalle Ypg. L'esplosione del mezzo corazzato ha causato la morte di tutti i cinque membri dell'equipaggio. Nello stesso giorno, sono caduti altri tre membri dell'esercito di Ankara. Come riferito dallo Stato maggiore turco, la giornata ha registrato il più alto numero di perdite per le Forze armate turche dall'inizio di “Ramo d'ulivo”. Read the full article
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alessandranicolin · 7 years
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#oggiedomani #reddevils #evento #modellismo #figures #competition #awards #international #thiene #venetogram #veneto #2017 #carriarmati #modellismostatico #modellismonavale #casermaederle #battaglione #club
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cosechenondico · 5 years
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Finalmente ho avuto la certezza che stai bene, che è tutto okay e che stai cercando di superare tutto al meglio. Sulla tua pelle ci sono tante cicatrici, alcune solo metaforiche e altre magari è meglio ignorarle perché pensare al come tu te le sia fatte, beh, mi fa stare un po’ meno tranquilla. Hai disegni sul corpo che raccontano di te, della tua storia. Proprio come tutti “quelli come te”. Io non ho paura di te, non ho ansia, non mi fai schifo. Tengo a te come al primo “Piacere sono L” di cinque anni fa e mi fa male starti lontana come al nostro ultimo “Addio”, che poi un addio non lo è mai stato. Ci siamo rincorsi nel tempo, anche incosciamente e sempre in modo differente. Non ci siamo mai dimenticati. Ricordo ogni lineamento del tuo volto, ogni particolare. Come se l’ultima volta che ti ho visto fosse stata ieri. Mi fiderò sempre di te, dei tuoi sorrisi e dei tuoi occhi. Non hai mai saputo mentirmi neanche quando dirmi una bugia sarebbe stato più facile, per te, per noi. Sei stato sincero anche quando mentire mi avrebbe ferita molto meno. Prima che tu combinassi quest’ultimo casino, ti vidi da lontano attraversare la strada. Io ero in macchina con i miei. Così magro, così alto. Totalmente diverso. Mi battè il cuore a mille. Sarei voluta scendere e stringerti forte. È questo che sogno più di ogni altra cosa, poterti riabbracciare. Il mio bene nei tuoi confronti è qualcosa di troppo grande, troppo intenso per poter essere spiegato o capito da chiunque. Mi piacerebbe potermi sedere accanto o difronte a te e poter parlare di tutto quanto. Di questi anni, dei nostri pensieri e di tutti i carriarmati che sono passati sulla nostra pelle. Non scrivo di te per curiosità o pena. Lo faccio perché nonostante tutto io so che sei una persona migliore di ciò che qualche carta o sito online di notizie regionali dicono. Mi permetto di dire di conoscerti benissimo e come pochi. Sei speciale. Mentre non c’eri ho cercato di prendermi cura di tua sorella al meglio, quando mi chiamava e correva da me o correvo io da lei, cercavo sempre di fare quello che avresti fatto tu. Una sera era pezzi e tenerla in piedi è stato difficilissimo, ma ce l’ho fatta. È tornata a casa sana e salva. Mi sarebbe piaciuto venire un giorno con tua madre a trovarti, ma mi sono sempre chiesta se lei si ricordasse di me e mi sembrava - inoltre - brutto chiederle o scriverle qualcosa. Eppure ogni volta che sento il tuo nome mi giro ovunque sperando di trovarti. Mi sarebbe piaciuto starti più vicina, magari tante cose non le avresti fatte. Ma va bene così. Mi sarebbe piaciuto affrontare con te tutto, sulla mia pelle, di fianco a te. E non da lontano. Ora come ora, sento che sei un fratello. Grande, un po’ impulsivo. Ma ti voglio bene come se tu avessi il mio stesso sangue. So che una parte di me, sarà tua per sempre e spero sia lo stesso. A presto. Tua, G.
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davidtytopuente · 7 years
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Facebook ci permette di fornire un feedback su un post che riteniamo inadatto alla piattaforma. Ecco le categorie proposte per la segnalazione:
I tuoi feedback ci aiutano a capire quando c’è qualcosa che non va.
“Nudo”, “Violenza”, “Comportamento intimidatorio”, “Suicidio o autolesionismo”, “Spam”, “Vendite non autorizzate”, “Discorsi di incitazione all’odio”
Mi capita spesso di ricevere richieste di verifica su contenuti al limite dell’assurdo, violento, diffamatorio, che puntano ad ottenere una reazione emotiva ottenendo numerosi commenti e condivisioni. Ormai non dovrei stupirmi più di nulla, ma nulla toglie che a volte possa trovarmi di fronte a dei casi orrendi e vomitevoli.
Matteo mi segnala un video pubblicato domenica 18 marzo 2018 dalla pagina Facebook “Mino Franciosa” (condiviso anche nell’altra pagina “Mino Franciosa“) chiedendomi se si tratta di una bufala:
Buongiorno David, volevo sapere se il video da me postato, è una bufala
Il testo che accompagna il testo nella condivisione Facebook è parziale, ma andando a visitare la pagina in questione possiamo leggere tutta la descrizione:
IL VIDEO CHE STA FACENDO PIANGERE IL MONDO INTERO!!! SCAPPA E PROTEGGE IL SUO FRATELLINO DALLA GUERRA IN SYRIA … NON HO PAROLE MA TANTE LACRIME A VEDERE TUTTO QUESTO 😦 CONDIVIDETE TUTTI GRAZIE
Il video, secondo quanto riportato da “Mino Franciosa“, riguarderebbe due bambini siriani che scappano dalla guerra. Un post emozionale che ha fruttato quasi 1 milione e mezzo di visualizzazioni, oltre 19 mila “mi piace“, 61 mila condivisioni e 3 mila commenti, il tutto con un video palesemente finto, ripreso da diverse telecamere e montato ad arte. Tuttavia i commenti non lasciano dubbi sul fatto che qualcuno si sia lasciato trasportare:
Antima: “Perché non li portano in Italia c’è tanta brava gente che è pronta ad ospitarli non posso vedere queste scene sono bambini ma ci rendiamo conto di cosa stanno passando queste povere creature la parola guerra non deve esistere ma dove sono le autorità competenti facciano qualcosa e anche in fretta.”
Margherita: “Che Dio punisca severamente i maledetti politici responsabili del massacro di innocenti che sta avvenendo in Siria; le fiamme dell’inferno possano bruciare loro e chi li sostiene, siano maledetti BASTARDI!!!”
Natalino: “Vedere il bambino ed il passaggio di quei carriarmati evidenzia la meschinità della guerra e l’impotenza di chi la conduce, esaltando invece un Bambino Uomo Eroe, ma purtroppo nel mondo non ci sono …… tanti bambini come Lui“
Anche le condivisioni non scherzano (1,2,3):
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Seppur un occhio attento e razionale può facilmente intuire che si tratta di un video tratto da un film, non riguarda neppure il conflitto siriano, ma la seconda guerra cecena. L’opera cinematografica, opera di Michel Hazanavicius, si intitola “The Search” e risale al 2015:
1999. Seconda Guerra in Cecenia. Dopo l’uccisione dei genitori a cui ha assistito non visto, Hadji (nove anni) prende in braccio il fratellino neonato e fugge. La sorella maggiore, sopravvissuta, si mette a cercarli. Intanto Hadji, dopo aver messo al sicuro il neonato, incontra Carole, una funzionaria dell’Organizzazione europea per i diritti umani. La donna decide di occuparsi di lui. Seguiamo in alternanza anche le vicende del ventenne Kolia, recluta dell’Armata Russa.
Ecco il trailer in lingua italiana:
C’è voluto pochissimo per trovare il film originale e la sua storia, ma non è la prima volta che “Mino Franciosa” pubblica video per ottenere condivisioni sull’onda dell’emozione. L’utilizzo di certi contenuti, in quel modo, con inviti alla condivisione riportando il falso, lo ritengo uno schifo.
È estremamente facile condividere un contenuto e basta poco per far conoscere qualsiasi cosa a tutti i vostri amici, parenti o seguaci. Un colpo di mouse, una ditata nello schermo del vostro smartphone, gesti che diventano naturali tanto da rischiare di farvi prendere la mano condividendo in maniera compulsiva cose che nemmeno conoscete o credete di conoscere, trasportati dall’emozione e dalla fiducia posta in qualcuno.
Oggi è venerdì 23 marzo, qualche utente aveva segnalato nei commenti che si trattava del film “The Search“, ma tutto è rimasto invariato da domenica 18 e dubito che cambierà qualcosa. Nel caso scegliete voi se segnalarlo a Facebook per “Spam“, al momento l’unica opzione che ci può dare a disposizione il social network.
Il video del bambino che protegge il fratellino dalla guerra in Siria e lo schifo Facebook ci permette di fornire un feedback su un post che riteniamo inadatto alla piattaforma. Ecco le categorie proposte per la segnalazione:
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davidekatrametti · 7 years
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matteorossini · 8 years
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La vera trama di Arrival
  Buio. Archi strazianti, depressione e malinconia. GNAAAAAAA UOOOOO. È sera, il cielo nuvoloso, il mare freddo. Una tavola apparecchiata e vuota. Una casa vuota. Tristezza. Una bocca bacia una manina. Sagome in controluce. Un neonato sfocato. Macchie scure sfocate. Vagiti. Dettaglio di una fede stranamente a fuoco ma subito sfocata. Madre e figlia giocano, dettagli sfocatissimi. Sussurri biascicatih, ti voglio bbeneh PREEEEEEEEEEEE RAAAAAAA. Corridoio di un ospedale. Lagrime. Sussurrih. Primissimi piani di gente mai vista, movimenti di camera a caso, desolazione.
Fine del prologo.
  Un buon inizio, mio signore.
  La bionda professoressa F4 Basita inizia la sua lezione di linguistica all’università. Pioggia di SMS tra gli alunni, qualcuno domanda di accendere la TV, sono arrivati gli alieni. F4 torna a casa. Nel tragitto sentiamo passare jet, elicotteri, urla di disordini, carriarmati, ma vediamo solo lei che discute al cellulare con sua madre di bufale su Facebook. È tipo La guerra dei mondi, quando hai città distrutte da tripodi alti trenta metri ma tu reputi più interessante le turbe psichiche della figlia di un portuale.
Il giorno dopo si presenta un tizio in felpa, si qualifica come colonnello Negroni e le intima di tradurre una cosa. Preme play su un registratorino tascabile da cui esce questo splendido dialogo.
Chi siete? Prrrr-r-r-rt. Da dove venite? Beuurrrp.
«Basta così» dice Negroni, spegnendo «secondo lei cos’è?» «La gara di rutti di Cazzago di Dolo.» «No. Sono gli aglieni. Cos’hanno detto?» «Che ne so, devo parlarci, interagire.»
Segue tentennamento pietoso inutile ai fini delle narrazione e finalmente decollano. A bordo dell’elicottero conosciamo Phrogy, elemento maschile dalla personalità sfaccettata come un manichino di H&M. Giunti al campo base vediamo l’astronave, un robo a forma di cuori di mela sospeso sopra un praticello. È una bella soluzione di regia. Non solo hai l’impressione che l’alieno Mxztpl si sia aperitivato il cervello e abbia parcheggiato a sboro la starship-sharing, ma soprattutto invece di avere l’effetto drammatico di Indipendence day otteniamo l’effetto Fantozzi contro gli alieni.
Internet non la prende benissimo.
  L’atmosfera al campo bAAAAAAAA WOOOOOOOOOse è intellettuale e malinconica. Vedo militari correre, c’è una crisi globale, abbiamo un contatto con una civiltà aliena ma io desidero solo sorseggiare tè verde biologico con curcuma e sterco d’opossum, accendere una candela di soia al profumo di nuovo Mac e parlare di Donald Trump.
F4, Phrogy e militari entrano nel biscottone, camminano sui muri e giungono a una vetrata. Appaiono due calamari giganti che muggiscono. Uno spruzza inchiostro formando una macchia da tazza di caffè. C’è il rischio il film diventi interessante, quindi si susseguono:
bambina sconosciuta su campo fiorito
bambina tocca bruco
riflessi di pozzanghere
tramonti sfocati
bastone che mescola acqua
bambina gira sasso
dettagli sasso
dettagli acqua
dettagli bastone
Siamo tornati al campo base. Nella tenda ci sono computer e uomini indaffarati. Su una parete di monitor, scienziati da tutto il mondo cercano d’interpretare le macchie di caffè. Sono connessi via Skype in tempo reale e tra loro spicca il Pakistan, paese il cui motto è “scienziati & banda larga”.
Australia: «Noi stiamo provando a interpretarle al contrario.» Inghilterra: «Noi abbiamo trovato riscontri logici stendendole su un piano.» Germania: «Noi gli abbiamo applicato una matrice e sta funzionando» Pakistan: «B Francia: «Il nostro governo sta facendo pressioni, qualcuno ci da’ una mano?» Norvegia: «Raga, qui abbiamo uno che ha trovato qualcosa d’interessante, vi mandiamo le scansioni.» Russia: «Guardate i picchi in alto a destra del cerchio 24 e paragonateli a quelli del 74. Qualcuno riesce a vettorializzarli?» Canada: «Russia, abbiamo fatto noi, stanno sul server.» Pakistan: «u»
I telegiornali riferiscono che nelle città laggente spacca vetrine e crede a gobloddi. I militari, essendo tutti fascisti e stupidi, credono a queste fole e minano l’attrezzatura di Basita e Phrogy quando vanno a parlare coi calamari. C’è un accenno di esplosione, azione, movimento, quindi subito appaiono:
Dettaglio sfocato treccia di bambina
Dettaglio occhio destro
Dettaglio zigomo sinistro sfocato
Dettaglio orecchio destro di bambina sfocato
Nasi sfocati si sfiorano
Sagome controluce
Macchie sfocate
Cielo nuvoloso
Basita si sveglia in infermeria. Ha capito le macchie per magia: in realtà sono una scrittura che altera la percezione del tempo e permette a chi la legge di vedere il futuro. Si guarda attorno, vede il colonnello Negroni.
«Cos’è successo?» domanda. «Ma niente, i ragazzi hanno messo una bomba.» «Ah. Eh, succede» fa Basita, scendendo dal letto. «Sì, manco vale la pena parlarne» dice un infermiere. «C’è una cosa che deve tradurre per me» dice Negroni, e le fa ascoltare un’intercettazione del primo ministro cinese.
«Dice che hanno sbloccato onore, draghi e fiori» fa Basita «oh mio Dio, i cinesi stanno comunicando con gli alieni usando le tessere del mahjong!» «AHAHAHAHAHA» ride Negroni «AHAHA IL MAHJONG COI POLIPI SPAZIALI» «Sono seria.» «Mi rifiuto di crederlo.»
Invece sì.
  Quello che mi fa incazzare di Arrival è che ogni sottotrama è interessante tranne la principale. Prendete la riunione degli esperti cinesi: se il mahjong è stato eletto idea meno stupida, quali erano le altre? Io esigo due ore di riunione top secret dove un esperto suggerisce di inviare 150 drag queen, un altro canguri con le lettere dell’alfabeto e il capo di Stato vestito da Sailor moon che dice “nah ragaz, mahjong uber alles”. Oppure gli scienziati del Pakistan che cercano di stabilire una connessione usando un vecchio 386, connessione 56k e precetti del Corano.
Comunque, Basita torna dai calamari, domanda perché sono venuti sulla Terra, loro fanno la solita squirtata nera e il computer traduce donare arma. È l’apocalisse. «Arma! Ha detto arma! Via tutti!» urla Negroni al campo base. Tutti i paesi si disconnettono tranne il Pakistan che ha un lag di sette mesi e mezzo e sta ancora alla “B” di “buongiorno”. I russi sparano a un interprete perché boh. Le flotte girano i cannoni contro le altre. Vengono attivate tutte le testate nucleari del pianeta. Nel tendone la gente corre in cerchio urlando, fogli volano, gente grida, cani strusciano il culo per terra. Basita cerca di quietare gli animi:
«Raga, le traduzioni sono imprecise, non potete sclerare per una parola! Nessuno la dirà più. Dai. Magari il calamaro intendeva Arma «Fate alzare in volo i bombardieri nucleari!» «…ndo! E guarda dove vai col caffè, m’hai macchiato il maglione di Arma «Stato di allerta massima!» «..ni! Vabbè ne prendo un altro in arma «Via! Via! Agli elicotteri!» «…dio! AO BASTA FA’ GLI ISTERICI, CARMA «Portate il presidente in un posto sicuro!» «…TEVI! Dottore, mi aiuti, distribuisca un farma «Scappiamo, è la guerra dei mondi!» «…co! Ma che cazzo, ho dettocalma! Tu! Aiutami a tranquillizzare la sala!» «Non posso!» «Perché?» «Sono il barma «MORIREMO TUTTI»
Mentre il mondo si piscia addosso dalla paura, Basita scopre non si sa come che la calligrafia degli alieni, se la leggi tanto, ti insegna a prevedere il futuro e quindi di modificarlo! Nei corsi di sceneggiatura è detta tecnica Hokuto-Ken. Notate lo sceneggiatore vestito di blu mentre massacra sospensione dell’incredulità, coerenza, inventiva, soggetto originale e testicoli degli spettatori.
  In sala il pubblico applaude entusiasta. Nel film, Basita legge il libro che pubblicherà in futuro e capisce che i calamari sono lì perché fra 3000 anni saranno loro ad avere bisogno di aiuto. È la scrittura, la vera arma che portano! A quel punto Basita ruba un telefono satellitare, telefona al primo ministro cinese e gli ripete le parole che sua moglie gli ha mormorato sul letto di morte, senza che nessuno abbia idea di come, quando o perché lei le abbia sentite. Non sapevamo nemmeno il primo ministro avesse una moglie; è un peccato, sarebbe bastato togliere un paio di inquadrature di sassi e zigomi per dirlo.
    Come succederebbe a chiunque, se uno sconosciuto ti telefona e ripete le ultime parole di tua moglie morta, tu ringrazi, riattacchi e smetti di lavorare. Anche il primo ministro cinese fa così: ascolta, si commuove e annulla l’ordine di attacco. Tutto il mondo è felice e contento, abbassa i cannoni. A quel punto le astronavi si girano, diventano invisibili e ne vanno.
Fine
No, scusate. Mancano ancora venti minuti di AAAAAAAA WOOOOO GNEEEEEEEE. Inquadrature lente. Mare freddo. Cielo nuvoloso. Una shilouette. Shusshurrih ci shpieghanoh lah verithàh. È proprio quando l’unica parte interessante del film s’è conclusa che vale la pena rivangare le interruzioni di cui non te ne fregava niente prima, figurarsi adesso.
Ancora meglio farlo con shpshhshussurrihh.
A crisi ultimata, Basita si fa ingravidare da Phrogy. Siccome vede il futuro sa che la figlia morirà di cancro a dodici anni. Phrogy dice che non vale la pena farla, Basita invece dice che tutte le sue amiche su Facebook partoriscono e poi, comunque, un gatto dura meno. Phrogy la mollaAAAAAAA WOOO GNIGNIGNIIIIIIII, lei partorisce e cresce la bambina da sola. Le fa anche fare la chemioterapia pur sapendo che comunque schiatterà, perché al festival di Venezia non può mancare la scena di qualcuno moribondo in ospedale.
Fine.
In una tenda, un monitor polveroso ha un bagliore. Pakistan: «ongiorn»
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