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#castello di pietra
chloesomeone · 1 year
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Expansive Sun Room
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Example of a huge classic limestone floor and multicolored floor sunroom design with a standard fireplace, a stone fireplace and a glass ceiling
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anchesetuttinoino · 1 month
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Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, ha perso il suo ricorso in Cassazione contro i giudici del tribunale del Riesame che, di fatto, confermavano l’ordinanza di misure cautelari nei suoi confronti. I magistrati confermano l’entità delle «condotte distrattive» della donna nel caso dello scandalo Karibu.
La signora Soumahoro ha infatti sottratto la modifica cifra di un milione di euro e “non era una semplice segretaria” della coop gestita dalla madre, come sosteneva la difesa. Una pietra tombale sul castello di carta dei garantisti a senso unico della sinistra che leggevano un complotto contro il paladino dei migranti. Non c’erano quindi motivazioni xenofobe, razziste o ideologiche sull’attenzione dei giornali al “diritto al lusso di Lady Soumahoro”: la condotta della moglie dell’onorevole eletto con Fratoianni e Bonelli è stata tutto tranne che onorevole.
Soumahoro tace: la sentenza della Cassazione pubblicata su Latina Oggi
«Da ieri mattina è tutto pubblico, ben stampato sulla prima pagina di Latina oggi – scrive oggi Francesco Storace su Libero – e chissà quanti giornali ne avranno tenuto conto nell’edizione odierna. La vicenda di sfruttamento odioso dell’accoglienza per gli immigrati si “arricchisce” di ulteriori dettagli che è difficile derubricare in distrazioni. Sono reati e non di poco conto, dice la Cassazione nelle sue motivazioni». Come ricorda il quotidiano diretto da Mario Sechi, «lo scandalo Karibu  era già passato al vaglio del Gip di Latina con una misura cautelare, confermata dal tribunale del riesame di Roma. L’indagata eccellente aveva fatto ricorso con gli altri imputati in Cassazione e ieri si è appreso perché ha torto, col deposito delle motivazioni dei giudici dell’Alta corte. “Le condotte distrattive sono state poste in essere mentre l’indagata era sottoposta a misura interdittiva per altro procedimento”.
Nello scandalo Karibu, come ricorda il quotidiano, tra i reati contestati, c’è la frode nelle pubbliche forniture, «per aver distratto ed essersi appropriata delle somme erogate dalla Prefettura alla società Karibu» ma anche bancarotta fraudolenta per distrazione con trasferimento su conti correnti esteri. Liliane Murekatete attraverso l’avvocato Lorenzo Borre, sosteneva di «non ricoprire cariche sociali se non quella in una società inattiva da venti anni e avente un diverso oggetto sociale relativo all’organizzazione di matrimoni». La mazzata della Cassazione sul punto è stata netta: «È infondata la doglianza relativa alla non pertinenza del pericolo rispetto alla carica ricoperta in una società avente ad oggetto l’organizzazione di matrimoni».
Come osserva sapidamente Storace, chissà perché «il deputato portato in Parlamento da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni non pronuncia più una parola sull’argomento, che pure dovrebbe essergli “familiare”…».
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multiverseofseries · 3 months
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Bridgerton 3, parte 2: il peso dei segreti (in binge watching)
Ragione, sentimento e un turbine di emozioni: la terza stagione di Bridgerton ha fatto il suo ritorno su Netflix con la seconda parte dello show.
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La Bridgerton Mania non si ferma, e ancora una volta la serie Netflix targata Shondaland risulta tra i contenuti più visti della piattaforma streaming grazie al grande successo della terza stagione, che ha portato sugli schermi la storia d'amore dei Polin (a.k.a. Colin Bridgerton e Penelope Featherington, interpretati rispettivamente da Luke Newton e Nicola Coughlan).
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Nicola Coughlan è Penelope
L'operazione di suddivisione in due parti della terza stagione di Bridgerton sembra aver sortito l'effetto sperato (come da pronostico nella nostra recensione di Bridgerton 3 Parte 1), poiché l'attesa da parte dei fan per questa seconda tranche di episodi si è rivelata decisamente alta, e l'entusiasmo per il coronamento dell'amore tra i due protagonisti di turno è più che palpabile, accompagnando i quattro episodi rimanenti che si soffermando su un grande segreto (il più grande, forse) ancora da svelare.
Bridgerton 3: ritorno a palazzo
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Bridgerton: una foto di Benedict e Colin nella stagione 3
La prima parte di Bridgerton 3 ci aveva regalato un riavvicinamento tra Colin e Penelope, culminato in una delle scene più chiacchierate della serie, nonché "memate" sui social - come d'uso comune e anche auspicabile, di questi tempi, considerato il fatto che una tale pratica porta comunque lo show al centro dell'attenzione, generando nuovi trend e un forte engagement da parte del pubblico - e a un punto di svolta nella loro relazione.
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Parrucche e cipria: il mondo di Bridgerton
La brillante Penelope, abituata a fare da "carta da parati", e ad essere semplice spettatrice (al massimo narratrice, e qualche volta persino "tessitrice") delle appassionanti storie d'amore altrui, sta ora sperimentando in prima persona cosa vuol dire esserne la protagonista, e sembrerebbe proprio che anche lei, a questo punto, possa sognare un lieto fine. Ma ogni rosa, finanche la più bella, ha le sue spine, e poco importa se i fiori nuziali per eccellenza sono quelli d'arancio…
Il passaggio successivo nella storia, infatti, come prevedono le regole della narrazione, porterà con sé un turbinio di emozioni: dalla gioia per i più recenti accadimenti, ai timori e le ansie per ciò che invece potrebbe venire fuori, quelle verità nascoste che ancora non si è pronti a rivelare e condividere, che si tentano di mascherare per non far crollare quel castello di carta che, tuttavia, non avrà mai la stabilità della pietra se non verranno in ultimo in superficie.
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Luke Newton e Nicola Coughlan, protagonisti di Bridgerton
È così che il ritmo dei nuovi episodi viene scandito da un senso d'anticipazione che accompagna con costanza lo spettatore, lo prende per mano e lo conduce verso un finale di stagione tutto da scoprire (per quanto, anche grazie ai libri di Julia Quinn e alla struttura della serie stessa, sappiamo che non sarà mai lontano dall'essere lieto).
Una serie tra amore e sacrifici
Ma amare non è mai semplice, e solitamente prevede dei costi che a volte possono rivelarsi parecchio elevati. Almeno quando si viene posti dinnanzi a un bivio, al compimento di una scelta categorica. In Bridgerton 3, questo discorso non tocca solo Colin e Penelope (sebbene nel loro caso sia più che evidente il tipo di sacrificio richiesto): è infatti un tema ricorrente anche per gli altri Bridgerton, ma non solo, in quanto saranno diversi tra i personaggi secondari a dover prendere importanti decisioni in tal senso.
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Chiacchiere a palazzo
Non che non sia sempre stato uno dei fili conduttori dello show, ma il tentativo di bilanciare la propria felicità personale con quella del partner o della famiglia continua ad essere un pilastro di Bridgerton, e sarà prominente anche a questo giro. E con la varietà di personalità che abbiamo a disposizione, si rivela sempre alquanto interessante ammirare le diverse declinazioni di un simile concetto, e le ramificazioni delle decisioni di ognuno una volta arrivato il momento fatidico: da Cressida (Jessica Madsen) a Eloise (Claudia Jessie), da Francesca (Hannah Dodd) alla stessa matrona di casa Bridgerton (Ruth Gemmell), testa e cuore saranno costantemente in conflitto, in misura diversa e per differenti ragioni, ma tutte inevitabilmente da scoprire e comprendere. Rigorosamente, in binge watching.
Conclusioni
La nostra recensione della seconda parte di Bridgerton 3, che immagina uno corsa senza sosta verso un altro successo di visualizzazioni per lo show Netflix, considerando anche la capacità della produzione di tenere alta la soglia dell’attenzione e mantenere una in qualche modo costante qualità dei contenuti che, arrivati a questo punto, sarebbe invece potuta scemare fino all’ottenere quasi totale indifferenza da parte degli spettatori. Certo, popolarità non è necessariamente sinonimo di valore effettivo, ma ci riserviamo il diritto di attendere il finale di stagione per poter giudicare il tutto con maggiore cognizione di causa.
👍🏻
La trama molto coinvolgente.
I personaggi ben costruiti ed approfonditi, soprattutto quelli femminili.
I numerosi spunti di riflessioni, specialmente riguardo al ruolo della donna sia oggi che all'epoca, che offre.
Gli splendidi costumi creati da Ellen Mirojnick.
👎🏻
Il discorso sulle differenze tra classi sociali non viene sviluppato a dovere.
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gcorvetti · 6 months
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Manca poco.
Oggi dalla montagna al mare di nuovo, però invece di Milo-Aci Trezza la tratta è stata Nicolosi-Aci Castello, ma non da solo. Dopo il pranzo in campagna dei genitori del compagno di mia sorella, con pietanze a base di carne grigliata, era tanto che non mangiavo carne così spesso e penso che ne farò a meno per i prossimi mesi, sistemati i tavoli e visto che la maggior parte degli adulti si è abbioccata chi sui divani e chi su amache e dondoli, mi è balenata in mente l'idea che potevo andare al mare a fare il bagno vista anche la temperatura, allora vado da mia nipote e amiche e le dico che fa andiamo? E anche loro avevano in mente la mia stessa idea, quindi passati a prendere costumi e asciugamani ci siamo diretti appunto ad Aci Castello e le ho portate in un posto dove andavo con mio padre quando ero piccolo, robe a cavallo tra gli anni 70 e 80, solo perché si sono degli scalini scavati nella pietra lavica e si può scendere in acqua agilmente. Arrivati il mare era un pò mosso, ma niente di eccezionale, quindi mi sono fatto avanti e sono sceso piano ma con decisione, l'acqua era fredda ma non tanto e dopo un pò di bracciate ero già a mio agio, poi vedendo che le ragazze temporeggiavano sono risalito, poi però si sono immerse anche loro, anzi loro sono state più di me, beh giovani e in possesso di grasso corporeo. Poi le ho accompagnate a casa e sono tornato col sorriso stampato in faccia perché era una cosa che volevo fare, anzi mi mancava tanto il sale sulla pelle, peccato che appena tornato a casa mi sono trovato mia madre che gracchiava le sue lamentele continue ed è quasi stato come se niente fosse. Mancano veramente poco, due giorni Martedì e Mercoledì, perché poi Giovedì notte/mattina presto andrò a prendere l'aereo, non importa se dovrò affrontare un viaggio lungo, non mi importa neanche di guardare quanto tempo ho da aspettare nell'unico scalo, so solo che una volta a Tallinn prendo il bus e dopo 2 ore e mezza sarò a casa tra le braccia della mia bella, che è un sogno ricorrente di queste ultime settimane. Scriverò qualcosa a riguardo di questi quasi due mesi più avanti con calma e mente fresca, per ora voglio solo partire. Vi lascio con una band che mi piace.
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Ortona
Una città “dalle sere dolci e profumate come quelle d’Oriente”
(Gabriele D’Annunzio)
Questa città ha una storia tutta da scoprire, dove leggende tramandate nel tempo si mescolano alla vita di tutti i giorni e sanguinose battaglie e saccheggi distrussero tanto davvero troppo tra le vie di questa cittadina.
In passato la città era completamente circondata da una cinta muraria trecentesca e al suo interno era suddivisa tra Terra Vecchia, ovvero la zona dove abitavano i pescatori e i marinai e dove si svolse la terribile Battaglia del dicembre 1943, e Terra Nuova, una zona costituita per lo più da orti e campi. Parlando di Terra Vecchia bisogna considerare un aspetto molto singolare che i pescatori avessero lì le loro casette colorate tra quelle viuzze strette nella parte alta della città e non sulla costa vicino al porto e che per raggiungere le loro imbarcazioni percorressero degli scalini che collegano ancora oggi queste due zone; inoltre bisogna dire che il porto un tempo non era situato dove lo troviamo oggi ma si trovava più vicino al Castello Aragonese quindi sotto la cosiddetta Pizzuta.
Proprio dietro al faro dell'attuale porto, dove si trova anche una statua di San Tommaso che accoglie i marinai, c'è una piccola spiaggetta di pietre nominata la spiaggetta della Ritorna perché con l'avvicinarsi del maltempo le mogli dei pescatori (ed anche secondo un'altra leggenda una principessa) urlavano e pregavano «ritorna» ai loro amati.
Percorrendo le viuzze di Terra Vecchia possiamo notare un arco in pietra tufacea, il materiale di cui sono costutuite le scogliere, una casa lasciata così com'era di cui si può scorgere il colore originale attorno alla finestra e una casa che venne distrutta dalle bombe che si trova (ironia della sorte) nella piazzetta dedicata alla convivialità nominata dell'Allegria.
Per quanto riguarda il commercio bisogna dire che Ortona aveva un commercio comune con Venezia di stoccafisso e baccalà, che un tempo era il pesce dei poveri e dei contadini.
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Terra Vecchia ha termine dove è situato Palazzo Farnese, costruito nel 1584 venne comprato dalla Madama (Margherita d'Austria) insieme a tutto il feudo di Ortona e le vennero affidati anche i restanti feudi abruzzesi che amministrò con grande maestria.
Tra i personaggi illustri di Ortona che possiamo nominare ci sono due membri del Cenacolo Michettiano: Basilio Cascella (seppur nato a Pescara) e il compositore Francesco Paolo Tosti.
Pertanto a fine 800 Ortona vive di riflesso del Cenacolo Michettiano e vengono costruite case in stile liberty.
Proprio a Ortona è stato composto il nostro "inno" abruzzese per la gioventù "Vola Vola Vola " a cui a Porta Caldari è dedicata una fontana.
Vulesse fa' r'venì pe' n'ora sole
Lu tempe belle de la cuntentezze
Quande pazzijavame a vola vola
E te cupria de vasce e di carezze
E, e vola, vola, vola, vola, vola E vola lu pavone Si tiè lu core bbone Mo' fammece arrepruvà
...
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Percorrendo la passeggiata orientale che costeggia la costa e qualche viuzza raggiungiamo affacciato sul mare il Castello Aragonese che esternamente si presenta intatto ma all'interno possiamo notare essere rimaste in piedi solo alcune mura e torrette. La sua storia è un continuo trasformarsi: da alcuni resti romani venne costruita poi una fortezza che in seguito venne utilizzata per scopi militari, per poi venire acquistata facendola diventare un palazzo signorile con all'interno un meraviglioso giardino all'inglese.
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È arrivato il momento di fare una visita al museo dedicato alla Battaglia di Ortona tra civili e soldati canadesi contro le truppe tedesche, ma intanto possiamo già rinvenire delle tracce di questo sanguinoso scontro in un vicolo della città dove possiamo ancora leggere una scritta che indicava il coprifuoco: "il coprifuoco per tutte le truppe alleate è alle 21:00" e affianco possiamo notare dei fori nel muro causati dalle schegge delle granate esplose e dai proiettili.
Il Museo della Battaglia conserva oggetti e foto che testimoniano i giorni del violento scontro urbano del dicembre 1943, ciò che caratterizza questa guerra è essere stata principalmente una guerra di "propaganda" e poco utile invece a fini strategici, anche se comunque molto sanguinosa essendosi svolta casa per casa.
I civili vennero fatti sfollare dalle truppe tedesche ma non tutti fuggirono decidendo di nascondersi nelle cantine delle loro case ma perdendo così la vita.
Ortona ha ottenuto la medaglia d'oro al valore civile perché durante il conflitto ci si è aiutati l'un l'altro civili e soldati canadesi.
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I tedeschi tra le altre cose distrussero anche la torre dell'orologio, una delle due torri della Cattedrale di San Tommaso, per evitare fosse un punto di avvistamento.
Ma perché proprio a Ortona?! Semplice, perché è qui che il Re Vittorio Emanuele III di Savoia fuggì durante la seconda guerra mondiale imbarcandosi appunto al porto di Ortona verso Brindisi; ed è qui che si trovava la Linea Gustav.
Tra gli oggetti presenti nel museo possiamo soffermarci su tre in particolare:
I papaveri ricamati sulle vesti dei soldati canadesi e delle crocerossine, che indicavano la loro morte in battaglia essendo i papaveri rossi come il sangue;
Varie radioline e giradischi militari con cassa perché anche i soldati avevano bisogno di qualche momento di svago;
Una foto particolarissima, una foto di un banchetto di natale realizzato durante la guerra per i soldati circondato da firme, firme dei soldati sopravvissuti sia canadesi che tedeschi come inno alla pace, a testimoniare che fare la guerra non conviene.
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Ora è sufficiente uscire dal museo e svoltare verso la costa per raggiungere la Cappella del Crocifisso Miracoloso. Un tempo chiamato monastero di Sant'Anna questo luogo è testimone di antiche storie di fede, mare, corsari saraceni e leggende anche culinarie.
Era il luogo di fede in cui vivevano e pregavano del monache di clausura. Si narra che un giorno mentre pregavano l'affresco del crocifisso iniziò a gettare sangue dal costato, questo venne considerato un miracolo ma anche simbolo di presagio di un'imminente tragedia. Il sangue miracoloso venne raccolto in due ampolline, di cui una si trova a Venezia e l'altra è rimasta in questa Cappella ad Ortona rinchiusa in una teca (che viene messa in mostra il secondo venerdì del mese).
Il presagio era reale infatti dalla costa arrivarono le vele dell'ammiraglio della flotta ottomanna Piyale Paşa che iniziarono a distruggere tutto. Gli abitanti di Ortona fuggirono nelle campagne ma le monache di clausura non poterono abbandonare il monastero e restarono a pregare, le loro preghiere forse le salvarono perché Ortona viene nuovamente distrutta ma i nemici non riuscirono nemmeno ad avvicinarsi al monastero e alle suore di clausura perché una fitta nebbia ricoprì questo luogo come a renderlo invisibile e inesistente.
A questo luogo e alle monache di clausura sono legate anche altre due leggende di cui una è solamente la visione della realtà in chiave magica e fantasy poiché le monache di notte per lavare i panni si recavano alla fonte vicina facendosi luce nel buio e da allora quella fonte venne chiamata la fonte delle fate. Mentre l'altra è legata alla nascita del dolce tipico di Ortona: le nevole (da non confondere con le neole o ferratelle abruzzesi), dolce che appunto secondo questa leggenda è stato creato dalle monache di clausura che un giorno avendo finito le ostie presero gli ingredienti che avevano e unendoli e cuocendoli con il ferro per le ostie diedero vita alle nevole, la cui ricetta prevede solamente mosto cotto, arancio autoctono dal sapore dolceamaro e olio d'oliva (alcuni pasticceri del posto aggiungono anche della cannella).
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La Cattedrale di San Tommaso, un tempo Cattedrale di Santa Maria Vergine, custodisce le reliquie dell’apostolo San Tommaso e la sua pietra tombale dove viene ritratto l'apostolo e che presenta due fori uno per inserirvi un bastoncino di incenso e l'altro per inserirci degli oggetti che successivamente venivano recuperati intrisi dell'energia sacra per poter ottenere cure miracolose, infatti sia la pietra tombale che le reliquie stesse dell'apostolo sono importanti non per il loro aspetto fisico materiale ma per l'energia fortissima dell'anima che emana il corpo del santo apostolo, un'anima che è stata così vicina a Cristo nei suoi giorni in Palestina.
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Spero questo riassunto vi abbia fatti viaggiare insieme a me alla scoperta di questa città abruzzese e ringrazio per la visita guidata i Compagni d'Avventura e Ortona Welcome
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susieporta · 2 years
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"L’orgasmo di una donna è un castello da studiare, una torre da scolpire, una cattedrale da scolpire.
È un’opera di raffinata modellazione, come la costruzione di un complesso vaso di porcellana. Essa richiede l’intervento di un mago in grado di combinare il fuoco con il cristallo, la pietra con l’acqua, la terra con le stelle.
L’orgasmo di una donna è un dedalo di prove, trabocchetti e premi, un banchetto preparato in una settimana, un rebus per estimatori.
Refrattario alla fretta e alla noncuranza, esso si nutre di cura e di attenzione, di respiri e dei ritmi delle onde, dei cerchi concentrici che formano l’universo e lo percorrono in eterno.
Opera alchemica che non può farsi strada in presenza di distacco o distrazione, lievita di fronte all’amore, alla dedizione, alla consegna integrale di sé.
L’orgasmo di una donna è l’abbandono della terra ferma per un mare di fiducia. È un albero da coltivare e nutrire.
È lasciare entrare, accogliere il mare nel porto, abbattere le dogane e mescolarsi con l’ignoto.
L’orgasmo di una donna è bassa marea e alta marea, architettura composita, supernova che esplode lasciando luce ovunque.
È costruire una torre di Babele di nuovi linguaggi ad ogni unione, che precipita ogni volta che raggiunge il suo apice, non per difetto, ma per conservare in sé il mistero sacro di chi ci è riuscito."
(Sonia Serravalli - “Il Bosco Femmina”)
Manar Shakti
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lettieriletti · 8 months
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Redo of Healer 12
Dopo aver perso la pietra filosofale, Keyaru si dirige al castello di Jioral che è intenzionato a usarla per avere il pieno dominio sul mondo. Per fermare le ambizioni del re, Keyaru prenderà in prestito il potere della tribù dei demoni e si scontrerà con i tre eroi, che hanno ricevuto il potere dell’immortalità dal re in persona!
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View On WordPress
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chez-mimich · 9 months
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Quest’anno sono sopravvissuto anche grazie a questo:
“Milano da Romantica a Scapigliata” Castello di Novara, 4.01.23
Dineo Seshee Bopape: “Born in the first light of the morning”, Hangar Pirelli Bicocca, 7.01.23
Bruce Nauman: “Neons, Corridors,Rooms”, Pirelli Hangar Bicocca, 7.01.23
Zerocalcare: “Ogni maledetto lunedì. Su due”, 12.01.23
“Grazie ragazzi” di Riccardo Milani, 15.01.23
“Mr & Mrs Clark. Ossie Clark and Celia Birtwell. Fashion and Prints 1965-74” Fondazione Sozzani, 21.01.23
“Ferito a morte” di Raffaele La Capria, Teatro Strehler, 22.01.23
“Indice, Storia dell’ “ di Dennis Duncan, 23.01.23
“Babylon” di Damien Chazelle, 29.01.23
“Dietro le quinte della polizia” di Georges Simenon, 10.02.23
“Zerocalcare dopo il botto” Fabbrica del Vapore Milano, 11.02.23
“La Casa della Memoria”, Milano, 11.02.23
“Gli spiriti dell’isola” di Martin McDonagh, 12.02.23
Matteo Osmieri e Alessia Binda, Concerti del conservatorio, 12.02.23
“ADI. Design Museum Milano, 18.02.23
Conservatorio 2
“Dietro le quinte della polizia” di Georges Simenon, 05.02.23
“Laggiù qualcuno mi ama” di Mario Martone, 19.02.23
“Quaderni ucraini”, 20.02.23
“Tessiture di sogno” di W.G. Sebald, 25.02.23
“La Maria Brasca” di Giovanni Testori, Teatro Parenti, 25.02.23
“Empire of Light” di Sam Mendez, 05.03.23
“Anatomia di un suicidio” di Alice Birch, Teatro Grassi, 12.03.23
“Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, regia di Mario Martone, Teatro Strehler, 13.03.23
“Ho visto cose” di Mario Finotti, Galleria Giannoni, 18.03.23
“La moda giusta” di Marta D. Riezu,18.03.23
“Everything wehere all at once” di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, 25.03.23
“Dal cucchiaio alla città” di Ugo La Pietra
“V13” di Emmenuele Carrère 02.04.23
“Fondazione Angelo Bozzola”, Galliare, 01.04.23
“Eloisa Manera”, Piccolo Coccia, 03.04.23
“Quando” di Walter Veltroni, 04.04.23
“Il ritorno di Casanova” di Gabriele Salvatores, 10.04.23
“Air. La storia del grande salto” di Ben Affleck, 09.04.23
“A Sound a Million Shape” di Alessia Obino, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.33
“Ahmed” Pat Thomas, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.23
Marc Ribot, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.23
Al Doum & The Faryds, NJ Weekender Spring Edition, 16.04.23
Rhabdomantic Orchestra, NJ Weekender Spring Edition, 16.04.23
“Design Week Fuorisalone”, Milano, 18.04.23
“Augusto Betti artista+designer”, Fondazione Sozzani, 18.04.23
“Design Week-Fuorisalone: Alcova”, Ex mattatoio Milano, 22.04.23
“La La Lambro” di Maurizio Milani, 20.04.23
“Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti, 25.04.23
“Mon crime” di François Ozon, 30.04.23
“La quattordicesima notte del tempo ordinario” di Pupi Avati, 30.04.23
“Fra antropologia e storia dell’arte” di Bay Warburg, 07.05.23
“Cere anatomiche. La Specola di Firenze. David Ceonenberg”, Fondazione Prada, 13.05.23
“Housing Concert Piano City Milano: Bas Bulteed”, da Corrado Beldì, 21.05.23
Yuri Ancarani: “Lasciate stare i sogni” Pac Milano, 21.05.23
“Rapito” di Marco Bellocchio, 28.05.23
Luciano Rossetti: “Vent’anni di Novara Jazz”, 01.06.23
“Satoyama Quartet”, Nòva, Novara Jazz 2023, 01.06.23
Caterina Palazzi e Sudoku Killer, Nòva, Novara Jazz, 01.06.23
“Emong”, Fara Novarese, Novara Jazz, 02.06.23
Sebi Tramontana solo, Chiesa di San Pietro Barengo, Novara Jazz, 02.06.23
“Istant Song”, Castello di Barengo, Novara Jazz, 02.06.23
“Transatlantic” Michele Dal Lago e Icaro Gatti, Teatro di Tornaco, Novara Jazz, 03.06.23
Antonello Salis e Italo Satta, Villa Caccia Romagnano Sesia, Novarara Jazz, 04.06.23
“Insulæ Songs” Villa Caccia Romagnano Sesia, Novara Jazz, 04.06.23
Anais Drago, “Terre ballerine”, Villa Caccia”, Maggiora, Novarajazz 2023, 04.06.23
“Church of sound: Alina Bzhezhiska Quartet”, Basilica di San Gaudenzio, Novara Jazz, 04.06.23
Chet Beker, Vita e musica” con Francesco Martinelli, Castello, Novara Jazz, 08.06.23
“EABS meets Jaubi” Broletto, Novara jazz, 09.06.23
Francesco Simeti, “Pan di zucchero”, Palazzo Faraggiana, 10.06.23
Pasquale Mirra in solo, Palazzo Faraggiana, 09.06.23
“Flat Earth Society Orchestra” Broletto Novara Jazz 09.06.23
“TUN Torino Unlimited Noise” Broletto Novara Jazz, 09.06.23
Nicole Mitchell solo Palazzo Bellini, Novara Jazz, 10.06.23
Angelica Sanchez solo, Palazzo Bellini, Novara Jazz, 10.06.23
Damon Locks & Rob Mazurek, “New Future City Radio” Giardino Palazzo Natta, Novara Jazz, 10.06.23
“Mitelli Trio” e Joe McPhee, Castello, Novara Jazz, 10.06.23
Rob Mazurek e “Exploding Star Orchestra”, Broletto Novara Jazz, 10.06.23
Veryan Weston solo. Organo San Giovanni Decollato, Novara Jazz, 11.06.23
Adam Pultz-Melbye solo, Galleria Giannoni, Novara Jazz 11.06.23
Joe McPhee solo, Chiesa del carmine, Novara Jazz, 11.06.23
"Mitelli Avery Flaten Trio", Sovrintendenza, Novara Jazz, 11.06.23
"Chicago/Sao Paulo Undeground", Canonica del Duomo, Novara jazz, 11.06.23
BCUC-BANTU Continua Uhuru Consciousness, Broletto, Novara Jazz, 11.06.23
Gian Maria Tosatti “NOw/here”, Pirelli Hangar Bicocca, 17.06.23
Ann Veronica Janssen “Grand Bal” Pirelli Hangar Bicocca, 17.06.23
“Emily” di Frances O’Connor, 24.06.23
Dora Birnbaum, “Revolutionary Acts”, Osservatorio Prada, 01.07.23
Kris Ruhs “Figuratives”, Fondazione Sozzani, 01.07.23
Kris Ruhs , “Resonances”, Fondazione Sozzani, 01.07.23
Quntin Tarantino, “Cinema speculation”, 08.07.23
Nikolaj Achultz, “Mal di terra”, 18.07.23
Julien Green, “Parigi”, 25.07.23
“Assedine Alaïa, Arthur Elgort. En liberté. Fondation Alaïa, Parigi, 19.08.23
“Voyages en Noir et Blanc”, Galerie Bigaignon, Parigi, 19.08.23
“Basquiat X Warhol” Fondation Vuitton, Parigi 20.08.23
“Naples à Paris”, Louvre, Parigi, 21.08.23
“Aux origines de l’image sacrée”, Louvre, Parigi 20.08.23
“Frank Horvat, Paris, le monde, la mode” Jeu de Paume, Parigi 20.08.23
“Johan Van Der Keuken, Le rytme des Images” Jeu de Paume, Parigi, 20.08.23
“Annette en plus infinitement”, Fondation Annette e Alberto Giacometti Parigi, 21.08.23
“Ron Mueck”, Fondation Cartier, Parigi, 21.08.23
“Moï Ver”, Centre Pompidou, Parigi, 22.08.23
“Lynne Coehn et Marina Gradonneix, Laboratoires/Observatoires” Centre Pompidou Parigi, 22.08.23
“Serge Gainsbourg, Le mot exacte” Centre Pompidou, Parigi, 22.08.23
“Surréalisme au féminin?” Musée de Montmartre, Parigi, 23.08.23
“Over the Rainbow”, Centre Pompidou, Parigi, 24.08.23
“Avant l’Orage”, Bourse de Commerce Parigi, 25.08.23
“Accro-chat-ge” Musée d’Orsay Parigi, 25.08.23
“On ne peut vivre qu’à Paris”, di Emil Cioran e Patrice Reytier,29.08.23
“Oppenheimer” di Christopher Nolan, 03.09.23
“Manodopera” di Alain Ughetto, 08.09.23
“Un homme heureux” di Cioran-Reytier, 10.09.23
“Pepito principe del jazz” di Marco Molendini, 15.09.23
“Collettivo trifoglio-Iride” con Marte Bellu”, Nu Arts and Community, 21.09.23
“Blow Up Percussion” con Vittorio Montalti, Nu Arts and Community, 21.09.23
“Pleasure Garden: A listening Garden” Nu Arts and Community, 22.09.23
“Il Bosco che non c’è/ Nerverwood” con Antonella Cirigliano, Nu Arts and Community, 22.09.23
“Niccolò Baraggioli” vernissage, Nu Arts and Community, 22.09.23
“Umberto Orsini racconta Novara” Nu Arts and Community 23.09.23
“SaxFor Tone”, Nu Arts and Community, 23.09.23
“DNA” di Dennis Kelly, Collettivo Hangar, regia di Andrea Gattinoni, 23.09.23
“State Petals” con Ljuba Bergamelli e Zeno Baldi, 23.09.23
“Puppets Jazz” con Enrico Intra, Compagnia Colla e Civici Corsi di Jazz di Milano, 23.09.23
"Isole" di Gavin Francis, 30.09.23
"Il barone rampante" da Italo Calvino, con Stefano Massini, Teatro Grassi, 01.10.23
"Asteroid City"di Wes Anderson, 07.10.23
"Grand Hotel" di Roman Polanski, 8.10.23
"Over the Rainbow" (catalogo mostra), 10.10.23
"The Killers of the Flower Moon" di Martin Scorsese, 22.10.23
“Thao Nguyen Phan: Reincarnation of Shadows”. Pirelli Hangar Bicocca, 28.10.23
“James Lee Byars” Pirelli Hangar Bicocca, 28.10.23
“E in Deutsches Requiem” Basilica di San Gaudenzio, 29.10.23
“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, 1.11.23
“Händel, Bononcini” Novarien Trumpetes Ensemble, San Gaudenzio, 5.11.23
“Memorie di un baro” di Sacha Guitry, 7.11.23
“Sinfonia n. 4 di Schubert e Quattro Pezzi Sacri di Giuseppe Verdi” Teatro alla Scala, 11.11.23
“Max Vaduku, Through her Eyes” Gallerie d’Italia Milano, 25.11.23
“Maria Callas: ritratto” Gallerie d’Italia, 26.11.23
“She's Analog", e Adele Altro, NJ Weekender, 12.11.23
Daniela Pes, Nj Weekender, 12.11.22
“The Old Oak” di Ken Loach, 18.11.23
“Lou Reed, Re di New York” di Will Hermès, 18.11.23
“Argentina. Quel che la notte racconta al giorno”, Pac Milano, 26.11.23
“La pulce nell’orecchio” di Georges Feydeau, 26.11.23
“100 domeniche” di Antonio Albanese,02.12.23
“Coup de chance” di Woody Allen, 08.12.23
“Boldini, De Nittis et les italiens de Paris”, 09.12.23
“Trilogia della città di K.” di Àgota Kristof. Teatro Studio Melato Milano, 17.12.33
“One life” di James Hawes, 23.12.23
“Foglie al vento” di Aki Kaurismäki”, 30.12.23
Buon 2024
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Conoscete Erice? 🇮🇹♥️
@_georgelucky_
È' uno esplêndido borgo siciliano a poca distanza de Trapani.
Arroccato sulla cima del omonimo, questo borgo svetta dall'alto dei suoi 750 metri, godendosi un'eccezionale vista panoramica che guarda al golfo di Trapani ed alle isole Egadi da un lato ed alla vallata del Valderice dall'altro.
La pietra caratterizza le case e le viuzze rendendo il borgo davvero autentico e affascinante.
Uno dei simboli e' sicuramente il Castello di Venere arroccato sullo strapiombo che delimita il paese e risalente all'epoca normanna.
#Sicília
#visitsicily #borghitalia
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tenebraetuae · 1 year
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La Chiesa, edificata extra moenia su una preesistente cappella intitolata alla miracolosa Madonna delle Grazie, ed affiancata da una palazzina con giardini destinati a residenza estiva del Vescovo e dei seminaristi. Fu fatta edificare dal Vescovo Vincenzo Giustiniani (1593-1614) e svetta alta e visibile da lontano come desiderava il suo committente.
La facciata, su cui è incisa la data di costruzione 1602, è davvero originale, bizzarra ed unica nel suo genere. Ripartita in tre ordini, termina con un timpano spezzato completato dalle insegne episcopali. Sono delineate della pietra tre torri merlate poste in asse con i portali sottostanti mentre nel terzo ordine campeggia l'altorilievo della grande aquila reale ad ali spiegate con una corona regale sulla testa. La lettura dell'intera facciata evidenzia l'aquila reale che protegge il sottostante castello. La Chiesa era sotto la tutela del Vescovo la cui mitra troneggia in cima alla testa dall’aquila. Nella parte superiore la facciata è ornata da stemmi e ritratti, mentre nella parte sinistra è completata da un piccolo campanile del secolo XIX. Il particolare disegno della facciata generò il toponimo di Porta o Via dell'Aquila Grande.
La Chiesa fu ampliata e ristrutturata dal vescovo D. Cennini nel 1652, come si legge sull'arco trionfale. Gli stemmi appartengono al Vescovo Cennini, al Vescovo De Cavalieri ed alla famiglia Orsini. L’interno a navata unica con quattro cappelle laterali ha volte a vela su pilastri e soffitto piano. Tra i vari arredi ed opere d'arte che si conservano meritano particolare attenzione la pregevole tela ad olio raffigurante la Madonna delle Grazie attribuita a Giovanni Donadio di Gravina ed il bronzo del Cristo Deposto di Giuseppe Menozzi di Mantova.
Il restauro effettuato dopo i danni subiti dal terremoto del 1980 ha riportato alla luce l'arco di trionfo con i suoi capitelli ed alcuni medaglioni in pietra conferendo all'ambiente maggiore snellezza ed ampiezza.
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daniela--anna · 9 days
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🏛Gravensteen, situato nel cuore di Gand, in Belgio, è un magnifico castello medievale che risale al XII secolo. Costruito sotto la direzione del conte Filippo d'Alsazia, serviva come simbolo del potere del conte e come fortezza difensiva. Il nome del castello, che significa "Castello dei Conti", riflette il suo ruolo di residenza dei Conti delle Fiandre.
Con le sue imponenti mura di pietra, torri maestose e un fossato, Gravensteen offre uno sguardo sul passato medievale. Oggi ospita un museo con mostre sulla storia del castello, armi medievali e strumenti di tortura. I visitatori possono esplorare le sue stanze ben conservate e godere di viste panoramiche su Gand dalle merlature del castello.
#castelli #architettura #storia
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10siglosdehistoria · 3 months
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12th century AD, wooden door of the Welsh castle of Chepstow
Siglo XII d.C., puerta de madera del castillo galés de Chepstow
XII secolo d.C., porta in legno del castello gallese di Chepstow
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(English / Español / Italiano)
12th century AD, wooden door of the Welsh castle of Chepstow. One of the oldest preserved wooden castle doors in Europe.
Dendrological examination showed that the wood used to build the gate dates back to 1159-89 AD. Chepstow Castle is located in south-east Wales in Monmouthshire. It stands on a cliff above the River Wye in a strategic position on the border between England and Wales.
Construction of the stone castle began after the Norman conquest of England in 1067, under the supervision of Lord William Fitz Osbern. At the beginning of the 18th century, it fell into disrepair.
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Puerta de madera del siglo XII d.C. del castillo galés de Chepstow. Una de las puertas de madera de castillo más antiguas que se conservan en Europa.
El examen dendrológico demostró que la madera utilizada para construir la puerta data de 1159-89 d.C. El castillo de Chepstow está situado en el sureste de Gales, en Monmouthshire. Se alza en un acantilado sobre el río Wye, en una posición estratégica en la frontera entre Inglaterra y Gales.
La construcción del castillo de piedra comenzó tras la conquista normanda de Inglaterra en 1067, bajo la supervisión de Lord William Fitz Osbern. A principios del siglo XVIII, cayó en el abandono.
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XII secolo d.C., porta in legno del castello gallese di Chepstow. Una delle più antiche porte del castello in legno che sia stata conservata in Europa.
L'esame dendrologico ha dimostrato che il legno utilizzato per costruire il cancello risale al 1159-89 d.C. Il castello di Chepstow si trova nel Galles sud-est nel Monmouthshire. Si trova su una scogliera sopra il fiume Wye in una posizione strategica al confine tra Inghilterra e Galles.
La costruzione del castello di pietra iniziò dopo la conquista normanna dell'Inghilterra nel 1067, sotto la supervisione di Lord William Fitz Osbern. All'inizio del XVIII secolo cadde in rovina.
Sorce: tuttorete.info
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pikasus-artenews · 3 months
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“… per gitar diverse linee”. Disegni a pietra rossa da Leonardo alle Accademie al Castello Sforzesco
In mostra a Milano disegni a sanguigna, la pietra rossa usata da tanti artisti che permette uno speciale trattamento del chiaroscuro con vivaci sfumature oltre al famoso red on red di invenzione leonardesca
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lamilanomagazine · 3 months
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La spezia, torna la rassegna estiva "Notti al castello" con 22 appuntamenti
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La spezia, torna la rassegna estiva "Notti al castello" con 22 appuntamenti Presentata ieri mattina in conferenza stampa dal Sindaco Pierluigi Peracchini, dalla dirigente ai Servizi Culturali e da Donatella Alessi, curatrice della rassegna, la nuova edizione di “Notti al Castello”, uno dei pilastri dell’estate spezzina promossa dall’Amministrazione che rappresenta la tradizionale manifestazione culturale sotto le stelle al Museo del Castello San Giorgio in collaborazione con il Museo Etnografico “Giovanni Podenzana” e con il Sistema Bibliotecario Urbano della Spezia. “Le “Notti al Castello” si confermano di anno in anno un appuntamento irrinunciabile per la città. – dichiara il Sindaco Pierluigi Peracchini – "Una rassegna che saprà certamente conquistare il pubblico con un programma denso di eventi che ci accompagnerà per tutta l’estate in una location carica di suggestione. Tante le tematiche e le iniziative previste per un pubblico eterogeneo: si passerà dalla storia locale ai concerti; dalla presentazione di libri alle conferenze, dai reading teatrali alla possibilità di assistere al tradizionale spettacolo dei fuochi d’artificio da un punto panoramico d’eccezione. Un ringraziamento ai Servizi Culturali per il prezioso lavoro che quotidianamente portano avanti.” Dal 2 luglio al 29 agosto sono in programma ventidue appuntamenti che spaziano dalle conversazioni sulla storia locale con focus sul quartiere di Marola, di Pitelli e dell’isola del Tino ai concerti di vario genere musicale, dalla canzone tradizionale italiana a quella balcanica, alla musica leggera a quella degli anni Ottanta, dalle presentazioni di libri alle conferenze archeologiche, a spettacoli umoristici di costume e riflessioni storico-culturali sulle donne, spazio per il fumetto ormai a tutti gli effetti entrato nell’arte della narrazione, conferenze in collaborazione con il Centro Culturale il Porticciolo, con la Società Storica Spezzina, l’Istituto di Studi liguri e con l’Associazione Amici del Museo Navale e della Storia fino alla recitazione e all’approfondimento di grandi testi classici del teatro greco e alla serata dedicata esclusivamente ai bambini. I più piccoli, infatti, sabato 27 luglio, potranno trascorrere una notte al Museo fino alle ore 23.00, dedicandosi alla pittura su pietra degli animali cacciati nel parco del Castello e alla creazione di un gioiello levigando la steatite. Tornerà, infine, la notte panoramica dalla terrazza del Castello per ammirare i fuochi d’artificio in occasione del Palio del Golfo. Tutti eventi proposti valorizzano la storia della città e di tutto il territorio per intercettare quel rinnovato interesse verso le proprie radici e quel desiderio di essere sempre più consapevoli e appassionati dell’identità spezzina. Non solo, sono anche caratterizzati da approfondimenti di ampio respiro in linea con la mission del Museo del Castello San Giorgio, ovvero quello di promuovere la storia e la cultura del passato con approfondimenti tematici specifici e contestualmente intercettare con quel bagaglio storico le nuove sfide della contemporaneità, senza dimenticare la leggerezza estiva contraddistinta dalla musica e dall’intrattenimento. Info Museo del Castello San Giorgio L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Nelle serate a pagamento si prendono le prenotazioni presso la segreteria del Museo del Castello San Giorgio. Tel. 0187751142 Email. [email protected] FB/IG @museocastellosangiorgio Programma Martedì 2 luglio ore 21.15 Ciel sereno, terra scura… Presentazione del libro di Riccardo Boggi; dialoga con l’autore Rossana Piccioli In collaborazione con il Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana” L’autore ci accompagna con questo libro - che unisce nove racconti inediti al saggio «ritrovato» Magia e classi subalterne in Lunigiana - alla scoperta di un mondo contadino dove il magico e il superstizioso si uniscono alla devozione popolare. I nove racconti sono dedicati ad altrettante figure di guaritori, uomini e donne depositari di formule e rituali tradizionali tramandati oralmente e capaci di contrastare molti mali, dal fuoco di S. Antonio, ai vermi dei bambini, all’immancabile malocchio. Sabato 6 luglio ore 21.15 Un’altra storia. Biografie imperfette da Lucy a Barbie Presentazione del libro di Sandra Landi Storie di donne, catturate dalla Storia per narrare la loro storia. Dopo una indubbia esclusione o marginalizzazione, prendono la parola per raccontarsi con precisione e ironia; pur immerse nella loro temperie storica, non disdegnano di sottolineare le contraddizioni del loro e del nostro presente. Come se fossero capaci di conoscere cosa hanno detto e scritto di loro dopo di loro. L’autrice con intenzioni letterarie le rende protagoniste, iniziando da Lucy, l’australopiteco femmina, per giungere a Tina Anselmi, toccando ogni epoca nello scegliere personaggi dimenticati, come Gemma Donati, o quasi sconosciuti come Marozia, femme terribile degli inizi del secolo mille. In chiusura, Il Processo a Eva, un atto unico nato da una sollecitazione di Margherita Hack, che ha lo scopo di assolvere la prima donna dall’accusa di aver causato col peccato originale tutti i mali del mondo. Giovedì 11 luglio  ore 21.15 La cultura spezzina crea l’identità della nuova città  Conferenza di Giuseppe Benelli A cura di Amici del Museo Navale e della Storia L’opera gigantesca dell’arsenale innesca la nascita di una nuova città. Per la preparazione della mano d’opera specializzata, di cui si sente la forte necessità, negli anni Settanta don Giovanni Bosco viene alla Spezia a impiantarvi l’Opera Salesiana. Negli anni Ottanta nascono una Scuola tecnica e un Liceo statali, un Ginnasio e un Istituto tecnico comunali. Sono anche questi gli anni nei quali la Spezia si avvia a divenire grande centro di ricerca scientifica, con la Vasca navale, il Balipedio delle Grazie, il Silurificio di San Bartolomeo. Fin dal 1874-75 sono eseguiti alla Spezia esperimenti con petrolio come combustibile per macchine motrici marine. Nel 1897 Guglielmo Marconi compie le sue sperimentazioni nel Golfo per la trasmissione di onde elettromagnetiche. Fondamentale per la cultura spezzina è l’opera di Ubaldo Mazzini. Vero creatore della Biblioteca Civica, è l’animatore di una comunità culturale che si raccoglie attorno a lui. In quegli anni di fine ‘800 e nei primi decenni del ‘900, si sviluppa un movimento politico-culturale per una provincia che doveva comprendere tutto il territorio dell’antica diocesi di Luni. È da collegarsi a questo ambito la nascita dell’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini. Venerdì 12 luglio ore 21.15 San Vito di Marola: la travagliata storia di un’antica chiesa scomparsa Conferenza di Armando Barbuto In collaborazione con Società Storica Spezzina e Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sezione Lunense Ripercorreremo l’antica storia della Chiesa di S. Vito di Marola, dalla sua fondazione, avvenuta probabilmente nel periodo bizantino, fino alla sede attuale, passando, attraverso intricate vicende di esproprio durante la costruzione dell’Arsenale Militare Marittimo, per la costruzione di un nuovo edificio, che non fu mai chiesa ma, ancora oggi, sede della Scuola elementare e dell’Ufficio postale. Una storia affascinante, sconosciuta e piena di colpi di scena, che, nella appassionata narrazione del Prof. Barbuto, viene a regalarci suggestivi ed emozionanti momenti di storica quotidianità, facendo emergere, dell’oblio, stupende pagine dell’antichissima storia del nostro meraviglioso Golfo e delle nostre genti.  Sabato 13 luglio ore 21.15 Una lacrima sul griso – ricordando Gino Patroni A cura di Matteo Cremolini e Beppe Mecconi Gino Patroni, Montemarcello 1920 – La Spezia 1992; persona straordinaria, giornalista che per pigrizia inventava le notizie, eccezionale inventore di aforismi che rappresentano alla perfezione il sagace, amaro umorismo della città, una decina i libri pubblicati, anche da Rizzoli e Longanesi. Avrebbe probabilmente potuto vivere una vita migliore se fosse stato capace di fermarsi definitivamente a lavorare a Milano, amato com’era da grandi intellettuali del suo tempo, ma …“Adoro Milano, in particolare la sua stazione: lì ci sono i binari da dove partono i treni che mi riportano a Spezia”. Forse il ricordo di Gino rischia di stare sbiadendo, sicuramente merita di essere ricordato. Lo spettacolo con le musiche di Matteo Cremolini e i testi recitati da Mecconi è formato da due parti collegate tra loro; la prima presenta due racconti riguardanti il tempo di guerra. La seconda è a sua volta scissa in due sezioni, una più scanzonata racconta della sua personale straordinaria interpretazione de I promessi sposi, la seconda più malinconica narra della sua vita, del suo amore per La Spezia, della sua scomparsa. Uno spettacolo divertente e commovente, sarcastico e amaro, proprio come era Patroni. Mercoledì 17 luglio ore 21.15 San Bartolomeo delle Cento Chiavi; alle origini del borgo di Pitelli Conferenza di Linda Secoli A San Bartolomeo, era dedicata nel Medioevo una Chiesa posta «sullo scoglio alla Marina», fulcro di una nutrita comunità rurale che contava anche un Ospitale e uno scalo marittimo oltre a «li bagni di Pitelli», fonti termali sulfuree. L’antico insediamento costiero di Centum Claves, la cui storia è intrecciata con quella di Pitelli, fu gradualmente abbandonato a partire dal Cinquecento perché «non sicuro dai corsari». Le ricerche della Secoli, basate principalmente su materiali d’archivio inediti, ci restituiscono il volto del levante spezzino prima degli insediamenti militari e della cantieristica, consentendo, la lettura del paesaggio da San Cipriano a Muggiano con la linea di costa originaria, gli abitati, i canali.  Venerdì 19 luglio ore 21.15 Bacter. Metamorfosi dei supereroi Incontro con David Bacter, al secolo Davide Avogadro, fumettista, illustratore, pittore onirico e visionario dallo stile inconfondibile. Introduce Giacomo Maucci, modera Filippo Conte Nell’occasione, nella sala del Castello, si potrà visitare l’esposizione temporanea di dipinti originali, che prendono spunto dalle figure dei quadri fiamminghi del ’500 e ’600 e dalla fotografia della seconda metà dell’800. L'incontro è in collaborazione con Nuvole a Montereggio, associazione che cura il festival del fumetto omonimo. Domenica 21 luglio ore 21.30 Gli anni del “Recensionismo”. Lettura semiseria delle recensioni che hanno sconvolto il web In collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano Una serata in compagnia del gestore della pagina Facebook “Insultare su TripAdvisor sentendosi grandi chef”, diventato anche un libro, Luca Bicci, avvocato spezzino, che presenterà le migliori e più originali recensioni portate al Festival Nazionale dell’Umorismo e scovate sul web in 9 anni di attività, che vengono condivise mensilmente sul territorio nazionale da oltre 10 milioni di interazioni online. Vedremo come le ironiche letture siano confluite a definire i principi cardine del “Manifesto del Recensionismo”, il tutto intervallato dagli interventi di tr e ristoratori locali che quotidianamente lottano contro i recensori della rete. Martedì 23 luglio ore 21.15 Tricky band musica anni ’80 e 90 Con Dejanira Giannarelli, Sonia Caserta voci; Claudio Galazzo, violino; Bianca Bellardinelli, chitarra, Massimo Azzarini, basso, Paolo Ruggeri, chitarra Concerto di cover pop rock soul di ambito nazionale e internazionale che hanno segnato la storia musicale. Mercoledì 24 luglio ore 21.15 Sofferenze urbane. L’abitare in tempo di crisi Presentazione del libro a cura di Daniele Menichini e Benedetta Medas Sarà presente l’autore Daniele Menichini, introduce Ludovica Marinaro In collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano Il tema dell’abitare è centrale nella concezione dello spazio privato e pubblico, specialmente in tempo di crisi. È necessaria un’apertura che stimoli la ricerca di soluzioni creative. L’obiettivo è lasciarsi alle spalle i vecchi paradigmi dell’architettura, per questo motivo Sofferenze urbane si prefigge di mettere in luce non solo le debolezze dei costrutti urbani contemporanei, ma intende evidenziarne i punti di forza e le possibilità di trasformazione in contesti critici con un approccio transdisciplinare. In questo senso, non si intende dare delle risposte, ma, al contrario, porre delle domande per esplorare le nuove opportunità di abitare lo spazio pubblico e privato delle nostre città e delle nostre architetture. Giovedì 25 luglio ore 21.15 Isola del Tino. Isola di sorprendente bellezza Presentazione del libro a cura di Associazioni Amici dell’Isola del Tino. Relatori Elisabetta Cesari e Giorgio Lazio In collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano Il libro, frutto di un lavoro congiunto degli Amici dell’Isola del Tino organizzazione di volontariato  e di un’ampia rete di studiosi, specialisti di settore ed appassionati cronisti ha l’intento di raccontare l’isola, i suoi segreti, le sue caratteristiche analizzando vari aspetti. L’isola, attualmente sotto le responsabilità della Marina Militare è sempre stato un luogo di confine delle terre conosciute dove non è possibile approdare ma che è stato sempre un punto di riferimento per i naviganti e sogno di chi osserva, durante la notte, del suo ipnotico faro. Venerdì 26 luglio ore 21.15 Il sentiero di Iside. Il culto isiaco tra Egitto tolemaico e Roma imperiale Presentazione del libro di Giacomo Cavillier L’egittologo Cavillier si chiede come mai il culto di Iside abbia avuto una diffusione e un proselitismo nella cultura ellenistica e imperiale romana così ampi rispetto ad altre divinità egizie, la ragione va cercata nella funzione protettiva della famiglia e della regalità della dea con le sue potenti arti magiche, ma ancora più importante è la sua capacità di dialogare con i fedeli con il verbo e lo scritto. Magia, rituali e spetti culturali saranno trattati fornendo una visione d’insieme capace di proiettare in uno scenario millenario in cui culto e sincretismo si fondono.  Sabato 27 luglio dalle ore 21 alle 23 Una Notte al Museo. Diventa un artista preistorico Con Marco Greco e Roberto Giannotti il parco del castello è lo scenario naturale dove i bambini si dedicheranno alla pittura su pietra degli animali cacciati e creeranno un gioiello levigando la steatite. Bambini dai 6 agli 11 anni. Prenotazione obbligatoria Costo: 5 € a bambino Domenica 4 agosto Dalle ore 21.00 La Notte dei fuochi d’artificio Apertura straordinaria in occasione dello spettacolo pirotecnico del Palio del Golfo. L’ingresso è possibile al costo di € 5,00 per gli adulti, € 2,00 per i bambini 6-12 anni e gratuito per i bambini 0-6 anni. A partire dalle ore 21 si potrà entrare a visitare il Museo Archeologico e in seguito apprezzare sulle terrazze panoramiche lo spettacolo dei fuochi d’artificio comodamente seduto. Prenotazione obbligatoria. Giovedì 8 agosto ore 21.15 Luci e ombre sul mondo del lavoro tra ottocento e novecento Conferenza di Rina Gambini, a cura del Centro Culturale il Porticciolo In collaborazione con il Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana” Il periodo tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e la prima guerra mondiale fu ricco di grandi trasformazioni ed entusiasmi. Non a caso venne chiamato Belle Époque perché caratterizzato da novità nel modo di vivere, da divertimenti e sprechi di denaro, da uomini facoltosi e munifici, da donne che sfruttavano la loro bellezza per una vita agiata, ma anche da inventori, scrittori audaci e innovativi. Lo splendore di quegli anni celava una società dominata da forti differenze di classe, aspri conflitti nella distribuzione della ricchezza, da squilibri sociali e violente lotte politiche. In questo contesto il mondo del lavoro andava lentamente evolvendosi, ma a costo di molti sacrifici. Sabato 10 agosto ore 21.15 Sogno Selvatico Reading Teatrale Con Enjoythescience.eu Dal declino del sacro femminile all'eredità sopravvissuta delle erbe medicinali Dal Culto della Dea Madre alla Nascita della Strega: un viaggio nella storia di donne legate alla Natura e trasformate dalla società in amanti dell’oscuro. Il loro lascito vive ancora nelle erbe curative, in una libertà selvaggia, in un sogno che ancora brucia. un reading teatrale, interpretato da un’attrice e un divulgatore scientifico che si propone di rivisitare la storia secolare di un legame profondo: quello fra la Natura e la Donna. Una storia lunga secoli, che progressivamente è stata desacralizzata e demonizzata, trasformando il sacro femminile nell’invenzione delle figure della befana e della strega. Enjoythescience.eu è un duo di narrazione scientifica composto da Francesco Adami e Cristina Clemente. Francesco Adami è un ricercatore e divulgatore scientifico. Con una solida formazione accademica nel campo della medicina, ha sviluppato una passione per la divulgazione lo ha spinto a trasmettere queste informazioni in modo chiaro e coinvolgente. Cristina Clemente, d'altra parte, è un'affascinante attrice amatoriale e artista di strada. Domenica 11 agosto ore 21.15 Viaggio balcanico- tra Oriente e Occidente XXX Festival Provinciale “I Luoghi della Musica” 2024 Concerto realizzato con il contributo di Fondazione Carispezia nell'ambito del Bando "Cultura plurale e sostenibile" e Regione Liguria a cura di Associazione Musicale "Il Pianoforte" e Società dei Concerti della Spezia Quartetto K Stefano Martini violino, Matteo Salerno flauto, Egidio Collini chitarra ,  Fabio Gaddoni contrabbasso Musiche di brani tradizionali russi, ungheresi, rom, klezmer e tratte dai film di E. Kusturica, Y.Robert, E. Lotjanu Il programma è una sorta di viaggio musicale attraverso l’Europa dell’est in cui trova spazio la musica gipsy, la musica ungherese e la musica klezmer. Una scelta che si ispira alla libertà dei popoli che abitano queste terre e che nonostante le mille difficoltà hanno saputo generare un repertorio che dai tempi più remoti ha affascinato i più grandi compositori. Una musica che si inserisce nel solco della tradizione gitana, e che è fatta di virtuosismo, vivacità, allegria e malinconia. Violino, chitarra, flauto e contrabbasso si cimenteranno in brani dalle velocità estreme alternati ad intensi momenti carichi di pathos in grado di esprimere la travagliata esistenza di un popolo di confine. In caso di pioggia il concerto si terrà in Sala Dante. Ingresso a pagamento fino ad esaurimento posti - € 7 (ridotto € 5) Prenotazione per il concerto : [email protected] oppure 3792779796   (anche sms e /o whatsapp). Martedì 13 agosto ore21.30 Orestea Liberamente tratto da Eschilo, nella traduzione di Angelo Tonelli Associazione Culturale Arthena, Compagnia Teatro Iniziatico, Diretta da Angelo Tonelli Con Kinga Bende, Chiara Cellini, Solange Passalacqua, Davide Ramoretti, Angelo Tonelli Regia D Coreografie: Annalisa Maggiani Melodie e canti in greco antico: Phoskaiskià Maschere e scenografie: Amal Fasairy e Antonietta Grassi Costumi: Atelier Arthena Musiche: Arthuan Rebis, Gabriele Gasparotti, Alio Die e altri. Orestea di Eschilo è uno dei capolavori della tragedia greca. Era una trilogia formata da tre drammi: Agamennone, Coefore, Eumenidi. La prima tragedia narra l'omicidio di Agamennone ordito dalla moglie Clitemestra per vendicare il sacrificio della figlia Ifigenia, compiuto dallo stesso Agamennone per placare l'ostilità di Artemide e partire alla conquista di Troia con i venti favorevoli. Le Coefore è la seconda tragedia dell'Orestea. Narra come Oreste, figlio di Agamennone, tornato dieci anni dopo l'omicidio di Agamennone dall'esilio, su ordine del dio Apollo vendicasse il padre uccidendo Egisto e la propria madre Clitennestra.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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newsnoshonline · 3 months
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8 colpi di catapulta in pietra legati al re Enrico III scoperti nel castello britannico assediato Scoperti 8 colpi di catapulta in pietra nel castello assediato di Enrico III I lavoratori hanno rinvenuto otto colpi di catapulta medievale fuori le mura di un castello britannico. Le sfere di pietra, risalenti al XIII secolo, facevano parte di un assedio reale contro ribelli durante una guerra civile del 1266. Un assedio storico L’assedio del castello di Kenilworth è considerato uno dei più lunghi in Inghilterra, durato 172 giorni. Iniziato come conflitto tra Enrico III e nobili ribelli, si protrasse anche dopo la morte del cognato di Enrico, guidante dei ribelli. Scoperta significativa Il ritrovamento è stato immediatamente collegato
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Porta Uzeda
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La porta Uzeda è un'iconica porta della città di Catania, incastonata nella maestosa cinta muraria che circonda il centro storico della città. Questo antico varco rappresenta un simbolo storico e architettonico di grandissimo pregio, che testimonia la ricca storia di Catania e la sua importanza nel contesto della Sicilia. Situata nelle vicinanze del maestoso Castello Ursino, la porta Uzeda si presenta come un'imponente struttura in pietra bianca che si erge tra le stradine strette e tortuose del centro storico di Catania. La sua costruzione risale al periodo della dominazione spagnola dell'isola, nel XVI secolo, quando l'architettura rinascimentale spagnola lasciò un'impronta indelebile sulla città. L'origine del nome "Uzeda" sembra derivare dalla famiglia Uzeda, una delle più antiche e potenti famiglie nobiliari siciliane che governò la città di Catania per diversi secoli. La porta, infatti, potrebbe essere stata così denominata in onore di questa nobile casata. La porta Uzeda è caratterizzata da un'imponente arco in pietra bianca, sormontato da un balcone in ferro battuto che conferisce un'aria elegante e maestosa alla struttura. L'equilibrio delle proporzioni e la cura dei dettagli architettonici testimoniano la maestria degli artigiani che hanno lavorato alla sua realizzazione, rendendola uno dei principali punti di riferimento nel centro storico di Catania. Attraversare la porta Uzeda significa immergersi in un'atmosfera carica di storia e fascino, dove il passato si mescola con il presente in un'armoniosa fusione di stili e culture. Le stradine che si dipanano oltre la porta conducono il visitatore in un viaggio nel tempo, tra antichi palazzi nobiliari, chiese riccamente decorate e botteghe artigiane che custodiscono antichi mestieri. Oggi la porta Uzeda rappresenta non solo un simbolo storico di grande valore, ma anche un punto di riferimento per i cittadini di Catania e per i numerosi turisti che visitano la città. La sua bellezza architettonica e la sua posizione strategica la rendono una meta imperdibile per chi desidera immergersi nell'atmosfera unica e affascinante del centro storico di Catania. La porta Uzeda è anche il punto di partenza ideale per esplorare le numerose attrazioni della città, come il maestoso Duomo di Catania, la suggestiva Piazza del Duomo con la Fontana dell'Elefante, simbolo della città, e il vivace mercato del pesce che offre ai visitatori l'opportunità di assaporare i sapori autentici della gastronomia siciliana. Inoltre, la porta Uzeda è circondata da numerosi locali e ristoranti dove è possibile gustare le prelibatezze della cucina siciliana e assaporare i rinomati vini locali. Sedersi in uno dei caffè all'aperto nelle vicinanze della porta Uzeda permette di godere di una vista spettacolare sulla struttura e di respirare l'atmosfera unica che caratterizza il centro storico di Catania. In conclusione, la porta Uzeda rappresenta un autentico gioiello architettonico nel cuore di Catania, un simbolo di passato e presente che si fondono in un perfetto equilibrio di storia, arte e cultura. Attraversare la porta Uzeda significa immergersi in un viaggio emozionante alla scoperta della ricca storia di questa affascinante città siciliana, tra suggestioni e atmosfere uniche che rimarranno indelebili nella memoria di chiunque decida di varcarla. Read the full article
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