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#centro gulliver
fabriziosbardella · 11 months
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Sta per concludersi Futura Malnate, un progetto dove i giovani sono protagonisti, finanziato da Regione Lombardia con una cordata di associazioni del territorio.   #futuramalnate #centrogulliver #regionelombardia  #giovani #inevidenza #inprimopiano #terzosettore #bibliotecavivente #fabriziosbardella
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amedeotriste · 2 months
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I cubo dei libri
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Questo è il posto di guardia di Amedeo Triste ,al terzo piano di una vecchissima scuola primaria dove c’è ancora il crocifisso di nostro Signore appeso alle pareti sopra la sedia del bidello precario. Al centro quel quadrato coi numeri , puntellato da coni gialli ed arancioni è il gioco delle tabelline (nello spirito dei nostri tempi moderni, ogni cosa è diventata un gioco , anche l’apprendimento delle tabelline) . I bimbi zombie tra l’impegno gravoso di scrollare i video su TikTok ed una partitella di pallone in questo atrio col pavimento scolorito di linoleum ,saltano sui numeri di codesto quadrato ,per rispondere all’isterica maestra che urla ” 4 per 2 , quanto fa ?”Ci sono tre tipi di maestre : la prima è quella vecchia , rugosa che vorrebbe andare in pensione perché sopportare per quarant’anni moltitudini di mocciosi ed i loro genitori rompicoglioni , è un’impresa gravosa , asfissiante . Questa maestra è in preda a pensieri ossessivi di tipo bambinocidio, vorrebbe scaraventare giù dal finestrone scolastico una ventina di bambini per volta (insomma un’intera classe di stronzetti viziati ) , la maestra esaurita immagina la pace per le sue povere orecchie sempre bombardate dalle voci acute di questi piccoli mostri. Il secondo tipo di maestra è quella figa ,coi tacchi alti , sempre elegante e truccata che guarda i bidelli come lombrichi disgustosi , fastidiosi che per la nausea che le causano, l’ignora del tutto . Il terzo tipo è una maestra mamma grassottella ,dolce e buona come la girella, sempre gentile che saluta i bidelli ,ama i bambini zombie ed ama il suo lavoro di educatrice . Amedeo Triste ama l’ultima categoria di maestre perché secondo lui fanno il loro lavoro con passione , queste sono le maestre brave che tutti ricordiamo per quello che ci hanno trasmesso col loro insegnamento. Amedeo ricorda ancora la sua maestra di 4 elementare che gli fece scoprire ” I VIAGGI DI GULLIVER” ed il significato profondo delle parole. Queste maestre reggono la scuola , danno il loro importante contributo per i futuri cittadini della società umana. Questo tipo di maestra è in via di estinzione come il panda ,vanno protette e pagate meglio. Il problema grosso della scuola italiana è che siamo invasi da un’esercito di maestre e maestri che vengono a scuola solo per il 23 di ogni mese, fanno programmi per le vacanze e boccheggiano fino al giorno della liberazione , quello della pensione.
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bergamorisvegliata · 3 months
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PILLOLE DI CAVALLI MAESTRI DI GUARIGIONE
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I Cavalli diventano lo specchio dell’anima della persona che è vicino a loro, che cerca il proprio sé. Il cavallo è sia la via che la medicina al tempo stesso, loro ci conducono a restare nel momento presente e quindi ampliare la Coscienza.
I Cavalli sono un portale di accesso verso la consapevolezza, la guarigione, l'equilibrio mentale ed emotivo.
Queste esperienze sono di guarigione sia per gli Umani che per i Cavalli, nessun essere dovrà mai essere usato, sfruttato per beneficio di una specie, siamo tutti insieme in cammino per l' Evoluzione planetaria, perché siamo Tutti Fratelli, la GENTILEZZA e la BONTA' sono dei principi, chi ancora non ne è consapevole ha la responsabilità prioritaria di acquisire strumenti per il proprio risveglio, per la propria guarigione! LA CONOSCENZA RENDE LIBERI.
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Ci vediamo Domenica 24 MARZO ore 14.00
Seduta di Gruppo con le Vibrazioni di Guarigione dei Cavalli
presso Asd ASD Gulliver alla scoperta dei nostri talenti a Zanica in provincia di Bergamo:
Sentiti libero di contattarmi per informazioni
per info e prenotazioni
Paola 3392164799
nelle fotografie NOI guidati dalla saggezza di Eric, Maestro Frisone di Meditazione e Amore.
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GRAZIE ERIC grazie Annamaria Pagano , Miriam Rinaldi , Nadia
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Gemellaggio BERGAMO ---- TRAPANI:
ASD Gulliver alla scoperta dei nostri talenti
&
Demetra Equitazione Trapani
TUTTO L' IMPOSSIBILE E' POSSIBILE
dalle Scritture di Saggezza Eterna
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Paola, fedele a me stessa
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Esperta in Terapie Vibrazionali Sonore Cristalline con le Campane di Cristallo di Quarzo Ialino, Insegnante di Meditazione, Insegnante di Usui Holy Fire & Karuna Reiki , Terapeuta Reiki per Umani ed Animali, Membro dell’ Associazione Canadese del Reiki e del Centro Internazionale di Formazione Reiki sede negli Stati Uniti, Cristallo Terapeuta, formazione Crystal Academy alle Hawaii. Life and Mental Coach. Esperta in Tecniche di Rilascio Emozionale in Acqua. Esperta in Tecniche Bioenergetiche Quantistiche formazione Dottor Francesco Oliviero, Istruttore di Nordic Walking Ways certificata CONI Specializzata nel Ritmico e Disabilità, Creatrice del metodo Meditare attraverso il Nordic Walking Ritmico®
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agendaculturaldelima · 4 months
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#FeriasyFestivales #LosNiñosPrimero
📣 FESTIVAL INTERNACIONAL DE CINE PARA NIÑOS [X CINI] 🎥👧🏽👦👧👦🏽🍿
💥 Este año se podrá disfrutar de la competencia internacional de cortos, proyección de películas, talleres y actividades especiales en los auditorios del BRITÁNICO Cultural en la ciudad de Lima. Se proyectarán unos trece cortometrajes pertenecientes a los países Argentina, Brasil, España, Colombia, Francia y Perú; que exploran relatos centrados en niños y adolescentes, quienes experimentarán diversas aventuras. Se proyectarán las películas nacionales “Ainbo” y “Pirú”, junto a los filmes británicos “Harry Potter y la piedra filosofal”, “Paddington 1 y 2” y “Los viajes de Gulliver”.🎬🎞📼
🗯 El festival busca ofrecer al público infantil obras de todo el mundo, desarrollar su gusto por el cine y compartir con otros niños y la familia el séptimo arte.📽👪
📝 PROGRAMA:
✅ Competencia Internacional de Cortometrajes
Durante 3 días, se proyectarán más de 13 cortometrajes de diversos países como Argentina, Brasil, España, Colombia, Francia y Perú. Entre los cortos presentados se explorarán relatos centrados en niños y adolescentes quienes experimentarán diversas aventuras. Además, las producciones abordan temas como la familia, naturaleza, momentos históricos, fantasía, entre otros. El jurado lo forman niños, preparados previamente en diferentes talleres, que escogerán al ganador de la competencia de cortometrajes.
✅ Largometrajes Nacionales e Internacionales
Además de los cortometrajes, también se proyectarán películas peruanas como Ainbo y Pirú; ambas producciones ambientadas en la Amazonía del país y los Andes. Por su parte, el cine británico también se hace presente durante el festival. Entre los clásicos se podrán apreciar Harry Potter y la piedra filosofal, Paddington 1 y 2, Los viajes de Gulliver.
🔎 Cartelera: https://site.britanico.edu.pe/10-cini-festival-de-cine-para-ninos/
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✅ Talleres y Conversatorio
🎤 Webinar ‘Fundamentos del lenguaje cinematográfico’ a cargo de Gonzalo Otero, director y guionista de cine. Se conversa sobre los elementos esenciales del lenguaje cinematográfico, desde encuadres y composición hasta montaje, sonido y música. Además, se aborda la importancia de los principales elementos en la creación de una narrativa visual impactante. 
📆 Viernes 16 de febrero 🕖 7:30pm.
💻 Conversatorio online, previa inscripción:  https://bitly.ws/3crXz.
🎨🖌️Taller de Artes Plásticas:
✅ Del papel a la magia de Harry Potter
📆 Viernes 16 de febrero 🕑 2:30pm. Auditorio Británico Surco (av. Caminos del Inca 3581)
📆 Sábado 17 de febrero 🕙 10:00am. Auditorio Británico San Juan de Lurigancho (av. Próceres de la Independencia 1531)
📆 Domingo 18 de febrero 🕙 10:00am. Auditorio Británico Miraflores (Malecón Balta 740)
✅ Arte en Plastilina Harry Potter: 
📆 Viernes 16 de febrero 🕑 2:30pm. Auditorio Británico Surco (av. Caminos del Inca 3581)
✅ Arte en Plastilina Wallace y Gromit
📆 Sábado 17 de febrero 🕟 4:30pm. Auditorio B Británico San Juan de Lurigancho (av. Próceres de la Independencia 1531)
✅ Arte en Plastilina Mike Wazowski
📆 Domingo 18 de febrero 🕟 4:30pm. Cultural Station (calle Bellavista 546)
🖱Ingreso gratuito, previa inscripción: https://bitly.ws/3crXz
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📌 CINI:
📆 Del 14 al 18 de febrero 
🏪 Centro Cultural Británico y Auditorios del Británico
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lamilanomagazine · 4 months
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Varese: a Palazzo Estense un nuovo incontro del tavolo periodico con le realtà che si occupano di fragilità
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Varese: a Palazzo Estense un nuovo incontro del tavolo periodico con le realtà che si occupano di fragilità. Proseguono i lavori del tavolo periodico coordinato dai Servizi sociali del Comune di Varese e che coinvolge le associazioni e cooperative cittadine che fanno parte della Rete cibo e della Rete senza fissa dimora. Questa mattina si è tenuto un nuovo incontro a Palazzo Estense per aggiornare le osservazioni sulla situazione attuale da parte delle realtà coinvolte nei differenti ambiti di intervento, con l'intento di rendere sempre più puntuale la mappatura delle reali fragilità riscontrate nel tempo sul territorio. "Prosegue il momento di confronto per consentire una sempre maggiore sinergia con gli operatori attivi in città nella gestione delle situazioni di marginalità e fragilità – spiega l'assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari – L'obiettivo è quello di definire i reali bisogni riscontrati e quindi aggiornare di volta in volta la fotografia della situazione. Una realtà che ad esempio oggi presenta molte differenze rispetto a quando nel 2016 è stato per la prima volta avviato il progetto Emergenza freddo nella città di Varese. Un aggiornamento dunque importante per avere una sensibilità e percezione più esatte del tipo di bisogni contingenti che emergono, oltre a comprendere meglio i reali numeri incrociando i dati delle diverse realtà". "Si tratta di un confronto essenziale che è importante mantenere e potenziare – prosegue Molinari - per orientare in modo sempre più efficace e puntuale le azioni, attivare la ricerca di finanziamenti e bandi mirati, rendere più sinergica la collaborazione tra amministrazione e terzo settore, per un volontariato formato per le esigenze effettivamente presenti e per coinvolgere le diverse professionalità necessarie. Stiamo puntando inoltre ad ampliare servizi offerti, con la possibilità di ulteriori soggetti da coinvolgere, anche in previsione del nuovo centro anziani che consentirà di destinare la palazzina di via Maspero alla gestione della grave e gravissima marginalità, con ulteriori possibilità di assistenza dei più fragili". La prima fase del tavolo è stata incentrata sulla presentazione da parte di associazioni e cooperative presenti, circa una quindicina, che insieme all'amministrazione hanno esposto lo stato attuale registrato nei differenti ambiti di intervento. Tra le principali problematiche emerse, ci sono ad esempio quelle dell'aumento delle famiglie varesine con difficoltà relative al pagamento di affitto e bollette, alla ricerca di alloggi a affitti contenuti o di sostegno dell'affitto. Sono emerse anche sempre più criticità di tipo sanitario, o difficoltà relative a pagamento della mensa scolastica, fino alle fragilità dei senza fissa dimora. Tra le realtà presenti al tavolo, City Angels, Croce Rossa, Nonsolopane, Centro Gulliver, Coop San Luigi, Pane di Sant'Antonio, assoczione Vivere Insieme, Lotta contro l'emarginazione, Centro Aiuto alla Vita,Suore della Riparazione, Sanità di Frontiera, Cisom.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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weirdesplinder · 7 months
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La mia top ten dei classici della letteratura inglese
Se fare la lista dei miei preferiti per la letteratura francese è stato difficile, per quella inglese è stato quasi impossibile, avrebbe dovuto essere una top 100, ho dovuto lasciare fuori tantissime opere che in realtà mi piacciono.
Inoltre non vedrete Shakespeare citato perchè ho scelto di non nominare di nuovo autori che avevo già citato nella lista La mia top ten dei classici della letteratura mondiale, che potete leggere qui: https://weirdesplinder.tumblr.com/post/729284916889698304/la-mia-top-ten-dei-classici-della-letteratura
Lo strano caso del dottor Jekill e Mister Hyde, di Robert Louis Stevenson
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Trama: Nella Londra fuligginosa di fine Ottocento si aggira un essere dall'aspetto ripugnante che commette crimini terribili per poi scomparire nel nulla. La sua identità è un mistero per tutti, tranne che per l'insospettabile Dr. Jekyll.
Di Stevenson da segnalare anche i romanzi L'isola del tesoro e La freccia nera.
2.  Robinson Crusoe, di Daniel Defoe
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Trama: Daniel Defoe, ispirandosi a una storia vera, racconta le peripezie di Robinson Kreutznaer, detto Crusoe, che, desideroso di avventura e di libertà, decide di lasciare la famiglia e abbandonare gli agi della vita borghese. All'età di soli 19 anni, parte quindi in cerca di fortuna, imbarcandosi da York su una nave diretta ai Tropici, ma il destino gli è avverso. Dopo un naufragio e la prigionia presso i pirati, Robinson Crusoe riesce a fuggire e approda in Brasile, dove acquista una piantagione. Ripartito alla volta della Guinea, per la tratta degli schiavi, naufraga ancora e si ritrova, unico superstite di tutto l'equipaggio, su un'isola presso le foci del fiume Orinoco. Vi resterà 28 anni. Completamente solo, si adatta alla nuova vita, utilizzando oggetti e attrezzi recuperati dalla nave incagliata e affrontando disagi e pericoli. Cattura un pappagallo parlante, unica compagnia per molto tempo; scrive un diario in cui racconta le sue avventure; si dedica alla lettura della Bibbia; libera ed educa il prigioniero di una tribù di cannibali, a cui dà il nome di Venerdì e che diviene suo servitore e compagno...
3. I viaggi di Gulliver, di Jonathan Swift
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Trama: questo romanzo allegorico-avventuroso narra i viaggi di Lemuel Gulliver, medico di bordo che, durante i suoi viaggi marittimi, incontra popolazioni fantastiche su isole immaginarie che, a prima vista, sembrano paradisi terrestri. ma non sfuggono in realtà ai difetti e alle ipocrisie tipiche dell'umanità indipendentemente da forma o dimensioni, siano essi minuscoli o giganti, guerrieri o studiosi.
4. Persuasione, di Jane Austen
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Trama:  Al centro della vicenda Sir Walter Elliot, uomo orgoglioso e pieno di sé, e le sue tre figlie, Elizabeth, Anne e Mary. Rimasto vedovo assai presto, Sir Walter affida la giovane figlia Anne alla sua tutrice perché ne curi l'educazione. Ma, innamoratasi di un giovane ufficiale di Marina, su sollecitazione della sua mentore che ne sottolinea di continuo la mancanza di mezzi Anne rompe il fidanzamento. Otto anni dopo però lo rincontra. Amaramente pentitasi del passo compiuto a suo tempo, decide quindi di giocarsi ogni possibilità.
5.  Jane Eyre, di Charlotte Bronte
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Trama: Jane, una povera orfanella che ha trascorso la fanciullezza in un triste asilo di Lowood, dopo anni di stenti e di solitudine, viene assunta come governante in casa Rochester. Il cinico padrone finisce per innamorarsi di lei ma quando si sta per celebrare il matrimonio, una scoperta viene a sconvolgere la vita della fanciulla: la moglie di Rochester, creduta morta, è ancora in vita, prigioniera della pazzia.
6. Sherlock Holmes, di Arthur Conan Doyle
Link: https://amzn.to/3PHLGLB
Trama: Sherlock Holmes rappresenta l'investigatore per antonomasia, criminologo e uomo d'azione, dotato di un'altissima capacità deduttiva con la quale cerca prove fisiche e materiali per risolvere le sue indagini con l'aiuto del Dottor Watson fedele spalla di Holmes, che in questi racconti svolge la funzione di io narrante.
7. Jude l'oscuro, di Thomas Hardy
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Trama: Il protagonista della storia è Jude Fawley, un giovane uomo appartenente alla classe più umile della società, il cui sogno nella vita è divenire letterato. Altri due personaggi cruciali del racconto sono la volgare prima moglie di Jude, Arabella, e Sue, la cugina di cui si innamora perdutamente.
8. L'uomo invisibile, di H. G. Wells
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Trama: Griffin, brillante fisico londinese, sa di avere un'unica arma per riscattarsi da una vita piuttosto amara e povera di riconoscimenti: il proprio genio. Il suo lavoro consiste nello sviluppare nuove sensazionali tecniche, il suo scopo è ottenere il rispetto dovuto alle menti eccelse. Quando mette a punto un procedimento che gli permette di rendere invisibili gli oggetti, decide di provare su di sé quella scoperta rivoluzionaria, ma i risultati sono ben diversi da quelli che immaginava. Essere invisibile comporta parecchi inconvenienti, e forse non è poi così vantaggioso sottrarsi alla vista degli altri, a meno che non si voglia sfruttare l'invisibilità per fini perversi, come ad esempio incutere terrore.
9. Il libro della giungla, di  Rudyard Kipling
Link: https://amzn.to/3RKY4wN
Trama: Un bambino si è smarrito nella giungla indiana. È molto piccolo, cammina appena; è tenero e indifeso, ma qualcuno è già sulle sue tracce: si tratta di Shere la malvagia tigre che odia gli uomini, e che ha intenzione di sbranarlo. Un branco di lupi decide di adottarlo e di chiamarlo Mowgli. Il cucciolo d'uomo cresce tra le attenzioni e le cure dei lupi e degli altri abitanti della giungla con cui ha stretto amicizia, ma un grosso pericolo lo minaccia: Shere Khan è tornata e non intende risparmiarlo. Non c'è più posto per Mowgli nella giungla...
10. Dieci piccoli indiani, di Agatha Christie
Link: https://amzn.to/46v7i4q
Trama: Una casa misteriosa su un'isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone che non si sono mai incontrate prima, accomunate solo dal fatto di avere tutte un inquietante passato e riunite da una serie inspiegabile di inviti. Un ospite misterioso che non si fa mai vedere. E un'assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo implacabile una successione di omicidi.
Onorevoli Menzioni:
I racconti di Canterbury, di Geoffrey Chaucer
Ivanohe, di Walter Scott
Pamela, di Richardson
La Cittadella, di Archibald C. Cronin
Silas Marner, di George Eliot
L'importanza di chiamarsi Ernesto, di Oscar Wilde
Il signore delle mosche, di Wlliam Golding
Cuore di tenebra, di Joseph Conrad
Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll
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imagofilia-blog · 1 year
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Día 4
Anoche compramos las entradas del oceanographic y el museo... Una pasta. Tras desayunar nos fuimos andando más bien rápido hacia allá. Cuando entramos, Selva correteó eufórica. Vimos la parte mediterránea, los pájaros tropicales, las tortugas, flamencos, y al poco Selva cayó. Así que no vio las focas, ni los leones marinos, los pingüinos, delfines... Se despertó ya en los tiburones, era lo último. Ese acuario era muy impresionante, lleno de tiburones, peces, mantas rayas. También me gustó mucho las medusas, las había de muchas clases, resultaban fascinantes, por lo bonitas que son y mortales algunas. Acabamos muy cansados de peces y hambrientos y todavía nos quedaba el museo. Así que comimos un bocata para reponernos y subimos a la tercera planta. Me pareció curioso y divertido, para hacer con Selva cuando sea mayor. Ahora el padre tenía que andar detrás de ella.
Paseamos por el parque del antiguo cauce hasta el Gulliver. Me alucinaron los toboganes. Precioso los liliputienses en torno al gigante. Me tiré con Selva de cuatro diferentes. Aunque ella prefería jugar con las piedras.
Nos encaminamos por Rusafa hacia el centro para tomar una horchata con fartons, encontramos el mercado Colón y tomamos una primera que estaba buena, parecía más natural y auténtica que las que se compran, pero no me hubiese tomado otra, somos adictos al azúcar, así que continuamos caminando hasta la famosa horchatería de Santa Catalina, allí parecía de bote, azucarada y bien rica y sus fartons más de lo mismo. Jajajajaja. Nos volvimos a casa después de perdernos en una gran carrera. Llegamos y la cuñada nos habló de su crisis de pareja, las primas jugaron y cenamos hamburguesas de 15eur cuando llegó el hermano. Nos despedimos hasta mañana.
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Flap 22. La prima parte del tour di Ufo 78
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Flap 22. La prima parte del tour di Ufo 78 (da ottobre a dicembre)
农村包围城市, suggerì una volta qualcuno. Accerchiare le città dalle campagne. Sembra questa la strategia degli Ufo: li si avvista soprattutto in zone rurali e semirurali, in volo su boschi, montagne, paesini, periferie. Perché mai, ci si chiede, gli alieni dovrebbero atterrare a Torrita di Siena o a Marzano di Torriglia? Perché è un fenomeno eccentrico: apparendovi, battezza come propri centri luoghi diversi dai centri consueti. Torriglia, poco più di duemila abitanti, diventa così «capitale extraterrestre». Non solo in Italia, il non identificato appare nella grande provincia, o meglio, in quella che le metropoli ritengono provincia, colonia del loro impero amministrativo, culturale, segnico*. Zone dove, stando a una certa vulgata, ogni tendenza arriverebbe dopo, mentre più spesso è vero l’opposto: l’autoproclamato centro rimane sbigottito di fronte a tendenze partite dalla supposta periferia, a soggettività cresciute fuori dagli schermi dei soliti radar. Anche noi Wu Ming siamo eccentrici. Come nei nostri libri adottiamo una poetica di sguardo obliquo dai margini, dai confini, dai lembi estremi di territori e narrazioni, così nei nostri tour tracciamo rotte non scontate, dando priorità a piccoli e medi centri, cittadine, luoghi presuntamente periferici dove sono attive comunità che promuovono la cultura come resistenza. La prima parte del tour di presentazioni di Ufo 78, di cui pubblichiamo il calendario qui sotto, si chiama Flap 22, e conferma quest’approccio. In ufologia, «flap» è un’improvvisa concentrazione temporale e geografica di avvistamenti. Ad esempio, pochi mesi fa c’è stato un flap in Sardegna**. Il nostro primo flap, che ci riporterà anche in Sardegna, si concentrerà sulla provincia del Nord e Centro Italia, ma sono ancora “orbitanti” alcune date al Sud. Il tour durerà per gran parte del 2023. La seconda tranche, quella invernale, includerà anche le grandi città, e nel corso dell’anno cercheremo di spingerci a meridione il più possibile. Questo è il post di riferimento. Aggiunte di date ed eventuali modifiche appariranno qui, con segnalazione sul canale Telegram. Ci vediamo nei cieli d’Italia. CALENDARIO FLAP 22 20 ottobre BOLOGNA h.18, centro sociale della pace via del Pratello 53 Evento a cura di Modo Infoshop 28 ottobre REGGIO EMILIA h. 20, Lab Aq16 via Fratelli Manfredi, 14 Evento a cura di Sciame Edicola Volante c/o Casa Bettola – Casa cantoniera autogestita 29 ottobre PIETRASANTA (LU) h.22, Casa del Popolo di Solaio via Solaio 10 29 ottobre MACERATA h.18 C.S.A. Sisma via Alfieri 8 30 ottobre CERVIA (RA) h.16, Teatro comunale Walter Chiari via XX settembre 125 A seguire: h.21, Wu Ming 1 & Frastupac in: La rivoluzione di Franco Battiato Nell’ambito del festival «Il porto delle storie» Qui la locandina completa. 5 novembre FERRARA h. 19, centro sociale La Resistenza via della Resistenza 34 12 novembre ALMESE (TO) Dettagli a seguire 13 novembre MOMPANTERO (TO) h.17, Centro polivalente Frazione Marzano Grangia 7 13 novembre MISANO ADRIATICO (RN) h.17, Biblioteca civica Via Gioacchino Rossini, 7 19 novembre FANO (PS) h. 16:30, Spazio autogestito Grizzly Viale Romagna, 55 Nell’ambito di Barricate di carta 25 novembre PISOGNE (BS) h.20:45, sala civica in via di definizione a cura della Libreria Punto e a capo Piazza Vescovo Corna Pellegrini, 10 25 novembre PERUGIA h.18:30, cinema Postmodernissimo via del Carmine 4 A cura di Encuentro e Associazione Paolo Vinti 1 dicembre CESENA h. 21, circolo culturale Magazzino Parallelo Via Genova, 70 1 dicembre VERONA h. 21, associazione cultura La Sobilla Salita Santo Sepolcro, 6/b in collaborazione con la libreria Gulliver 2 dicembre MANTOVA h. 18:00, spazio sociale La Boje Str. Chiesanuova, 10 16 dicembre CAGLIARI Marina Café Noir Dettagli a seguire. * Si pensi all’istituzione delle «città metropolitane» (Legge Delrio del 2015). Percepite come semplici rimpiazzi delle vecchie amministrazioni provinciali, la loro sostanza è invece prettamente coloniale. Con la «città metropolitana», per fare un esempio, il sindaco di Torino risulta «sindaco» anche di luoghi d’alta montagna distanti cento chilometri dalla sua scrivania; coi voti della sola città diventa «sindaco metropolitano» di territori che mai lo hanno eletto ma di cui si erge a rappresentante. Con quest’escamotage, media e politici possono dire che la «città metropolitana», espressione che comprende la Val Susa, è a favore di grandi opere impattanti e climalteranti che invece la popolazione valsusina avversa e combatte. ** Il 2 ottobre scorso abbiamo avuto modo di parlarne in loco, a Gonnesa (Sud Sardegna), durante la serata Aspettando Ufo 78, a cura della Fiera del libro di Iglesias – Argonautilus. FONTE: Read the full article
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ESSERE IN CONTATTO
Dal corpo alla forma
WORKSHOP DI 5 INCONTRI Giugno 20-27 Luglio 4-11
Dalle 18.00 alle 19.30
Quanta vitalità è racchiusa in ciascuno di noi?Un ciclo di cinque incontri di arteterapia per adulti, una possibilità per contattare ed esprimere in un processo creativo l'energia che risiede in ogni corpo; donandole spazio, tempo, forma, parola, colore, suono...“Anche ad essere si impara.” Italo Calvino
A cura di Delia Spalice Psicologa e Arteterapeuta, diplomata presso la scuola Artiterapeutiche Napoli, di cui ora è tutor. Frequenta il 2° anno di formazione in Psicoterapia presso la S.I.A.B. - Società Italiana di Analisi Bioenergetica di Roma. Nel tempo si è interessata a molteplici forme d’arte e tecniche riabilitative, partecipando a corsi di diverso genere: doppiaggio, ludoterapia, disegno base, clownterapia. Ha svolto laboratori arteterapici con persone con Alzheimer o altra demenza e ha lavorato in qualità di RBT - Tecnico del comportamento con bambini e adolescenti, con particolare attenzione al disturbo dello spettro autistico. Collabora attualmente con il Centro Diurno di Riabilitazione Psichiatrica Gulliver, con Me Ti cooperativa sociale dell'approccio centrato sulla persona e svolge attività clinica individuale.
"Credo in un approccio creativo alla vita, nelle arti - nelle sue molteplici forme - e nel corpo come possibili vie di sostegno e cura."
Presso: Artiterapeutiche Napoli, 
Via Salvator Rosa, 281 - Napoli
Per info, costi e prenotazioni: [email protected] +39 3476216701
NB. Richiesto abbigliamento comodo e a strati. È consigliata la partecipazione all’intero ciclo. L’ultimo incontro prevede la partecipazione di almeno 2 incontri precedenti.
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elviajedelilly · 3 years
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MIDTOWN EAST Y UPPER TIMES SQUARE
¡Buenos días! Hoy vamos a visitar algunos de los lugares más famosos del mundo, así como algunas de las joyas más escondidas de la ciudad. Como ayer recorrimos la parte oeste de Midtown, hoy nos toca la parte este. Sin embargo, hoy solo nos dedicaremos a visitar el cuadrante de la ciudad comprendido entre la quinta avenida y el río Hudson, entre la calle 59 y la 42; es decir, el barrio de Hell’s Kitchen.
MAÑANA
Empezaremos nuestro día visitando Bryant Park, parque que se encuentra justo en el centro de Manhattan. Para llegar asta él tenemos varias opciones: cogeremos la linea 7 (morada) bajando a la parada de la 5th Avenue - Bryant Park Station, si es que venimos de Brooklyn o de Hudson Yards. Por otro lado, si ya estamos en Manhattan, lo más recomendable es coger la línea M (roja) bajando a la parada de la 42 - Bryant Park Station o la famosa Q (amarilla) bajando a la Times Square 42. Si escogéis esta opción, bajareis directamente Broadway, por lo que si miráis dirección sur podréis ver como se va concentrando cada vez más gente cerca del famoso Times Square. Sin embargo, esa no es nuestra primera parada, así que caminaremos por la 42 dirección oeste para llegar a la 6a avenida y entrar a Bryant Park.
¡Bienvenidos a uno de los centros de vida de la ciudad! Muchas oficinas se encuentran alrededor de esta zona, de modo que es habitual ver gente comprando el diario andes de ir a trabajar o haciendo su “lunch break” en el parque. El estilo más Neoyorquino es comer bagels en la calle, y es algo que se puede ver a menudo en este parque. Si tenéis la suerte de visitarlo, no os perdáis la magnífica experiencia del Winter Village. Es una feria que se establece en el parque durante navidad y que, aunque un poco costosa, ofrece gastronomía de todo el mundo e incluso obras artesanales de infinitos tipos. Otra recomendación que a Lilly le encanta son los famosos gofres de Bryant Park: si te has levantado con hambre, no te los puedes perder ¡Están deliciosos!
Una vez visitado el parque, nos dirigiremos hacia uno de los lugares más emblemáticos del cine en esta ciudad (junto con la Grand Central): la New York Library. Este edificio ha aparecido en grandes éxitos de taquilla como Spiderman (2000) y Spider Man 3 (2007), 13 going on 30 (2004), The Day After Tomorrow(2004), Finding Forrester (2000) … ¡Y la lista sigue! Si estas de suerte, pueda que encuentres alguna exhibición “Pop up” de artistas locales. El edificio costó alrededor de 9 millones de dólares, pero tu puedes visitarlo de gratis así que, ya sabes, no te lo pierdas ;)
Si al salir te has quedado con ganas de más historia, una visita fugaz muy recomendada es el Bryant Park Hotel. Ésta es una de las joyas ocultas de las que hablábamos, pues poca gente sabe que el edificio solía ser el edificio sede de la compañía de American Radiator, conocida por su producto estrella, el radiador. Sin embargo, la principal curiosidad del edificio, a parte de su gran belleza, es que es completamente negro. Esto es debido a que la compañía quiso que representara un gran boque de carbón, combustible inicial de estos radiadores.
Continuaremos dirigiéndonos en dirección este por la calle 42, donde se esconde otra parte de la historia de la ciudad. El tramo de calle 42 donde nos encontramos, entre la 7a y la 8a avenida, era popularmente conocida a principios de los 90’s como la “Sin Street” (o la calle del pecado). Eso es debido a que los dos lados de la calle solían estar cubiertos de máquinas de juegos, cines y tiendas de pornografía, negocios un tanto oscuros, casas de prostitución y hasta traficantes de droga. Sin embargo, cuando Walt Disney se mudó al barrio, éste lo transformó del área prácticamente de la noche a la mañana. Allí también podemos encontrar el New Amsterdam Theatre, el teatro más antiguo que aún está en uso de Broadway. En la actualidad se representa el musical de Disney, Aladdin.
También en la “Sin Street” se encuentra el mundialmente famoso Madame Tussauds, el museo de esculturas de cera más grande del mundo. Allí podrás hacerte fotos con celebridades desde Kyle Jenner hasta George Washington, tomando el té con la Reina de Inglaterra o incluso vivir experiencias en Realidad Aumentada. A Lilly le gustó mucho conocer a ET y poder hacer una réplica en cera de su propia mano.
A medida que vamos subiendo por las avenidas 7 y 8, nos vamos encontrando distintas atracciones por el camino. El siguiente museo que nos encontramos es el de Gulliver’s Gate, donde te transportas a un mundo en miniatura. Muy recomendable si vas con niños. Justo delante del museo, entre la calle 44 y 45, encontramos un pequeño callejón llamado Shubert Alley. Allí es donde empezó toda la historia del teatro en la ciudad de Nueva York, y es una gran representación del glamur y el brillo típico de los inicios de Broadway. Todo el distrito del teatro empieza por esta zona y se extiende desde la 42 hasta más o menos la 53. Coloquialmente se llama a esta zona “Great White Way” (la gran vía/camino blanco); por todas las luces que iluminan los teatros de la zona.
Y ahora sí, señores y señoras, hemos llegado a la joya de la corona, uno de los lugares más transitados del mundo: El Times Square. Se conoce de este modo al cruce entre Broadway y la séptima avenida, donde se encuentra la plaza Father Duffy Square. Realmente hay pocas palabras que puedan definir esta zona, puesto que como se suele decir: “Una imagen vale más que mil palabras”, y cuando se trata del Times Square tenemos imágenes para parar un tren. Como dato curioso, ¿Sabías que por este cruce pasan más de 300.000 personas al día? No es de extrañar que los neoyorquinos lo eviten tanto como puedan, especialmente si van tarde… también es una de las zonas con más contaminación de toda la ciudad, como era de esperar.
Si seguimos subiendo por Broadway, en las calles que cruzan a izquierda y derecha, nos vamos encontrando con distintos teatros. Algunas de las obras favoritas de Lilly son Hamilton (Richard Rodgers Theatre), The Book of Mormon (Al Hirschfeld Theatre), Dear Evan Hansen (Music Box Theatre), Wicked(Gershwin Theatre) y Mean Girls (August Wilson Theatre). Recomendamos muchísimo la experiencia, seas fan o no del teatro. Hay muchísimas maneras de conseguir tiquetes a un precio más bajo, como las casitas del TICKTS que se encuentran debajo las escaleras del Times Square, así como la Broadway Lottery.
¡HORA DE COMER!
Como empieza a hacerse tarde, empezaremos con las recomendaciones a restaurantes. Nosotros te recomendamos que optes por los Tacos No 1 para comer (¡Son los tacos más conocidos de la ciudad! Advertimos que puede que haya cola…), y el The View Restaurant & Lounge (en el Hotel Marriot) para cenar o hacer unas copas. Este último es único en el mundo: sus últimas plantas están construidas sobre una base circular giratoria que va girando a lo largo del día, de modo que desde una mesa cerca de la ventana puede ver, literalmente, toda la ciudad en 365 grados, desde el centro de la isla, en menos de una hora y sin tener que levantarte. Finalmente, si te ha gustado el mundo del Teatro Musical y te has quedado con ganas de mas, no puedes perderte el Ellen’s Stardust Diner: allí todos los camareros son actores y actrices esperando hacerse un hueco en el mundo de Broadway, así que te van a cantar mientras estés comiendo. A demás podrás probar los platos de diner más tradicionales de los Estados Unidos. ¡Es una experiencia única!
La lista sigue con las siguientes recomendaciones:
· Gabriel Kreuther $$$ en la 42 delante de Bryant Park
· Los tacos No. 1 $ 229 W en la 43
· The View $$$$ 45 W con la 7ª
· Obao $$$ 674 W en la 9a avenida
· Blackseed Bagles $$ 30 Rockefeller Plaza
· Del Frisco’s Double Eagle Steakhouse $$$$ 48 con la 6ª
· Le Bernardin $$$$ 155 en la 51
· Haswell Greens $$$ 240 en la 52
· Ellens Stardust $$ 1650 en Broadway
Y si te has quedado con hambre, también te dejamos por aquí algunos de los mejores y más reconocidos puestos de repostería de la ciudad. ¡Lilly los ha probado todos y no le pueden gustar más!
· Little pie company $$ 424 W en la 43
· Schmackary’s $ 45 con la 9ª
· Frisson Espresso $$ 336 W en la 47
· Magnolia akery (Rockefeller Center) $ 49 con la 6a
TARDE
Una parada que no puedes perderte subiendo por la calle de Broadway es el M&M’s World. Lejos de ser una simple tienda, es como entrar en el mundo de Willy Wonka: fuentes de chocolate, tubos de M&M’s, tobogantes, escalinatas… no recomendamos comprar allí porque sale muy muy caro, pero si te apetece traer un suvenir del Time Square un tanto dulce puede ser una IDEA muy original. Una vez llegamos a la calle 55, si giramos hacia la izquierda hasta la 8a avenida, nos encontramos con SkyScape: una museo de experiencia interactiva donde podrás convertirte en un espía y vivir la experiéncia de agente 007. Muy recomendado si te gusta la acción.
A continuación, tenemos la opción de seguir subiendo hacia el famoso CoLumbus Circle, una plaza espectacular nombrada tras Cristóbal Colon. De camino allí nos encontramos la Hearst Tower, el primer complejo de oficinas “verde” construido en la ciudad y que tiene una forma muy peculiar. También eN la octava avenida, girando hacia la 57, encontramos un Nordstorm Rack para hombres, donde podrás encontrar ropa de grandes diseñadores a bajo precio.
Si seguimos recto por la 57, llegaremos a la 7a avenida que, más abajo, se cruza otra vez con Broadway en el Times Square. Si seguimos todo recto y subimos hacia la 58, encontraremos el famoso The Plaza; sin embargo, también lo podrás visitar el día en que recorramos el Central Park. Volviendo al punto de antes, por la 7a avenida, encontramos el famoso Carniege Hall y la escultura de HOPE. Cuando lleguemos a la 50, en vez de volver al cruce, giraremos en dirección oeste hacia el Radio City Music Hall, conocido mundialmente por su espectáculo de las Rockets. Si seguimos avanzando, se abre entre nosotros un gran complejo de rascacielos que ocupan toda la manzana: el Rockefeller Center.
Recomendamos dar una vuelta por el complejo y visitar los aparadores de las lujosas tiendas que se encuentran en él. Siguiendo con el lujo, nos topamos con la 5a avenida: uno de los mejores lugares para ir de compras en el mundo. Allí encontrarás de todo: desde PRADA hasta H&M, pasando por tiendas de Diseñadores o el mismo Sephora. Algunas de las tiendas que más recomendamos visitar es el Tiffany & Co. más grande del mundo, que se encuentra justo delante del Rockefeller, y la tienda de Nintendo, en la calle 48. Si seguimos paseando por la quinta avenida dirección Downtown llegaremos a nuestro punto de partida: el Bryant Park.
Para culminar el día, si aún te quedan fuerzas, puedes coger la línea 7 hacia Hudson Yards y andar un trozo por el paseo marítimo al lado del Río (tranquilo, ¡dejamos el Vessel y la High Line para mañana!). En esta zona se encuentra el del Pier 81, donde se ubica el North River Lobster and Co. Si te gustan las langostas, ¡Éste es tu lugar! Si no es así puedes subir hacia el Intrepid Sea, Air & Space Museum; un museo que gira entorno a la historia del transporte (por tierra, mar y aire) de los Estados Unidos.
Si por otro lado estás cansado y no te apetece moverte del centro, puedes cerrar tu día en el Bar Centrale; un pequeño bar Speakeasy donde se han avistado muchísimas celebridades. Es un poco caro pero, si tienes suerte, puedes llegar a ver estrellas de Broadway actuar en vivo mientras tomas un delicioso cocktail. ¡Con lo que has andado, te lo mereces!
Hasta aquí nuestra aventura de hoy. Es una pena no haber encontrado al hermano de Lilly por el camino, pero… ¡Nos lo hemos pasado en grande! Nos vemos pronto por la ciudad que nunca duerme.
MAPA
https://www.google.com/maps/d/u/0/edit?hl=ca&hl=ca&mid=1YlszsqhoYKq_fTKeKNTdNFFUBOWInSc-&ll=40.76753893710074%2C-73.97612007329408&z=16
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fabriziosbardella · 1 year
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Alla Milano Marathon per Gulliver c’erano 75 corridori, 18 staffette e 3 maratoneti per sostenere il progetto per il rinnovo della Comunità di Via Albani.  #milanomarathon #centrogulliver #andreacivati #charityprogram #tuttiinpiedisuldivano #fabriziosbardella
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marcfarraspiera · 4 years
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Rotherhithe: princesas, colmenas y bucaneros
América empieza en Rotherhithe. La historia es caprichosa y tiende a olvidarse del origen de muchas cosas. Ahora casi nadie se acuerda, pero durante siglos Rotherhithe, el extremo oriental del puerto de Londres, fue el punto de partida de expediciones marítimas que cambiaron la faz del mundo. Y ahí sigue, con 900 años de vida y miles de anclas levadas a sus espaldas, y con apenas 14.000 vecinos. Entre sus dársenas, sus bodegas y sus calles empedradas con olor a sal y alquitrán se gestaron aventuras de coraje, compromiso absoluto y estoicismo religioso. Algunas de ellas levantaron continentes enteros - luego lo veremos.
Los historiadores difieren en el origen del nombre de Rotherhithe. Como suele pasar, los hay prosaicos (“tierra de ganado”) y poetas (“refugio de la rosa roja”). A juzgar por el presente, se deberían imponer los primeros: en Rotherhithe no hay rosas, pero sí ganado - esto también lo veremos. Lo que no admite discusión es su geografía, una discreta península al sureste de Londres, en el distrito de Southwark, antigua frontera con el condado de Surrey.
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Lejos quedan los años de grúas y mercancías. El nuevo milenio cambió a Londres para siempre. También a Rotherhithe. Con la llegada del metro (línea Jubilee, la más rápida y moderna) el barrio se ha regenerado a una velocidad de vértigo. Los viejos muelles isabelinos han dado paso a un centro comercial, y la arquitectura tradicional de ladrillo austero convive con grandes bloques de vidrio y acero. Actualmente es una zona pacifica y aseada, rodeada de agua y con uno de los aires más frescos de la ciudad. A primera vista, la rutina y la flema del vecindario muestran un típico arrabal británico, pero en cuanto uno empieza a rasgar con paciencia, emergen relatos y curiosidades fascinantes, aventuras que llegan a la orilla del presente como los restos de un naufragio.
Reyes y bombas
Sea por codicia, sea por olvido, Londres no es muy amiga de las ruinas. No hay sitio ni tiempo para la nostalgia. Hay excepciones, por supuesto. Como la mansión del rey Eduardo III, construida en Rotherhithe hacia 1350, en plena Época Negra por la peste bubónica. El monarca, famoso por haber iniciado la Guerra de los Cien Años contra Francia, y muy aficionado al cuidado de aves, ordenó construir una cetrería con todos los lujos dignos de su real figura, foso incluido. Lamentablemente, sus descendientes no desarrollaron el amor a la ornitología y este refugio natural inició una larga decadencia, siendo alfarería y bodega hasta ser demolido en 1970. Sus restos, en una bella y tranquila plaza cuadrada, ofrecen una de las mejores vistas del perfil de Londres. Ideal para degustar el atardecer con la solemnidad y la soledad de un rey.
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Muchos siglos después, Rotherhithe se citó de nuevo con la historia. Esta vez, en lugar de pájaros, el cielo se llenó de bombas. Los muelles del este de Londres fueron objetivo prioritario de la aviación nazi durante el Blitz. El 7 de septiembre de 1940, los alemanes acribillaron el barrio con una lluvia incesante de plomo. Murieron decenas de personas. Ardieron un millón de toneladas de madera almacenada en el puerto. Nunca se vio (ni se ha vuelto a ver) un incendio de tal magnitud en todo el país. Los bombardeos continuaron hasta 1944, pero el barrio, cual lobo de mar en medio de la tormenta, resistió.
El fotógrafo y la princesa
Rotherhithe tiene su porción de gloria en la mitología cinematográfica del país. Aquí nació Michael Caine en 1933 y Hitchcock rodó en sus calles escenas de su primera película, Number 13 (1922). Incluso Marlene Dietrich puso brillo y glamour a noches inolvidables en las tabernas marineras.
El barrio también alumbró, en la ficción, a Lemuel Gulliver, el más famoso personaje de Jonathan Swift; inspiró a Sherlock Holmes para engañar a su querido Watson con una supuesta enfermedad contagiosa, y sirvió a Dickens para cerrar su emblemático Oliver Twist.
Sin embargo, una vez más son los royals quienes se llevan la mejor parte del pastel de anécdotas. Un viejo almacén de Rotherhithe fue el escenario de uno de los romances más sonados del siglo pasado, entre el fotógrafo Tony Armstrong-Jones (también conocido como Lord Snowdon) y la Princesa Margarita. En el número 59 de Rotherhithe Street (hoy demolido) el artista adecentó una alcoba secreta para sus apasionados encuentros con la hermana de la reina. Lejos de la purpurina de Buckingham, la oscuridad de Rotherhithe escondió a los dos amantes de los flashes y la salsa rosa.
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A juzgar por la leyenda, se lo pasaron en grande: bacanales infinitas de pastel de ternera y vino negro, bacalao frito cocinado por el propio Snowdon, sesiones de fotos subidas de tono… En medio del jolgorio, la pareja llegó a lanzar un sofá rojo por la ventana que se hundió lentamente en el fondo del río. Margarita se encariñó con el barrio, y bautizó a su nido de amor “Little White Room” en recuerdo de los cisnes que pululaban alrededor de la casa. Quien quiera revivir esos días de vino y rosas solo tiene que ver Beryl, el cuarto capitulo de la segunda temporada de The Crown. Oro puro de la televisión.
Guerra y paz
Los feligreses del barrio se reúnen puntualmente en la señorial iglesia de Saint Mary. Pese a que en sus fundamentos se encontraron restos de una construcción romana y de que hay constancia de una iglesia desde 1282, el templo actual fue erigido a principios del siglo XVIII. El diseño fue obra de John James, discípulo del genial Sir Christopher Wren.
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Los imperios se empiezan con guerras, se sueldan con fe y se inmortalizan con arte. La historia se encarga de mezclarlos. St Mary da cuenta de ello: la mesa de la capilla y dos cátedras obispales fueron construidas con restos de madera del buque militar HMS Temeraire, cuyo viaje al desguace de Depftord fue inmortalizado por Turner en uno de sus cuadros más emblemáticos, y que se puede ver en la National Gallery.
La estrella polar
De Rotherhithe zarparon barcos hacia todos los rincones del mundo, pero curiosamente con los países nórdicos se estableció una conexión particular, primero con la llegada de marineros y navegantes, y más tarde por urgencias políticas: durante la Segunda Guerra Mundial el barrio hospedó al gobierno noruego en el exilio.
La impronta escandinava es fuerte en la zona, así en la historia como en la estética. Hasta cuatro iglesias (una finlandesa, una sueca, una danesa, y la mejor, St Olav’s, la noruega), tiendas, cafés, alberges e incluso una sauna. Además del legado en el nomenclátor de calles y edificios, la huella nórdica es visible en la arquitectura y en el diseño harmónico y de colores claros de muchos interiores.
Animales vs corbatas
El capitalismo manda en Londres con puño de acero, pero aun hay grietas -pocas, pero fascinantes- por donde se cuelan resquicios de otro tiempo. Seguramente lo último que el visitante esperará encontrar a los pies de la City es un puñado de cabras, ovejas y cerdos correteando alegremente al aire libre. Sólo hay que visitar la Surrey Docks Farm (Granja de los Muelles de Surrey), apenas una hectárea de terreno que acoge a una familia variopinta de patos, pollos, pavos, abejas y asnos, y aun queda espacio para el cultivo de flores y hortalizas. Quien tenga antojo de miel natural o de forjar una espada, puede visitar la colmena o probar su destreza medieval en la herrería, ambas abiertas al público.
Activa desde 1743 y reubicada en 1975, la granja cuenta con espacios educativos y con una de las postales más pintorescas de Londres: corrales y conreos con los imponentes rascacielos de Canary Wharf al fondo. Para redondear la visita y reflexionar sobre el lado oscuro del poder, nada mejor que sentarse en un banco y leer Rebelión en la granja, del maestro Orwell.
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400 metros de viaje submarino
Hace 200 años, Rotherhithe protagonizó uno de los grandes hitos de la ingeniería civil gracias al túnel que unió el barrio con el centro de la ciudad. Fue el primer túnel construido bajo un río, y lo diseñaron Marc Isambard Brunel y su hijo Isambard Kingdom, autor del mítico puente colgante de Bristol, otra maravilla de la ingeniería.
La construcción fue digna de una epopeya homérica. Usando el revolucionario escudo tunelador patentado por el propio Brunel, y con el apoyo económico del Duque de Wellington, se necesitaron nada menos que 18 años para finalizar las obras (1825-1843). Fueron dos décadas infernales con un arsenal de calamidades: hundimientos, inundaciones, incendios, fugas de gas, bancarrotas e incluso muertes. Nada quebró el espíritu indomable de los Brunel, seguramente los ingenieros más mediáticos de su tiempo, víctimas de incontables sátiras y burlas en los periódicos y las tertulias.
Pese a todo, el resultado fue espectacular. Las cifras hablan por si solas: 11 metros de ancho, 6 de alto, 396 de largo, y 23 por debajo del Támesis. También lo fue la factura: 630.000 libras.
El túnel se convirtió rápidamente un icono de Londres. Fue tanto su éxito que se llenó de tiendas y de todo tipo de animaciones. Un Atlantic City avant la lettre. Los periodistas locales, siempre rivalizando con París, lo bautizaron “la resplandeciente avenida de la luz”. Londres quedó fascinada con la obra de los Brunel. El túnel se transformó en un harén subacuático multiusos. Centro comercial de día, raves victorianas de noche. Dos millones de personas lo visitaban cada año y llegó a ser considerado “la octava maravilla del mundo”.
Ya se sabe que el éxito y las multitudes atraen también a las almas más oscuras, y el túnel no tardó en llenarse de carteristas, ladrones, prostitutas y fugitivos. Lo más llamativo es que el túnel, originalmente diseñando para el tránsito de carruajes, nunca sirvió para tal propósito. La modernidad lo enmendó, y hoy forma parte de la red del Overground.
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La épica y el desenfreno de aquellos años no han caído en saco roto. La casa edificada para guardar las bombas de drenaje alberga actualmente el Museo Brunel, con explicaciones detalladas del titánico proceso de construcción y con piezas de coleccionista como acuarelas originales del propio ingeniero. Uno de los pozos de ventilación ha sido adaptado como eventual espacio cultural. Es una cavidad cilíndrica única, de paredes crudas, con los arañazos del tiempo bien visibles, y una escalera metálica de ensueño, como un descenso a los infiernos. No hay que desaprovechar por nada del mundo la oportunidad de presenciar un concierto de música clásica. Hay pocas experiencias en la vida comparables a escuchar a Bach o a Mozart bajo el Támesis. Para los más expeditivos, el día de San Valentín se organizan visitas al túnel para parejas. Los publicistas, inspirados por Springsteen, lo rebautizaron Tunnel of Love.
Cine Paraíso
A veces ocurren milagros. Puede que paseando por el barrio uno se dé de bruces con Keira Kinghtley, Benedict Cumberlatch o la mismísima Vanessa Redgrave luciendo capas reales o enfundados en corsés victorianos. Todo tiene su explicación. Y es que un viejo granero de Rotherhithe esconde uno de los secretos mejor guardados de la industria cinematográfica británica, la productora Sands Films, una de las grandes especialistas mundiales en vestuario de época. Sus creaciones han resplandecido en Orgullo y Prejuicio, Los Miserables, El fantasma de la ópera y un sinfín de películas, series de televisión y obras de teatro, mayormente adaptaciones de clásicos de la literatura.
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El interior del elegante edificio, con mosaicos de ajedrez, vigas de madera carcomida y grandes ventanales rojos, es historia viva del cine de sombreros y tacitas. Sus archivadores verdes, sus estanterías repletas de bobinas, e interminables hileras de vestidos, pelucas y accesorios guardan mil secretos con aroma de celuloide y terciopelo rojo. Si alguna vez soñaste con ser Elizabeth Benneth, este el lugar ideal. Difícilmente encontrarás a un Mr Darcy a la salida, pero ya lo decía Aute, todo en la vida es cine, y los sueños, cine son.
La semilla americana
Antes de partir hacia el ártico, el explorador Ernest Shackleton publicó en The Times la oferta de trabajo más célebre de la historia: “Se buscan hombres para viaje peligroso. Sueldo bajo. Frío atroz. Peligro constante. Retorno improbable. Honor en caso de éxito”. El anuncio lo hubiera podido firmar perfectamente hace cuatro siglos Christopher Jones, capitán del buque The Mayflower, que protagonizó el viaje fundacional de la nación estadounidense.
En 1620, 135 almas zarparon del puerto de Rotherhithe a bordo de este velero holandés de 34 metros de eslora hacia las costas de Virginia. Se hicieron llamar los Padres Pelegrinos, ya que muchos de ellos estaban en guerra contra la iglesia anglicana. 45 no sobrevivieron al invierno del Nuevo Mundo, pero los que se quedaron hicieron mella: George Bush, Richard Nixon, Marilyn Monroe y Humphrey Bogart son descendientes directos de aquel centenar de aventureros.
El recuerdo de la travesía sigue vivo en Rotherhithe gracias al pub The Mayflower, ubicado justo delante del muelle desde el que el barco se despidió de Londres. Por si la emoción fuera poca, el local ostenta el honor de ser el pub más antiguo del Támesis. Aunque del velero original solo conserva el ancla y algunos restos de madera, The Mayflower es una puerta abierta al espíritu del siglo XVI. No hay en toda Londres un escenario igual.
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Hoy en manos de una franquicia, hay que reconocer que la comida no es nada del otro mundo, pero hay una buena oferta de cervezas, vinos y quesos. La terraza, con soberbias vistas al Támesis, hará las delicias de los enamorados – si tienes previsto pedir la mano a tu pareja, cuidado con la marea alta, muy traicionera.
A los filatélicos más acérrimos les interesará saber que, a fecha de hoy, The Mayflower sigue siendo el único pub de todo Reino Unido con licencia para vender sellos americanos y británicos, una tradición que se remonta al siglo XVIII. Y por último, antes de viajar, revisa tu árbol genealógico. En caso de que tengas lazos de sangre con los Padres Pelegrinos, tendrás el honor de estampar tu firma en el ‘Libro de los Descendientes’.
Si, por el contrario, eres un vulgar plebeyo sin antepasados gloriosos, limítate a observar, escuchar y degustar. En invierno, con una pinta negra al calor del fuego y a la luz de las velas cual Barry Lyndon, la experiencia adquiere tintes místicos. Luego mira al horizonte. Dicen los agoreros que a lo lejos verás América.
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bergamorisvegliata · 4 months
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PILLOLE DI SEDUTE DI GRUPPO CON L' ENERGIA DI RADICAMENTO E SAGGEZZA DEI CAVALLI
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Lo straordinario potere dei CAVALLI, animali sensibili e fedeli alleati dell’uomo.
Il Cavallo è una via verso la consapevolezza, la guarigione.
Questo l’approccio terapeutico è di supporto per l' equilibrio emotivo, la centratura dentro sè stessi.
Lasciandoci guidare dall' energia dei cavalli riusciamo ad integrare paure e traumi in una modalità dolce e consapevole.
Ci vediamo Domenica 25 febbraio ore 14.00
Seduta di Gruppo con le Vibrazioni di Guarigione dei Cavalli
presso Asd ASD Gulliver alla scoperta dei nostri talenti a Zanica in provincia di Bergamo:
Queste esperienze sono di guarigione sia per gli Umani che per i Cavalli, nessun essere dovrà mai essere usato, sfruttato per beneficio di una specie, siamo tutti insieme in cammino per l' Evoluzione planetaria, perché siamo Tutti Fratelli, la GENTILEZZA e la BONTA' sono dei principi, chi ancora non ne è consapevole ha la responsabilità prioritaria di acquisire strumenti per il proprio risveglio.
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Sentiti libero di contattarmi per informazioni
per info e prenotazioni
Paola 3392164799
nelle fotografie NOI oggi guidati dalla saggezza di Eric, Maestro Frisone di Meditazione e Amore.
GRAZIE ERIC
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Paola, fedele a me stessa
Esperta in Terapie Vibrazionali Sonore Cristalline con le Campane di Cristallo di Quarzo Ialino, Insegnante di Meditazione, Insegnante di Usui Holy Fire & Karuna Reiki , Terapeuta Reiki per Umani ed Animali, Membro dell’ Associazione Canadese del Reiki e del Centro Internazionale di Formazione Reiki sede negli Stati Uniti, Cristallo Terapeuta, formazione Crystal Academy alle Hawaii. Life and Mental Coach. Esperta in Tecniche di Rilascio Emozionale in Acqua. Esperta in Tecniche Bioenergetiche Quantistiche formazione Dottor Francesco Oliviero, Istruttore di Nordic Walking Ways certificata CONI Specializzata nel Ritmico e Disabilità, Creatrice del metodo Meditare attraverso il Nordic Walking Ritmico®
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fabiopariante · 4 years
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Per #Artribune Il progetto Vetrine d’Artista, a cura di Laura Trisorio, organizzato da Sara Aprea e Umberto Natalizio, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo del Comune di Capri e l’Associazione Culturale Gulliver con il supporto dell’ASCOM, nasce dall’idea di valorizzare il territorio, in particolare il centro storico sinonimo di movida e shopping, con un’azione culturale ad opera di 17 artisti, quali: Roxy in the Box, Sergio Fermariello, Mimma Russo, Francesco Vaccaro, Marisa Albanese, Francesco Arena, Gregorio Botta, Stefano Cerio, Fabrizio Corneli, Riccardo Dalisi, Alfredo Maiorino, Umberto Manzo, Raffaela Mariniello, Giancarlo Neri, Massimo Rizzuto, Luciano Romano e Lucia Romualdi. . +info: www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2019/12/capri-wave-prima-edizione-vetrine-dartista-17-artisti-videomapping/ . #Capri . #capriwave #like4like #follow4follow #igersitaly #gallery #campania #campaniafelix #visitcampania #igersnapoli #instafollow #installation #igersitalia #followme #italy #firstpost #ilikeitaly #franzcerami #napoli #vetrinedartista #roxyinthebox #museumweek #cuoredinapoli #esserenapoletanoèmeraviglioso (presso Capri, Italy) https://www.instagram.com/p/B6Pu6TyC0Or/?igshid=2lqrahi6g76w
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lamilanomagazine · 6 months
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ASST Sette Laghi: sono 12 gli infermieri sudamericani reclutati che entreranno in servizio tra metà dicembre e febbraio 
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ASST Sette Laghi: sono 12 gli infermieri sudamericani reclutati che entreranno in servizio tra metà dicembre e febbraio. Milano. Sono 12 gli infermieri sudamericani reclutati tramite bando dall'ASST Sette Laghi che entreranno in servizio tra metà dicembre e febbraio. Lo ha annunciato l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso in conferenza stampa a Palazzo Pirelli presentando il progetto di assunzione del personale infermieristico straniero avviato dall'Azienda Socio Sanitaria territoriale varesina. I lavoratori provengono dal Paraguay e dall'Argentina e hanno accolto con entusiasmo questa opportunità. All'incontro con la stampa erano presenti anche il commissario straordinario dell'Asst Sette Laghi, Giuseppe Micale; il presidente del centro 'Gulliver' di Varese, Emilio Curtò; il presidente dell'ordine professioni infermieristiche di Varese, Aurelio Filippini e il consigliere comunale con delega alla sanità di Varese, Guido Bonoldi. "L'iniziativa avviata dall'Asst Sette Laghi - ha dichiarato l'assessore Bertolaso - è da replicare in tutte le Aziende Sanitarie che hanno difficoltà a reperire il personale infermieristico. L'iniziativa è frutto di una grande collaborazione interistituzionale, tra Regione Lombardia, Asst Sette Laghi, Prefettura e Comune di Varese. Procedura che va di pari passo con le altre consuete attività di reclutamento e che ci consente di rispondere alle esigenze del territorio. Un'area particolare, quella della provincia di Varese, che si scontra con le opportunità in campo sanitario offerte dalla vicina Svizzera. Proprio per questo abbiamo chiesto al Governo incentivi e riconoscimenti per chi lavora in zona di confine". "Questi 12 professionisti sudamericani - ha spiegato il commissario straordinario di ASST Sette Laghi, Giuseppe Micale -rappresentano un aiuto importante, frutto di un grande gioco di squadra tra istituzioni, e non solo, a cui va un sentito ringraziamento. Da Regione Lombardia alla prefettura di Varese e al Comune, dalla cooperativa Gulliver a chi si occupa della formazione e dei tanti aspetti correlati all'accoglienza dei nuovi arrivati. Questo traguardo, però, non esaurisce né attenua il nostro impegno per assumere infermieri, anche grazie alla collaborazione con l'Università dell'Insubria di Varese, dove ogni anno si laureano professionisti di ottimo livello. Non si tratta, infatti, di una soluzione al problema della carenza di infermieri per il medio e lungo periodo, che non può che fondarsi su una rinnovata valorizzazione di questa nobile professione, ma di un modo ulteriore per farvi fronte nell'immediato, evitando riduzioni della nostra capacità di offerta". "La cooperativa Gulliver - ha aggiunto Curtò - è un partner collaterale, ma non secondario. Noi in questo progetto ci occupiamo di logistica e facciamo dell'accoglienza una vera e propria missione". "Il Comune di Varese - ha evidenziato il consigliere Bonoldi - ha collaborato a questo progetto con grande entusiasmo. Fondamentale è stato, come in questo caso, offrire la possibilità di un alloggio a nuovi assunti". Il presidente dell'ordine provinciale degli infermieri di Varese, Aurelio Filippini, ha sottolineato la creazione di "un percorso esemplare che parte dall'accoglienza e ospitalità di Gulliver all'accompagnamento dei nuovi assunti. Da presidente dell'OPI vedo in questo progetto una possibilità per affrontare e risolvere il problema della carenza di infermieri". La difficoltà a reperire personale infermieristico, infatti, è una delle principali criticità del sistema sanitario, ancora più sentita per l'Asst Sette Laghi che insiste su un territorio di confine con la Svizzera. Quest'anno sono già stati espletati due concorsi a tempo indeterminato e un terzo concorso sarà concluso entro la fine di quest'anno. Parallelamente, un avviso per assumere nuovi infermieri con i tempi più rapidi delle forme contrattuali a tempo determinato è sempre aperto. Questo sforzo ha portato dei risultati, ma non ha soddisfatto la necessità di personale infermieristico aziendale. Per questo motivo, è stata avviata anche una procedura per acquisire professionisti dall'estero. Il percorso per l'inserimento degli infermieri sudamericani è iniziato lo scorso 23 maggio con la pubblicazione di un bando. Al termine dell'iter ai candidati idonei è stato conferito l'incarico. E l'Azienda ha provveduto ad espletare tutte le pratiche burocratiche per l'ottenimento del 'nulla osta' da parte del Ministero dell'Interno al fine del rilascio del visto. Con l'arrivo degli infermieri, l'Asst ha provveduto ad organizzare anche l'accoglienza e la formazione complementare. Per questa procedura è stata selezionata la cooperativa sociale Gulliver, che sta ospitando i nuovi arrivati. L'inserimento in servizio nei reparti di destinazione potrà quindi avvenire nella seconda metà del mese di dicembre, affiancando i neoassunti con personale già in servizio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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luceabc · 5 years
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Río Abajo (II)
Crónica de Juán Gómez Chova en su blog La Belleza y el Tiempo.
https://labellezayeltiempo.blogspot.com/search?q=R%C3%ADo+Abajo+%28II%29
Continuamos esta crónica del Open Luci Tour, organizado por Guiding Architects en la noche del sábado 13 al domingo 14, en el mismo lugar donde nos quedamos, el Puente de la Peineta. Como os dije, a esas alturas llevábamos ya más de tres horas triscando por el antiguo cauce del Turia y se empezaba a notar cierto cansancio y cierto decaimiento en el entusiasmo de algunos de los presentes (ojo, no de todos, y por supuesto no del que esto escribe), y cuando Boris concluyó la explicación sobre la construcción de la parada de Metro a más de uno le costó levantar el culo de su asiento improvisado. Seguimos paseando en dirección sudeste, dejando atrás la noria de la feria (ya apagada a esas horas), el Puente de las Flores y el Puente del Mar. La noche estaba preciosa, con una Luna casi llena y Venus brillando muy cerca de ella… Me había llevado una camisa de manga larga pero no me hizo falta, la temperatura fue muy agradable toda la noche y ni siquiera al acercarnos al Mar la brisa fue molesta. También he de decir que los mosquitos me respetaron, aunque creo que otras personas no tuvieron tanta suerte. Llegamos al Puente de Aragón, a uno de los primeros tramos que se acondicionaron a mediados de los 80, con planificación del arquitecto Ricardo Bofill. Aquí llaman la atención los dos escudos de la ciudad de Valencia formados por los setos, que solo se ven bien desde lo alto del puente. Creo que fue en este punto donde LUCE nos habló de los sintecho que acondicionan los rincones entre las vigas bajo el puente, distribuyendo sus escasas pertenencias e incluso pintándolos de otro color para hacerlos más suyos; mientras nos lo explicaba había a escasos diez metros algunas personas durmiendo en lo alto de las vigas, y tuvimos que ir con cuidado para no molestarlos con las linternas al pasar… Esta es una triste realidad que ignoran por completo muchos de los que corren o montan en bici por ahí a diario. Caminando por el Tramo 11 (de un total de 18, recordemos) identifiqué un banco que tenía grabado en la memoria porque hace unos quince años nos sentamos en él mi novia y yo para besarnos y abrazarnos, y al comentarlo a un par de amigos estos respondieron con recuerdos similares asociados a distintos puntos del cauce; la memoria afectiva añade un estrato más a la percepción que cada uno tiene de los rincones de la ciudad… Hablando de esto llegamos a la explanada frente al Palau de la Música, dejando atrás el pequeño escenario que hay montado para las actividades de la Feria de Julio, y con gran sorpresa nos encontramos el estanque vacío de agua, así que ni cortos ni perezosos seguimos avanzando por dentro. Sentándonos en el borde del estanque hicimos otra parada para explicar un par de cosas sobre el Palau, cuya fachada asemeja dos grupos de corcheas con una ligadura encima. Se habló de los problemas que causó al principio su diseño, por el efecto invernadero que producían sus paredes de cristal, y yo recordé para mis adentros, sin tener tiempo de mencionarlo, que el edificio “dialoga” en cierto modo con las Naves de Ribes en el Parque Central, ya que los conecta una larga calle en línea recta. Más allá del Puente del Ángel Custodio dejamos atrás, a nuestra derecha, el parque infantil Gulliver, y dos chicas extranjeras que se nos cruzaron montando en bici se refirieron a nosotros como “walking dead”. Llegamos al Puente del Reino de Valencia, con sus gárgolas a los lados; si no me equivoco este era el lugar por donde hace más de un siglo atravesaba el río el tren que iba al Puerto. En el Tramo 13 pasamos junto al Minigolf; a partir de aquí el cauce se ensancha bastante, desapareciendo el pretil del lado izquierdo. Recuerdo que en mi adolescencia, antes de que existiera la Ciudad de las Artes y las Ciencias, esta zona era para mí como la última frontera de la exploración: hacia el final de la calle Alcalde Reig el cauce dejaba de estar ajardinado y domesticado para convertirse en un territorio salvaje, misterioso y desconocido, con una senda de tierra que avanzaba entre densas matas de cañas muy altas, y una o dos barracas un poco más allá… La ciudad dejaba de ser ciudad y te metías en plena Huerta, lo que a esa edad daba un poco de miedo, sobre todo cuando el Sol se acercaba al horizonte. Hoy en día esa última frontera, aparte de despertar curiosidad en vez de miedo, está un poco más hacia el este… Pero no adelantemos acontecimientos. Cruzamos un pequeño riachuelo ornamental que baja por el cauce a esta altura y nos dirigimos hacia el lado sur, hacia el Palau de les Arts. Yo iba delante, hablando con Boris, cuando de repente, junto a una estrecha rampa de bajada rodeada de setos de adelfas, sorprendimos a una pareja joven y bien trajeada haciendo el amor al amparo de la penumbra; él creo que negro, ella no sé porque estaba detrás, apoyada contra un murete. Los dos disimulamos como pudimos y pasamos rápido y en silencio mirando a otro lado, pero claro, detrás venía el resto de gente… No creo que a estos chicos, con los pantalones bajados y la falda levantada, les hiciera mucha gracia que pasaran por su lado treinta espectadores, pero es a lo que te arriesgas cuando haces estas cosas en el espacio público. Bordeamos el estanque al nordeste del Palau e hicimos una parada bajo el Puente de Monteolivete para hablar del proyecto de Ciudad de las Ciencias que se inició en la época del PSOE con Santiago Calatrava y que después el propio arquitecto (¡Qué cuco!) propuso cambiar al PP, sustituyendo la inmensa torre de comunicaciones, cuyos cimientos ya estaban hechos, por el Palau de les Arts, también con tres puntos de anclaje, cambiando el nombre del proyecto por Ciudad de las Artes y las Ciencias para que pareciese suficientemente distinto y el PP pudiese considerarlo como propio (aunque l’Hemisfèric y el Museo de Ciencias ya estaban en el original). No tenía mucho sentido que hubiese dos Palacios dedicados a la Música, pero la intención del PP era que el nuevo edificio se asociara más a la Ópera y el del PSOE quedara para los conciertos de bandas, más como de “segunda fila”. Boris nos enseño dos fotos de presentaciones de maquetas con políticos y arquitecto incluidos: una con el PSOE para el proyecto del Palau de la Música, con la presencia de los vecinos por detrás, y otra años después con el PP para la Ciutat de les Arts i les Ciències, con mucho fotógrafo pero de vecinos nada, todo espectáculo de cara a la galería… y ¿de espaldas a la gente? Lo mejor del asunto es que muchos ciudadanos han adoptado el lugar como suyo porque da muy bien para los selfies, sin saber que los 120 millones de euros de presupuesto inicial se transformaron en 1400 (más lo que falta para acondicionar el Ágora), con lo que hay otras muchas cosas que se han dejado de hacer… En ese punto de la explicación yo aporté un dato que muchos valencianos ignoran: en 2014, con los últimos coletazos de Rita Barberá y el PP, la deuda por habitante del Ayuntamiento de Valencia era de 1000€, y tras solo cuatro años de Joan Ribó con Compromís, el PSPV y València en Comú se ha reducido a la mitad; podéis buscarlo y comprobarlo vosotros mismos. Seguimos avanzando, y a estas alturas de la ruta yo ya estaba con el modo poético On, como en trance, receptivo a cualquier pequeño detalle a nuestro alrededor, y me daba cuenta de que siempre están pasando cosas, por muy tarde que sea: gaviotas que nos sobrevolaban graznando, el paso de una ambulancia por el puente, una pareja sentada en la orilla del estanque mojándose los pies y haciendo ondas en el agua… Mientras nos acercábamos al Museo de Ciencias comenté que las estructuras de Calatrava serán todo lo vistosas que quieras, pero que por ejemplo dentro del Museo hay muchos salientes metálicos peligrosísimos para las cabezas que deberían estar prohibidos por la normativa. En la parte norte del edificio comprobé con otro de los asistentes lo bien que se transmite el sonido de una punta a otra de la fachada, sin necesidad de levantar la voz… Y hablando de volumen, nos íbamos acercando a las dos discotecas que hay en el Umbracle y debajo de él, y el ruido de la música y de la gente haciendo cola para entrar era cada vez más fuerte. Entramos un momento a los aseos del parking del Umbracle, junto a las discotecas, y los de seguridad se nos quedaron mirando, pensando que por nuestro aspecto no cuadrábamos ahí a esa hora… Pasamos por el lado izquierdo del Ágora y visitamos una pequeña y encantadora edificación antigua, una casa de compuertas para la distribución del agua, que fue restaurada durante la breve alcaldía de Clementina Ródenas y que en comparación con las enormes estructuras circundantes pasaba prácticamente desapercibida. La idea que LUCE tenía era la de pirograbar los nombres de los valientes que aguantasen hasta el final en una tablilla de madera y colocarla de manera simbólica en algún rincón discreto de esta casita, más adelante… Desde aquí mismo Boris nos comentó algunos datos del Puente del Azud del Oro, la estructura más alta de la ciudad, con un mástil de 125 metros. También nos habló del Ágora, actualmente en rehabilitación para albergar el futuro espacio CaixaForum, comentando que las enormes espinas móviles que se iban a poner arriba para tapar los ventanales se van a quedar tiradas en un descampado muy cercano, más allá del Oceanográfic y el Centro de Investigación Príncipe Felipe, porque debido al viento y al actual estado de abandono de la estructura no solo serían caras de colocar sino que muy probablemente no funcionarían. Justo a partir del Ágora se distinguen claramente tres franjas paralelas en el antiguo cauce. Por la izquierda sigue una estrecha zona de jardines bien cuidados, pegada al último tramo de la Alameda, que se acaba al llegar a las vías del tren que va al Cabanyal. En la franja derecha, que ocupa la mitad del ancho total, desaparece también la diferencia de alturas entre el cauce y su entorno y tenemos el Oceanográfic y el malogrado Príncipe Felipe. La franja central, también estrecha, es la nueva terra incógnita de la que hablaba antes, una zona poco urbanizada e incluso poco accesible, más parecida a como era el cauce todo a lo largo antes del Plan Sur… Digo poco accesible porque directamente está vallada con una malla metálica, no vaya a ser que se pierda algún turista; pero la experiencia nos enseña que toda verja tiene un punto donde alguien ha abierto un hueco. En esta zona llena de maleza se ve una lengua de agua tranquila en la que de día nadan los patos y que en teoría no debería bajar del interior de la provincia… ¿Es agua que entra desde el Mar? Probablemente. Boris nos comentó que el trazado del antiguo cauce, al igual que el brazo sur desaparecido hace un milenio o las acequias principales, ha pasado a integrarse en el sistema de alcantarillado, constituyendo en este caso el Colector Norte. ¿Está esta lengua de agua conectada con el colector? La verdad es que lo ignoro… Igual que en Apocalypse Now, a medida que avanzamos las cosas se van tornando más extrañas, desconocidas y surrealistas, con la diferencia de que Ben Willard iba río arriba en busca del coronel Kurtz y nosotros nos dirigimos en dirección contraria, hacia la desembocadura del Turia. En lugar de seguir la lengua de agua, menos transitable, dimos un pequeño rodeo por el sur del Oceanográfic, hablando de lo caro que es el restaurante con vistas al acuario (con el nombre, muy bien puesto, de Submarino) y de las malas condiciones de algunos de los animales más grandes. Para poder llegar al circuito de Fórmula 1, que era nuestra ruta de acceso al Mar, seguimos las vías de la jamás inaugurada línea 2 de MetroValencia a Nazaret (de la que ya os hablé cuando me di un paseo por La Punta), cruzando el paso sobre las vías del tren en el que con Boris y algunos otros de los presentes celebramos un Desayuno con Viandantes hace ya muchos años… Aquí la gente iba algo más desperdigada, charlando en tres grupúsculos separados por treinta metros unos de otros; yo en ese momento iba en el del medio. Dejamos el paso elevado y seguimos la calle de la Alquería del Favero hacia el norte, atravesando una zona bastante desangelada con un puñado de urbanizaciones desperdigadas y otras a medio construir, y llegando a la pequeña pasarela peatonal por la que se accede al circuito. Esta parte de la ciudad no está apenas iluminada de noche, pero aun así me pude hacer una idea, mientras cruzaba la pasarela sobre la lengua de agua, de la pinta que tendría antiguamente el río Turia a su paso por Valencia. El circuito está en principio cerrado al público, pero entramos por una abertura de la reja y seguimos caminando por la pista. Hacia el oeste, no muy lejos, se veían los muros del Cementerio del Grao, y hacia el norte debían estar Las Naves… Poco a poco iba juntando las distintas piezas de mi mapa mental y haciéndome una mejor composición de lugar. El buen estado del asfalto contrastaba con la gran cantidad de muebles rotos y otros objetos tirados por el suelo aquí y allá. En aquel momento no me di cuenta, pero a unos veinte metros a nuestra izquierda había varias chabolas construidas con las vallas móviles del circuito, tal vez con gente dentro durmiendo. A lo lejos, por delante, se veían las gigantescas grúas de los muelles y un par de cruceros anclados en el Puerto. El cielo iba clareando poco a poco. Los organizadores no pudieron llegar aquí el día que hicieron el recorrido de prueba, así que era todo un poco más improvisado, pero aun así iban saliendo datos y temas de conversación muy interesantes. Hablamos, mientras andábamos, del despilfarro que supuso este circuito urbano de Fórmula 1, de la nueva ampliación del Puerto y sus consecuencias medioambientales y del posible relanzamiento de la ZAL. Pasamos junto a un cuartel de la Guardia Civil y llegamos al Puente de Astilleros; recuerdo que hace muchos años, en una aventura similar a esta pero de día y en solitario, di un paseo desde Pont de Fusta hasta Pinedo y de vuelta, y crucé por este puente. Salimos del recinto por otro hueco de la verja, giramos a la izquierda y en un par de minutos llegamos a los tinglados de la parte sur de la Dársena antigua. Después de doblar un par de esquinas fuimos a dar directamente a la orilla de la Marina, con una fabulosa vista de los yates atracados, el edificio Veles e Vents al otro extremo y, justo por detrás, un horizonte cada vez más rojizo pero con una línea de densas nubes bajas que nos impedía ver si el Sol había salido ya o no. Lo mejor de todo es que (no sé si los organizadores lo tenían preparado) había allí un par de bancos hermosísimos de hormigón en los que la mitad de nosotros nos sentamos exhaustos, tumbándose el resto en el suelo alrededor. Eran las seis y cuarto, habían pasado unas seis horas desde que salimos de la montañita del Parque de Cabecera. Aquí se daba por concluida la caminata pero no la actividad, y sentados, descansando, seguimos comentando más cosas sobre el Puerto y sobre exploración urbana en general. LUCE nos habló de otras rutas que se podrían hacer, como por ejemplo ir andando desde Valencia al Aeropuerto de Manises. Nos fuimos pasando una hoja donde la gente que había conseguido acabar (27 de los 52 iniciales) escribía su nombre para la placa conmemorativa pirograbada y, si no estaban en la lista de distribución de Guiding Architects y deseaban recibir información, también su e-mail. Boris invitó a la gente a compartir sus fotos del evento y me animó a mí en concreto a escribir algún texto al respecto (misión cumplida). Algunos de los asistentes se iban yendo y otros se resistían a marcharse, por miedo a que se rompiera el hechizo que se había obrado aquella noche. Las gaviotas planeaban sobre nuestras cabezas, los peces saltaban de vez en cuando en el agua, el horizonte estaba cada vez más rojizo… Al final quedamos los organizadores, un par de personas más y yo, casi como de costumbre. Vimos un trocito de Sol asomando por entre las nubes y lo consideramos como una señal de que habíamos cumplido, que ya nos podíamos ir tranquilos, así que me despedí de Boris, Chema, LUCE y Lebrel. Le eché un vistazo a la pantalla de la parada de buses junto a la Casa del Reloj, pero aún faltaban 26 minutos para que pasara el que me interesaba, de modo que anduve unas manzanas hasta la zona de Serrería, pero allí la otra posible combinación a mi casa también tardaría en pasar… Ni corto ni perezoso emprendí el camino de vuelta hacia Russafa a pie, así que calculo que en total hice casi veinte kilómetros más o menos del tirón (Aquel día no tuve demasiada suerte con los buses de la EMT: para la ida era demasiado tarde para usarlos y para la vuelta demasiado pronto). A pesar del cansancio, resultaba muy bonito pasear por la ciudad con esa luz de la primera hora, contemplando los reflejos del Sol naciente en el vidrio de los edificios de la Avenida de Francia y la Ciudad de las Artes y las Ciencias. Todo se veía nítido y luminoso pero a la vez la temperatura era fresca y agradable, y mis ojos, que antes habían hecho un esfuerzo por percibir los pequeños detalles a la luz de las linternas, quedaban saturados de la Belleza de lo cotidiano que me rodeaba por todas partes… Lo primero que hice al llegar a casa, antes de meterme en la cama, fue desayunar y pegarme una ducha con agua fría que me supo a gloria bendita. La ruta me gustó tanto que, para poder complementar esta crónica, la he repetido a la luz del día para sacar las fotos de los rincones más interesantes (en dos mañanas distintas, una para la zona oeste y otra para la este, saliendo prontito). Investigando en Internet a posteriori para estas entradas he tenido algunas sorpresas más; por ejemplo, he descubierto con Google Maps Satélite que la lengua de agua que aparece de la nada después del Ágora sigue un poco más desde el Puente de Astilleros pero no llega al Mar. ¿Conecta tal vez con él por medio de conductos subterráneos? Los misterios nunca cesan… Por mucho que conozcas una ciudad, por muchos años que te la hayas recorrido de arriba abajo, siempre quedan sitios por explorar y detalles que te habían pasado inadvertidos, es imposible agotarla por completo; basta con aguzar la vista y mirar sin prejuicios… Y cuando crees que no puedes afilar más la mirada es bueno ver las cosas a través de otros ojos para encontrar nueva Belleza en los lugares más inesperados. A mí me ha pasado con el cauce, ya no podré pasear por algunos de sus rincones sin esbozar una media sonrisa recordando aquella noche tan especial… Como reza la placa pirograbada por LUCE, para mí “ahora el Río es diferente”.
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