A conti fatti, ormai, credo proprio che era inevitabile che andasse così visto il contesto socio-economico e culturale in cui sono cresciuta ed il tipo di persona a cui sono incline e che ne è venuto fuori dal contesto di cui sopra. Era inevitabile che a trentanni non avessi "qualifiche" (che facciano curriculum almeno), che non avessi una "carriera". Ma a me non pesa. Nel senso che andare a fare lavori socialmente etichettati come "umili" (che poi sono pure i più necessari: se fate i signorotti turisti di sto cazzo è perché c'è gente che si sbatte per prepararvi da mangiare, pulire la stanza, servirvi e riverirvi vendendovi l'illusione che siete importanti! E no, non potete dire nemmeno "eh ma vengono pagati", perché non vengono pagati abbastanza!) non mi pesa, non la vedo come una umiliazione né come mancanza di aspirazione. Io bado solo allo stipendio, a quante risorse di tempo e mentali mi chiedono. A parità di stipendio, ad esempio, preferirei di gran lunga fare le pulizie negli hotel piuttosto che fare la segretaria in qualche studio di staminchia, se è mentalmente meno usurante e se mi lascia più tempo libero a disposizione. A me interessa solo campare bene, tranquilla, avere i miei soldi da poter spendere in libri o roba totalmente "inutile" e queste cose non è detto che li hai solo con una "carriera" (ed infatti si è visto che fine fanno tutti sti laureati da 110elode).
Oltretutto il mio animo utopistico resta sempre rivoluzionario, crede ancora in una rivoluzione, crede ancora di poter "convincere la gente", di poterla "cambiare" e allora mi dico che vado a fare dei lavori "umili", mi unisco ad altra gente come me e facciamo la rivoluzione. Qualche giorno fa lo dicevo a proposito di un lavoro in Germania: "dai" dicevo "andiamo in Germania così vado a lavorare là e vado a fare la rivoluzione. Ché la rivoluzione deve partire dalla Germania. Realizziamo la visione di Marx".
Su questo forse voglio campare di illusione: sebbene mi renda conto che sono circondata da gente che ha i propri bias cognitivi del tutto sfasati, però voglio credere che arriverà una narrazione efficace – e dall'alto della mia umiltà sarò io ad elaborare questa narrazione efficace – e allora inizieremo tutti a lottare per la dignità ed i diritti che ci siamo fatti togliere.
E poi io sto sempre con l'idea che prima o poi mi iscriverò all'università. Pure se andrò a pulire i cessi.
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E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
Che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
Di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
Le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
Che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola
Che il mondo là fuori ti aspetta e tu quasi ti arrendi
Capendo che a battito a battito è l'età che s'invola
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano
Non racconta più favole e ormai, non ti prende per mano
Sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
E sospesi fra voglie alternate di andare e restare
Di andare e restare
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
In cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina
In cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
Di cose incredibili e di caffellatte in cucina
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
Persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi
Sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
Come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto
Non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire
Ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire
Che sogni gestire
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro
Capirai che altra gente si è fatta le stesse domande
Che non c'è solo il dolce ad attenderti ma molto d'amaro
E non è senza un prezzo salato diventare grande
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati
Lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
Come oggetti di bimba, lontani ed impolverati
Troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici
Sentirai che tuo padre ti è uguale
Lo vedrai un po' folle, un po' saggio
Nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio
La paura e il coraggio di vivere
Come un peso che ognuno ha portato
La paura e il coraggio di dire: Io ho sempre tentato
Io ho sempre tentato...
Francesco Guccini
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E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
Che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
Di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
Le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
Che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola
Che il mondo là fuori ti aspetta e tu quasi ti arrendi
Capendo che a battito a battito è l'età che s'invola
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano
Non racconta più favole e ormai, non ti prende per mano
Sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
E sospesi fra voglie alternate di andare e restare
Di andare e restare
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
In cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina
In cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
Di cose incredibili e di caffellatte in cucina
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
Persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi
Sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
Come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto
Non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire
Ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire
Che sogni gestire
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro
Capirai che altra gente si è fatta le stesse domande
Che non c'è solo il dolce ad attenderti ma molto d'amaro
E non è senza un prezzo salato diventare grande
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati
Lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
Come oggetti di bimba, lontani ed impolverati
Troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici
Sentirai che tuo padre ti è uguale
Lo vedrai un po' folle, un po' saggio
Nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio
La paura e il coraggio di vivere
Come un peso che ognuno ha portato
La paura e il coraggio di dire: "Io ho sempre tentato"
Io ho sempre tentato...
Francesco Guccini, "E un giorno..."
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Voglio amarti, voglio che ti siedi al mio fianco, voglio potermi girare e saperti lì, voglio prenderti per mano mentre siamo a cena con altra gente. Voglio tornare a casa in macchina con te, commentare la serata con te, criticare con te. Voglio addormentarmi, svegliarmi, mangiare, parlare con te. Voglio parlarti guardandoti negli occhi o gridando da un'altra stanza della casa. Voglio vederti tutti i giorni, guardarti camminare, guardarti aprire il frigorifero e iniziare a fare la lista delle cose da comprare al supermercato. Voglio sentire l'odore (la puzza) più che altro...delle tue adorate sigarette e urlarti contro di smettere di fumare.😂 Ma da solita menefreghista ingrata mi sbatti la porta in faccia lasciando tutto il fumo sui miei vestiti. Voglio poterti dire tutti i giorni ciò che sei per me. Voglio poter litigare con te, vederti e sentirti arrabbiata e con un mazzo di rose farti sorridere. Voglio vedere ogni tuo sorriso, poterti asciugarti le lacrime. Voglio essere lì quando hai bisogno di aiuto per chiudere la cerniera di un vestito. Voglio poter scegliere un paio di orecchini per te in un negozio, voglio dirti che stai bene con il nuovo taglio di capelli, che tu decida di tingerli di Rosso, di arancione, o farti di nuovo nera in qualsiasi modo per me sei stupenda. Voglio che ti aggrappi a me quando inciampi, voglio esserci quando il resto del mondo scapperà via. Io vorrei esserci. 😔❤ Vorrei tanto prendermi cura di te.
@cuoregelidoo-blog @occhicastanitristi-blog @delusa-da-tutti
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credo che gli scamattesi siano in vacanza insieme a ibiza!
anon stavo scorrendo giusto ora instagram e vedo che entrambi sono in barca oggi (e ieri per locali) la sorella di davide e gianluca hanno postato a distanza ravvicinata entrambi dalla stessa lo location praticamente, ok che a ibiza in questo momento c'è tutta la serie a ma come si dice, what are the odds 😌 c'è anche altra gente con loro in sta vacanza ma a sto punto presumo sia l'annuale /vacanza/ a ibiza pre-ritiro.... giustamente dopo 30 giorni in stanza insieme a coverciano e germania che non vai a ibiza insieme per ALTRI giorni prima dei ritiri??????? suvvia
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"E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
Che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
Di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
Le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
Che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola
Che il mondo là fuori ti aspetta e tu quasi ti arrendi
Capendo che a battito a battito è l'età che s'invola
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano
Non racconta più favole e ormai, non ti prende per mano
Sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
E sospesi fra voglie alternate di andare e restare
Di andare e restare
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
In cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina
In cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
Di cose incredibili e di caffellatte in cucina
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
Persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi
Sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
Come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto
Non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire
Ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire
Che sogni gestire
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro
Capirai che altra gente si è fatta le stesse domande
Che non c'è solo il dolce ad attenderti ma molto d'amaro
E non è senza un prezzo salato diventare grande
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati
Lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
Come oggetti di bimba, lontani ed impolverati
Troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici
Sentirai che tuo padre ti è uguale
Lo vedrai un po' folle, un po' saggio
Nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio
La paura e il coraggio di vivere
Come un peso che ognuno ha portato
La paura e il coraggio di dire: "Io ho sempre tentato"
Io ho sempre tentato..."
Francesco Guccini - E un giorno...
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SOGNO: 9 luglio 2023 festa, piscina o mare, porto, vari gruppi, gente, studenti e conoscenti mischiati San Cosimato, cado nell'acqua, sono tranquillo, passo su una tavola che galleggia, tipo porta bianca, una ragazza mi aiuta a risalire, perdo il mio gruppo, trovo in un ristorante stanza interna a vari tavoli delle persone sono ricce e canute, un gruppo di toscani sono tutti invecchiati, mi notano in silenzio, vecchie coppie magri, fanno sempre le stesse cose in ricordo; torno fuori al tavolo dove stavo con degli studenti. Suppongo che il mio gruppo sia andato a mangiare in un posto, ma non so quale non sono certo, e neanche sono certo che mi stiano aspettando, mi prenderanno in giro per il ritardo e la caduta in acqua. Ma c'è una parte di sogno prima più divertente. Torno al tavolo e scopro che mi è sparito il telefono, c'è la cover vuota con le cuffie; inizialmente sono tranquillo c'è il codice e l'impronta, ma dentro ho un sacco di miei autoscatto osé vabbè al solito: se pubblicano è violazione della mia privacy. Mi sveglio col pensiero che dentro c'è banca nelle app, patente e carta d'identità; non ero preoccupato do così poca importanza al mio telefono e ai suoi contenuti. mi sveglio preoccupato. Ma prima c'erano state danze giochi e giovani ragazze e studenti, poi si era andati in piazza e c'era tanta altra gente e gruppi che si costituivano lì casualmente, col porto in piazza; e giovani colleghe che mi danno una mano, e colleghi che mi porgono una mano per uscire dall'acqua.
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comunque io davvero non capisco mangio sano faccio sport regolarmente medito e faccio quella stronzata hippie della mindfullness vado in terapia dormo otto ore per notte mi faccio la doccia ogni mattina tengo pulita la mia stanza mi sforzo di uscire o comunque interagire con gente online non fumo non bevo e non mi drogo ho persino disinstallato tiktok e sto comunque come quando ero at my lowest point a questo punto sto sul serio cominciando a pensare che questo sia un ciclo infinito di periodi più o meno bassi e che a prescindere dai miei sforzi non riuscirò mai a stare bene come sta bene una persona normale e sto buttando la mia vita etc etc non so nemmeno se sia l'autismo o se il problema sia proprio mio o se l'ansia o la transessualità o qualsiasi altra cosa contribuisca o no fatto sta che sono buono solo a far preoccupare i miei genitori e a scrivere stronzate di questo genere su internet lmaooo
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Le botteghe... all'aperto
Quello che oggi noi chiamiamo centro storico, poco più di un secolo fa aveva un aspetto ben diverso dall’attuale. Le strade erano più strette, buie ed anche contorte di adesso, le piazze erano affollate da mercati in cui i colori, i profumi, il chiasso e i chiacchiericci erano una nota predominante: la vita era senza dubbio meno stressante ed i ritmi meno frenetici.
Oggi siamo abituati agli orari continuati, ad aperture in qualsiasi giorno della settimana, ci si stupisce e quasi ci si inalbera se qualche negozio decide di osservare un pomeriggio di riposo: non era così, a quei tempi.
Durante la settimana le botteghe chiudevano a i’tocco (le tredici) per consentire di pranzare con la famiglia; il pomeriggio riaprivano alle quindici fino all’Avemaria della sera, alle venti. La domenica rigorosamente gli sporti rimanevano chiusi e, se non lo avessero fatto, sarebbero stati passibili di multa.
Molte delle attività si svolgevano sul marciapiede o sulla strada, davanti alla bottega: i tappezzieri cardavano la lana e cucivano i materassi direttamente sulla strada, i ciabattini riparavano le scarpe sul marciapiede, i seggiolai rimettevano la paglia alle sedie sfondate, i falegnami scaldavano la colla e piallavano il legno, e così anche gli arrotini, i fiascai e tutti gli artigiani trasformavano la strada in una specie di laboratorio a cielo aperto.
Il Gonfaloniere Luigi Cambray Digny scrisse a tal proposito: “I manifattori non solo fanno fuoco per i loro lavori, ma con i banchi, le morse, le incudini, rendono bottega la strada, stanza di riposo la bottega. Se piccola stanza ridotta dal proprietario con apertura esterna vien nominata bottega ed affittata per tale, non si pensa se adattata al mestiere, ma si prende, e ciò che manca al comodo, si occupa la strada”.
Provate per un attimo ad isolare i rumori del traffico, delle sirene, dei moderni martelli pneumatici ed attrezzi vari, cancellateli. Sostituiteli con il suono di un martello sull’incudine, di una pialla sul legno, di una mola che gira azionata dal piede dell’arrotino, e a questi aggiungete le voci degli artigiani che sicuramente si scambiavano battute, ascoltate le grida del cenciaiolo, del venditore di schiacciate, miscelateli con le voci della gente che passando chiacchierava, si soffermava, comprava o curiosava…
I bottegai e i negozianti di una strada sovente abitavano sopra o accanto alla bottega, per cui in molti casi la loro intera vita trascorreva nel ristretto ambito di poche strade, del quartiere: tutti si conoscevano da sempre, amicizie di una vita e rivalità di sempre: per una discussione erano – da bravi fiorentini – sempre tutti pronti ma, al momento del bisogno, tutti si facevano in quattro per tutti.
Problemi ce n’erano e in abbondanza: il Gonfaloniere riceveva quotidianamente lettere di protesta da parte dei privati cittadini e rapporti allarmanti da parte delle forze di polizia. Uno tra i problemi che più frequentemente venivano portati all’attenzione del Gonfaloniere era relativo alla viabilità: Firenze in questo non è cambiata, purtroppo!
Le strade erano strette, erano le strade di una città medievale che si sarebbe presto trasformata in una città borghese. Il traffico delle carrozze private e dei fiaccherai era piuttosto sostenuto e molto spesso era intralciato dai barrocci degli ambulanti, da casotti abusivi, da merci esposte fuori dalla bottega, su delle assi di legno lungo la strada. Nonostante già dalla fine del Settecento esistessero leggi e regolamenti che disciplinavano questa materia, ancora alla vigilia della partenza di Leopoldo II, l’ultimo granduca, le autorità non riuscivano a farli rispettare.
La legge stabiliva che a nessuno e a nessun titolo era concesso di occupare e ingombrare le strade, le piazze e i luoghi pubblici, neanche con baracche, tende o altra cosa mobile che le ingombri e cagioni impedimento al libero transito delle persone, delle bestie, delle carrozze ed altri “legni” da trasporto.
Ai venditori ambulanti di generi alimentari e non era permesso di sostare davanti alle porte delle case o delle botteghe, sotto i loggiati o sopra marciapiedi e muriccioli, sempre che avessero preventivamente ottenuto il permesso dai proprietari. Ai proprietari era fatto divieto di farsi pagare per la concessione di questi permessi, ma all’atto pratico l’ambulante ricompensava sempre in qualche modo chi gli permetteva di svolgere la sua attività.
Erano piccoli abusi che difficilmente venivano alla luce, vista la convenienza da entrambe le parti a mantenere il riserbo. Ma le autorità avevano mangiato la foglia, e vennero approvate delle modifiche al regolamento, attribuendo soltanto al Magistrato della Comunità la facoltà di concedere licenze e permessi, tenendo conto dell’ampiezza della strada e del tipo di ingombro, per non ostacolare la libera circolazione. Poiché i venditori ambulanti provenivano in massima parte dalla fascia più povera della popolazione, si attenuarono in loro favore i divieti di esporre al pubblico generi commestibili.
Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie
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Quanto è maturo da uno a 10 decorare le porte di casa?
P.s la porta della mia stanza ha un livido perchè qualcuno ha tentato di lanciarmi una sedia addosso. Per fortuna se l'è beccato la porta.
P.s non invitate gente disagiata a casa vostra, potrebbe partire l'embolo e distruggere i vostri averi in modo permanente.
Pure la porta del bagno è scardinata perchè non sapeva usare la maniglia. O lasciarmi in pace. Pure quella da mia madre da un altra persona.
Cristo santo.
Ogni volta devo finire a parlar di sta roba?!
Poi i miei genitori si sono preoccupati della porta non di altro, non pensate che a qualcuno frega qualcosa.
Perciò per questo lo racconto qui.
Poi a mia madre ho mentito. Diciamo che la sua porta mi ha salvata, se non si fosse rotta mi sarei rotta io. L'ho usata come escamotage per farlo rendere conto che era ora di guardarsi dentro(?!)
Oddio ora mi viene anche quel ricordo di quando non vedevo mia madre da quasi un anno e il tipo 1 lo stavo terapizzando dicendogli che tutta la rabbia che mi lanciava addosso aveva sicuramente una causa più profonda dentro di lui.
Lui mi guarda con quello sguardo d'odio e gli dico, pensaci, ti sto persino aiutando nonostante quello che mi hai fatto, sono ancora qui accanto nonostante questo, perciò è evidente che la causa è qualcosa dentro di te.
Lui in panico.
Io gli dico, non so magari hai vissuto qualcosa che ti fa sentire così e quindi non riesci a esprimere qualcosa che hai dentro. (invitandolo ad accorgersi che centrava sua madre e a collegare i puntini)
Poi ha iniziato a raccontarmi di sua madre, del suo abbandono, dell'orfanotrofio e delle vicende personali e assurde di vita.
Ovviamente quando era il mio turno di parlare perchè credo avesse delle manie drammatiche di dover stare al centro dell'attenzione. Ogni volta che dovevo fare qualcosa con dei parenti o amici, si metteva in mezzo litigando o urlando o menando o fracassando mobili o psichedelie simili.
E niente poi ho rivisto mia madre e mi sembrava strana. Diversa. Chi cazzo era non lo so. Poi man mano ci siamo riallacciate, un pò grazie a questo tipo molesto.
Però cazzo dai. Dov'è il mio spazio?
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ho sognato di andare in uno shop e di usare cone chiaro punto di riferimento un obelisco che si trovava in quella via, penso fosse roma
tornavo alla macchina ed era aperta con tutte le cose sparse, nel portafogli tutto era spostato ma i soldi ancora li, sul telefono avevo messaggi lasciati che erano spaventosi. non potevo nemmeno guidare perche sapevo che ora avevo uno stalker e forse avevo un chip nella macchina. mi aveva lasciato video di animali uccisi in maniera cruenta, aveva fatto intendere che sapeva tutto, dove vivevo come mi chiamo che lavoro faccio. chiedo aiuto ma un signore mi dice che era stato un bambino e di stare tranquilla, ma a quel punto mi rendo conto che non avrebbe potuto aprire la portiera. quindi poi lascio la macchina davanti al comune e mando audio su whatsapp per spiegare.
ero in india o in luoghi arabeggianti credo, in questo viaggio organizzato bellissimo con altra gente e penso anche con elisa e facevamo cose assurde come il bagno in vasche su un terrazzo altissimo, questo signore indiano era la nostra guida e mi indicava da li la città bianca che era nella parte piu alta della città e mi diceva hai visto? proprio come x città che io già conoscevo e ora non ricordo. quest'uomo era anche innamorato di me. una parte di sogno è lui che va a cambiare i soldi che in quel posto sono dei triangoli, come delle fette di acciao con un numero colorato sopra e sono magnetici, se la somma aumentava ne stackavi piu una sopra l'altro mentre le somme piu piccole erano triangoli piu sottili ecc. questo va a cambiarli ma li spende per non so cosa e quindi noi rimaniamo chiuse dalla nostra esperienza e iniziamo un'esperienza molto più umile e abbiamo sto problema
io e mamma stiamo cercando di vendere casa di zia pia che è morta e la casa era un enorme mix tra quella sua, quella di nonna e cose che zia ha, come una enoeme busta di vetrini in una mattera uguale a quella che abbiamo qui. io e mamma li portiamo in ogni stanza separatamente spiegando cosa ci facevano nelle stanze. una era anche uno studio con i vetri colroati e le iniziali della vecchia famiglia che viveva li, da un lato M e dall'altro S, poi anche altro. io dico anche Saladini a un certo punto. poi mamma a tratti diventa un vero agente che spiega che nel 70 era di qualcuno, nell'80 qualcosa era stata compeata e lasciata abbandonata finche non ci è andata zia
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SOGGETTO LYRICS 2 / 2
wishxanny
wish fai presto, ho finito il gas bro
wish fai presto, sta finendo l'X bro
Charles Manson, sono bello preso
preso un pacco ma non chiedo il reso
quest'Inverno mi sveglio all'inferno
faccio affari con il Padre Eterno
Issey Miyake costa un palo e mezzo
prendo un palo e dopo lo spendo woah
mi si chiudono gli occhi ma son sempre sveglio
bastardo ha il naso rotto non ha preso un destro
salto sulla base dopo mi destreggio
a volte alzo soldi per farti uno sfreggio
di che mi sballo oggi? la metto a sorteggio
questo non è niente aspetto ancora il peggio
addosso c'ho designer certo che m'atteggio
"smettete di copiarmi" questo è il mio appello
sono un VIP entro dalla backdoor
tu vendi il culo come una escort
nuova giacca di Moncler, mi calza a pennello
li sto alzando dal PC come gli Esports
[...]
style libero x
soda fa le bollicine e canta un jingle, Bubblè
sono off dai Radar, non mi trovi Saddam Hussein
ne ho fumate 13, nonstop, Freddy Krueger
smetti di far musica ti prego non hai scuse
incontro con i top player a porte chiuse
WIshxanny dentro al backseat sta rollando, d'usse
pillola color rosso passione mi seduce
muoio su una croce al contrario come il duce
bevo 10 birre sono in piena come un fiume
sono spesso e volentieri in situazione brutte
vecchio sporco bastardo ma non canto dentro ai Wu tang
vesto tutto bianco e nero ma non tifo juve
tu vuoi un feat con me attieniti alle procedure
caso chiuso, senza prove cadono le accuse
non vedo persone mo vedo solo figure
vedo colori nuovi, + 50 sfumature
maria de flippi, cazzo apri quelle buste
dico solo cose strane, stranamente giuse
sto fumando loud, sto alzando il volume
faccio un parcheggio a S ma sbaglio le misure
[...]
roma kapitale
sono a roma kapitale mi sto cappottando
voglio un quarto di milli solo sul mio braccio
sto vestendo nero ma non sono un fascio
minchia sono troppo forte come cazzo faccio
ya sto pensando ai soldi, bombe, oppure al calcio
nuovo re di caserta non mi chiamo Carlo
tengo il tocco divino come Diego Armando
brother mangiati qualcosa ti vedo un po' bianco
come a scuola tengo soldi e droghe sotto al banco
sto nel braccio della morte eppure sto pariando
ya studio le schedine come un laureato
sono a roma kapitale e sto cafonando
loro dicono che stilo, beh, grazie al cazzo
per quello che spendo ci mancherebbe altro
sono un uomo semplice mi piace il calcio
mentre alla scena italiana penso piaccia il cazzo
sto in provincia, bevo Heineken, Campari e ghiaccio
nella tua città sto fenomenando
sono a Roma Kapitale capitalizzando
per fare il fenomeno, bro, questo ed altro
[...]
influencer
faccio tracce che non hanno un senso
faccio la storia in un minuto e mezzo
tu fai storie come un influencer
invece lo sanno tutti che sono un rapper
per il modo in cui Big Loui consuma non pensa a quanto spende
cosa faccio nella vita? il rap e mangio bene
quand'è che ti sballi Big Loui? lo faccio sempre
ed a farlo sempre sono uscito deficente
però dalla pancia sono uscito Vincente
Big Loui mette il cazzo in testa a questi rappers
Big Loui non paragonarlo ad altra gente
sanno tutti da dove io vengo l'accento si sente
[...]
stavo sulle X come un depresso
stavo sotto al valium ero steso
chi cazzo ti ha detto che mi fermo
sono il main topic, il soggetto
sono il CEO come Besos
infatti penso solo ai soldi e al fashion
entro nella stanza e fermo il tempo
meglio morire povero che servo
[...]
ke valore dai tu
in Italia vogliono tutti il successo degli altri
rappers sono solamente truffe e contratti
veniamo da Giù siamo terroni e briganti
dimmi che valore ai soldi e ai diamanti
che valore dai tu ai soldi
che valore dai tu ai sogni
che valore dai ai tuoi homies
piacere sono Loui sono iconic
sono icona ya, sono icona ya
10 dentro ai jeans Maradona
Loui come fabrizio non perdona
prego ca riman è na jurnata bbona
prendo tutto e vado via, anni che seguo la scia
faccio corse in farmacia ma non tengo l'allergia
pensano sia una pazzia, non è una trap è un abbazia
prego la Vergine Maria, sto dribblando fra corsie [...]
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E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi
Che non sono più quei fantastici giorni all'asilo
Di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi
Le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo
E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi
Che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola
Che il mondo là fuori ti aspetta e tu quasi ti arrendi
Capendo che a battito a battito è l'età che s'invola
E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano
Non racconta più favole e ormai, non ti prende per mano
Sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare
E sospesi fra voglie alternate di andare e restare
Di andare e restare
E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa
In cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina
In cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa
Di cose incredibili e di caffellatte in cucina
E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati
Persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi
Sembra quasi il racconto di tanti momenti passati
Come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi
E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto
Non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto
E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire
Ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire
Che sogni gestire
Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro
Capirai che altra gente si è fatta le stesse domande
Che non c'è solo il dolce ad attenderti ma molto d'amaro
E non è senza un prezzo salato diventare grande
I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati
Lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici
Come oggetti di bimba, lontani ed impolverati
Troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici
Sentirai che tuo padre ti è uguale
Lo vedrai un po' folle, un po' saggio
Nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio
La paura e il coraggio di vivere
Come un peso che ognuno ha portato
La paura e il coraggio di dire: "Io ho sempre tentato"
Io ho sempre tentato...
Francesco Guccini - "E un giorno"
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In Italia si sta come in Iraq:
Disturbate mentali, ladrone criminali, ignoranti, raccomandate, corrotte e bugiarde patologiche, che tolgono ogni lavoro alle persone sotto la facciata della cooperativa sociale, scelgono il personale sanitario per il proprio gradimento sessuale e fisico da portarsi a letto (l'età è solo un numero, una puttana resta puttana anche a 90 anni inoltrati): GABRIELLA BON, NON SMETTI MAI DI SORPRENDERE PER QUANTO DEGRADO RIVELI DI ESSERE. BRUTTA PUTTANA CON IL MARCIO E LA MUFFA NELLA SCATOLA CRANICA. LAIDA CRIMINALE IGNORANTE.
Psicologi Csm che si fingono psichiatri, oss psichiatriche che lavorano in ospedale, ladre che fanno l'oss, familiari violenti, esibizionisti sessuali e psichiatrici comprovati che hanno in mano i minori.
"Psicologhe" senza coscienza laureate ieri che svolgono il lavoro sporco della discriminazione lgbt, fraudolenza, scelta del personale sanitario per il gradimento di una puttana facilissima e senza mutande in poltrona e così capricciosa perché viziata nella vita causa raccomandazione dalla nascita. Tutto pagato profumatamente con la vita stessa degli altri. Vi auguro buchi strettissimi e non lubrificati, con dietro una fila come dio comanda, tante casse di legno e di non avere soldi neanche per i farmaci. La vita degli altri non vale di meno della vostra, pezzi di merda.
Un'educatrice #CSM che mortifica, deride e sminuisce la vera vittima di violenza e difende gli esibizionisti sessuali e violenti: SI DIFENDE SOLO CHI CONDIVIDE LE STESSE DEPRAVAZIONI E DISTURBI MENTALI. SEI DA PRENDERE E SBATTERE VIA A CALCI IN CULO, ALTRA PEZZA DI IGNORANTE DIMOSTRATA.
Un' "assistente sociale" con evidenti carenze mentali, umane e professionali, che VIOLA OGNI FORMA DI CONSENSO, VOLONTÀ, PRIVACY, SI SCHIERA DALLA PARTE DEI CARNEFICI ESPOSTI PER 3 DECADI DI VIOLENZA INCLUSE LE MINACCE DI MORTE E ABUSI SESSUALI E LA STESSA CERCA DI RICONGIUNGERE I RAPPORTI. Meglio morto per strada per la fame che con te, incapace, nullità, dannosa, incompetente e proprio disturbata mentale a quanto pare. AVERE A CHE FARE CON TE È FARSI VIOLARE INCONSAPEVOLMENTE OGNI LIBERTÀ O CONSENSO E PAGHARNE LE CONSEGUENZE PER LE TUE ALLEANZE CON CHI È CARNEFICE E IL TUO AGIRE ALLE SPALLE DELLE VERE VITTIME IN STATO DI DIFFICOLTÀ.
E vogliamo parlare del delinquente napoletano trasferitosi al nord che continua a fare il delinquente napoletano come se fosse ancora in Campania? Oreste, gnomo coglione pezzo di stronzo da galera, assieme al #Famila garantiva posti di lavoro duraturi per poi lasciare la gente nei debiti e a fare la fame.
Consiglio lavorativo dell'assistente sociale. Si è capito il tutto.
L'ex poliziotto arabo che esposto per decadi di violenza psicologica fino all'esibizionismo sessuale minaccia molteplici volte di morte chi lo espone e la passa liscia? Vergognoso e incredulo.
I servizi sociali dei minori che lasciano una bambina in mano a chi le perpetra violenza fisica e psicologica, hanno un passato altrettanto comprovato di tali violenze su altri familiari in altre generazioni, sono psichiatrici, bugiardi e depravati, anche sessuali E LA MINORE RESTA ANCORA IN MANO A QUESTI.
NEI PAESI ESTERI EVOLUTI VI AVREBBERO GIÀ SBATTUTI IN GALERA E BUTTATI IN UNA STANZA BIANCA IN UN CENTRO DI SALUTE MENTALE GESTITO DA PERSONE COMPETENTI, PERÒ.
QUESTO DEGRADO È TUTTO FIERAMENTE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, PERCHÉ SIETE UNA BANDA DI IGNORANTI, PRIVILEGIATI, INCOMPETENTI, SUPERFICIALI E CORROTTI. NON TUTTI, MA SOPRATTUTTO CHI NON DOVREBBE ESSERLO. IL PROFUMO DEI SOLDI CON LA VITA DEGLI ALTRI E IL PROFUMO DELLA CORRUZIONE. NESSUN SOLDO PER LE MEDICINE E TANTISSIME CASSE IN LEGNO. DISTURBATI MENTALI A PIEDE LIBERO. "BASAGLIA, BASAGLIA" BASAGLIA SI SBAGLIAVA, CERTE PERSONALITÀ SONO ANCORA DA RINCHIUDERE E TENERE LONTANO DALLA SOCIETÀ. NON I VERI MALATI CON I DISAGI PSICHICI CHE SI PRESENTANO IN CURA, MA VOI DISTURBATI VERI E GRAVI SENZA DIAGNOSI CHE SEDETE IN POLTRONA INDISTURBATI, A GIOCARE CON LA VITA DEGLI ALTRI.
È RISAPUTO CHE L' #FVG È LA TERRA DELLA MALATTIA MENTALE, PECCATO CHE I VERI MALATI NON SIANO IN CURA E CHI DOVREBBE CURARE SI RIVELA MALATO.
NON SI INGANNA CHI VI VEDE PER CHI SIETE REALMENTE.
LA GENTE CHE SI AMMAZZA, NON È NON UN SINTOMO DI UNA MALATTIA: SI AMMAZZA PER BUONE RAGIONI, PER CAUSA DI INDIVIDUI ESATTAMENTE COME VOI, VOI CHE PROVATE VERI E PROPRI DISTURBATI MENTALI SENZA AVERE ALCUNA DIAGNOSI EPPURE SIETE COSÌ EVIDENTI E RENDETE LE VITE DEGLI ALTRI INCUBI E INFERNI QUOTIDIANI.
IL MONDO SAREBBE UN POSTO MIGLIORE SENZA DI VOI, NON SENZA DI NOI. INUTILI DEPRAVATI E MALATTIE MENTALI IN POLTRONA E A PIEDE LIBERO. SIETE DA VERE CAMICIA DI FORZA. FACCE DA CAZZO.
MIGLIAIA DI GIUSTIFICAZIONI A VIOLENZE, DEPRAVAZIONI E ABUSI PER CIÒ CHE NON È RAZIONALMENTE GIUSTIFICABILE. BANDA DI EMERITE VERE E PROPRIE NULLITÀ E SPRECHI DI OSSIGENO.
MA A QUANTO PARE, I VERI DISTURBATI MENTALI FATTI DI SOLO MARCIUME MENTALE CAMPANO SOLO DEI DANNI DA ARRECARE AGLI ALTRI E NON HANNO MAI INTENZIONE DI TOGLIERSI LA VITA, CONSAPEVOLI DEI DANNI CHE FANNO AGLI ALTRI, DELLA GIOIA CHE PROVANO QUANDO CIÒ ACCADE. AL VALORE VI DIMOSTRATE SEMPRE E SOLO IL NULLA PIÙ TOTALE ALLA SOCIETÀ E ALL'INTERA UMANITÀ. NON SIETE ALTRO CHE PARASSITI MALATI CHE CERCANO INFETTARE LA SOCIETÀ E INTACCARE I SANI. POVERI COGLIONI CHE FATE PIETÀ E NON VE NE RENDETE CONTO.
GABRIELLA BON
FRANCESCA ANGELUCCI
SCOVINO LIVIA, LE VIOLENZE SULLA MINORE SI PAGANO CARE
MARELLO LUCIANO
ALESSANDRA GAVA
SIMONA AGOSTINIS
MARCO VISINTIN
CHERUBINA DI PONZIO, LE VIOLENZE SULLA MINORE SI PAGANO DARE
SCOVINO LUIGI, LE VIOLENZE SULLA MINORE SI PAGANO CARE
ORESTE E IL #FAMILA
E TANTI ALTRI INDIVIDUI IN #FVG. CHE VANTO E QUANTA LIBERTÀ.
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devo studiare, è buio..
dove mi metto?
le stanze sono tutte occupate e io non riesco a ripetere a voce alta davanti altra gente.
la mia stanza ahimè devo condividerla quindi escludiamo, stanza dei miei genitori? sono le 5 del pomeriggio e ancora mia mamma riposa. Salotto? stesso discorso, mio padre riposa. Cucina? aperta con il salotto.
Finite le stanze.
Bagno? Si rimane quello e normalmente succede, ma se poi qualcuno deve andare in bagno iniziano a rompermi le palle.
Tra pochissimi giorni ho esame e non posso permettermi di stare ore senza fare niente… non si può iniziare a studiare alle 17:30.
Questo è uno dei motivi per cui quando mia sorella era in erasmus andavo benissimo all'università e adesso non riesco neanche a superare gli esami.
Ecco perché è brutto avere casa piccola.
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