“Ogni tanto, alle conclusioni, bisogna arrivarci da soli. Senza aspettare che ci vengano dette. Non c'è bisogno di parole, quando i fatti, da soli, dicono tutto. La verità è solo una, anche se spesso crediamo ce ne siano due, perché una è tutta nostra.”
— Claudia Venuti
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Certe volte non apprezzo abbastanza la vita che ho scelto, a volte la odio e me ne pento, altre, il più delle volte mi dico di non essere stata io a sceglierla ma un insieme di coincidenze e decisioni prese da altri.
Il punto è che è difficile prendere in mano la propria esistenza, assumersi la responsabilità delle proprie scelte e dare ai giorni una direzione, obiettivi piccoli e grandi e spesso è più facile dire che la scelta è stata di X o si è fatto quello per evitare l'evento Y.
Ora a distanza di qualche anno non saprei vedermi da nessun'altra parte, facendo un lavoro che non esisteva e non mi sarei aspettata, a stretto contatto con la persona che amo on un posto chw non conoscevo, rinunciando a una parte di me che in fondo era tossica per il mio carattere e stando a debita distanza dalle persone.
Certo le cose possono migliorare, ma il percorso è lungo e pieno di negatività, ed è una fortuna essere arrivati fin qui.
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cose che mi fanno incazzare, parte 1:
le persone che mi trattano da stupida, veramente non ci vedo più, non importa se sei un mio familiare o no, ti asfalto completamente
le persone che saltano subito a conclusioni affrettate senza aver prima confermato la propria tesi
le persone che interrompono il mio pasto con le loro mille domande, anche oggi si fa il pieno di ansie
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Donne, uomini e libri
Credo che la situazione sentimentale di molte persone sia lo specchio dell'attuale società.
Si cerca tutto e subito, leggerezza e piacere senza impegno. Avere quello che si vuole solo quando necessita.
Le App insegnano. Hai fame *click*, hai voglia di un week end fuori porta *click*, vuoi andare al cinema *click*, vuoi ascoltare una canzone *click* e in fine vuoi degli incontri con partner senza impegno? Anche qui *click* *click*.
Secondo me le persone meriterebbero più importanza.
Spesso si giudica con troppa fretta, in maniera approssimativa.
Io reputo le persone come dei libri, non ci si deve fermare alla copertina e neanche della prefazione. Ci sono vari libri come i romanzi per esempio che vanno da quelli sentimentali a quelli d'avventura, da quelli noir a quelli filosofici oppure anche libertini.
Credo che nelle persone, come se fossero libri, ci siano più generi che vanno scoperti leggendoli e sfogliandoli.
Le donne.
Sono da leggere, fino all'ultimo capitolo. E se dopo un primo appuntamento ci rimane qualche dubbio, cosa che a noi uomini spesso capita, restando con quell'espressione di chi ha letto Nietzsche o Kant senza averci capito nulla, basta impegnarsi e ricominciare a leggerle.
Perché in quanto libri, le donne, non saranno mai uguali alla prima lettura, ma magicamente appariranno altri capitoli come se inavvertitamente nella fretta fossero stati saltati.
In un momento che stiamo vivendo di scarso impegno intellettuale, dove a molti risulta difficile leggere post oltre le dieci righe sui social, come si può pensare di impegnarsi per leggere una vita, fatta di esperienze ed emozioni, racchiuse in una persona solo con un rapido giudizio?
Faccio un esempio, si ha la possibilità di scegliere un libro. Uno solo, non di più. Se ci si accontenta di impegnarsi poco si sceglierà un libro pieno di illustrazioni. Guardare è meno impegnativo che leggere.
Chi avrà fatto questa scelta si perderà la possibilità, invece, di scegliere un libro pieno di pensieri, parole, racconti e consigli. Quanti inconsciamente non s'immaginano minimamente a cosa hanno rinunciato. Quello che si sono persi.
Gli uomini.
Non sono da giudicare dalla copertina.
Immaginiamo una donna in una libreria, davanti a sé ha dei libri in esposizione.
Vede un libro sconosciuto in libreria. Lei è attratta dalla copertina di uno di essi. Non conosce l'autore.
Così sbircia l'occhiello, ma essendo curiosa passa al frontespizio... uhm, non si è ancora decisa. Sfogliando ecco che le appare l'esergo, "caspita che citazione" sussurra mentre il libro è sempre più saldo nelle sue mani.
A seguire sfogliando trova una dedica, che la fa sciogliere un po'... ed ecco che arriva al punto chiave. Come dopo alcuni appuntamenti interlocutori con un uomo, gira la pagina e trova la prefazione. Finalmente scopre il suo contenuto, l'ambientazione, i personaggi e un sunto della trama del libro.
A questo punto ha solo due opzioni: richiudere il libro e riposizionarlo sullo scaffale, oppure ammirarlo un attimo e con un sorriso avviarsi alla cassa con esso.
Donne e uomini.
Solo leggendo i libri, come metafora delle persone, alla fine della lettura si può essere perdutamente innamorati di quel libro.
Come invece si può, alla fine della lettura, rimanerne delusi, nonostante quella prefazione che sembrava promettere bene.
Prendere a caso un libro da uno scaffale solo dalla copertina, senza valutarlo né guardarlo più di tanto, trovandosi poi tra le mani un libro che ci faccia innamorare, può accadere solo con un colpo di fortuna.
Bisogna sapersi leggere, senza fretta o pregiudizi. Solo alla fine trarre le conclusioni.
Ognuno di noi è un libro.
Buona lettura a tutti.
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Come tutte le favole la storia inizia con un "C'era una volta..." una adolescente con impermeabile giallo che aveva bigiando scuola...
Ma come mai nei media si raccontano balle colossali sul clima spacciandolo per certezze scientifiche?
La storia è interessante, e vale la pena di raccontarla.
Ogni 7 anni l’ONU convoca un migliaio di scienziati da tutto il mondo che si suppone esaminino la comprensione scientifica del cambiamento climatico indotto dall’uomo.
Si tratta dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)
E’ importante perché gli scienziati si focalizzano su ciò che po’ essere attribuito agli esseri umani rispetto al cambiamento climatico dovuto a fattori naturali.
Si dividono in vari gruppi di lavoro e scrivono rapporti molto dettagliati di 1000-1200 pagine.
Questi rapporti vengono poi impacchettati e riassunti per i responsabili politici. In questa fase gli scienziati non hanno un grande ruolo.
Sono i funzionari governativi che producono queste sintesi.
Quando si comparano i riassunti, che è ciò che sarà reso pubblico, ci si accorge che c’è una sconnessione con le conclusioni originali degli scienziati.
Ma c’è un ulteriore passaggio che provoca altre modifiche.
E’ il trasferimento sui media.
I giornalisti, che non sanno molto di scienza e non hanno né tempo ne competenza per accedere alle fonti originali, si preoccupano solo di distillare dalle sintesi, e ingigantire, quelle affermazioni sul clima più preoccupanti che attirano l’attenzione del pubblico.
Una volta condizionato in un senso il pubblico, tornano in ballo i politici che devono dimostrare di prendere sul serio le preoccupazioni diffuse dalla stampa e che hanno condizionato l’opinione pubblica.
Alla fine di questo storia di passaggi successivi, se gli scienziati nel loro documento iniziale scrivono che è possibile che una parte del riscaldamento globale sia causata alle attività umana ma non è certo, sui media compare “Così nel 2050 la civiltà umana collasserà”.
Fortunato Nardelli
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La vita è infinitamente più bizzarra di qualsiasi fantasia l’uomo possa concepire. Se potessimo scoperchiare gentilmente i tetti e osservare le stranezze che accadono, le coincidenze bizzarre, i piani che vengono elaborati, il meraviglioso concatenarsi degli eventi nell’arco delle generazioni e i risultati quanto mai outrè che ne derivano, qualsiasi romanzo con i suoi convenzionalismi e le sue conclusioni scontate ci apparirebbe vieto e trito.
Arthur Conan Doyle
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