#conformità
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Conformità impianti Roma
Rilasciamo certificazioni di conformità e rispondenza degli impianti tecnologici. DI.CO o DI.RI su impianti elettrici, elettronici, idraulici, gas, riscaldamento, condizionamento, antincendio, ecc.
Conformità impianti Roma
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here's to hoping my translation of the compliance training ppt will make a smidge of sense 🥂
#first of all how in the hell do i translate compliance. buona condotta?#conformità mi fa orrore detto di un comportamento tenuto
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Rompere i legami con una famiglia tossica: un percorso verso la guarigione e l'autonomia personale
Tutti desideriamo una famiglia amorevole. È un bisogno umano fondamentale, un desiderio radicato nel nostro essere. Tuttavia, non tutte le famiglie sono fonte di amore e supporto. Alcune famiglie, purtroppo, sono tossiche e infliggono abusi psicologici, scoraggiando qualsiasi forma di individualità o cambiamento. Questo articolo esplora le dinamiche delle famiglie tossiche, le difficoltà di…
#narcisismo#abuso#abuso sessuale#attenzione#autoguarigione#autonomia#coaching#coaching delle relazioni#coaching milano#confini#confini sani#conformità familiare#famiglia tossica#ferita narcisistica#groupthinking#guarigione#legame#legame tossico#lovecoach#lovecoaching#lovepologist#narcisi#narcisista#narcisista comunitario#narcisista covert#narcisista maligno#narcisista overt#narcisista sacrificale#narcisista somatico
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Accertamento di conformità e compatibilità paesaggistica: il divieto di rilascio dell'autorizzazione in sanatoria come strumento di preminente e ineludibile tutela del paesaggio. Accolta la nostra tesi.
Consiglio di Stato, Sez. VI, Pres. Montedoro, Est. Mathà, sent. 26 aprile 2023, n. 4181 – Soc. xy Gestione Alberghi (Avv. Alessandro Biamonte, Francesco Tramontano) contro Comune di Perugia (Avv. Luca Zetti), Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Avvocatura Generale dello Stato), XY (Mario Rampini) (ACCOGLIE). 1. In presenza di un vincolo paesaggistico (o culturale), l’istituto…

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#accertamento di conformità#compatibilità paesaggistica#sanatoria#sanatoria paesaggistica#tutela del paesaggio#vincolo paesaggistico
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Tutti i Segreti dei Conti Correnti Esteri: Guida alla Conformità Fiscale
Hai mai sentito parlare di personaggi famosi che hanno conti correnti all'estero? Ecco una pratica legale che potresti non conoscere bene. In questo articolo, ti sveleremo tutto ciò che c'è da sapere sui conti correnti all'estero.
Se hai mai considerato l’apertura di un conto corrente all’estero o se ne possiedi già uno, è importante essere consapevoli delle leggi e delle regolamentazioni che circondano questa pratica. In questo articolo, esploreremo tutto ciò che devi sapere sui conti correnti esteri e sulla dichiarazione fiscale in modo da gestire la tua situazione finanziaria in modo responsabile e in conformità con la…

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#beneficiari effettivi#conformità fiscale#conti correnti estero#dichiarazione fiscale#educazione finanziaria#finanza#normative legali#pianificazione finanziaria#rischi finanziari
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La gente si chiede perché oggi non ci sia più arte meravigliosa. Immagina Michelangelo che per lavorare avesse dovuto avere: licenza e autorizzazione, conformità di sicurezza sul lavoro, partita iva e commercialista, fatturazione elettronica e POS. Forse sarebbe andato al mare.
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Il nuovo articolo 187 del Codice della strada, così come entrato in vigore, viene visto come una forzatura giuridica a rischio di dichiarazione di incostituzionalità dalla Consulta. La pensano così diversi giuristi italiani, come l’avvocato Claudio Miglio che è pronto già a sollevare la questione di legittimità. Al centro c’è l’articolo del Codice oggi rinominato come “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti” e che fino alla scorsa settimana aveva come titolo “Guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti”. L’eliminazione di tutti i riferimenti nel testo proprio allo “stato di alterazione psico-fisica” è, infatti, una modifica tutt’altro che insignificante. Argomento, pochi giorni fa, anche al centro dello scontro tra Vasco Rossi e il ministro Matteo Salvini (principale sponsor della riforma).
Alterazione e pericolo – Adesso, infatti, per il ritiro della patente di guida e il rischio dell’arresto da sei mesi a un anno basterà la sola positività alle droghe, anche se il risultato del test è stato causato da un’assunzione avvenuta molte ore prima e il soggetto non presenta alcuno stato di alterazione. “Siamo tutti d’accorso che la sicurezza stradale va assolutamente salvaguardata, ma così hanno tolto l’unico elemento di reale pericolo che è lo stato di alterazione”, spiega Claudio Miglio, avvocato con una lunga esperienza nel settore dei reati in materia di stupefacenti.La Consulta nel 2004 – La Corte Costituzionale nel 2004 si era trovata già ad esprimersi proprio sull’articolo 187 del Codice della strada dichiarando la “manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale” sollevata. Ma perché oggi si torna a parlare ancora di dubbi di costituzionalità? “Perché a differenza di vent’anni fa quando la Corte ha salvato l’articolo sulla base della compresenza di due elementi, adesso quello più importante è stato tolto”, spiega l’avvocato Miglio. In quell’occasione la Consulta “disse che non è sufficiente soltanto l’assunzione, ma poiché era presente anche lo stato oggettivo di alterazione psico-fisica, allora il reato aveva un suo diritto di cittadinanza nel nostro ordinamento, in conformità con i nostri principi costituzionali”.Indeterminatezza della fattispecie penale? – Nel 2004 l’articolo 187 (nella sua vecchia stesura) era stato esaminato dalla Consulta dopo che l’anno prima un giudice di pace di Bobbio, in provincia di Piacenza, aveva sollevato – nel corso di un processo – la questione di legittimità. Il riferimento era alla parte dell’articolo 187 che sanzionava “penalmente la condotta di chi si pone alla guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti senza prevedere alcun limite oltre il quale il soggetto possa essere considerato in stato di alterazione fisica e psichica”. Aspetto che veniva messo in relazione a quanto, invece, previsto per la guida in stato di ebbrezza per l’uso di bevande alcoliche, che prevede appunto delle soglie minime. Per questo alla Corte è stato chiesto di dichiarare la norma costituzionalmente illegittima sotto il profilo della “indeterminatezza della fattispecie penale” e per violazione del principio della “personalità della responsabilità penale”, che “presuppone la sussistenza della colpa dell’autore della condotta assoggettata a sanzione penale e, conseguentemente, la determinatezza e la conoscibilità del precetto penale“.
L’ordinanza e le motivazioni – Il 27 luglio del 2004, però, la Corte – presieduta da Gustavo Zagrebelsky – aveva dichiarato infondata la questione di legittimità, sottolineando nell’ordinanza che “la fattispecie incriminatrice” è “sufficientemente determinata”, perché “risulta integrata dalla concorrenza dei due elementi, l’uno obiettivamente rilevabile dagli agenti di polizia giudiziaria (lo stato di alterazione), e per il quale possono valere indici sintomatici, l’altro, consistente nell’accertamento della presenza, nei liquidi fisiologici del conducente, di tracce di sostanze stupefacenti o psicotrope”. Tutto questo, argomentava la Consulta, “a prescindere dalla quantità delle stesse, essendo rilevante non il dato quantitativo, ma gli effetti che l’assunzione di quelle sostanze può provocare in concreto nei singoli soggetti“.
Pronti a sollevare la questione di legittimità” – “Adesso la fattispecie è indeterminata“, sottolinea ancora l’avvocato Claudio Miglio. “Al prossimo procedimento penale che avremmo la fortuna/sfortuna di curare solleveremo la questione di legittimità costituzionale“. “Se non c’è l’obiettivo pericolo dello stato di alterazione – un soggetto può avere assunto giorni prima sostanze stupefacenti e non essere pericoloso – perché deve essere imputato in un procedimento penale e subire anche il ritiro della patente?”, aggiunge.
Il testo unico e l’uso personale – “Questa norma viene fatta proprio contro qualsiasi utilizzo di droghe e si tiene in ostaggio la libertà di circolazione di chi fa uso di droghe”, ribadisce Miglio ricordando che “l’uso personale di droghe non è un reato” in Italia. Dopo il referendum abrogativo del 1993, infatti, i cittadini hanno stabilito la depenalizzazione della detenzione per consumo personale di droghe che oggi è considerato solamente un illecito amministrativo (prevedendo, ad esempio, la sospensione della patente di guida). Alla base di tutto vi è il “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti”. “Siccome non potevano cambiare questo principio ormai consolidato nel nostro ordinamento dopo il referendum, hanno fatto entrare dalla finestra questa norma“, commenta Miglio. Avvocato che confida nella dichiarazione di illegittimità costituzionale del nuovo articolo 187 del Codice della strada: “Ma dovremmo aspettare ahimè l’ennesima pronuncia della Consulta che bloccherà la norma. E purtroppo passeranno ancora degli anni“.
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“ Nella sua filosofia della storia Kant affronta quattro problemi: a) se la storia umana sia progressiva; b) in che cosa consista il progresso o quale sia il criterio in base al quale si possa giudicare se vi sia stato progresso; c) quale ne sia il mezzo; d) quale la meta. Rispetto alla prima domanda la risposta è molto netta. Dopo aver distinto la concezione progressiva della storia da quella regressiva o terroristica e da quella della stazionarietà o abderitismo, Kant afferma: «Il genere umano ha sempre progredito verso il meglio e continuerà ancora a progredire». Il progresso consiste, cosi risponde alla seconda domanda, nel pieno sviluppo della suprema facoltà naturale dell'uomo, che è la ragione, il cui progresso procede di pari passo con quello della libertà. Del quale sviluppo il mezzo principale, per rispondere alla terza domanda, è l'antagonismo, ovvero la «insocievole socievolezza» che spinge l'uomo sia ad associarsi sia a dissociarsi, e con ciò a rimettere continuamente in questione l'assetto sociale che egli si é dato e a cercare assetti sempre piú adatti alla soddisfazione delle proprie inclinazioni. La risposta alla quarta domanda é la conseguenza delle prime tre: il fine della storia sociale umana è la costituzione di una società giuridica che abbracci tutta l'umanità, e che in quanto tale garantisca, in conformità del concetto del diritto inteso come garanzia delle libertà esterne, insieme con la pace universale, la libertà di tutti gli individui viventi sulla terra: «Il massimo problema alla cui soluzione la natura costringe il genere umano» così recita la tesi quinta del saggio sull'idea di una storia universale «è di pervenire a una società civile che faccia valere universalmente il diritto». “
Immanuel Kant, Per la pace perpetua, a cura di Nicolao Merker, introduzione di Norberto Bobbio, Editori Riuniti (collana I Piccoli), Roma, 1992¹, pp. XXIII-XXIV.
[ 1ª ed. originale: Zum ewigen Frieden. Ein philosophischer Entwurf, F. Nicolovius Verlag, 1795 ]
#Immanuel Kant#filosofi#filosofia#saggistica#progressismo#Per la pace perpetua#scritti saggistici#progresso#umanità#filosofia della storia#ragione#razionalità#saggi#abderitismo#Norberto Bobbio#razionalismo#citazioni#libertà#teleologia#Illuminismo tedesco#universalismo#Nicolao Merker#politica#relazioni internazionali#idealismo#società#federalismo#libri#diritti universali#filosofia del diritto
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i dazi di Trump, spiegati bene
Attenziò, battagliò, udite udite il Re del mondo sentenzia: è finita la globalizzazione, ha ammazzato la classe media. Trump e le sue Tavole della Legge: il deficit commerciale diviso per l'import fa un coefficiente che dà la percentuale di dazio che quel paese applicherebbe agli Stati Uniti, esempio: 291 bilioni sono il bilancio commerciale negativo degli Usa verso la Cina, diviso per i 433 bilioni di importazioni dalla Cina fa 0.67, ovvero 67%, diviso la metà fa 34% di dazio "equo e reciproco". Ora, io non ho studiato economia, io la faccio solamente, sono resiliente, ma giudicate voi se questo calcolo sia equo, posto come obiettivo un ideale deficit commerciale in pareggio: per ogni tonnellata di pasta esportata negli Stati Uniti d'America che venga importata per equità una tonnellata di cappelli da cowboy. Sul sito del rappresentante del commercio degli Stati Uniti è spiegato che:
"Mentre i modelli di commercio internazionale generalmente presumono che il commercio si bilanci nel tempo, gli Stati Uniti hanno registrato deficit persistenti delle partite correnti per cinque decenni, il che indica che la premessa fondamentale della maggior parte dei modelli commerciali è errata."
In questi cinque decenni, poverini, tutto il mondo ha continuato a derubare gli Stati Uniti, li abbiamo ridotti sul lastrico. Visto che il mancato pareggio dei deficit commerciali ha molteplici cause, dice sempre il rappresentante commerciale, tariffarie e non tariffarie, come politiche di protezionismo sui prodotti di eccellenza (DOP, ecc.), le differenze di aliquote IVA, i costi di adeguamento e conformità dei prodotti, ecc. ecc., tutto ciò contribuisce a non incoraggiare l'importazione di beni americani e a impoverire la classe media americana, che Dio la benedica. Sicché si dispone che venga calcolato alla grossa questo dazio "virtuale" sulla base del calcolo sopracitato, e che ne venga applicato uno equivalente per pura ritorsione logico-aritmetica nei confronti di tutti i paesi del mondo.
Così imparano.
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L’avevano fermata, le avevano detto che il suo velo era fuori posto, che doveva sistemarlo meglio, che coprisse come si deve. Uno sguardo di ammonizione, una regola ripetuta, e un comando che pesava come catene invisibili.
Ma invece di abbassare lo sguardo, di tirare quel velo come le avevano detto, si toglie il velo. Poi la giacca, la camicia. Strato dopo strato, libera la pelle, si scrolla di dosso le catene.
Nel cuore pulsante di Teheran, nel cortile dell’università, rimane in biancheria intima, ma rivestita di un coraggio e una dignità che superano ogni stoffa.
Gli sguardi si accalcano su di lei: alcuni pesanti, di giudizio; altri increduli, come se stessero respirando libertà per la prima volta. Lei è una nota stonata in un coro di silenzi, un punto esclamativo in un libro di regole immutabili.
La terra sotto i suoi piedi è sempre la stessa, ma il cielo sembra abbassarsi per accoglierla. Si domanda se il vento senta il peso di tutte le parole che non si sono mai osate.
Gli occhi degli altri si posano come pietre sul suo corpo, mentre le voci si sussurrano contro di lei, tempeste di giudizi. Ma nel suo silenzio c’è un grido che sfida il mondo.
Arrivano per spegnere la sua fiamma, ricoperti di divise che trasudano conformità. La afferrano con forza, la trascinano via, mentre lei resta muta, forte come una roccia. La portano in un luogo dove sperano di spezzarla, di soffocare quel fuoco indomabile. La trasferiscono in un ospedale psichiatrico, dove tentano di etichettare come “follia” il suo desiderio di libertà. Ma non capiscono che le idee non si possono ammanettare, né chiudere in una stanza bianca.
Donna. Libera. Rivoluzione che cammina a piedi nudi sul selciato della storia.
Il suo corpo è un manifesto, la sua pelle è inchiostro vivo, e oggi ha scritto una nuova pagina di libertà.
Nel dipartimento rimane il suo ricordo, un’ombra luminosa, un’equazione irrisolta sul muro. Perché spogliarsi dei simboli imposti è l’unico modo per rivestirsi di infinito.
PS: La ragazza si chiama AhouDaryaei, studia letteratura francese all’Università di Oloom Tahghighat, in Iran.
Un’eroina di cui avevamo bisogno!
Fonte: Simone Carta, scrittore ❤️
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L’avevano fermata, le avevano detto che il suo velo era fuori posto, che doveva sistemarlo meglio, che coprisse come si deve. Uno sguardo di ammonizione, una regola ripetuta, e un comando che pesava come catene invisibili.
Ma invece di abbassare lo sguardo, di tirare quel velo come le avevano detto, si toglie il velo. Poi la giacca, la camicia. Strato dopo strato, libera la pelle, si scrolla di dosso le catene.
Nel cuore pulsante di Teheran, nel cortile dell’università, rimane in biancheria intima, ma rivestita di un coraggio e una dignità che superano ogni stoffa.
Gli sguardi si accalcano su di lei: alcuni pesanti, di giudizio; altri increduli, come se stessero respirando libertà per la prima volta. Lei è una nota stonata in un coro di silenzi, un punto esclamativo in un libro di regole immutabili.
La terra sotto i suoi piedi è sempre la stessa, ma il cielo sembra abbassarsi per accoglierla. Si domanda se il vento senta il peso di tutte le parole che non si sono mai osate.
Gli occhi degli altri si posano come pietre sul suo corpo, mentre le voci si sussurrano contro di lei, tempeste di giudizi. Ma nel suo silenzio c’è un grido che sfida il mondo.
Arrivano per spegnere la sua fiamma, ricoperti di divise che trasudano conformità. La afferrano con forza, la trascinano via, mentre lei resta muta, forte come una roccia. La portano in un luogo dove sperano di spezzarla, di soffocare quel fuoco indomabile. La trasferiscono in un ospedale psichiatrico, dove tentano di etichettare come “follia” il suo desiderio di libertà. Ma non capiscono che le idee non si possono ammanettare, né chiudere in una stanza bianca.
Donna. Libera. Rivoluzione che cammina a piedi nudi sul selciato della storia.
Il suo corpo è un manifesto, la sua pelle è inchiostro vivo, e oggi ha scritto una nuova pagina di libertà.
Nel dipartimento rimane il suo ricordo, un’ombra luminosa, un’equazione irrisolta sul muro. Perché spogliarsi dei simboli imposti è l’unico modo per rivestirsi di infinito.
PS: La ragazza si chiama Ahou Daryaei, studia letteratura francese all’Università di Oloom Tahghighat, in Iran.
Un’eroe di cui avevamo bisogno!

Un grosso problema sono le donne a favore della sharia, e se non sono tutte coese contro il regime religioso, sarà l'ennesimo martire di un ottusa religione.
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Tesoro, premesso che non sei affatto grassa, personalmente trovo che tu sia bellissima.
Se vai dalla nutrizionista per seguire un regime alimentare più equilibrato o comunque più adatto a te, o per esigenze di sport o di salute, va benissimo. Ma non farti complessi sulla tua immagine o sul fatto di essere “grassa”.
Questa maledetta società di merda ha fatto credere alle persone di non essere abbastanza nella vita per qualche etto di pancia o per qualche smagliatura. Non giudicare (gli altri e te stessa) e non farti giudicare sulla base del tuo aspetto fisico.
Ripeto che non è il tuo caso, ma comunque chi se ne frega se una persona è troppo grassa o troppo magra. Se ha problemi di salute ovviamente penserà (ammesso che lo desideri, visto che la vita è la sua, non la mia) a curare la sua salute, ma la “bellezza” vera delle persone va al di là del loro peso o degli addominali scolpiti. E la conformità estetica agli standard della società non pregiudica assolutamente l’essere o non essere abbastanza nella vita…
Queste parole anche se non cambieranno comunque il modo di vedermi, mi hanno fatto bene. Ti ringrazio davvero❤️
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Come bloccare l'AI di Meta entro il 26 Giugno
Probabilmente chi di voi ha un account su Instagram o Facebook ha ricevuto l’email da Meta riguardo quella che sembra essere una gigantesca violazione del GDPR.
Avvisano che, salvo opposizione da esercitare entro il 26 Giugno 2024, useranno tutte le nostre informazioni presenti nei loro social (testi, foto, video, musiche, ecc.) per addestrare l’AI di Meta. Nel modulo di richiesta esiste anche un campo “Spiegaci che impatto ha su di te questo trattamento dei dati. (Obbligatorio)” e un altro “Fornisci ulteriori informazioni che potrebbero aiutarci a esaminare la tua contestazione. (facoltativo)”.
Loro non specificano in che modo questi dati verranno usati, per creare che tipo di servizio, ma noi siamo obbligati a spiegare perché ci opponiamo. Dicono: "Controlliamo le richieste relative alle obiezioni in conformità con le leggi pertinenti sulla protezione dei dati. Se la tua richiesta è accolta viene applicata da quel momento in poi."
Quindi, anche se il GDPR li obbligherebbe a chiedere il consenso esplicito, Meta vuole fare il contrario: procedere a meno che non ci si oppone. Anzi, peggio: a meno che la richiesta di opposizione non venga accolta.
Ma non è tutto. L'opposizione non ha effetto se:
apparite in un'immagine condivisa sui nostri Prodotti o servizi da qualcuno che li usa;
siete menzionati nei post o nelle didascalie che qualcun altro condivide sui nostri Prodotti e servizi.
Serve quindi che tutti quelli che conoscete si oppongano, altrimenti in qualche modo i vostri testi, le vostre immagini, musiche e chissà quali altre creazioni verrano usate per chissà quale servizio.
Realisticamente, non mi aspetto che tutti si oppongano, piuttosto mi aspetto una gigantesca multa da parte dell'Unione Europea.
Per esercitare il diritto all'opposizione
Se hai ricevuto l'email, clicca su "diritto di opposizione", altrimenti vai sulla pagina informativa di Instagram o quella di Facebook e clicca su "diritto di contestare", che si trova in fondo.
Qui va appunto compilato il modulo, ma a complicare ulteriormente la procedura, viene inviato un codice di conferma per email che bisogna inserire nel modulo, per completare il tutto.
Strano che non richiedano pure la scansione della retina.
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"Io sono la scintilla di fuoco Sono la nascita momentanea Del'immortalità... Mi sveglio nella canzone Del Grande Tempo, Il mio cuore risorto sostiene il ritmo Del'universo.... Come l'onda dell'oceano Sono il seme dell'eternità Per germogliare ovunque, Ogni sensazione del pensiero Ogni realizzazione Ogni rimostranza Ogni contraddizione... E' contenuta nella vasta creazione.... Io sono tra tutti... In questo universo Sia la diversità che la conformità Mi fanno preoccupare dell'integrazione Di corpo e mente... e Anima..... " Sankar Sarkar art by Rita Kovaleva ****************** "I am the spark of fire I am ever momentary birth Of the immortality... I wake up in the song Of the Great Time, My risen heart sustains the rhythm Of the universe.... Like the wave of ocean I am seed of the eternity To sprout anywhere, Every feeling of the thought Every realization Every remonstration Every contradiction... Hold the vast creation.... I am among the all of it... In this universe Both diversity and conformity Cause me to concern the integration Of body and mind... and Soul..... " Sankar Sarkar art by Rita Kovaleva
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Spingo, a fatica, i miei pesanti pensieri su pareti di conformità. Mani plaudenti incorniciano il quadro, voci amiche esprimono partecipazione, occhi attenti fissano la scena con bonaria indulgenza. Niente curiosità, niente disappunto, niente vitalità e nemmeno coraggio. Solo guardare e attendere il già visto. Nessuno che sappia anche ascoltare. D'improvviso un vento bizzarro alza il sipario della notte svelando l'ovvio. E inizio a capire. Si, ora capisco: basta spingere, basta fatica, basta tacita approvazione. Un sorriso beffardo mi aprirà la discesa.
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