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#consigli di bellezza
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BELLEZZA DONNA E IPNOSI?
BELLEZZA DONNA E IPNOSI?
COME DIVENTARE UNA DONNA BELLA E AFFASCINANTE SENZA QUASI FARE NULLA? IL SEGRETO PER SENTIRSI LA DONNA PIU’ BELLA E ATTRAENTE AL MONDO… Con il potere della tua mente, tu, da subito, puoi essere la donna bellissima che attira il meglio del meglio nella sua vita, anche con un solo audio DCS dal titolo: BELLEZZA SUPER ( SOLO PER DONNE ) BELLEZZA SUPER (SOLO X DONNE) – Metodo…
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romy-mc · 2 years
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Gyada Cosmetics
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spettriedemoni · 2 months
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Lettura del momento consigliatami da @surfer-osa e mai sarò abbastanza grato a questa splendida donna per essere nella mia vita.
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labalenottera · 2 years
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comunque vi starete sicuramente chiedendo quale sia il segreto per mantenere un aspetto giovane e io vi rispondo: prendere poco sole, non stressare troppo i capelli, stringere un patto di sangue con un demone, mangiare sano
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campadailyblog · 3 months
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Moda over 60: Consigli di stile per donne mature
Oggi, la moda è per tutti, senza distinzioni di età. Non importa se si è giovani o anziani, la moda è un modo per esprimersi. Le tendenze per le donne over 60 uniscono eleganza, comfort e un po’ di coraggio. L’audacia è il segreto per essere giovani a 60 anni. Non è vero che le persone anziane non possono divertirsi con la moda. Il segreto è scegliere stili che ci piacciono, ci rappresentano e ci…
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thechicadvisor · 9 months
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Perché un tocco di rosso fa sempre Natale?
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falcemartello · 10 months
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+++Consigli per gli acquisti+++
Invece di insegnare le boiate globaliste dell'Agenda 2030 fate scoprire ai ragazzi la bellezza della poesia, la profondità della prosa, la potenza ancestrale del mito.
Altro che educazione affettiva. Innalzateli invece di trascinarli nel vostro squallido nichilismo del cazzo.
Matteo Brandi
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sciatu · 6 months
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SAN GIUSEPPE - FESTA DEL PAPA' - SI MANGIANO LE ZEPPOLE
Caro papà, grazie i tuttu chiddu chi mi dasti, pi primu u to amuri, poi a to fozza u to scrificiu u to suggiti cu scuru e girari a casa cu scuru picchi nui nun eravamu i chiddi chi avianu a bacca o sciutto e ogni cosa ni custava suduri e travagghiu. Grazie papà pa to risata, picchi mi facisti studiari quannu nun n'avia valia, picchì lassasti a to casa pi danni nu dumani, ni zignasti a cridiri in nui pi truvari a nostra strada, picchì l'unica raccumannazioni chi pi nui truvasti eranu i to brazza. Grazie picchì nun ti presentasti mai cu cappeddu nte mani pi elemosinari, non baciasti manu pi ntrigarti nta mala strada, ma ni zignasti chi cu sapi travagghiari, cu voli travagghiari, cu nun si scanta i travagghiari, nun è sebbu i nuddu, avi diri grazie sulu a so buluntà, sulu o so sangu. Grazie papà di to carizzi, di to cunsigghi, du to amuri chi mai rispammiasti. Grazie i sta lingua chi ni nzignasti, chi mai nigasti , chi sempri ciccasti, picchì è a lingua da nostra anima, è a fozza di nostri silenzi. Grazie pi l'amuri pa terra nostra, pi l'amuri pa biddizza da natura, pill' amuri di l'atti chi è u sensu da razza nostra. Grazie di tuttu chiddu chi ni dasti, di tuttu chiddu chi pi nui facisti, pa strada ritta chi ni zignasti, pi duluri chi pi nui vincisti, picchi ni mittisti davanti a tutta to vita , senza mai na lastima, senza mai na raggia senza mai finiri, l'amuri chi ni davi. Grazie. Papà.
Caro papà, grazie di tutto quello che mi hai dato, per primo il tuo amore, poi la tua forza, i tuo sacrificio , il tuo alzarti con il buio per tornare a casa con il buio, perchè noi non eravamo quelli che avevano la barca all'asciutto, e ogni cosa ci costava sudore e lavoro. Grazie papà per la tua risata, perchè mi hai fatto studiare quando non ne avevo voglia, perchè hai lasciato la tua casa per darci un domani, ci hai insegnato a credere in noi, per trovare la nostra strada, perchè l'unica raccomandazione che per noi hai trovato erano le tue braccia.Grazie perchè non ti sei mai presentato con il cappello in mano per elemosinare, non hai baciato nessuna mano per intrigarti con la strada sbagliata, maci hai insegnato che chi sa lavorare, chi vuole lavolare chi non ha paura a lavorare, non è servo di nessuno, deve dire grazie solo alla sua volontà, solo al suo sangue. Grazie papà delle tue carezze, dei tuoi consigli, del tuo amore che mai ci hai risparmiato. Grazie per questa lingua che ci hai insegnato, che hai sempre cercato, che non hai mai negato, perchè è la lingua della nostra anima, è la forza dei nostri silenzi. Grazie per l'amore della nostra terra, per l'amore verso la bellezza della natura, per l'amore per l'arte che è il senso della nostra razza. Grazie di tutto quello che ci hai dato, di tutto quello che per noi hai fatto, per la strada dritta che ci hai insegnato, per i dolori che per noi hai vinto perchè ci hai messo davanti a tutta la tua vita, senza mai un lamento senza mai una rabbia, senza mai finire l'amore che ci davi Grazie.
Dear Dad, thank you for everything you gave me, first your love, then your strength, your sacrifice, your getting up in the dark to go home in the dark, because we were not the ones who had the boat dry , and everything cost us sweat and work. Thank you dad for your laugh, because you made me study when I didn't want to, because you left your home to give us a tomorrow, you taught us to believe in ourselves, to find our way, because the only recommendation that for you found us were your arms. Thank you because you never showed up with your hat in your hand to beg, you didn't kiss any hand to intrigue you with the wrong path, but you taught us that those who know how to work, those who want to work, those who are not afraid to work, he is no one's servant, he must say thanks only to his will, only to his blood. Thank you dad for your caresses, your advice, your love that you never spared us. Thank you for this language that you taught us, that you have always sought, that you have never denied, because it is the language of our soul, it is the strength of our silences. Thank you for the love of our land, for the love of the beauty of nature, for the love of art which is the meaning of our race. Thank you for everything you gave us, for everything you did for us, for the straight path you taught us, for the pains you overcame for us because you put us in front of your whole life, without ever a complaint without ever feeling angry, without ever ending the love you gave us Thank you.
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canesenzafissadimora · 6 months
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Restate vicini
anche quando la vita
è contraria.
Quando i muri si alzano.
E le strade spariscono.
Mostrate la bellezza.
A chi oramai ha smesso di cercarla.
Respirate profondamente.
Anche senza un motivo.
Abbracciate profondamente
anche senza un perché.
Certi dolori
hanno bisogno
di carezze forti.
Prima per andare via.
Poi, per non tornare più.
Scusarsi per un errore.
Equivale a non averlo fatto.
Fatelo. Fatelo spesso.
Giudicatevi voi, meglio degli altri.
E non vergognatevi mai di piangere
per qualcuno.
Le lacrime non si nascondono.
Guarite la rabbia leggendo poesia.
Siate sempre chiari con voi stessi.
Fatevi mettere all’angolo solo
per farvi riempire di baci.
Abbiate cura della vostra solitudine.
E non avrete bisogno di altri consigli.
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Andrew Faber
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libero-de-mente · 11 months
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Uno dei monologhi più belli che mi hanno colpito, quello conclusivo del film “The Big Kahuna”
Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Ma non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Credimi, tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto e in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi.
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati, ma sapendo che ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa, ogni giorno che sei spaventato: canta.
Non esser crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perder tempo con l’invidia. A volte sei in testa. A volte resti indietro.
La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi. Senza paura e senza temere quel che pensa la gente. È il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla. Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita.
Perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che t’indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant’anni sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio… per questa volta.
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susieporta · 11 months
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- Maestro.
- Stanno succedendo cose orribili nel mondo e non so cosa fare.
Divento triste. Non so come aiutare. Non voglio chiudere un occhio e forse mi sento in colpa per stare bene quando gli altri stanno molto male.
- Il Maestro rispose:
- Quando vai a dormire spegni tutte le luci.
Ma accendi quella nella tua stanza.
Non sei più in cucina.
Non sei più nel cortile con i cani.
Sei nella tua stanza.
Dove devi essere in quel momento.
E lì accendi la luce per non stare al buio.
Così è nel mondo.
Se c'è la guerra
Ma tu non ci sei, è perché non devi stare lì.
E nel posto in cui ti trovi, accendi la tua luce.
Se hai da condividere condividi.
Se hai qualcosa di prezioso da portare al mondo, fallo.
Se sei saggio e sai dare consigli, daglielo.
Se sei carina e ci sono molte cose brutte là fuori, sii più bella.
Sii parte della bellezza della vita.
La Luce si accende perché sulla terra ci sono deserti e mari.
Se hai dovuto far parte dell'acqua,
Perché ti affligge il deserto?
Se ti è toccato essere deserto,
Perché quelli delle acque ti affliggono?
Ognuno è dove gli spetta.
Chiamalo karma,
Destino. Scopo.
Se qualcosa non ha l'universo è ingiustizia.
Non esiste.
Tutto è perfetto.
Se non ci sei.
E' solo che non devi essere lì.
In guerra non tutti muoiono.
E dove non c'è guerra la gente muore.
Chi deve morire muore.
Vive chi deve vivere.
Perché sentirsi in colpa?
O forse decidi tu chi vive o chi muore?
Qual è la tua responsabilità?
Fai solo quello che devi fare.
Che è per questo che sei venuto.
Ed è per questo che sei dove sei.
Accendi la tua luce.
Sii parte della luce, non del problema.
- Disse il maestro.
Il mondo, quando è buio, ha bisogno di più luci accese ✨
SONO LA LUCE CHE ILLUMINA IL MONDO ✨
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Restate vicini
anche quando la vita
è contraria.
Quando i muri si alzano.
E le strade spariscono.
Mostrate la bellezza.
A chi oramai ha smesso di cercarla.
Respirate profondamente.
Anche senza un motivo.
Abbracciate profondamente
anche senza un perché.
Certi dolori
hanno bisogno
di carezze forti.
Prima per andare via.
Poi, per non tornare più.
Scusarsi per un errore.
Equivale a non averlo fatto.
Fatelo. Fatelo spesso.
Giudicatevi voi, meglio degli altri.
E non vergognatevi mai di piangere
per qualcuno.
Le lacrime non si nascondono.
Guarite la rabbia leggendo poesia.
Siate sempre chiari con voi stessi.
Fatevi mettere all’angolo solo
per farvi riempire di baci.
Abbiate cura della vostra solitudine.
E non avrete bisogno di altri consigli.
(Andrew Faber)
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istanbulperitaliani · 6 months
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Le Rose Nere
Le rose nere di Halfeti (Halfeti/Urfa'nın siyah gülleri) sono un tesoro naturale originario della regione di Halfeti, nella provincia di Şanlıurfa. Queste rose crescono lungo le rive del fiume Eufrate, in un ambiente caratterizzato da terreni minerali particolarmente ricchi e da una marcata concentrazione di sali nel suolo. È proprio questa combinazione unica, insieme al clima caldo e secco della regione, che conferisce alle rose questo colore così intenso e singolare.
Va notato che la popolazione di rose nere di Halfeti è diminuita drasticamente negli ultimi anni, a causa di vari fattori, dal cambiamento climatico alla costruzione di una diga nelle vicinanze, la quale ha alterato l'ecosistema fluviale e ha portato alla scomparsa di molte piante. Per preservare questa preziosa varietà, sono stati avviati molti sforzi di conservazione, tra cui il trasferimento di alcune piante in altre aree.
Queste rose non sono solo un tesoro botanico, ma anche un simbolo di bellezza rara. Il loro fascino unico suscita grande interesse e curiosità tra gli amanti delle piante.
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Istanbul per italiani la tua guida turistica per Istanbul!
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tulipanico · 7 months
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Avrei delle domande da farti ma ho visto hai la chat chiusa, quindi te le faccio qui. Con che fotocamera consigli di iniziare e cosa fare se il posto in cui vivi è un buco desolato?
(Se metti mi piace a questa risposta magari ti seguo e parliamo in chat, che è più comodo, suppongo)
Io non sono l'esperta che sa tutto, anzi, sono agli inizi e sono più le cose che ancora non conosco. Le macchine di livello alto costano, così come costano gli obiettivi. Io ho iniziato a scattare, e scatto tutt'ora con una entry level della canon (2000D), e semplicemente dopo un annetto ho comprato un piccolo obiettivo (50mm, 1.8). Il corpo macchina ovviamente ti permette di fare cose diverse, ma credo che la fotografia in sé, prescinde dal mezzo. Per capire, per capirti, per comprendere quello che ti piace fotografare, quanto vicino, o quanto lontano ti vuoi tenere dalle cose, a mio parere non c'è bisogno di spendere chissà quale cifra esorbitante (considerato che anche una macchina basica ti costa qualche centinaio di euro).
E per il posto in cui vivi: la fotografia ti spingerà a cercare i dettagli, la bellezza sta ovunque.
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Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: marcos y marcos
Buona lettura a tutti!
𝕋𝕌𝕋𝕋𝕆 ℚ𝕌𝔼𝕊𝕋𝕆 𝔽𝕌𝕆ℂ𝕆 – 𝔸𝕟𝕘𝕖𝕝𝕖𝕤 ℂ𝕒𝕤𝕠
«Pochi cuori mortali / soffrono in terra come il tuo.»
(Emily Brontë)
Quello delle sorelle Brontë è un caso forse unico nel panorama letterario mondiale. Charlotte, Emily e Anne, tre donne unite da un fortissimo legame di sangue, tutte e tre poetesse e scrittrici, vissute in simbiosi e morte giovanissime, autrici di alcuni tra i più famosi classici della letteratura ottocentesca, sono le protagoniste indiscusse di “Tutto questo fuoco”.
Si tratta di un romanzo in cui Angeles Caso, con amore, ammirazione ed estremo rispetto, racconta la vita familiare delle tre sorelle, ponendo l’accento sul fuoco divorante della creazione letteraria che le ha portate alla fama imperitura.
L’autrice inizia dalla loro infanzia sfortunata: rimaste orfane di madre in giovanissima età, sono state allevate dalla severa quanto amorevole zia Elizabeth e dal padre, il reverendo Patrick Brontë.  
Charlotte, la più ambiziosa e determinata, è quella che insegue la fama: vuole che il talento suo e delle sorelle sia noto a tutti.
Emily, la grande poetessa, è timida e riservata al punto da rasentare la maleducazione, ma ha uno spirito indomito e appassionato, e una pienezza emotiva che la spingono a comporre versi di una bellezza incommensurabile. Niente al mondo potrebbe portarla lontano da Haworth e dalla sua amata brughiera. Inoltre, non condivide assolutamente il desiderio di Charlotte di pubblicare i loro scritti.
Anne, la più giovane, dolce e remissiva, desidera soltanto restare a casa con le sorelle piuttosto che lavorare come istitutrice e farsi maltrattare da ragazzini ricchi, ignoranti e viziati.
La Caso racconta gli amori impossibili o sfortunati delle tre giovani donne, il rapporto difficilissimo con il fratello Branwell, ma, soprattutto, permette al lettore di entrare nella canonica di Haworth quando Charlotte, Emily ed Anne, dopo aver terminato tutte le faccende domestiche, possono finalmente riunirsi in salotto, tirare fuori i loro scrittoi, affilare le penne e comporre i loro capolavori.
COSA MI È PIACIUTO
Sono una grande appassionata dei romanzi delle sorelle Brontë e mi sono sempre chiesta come tre giovani donne, cresciute in una canonica in mezzo alla brughiera, in piena età vittoriana, potessero creare dei personaggi complessi e indimenticabili come Jane Eyre, Edward Rochester, Cathy e Heathcliff: finalmente ho trovato la risposta.
COSA NON MI È PIACIUTO
Come sempre quando un libro mi piace enormemente, mi trovo in difficoltà a evidenziarne gli aspetti negativi. Sinceramente, in questo caso, non ne ho trovato nessuno.
L’AUTRICE
Angeles Caso nasce a Gijón nel 1959, figlia di un filologo che dava la buonanotte ai figli con le ballate del Cinquecento. Dopo aver studiato arte e storia moderna, per due anni è il volto di un telegiornale spagnolo, ma non si sente a casa. Torna a dedicarsi alla letteratura a tempo pieno. Alterna il romanzo storico alla fiction, e al centro della sua attenzione c’è sempre il coraggio delle donne. “Controvento”, che racconta la vera storia della sua baby-sitter di Capo Verde, le è valso il premio Planeta. “Tutto questo fuoco” è un omaggio amorevole alla passione inarrestabile delle sorelle Brontë.
LA CASA EDITRICE
Marcos y Marcos più che una casa editrice, in principio era una mansarda a Milano dove Marco Franza e Marco Zapparoli, poco più che ventenni, inventavano, assemblavano e spedivano nel mondo edizioni numerate dai caratteri splendidi e la carta fabbricata a mano. Spesso quei fascicoli esili erano accompagnati da stampe d’artista o riproduzioni di manoscritti originali. Gli autori? Da Mario Luzi a Novalis, da Leonardo da Vinci a Heinrich von Kleist. Il mestiere si imparava strada facendo. Ai tempi, si vendevano meno libri di oggi e la concorrenza era esigua. C’era più tempo per sperimentare e anche per sbagliare. I librini di trenta pagine in un decennio si sono trasformati in una collana “di culto”. Sempre con un occhio ai classici, certo, magari non più così indietro nel tempo.
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davidewblog · 1 month
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Fra le studentesse che abitano con me, Annarita è quella "misurata" o, diciamo, riservata. Che non significa che sia timida, vuol dire solo che si lascia andare solo con chi vuole lei.
Con il suo modo di essere molto controllato, in qualche modo compensa le altre due coinquiiline. il suo essere "seria" controbilancia il carattere sempre ultra-allegro di Veronica, e il suo essere "elegante" compensa il temperamento molto sportivo di Violetta.
Forse è così perché semplicemente è un po' più grande delle altre due: ha la mia stessa età, 23 anni, cioè, per la precisione, ha un mese più di me.
È anche leggermente più alta di me, l'unica ad esserlo, anche se di pochi centimetri (invece, Violetta è altra praticamente uguale a me, Veronica è più bassa).
Ed è l'unica delle tre coinquiline che è anche mia collega, cioè studiamo nella stessa facoltà. Non solo: anche lei, come me, ci è arrivata dopo un cambio di facoltà (io da ingegneria, lei da farmacia), ed essere in casa con una persona che ha vissuto un'esperienza simile alla mia da questo tipo, mi fa sembrare tutto molto più normale e mi aiuta tantissimo.
Di aspetto è la più magra, e ha i capelli neri lisci lunghi, qualche volta li raccoglie in una coda ma il più delle volte li tiene slegati.
Una differenza rispetto alle altre due ragazze, è che Annarita qualche volta si trucca per uscire, non che ne abbia bisogno, anzi a me piace moltissimo quando invece esce struccata con la sua bellezza naturale, per esempio quando usciamo la mattina insieme se abbiamo lezione all'università alla stessa ora.
A proposito: avere una collega dell'università è una cosa per me particolarissima che, non lo nego, mi eccita un po'. Nel senso che, quando siamo in facoltà e per esempio stiamo seguendo una lezione, o quando studiamo in biblioteca, io vedo e noto gli sguardi di tutti gli studenti che la osservano ammirati, mi piace sentirmi privilegiato pensando che io, e solo io, unico maschio al mondo, l'ho vista mezz'ora prima che dormiva beatamente tra lenzuola, attraverso la porta aperta della sua camera, o l'ho vista passare che andava verso il bagno di casa in mutande. Mi verrebbe da dirlo a quei ragazzi che la guardano in facoltà, ma mi è sufficiente pensarlo tra me e me, tanto loro mi conoscono e lo sanno, che sono suo coinquilino.
Il fatto che Annarita sia una ragazza misurata non vuol dire che sia chiusa, anzi, capita che mi faccia delle confidenze, soprattutto la sera, dopo cena. È naturalmente la coinuqilina con cui mi capita più spesso di studiare insieme (per esempio si fa interrogare da me se ho dato un esame prima di lei) e quando studiamo insieme, iniziamo a parlare della materia dell'esame e, soprattutto se è sera tardi, finiamo con lei che mi racconta le sue ansie e mi chiede consigli. E a volte stiamo fino anche alle due di notte, così, in camera mia o in camera sua.
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