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🌍✨ Giornata Nazionale dell'Informazione Costruttiva 2025 ✨🌍 Oggi celebriamo un'informazione che ispira, costruisce e unisce! Un giornalismo di qualità, etico e trasparente per un mondo più consapevole. 📰💡 #perfettamentechic #informazione #giornalismo #GiornataNazionaleInformazioneCostruttiva
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Non sono dell'idea che come Esseri Umani siamo entrati in un periodo storico civile: viviamo ancora secondo gerarchie, secondo oppressive caste sociali, secondo assurde subordinazioni fra Esseri Umani, non collaborando in maggioranza per una società dalla Qualità della Vita Ottima Per Tutti, orizzontale.
Penso che ci sia ancora molto da fare per ottenere una società civile, in cui venga riconosciuto il Diritto di ognuno di essere Felice.
Le persone Felici sono costruttive. Sempre.
#Esseri Umani#periodo#civile#Storia#gerarchie#oppressive caste sociali#assurdo#subordinazione#collaborazione#società#Qualità della Vita Ottima Per Tutti#orizzontale#società civile#Diritto#Felice#persone felici#costruttività
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Watch 11 settembre
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SILENZIO..
11 settembre 2001
Ricordo molto chiaramente quel giorno,
era un martedì...
ricordo, guardavo le immagini in diretta alla tv
le guardavo e non mi capacitavo...
fossero reali....
avrei voluto fossero immagini di un film....
MA NON ERA COSI'....
ERA REALTA'...
e vedi immagini che non puoi più dimenticare..
RICORDARE CHE IL DOLORE DIVENTA INSOPPORTABILE
ANCHE PER CHI E' PIU' PREPARATO,
PERCHE' A VOLTE RAGGIUNGE VETTE ESTREME
ANCHE IL CUORE PIU' FORTE NON REGGE....
E ALLORA...TUTTO SI LEGGE IN QUESTE IMMAGINI
Nel silenzio..
Per non dimenticare..
Perché non è possibile cancellare.
Perché è un dovere ricordare.
Perchè c'è un segno in ognuno di noi.
Perché sia irripetibile.
Perché l'odio e il rancore fanno solo ammalare
e non portano a nulla di buono...
Perché con la violenza e il male
non c'è costruttività.
Perché ci sia confronto e rispetto
anche nelle discordanze.
- Lucia Pelosi -
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Incredibile come, nonostante la distanza e il tempo, in qualche modo ancora sussista un legame. A discapito di una costruttività, che forse manca totalmente, ancora una volta la realtà che mi circonda anticipa il tuo mite bussare alla mia porta.
Sempre quello stesso fischio ad alta frequenza.
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Dal Corriere della Sera del 14 novembre, 1974.
Pier Paolo Pasolini, nato a Bologna il 5 marzo 1922 – Assassinato a Ostia, Roma, il 2 novembre 1975 (Foto da wikipedia)
Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il ’68, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del “referendum”.
Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio “progetto di romanzo”, sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il ’68 non è poi così difficile.
La sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano, dopo l’esplosione avvenuta il 12 dicembre 1969 (Da Wikipedia)
Tale verità – lo si sente con assoluta precisione – sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio. Ultimo esempio: è chiaro che la verità urgeva, con tutti i suoi nomi, dietro all’editoriale del “Corriere della Sera”, del 1° novembre 1974.
Probabilmente i giornalisti e i politici hanno anche delle prove o, almeno, degli indizi.
Ora il problema è questo: i giornalisti e i politici, pur avendo forse delle prove e certamente degli indizi, non fanno i nomi.
A chi dunque compete fare questi nomi? Evidentemente a chi non solo ha il necessario coraggio, ma, insieme, non è compromesso nella pratica col potere, e, inoltre, non ha, per definizione, niente da perdere: cioè un intellettuale.
Un intellettuale dunque potrebbe benissimo fare pubblicamente quei nomi: ma egli non ha né prove né indizi.
Il potere e il mondo che, pur non essendo del potere, tiene rapporti pratici col potere, ha escluso gli intellettuali liberi – proprio per il modo in cui è fatto – dalla possibilità di avere prove ed indizi.
Mi si potrebbe obiettare che io, per esempio, come intellettuale, e inventore di storie, potrei entrare in quel mondo esplicitamente politico (del potere o intorno al potere), compromettermi con esso, e quindi partecipare del diritto ad avere, con una certa alta probabilità, prove ed indizi.
Ma a tale obiezione io risponderei che ciò non è possibile, perché è proprio la ripugnanza ad entrare in un simile mondo politico che si identifica col mio potenziale coraggio intellettuale a dire la verità: cioè a fare i nomi.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
All’intellettuale – profondamente e visceralmente disprezzato da tutta la borghesia italiana – si deferisce un mandato falsamente alto e nobile, in realtà servile: quello di dibattere i problemi morali e ideologici.
Se egli vien messo a questo mandato viene considerato traditore del suo ruolo: si grida subito (come se non si aspettasse altro che questo) al “tradimento dei chierici” è un alibi e una gratificazione per i politici e per i servi del potere.
Ma non esiste solo il potere: esiste anche un’opposizione al potere. In Italia questa opposizione è così vasta e forte da essere un potere essa stessa: mi riferisco naturalmente al Partito comunista italiano.
È certo che in questo momento la presenza di un grande partito all’opposizione come è il Partito comunista italiano è la salvezza dell’Italia e delle sue povere istituzioni democratiche.
Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario – in un compatto “insieme” di dirigenti, base e votanti – e il resto dell’Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un “Paese separato”, un’isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità. È possibile, proprio su queste basi, prospettare quel “compromesso”, realistico, che forse salverebbe l’Italia dal completo sfacelo: “compromesso” che sarebbe però in realtà una “alleanza” tra due Stati confinanti, o tra due Stati incastrati uno nell’altro.
Ma proprio tutto ciò che di positivo ho detto sul Partito comunista italiano ne costituisce anche il momento relativamente negativo.
La divisione del Paese in due Paesi, uno affondato fino al collo nella degradazione e nella degenerazione, l’altro intatto e non compromesso, non può essere una ragione di pace e di costruttività.
Inoltre, concepita così come io l’ho qui delineata, credo oggettivamente, cioè come un Paese nel Paese, l’opposizione si identifica con un altro potere: che tuttavia è sempre potere.
Di conseguenza gli uomini politici di tale opposizione non possono non comportarsi anch’essi come uomini di potere.
Nel caso specifico, che in questo momento così drammaticamente ci riguarda, anch’essi hanno deferito all’intellettuale un mandato stabilito da loro. E, se l’intellettuale viene meno a questo mandato – puramente morale e ideologico – ecco che è, con somma soddisfazione di tutti, un traditore.
Ora, perché neanche gli uomini politici dell’opposizione, se hanno – come probabilmente hanno – prove o almeno indizi, non fanno i nomi dei responsabili reali, cioè politici, dei comici golpe e delle spaventose stragi di questi anni? È semplice: essi non li fanno nella misura in cui distinguono – a differenza di quanto farebbe un intellettuale – verità politica da pratica politica. E quindi, naturalmente, neanch’essi mettono al corrente di prove e indizi l’intellettuale non funzionario: non se lo sognano nemmeno, com’è del resto normale, data l’oggettiva situazione di fatto.
L’intellettuale deve continuare ad attenersi a quello che gli viene imposto come suo dovere, a iterare il proprio modo codificato di intervento.
Lo so bene che non è il caso – in questo particolare momento della storia italiana – di fare pubblicamente una mozione di sfiducia contro l’intera classe politica. Non è diplomatico, non è opportuno. Ma queste categorie della politica, non della verità politica: quella che – quando può e come può – l’impotente intellettuale è tenuto a servire.
Ebbene, proprio perché io non posso fare i nomi dei responsabili dei tentativi di colpo di Stato e delle stragi (e non al posto di questo) io non posso pronunciare la mia debole e ideale accusa contro l’intera classe politica italiana.
E io faccio in quanto io credo alla politica, credo nei principi “formali” della democrazia, credo nel Parlamento e credo nei partiti. E naturalmente attraverso la mia particolare ottica che è quella di un comunista.
Sono pronto a ritirare la mia mozione di sfiducia (anzi non aspetto altro che questo) solo quando un uomo politico – non per opportunità, cioè non perché sia venuto il momento, ma piuttosto per creare la possibilità di tale momento – deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi di Stato e delle stragi, che evidentemente egli sa, come me, non può non avere prove, o almeno indizi.
Probabilmente – se il potere americano lo consentirà – magari decidendo “diplomaticamente” di concedere a un’altra democrazia ciò che la democrazia americana si è concessa a proposito di Nixon – questi nomi prima o poi saranno detti. Ma a dirli saranno uomini che hanno condiviso con essi il potere: come minori responsabili contro maggiori responsabili (e non è detto, come nel caso americano, che siano migliori). Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato.
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In armonia - In harmony
In armonia – In harmony
🌸In armonia🌸Manifestare,in armonia e costruttività è sempre meglio della lava incandescente di un vulcano senza controllo. Colori e luce sono meglio del rancore stagnante che infine …Tutto distrugge.24.05.2022 Poetyca🌸🌿🌸#Poetycamente 🌸In harmonyManifest, in harmony and constructivenessit is always better than incandescent lavaof an uncontrolled volcano.Colors and light are betterof the stagnant…

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Le classificazioni tipologiche di Assagioli: Psicologia Differenziale in Psicosintesi Roberto Assagioli, psichiatra fondatore della Psicosintesi, espone il suo pensiero sulle classificazioni tipologiche basate sulle caratteristiche psichiche nell’Appendice quinta al testo “L’atto di volontà” e in alcuni scritti raccolti nel libretto intitolato “I tipi umani”. Nell’Appendice quinta Assagioli introduce i termini “Psicologia differenziale”: “Secondo il Dictionary of Psychological and Psychoanalytical Terms, la psicologia differenziale è la branca della psicologia che studia i tipi, le quantità, le cause e gli effetti delle differenze individuali e di gruppo nelle caratteristiche psicologiche.” Assagioli ha distinto sette principali tipologie di persone. Ciò che caratterizza maggiormente l’appartenere ad una delle diverse tipologie sono gli aspetti vitali che maggiormente realizzano una persona: Tipo Amore: realizza se stesso attraverso rapporti positivi e affettivi con gli altri.Compito evolutivo è integrare in particolare le caratteristiche della tipologia volontà. Principalmente è importante che sviluppi la capacità di riconoscere ed esercitare la propria libertà. Tipo Volontà: realizza se stesso attraverso l’espressione libera della propria volontà. Compito evolutivo è integrare in particolare le caratteristiche della tipologia amore. Principalmente è importante che sviluppi la capacità di assumersi responsabilità (integrazione libertà-responsabilità), che diventi responsabile per gli altri. Tipo devozionale-idealistico: realizza se stesso spendendosi per un ideale o un valore, dedicandosi con generosità a un progetto, iniziativa, organizzazione. Tipo attivo-pratico: realizza se stesso traducendo le leggi della vita, le idee, le intuizioni in azioni, dando concretezza e tangibilità a ciò che sa e in cui crede. Tipo creativo artistico: si realizza creando delle sintesi. Ricerca l’armonia essendo particolarmente sensibile e insofferente alle dicotomie (es. vita/morte, bello/brutto; es dell’artista che si cimenta in una ricerca di sintesi tra l’intuizione che ha in testa e la materia con cui realizzarlo) Tipo scientifico: si realizza comprendendo le leggi che sottostanno ai fenomeni, indagando i principi dell’esistenza. Tipo organizzativo: si realizza mettendosi al servizio di un gruppo, promuovendo la crescita di un gruppo o di una istituzione più che la propria Ciascun individuo ha in realtà tutte e sette queste tipologie ma spesso una o alcune prevalgono su altre come modo abituale di esprimersi. Dagli scritti di Assagioli è possibile trarre per ognuna delle sue sette tipologie un elenco di caratteristiche psichiche che le descrivono ed identificano: Tipo amore: attaccamento – avidità – golosità – amore per gli agi, pigrizia – indecisione – procrastinazione – paura dell’abbandono – paura di stare soli – tristezza per relazioni insoddisfacenti – necessità di sentirsi amati – necessità interiore di sentirsi innamorati – interesse per le piccole cose, i dettagli – piacere di insegnare, educare – desiderio di proteggere, nutrire, rinforzare gli altri – sensibilità – costruttività – spirito di cooperazione – prudenza – giustizia – lealtà – accettazione – tolleranza, rispetto – umiltà – socievolezza – mitezza – generosità – compassione – empatia – gentilezza – tatto – amore oblativo . Tipo volontà: separatività – distruttività – aggressività – impazienza – scarsa considerazione dei sentimenti altrui e propri – egoismo, egocentrismo – isolamento – competitività – irritabilità – amore per la discussione e la critica (combattività mentale) – ostinazione – ambizione – desiderio di dominio – attivismo – fiducia in sé – decisione – fermezza – coraggio – capacità di assumersi responsabilità – concentrazione – chiara visione . Tipo devozionale-idealistico: fanatismo – intolleranza – pregiudizio – unilateralità – rinuncia ai compromessi – criticismo – invadenza – ostinazione – venerazione, devozione -idealismo – combattività – fervore – capacità di sacrificio di sé – sopportazione –costanza – ascetismo – misticismo – sincerità – lealtà – fedeltà – assenza di paura . Tipo attivo-pratico: attivismo sfrenato – impazienza – fretta ansimante, agitazione – tendenza ad una visione materialista – attaccamento al denaro – arrivismo – abilità manuale – capacità di manipolare – abilità nell’osservazione – capacità di analisi – intraprendenza – efficienza – inventiva. Tipo creativo-artistico: scarsa praticità – perfezionismo – creatività – intuizione – amore per la natura – amore del bello e dell’armonia – senso estetico – percezione dei contrasti – umorismo – comprensione umana – sensibilità – imparzialità – equilibrio . Tipo scientifico: indifferenza e freddezza – orgoglio ed arroganza – criticismo – disordine materiale – mancanza di concretezza e praticità – distacco – perseveranza – concentrazione – accuratezza – intelligenza – visione ampia – onestà intellettuale – elasticità e apertura mentale – chiarezza mentale – diplomazia – capacità di analisi e sintesi – comprensione. Tipo organizzativo: formalismo – rigidità – pedanteria – eccessiva identificazione nelle regole piuttosto che nello scopo – orgoglio – pazienza – perseveranza sicurezza di sé – cortesia – abilità pratica – cura dei dettagli – accuratezza – attività costruttiva – cooperazione -capacità organizzativa – mente chiara – disciplina . Leggendo le caratteristiche possiamo riconoscerci in alcune di queste e ciò può aiutarci a comprendere a quali tipi noi apparteniamo. Per un maggior approfondimento: Libro: L'Atto di Volontà di Roberto Assagiol Libro: "I Tipi Umani"
Articolo di Andrea Bonacchi http://www.centrosynthesis.it/2016/04/psicologia-differenziale-e-tipi-umani-il-punto-di-vista-di-roberto-assagioli/
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2/2/2021
Buon anno in ritardo, insomma!
(È la terza volta che riscrivo questa cosa, tumblr è fatto col culo a quanto pare)
Quante cose sono cambiate dall'ultimo post, è così assurdo cercare di ricollocare gli avvenimenti dell'anno passato mese per mese, ho un unico ricordo confuso e massiccio di improduttività, anche se razionalmente so che non è stato così, per niente.
In primis, ti ricordi quel contest? L'hai vinto! Primo posto, buoni che hai speso in libri sul sito della Feltrinelli, hai posto le basi di quella che sarebbe stata la tua piccola libreria personale, "nuova e consapevole" azzarderei: sì, avevi tanti libri prima, però hai fatto decluttering e la maggior parte l'hai data alla biblioteca di Venegono Superiore, quella per cui lavora come volontaria (o lavorava, pre Covid) la Signora Enza, mamma di Nicolò.
Ecco, Nicolò.
L'hai lasciato il 14 Dicembre 2020 (il giorno dopo il diciottesimo di Gaia, per cui hai montato due bellissimi video e per cui avete fatto volare 18 lanterne cinesi, di cui la tua finita impigliata su un albero): sei stata molto brava, hai preso in mano la situazione durante uno dei suoi down in macchina, mentre eravate sulla strada per andare a casa sua (dove avresti trascorso i soliti 4-5 giorni dopo un sacco di tempo a non vedervi) finalmente sei riuscita a tirare un grosso respiro e prendere la decisione. Tu. Ma ti rendi conto? L'hai fatto TU. Sei riuscita a troncare la cosa che ti recava più danni in assoluto, che ti limitava psicologicamente in QUALSIASI cosa e che ti tirava giù nei momenti felici. Sei forte, non te ne vuoi rendere conto.
Sei rinata, da lì in poi. Stai vivendo.
Ma facciamo un passetto indietro: cos'è successo dall'Aprile in cui hai scritto l'ultimo post?
- A Giugno hai fatto la maturità, dopo 1 mese a studiare con Chiara prima a casa sua poi a casa tua: sei uscita con 94, hai portato in educazione civica il revenge porn e hai ipnotizzato tutti;
- A Luglio sei andata in vacanza in Liguria a San Bartolomeo, con le gemelle Cruccu e Chiara, ben due volte: la prima, ti sei divertita un’immensità, tra alcol ed ego gonfiato alle stelle! In discoteca al Maial Party (hai movimentato mezzo mondo per trovare i biglietti e alla fine li avete presi lì, siete arrivate in costume per niente perché avete pagato lo stesso) sei finita sul cubo con Chiara e Martina, Marcella studiava: ti sei divertita un mondo, la tua autostima era alle stelle, avete monopolizzato anche un body-guard! Avevi una relazione aperta, in accordo con Nicolò (anche se era successo prima) hai fatto zozzerie con un tipo conosciuto una sera in un bar sulla spiaggia, mentre tu e le altre per una scommessa (per decidere chi lavava i piatti) avete rimorchiato due ragazzi (in realtà solo io e Chiara), Simone e Francesco: indovina un po’, ti sei fatta entrambi. Il primo è il famoso tizio delle zozzerie in spiaggia (Dio santissimo, vorrei non aver mai fatto nulla), il secondo in modo più romantico, l’hai solo baciato all’alba dopo una conversazione di almeno tre ore sul lungomare mentre pioveva e voi avevate appena finito di giocare a calcio. Ah sì, ci hai quasi fatto un threesome con Chiara. La notte prima che partisse. Ti amo Sofia.
- Ad Agosto hai provato a fare i test d'ingresso per il Politecnico di Milano (Design, due date) e di Torino: sei entrata a Torino!
- A Settembre cercavi di mettere insieme la tua vita. (mi pare)
- Ad Ottobre hai iniziato l’università, lentamente ti sei fatta risucchiare da quel sistema, seppur totalmente online;
- Fast forward: a Dicembre hai ricevuto la commissione della porta di Zoidberg, hai stampato con serigrafia le tue prime maglie in collaborazione con Midnight Tempura (santo cielo) e hai lasciato Nicolò.
Ed eccoci forse al momento più importante di tutti (ma cercherò di far preso perché è la 1:20 am e domani devi studiare, dopodomani hai un esame di Fotografia e il giorno dopo di Design, maledetto Germak che ti ha messo 23 nel lavoro del calendario di legno, shhhleeeppppp).
Hai riallacciato i rapporti molto di più con tante persone, tra cui Luca: ti sei comprata la Switch da modificare ma non l’hai ancora fatto perché giocare con lui ogni sera a Fortnite è molto più bello di qualsiasi cosa.
Luca...
Ti sei innamorata, con tutta probabilità. Di nuovo.
Hai lasciato Nicolò perché vedere e sentire Luca su discord ti ha ricordato cosa vuoi da una relazione, cosa vuoi che ti trasmetta la persona che hai accanto:
Positività.
Amore.
Affetto.
Costruttività.
Felicità.
Il 19 hai un aereo per andare da lui in Olanda, forse viene anche Livia dagli UK con l’eurostar.
Sofia, i piedi di piombo... non ignorarmi. Tutelati, anche se ormai è tardi. Vorrei solo poterlo vivere davvero, potermi abbandonare ad un amore sincero e puro, positivo e che sia davvero... amore.
Hai tanti tagli profondi che ti sono rimasti dalla relazione con Nicolò, non sottovalutarli, non sottovalutarti.
Forse con Luca, tra le sue braccia, riuscirai a sentirti “nel posto giusto al momento giusto”. Te lo meriti.
P.S. = la situazione Covid è un casino, sono arrivati i vaccini ma vedo sempre più lontana la fine di questa situazione, ne uscirò sicuramente molto provata, come tutti.
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CHRISTIAN DALENZ
per la campagna per la Parità di Informazione Positiva #mezzopieno

Giornalista e conduttore radiofonico. Scrive per l’Espresso, il Manifesto, l’AGI e Il Dubbio e conduce su Non è la radio. Nel suo lavoro si occupa di politica, economia, esteri e cultura.
Qual è per lei il ruolo dell'informazione sul benessere della società?
L’informazione è quell’elemento che ci spinge ad agire in un modo o nell’altro. In quanto esseri umani ci muoviamo a partire dalle notizie che possediamo, per cui il ruolo generale dell’informazione è centrale: a seconda dei dati a nostra disposizione facciamo delle scelte, decidiamo delle cose, prendiamo posizione. Di conseguenza l’informazione è centrale anche per il benessere della società. Quello che fate voi poi è una sfida in più. Quello che generalmente viene fatto è dare delle informazioni aggiungendo dei commenti e delle analisi, ma se oltre a questo avessimo in mente un obiettivo come contribuire al benessere, probabilmente l’informazione potrebbe funzionare anche meglio.
Cos'è per lei una buona notizia?
Una buona notizia contribuisce al benessere della società, non in quanto tale ma perché, per esempio, si è riusciti a risolvere un problema o una situazione negativa si è volta al positivo. Questo tipo di notizie va ricercata, mi piace questa cosa. È vero che spesso le notizie negative prevalgono e che si cercano solo quelle, ed è vero che a volte sembra che quelle buone necessitino di più impegno per essere trovate; ma queste ultime sono importanti perché sono quelle che restituiscono coraggio alle persone.
In sintesi, una buona notizia è un accadimento positivo che restituisce coraggio alle persone.
Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?
Si, però se la ricerca delle buone notizie e la promozione di questa filosofia non deve arrivare a voler nascondere quelle cattive. Va bene utilizzare il giornalismo come strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità cercando di creare una sintesi analitica che sia anche orientata ad un pensiero positivo e costruttivo, ma questo, nel momento della raccolta delle informazioni, non deve escludere la scelta anche delle cattive notizie, perché comunque esistono. Certo si può fare una campagna per evitare il gusto del macabro ma, comunque, le cattive notizie devono essere riportate ed utilizzate, attraverso la loro analisi, alla creazione di un pensiero positivo e costruttivo.
Qual è il suo contributo per una buona informazione?
Il mio personale contributo è centrato sul costante rispetto della verità, che per me dev’essere centrale in ogni caso.
Dopo aver conosciuto il vostro programma voglio cercare di essere più positivo e costruttivo, come dicevo prima. Anche io infatti qualche anno fa posso aver avuto degli accenti polemici eccessivi; però, devo dire, anche in quelle situazioni ho agito con l’intento di ricreare una costruttività positiva.
Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Vedere il bicchiere mezzo pieno significa che anche quando aspetti della realtà non sono soddisfacenti è opportuno essere contenti di quelli che sono soddisfacente. Bisognerebbe evitare di soffermarsi su ciò che non va sino ad arrivare al punto di scoraggiarsi e/o provocare scoraggiamento. A volte il problema è proprio questo: ci si fissa sulla parte mezza vuota, e io credo sia un errore focalizzarsi su questa sino al punto di rimanere fermi. Quindi vedere il bicchiere mezzo pieno significa soffermarsi sulla parte positiva, e per quanto riguarda quella negativa, non bloccarsi fino al punto di rimanere inattivi ma piuttosto impegnarsi per riempire tutto il bicchiere.
Leggi le altre testimonianze per la campagna Parità di Informazione Positiva #mezzopieno
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali
#giornalismo#buone notizie#interviste#parità di informazione positiva#mezzopieno#giornalismo costruttivo
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Costruttività
Le critiche devono essere costruttive. Altrimenti si chiamano insulti.
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Buongiorno! un giorno 4 che potrebbe rivelarsi parecchio tosto da affrontare. Il 4 richiama la costruttività ma anche la prigionia... Avete presente la carta dell'imperatore? È perfettamente nella materia ma è immobile quasi imprigionato nel suo trono Non a caso la carta del giorno è questo re di denari... Cosa vi ispira?
Per saperne di più... https://www.facebook.com/groups/numeripercrescere
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24H Drawing Lab e Adrenalina Pura firmano le grafiche della YCF di Marco Espa
Ci sono al mondo molti modi per esprimersi con passione e creatività, elementi fondamentali al nostro benessere che aiutano ad alimentare lo spirito con costruttività e leggerezza. Noi abbiamo sempre promosso il disegno come strumento di conoscenza della realtà e di noi stessi, ma certamente anche lo sport porta a conoscerci meglio e comunicare con gli altri, ci fa superare i limiti nel rispetto altrui con consapevolezza e impegno sempre maggiori.
Per questo siamo felici di mostrarvi l’ultima (decisamente insolita) esperienza che ha coinvolto il vostro corso di disegno preferito. 24H Drawing Lab e Adrenalina Pura firmano la nuova veste grafica della YCF di Marco Espa: una moto splendida, fiammante e pronta a scendere in pista per disegnare virtuosamente nuove e splendide curve. Marco ha brillato nella scorsa stagione del Campionato CNV 2018 Selettiva Centro, posizionandosi al secondo posto in classifica assoluta nella Categoria Pit Bike 160 Sport. Per un fuoriclasse come Marco, serve un design fuoriclasse.
Una kleksografia di Justinus Kerner
Ecco l’idea. Il disegno è liberamente ispirato alle kleksografie di Justinus Kerner, il primo a piegare fogli di carta che contenevano immagini inchiostrate per essere usate come mezzo di espressione creativa. Kerner era solito aggiungere le sue immagini kleksografiche alle poesie che scriveva, mettendo in relazione diretta immagini e parole. L’automatismo, la marginale assenza di controllo sul risultato e la fantasia suggerita dalle astrazioni di quelle immagini, sollecitavano la creatività al punto da arrivare a stabilire una connessione tra ciò che si vedeva e ciò che ci corrispondeva in senso più intimo. Tanto è vero, che dalle kleksografie alle celebri macchie di Rorschach per l’indagine della personalità, il passo è davvero breve e ciò dimostra ampiamente quanto l’intuizione di Kerner sia un’esperienza ludica molto più profonda di quanto non si possa immaginare. Come il motociclismo.
La nuova livrea della moto di Espa
Il motociclismo è un gioco serio, perché sottopone il pilota ad una costante valutazione e analisi delle proprie capacità, senza sottovalutarsi né sovrastimare le proprie risorse e, accogliendo limiti e capacità, si cerca continuamente di migliorare i tempi in sicurezza. La padronanza sul risultato che lotta con la marginale assenza di controllo data da fattori sempre diversi e sempre variabili: dalla meccanica al meteo, dall’errore in pista al guasto tecnico, il motociclismo ci ricorda che la vita non è altro che un patteggiamento tra ciò che prevediamo e l’eventualità. E’ uno strumento d’indagine attraverso il quale scopriamo parti di noi nel terreno meraviglioso e momentaneo del gioco: elemento primario, necessario e fuori da ogni giudizio, così ben descritto da Johan Huizinga nel suo Homo Ludens, saggio scritto nel 1938 e che ancora oggi è una lettura fondamentale per ogni adulto che non ha mai smesso di giocare.
Castorina durante il setup della YCF di Espa
La linea grafica, la moto. Sono state necessarie settimane di lavoro al computer e la pazienza certosina di Matteo Castorina, già meccatronico e meccanico in pista della YCF di Espa nel Campionato 2018, per ridisegnare in scala le dime sulle quali adagiare le nuove grafiche. Castorina è un meccanico di grande esperienza, ma per la prima volta si è sperimentato alla realizzazione grafica (cosa dicevamo del superamento dei limiti?) della nuova livrea della moto. Per tutti noi è stato entusiasmante lavorare in team, dove hai la sensazione così netta del passaggio tra idea e realizzazione e non nascondiamo che, come tutte le grandi opere, molto è stato imparato in corso d’opera. Gli interventi sulla moto di manutenzione e setup hanno riportato in pista grandi aspettative per il 2020 e sebbene Castorina non possa più seguire Espa nelle prestazioni agonistiche (è attualmente verificatore tecnico del Campionato CNV Moto ASI) resta il nuovo vestito che ha disegnato con noi, a sancire il rapporto di profonda amicizia tra i due.
Il disegno, il pilota. La nostra era ha portato buone cose, prima fra tutte la consapevolezza – finalmente – di un sapere che non si divide in compartimenti né categorie, anzi: ogni disciplina, arte, ambito scientifico e accademico scivola continuamente l’uno nell’altro tendendosi la mano: va da sé che disegno e guida siano legati dall’incremento di un senso fondamentale a entrambi, quello della vista, che conduce a una cosa ben più complessa e necessaria alla conoscenza: l’osservazione. Il nostro occhio ecologico viene allenato attraverso il disegno: si dice spesso che chi sa disegnare sappia afferrare gli oggetti al volo, questo perché il suo occhio riesce a fare una rapida scansione delle distanze, da poter valutare tanto correttamente quanto rapidamente l’ambiente in cui si trova. E’ il nostro occhio ecologico che ci fa muovere nell’ambiente con agilità coordinando i nostri movimenti ed è sempre lui, valido ed efficiente compagno di squadra, che consente al pilota di inserirsi sull’avversario, per superarlo in totale sicurezza.
Ci è sempre stato detto quanto pilota e moto siano la stessa cosa quando sono in pista, per questo abbiamo pensato a un design speculare come la struttura stessa della moto, che ne rispetta le simmetrie e la linea elegante e che la attraversa interamente con un filo rosso continuo, che come un sistema cardiocircolatorio irrora e fa pulsare moto e uomo di amore, vitalità, adrenalina pura.
A Marco e alla sua moto auguriamo grandi capolavori da disegnare in pista e soprattutto di non perdere mai quell’entusiasmo tipico del bambino quando gioca, nel gioco serio delle corse.
Guarda la gallery:
Dalle kleksografie alle moto: quando il gioco è una cosa seria Ci sono al mondo molti modi per esprimersi con passione e creatività, elementi fondamentali al nostro benessere che aiutano ad alimentare lo spirito con costruttività e leggerezza.
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MACERATA – I semi d’acero affascinano per la loro straordinaria capacità di ruotare creando un vortice che li fa volare in alto e lontano. “Semi d’Acero” è il nome del nuovo spazio del Comune di Macerata per bambini bambine da 0 a 6 anni e famiglie inaugurato lunedì 30 settembre nei locali del nido comunale Grande Albero nello stesso edificio della casa di riposo di Villa Cozza. È uno spazio gratuito, educativo e d’aggregazione per i bambini e le loro famiglie, un luogo di ritrovo, stimolante dove poter trovare accoglienza, socialità e sostegno al ruolo genitoriale.
“La nascita di questo nuovo spazio di educazione e di accoglienza che si aggiunge al nido inaugurato lo scorso anno nel parco di Villa Cozza ci riempie di gioia e aggiunge un tassello al significativo progetto di assistenza alla persona fin dalla primissima infanzia – afferma il sindaco Romano Carancini – Il nome stesso “Semi d’acero” racchiude il senso di questo spazio che vuol essere una proposta integrativa ai servizi della città, ampliando le opportunità educative e sociali offerte alle famiglie con bambini che, come i semi d’acero, possono volare in alto quando hanno stimoli adeguati e opportunità educative e di crescita.
Sarà lo spazio dell’incontro tra generazioni, della lettura, della musica, del gioco e dell’aggregazione. Questa è la direzione segnata dall’Amministrazione comunale che ha operato in questi anni per il potenziamento dei servizi educativi e alle famiglie lavorando in sinergia con le realtà educative pubbliche e private attraverso il tavolo 0/6”.
“Semi d’acero è il regalo del tempo gratuito e libero, libero per stare insieme ai propri bambini, ascoltare musica, leggere un libro, giocare in relax, incontrarsi. È un posto speciale non solo perché è bello ma anche perché è in un magnifico parco dentro la casa di riposo, dove i nonni e i piccoli si incontrano e sorridono insieme. Ecco un altro pezzo di Macerata città amica dei bambini e delle bambine, un investimento su un progetto di città che fa bene a tutti.” sottolinea con soddisfazione l’assessore alla scuola e alla cultura Stefania Monteverde.
Il servizio Semi d’Acero nasce grazie alla collaborazione tra il Comune di Macerata e l’Azienda Pubblica dei Servizi alla Persona – IRCR, nell’ambito del progetto QUIsSI CRESCE! sostenuto da Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
“Lo spazio per bambini, bambine e famiglie è motivo di onore e soddisfazione per la nostra azienda che giorno dopo giorno arricchisce i propri servizi con attività educative rivolte all’infanzia. – spiega il presidente IRCR Giuliano Centioni – La realizzazione di questo spazio rende migliore la nostra città non solo per i più piccoli, ma anche per gli adulti. E’ un servizio educativo fondamentale per la comunità di Macerata, in quanto offre ai bambini/e la possibilità di gioco, di socialità e di aggregazione e alle loro famiglie, con particolare attenzione a quelle che sono fuori dai circuiti educativi classici, un tempo di riflessione, di confronto e di condivisione del ruolo genitoriale.
A mio nome e di tutta l’Amministrazione IRCR do il benvenuto a quanti vorranno frequentare lo Spazio “Semi d’Acero”, augurando loro di trascorrere in armonia questo percorso di crescita e di poter godere, nell’ottica dell’intergenerazionalità, della grande ricchezza che sono i nostri anziani della residenza di Villa Cozza.”
Nello spazio c’è anche un Punto Nati per Leggere e Nati per la Musica, con un calendario di incontri mensili per ascoltare e leggere storie, fare musica insieme, giocare con i libri insieme alle proprie famiglie e alle volontarie Nati per Leggere e Nati per la Musica, come hanno spiegato le volontarie presenti all’inaugurazione. Il punto lettura mette a disposizione libri scelti e adatti all’età dei bambini, da leggere sul posto o prendere in prestito, ed è un servizio bibliotecario curato dalla Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti.
“Alla presenza di un’educatrice, i bambini e i loro genitori possono liberamente usufruire degli spazi dedicati al gioco, alla relazione e allo scambio di esperienze. Oppure si può frequentare partecipando ai laboratori, ai gruppi di confronto e scambio per mamme e papà, agli incontri a tema e ai percorsi di gioco specifici per età.” – ha spiegato la coordinatrice pedagogica Marzia Fratini.
Coordinamento pedagogico del servizio è affidato al Comune di Macerata che garantisce la presenza della coordinatrice pedagogica comunale almeno una volta la settimana. “ Semi d’Acero – ha sottolineato il dirigente dei servizi sociali e scuola Gianluca Puliti – fa parte delle iniziative mirate al welfare in città, uno spazio in cui le famiglie potranno regalarsi tempo insieme ai propri figli in un ambiente stimolante”.
APERTURA
Semi d’Acero si trova al Nido Grande Albero, in via Beniamino Gigli 2 nel parco di Villa Cozza.
E’ aperto tre giorni a settimana in orario pomeridiano e il sabato mattina. La frequenza è libera e gratuita, previa iscrizione.
Sarà aperto lunedì 16.30-18.30 per famiglie con bambini 0-12 mesi, martedì 16.30-18.30 per famiglie con bambini 12-36 mesi, giovedì 16.30-18.30 per famiglie con bambini 3-6 anni, sabato 08.30-12.30 per famiglie con bambini 0-6 anni.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI E ATTIVITA’
Agli iscritti verrà comunicato un calendario di attività, laboratori e appuntamenti.
Le famiglie e i bambini hanno a disposizione lo spazio dell’accoglienza in cui riporre i loro effetti personali. La sezione dei lattanti è organizzata con un angolo morbido per attività di lettura e giochi a terra e con un angolo della costruttività e giochi da tavolo.
L’ingresso con il corridoio offre giochi simbolici, di travestimento e motori, nella stanza atelier si trovano le proposte manipolative e creative, nell’area esterna, opportunamente delimitata, si organizzano le uscite al parco circostante anche d’inverno.
OBIETTIVI PEDAGOGICO-EDUCATIVI
Garantire il diritto al gioco per i bambini e le bambine in uno spazio pensato a loro misura, ricco di diverse opportunità, non sovraccarico rispetto agli stimoli, dove il gioco può essere:
· esperienza libera, non finalizzata a risultati da raggiungere.
· opportunità di un tempo veramente libero.
· occasione di relazioni affettive, di acquisizione di autonomia, di confronto, di sperimentazione.
· opportunità per stare insieme con il proprio bambino, lontani da impegni e doveri quotidiani, in un contesto appositamente pensato, potendo proporgli stimoli educativi diversi e nuove relazioni, uno spazio di incontro, confronto e socialità con altri adulti, potendo condividere esperienze, ricevere supporto e consigli.
ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI ATTIVITA’
La domanda di iscrizione allo Spazio per bambini, bambine e famiglie può essere presentata durante tutto il corso dell’anno attraverso un modulo reperibile nel sito del Comune (www.comune.macerata.it/semidacero) o direttamente allo spazio dove andrà presentata e consegnata.
Le domande saranno accolte nei limiti della disponibilità di posti, in ordine cronologico di presentazione, e dando precedenza ai bambini residenti nel Comune di Macerata.
Il servizio prevede la frequenza contemporanea di un massimo di 12 bambini, accompagnati da un adulto, per ciascun modulo.
La frequenza è libera e gratuita, può essere una tantum o regolare nel tempo.
La prenotazione a percorsi e attività specifici può essere fatta, una volta che si è iscritti al servizio, via e-mail ([email protected]) o direttamente allo spazio Semi d’Acero al numero 0733 1970062.
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SILENZIO..
11 settembre 2001
Ricordo molto chiaramente quel giorno,
era un martedì...
ricordo, guardavo le immagini in diretta alla tv
le guardavo e non mi capacitavo...
fossero reali....
avrei voluto fossero immagini di un film....
MA NON ERA COSI'....
ERA REALTA'...
e vedi immagini che non puoi più dimenticare..
RICORDARE CHE IL DOLORE DIVENTA INSOPPORTABILE
ANCHE PER CHI E' PIU' PREPARATO,
PERCHE' A VOLTE RAGGIUNGE VETTE ESTREME
ANCHE IL CUORE PIU' FORTE NON REGGE....
E ALLORA...TUTTO SI LEGGE IN QUESTE IMMAGINI
Nel silenzio..
Per non dimenticare..
Perché non è possibile cancellare.
Perché è un dovere ricordare.
Perchè c'è un segno in ognuno di noi.
Perché sia irripetibile.
Perché l'odio e il rancore fanno solo ammalare
e non portano a nulla di buono...
Perché con la violenza e il male
non c'è costruttività.
Perché ci sia confronto e rispetto
anche nelle discordanze.
- Lucia Pelosi -
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🌸In armonia🌸 Manifestare,in armonia e costruttività è sempre meglio della lava incandescente di un vulcano senza controllo. Colori e luce sono meglio del rancore stagnante che infine ... Tutto distrugge. 24.05.2022 Poetyca 🌸🌿🌸#Poetycamente 🌸In harmony Manifest, in harmony and constructiveness it is always better than incandescent lava of an uncontrolled volcano. Colors and light are better of the stagnant grudge that finally ... Everything destroys. 24.05.2022 Poetyca https://www.instagram.com/p/CjH27Nuq8W2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Sri Lanka: a scuola di “Sangama” (costruttività) 07.12.2017 - Unimondo (Foto di Pixabay) In Sri Lanka ho avuto la fortuna di atterrare ormai più di 10 anni fa con una piccola associazione di cooperazione internazionale allo sviluppo.
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