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#cotone grezzo
silviascorcella · 10 months
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Gilberto Calzolari p/e 20: “Dune”, inno elegante alla lotta sostenibile 
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Il bello della qualità di frivolezza, spesso controversa, eppur felicemente inconfutabile, che è connaturata alla moda si rivela in occasioni preziose come questa: quando la moda stessa concede a chi la progetta con profonda cognizione di diventare uno strumento potentissimo per diffondere messaggi importantissimi, persino catastrofici, pur mantenendo intatto, e anzi rafforzato, il valore altrettanto indiscutibile del dritto alla bellezza.
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L’occasione preziosa in questione è la collezione p/e 2020 ideata, progettata, costruita e firmata con saggezza appassionata da Gilberto Calzolari, andata in scena alla settimana della moda milanese: s’intitola “Dune”, e il messaggio intessuto nelle creazioni va ben oltre l’evocazione suggestiva di romanticherie esotiche immerse in paesaggi desertici da cartolina. Bensì, va dritta al cuore della questione ambientale in cui è invischiata la moda, per chiamare tutti a scendere in campo e prendere parte alla doverosa lotta per la sostenibilità.
Or dunque, è anzitutto necessario sfumare qualsivoglia dubbio sull’autenticità di intenzioni relative a questa parola che oggi corre sulla bocca di tutti: sostenibilità. Ebbene, Gilberto Calzolari ne ha fatto il vessillo coerente e fondamentale del suo stile di moda, allacciato stretto al suo stile di vita, sin dagli esordi con il suo marchio omonimo di demi-couture, giunto dopo una lunga carriera all’interno degli uffici stile tra i più prestigiosi per storia e maestria (ovvero Marni, Alberta Ferretti, Valentino, Miu Miu, Giorgio Armani).
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La sua dedizione all’eco-sostenibilità è infatti completa e militante: inizia nell’osservazione disincantata della realtà consumistica in cui siamo immersi, attraversa l’analisi della realtà deteriorante del fast fashion da cui siamo accalappiati, e si costruisce nell’ecosistema virtuoso del suo marchio. Qui la ricerca è votata a trovare materiali e lavorazioni del tutto ecosostenibili, dai metodi di riciclo e upcycling alla progettazione di materie innovative ma pur sempre eco-compatibili, coinvolge aziende che condividono la stessa fede e la certificano, percorre una filiera eccellente completamente made in Italy.
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E apporta il suo contributo prezioso a cambiare l’industria della moda nel profondo attraverso la bellezza lussuosa: un impegno che gli è valso il prestigioso Franca Sozzani GCC Award for Best Emerging designer al Green Carpet Fashion Award Italia 2018, e il premio come Best Emerging Designer della Monte Carlo Fashion Week.
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Nella collezione p/e 2020 il messaggio è dunque già incapsulato nel titolo: le “Dune” sono quelle della desertificazione  del nostro pianeta a cui siamo già condannati. Un grido d’allarme a spalancare occhi e coscienza sulla realtà in corso: un inno attraverso creazioni d’eleganza a lottare per un futuro sostenibile. Un appello che si traduce in un gusto tribale, con echi di primitivismo e semplificazioni da minimalismo: la divisa per la battaglia deve essere funzionale, deve portare scolpiti addosso gli intenti militanti, i nemici da combattere ma anche gli strumenti per farlo, pur mantenendo salda la raffinatezza.
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A proposito di intreccio tra estetica, confortevolezza e materiali inediti: l’appeal tribale connota l’abito iconico in “tessuto di sughero” ecologico, ricavato da sottilissimi fogli di sughero naturale accoppiato al cotone organico GOTS certificato, e impreziosito da frange con su cristalli Swarovski privi di piombo; mentre l’appeal techno pervade i capi ultra high-tech realizzati con l’upcycling di airbag scoppiati, nati grazie dalla partnership con Volvo Car Italia, realizzati con il materiale sintetico degli airbag già dispiegati che così è nobilitato in chiave couture, come succede anche per le cinture di sicurezza divenute fusciacche.
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Il piglio militaresco è nei capi safari e nelle uniformi con tasche decorate con mostrine svolazzanti di cotone grezzo; mentre la linearità quasi monastica si alterna alle stratificazioni asimmetriche di gonne strutturate sotto abiti in organza nude.
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La narrazione è affidata non solo alle forme, ma anche ai materiali: tra cui il raso derivato da poliestere riciclato, il nuovissimo canvas di cotone biodegradabile che si decompone in un anno, il pizzo macramè optical il cui disegno ricorda i copertoni e richiama la più grande discarica di pneumatici al mondo nel deserto del Kuwait.
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E ai colori: con una palette che sui toni pallidi della natura desertica si accende di rossi e gialli allarmanti del grido di protesta, fino ad essere cosparsa del nero lucido e del verde cupo dell’inquinamento industriale che contamina le preziose falde acquifere, come fossero pesanti macchie di petrolio che contaminano la leggerezza dell’organza increspata.
Le “Dune” di Gilberto Calzolari sono anche quelle del suo amato archivio di riferimenti cinematografici: in questo caso, l’omonimo film cult del visionario David Lynch, e le dune dello scenario post-atomico dell’altrettanto visionario “Mad Max”, dove il fascino steampunk risuona come un monito a non divenire vittime del nostro progresso, bensì a padroneggiarlo virtuosamente. Bravò Gilberto Calzolari!
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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personal-reporter · 1 year
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Cotone canvas: alla scoperta di questo tessuto naturale
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Il cotone canvas è un tessuto robusto e resistente, comunemente utilizzato per la produzione di borse, tende, tendaggi, abbigliamento da lavoro, capi di abbigliamento outdoor e altro ancora. Tutti lo usano ma in pochissimi ne conoscono le caratteristiche, le modalità di fabbricazione e le proprietà.  Ma che cos’è nello specifico il cotone canvas? Esso altro non è che un tessuto ottenuto dalla lavorazione del cotone, una fibra naturale molto conosciuta che in questo caso viene tessuta con un’armatura a tela. Il canvas viene prodotto con filati di cotone grossi e resistenti che creano una trama densa e robusta, che lo rende ideale per prodotti resistenti all'usura. Ora che ne conosciamo meglio le caratteristiche principali, vediamo come viene prodotto e come ha fatto a guadagnarsi uno dei posti d’onore nell’Olimpo dei tessuti. Dal filato al tessuto: la produzione del cotone canvas Non tutti i canvas sono uguali: questo tessuto infatti viene prodotto in diversi pesi, a seconda dell'uso futuro che se ne farà. I tessuti canvas più leggeri sono utilizzati per la produzione di abbigliamento, come giacche, pantaloni e gilet, mentre le varianti più pesanti sono spesso impiegate nella produzione di borse, tende e drappeggi, ma anche per realizzare coperture per attrezzature da lavoro, tende da sole e tanto altro ancora. La produzione del cotone canvas avviene attraverso un processo di tessitura tradizionale, la quale coinvolge filati di cotone grezzo, senza alcun processo di tintura o di sbiancamento. Questo processo conferisce al tessuto una tonalità naturale e una texture robusta, che lo rende ideale per prodotti dallo stile rustico e vintage. Solitamente il cotone canvas è disponibile nella sua tonalità naturale, ma nulla vieta di tingerlo con i colori che più si preferiscono. Nei negozi all’ingrosso esso è disponibile in qualunque varietà di colore e anche in fantasia! Ma quali sono i pregi del cotone canvas? Uno dei principali vantaggi di questo tessuto è indubbiamente la sua resistenza, che lo rende solido e durevole. Grazie alla trama densa che lo costituisce, il tessuto canvas resiste bene all'usura e all'abrasione, ed è anche resistente alla luce solare e alle intemperie. Inoltre, il cotone canvas è relativamente facile da lavorare e può essere lavato in lavatrice senza problemi. Tuttavia, come tutte le fibre naturali il canvas non è certamente privo di difetti. Uno degli svantaggi che si porta dietro infatti è la naturale tendenza a restringersi durante il lavaggio, quasi come fa la lana quando si infeltrisce. Inoltre, il cotone canvas non è impermeabile, il che significa che non è adatto per la produzione di prodotti a tenuta stagna. Nonostante questi difetti, il cotone canvas rimane un tessuto altamente versatile e ampiamente utilizzato in tantissimi settori. La sua texture naturale e rustica lo rende particolarmente adatto per la produzione di prodotti che spaziano dallo stile vintage a quello più contemporaneo ed industriale. Principali usi del canvas: dall’abbigliamento all’arredamento outdoor Durante una giornata qualunque, non è affatto difficile imbattersi in uno o più oggetti realizzati con il cotone canvas.  Alcuni esempi di prodotti in cotone canvas molto popolari includono borse da viaggio, borse per laptop, tende da sole, tende da interni, abbigliamento da lavoro come gilet e giacche, e persino coperture per attrezzature da giardinaggio. Inoltre, il cotone canvas è spesso utilizzato per la produzione di prodotti sottoposti all'usura e all'ambiente, come ad esempio coperture per auto e motociclette, coperture per barche e attrezzature da campeggio. La sua robustezza lo rende ideale anche per la produzione di tessuti per la tappezzeria, come copridivani e copricuscini. Un'altra applicazione comune del cotone canvas è la produzione di opere d'arte su tela. Grazie alla sua texture robusta e alla sua tonalità naturale, il cotone canvas è un supporto popolare per la pittura a olio e acrilica, che offre un effetto naturale e resistente alla luce. Inoltre, il cotone canvas è spesso scelto per la sua sostenibilità ambientale. A differenza dei tessuti sintetici, il cotone canvas è biodegradabile e può essere facilmente smaltito senza danneggiare l'ambiente! Read the full article
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enkeynetwork · 1 year
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placelibertine · 1 year
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Come macchiare il legno
La macchiatura del legno è un modo popolare per migliorare l'aspetto di mobili, pavimenti, oggetti artigianali e altro ancora. La macchia può trasformare un pezzo di legno grezzo in un capolavoro ricco di colore e profondità. Tuttavia, per ottenere un risultato professionale, è importante seguire alcuni passaggi chiave. In questo articolo, ti guideremo attraverso il processo di macchiatura del legno, fornendo consigli utili per un risultato impeccabile.
Preparazione del legno:
Prima di iniziare il processo di macchiatura, è fondamentale preparare correttamente il legno. Inizia rimuovendo eventuali vecchie finiture o vernici utilizzando carta vetrata o un decapante specifico. Assicurati di pulire accuratamente il legno per rimuovere polvere e sporco.
Dopo la pulizia, ispeziona attentamente il legno per eventuali imperfezioni come graffi o crepe. Ripara eventuali difetti utilizzando una pasta per legno o un riempitivo specifico. Assicurati che il legno sia liscio e privo di difetti prima di procedere alla macchiatura.
Scegli la macchia giusta:
Esistono diverse tipologie di macchie per legno, ognuna con caratteristiche uniche. Puoi optare per una macchia a base di acqua o a base di solvente, a seconda delle tue preferenze e dell'effetto desiderato. Inoltre, le macchie sono disponibili in una vasta gamma di colori, dalla tonalità più chiara a quella più scura.
Prima di iniziare, esegui una prova su un pezzo di legno simile per valutare l'effetto finale della macchia. In questo modo, potrai essere sicuro della scelta del colore e della finitura prima di applicarla sul tuo progetto principale.
Applicazione della macchia:
Prima di applicare la macchia, mescola bene il prodotto per garantire una consistenza uniforme. Puoi utilizzare un pennello, una spugna o un panno di cotone per applicare la macchia sul legno. Assicurati di seguire il grano del legno durante l'applicazione per ottenere un risultato omogeneo.
Applica la macchia in strati sottili, evitando eccessi che potrebbero creare macchie o scolorimenti. Lascia asciugare la macchia per il tempo indicato sul prodotto e valuta il colore. Se desideri un colore più intenso, puoi applicare ulteriori strati di macchia seguendo lo stesso procedimento.
Sigillare il legno:
Una volta che la macchia si è asciugata completamente, è consigliabile sigillare il legno per proteggerlo e preservare il colore nel tempo. Puoi utilizzare un sigillante trasparente o una vernice protettiva specifica per legno. Applica il sigillante con un pennello, assicurandoti di coprire uniformemente l'intera superficie.
Lascia asciugare completamente il sigillante secondo le istruzioni del prodotto. In genere, è consigliabile applicare almeno due strati di sigillante per ottenere una protezione ottimale.
Manutenzione:
Per mantenere l'aspetto dei tuoi oggetti di legno macchiati nel tempo, esegui una manutenzione adeguata. Pulisci periodicamente il legno con un panno morbido e asciutto per rimuovere polvere e sporco. Evita l'uso di prodotti chimici aggressivi che potrebbero danneggiare la macchia.
Se noti segni di usura o sbiadimento nel tempo, puoi applicare un nuovo strato di macchia e sigillante per ripristinare l'aspetto originale.
La macchiatura del legno è un modo eccellente per valorizzare e migliorare l'aspetto dei tuoi oggetti di legno. Seguendo i passaggi descritti in questa guida, sarai in grado di ottenere risultati professionali e di godere di pezzi di legno dalla bellezza intrinseca. Ricorda di preparare adeguatamente il legno, scegliere la macchia giusta, applicarla con cura e sigillare il legno per una protezione duratura. Con un po' di pratica e attenzione ai dettagli, potrai creare meravigliosi oggetti di legno macchiato che saranno ammirati da tutti.
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pizza-ra-bizza · 2 years
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Moda egiziana in Giappone: Japon-e
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Tema: tecnica e moda egiziana in Giappone
Thomo: trd. Nippon-e Neappere napara Japon=e egizio io ti invidio dal tuo tessuto indossato magnificamente!
Nippon: Tessuto di cotone grezzo decorato con pesanti stampi in legno o ferro e colori naturali propone meravigliosi disegni tradizionali, medaglioni stellati, disegno nippon e scene di caccia in interesante metrature cosicché si presta ai più disparati usi come centrino, copritavolo, tenda, copridivano copriletto e come copritappeto per i tappeti più delicati, vesti e ornamenti culturali.
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maxfabricz · 2 years
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Oxford
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l tessuto Oxford prende il suo nome dall'omonima cittadina inglese, dove è stato ideato e prodotto per la prima volta.
E' realizzato con filati colorati e sottili in ordito e filati bianchi più spessi in trama che donano il tipico aspetto “punteggiato”. Esistono diverse varianti dell’Oxford: il classico, il pinpoint ed il royal, realizzati con lo stesso tipo di tessitura differiscono tra di loro per lo spessore e il peso dei filati utilizzati. Ad ognuno di loro corrisponde solitamente un tipo di camicia diverso.
Oxford Classico
E' quello più conosciuto, con un ben marcato aspetto a puntini. Come le altre varietà è un tessuto durevole e molto resistente che non necessita di nessuna particolare attenzione per il lavaggio. Indicato sia per camicia casual che formale è tipicamente associato al collo button-down ed al taschino.
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WIKIPEDIA
L’Oxford è un tipo di tessuto per camicie[1]. Prende il nome dalla cittadina inglese di Oxford, dove iniziò la produzione per confezionare le camicie tipo oxford[2].
Tecnicamente è realizzato con un’armatura nattè, con il raddoppio dei fili di trama e ordito del medesimo titolo o con fili di titolo sottile raddoppiati in ordito e un unico filo di trama più grosso e morbido. La sua particolarità è di avere i fili d'ordito colorati e i fili di trama bianchi, cosa che accentua l'effetto d'intreccio a cestino formando una minuscola quadrettatura. Tessuto di mano fresca è realizzato con filato di puro cotone di titolo molto sottile.
OXFORD: un tipo di filato piuttosto grezzo ma comunque morbido ed e’ realizzato con un intreccio di fili colorati con fili bianchi. Il tessuto oxford offre molteplici combinazioni di colore ma risulta comunque meno elegante ed e’ adatto ad un  abbigliamento piu’ casual.
Oxford
Il nome deriva dalla città  universitaria di Oxford in Inghilterra. La sua particolarità  è quella di avere i fili d'ordito colorati e i fili di Tipo Tessuto bianchi, elemento che accentua l'effetto d'intreccio a cestino formando una piccola quadrettatura. Questa lavorazione rende la camicia Oxford molto versatile,è tanto che può essere abbinata sia ai jeans che al completo formale, e quindi può essere utilizzata sia per il tempo libero che per l'ufficio. Ci sono tre tipi di Oxford, fine, medio e pesante, che differiscono per la grana della trama e per il peso del tessuto. Il tessuto Oxford è principalmente indicato per camicie invernali e di mezza stagione anche se è comunque possibile trovare tessuti Oxford adatti all’ estate, è molto usato nelle camicie di tipo button down.
Caratteristiche: -Armatura a tela. -Peso da 160 a 220 gr.
Il nome deriva dalla città  universitaria di Oxford in Inghilterra. La sua particolarità  è quella di avere i fili d'ordito colorati e i fili di Tipo Tessuto bianchi, elemento che accentua l'effetto d'intreccio a cestino formando una piccola quadrettatura. Questa lavorazione rende la camicia Oxford molto versatile,è tanto che può essere abbinata sia ai jeans che al completo formale, e quindi può essere utilizzata sia per il tempo libero che per l'ufficio. Ci sono tre tipi di Oxford, fine, medio e pesante, che differiscono per la grana della trama e per il peso del tessuto. Il tessuto Oxford è principalmente indicato per camicie invernali e di mezza stagione anche se è comunque possibile trovare tessuti Oxford adatti all' estate, è molto usato nelle camicie di tipo button down.
Caratteristiche: -Armatura a tela. -Peso da 160 a 220 gr.
Il nome deriva dalla città universitaria di Oxford in Inghilterra. La sua particolarità è quella di essere costituito da filati fini (spesso colorati) in ordito e filati bianchi più spessi in trama che gli donano iltipico aspetto “punteggiato” o a “scacchiera”.
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perfettamentechic · 2 years
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Calicò - Calicot - Cotonina
Calicò - Calicot - Cotonina #calicò #calicot #cotonina #stoffa #cenciodellanonna #cotone #tessuto #storiadellastoffa #storiadellamoda #moda #fashion #perfettamentechic
Il calicò o calico o calicot o cotonina, detto anche “cencio della nonna“, è un tessuto/tela molto leggero greggia o stampata. Il calico è un tessuto morbidissimo al tatto con un effetto garza di cotone. Il suo nome viene dalla città di Calicut, Kerala, India, dove veniva tradizionalmente fatto dai locali tessitori chiamati chaliyans. Questo tessuto è apparso nel nostro paese nel XV secolo,…
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paolochermaz · 3 years
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È sabato e l’outfit di questa settimana è al vertice della nostra proposta. Una inedita tonalità di colore, più vicina al color cuoio che ad un marrone, per la giacca doppiopetto il lana e seta, trova il suo completamento nella camicia in denim di lino e cotone, dall’effetto grezzo. Il pantalone in tela tropical di lana, dal gusto vintage ed una delle nostre cravatte “hand made” completano l’outfit. . Giacca e borsa @tagliatoreofficial Camicia @bagutta_shirts Pantalone @berwich_pants Cravatta @arcuricravatte per George’s Mocassino @greengeorge1971 . ———————————————- George’s uomo via del Pantheon 58 Roma 📞066794456 www.georges.it [email protected] Info e direct order Whatsapp & voice 📲3479604054. ——————————————— #menstyle #gentlemanstyle #menswear #georgesroma #georgesuomo #dapper #tagliatore #berwich #bagutta #greengeorge (presso George's uomo) https://www.instagram.com/p/CNwYTXzg3eK/?igshid=1b48qt1cbpuj6
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thehippygipsy · 3 years
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Nuvole… Mi interrogo e non mi riconosco. Non ho fatto niente di utile né farò qualcosa di giustificabile. Ho sprecato la parte di vita che non ho perduto, a interpretare confusamente qualcosa, facendo versi in prosa alle sensazioni intrasmissibili con cui rendo mio l’universo sconosciuto. Oggettivamente e soggettivamente, sono stufo di me. Sono stufo di tutto, e del tutto di tutto. Nuvole… Sono tutto, contorsioni dall’alto, e uniche cose oggi reali fra la terra nulla e il cielo che non esiste; brandelli indescrivibili del tedio che ad esse impongo; nebbia condensata in minacce di un colore assente; cotone grezzo sporco di un ospeda e senza pareti. Nuvole… Sono come me, un passaggio cancellato fra il cielo e la terra, che segue un impulso invisibile, tuonando o non tuonando, che si rallegrano bianche o si scuriscono nere, finzioni dell’intervallo e dello sviamento, lontano dal rumore della terra e senza il silenzio del cielo. Nuvole… Continuano a passare, continuano sempre a passare, passeranno sempre di continuo, in un avvolgimento discontinuo di matasse opache, in un diffuso prolungamento di falso cielo disfatto.
Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares
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justforyouhmorietta · 5 years
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Portamonete-porta rossetto ad uncinetto con laccio da collo in cotone Beige-Grezzo-Avorio chiusura clic clac e charm Ciondolo portamonete 
https://www.etsy.com/it/listing/639667528/portamonete-porta-rossetto-ad-uncinetto?ref=shop_home_active_6&frs=1
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teenagedirtstache · 6 years
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Bande segnaletiche ma in colori d’attualita, mattone-grezzo-cielo, la niki in cotone, Fusione; sulla camicia button-down in line, Linea Correggio
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lamilanomagazine · 2 years
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Lecco, “Refuge”: mostra personale di Saba Najafi
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Lecco, “Refuge”: mostra personale di Saba Najafi   Dal 28 agosto al 18 settembre 2022 il Civico Museo Setificio Monti di Abbadia Lariana, in provincia di Lecco, ospiterà “Refuge”, mostra personale di Saba Najafi a cura di Erika Lacava, con il patrocinio del Comune di Abbadia Lariana. “Refuge” è un progetto ideato per il Civico Museo Setificio Monti, unico esemplare in Italia di recupero integrale di un filatoio ottocentesco. Il Museo, istituito nel 1998 dopo il recupero della filanda e del filatoio della seta edificati da Pietro Monti rispettivamente nel 1818 e nel 1869, è attualmente conservato allo stato in cui si trovava a metà Ottocento, restaurato e arricchito con materiali coevi di altri filatoi ora scomparsi. La storia del territorio lecchese è legata da secoli alle attività della seta, dall’allevamento dei bachi alla filatura dei bozzoli, dalla torcitura e alla tessitura, di cui la Lucia manzoniana è l’erede e l’emblema iconografico per questi luoghi. Saba Najafi raccoglie questa ricchezza storica locale per ricollocarla nel presente, valorizzando da un lato le diverse fasi connesse alla produzione della seta e collegandole dall’altro al suo Paese d’origine, l’Iran, come terra di antichi passaggi della storica Via della seta. Attraverso questo doppio binario, lecchese e orientale, si muovono i fili che danno forma alla mostra. In un continuo rimando di segni e simboli, il lavoro di Saba Najafi passa dalla cultura locale a quella iraniana come in un intreccio di trama e ordito, fino a formare un tessuto elaborato e omogeneo. Strutturata come un’unica installazione site-specific, la mostra abbraccia le tre navate del piano terra del Museo giocando con gli elementi principali dell’edificio, dispiegando tra gli archi e le pareti sbrecciate dal tempo i motivi cari all’artista. Sono qui esposte infatti rielaborazioni delle ultime serie avviate a partire dal 2020: “Metamorfosi” rami legati tra loro da strisce di tessuto come bende medicali, “Inner care”, pietre parzialmente rivestite di tessuto, e nuove elaborazioni della serie “Stone as memories”, in papier mâché con inserti calligrafici. Forte è il richiamo alla seta, e il rimando al Museo si fa via via più esplicito: il concetto di museo viene infatti investigato nella sua valenza di luogo di custodia, archivio e protezione, ampliato fino a includere in sé l’idea di casa e identificarsi con essa. A partire dalle volte del soffitto, rinforzate da rami piegati ad arco da cui scendono lunghe strisce di tessuto, l’antico spazio viene ridisegnato dall’artista per trasformarlo in abitazione, casa, rifugio. In un momento critico a livello socio-politico come quello attuale, il rifugio offerto da Saba Najafi è un riparo dalla guerra, dall’ingiustizia, dalla rabbia, un abbraccio per chi si sente solo e indifeso, l’ombra di un albero e il fresco per contrastare la desertificazione e il cambiamento climatico. Un posto in cui tutti possano star bene e sentirsi al sicuro. I materiali impiegati, differenti tra loro per cromia e consistenza, appartengono tutti all’ambiente naturale e ricostruiscono idealmente diversi tipi di dimore: nelle strutture in legno ritroviamo i nidi, nelle pietre le case, nel tessuto gli abiti che ogni giorno “abitiamo”.  Lo sviluppo curvilineo dell’allestimento guida il visitatore in un percorso verso la navata centrale, centro nevralgico della mostra, sopra cui è ricostruito un tetto di rami di legno, simbolo di casa, da cui scende una cascata di filamenti atti ad accoglierlo e proteggerlo come in un abbraccio. L’antico camino presente nella sala rimanda al focolare domestico, mentre le pietre in papier mâché richiamano i bozzoli che i bachi da seta si costruiscono intorno, come una casa. Nella terza sala, a completamento della mostra, un video in cui potersi immergere tra le pieghe del tessuto, un piccolo archivio atto a ospitare pietre, come simbolo di permanenza della memoria, e un grosso nodo in cotone grezzo a simboleggiare il legame e la forza del ricordo. La mostra è realizzata grazie al contributo tecnico di Tessilbusto di Busto Arsizio ed è corredata da catalogo digitale, con testo critico di Erika Lacava. ... Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Cotone canvas: alla scoperta di questo tessuto naturale
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Il cotone canvas è un tessuto robusto e resistente, comunemente utilizzato per la produzione di borse, tende, tendaggi, abbigliamento da lavoro, capi di abbigliamento outdoor e altro ancora. Tutti lo usano ma in pochissimi ne conoscono le caratteristiche, le modalità di fabbricazione e le proprietà.  Ma che cos’è nello specifico il cotone canvas? Esso altro non è che un tessuto ottenuto dalla lavorazione del cotone, una fibra naturale molto conosciuta che in questo caso viene tessuta con un’armatura a tela. Il canvas viene prodotto con filati di cotone grossi e resistenti che creano una trama densa e robusta, che lo rende ideale per prodotti resistenti all'usura. Ora che ne conosciamo meglio le caratteristiche principali, vediamo come viene prodotto e come ha fatto a guadagnarsi uno dei posti d’onore nell’Olimpo dei tessuti. Dal filato al tessuto: la produzione del cotone canvas Non tutti i canvas sono uguali: questo tessuto infatti viene prodotto in diversi pesi, a seconda dell'uso futuro che se ne farà. I tessuti canvas più leggeri sono utilizzati per la produzione di abbigliamento, come giacche, pantaloni e gilet, mentre le varianti più pesanti sono spesso impiegate nella produzione di borse, tende e drappeggi, ma anche per realizzare coperture per attrezzature da lavoro, tende da sole e tanto altro ancora. La produzione del cotone canvas avviene attraverso un processo di tessitura tradizionale, la quale coinvolge filati di cotone grezzo, senza alcun processo di tintura o di sbiancamento. Questo processo conferisce al tessuto una tonalità naturale e una texture robusta, che lo rende ideale per prodotti dallo stile rustico e vintage. Solitamente il cotone canvas è disponibile nella sua tonalità naturale, ma nulla vieta di tingerlo con i colori che più si preferiscono. Nei negozi all’ingrosso esso è disponibile in qualunque varietà di colore e anche in fantasia! Ma quali sono i pregi del cotone canvas? Uno dei principali vantaggi di questo tessuto è indubbiamente la sua resistenza, che lo rende solido e durevole. Grazie alla trama densa che lo costituisce, il tessuto canvas resiste bene all'usura e all'abrasione, ed è anche resistente alla luce solare e alle intemperie. Inoltre, il cotone canvas è relativamente facile da lavorare e può essere lavato in lavatrice senza problemi. Tuttavia, come tutte le fibre naturali il canvas non è certamente privo di difetti. Uno degli svantaggi che si porta dietro infatti è la naturale tendenza a restringersi durante il lavaggio, quasi come fa la lana quando si infeltrisce. Inoltre, il cotone canvas non è impermeabile, il che significa che non è adatto per la produzione di prodotti a tenuta stagna. Nonostante questi difetti, il cotone canvas rimane un tessuto altamente versatile e ampiamente utilizzato in tantissimi settori. La sua texture naturale e rustica lo rende particolarmente adatto per la produzione di prodotti che spaziano dallo stile vintage a quello più contemporaneo ed industriale. Principali usi del canvas: dall’abbigliamento all’arredamento outdoor Durante una giornata qualunque, non è affatto difficile imbattersi in uno o più oggetti realizzati con il cotone canvas.  Alcuni esempi di prodotti in cotone canvas molto popolari includono borse da viaggio, borse per laptop, tende da sole, tende da interni, abbigliamento da lavoro come gilet e giacche, e persino coperture per attrezzature da giardinaggio. Inoltre, il cotone canvas è spesso utilizzato per la produzione di prodotti sottoposti all'usura e all'ambiente, come ad esempio coperture per auto e motociclette, coperture per barche e attrezzature da campeggio. La sua robustezza lo rende ideale anche per la produzione di tessuti per la tappezzeria, come copridivani e copricuscini. Un'altra applicazione comune del cotone canvas è la produzione di opere d'arte su tela. Grazie alla sua texture robusta e alla sua tonalità naturale, il cotone canvas è un supporto popolare per la pittura a olio e acrilica, che offre un effetto naturale e resistente alla luce. Inoltre, il cotone canvas è spesso scelto per la sua sostenibilità ambientale. A differenza dei tessuti sintetici, il cotone canvas è biodegradabile e può essere facilmente smaltito senza danneggiare l'ambiente! Read the full article
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enkeynetwork · 1 year
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mariodavidmascia · 3 years
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RICORDARE LA PRIMA NAVE DI PROFUGHI EBREI VERSO ISRAELE È stato approvato oggi all'unanimità dal Consiglio Comunale di Genova il mio ordine del giorno 'fuori sacco' che impegna il Sindaco e la Giunta in vista dell'anniversario del 14 dicembre 2021, "ad installare un piccolo monumento e/o una targa commemorativa" a perenne ricordo della storica partenza dal porto di Genova, il 14 dicembre 1945, della “Hannah Senesh”, la prima nave che portó 252 ebrei, profughi dei campi di sterminio nazisti, verso la nuova Patria d’Israele. È una iniziativa di cui mi sono fatto volentieri portavoce e ho voluto condividere con tutti i capigruppo in Consiglio comunale, perché nasce da una richiesta indirizzata al nostro Sindaco Marco Bucci dal Presidente di APAI - Italia Israele Bruno Gazzo e dal Presidente della Comunità Ebraica di Genova, Ariel Dello Strologo". La 'Hanna Senesh', ribattezzata così in onore della giovane eroina nazionale che il giorno della sua esecuzione (7 novembre 1944) scrisse nel diario 'nel mese di luglio avrò 23 anni/ho scommesso su un numero/i dadi hanno girato/ho perso fu la prima nave a salpare verso Israele rompendo l'embargo imposto dalle forze di sicurezza britanniche:l'equipaggio del Quarto Battaglione del Palmach e gli attivisti di 'Hamossad for Aliyah Bet' organizzarono una festa per il capitano italiano Ansaldo e il suo equipaggio nel kibbutz Beit-Oren e durante la festa Ansaldo parlò calorosamente del significato umanitario dell'impresa, con parole talmente profonde da fornire ispirazione alla famosa poesia scritta in seguito da Natan Alterman dal titolo 'Un discorso di risposta a un capitano italiano. L'auspicio è che l'installazione, magari di un pietrone grezzo ovoidale con una lapide inserita, venga realizzata in testata ai magazzini del Cotone, perché fonti storiche riportano che l'imbarco avvenne da uno dei moli all’estrema sinistra del porto". (presso Porto Antico di Genova) https://www.instagram.com/p/CU-pOwGgVhE/?utm_medium=tumblr
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fumandovetro · 3 years
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Ascolto Bon Iver, e (non) ti penso.
Stasera vedrò qualcun altro ancora, avrei voluto fossi più come lui e meno come te.
Con montata più voglia di volermi, più voglia di aprirti, più voglia di stendere un lenzuolo di empatia che ci potesse coprire dal resto del mondo.
Senza etichette, senza doveri.
Solo perché hai nella pancia la voglia di stare a guardarci sotto a del cotone grezzo. Mentre il sole passa attraverso le fibre del tessuto, abbastanza da permetterci di scavarci negli occhi, per tutti i buchi e le mancanze, ma non abbastanza per farci detestare il giorno che arriva.
Avrei voluto baciare in eterno il tuo piercing e sentire che baciavi in eterno il mio, non tanto perché.
Piuttosto come si bacia se stessi. Riconoscendosi.
Avrei voluto.
Ma forse ti lascio andare di nuovo, che è meglio.
Per esser pronta ad accettare la realtà dei fatti.
Non esisti più nella mia vita. Sei andato via, sei solo un fantasma, un ricordo sbiadito.
Non sei.
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