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#diagnosi dislessia
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Segnali precursori della dislessia.
TEST DISLESSIA
I segnali precursori della dislessia possono variare da individuo a individuo, ma ci sono alcune caratteristiche comuni che possono verificarsi nei bambini che successivamente manifesteranno la dislessia.
È importante sottolineare che la presenza
di tali segnali non significa necessariamente che un bambino è dislessico, ma potrebbero essere indicatori di rischio che richiedono un'attenzione e un monitoraggio più approfonditi.
Ecco alcuni dei segnali precursori più comuni:
1. Difficoltà nella lettura precoce: I bambini a rischio possono mostrare difficoltà di apprendimento, come un ritardo nell'inizio della lettura rispetto ai loro coetanei. Potrebbero avere difficoltà a imparare i suoni delle lettere e la corrispondenza tra suono e lettera, così come per i numeri....... continua
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atomheartmagazine · 7 months
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/benjamin-zephaniah-e-morto/
Addio al poeta e attore Benjamin Zephaniah: ci lascia un'Icona culturale
Il mondo perde un’icona culturale con la scomparsa di Benjamin Zephaniah, il rinomato scrittore, poeta e attore noto anche per il suo ruolo nella serie di successo “Peaky Blinders“. Zephaniah, a 65 anni, ci ha lasciato otto settimane dopo la diagnosi di un tumore al cervello.
Benjamin Zephaniah e la battaglia contro il tumore
Dopo essergli stato diagnosticato un tumore al cervello otto settimane fa, Benjamin Zephaniah ha lottato coraggiosamente contro la malattia. La notizia della sua morte è stata condivisa dalla moglie su Instagram.
Il ruolo in “Peaky Blinders”
Oltre alla sua carriera letteraria, Benjamin Zephaniah ha lasciato un’impronta duratura come attore. Il suo personaggio, Jeremiah “Jimmy” Jesus in “Peaky Blinders“ è stato amato dai fan per la sua interpretazione impeccabile in 14 episodi tra il 2013 e il 2022.
Origini e Successi Letterari
Nato e cresciuto a Handsworth, Birmingham, Benjamin Zephaniah ha affrontato le sfide della dislessia, lasciando la scuola a 13 anni. Tuttavia, questo non lo ha fermato. A 22 anni, ha pubblicato il suo primo libro, “Pen Rhythm“, aprendo la strada a una prolifica carriera letteraria.
Poesia Dub e Impegno Sociale di Benjamin Zephaniah
Benjamin Zephaniah è stato un pioniere nella poesia dub, uno stile influenzato dalla cultura giamaicana. Ha utilizzato la sua arte per affrontare temi come gli abusi razziali e l’istruzione, diventando un volto familiare in programmi televisivi britannici.
Rifiuto dell’Onorificenza:
Nel 2003, Zephaniah ha rifiutato l’onorificenza di ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, protestando contro l’associazione con l’imperialismo e la schiavitù britannica. Questo atto ha evidenziato la sua coerenza e impegno per le sue convinzioni.
Benjamin Zephaniah ha lasciato un vuoto nel mondo della cultura, ma il suo lascito vive attraverso le sue opere che hanno ispirato e sfidato le norme. La sua voce distintiva, sia nella scrittura che nell’arte drammatica, continuerà a resonare e a ispirare le generazioni future. Addio a un gigante creativo che ha plasmato il panorama culturale con la sua straordinaria versatilità.
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centroamamentemilano · 8 months
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E se fosse discalculia?
La discalculia è un disturbo specifico dell'apprendimento che colpisce la capacità di comprendere e utilizzare i concetti matematici. Si manifesta con difficoltà nell'apprendimento delle operazioni aritmetiche, nella memorizzazione delle tabelline e nella comprensione dei concetti matematici più complessi.
Questo disturbo può avere un impatto significativo sulla vita , poiché le abilità matematiche sono fondamentali per molte attività quotidiane.
Tuttavia, con il giusto supporto e l'adeguata comprensione, è possibile gestire e superare le sfide legate alla discalculia e sviluppare strategie alternative per affrontare i problemi matematici. È importante che la discalculia venga riconosciuta e affrontata in modo tempestivo, al fine di garantire un adeguato supporto e un percorso di apprendimento personalizzato
Centro disturbi dell'apprendimento Milano Centro dsa Milano Discalculia a chi rivolgersi Dislessia Milano
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simonettiwalter · 1 year
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Simonetti Walter, nato a Milano il 07/01/1971, è un demone implacabile della negazione, un portatore di luce, la reincarnazione dello stregone folle Il Padre della fratellanza MOCHI, appartenente suo malgrado cioè entusiasta dell’Ordine Galattico della Stella “La Cultura Fondazione”, chiamato anche “Gli Illuminati”. Ultimo dirigente del Partito dell’Anarchia, Agente della Morte Replicante rinato per Clonazione dis-umana mascotte del movimento del 77, cresciuto dai “cattivi innominabili maestri”. Nella sua infazia e adolescienza è stato IL Messia Autonomo, un khmer rosso in fuga dal mondo, un bisessuale, un monaco guerriero, un adepto di The Process Church ripreso salvato dalla gnosi contro culturale di Philip K. Dick che credeva fossi Gesù Cristo ritornato Il Santo del Assassini! Discendente di un popolo maledetto che arriva dall’antica Sumeria, di origini extraterrestri, gli Anunnaki. Tra i suoi antenati troviamo Zorasrtaini, Zeloti, Nizariti detti anche Assassini e i baschi. Per semplificazione viene considerato un ebreo rinnegato.
Dal 1980 diventa il capro espiatorio della società italiana per volere della lobby Frankista e del Partito Comunista, Della Chiesa, Della DC e dei USA. La sua vita diventa un manicomio e cielo aperto. Tutto per interesse i soldi della lobby trasformano i suoi parenti, amici, sorelle e fratelli in traditori, viene abbandonato a se stesso. Violentato e rieducato da un intera comunità.
IL denaro lo sterco del diavolo trasforma le persone in mentecatti e il corporativismo frankista alza le percentuali di voto del PCI.
Nasce dopo l’esperimento del ringiovanimento per l’anagrafe l’11/05/1975 a Fossombrone. Con un altro nome Riccardo e un altra faccia.( prima pochi poi quasi tutti l’ho chiamano Dino poi contadino, mongoloide Femminiccia e Faccia di Mostro, Halloween! È un #segretodistato
E’ soggetto a multipersonalità e risulta per gli scienziati un esperimento da ritirare dopo averla massacrato e per gli psichiatri la diagnosi schizofrenia incurabile.
Soluzione che porta ha queste conseguenze la super intelligenza artificiale che sprigionava, e la sua memoria, tramite interventi di lavaggio del cervello e controllo mentale, se ne vanno per sempre all’inferno. La dislessia l’accompagna per il resto della sua vita. Ma resta un individuo Unico, speciale, sensibile troppo sensibile, terrorista poetico, spia ed agente provocatore doppiogiochista dello SDECE, e gola profonda al servizio della Stasi, cacciato con disonore dalla Legione Straniera.
Specialties: Agente Provocatore della Morte La Cultura Fondazione
PS: Questo post è dedicato a mia moglie una Zingara Felice che vive in un altra dimensione e i miei figli/e e tutti i veri fratelli e sorelle di spirito. Al Padre e La Dea Madre alla quaternity.
Al mio funerale solo i famigliari e i fratelli e sorelle di spirito ““Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi” Cesare Pavese
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“Il problema non è la dislessia, il problema è la disinformazione”, risuonano così le parole di Giacomo Cutrera, ragazzo dislessico, autore del libro “Demone Bianco” (2008) che, sottolinea appunto l’importanza di una conoscenza approfondita per chi si relaziona alla dislessia o comunque ai DSA. Il Tutor DSA deve aver sviluppato notevoli competenze professionali, volte a promuovere il benessere dell’individuo affetto da tali disturbi. Nel corso degli ultimi decenni le diagnosi di DSA, nelle sue varie forme, sono notevolmente aumentate; dunque è sempre più frequentemente prevista la figura di un tutor dell’apprendimento che sappia operare nei contesti previsti, con un’adeguata formazione, specifiche strategie didattiche e professionalità; ingredienti essenziali per aiutare un bambino o un ragazzo con disturbo specifico dell’apprendimento. Vai all'articolo LINK NELLE STORIE #dislessia #tutordsa #igeacentropromozionesalute #igeacps — view on Instagram https://ift.tt/FCHv3zP
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Centro Dsa Milano
Centro diagnosi Dsa a Milano
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https://www.centropsicologicomilano.it/dsa
Diagnosi Dsa Milano
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monicadeola · 3 years
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Se si dice «neuropsichiatria infantile», in Italia e non solo in Italia, si dice Michele Zappella. A 85 anni, il grande medico toscano che divenne famoso negli anni ‘60 e ‘70 per l’impegno contro le classi differenziali — un ghetto per i bambini meridionali — e poi per aver scoperto un paio di sindromi cliniche che ne hanno fatto un’autorità internazionale negli studi sull’autismo, continua il suo viaggio nell’infanzia e per l’infanzia con una passione e un’energia che impressionano. Quest’anno ha appena pubblicato per Feltrinelli un nuovo libro, Bambini con l’etichetta, in cui si schiera contro il dilagare di diagnosi che finiscono, avverte, per creare nuove condizioni di emarginazione. Sono appunto «etichette», è la sua denuncia, che si appicciano addosso al bambino e l’accompagnano fino al suo ingresso nel mondo del lavoro. Troppo spesso dei ritardi, se non delle «transitorie timidezze», vengono a suo avviso confusi per disturbi, dislessia, discalculia, iperattività, fino all’autismo. E queste diagnosi sbagliate vengono anche rese pubbliche, così le etichette diventano sentenze. Parlando con Anna Stefi per una splendida intervista pubblicata da Doppiozero, il vecchio «zio Michele», come si fa chiamare dai bambini che ancora cura — o come a loro si propone quando non parlano — arriva a dire che con la pandemia a molti bambini è andata meglio, perché sono stati di più con i genitori e si sono evitati diagnosi sballate. Diagnosi la cui pubblicità, oltre che gli errori di merito, non si stanca di contestare: «La diagnosi, che è qualcosa di estremamente delicato, non resta tra la famiglia e il professionista, come invece dovrebbe. Certo poi si tratta di capire cosa fare della diagnosi rispetto al bambino, ma che la diagnosi venga conosciuta da tutti a scuola, anche dai compagni e dalle compagne, proprio in quel luogo dove sviluppano la loro socialità, è qualcosa di gravissimo ed è quel che porta al trasformarsi della diagnosi in etichetta, cioè descrivere una persona per un aspetto della sua personalità, un aspetto negativo. Le diagnosi nel contesto scolastico dovrebbero rimanere estremamente riservate. La conseguenza, altrimenti, a partire dai più piccoli, è che l’etichetta viene interiorizzata, i pregiudizi si diffondono, l’ascolto di quel particolare bambino, non riducibile alla diagnosi che è stata fatta, diventa difficile». Poi evidentemente c’è l’altro problema, quello del merito delle diagnosi: «Su cinque bambini che sono indietro nella lettura, indistinguibili tra loro da un punto di vista fenomenico, uno solo tra loro è dislessico, gli altri sono ritardi di lettura dovuti a problemi ambientali o a ragioni differenti. In questo proliferare di diagnosi di dislessia il messaggio che arriva dalle nostre istituzioni agli insegnanti è che dislessia, discalculia, disgrafia, sono caratteristiche biologiche dell’individuo e che, come tali, rischiano di perpetuarsi e vanno gestite in terapia. Si tratta di qualcosa di completamente errato, che toglie alla scuola uno dei compiti principali: insegnare, leggere e fare di conto. Alla scuola questo si chiede, togliere questi strumenti è grave e se ne vedono le conseguenze: se andiamo a vedere le statistiche, sul piano dell’insegnare a leggere, l’Italia è tra gli ultimi paesi, è un paese dove i ragazzi che entrano nella scuola superiore non comprendono un testo». Così, come rileva l’intervistatrice, che nella scuola lavora, c’è il rischio che noi genitori ci siamo adagiati troppo sulla richiesta degli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalle diagnosi e che, tra mappe cognitive e interrogazioni programmate, riducono l’impatto con la fatica. Vale per gli adolescenti come vale, sottolinea Zappella, per i bambini: «Il problema di fondo lo leggo in questa maniera: succede ora e non succedeva decenni fa, e questo a mio avviso è un cambiamento di cultura. Cosa è accaduto? La cultura nei riguardi dei bambini e degli adolescenti è cambiata nella direzione di quello che si potrebbe chiamare “la caccia al diverso”, “troviamo la diversità”: inizia con i BCE, poi con i DSA (Disturbi specifici dell’apprendimento), e così via. Gli stessi genitori si trovano a percorrere questa direzione». A Zappella, inevitabilmente, questi percorsi ricordano l’esperienza che l’ha reso celebre: «Ricordo benissimo i tempi delle classi differenziali e speciali. Mi sono trovato protagonista nel favorirne la chiusura e in quell’epoca, prima metà degli anni Settanta, quello che facevo era di andare nel territorio, tra Siena e Firenze. Nelle scuole si tenevano delle assemblee molto partecipate, con anche cinquecento persone. In queste assemblee non intervenivano i genitori ma i cittadini, intervenivano perché era apparso chiaro in quegli anni che nelle classi differenziali andavano i figli dei poveri, in particolare i figli degli immigrati interni, quelli che si muovevano dal sud al nord, che parlavano dialetto e provenivano da famiglie analfabete e che davanti ai test collettivi non rispondevano perché faticavano a capire il tema e dunque la diagnosi prevalente era il ritardo mentale». La chiusura delle classi differenziali liberò risorse, spazi e insegnanti specializzati che furono così indirizzati su bisogni reali: «Un esempio è quello dei bambini sordi, che hanno bisogno di un insegnamento che dura un certo periodo di tempo e li conduce a padroneggiare l’italiano: vi erano classi particolari in cui i bambini sordi portavano avanti questo lavoro, affiancato a momenti in cui stavano con i compagni. Quando poi acquisivano la lingua venivano reintegrati totalmente. Gli insegnanti specializzati intervenivano con i sordi, con i ragazzi in difficoltà, ma non c’era una diagnosi pubblica». Ma tutto questo, sostiene lo psichiatra, è stato a suo volta compromesso dalla sostituzione delle assemblee di «genitori cittadini» con i «rappresentanti dei genitori», e dalla conseguente diffusione delle diagnosi. C’è poi un altro tema — un’altra conseguenza — che Zappella affronta con grande forza nel libro, ed è quello del bullismo: «Il nostro Paese è uno di quelli con più elevato livello di bullismo, percentuali vicine al 50% secondo alcuni studi di inizio millennio. Il termine venne introdotto nel 1974 da un pedagogista norvegese, Dan Olweus dopo che tre ragazzi si erano uccisi. Olweus ha introdotto anche delle strategie antibullismo che attualmente vengono messe in atto a livello nazionale nei Paesi scandinavi. Una delle frasi di Olweus che mi trova molto d’accordo è che dove c’è bullismo non c’è democrazia: se lei ha un figlio che a scuola incontra episodi di bullismo, le pare che possa dire di essere in un paese democratico? Un paese che non rispetta bambini e adolescenti non è un paese democratico, è una finzione». Le «strategie antibullismo» prevedono l’isolamento del bullo e il confronto con lui, con modalità diverse a seconda dell’età: «Generalmente con i bambini più piccini è più facile persuadere il bullo che lui ha delle qualità sociali con cui può rendersi utile. Con gli adolescenti può essere più difficile, possono essere più tosti, dunque il discorso può esser concreto e anche duro: se vuoi ci siamo, se non vuoi, ci rivediamo tra una settimana». Anche il fallimento della lotta al bullismo Zappella lo imputa alla sostituzione delle assemblee con i rappresentanti: «Cosa fanno gli insegnanti in queste situazioni? Situazioni in cui magari i rappresentanti dei genitori sono proprio i genitori del bullo, genitori pronti a minacciare la denuncia al Tar? Molti insegnanti stanno sulle loro, non esiste una direttiva chiara in questo senso». Il «punto chiave», per ognuno di questi aspetti, è che per i genitori è difficile accettare la difficoltà dei figli. Diventa la loro frustrazione e non riescono a sopportarla: «Il collegamento importante è quello sui valori della società dei consumi, quali valori? Se devi entrarci, devi avere due qualità: saperti relazionare bene e leggere e scrivere e fare di conto. Se poi sei troppo irrequieto non va bene, perché sei impulsivo, e nemmeno se sei troppo silenzioso. Da parte dei genitori il problema quale è? Il genitore pensa che il suo obiettivo sia innanzitutto avere il minor numero di problemi e dunque moltiplicare gli interventi attorno al proprio figlio è garanzia di questo. Questa impossibilità di tollerare le difficoltà ha note molto drammatiche, la diagnosi di autismo, per esempio, ha ricadute sulla famiglia devastanti e 50 anni fa non era così. Quattro madri su cinque vanno in depressione e dopo un anno e mezzo la depressione si riscontra ancora: si tratta di depressioni pesanti, che spesso portano anche la famiglia a non reggere». Ma resta il fatto che molte diagnosi sono sbagliate perché non si interviene nel modo giusto nel momento decisivo: «Generalmente il problema si pone intorno ai due anni, i bambini a due anni che rapporto hanno con un adulto? Un bambino di due o tre anni, che non parla granché, ha un altro tipo di comunicazione, una comunicazione nella quale vuole essere rassicurato e divertito. Ogni bambino ha la sua, ci sono bambini più visivi, bambini più musicali. Io spesso borbotto motivetti musicali. Questo passaggio è necessario per creare un’alleanza e l’alleanza è essenziale per capire chi è il bambino che mi trovo davanti. Un altro elemento fondamentale è accogliere i bambini con il loro nome e in un ambiente pieno di giocattoli, distribuiti con sapienza, giocattoli che devono essere presentati a lui come fossero lì per lui. È essenziale che il bambino si senta protetto, in un ambiente sicuro, solo in questa situazione possiamo capire chi sia davvero. I bambini visitati nella corsia di ospedale sono allarmati, mica sono scemi! Sentono l’allarme dei genitori e dunque se ne stanno sul chi va là». E allora, meglio «dimenticare la diagnosi e parlare con i pazienti. Le bambine con Sindrome di Rett, per esempio, sono bambine che non parlano e non parleranno mai, quale è il senso di descrivere ai compagni le caratteristiche e le conseguenze della malattia? Si tratta di bambine che molto spesso si incantano con Mozart, comunicano con la musica. È essenziale vedere questo, vedere il rapporto con l’altro in questa direzione. Le diagnosi cancellano gli aspetti positivi». Alla fine , c’è il senso di una missione che i grandi medici trasmettono in un unico modo, l’esempio instancabile e divertito: «Quando vedo questi bambini di due o tre anni e faccio il pagliaccio io vedo un candore che trasmette un’energia che dura giorni e giorni, e insomma il problema è di mettersi dalla loro parte. Non è tanto facile, ma è possibile. Mi dispiace che il nostro Paese culturalmente sia un po’ tagliato fuori dall’Europa, non c’è comunicazione tra i discorsi educativi, non circolano. Ma io voglio pensare in modo positivo, bisogna battersi, no?».
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blogdsa-blog · 5 years
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sintomi dislessia bambini
Spesso la dislessia viene erroneamente confusa con svogliatezza e pigrizia, in realtà bisognerebbe prestare maggiore attenzione ai propri bambini perché spesso si celano problemi più gravi ma risolvibili.
La dislessia viene classificata come un disturbo specifico dell’apprendimento che porta serie difficoltà nella lettura e nella scrittura con inevitabili ripercussioni sulle capacità di apprendimento del bambino nonché sul rendimento scolastico. Si tratta comunque di bambini intelligenti
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 Senza alcun tipo di problema neurologico e sensoriali. Semplicemente il loro cervello ha una modalità di funzionamento differente proprio per la sua ridotta capacità di percepire, distinguere e manipolare i suoni che compongono le parole, difficoltà nell’associare il suono alla lettera corrispondente. riconoscere le singole lettere, le sillabe o le parole, e associarle ai giusti suoni. 
I sintomi di dislessia si presentano soprattutto con evidenti difficoltà di lettura, nettamente al di sotto del livello normalmente associato all’età e al livello intellettivo generale.
Si possono notare omissioni di parole o parti di parola, inversioni di lettere o anche di numeri come per esempio il 21 con il 12, confusione tra una lettere ed un altra con tratti visivi simili  come e/a, b/d, e sostituzioni di parti o addirittura intere parole. Questo inevitabilmente porta ad una grossa difficoltà  di comprensione di un testo o di una lettura  che richiede continue riletture per poterne comprendere il contenuto, e di conseguenza porta il bambino ad affaticarsi molto e alle volte fino ad un vero e proprio rifiuto.
 La dislessia porta a difficoltà anche nella capacità di esprimersi, formulare frasi e organizzare idee, a lungo andare negli adulti dislessici persino disturbi della memoria immediata, verbale o visiva, con deficit dell'attenzione.
Le difficoltà sono molte, come utilizzare termini appropriati o memorizzare parole nuove e numeri, come per esempio nel calcolo e nella memorizzazione delle tabelline.
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 Le cause della dislessia presentano un componente genetica ed ereditaria, infatti alcuni segni di questo disturbo si possono osservare già nella prima infanzia, in particolare quando il piccolo comincia la scuola con il primo approccio alla lettura e alla scrittura. Prima ancora storpiando le parole e uno  scarso vocabolario.
 Non bisogna però generalizzare, se si hanno dei dubbi la cosa più importante è quella di parlare con le insegnanti per confrontarsi e consultare il pediatra. Eventualmente su sua richiesta rivolgersi alla Asl di appartenenza o a un centro specializzato. Solitamente la diagnosi viene effettuata da un’equipe multidisciplinare composta da neuropsichiatria infantile, psicologo e logopedista. La prassi è quella di sottoporre il bambino ad una serie di esercizi mirati e solo se i meccanismi di potenziamento non risultano efficaci si può diagnosticare la dislessia. 
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ottavio8212-blog · 5 years
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test disturbi dell’apprendimento
I disturbi dell'apprendimento sono classificati come  disturbi del neurosviluppo, si tratta di condizioni neurologiche che si manifestano già nella prima infanzia, compromettendo lo sviluppo sia personale, sociale, accademico che professionale proprio per la difficoltà di acquisizione, mantenimento, o applicazione di competenze e informazioni.
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I disturbi possono comportare alterazioni dell'attenzione, della memoria, della percezione, del linguaggio oppure delle relazioni sociali. Altri disturbi dello sviluppo neurologico comuni comprendono deficit di attenzione e iperattività, disturbi dello spettro autistico e disabilità intellettiva. Incidendo dunque sulla capacità di utilizzare e comprendere la lingua scritta e parlata, con problemi nella lettura e nella grafia; calcoli, coordinare i movimenti e mantenere l’attenzione per periodi di tempo prolungati.
Alcuni bambini con problemi di apprendimento infatti, hanno solitamente difficoltà di interazione sociale, come rispettare i turni, stare molto vicino all'ascoltatore, non capire i giochi. Segni precoci della presenza di un disturbo dell’apprendimento possono essere   anche agitazione motoria, problemi di motricità compresi la scrittura e copiatura, brevi periodi di attenzione, variabilità nelle prestazioni e nel comportamento. Difficoltà nel controllo degli impulsi, iperattività, problemi del rispetto delle regole, aggressività, comportamento di astinenza e sfuggente, timidezza eccessiva ed eccessiva paura.
Il disturbo dell’apprendimento si può individuare precocemente già durante la scuola materna con difficoltà da parte del bambino nell’acquisizione di specifiche competenze, come difficoltà nella denominazione di parole; scorretta identificazione dei suoni iniziali e finali delle parole; segmentazione cioè dividere in sillaba la parola e fusione, unire le sillabe per formare una parola,  di linguaggio. Motricità come impugnatura della penna, difficoltà nella manipolazione di piccoli oggetti, nell’utilizzo di altri utensili quali forbici dei pennelli ecc.. Sono considerati come indici di rischio.
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L’ingresso nella classe prima elementare è davvero cruciale per l’individuazione dei bambini che potrebbero sviluppare questo tipo di disturbo. In questo senso un ruolo fondamentale è quello di insegnanti e genitori che possono individuare e  segnalare.
La diagnosi di disturbi di apprendimento deve essere fatta in maniera precoce e solitamente basandosi su  alcuni criteri del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione (DSM-5),
I test utilizzati possono variare in base all’età del bambino e alle preferenze dello specialista. Anche le abilità valutate non saranno uguali per tutti, ma dipenderanno dal profilo del bambino. Le aree indagate con i relativi test sono:
Abilità di lettura con una prova di lettura di     brano, lettura di parole e lettura di non parole. Gli strumenti     maggiormente usati sono le Prove     MT (Cornoldi), BVN     5-11(Batteria di Valutazione Neuropsicologica per l’età evolutiva, Bisiacchi     et al.), DDE2 (Batteria per la     valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva, Sartori).
Abilità ortografica     della scrittura: anche     in questo caso si valuta la scrittura di brano, di una lista di parole e     di una lista di non parole, sia copiate sia sotto dettatura. Gli strumenti     usati principalmente sono DDE2     (Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia     evolutiva, Sartori),     BVSCO (Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza     ortografica, Cornoldi, Re e Tressoldi).
Componente prassica     della scrittura:     solitamente al bambino è chiesto di scrivere alcune semplici parole (es.     “le” o “uno”) più volte e velocemente, per valutare la comprensibilità     della scrittura. Lo strumento più usato è la scala BHK.
Abilità di     comprensione del testo: si tratta per lo più di brani letti in     autonomia o ascoltati su cui il ragazzo deve rispondere a delle domande di     comprensione. I test più utilizzati per valutare questa abilità sono Prove MT(Cornoldi), la Nuova guida alla comprensione del testo (DeBeni     et al.) e il test CO-TT (Carretti     et al.).
Abilità aritmetiche e     di calcolo: si     valuta l’acquisizione del concetto di numero e quantità e le abilità aritmetiche     in base all’età. I test più utilizzati sono AC-MT (Batteria per la valutazione delle abilità di calcolo, Cornoldi     et al.), Discalculia     Test (Lucangeli et al.),     ABCA (Test delle abilità di calcolo aritmetico, Lucangeli et     al.), BDE (Batteria per la discalculia     evolutiva, Biancardi e Nicoletti).
Abilità non verbali: vengono indagate tutte quelle     abilità più prettamente visuospaziali, come la memoria visiva. I test più     usati sono VMI     (Developmental Test of Visual-Motor Integration), BVS-Corsi (Batteria per     la valutazione della memoria visiva e spaziale, Mammarella et     al.) e la Figura Complessa     di Rey.
Funzionamento     intellettivo globale:     indaga le abilità cognitive generali del bambino o del ragazzo, per fare     diagnosi viene usata la scala WISC-4     o le Matrici di Raven
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 Lo specialista potrà prevedere ulteriori prove o questionari per indagare altri aspetti che considera rilevanti come, la motivazione scolastica, l’ansia e l’autostima.
Fondamentale per una buona riuscita della valutazione è la collaborazione di tutti dallo bambino, l’equipe specialista, e soprattutto genitori e insegnanti.
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TEST DSA ADULTI?
VALUTAZIONE DISLESSIA IN ETÀ ADULTA?
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Amamente, CENTRO DI LOGOPEDIA, A MILANO E ONLINE, e' servizio Accreditato ATS per gli interventi di trattamenti specialistici sui disturbi dell'apprendimento, del linguaggio e della voce in età evolutiva e adulta. Da oltre 10 anni offre percorsi differenziati per obiettivi e competenze professionali, ma accomunati dall’obiettivo di sostenere, con passione, competenza e serietà, il sistema familiare, l'infanzia e la persona.
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L’équipe applica un approccio sistemico, per offrire alle famiglie e ai singoli la possibilità di beneficiare, in un unico contesto, di interventi di consulenza, valutazione, diagnosi, trattamento, terapia mirati e articolati nella maniera più efficace sulla base dei bisogni specifici.
Le professioniste del Centro Amamente hanno maturato comprovata esperienza nell'ambito logopedico e psicologico-neuropsicologico, quindi la capacità di integrare, in un unico intervento, obiettivi di linguaggio, relazionali, psicomotori ed emotivi. Ogni specialista d'èquipe, che si compone di circa 15 specialiste ha maturato conoscenze e competenze nei seguenti ambiti:
Valutazione e Terapia dei Disturbi Specifici del Linguaggio (Fonologici, Espressivi e di Comprensione), Disturbi Evolutivi Specifici del linguaggio nell’infanzia e nell’adolescenza, deglutizione atipica, riabilitazione e tattamento logopedico nelle afasie da ictus e da traumi e nelle patologie dell'apparato fonoarticolatorio nel bambino e nell'adulto come le disfonie e problemi della voce, la deglutizione atipica e la riabilitazione logopedica nell'adulto e nell'anziano.
Valutazione, diagnosi e certificazione dei Disturbi logopedici e psicologici nell'infanzia, l'adolescenza, l'età adulta con particolare attenzione all'identificazione dei disturbi di apprendimento ( DSA).
Potenziamento del linguaggio e Trattamento logopedico nel ritardo del linguaggio, nell'handicap, nell'autismo.
Trattamento Disturbi Specifici di linguaggio DSL e della voce nell'infanzia (ritardo del linguaggio, disturbi fonologici - dislalia, rotacismo, sigmatismo, disfonia, noduli nell'infanzia, Terapia, riabilitazione Post Icuts, deglutizione atipica).
Trattamento dei Disturbi del Linguaggio e della voce nell'adolescenza e nell'età adulta ("r moscia" - rotacismo, sigmatismo, Labiopalatoschisi, dislalia, afasia, riabilitazione ictus, riabilitazione post.operatoria noduli e corde vocali, educazione della voce, disturbi della voce );
Terapia Disturbi della voce (disfonie) da cause disfunzionali (ipercinesie, incoordinazioni pneumofoniche) o organiche (noduli, granulomi, lesioni intracordali congenite, paralisi) o post intervento (cordectomie, laringectomie subtotali e totali); correzioni delle alterazioni dovute a cause funzionali oppure organiche sia in età adulta che in età evolutiva;
Deglutizione atipica (terapia miofunzionale) e disfagia (difficoltà nella deglutizione), rieducazione della voce o del linguaggio;
Disturbi della motricità del distretto fono-articolatorio (disartrie);
Ritardi cognitivi e Sindromi Genetiche;
Disturbi delle funzioni corticali superiori / disturbi neuropsicologici (afasie, agnosie, aprassie, disturbi dell’attenzione, disturbi della memoria);
Riabilitazione e trattamento in èquipe multidisciplinare accreditata dei Disturbi specifici di apprendimento scolastico.DSA (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia);
Mutismo selettivo;
Trattamento Balbuzie;
Visita Logopedica;
Logopedia geriatrica;
Logopedia pediatrica;
Logopedia Online,
Terapia logopedica Dsa in lingua inglese;
Logopedia a domicilio a Milano città,
Consulenza Specialistica; Visita psicologica, Consulenza logopedica;
Rinnovo e prima certificazione Dislessia (DSA). Legge 170;
Valutazione, Trattamento, Riabilitazione e Diagnosi Dislessia;
Trattamento Neuropsicologico e logopedico dei Disturbi Dell'Apprendimento, Dsa, Dislessia, Disortografia, Disgrafia, Discalculia
Trattamento Disturbi Emotivi e di Comportamento;
Consulenza e Sostegno alla Genitorialità;
Sindrome Ipercinetica;
Logoterapia;
Disturbi del sonno;
Logopedia per disturbi dello spettro autistico, Autismo e sindrome di Asperger;
Disturbi di Ansia nell'infanzia;
Psicoterapia, psicoterapia Adulti e Psicoterapia infantile, disturbi d'ansia e Attacchi di Panico;
Terapia miofunzionale;
Mediazione scolastica;
Logopedista OnLine
Logopedia Milano
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DISLESSIA COSA FARE E IPNOSI DCS
Cosa e’ e cosa comporta la dislessia scopri di piu'www.ipnologiassociati.com Cosa si può fare con L’ipnosi DCS Vera e Professionale E se avessi il Genio della famosa lampada, cosa gli chiederesti come desiderio, oggi? E se immaginassi che esiste davvero la famosa bacchetta magica delle Fate? E se immaginassi che non è importante credere ma fare per realizzare ogni tuo desiderio? E se immaginassi che esiste davvero il Genio della famosa lampada di Aladino? Perché ti racconto tutto ciò? Per farti capire che la tua mente guidata, non dai Guru, ma da te stessa,  te stesso può farti volare, guarire, realizzarti, essere felice, uscire dal tunnel del tuo abisso/problema, pesante e abissale, tunnel mentale e fisico, se e solo se userai L’ipnosi e l’autoipnosi vera e professionale. Ti invito a cercare un ottimo Ipnotista, ipnologo, hypnotherapist, un professionista Dell’ipnosi accreditato e certificato e non ciarlatano da striscia la notizia o da spettacolo, che può essere anche un camice bianco come un medico, uno psicologo, uno psicoterapeuta che utilizzi però L’ipnosi, sederti e fare delle sedute di ipnosi mirate ad hoc! Attento non tutti i medici Ipnotisti, e i professionisti Dell’ipnosi, mental coach etc che fanno ipnosi trattano tutti i problemi E non tutti sono capaci di farti avere effetti e risultati duraturi e permanenti nel tempo per cui chi domanda comanda, poche parole alle persone intelligenti, vero? Le hai provate tutte spendendo una barca di soldi e allora? Che aspetti? Se poi non hai voglia di girare , raccontate i fatti tuoi in giro, mettere la famosa tuta e perdere in media 2 ore del tuo tempo prezioso, percepire di essere manipolato, percepire il rischio che ti possano estorcere segreti e sciocchezze del genere inesistenti, che però percepisci etc, beh seguimi e ti dimostrerò GRATIS come fare per usare tue parole, tua voce, per autoipnotizzarti da sola! Metodo DCS e’ un metodo unico al mondo che ti farà capire cose che nessuno ti ha mai detto non perché te le hanno nascoste ma perché non hanno esperimentato per 20 anni L’ipnosi su loro stessi e su centinaia di persone,  in Italia e all’estero, per cui mai potevano arrivare a certe conclusioni come sono arrivato io! Con L’ipnosi si possono cancellare ed eliminare le cause che hanno causato limiti e problemi   alla persona o potenziate sue facoltà e doti personali! Non è mai troppo tardi per avere il top del top in ciò che desideri, fidati! Fammi tutte le domande del caso anche le più banali e su tutto  e io risponderò GRATIS con le mie esperienze personali e non i paroloni con degli IPNO tutorial in privato oppure quaggiù nei commenti pubblicamente o in privato, ok? Iscrivi al mio canale YouTube: Scrivi e ti risponderò GRATIS: 🤔✍️✍️✍️ipnosi DCS www.ipnologiassociati.com https://youtu.be/ADK25gC3UdA Disclaimer: Il visitatore/iscritto/membro o cliente accetta di essere l’unico responsabile di qualsiasi effetto risultante dall’ascolto degli audio  e/o dall’applicazione delle tecniche descritte in questo sito e/o suggerite dal nostro supporto al cliente. Non facciamo d Diagnosi ne’ terapie ne’ siamo vostri medici, psicologi, psichiatri né ci dichiariamo tali. Se dovessi avere dei dubbi sugli effetti o dubbi sulla tua salute ti consigliamo di rivolgerti al tuo medico di fiducia, o ad altri professionisti della salute, prima di qualsiasi utilizzo o ascolto dei consigli o degli audio di meditazione che pubblichiamo di volta in volta! Da nostri studi e 40 anni di esperienza, e da casi studi scientifici mondiali, non c’è’ stato mai un caso di danno o pericolo nell’ascolto dei nostri consigli e audio! Categoria
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Disturbi mentali nei bambini, quali quelli più diffusi
Sono molti i disturbi di salute mentale che si presentano in bambini e adolescenti, alcuni con esordio precoce nella prima infanzia come l’autismo altri che invece si possono presentare durante l’adolescenza, come per esempio depressione, disturbi d’ansia, distrubi del comportamento alimentare, disturbi dell’apprendimento, deficit d’attenzione e iperattività. Schizzofrenia, e disturbi di salute mentale classificabili come psicosi sono molto più rari, insorgono durante l’adolescenza fino alla prima età adulta
 L’autismo è considerato un disturbo tipico dell’infanzia oggi riconosciuto e diagnosticato in tempi abbastanza rapidi ed è tipico della prima infanzia. Può includere una serie di condizioni, una combinazione di interazioni sociali ridotte, di interessi ristretta, alterazioni dello sviluppo e dell’uso del linguaggio e, in alcuni casi, deficit intellettivo.
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I sintomi dei disturbi di salute mentale tendono a essere simili agli stati d’animo comunemente avvertiti dai bambini, tristezza, collera, preoccupazione, eccitazione, introversione e solitudine. La differenza rispetto ad uno stato d’animo normale è l’intensità della percezione fino al punto da compromettere le normali attività quotidiane, causando particolare sofferenza nel bambino. Per questo la diagnosi richiede una certa attenzione da parte degli specialisti, che devono valutare attentamente in base al bambino per accertarsi fino a che punto le emozioni del piccolo cessano di essere normali componenti dell’esperienza infantile e si trasformano in una condizione patologica.
In aumento oggi tra di disturbi dell’infanzia sono soprattutto legati al linguaggio che spesso si traducono in disturbi dell’apprendimento. Si tratta di bambini hanno difficoltà nel parlare, usano pochi termini, confondono le lettere che formano le parole o non riescono a formulare delle frasi. Come dislessia, disgrafia e discalculia , che impediscono una corretta attività di lettura, scrittura e calcolo matematico.
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Poi ci sono anche disturbi della coordinazione motoria o di tic, dovuto ad un difetto dello sviluppo da lesioni cerebrali durante la gravidanza. Si caratterizza per la presenza di tic, movimenti rapidi, improvvisi, involontari, non ritmici, stereotipati, che possono durare per minuti o anche per ore. semplici o complessi e generalmente riguardano occhi, faccia, spalle, produzioni vocali di parole o frasi.
Disturbo raro è disturbi dell’identità di genere, cioè Il sentimento di essere maschi o femmine.  Il genere sessuale, è abbastanza definito nei primi 2-3 anni di vita, determinato da fattori biologici e socio-familiari. In Questo caso verso i 4 anni possono evidenziarsi le prime espressioni patologiche, come per esempio, scontentezza e sentimento di disagio per il proprio sesso e la tendenza ad assumere i comportamenti dell’altro sesso
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Test Dsa per adulti a Milano
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tmnotizie · 4 years
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FERMO – Nella giornata di ieri, gli studenti delle classi prime delle scuole primarie degli Istituti Scolastici della Provincia di Fermo hanno partecipato alla prima delle due prove sullo screening per i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Il progetto, promosso dall’Osservatorio Permanente sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento della Provincia di Fermo, ha previsto incontri formativi per gli insegnanti, la somministrazione agli studenti della prima prova svoltasi il 30 gennaio 2020, lo svolgimento della seconda prova il prossimo 15 maggio 2020 e l’assegnazione di esercizi di potenziamento durante lo svolgimento dell’anno scolastico
.“Lo screening sui DSA – precisa la presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola – permetterà un intervento tempestivo ed idoneo utile all’identificazione precoce e al recupero dei ritardi nell’acquisizione della letto-scrittura e dei disturbi dell’apprendimento in età scolare. Esso è un valido strumento a disposizione degli insegnanti per attenzionare gli studenti potenzialmente interessati che non vuole e non può sostituirsi alla diagnosi che verrà rilasciata dall’Asur o dagli Enti accreditati dalla Regione Marche”.
“In questo anno scolastico – riferisce il vice presidente Stefano Pompozzi – hanno aderito al progetto la totalità degli Istituti Scolastici della Provincia di Fermo sedi di scuole primarie e l’ISC interprovinciale dei Sibillini, segno che il progetto sullo screening, voluto fortemente dai soggetti aderenti all’Osservatorio Permanente sui DSA della Provincia di Fermo (Provincia di Fermo, Asur Marche Area Vasta IV, Ufficio Scolastico Provinciale, Ambiti Sociali Territoriali, Centri Territoriali d’Integrazione e Associazione Italiana Dislessia sez. di Fermo), funziona ed è un buon esempio di collaborazione propositiva tra Enti.”
“Ricordo – continua il Vice Presidente della Provincia di Fermo – che nell’anno scolastico 2018/2019 sono stati coinvolti 1089 ragazzi di 66 classi prime; gli studenti a rischio dopo il primo questionario sono stati 204 e a maggio erano diventati 71 a dimostrazione che il training fonetico è necessario e permette un’individuazione più puntuale”. “Molte sono le iniziative – conclude Stefano Pompozzi – che l’Osservatorio, in collaborazione con i Comuni e le Scuole del territorio provinciale, propone agli studenti, agli insegnanti e alla cittadinanza grazie all’impegno e alla professionalità del personale delle Istituzioni che costituiscono l’Osservatorio”.
Informazioni utili sull’Osservatorio Permanente sui DSA della Provincia di Fermo è possibile reperirle al sito ad esso dedicato: osservatoriodsa.provincia.fm.it.
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blogdsa-blog · 5 years
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dsa disturbi specifici dell apprendimento bambini 3-5 anni
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La dislessia o anche  indicata come DSA è un disturbo dell’apprendimento per il quale non vi è una grande biografia, ma oggi suscita un certo interesse tanto da portare la legge a dedicare una normativa che riconosce la dislessia come disturbo e indica strumenti adeguati per farvi fronte.
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Riconoscere questo disturbo prima dell’età scolare è possibile, anche se non semplice. Il primo campanello d’allarme è familiarità. Infatti, molto spesso un bimbo che presenta la DSA ha con molte probabilità un genitore a sua volta con un dsa o con pregressi disturbi del linguaggio
Già verso i 4 anni il genitore può accorgersi di un ritardo nella produzione di suoni, o della sostituzione di un suono con un altro. Ad esempio il piccolo che scambia la F con la P, o anche a distinguere la destra dalla sinistra, memorizzare una sequenza di numeri. Se a 4 -5 anni fa fatica a enumerare dall’1 al 10, il bimbo va sicuramente tenuto sotto controllo. Un altro elemento valido è il controllo dello spazio foglio.
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Oggi sui dsa disturbi specifici dell’apprendimento bambini 3-5 anni e oltre c’è molta più informazione rispetto al passato e una maggiore sensibilità sul tema. La cosa importante è ricosnoscerlo, accettarlo e una volta individuare intervenire il prima possibile.
La dislessia, deriva in ogni caso da una neurodiversità ed è presente nel bambino già dai primi mesi di vita, anche se non viene certificata ufficialmente fino al raggiungimento dei 7-8 anni di età.
Esistono comunque dei sintomi precoci che si manifestano dai 3 ai 5 anni di età e che possono far pensare alla dislessia in un bambino.
-       Ritardo o lentezza nello sviluppo del linguaggio (indicativamente oltre i 30 mesi);
-       Sostituzione di alcuni suoni all’interno delle parole
-       Produzione delle prime frasi oltre i 30 mesi
-       Utilizzo frequente di parole non adeguate al contesto
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Poi con l’inizio del percorso scolastico, la diagnosi diventa più semplice in quanto le difficoltà dei bambini e dei ragazzi dislessici si manifestano in maniera decisamente più accentuata soprattutto con la lettura, creando i primi problemi a scuola la cui risposta è l’attivazione di strumenti adeguati che possano aiutare il bambino ad imparare come tutti gli altri bambini con minori difficoltà.
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