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#fare queste foto è stato difficilissimo
dispallesuunanuvola · 9 months
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Gin tonic in circolo prepotente.
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sfumature-stelle · 4 years
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Sto cercando di smettere di drogarmi di persone. È difficilissimo. Sono romantica e incline alle dipendenze. E quando stai continuamente male per qualcosa, alla lunga ti stanchi. Ti dici: non posso andare avanti così. Voglio stare bene. Io sto provando a smettere, ma ho già collezionato svariati tentativi falliti.
Disintossicarsi dalle persone non è come smettere con l'alcol o con le droghe. Da alcolizzata, ci sono delle chiare barriere su cosa posso e non posso fare. Non posso mandare messaggi all'alcol. Non ricevo foto intime dagli spacciatori. In più, l'alcol e le droghe avranno anche invaso l'America, ma mai quanto le persone. Le persone sono ovunque. Persone attraenti. Puoi astenerti dall'alcol e dalla droga, ma non dalle persone.
Penso che tutti abbiano il diritto di amare, anche chi, come me, sta cercando di uscire da una dipendenza da altre persone. Ma non sono qua per parlare di amore. Sono qua per parlare di come le persone diventino una droga, per me. Ci ho messo un po', ma comincio a capire la differenza tra le due cose: persone, e persone da cui sono dipendente. Adesso quando mi lascio ossessionare da qualcuno senza neanche conoscerlo (o senza averlo mai incontrato) mi suona subito il campanello d'allarme. Allarme rosso. Quando riconosco i segnali, prendo le distanze.
Prendere le distanze è triste. Non c'è niente di poetico. Non c'è opera d'arte ispirata al tema. Io voglio credere nell'esistenza dell'amore a prima vista. Ma mi innamoro a prima vista tutti i giorni. Mi innamoro anche al primo messaggio spinto. Non ne ho mai abbastanza. Ovviamente più mi faccio trascinare, più dura è la ricaduta.
Qualche giorno fa ho bloccato la persona-droga più potente di tutta la mia rubrica. È stato difficile, soprattutto perché è una droga che si è sempre comportata bene con me, mi ha sempre rispettata.
Era amore vero. Direi che eravamo tutti e due innamorati, ma anche che abbiamo entrambi sbagliato. Ho sofferto molto—nonostante l'amore—perché, non importa quanto stupenda sia l'altra persona, una droga rimane sempre una droga, non può cambiare. Ad alimentare la dipendenza era la distanza, e altri fatti, per cui era chiaro che non avremmo mai potuto stare insieme. Nessuno dei due era pronto. Vivevamo in un perenne stato di desiderio—uno stato quasi commovente—un po' come l'Ode su un'urna greca di Keats, ma con iPhone.
La verità è che erano la distanza e il fatto che nessuno dei due fosse pronto a rendere quella persona così tossica. Volevo molto più di ciò che avrebbe mai potuto darmi. Quando non mi arrivava un suo messaggio mi sentivo male, una vera astinenza. Quando ricevevo un suo messaggio, diventavo improvvisamente euforica. Ma l'euforia durava solo fino a che non rispondevo. Poi tornavo di nuovo ad aspettare, e stavo di nuovo male.
Avevo già provato a smettere un sacco di volte, ma cedevo sempre. Se non tornavo io, lo faceva la persona-droga. E se la persona-droga mi mandava un messaggio, dovevo rispondere. Non volevo "ferirlo."
Avevo davvero paura di ferirlo? Non lo so. Forse avevo soltanto paura di come mi avrebbe giudicata se non gli avessi risposto, temevo che mi avrebbe considerato una stronza e non una persona stupenda. O forse avevo solo paura di smettere.
Alla fine, il dolore di aspettare i messaggi è diventato più forte delle botte di felicità che ne ricavavo. Quindi ho annunciato il mio addio finale. Ho bloccato il suo contatto.
È seguito un periodo di sofferenza molto più profondo, più di tutte le altre volte che avevo provato a chiudere. Ho pianto per morti avvenute 15 anni prima. Ho pianto per il fatto di dover crescere (ovviamente il dolore non riguarda mai solo la persona da cui si è ossessionati, ma cose successe anni e anni fa).
Qualche settimana fa, però, mi sono accorta che stavo bene, meglio di tutte le altre volte in cui lo avevo lasciato. Quando lo sognavo, non erano più sogni di desiderio e dolore. Anche nel mondo onirico sapevo che non eravamo fatti l'uno per l'altra. Ho sognato che volavo sopra casa sua in un elicottero. Lui si affacciava e mi chiedeva di entrare dal soffitto. Io rifiutavo. Ero come se fossi riuscita a liberarmi di lui anche nel mio inconscio, mi sentivo forte e libera.
Poi, la droga si è fatta risentire. Due volte. Può essere che abbia percepito che ero guarita, e non voleva che lo dimenticassi. O forse non voleva che io mi sentissi dimenticata. Nessuno vuole essere dimenticato.
La prima volta, ha commentato un mio post su Facebook. In passato, tutte le volte che lo faceva andavo su di giri. Ma questa volta non me ne fregava niente. Anzi, avrei preferito non l'avesse fatto. Dovevo mettere mi piace? Se non lo avessi fatto, sarei sembrata fredda. Ma se lo avessi fatto, avrei infranto la mia regola del "niente contatti" e magari lo avrebbe preso come un incoraggiamento a contattarmi di nuovo. Non ho messo nessun mi piace, e sono stata fiera di me.
Qualche giorno dopo, mi ha mandato una serie di messaggi su Facebook. Non sapevo che fare, e ho deciso di ignorarli.
Non ho aperto Facebook per due giorni. Poi ci hanno pensato i suoi messaggi alcolici e grammaticalmente sconnessi ad alimentare nuovamente la mia ossessione [per l'occasione ho ricostruito la corretta grammatica dei messaggi].
Mi ha detto: È difficile non scriverti, chiaramente sono ancora innamorato.
Ha continuato: Annuso le tue cose e mi piace tantissimo... in senso romantico.
Ancora: Mi sono già pentito di questa conversazione...comunque devo dirti che...più tempo passa più capisco il mio errore...ti amo tanto...sto piangendo...sei il mio essere umano preferito...scusa sono a Marrakech... sono ubriachissimo
Ho capito che anche lui aveva qualche problema di dipendenza. Se riesci a stare dietro, anche solo per un po', alla mia ossessività, non puoi essere completamente normale.
Un altro messaggio: Ti ho persa, mia regina. Volevo solo farti sapere che sei la migliore e spero di scomparire e basta—non c'è bisogno che mi rispondi.
Ancora: Per favore, ignorami. Devo lasciarti in pace. Scusa davvero :/
Mi piacerebbe poter dire che l'ho ignorato. Questo articolo dovrebbe parlare di me che lo ignoro. Ma ovviamente non ho resistito a lungo.
Ho detto: Per favore non scrivermi cose del genere da ubriaco, ora come ora sono molto fragile e non sono un oggetto (che credo sia una cosa ipocrita da dire, perché qualche volta sono io che ti ho trattato come un oggetto).
Poi: È facile dirmi che mi ami ora che abbiamo chiuso e sei a migliaia di chilometri da qua.
E anche: Me lo diresti anche se mi avessi davanti?
Poi: Non credo proprio.
Non ci credevo davvero. E anche se mi ha risposto di sì, non significava che era vero. Ma ovviamente io volevo solo che dicesse di sì, anche se non l'avrebbe mai fatto. Nemmeno io l'avrei mai fatto.
Mi ha scritto: Non so che fare e so che non è giusto ma mi manchi.
Gli ho detto di non contattarmi mai più
Poi c'è stato un momento di pausa, in cui ho pensato a quello che avevo appena fatto. Mai più. Non solo stavo buttando nello scarico una bustina di droga, la stavo eliminando completamente dalla mia vita.
Ho detto: Lol mi dispiace che sia finita così.
Poi: T__i prego dimmi ciao lol.
Non so perché continuavo a scrivere lol. Stavo piangendo.
Mi ha risposto: Da ora in avanti per te sono morto, bloccami e basta.
Poi: Pensavo che non mi sarei mai abbassato a fare queste cazzate da ubriaco, sono uno stronzo. Dovrei imparare a stare zitto. Ciao.
È stato il finale più triste del mondo. Adesso vorrei contattarlo e dirgli un attimo__! Voglio un finale migliore. Ma un finale migliore non esiste. Il finale perfetto è un lieto fine, perciò non è una fine. Il finale perfetto alimenterebbe solo la mia compulsione. Quindi mi tengo questo finale imperfetto e faccio finta che sia perfetto.
Adesso sto di nuovo male. Nella testa ho un buco nero nel quale vorrei nascondermi dalla vita. Quel buco nero è pieno di voci che mi dicono che insieme eravamo perfetti. A me sembra che quelle voci dicano la verità, perché sono una drogata e vedo quello che voglio vedere. Non so se riuscirò mai a riempire quel buco nero. Ma ce la sto mettendo tutta, almeno per non ricaderci dentro.
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writehereforme · 6 years
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Di te
Scrivo ancora di te
Nonostante L orario e nonostante io sia consapevole che tu invece di essere qui con me sei a divertirti con chissà chi ... non ce la faccio a non pensarti
Forse è presto
Ci siamo detti basta quasi un mese fa e per me un mese è pochissimo
Sai che ho dei tempi lunghi per elaborare
Ti ho detto io basta
Tu non volevi
Mi hai chiamato notte e giorno
Fino a quando ti ho detto le parole giuste per farti smettere
Simo sto soffrendo .. se te ne vai soffrirò meno
Un secondo ..hai visualizzato ti sei scusato e mi hai detto che se avessi cambiato idea avrei potuto chiamarti o scriverti . "Mi dispiace ti voglio bene" le tue ultime parole
Le ho lette con le lacrime agli occhi..sapevo che non avresti fatto più passi verso di me.
Facebook mi regale tue foto ogni giorno
Per non parlare di Instagram
Sei sereno e tranquillo
Sei tornato a casa per Natale ..come sempre.. e noto che ti sei riunito con i tuoi amici del liceo. Una festa ogni sera praticamente ..certe abitudini non cambiano
Il 25 ti mando un messaggio
Ora che siamo a 5 km di distanza la tentazione di chiederti di vederci è tanta
Ma non voglio cedere
Ciao Simo buon natale a te e famiglia
- ehi ciao buon natale anche a voi 😊da quando questi auguri così formali?
- non ci sentiamo da un po' dai non fare il finto tonto
Nono ok 👌 è che sono gli auguri più semplici che mi fai da quando ci conosciamo ossia 7 anni
- forse si ..accontentati dai
Ma certo mi ha fatto piacere che mi hai scritto. Stasera ti offro qualcosa in centro . Ci sei ?
Io avrei voluto dire di no ..ma non ce l'ho fatta
Mi mancava
- simo paghi tutto tu però
Tutto tutto ? Ok !! Alle 10 ti passo a prendere
- ok a dopo
Ero felice
Lui che passava a prendermi
Dopo quasi un mese passato a non parlarci
Ora sembrava tutto così facile e leggero
Esco di casa
Vedo la sua macchina
E c'è qualcuno insieme a lui
Certo è Marica ... ovvio
Poteva anche dirmelo
È proprio stronzo
C'è poco da fare
Mi tocca fingere e fare finta di nulla
- ciao simo , ciao mari buon natale
M- ciao come stai ? È un po' che non ci si vede
S- lei studia sempre vero Em ?
- si sono super incasinata mi ci voleva questa serata
S- vi portò a bereeeee
Ma grazie ne ho proprio bisogno
La situazione era assurda dovevo far finta di nulla
Marika la sua ragazza da ormai due anni non sapeva del nostro litigio e di quello che c era stato tra noi
Fingere fingere fingere
La serata fu abbastanza tranquilla incontrai tanti altri amici è così evitai di stare sempre con Simone
Ci cercavamo continuamente con gli occhi
Avevamo bisogno di parlare
Ma non in mezzo a quel casino
Solo noi due
Gli sorrisi da lontano
Poco dopo mi arriva un suo messaggio
-Devo parlare con te .. tra 10 minuti ce ne andiamo .. ti lascio a casa tua ma non salire .Accompagno marika e poi torno a prenderti . Ok ?
- ok simo . Sei un guaio
E andò proprio così
Mi lascio a casa e dopo 10 minuti tornò.
Entro in macchina
Lui mi guarda
- che c'è ?
S- come stai ?
- ora bene .. ora che ci sei solo tu ecco
S- scusami è che se ti avessi detto di marika non saresti venuta ..e io invece volevo vederti .
- sono stata davvero male senza di te
Senza i tuoi messaggi le tue chiamate
Senza sapere che facevi
Ma simo ora penso di poter accettare la situazione
Sarò solo un'amica per te per sempre prima non ero pronta ora si
Non voglio perderti
Saremo amici
Io voglio essere tua amica
Lui mi abbraccia e restiamo in silenzio
Mi sei mancato tantissimo
-s anche tu. Rivederti stasera e fare finta di nulla è stato difficilissimo. Sai io ti ho incasinato quest estate ..quel bacio prima di partire e poi fingere che non fosse successo nulla
Si ....perché l'hai fatto ?
S- perché volevo e ..ti giuro Em vorrei anche ora ....
Lo fissò e non dico nulla
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lavocedililiana · 7 years
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GP Bologna: Luca tenta il colpaccio!!
Una squadra di valorosi eroi discesero dalle fredde e innevate montagne per partecipare al GP di Bologna: Matteo, Kevaldo detto Kevin, Yuri, Luca e Nicola.
In escusiva per noi, per voi, per tutta la Comunità dei giocatori di Belluno, abbiamo raccolto la testimonianza di Luca, l’unico della squadra a passare al secondo giorno, che al suo primo GP arriva 110° su 1669 partecipanti!!
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Venerdì
Arriviamo a Bologna Fiere verso le 15 e ci perdiamo nell'immenso, facendo foto e passando un paio d'ore a ammirare gli stand dei big seller europei lì presenti: io e Kevin decidiamo di armarci di un pacco di sleeve Hareruya a testa pronti per il day1. Completiamo il giro passando per la judge station e nelle postazione degli artisti.
Verso le 17 decidiamo di scaldarci per il giorno dopo e ci iscriviamo a un 8-man draft a eliminazione diretta. Drafto mono rosso ignoranza (stranamente il rosso era aperto, il colore migliore in draft) forte del mio first pick di Insult//Injury che insieme a un fling tattico strapperà praticamente ogni game.
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Vinco agile il primo turno contro un mazzo blu decisamente troppo lento, il secondo turno mi trovo di fronte un blue-red carico di spell e Hazoreth a ultimare il tutto. In un match abbastanza combattuto riesco a vincere 2-1 per passare al terzo turno che splitto con Elia Basso (un ragazzo veneto che poi vedrò sia day1 che day2 ogni turno ai tabelloni dei pairing) per guadagnare 150 wall tix a testa (corrispondente di mezzo box). Soddisfatto della prestazione e contento che i miei 20 draft di testing siano fruttati bene torniamo in appartamento e ci prepariamo mentalmente a affrontare il primo giorno.
Sabato
Svegliona alle 6:45, colazione al bar dei cinesi e siamo pronti in location alle 8:15 dove addirittura dobbiamo aspettare che apra. Un po' intimorito aspettiamo i seatings dove registreremo il pool e monteremo il mazzo. Alle 9 ci viene consegnata ai tavoli la sacca marchiata Legacy contenente il tappetino, penna, block notes e le 6 bustine che ci accompagneranno per 9 lunghissimi turni di sealed deck. Iniziamo a aprire le bustine e tutto sommato sono abbastanza soddisfatto: trovo Hazoreth e Sandwurm Convergence di degno di nota e il rosso e il verde sono colori abbastanza solidi. Così registro un green-red molto ignorante con appena 6 spell e ben 18 creature pronto a combattere, anche se non molto soddisfatto in generale: il rosso e il verde sono colori forti in sealed ma il mazzo mancava di bombe del calibro di glorybringer per davvero fare meglio. 
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Non ricordo molto dei nove turni ma vedrò di essere abbastanza esaustivo:
Turno 1: Vinco agile 2-0 in circa 10 minuti. Il mio opponent era arrivato due minuti in ritardo al tavolo e si era preso un game loss, g2 mulliga a 5 e io tengo a 7 una mano molto forte e in 6 turni la partita è mia.
                                                      1-0
Turno 2: Non ricordo esattamente cosa sia successo in questo turno ma vinco agile con ancora 25 minuti sul timer.
                                                      2-0
Turno 3: Sono contro un mezzo pro tedesco con una bellissima spilla di kaladesh che ha passato più tempo a mescolare in un modo fighissimo (devo imparare assolutamente!) che propriamente a giocare. G1 mulliga e parte lui, vinco una race impossibile grazie a un topdeck di fling nel momento giusto. G2 scopre il suo Glorybringer di quinto turno che chiude la partita istantaneamente. G3 mulligo a 5 con un keep di mono landa colorless e uno scry andato male e perdo in pochissimo. 
                                                      2-1 
Turno 4, 5, 6: Non ricordo esattamente cosa sia successo in queste 3 ore ma riesco a vincere 3 turni di fila e inizio a pensare di essere ancora in gara per un day1 spettacolare. 
                                                      5-1
Turno 7: Sono a tavolo 56, un sogno. Gioco contro un tizio austriaco/tedesco (che il giorno dopo scoprirò in top8 al PTQ della domenica) che mi stompa in pochissimo tempo e torno per terra, il sogno di fare 8-1 è finito.
                                                      5-2 
Turno 8: Sono contro Chronopoulos, uno dei membri della nazionale greca dell'ultima World Magic Cup. Appena mi siedo al tavolo si avvicina un suo amico che giocherà sul tavolo vicino con cui si mettono a parlare del Pro Tour di Kyoto e sento che le cose si metteranno male. Perdo 2-0 sommerso da un immenso Arcidemone che mi spazza il board in entrambe le partite e delusissimo dopo il 5-1 so che devo per forza vincere il mio ultimo turno per passare al secondo giorno. 
                                                      5-3
Turno 9: Sono pairato contro un signore italiano (il primo italiano della giornata per inciso) con cui parlo molto e fra una chiacchera e l'altra vinco 2-0 sculando un po' sui suoi mulligan a 5 e 6 nelle due partite.
Il sogno continua, sono passato a day2 6-3 Abbastanza soddisfatto (pensavo di poter fare meglio dopo la partenza esplosiva nei primi 6 turni) sono l'unico passato al secondo giorno. Dopo una doverosa cena alla Roadhouse con un panino gigante:
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Torniamo finalmente in appartamente completamente bagnati (grazie temporale!) dove scopro che i miei 15 pacchetti che avevo preso con i tix di venerdì si erano completamente inzuppati e che erano da buttare.
Domenica
Primo Draft: Draftare a professional REL è un'esperienza mistica:
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Era un sogno, esattamente come negli streaming del Pro Tour ti veniva dato un pacchettino sigillato da delle striscie di carta con i tre pacchetti già predisposti e segnati (non potevi scegliere quale draftare prima) e ogni carta timbrata. Draftare a tempo è stato un problema, soprattutto i 40-35-30 secondi per i primi pick sono stati un po' tassativi e ho pure sbagliato un pick per la fretta. Alla fine mi ritrovo con un bw zombie.
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Davvero molto sinergico e cattivo.
Turno 10: Vinco agile contro un RG bestie che mulliga a 5 entrambi i game.
                                                    7-3
Turno 11: Match difficilissimo, l'avversario aveva draftato blue-green con Nissa e mille fixer per lo splash nero per doppio (DOPPIO!) final reward e lo splash rosso per Samut. Perdo g1 dopo mezz'ora da due ultimate di Nissa. G2 anche va per le lunghe ma riesco a spuntarla grazie a un paio di volanti. G3 parte con 5 minuti sul timer e penso di non aver mai giocato così velocemente: in 8 turni per un totale di 3 minuti il game è concluso.
                                                     8-3
Turno 12: Gioco contro l'altro 2-0 del mio tavolo, un ragazzo spagnolo che aveva draftato anche lui BW zombie (infatti avevo passato un lord per pickare il plague belcher e non mi era tornato). Lui aveva tante creature con embalm e soprattutto liliana's mastery che ha concluso entrambi i game in tempo zero.
                                                     8-4
Secondo Draft: Mi siedo sconsolato al tavolo sapendo di essere fuori competizione ormai ma che forse sculando e vincendo questo draft avrei potuto entrare in top64. Il draft parte malissimo, faccio confusione con i pick e mi ritrovo a fine prima busta con un buon pentacolor. Seconda busta intravedo uno spiraglio di luce firstpickando un angler drake che mi convince a buttarmi sul blu, passando a malincuore Insult/Injury alla mia destra, da dove non era passata neanche mezza carta rossa davvero giocabile. Dopo qualche pick vedo un Drake Haven e da lì inizio a pickare solo ciclanti blu tutta la busta. Apriamo la terza busta e easy pick di Pull from Tomorrow, essenziale per avere un mazzo blu vincente. Secondo pick della terza busta? Pull from tomorrow FOIL! Bene, il blu è ben che aperto e da lì vedo uno spiraglio di salvezza. Alla fine questo è stato il mazzo:
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Ancora non soddisfatto e convinto di aver draftato il peggior mazzo della mia vita mi siedo al tavolo per il 13esimo turno.
Turno 13: Il mazzo si rivela decente strappando un 2-1 a un bw zombie niente male che semplicemente non ha fatto niente g3.
                                                  9-4
Turno 14: Si siede al tavolo il giocatore che draftava alla mia destra: rw aggro. Il mio torneo doveva chiudersi lì. Invece dopo un g1 perso in 6 turni in g2 riesco a stallare con le mie 4 naga oracle che mi sistemano la cima del mazzo che mi regala 2 lay claim e pull from tomorrow per passare decisamente in vantaggio. G3, come tutti i g3 del mio day2, lui mulliga a 6 e tiene una mano senza creature prima del quarto turno, quanto mi è bastato per sommergerlo di draghetti. Me ne alzo tutto contento sapendo di aver guadagnato un pro point e di poterne vincerne un altro al mio ultimo turno.
                                                  10-4
Turno 15: Ultimo turno di questo torneo quasi infinito. Becco il secondo e ultimo italiano del mio gp. Un signore simpatico con un bel mazzo black red pieno di ciclanti e doppio (!!) ruthless sniper. G1 lui fa molto poco e riesco a sottrargli un pitiless vizier con lay claim per strappare il game. G2 si inchioda a tre lande ma non è stata una passeggiata lo stesso e vinco dopo svariati turni.
                                                 11-4
Soddisfatissimo del risultato finale vado a controllare i tabelloni e scopro di essere arrivato 110°. Un minimo di speranza per la top64 c'era ancora ma ero pairato bassissimo da sempre non avendo giocato contro nessuno che ha fatto meglio di me a fine evento. È stata un'esperienza fantastica che ci porterá a giocare a molti altri eventi, infatti abbiamo già adocchiato il GP Torino Standard di settembre. Speriamo di continuare di questo passo e di sfondare davvero un giorno o l'altro, siamo sempre più spronati!
Complimenti a Luca per il risultato e grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza!! Prossima volta vogliamo sentirti raccontare della top8!!
Cari lettori noi ci sentiremo di nuovo per le prossime interviste e a questo punto direi di chiudere con un dovuto
Ad maiora #Team #Belluno
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heisenberg84 · 3 years
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“Like a Flower” Model: @miki.kraviz 🌷 Make up: @lilith_mua ♥️ Costumes: @moodiesbrand 🎬 #fabriziostefan - © All Rights Reserved • • • Miki è una mia amica da diversi anni e nonostante il nostro legame e la sua riconoscibile bellezza e bravura fuori misura, non abbiamo mai collaborato. Si, sono uno stronzo lo so 🙄 Abbiamo avuto finalmente questa occasione e ne vado molto fiero. Questi scatti dovevano essere un “test”. Miki durante la pandemia ha creato una linea di abbigliamento per gioco... il gioco si è fatto serio ed è diventato un brand @moodiesbrand . Mi ha mostrato i disegni e poi la realizzazione e ne sono rimasto davvero folgorato ♥️. L’abito che indossa in questi scatti era fresco di confezionamento e ne abbiamo approfittato per fare questo test per capire se funzionava... a me pare che funziona alla grande 🤩. Solo di questo set abbiamo prodotto tantissimo materiale buono tanto è che è stato difficilissimo per me scegliere queste quattro foto. Ringrazio con tutto il cuore anche la dolce Mua che ha pensato un trucco strepitoso che mi ha reso il lavoro facilissimo. Spero che questi scatti ti portino fortuna in questo nuovissimo percorso ♥️ Sono fiero di essere stato il primo a immortalare una tua creazione 🤩 #staysedut a breve la seconda parte ✌🏻 • • • #fabriziostefanphotographer #portrait #portraitphotography #portrait_italian_style #portraitphotographer #ritratti_italiani #modella #brand #cinema #portraitmood #colors #flowers #emotions #cinematic #elegance #essence #proud #friendship (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/CPs2PVbMjSN/?utm_medium=tumblr
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senzalinea-blog · 6 years
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– ENGLISH VERSION HERE! – 
Parlaci un pò di te
Ciao! Mi chiamo Francesca, anche se per tutti quelli che mi conoscono sono semplicemente Chicca, ho 25 anni, sono di Torre del Greco (città del corallo) in provincia di Napoli. I miei hobby e le mie passioni riguardano tutto ciò che è artistico si può dire: dipingo, scrivo, ogni tanto mi dedico alla fotografia e al cosplay ovviamente. Grazie a mio papà ho sempre vantato una vasta conoscenza per quanto riguarda cinema, serie tv e videogiochi, spaziando dai classici Disney a Star Wars, Il Signore degli Anelli, Harry Potter, Alien e tanti altri cult di ogni genere, una passione sbocciata fin da quando ero piccola insomma, poi culminata quando sono venuta a conoscenza delle fiere del fumetto e durante la mia prima esperienza al Comicon di Napoli.
Da quanto tempo fai cosplay e quali hai realizzato fino ad ora? 
Era il lontano 2010 quando ho approcciato col mondo cosplay. Ho iniziato dagli “eroi” dei miei manga e anime preferiti con abiti molto semplici e divise scolastiche, mentre adesso adoro vestire i panni di personaggi Marvel (ho la predilezione per i “cattivi”, la mia preferita è Lady Loki) e principesse Disney. L’ultima mia creazione (in collaborazione con la mia collega) infatti è stata proprio Vaiana di Motunui per cui ho realizzato un difficilissimo set fotografico a Vietri (SA) in pieno Ottobre, adoro scegliermi i luoghi adatti e vivere queste esperienze un po’ estreme!
Come hai scelto il tuo nickname? 
Sono appassionata di libri del genere Fantasy, al liceo io e alcuni amici avevamo creato dei personaggi di cui ho realizzato i disegni, quindi ecco che è nata Nihila (dal latino nihil – niente)
A quale cosplay che hai realizzato sei più legata? 
Senza dubbio, Anna con l’abito dell’incoronazione dal film Frozen. E’ stato il primo cosplay a cui ho lavorato seriamente per raggiungere la perfezione insieme a Ida Sirio. Spero di realizzare tutto il suo armadio per la verità!
Realizzi da sola i tuoi cosplay o preferisci comprarli/commissionarli? 
Solitamente preferisco e mi occupo io di cucire piccole parti, dipingere sui tessuti (che è anche ciò che sto facendo per lavoro), decorare, acconciare parrucche, ricamare e creare oggetti, il resto lo lascio fare a chi ha competenze sartoriali, quindi creo sempre delle collaborazioni. Talvolta invece mi capita di andare al mercatino e trovare tutto ciò che mi serve per un personaggio!
Con Ida Grasso
Cosa pensi si ci ha fatto una scelta diversa dalla tua? 
Ognuno è liberissimo di fare ciò che vuole. Se una persona vuole ardentemente interpretare il proprio personaggio preferito ma non sa cucire cosa gli vieta di comprarlo o commissionarlo a qualcuno che è in grado di realizzarlo?
Hai un “dream cosplay” o un progetto che hai particolarmente a cuore? 
Assolutamente sì, si tratta di Belle da La Bella e la Bestia, la mia principessa preferita da sempre e ci terrei a realizzarlo al meglio, per questo è ancora soltanto un “dream cosplay” essendo “l’eroina” a cui mi sono sempre ispirata sin da piccola; ne ero innamorata proprio perché a differenza di tutte le altre principesse biondone, Belle era per me una ragazza semplice dai capelli castani proprio come i miei.
In quale cosplay invece, non ti vedresti proprio? 
Non saprei dire, mi piace spaziare e sperimentare e divertirmi prima di tutto, quindi provo qualunque genere di cosplay.
Secondo te è giusto guadagnare con il cosplay? 
Sì, certo, se si può trasformare in lavoro, se si hanno le competenze giuste, ben venga. Sono assolutamente d’accordo con molti miei amici talentuosi che ci sono riusciti e io stessa sto attualmente ricoprendo il ruolo di figurante per eventi e spot oltre che, come dicevo, dipingere su tessuto e oggetti.
Con Ida Grasso
Secondo te ci sono dei casi dove non lo sia? 
No, ripeto che sono una persona che adora il detto vivi e lascia vivere! L’importante è vendere un prodotto che vale, in qualunque ambito.
Ultimamente si parla molto degli original, secondo alcuni snaturano il senso del cosplay, tu come la pensi? 
Adoro gli Original, io stessa spero al più presto di realizzarne qualcuno, soprattutto per la Festa dell’Unicorno a Vinci. Trovo molto bello dare libero sfogo alla fantasia o personalizzare un costume.
 Secondo te che impatto hanno avuto i social network nella diffusione del cosplay?
Impatto positivo dal punto di vista pubblicitario e soprattutto per far rendere conto a tutti che esiste anche questa realtà così che chi è appassionato possa prenderne parte, magari ampliando sempre di più il tutto così da coinvolgere attori, fumettisti, editori ecc. In più si vengono a creare sempre più spesso legami nelle varie regioni del nostro Paese e nel mondo addirittura.
A quali eventi hai partecipato fino ad ora? 
Napoli Comicon (Un appuntamento immancabile!) , Romics, Lucca Comics, Etnacomics e piccole fiere in Campania e altre regioni limitrofe.
Hai qualche aneddoto particolare che ti è successo in ambito cosplay che vuoi raccontarci? 
Oggigiorno è difficile incappare in persone giuste che ti valorizzano e che credono in quello che fai, grazie al cielo mi è capitata una bellissima esperienza proprio per il fatto che ho realizzato diversi costumi dipinti a mano, e da qui è nata un’ulteriore collaborazione per uno spot natalizio/sociale che a giorni sarà online, intitolato “Chiunque può essere un eroe”, perché basta davvero poco per esserlo e non smettere mai di migliorarsi!
Con Ida Grasso
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Al momento ho quasi tutto pronto per Merida – Ribelle, aspetto di trovare una bella location adeguata per le foto! E poi svelo adesso qui che ho un altro bel progetto in cantiere, siccome ho trovato proprio i tessuti perfetti… Disney per sempre ❤️
A tal proposito ecco i miei contatti social:
– Pagina Facebook – Instagram
Continuate a seguire e supportare i miei lavori! ^^
I diritti delle foto appartengono ai relativi proprietari, per essere aggiunti ai credits contattateci su [email protected]
L’intervista della settimana: Nihila – ENGLISH VERSION HERE! –  Parlaci un pò di te Ciao! Mi chiamo Francesca, anche se per tutti quelli che mi conoscono sono semplicemente Chicca, ho 25 anni, sono di Torre del Greco (città del corallo) in provincia di Napoli.
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sportpeople · 7 years
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Mi tocca un compito tutt’altro che facile. Parma-Reggiana è stata una di quelle partite che ha fatto vibrare il cuore a quelli della mia generazione. Quelli nati sul finire degli anni ottanta, che hanno cominciato ad avvicinarsi al mondo delle curve quando queste vivevano gli ultimi sprazzi di genuinità e libertà. Il derby dell’Enza era una di quelle sfide che sognavi di vedere, pur sapendo che sarebbe stato difficilissimo vista la differenza di categorie e di status tra i due club: il Parma in A a giocarsi coppe e campionati, la Reggiana ad arrancare in Serie C.
Mi tocca un compito tutt’altro che facile perché, lo dico subito, a livello di ambiente e tifo questo Parma-Reggiana mi è piaciuto davvero poco. Anzi, sempre per essere sinceri, lo spettacolo visto all’interno del Tardini è finito per essere una vera e propria delusione. Fortuna che posso sempre dire di aver visto quello di andata, dove le cose andarono diversamente e che comunque resterà per sempre una delle partite dal più alto significato storico/calcistico che io abbia visto negli ultimi anni.
Ma andiamo con ordine, premettendo che non tutte le ciambelle escono con il buco e una giornataccia ci può stare per tutti.
Quello che sicuramente ha fatto più discutere di questa partita non è stato il risultato sul campo, ma quanto avvenuto al di fuori dello stadio. Avendo visto solo le cose parzialmente e non essendo neanche così addentrato nelle situazioni specifiche di parmigiani e reggiani non sono sicuramente in diritto di inoltrarmi in disquisizioni di tipo “tecnico”, dove inoltre si rischierebbe pure di farsi risucchiare dal vortice di “chi ce l’ha più lungo” e prestarsi a stupide strumentalizzazioni.
Di sicuro il servizio d’ordine preposto per questa partita è stato insufficiente. Ha fatto acqua da tutte le parti per dirla tutta. Le immagini dei reggiani che sfondano l’esiguo schieramento di polizia in stazione e percorrono a piedi buona parte delle vie cittadine è sotto gli occhi di tutti. E la cosa fa ancor più “ridere” se si pensa che, un paio di giorni prima del match, proprio la Questura ducale aveva emesso un comunicato con il diktat da seguire per tutti i tifosi (più che altro una vera e propria carta dei divieti, evidentemente unica cosa su cui in Italia si è davvero forti e decisi).
Prevenire è troppo difficile e intelligente per loro. E probabilmente non alimenta a dovere il dibattito pubblico che troppe volte ha portato a giustificare l’adozione di misure repressive nei confronti di classi sociali ben delineate (ultras e manifestanti docet).
A quattro giorni dall’accaduto una domanda continua a tormentarmi: sono troppo malizioso io a vederci una sorta di “trappola” per poi favorire un’eventuale pioggia di Daspo o si tratta proprio di gravi negligenze da parte della polizia? In ambo i casi è comunque un qualcosa di grave. Resta il fatto che nell’era dei controlli capillari, delle tessere, dei divieti, delle telecamere e delle scorte in stile Guerra del Golfo lasciar passare qualche centinaia di tifosi e rischiare incidenti in pieno centro cittadino è un errore davvero troppo grossolano per chi come compito ha quello di mantenere l’ordine pubblico.
E per quanto si tratti di un derby sentitissimo, parliamo pur sempre di un evento a cui partecipano qualche migliaio di persone, di cui solo una minima parte può creare tensioni. Comunque va sottolineato come – al di fuori della parte scenica del tutto – non si siano registrati particolari danni a cose o persone, anche perché dopo un po’ la polizia è riuscita a riprendere i tifosi granata inquadrandoli in un corteo verso lo stadio.
Altro punto della faccenda è, per l’appunto, lo stadio. Ovviamente la cornice di pubblico è importante, la Reggiana torna al Tardini dopo venti anni. La pioggia cade in maniera battente sin dalla tarda mattinata e con il passare del tempo non solo non accenna a diminuire, ma paradossalmente aumenta d’intensità. Con uno stadio scoperto e i tifosi costretti ad assorbire litri e litri di acqua piovana di certo ci può stare che il tifo e l’ambiente non siano al massimo.
Però, come detto, mi aspettavo ugualmente di più.
All’ingresso in campo delle due squadre la Nord si presenta con un bel mix tra fumogeni e cartata: un impatto retrò certamente apprezzabile. Tuttavia durante la partita gli ultras parmigiani stenteranno a decollare. Soprattutto nel primo tempo i cori eseguiti sono davvero pochi e – cosa davvero inusuale per la tifoseria gialloblù – si nota solamente un bandierone a sventolare nel settore, ma questo credo sia dovuto all’acqua che con il tempo li avrebbe resi pesanti e impossibili da sventolare. Nella ripresa la situazione migliora un pochino dopo il vantaggio siglato da Baraye, ma la prestazione resta comunque ben al di sotto della sufficienza.
È un giudizio sincero. Così come in questi anni ho sempre elogiato l’approccio allo stadio dei Boys, stimando il loro modo di fare tifo e la loro umiltà nel calarsi nuovamente nella selva delle categorie inferiori, stavolta non posso esimermi dall’esprimere un parere negativo. Atteso che una prestazione sottotono può capitare a tutti e constatato che in fondo in questi due derby sono state sempre le tifoserie ospiti a rendersi protagoniste (all’andata i supporter ducali erano stati autori di un tifo davvero magistrale al cospetto di una performance non eccelsa da parte dei dirimpettai).
Su fronte reggiani, per l’appunto, il tifo va un po’ meglio. Non una prestazione eclatante, sia chiaro, ma senza dubbio si nota che i tifosi della Regia quest’oggi sono pervasi da una “rabbia” forte e chiara. La loro squadra viene da annate nere, con tutto lo schifoso contorno dell’affaire Sassuolo che ha forgiato e accesso ancor più l’animo dei granata. Non lo nascondono e ci tengono a sottolinearlo. L’appunto che mi sento di fargli, più che altro, è quello numerico. Dopo tanti anni era forse lecito attendersi qualcosina di più. Per contro mi rendo conto che annate letteralmente “di fango” e la pioggia battente possono aver allontanato quei tifosi non appartenenti – neanche marginalmente – al discorso di curva. Tanto è vero che i presenti nel settore ospiti mi hanno dato l’idea di essere tutti vicini o prossimo al tifo organizzato.
Se a livello di tifo quindi non è stato il massimo, il derby è comunque accesissimo tra i tifosi di tribuna, che non perdono tempo per offendere in ogni modo gli avversari e deriderli dopo il fischio finale, che sancisce la vittoria del Parma. Questo per dire che l’astio e il campanilismo permane forte e sentito tra le due città e non sono stati certamente vent’anni ad affievolirlo.
Mentre mi dirigo verso la stazione la pioggia cade ancora senza lasciare il minimo presagio a una resa. È forse la migliore istantanea a una giornata complicata da descrivere e sommessa nei suoi contenuti più intrinsechi.
Testo di Simone Meloni. Foto di Sebastien Louis e Giovanni Padovani. Video di Francesco Passarelli.
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    Parma-Reggiana: una delusione in cui spiccano delle negligenze Mi tocca un compito tutt'altro che facile. Parma-Reggiana è stata una di quelle partite che ha fatto vibrare il cuore a quelli della mia generazione.
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