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#fastelly
f1 · 1 year
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AlphaTauri F1 Team awarded FIA Three-Star Environmental Accreditation
AlphaTauri have become the latest Formula 1 team to receive Three-Star Environmental Accreditation – the FIA’s highest level of environmental recognition. The FIA Environmental Accreditation Programme began in 2011 and is aimed at helping motorsport and mobility stakeholders worldwide measure and enhance their environmental performance. And the squad - based in Faezna, Italy - now join the likes of their fellow Formula 1 teams Alpine, Haas, Mercedes, McLaren, Aston Martin, and Sauber in receiving this honour from the FIA. READ MORE: Tost names the fastest drivers he has worked with in F1 as he prepares for retirement As is customary, AlphaTauri’s environmental performance was reviewed during an official audit by the FIA. Following the review, the auditors said that AlphaTauri “has demonstrated a solid commitment towards best practices in environmental management”. For AlphaTauri to have progressed from a two-star to a three-star accreditation they must have been powered by 100% renewable energy in the UK, with 80% of lights replaced by LEDs, saving energy and reporting carbon emissions. They must also have been minimising unnecessary travel outside of the race calendar and optimising logistics to reduce carbon emissions. Enrico Fastelli, Facility Management & HSE Director at AlphaTauri said: “We are all now fully aware that this is the time to act and commit to the sustainability of our actions. “Climate change is affecting the lives of all of us and only recently our home town of Faenza has been hit by floods and heavy rain which has led to extensive damage, affecting our friends and employees. To the city of Faenza go all our thoughts at this difficult time. WATCH: Laughs, an epic penalty shootout and targeting the host as Tsunoda and De Vries take on 'Goggle Games' “We are therefore very happy to announce the achievement of these important goals on our path towards net zero carbon and the sustainability of our business. “However, these are only steps, we must continue to take all opportunities and look at innovations, processes, and relationships from a new perspective: performance with less impact. It is an epochal challenge and Scuderia AlphaTauri wants to win it together with the whole world of Formula 1 and motorsport.” via Formula 1 News https://www.formula1.com
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fateprotected-a · 6 years
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                                                          𝒔𝒐𝒎𝒆𝒕𝒊𝒎𝒆𝒔....𝒂 𝒇𝒂𝒎𝒊𝒍𝒚 𝒊𝒔 a rebellious captain                          an attention-starved captain                                                                       a grumpy doctor                                                                                                  a 10-year old doctor                                                                   aN ANGRY doctor                        a sentient ship who if you treat her like a lady will always bring you home a sentient ship that YEETS                                                and a sad/angsty empath to cope
promo credit @ouiseauchanteurs
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Un'altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.
Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
(Vangelo di Matteo 13: 24-30)
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cerentari · 3 years
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Leggendo Atwood
Photo by Ben Mack leggendo Atwood con la stessa frenesia non curante  del romanzo, vorrei chiarire questa necessità di silenzio . prenderò congedo da un cielo bugiardo di primavera soltanto se l’aria cadrà in bianco assieme a fastelli d’ossa e menzogne *
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“Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò”. Dobbiamo far pace che anche nelle circostanze migliori della vita, o negli ambienti più protetti, in una maniera a noi sconosciuta si fa spazio una porzione di male. È conservare il realismo del fatto che il male esiste e lavora h24 contro di noi. Poco importa quanto possiamo pensare di essere preparati o buoni, il male fa la sua comparsa in maniera a noi misteriosa. Ma quando ce ne accorgiamo che cosa si fa? È la stessa domanda dei servi della parabola di oggi: “Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?”. Sembra la cosa più logica: mettersi a togliere il male dalle cose. Ma la verità è un’altra, e ce la racconta la saggezza del padrone: “No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”. Certe volte animati dalla voglia di togliere il male dalle cose, togliamo anche il bene. E la voglia di sterminare ciò che non va ci fa sacrificare anche ciò che va. Il primo grande modo per combattere il male è avere pazienza. È saperlo mettere in minoranza. È accettare che ci sia. È confidare che solo il Signore alla fine farà piazza pulita. Combattere il male significa ammettere che c’è, chiamarlo per nome, dirlo ad alta voce. Ma allo stesso tempo non avere troppa fretta di trovare una cura che nel tentativo di curare la malattia uccida anche il paziente. (Mt 13,24-30) #dalvangelodioggi Don Luigi Maria Epicoco #vangelodelgiorno https://www.instagram.com/p/B0aFBTTiRE4/?igshid=1cjb7wasbfiip
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redazionecultura · 6 years
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Apriti Chiostro 2018, a Vernio un'estate di parole, immagini, giochi e dolcezze
Apriti Chiostro 2018, a Vernio un’estate di parole, immagini, giochi e dolcezze
Pagine di storia e natura, racconti per immagini di donne straordinarie, memorie inedite di estati lontane e l’imperdibile gara di dolcezze animano l’estate 2018 di Apriti Chiostro, il cartellone di eventi nel giardino di Palazzo Bardi che a Vernio è ormai una tradizione consolidata. Apriti Chiostro, giunto alla quinta edizione, la scorsa estate fece registrate 1. 500 presenze, grazie alla varietà…
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secolotrentino · 8 years
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Aggressione ad autista Trentino Trasporti, Fasanelli: "Atteggiamento oggi diffuso, che va condannato"
Aggressione ad autista Trentino Trasporti, Fasanelli: “Atteggiamento oggi diffuso, che va condannato”
E’ avvilente leggere la cronaca dell’episodio avvenuto mercoledì ai danni di un autista dipendente di Trentino Trasporti, insultato e preso a sputi durante il suo servizio.
Con queste parole, in una nota ufficiale, ha esordito Massimo Fasanelli, Consigliere della Provincia Autonoma di Trento, in merito alla nuova aggressione ai danni di un autista di Trentino Trasporti. L’ennesima, tanto da…
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sakrum1 · 4 years
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Domenica 19 Luglio 2020 : Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 13,24-43.
In quel tempo, Gesù espose alla folla una parola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti». Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: "Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo". Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!».
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beppebort · 5 years
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Lectio Divina: Matteo 13,24-30
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Lectio
Sabato, 27 Luglio, 2019
Tempo ordinario
1) Preghiera
Dio dei nostri padri, che ai santi Gioacchino e Anna
hai dato il privilegio di avere come figlia
Maria, madre del Signore,
per loro intercessione concedi ai tuoi fedeli
di godere i beni della salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo 13,24-30
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola: “Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?
Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”.
3) Riflessione
• Il vangelo di oggi ci parla della parabola del grano. Sia nella società come nelle comunità e nella nostra vita di famiglia e personale, si intrecciano qualità buone ed incoerenze, limiti ed errori. Nelle comunità si riuniscono persone di diverse origini, ciascuna con la sua propria storia, con il suo vissuto, la sua opinione, i suoi aneliti, le sue differenze. Ci sono persone che non sanno convivere con le differenze. Vogliono essere giudici degli altri. Pensano che solo loro sono nel giusto, e che le altre sono nell’errore. La parabola del grano e della zizzania ci aiuta a non cadere nella tentazione di escludere dalla comunità coloro che non pensano come noi.
• Lo sfondo della parabola del grano e della zizzania. Per secoli, a causa dell’osservanza delle leggi della purezza, i giudei erano vissuti separati dalle altre nazioni. Questo isolamento li aveva marcati. Anche dopo essersi convertiti, alcuni continuavano a seguire questa osservanza che li separava dagli altri. Volevano la purezza totale! Qualsiasi segno di impurità doveva essere estirpato in nome di Dio. “Il peccato non può essere tollerato” dicevano alcuni. Ma altri, come per esempio Paolo, insegnavano che la nuova legge che Gesù chiedeva di osservare, diceva il contrario! "Il peccato non può essere tollerato, ma bisogna essere tolleranti con il peccatore!"
• Matteo 13,24-26: La situazione: grano e zizzania crescono insieme. La parola di Dio che fa nascere la comunità è buon seme, però nelle comunità a volte ci sono cose contrarie alla parola di Dio. Da dove vengono? Ecco la discussione, il mistero, che conduce a ricordare la parabola del grano e della zizzania.
• Matteo 13,27-28a: L’origine della mescolanza che c’è nella vita. Gli operai chiesero al padrone: “Signore, non seminasti il buon seme nel tuo campo? Come mai ora c’è zizzania?” Il padrone risponde. Un nemico ha fatto questo. Chi è questo nemico? Il nemico, l’avversario, satana o diavolo (Mt 13,39), è colui che divide, che allontana dalla buona strada. La tendenza alla divisione esiste nella comunità e in ognuno di noi. Il desiderio di dominare, di approfittarsi della comunità per essere più importanti e tanti altri desideri interessati dividono, sono il nemico che dorme in ognuno di noi.
• Matteo 13,28b-30: La reazione diversa dinanzi all’ambiguità. Dinanzi a questa mescolanza di bene e di male, gli operai vogliono eliminare la zizzania. Pensavano: "Se lasciamo tutto nella comunità, perdiamo la nostra ragione d’essere! Perdiamo l’identità!" Volevano mandare via coloro che pensavano essere diversi. Ma non è questa la decisione del Padrone della terra. Lui dice: "Lasciate che l’uno e l’altra crescano insieme fino alla mietitura!" Ciò che è decisivo non è ciò che ognuno parla e dice, ma ciò che ognuno vive e fa. Dio ci giudicherà per il frutto che produciamo (Mt 12,33). La forza e il dinamismo del Regno si manifesteranno nella comunità. Pur essendo piccola e piena di contraddizioni, è un segno del Regno. Ma non è la padrona o la proprietaria del Regno, né può considerarsi totalmente giusta. La parabola del grano e della zizzania spiega il modo in cui la forza del Regno agisce nella storia. E’ necessario fare una scelta chiara per la giustizia del regno, e nello stesso tempo, insieme alla lotta per la giustizia, avere pazienza ed imparare a vivere e a dialogare con le differenze e con le contraddizioni. Quando avverrà la mietitura avverrà la separazione.
• L’insegnamento in parabole. La parabola è uno strumento pedagogico che si serve della vita di ogni giorno per indicare che la vita ci parla di Dio. Diventa una realtà e rende contemplativo lo sguardo della gente. Una parabola tende verso le cose della vita, e per questo è un insegnamento aperto, perché tutti abbiamo qualche esperienza delle cose della vita. L’insegnamento in parabole fa sì che la persona parta dalle esperienze che ha: seme, luce, pecora, fiore, uccello, padre, rete, piccoli, pesce, etc. Così la vita di ogni giorno diventa trasparente, rivelatrice della presenza e dell’azione di Dio. Gesù non soleva spiegare le parabole. Ne lasciava aperto il senso, non lo determinava. Segno questo, che credeva nella capacità della gente di scoprire il senso della parabola partendo dalla sua esperienza di vita. Ogni tanto, a richiesta dei discepoli, lui spiegava il senso (Mt 13,10.36). Per esempio, come fa con la parabola del grano e della zizzania (Mt 13,36-43).
4) Per un confronto personale
• Come si manifesta oggi nella nostra comunità la mescolanza tra grano e zizzania? Quali conseguenze per la nostra vita?
• Guardando nello specchio della parabola, con chi mi sento più in sintonia: con gli operai che vogliono raccogliere la zizzania, o con il padrone del campo che ordina di aspettare il tempo della mietitura?
5) Preghiera finale
L’anima mia languisce
e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. (Sal 83)
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jfranse · 7 years
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Quando l'amore vi fa cenno, seguitelo,
Benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli,
Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento del nord lascia spoglio il giardino.
Perché come l'amore v'incorona così vi crocifigge.
E come per voi è maturazione, così è anche potatura.
E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole,
Così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra.
Come fastelli di grano, vi raccoglierà.
Vi batterà per denudarvi.
Vi passerà al crivello per liberarvi dalla pula.
Vi macinerà fino a farvi farina.
Vi impasterà fino a rendervi plasmabili.
E poi vi assegnerà al suo fuoco sacro, perché possiate diventare il pane sacro nei sacri conviti di Dio.
Tutto questo farà in voi l'amore, affinché conosciate i segreti del cuore,
e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore della Vita.
Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell'amore ed il piacere dell'amore,
Allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto.
. . . . .
L'amore non dà nulla all'infuori di sé, né prende nulla se non da se stesso.
L'amore non possiede né vuol essere posseduto,
Perché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Dio è nel mio cuore" ma, semmai, "sono nel cuore di Dio".
E non crediate di guidare il corso dell'amore,
poiché l'amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso.
L'amore non desidera che il proprio compimento.
Ma se amate e quindi avete desideri, i vostri desideri siano questi:
Sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorra e canti alla notte la sua melodia.
Conoscere il martirio della troppa tenerezza.
Esser feriti dal vostro proprio intendere l'amore,
E sanguinare di buon grado, gioiosamente.
Svegliarsi all'alba con un cuore alato e dire grazie a un nuovo giorno d'amore;
Riposare nell'ora meridiana e meditare sull'estasi amorosa;
Tornare a casa con gratitudine la sera;
E addormentarsi con una preghiera per chi amate nel cuore, e un canto di lode sulle labbra.
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sakrum1 · 5 years
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Sabato 27 Luglio 2019 : Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 13,24-30.
In quel tempo, Gesù espose alla folla una parola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
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sakrum1 · 6 years
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Sabato 20 Ottobre 2018 : Commento Lettera della Chiesa di Smirne sul martirio di san Policarpo
Quando Policarpo entrò nello stadio, risuonò una voce dal cielo: "Coraggio Policarpo, sii forte". Nessuno vide chi parlava, ma quelli dei nostri che erano presenti avevano sentito la voce... Quando la folla seppe chi era il prigioniero, le grida raddoppiarono. Il proconsole gli chiese se era lui Policarpo. Sì, rispose. E l'altro, per cercare di strappargli la sconfessione: "Abbi pietà della tua età avanzata... Giura per la fortuna di Cesare, ritratta ... Maledici Cristo". Policarpo rispose: "Sono ottantasei anni che lo servo e non mi ha fatto alcun male. Come potrei oltraggiare il mio re e il mio salvatore?" E siccome l'altro tornava alla carica..., Policarpo riprese: "Poiché ti sei messo in testa di farmi giurare per la fortuna di Cesare, come dici tu, e fingi di non sapere chi sono, ascoltami bene: io sono cristiano. E se vuoi sapere la sapienza della mia religione, concedimi un giorno e ascoltami". "Convinci il popolo", replicò il proconsole. "Con te penso che posso discutere. Poiché noi abbiamo imparato a dare alle autorità ed ai magistrati stabiliti da Dio il rispetto che è loro dovuto, a condizione che ciò non si rivolga contro di noi. Ma questa gente manca troppo di dignità perché io possa spiegarmi davanti a loro". "Ho delle belve, riprese il proconsole, ti getterò in pasto a loro, se non abiuri. - Chiamale, rispose Policarpo - Disprezzi le belve? Ti ostini? Ti darò alle fiamme". Policarpo gli disse: "Mi minacci col fuoco che brucia un'ora e poi si spegne. Perché tu non conosci il fuoco del giudizio futuro e il castigo eterno che attende gli empi. Ma perché aspetti? Fa' secondo la tua idea". Gli eventi precipitarono; in meno tempo che ci vuole per dirlo, con slancio verso le botteghe e i bagni la gente andò a raccogliere legna e fastelli... Innalzato il rogo, Policarpo si spogliò lui stesso degli abiti e sciolse la cintura. Volle anche slegarsi i sandali, cosa che non faceva abitualmente, perché i fedeli correvano in suo aiuto... Questo grande santo aveva suscitato, molto prima il suo martirio, un'immensa venerazione.
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sakrum1 · 6 years
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Sabato 28 Luglio 2018 : Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 13,24-30.
In quel tempo, Gesù espose alla folla una parola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
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sakrum1 · 7 years
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Domenica 23 Luglio 2017 : Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 13,24-43.
In quel tempo, Gesù espose alla folla una parola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio». Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami». Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti». Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: "Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo". Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!».
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