#fermezza
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petalidiagapanto · 11 months ago
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«Probabilmente non esiste nessuna intimità che possa competere con due sguardi che si incontrano con fermezza e decisione e che semplicemente rifiutano di lasciare la presa»
(Jostein Gaarder)
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nicksalius · 1 day ago
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La compassione oltre il controllo: come abbracciare la sofferenza senza perdere la speranza (Christina Feldman)
Nella pratica della meditazione – e della consapevolezza – apprendiamo che la vera compassione non nasce dal controllo, ma dalla capacità di abbracciare l’imperfezione e l’incertezza della vita. Spesso, di fronte alla sofferenza – sia nostra che altrui – cerchiamo disperatamente di risolvere, riparare o cambiare ciò che è al di là del nostro potere. Eppure, la saggezza della compassione ci…
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primepaginequotidiani · 1 month ago
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PRIMA PAGINA Il Riformista di Oggi venerdì, 25 aprile 2025
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ainaranidoro · 1 month ago
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Kitty era cresciuta nella consapevolezza che sarebbe stata una bella donna e non ignorava l’ambizione della madre, conforme d’altronde ai suoi desideri. Fu lanciata nel mondo e Mrs Garstin compì prodigi nell’ottenere inviti a balli dove la figlia potesse incontrare un buon partito.
Kitty spopolò. Era divertente oltre che bella, e ben presto ebbe una dozzina di innamorati. Ma nessuno era adatto, e Kitty, simpatica e amichevole con tutti, badava a non impegnarsi con nessuno.
La domenica pomeriggio il salotto di South Kensington era pieno di gioventù amorosa, ma Mrs Garstin constatava, con un arcigno sorriso di approvazione, che da parte sua non occorrevano sforzi per tenerli a distanza da Kitty. Kitty era pronta a civettare con loro e la divertiva metterli in gara uno con l’altro, però quando la chiedevano in sposa, come nessuno mancava di fare, rifiutava con tatto ma con fermezza.
Il velo dipinto, W. Somerset Maugham
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dominousworld · 7 months ago
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Hamas: capacità militari tra continuità e fermezza
Hamas: capacità militari tra continuità e fermezza
a cura della Redazione 01-10-2024 Il movimento Hamas si sta preparando per la prossima fase di combattimento, alla luce della riabilitazione e del ripristino della sua organizzazione militare nella Striscia di Gaza, dopo l’incapacità dell’esercito di occupazione di smantellare le sue capacità militari e strategiche. La restaurazione consiste nel reclutare una nuova generazione di combattenti…
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raccontidialiantis · 5 months ago
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Ti leggo l’anima
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Tu posi ancora per un po’ lo sguardo sulla pagina. Io invece paziente aspetto e nel frattempo non mi stanco di leggere il tuo corpo. Adoro i tuoi fianchi, il bel culo tondo e la perfetta schiena nuda. Ti faccio il solletico con un dito. Tanto, tra un po’ so che dal mondo del sesso virtuale vorrai passare alle cose concrete.
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E allora mi troverai qui, pronto e pieno di passione; carne e sangue pulsante d'uomo tutto per te. Ti spoglierò piano e ti farò morire di desiderio. Mi piace, mentre faccio stare il mio uccello a due centimetri dalla tua pelle. Ti annuso tutta, inspiro il tuo odore e la tua anima. Tu inizi a scioglierti e capisco dalle frasi sconclusionate che pronunci che stai per dare sfogo alla tua libidine.
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Il momento più bello per me è quando ti sdraio sulla schiena e ti apro le gambe: non ti opponi e mi offri la tua intimità più preziosa. Un tesoro di femminilità a mia completa disposizione. Con la lingua disegno sulla tua passera poco depilata l’intero alfabeto e ti assaporo di gusto. Quando vieni, sono contento e inghiotto golosamente tutto il tuo preziosissimo miele di donna.
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Tu intanto, senza più alcun controllo, gemi: ti lasci andare completamente e rovesci la testa all'indietro, scoprendo una gola bellissima. Profumata d’amore e imbiancata da un lunghissimo inverno. Come un vampiro, di scatto e impazzito di desiderio infilo la mia dotazione tecnica nella tua vulva già abbondantemente lubrificata e gonfia di brama. Lo vuoi tutto. Mi vuoi da morire e me lo dici: “spaccami, sventrami, saziami di cazzo: sono porca per te. Solo per te.”
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Inizio a scoparti forte, con colpi potenti e intanto mi tuffo sulla tua gola adorata e ne lecco ogni centimetro quadrato. Te la bacio con tutta la mia passione. Voglio solo venirti dentro, ma nello stesso tempo cerco di resistere perché desidero sentirti perdere ulteriormente il controllo. Adoro quando fai per aprirti tutta e spingerti in avanti per farmi entrare un millimetro in più del fisicamente possibile.
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Vorresti mettermi tutto dentro la tua fregna. Lo sento. Sento il tuo profumo penetrarmi le narici sfacciato. Quando poi ti infilo un dito nel culo, mi sussurri un intimissimo “siiiii” che mi fa indurire l’uccello ancora di più, se possibile. Sborro dentro di te una prima volta. Cerco di uscire, ma tu incroci le gambe dietro la mia schiena. Allora sono costretto a stringerti forte la mascella e ti pizzico con violenza un capezzolo. Ti faccio male e ti ordino di aprire le gambe.
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Tu piangi dal dolore, ma obbediente e sottomessa alla mia volontà rilasci la stretta e nel frattempo mi attiri a te per baciarmi la bocca.  Allora dopo un bacio rapido e delizioso tra noi prendo la tua testa e la guido con dolce fermezza verso il mio cazzo. Tu non vedevi l’ora e come una gazzella assetata ti attacchi con le labbra. Golosissima e vorace inizi a succhiare e man mano inghiotti tutta la mia asta.
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Sul letto compio miracoli d’equilibrio, per farti bere mentre sei distesa sulla schiena. Lo faccio perché mi piace vederti umiliata ma felice di succhiarmi l'uccello. E poi perché amo molto sentirti gemere mentre ingoi tutto, quando sborro una seconda volta dentro il tuo corpo. Perché mentre con tuo marito ormai il sesso è archiviato da anni, con me diventi la femmina da bordello che vuole solo tanto cazzo e ancor più sborra dappertutto: dentro e sopra di te.
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Sei la mia troia segreta. Oggi basta così. Alzati e fai un caffè: muovi quel culo preziosissimo. Per domani inizia a prepararlo bene, il tuo didietro: toccherà a lui. E so che già da stasera non penserai ad altro, mentre sorridendo serena e composta metterai in tavola la cena per tutti, puttana dolcissima che altro non sei. Baciami proprio adesso, dopo che felice hai inghiottito tutto il mio seme. Ti amo.
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empito · 3 months ago
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Mi sorprende sempre la velocità con cui alcune persone riescono a trasformarsi da rifugio sicuro a silenzio assordante. Una volta le avevi lì, pronte a dirti: “Ci sono”, con la fermezza di una promessa eterna. Poi, in un attimo, come un filo che si spezza senza preavviso, resti lì a stringere il vuoto. Non capisci. Ti chiedi se hai sbagliato qualcosa, se hai detto la parola sbagliata, se il tuo sorriso ha smesso di essere abbastanza. Ma la verità, spesso, è che non c’è un perché. Non c’è una spiegazione. E questo fa ancora più male. Le relazioni, quelle vere, sono fatte di presenza. Non di perfezione, non di grandi gesti, ma della semplice certezza che ci sia qualcuno dall’altra parte. Eppure, a volte, quella certezza evapora. Ti svegli un giorno e capisci che quella persona, che sembrava un’ancora, ha deciso di lasciarti andare alla deriva senza nemmeno voltarsi indietro. Non ci sono preavvisi. Non ci sono addii. Solo un’assenza che cresce, come un’ombra che si allunga fino a inghiottire tutto. La cosa che fa più male, però, non è la perdita in sé, ma il senso di smarrimento che lascia. Non è solo la persona a sparire: è il mondo che avevi costruito attorno a lei. I messaggi, le risate, i piccoli dettagli che rendevano speciale ogni giornata. Ti trovi a camminare per strade che prima avevano un senso e che ora sembrano vuote, a guardare oggetti che un tempo parlavano di “noi” e che ora gridano solo: “Io”. Ma forse è questo il punto. Forse, alla fine, dobbiamo imparare a vivere con queste assenze, a portarle con noi come cicatrici che non si vedono, ma che sentiamo sotto la pelle ogni volta che il vento cambia. Forse dobbiamo accettare che non tutti coloro che promettono di esserci lo faranno davvero. E che va bene così. Non perché non faccia male, ma perché non possiamo controllare chi resta e chi va. Possiamo solo scegliere di restare fedeli a noi stessi, di non lasciare che queste ferite ci trasformino in persone che spariscono a loro volta. E così, impariamo a camminare con il vuoto accanto, ma senza farci definire da esso. Impariamo che l’amore, quello vero, non ha bisogno di promesse urlate, ma di gesti silenziosi e continui. Forse un giorno, qualcuno resterà davvero. Fino ad allora, impariamo a restare per noi stessi. Sempre.
Empito
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hopefulwizardcupcake · 3 months ago
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Pochi istanti fa è intervenuta la prima Presidente della Corte di Cassazione in persona, Margherita Cassano.
E ha dato una risposta a Salvini e Meloni sulla sentenza Diciotti che è un capolavoro di stile, fermezza, eleganza e senso profondo delle istituzioni.
“Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono, invece, inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto”.
Punto. Cinque righe.
Le sono bastate cinque righe per rimettere al loro posto Salvini e Meloni, il governo e questa destra semplicemente eversiva.
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Queste quattro righe andrebbero appese nelle scuole.
🙏
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dolcemente-perverso · 2 months ago
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Lei è lì, abbandonata sul pavimento di legno caldo, con il corpo rilassato e il cuore in tumulto. Le mani di lui le incorniciano il viso con una dolce fermezza, come se quel tocco sapesse raccontare tutto: cura, desiderio, possesso. E lei, con gli occhi socchiusi e le labbra appena dischiuse, si perde in quell’istante. Il viso le si illumina d’estasi, come se ogni emozione che ha dentro stesse trovando finalmente voce, attraverso la pelle, attraverso il respiro. In quell’intimo silenzio fatto solo di mani e sguardi, non esiste più nient’altro: solo il momento, e l’appartenenza che brucia dolcemente tra loro.
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monsieur-vega · 4 months ago
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Il Potere è volontà di padronanza delle circostanze, è istinto e creatività alla ricerca della conoscenza e della ragione attraverso logica, etica e perseveranza.
Un volere in equilibrio tra interesse personale e progresso mentale nel comprendere e interpretare.
Il Potere sfida con coraggio e fermezza la ribellione, aprendo le porte alla trasformazione e alle possibilità; ma senza fiducia, diviene avversità e un salto nel vuoto che trascina l'incertezza del passo audace contrapponendo conscio e inconscio al volere divenire.
Adegua l'ordine, seppur a volte in modo brutale e sgradevole, ma autorevole e libero da ogni corruzione, perchè guidato dalla ragione e dalla virtù 👑
- M.Vèga
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nicksalius · 22 days ago
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I fiori della meditazione
La pioggia è sempre un beneficio. Purché ovviamente avvenga nel momento giusto. Piovono sentimenti, scaturiscono affetti. Gli impulsi si susseguono di continuo mentre tu cerchi un motivo di fondo per giustificare le tue irragionevoli tendenze accentratici in modo da legittimare le pulsioni egoiche che condizionano tutti i tuoi rapporti. Piovono parvenze, ti circondi di un alone di mistero, tenti…
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primepaginequotidiani · 3 months ago
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PRIMA PAGINA La Repubblica di Oggi giovedì, 27 febbraio 2025
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paoloxl · 1 month ago
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3 maggio 1968: inizia il maggio francese
Nel campus di Nanterre gli scontri diventavano sempre più frequenti tra gli studenti ed i gruppi fascisti venuti a Parigi per “dare addosso al bolscevico”. Di fronte a questa situazione, il 2 maggio il preside decise di chiudere ancora una volta l’università che veniva intanto accerchiata dalla polizia. Il giorno seguente gli studenti di Nanterre decisero di tenere un meeting nel cortile della Sorbona per protestare contro la chiusura della loro università e contro l’invio al consiglio di disciplina di 8 membri di M22 tra cui Cohn-Bendit.
La riunione raggruppò solamente 300 partecipanti: la maggior parte degli studenti era impegnata attivamente a preparare gli esami di fine d’anno. Tuttavia il governo, che voleva farla finita con l’agitazione, decise di occupare il Quartiere latino e far circondare la Sorbona dalle forze di polizia che penetrarono in quest’ultima, cosa che non accadeva da secoli. Gli studenti che erano rinchiusi nella Sorbona ottennero l’assicurazione che uscendo non sarebbero stati toccati; ma, se le ragazze poterono allontanarsi liberamente, i ragazzi invece, appena varcarono il portone, furono rinchiusi sistematicamente nei cellulari.
Rapidamente, centinaia di studenti si raggrupparono sulla piazza della Sorbona e iniziarono gli scontri. Cominciarono a piovere i lacrimogeni: la piazza venne sgomberata ma gli studenti, sempre più numerosi, cominciarono allora ad assalire i gruppi di poliziotti ed i loro automezzi. Gli scontri continuarono in serata per ancora 4 ore: vennero feriti 72 poliziotti e fermati 400 dimostranti. I giorni seguenti, le forze di polizia accerchiarono completamente i dintorni della Sorbona mentre 4 studenti vennero condannati e chiusi in prigione.
Questa politica di fermezza, piuttosto che ridurre al silenzio l’agitazione, le fa acquistare al contrario un carattere di massa. A partire da lunedì 6 maggio scontri con le forze di polizia incominciarono a svilupparsi intorno alla Sorbona avvicendandosi con dimostrazioni sempre più seguite, indette dal M22, l’UNEF ed il SNESup (sindacato degli insegnanti delle Superiori) e raggruppando fino a 45.000 partecipanti al grido di “la Sorbona agli studenti”, “fuori i poliziotti dal Quartiere latino” e soprattutto “liberate i nostri compagni”. Agli studenti universitari si associarono un numero crescente di studenti liceali, insegnanti, operai e disoccupati.
Il 7 Maggio i cortei oltrepassarono la Senna di sorpresa e percorsero i Campi Elisi, a due passi dal palazzo presidenziale. Si sentì riecheggiare l’Internazionale sotto l’Arco di Trionfo, là dove si sentiva, di solito, la Marsigliese o le Campane a morto. Il maggio era iniziato……..
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angelap3 · 6 months ago
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Johnny Depp una volta disse: 🥀
"Quello che decidi di tollerare più di una volta, diventerà inevitabilmente un modello che si ripeterà.
Non segnando limiti chiari, insegni agli altri –
e a te stesso– che certi comportamenti o situazioni sono accettabili, anche se ti danno fastidio o ti danneggiano.
Ogni volta che permetti qualcosa che va contro i tuoi principi o il tuo benessere, apri la porta affinché si ripeta. Stabilire dei limiti non è solo una questione di fermezza, ma di rispetto per se stessi. "
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raccontidialiantis · 7 months ago
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Lo amava, lo voleva
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Da timida vicina di casa e moglie esemplare e virtuosa, si era completamente trasformata. Nel giro di un solo anno, da quando nella palazzina era arrivato il nuovo inquilino. Il desiderio intimo nasce e può fare anche questo. Non l'avrebbe mai potuto neppure immaginare lontanamente, dopo quattro anni di matrimonio tranquillo e consolidato. All'inizio lui le stava oggettivamente e irrimediabilmente antipatico: troppo sicuro di sé. Le sembrava suonare falso, nei suoi frequenti complimenti e poi aveva un sorriso evidentemente ingannatore. Perché lei non si sbagliava mai.
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Poi col tempo ha imparato man mano ad apprezzarlo e a conoscerne la sofferta storia personale, piena di dolore e sacrificio. Forse era proprio tutto questo fardello ciò che aveva stemperato ogni sua possibile negatività e lo aveva reso infine un tipo semplice, genuino. Ottimista e spontaneo nei modi e nelle scelte personali, nei legami. E che gli conferiva infine un innegabile fascino. Doveva ammetterlo. A volte, basta un particolare al momento giusto a far invertire il senso di marcia del tuo sentimento. Non saprebbe dire esattamente cosa fu che la stregò: se le fossette sulle sue guance quando le sorrideva, forse lo sguardo che sembrava spogliarla ogni volta che la osservava, o il suo profumo forte di maschio.
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Comunque, un giorno si sorprese a spiarlo, a desiderarlo, ad attenderne il ritorno dal lavoro trepidante. Tutto in barba ai giusti codici di comportamento, alla sacralità del suo vincolo coniugale, alla correttezza, alla fedeltà nei confronti del brav'uomo che aveva sposato. Quando la passione bussa forte, non c'è nulla da fare: tu apri. Una sera che il marito era fuori città per qualche giorno a causa del suo lavoro, lo invitò a cena. Lui accettò entusiasta e dopo mangiato si ritrovarono a guardare un film sul divano. Quasi subito lei poggiò il capo sul suo petto e percepì il suo irrigidimento imbarazzato. Improvvisa, si girò e incollò le labbra alle sue, egli la staccò da sé con fermezza e le disse: “ma… che cosa fai? Ferma…non si può, non è una bella cosa… ora devo andare…”
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Riuscì a trattenerlo, scusandosi in lacrime come solo una donna sa fare, quando vuole ottenere qualcosa. Tornarono a guardare il film, ma lei notò il rigonfiamento anteriore nei pantaloni. Quello è un sicuro indice di desiderio, al di là delle parole e di ogni possibile diniego. Le era chiarissimo: era arrapato per lei. La voleva. Certe cose non le nascondi. Si mise di fianco a lui in ginocchio sul divano, rivolta verso il suo profilo. Gli prese la mano e guardandolo fisso se la infilò nella parte posteriore dei suoi leggins, spingendola così che il medio potesse infilarsi nel solco tra le natiche, sino a penetrarle una delle porte del piacere proibito.
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Si sbottonò la camicetta elasticizzata, che subito fece fuoriuscire i suoi seni dai capezzoli freschi, turgidi, innocenti, assassini e dolcissimi. Una donna che ti desideri e ti si offra è in ogni caso una tentazione irresistibile per chiunque. L'uomo non ne potette più: la mano nei leggins già l'aveva e il medio ormai era affondato nel suo ano. La tirò a sé. La prese e la scopò con forza, con molta foga e ancor più passione. Tutta la notte e nel talamo coniugale. Ora lei divide il suo godimento intimo tra il nuovo amante e il coniuge. Al marito riserva il suo lato più romantico, delicato. E continuano insieme la bellissima e semplice storia d'amore iniziata anni fa, condita da sano e frequente sesso tradizionale: nulla che vada mai al di fuori del prevedibile e del seminato. Parlano finalmente di fare un figlio.
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E la domenica mattina in chiesa sempre assieme, per rinnovare tacitamente la promessa. Amore coniugale indissolubile. A quell'uomo nuovo invece la belva oscena e scatenata, immorale che è in lei riserva la sua parte più sporca e trasgressiva: gli concede qualsiasi cosa egli gradisca e quando lui lo ritenga più opportuno. A suo piacere ella si china, apre le natiche, la passera o la bocca a seconda di quanto ordinato. Riceve il suo seme, ingoia quale sacra comunione delle anime ed è felice di sentirsi usata, maltrattata. Si scatena letteralmente. Godendo come una pazza. Gli ha confessato in modo esplicito che solo e soltanto con lui si sente la femmina posseduta dal maschio della specie umana. È solo con lui che lei diventa una vera schiava di piacere, l'ancella amorevole raccoglitrice del prezioso liquido seminale maschile. In sostanza, per quell'ossessione virile nella sua mente è fiera di essere un semplice oggetto, che egli potrà usare a piacimento quando ha l'esigenza di svuotarsi.
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E quindi ora egli la prende senza riguardi ogni volta che ha desiderio e che il marito non c'è, ovviamente. Fanno le cose con discrezione, in assoluto silenzio, così che nessuno dei vicini sospetti nulla. Solo il letto e le pareti assorbono i loro gemiti, le urla soffocate e le parole oscene proibite sussurrate: la colonna sonora perfetta di questo amore torrido, illegale, traditore e segreto. Bellissimo e irrinunciabile. Lei, devota, quando lui è un po’ giù osa addirittura prendere l'iniziativa: avida e lesta, adatta bocca e gola al suo uccello, si muove con esperienza. Lo fa venire e lo beve fino all'ultima goccia, riuscendo a restituirgli il sorriso e la serenità. Lo cerca. Lo vuole. Lo brama. Lui la usa spesso e per questo la adora. L'amore a volte è il triangolo di un desiderio proibito e imperfetto nella sua realizzazione. Ogni tanto il marito, ignaro di tutto e felice di poter sfoggiare una mogliettina devota e bellissima che lo adora, lo invita a cena.
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RDA
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susieporta · 14 days ago
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𝐔𝐍 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐒𝐄𝐍𝐙𝐀 𝐀𝐃𝐔𝐋𝐓𝐈.
Oggi più che mai si parla di “crescita personale”, ma mai come oggi viviamo in una società senza adulti. Contrassegnata dal costante scarico di impulsi, da un’aggressività infantile, da un alto livello di seduttività e manipolazione.
Non perché mancano le età anagrafiche, ma lo sviluppo interiore necessario per incarnare l’essere adulto.
Cosa contraddistingue questi finti adulti?
*Incapacità di assumersi responsabilità profonde, preferendo scaricare colpe e frustrazioni sugli altri.
*Bisogno continuo di approvazione, paura del rifiuto, ricerca compulsiva di conferme esterne.
*Difficoltà a reggere il conflitto: o si esplode in reazioni eccessive, o si evita ogni confronto pur di non perdere l’immagine.
*Incapacità di tollerare la frustrazione e il limite: tutto deve essere subito, facile, perfetto.
*Scarso senso della realtà emotiva: si rincorrono sogni, idealizzazioni, promesse, ma ci si smarrisce appena arriva la fatica quotidiana.
*Relazioni basate su bisogno, manipolazione, gioco di potere, anziché su presenza, ascolto e verità.
Il dramma si amplifica quando queste persone hanno dei figli, in seguito a “scelte” più o meno consapevoli.
I figli di adulti immaturi crescono in un terreno fragile, franoso che tende ad ingurgitarli per il gravame che comporta; presentano dei tratti tipici:
*Spesso si sentono emotivamente soli, anche se fisicamente accompagnati.
*Si trovano a dover “accudire” i genitori, diventando piccoli adulti che assorbono emozioni e tensioni più grandi di loro.
*Sviluppano ansia, senso di colpa, insicurezza profonda, perché i confini tra ruolo genitoriale e ruolo filiale sono confusi.
*Hanno difficoltà a fidarsi del mondo, perché il primo modello relazionale è stato instabile o incoerente.
Ma cosa significa essere adulti, psicologicamente?
Non basta l’anno di nascita sulla carta di identità a decretare la nostra vera identità emotiva.
Essere adulti significa:
*Aver integrato le proprie ferite, senza scaricarle sugli altri.
*Saper accogliere la complessità della vita, con i suoi limiti e imperfezioni.
*Essere capaci di prendersi cura, senza annullarsi né invadere.
*Saper dire “no” con fermezza e “sì” con cuore.
*Avere un’identità propria, che non dipende dallo sguardo esterno.
*Sapersi mettere in gioco nelle relazioni, senza giocare a fare le vittime o i salvatori.
*Mantenere un dialogo onesto con sé stessi, accettando anche le proprie ombre.
In un mondo che spinge all’infantilismo emotivo, diventare adulti è un atto rivoluzionario. Non vuol dire perdere leggerezza o smettere di sognare, ma radicarsi profondamente nella realtà interiore, per costruire connessioni più vere e un futuro più saldo.
Oggi essere adulti significa anche e soprattutto sapersi fare da parte, rinunciare al proprio ego, alla smania di apparire a tutti i costi, di dire sempre la propria, imparare a incarnare l’infinitamente piccolo soprattutto nella relazione con i figli, a fare luce senza accecare.
Questione di sottigliezze che possono palesarsi soltanto quando si ha padronanza- e non autocontrollo- di ció che si sente e di chi si è.
Personalmente conosco pochissimi adulti e ho lavorato duramente per diventare uno di quelli, proprio perché da giovane ne ho patito la mancanza.
Essere un esempio per i ragazzi e le giovani donne dovrebbe essere per noi un desiderio profondissimo e non solo un dictat social che si recita goffamente.
𝓒𝓵𝓪𝓾𝓭𝓲𝓪 𝓒𝓻𝓲𝓼𝓹𝓸𝓵𝓽𝓲
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