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#flavio scutti
flavioscutti · 6 months
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IL BANANO E L'ORIGINE DEI POPOLI
Adattamenti ed evoluzione di una società
Se vuoi leggere l'articolo
https://medium.com/@flavioscutti/il-banano-e-lorigine-dei-popoli-8453306db8de
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madonnacelestiale · 8 months
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MADONNA CELESTIALE
Madonna Celestiale è un progetto artistico che nasce nella primavera 2013 da un’idea di Flavio Scutti elaborata in collaborazione con Paola Stasi.
Viene presentato per la prima volta in un articolo pubblicato sul blog PILL TAPES con foto dedicate alla Madonna nel mese di maggio, insieme ad una mixtape incentrata sulla musica spirituale (contaminata da sonorità che abbracciano diversi generi e culture, dal pop all’elettronica). Il tutto è scaturito dall’idea di diffondere un messaggio d’amore e di speranza, nell’intento di sensibilizzare il pubblico verso una maggiore cura e valorizzazione del patrimonio culturale artistico rappresentato dall’iconografia sacra.
Non vuole essere alcuna vetrina d’esaltazione cristiana, ma intende mostrare al pubblico (turista, curioso o appassionato che sia) l’arte di cui è piena la nostra storia e le nostre città, in chiave festosa e d’intrattenimento, con la passione per l’iconografia, l’amore per il sacro e la natura. Abbiamo scelto la Madonna perché rappresenta la figura della maternità che nella sua forma di icona partendo dalla Grande Madre si ritrova in quasi tutte le culture, dalla Dea Iside degli Egizi, alla Leucotea Ellenica, alla Mater Matuta Italica, ecc…
Le Scritture, la liturgia, le preghiere litaniche, le arti figurative e plastiche raccolgono un’enciclopedia di figure relative alla simbologia marianica in grado di oltrepassare il senso comune di religiosità per addentrarci in un orizzonte più stratificato di sedimentazione culturale, fatto di medesime radici – persino etimologiche (culto-cultura) – intrecciate alle peculiarità dell’umano “vivere nel mondo”. Possiamo facilmente tradurre questo insieme di radici intrecciate nel termine “simbolo”.
Il senso letterale di «simbolo» è di «messo insieme» e lo deriva dal greco «sumballein» (gettare insieme). Gli uomini, secondo Platone (Convito 189-93), si amano perché, all’origine, sono stati tagliati in due dalle divinità gelose e, da allora, ognuno va alla ricerca della propria metà smarrita; facilmente sentiamo in noi la necessità di comporre divisioni interne; i primi cristiani hanno sentito il bisogno di raccogliere in un Simbolo, detto degli Apostoli, la somma delle verità da professare e l’esigenza di unire la terra e il cielo.
Questa attività di ricomposizione appare indispensabile. Luca (2,19) si avvale del medesimo termine per significare che «Maria custodiva tutte queste parole collegandole insieme in cuor suo». Non solo indispensabile ma anche assolutamente decisivo appare il termine «Diavolo» (dal greco «diaballein») dice proprio il suo contrario: dividere. Il simbolo ricollega il diviso, il diavolo persegue la divisione dell’unito.
In questo caso il simbolo:
• suscita tensione invece di annullarla
• crea una spinta in avanti, proponendo aperture progettuali
• si protende verso un equilibrio che rimane costantemente al di la di esso
• si fa metapoietico, cioè trasformatore, unificando tutto il mondo in un atto di ri-creazione e di pienezza, nella ricerca di un’inarrestabile e mai raggiunta partecipazione al tutto.
È «fare anima», dice James Hillman, l’unica condizione indispensabile perché una parola richiami altre parole, un’immagine evochi altre immagini, un singolo oggetto si faccia manifestazione del tutto. Chi fa questa esperienza vive la mobile staticità della vita spirituale, il movimento nell’unicità.
Contemplare Maria significa vedere in Lei, sempre eguale a se stessa, le varianti di ogni epiteto che le si attribuisce. Solo chi spazia nell’infinito universo semiotico, può accostarsi alla conoscenza simbolica di Maria (e di qualsiasi altra entità). Maria può non solo contenere simboli, ma essere essa stessa un simbolo. Come tale, escludendole il suo ruolo sovrannaturale, si fa educatrice anche attraverso ciò che essa rappresenta: nel rapporto con la Madonna, l’uomo può integrare in sé il femminile e maturare la sua individuazione, mentre alla donna può accadere di identificarsi nella sua portata materna, generatrice, ma soprattutto nella sua matrice affatto passiva di accettazione dall’Alto di un feto (o compito, o punizione, a seconda delle circostanze) autogeneratosi di cui lei è soltanto la sacca momentanea verso il passaggio alla terra, ma di attrice attiva nella nascita del Bene.
Infatti, a seconda delle radici semitiche alle quali i filologi la fanno risalire - già nel XV-XIV sec. a.C. è documentata su una tavoletta di Ugarit la radice mrym - Maria potrebbe significare «ribelle», l’«amara», la «forte», «colei che si innalza» o che «è innalzata», oppure ancora «profetessa» o «Signora».
Dall’egiziano mrit deriverebbe il significato di «amata» (sembra il più celebrato); dall’ebraico Miryam o marah, quello di «mare amaro», «amarezza», «dolore»; dal siriaco mâr, «signora», «padrona»; dall’egiziano ed ebraico or, «essere luminoso», «stella del mare». Sant’Eusebio professa: “Maria è detta «Stella del mare» perché innumerevoli stelle ha il cielo, il mare una sola e questa è la più luminosa di tutte”.
Dello stesso avviso San Gerolamo, il quale deriva dall’ebraico mar yam («goccia di mare»), il latino Stilla maris, da cui poi il poetico Stella maris, «stella del mare» (stella polare).
Intorno al nome di Maria, è opportuno inoltre citare l’abate Giovanni Caramuele, un Vescovo poliglotta morto a Vigevano nel 1682, nato a Madrid 76 anni prima, autore fra l’altro di un Maria Liber (Praga 1652) in cui viene registrato il «Discorso sul dolcissimo Nome di Maria per anagrammi», in cui riporta le differenti e possibili manipolazioni del nome «Maria». Potrebbe sembrare fanatismo retorico, in realtà è manifestazione di entusiasmo interiore (energia inconscia) che si accontenta di un minimo segno per vedere in esso, tramite assonanze, dissonanze, vicinanze, comunanze l’occasione di liberare tutta la tensione interna centrata sulla cosa o persona amata. Come il fuoco, coinvolge tutto ciò che incontra. Del resto, nell’Antico Testamento, simili procedimenti sono ben documentati.
In conclusione, Madonna Celestiale non è una messa in scena della grandezza e bellezza di Maria, in un ordine puramente spirituale. È piuttosto una specie di operazione archeologica, documentata attraverso foto che ritraggono la Madonna da ogni parte d’Italia e del mondo, tendente a evocare il passaggio simbolico - incarnato in Maria – tra l’anima e la necessità di un suo referente terreno, immobilizzato in un angolo, sulla facciata di un palazzo, in una nicchia, in un’immagine iconica. Questo passaggio trascina con sé il legame umano con la bellezza e all’assoluto, seppure declinato talvolta in termini barocchi, altri austeri o riformatori, altri ancora allegorici, documentando una necessità atavica della specie che va scomparendo in terra, quella della traccia, per essere assimilata in una quinta dimensione, uno spazio dell’immaginario diventato realtà: l’universo digitale.
Laura Migliano
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phroommagazine · 6 years
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Serena Porrati on PHROOM Starts with this project our Audio section curated by Flavio Scutti... don't miss the full publication ↓↓ https://phroommagazine.com/an-attempt-to-find-larks-2-soun…/
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thesoundofallsounds · 6 years
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The core value behind DIY is after all staying connected to your peers. The letteral meaning of 'to do it by yourself' is just a concept. Things are made possible by connecting with others. The making of the documentary project stretched between five countries wouldn't possibly be doable if it hadn't been for a bunch of friendly people who’s hospitality allowed us to be adventurous. Some of them were good old friends while others were freshly acquinted as we went. Without their support DSDV·III·BASS Film Project would never come to life.
This one here dubbed 'a surreal scene' features an urban beekeeper Andræa Virginia in her secret garden in Henre Hill, London.
CAMERA: Stefania Carbonara (Stefania Carbonara Videomaker) EDIT: Piotr Sell (PXXXX) MUSIC: PRIMA CHE TI VENISSI A CERCARE by FLAVIO SCUTTI (Bandcamp) Shot on September, 20 2016
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kenaim · 6 years
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My new motion art piece, LANDSCAPE OF ROUTES & REALMS, can be seen live in Istanbul right now through Nov 26th and gif versions can be seen online until the end of January. Excited to be showing work in Turkey with such a wonderfully melted collection of artists! GFX Free Error @spacedebrisart , The WRONG EMBASSY TURKEY Exhibition: November 21st-26th 2017 Opening Reception: November 21st, 18:30 Istanbul Time Online Pavillion: November 1st, 2017 to January 31st 2018 Artists: Adam Ferris, Chromo Valdez, Domenico Barra, Esra Özkavcı, Flavio Scutti, Hexeosis, Jacques Urbanska, Jean Guillaume Le Roux, Kate Parsons, Kenaim, Michael Systaime Borras, Peter Rahul, Raquel Meyers, Sholim, Subtlegraces, Tachyons+, Thomas Cheneseau, Tom Galle, Trapers, V5mt, Yoshi Sodeoka, Uğur Engin Deniz Curator: Haydi Roket 💗 gfxfreeerror.com (at Space Debris Art)
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albertoventurini · 5 years
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Ouverture
audio
7′16″
in collaboration with Flavio Scutti
I sampled audio segments from the Columbia Pictures theme song, creating a sound carpet, a dreamlike and psychedelic drone, which fill the space. I played with the tension of the expectation, which is never resolved; as soon as it seems to run out, it reborns. An infinite assembly line. After the peaks, the depressions; the return to a dull reality without ambitions, before the car- ousel starts again. Cyclical, one wonders why we went up there.
Audio listening here
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Osteria dell'Osservanza à Paris https://www.facebook.com/events/1871330666447010/
Nouvelle Collection Paris
a le plaisir de vous convier à sa présentation Automne-Hiver 2017/2018
Le Mardi 7 Mars à 18H30
Amphithéâtre d'Honneur & Cour Vitrée Beaux-Arts de Paris 14, rue Bonaparte - Paris 6ème
Avec :
Anais Commaret Aram Abbas Arthur Fouray Ava Cantharis Bianca Argimon Bianca Lee Vasquez Caroline Grout & Vigisport Caroline Saves Cécile Serres Cham Lavant Charlotte Nicoli Cierra Treloar Clara Flores Claude Closky Clément Bouteille Cristina Hoffmann & Bastien Didier (avec la participation de Diana Dorado) Dounia Ismaïl Elsa Werth Feriel Boushaki Gaspar Willmann Hanna Zubkova Heba-R Meffre Ines Dobelle Juliette Frenay Juliette Le Dez Kim Bradford Kristina Solomoukha & Paolo Codeluppi Louise Boghossian Louise Rocard Mahalia Kohnke-Jehl My-Lan Hoang Thuy Nefeli Papadimouli Odonchimeg Davaadorj Olga Evangelidou Paola Renard Sarah Puech Shqipe Gashi & Camille Besson & Vianney Fivel Tania Gheerbrant Timothée Chalazonitis Todor Andreevski Vladimir Hermand Yvette Neliaz
Curateur : Sarah Nefissa Belhadjali Management : Garush Melkonyan Engineering : Zach Barouti Sound Design : Victor Prokhorov & Clément Royer
Culinary art by Osteria dell'Osservanza (Flavio Scutti) Instagram stories by @nosenorita
RSVP : [email protected] INSTAGRAM : https://www.instagram.com/nouvellecollectionparis AFTERSHOW : https://www.facebook.com/events/1652499025053615/
WWW.NOUVELLECOLLECTION.PARIS
Avec le soutien de :
Beaux-Arts de Paris Make-Up Forever Comatec Heineken Osteria dell'Osservanza
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The Ghost Gallery
presents
We are All are We
at
Spazio Morel . via Adamini 4 . Lugano
www.spaziomorel.ch
curated by Riccardo Lisi
One night show
sabato 3 marzo 2018 dalle 18 alle 24
with
Mauro Vignando - Alessandro di Giampietro - Mara Oscar Cassiani - Sabine Delafon - Agne Raceviciute - Gino Lucente
The Ghost Gallery è una galleria nomade che cambia spazio a seconda delle necessità per quest’occasione si trasferisce in svizzera nell’affascinante Spazio Morel.
Il lavoro einstein on the bitch di Mauro Vignando per lo spazio Morel nasce da un'idea clownesca. Nel linguaggio corrente, il termine "clown" può essere riferito a un modo comportamentale tipico di una persona poco credibile o avvezza a non prendere sul serio, a un argomento o a un sinonimo di buffone. In senso non necessariamente negativo, chi ama far divertire il proprio gruppo. Per questo evento Vignando chiede ad un amico che indossa solitamente lo stesso accessorio di modificarlo a dismisura. Gli viene chiesto poi di rimanere nel locale, prendendo parte in maniera naturale agli eventi che accadranno, rimanendo con loro ad assistere alle altre performance, a bere qualcosa all'angolo bar.
Alessandro di Giampietro porta TAKE A REST 2017/8, tableau vivant di 18 mq occupati da vari materiali. Un lavoro sul desiderio.
Mara Oscar Cassiani presenta Hydratation Loops: il lavoro è costituito da una serie di habitat meditativi con video gif realizzati nel 2015/16. Sono cicli di habitat sintetici e naturali. La serie è una natura morta sul confine tra necessità spirituali e eccesso consumistico, tra detriti, idoli del consumo e nature meditative.
Sabine Delafon propone il concerto mantra Again basato sulla famosa canzone predisposta ad infinite versioni Where did you sleep last night. Flavio Scutti, Bridget Catherine Ward inizieranno con la loro personale versione, seguirerano tutti quelli che lo desiderano. Il ripetersi è la modalità più frequente in cui Delafon lavora. Un altro lavoro sulla ripetizione nel tempo ma sempre in continua evoluzione sarà disseminato da Morel.
Agne Raceviciute proietta tre video del progetto Schau3trieb.
Gino Lucente presenta Garden of progetto musicale iniziato nel 2013. L’artista propone, in una versione completamente inedita studiata per l’occasione, la sua ormai consolidata performance chitarristica caratterizzata da sonorità sperimentali e rarefatte.
Tutti gli attori, artisti, musicisti potranno entrare a rotazione nel lavoro dell’altro: All are We are All, Are we All we Are, All we Are we All.
See you there
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flavioscutti · 9 months
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Dipartimento di Studi Musicali - Modulo 1
https://spotify.link/YOLGzVKk9Bb
Questa è la mia prima playlist su Spotify. Ho messo insieme più di quattro ore di musica. Dentro ci sono i brani pop che mi sono piaciuti di più.
A differenza dei mixtape che faccio per la radio, dove la ricerca si concentra sulle rarità discografiche italiane, qui propongo tutte produzioni nuove da vari paesi.
La scelta del titolo fa capire che comunque, nonostante possa essere anche musica commerciale in alcuni casi, il mio intento è di concentrarsi sulla qualità artistica che deve arricchire il nostro modo di comprendere la musica
Molti hanno dei video bellissimi, se preferite l'ho fatta anche su YouTube
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Flavio Scutti — UNDEFINED PLANE 1
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Alga Alma - Alga Alma
Alga Alma – Alga Alma
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…gli oggetti restano le persone spariscono… Alga Alma, Gli oggetti
“Alga Alma” è un disco in cui sembra non succeda mai niente, ma è un’illusione, provocata dal fatto che guardiamo il fluire del fiume dal suo alveo.
L’approccio all’ascolto non può essere quello del sedersi comodamente sulla vostra sedia IKEA e mettere PLAY, perché gli Alga Alma non hanno fatto un album da ascoltare pezzo…
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thesoundofallsounds · 5 years
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A short music film by Piotr Sell and Stefania Carbonara (25min).
Written, produced and directed by PIOTR SELL Cinematography STEFANIA CARBONARA Additional footage MICHAŁ PEŁCZYŃSKI
Featuring SIMON FOKT / KASIA ZAWADZKA / PIOTR SELL And the voice of MILES BENZIES Live improvised music by SIMON FOKT Music by FLAVIO SCUTTI / JOEY MOLINARO / BAD SPENCER BUS EXPLOSION / GWEM
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dashboardmilano · 10 years
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Flavio Scutti, Avocados, 2014
"Siamo alla frutta" è il messaggio che l'artista Flavio Scutti vuole dare in Avocados, lavoro video della durata di 6 minuti. Una critica, a tratti ironica e a tratti politica, di un sistema, quello italiano, in cui non è rimasto niente - "si sono mangiati tutto".
http://thecreatorsproject.vice.com/blog/watch-an-avocado-have-a-psychedelic-experience-in-this-freaky-short
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gyntonic · 11 years
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Flavio Scutti-v-satellitare03
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flavioscutti · 11 months
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Flavio Scutti - CANZONE ITALIANA - Speciale Folk Psichedelico 1970-1980
https://www.mixcloud.com/radioraheem_milano/flavio-scutti-canzone-italiana-speciale-folk-psichedelico-1970-1980-12-05-2023/
Nel Folk Psichedelico i testi diventano favole che parlano di un mondo naturale e amore. I suoni acustici della chitarra sono arricchiti da arrangiamenti sperimentali e improvvisazioni che costruiscono un immaginario molto particolare. Canzoni forse poco conosciute che qui si esprimono in tutta la loro bellezza.
Tengo molto a questa selezione, a cui ho lavorato per tanto tempo, perché il folk in Italia è diventato un fenomeno molto grande che si è espresso maggiormente in quello dei cantautori, dove la parte musicale è stata forse sempre messa in secondo piano. Si pensa in favore dei testi, ma più altro perché il mercato e soprattutto la critica musicale ha preferito cose che riusciva meglio a comprendere. Alla RCA Italiana che ha gestito quelli che sono diventati gli artisti più seguiti abbiamo delle bellissime produzioni, ma quasi sempre semplificate in una forma pop, io ho voluto cercare nei dischi quel qualcosa che si legasse alla sperimentazione, ma allo stesso tempo con quella che è la tradizione musicale popolare, con il simbolismo nelle culture, spesso arrivando ad artisti e dischi poco conosciuti che ritengo importanti
Brani
Giorgio Laneve - La Leggenda Del Mare D'Argento (1971)
Leone Tieri - Il Sogno Di Leone (1970)
Gianfranca Montedoro - La Cavallerizza (1974)
Equipe 84 - Io Ero Là (1971)
Alan Sorrenti - Vorrei Incontrarti (1972)
Maria Monti - La Pecora Crede Di Essere Un Cavallo (1974)
Mauro Pelosi - Con Te (1973)
Maurizio Arcieri - Per Amore (1973)
Bruno Lauzi - In Campagna (1974)
Gino D'Eliso - I Santi Sui Muri (1976)
Maurizio Fabrizio - Storia Di Qualcuno (1975)
Grazia Di Michele - A Giorni Verrai (1978)
La Stanza Della Musica - Pensiero Buono Del Mattino (1978)
Celeste - Favole Antiche (1976)
In diretta su Radio Raheem il 12/5/2023 alle 10:00
Ascolta tutti gli speciali
https://www.radioraheem.it/artists/flavio-scutti/
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fredcosci · 11 years
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Le Rose - King of my castle
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