Tumgik
#freccette
ilpianistasultetto · 6 months
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Ma se pò campà co' 'sta paura sul collo che scoppia 'na guerra mondiale da un momento all'altro?
Io non ci credo ma la tensione resta, anche perché non trovi più una notizia positiva da leggere per tirare un sospiro di sollievo, solo roba deprimente. Secondo gli analisti più guerrafondai in qualche modo moriremo tutti se non armiamo l'Ucraina, "mo me lo segno" avrebbe detto Troisi, uccellacci del malaugurio sempre presenti in televisione, qualcuno di questi ha detto: "preparatevi alla guerra se volete la pace", ma cosi, di punto in bianco? Mica ogni giorno ci siamo allenati a sparare contro le sagome dei possibili nemici. E poi in che modo mi devo preparare? Comincio a litigare con il mio vicino di casa o mi armo di vaffanculo per l'ENEL?
Non ho fatto nemmeno il militare, esonerato perche' orfano di padre. Io sono un tipo tranquillo, non credo di avere nemici, di armi e bombe a mano non capisco nulla, l'ultima volta che ho giocato a freccette, in un villaggio turistico, sono ancora in causa con un tizio che prendeva il sole con un costume a cerchi colorati! Questo governo fara' partire corsi di formazione per pistoleri occupabili? E che dire dei virus sempre in agguato? Non passa giorno che i giornali non scrivano di nuove pandemie in arrivo. Un futuro da immaginare con infermieri con la siringa del vaccino nella mano destra e il fucile nelle sinistra, guerre e pandemie da combattere, per non parlare delle zanzare, ogni volta ne arriva qualcuna che trasmette malattie, allora ti devi armare di unguenti repellenti e allenarti a tirare pantofole su ogni piccolo segno scuro alla parete o prenderti a schiaffi appena senti un ronzio sospetto all'orecchio!
Praticamente, per chi comanda, devi solo scegliere come morire: sparato, infettato o punto da una zanzara del cazzo. Futuro di cacca! @ilpianistasultetto
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palmiz · 4 months
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Quando ti piace vincere facile e finisce "il buon senso".
Qualcuno si ribella.
Non è discriminare sia chiaro, argomento controverso e difficile, sempre sul filo di cosa sia lecito, adeguato, dovuto.
Solo uno dei tanti casi:
"Si rifiuta di giocare contro l’avversaria transgender: “Non giocherò mai contro un uomo”
Sabato la giocatrice di freccette inglese Deta Hedman ha preso posizione a favore delle donne ritirandosi dai quarti di finale del Denmark Open.
La 64enne ex numero 1 ha detto a un giornale tedesco che "non avrebbe giocato contro un uomo in una gara femminile".
Si è rifiutata di competere contro la giocatrice trans Noa-Lynn van Leuven, portando la partita alla sconfitta.
Hedman è stata una forte sostenitrice della necessità di mantenere gli sport femminili per le donne, evidenziando il vantaggio significativo che i maschi biologici hanno quando competono come donne.
In una lettera scritta in precedenza all'organizzazione Save Women's Sports ha affermato:
“Questo argomento causa molta angoscia nello sport che amo. Le persone possono essere chi vogliono nella vita, ma non credo che gli uomini nati biologicamente dovrebbero competere nello sport femminile.
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iononmichiamo · 11 months
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Fatti di vita vera
Oggi, nell'arco di due ore, MI HANNO CAGATO ADDOSSO DUE UCCELLI DIVERSI. DUE. Nella stessa mattinata, due.
Uno su un braccio. Il secondo sapete dove? Dritto dritto sullo schermo del telefono che se fosse stata una gara di freccette di merda (letteralmente) quel piccione avrebbe fatto 100 punti.
Che poi il telefono lo avevo appena tirato fuori solo per cambiare traccia su Spotify.
Che allineamento di pianeti amici.
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therealssia · 7 months
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Ogni donna sa da cosa è attratta: io, personalmente, so che se un uomo non mi colpisce nei primi cinque minuti di conversazione non ci riuscirà mai più. Venti frasi per giocare a freccette con il mio cuore, chiedo solo questo. Uno che mi faccia sorridere, che mi faccia riflettere, che mi dica una cosa che pesca nel mio passato con l'intento di illuminarmi il futuro prossimo. La simpatia ce l'hanno anche gli idioti, l'educazione si può tranquillamente fingere, perlomeno all'inizio, ma la lucentezza intellettuale non si può sfoggiare se non è reale. E la sintonia poi, è un valore assoluto aggiuntivo, un dono del Cielo senza possibilità di simulazione.
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rebuiltproject · 2 years
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Albedomon
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Nível Armadura / Adulto
Atributo Dados
Tipo Inseto
Campo Tropa da Selva (JT) / Destruidores de Vírus (VB)
Significado do Nome Albedo é o segundo estágio do Magnum Opus na Alquimia.
Descrição
Um Digimon Inseto de Nível Armadura que evoluiu com o poder do Digimental da Luz.
Buscando novas fontes de conhecimento, Fulgumon eventualmente foi parar em Wichelny, onde permaneceu por um tempo estudando e, curiosamente, entrou em contato com uma manifestação do Digimental da Luz, alcançando a forma de Albedomon, aquele que foi iluminado pelo Conhecimento.
Ele é um Alquimista que desenvolve pesquisas sobre a interação entre a Magia (Linguagem de Programação de alto nível) dos Quatro Clãs de Witchelny, visando entender suas propriedades e criar novas possibilidades, tanto para o campo da Feitiçaria quanto para melhorar a vida dos Digimons. Para isso, Albedomon precisou dominar os Quatro Elementos seguindo a orientação dos Familiares, o que é algo realmente notável pois são raros os indivíduos que o fazem, mesmo que ele ainda não seja tão proficiente em sua manipulação.
É um cara de poucas palavras, quase sempre imerso em seus pensamentos e cálculos referentes às pesquisas que realiza num laboratório cedido pela Academia de Magia, mas está sempre disposto a compartilhar suas descobertas com os alunos que demonstram interesse em seus experimentos, até porque, para ele, o ato de ensinar é tão importante quanto o de aprender.
Viver em Witchelny faz com que ele precise praticar mais e mais o uso da Magia, ainda assim, se uma situação de combate surgir, Albedomon mostrará que continua sendo um exímio artista marcial, atacando principalmente com as afiadíssimas lâminas que formam suas pernas.
Técnicas
Esgrimista de Aço (Fullmetal Karateist) - Usa suas pernas em forma de lâmina para golpear.
Flamel - Ao manipular todos os elementos, ele os comprime em uma esfera brilhante e a lança contra o oponente, fazendo com que ela colapse e gere uma explosão ofuscante.
*Técnicas aprendidas com os Familiares*
PlancherMouillé (Piso Molhado) - Cria uma tênue camada de água no solo para que o adversário escorregue e caia no chão. É tão escorregadio que muitos Digimons são incapazes de levantar novamente, tentando e tentando sem sucesso.
Freccette Di Piume (Dardos de Pluma) - Dispara inúmeras plumas, feitas de vento, da pelagem em sua capa. A pressão do disparo faz com que seja capaz de penetrar até mesmo aço;
Fangloch (Buraco Armadilha) - Atinge o solo com suas mãos e, controlando a terra, cria um buraco embaixo do adversário, fazendo-o cair e ficar vulnerável. Dependendo do solo, ela também é capaz de criar espinhos no fundo do buraco.
Shakunetsu (Abrasador) - Cria um arco de chamas, como uma fonte de fogo que manipula da forma que desejar;
Linha Evolutiva
Pré-Evolução
Fulgumon (com o Digimental da Luz)
Artista Jonas Carlota
Digidex Empírea
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castellidisabili · 10 months
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Gran parte dei miei contatti (femminili) scrive cose sulla ragazza trovata morta e sulla violenza di genere, e io non ci capisco niente, vorrei scrivere qualcosa ma non so cosa. Perché mi dico sempre che forse è così, ma non così tanto così. Che non riconosco certi atteggiamenti violenti come prioritari del sesso maschile. So che anche io sono stata violenta, eppure non ho subito processi. Mi sento a disagio ad essere fuori e pur dentro questo mondo che mi riguarda e al tempo stesso non mi riguarda. Penso che dovrei prendere una posizione, che nell'essere donne ci stiano chiedendo, ultimamente, una specie di impegno forzato. Essere donne significa essere impegnate politicamente, essere attiviste, far parte di una militanza che predica una cosa sola: questa fine del fenomale Patriarcato, una lotta omicida, giocata tutta a freccette contro un Concetto, contro una somma di atteggiamenti e valori che, sempificati da menti volgari, hanno portato a questo. Io non so se esista questo patriarcato. Il mondo mi appare molto più fluido e molto più complesso di questo. Ci sono state società matriarcali, c'è stato del potere preso con violenza da donne. La violenza è di chi la esercita, non di chi appartiene a una determinata ''razza sessuale''.
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benzedrina · 1 year
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Nottata di fresco, stanchezza accumulata, forze sociali un po' a terra. Oggi mi sono fumato una canna in solitaria e mi sono visto Mr Vendetta (Park Chan-wook). Non dico che fosse il film giusto post canna ma posso ammettere che era il film che ci voleva. Pochi dialoghi, scene molto belle, una calma disarmante nel raccontare la violenza. Poi mi sono vestito e sono uscito per l'1 circa. D'estate qui mi capita di uscire a notte inoltrata, non la vedo come una cosa eccezionale. Una volta tipello mi chiamò alle 3 di notte per dirmi che voleva farmi conoscere una tizia e che dovevo andare al locale dove stava. Arrivai e stava lui in piena chimica (con le solite persone) che non riusciva a ordinare un kebab.
Sono tornato da Praga da poco, il giorno stesso del ritorno nonostante il volo a Roma e 3 ore di treno per tornare qui, e una forte stanchezza sociale, mi sono visto con tipello e le altre e siamo finiti a casa a giocare a freccette (acquisto dell'anno). Forse non è stata una vacanza indimenticabile, gestita poco da me e molto da un'altra persona (eravamo in tre), e un po' di scazzi ci sono stati, fatto sta che sono tornato poverissimo e in sti giorni mi faccio offrire di tutto. Ho fatto un po' di foto e mi sono visto lo zoo in solitaria.
Agosto come previsto è volato, a settembre dovrei cercarmi un lavoro. Come meta, Roma è gettonata. Boh vedremo.
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ariablu-96 · 2 years
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29 dicembre, quasi 30, il caos dell'anno: cose fatte male, foto per intuito, tristezza sbilanciata, attimi felici in un mare grigio con il cielo bianco, colori forzati su magliette e tramonti accesi solo grazie a photoshop.
Lacrime.
I posti nuovi mi hanno fatto momentaneamente bene, ma a fatica ricordo le cose belle, anche i libri mi hanno sospeso i pensieri, finché non ho girato l'ultima pagina, e in bici ho respirato, però poi il bosco è diventato città.
Con la sfera ho visto più degli altri, con il silenzio ho ascoltato i rumori, con la nebbia ho perso le stelle, con il cuore ho pianto di nuovo.
Il troppo caldo e il poco freddo fuori, il contrario dentro.
Prendiamo la musica come medicina, l'ho fatto anche io, ma quel giorno non ha funzionato.
La rabbia centra le freccette sul tabellone, diventa forza, a volte troppa, ed esaurisce tutte le energie, aiuta, poi distrugge.
La bilancia scende, ero felice di sentirmi come una ragazza davvero in forma, come da piccola, correre fino a cadere.
La sua mano con la mia, una foto.
Gli occhi chiusi, il dolore.
In mezzo all'acqua, da sola.
Vorrei un po' di sole, grazie.
30 dicembre.
ariablu-96
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orotrasparente · 2 years
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ti penso continuamente
sarebbe divertente se tu avessi in camera una mia foto appesa al muro e ci giocassi a freccette
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scontomio · 1 month
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enkeynetwork · 3 months
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g7nfl2 · 4 months
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Freccette al primo appuntamento
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sognosacro · 6 months
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Lui era un uomo tutto d'un pezzo, nessuna delle sue donne lo avea mai coinvolto così tanto.
Si divertiva, e per quanto i suoi sentimenti gli permettevano di fare, le trattava sempre bene quelle ragazze.
Le donne che attraeva non erano mai alla sua altezza e per quanto la passione del momento era molta, lui passava subito ad un avventura successiva e dietro di sè lasciava la scia di cuori infranti.
Non se ne preoccupava molto, lui era compiaciuto di questo.
Non era cattivo, era solo avvezzo a trovare qualcosa, che non sapeva dove cercare.
Un giorno, preso dai suoi conflitti interiori, stava bevendo qualcosa da solo, come era solito fare, dopo una lunga sera passata a governare il suo paese.
Quella sera era particolarmente annoiato e prese a giocare a freccette, con il popolo.
Era rispettato dai suoi abitanti e nessuno lo vedeva come un re malevolo, giovane sicuramente e gli anziani del villaggio, si divertivano con lui.
Il loro era un rapporto di scambio, di insegnamento e di crescita spirituale.
Il re non amava parlare profondamente di sè, era troppo scomodo per lui, guardarsi dentro.
Era un tipo piuttosto chiuso e silenzioso, ma sapeva bene come far divertire le persone.
Quella sera giocò a freccette, con alcuni clienti abituali del posto, li stracciò in men che non si dica, pagò da bere e lasciò lì il bicchiere mezzo vuoto.
Era ormai parecchio ubriaco, ma fingeva di essere sobrio. Camminava e calciava i sassi sulla strada. Non pensava, solo camminava con il suo fare introspettivo.
Quella sera non tornò al castello, rimase fermo a fissare le stelle.
Trovò una panchina isolata, che non aveva mai visto prima e per quanto si potesse ricordare in quello stato, decise di rimanere lì a guardare il cielo.
In lontanaza si accese una luce da una finestra, una giovane fanciulla vide un uomo, sdraiato sulla panchina del suo giardino.
La donna uscì dalla villa con le sue vesti da notte e vide l'ubriaco:
"Signore! Signore si svegli! È tardi e fa freddo!"
L'ubriaco mugugnò qualche frase incomprensibile e la donna decise di prenderlo e portarlo in casa.
Con gran fatica se lo caricò sulle spalle con l'aiuto del custode. Lo sdraiarono comodamente sul divano e si accorsero che quell'ubriaco, era il re.
La donna decise di farlo portare nella stanza degli ospiti e dargli abiti puliti e del cibo, il casato ascoltò ed eseguì gli ordini.
Tornò più tardi nella stanza a vedere il suo ospite, lui:
"Sss..Sono.. Dove?"
La donna si avvicinò e lui con la mano verso l'alto le toccò il viso.
"Ss...ei forse un angelo? O... la luna?"
La donna sorrise e infilò le coperte al re tenendolo al caldo, fece per uscire dalla stanza ma lui:
"R... resta con me. A.. vedere le s.. stelle!" Indicando la finestra, da cui si poteva ancora vedere il cielo.
La donna si avvicinò nuovamente e gli disse: "Resterò qui a fianco fin che ti addormenti".
Lui si accoccolò con la testa sulle sue gambe e iniziò a raccontare di come le stelle erano bellissime e di come sta notte una stella, forse un'angelo, o addirittura la luna era venuta a salvarlo.
Lui pian piano si addormentò e prima che lei potesse accorgersi, si era addormentata con la testa del re, sulle cosce.
Durante la notte lui si svegliò, si accorse di essere in un posto sconosciuto. La vide ancora addormentata, in una posizione che sembrava scomoda solo a vederla, tentò di spostarla e nel mentre, sentì il suo profumo e in lui, si risvegliarono sensazioni sconosciute.
Lei nel sonno si mise comoda a letto e lui, decise di rimanere, in quel nido profumato e in un qualche modo, ancora magico.
Al mattino lei si svegliò, si spaventò e si alzò subito dal letto. Svegliando il re, beato e addormentato.
"Mi scusi sire, non credevo di essermi addormentata, lei era.. e io.."
Il re stiracchiandosi sorrise e le fece segno di sedersi ancora, ma lei presa dall'imbarazzo uscì dalla stanza.
Iniziò a cambiarsi d'abito, a pettinarsi e il casato iniziò a preparare la colazione in cucina.
Si ritrovarono entrambi in soggiorno e la donna lo invitò almeno per un te. L'uomo si sentì di nuovo vibrare nella pancia quelle sensazioni, sendendo il suo profumo.
Si misero al tavolo, accogliendo ogni tipo di boccone e ogni tipo di sorso.
"Deve aver camminato molto per ritrovarsi qui nel bel mezzo della notte"
Il re, la guardò senza dir nulla.
"Sarei lieta di farla accompagnare dall'autista."
Il re acconsentì e preso dal disturbo che stava arrecando se ne andò senza dir molto.
Durante il tragitto ebbe modo di pensare alle sue sensazioni, ai flashback della notte e a come scusarsi.
Sicuramente voleva rivederla. Quella donna, che non aveva mai visto prima e che tanto gli aveva fatto sentire.
Tornò qualche giorno successivamente a farle visita, con una scatola e un invito a corte. Non era solito a presentarsi di persona, ma per sua sfortuna la donna che stava cercando, quel giorno non era lì e a prendere il suo invito era stata una donna del casato.
La sera la Donna trovò l'invito, per la sera stessa, a partecipare ad una cena al castello.
Nella scatola trovò un fermaglio, con una pietra di luna, sorrise e lo usò per acconciare i suoi capelli quella sera.
Arrivata al castello delle guardie reali la accompagnarono e il maggiordomo la fece entrare dalla porta.
Entrando venne accolta dalla madre del re, che la invitò a lasciare il giubbino e a seguirla.
Entrarono in una stanza con dei divani rossi, un tavolino da te e la moquette color avorio.
Si sedettero entrambe e iniziarono a discorrere simpaticamente. Entrarono subito in confidenza e parlarono per qualche istante.
Entrò il re nella stanza e a quel punto la madre si congedò. Lui accompagnò l'ospite dove avrebbero trascorso la serata.
Si posizionarono ad un tavolo rotondo accanto al camino acceso. Passarono la serata a chiacierare e a gustare la carne cotta dal cuoco e ad assaporare del vino rosso.
La donna ormai leggermente euforica inziò a liberarsi del suo pudore e delle sue insicurezze, compiacendo il re di qualche buffo racconto di esperienze disastrose.
Lui era divertito e più ridevano più si sentiva innamorato di lei.
Uscendo dal castello lei inciampò arrivando tra le sue braccia e lui avrebbe tanto desiderato baciarla.
La fece accompagnare a casa e tutto si fermò.
Per qualche tempo non si rividero, ma lui, aveva quel sorriso stampato nella mente.
Lei quella sensazione attaccata al corpo, di mani pronte ad accoglierla.
Un giorno squillò il telefono, rispose la donna:
"Chi parla?"
Era il re, voleva rivederla.
Passeggiarono nel giardino della Villa lo stesso pomeriggio e gustarono dei dolci e del tè in cortile, fra il profumo dei fiori e della primavera.
Lei iniziava a sentirsi crescere i sentimenti e lui, ormai cotto a puntino, aveva perso ogni speranza di uscire con altre donne.
Lui le toccò la mano, con delicatezza, lei sentì i brovidi, visibili sulla pelle. Lui la guardò sorridente continuando ad accarezzarla e in lei, quel sentimento, sbocciò.
Il re era un uomo di bell'aspetto, alto ed elegante, mentre lei era una donna dalla presenza candida, delicata e radiosa.
Lui era affascinato dalla sua bellezza e riconoscendolo, aveva sicuramente del bel da fare, nel governare le sue emozioni.
Lei era leggermente intimorita dal suo fare esuberante e mascolino, ma il suo corpo e le sue cellule oscillavano di piacere ad ogni gesto.
Quel pomeriggio passarono molto tempo in cortile, in un qualche modo finirono abbracciati l'uno all altra ad ascoltare il suono degli uccellini e delle loro stesse sensazioni d'amore.
Passò ancora qualche giorno prima che si rividero da quel giorno, ormai entrambi presi dall'innamoramento.
Passarono diverse giornate insieme a passeggiare, contemplare panorami e a condividere alcune semplici commissioni.
Una sera però, il re, non resistette più al suo istinto.
Erano sul ciglio della porta alla Villa, la donna stava per entrare in casa, ma lui, appongiandosi con una mano alla porta, le impedì di voltarsi.
La guardò senza insistere e lei tremò do fronte a quello sguardo. Tutto in lei urlava "si".
Lui appoggiò la mano sul suo mento e alzandolo un pochino si avvicinò al suo viso. La baciò delicatamente sulle labbra.
Un breve bacio, un'assaggio del suo sapore.
Lei arrossì e lui, nascosdo dalla notte, non lo diede a vedere.
Lentamente le sfiorò il collo e le diede un bacio vicino alla spalla.
I brividi le salirono lungo la schiena e iniziò a sentirsi sua.
Le baciò il petto, e la sua gola esprimeva il suo respiro affannato.
Passò all'altro lato del collo e le sussurrò all'orecchio:
"non fermarmi"
Lei aprì la porta ed entrarono. Il suo cuore stava ancora danzando e l'amore di lui continuava a farsi strada per uscire.
Lei posò la borsa sul mobile ed entrarono in casa.
Lui la vide molto agitata e la fermò, fra le sue braccia. La baciò con molta più intensità sulla bocca e lei ricambiò il bacio seguendolo lentamente in quel corteggiamento fisico.
Continuarono a baciarsi profondamente e lentamente toccando e risvegliando sensazioni nuove per entrambi.
Lui la prese in braccio e salirono nella stanza, là dove avevano dormito guardando la luna.
Illuminati dalle stelle e accesi dalla passione si avvolsero di morbidi baci e lunghe poesie d'amore, che non ebbero mai fine.
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lamilanomagazine · 6 months
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Catania, Malagò annuncia che la città ospiterà il "Trofeo CONI" con oltre 5mila atleti
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Catania, Malagò annuncia che la città ospiterà il "Trofeo CONI" con oltre 5mila atleti.  Dal 3 al 5 ottobre 2024 la Città di Catania ospiterà il prestigioso "Trofeo CONI", manifestazione a cui parteciperanno tutte le rappresentative delle regioni d'Italia e riservata alle atlete e agli atleti under 14. Lo ha ufficializzato il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò al sindaco di Catania Enrico Trantino e all'assessore allo sport etneo Sergio Parisi, allo stadio Olimpico di Roma, a margine del vittorioso match dell'Italia con la Scozia per il sei nazioni di rugby. Il Trofeo Coni è un evento che coinvolge circa 5000 partecipanti tra atleti, tecnici e dirigenti, che si disputeranno i tornei di oltre 50 discipline con 44 federazioni sportive. Il titolo sarà assegnato alla regione che otterrà più punti nella somma dei risultati delle varie discipline. La Sicilia lo scorso anno si è piazzata al 2° posto assoluto e si sta preparando per arrivare alla prima vittoria. "Siamo felici e orgogliosi per questo importante alla città di Catania -hanno detto il sindaco Enrico Trantino e l'assessore allo Sport Sergio Parisi-. Abbiamo vinto la concorrenza di altre regioni, perché è stato riconosciuto dagli organi federali che Catania ora dà ampie garanzie per la riuscita grazie alla disponibilità dell'impiantistica sportiva necessarie, delle strutture ricettive e dell'esperienza dei dirigenti sportivi che vi operano nelle varie discipline. Un successo corale che va annoverato anche all'impegno di Sergio D'Antoni, Presidente Coni Sicilia, e a Enzo Falzone, Vice Presidente vicario regionale. A brevissimo -hanno aggiunto il sindaco e l'assessore allo sport- si metterà in moto la macchina organizzativa di un evento, che per il numero di atleti e dirigenti coinvolti si avvicina alle Universiadi del 1997,  a vantaggio della reputazione della città di Catania e a beneficio di albergatori e operatori dell'indotto". L'evento avrà luogo in oltre 50 impianti sportivi tra palestre, campi e piazze della città di Catania che verrà inondata dai ragazzi del mondo dello sport, provenienti da tutta Italia. Sarà presente anche il beach che si svolgerà sulla sabbia del viale Kennedy con il volley, la pallamano, le bocce e i tamburelli. Il "Trofeo CONI" nelle prossime settimane prevede lo svolgimento di tappe di avvicinamento alla finale nazionale di Catania con selezioni a livello territoriale che individueranno le rappresentative regionali partecipanti. Tra le discipline programmate ci saranno: Arrampicata sportiva, Ciclismo, Kick Boxing, Ginnastica ritmica, Beach bocce, Badminton, Baseball, Canottaggio, Canoa, Dama, Football americano, Atletica Leggera, Agility Dog, Danza Sportiva, Golf, Calcio, Freccette, Beach pallamano, Hockey su prato, Judo, Lotta, Karate, Motonautica, Pallacanestro, Beach Volley, Pesistica, Pentahlon Moderno, Pesca Sportiva, Tamburelli, Rugby, Scherma, Sport Orientamento, Rotellistica, Sci Nautico, Taekwondo, Tiro con l'Arco, Tiro a volo, Tennis Tavolo, Tennis, Triathlon, Vela, Pugilato, Scacchi, Tiro a segno.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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francyfan-bukowsky · 8 months
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La sera prima m’ero preso una sbronza, come quasi tutte le sere, del resto; chiacchieravo con i soliti amici al bar di Frankie: Nick il ferroviere, James il netturbino e un altro paio di camionisti di passaggio. Ieri, poi, c’era anche Conrad, il giovane poliziotto. Distrattamente avevo incrociato lo sguardo di questa donna, Maggie o Peggy o come cazzo si chiamava, che mi aveva chiesto da accendere, mostrando più la scollatura che la sigaretta. Non m’ha mollato nemmeno per un minuto. Ha seguito la nostra consueta partita a freccette, tifando senza motivo per me; si è fatta offrire qualche birra e ha cominciato a titillarmi i peli del braccio con le lunghe unghie laccate. Poi mi ha sussurrato all’orecchio che aveva voglia di regalarmi un pompino, manco avessi vinto io. In ogni caso, non ci avrei mai rinunciato, nemmeno se fossi stato sobrio e avessi notato che era rossa.
Le lasciai un biglietto affettuoso e me ne andai; c’era la corriera per tornare in città, non potevo arrivare tardi a scuola
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Hank🖤
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Fenomeno Littler, a 16 anni già idolo ai Mondiali di freccette
Un sedicenne sta riscrivendo la storia nello sport delle freccette ai Mondiali in corso in Gran Bretagna, un evento che ha un enorme seguito ma che grazie a lui sta battendo ogni i record. Il baby fenomeno si chiama Luke Littler, già soprannominato ‘The Nuke’. Da detentore del mondiale giovanile si è presentato al cospetto di campioni che hanno anche il triplo dei suoi anni battendoli ad uno ad…
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