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#giusto respiro
mauroire · 1 year
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Entrare nell’inconscio non è difficile come pensate.
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catsloverword · 15 days
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Paradossale, sì.
Ma il primo passo per ritrovare il nostro equilibrio è un passo indietro.
Andare indietro, per andare avanti.
La logica del fare è la trappola del nostro malessere. Troppi impegni, tensioni, spostamenti , orari, compiti. Tutto sembra essere diventato vitale, ed è proprio quel tutto che spesso ci allontana dalla vitalità più vera.
Lontani.
Lontani anni luce dall’essenza del nostro puro scorrere, quello che vivevamo da bambini, per quei bambini che hanno avuto la fortuna di poterlo essere.
Sopravvalutiamo la mente. Sopravvalutiamo il pensiero, il concetto di “giusto o sbagliato”, il senso di colpa, la responsabilità verso il giudizio altrui, l’accumulo del fare.
Ma il nostro centro più vitale e prezioso, fulcro del nostro equilibrio e benessere, è lontano anni luce dalle elucubrazioni della nostra mente. Il cervello umano, così come oggi lo conosciamo, è un’acquisizione piuttosto moderna: come un frutto su un albero, che è potuto nascere solo perché molto prima ci sono state le radici che hanno tratto il giusto nutrimento.
E le nostre radici non sono i labirinti dei nostri pensieri. Non sono gli impegni, non sono il lavoro, non sono il giudizio degli altri, le belle apparenze, i vestiti firmati, la casa pulita e perfetta.
Le nostre radici sono il nostro respiro, i nostri passi nel mondo, la curiosità di scoprire, i legami umani, incontrare e lasciar andare, saper dare e ricevere, dedicarci del tempo, divertirci, ridere e piangere, amare.
E allora faccio un passo indietro.
Mi allontano, mi fermo, e ritorno a me stesso.
Oscar Travino
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Io, quando devo tornare a me stessa, torno qui...
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susieporta · 3 months
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GIRA I TACCHI
Come nel tango
Anche nella vita
Impara a girare i tacchi al momento giusto.
Fallo con stile e fa che non lasci il segno ma che insegni.
Qualcuno non può sentire il ritmo che senti tu,
non può muoversi al tuo passo.
Non stargli appiccicato sennò vi pesterete i piedi.
Prendi distanza, prendi respiro e prendi riposo perché contare i passi all’altro per non rimanere col cuore indietro, costa tanto, costa troppo .
Va’al tuo passo, senti il ventre, non inseguire cose morte.
E quando è il momento
Gira i tacchi.
E non voltarti più.
_Claudia Crispolti _
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sciatu · 8 days
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CERAMICA DI SANTO STEFANO DI CAMASTRA
Anche oggi non ti ho detto che ti amo, Preso dagli affanni del giorno, dal leccare la vita per capirne ipocrisie e falsità, ho dimenticato di dirti che ti amo. O meglio, nel silenzio del giorno e nel nulla dei suoi attimi, non ho trovato tra le sue ombre e le parole vuote del mondo, il momento giusto per parlare al tuo cuore, per dirti di quanto ci lega, per confessare quello che ferma il tempo per creare un istante, un minuto delle nostre vere vite. Non volevo sconsacrare le parole che dovevo dirti, non volevo svendere il tesoro che mi doni, liquidare tutto nella banalità del quotidiano, per amarti per contratto, o glorificarti per noia. Non volevo svendere per poco, quello che sarebbe diventato il senso del giorno, nascondere tra consigli per gli acquisti e stragi degli innocenti, l’unico respiro dell’anima mia. Era troppo importante, anche se era naturale, era troppo semplice anche se è un giuramento quotidiano fatto alla tua vita perché sia la mia vita. È troppo banale sprecare quello che vuol dire amarti, è infantile ripeterlo, è assurdo pretenderlo anche se è necessario confermarlo ogni giorno, scriverlo nell’aria che ci divide, sognarlo nelle nostre notti, scambiarcelo nelle nostre carni, così che i nostri corpi siano il forziere, la vigna ed il mare di quello che proviamo, dell’ebrezza che ci scambiamo, delle emozioni su cui navighiamo. Un altro giorno muore senza averti detto che ti amo, Un altro giorno scivolato via senza sapore, diventato un anonimo giorno di pieno inverno, dove non vi sono colori, il sole è malato, il vento impazzisce e il mare diventa nemico. Eppure lo so, lo so bene, che solo quando ti dico che ti amo, il tempo ha un altro sapore, i miei affanni si sciolgono e tu mi rivesti con i sorrisi della primavera. Perché l’amore è un assegno in bianco che qualcuno ti dà e che tu devi spendere il giorno stesso perché domani non avrà più lo stesso valore e nessuno ti potrà garantire che domani ce ne sarà uno eguale. Un assegno gratuito che devi spendere in quel momento scrivendo il valore che tu dai a chi te lo ha dato. Ma se scrivi troppo o troppo poco, sei tu dopo, che dovrai pagare il doppio della cifra che hai scritto. Per questo, non dirti oggi che ti amo, è tenersi in mano quell’assegno incapace di spenderlo, incapace di sognare, incapace di volare, incapace di trasformare il grigiore dei palazzi in un intimo paradiso
Even today I didn't tell you that I love you, Caught up in the worries of the day, in licking life to understand its hypocrisies and falsehoods, I forgot to tell you that I love you. Or rather, in the silence of the day and in the nothingness of its moments, I didn't find among its shadows and the empty words of the world, the right moment to speak to your heart, to tell you how much binds us, to confess what stops time to create an instant, a minute of our true lives. I didn't want to desecrate the words I had to say to you, I didn't want to sell off the treasure you give me, liquidate everything in the banality of everyday life, to love you by contract, or glorify you out of boredom. I didn't want to sell off for a little, what would have become the meaning of the day, hide among shopping tips and massacres of innocents, the only breath of my soul. It was too important, even if it was natural, it was too simple even if it is a daily oath made to your life for it to be my life. It is too banal to waste what it means to love you, it is childish to repeat it, it is absurd to demand it even if it is necessary to confirm it every day, to write it in the air that divides us, to dream it in our nights, to exchange it in our flesh, so that our bodies are the treasure chest, the vineyard and the sea of ​​what we feel, of the intoxication we exchange, of the emotions we sail on. Another day dies without having told you that I love you, Another day slipped away without flavor, become an anonymous day in the middle of winter, where there are no colors, the sun is sick, the wind goes crazy and the sea becomes an enemy. And yet I know, I know well, that only when I tell you that I love you, time has another flavor, my worries melt away and you dress me with the smiles of spring. Because love is a blank check that someone gives you and that you have to spend that same day because tomorrow it will no longer have the same value and no one can guarantee you that tomorrow there will be an equal one. A free check that you have to spend at that moment by writing the value that you give to the one who gave it to you. But if you write too much or too little, it is you later, who will have to pay double the amount you wrote. For this, not telling you today that I love you, is holding that check in your hand incapable of spending it, incapable of dreaming, incapable of flying, incapable of transforming the grayness of the buildings into an intimate paradise
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unbiviosicuro · 2 hours
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sento la vita scorrere inesorabile senza avere più il minimo controllo su di essa. mi dispiace, scusa: lo dico per tutto, ogni mio movimento. non lo dicevo così tanto, non lo sentivo così tanto cinque anni fa; un'altra di quelle cose apprese. intanto devo ancora rispondere a una mail che dice: sei una persona molto concentrata su di sé. più che altro a non far cadere la cristalleria che ho intorno con il mio ingombro, vorrei scrivere. dopo aver distrutto ogni cosa sto correndo via, sono corsa via. il vuoto attorno a me. il mondo nuovo. il mio corpo è enorme, anche in questo vuoto è immenso, mi chiedo se c'è ancora qualcosa alle mie spalle che rischio di far cadere, ma è il fantasma dei miei urti, non c'è davvero più niente ormai. devo respirare, sentire che la stasi è bene, la stasi non è pericolo, anche se il mio istinto è sempre di scappare (anche questo me lo avevano detto, mesi fa), devo star ferma.
la sera quando sono a letto, ci sono dei momenti in cui a occhi chiusi perdo le coordinate del posto in cui sono e mi sento il corpo improvvisamente minuscolo, sento la sua proporzione rispetto all'intero globo terrestre. è una bellissima e vertiginosa sensazione. la chiamavo "stare nelle grandi mani di Dio". ora è più che altro un mio riconnettermi al mondo. l'altra sera mi è successo, ad occhi aperti, scrivendo a te. volevo dirtelo ma poi mi è passato di mente, la sensazione è passata, mi sono addormentata. sono così piccola che non importa niente, posso esser piccola, tornare sempre piccola, stanotte respiro e mi ridimensiono, anche se non mi puoi vedere, anche se nessuno mi può vedere, ed è giusto così. si camminerà nel niente, si pedalerà nel vuoto, reimparando la precisione delicata e agile e ferma del controllo e della verità
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canesenzafissadimora · 5 months
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Allora, avrai due amori nella vita, uno possibile con cui costruire, uno impossibile con cui vivere in sogno ciò che sarebbe potuto essere. Ho sempre pensato che la vita ti regali con ogni persona al massimo un paio di occasioni, la seconda, se per qualche strano motivo hai buttato via la prima. Tu le sprecherai entrambe, poi continuerai a pensarci sempre, come una condanna, un tormento, un chiodo fisso distratto dal muro solo alcuni secondi, il giusto tempo per staccarsi e far crollare in terra, in mille pezzi, le tue certezze di anni. Perché in cuor tuo sai che avrai dovuto rinunciare per cause di forza maggiore, non avresti voluto. Conoscerai cos'è la disperazione, conoscerai l'impotenza che consiste nel riporre il domani in una speranza negata. Tutto ciò che vivrai con chi avrai accanto ti risveglierà sempre un ricordo sottile, prepotente, assoluto, selvaggio e passionale com'è una storia non consumata, un'emozione proibita. Uno sguardo incancellabile, e lo sapevo, lo sapevo già, credimi, lo sapevo come un giuramento che non l'avrei dimenticato, né avrei potuto ritrovarlo mai più negli occhi di nessuno. Lei aveva uno sguardo che sapeva tutto di me e io sapevo tutto del suo, senza esserci potuti dire quasi niente che potesse giustificare quella strana sintonia. Due persone che si guardano e si spogliano di tutto, hai presente? Si percorrono, come si fa con una strada che conduce nel punto più alto che c'è ma poi devono rivestirsi, nascondere la propria intimità e cedere al potere del "non si può", divisi su un bivio beffardo. Ma io quello sguardo lo conservo dentro di me come un segreto ribelle che si è svelato al respiro e fa parte di ciò che mi tiene in vita, non me lo sfilo dal cuore. Perciò ogni mio respiro lo alimenta ancora. - e quindi si sceglie il primo tipo di amore? Credo di sì, a malincuore, ecco il perché di tanta gente infelice. Forse sprecando il momento perfetto poi ci si consola così, quasi fosse una giustificabile punizione. Io no, io non ce l'ho fatta. Ho preferito niente. Ma oggi penso che forse, più semplicemente, la natura degli uomini sia questa qui. Noi amiamo essenzialmente quello che ci manca.
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Massimo Bisotti
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lunamagicablu · 4 months
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Io sono la Vita... sono lo Spirito... Sono illimitato, un ricevitore di luce.. Sono un pensiero alto.. sono amore.. Sono connesso nell'amore a tutto ciò che vive e a tutto ciò che respira.. Sono connesso all'intelligenza divina che conosce il mio bene Il mio tempismo è perfetto.. Sono sempre al posto giusto al momento giusto, faccio e dico le cose giuste.. Sono un'espressione d'amore Ho il diritto di essere qui.. Sono aperto a ricevere tutto l'amore che mi arriva. Me lo merito.. È sicuro per me esprimere il mio potere e la mia autorità È sicuro esprimermi Sto ascoltando.. Sono il figlio innocente di un Dio gentile... merito di sperimentare tutto il mio amore Tutti sono al sicuro con me Tutti sono contenti che io sia qui.. Sono io che scelgo cosa pensare, cosa fare e come usare la mia energia Tutti i miei sentimenti sono al sicuro Sono abbastanza... faccio abbastanza... ho abbastanza... Sono circondato dall'amore e dal sostegno di tutti gli esseri divini nella mia vita.. L'intero universo fisico esiste per supportarmi nella forma fisica.. Più lascio andare/rilascio/mi rilasso, più sperimento il supporto che mi è già stato fornito... Il respiro è sicuro... Non dà mai fastidio... Rilascia disagio, non importa per quanto tempo l'ho conservato Il mio corpo è al sicuro anche se potrei avere paura.. La vita produce solo vita.. Io sono la terra, sono la creatività..
Author © Binnie A. Dansby art Tetyana Erhart **************** I am Life... I am Spirit... I am limitless, a receiver of light.. I am a high thought.. I am love.. I am connected in love to all that lives and all that breathes.. I am connected to Divine intelligence that knows my good My timing is perfect.. I am always in the right place at the right time, doing and saying the right things.. I am an expression of love I have a right to be here.. I am open to receive all the love that comes to me. I deserve it.. It is safe for me to express my power and authority It is safe to express myself I am listening.. I am the innocent child of a gentle God... I deserve to experience all my love Everyone is safe with me Everyone is glad I am here.. I am the one who chooses what to think, what to do and how to use my energy All my feelings are safe I am enough... I do enough... I have enough.. I am surrounded by love and support from all the divine beings in my life.. The entire physical universe exists to support me in physical form.. The more I let go/release/relax, the more I experience the support already provided for me... The breath is safe... It never causes discomfort... It releases discomfort no matter how long I have stored it My body is safe even though I may be feeling afraid.. Life only produces life.. I am the earth, I am creativity..
Author © Binnie A. Dansby art Tetyana Erhart 
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mauroire · 1 year
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New Yoga Sala of School of Santhi in Sweden.
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tiaspettoaltrove · 5 months
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Lui mi manda fuori di testa.
Stasera vorrei solamente che restasse così per sempre. Vorrei fermare il tempo a questa sensazione di potenza fisica e benessere. Sono disteso sul letto, mutande abbassate, pantaloni no. Libero, ma al contempo sotto scorta, nella prigione d’oro di un indumento più largo, ma sempre presente. Non sono nemmeno eccitato, seppur sotto l’incantesimo di un’erezione che va avanti da parecchio. Lo tengo sotto controllo. Duro come il marmo, e se accenna a rilassarsi per un attimo lo sfioro nel modo giusto e torna più duro di prima. Non gli do tregua. E senza violenza pornografica, ma semplicemente dosando i giusti movimenti. Stasera ho bisogno di lui, ho bisogno di questo. Ma al contempo lo detesto anche. Detesto che sia così bello, così duro, e che ora non sia nella mia bocca. Vorrei scrivere questo testo mentre me lo ciuccio, piano piano, utilizzandolo come antistress. Vorrei cercare le parole giuste, mentre me lo gusto tutto. Pensare alle frasi da mettere in fila, mentre la lingua lo avvolge di saliva. Consumare il glande a forza di ciucciare. Mi viene l’acquolina in bocca a pensarci. Dannazione, che voglia. Sì, stasera non riesco a pensare a niente di più bello di questo. E prolungo questa erezione da non so più neanche quanto tempo. Davvero, ho perso il conto. Ma ve la immaginate la scena? Ci pensate a quanto sarei bello col mio bazooka in bocca? Che sogno. Io non capisco come facciate a non avere almeno la curiosità di vederlo. Sì, sono sincero. Poi per carità, può piacere o non piacere (difficile), ma io almeno la curiosità l’avrei. Sì, al diavolo tutto. Datemi del presuntuoso, stasera voglio essere presuntuoso. Perché sento quanto è bollente e posso permettermi di essere presuntuoso, ok? Perché ora ho abbassato anche i pantaloni e il glande lo faccio strusciare sul mio fianco. E voi siete qui a leggere tutti questi dettagli minuziosamente. E a desiderare di assistere. Il bello è che nemmeno me lo dovete dire, potete tenervi tutto per voi, può restare il vostro segreto. E voglio scrivere, scrivere ancora, scriverei ore di lui perché lo amo. Perché c’è sempre. Perché è un gioco che non mi stanca mai. Ma a un certo punto mi devo fermare, devo lasciarvi con la curiosità che non può essere soddisfatta. Dovete andare avanti con l’immaginazione. Non mi avrete mai, alle vostre condizioni. Ma io continuerò sempre a stuzzicarvi, a proporvi di passare dall’altra parte, di farvi fare il grande salto. Ché parlo al plurale, ma alla fine c’è l’una e unica tra voi, che è la sola che meriterebbe. Forse. Chissà. Ah, se sapessi cosa ti stai perdendo. E te lo dico con le dita bollenti del mio glande. Che consistenza, aiuto, al tatto è fantastico. Mi manda fuori di testa, che ci devo fare. Lui è così. Smettete di seguirmi, bloccatemi, fate quello che vi pare. Ma io intanto ce l’ho qui, a mia completa disposizione. Mi ci soffocherei. Penso proprio che se potessi me lo ficcherei in bocca così in profondità da perdere il respiro. Da cambiare colore in viso. Mi schiavizza.
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immensoamore · 9 months
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Ti voglio molto più bene di quanto le mie parole possano esprimere. Ogni tanto forse non bastano nemmeno i gesti a raccontarlo.
Il sentimento di vicinanza che provo per te spesso mi commuove. È un misto di protezione, meraviglia e stupore, appartenenza e incanto. Ha a che fare con il riconoscersi, con il completare spazi di me che anelavano a te per riempirsi di vita.
Non ti ho cercato.
Non ti stavo nemmeno aspettando.
Sei arrivato nel tempo giusto.
A scandire l’inevitabile dono di esserci e di appartenere a qualcosa di più grande che regala senso a ogni nostro respiro.
Il volersi bene, quello reciproco, non si sceglie,accade.
Ti voglio molto più bene perché non posso fare altrimenti.
Non posso e basta.
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ralf-ronco · 12 days
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Quando ho conosciuto Tumblr era un modo libero dove a chi la realtà lo feriva  trovava dolce libera espressione di sé. Qualcuno ha approfittato e tutti pagano per esso. Ci sono regole ,sono messe per essere rispettate.
Esse stanno soffocando un respiro dove oltre non si poteva avere.
Giusto chiudere le merde ma non chi cerca solo una semplice espressione della propria passione.
When I met Tumblr it was a free way where those who were hurt by reality found sweet free expression of themselves. Someone took advantage and everyone pays for it. There are rules, they are meant to be respected. They are suffocating a breath where no further breath could be had. It's right to shut the shit up but not those who are just looking for a simple expression of their passion.
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susieporta · 5 months
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La verità è che nessuno si regge più in piedi da solo, sulle proprie gambe. Nessuno regge più il dolore, la perdita, la frustrazione, l’attesa.
Insomma, le cose della vita.
Abbiamo bisogno di normalizzare i processi della vita: nascere, crescere, ammalarsi, ferirsi, invecchiare, morire.
Un tempo si moriva sazi di vita, appagati, senza rimpianto alcuno, in modo del tutto naturale.
Oggi si muore insoddisfatti, delusi e stanchi.
Il lutto non rientra più nelle categorie del vivente.
Abbiamo inventato questa parola: “elaborazione”, dimenticando che i lutti non si elaborano, ma si accolgono, come parti integranti dell’esistenza, tutt’al più si contemplano come espressioni mutevoli del flusso continuo della vita.
“Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili a
stanze chiuse a chiave
e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che possono esserti date
poiché non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivere le domande ora.”
Aveva ragione Rilke.
Abbiamo disimparato il valore del piangere insieme, di condividere il pasto, dono gentile e premuroso gesto della vicina di casa, la sera, quando si raccontava ai bambini dove sta il nonno adesso, e si passava la carezza della mano piccola sul suo viso freddo e immobile, disteso sul letto.
I sogni facevano il resto, perché si aveva tempo per dormire e per sognare. E al mattino, appena svegli, per raccontare.
Così chi non c’era più continuava ad esserci, a contare, a suggerire, a consolare.
I morti stavano insieme ai vivi.
Complicato allora non è il lutto, ma il modo di viverlo, di trattarlo, come se fosse una malattia in cerca di una cura. Ma la vita non è un problema da risolvere.
Ancora Rilke. Piuttosto un mistero da sperimentare. Una quota di ignoto inevitabile che spinge lo sguardo oltre la siepe.
Chi ha ancora desiderio di quell’infinito che solo l’esperienza del limite può disvelare?
Oggi tutti reclamano il diritto alla cura della psiche, forse perché i medici del corpo non riescono a guarire certe ferite dell’anima.
Ma così si sta perdendo il valore della psicoterapia. Così si confonde la patologia con la fisiologia dell’esistente, che contempla nel suo lessico le voci: malattia, solitudine, sofferenza, perdita, vecchiaia, morte.
Qual è l’immagine del nostro tempo, che rappresenta il senso estetico dominante? Una enorme superficie levigata, perfetta, specchiante.
In questo modo, privata delle increspature, delle imperfezioni, del negativo, della mancanza, l’anima ha smarrito il suo luogo naturale, la sua origine, il respiro profondo della caducità, della provvisorietà, della fragilità del bene e del male.
Perché alla fine, tutto ciò che comincia è destinato a finire e l’unica verità che rimane è questo grumo di gioia che adesso vibra ancora nel cuore, qui e ora, in questo preciso istante, nonostante la paura, il disincanto, la sfiducia.
Non c’è salute dunque che non sia connessa alla possibilità di salvezza.
Alle nostre terapie manca quel giusto slancio evolutivo, che spinga lo sguardo oltre le diagnosi, i funzionamenti, i fantasmi che abitano nelle stanze buie della mente.
Un terapeuta non può confondere la luna con il dito che la indica.
Può solo indicare la direzione e sostenere il desiderio di raggiungerla.
Per questo ogni sera mi piace chiudere gli occhi del giorno con una poesia, ogni sera una poesia diversa, per onorare la notte con il canto dei poeti.
Perché la notte sa come mantenere e custodire tutti i segreti.
Perché le poesie assomigliano alle preghiere.
Dicono sempre cose vere.
Stanotte per esempio ho scelto questa:
“Si è levata una luna trasparente
come un avviso senza minaccia
una macchia di nascita in cielo
altra possibilità di dimora. E poi.
Siamo invecchiati.
Il volume di vecchiaia
è pesato sul tavolino delle spalle,
sugli spiccioli di salute.
Cos’è mai la stanchezza?
Le cellule gridano
chiamano l’origine
vogliono accucciarsi
nel luogo prima del nome
nello spazio che sta tra cosa e cosa
e non invade gli oggetti
li accarezza e li accalora.
Non smettere di guardare il cielo
ti assegna la precisa misura
fidati della vecchiaia
è un burattino redentore.
Dopo tanta aritmetica
la serenità dello zero.”
Chandra Candiani
Testo di Giuseppe Ruggiero
foto dal seminario " In Quiete". Introduzione alle costellazioni Familiari con Anna Polin
Gloria Volpato
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untuffonelpassato · 24 days
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Il genere umano è alla frutta da anni, non da quando il covid (come dicono tanti deviati italiani), è arrivato in Italia, e c’ha resi “fuori di testa”.
Apro una piccola/grande parentesi.
Trovo divertente come la gente si scagli contro i politici, sempre a nominarli, loro non vedono l’ora, e mentre voi sfogate le vostre frustrazioni loro continuano a distruggere questo paese, la mafia che avete votato in passato e qualche anno fa. 
Dai su, non ti ho aperto gli occhi, la sai anche tu qual è la vera mafia in Italia dopo la morte dei pochi valorosi uomini all’interno dello Stato, come Falcone e Borsellino. 
Detto ciò, a me non interessa che sia marocchino, africano, slavo, cinese o italiano, se tu ammazzi, sei una persona che non può continuare a vivere, non può avere il diritto di riscattarsi, non esiste, ah no, giusto, infermità mentale?
Bella scusa per quegli infami dei giudici, bestie di Satana.
Vedi, io ho sempre supportato la pena di morte, ma non la vorrei, troppo semplice, io per tali soggetti, tornerei con ONORE al Medioevo, e sai di cosa sto parlando, della “lapidazione in piazza”, TU, CARNEFICE, hai fatto morire un’innocente?
Hai rovinato una famiglia?
Già viviamo di merda ogni giorno di questa vita puttana, poi ti trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato e non ci sei più, tutti bravi a digitare cagate su una tastiera, intanto non è un tuo famigliare che è morto no? 
Chi fa soffrire deve soffrire, fino all’ultimo respiro.
Ma lo sai meglio di me, non sei stupido, l’Italia è quasi ai livelli del far west, o sbaglio?
Stupri? Ammazzi una donna? Ti ubriachi e poi alla guida distruggi vite?  
Ahah, sei in Italia, qualche anno e poi per buona condotta chiudono un occhio. 
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licisca-73 · 3 months
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Appuntamento in studio, ore 10. Lo avevo avvisato che, purtroppo, non avrei avuto molto tempo da trascorrere dentro una stanza perché attendevo una chiamata importante, giusto un paio di ore e lui, pertanto, ha concentrato tutto in quel breve lasso di tempo. Come potrete immaginare, quindi, il risultato è stato meravigliosamente duro. Il suo cazzo si è mostrato duro quando, appena mi ha sfilato il vestito, sono rimasta nuda al suo cospetto, indossando solo un paio di scarpe che a lui piacciono molto. Accogliere quel grosso pene nella mia bocca è per me un meraviglioso rituale iniziale: succhio, sempre più avidamente, mentre lui lo spinge fino in fondo togliendomi il respiro e facendomi sbavare come una cagna e la mia fica inizia a colare. Lui sa benissimo cosa lo aspetta in basso e, quando inizia a scoparmi con colpi sempre più decisi, la mia fica si lascia andare a gorgheggi rumorosi che sono per lui un richiamo irresistibile. Dopo un po' mi riempie il culo, mi fotografa ricordandomi quanto io sia bella e continua a scoparmi la fica... Dall' ingresso passiamo in studio. Conosco ormai benissimo gli arredi di quella stanza e tutti i loro possibili utilizzi:salgo sulla scrivania offrendogli i miei buchi. Il suo sguardo si accende: è un bambino davanti alla vetrina dei dolci che non sa cosa mangiare prima. Inizia a leccarmi la fica, ci ficca la mano, il cazzo e poi ancora la lingua mentre io godo e mi aggrappo a lui per tenerlo dentro il più possibile. Parliamo mentre mi sbatte, lasciamo alla nostra fantasia libero sfogo, programmiamo porcate da fare, godiamo nel farlo ormai in preda ai nostri istinti più osceni e, tra una chiacchiera e l'altra raggiungo l' orgasmo: inizio a tremare e a gemere mentre mi svuoto e lui è lì intento a coglierne il "succo". Il mio Porco ama i miei liquidi e come fare a non regalargli una bella pisciata? Lui ha pensato a tutto: una ciotolona, che si trova lì non a caso, diventa il mio orinatoio e, dopo poco, il mio bicchiere: in quel piscio infatti affonda il mio viso mentre mi incula pesantemente. L' idea di essere una brava Cagna mi fa impazzire: lecco e bevo mentre il mio culo si lascia spalancare prima dal suo cazzo e poi dalla sua mano. Mi fista la fica mentre martella incessantemente il mio culo, mi dice che ho un culo meraviglioso e io lo espongo fiera, spalancandolo con le mani e chiedendogli di metterci dentro anche i coglioni. Sono davvero una brava Troia e merito un premio: tanti sputi nel culo, che percepisco chiaramente andando in estasi, e la sua sborra. Si siede sudatissimo per riprendere fiato e mi chiede di sedermi sulle sue ginocchia: provo una grande tenerezza e lo bacio, stavolta per il puro piacere di baciare la persona che mi ama e che amo. Incredibile ma vero: siamo rimasti nei tempi previsti e decidiamo quindi di trascorrere ancora un po' di tempo insieme. Gli propongo una granita con brioche in un bar poco distante e lui accetta volentieri. Seduta, percepisco chiaramente la sborra che inizia a colare...Sorridiamo e chiacchieriamo di tutto e, mentre gli slip iniziano a bagnarsi, mi dico che è proprio vero: da quando sto con lui "tutto è bene quel che finisce bene".
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Francesco Feo (1691-1761) - La morte del Giusto e del Peccatore: Aria (Giusto) : Quest’orma di respiro (Largo) (Cantata For Soprano, Contralto and B.c.) ·
Lucia Casagrande Raffi · Elisabetta Pallucchi ·
Romabarocca Ensemble · Lorenzo Tozzi
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Allora, avrai due amori nella vita, uno possibile con cui costruire, uno impossibile con cui vivere in sogno ciò che sarebbe potuto essere. Ho sempre pensato che la vita ti regali con ogni persona al massimo un paio di occasioni, la seconda, se per qualche strano motivo hai buttato via la prima. Tu le sprecherai entrambe, poi continuerai a pensarci sempre, come una condanna, un tormento, un chiodo fisso distratto dal muro solo alcuni secondi, il giusto tempo per staccarsi e far crollare in terra, in mille pezzi, le tue certezze di anni. Perché in cuor tuo sai che avrai dovuto rinunciare per cause di forza maggiore, non avresti voluto. Conoscerai cos'è la disperazione, conoscerai l'impotenza che consiste nel riporre il domani in una speranza negata. Tutto ciò che vivrai con chi avrai accanto ti risveglierà sempre un ricordo sottile, prepotente, assoluto, selvaggio e passionale com'è una storia non consumata, un'emozione proibita. Uno sguardo incancellabile, e lo sapevo, lo sapevo già, credimi, lo sapevo come un giuramento che non l'avrei dimenticato, né avrei potuto ritrovarlo mai più negli occhi di nessuno. Lei aveva uno sguardo che sapeva tutto di me e io sapevo tutto del suo, senza esserci potuti dire quasi niente che potesse giustificare quella strana sintonia. Due persone che si guardano e si spogliano di tutto, hai presente? Si percorrono, come si fa con una strada che conduce nel punto più alto che c'è ma poi devono rivestirsi, nascondere la propria intimità e cedere al potere del "non si può", divisi su un bivio beffardo. Ma io quello sguardo lo conservo dentro di me come un segreto ribelle che si è svelato al respiro e fa parte di ciò che mi tiene in vita, non me lo sfilo dal cuore. Perciò ogni mio respiro lo alimenta ancora. - e quindi si sceglie il primo tipo di amore? Credo di sì, a malincuore, ecco il perché di tanta gente infelice. Forse sprecando il momento perfetto poi ci si consola così, quasi fosse una giustificabile punizione. Io no, io non ce l'ho fatta. Ho preferito niente. Ma oggi penso che forse, più semplicemente, la natura degli uomini sia questa qui. Noi amiamo essenzialmente quello che ci manca. 
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