Tumgik
#globuli bianchi
emilioalessioloiacono · 3 months
Text
0 notes
medicomunicare · 4 months
Text
Mobilizzare i globuli bianchi in modo non convenzionale: la nuova frontiera dell'immunologia clinica
I globuli bianchi, o leucociti, sono la prima e la seconda linea di difesa del corpo contro organismi e particelle estranee. Tuttavia, pochi farmaci mirano alla produzione e al movimento di queste cellule per scopi clinicamente utili. Un nuovo studio ha esplorato il panorama delle molecole di segnalazione per identificare bersagli potenzialmente farmacologici per la migrazione dei leucociti nel…
View On WordPress
0 notes
kon-igi · 2 months
Note
Gentile Dott.
Sono l'anon. del nodulo tir3a, come già da lei accennato il medico ha riferito le stesse cose, eutirox 50 tutti i giorni per far stare a riposo la tiroide e controllo tra 3 mesi.
Se resta invariato, controllo meno frequente, se invece aumenta o varia nuovamente ago aspirato e tutto l'iter annesso.
Ci aggiorniamo tra 3 mesi😘
P. S. Grazie per la disponibilità per l'altro giorno, mi sentivo di aggiornarla.
Una buona serata, la leggo sempre con piacere.
Per chi avesse perso le puntate precedenti - vabbe'... così sembra uno sceneggiato anni '70 - l'ask era QUESTO.
Ne approfitto per una breve spiegazione sul concetto di 'tumore'.
In breve, perché il nostro organismo continui a rimanere vivo a dispetto delle avversità ambientali (ogni cosa è veleno... OGNI COSA), esso si rigenera IN MANIERA COSTANTE.
Le cellule muoiono in modo brutale (ti lavi i denti -> strage di cellule epiteliali della mucosa buccale) oppure vanno incontro ad apoptosi (morte cellulare programmata, tipo i globuli rossi che campano 4 mesi).
Ogni cellula è generata da un tessuto o un organo specifici oppure per mitosi (duplicazione) e quesro è una cosa che avviene correttamente per anni e anni ma ogni tanto - vuoi per contatto con agenti predisponenti ('cancerogeno') che per vecchiaia (vedi capelli bianchi, pelle rugosa etc...) che anche per probabilità (sfiga) - ogni tanto viene fuori una cellula DIFETTOSA.
Di solito il sistema immunitario la scova subito e la termina sanguinosamente.
DI SOLITO.
A volte, invece, questa cellula sfugge al controllo, replicandosi con tale difetto, e allora ti vengono i nei.
O le voglie.
O i lipomi.
O i noduli ai polmoni o al fegato.
O alla tiroide.
Sono tumori? Sì.
Sono maligni?
Qualche volta e non è detto subito.
Ragion per cui, in molti casi si tengono sotto controllo e al minimo cambiamento si interviene con il trattamento adeguato... anche perché molto spesso non si parla di giorni né di settimane né di mesi ma DI ANNI perché certe neo-formazioni possano degenerare in malignità.
Tienimi aggiornato e... lunghi giorni e piacevoli notti.
14 notes · View notes
lory78blog · 5 months
Text
Oggi ospedale, esami del sangue e al cuore per Maurizio, stanno valutando chemioterapia ma i alcuni globuli bianchi sono un po' troppo bassi, quindi per ora valutano, ora si inizia una cura per le ossa...domani TAC a Settimo Torinese 😐e poi al 22 di nuovo qui al San Luigi di Orbassano e di nuovo esami del sangue ecc.. sarà dura, vedo che Maurizio è più pensieroso e preoccupato.. sarà dura.
31 notes · View notes
me-soltanto-me · 5 months
Text
Tumblr media
Ci sono donne che la sensualità ce l’hanno nel sangue. Persino i loro globuli bianchi vanno in giro nel corpo con autoreggenti e stivali, a frustare i virus.
There are women who have sensuality in their blood. Even their white blood cells go around the body with self-reging and boots, whipling the viruses.
(Fabrizio Caramagna)
14 notes · View notes
be-appy-71 · 3 months
Text
Devi trovarti una persona
che faccia impazzire
il tuo sistema immunitario
di là dalle porte blindate
del tuo cuore sincero.
Una persona
che faccia arrossire
i tuoi globuli bianchi,
che quando ti abbraccia
tu capisca
di essere ammalata
di una rara
febbre d'amore... ♠️🔥
Tumblr media
~ Green Eyed Vincent ~
7 notes · View notes
abatelunare · 5 months
Text
Anche gli spettatori evolvono
Negli anni sono sicuramente cambiato come lettore di libri, ma anche come spettatore di film. Ci sono pellicole che da ragazzo non osavo minimamente guardare. Una di queste era L'esorcista. L'idea della possessione diabolica mi terrorizzava a morte. Poi, crescendo, ho guardato molti horror. Tanto che a un certo punto mi sono sentito pronto. E me lo sono guardato. Ne sono uscito sorprendentemente indenne. Il film è indubbiamente ben fatto. Ma procede con una lentezza spaventosa. Non voglio dire d'aver pensato: tutto qui? Ma mi sono reso conto che all'epoca certe cose mi impressionavano più di quanto avrebbero dovuto. Come quell'altro film, Viaggio allucinante. Ne sintetizzo più che posso la trama. Bisogna salvare un uomo riducendo un'emorragia interna. L'unico modo per salvarlo è miniaturizzare un sommergibile il cui equipaggio dovrà navigare all'interno del corpo umano. (Gli effetti speciali sono mirabolanti, considerando che la pellicola risale al 1966). Verso la fine, i globuli bianchi inghiottono il sommergibile insieme al cattivo della vicenda. Ebbene, giuro che per anni non sono riuscito a guardare quella sequenza senza poi avere spaventosi incubi notturni. Meno male che invecchiando qualche anticorpo me lo son fatto. Sono riuscito infatti a vedermi tutto il film senza fare una piega. La faccio per altre cose. Ma quello è un altro discorso.
11 notes · View notes
ypsilonzeta1 · 4 months
Text
Ti voglio bene,
da qui a là
e da là fino a qua:
un bene che,
girogirotondo,
ti sposta il mondo.
Sono due, tanto è grande;
vi voglio bene a tutte e due:
a te che cadi,
a te che mi sopravvivi a marzo
(e per un pelo
ti voglio ancora bene);
anzi a tutte e tre,
ché ci sei anche tu che
mi mantieni la promessa,
che mi brindi,
senza ciglia
[senza abbraccio,
(perché siamo io, te e pochissimi -
molto pochi - globuli bianchi)];
tu mi affianchi,
io ti affianco:
ho la spada e la rabbia,
e guardo il cielo, i tavolini,
le noccioline,
e guai -
che non si azzardi
questo nostro incoercibile destino
a disturbarci ancora mentre stiamo,
a distrarci ancora dal “che siamo”,
a distorcerci le viscere
da dentro,
perché dentro - invece -
siamo tutta campagna chiara,
tutti Delta del Po,
tutti aquiloni e biada;
che bene che ti voglio,
come a una madre:
vorrei esserti la quinta
di quattro belle figlie
(quella che scrive)
e moltiplicarmi per dirti
passerà, passerà,
ce la faremo,
ce la facciamo,
ce la stiamo facendo,
è fatta, è fatta.
Annusa la gardenia e aspetta;
i tuoi capelli
ricresceranno
più belli.
Beatrice Zerbini
dal libro “In comode rate. Poesie d’amore”, (Interno Poesia Editore, prefazione di Alba Donati)
4 notes · View notes
mezzopieno-news · 2 years
Text
TRASFUSO IL PRIMO SANGUE CRESCIUTO IN LABORATORIO
Tumblr media
Per la prima volta nella storia della medicina sangue coltivato in laboratorio è stato trasfuso in due pazienti nel Regno Unito, avviando la prima ricerca clinica per combattere le malattie rare e sopperire alla mancanza di materiale ematico di gruppi sanguigni rari.
I ricercatori della NHS Blood and Transplant di Bristol, Cambridge e Londra affermano che l’obiettivo non è quello di sostituire le donazioni regolari di sangue umano ma mettere a punto la tecnologia che potrebbe consentire di produrre gruppi sanguigni molto rari che sono difficili da reperire ma che sono vitali per le persone che dipendono da regolari trasfusioni di sangue per condizioni come l’anemia falciforme. Lo studio, che ora sarà esteso ad altri 10 pazienti, mira a studiare la durata della vita delle cellule cresciute in laboratorio rispetto alle infusioni di globuli rossi standard. “Rimarrà la necessità di normali donazioni di sangue per fornire la stragrande maggioranza del sangue ma questo lavoro a beneficio dei pazienti difficili da trasfondere è molto significativo”, ha dichiarato il dottor Farrukh Shah della NHS.
Da un iniziale prelievo di sangue dai pazienti, sono state in seguito rilevate le cellule staminali flessibili in grado di diventare globuli rossi che sono state poste in una soluzione nutritiva in laboratorio. Nel corso di circa tre settimane la soluzione ha permesso alle cellule a moltiplicarsi e svilupparsi in cellule più mature che, dopo essere state purificate rimuovendo i globuli bianchi hanno potuto essere conservate e successivamente trasfuse nei pazienti. ___________________
Fonte: NHS Blood and Transplant
Tumblr media
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
 BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Tumblr media
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
7 notes · View notes
astra-zioni · 2 years
Text
Comunque il tempo di chiamare gli assistenti sociali del pubblico, riuscire a parlarci, capire loro che cazzo devono fare, darti un appuntamento, e se c’hai una persona violenta in casa sei già morto. Il tempo di riuscire a prendere un appuntamento con l’ospedale per un’operazione, la lista d’attesa, i ritardi, e il tumore già t’ha ammazzato. Però c’è poi Fedez che giustamente ci ricorda d’essersi operato come noi tutti comuni mortali, in ospedale. Perché ovviamente un comune mortale lo operano di corsa come hai fatto tu, che probabilmente hai affittato anche tutto il reparto. Certo. No, Fedez, ti spiego io come funziona: il 31 Dicembre ho rischiato di rimanerci (negli anni 2000), per una banale appendicite; nel pubblico non capivano che cazzo avessi - manco si fosse trattato di una malattia genetica rara. Quando dopo un giorno e mezzo di urla e sofferenze si son degnati di farmi una tac all’addome, hanno scoperto che fosse appendicite (wow!), ma hanno aspettato (spoiler: che praticamente rischiassi di rimanerci perché non volevano assumersi responsabilità; o non potevano). Ho continuato ad avere la febbre e vomitare, i miei globuli bianchi erano ormai a 20.000 (stavo andando in peritonite). Ma quel coglione giovane del medico di turno che sarà stato lì solo perché in passato, il padre, ha occupato lo stesso posto, con quel sorrisetto di merda mi diceva “ma noi mica ti operiamo! Macché! Ti diamo gli antibiotici!”. Spiegami ora con la tua laurea in medicina comprata in Albania un cazzo di antibiotico cosa possa fare se c’hai una peritonite in corso. Ho potuto salvarmi il culo solo perché possedevo un’assicurazione sanitaria e dopo due giorni e mezzo di dolori lancinanti la mia famiglia mi ha portato in una clinica privata: operata d’emergenza, l’infezione ormai era esplosa in tutto l’addome. Dunque no, Fedez. Io ho potuto pararmi il culo perché ho potuto farlo. In quello stesso periodo, in Sicilia, un ragazzo di 25 anni (25!) è morto di pancreatite in un ospedale perché nessuno aveva capito la gravità della situazione, nonostante le sue urla e le dovute analisi. Nel 2022. Nella bellissima sanità pubblica e italiana; sanità pubblica che ormai è diventata una barzelletta per dire “oh, ma noi c’abbiamo il pubblico eh, che paese figo!”; come se non lo pagassimo con le tasse, e come se comunque non ci morissimo dentro. Oh però gli Stati Uniti che merda eh, loro c’hanno tutto privato. Ma perché, noi no? Funziona ormai che chi vuole salvarsi deve pagare, anche qui, nella bellissima e democraticissima Italia. Però Fedez è un comune mortale come tutti noi, eh.
6 notes · View notes
sheislosingherself · 2 years
Text
ho scoperto questa sera che è da almeno il 2018 che ho i globuli bianchi alti, il precedente medico non ci ha fatto caso, ma forse avessimo iniziato quattro anni fa la ricerca ora saprei cos’ho
4 notes · View notes
Text
Tumblr media
6 AGOSTO 1945
HIROSHIMA GIAPPONE 🇯🇵❤️
Le mille gru di Sadako Sasaki
(La bambina sopravvissuta al bombardamento di Hiroshima)
Il termine Origami indica l’arte di piegare la carta per dare vita a diverse figure, reali o di fantasia.
La parola deriva dal giapponese Oru 折 (piegare) e da Kami 紙 (carta). La parola Kami, con un ideogramma diverso, vuol dire anche spiriti: questa sovrapposizione di significato lega inscindibilmente l’arte degli origami con la spiritualità e la ricerca del Divino e dona a questa tecnica un significato sacrale.
L’origami stesso non è altro che la trasformazione di una cosa materiale (la carta) in qualcosa di superiore.
Ma agli origami sono legate anche a molte leggende.
Una di queste viene riportata nel libro di Sembazuru Orikata, Piegatura delle mille gru, scritto nel 1797 . Le gru sono sempre state un simbolo di immortalità nella cultura orientale e nel libro in questione viene spiegato che «chiunque riesca a piegare mille gru, vedrà esauditi i desideri del proprio cuore».
La leggenda fu presa alla lettera nel 1945, quando una bambina di nome Sadako Sasaki fu vittima delle radiazioni della bomba atomica sganciata su Hiroshima.
Il 6 agosto 1945 infatti, venne sganciata la bomba Little Boy su Hiroshima, Sadako Susaki a quel tempo aveva solo due anni e al momento dello scoppio della bomba si trovava a circa 2 km di distanza (distanza sufficiente per divenire una delle vittime di Hiroshima).
Nel novembre del 1954, all’età di 11 anni, gli effetti delle radiazioni si presentarono all’improvviso, mentre la bambina era intenta in una gara di corsa: Sadako cadde a terra per via delle vertigini. Un fastidioso gonfiore sul collo poi estesosi alla faccia e piccole macchie color porpora comparse sulla gamba sinistra costrinsero Sadako a letto. Il 18 febbraio del 1955 la diagnosi fu: leucemia. Tre giorni dopo fu ricoverata nell’ospedale della Croce Rossa con appena un anno di vita da vivere, prima cioè che i globuli bianchi proliferassero impazziti nel suo sangue portandole via l’ossigeno.
Fu la sua migliore amica, Chizuko Hamamoto, a regalarle l’origami di una piccola gru di carta ed a parlarle della leggenda e di come, realizzando mille gru con gli origami, avrebbe potuto esprimere un desiderio che gli dei avrebbero esaudito. Sadako sognava di esorcizzare la morte, di sconfiggere la sua malattia e di continuare a sperare nella vita, la sua vita e quella dell’intera umanità.
Durante i quattordici mesi trascorsi in ospedale, la bambina realizzò gru con qualsiasi carta a sua disposizione, comprese le confezioni dei suoi farmaci.
Sadako dedicò agli origami il massimo impegno poiché credeva che così facendo avrebbe posto fine a tutte le sofferenze, sarebbe potuta tornare a correre, avrebbe curato tutte le vittime del mondo ed avrebbe portato loro la pace.
A questo punto la storia diventa incerta. Una versione vorrebbe vederla realizzare più di mille gru, 1330; in un’altra versione, descritta nel romanzo Sadako and the thousand paper cranes («Sadako e le mille gru di carta») di Eleanor Coerr, si narra invece che la bambina completò soltanto 644 gru e che i suoi amici si diedero da fare per creare le restanti 356. Le mille gru furono poi sepolte con la ragazza.
La storia di Sadako è raccontata anche nel romanzo Il gran sole di Hiroshima di Karl Bruckner.
Ma Sadako non si limitò soltanto a creare gru, scrisse anche una haiku: Scriverò pace sulle tue ali / Intorno al mondo volerai /Perché i bambini non muoiano più così.
Quale sia la versione corretta la storia della piccola bambina giapponese terminò la mattina del 25 ottobre 1955.
Alla scomparsa di Sadako, gli amici e i compagni di scuola pubblicarono una serie di lettere per raccogliere dei fondi. Con la cifra raccolta fecero creare un monumento in onore della ragazza e delle vittime di Hiroshima, monumento nel quale le mani aperte e la gru in volo rievocassero il desiderio di pace e di libertà.
La gru, insieme ad altri personaggi di favole antiche è stata una delle prime figure origami.
La gru origami, piccolo gioiello di perfezione estetica, rappresenta così non solo un uccello ma anche i suoi leggendari mille anni di vita.
Per questo motivo i giapponesi ricordano con dolcezza la vicenda della bambina.
Ma da allora la gru divenne per il Giappone anche un simbolo di pace con la speranza che la sua storia e il nostro passato, non vengano mai dimenticati.
In seguito a questo episodio ad Hiroshima fu innalzato, all’interno dell’Hiroshima Peace Memorial, progettato dagli artisti locali Kazuo Kikuchi e Kiyoshi Ikebe, un monumento che rappresenta una bomba con in cima l’immagine di Sadako ritratta con le braccia aperte in un volo di preghiera, come una immortale gru.
La statua ha il titolo I bambini della bomba atomica ed è stata inaugurata il 5 maggio 1958 in occasione della festività del Kodomo no hi (giorno dei bambini).
Sotto la struttura principale si trovano due pezzi donati dal premio Nobel Hideki Yukawa: una gru di bronzo che funziona come un carillon quando è spostata dal vento e batte contro una campana della pace a cui è sospesa. Alla base del monumento si trova una lastra di marmo nero su cui è inciso in giapponese: « これはぼくらの叫びです これは私たちの祈りです 世界に平和をきずくための » ovvero « Questo è il nostro grido, questa è la nostra preghiera: per costruire la pace nel mondo ».
Le figure che circondano il monumento sono angeli, ad indicare che Sadako è in cielo tra gli altri angeli che sono morti durante il bombardamento atomico di Hiroshima.
All’interno del monumento trovano posto le ghirlande di gru che ogni anno, non solo dal Giappone, scolaresche compongono per dimostrare la loro fede nella pace. È possibile, infatti, per i visitatori, come ricordo di Sadako e come simbolo di pace, lasciare una gru di carta in una grande urna, unitamente ad un messaggio.
A Sadako Sasaki le è stata dedicata anche un’altra statua, situata al Peace Park di Seattle.
Peace Park è un parco situato nel quartiere universitario di Seattle, Washington, in un angolo del N.E. 40th Street e 9th Avenue N.E., all’estremità settentrionale della University Bridge. Costruito da Floyd Schmoe, vincitore del Premio per la Pace di Hiroshima del 1988, e dedicatogli il 6 agosto del 1990, 45 anni dopo il bombardamento atomico di Hiroshima. In questo parco vi è la statua in bronzo di Sadako Sasaki scolpita da Daryl Smith. La statua di Smith rappresenta la bambina con il volto sorridente in procinto di far spiccare il volo alla gru che tiene in una mano. La statua è stata inspiegabilmente vandalizzata nel dicembre 2003 e successivamente nel settembre 2012 ma è sempre stata pazientemente restaurata e mai dislocata in altro posto. È sempre lì assieme al suo enorme bagaglio di significati.
Intorno alla statua di Seattle si vive la stessa atmosfera della statua di Hiroshima, bambini ed adulti provenienti dalla città e da ogni parte del mondo lasciano sotto la statua origami gru, pace e speranza.
web
6 notes · View notes
medicomunicare · 2 years
Text
L'uso improprio di antibiotici non fa combattere i globuli bianchi: ma riparare con probiotici può essere utile
L’uso improprio di antibiotici non fa combattere i globuli bianchi: ma riparare con probiotici può essere utile
La resistenza agli antibiotici è un fenomeno naturale che esiste da milioni di anni. Gli stessi batteri, così come i funghi, fabbricano i loro propri antibiotici per potersi difendere o per attaccare altre forme di vita. Infatti, i primi antibiotici utilizzati in medicina sono stati estratti da muffe microscopiche. Dopo la metà degli anni Quaranta, grazie alla scoperta della penicillina, l’uomo…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
gonagaiworld · 7 days
Text
Tumblr media
Il video teaser del film live action Cells at Work! svela il cast principale e il debutto a dicembre Mei Nagano, Takeru Satō nei panni di globuli rossi e bianchi. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/il-video-teaser-del-film-live-action-cell-at-work-svela-il-cast-principale-e-il-debutto-a-dicembre/?feed_id=454400&_unique_id=66681f5a0f354 #CellsatWork #Liveaction #Manga #はたらく細胞
0 notes
Text
Covid, studio su paziente con il virus per 613 giorni rivela: "Gli eterni positivi possibile motore delle varianti"
Tgcom24 Secondo i medici, il paziente aveva una grave carenza di globuli bianchi e un sistema immunitario indebolito dal cancro. Il suo organismo non ha potuto così affrontare il Covid e il virus è mutato innumerevoli volte all’interno del suo corpo, tanto che, alla fine, si è parlato anche di una supervariante, che non ha contagiato nessuno perché l’uomo ha affrontato la malattia, e i diversi…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
newsnoshonline · 4 months
Text
Il troppo stress aumenta il pericolo di diffusione del tumore Un’innovativa ricerca condotta da un’equipe di studiosi ha portato alla luce il ruolo cruciale dello stress eccessivo come fattore di rischio predominante nella genesi del cancro. Gli studiosi hanno scoperto che lo stress induce i neutrofili, una tipologia di globuli bianchi, a generare delle formazioni vischiose simili a reti, notevolmente aumentando la vulnerabilità dei tessuti […] More
0 notes