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#il signore delle mosche
apheniti · 10 months
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“Tu sei uno sciocco” diceva il Signore delle Mosche “nient’altro che uno sciocco, un ignorante.” Simone mosse la lingua, ch’era tutta gonfia, ma non disse nulla. “Non ti pare?” disse il Signore delle Mosche “non sei uno sciocco e basta?” Simone gli rispose con la stessa voce senza suono. “E allora” disse il Signore delle Mosche “faresti meglio a correr via e a giocare con gli altri. Credono che…
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libriaco · 4 months
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Non c'è tempo
Évariste Galois Parigi, ospedale Cochin, 31 maggio 1832. Non ha più tempo. Muore di peritonite alle dieci del mattino. All’alba del giorno prima un misterioso sfidante gli ha trapassato l’addome con la spada e lo ha lasciato in fin di vita sulla riva dello stagno della Glacière, che ha visto tutto ma non dice niente. La notte del 29, indovinando l’esito del duello, l’ha passata in bianco. Ha pregato che quel giorno l’alba si dimenticasse di alzarsi. Ha scritto al signor Chevalier la lettera più trafelata che si ricordi, cercando di riempire di tutto il suo sapere quei pochi fogli, in cui non sta. «C’è qualcosa da completare in questa dimostrazione», ha annotato febbrilmente qua e là. Gli manca il tempo per diventare un genio dell’algebra, che in arabo, per un capriccio delle lettere, vuol dire «riduzione delle ossa dislocate». Gli mancano quattro mesi per compiere ventun anni. Domani lo accompagnerà alla tomba quella povera madre che, forse per mancanza di tempo, lui obbligava a fargli da sguattera. Se n’è andato presto. È la prova che nel tempo abbiamo poco tempo.
E. Baroncelli, Mosche d'inverno. 271 morti in due o tre pose, Palermo, Sellerio, 2010
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multiverseofseries · 1 month
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The Maze Runner 3 – La rivelazione: Luci e ombre fuori dal labirinto
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Dopo un primo film promettente e un secondo capitolo sottotono, la trilogia diretta da Wes Ball chiude il suo cerchio narrativo con un film votato all'azione e sostenuto da un ritmo spesso frenetico. Si chiude così una saga young adult dove, tra assalti ai treni, fughe e sparatorie, ad emergere è soprattutto l'amicizia.
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Maze Runner - Il labirinto: Dylan O'Brien con Kaya Scodelario e Aml Ameen in una delle prime foto ufficiali
Un macabro talent show, un mondo diviso in rigide classi, un labirinto crudele in cui trovare se stessi. Tre grandi allegorie per raccontare i turbamenti e i disagi dell'adolescenza. Hanno così iniziato Hunger Games, Divergent e Maze Runner - Il labirinto, gli avvii di tre grandi saghe young adult dove la metafora è servita a delineare parabole eroiche di ragazzini costretti a diventare presto le persone che erano destinate ad essere. Se la storia di Katniss ci ha mostrato come quell'età spesso tempri la personalità attraverso lo scontro inevitabile col coetaneo, quella di Tris ha sottolineato la paura di sentirsi diversi da tutti, di essere inclassificabili, con tutto il disorientamento che ne deriva. In questi futuri miserabili dove la libertà dell'individuo è pura utopia e l'unica speranza risiede nello spirito combattivo di due coraggiose eroine, al giovane Thomas è spettato il compito di chiamare a raccolta un pubblico prettamente maschile. Perché nella Radura di Maze Runner va in scena una specie di Signore delle Mosche 2.0, un esperimento sociale (e sociologico) dove un gruppo di ragazzi deve decidere se sottostare a delle ferree regole o violarle, accettando il rischio dell'ignoto e della morte, sfiorando il miraggio della libertà. Ecco, il dilemma di tutta la saga di Maze Runner, forse, è proprio qui: rispettare le regole o perdersi pur di ritrovarsi? Una cosa è certa: tutte queste saghe, che di fatto hanno tentato (con fortune alterne) di raccogliere il testimone lasciato da Harry Potter, trovano negli adulti uno spauracchio da combattere, un nemico sordo e spietato contro cui ribellarsi.
Non fa eccezione l'opera letteraria di James Dashner da cui il regista Wes Ball ha tratto la sua trilogia piena di costrizioni e di fughe, di catene e di sforzi destinate a spezzarle. Maze Runner - La rivelazione chiude finalmente il cerchio narrativo di Thomas e dei suoi fidati (ma anche infidi) amici. Ci si ritroverà, e ci si perderà, assieme a questi ragazzi costretti a capire che la vita adulta è davvero un labirinto.
Dalla sabbia al vetro
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Maze Runner - La rivelazione: Dylan O'Brien, Thomas Brodie-Sangster e Ki Hong Lee in una scena del film
Li si chiama young adult per comodità, per moda editoriale, ma in realtà quelle di Katniss, Tris e Thomas sono soprattutto distopie. Ce lo suggeriscono i rigidi assetti sociali in cui sono immersi, i loro mondi cupi dove il progresso, la pace e l'ordine hanno prestato il fianco a ingiustizie, disperazione e violenza. Perché sono distopie tutti quei futuri dove ogni progetto utopistico fallisce miseramente, sfociando nell'incubo più nero. Il futuro immaginato da Maze Runner è piegato da un virus incurabile e inarrestabile, vero e proprio effetto domino pestilenziale che miete vittime a furia di contagi continui. Per provare a contrastare questa valanga di infetti, l'organizzazione C.A.T.T.I.V.O. (in originale chiamata in maniera altrettanto esplicita: W.C.K.D.) utilizza giovani cavie senza risparmiare ancora altre morti su morti.
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Maze Runner - La rivelazione: Dylan O'Brien e Thomas Brodie-Sangster in una scena del film
Ambientato un anno dopo Maze Runner: La Fuga e slittato dopo un grave infortunio di Dylan O'Brien sul set, Maze Runner - La rivelazione non ha tempo da perdere, va di corsa e riempie ogni domanda irrisolta attraverso un'azione frenetica e incessante. È come se Ball voglia farci avvertire l'urgenza asfissiante di Thomas e compagni, intenzionati a salvare il loro amico Minho dalle spietate mani della C.A.T.T.I.V.O.. Si parte così, col fiatone e in medias res, un po' come successo nel primo capitolo, immediatamente catapultati in un assalto al treno degno di un western post-apocalittico. Dopo la verdeggiante ambientazione di Maze Runner - Il labirinto e quella sabbiosa di Maze Runner - La fuga, questo terzo atto ci conduce verso un contesto urbano asettico e ordinato, dove ogni parvenza di solidità e controllo è destinata a crollare rovinosamente, ad essere messa a ferro e fuoco da una rabbia giovane.
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Maze Runner - La rivelazione: un momento del film
Amici, sino al game over
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Maze Runner - La rivelazione: Kaya Scodelario e Aidan Gillen in una scena del film
Affanno, sangue, ruggine, lacrime. Il ritmo narrativo di Maze Runner - La rivelazione è spesso tachicardico, ed è per questo che, quando il film tenta di abbracciare linee narrative lontane dalla missione principale, sfocia nell'inutile lungaggine. Senza qualche diversivo di troppo, l'ultimo capitolo della saga procede inesorabile e severo verso una resa dei conti dove i protagonisti sono messi alle strette, sia fisicamente che psicologicamente. Lontano da toni patinati e percorsi immacolati, Ball ci prende per mano dentro una storia che si sporca le mani con il tradimento e le delusioni, con gli addii e con il sacrificio. Come all'interno di un videogame, ovvero suddiviso in livelli di crescente difficoltà (assalti, infiltrazioni, fughe, guerriglie urbane), il film tocca apici notevoli di adrenalina e coinvolgimento, e lo fa grazie ad una regia chiara e abile nel restituirci persino un senso di vertigine.
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Peccato soltanto per gli antagonisti monodimensionali (su tutti un Aidan Gillen relegato alle solite smorfie di Ditocorto) e per una rivelazione (quella del titolo) tutt'altro che originale. Nonostante la presenza dell'inevitabile love story, gestita con parsimonia e maturità, il vero cuore del film batte per l'incessante sentimento dell'amicizia. Tra sacrificio e altruismo, il nucleo del racconto è composto da Thomas e Newt che, sull'esempio di Frodo e Sam, affrontano fuoco e fiamme pur di sostenersi a vicenda. Ci saranno fatiche e ci saranno scelte difficili pur di arrivare all'agognato obiettivo. Ed eccola lì, la luce fuori dal labirinto: è l'adolescenza che finisce. Gli uomini e le donne che siamo diventati. Game over.
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ho appena scoperto che esiste un fandom de Il signore delle mosche e non so come prendere questa informazione
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levysoft · 1 year
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[…] Nel caso specifico il ricercatore stava iniziando a lavorare sul classicone Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen quando ha deciso, per curiosità, di girare i suoi interrogativi a ChatGpt, scoprendo che la versione GPT-4 del chatbot era incredibilmente accurata sull'albero genealogico dei Bennet. Come se avesse studiato il romanzo in anticipo.
Il ricercatore ha deciso dunque di saperne di più usando il metodo che un professore di letteratura userebbe per capire se un suo studente ha letto davvero un libro o se bluffa con Wikipedia. Con il suo team ha cominciato a interrogare ChatGpt in modo massivo su una discreta quantità di testi, interrogandolo sulla conoscenza di vari libri e dando un punteggio per ognuno. Più alto era il punteggio, più era probabile che quel libro facesse parte del set di dati del software. Al termine delle sue interrogazioni Bamman ha stilato la lista dei romanzi che ChatGpt conosce meglio e che, molto probabilmente, sono stati dati in pasto al software per sviluppare conoscenze sulla sintassi e per avere informazioni sulla cultura generale e sulla letteratura.
I libri letti da Chat GPT
L'elenco dei 50 romanzi che il team di ricercatori ha scovato - pubblicato su Business Insider - ovviamente una piccola parte dell'immenso database del chatbot - comprende i libri cult della letteratura nerd: Douglas Adams con Guida Galattica per Autostoppisti, Frank Herbert e il suo Dune, George R.R. Martin e The Game of Thrones e Philip. K.. Dick con Ma gli androidi sognano pecore elettriche?. Non mancano anche cenni di letteratura americana come Furore di John Steinbeck o passaggi di letteratura inglese con Il Signore delle Mosche di William Golding.
Con sorpresa il team ha scoperto che i libri con la percentuale di conoscenza più alta da parte di Chat GPT sono libri di fantascienza e fantasy. In cima alla lista ci sono Harry Potter e la pietra filosofale, il primo della saga firmata da J.K. Rowling e 1984 di George Orwell. Al terzo posto c'è La compagnia dell’Anello, capostipite questa volta della saga di J.R.R. Tolkien. Ancora, Fahrenheit 451, Il mondo nuovo ma anche Neuromante di Gibson e Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick, capolavori cyberpunk che, ironia della sorte, sono stati tra i primi a parlare dei pericoli intelligenza artificiale. Nella lista dei libri ci sono anche un paio di romanzi della saga di 007 di Ian Fleming, mentre tra i testi che ChatGpt conosce meno figurano Shining e I diari di Bridget Jones.
Nerd amante del fantasy e della fantascienza
“In pratica, scorrendo i titoli assimilati da ChatGpt, si scorge il profilo di un giovane adulto, mediamente colto e con una discreta passione per la narrativa fantasy e la nerd culture”, ci informano i ricercatori. Proprio il profilo degli ingegneri informatici che hanno effettivamente programmato il software.
Il team si è sicuramente divertito con un bel gioco letterario, che però nasconde quesiti dal significato sinistro, come osserva Bamman: “Le fonti su cui sono stati addestrati questi modelli di intelligenza artificiale influenzeranno il tipo di modelli stessi e i valori che presentano. Cosa succede quando un bot divora narrativa su tutti i tipi di mondi oscuri e distopici? In che modo questo genere può influenzare il comportamento di questi modelli in modi che non riguardano cose letterarie o narrative? Non abbiamo ancora la risposta a questa domanda”.
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ermeteferraro · 1 month
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Il signore della violenza
Le vacanze sono l’occasione per dedicarsi alla lettura ed io in questi giorni ho riletto il romanzo di William Golding “ ll Signore delle mosche”. Le avventure di un gruppo di ragazzi e bambini inglesi, sopravvissuti ad un disastroso incidente aereo e costretti ad inventarsi un’esistenza randagia in un’isola deserta, mi hanno riportato alla mente l’annosa questione dell’alternativa tra civiltà e…
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valeria-manzella · 3 months
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\Lui, accusato dagli scribi di essere posseduto da Belzebul, letteralmente\il signore delle mosche\o\dei letamai\e, contemporaneamente e proprio da chi gli voleva bene, scusato per essere fuori di testa\Nessuno capisce chi è questo Gesù così fuori dagli schemi, così imprevedibile e arreso\gli si rimprovera di non essere come ce lo siamo immaginato, come vorremmo che fosse, è un Messia che non aderisce all’idea che ci siamo fatta di Lui\don Luigi Verdi\
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Kid Yugi, il rapper rivelazione lancia il secondo album tra letteratura inglese e i morti dell'Ilva
  Tgcom24   Il nuovo album  Ispirato dall’opera “Il Signore delle Mosche” dello scrittore britannico William Golding, Kid Yugi è stato affascinato anche dai molteplici nomi che sono stati dati al Male nelle varie culture e nella tradizione popolare e di come si manifesti in forme bizzarre e stravaganti nella nostra società, sconvolgendola radicalmente. “Volevo rappresentare come il Male…
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tempi-dispari · 1 year
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From the depth: upset noise, una vita HC
La tensione internazionale tra USA e URSS raggiunge nell’anno nuovi vertici: Reagan annuncia il varo del piano di difesa “scudo spaziale”. In ottobre ordina un invasione lampo nella piccola isola di Granada, per debellare le forze cubane che l’avevano occupata. Un mese prima, aerei da guerra russi avevano abbattutto un aereo civile coreano, con 269 passeggeri a bordo, che per motivi non spiegati aveva deviato dalla propria rotta, passando sul territorio russo.
La decisione di “Time” di nominare uomini dell’anno Reagan e Andropov nasce proprio dall’idea di sottolineare l’importanza delle decisioni che i due presidenti dovranno prendere in futuro per evitare ulteriori escalations. Problemi per gli Stati Uniti anche in Libano, dove ad aprile un’autobomba esplode nei pressi dell’Ambasciata USA, provocando 63 vittime, e ad ottobre un tremendo attentato uccide più di 240 soldati americani.
Il giornalista Gerd Heidemann del settimanale tedesco Stern dichiara al mondo di essere venuto in possesso di una raccolta di 62 diari scritti da hitler negli anni dal 1932 al 1945. Sarebbe lo scoop del secolo, e come tale viene inizialmente trattato, almeno finchè una più accurata analisi di laboratorio rivela che l’inchiostro e la carta utilizzati per i diari sono di molto posteriori alle date presunte di stesura degli stessi.
Saltano fuori anche notevoli inesattezze nella cronologia degli eventi raccontati nei diari, finchè lo scoop si rivela quello che era: una clamorosa “bufala” architettata dal pittore che sosteneva di aver ritrovato i diari. Disastro aereo a Madrid: a causa della nebbia due aerei si scontrano tra loro, causando 90 morti. In Inghilterra, Margaret Thatcher vince con schiacciante distacco le elezioni. Nobel per la pace al leader del sindacato polacco, Lech Walesa, mentre William Golding, l’autore de “Il signore delle mosche”, riceve quello per la letteratura.
Papa Giovanni Paolo II, scampato all’attentato di Agca, promulga la bolla di indizione del nuovo Giubileo, poi a fine anno visita in cella il suo attentatore.
IL FILM CHE SCIOCCO’ L’AMERICA
Il 20 novembre la ABC manda in onda il film per la tv “The day after”, che ipotizza un attacco nucleare sul suolo americano, precisamente nella zona di Kansas city, Missouri. Oltre 100 milioni di telespettatori guardano il film, che provoca un’ondata collettiva di isteria paragonabile solo all’esperimento di Orson Welles “La guerra dei mondi”.
Il film, girato come un documentario in presa diretta, è scioccante anche per i dettagli scientifici accurati che contiene. Evitando effettacci spettacolari improbabili, mostra infatti le varie fasi di quello che sarebbe un attacco atomico, dall’iniziale blocco elettromagnetico di tutti i motori e circuiti elettrici ed elettronici, alla distruzione provocata dall’impatto dell’ordigno, agli inquinamenti portati dal successivo “fallout”.
Vengono istituiti numerosi numeri verdi per rispondere alle richieste di informazioni e rassicurazioni della popolazione, per quello che fu un vero evento mediatico che influenzò sicuramente la coscienza collettiva sul tema della guerra nucleare.
IN ITALIA
Incendio al cinema Statuto di Torino: 64 persone muoiono inossicate e per ustioni quando un incendio divampa nella sala. Altri misteri italiani: scompaiono a Roma due adolescenti, Mirella Gregori e Emanuela Orlandi. 30 anni dopo, non si sa ancora che cosa ci fosse veramente dietro. L’ennesima crisi di governo porta alle elezioni anticipate, che vedono l’affermazione del PSI di Bettino Craxi, che diventa nuovo presidente del Consiglio.
Clamoroso blitz anticamorra: vengono emessi 856 ordini di cattura contro uomini politici, avvocati e imprenditori accusati di collegamento con la nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Il nome più famoso è quello del presentatore Enzo Tortora. A ottobre, viene arrestato in Brasile Tommaso Buscetta, uno dei più potenti capimafia, che diventerà “collaboratore di giustizia”.
Continuano, però, gli attentati di mafia: un’autobomba imbottita di tritolo uccide il giudice Rocco Chinnici e due agenti di scorta. Termina l’anno con il messaggio piuttosto polemico del Presidente della Repubblica Pertini. Dissociandosi dalla linea del governo, il Presidente, dopo le manifestazioni contro l’installazione dei missili americani a Comiso, afferma di schierarsi dalla parte di chi manifesta per la pace. Inoltre, invoca il ritiro del nostro contingente militare in Libano, in caso di guerra.
SPORT E SPETTACOLO
Otto Oscar, tutti i più importanti, per il kolossal “Gandhi”, quattro premi anche per “E.T.”. Ma il vero caso cinematografico dell’anno è “Flashdance”, sostenuto anche da una colonna sonora travolgente che piazza nelle top 10 di tutto il mondo “What a feeling”. Esce anche “Il ritorno dello Jedi”: quasi 600 milioni di dollari incassati. Michael Jackson domina il mercato musicale con i singoli estratti da “Thriller”, mentre “War” lancia definitivamente gli U2.
“Holiday” fà conoscere al mondo della musica una 25enne italo-americana, tale Louise Veronica Ciccone, detta Madonna. L’atletica leggera inventa i suoi campionati del mondo, e l’Italia esulta per la volata d’oro nei 10.000 metri di Alberto Cova, baffo da ragioniere e fisico normalissimo. L’Italia di Meneghin é campione d’Europa di basket, mentre nel calcio, doppia beffa per la Juve, in Italia a opera della Roma di Falcao, in Europa in finale di coppa campioni con l’Amburgo di Magath.
Il Milan vince il campionato di serie B.. Una compagnia svizzera di orologi lancia sul mercato una nuova linea di prodotti, a basso costo e coloratissimi: è l’inizio della mania Swatch. La Apple commercializza “Lisa”, il primo vero personal computer, la Microsoft fà uscire la prima versione di Word. ARPANET cambia ufficialmente protocollo per usare Internet Protocol: nasce Internet.
IL primo cellulare
Il 21 settembre 1983 riceve l’approvazione della Federal Communications Commission per la messa in commercio il Motorola DynaTAC 8000X, il primo telefono cellulare della storia. Il prototipo del telefono era già stato realizzato nel 1973 da Martin Cooper, ingegnere americano della Motorola, ma è solo nel 1983 che si rese disponibile il primo network 1G e iniziarono le offerte commerciali dei primi operatori mobili per l’uso di “quasi” tutti i giorni.
“Quasi”, perchè il prezzo al dettaglio del DynaTAC sfiorava i 4.000 dollari, quindi non proprio alla portata di tutte le tasche. Eppure, nonostante i quasi 800 grammi di peso, nonostante fosse tutto tranne che “portatile” e avesse un’autonomia di conversazione di mezz’ora a fronte di 10 ore necessarie alla ricarica, l’ultima novità della tecnologia riscuote da subito un grande successo, con liste di attesa di mesi per accaparrarsi il nuovo “status symbol”.
(Fonte. http://www.anni80.info/eventi-1983.html)
In questo contesto nascono e pubblicano il primo disco gli Uspet Noise
gruppo hardcore punk formatosi a Trieste nei primi anni Ottanta.
La loro prima uscita discografica “VI ODIO” è datata 1983. Si tratta di uno split E.P. condiviso e autoprodotto con la band Warfare di Gorizia; un disco dal suono veloce, ruvido e decisamente punk.
La formazione dell’epoca è composta da Fabrizio Fiegl alla batteria, Giorgio Macoratti al basso, Fausto Franza alla chitarra e Sandro Zarotti alla voce.
Ma è nel 1985 che il nome della band comincia a girare nelle scene hardcore punk nazionali ed estere. Merito dell’E.P. autoprodotto “DISPERAZIONE NEVROTICA” registrato con una formazione nuova, composta sempre da Fabrizio e Fausto, con al basso Paolo Cattaruzza che sostituisce Giorgio Macoratti (rip); mentre alla voce si presenta Edi Roncelli.
Il vinile contiene ottimi testi in italiano, poetici e ancora oggi attuali, pezzi velocissimi con brucianti melodie tra una sciabolata di chitarra e l’altra.
La musica degli Upset Noise viene così conosciuta anche negli Stati Uniti, grazie a una buona recensione della nota rivista Maximumrock’n’roll, che li definisce, inoltre, molto originali per l’epoca.
Nel 1986 il batterista Fabrizio Fiegl entra a suonare a tempo pieno con i Negazione lasciando il posto all’esuberante Stefano Bonanni già membro dagli Eu’s Arse (feroce band di Udine). Poco dopo anche Edi Roncelli lascia il microfono e la sua poesia a Lucio Drusian che da lì in poi scrive i nuovi testi in inglese e dà un’ulteriore e decisiva svolta al progresso della band.
Con questa formazione gli Upset Noise pubblicano il primo LP “NOTHING MORE TO BE SAID” per l’etichetta belga Hageland Records; disco che viene successivamente ristampato e distribuito anche dalla T.V.O.R. On Vinyl (marchio del noto Stiv Valli). La copertina e il logo UPSET NOISE sono realizzati da R.K. Sloane, artista famoso per aver disegnato inoltre il marchio di Gun’s and Roses e Accused.
Con i nuovi componenti la strategia musicale della band cambia a favore di un inedito crossover/hardcore/metal, pur mantenendo un’attitudine genuinamente Hardcore Punk. Il vinile porta gli Upset Noise a intensificare l’attività live in Italia e in Europa, dividendo gli stages con gruppi quali D.R.I., Holy Terror, Social Unrest, Attitude, Accused.
Successivamente la band si evolve ulteriormente in una formazione a cinque elementi; al basso subentra Guido Zamattio e Massimo Arban si aggiunge come seconda chitarra. Più determinati che mai nel 1989 pubblicano sempre per T.V.O.R. un nuovo E.P. dal titolo “GROWING PAIN”. Il risultato è un concentrato di potenza thrash metal ed energia distruttiva hardcore, con l’inserimento della spiazzante track “Growing Pains” di matrice rock, ma inaspettatamente più classica dell’abituale stile degli Upset Noise; e il pezzo piace molto ai berlinesi Jingo de Lunch (già compagni fraterni di strada e di palchi degli U.N.) tanto da riproporla e includerla nel loro album “Underdog” del 1990.
Nel 1993 dopo aver macinato parecchi km e suonato a molti concerti (in compagnia di bands quali Cro-Mags, Only Living Witness, The Obsessed, D.I., Coroner, Into Another e Jingo de Lunch), gli Upset Noise pubblicano l’album “COME TO DADDY” per la nuova etichetta “GLC RECS”, il cui l’engineering è affidato a Walt Molt e Joseph Herensberger dei Jingo de Lunch; la produzione è dell’amico Enrico “K” Susi, mentre la copertina viene realizzata da Jeff Gaither.
Il disco sembra spingersi ben oltre l’ambito crossover del gruppo, con un suono potente, ma fin troppo pulito e stilisticamente molto vario.
Ma dopo un tour promozionale in Europa con i Cro-Mags, il cantante Lucio Drusian abbandona improvvisamente la band a causa di gravi problemi di salute. Gli Upset Noise non riescono a trovare un sostituto adatto alla voce, perdendo la motivazione a continuare a suonare. Da lì a poco, il gruppo si scioglie nel 1995.
Fortunatamente, nel gennaio del 2015, dopo 20 anni, gli Upset Noise si ritrovano in sala prove a Udine. La carica è nuovamente in circolo e le cose da dire sono ancora tante. Fausto alla chitarra, Stefano alla batteria e Lucio (nuovamente in salute) alla voce, reclutano Yure Donati al basso e ripartono a dare la loro consueta energia sui palchi.
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personal-reporter · 1 year
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I libri più venduti del 2022: quali sono?
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I libri sono una fonte di conoscenza e intrattenimento, e ogni anno ci sono titoli che spopolano nelle librerie di tutto il mondo. Nel 2022, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, ci sono stati dei libri che hanno fatto la differenza e che sono stati tra i più venduti. Ma quali sono i libri più venduti del 2022? In questo articolo, scopriremo insieme i titoli che hanno fatto la differenza. Il libro più venduto del 2022 è stato "Fabbricante di lacrime" di Erin Doom, un romanzo che ha emozionato e conquistato il pubblico grazie alla sua trama avvincente e ai personaggi ben caratterizzati. Al secondo posto troviamo "La ragazza del treno" di Paula Hawkins, un thriller psicologico che ha tenuto i lettori con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Al terzo posto c'è "Il signore delle mosche" di William Golding, un classico della letteratura che ha saputo conquistare anche i lettori più giovani. Ma la classifica dei libri più venduti del 2022 non si ferma qui. Al quarto posto troviamo "La verità sul caso Harry Quebert" di Joel Dicker, un giallo che ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua trama intricata e ai personaggi ben costruiti. Al quinto posto c'è "Il codice da Vinci" di Dan Brown, un thriller che ha fatto la storia della letteratura contemporanea. Al sesto posto troviamo "La ragazza con l'orecchino di perla" di Tracy Chevalier, un romanzo storico che ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua ambientazione suggestiva e ai personaggi ben caratterizzati. Al settimo posto c'è "Il nome della rosa" di Umberto Eco, un classico della letteratura italiana che ha saputo conquistare anche i lettori stranieri grazie alla sua trama avvincente e ai personaggi ben costruiti. All'ottavo posto troviamo "Il signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien, un capolavoro della letteratura fantasy che ha saputo conquistare il pubblico di tutte le età. Infine, al nono posto c'è "Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini, un romanzo che ha saputo emozionare e conquistare il pubblico grazie alla sua trama avvincente e ai personaggi ben costruiti. In conclusione, i libri più venduti del 2022 sono stati dei veri e propri capolavori della letteratura contemporanea e classica, che hanno saputo conquistare il pubblico grazie alla loro trama avvincente, ai personaggi ben costruiti e all'ambientazione suggestiva. Se sei un appassionato di libri, non puoi perderti questi titoli che hanno fatto la differenza nel 2022. Read the full article
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altabattery00 · 2 years
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Secondo quanto riferito, Elon Musk è ora ufficialmente al comando su Twitter, licenziando i massimi dirigenti
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Secondo quanto riferito, Elon Musk è ora ufficialmente responsabile di Twitter, preparando la scena per l'incombente discesa della piattaforma in una rievocazione di microblog de Il Signore delle Mosche. E a quanto pare ha già iniziato a pulire casa.
Secondo David Faber della CNBC, il CEO di Twitter Parag Agrawal e il CFO Ned Segal hanno lasciato per l'ultima volta la sede dell'azienda a San Francisco, spinti fuori dalla porta dal decreto di Musk. Non sono nemmeno gli unici dirigenti che Musk ha apparentemente licenziato, con fonti che parlano al New York Times che hanno aggiunto il capo esecutivo legale e politico Vijaya Gadde e il consigliere generale Sean Edgett all'elenco di quelli lasciati andare. L'acquisizione di Twitter da 44 miliardi di dollari da parte di Musk avrebbe dovuto comportare tagli al personale, con l'individuo più ricco del mondo che aveva precedentemente dichiarato di voler ridurre la forza lavoro dell'azienda fino al 75%. Ciò significherebbe lasciare andare fino a 5.000 dipendenti.
C'erano alcuni dubbi sul fatto che Musk avrebbe effettivamente portato a termine i tagli proposti e una manciata di amministratori delegati di alto potere è ben lontana da migliaia di lavoratori. Ma non sarebbe sorprendente se Musk avesse appena iniziato. Una fonte che ha parlato con Bloomberg ha affermato che Musk intende assumere il ruolo di CEO di Twitter, anche se alla fine potrebbe cederlo a qualcun altro. Dopotutto, è già il CEO di SpaceX e Tesla.
Bloomberg riferisce anche che Musk ha chiesto agli ingegneri di Twitter di incontrare gli ingegneri di Tesla secondo le sue fonti. Secondo quanto riferito, il primo ha mostrato al secondo il codice dell'azienda in modo che potessero eseguirlo attraverso Musk. Ieri Musk ha twittato un video di se stesso mentre trasportava un lavandino nel quartier generale di Twitter, con la didascalia "Entrare nel quartier generale di Twitter - lascia che affondi!" Ha anche twittato un messaggio agli inserzionisti, tentando di mantenere i soldi in arrivo rassicurandoli che Twitter rimarrà uno spazio sicuro per gli annunci, onesto. La visione del laissez-faire di Musk sulla moderazione dei contenuti ha portato a preoccupazioni che Twitter possa diventare una piattaforma a cui i marchi esitano ad associarsi: apprensione che probabilmente vuole reprimere prima che prosciughi il flusso di entrate principale di Twitter.
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crazy-so-na-sega · 2 years
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finalmente la propaganda dell'igiene è svelata e ne "IL signore delle mosche" William Golding c'aveva visto giusto! maledetti...;-)
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multiverseofseries · 2 months
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The Maze Runner - Il Labirinto (2014)
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E’ arrivata su Netflix una saga letteraria young adult di successo, con elementi che rimandano in maniera più o meno diretta al mondo delle serie TV e dei videogame.
Quando Thomas si sveglia all'interno dell'ascensore che lo porta in superficie verso la Radura non ricorda ancora il suo nome, non sa chi è, dove si trova e perché è lì. Nulla del proprio passato, come tutti gli altri ragazzi che trova ad aspettarlo: la comunità vive senza memoria e secondo le proprie regole in questa valle selvaggia, circondata dalla mura di un misterioso labirinto le cui porte si aprono di giorno e si chiudono di notte.
Nessuno è mai riuscito ad attraversarlo, e nessuno è mai riuscito a vedere i misteriosi Dolenti che lo popolano e a restare vivo. Thomas è l'unico che sembra voler provare a capire, frammenti di ricordi affiorano durante i sogni, una sigla, una voce… "WCKD è buono". Ma le domande non sembrano avere una risposta, fino a che un giorno dall'ascensore sale una ragazza, Teresa: anche lei non ricorda nulla, tranne il nome di Thomas.
Lost in the maze
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Maze Runner - Il labirinto: una scena tratta dal film fantascientifico
nel suo anno di uscita, IL 2014, c’era da parte dei produttori una ricerca compulsiva di un nuovo franchise rivolto al pubblico young adult, ma poco importava quale sia la derivazione del genere, da quello sci-fiction al soprannaturale o urban fantasy, quello che contava era creare il fenomeno trovando la storia giusta che riuscisse a diventare un successo cinematografico oltre che letterario.
Presentato come il nuovo Hunger Games (come del resto era stato per Divergent) Maze Runner - Il labirinto, dai romanzi di James Dashner (ovviamente una trilogia, più un prequel), si differenzia dagli altri sci fiction distopici essenzialmente per tre ragioni: un inconsueto approccio sostanzialmente più dark e meno patinato, la mancanza della descrizione, di solito posta come assunto iniziale, del nuovo ordine sociale distopico che ha portato allo svolgersi degli eventi, e soprattutto (almeno per questo film) si fa a meno dell'imprescindibile componente romantica.
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Maze Runner - Il labirinto: una suggestiva scena del film
Già di per se questi tre fattori sarebbero sufficienti a conferire una certa dignità al film dell'esordiente Wes Ball, che nonostante vari difetti ha avuto il pregio di riuscire bene o male a mantenere desta l'attenzione dello spettatore fino alla fine, ma soprattutto di suscitare la curiosità di vedere come prosegue la storia. Se non fosse però per la durata eccessiva, potremmo trovarci davanti al perfetto pilot di un serial tv, sul cui impianto il film è costruito: in puro stile Lost, che ne costituisce il riferimento seriale più evidente, è scritto in maniera intelligente, dissemina enigmi e rimanda qualsiasi tipo di spiegazione: perché i protagonisti sono lì e chi ce li ha messi? Perché fanno quello che fanno? Bisogna arrivare alla fine del labirinto per avere le risposte, ma sono comunque parziali e (volutamente) insoddisfacenti, perché aprono le porte a nuovi scenari e nuovi quesiti che verranno chiariti nella prossima puntata.
Al livello successivo
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Maze Runner - Il labirinto: una delle prime foto ufficiali del film post apocalittico
Nobili echi letterari che rimandano a Il Signore delle Mosche, la comunità di ragazzi isolata in un contesto selvaggio, la società adulta fatta di gerarchie e regole a volte brutali, il tentativo di ritrovare l'identità perduta e di far fronte alla paura che spinge a sentire la propria prigione come l'unico luogo sicuro: temi da sociologia di gruppo reinterpretati in chiave young adult, riproposti dunque in ottica da serial tv (dai quali infatti provengono i due interpreti Dylan O'Brien e Kaya Scodelario) e non ultimo contaminati da una forte estetica da videogame.
Non a caso, insieme alle serie televisive, l'altra forma di intrattenimento che è più tributaria nei confronti del cinema è proprio quella dei videogiochi, sia a livello creativo che di produzione. Al di là delle scene di inseguimento nel labirinto, con salti e scivolate, le porte che si chiudono e i mostri che inseguono in perfetto stile runner game, anche in questo caso ritroviamo soprattutto la filosofia multilivello: si è spinti ad andare avanti e a finire lo schema per sbloccare quello successivo, cambiare scenario e vedere quali sorprese riserva. La fine non è la fine, ma è un nuovo inizio, e in questo senso il film non potrebbe essere più esplicito: "La fase uno è finita, ora comincia la fase due".
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Maze Runner - Il labirinto: una scena corale del film
Conclusione
Non è alla fine risultato essere il nuovo Hunger Games, ma è un passo avanti rispetto a Divergent. Strutturato come il pilota di una serie tv induce alla serialità, contaminandola con l'estetica e la filosofia del videogame: magari non così riuscito ed avvincente da rigiocarlo da capo, ma tutto sommato la voglia di vedere cosa c'è al livello successivo rimane.
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dweij · 4 years
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"Che idea pensare che la bestia fosse qualcosa che si potesse cacciare e uccidere!" disse la testa di maiale. Per un po' la foresta e tutti gli altri posti che si potevano appena vedere risuonarono della parodia di una risata.
"Lo sapevi, no? ...che io sono una parte di te? Vieni vicino, vicino, vicino! Che io sono la ragione per cui non c'è niente da fare? Per cui le cose vanno come vanno?".
- "Il signore delle mosche" , William Golding (1954)
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doppisensi · 5 years
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A occidente, il sole era come una goccia d’oro ardente che scivolava sempre più giù, sempre più vicino alla soglia del mondo. Tutt’a un tratto si resero conto che la sera significava la fine della luce e del calore.
William Golding, Il Signore delle Mosche
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soulwithoutaframe · 6 years
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L'uomo produce il male come le api producono il miele
Il signore delle mosche - William Golding
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