Tumgik
#il trailer fa ridere
tiaspettoaltrove · 4 months
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Viviamo nel mondo delle professionalità calpestate.
Ieri mi è capitato di vedere un trailer del classico film di animazione attualmente al cinema. E mi ha colpito, nel finale, quel: “Con la voce di Ciro Priello”. È veramente questo, che siamo diventati. Penso a una miriade di attori sconosciuti sparsi per l’Italia, che hanno studiato recitazione per anni, che si barcamenano tra una compagnia teatrale e l’altra. E poi, lì, ti compare quel: “Con la voce di Ciro Priello”. Non mi soffermo su quella persona, per cui tuttavia nutro una discreta antipatia, e che non mi fa ridere nemmeno negli istanti più felici della mia vita. No, non è il soggetto in sé, il punto. È il fatto che una persona, che di fatto è nata professionalmente facendo video “comici” su YouTube, venga assurta addirittura al ruolo di doppiatore per un film con una significativa distribuzione commerciale. Tutto ciò mi fa rabbrividire. Quante persone ci sono, là fuori, più meritevoli? Probabilmente non riuscirei nemmeno a contarle tutte. Però, ecco, come dicevo è proprio questo che siamo diventati. L’immediatezza del richiamo di un nome di “alto calibro” (immagino che sia così che venga percepito), prevale su tutto il resto. Prevale sul merito, sulla professionalità, sulla bravura. Qualcuno mi dirà che il tizio in questione è anche bravo. E pazienza, magari sarà anche vero, ma non è questo l’oggetto della mia disquisizione. Io mi limito a pensare a chi fa fatica a sbarcare il lunario pur meritando di lavorare in contesti di tale portata. E il problema è che questo discorso non vale solo per il mondo dello spettacolo, precario di per sé. Ovunque ci sono persone “raccomandate”, o quantomeno segnalate, che riescono ad occupare posizioni grazie a scorciatoie o scambi di favori. Il signor Priello avrà sicuramente svolto un regolare provino, sarà sicuramente stato visionato e valutato in modo corretto, non ho elementi per affermare il contrario. Ma applichiamo il tutto alla nostra misera vita quotidiana, e riscontriamo quanto in questo paese (e in generale in questo mondo?) la professionalità sia calpestata. Conta più come si appare, come ci si vende, quello che si offre. Vale per le donne, per gli uomini, per tutti. Ci pensate, ragazze, a come sarebbe bello un mondo dove conta realmente quello che si è, e non il ruolo che si interpreta? Siamo tutti inondati di titoli, di definizioni, di etichette, e si perde l’essenza di ciò che siamo. Si perde il significato, la differenza tra la mediocrità e la maestria. E la cosiddetta intelligenza artificiale sarà un ostacolo ulteriore per molti aspetti dell’umanità. Io ho voglia di verità, di genuinità, di originalità. Voglio essere sorpreso dalla novità che si discosta dalla massa, da quell’aspetto inedito che sorprende. Sono stanco della riproposizione di schemi sempre uguali a loro stessi. Valorizziamola, la professionalità. Anziché affossarla, azzopparla, neutralizzarla. E non lasciamo che chiunque possa improvvisarsi, in qualsiasi campo. Volente o nolente bisogna studiare, per crescere. Va accettato.
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dilebe06 · 8 months
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Mafia the Series: Guns & Freaks
Giuro che non è un porno!
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Forse ha ragione @lisia81 quando mi dice che mi guardo drama assurdi e che trovo solo io.
Dopo Lost Tomb ed altri drama senza senso, davvero dovrei cominciare a pensarci sopra. Soprattutto dopo questo Mafia The Series che per certi versi è l'apice del discorso.
Ma d'altronde come potevo perdermi una serie che dal trailer pare una cosa a metà tra Il Padrino - girato tra le fogne - e una puntata di Paperissima e che non c'ha manco una recensione su Mydramalist?! Per non avere nemmeno due righe deve essere una parla nascosta.
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Allora... Io non so nemmeno da cosa cominciare.
Partiamo dalla trama:
La storia parla di Beam, un normale studente universitario . Anche se è debole nei confronti del mondo, dopo la morte misteriosa di suo padre Rachen, vuole diventare un eroe. La sua vita non sarà più la stessa quando scoprirà che suo padre era il leader della banda Nemesis, la più grande organizzazione mafiosa della Thailandia, e Beam, invece di diventare l'eroe dei suoi sogni, dovrà diventare il capo di un'organizzazione terroristica. [mydramalist]
Ok. A differenza di Lost Tomb qui la trama è chiara e comprensibile e la serie cerca di seguirla fino in fondo. Certo, con un approssimazione che rasenta la querela ma intanto ringraziamo tutti gli dei che almeno si siano attenuti alla storia.
Non mentirò, mi interessava la parte del conflitto interiore del protagonista tra il suo sogno e la realtà dei fatti e come sarebbe venuto a patti con il mondo mafioso. Ma ahimè, di introspezione psicologica in questa serie non c'è traccia. [introspezione psicologica AHAHAHAHAHAH]
Il nostro Beam assurge al ruolo di futuro capo mafia senza troppi problemi o drammi interiori. Solo nel finale cercherà di tirarsi indietro prima di scoprire che se lo facesse, dovrebbe dare indietro un botto di soldi alla Mafia. Meglio mafioso e ricco che libero ma povero!
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Ora, c'è da dire una cosa sulla trama. Essa è stata per gran parte imprevedibile. Difficile ipotizzare chi sarebbe spuntato fuori o cosa sarebbe successo. E vorrei davvero dire che questo punto fantastico è frutto di un bel lavoro da parte degli sceneggiatori, capaci di mantenere la tensione e creare una storia improvvisa ed ad alta tensione.
Ma...la storia non si può prevedere semplicemente perché è fatta male: personaggi che appaiono e scompaiono dalla scena come vuole la sceneggiatura, tizi che scappano dall'Università poiché inseguiti da degli assassini e si ritrovano - non si sa come - nella sala da pranzo di uno del Capo Mafia rivali, cameriere robot, un corridoio dentro una casa dove c'è un muro di cactus alla fine che gli blocca la strada... e potrei continuare per ore. Le cose che ho visto...Dio, non posso ancora crederci!
Essendo dei partecipanti alla fiera dell'assurdo, non mi sono quindi stupita quando nel finale, il padre di Beam resuscita dai morti per rivelarci che ha fatto finta di morire per preparare il figlio ad una futura carriera nella malavita. Un finale e una seconda stagione in arrivo che ha pure il sottotitolo di " più pistole e più pazzi". So già cosa aspettarmi. XD
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Io ovviamente mi sono divertita come una pazza. Senza prendere sul serio NULLA di ciò che viene messo a schermo, la trama scorre come un teatrino dell'assurdo che riesce comunque a far capire allo spettatore la progressione degli eventi ed ad arrivare ad un finale sensato. E non è poco. Sì, Lost Tomb sto pensando a te.
Se questa serie per certi versi ricorda quella perla del Tombaroli di Lost Tomb - soprattutto per quanto riguarda la povertà tecnica, registica, ambientale e così via... - si discosta per via della sua comicità: dove Lost Tomb fa involontariamente ridere perché si prende tremendamente sul serio, Mafia The Series fa sorridere perché si prende per il culo da sola. E questo l'ho apprezzato.
Un altra cosa c'è poi da dire: non ho mai trovato una serie con una realizzazione così discontinua. Alcune scene erano ben fatte, belle inquadrature ed anche un minimo di caratterizzazione. Altre invece pareva di essere dentro Paperissima Sprint. Si passa da scene toccanti dove si parla di un amore difficile per via della mafia dove si piange e ci si commuove a momenti dove fanno mangiare il pene di una mucca al protagonista solo per farci fare quattro risate. Questa serie mi ha ubriacata!
Essendo una serie comica sono innumerevoli le gag, le battute a sfondo sessuale (mai trovate così tante dentro una serie), le scene a mo' di caduta sulla buccia di banana, le musichette divertenti, la recitazione esagerata ecc ecc ... pensate ad una cosa assurda e quella ci sarà.
Ricorderò fino alla fine dei miei giorni che ho passato 2 minuti di puntata ad ascoltare Beam ed i suoi amici che parlavano della lunghezza dei loro peni. Così, per ridere.
L'assurdità poi si riscontra anche nei personaggi che attorniano Beam, prima tra tutti Anna. La sicaria migliore del mondo che pare Carmen San Diego e va in giro con la pistola con su scritto "BITCH" ed è decisamente sopra le righe in tutto quello che fa. In realtà Anna e tutti gli altri come Sven o Intenso, mi sono piaciuti e li ho trovati divertenti. I loro bisticci e scenette comiche erano carine e mi hanno strappato spesso una risatina.
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Mi è piaciuto che abbiano creato tutti assieme una piccola famiglia con Beam, pronti a proteggerlo ed aiutarlo a costo di rimetterci la vita. Speriamo che se fanno una seconda stagione, si possa rivedere queste dinamiche "familiari" un po' matte ma divertentissime.
A far compagnia ad Anna nel podio della follia c'è anche Sonya, la figlia della famiglia rivale di Beam. Ho capito che sarebbe stato un personaggio meraviglioso quando gli viene chiesto delle origini di Bunny, la sua bodyguard vestita da coniglietta sexy. Sonya racconta che da piccola era sempre sola, con la compagnia di un coniglietto di peluche. Così durante la notte, espresse il desiderio di avere un amica e la mattina dopo...Bunny era lì. La cosa più bella però è che in tutti questi anni, Bunny non è mai invecchiata.
Siamo nel paranormale? nella prossima stagione vedremo gli alieni?!
Sonya è la regina del dramma, esagerata in tutto che però fa sorridere e quindi l'ho amata parecchio. XD
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Gli altri personaggi sono "quasi" normali anche se i cattivi delle bande rivali avevano lo spessore della carta velina e il carisma di un carratrezzi. Discorso diverso per il padre Lazzaro di Beam che nel finale imbruttisce tutti i cattivi semplicemente facendosi vedere in faccia. Sarà che era interpretato dal Preside di the Gifted, ma solo lui ha saputo essere vagamente intimidatorio. Per essere un drama sulla mafia è tutto dire.
Il gravissimo problema di questa serie si ha con la parte tecnica: l'audio è stato atroce. Alcune volte si sentiva ovattato. In altre, non so il perché, si è deciso di modificare la voce dei personaggi con un modificatore della voce. In altre la musica di spengeva all'improvviso e certe volte ho avuto paura che addirittura partissero le risate registrate.
Il montaggio ha dei tagli spaventosi, scavalcamenti di campo che dovrebbero essere considerati illegali in almeno due terzi dei Paesi del mondo ed in altre, hanno ben pensato di girare una scena da più di 2 minuti, girando attorno ad un tavolo con la telecamera, mentre i personaggi parlano. Il risultato è stato un atroce mal di mare e quel vago senso di nausea che solo drama così ben fatti possono garantirti.
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giro giro tondo...casca il mondo....
Anche i combattimenti sono stati discontinui. Alcuni erano ben girati, con ottime coreografie e scene avvincenti. In questo, il personaggio di Sven svetta su chiunque altro. In altre scazzottate invece, sembrava di vedere due bambini dell'asilo che si menano. In alcune scene scorre sangue come se non ci fosse un domani. In altre i personaggi non hanno un graffio dopo che si sono gonfiati di botte per un buon quarto d'ora. Io boh...
Poi l'ambientazione ed il poco budget mi hanno dato il colpo di grazia. Pensi a combattimenti tra gruppi mafiosi e ti immagini una cosa e la serie ti da quattro stronzi presi al mercato che fanno finta di menarsi a mani nude. Le famiglie mafiose sono composte da 4 persone in croce che paiono più spacciatori che boss di mafia.
Le locations sono o capannoni abbandonati o luoghi pubblici dove non c'è un cazzo di passante manco a pagarlo oro. Sparatorie per strada, inseguimenti con truppe d'assalto in una Facoltà dove ci dovrebbero essere studenti ed invece pare che in Tailandia ci abitino solo i personaggi di sta serie.
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Infine, le storie d'amore. Questa serie è PIENA di love story. In pole position c'è quella di Beam e della sua compagna di corso che però è più un triangolo perché anche Sonya è innamorata di Beam. Che diventa un quadrilatero a metà serie perché anche un ragazzo della classe del lead si scopre innamorato del protagonista. In tutto questo intrallazzo d'amore io però voto Sonya che almeno mi fa ridere.
Poi c'è la storiella tra l'amico di Beam e La Pazza. Sono stati carini da guardare e sono contenta che l'amico alla fine si sia rivelato un bel personaggio coraggioso e leale. E che abbia accettato l'amore e la relazione con la sua compagna di corso superando il fatto che fosse piatta come una tavola. Peccato però che nonostante sia un personaggio presente per gran parte della storia, non compare manco in nessuna pagina del cast di questa serie. Pare che lui non esista proprio.
Poi c'è la relazione unilaterale tra l'altro amico di Beam e Sven che però quest'ultimo è etero ed ha già una ragazza che ha dovuto lasciare per via del suo lavoro per la mafia e la cui storia ci ha regalato uno dei pochi episodi con un minimo di struggimento ed emozioni.
Infine, ma non per importanza, c'è la relazione tra l'hacker ed Anna. Con Intenso che all'ultimo episodio ci rivela che anche lui è sempre stato innamorato della nostra Carmen San Diego, senza però avercelo mai fatto vedere questo grande amore. Eh va bene, gli crediamo sulla fiducia.
Qui la ship diventa più difficile perché ho adorato entrambi i ragazzi. L'hacker è un ragazzo normale, un bravo ragazzo che è giustamente terrorizzato da pistole, sangue e sparatorie. Intenso è un assassino mezzo pazzo che prima ti sgozza e poi si domanda se ha fatto bene.
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Comunque sia, la critica più grave la devo fare al protagonista. Beam in realtà mi è piaciuto ed è stato bravo nel suo ruolo. Interpreta un bravo ragazzo che ama i suoi amici e preferisce discutere più che usare la violenza.
Il problema è che Beam è stato un personaggio troppo passivo ed in balia degli eventi. All'inizio della serie ci poteva pure stare. Ma andando avanti con la storia, doveva prendere consapevolezza e determinazione e soprattutto, essendo il lead, essere lui a muovere la trama. Invece Beam è spettatore come noi, limitandosi a farsi trascinare dalla storia senza un briciolo di presenza. Ed è un peccato.
Speriamo che nella seconda stagione - ma la faranno??!!! - Beam prenda più spazio e ruolo per diventare quel Capo Mafia che pare destinato ad essere. se lo dite voi...
Concludendo: Drama comico perfetto per farsi due risate sapendo che nulla deve essere preso sul serio - manco i personaggi - mettendo in conto che scene serie verranno interrotte da gag comiche spesso basate sul sesso.
Voto: 7.6
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gcorvetti · 1 year
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Lunedì di fuoco.
Sembrava che questa estate fosse più finlandese visto che pioveva spesso e di giornate calde tipiche estive non cer ne sarebbero state, invece tra l'umido di ieri e il caldo di oggi sembra che la bella stagione voglia farsi perdonare, speriamo che non sono i classici due giorni belli e poi dieci di pioggia e freddo, l'estate deve essere estate anche se qua non c'è il mare, cosa che mi porta una tristezza infinita. Ma non importa perché ho comunque molte cose da fare e non sto a bighellonare o a cercare scuse le devo fare. Leggendo le notizie, più o meno sempre quelle, leggo che un tale Angelo Duro che di mestiere fa il comico ha imbrattato i suoi stessi cartelloni pubblicitari, quelli del suo spettacolo, a Taormina dove si esibirà questa sera niente poco di meno che al Teatro Antico, quella meraviglia costruita dai greci con scenografia naturale dell'Etna. Ricordo che sto tizio era all'ultimo sanremo come ospite e tanti lo applaudivano online, pensai mai sentito nominare vediamo cosa dice per fare ridere, lo cerco e con mio stupore vedo che oltre a non fare ridere, se lui è un comico io sono Buster Keaton, è un cretino che dice solo brutte parole e ha dei monologhi terrificanti che i miei temi delle medie erano scritti meglio. Li per li, ai tempi del festival, pensai "Va bè tanto il festival è oramai un baraccone di saltimbanchi e nulla a che fare con la musica" ma dimenticai che è comunque una piattaforma mediatica potente, ma sto idiota non pensavo avesse ancora spazio, ripeto se questa è la comicità che vi fa ridere c'è un grosso problema, senza fare nomi ma penso che parecchi comici del passato vorrebbero uscire dalle tombe e prendere sto idiota a calci nel culo. Siamo alla frutta, direbbe qualcuno, no, dico io, stiamo andando verso Idiocrazy su un piano inclinato, nei tempi che viviamo è semplice andare da un qualsiasi social alla tv o sui giornali come fenomeno del momento o nuovo fenomeno perché è una questione di numeri, fai 47836875103847305 visualizzazioni e quindi sei popolare, magari per quei famosi 15 minuti di cui Andy parlava, aveva ragione, perché magari nel video che diventa virale dai il massimo di te, hai il tuo top, il tuo momento magico dove riesci ad esprimerti al meglio, ma se sei un coglione resti un coglione, come quel tizio. Semplicemente direi a Cateno, sindaco di Taormina, di non fare esibire sto stronzo e bloccargli lo spettacolo, una cazzata i politici riescono sempre a tirarla fuori in ogni occasione.
Cambiando discorso, ieri ho visto Il ritorno di Casanova ultimo film di Salvatores, una storia che profuma di tempi che passano, Gabriele è un grande regista e come sempre conferma questa mia frase, mi è piaciuto molto, l'intensità delle immagini e la bravura degli attori principali e dei secondari, Servillo-Bentivoglio ho detto tutto, da al film quell'impatto emotivo che elimina anche i dialoghi intensi che alcune pellicole mettono in risalto per raccontare allo spettatore una storia che si cela dietro tutto il film, dando a chi guarda la possibilità di riflettere sui temi che affronta la pellicola. Bello molto bello, l'ho già detto? Guardatelo, vi metto il trailer.
youtube
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benzedrina · 2 years
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Questa cosa che io e te non abbiamo capito a che punto siamo mi fa ridere, perché tu per la prima volta sei confusa in questo modo e io invece ci viaggio nella confusione, poi qualcuno mi fa una domanda che mi riporta sulla terra e io dico "cazzo".
Ieri era ufficialmente il primo appuntamento, ma siamo stati già a casa da soli più volte e ci siamo fatti il viaggio del ritorno in treno, però io sono un disastro sugli appuntamenti e sulle tappe, un completo disastro. Ti ho invitata al cinema per vedere un film, tu dici alle 18, io dico che così stai più tempo con me e tu sorridi. Ti dico il titolo, vedi il trailer, ti dico un po' sommariamente di che parla, ci stai. Il film che vediamo è completamente diverso. Il cinema aveva sbagliato locandina fuori e nome sul sito, che poi era una lettera di errore. Io te e dei vecchini continuiamo a vederlo e il film è di una bellezza rara, un momento di serendipità. Mi dici "ora capisco quando dici che la tua vita è uno scherzo", hai vissuto il momento di serendipità, è raro che li viva in compagnia, qualcosa deve pur significare.
Il resto è un ricordo confuso sulla serata, appallottolati a vedere cose trash su netflix. Tu che mi chiedi sta cosa su di noi, io che dico "Cazzo", che sono tornato con i piedi per terra e come dice Cosmo "e sarà superfluo non saperlo spiegare". Non serve capirlo, vivilo, se ci facciamo male c'è lo diciamo. E forse odi questo di me, che rendo le narrazioni di sentimenti molto semplici e convincenti e non capisci perché non dovresti viverle. Poi dici che di tutto, fa male questa cosa che non posso essere esclusivamente tuo, anche senza averci fatto nulla, ma è proprio quella cosa che ti colpisce. Vacci a capire.
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arte-miss7 · 2 years
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Ho appena visto il trailer di un nuovo film animato sulle tartarughe ninja e già so che probabilmente dovrò portare mio nipote a vederlo. Sembra molto carino a livello di animazione comunque. Mentre lo guardavo mi sono ricordata di una fase della mia infanzia, penso in 3a elementare tipo, in cui avevo una mega crush per le tartarughe ninja, non si trattava nemmeno di una in particolare (anche se avevo delle preferenze) era una cosa generale. Mi fa un sacco ridere pensarci.
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[Parte 2 di 3, perché ora Tumblr ha il limite caratteri di una oneshot breve.]
Se passa la sento volentieri
Il nome è già esaustivo, e non credo ci saranno troppi altri gigaparagrafi, da qui in poi.
All'inizio Respectless me la scordavo. La prima volta che l'ho sentita ho detto solo "Com'è di inizio Duemila!" e ho pensato che sembrava una canzone che avrebbero dato alla radio. Non so se me la scordassi anche perché Velvette e Carmilla non hanno tutto questo screentime - Anche se poi la seconda ha rimediato. Sta di fatto che ora capita la canticchi a caso. E, oggettivamente, stiamo parlando di una canzone con una bimbaminkia che dice a tutti che sono dei vecchiacci di merda, i suddetti tutti vanno in Pikachu face mode e, soprattutto, abbiamo un'antagonista perfidissima che ha portato in scena la trama principale e ha innescato una catena di eventi che ha portato alla vittoria del Team Buoni. Velvette queen assoluta.
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Non so se questa gif dia un'idea estremamente fuorviante o estremamente precisa della canzone.
Mi piacciono entrambe le versioni, la De Risi va bene qualsiasi cosa canti, ma preferisco leggeramente quella inglese per un motivo molto stupido: come detto, mi sa tantissimo di canzone anni '00 alla radio, e quelle erano tutte inglesi, quindi temo sia il nostalgiafagghismo a farmi parlare.
Per rimanere da Carmilla, Out for Love. C'è una milfona che pesta la sua appena scelta allieva a ritmo di "CREDI NELLA FORZA DELL'AMOOOOOOOOOOOOORE". Solo il concept merita il Tier S. Ovviamente non è solo amore romantico, è amore tutti i tipi, certo. Still fantastico. Il fatto che Carmilla sia spagnola e Vaggie sudamericana rende ancora migliore il ritmo latino. Inizialmente non mi diceva niente ma, dopo qualche ascolto, l'ho trovata molto più orecchiabile. È un gusto acquisito.
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Questo è l'altro caso dove vado solo, se non esclusivamente, da quella inglese. Sembra che le canzoni di Carmilla siano difficilissime da cantare, ed è per questo che nella versione italiana è l'unica con una doppiatrice per il parlato e una cantante professionista per le canzoni. Tuttavia, non mi piace per niente come la Astolfi apre tutte le vocali. Considerato che "amore" ha tre vocali su cinque lettere e che è il ritornello, non mi piace granché come suoni letteralmente "aHmOOOOOOOOOOOHreH", ripetuto due-tre volte di fila. Il resto va bene, ma il ritornello di Per amore è l'unica cosa che proprio non mi piace del comparto musicale italiano.
Ready for This era la canzone del trailer! E me l'ero scordata. Mi piace il suo essere anche in questo caso una canzone con più cantanti, la parte di Alastor e Rosie è carinissima, e amo come ogni "ready for this" sia detto in modo diverso - A sentirli di fila, si sente chiaramente tutto il flusso di pensieri di Charlie, e trovo sia una cosa fantastica.
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Mi piacciono sia la versione inglese che quella italiana, indistintamente.
Carina
Rimanendo con Charlie, quella che in pratica è la sua character song: A Happy Day in Hell. Confesso che trovo molto più orecchiabile Inside Every Demon There's a Rainbow, dal Pilot, però A Happy Day in Hell suona così tanto principessa Disney nel posto sbagliato che assume una tenerezza e un'ilarità tutte sue. Se Charlie non fosse così persa nel mondo dei sogni, le battute dei figuranti non farebbero ridere allo stesso modo. E, soprattutto, la frase finale non sarebbe epica.
Bonus: Ho detto "principessa Disney", ma in realtà mi fa tantissimo Belle, quindi ha subito la mia simpatia.
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Anche in questo caso mi piacciono allo stesso modo sia la versione italiana che quella inglese.
More Than Anything (Reprise) è l'effettivo duetto romantico di questo musical. È dolcissimo, sia nel concetto che nel video - E, finalmente, un bacio on screen tra Charlie e Vaggie, ancora più importante visto che è dopo il loro essersi riappacificate.
Sono un po' combattuta. La maggior parte di me ama tantissimo che il duetto romantico sia sulla scia della canzone tra Charlie e suo padre - Una volta avevo letto un commento che diceva che, così facendo, faceva capire quanto il primo contatto con l'amore si ha con i propri genitori, e che avendo imparato a coltivare l'amore si può poi donarlo agli altri. Non so se l'idea fosse quella, ma la amo tantissimo e la voglio vedere così. E amo che il bacio venga mostrato solo a questa altezza, trovo gli dia più valore.
Dall'altra parte, però, spero che nella seconda serie Charlie e Vaggie abbiano un loro duetto romantico e non la reprise della canzone di Carla con papino, ecco-
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Come per More Than Anything (E Basta), nella versione italiana si sente tutto lo sforzo della Caputo e della Franceschetti per non andare in debito d'ossigeno - Ma c'è da dire che anche la Henningsen e la Beatriz sfiorano gli ultrasuoni. Le voci di tutte e quattro stanno benissimo nelle loro accoppiate, ma forse mi suona un po' troppo acuta-
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stranotizie · 8 months
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Il nuovo show di Prime Video con Mago Fores disponibile dal 22 febbraio con i primi due episodi Prime Video ha svelato il trailer e il poster ufficiale di 'Lol Talent Show: Chi fa ridere è dentro', il nuovo show Original italiano in cinque episodi, disponibile in esclusiva su Prime Video dal 22 febbraio con i primi due episodi, seguiti da due episodi il 29 febbraio e dalla finale il 7 marzo. 'Lol Talent Show: Chi fa ridere è dentro' è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime dove comici professionisti, amatoriali e artisti di ogni genere (maghi, cantanti, imitatori, mimi, improvvisatori, rumoristi, persone comuni con spiccate doti di intrattenimento, e molti altri) si esibiranno davanti a una giuria d’eccezione per giocarsi la loro chance di entrare a far parte del cast della quarta stagione di 'Lol: Chi ride è fuori'.Elio, Katia Follesa e Angelo Pintus saranno i giurati di questo show, mentre Mago Forest vestirà i panni di presentatore e accompagnerà i giudici in questo tour tutto italiano che toccherà le città di Milano e Napoli, per le audition, e Roma, per la finalissima che decreterà il vincitore. Ogni episodio, inoltre, avrà una guest star che, unendosi alla giuria, potrà cambiare le sorti di un concorrente. 'Lol Talent Show: Chi fa ridere è dentro' è prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios.https://www.youtube.com/watch?v=WklXrW5UZgM  Fonte
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enkeynetwork · 9 months
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yoursweetberry · 2 years
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Sto guardando quel film su disney+ “Meglio Nate che niente” che vedemmo il trailer ma non lo guardammo perchè è un film che sarebbe piaciuto solo a me e te e i film che piacciono a me e te non li guardiamo mai e mettiamo sempre le cose che decide Federica che sono sempre uguali e che puntualmente si addormenta e nemmeno guarda.
Ho deciso si metterlo perchè tanto purtroppo non l’avrei mai guardato con te, ma sento un vuoto immenso e ti penso ogni secondo, perché ovviamente il mio desiderio è che tu fossi qui vicino a me, a tenerci per mano stando abbracciate e averti a portata di bacio.. mi manca il tuo profumo e mi manca guardare le cose con te e ridere insieme delle stesse cose. Non so se ci hai fatto caso ma succede sempre quando guardiamo qualcosa insieme. Tanto da dare fastidio a qualcun’altro che non capisce e chiede “cosa c’è da ridere?” “fa ridere?” “a me non fa ridere”
Eppure tu hai il coraggio di dire che io e te non abbiamo cose in comune o affinità. La verità è che ogni volta che quelle cose si palesano fanno un sacco di rumore e se solo ci scambiamo uno sguardo di intesa è inevitabile nascondere l’energia che sprigionano i nostri occhi che si guardano. E chiunque guarda da fuori nota qualcosa perchè è speciale, è sempre stato speciale, ma tu preferisci negarlo e far finta che non esista tutto ciò.
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” al Teatro Lirico Giorgio Garber
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Milano, “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” al Teatro Lirico Giorgio Garber.   "Tanto tempo fa, i Marziani e le Venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi." John Grey - Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere. Debora Villa torna in teatro a grande richiesta per affrontare in modo ironico e divertente le domande che da sempre attanagliano l’uomo e la donna. Uno spettacolo alla ricerca del dialogo tra due pianeti opposti perché: Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. Sin dalla notte dei tempi psicologi, scrittori e avventurieri hanno provato a scardinare i meccanismi relazionali uomo/donna: la letteratura pullula di trattati e libri che provano a spiegare uno dei dogmi per eccellenza: uomo e donna sono diversi. Ma va? Risponde Debora Villa… Non solo, ma uomo e donna vengono da due mondi diversi: Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. Con questo titolo, nel 1992, lo psicologo John Gray esce in libreria dando vita ad un best seller di fama mondiale capace di raggiungere, ad oggi, cinquanta milioni di copie vendute. Il libro si basa su un pensiero tanto semplice quanto efficace: gli uomini e le donne hanno due diversi modi di pensare, di parlare, di amare. I comportamenti di uomini e donne assumono quindi spesso significati diametralmente opposti. Per esempio, tanto l'uomo in determinati momenti della sua giornata ha bisogno di "ritirarsi nella sua caverna", in solitudine, quanto la donna, alle prese con le stesse problematiche del partner, sente di dover condividere i propri sentimenti con gli altri. Spesso utilizzato in ambito teatrale, Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, arriva per la prima volta in assoluto in una versione tutta al femminile: con sottile ironia Debora Villa prenderà per mano lo spettatore conducendolo ancora una volta nei meandri di dietrologie e psicologie femminili e maschili. Il risultato? 90 minuti di travolgente, irriverente e raffinata comicità che porterà il pubblico ad affrontare un’esilarante terapia di gruppo. “Uomini e donne impareranno a conoscersi di nuovo "perché – come sostiene Gray- quando si imparano a riconoscere e apprezzare le differenze tra i due sessi, tutto diventa più facile, le incomprensioni svaniscono e i rapporti si rafforzano, e se ci aggiungi una bella risata la terapia è completa. Perché "ridere fa bene: al cuore, all'anima ma soprattutto all'amore". Debora Villa Guarda il trailer di Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere   Debora Villa Di origini milanesi, si forma negli anni tra il 1993 e il 1996 frequentando la scuola di teatro “Quelli di Grock” e successivamente il laboratorio per attori tenuto da Raul Manso. Integra poi lo studio sul corpo con seminari di mimo-danza con Hal Yamanouchi e Marcel Marceau e di danza con Maria Consagra; completando con studi sul canto con Germana Giannini e Daniela Panetta. Continua il suo percorso formativo diventando allieva dal 2018 nella Master Class italiana di John Strasberg. L'attrice e comica Debora lavora da quasi vent'anni per la televisione, la radio il cinema e il teatro, alternando ruoli comici o di conduttrice brillante, a ruoli seri d'attrice in fiction tv e spettacoli teatrali. Camera Cafè, le Iene, Così fan tutte, Zelig, Colorado, Pechino Express, Glob, Lilit, Benvenuti a Tavola, I Cesaroni, Matrimoni e altre follie, Alex & Co sono solo alcuni dei lavori ai quali Debora ha partecipato nel corso degli anni. L'attrice ha inoltre lavorato con artisti del calibro di Paolo Rossi, Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Biagio Izzo, Paolo Conticini, Aldo Giovanni e Giacomo, Ricky Tognazzi, Stefania Sandrelli, Elena Sofia Ricci, Fabrizio Bentivoglio, Antonio Catania, Lorenza Indovina, Claudio Amendola, Enrico Bertolino, Nancy Brilli, Massimo Ghini, Giuseppe Esposito, Simone Colombari. Nel 1997 fonda con l'Associazione Culturale "Società per Artisti" la scuola di Teatro a Saronno. Da allora continua ad insegnare attraverso Stage e Seminari rivolti a persone di ogni età. L'amore di Debora per il palco la portano ad essere un'insegnante appassionata dalla coinvolgente personalità capace di esaltare le qualità attorali e le caratteristiche espressive originali di ogni allievo. Questa capacità empatica, unita alla tecnica e all'esperienza portano Debora a collaborare con Aziende su temi importanti come la Diversity, il Public Speaking, il Team building, Acting Coach: dal 2010 infatti si occupa di applicazione teatrale nella formazione aziendale. In continua evoluzione Debora, maestra di improvvisazione, crea una formula innovativa di Spettacoli-Laboratorio: show che accorpa la scrittura di uno spettacolo strutturato all'arte dell'improvvisazione. Il coinvolgimento del pubblico come parte integrante dello spettacolo rendono le sue serate uniche. Attualmente è in tournée con lo spettacolo Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere tratto dal bestseller di John Gray. Significativi e importanti saranno i progetti che la vedranno protagonista in futuro, perché Debora continua ad amare follemente il palcoscenico e il suo lavoro, facendo innamorare chi la incontra e si può dire che questo è senz’altro un amore che durerà per sempre.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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asterargureo · 2 years
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Gli Youtuber pagati da Amaz*n per promuovere la nuova serie degli Anelli del potere li riconosci subito.
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dilebe06 · 2 years
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Dalle stelle...alle stalle.
Quest'oggi ho deciso di parlare di due drama che mi hanno lasciato emozioni alle antipodi.
Uno l'ho trovato stupendo. L'altro mi ha fatto domandare se anziché vederlo non avessi potuto fare cose più produttive. Tipo che so'...cogliere pinoli.
Mad For Each Other
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Ho iniziato questo drama convinta che mi sarei vista una commediola da ridere piena di personaggi strambi e cose senza senso. D'altronde il trailer andava in questa direzione ed io ci ho creduto pienamente.
Sono perciò rimasta piacevolmente sorpresa quando mi sono accorta che sì, la serie aveva delle parti divertenti e esilaranti...ma raccontava anche tematiche molto interessanti ed intense.
Soprattutto ho trovato perfetto il modo in cui Mad of each other lo abbia fatto: il mixer tra momenti più introspettivi e pesanti si sposa perfettamente con i momenti comici, tirando fuori una narrazione fluida, naturale che non annoia mai. Merito anche delle 13 puntate da 30 minuti l'una che consente di non allungare il brodo con cose inutili o ripetere questioni, ma di andare sempre dritto al punto senza mai annoiare.
Mad for each other parla " di due persone con le loro storie dolorose che attraversano un complicato processo di dolore e guarigione mentre si innamorano l'una dell'altra. No Hwi Oh è un detective della divisione crimini violenti della stazione di polizia di Gangnam. Pensa di stare bene finché la sua vita non prende una svolta e diventa una persona "pazza" che non riesce a trattenere la rabbia. Lee Min Kyung è una donna che è presa dalle proprie delusioni e compulsioni. Aveva avuto una vita normale come una bella donna con un lavoro rispettabile fino a "quell'incidente" che fece crollare tutto nella sua vita. Di conseguenza, non è stata in grado di fidarsi di nessuno ed è imprigionata in una cella mentale di sua creazione. Le sue delusioni hanno anche lo sfortunato effetto collaterale di far arrabbiare tutti gli altri intorno a lei. (Fonte: Soompi)
Ho amato la storia proprio perché tratta di dolore, problemi e... piano piano di guarigione. Una storia che proprio perché intrinseca ad ognuno di noi, più colpire facilmente l'anima dello spettatore e "costringerlo" a svariati spunti di riflessione. Detta così sembra che Mad For Each Other sia un pippone tragico ma in realtà, grazie a scene comiche ed esilaranti sapientemente piazzate, il mixer che ne esce risulta equilibrato e di facile scorrevolezza. Inoltre presenta altre storyline che rendono il tutto molto più vivace.
Sicuramente gran parte della sua bellezza questa serie la deve ai personaggi principali, alle loro caratterizzazioni ed introspezioni. La serie fa un lavoro encomiabile nel raccontare i loro turbamenti e problematiche in un modo onesto e credibile. Il tema dei "problemi mentali", delle ferite del passato, dell'identità di genere, dei traumi, della guarigione vengono affrontati così bene che sembra tutto molto naturale.
Anche i personaggi minori per quanto non troppo importanti ai fini della trama, sono stati caratterizzati bene e spingono fuori qualche pensiero e risata. La loro bella presenza rende il micro mondo di Mad For each other ancora più vero e realistico.
Ultima cosa: Ho amato il fatto che TUTTI i personaggi fossero essenzialmente dei perdenti. Nessun riccone bello come il sole, nessuna fotomodella o CEO con traumi alle spalle. Qui i personaggi sono degli sfigati, delle persone comuni con problemi attuali e con qui qualsiasi spettatore può empatizzare.
Voto: 8,4
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lcuni possono dire che l'aver risolto i problemi dei due lead tramite la storia dell'amicizia e fiducia sia troppo semplicistico ma in realtà era esattamente quello che mi aspettavo mentre andavo avanti con la storia. Per quanto l'inserimento della psichiatra sia encomiabile per rispettare il realismo, stiamo comunque parlando di un drama, dove le emozioni e la storia devono pur avere sfogo.
Hwi Oh e Min Kyung sono due personaggi feriti, arrabbiati e delusi, le cui problematiche affondano nel passato, nelle loro relazioni con le altre persone e che facendosi forza uno con l'altro, ricostruiscono piano piano le loro vite. E come lo facciano, il percorso, i passi avanti e indietro, i dubbi, le incertezze ed i risultati fanno davvero piacere allo spettatore.
Ho altresì amato come nel loro percorso di guarigione non tutto sia andato sempre liscio: alcune volte Min Kyung è sprofondata di nuovo nell'insicurezza e Hwi nella rabbia. E questo l'ho trovato così credibile! E' realistico il fatto che si possano avere delle ricadute e che si abbia la forza per affrontarle.
Mi sono anche tanto piaciuti i personaggi comprimari che proprio comprimari non erano: tramite loro la serie tratta tematiche importanti come l'identità di genere, l'haters sul web, i pettegolezzi, il precariato ecc ecc. Ma la serie li ha portati su schermo con freschezza ed un pizzico di leggerezza senza mai essere irrispettosa.
Uno dei migliori drama visti quest'anno!
Back To 1989
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Dopo aver parlato di cose belle è ora di tornare con i piedi per terra.
Back to 1989, ossia un drama il cui sottotitolo dovrebbe essere all'incirca" Luke...sono tuo padre. Forse."
Si parte male già dall'inizio: la storia del lead che fa un viaggio nel passato per conoscere l'identità del padre e le origini della sua nascita è un incipit troppo povero per farci una serie da 20 episodi e passa. A meno che tu non sia Gesù.
Ma questo è: Chen Che ( Marcus Chang ) è un uomo di 30 anni - all'incirca...la sua età precisa è un Mistero della Fede - che non ha mai conosciuto suo padre e che proprio per questo motivo ha attriti con sua madre. Chen Che negli anni ha implorato sua madre, ha indagato sull'identità del papà ma la madre si è sempre opposta ad ogni sua domanda sul dirgli la verità. Dopo una litigata pesante con la madre proprio per questo motivo, Che Chen fa un incidente in moto e si ritrova nel 1989. L'anno prima della sua nascita. Amen. Appena giunto nel passato, fa la conoscenza di Ye Zhen Zhen ( Ivy Shao ) allegra e spensierata ragazza che è nientepopòdimeno sia collega di lavoro della madre di Chen Che sia sua migliore amica. Quale modo migliore di scoprire le sue origini se non questo? Riuscirà Chen Che a scoprire chi sia suo padre e perché sua madre non vuole nemmeno che sia nominato?
Come detto sopra, trovo pesante il fatto di dedicare 20 episodi a questa storia. Per quanto interessante e fulcro della vicenda, venti episodi da un'ora sono decisamente troppi. E se ne devono essere accorti anche gli sceneggiatori che hanno ben pensato di allungare la serie con storie e momenti di cui non frega nulla a nessuno. Diciamo che la serie entra nel vivo dal 13° episodio in poi. I primi 12 episodi sono skippabilissimi.
Devo dire che invece il mistero di chi sia il padre del lead e cosa sia successo nel passato della madre è intrigante e mi ha tenuta incollata allo schermo. La curiosità morbosa di sapere cosa e perché mi ha fatto andare avanti anche quando avrei tanto voluto droppare. il fascino del gatto morto?
Un'altro motivo per non droppare è stata la giovane madre del lead - uno dei due unici personaggi sani di mente - ed il chitarrista. Loro due sono stati gli unici personaggi credibili e abbastanza interessanti che abbiano attirato la mia attenzione e di cui mi è veramente fregato qualcosa. Soprattutto la madre del lead è stata un davvero un bel personaggio, credibile e realistica con reazioni e processi di pensiero verosimili e per cui sono riuscita ad empatizzare davvero.
Ed in motivi per cui droppare invece?
Innanzitutto la protagonista femminile. Zhen Zhen è forse una delle peggiori lead che io abbia mai visto e perciò si piazza nel mio podio personale delle lead peggiori grazie ad una combo micidiale di inutilità, immaturità, infantilismo ed egoismo.
Oltre a ciò, il finale è qualcosa di terribile dal punto di vista logico ed emotivo. Non dirò di più qui perché non è il posto adatto...ma la fine mi ha fatto fare delle grosse e grasse risate per la sua eccessiva semplicità e povertà di scrittura.
Voto: 7,5 ( e sono stata generosa )
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Da dove comincio?
Partiamo dalla lead.
Zhen Zhen ha tra i 22 e i 26 anni. Lavora come agente di borsa ed ha una famiglia amorevole e molto presente. Ha molti amici, una migliore amica adorabile ed una vita tutto sommato invidiabile. Sopratutto rispetto alle solite lead dei drama che sembrano tutte uscite dal mondo della disgrazia.
E' quindi ovvio che gli sceneggiatori abbiano deciso di affibbiargli disgrazie per vie traverse: caratteriali e intellettuali per la precisione.
Zhen Zhen infatti, si comporta come una tredicenne. Ma posso io vedere una che a 22 anni e passa, fa quiz sul Cioè taiwanese per capire se le piace il lead? Una specie di test " 15 domande per scoprire se sei innamorata" .
Cosa ho fatto di male per sorbirmi 10 minuti di puntata dove la protagonista femminile sbuccia mele allo specchio perché le hanno detto che se lo fa, a mezzanotte vedrà la faccia del suo futuro marito?!
Zhen Zhen è talmente matura e responsabile che decide di andare nel futuro con il suo amato senza dire manco CIAO alla sua famiglia, senza salutare niente e nessuno perché accecata dall'amore. e dagli ormoni Decide così, su due piedi, di mollare la sua vita attuale per partire sulle ali dell'amore ed iniziare una nuova vita nel 2016. Senza manco dirlo a lead.
Zhen Zhen è talmente accecata dall'amore e talmente poco stratificata e interessante che mentre il protagonista lotta e soffre internamente per aver scoperto di essere frutto di uno stupro [tematica profonda e pesante] lei compra tartarughine perché siano simbolicamente i loro figli.
E che dire della storia d'amore? Ora, io amo Marcus Chang e non nego che soprattutto all'inizio io abbia continuato la visione perché Marcus aveva sto vizio di togliersi la maglia ogni due per tre. Ma nemmeno l'amore per lui ha potuto togliermi dalla mente la sua recitazione e la chimica con la protagonista femminile. La sua prova attoriale infatti, l'ho trovata poco convincente - soprattutto se penso a Lost Romance - e poco coinvolto nella storia d'amore. Se infatti per la lead esisteva solo Cheng Che ed il suo personaggio ruotava tutto attorno ad esso, il protagonista aveva una storyline sulla sua nascita che doveva seguire. Ed è questo pensiero che occupava la mente di Cheng Che per gran parte del drama. Quindi tu avevi la lead che moriva appresso al protagonista e lui che pensava solo a chi potesse essere suo padre. Estraniante a dir poco.
E possiamo parlare dell'amico/ Fratellone? Colui che una volta scoperto che la ragazza di cui era innamorato era stata violentata, le fa credere che sia stato lui a stuprarla perché così avrebbe sofferto di meno. Meglio che a violentarla sia stato uno di cui si fida, un fratello e amico piuttosto che un tizio random per la via. E quando viene fuori questa balla, gli amici e fidanzato della ragazza, anziché ammazzarlo di botte...lo ringraziano. Non commento neanche.
Poi c'è la questione del padre del protagonista. Dici te: siamo andati nel passato apposta. Verrà analizzato, amplificato, raccontato. No?! No. Ci viene detto chi è, come si è svolta il concepimento e stop. Ciao. Il padre del protagonista viene arrestato e di lui non si saprà più nulla. C'è di buono che "il gioco delle tre carte "con i potenziali tre padri di Cheng Che gli è riuscito bene.
Ed infine il finale. Io me lo sentivo che sarebbe finito a merda. Mentre mi avvicinavo al finale pensavo :-" Lui tornerà di sicuro nella sua epoca. Ma lei? Come gestiranno una storia d'amore divisa nel tempo?"
Ma niente...la gestiscono così: lui torna nel presente, scopre che lei è morta tre anni dopo il suo ritorno al 2016 e dopo vari giri di peppe, lui se la ritrova davanti bella ventenne. A quanto pare Zheng Zheng nell'incidente in cui è "morta" non è deceduta ma tramite un complesso sistema di specchi e leve[CIT] - leggi sceneggiatura - ha viaggiato fino al 2016, apparendo di fronte al suo amato bella come quando aveva vent'anni anche se la differenza d'età tra i due è di venti e più. E voglio vedere mo' come lo spiegano alla famiglia e amici! XD
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veronica-nardi · 4 years
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Mr Sunshine Commento
Da dove cominciare? Non mi sono preparata una scaletta per scrivere questo commento, non ho nemmeno pensato a cosa scrivere, e ora che ho finito la serie e mi ritrovo a dover buttar giù una sorta di recensione, mi trovo in difficoltà. A volte quando finisco una serie, o magari quando la visione è ancora in corso, faccio mente locale e in linea di massima so già cosa voglio dire.
Ma Mr Sunshine mi complica la vita.
Ho voluto vedere questa serie perché è un drama storico, e perché vedendo il trailer pareva una produzione interessante.
E la prima cosa che voglio dire di Mr Sunshine è proprio questa: la spettacolarità. Sin dal primo episodio mi sono trovata davanti quella che sembra una produzione hollywoodiana, e per l'ennesima volta ai coreani posso solo inchinarmi e fare un applauso.
Fotografia, costumi, trucco, scenografie (ho particolarmente amato il Glory Hotel) montaggio, colonna sonora, regia. A livello tecnico è una bomba, ha l'aria di un kolossal e non ho davvero nulla da dire.
Unico difettuccio la sceneggiatura: spesso ho trovato i dialoghi poco chiari. A volte i personaggi parlano come se fossero dei filosofi, per metafore o frasi altisonanti, e in più di un'occasione mi sono chiesta "sì ok, ma cosa vuol dire?"
Mr Sunshine è una serie particolare. Sono abituata a vedere drama con personaggi asiatici, cibi asiatici, scenografie asiatiche ecc. Quindi è stato strano, e anche bello, vedere mescolate insieme le tre grandi culture protagoniste di questa serie: quella coreana, quella americana e quella giapponese.
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Mi è piaciuto molto come all'inizio ci venga mostrata la differenza di mentalità tra America e Corea: la prima portatrice di progresso e cambiamenti (la pasticceria francese, le luci, il treno ecc), e la seconda ancora profondamente ancorata ai propri valori e tradizioni secolari. È stato uno spunto di riflessione interessante.
E per quanto riguarda la parte giapponese, qui è dove la serie è caduta maggiormente a mio parere. Le ultime sei puntate circa della serie si possono riassumere in questo modo: i giapponesi sono tutti stronzi e cattivi, mentre i coreani sono tutti degli eroi pronti a morire e sacrificarsi per il proprio paese.
L'ho trovata una generalizzazione troppo profonda che mi dà non poco fastidio, semplicemente perché non è realistico.
Il Giappone che invade la Corea e impone il proprio dominio è Storia, ma questo non implica che TUTTI i giapponesi siano brutti e cattivi. Il fatto che il Giappone sia dalla parte del torto (parlo del governo) non significa che i soldati giapponesi debbano per forza essere dei pazzi scatenati, o dei mostri che compiono cattiverie solo per il gusto di farle.
Perché rappresentarli in questo modo?
Avrei trovato molto più interessante se mi fossi vista davanti un soldato o un comandante giapponese che deve invadere la Corea per ordine del suo Paese, ma nel farlo si sente in colpa e non agisce a cuor leggero. Giusto per dare uno spessore credibile alla controparte giapponese, e questo non mi avrebbe comunque impedito di fare il tifo per la Corea.
E ho trovato davvero troppo eroistici i membri dell'Armata Virtuosa. Va bene essere ribelli che lottano per il proprio paese e sono disposti a morire per l'indipendenza, ma qui parliamo di persone che non mollano mai, che se vengono catturati e torturati non si lasciano scappare una sola parola o un gemito di dolore. Ho quindi esultato quando nell'ultima puntata mi hanno regalato un tizio che tenta di fare la spia perché non ha più fiducia nella ribellione. Grazie Tizio Anonimo per avermi regalato due minuti di realismo.
Venendo ai cinque personaggi principali, mi sono piaciuti.
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La protagonista Ae Sin, strano ma vero, è quella che mi ha entusiasmato di meno. Non perché non sia un bel personaggio, ma semplicemente perché l'ho trovata un po' stereotipata e anche un po' troppo emancipata in alcuni punti.
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Eugene Choi è stato un buon protagonista. So già che non sarà il mio protagonista preferito dell'anno, ma non mi lamento. Ho trovato molto triste la sua storia, la sua evoluzione buona e coerente col percorso fatto durante la serie. Ci sarebbe altro da dire su di lui, ma sono curiosa di sapere cosa ne scriverà @dilebe06, che lo ha amato molto più di me. (La verità è che sono troppo pigra per analizzare per bene questo personaggio, quindi faccio la paracula XD).
Ma gli altri tre personaggi principali sono quelli che mi sono piaciuti di più.
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Il signorino Kim è stato la luce e la gioia di questa serie. Quello che sembrava un ragazzo superficiale e di poca sostanza, si è poi rivelato un personaggio molto profondo, simpatico, intelligente, coraggioso.
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Dong-mae conquista il premio come Personaggio Immortale della serie. Ho perso il conto di quante volte sarebbe dovuto morire e invece se la cavava anche combattendo contro una ventina di uomini. A parte questo, mi è piaciuto un sacco. Mi ha sempre fatto ridere quando camminava per strada con la mano sulla sciabola in puro stile badass, spaventando le persone con solo il suo passaggio.
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Kudo Hina è per me la vera eroina della serie, senza nulla togliere alla protagonista. Se devo scegliere un personaggio preferito, punto su di lei. Mi è piaciuta fin dalla prima volta in cui l'ho vista in scena. Furba, affascinante, coraggiosa, stronza, leale, elegante, è stata semplicemente meravigliosa. (Qui lo dico: sto combattendo da ieri sera per decidere se preferisco gli outfit di Kudo Hina o di Jang Man-wol di Hotel del Luna, sarà una guerra all'ultimo sangue XD).
Quello che mi è piaciuto di questi personaggi è che nonostante le differenze e i modi di fare diversi, alla fine si sono ritrovati a combattere l'uno a fianco dell'altro, ognuno a modo suo e con il proprio stile.
Per quanto riguarda le ship, sembra che questa serie abbia creato le storie d'amore in modi che ti facciano soffrire. La storia d'amore principale mi ha commossa più di una volta, ma devo anche ammettere che non mi è piaciuta molto come è stata gestita in certi passaggi, sopratutto c'è un momento che è stato davvero poco chiaro e mi sono chiesta dove avessero intenzione di andare i due protagonisti e come stessero gestendo la loro relazione. In generale, è stata una buona storia d'amore, con tanta tristezza e angst negli episodi finali, ma giuro che i sorrisi dei due innamorati sono stati la cosa più bella per me.
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Nonostante Dong-mae abbia passato il 90% della sua esistenza a pensare alla protagonista, io l'ho sempre shippato con Kudo Hina perché li vedevo molto in sintonia. Il rapporto tra questi due mi è piaciuto un sacco.
MA LEVATEVI TUTTI E FACCIAMO LARGO ALLA VERA STORIA D'AMORE DI QUESTA SERIE, LA LORO:
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Come si fa a non adorarli?
Tre uomini che partono odiandosi perché innamorati della stessa donna, per poi finire best friends che si aiutano a vicenda e bevono insieme al bar. Mi hanno sempre fatto morire dal ridere tutte le loro minacce e promesse di morte, mai andata a buon fine perché in fondo uniti per proteggere l'amata contesa.
È stata una bromance a tre davvero bellissima, una delle più riuscite dell'anno (ma nessuno potrà mai battere Ha-Seon e il suo Primo Ministro ❤).
Per quanto riguarda i personaggi secondari, voglio menzionare in particolar modo il consigliere Lee, che è stato un po' il Baelish della situazione, un uomo scaltro e intelligente che agisce in modo discutibile per il bene superiore; l'imperatore della Corea, che mi ha fatto davvero molta tenerezza vederlo letteralmente abbandonato da tutti e costretto a scendere a patti con i giapponesi per il bene del suo popolo. Mi è poi piaciuto molto il rapporto tra lui e l'artigliere Jang, un uomo arrabbiato con il suo re perché credeva che avesse abbandonato il suo popolo, per poi ricredersi quando vede che le cose stanno in maniera diversa.
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Menzione speciale per Kyle, l'amico di Eugene, che mi ha strappato un sacco di sorrisi perché sembrava un turista in vacanza in Corea XD.
Riguardo i villain, qui devo bocciare la serie. Non c'è stato un solo villain carismatico, interessante, complesso, sfaccettato. I due villain principali sono stati semplicemente due personaggi antipatici e cattivi senza un briciolo di spessore, e la cosa non mi è piaciuta per niente.
Mr Sunshine è in sostanza un inno alla Corea e a quello che hanno subito per decenni quando le altre nazioni si contendevano questo piccolo ma forte paese come fossero avvoltoi.
Per quanto riguarda il finale, senza fare spoiler posso dire solo una cosa: è un'ecatombe. Emozionante, struggente, triste, straziante, forte, speranzoso, potente. Lacrime assicurate, mi ha spezzato il cuore.
@dilebe06 prossimo drama ASSOLUTAMENTE COMMEDIA EH.
Non è una serie di cui farei un rewatch perché su 24 puntate per 18 non succede niente, la vera azione arriva solamente negli ultimi episodi, e sinceramente i primi 18 episodi potevano essere ridotti a 10-12.
Consigliata? Sì.
Voto: 7.8
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sebruciasselacitta · 4 years
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Harry Potter tag game
grazie per avermi taggata @pieofpumpkins 😘
Your Hogwarts house? Serpeverde
How did you first discovere/became a fan of Harry Potter? Se non sbaglio avevo visto il trailer della pietra filosofale in tv, poi mia zia a casa aveva il primo libro e mi ha affascinato da subito 
Favourite characters? Hermione, Ron, Allock (Lockhart), Lupin
How many times have you re-read and/or re-watched the series? Credo di aver visto ciascun film almeno 4-5 volte, non so
Favourite/least favourite book? Purtroppo non ho avuto ancora modo di leggere i libri
Favourite/least favourite movie? Preferito: la camera dei segreti. Quello che mi piace meno è i doni della morte pt.2
Favourite marauder? Lupin
Favourite next gen character? Non so
Character you would bring back to life? Sirius Black
If you could place the Harry Potter characters in another fantasy world (book/movie/tv show) what it would be? Nessuno
If you could place any character from another story (book/movie/tv show) into HP, who would it be? Non ne ho idea
Favourite scene from the book? /
Favourite scene from the movies? Quando Allock perde la memoria e chiede a Ron “tu vivi qui?” mentre giocherella con un sasso.
Thoughts on coursed child? /
Thoughts on fantastic beast? Il primo film mi è piaciuto tantissimo, me ne sono innamorata subito (per non parlare della folle crush su Queenie, io proprio come Jacob per tutto il film). Il secondo non l’ho capito, né mi è piaciuto... l’ho odiato.
Favourite fan made things to come from the series (like fan art,fan fiction,avpm..)? Non ho visto granché, ma ogni tanto saltano fuori delle fanart carine su tumblr
One thing you wish hadn’t be left out of the movies? /
Do you have any favourite memories associated with the series? Non che io ne ricordi al momento, ma ogni volta che guardo i film con mia sorella trascorriamo la maggior parte del tempo a ridere e a commentare quello che fa Harry o i modi di fare teatrali di Voldemort
sentitevi liberi di farlo o no, non taggo nessuno in particolare se non quella pazza di @scarlet-and-blue 🤡
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jaysreviews · 5 years
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Premessa introduttiva: con Checco Zalone ho un rapporto conflittuale. Da un lato lo trovo becero, sciocco, persino fastidioso. Eppure film come "Sole a Catinelle" o "Quo Vado" mi hanno fatto ridere ed avevano persino una morale giusta. Fine della premessa introduttiva.
Qualche giorno fa sono andato a vedere "Tolo Tolo", l'ultimo film di Checco Zalone che prima ancora di uscire aveva creato un bel po' di controversie grazie al video musicale/trailer "Immigrato". Che come ogni buon trailer moderno dice e non dice, spingendoti ad andare al cinema con la domanda “di cosa parla?”. Lasciate che vi spieghi brevemente: Checco è un uomo che, dopo un progetto naufragato rovinosamente, fugge in Africa per rifarsi una vita. Peccato che la situazione politica della nazione (e l'amore) lo costringano a dover intraprendere il viaggio della speranza che tanti immigrati si trovano a dover affrontare, fra mille insidie e pericoli.
Dal trailer immagino pensaste che fosse un altro il tema, vero? Beh, diciamo che il film se la prende e punta il dito verso il malcelato razzismo che alberga in alcune persone attraverso un trailer che porta le persone giuste al cinema per dargli una lezione. Per questo do credito a Zalone che vuole comunicare qualcosa, dietro le risate, situazioni politicamente scorrette, il sarcasmo. Molti lo hanno criticato per l'immagine retrò che da dell'Africa, tutta guerre e povertà, ma si può pensare che sia voluto per aiutare il pubblico a cui è mirato a capire meglio il messaggio. In alcuni casi, soprattutto nella seconda parte del film, la cosa prende una piega stranissima che sembra snaturare il messaggio iniziale di accettazione e contro il razzismo, buttando un po' tutto in caciara.
Inoltre il film ha una struttura semplice fatta di viaggio, storia d'amore, un bambino come spalla. Non che i film di Checco fossero roba alla Christopher Nolan (e nessuno si aspetta questo)! Nel caso  di Tolo Tolo, però, ho il sentore che fosse molto voluto, presupponendo che le persone a cui vuole insegnare qualcosa, i suddetti razzisti, siano persone poco brillanti.
Quindi, tirando le somme? In sostanza è un film con un buon messaggio, appropriato per i tempi moderni, forse non divertente come i precedenti ma ha i suoi momenti, con un finale un pochino bizzarro e stridente a mio parere. Non è una visione imprescindibile, a meno che non abbiate un amico che posta Salvini e il Duce su Facebook. In quel caso, fategli vedere il film per vederlo perdere le staffe.
P.S.: questo film ha consolidato in me l'idea che Checco Zalone sia l'Adam Sandler italico. Ne sono completamente convinto.
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Un cielo a tratti azzurro a tratti grigio cenere. Lo schermo del computer sempre troppo buio. Gli occhiali da sole troppo larghi che mi calano sulla frangia quando li tengo sulla testa. Rewatch infiniti di How I met your mother, solo perché vorrei essere bella almeno un decimo di Robin, e imparare a smettere di ridere quando sento per la centesima volta le battute di Barney, e forse perché ogni volta c'è quella singola battuta che mi capisce così tanto da farmi tremare le vene. Le ore perse a cercare trailer su YouTube, quanto amo il cinema, ogni cinema, soprattutto le multisale grandi, pieni di cibo e di BestMovie, e quando so che il cinema è una spesa troppo onerosa, mi rifugio nei trailer, che talento deve essere saper creare il trailer giusto. Calzini super decorati e colorati per ovviare un'assenza di autostima, per compensare tanta paura, tanta insoddisfazione, che trapela dai miei occhi color cristallo ogni volta che mi guardo allo specchio, con su un reggiseno e i jeans a vita alta e mi immagino con qualche chilo in meno, la pelle più abbronzata, i capelli più ordinati, le mani più curate, il cuore meno affannato, la testa più rilassata. Libri e quaderni pieni di scritte, di colori, un anno scolastico devastante, che forse lascerà i suoi frutti, forse no, che forse mi preparerà allo stress del prossimo anno. Un borsone di pallavolo con dentro più ricordi che cose utili, 8 anni passati in una palestra che nonostante io sia cresciuta non mi andrà mai stretta e mi accoglierà come porto sicuro sempre. Claustrofobia, paura dell'altezza e paura di fallire, paura del buio, paura dei ragni, paura di deludere, paura di non riconoscersi, paura dei vicoli bui, paura delle luci al neon, paura della campagna senza lampioni, paura del mare alto, piena di paure, troppo codarda per superarne ancora solo una. Una persona meravigliosa al mio fianco, non serve dire altro. Un cuore che batte a ritmi alterni, un cuore che non sa cosa vuole o cosa prova, diviso fra passione e sconforto. Una passione per l'inglese, per il rosa, per la Marvel, per Tommaso Zorzi, per gli illuminanti e i rossetti rossi fiammanti, per tutto ciò che mi distrae dalla mia condizione, dalla mia convivenza con me stessa. Un vestito lungo, color perla, che forse mi rende bella, forse no, che mi fa sentire una principessa, anche se per i primi 5 secondi, mi aspetta nell'armadio, con un conto alla rovescia pieno di timori per il prossimo diciottesimo. Un'ossessione per le mie serie e i miei libri preferiti, un'identificazione viscerale e dolorosa nei personaggi che hanno inciso il loro nome sul mio cuore, una collezione di Captain America che mi insegnino la gentilezza, una stampa di Cersei che mi insegni l'ingegno e la femminilità fiera, il nome di Alec per ricordarmi l'attenzione, la firma di Sansa sul cuore, per la forza immensa, una foto di Spencer per l'intelligenza e la dedizione, la FunkoPop di Jack per la curiosità e di Blair per la tenacia, un portachiavi di Harley per la sana follia che rende vivi e un pupazzo di Draco per non dimenticare la mia dimensione introversa e interiore. Scaffali pieni di libri, di gadget, cassetti pieni di vestiti di bassa qualità da abbinare fra loro, portagioie luccicanti pieni di cose inutili ma importanti per la piccola me. Tante cose inutili, tante parole, tanti dettagli che sono solo 20 dei 1000 pezzi del mio puzzle.
Un bisogno dannato, irrecuperabile, di non odiarmi più.
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