#infinite combinazioni
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Le combinazioni di corpi sono infinite,
ma pochissime vincenti.
Molteplici possono essere le relazioni sessuali che una persona può avere nell’arco di una vita, ma quante sono davvero indimenticabili?!
E non è nemmeno questione dei corpi e della loro avvenenza o bellezza o perfezione o... È quel “quid” in più: un mix irrazionale di profumi, corrispondenze, aderenze... Roba da appetito di sensi, da scambio infinito di energie, da desiderio di ricominciare, da "Io rifarei con te e ancora e ancora" ...
Una calamita così, se ne fotte del tempo e della distanza... continua ad attrarre anche quando le vite scorrono parallele. È un po’ appartenersi. È un po’ "sei mio", "sei mia" senza nemmeno dirlo o dichiararlo o... Basta uno sguardo che si posa, una foto che scorre, un profumo nell’aria, il ricordo di...
L’attrazione magica dei corpi e la loro fusione è la nostra parte animale più vicina all’amore. E se è davvero figa... beh... è uno spazio di vita e di letto che carica di pura energia.
È farsi del bene vero.
È la meraviglia di riconoscersi.
Rara. Immensa. Infinita.
- Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
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Ieri sera riflettevo sulle crisi esistenziali quindi ve ne racconto una, ma è una cosa così sopra tutto che la soluzione logica di sbattersene il cazzo prevale qualsiasi altra azione interna del mio cervello e alla fine la crisi non ce l'ho mai. Pensate a quanto è meravigliosa e straordinaria la vita. A tutte le forme di vertebrati, di invertebrati, di piante (mi scusino i botanici per l'inappropriata tassonomia), a tutte le cellule che ci sono. C'è vita, anche se semplice, pure nei luoghi più impensabili del pianeta. È una forza che da quando è nata non ha mai perso la sua fiamma, che si è plasmata sulle regole che guidano questo universo e su tutti i processi che la influenzano in questo mondo. In tutto questo marasma siamo poi nati noi, il nostro cervello è diventato più grosso e abbiamo acquisito capacità quasi infinite. Sul nostro pianeta siamo gli unici che hanno sviluppato una coscienza, una ragione (o come la si vuole chiamare). Abbiamo creato civiltà per rendere più semplice il vivere in branco. Abbiamo esplorato le terre, costruito, e scoperto tantissime cose. Abbiamo dati nomi, catalogato e studiato le altre forme di vita con cui condividiamo questo spazio. Siamo un unicum qui. Ma quanto sarebbe, boh, triste se fossi un unicum non solo qui ma ovunque?
È triste perchè tutta questa bellezza la possiamo percepire e apprezzare solo noi.
È triste perchè qualora mandassimo tutto in malora avremmo danneggiato il bene più grande e prezioso di tutto.
È triste perchè prima o poi la nostra stella finirà il suo ciclo 'vitale' e senza di essa, la vita qui scomparirebbe. E se fossimo soli, di noi e degli altri qui non rimarrebbe traccia. Ma forse la vita per come la conosciamo noi non esisterà già più prima che il sole si spenga.
Se noi, nello specifico, fossimo un unicum nell'universo sarebbe triste.
Si okay, esiste l'equazione di Drake, una funzione matematica che permette di avere una stima del numero delle possibili civiltà intelligenti che possono evolversi nello spazio, che considera la durata media di una possibile civiltà, il tempo di formazione di nuove stelle, i pianeti associati a queste stelle, la probabilità che si sviluppi vita ecc ecc ecc. Ci sono tante ipotesi che cercano di risolvere il paradosso di Fermi e noi non abbiamo altro che congetture.
La vita per come la conosciamo noi esiste da quasi 4 miliardi di anni. Secondo delle stime l'universo esiste da 14 miliardi di anni. C'è voluto quasi un terzo del tempo di vita dell'universo per arrivare ad avere una civilizzazione. Se prendiamo i sumeri come "prima civiltà", ci sono voluti poco più di 5000 anni per la rivoluzione scientifica. Facciamo 5800 anni per la rivoluzione tecnologica. Dopo quasi 6 mila anni abbiamo iniziato ad esplorare il nostro sistema solare. Sembra una marea di tempo ma comparato ai 4 miliardi di anni non è niente, uno sbattito di palpebre. Se la fuori esistessero altre forma di vita intelligenti, dotate di raziocinio, perchè non le abbiamo trovate? Se a noi sono serviti 6000 anni per iniziare a farlo, perchè non abbiamo trovato segni nello spazio? Forse i segnali arrivano ma non riusciamo ad interpretarli?
Da un punto di vista probabilistico, è difficile che noi siamo l'unicum nell'universo. Ma considerando tutte le variabili e tutte le costanti, tutte le sequenze di eventi e combinazioni di processi che hanno fatto si che si generasse vita e poi vita intelligente, sembra altrettanto poco probabile che la fuori ci sia qualcuno come noi.
Sarebbe triste essere soli, ma dall'altro lato della medaglia, quanto può essere malinconicamente speciale quello che siamo? Quello che abbiamo qua? Quello che possiamo vedere tutti i giorni uscendo di casa e andando in un bosco o camminando su una spiaggia?
Potremmo essere l'unicum, tanto vale godersi il viaggio
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Alla conoscenza e comprensione di sé deve seguire "un piano di azione" interna. Occorre "decidere" che cosa vogliamo fare di noi stessi; che cosa vogliamo diventare; quale atteggiamento prendere di fronte a tutto ciò che abbiamo scoperto nel nostro animo. Dobbiamo fare una scelta, anzi una serie di scelte. Il fatto che tutto abbia la sua funzione non vuol dire indifferentismo, non vuol dire metter tutto allo stesso livello. Il meno buono deve lasciare il posto al migliore. Ma non basta: occorre scegliere talvolta anche fra cose di egual valore. Non si possono fare tante cose alla volta: i pezzetti di vetro di un caleidoscopio sono relativamente pochi, eppure possono formare svariate combinazioni ma ognuna di queste esclude l'altra; se un pezzetto azzurro è al centro di un gruppetto, non può essere contemporaneamente alla periferia. Così per gli elementi che compongono la nostra personalità: se si uniscono in un dato ordine non possono riunirsi in un altro. Vi sono inoltre "limiti di energia" e "limiti di tempo". Spesso si sente il contrasto doloroso fra le infinite possibilità e la capacità di attuarne una sola o poche. Ma questa è la legge della vita e va accettata senza rimpianti. D'altra parte, in una sola manifestazione possiamo concentrare tutta la forza, la vita, l'amore che sono in noi. Questa scelta si può paragonare alla potatura con la quale l'agricoltore fa confluire in uno o pochi rami la linfa vitale che si sarebbe distribuita in molti. Così, invece di molto fogliame con piccoli frutti di poco valore, egli ottiene molti frutti grandi e saporiti. Similmente se disperdiamo le nostre energie, possiamo fare molte cose, ma tutte poco importanti. Roberto Assagioli Comprensione, valutazione, scelta, piano d'azione Da: Psicosintesi - Armonia della vita
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infinite diversità in infinite combinazioni
#riemersione #Stigma #Politica #riflessioni #serietv #StarTrek #immigrazione #tossicodipendenza #alcolismo #salutementale
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https://riemersione.blogspot.com/2024/09/infinite-diversita-in-infinite.html
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Siamo ciò che siamo, la vita è la nostra migliore amica. Usciamo dalla confusione dei giudizi e delle supposizioni nel bosco di specchi. Con una sensibilità bestiale, senza la capacità di essere appieno tormento, sfido il deserto. Ogni tentativo di provocarmi diventa miseria e disperazione di povertà intellettuale. Sono un facile bersaglio per le nullità, e il mondo animalesco, semmai, solo le freccette di carta. Una brutalità a cui assisto in silenzio come se non avessero altro da fare. A che sono servite le soddisfazioni e il piacere della messinscena, quella della prosa con le musiche belle, e dei "mi piace". Sono servite ad essere qua, ad elaborare. Più forte è la cattiveria più senza scrupoli diventa l’orizzonte, è il gioco al rimbalzo. Più necessario è l’entusiasmo, più sento una contraerea contro pessimo stile e acidità, quella dei pappamolla. Forse è tutta una montatura della mia mente, la verità crudele da scansare. Rallento, accetto e scommetto sulla rivoluzione umana, sul progresso, sull'universo giudice e benefattore. Sono un drammaturgo, uno buono. La storia prima passa dalla mia pancia e dal contesto poi si proietta come un film. Il palcoscenico è la funzione delle infinite scoperte, la capacità di sintesi. Le salite sono la prova della misura della scrittura, e fonte di saggezza. La lettura di questo tempo trova il suo corso in queste parole manifeste e manifestanti combinazioni come sognare un pesce.
(Salvatore Greco)
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La pasta, regina della dieta mediterranea: perché scegliere quella di qualità e il perché di Carla Latini

La pasta è molto più di un semplice alimento: è un simbolo della cultura italiana, un comfort food e un pilastro fondamentale della dieta mediterranea. Ma cosa rende la pasta così speciale e perché è importante scegliere quella di ottima qualità?
La pasta nella dieta mediterranea: un connubio perfetto
La dieta mediterranea, riconosciuta a livello mondiale per i suoi benefici sulla salute, ha nella pasta uno dei suoi protagonisti indiscussi. Questo alimento, ricco di carboidrati complessi, fornisce all'organismo l'energia necessaria per affrontare la giornata. Perché la pasta è così importante nella dieta mediterranea? - Fonte di energia: I carboidrati complessi presenti nella pasta vengono rilasciati lentamente, garantendo un apporto costante di energia e evitando sbalzi glicemici. - Sazietà: se consumata in porzioni adeguate e condita con sughi leggeri, aiuta a sentirsi sazi più a lungo. - Versatilità: si presta a infinite combinazioni, permettendo di creare piatti gustosi e salutari per tutte le stagioni. - Cultura: è un alimento che unisce le persone, è simbolo di convivialità e di momenti da condividere. La qualità: un fattore determinante Non tutte sono uguali. La qualità del grano utilizzato, la lavorazione e l'essiccazione influenzano notevolmente il sapore, la texture e il valore nutrizionale del prodotto finale. Perché scegliere una pasta di qualità? - Sapore autentico: ha un sapore intenso e deciso, che esalta il gusto degli altri ingredienti. - Digestione: ricavata da grani duri selezionati, è più facile da digerire e meno pesante sullo stomaco. - Valori nutrizionali: è ricca di fibre, vitamine e minerali, contribuendo a una dieta equilibrata. Carla Latini: un'eccellenza italiana Carla Latini ha un'azienda italiana che produce pasta artigianale di alta qualità, utilizzando esclusivamente grano duro selezionato e trafilando la pasta al bronzo. Questa lavorazione tradizionale permette di ottenerla ruvida, perfetta per trattenere i condimenti e regalare un'esperienza gustativa unica. Perché scegliere la pasta di Carla Latini? - Materie prime selezionate: L'azienda utilizza solo grano duro di alta qualità, coltivato in Italia e macinato a pietra. - Lavorazione artigianale: è trafilata al bronzo e essiccata lentamente a bassa temperatura, preservando così le proprietà organolettiche del grano. - Gusto unico: Il sapore intenso e deciso è il risultato di una lavorazione attenta e di una selezione accurata delle materie prime. - Varietà: L'azienda offre un'ampia gamma di formati, adatti a soddisfare ogni palato e ogni tipo di preparazione.




Si tratta di un alimento prezioso per la nostra salute e per la nostra cultura. Sceglierla di qualità, come quella di Carla Latini, significa valorizzare la tradizione, gustare un prodotto sano e genuino e fare un regalo al proprio palato. Post non sponsorizzato - Prodotti inviati da Carla Latini Read the full article
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Jeffrey Campbell Boots: La Tendenza di Calzature dell'Anno
Jeffrey Campbell è un nome che è diventato sinonimo di calzature audaci, distintive e all’avanguardia. Conosciuto per spingere i confini del design delle scarpe, gli stivali Jeffrey Campbell sono diventati un punto fermo nei guardaroba degli appassionati di moda di tutto il mondo. Che si cerchi qualcosa di grintoso o elegante, questi stivali offrono una versatilità e una creatività difficili da eguagliare. La collezione di stivali Jeffrey Campbell presenta un'emozionante fusione di design unici, rendendoli un must-have per ogni appassionato di moda. Questo articolo esplora il fascino di questi stivali e mette in evidenza l’intramontabile eleganza degli stili Jeffrey Campbell Beige.

Jeffrey Campbell Boots: Un'Icona di Stile
La collezione di stivali Jeffrey Campbell presenta design tanto diversi quanto sorprendenti. Dai modelli eleganti e minimalisti a creazioni audaci e avanguardistiche, Jeffrey Campbell ha catturato con successo l’attenzione di chi cerca qualcosa di diverso nelle proprie calzature. Questi stivali sono realizzati con un'attenzione meticolosa ai dettagli e vengono spesso considerati sia un pezzo di dichiarazione di stile che un'opzione pratica per l'uso quotidiano. Che si opti per un tacco massiccio o una silhouette slanciata, gli stivali Jeffrey Campbell si distinguono per la loro versatilità e il loro tocco di stile.
La Versatilità di Jeffrey Campbell Beige
Tra i tanti colori offerti da Jeffrey Campbell, il Jeffrey Campbell Beige si è affermato come una scelta senza tempo e versatile. Questa tonalità neutra si abbina facilmente a una varietà di outfit, rendendola un elemento essenziale in ogni guardaroba. Che vengano abbinati a un abito elegante o a un paio di jeans casual, gli stivali beige offrono un look sofisticato e discreto. L'eleganza sobria degli stili Jeffrey Campbell Beige consente infinite combinazioni, rendendoli una scelta amata da chi cerca sia stile che funzionalità.
Moda Avanzata con Jeffrey Campbell Boots
Gli stivali Jeffrey Campbell non sono solo scarpe: rappresentano un passo audace verso il futuro della moda. I design combinano elementi di stile contemporaneo con dettagli audaci che sfidano i confini tradizionali. Dai grossi tacchi a piattaforma agli intricati ornamenti, questi stivali riflettono i cambiamenti nelle tendenze delle calzature. La collezione di stivali Jeffrey Campbell continua a evolversi, incorporando nuovi materiali e stili per rimanere rilevante in un panorama della moda in continua trasformazione. Ogni nuova uscita viene accolta con entusiasmo, poiché gli appassionati sanno che questi stivali saranno sempre un pezzo iconico.
Jeffrey Campbell Beige: Uno Stile Classico
Il fascino del pantaloni tuta chiara ferragni risiede nella sua capacità di combinare lo stile classico con una sensibilità moderna. Il beige, spesso associato alla semplicità e all’eleganza, offre una reinterpretazione fresca dei design tradizionali degli stivali. Che siano realizzati in morbido suede o in pelle liscia, gli stivali Jeffrey Campbell Beige aggiungono un tocco di raffinatezza a qualsiasi outfit. La neutralità della palette di colori li rende facili da integrare sia nei look diurni che serali, offrendo un'opzione versatile per chi desidera uno stile senza tempo ma alla moda.
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WE LOVE BBQ E BBQ EXPO
Quale momento migliore se non quello estivo per raccogliersi intorno alle rilassanti braci… di un BBQ? Sempre più oggi alla classica grigliata si affianca il BBQ tanto che lo scorso aprile presso il Brixia Forum di Brescia si è svolta con successo BBQ Expo, l’unica manifestazione in Italia interamente dedicata alla cultura del barbecue che ha fatto il pienone e guarda già al 2025. Tantissimi gli espositori di attrezzature professionali e semiprofessionali, bracieri, gabbie argentine per la cottura indiretta, girarrosti, griglie ma anche affumicatori e accessori per la cucina. Fondamentale per la grigliata perfetta è anche il combustibile utilizzato e, ovviamente i rub e le infinite combinazioni di spezie che danno alla pietanza un sapore unico e inconfondibile. BBQ Expo è stata un’occasione unica per incontrare gli esperti italiani e internazionali che si sono cimentati in corsi, workshop e momenti di showcooking per permettere al pubblico di scoprire tutti i segreti del barbecue così da poterlo realizzare anche a casa in modo professionale. Durante l’evento bresciano si è svolto anche il Campionato internazionale Smokin’ ribs showdown sanzionato da KCBS. La competizione di BBQ made in USA è stata un’occasione per immergersi nella cultura e nelle tecniche di cottura del barbecue statunitense, tra cui spicca il metodo del low and slow. Ma il barbecue non è solo una prerogativa americana: la fiera si è infatti aperta anche alle tradizioni culinarie di altre parti del mondo. Il barbecue giapponese, ad esempio, poco conosciuto ma altrettanto affascinante con il teppanyaki, che prevede l’impiego di una piastra a vista che permette un’interpretazione scenografica ma anche l’infinita varietà di yakitori, spiedini di pollo con marinature diverse. E poi lo yakiniku, con la classica crosticina che rende la carne particolarmente saporita, o il teriyaki, che non è solo una salsa ma una tecnica di cottura dove il cibo viene continuamente rivoltato sulla fonte di calore.
Fonte: “BBQ EXPO, buona la prima!”, Eurocarni 6/24
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Andromeda’s Gilda
“Ogni disegno racconta di te, alchimista di emozioni, del sapere, del fare, del creare, fresco inedito, birichino, fantasioso, sorprendente. Mani, forme, colori, righe, musica, incastri, intrecci, pensieri, combinazioni infinite esplodono nella mente, si ricompongono in maniera graziosa e silenziosa nel piacere di interagire e comunicare”.
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La mania del pesto: perché il pesto di pistacchi italiano dovrebbe essere sempre nella dispensa di casa tua

Se sei una persona a cui piace esplorare il vibrante e intenso sapore che il mondo culinario ha da offrire, allora sei pronto per una sorpresa. Oggi ci tuffiamo nel pesto italiano al pistacchio, una deliziosa fusione di sapori mediterranei che lascerà le vostre papille gustative frementi di gioia.
Dalle sue distintive sfumature di nocciola alla sua consistenza vellutata, il pesto di pistacchi italiano è un alimento base che non deve mai mancare nella dispensa d casa tua, eleverà i tuoi piatti allo status di gourmet. Quindi, allacciatevi le cinture e preparatevi a intraprendere un'avventura gastronomica come nessun'altra.
Scopri il mondo saporito del pesto di pistacchi italiano
Il pesto di pistacchi italiano è una deliziosa fusione di pistacchi verdi vivaci, basilico aromatico, parmigiano saporito, aglio e olio extra vergine di oliva. Questa combinazione unica crea una consistenza vellutata e un'esplosione di sapori che danzano sul tuo palato ad ogni boccone.
Perché Pesto Di Pistacchi Italiano?
● Profilo aromatico distintivo: a differenza del tradizionale pesto a base di pinoli, il pesto di pistacchio italiano offre un profilo aromatico più nocciolato e leggermente più dolce, questo grazie alla Granella di pistacchio italiana. Aggiunge un tocco delizioso ai classici piatti italiani.
● Versatilità nelle creazioni culinarie: il pesto di pistacchi italiano è incredibilmente versatile. Usalo come sugo per la pasta, spalmalo su panini o piadine, condiscilo sulle verdure grigliate o incorporalo in condimenti per insalate e marinate. Le possibilità sono infinite!
● Benefici nutrizionali: i pistacchi sono ricchi di sostanze nutritive come proteine, fibre, grassi sani e varie vitamine e minerali. Incorporando il Pesto di Pistacchio Italiano nei tuoi pasti, aggiungerai un sapore delizioso e aumenterai il valore nutrizionale dei tuoi piatti.
Come incorporare il pesto di pistacchi italiano nelle tue ricette
● Perfezione della pasta: condisci la pasta appena cotta con il pesto di pistacchi italiano per un pasto veloce e soddisfacente. Aggiungi alcuni pomodorini, spinaci e una spolverata di parmigiano per una sferzata di sapore in più.
● Pizza Gourmet: al posto della tradizionale salsa di pomodoro, spalma uno strato generoso di pesto di pistacchi italiano sull'impasto della pizza. Completalo con mozzarella, verdure arrostite e un filo di glassa balsamica per un tocco gourmet.
● Delizie alla griglia: marinare pollo, pesce o tofu nel pesto di pistacchi italiano prima di grigliarlo per una portata principale deliziosamente saporita e tenera. Servitelo insieme a verdure grigliate per un pasto completo ricco di sapori mediterranei.
Quando selezioni il pesto di pistacchi italiano, opta per marchi autentici e di alta qualità che utilizzano ingredienti di prima qualità. Cerca prodotti realizzati con veri pistacchi italiani possibilmente di Bronte (Sicilia) e olio extra vergine di oliva per il miglior sapore e consistenza.
Abbinamenti culinari innovativi
Il profilo aromatico unico del pesto di pistacchio italiano apre un mondo di abbinamenti culinari creativi. Sperimenta combinazioni dolci e salate incorporandoli in dessert come i Brownies (dolce americano) al pesto di pistacchio o usandoli come guarnizione per il gelato alla vaniglia per un delizioso contrasto di sapori.
La versatilità del pesto di pistacchio italiano si estende oltre i piatti italiani. Diventa creativo in cucina incorporandolo nella cucina fusion globale. Usalo come salsa per gli involtini primavera, mescolalo all'hummus per un tocco mediterraneo o mescolalo con lo yogurt greco per una salsa saporita.
Pensieri finali
Il pesto di pistacchio italiano non è solo un altro condimento; è un capolavoro culinario che ha il potere di trasformare i pasti ordinari in esperienze culinarie straordinarie. Quindi, perché aspettare? Che tu sia uno Chef esperto o un principiante in cucina, incorporare il pesto di pistacchi italiano nel tuo repertorio culinario, porterà i tuoi piatti a un livello completamente nuovo.
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Esperienze di gusto alla Valle dei Templi Al via dall'1 settembre le cene gourmet a Casa Barbadoro

Esperienze di gusto alla Valle dei Templi Al via dall'1 settembre le cene gourmet a Casa Barbadoro Si potranno scoprire le infinite combinazioni con il pistacchio: come pesto sulla pasta o in... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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Ognuno ha il proprio personalissimo modo di voler bene. Può essere capito, compreso o no… Può piacere o meno. Ma se devi passar la vita a cercare di spiegarlo, a giustificarti, ad aggiustare il tiro… beh… non ne vale proprio la pena.
Le combinazioni di incontri e persone sono infinite… a un certo punto ti arrendi se, dall’altra parte, è un continuo dover adattarsi. Il bene prevede spontaneità di cuore… se due pezzi di puzzle non coincidono, inutile "spingere"…
- Letizia Cherubino, La MIA Amante. Frammenti d’Amore
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
ALFABETO PITTORICO
Amato da tutti gli esponenti delle "avanguardie" artistiche del primo '900, Henry Rousseau detto il "Doganiere", è stato un pittore insolito, davvero unico, impossibile da classificare nella scia di un movimento o di una corrente estetica. Naif, si afferma. Ma è una facile etichetta. L'apparente intenzione realistica delle sue tele, sfocia in rappresentazioni dalle forme insistite, marcate, esaltate fino a un estremo che le svela nella loro essenza: un codice fatto di immagini. Ma un codice per comunicare cosa? Nulla. Se non l'esistenza di una grammatica senza sintassi, composta dal gioco delle parole, come sui primi quaderni di scuola, quelli che accolgono gli esordi del linguaggio scritto, i suoni trasformati nei segni dell'alfabeto. Così, per il "Doganiere Rousseau", autodidatta della pittura, le espressioni della mente sorgono a nuova vita, nelle forme che di quell'origine posseggono i tratti onirici, atemporali, simbolici, algidi. Come nel sogno, l'irreale non è perturbante: è solo il fastello di tracce in un messaggio non ancora decifrato. Il codice, appunto: mostra se stesso. Come le prime lettere, come le prime parole. Segni elementari che fondano le combinazioni infinite ammirate dal nostro Galileo:
«Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare con quelli che son nell'Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni? e con qual facilità? con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta».
Per questa ragione, i grandi artisti del suo tempo lo considerarono oracolo di quel futuro che egli, a cavallo tra due secoli e sospeso nella favola dei suoi dipinti, poteva solo intuire.
- Henri Julien Félix Rousseau (1844-1910): "Il sogno", 1910, MoMA, New York
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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