Tumgik
#invece tocca bere
perpassareiltempo · 1 year
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Il vino entra dalla bocca e l’amore entra dagli occhi; è tutta la verità che sapremo prima d’invecchiare e di morire. Sollevo il bicchiere alla bocca, guardo te, e sospiro.
William Butler Yeats
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lunamarish · 1 month
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L’estate è decadente. È un tempo sospeso tra una doccia e una sudata sul coppino. In estate tutto rallenta per sopravvivere, cambia ritmo e si ritira nell’ombra, perché sotto il sole si brucia e muore. Tocca meriggiare in estate, sopportando le cicale chiacchierone e i grilli impertinenti. Coprirsi gli occhi e, sì, bere molta acqua sennò cosa si suda? La verità è che la trovo assai volgare l’estate, con le ciabatte strascicate, gli aloni sotto le ascelle, pantaloncini ovunque, come in spiaggia. La trovo sciatta col lino stazzonato che vorrebbe essere elegante, invece è solo trascurato. Se dovessi scrivere un romanzo angosciante, lo ambienterei tra luglio e agosto e il morto ci scapperebbe verso le due del pomeriggio, col sole a picco, in quel silenzio posticcio interrotto sempre dal chiacchiericcio delle cicale. Quel silenzio di solitudine, di una domenica di fine luglio, dove chi non è al mare a divertirsi, con la premura di far sapere al mondo, che è al mare e si sta divertendo, chiude gli scuri e si ritira nel buio, e nel silenzio interrotto dalle pale del ventilatore. Perché in estate corre l’obbligo di divertirsi o di nascondersi, tra il buio e il silenzio affinché il mondo non sappia che non stai partecipando alla festa globale, almeno per metà dell’emisfero. E così è anche faticosa, l’estate, tra obblighi vari, di abbronzatura e allegria, pancia piatta e dorsale guizzante. Ma per fortuna poi torna l’autunno e con lui il riposo e la clemenza che la nebbia sa regalare. E torna il silenzio, quello vero, umido e ovattato dei nebbioni della pianura padana. Quello che non ti obbliga a niente se non a godere di un panorama magico e malinconico, accoccolato in una coperta di tranquillità .
Silvana Granato Sissi
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g-l-o-r-i-a-a-a · 1 month
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ALLA FINE AVEVA RAGIONE MONTALE: l’estate è decadente.
È un tempo sospeso tra una doccia e una sudata sul coppino.
In estate tutto rallenta per sopravvivere, cambia ritmo e si ritira nell’ombra, perché sotto il sole si brucia e muore. Tocca meriggiare in estate, sopportando le cicale chiacchierone e i grilli impertinenti. Coprirsi gli occhi e, sì, bere molta acqua sennò cosa si suda?
La verità è che la trovo assai volgare l’estate, con le ciabatte strascicate, gli aloni sotto le ascelle, pantaloncini ovunque, come in spiaggia.
La trovo sciatta col lino stazzonato che vorrebbe essere elegante, invece è solo trascurato.
Se dovessi scrivere un romanzo angosciante, lo ambienterei tra luglio e agosto e il morto ci scapperebbe verso le due del pomeriggio, col sole a picco, in quel silenzio posticcio interrotto sempre dal chiacchiericcio delle cicale.
Quel silenzio di solitudine, di una domenica di fine luglio, dove chi non è al mare a divertirsi, con la premura di far sapere al mondo, che è al mare e si sta divertendo, chiude gli scuri e si ritira nel buio, e nel silenzio interrotto dalle pale del ventilatore.
Perché in estate corre l’obbligo di divertirsi o di nascondersi, tra il buio e il silenzio affinché il mondo non sappia che non stai partecipando alla festa globale, almeno per metà dell’emisfero.
E così è anche faticosa, l’estate, tra obblighi vari, di abbronzatura e allegria, pancia piatta e dorsale guizzante.
Ma per fortuna poi torna l’autunno e con lui il riposo e la clemenza che la nebbia sa regalare.
E torna il silenzio, quello vero, umido e ovattato dei nebbioni della pianura padana.
Quello che non ti obbliga a niente se non a godere di un panorama magico e malinconico, accoccolato in una coperta di tranquillità.
( Silvana Granato Sissi )
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greenbor · 1 month
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ALLA FINE AVEVA RAGIONE MONTALE..
L’estate è decadente.
È un tempo sospeso tra una doccia e una sudata sul coppino.
In estate tutto rallenta per sopravvivere, cambia ritmo e si ritira nell’ombra, perché sotto il sole si brucia e muore. Tocca meriggiare in estate, sopportando le cicale chiacchierone e i grilli impertinenti. Coprirsi gli occhi e, sì, bere molta acqua sennò cosa si suda?
La verità è che la trovo assai volgare l’estate, con le ciabatte strascicate, gli aloni sotto le ascelle, pantaloncini ovunque, come in spiaggia.
La trovo sciatta col lino stazzonato che vorrebbe essere elegante, invece è solo trascurato.
Se dovessi scrivere un romanzo angosciante, lo ambienterei tra luglio e agosto e il morto ci scapperebbe verso le due del pomeriggio, col sole a picco, in quel silenzio posticcio interrotto sempre dal chiacchiericcio delle cicale.
Quel silenzio di solitudine, di una domenica di fine luglio, dove chi non è al mare a divertirsi, con la premura di far sapere al mondo, che è al mare e si sta divertendo, chiude gli scuri e si ritira nel buio, e nel silenzio interrotto dalle pale del ventilatore. "Silvana Granato Sissi"
scelto in tumblr da https://www.tumblr.com/viperaromantica
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sounds-right · 5 months
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Circo Nero Italia, tra party notturni e pic nic!
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Circo Nero Italia, collettivo di artisti circensi che lavora da tempo al servizio del divertimento di ogni tipo di eventi, torna a far scatenare tutta l'Italia tra fine aprile '24 e l'1 maggio. Sono come sempre tanti appuntamenti, che prendono vita sia di notte, soprattutto in discoteca, sia altrove. Perché si sa che il circo mette insieme grandi e piccini, in situazioni diverse. 
Mercoledì 24/4 ecco il format Luna Park by Circo Nero Italia @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto), la sera dopo ecco uno  Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto). Il 26 aprile invece il carrozzone di Circo Nero Italia arriva al Lumina - Milano marittima (Ravenna), mentre l'1 maggio, durante il giorno e non di notte, i performer di Circo Nero Italia regalano emozioni a Rocca di Montemassi, a Montemassi (Grosseto). E' un party che inizia già alle 11:30 con grigliata, Pic Nic, Merende... cose buone da bere, da mangiare, tanta musica (con Franz Navas + Fonzie Dj + U-Bahn) e le performance degli artisti di Circo Nero Italia. Tutti i dettagli sulla pagina Instagram del collettivo coordinato da Duccio Cantini: https://www.instagram.com/circoneroitalia/.
Circo Nero Italia è un collettivo di artisti che lascia il segno ovunque si esibisca, sia sul palco che al di fuori. Guidati dal coordinatore Duccio Cantini, questi performer sono maestri nell'unire elementi diversi come la bellezza e la meraviglia per creare uno spettacolo coinvolgente che intrattiene il pubblico, ma che allo stesso tempo tocca anche il cuore e stimola la riflessione. 
Ristoranti con musica, club, eventi... Non c'è contesto che possa tenere a freno la loro capacità di regalare emozioni al pubblico con la loro multiforme creatività. Per questo loro performance hanno conquistato il mondo e il loro stile è inimitabile. Circo Nero Italia propone, tra l'altro, tanti format diversi: Matador, Circo Nero Classic, Circo Revolution, Woodoo, Los Hermanos, e tanti altri. Ogni format regala un'atmosfera completamente differente ed emoziona gli ospiti con un suo fascino particolare. 
"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d'impatto a fare da cornice", racconta Duccio Cantini, che coordina la party crew. "E' e sarà sempre uno show evolutivo, ricco di emozioni e ispirato ai grandi spettacoli internazionali. Cerchiamo sempre di alzare l'asticella della bellezza e del coinvolgimento emotivo per portare il pubblico, per una notte, in altri mondi... siano essi interiori, inferiori o superiori."
Circo Nero Italia, i party a fine aprile e 1 maggio
24/4 Luna Park @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto)
25/4 Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto)
26/4 Lumina - Milano marittima (Ravenna)
1/5 Rocca di Montemassi - Montemassi (Grosseto)
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tarditardi · 5 months
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Circo Nero Italia, tra party notturni e pic nic!
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Circo Nero Italia, collettivo di artisti circensi che lavora da tempo al servizio del divertimento di ogni tipo di eventi, torna a far scatenare tutta l'Italia tra fine aprile '24 e l'1 maggio. Sono come sempre tanti appuntamenti, che prendono vita sia di notte, soprattutto in discoteca, sia altrove. Perché si sa che il circo mette insieme grandi e piccini, in situazioni diverse. 
Mercoledì 24/4 ecco il format Luna Park by Circo Nero Italia @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto), la sera dopo ecco uno  Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto). Il 26 aprile invece il carrozzone di Circo Nero Italia arriva al Lumina - Milano marittima (Ravenna), mentre l'1 maggio, durante il giorno e non di notte, i performer di Circo Nero Italia regalano emozioni a Rocca di Montemassi, a Montemassi (Grosseto). E' un party che inizia già alle 11:30 con grigliata, Pic Nic, Merende... cose buone da bere, da mangiare, tanta musica (con Franz Navas + Fonzie Dj + U-Bahn) e le performance degli artisti di Circo Nero Italia. Tutti i dettagli sulla pagina Instagram del collettivo coordinato da Duccio Cantini: https://www.instagram.com/circoneroitalia/.
Circo Nero Italia è un collettivo di artisti che lascia il segno ovunque si esibisca, sia sul palco che al di fuori. Guidati dal coordinatore Duccio Cantini, questi performer sono maestri nell'unire elementi diversi come la bellezza e la meraviglia per creare uno spettacolo coinvolgente che intrattiene il pubblico, ma che allo stesso tempo tocca anche il cuore e stimola la riflessione. 
Ristoranti con musica, club, eventi... Non c'è contesto che possa tenere a freno la loro capacità di regalare emozioni al pubblico con la loro multiforme creatività. Per questo loro performance hanno conquistato il mondo e il loro stile è inimitabile. Circo Nero Italia propone, tra l'altro, tanti format diversi: Matador, Circo Nero Classic, Circo Revolution, Woodoo, Los Hermanos, e tanti altri. Ogni format regala un'atmosfera completamente differente ed emoziona gli ospiti con un suo fascino particolare. 
"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d'impatto a fare da cornice", racconta Duccio Cantini, che coordina la party crew. "E' e sarà sempre uno show evolutivo, ricco di emozioni e ispirato ai grandi spettacoli internazionali. Cerchiamo sempre di alzare l'asticella della bellezza e del coinvolgimento emotivo per portare il pubblico, per una notte, in altri mondi... siano essi interiori, inferiori o superiori."
Circo Nero Italia, i party a fine aprile e 1 maggio
24/4 Luna Park @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto)
25/4 Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto)
26/4 Lumina - Milano marittima (Ravenna)
1/5 Rocca di Montemassi - Montemassi (Grosseto)
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25 novembre 2022
Facile check-list per prevedere se la giornata di oggi andrà male:
Sono stata insultata da mia madre prima di uscire di casa? Check! Daniele che viene oggi (dopo un’assenza di una settimana) ma manda poi stamattina messaggi ambigui per cui sembra che non vuole venire più? Check! Sono seduta sulla mia panchina preferita al freschetto a scrivere rambles qui? Check!!! Rambo si salta una conferenza/revisione/giornata di lavoro per cose a cui io non sto invece rinunciando come andare a farmi i fatti miei in giro? Check! Mi toccherà parlare con prof di urbanistica da sola in caso decidesse dopo la conferenza di avere ancora forze in corpo per farci revisione? Check! Il relatore vorrà modificare il 3d come dice lui anche se non sa come si usano i programmi e di conseguenza lo dovrà fare Rambo perché ile è a lavoro e io dovrò stare attenta a loro per capire che fanno e non potrò portarmi avanti con le altre 1000 cose da fare? Check. Mi sono messa per fatti miei a fare il secondo lato della stradina perché a Rambo non va di lavorare? Check!
Mi sto sicuramente dimenticando qualcosa. In questi casi io continuo ad utilizzare il mio poco healthy metodo di bottle up my feelings away to deal with them later, hoping that they go away on their own. Potrei sfogarmi con ciascuna delle persone che mi sta creando problemi ma a cosa servirebbe? Si tecnicamente a far stare meglio me, ma poi tocca a me restare a lavorare/vivere/trascorrere del tempo con loro quando sono incazzati con me. Mi si ritorce sempre tutto contro. Io lo so che ho la coscienza pulita e che sto facendo tutto il possibile per sopravvivere questi ultimi mesi, e loro lo sanno che sono in difetto e se ne fregano altamente a quanto pare. Non ha più senso discutere. Io faccio quello che devo fare e mi sembra che la mia vita va solo a rotoli e non riesco a collezionare neanche un momento felice mentre la vita degli altri va a meraviglie. Potrei anche io iniziare a fregarmene ma alla fine io non sono così, non sono egoista ne infantile da replicare questi atteggiamenti. Mi sono prefissata l’obiettivo di finire questa cosa? Allora la faccio. I’ll just count myself accountable. Look, i don’t just talk the talk, I am actually able to do what I say and this makes me proud of myself and that’s the only thing that matter. Se posso contare solo su di me allora lo farò.
Ora mi sento già più calma di qualche ora fa. Devo essere egoista sulla mia persona prima. Ho bisogno di bere acqua, di riportare il libro in biblioteca prima che mi bannino, ritornare in auletta e lavare la tazza e cucchiaio, tornare giù a riempire la bottiglia di un litro alla fontana, prendere l’integratore, farmi un te caldo e ricominciare a lavorare nella speranza di chiudere qualcosa. Oggi prometto di non farmi lasciare l’odio, come si suol dire. Hate’ll paralyze your mind e io non voglio.
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perpassareiltempo · 4 years
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A noi bastava solo l'amore Il resto ci poteva mancare E ridere e scherzare e poi finire
Patty Pravo
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autolesionistra · 2 years
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Un po’ di cose a caso.
- Le guerre di invasione dipende poi da che parte le vedi: https://resistenzeincirenaica.com/2022/04/06/analisi-logica/
- L’attaccapanni mi si è trasformato in una ziggurat di giacche per poter affrontare dalle temperatura artiche alla brezzolina primaverile a seconda di come tira il cvlo al signore, dimostrando la pochezza dell’uomo davanti alle meraviglie della natura e soprattutto quanto sto meglio d’estate quando tocca giusto scegliere il colore della maglietta
- L’uomo delle sardine diventato poi consigliere a Bologna in forza al piddì si è prodotto in un appassionante intervento in consiglio comunale sul drammatico episodio di due oche sbranate da un cagnazzo che mi ha lasciato in uno stato dubitativo della realtà
- I carabinieri entrano nella sede nazionale dell’Unione Sindacale di Base a Roma perché una telefonata anonima li ha avvertiti che c’è una pistola e stranamente c’è una pistola
- Wolf Bukowski aveva scritto qualche tempo fa questa cosa su telegram che riporto nella sua totalità:
Da più parti mi viene segnalata una generale indignazione per il  regolamento delle case popolari a Fidenza e la sua "patente a punti" (vedi qui, per es: https://www.osservatoriorepressione.info/comune-fidenza-introduce-la-patente-punti-le-case-popolari/ ).  
Ne avevo scritto (leggasi: "ve lo avevo detto") nel 2019 ne La buona educazione degli oppressi (ed. Alegre), alle pagine 18 e 19:  
      «[...] applicare la meritocrazia sul corpo delle classi inferiori significa modulare il welfare in modo disciplinare, educando il povero a meritarsi le prestazioni sociali, ponendolo cioè in condizione di dover convincere le autorità a concedergli qualcosa, non potendo esercitare alcun diritto. Siccome poi molti poveri non ce la fanno proprio ad assumere la parte dell’umile vergognoso, perché la povertà è una situazione già molto onerosa da portare, la selezione meritocratica del buon povero consentirà anche la complessiva riduzione della platea di chi riceve prestazioni di welfare, realizzando quello che è poi lo scopo principale di tutta l’operazione, conforme al dogma neoliberale di taglio della spesa pubblica. Un esempio chiarisce assai bene questa dinamica, riconducendoci peraltro al tema del decoro. Cinque comuni del parmense, variamente amministrati (Lega, civici e sinistra), introducono dal 2019 la «patente a punti» per le case popolari. Se gli assegnatari o i loro famigliari si mostrano indisciplinati, contravvenendo al regolamento condominiale in modo anche trascurabile, con violazioni come fumare o bere alcolici in spazi comuni o parcheggiare male, i punti vengono scalati e, di penalità in penalità, si arriva fino alla revoca dell’assegnazione; se invece sono decorosi inquilini modello, ottengono qualche punticino in più.
Dall’applicazione di questo semplice regolamento, deliberato da amministratori di paese, risulta una completa distorsione del sistema normativo e sanzionatorio vigente, che diventa compiutamente castale: chi ha una casa di proprietà se la cava – per un brutto parcheggio – eventualmente con una multa, o con un bel niente nel caso di una birretta in giardino (perché poi dovrebbe essere sanzionata?); chi abita in una casa popolare rischia, col ripetersi di presunte violazioni di questo tipo, lo sfratto.
L'applicazione di un regolamento di questo tipo è una macchina che produce odio e delazione tra i vicini, e che devasta i rapporti famigliari, per esempio rendendo gravi (per le smisurate conseguenze) comportamenti innocenti, che risulta persino difficile chiamare trasgressivi, di figli adolescenti. Poi magari quegli stessi figli, a scuola, si devono sorbire incontri con sedicenti educatori che spiegano come difendersi dagli haters sui social, quando invece è la società in cui vivono a essere governata da fomentatori d’odio.»
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callmeiceice · 2 years
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Ogni volta che esco con gli amici sono sempre il più allegro e scherzoso, quello che parla più di tutti nonostante solitamente io parli poco, ma poi.. una volta che salgo in macchina per tornare a casa, quella mezz’oretta di tragitto mi frega, ogni volta.
Sali in macchina, usi l’igienizzante per le mani, accendi la macchina e parti. Ogni volta nel viaggio per tornare la musica resta sempre spenta, non ho voglia di ascoltare la musica, ma solo il motore della macchina.. per poi ogni tanto far caso al sedile di fianco che è vuoto, o meglio.. c’è solo il portafoglio con la mascherina e il telefono che va a destra e a sinistra ad ogni curva, e penso ogni volta: ora il sedile resta vuoto, sei in macchina da solo alle 2 del mattino, come hai fatto a passare dall’adorare il guidare di notte, a renderlo straziante e triste, come..? Il pensiero resta fino a quando arrivo al semaforo, in fronte la stazione e incanalato nella corsia a sinistra, l’unico a non mettere la freccia.. perché se nella corsia c’è già la freccia a sinistra, cosa la metti a fare la freccia? E nulla, appena il semaforo diventa verde parto, per poi andare sempre a 50/55 all’ora per via degli autovelox, fino ad arrivare in quel tratto di superstrada, e vado a 70, e dentro di me ogni volta che lo schermo della macchina suggerisce una strada alternativa penso sempre: Ei.. puoi premere “ok” che così la schermata va via? Almeno non distolgo lo sguardo dalla strada.. e invece ormai devo sempre farlo io, sempre sempre.. arrivo al pezzo davanti alla Conad, una mini rotonda sulla quale passano tutti, ormai sto più attento alla “bellezza” della macchina che alla strada, tanto non c’è nessuno, e penso: tra poco siamo a casa, se vuoi puoi dormire da me.. domani ti porto a casa.. ma poi mi dico: sei da solo, pensa alla strada. Quanto era bello avere una persona che era lì sul sedile alle 2 di notte.. Arrivo a casa, apro il garage e parcheggio la macchina, scendo e la pulisco, tappetini, sedile.. e poi prendo tutto, e salgo in casa, mia mamma sempre che dorme, ormai sono le 2 passate e mio papà che fa il turno di notte, nessuno che mi aspetta sveglio, ma forse è meglio cosi, poi mi cambio e faccio la doccia, ma appena entro uso subito il bagnoschiuma, per poi stare 10-15 minuti a fissare il muro nonostante sotto abiti una coppia di 80 anni e mi sa che il rumore dell’acqua si senta, e a pensare: quanto hai bevuto? Dai poco, ma oggi no, oggi hai speso 40€ con drink da 8.. stupido, è vero che sei triste, è vero che guidare la notte ormai ti distrugge psicologicamente, ma non è che i problemi si risolvono in questo modo, o almeno.. i problemi materiali, non “interni” sullo stato d’animo. A proposito del costo... ogni volta che ci vediamo, e c’è da pagare, i miei amici tirano sempre in ballo quanto io prenda di stupendo (perché una volta il capo mi ha chiamato ed ero fuori con loro, avevo il vivavoce e stavo scrivendo mi dice anche lo stipendio) e dicono: ehh ma prendi (e dicono quanto prendo), puoi bere quanto vuoi, paga anche a me ahah, prendi il doppio di me, il triplo di me.. si ok, ma va che io faccio il doppio delle ore, voi non durate una settimana con il mio lavoro e a volte ho il turno nelle feste e il weekend. Poi ogni volta che si portano la ragazza, mi tocca i capelli, mi prende l’anello e lo mette, e mi chiede sempre se voglio mettere il portafoglio nella sua borsa, e ovviamente il mio amico si ingelosisce, a prodigo della borsa.. una volta ho detto: mettila li (tra le due macchinette, eravamo in sala giochi, così se passa qualcuno non la prende, e lei: wow, che carino sei, come mai non hai la ragazza? Io ho fatto finta di nulla, ma ho pensato: stai zitta e gioca. Bene, ero alla doccia... esco e mi metto il pigiama, pulisco il telefono e gli occhiali, lavo i denti e vado a letto, a guardare il telefono, sperando di scambiare due parole con una persona. E finisce così la serata.. ma non oggi, oggi bho.. ho sbagliato a fare una cosa al lavoro, forse abbastanza importante e il capo oggi mi dice: martedì la vediamo, e io: aspetta, se hai due minuti possiamo vederla ora? Lui dopo 20 minuti: il caso è questo, se vuoi guarda e vedi l’errore, martedì ne parliamo. Ha dovuto “correggerla” lui, non so quanto sia importante l’errore ma ho sempre paura che sia abbastanza grave, e ora sto con il pensiero per 5 giorni compreso oggi
Sempre oggi, due miei amici hanno avuto l’idea di portare un uovo di pasqua a tutti, anche a me, ma cavolo.. in quasi 8 anni che ci conosciamo, a Pasqua non ci siamo mai fatti niente, al massimo solo qualcosa per i rispettivi genitori, ma oggi no.. e io devo andare a comprare l’uovo per loro entro domenica e portarglielo. Ecco come sto, un agglomerato di malinconia, tristezza nel fare una cosa che adoravo, pensieri per il lavoro e commissioni aggiuntive da fare.. io.. non sto bene..
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intotheclash · 3 years
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"E piantala di sbirciare cosa fanno le donne, Tonino! Sembri un cazzo di pervertito! Dacci una mano, piuttosto, altrimenti, invece che per cena, si finisce domani per pranzo." Urlò Bomba, fingendo disappunto.
Tonino non lo degnò della benché minima attenzione e continuò nella contemplazione. "Guardate come sono belle le nostre donne! Se ne stanno lì a ridere e a bere come se fossero amiche da sempre."
"E noi schiavi, chiusi in cucina!" Disse Pietro, intento a pulire una montagna di vongole.
"Assistendo a tanta armonia, nessuno potrebbe supporre che è la prima volta che si incontrano. C'è poco da fare: sono una razza superiore! Noi  ci crediamo chissà che cosa, ci sbattiamo, ci incazziamo, cerchiamo di darci da fare, ma loro rimangono sempre un passo avanti a noi! La verità è che, senza di loro, saremmo già belli che fritti da un pezzo."
"Senti, filosofo dei miei coglioni, se davvero vuoi friggere qualcosa, vieni a darmi una mano con questo lattarino. Tu lo passi nella farina e io nell'uovo, o viceversa, hai anche la facoltà di scegliere. Nota bene quanto sono magnanimo." Disse ancora Bomba, con le mani vergognosamente impiastricciate.
"Eccome se sei magnanimo! Tutto quello che comincia con magna, tu lo sei. E lo fai!" Lo prese in giro Pietro, mentre salava l'acqua per la pasta.
Vorrei, " Rispose Tonino, intento a rollare un bel cannone, "Vorrei davvero, ma non posso. Come vedi, io mi occupo della verdura."
"Ancora? Cazzo, Tonì, stai sempre con la verdura in mano. I vegani ti fanno una sega. Però guarda come ti sei ridotto!"
"Taci, ignorante di uno sbirro. La verdura è la regina indiscussa della dieta mediterranea. La verdura è vita! Fatti dare una mano dal Maremmano, che è l'unico con le mani in mano."
"Veramente io il mio lo avrei già fatto. Ho pulito tutte le alici, le ho condite, le ho cosparse di pane grattugiato e le ho infornate. Ora tocca al forno completare l'opera. Organizzazione ed efficienza, è il mio motto." Rispose serio il Maremmano.
"Infatti, nel non fare un cazzo la tua organizzazione è imbattibile." Disse Bomba, "Su, dammi una mano se davvero vogliamo cenare!"
"Insomma, quand'è che si mangia?" Fu l'accorato appello che giunse dal reparto delle donne.
"Forza, sbrighiamoci, che la mia Fata ha fame!" Ordinò Pietro, accelerando i preparativi.
"Come avrà fatto quello splendore ad innamorarsi di te è un enigma destinato a rimanere irrisolto."  Lo stuzzicò Bomba.
"Altro che mistero di Fatima." Aggiunse Tonino.
"Mi viene in mente quell'aforisma sulla bellezza, anche se non riesco a ricordare il nome dell'autore. Quello che dice: per essere perfetta le mancava soltanto un difetto."
"Che cazzo c'entra?"
"Lei è decisamente perfetta. E tu sei il suo difetto!"
Era la prima sera che trascorrevano insieme, dopo almeno due decenni, se non tre. Eppure si sarebbe detto che fosse passato soltanto un giorno. Forse, a dispetto di tanti paroloni spesi un po' da tutti, l'amicizia è tutta qui: un tempo fuori dal tempo e non soggetto alle sue leggi.  Un tempo di mezzo, in attesa all'incrocio della vita, che non si lascia fregare dalla direzione da prendere. Un tempo elastico, dove non esiste l'uniforme, qualsiasi sia l'accezione del termine, dove tutti i punti sono equidistanti da tutti gli altri, finché sollecitazioni esterne ed interne non lo fanno tendere, scombinando, e a volte esasperando, le distanze, gli umori, i ricordi, le speranze, i sogni fatti e quelli subiti. Ma appena si allenta di nuovo la tensione, tutto torna com'è sempre stato e scompare persino la memoria della tensione. Un tempo che quella serata limpida e gelida di quasi fine anno incarnava alla perfezione.
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bicheco · 4 years
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22 e 22
Maledetta dittatura sanitaria!!!! Adesso vorrei uscire, scendere in strada, sfidare il freddo, andare in discoteca (anche se è lunedì), ballare fino a sfinirmi, impasticcarmi come se non ci fosse un domani, accoppiarmi con una cubista sul cofano ghiacciato di un Suv, fare l'alba recitando alla Luna le poesie di Leopardi ed infine consumare una colazione a base di cappuccino e cornetti appena sfornati da Gaia la fornaia.... ed invece mi tocca stare a casa a bere la camomilla.
Giuseppe Conte: la pagherai!
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maxdemigodpower · 3 years
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Uptown Boy
“Tuo figlio maggiore.”
“Yeah.”
“Max, this kid is at the very least 17 or 18.”
“...”
“E posso credere a tutte le puttanate che mi hai rifilato nelle ultime due ore incluso al fatto che hai giocato a palla con Cerbero nell’Oltreromba, but for fuck’s sake you DID NOT bang Iris Carter when you were fifteen.”
L’acqua luccica del sole di un fresco pomeriggio primaverile nella piscina, gettandosi oltre il bordo in un flusso costante che da l’impressione che la vasca possa proseguire all’infinito, fino al mare non distante. Con un bicchiere di vino in mano é sotto l’ombra offerta dalla veranda, Maximilian Carter-Lee distoglie lo sguardo dalle sue sponde, riportandolo su Liam Cooper che attende una risposta per un sospiro a fronte aggrottata.
“È complicato.”
“Non dirmi che c’entra qualcuna di quelle assurdità col Multiverso.”
“...”
“Jesus Christ, Max. You’re supposed to protect this reality, not fuck with it.”
“Which I do. Questa situazione è assolutamente controllata e il prezzo non lo paga il Multiverso, lo paghiamo io e mio figlio.”
“Non lo sai questo.”
“Lo so invece.”
“No, tu “presumi” di saperlo, che è molto diverso.”
“Forse dovresti chiudere la bocca sulle faccende di cui non sai e di certo non capisci nulla, Liam.”
La risposta arriva secca. Forse troppo, di certo leggermente arrogante. Il figlio di Ade, Direttore di EIOS e presunto protettore di questa e altre realtà, se ne pente subito, ma Liam ha effettivamente chiuso la bocca, o scelto di impegnarla a bere la sua birra, a seconda dei punti di vista.
Beth Lee ha consegnato il messaggio a suo nipote in mattinata: Liam Cooper ha chiamato ieri sera, per sapere come sta lui, dopo le scarse e allarmanti notizie diffusesi su Vardo. Solo a quel punto si è ricordato del ragazzo di Bella Vista, amico d’infanzia, migliore amico per oltre due decenni, lasciato indietro per una vita migliore assieme a tanti altri elementi del proprio passato ormai molto tempo fa. Ha incluso all’ultimo momento Liam nella lista dei destinatari dell’invito per il venticinque Aprile, gli ha telefonato, gli ha chiesto di accompagnarlo a New York a controllare che a casa li sia tutto okay. Quanto di questo è voglia oggettiva di riconnettere e quando è invece senso di colpa, Maximilian non saprebbe dirlo.
Liam è intento a guardare il cielo.
“What do you people even do, up there?”
“A Città di Stelle?”
“Yeah. La Hightown.”
L’aria per un momento sembra soffiare più fredda che fresca sul deck che si affaccia sull’Oceano Atlantico.
“Non chiamarla cosi.”
“E perché no. A Bella Vista la chiamano tutti così.”
“Non è quello che è.”
“Ma è quello che sembra. Hai sentito le notizie, corsie preferenziali per la sanità, agevolazioni fiscali, un badge per i residenti... È l’ennesimo ghetto. Solo uno d’oro per gente ricca, stavolta. Why didn’t you do anything about it?”
“You know why. I’ve been spending the last fucking month on a fucking frozen planet in the fucking middle of fucking nowhere, ecco perchè non ho fatto niente.”
“E adesso che sei qui cosa farai?”
“Perché dovrei farci qualcosa?”
“Perché non è giusto.”
Maximilian stropiccia il viso. Il bicchiere di vino ha perso tutto il suo appeal ma forse così è anche per la birra di Liam perché entrambi calice e boccale sono poggiati sul tavolo di legno chiaro.
“E chi dice che devo essere io a combattere per quello che è giusto?”
“...You do? O cosa, perché adesso questa ingiustizia sociale non ti tocca di persona non te ne frega niente?”
“Liam, sopravvaluti di molto la mia posizione. I might be the Head of Security ma non ho nessun potere decisionale. Non faccio le leggi.”
“You fucking did with Zelda Cowen.”
“Era una situazione completamente-“
“You’re letting them make you the villain, Max.”
Per un attimo, Liam è visibilmente arrabbiato. Il viso gentile, con sempre una battuta e uno scherzo pronti, è piegato in un’espressione più dura, i pugni sono stretti lungo i fianchi. Le labbra del Semidio con cui l’umano parla sono strette in una riga sottile, un taglio obliquo nel viso marmoreo.
“I’m not the villain, here.”
“Not yet, but do nothing and you will be. Can’t you see?”
Sulla distanza, il suono stridulo dei gabbiani si mischia all’infrangersi delle onde sulla spiaggia, più forte quando il vento aumenta, increspa l’acqua della piscina.
“Panucci ha chiuso. Non riesce a pagare l’affitto.”
“...What.”
“E il calzolaio dietro l’angolo. Il negozio di Mary Caputo, la libreria di Charlie. Your space toy is killing us, Max.”
“I don’t... Non ne sapevo niente.”
“Of course. Come non sai che Lucas non ha potuto pagarsi la chemio e gli hanno detto che ha tre mesi di vita. O che Linda ha dovuto licenziare tre ragazze dal saloon e cancellare le vacanze. O che io e Jade abbiamo dovuto rimandare il nostro matrimonio a data da destinarsi perché, semplicemente, non possiamo permettercelo.”
La voce di Liam non si alza mai, le pupille sono dilatate, i pugni stretti. Lo sguardo è quasi di sfida, orgoglioso negli occhi azzurri, pieno di quella determinazione che impregna le persone che sanno di avere ragione.
“Tu e... E Jade? As in Jade la mia ex? Vi sposate?”
“Si. Well. Se mai avremo i soldi.”
“Ma... You never said...”
“You never asked.”
Il silenzio si dilata. Sono solo le voci dei bambini dal terrazzo della villa a fare alzare ad entrambi gli uomini gli occhi. Liam sospira, si strofina il viso- sorride.
“And thing is, I’m not even mad at you. Tu hai... Questa vita stupenda. Una moglie che non è nemmeno di questo mondo. Figli in salute. Un lavoro che ti permette di comprare una villa assurda come questa: why would you even care anymore about the rest of us?”
“But I do, Liam. I do care.”
“When was the last time you called?”
“...”
“Appunto. And I get it, ok? Ma quello che sta succedendo su Babylon, because of Babylon... È sbagliato. You need to see that.”
Lui sceglie il silenzio, una volta di più. Un silenzio che forse viene interpretato come un’ammissione di colpevolezza, perché Liam solleva le mani, poi scuote la testa, abbassando le braccia sconfitto, lo sguardo verso l’orizzonte.
“Non so nemmeno cosa ci faccio qui.”
“What do you mean...?”
“I mean I don’t know why I’m here. La piscina, la villa, i fiori, lo sfarzo... Non... Non credo sia il mio posto, Max. Non posso seguirti dove stai andando.”
“Liam, don’t-“
“I better go. Ringrazia tua moglie per l’ospitalità, she’s really lovely.”
“...D’accordo. Prendo le chiavi della macchina e andiamo.”
“Don’t bother, I’ll call a cab.”
“Non essere sciocco, non puoi permetterti un taxi da qui all’aereoporto.”
“In qualche modo farò.”
C’è ostinazione e orgoglio nel modo in cui Liam taglia la conversazione. Maximilian lo guarda allargando le braccia mentre semplicemente attraversa la porta che da sull’ingresso. E poi supera anche quella.
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Boom!
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01.09.2076
[...]
I: le tocca aprire la bocca e boccheggiare tipo cagnolino. Il tutto mentre il tappeto vibra, lei tossicchia e la cameriera li invita ad essere coraggiosi. Se fosse ancora viva tornerebbe a rivolgersi a Katrine. «Via Warren, sarò buona» sarà colpa del peperoncino. «Raccontaci la tua prima volta: dove, quando, come e con chi» un grande classico, no? Con tanto di ammicc al seguito e aggiunta finale. «E soprattutto...che cosa cambieresti?» Si sa, c`è sempre da cambiare qualcosa.
K: le iridi fissano Ilary in modo quasi glaciale, deglutisce per poi mordersi le labbra sembra quasi raggelare tutta la stanza, ma poi torna di botto «Un grifondoro di un`anno più grande di me, io ero al sesto anno..in una stanza abbandonata o in disuso del castello non ricordo precisamente quale delle due fosse o forse era abbandonata perché non più usata...insomma ero ubriaca perché non mi avevano preso per la coppa, o forse era perché Adam aveva pomiciato con un`altra... non ricordo» parla a macchinetta «insomma questo grifondoro del settimo anno campione tre maghi... sai quando si dice " ti do un dito e ti prendi il braccio..." beh lui ha preso tutto il pacchetto completo e fine..»pausa e un grosso respiro per poi aggiungere «Quella che ricordo bene, e che per me vale come prima, è invece stata qualche mese dopo con Adam, dopo avergli fatto un balletto di burlesque per il suo compleanno, mi ha portato a casa sua, nella casa sull`albero e anche li...mi sono presa tutto il pacchetto»ride, ride davvero.
BOOM, un’altra esplosione. E questa volta proprio in faccia a KATRINE. Il cocktail le inonda il volto, macchiandole tutta la parte frontale della maglia e gocciolandole lungo il corpo. Le goccioline negli occhi sono decisamente fastidiose per via del peperoncino. «Oh, non vale mentire.» sogghigna la cameriera, «Prego, di qua.» deve abbandonare il campo, «Può continuare a godersi le altre attrazioni, non vada via, mi raccomando.»
I: la reazione di Katrine non se la poteva immaginare perché no, ovviamente NON SA, ma dal modo in cui sgrana le iridi di riflesso si direbbe che abbia capito al volo. Deglutisce a vuoto «...» e non fa in tempo a partorire una battuta per sciogliere la tensione che lei prende parola, beccandosi uno sguardo confuso e due occhi sbarrati carichi di mortificazione. Che poi si fanno lucidi, mentre lei annuisce lentamente, tanto per farle capire che capisce. Oh, se capisce. ��Credo di sapere cosa cambieresti, allora» un timido tentativo di sdrammatizzare, con una dolcezza tanto lieve che rischia di stonare coi toni accesi e vivaci di quel luna park. Quanto il sorriso acquoso e genuino che le incurva le labbra al secondo racconto. Allunga una manciata di zucchero in direzione di Kat «Lo sai che la mia prossima domanda si trasformerà in un obbligo, vero? MI DEVI UN BALLETTO DI BURLESQUE, WARREN!» Perché buttarla in caciara le sembra tanto la cosa migliore e speriamo che lo sia anche per Kat, a cui scocca un`ultima occhiata attenta.Sobbalza, e il tappeto con lei, costringendola ad aggrapparsi al tavolo per non cappottarsi, mentre parte del drink di Kat le finisce addosso, facendola scoppiare inevitabilmente a ridere. «Merlino, che spreco di drink!» la rimbecca con le lacrime agli occhi, affrettandosi a recuperare dalla propria borsetta il piccolo bauletto del kit. «Ehi ehi, prendi questo!» provando a lanciarlo a Kat prima che scenda dal tappeto. «Ingrandiscilo, dentro ci trovi sicuro delle gocce di ruta. Per gli occhi» mica scema, è arrivata preparata. «Sentiti libera di medicare chi capita, ti cedo l`abilitazione per una sera».
K: Tra la risposta di Eileen e la domanda successiva si perde un secondo nei suoi pensieri giusto qualche secondo, prima che gli scoppi il drink in faccia, e lei non se lo aspetta proprio; è stata sincera, avrebbe potuto mentire, o bere e saltare la domanda, invece ha cercato nei suoi ricordi quello che ricordava davvero.. e non tanto della prima volta con Ade, quella è incisa nella sua mente, quanto la prima volta con il grifondoro. Ma non importa quello che lei sa, il cocktail è esploso erroneamente alla domanda peggiore tra tutte; perché per quanto alcuni di loro sappiano la verità più scomoda, gli altri presenti penseranno che lei abbia mentito su qualcosa, suo marito e Harry nei tavoli vicini, vedendola, penseranno che lei abbia mentito su una delle domande; persino Ilary potrebbe pensare di non conoscerla davvero. Si alza di scatto mentre le goccioline sugli occhi le pizzicano davvero, si alza cercando di pulirsi, per poi alzare le iridi verso Ilary serrando la mascella, poco prima di lasciarsi accompagnare nei tavolini vicini; Ilary le lancia il kit ma sbadatamente(?) Kat lo lascia cadere e rimbalzare sul tappeto ancora per un po`. Se non fosse per Adam ancora li, sarebbe davvero andata via.. e si sta maledicendo per non aver bevuto, pare dunque che quel grifondoro maledetto sia ancora nonostante tutto sempre la sua maledizione peggiore. Melodrammatica?! forse, ma comprendetela un pochino anche voi, in fondo voleva solo divertirsi, e quello non è stato per niente divertente.
[...]
I: Buffo, poi, come si possa passare tanto velocemente dall`allegra ilarità di un drink esploso che avrebbe dovuto mandare tutto in caciara (almeno per chi sa come funziona) e l`atterrimento più totale nel rendersi conto che -per chi non lo sa- è un brutto colpo. Non può fare altro che ricambiare lo sguardo di Kat con occhi umidi e allargati di un dispiacere che non riesce a mettere in parole. Qui le cose si sono fatte serie e lei spera solo di poter salvare almeno le apparenze con qualche battuta e il lancio di un kit. Che invece rimbalza a vuoto su quel tappeto elastico, mentre la Warren si allontana.  «KAT!» Un urlo ci prova a lanciarlo, per sovrastare la confusione, sgomitando e sgusciando fra un cappello e un mantello per provare a raggiungerla...prima di Adam.
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K: la raggiunge Harry e per quanto vorrebbe essere infantile e esplodere si trattiene, si trattiene tutto che forse è ancora peggio, fa spallucce al suo dire, ma le uniche parole che proferisce dopo tempo sono «Puoi farne due?» riferendosi alla barista quasi in richiesta d`aiuto; non vuole parlare e attualmente l`unica cosa che vuole fare è concludere la serata in un modo o nell`altro, viene raggiunta da Adam poco prima di Ilary e si lascia coccolare in modo del tutto naturale -o glaciale- ad ogni modo sta al gioco e gli sorride seppur non dica nulla di troppo o di troppo poco «Ne vuoi uno?!»indica lo scotch probabilmente appena arrivato, prima di buttarlo giù tutto d`un fiato «Son qui» fa una pausa «siamo tutti qui»aggiunge guardandosi intorno, non la guarda del tutto, non la scruta perché non sa neanche lei cosa possa dire o fare e Ilary non se lo merita, non si merita quella parte di lei, quindi la lascia li in disparte per un po` rivolgendosi a tutti «Direi che la serata è andata bene no?!»domanda retoricamente rivolta verso Harry. Abbraccia Adam tenendolo a se quasi a voler marcare un territorio che per troppi anni l`è scivolato dalle mani, piccoli gesti che per lei in quel momento sono terra ferma, un`ancora ben salda...trovate voi la metafora «Facciamo un giro di qualcosa di più classico?!»domanda verso tutti spostando le iridi da Harry, ad Adam a Ilary infine.
I: si sistema fra lui e Kat; «Super alcolici» sente di poter ordinare per entrambi, ora abbastanza vicina a Kat da poterle parlare. Sebbene non esattamente in privato. L`unico contatto che cerca è quello dello spalla contro spalla, il tono il più possibile disinvolto. E` il suo turno di Imperio o Veritaserum, solo che solo Kat lo sa. «E` successo anche a me, sai?» Cose da gioco, non sarà difficile immaginarselo per Harry e Adam. Nulla di cui preoccuparsi. «Cioè, non ero ubriaca ma non si può nemmeno dire che fossi proprio proprio lucida» incomincia. «E... beh, anche io sono rimasta sola dopo. E anche se me lo aspettavo, non è stato comunque il mio momento migliore» arricciando il nasino e allungando le manine nella speranza si sia palesato nel frattempo chissà quale drink a cui rubare un sorso.
K: «no.» la ferma, la ferma subito prima che si facciano male entrambe «non qui» una pausa a guardarsi intorno mentre intorno a loro la serata prosegue «non ora» continua parlando come se fossero delle piccole spacciatrici che si organizzano senza farsi beccare «non così..» lascia il braccio di Adam accarezzandoglielo e girandosi in modo da dare le spalle ai ragazzi per qualche istante ma rimanendo udibile per Ilary «non deve essere questo, non si aggiusta raccontando di forza una cosa così importante..» fa una pausa voltandosi nuovamente quasi ad aver cercato fazzolettini, noccioline, non lo sa neanche lei «avremo modo..ma non stasera» scuote la testolina portando nuovamente quel sorriso da bambolina che tiene da ormai una buona mezz`ora; «sto bene» oooh se solo il drink potesse scoppiare adesso, ma è giusto così, the show must go on, e non è giusto rovinare la serata a Harry, non è giusto per una cosa di poca importanza, per una cosa passata, per una persona..
I: «Beh» arriccia il naso, abbassando ancora di più il tono della voce, in barba ai sospetti che potrebbero suscitare. «Non è a forza se te la dico perché voglio» autentica, nell`occhiata vitrea e intensa che le rifila, perché sicuro non glielo avrebbe detto controvoglia, nemmeno per rimediare. Glielo ha detto perché si fida, perché «lo avrei fatto comunque...prima o poi» giocherellando appena con le dita del Signor Duffany. «E poi ho ricordi peggiori, te lo assicuro» tragicomica, eppure è la verità, tanto che nell`intercettare lo sguardo altrui rischia quasi di scapparle un risolino. Che si deve fare tanto? Riderci e berci sù. «Se vuoi possiamo montarci un altro gioco sopra...uno coi controbolidi però, tanto alcol. Si dorme insieme» propone solenne, interpretando così le battute finali della Warren.«No, non è vero» calma e tranquilla, almeno tanto quanto sincera. «Ma va bene così» cercando di darle una piccola spintarella di spalla e di rubarle un bacetto a caso fra la chioma scura.
K: Annuisce seria «lo faremo»fa una pausa teatrale quasi «ma saremo solo noi e nessun`altro»annuisce a se stessa e alle parole successive di Ilary «Voglio esserci quando lo faremo..»stringe gli occhi cercando di capire se il senso si sia capito «Forse ci ubriacheremo dopo, ma voglio esserci quando racconteremo, voglio ricordare ogni gesto, sensazione e racconto..almeno finché si possa babbanamente sopportare». Si rivolta dando le spalle al bancone e tornando con la mancina a cercare Adam «ma per il dormire ci sto»; Fa spallucce e un mezzo sorriso in risposta al "non è vero" di Ilary, e lascia cadere il discorso senza troppi pensieri,
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corallorosso · 4 years
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In questa foto, in alto, 3 fratelli che ieri, insieme a migliaia di genitori, alunni, insegnanti, in 19 città d’Italia hanno manifestato per chiedere la riapertura delle scuole a settembre. Lo hanno fatto mantenendo un rigoroso distanziamento sociale. Erano preoccupati, si, perché i bambini sono “pericolose” bombe da contagio asintomatico e allora la richiesta che riaprano le scuole la si dipinge come “irresponsabile” capriccio. Invece chiedono una cosa precisa: il diritto che il Governo studi anche dei protocolli per riaprire le scuole in sicurezza. Dopo averlo fatto per industrie, negozi, parrucchieri, alberghi, balneari, cinema, musei. Ora tocca alla scuola. Regole e protocolli di sicurezza. Perché la Scuola non produce denaro ma tiene in piedi una cosa che si chiama futuro. In basso Brescia. Venerdì sera. La prima provincia d'Italia per nuovi contagi, il territorio che conta il più alto numero di nuovi contagi e morti. Migliaia di persone appiccicate, senza mascherine, a bere gioiosamente in spregio a tutto: i morti, i contagi, il pericolo, il pericolo che tutti, per responsabilità di pochi, si torni in lockdown. Ora, ditemi, in cuor vostro, guardando queste immagini: chi sono le “pericolose bombe da contagio”? E uno spritz vale più del futuro? (Cathy La Torre)
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radheidiloveme · 4 years
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Spesso, molto spesso non ci capiamo: gli uni con gli altri.
Credo perché siamo portatori di differenti abissi di interiorità.
La realtà è che ognuno ha in sé una costellazione di stelle, spesso nere, stelle che seguono orbite di "destini errati."
L'unica sarebbe di accogliere nel palmo della mano l'altro e rispettarne il mistero, il segreto.
L'enigma dolente.
Accoglierlo non vuol dire capirlo, degli altrui intuiamo solo - se va bene - sparuti sprazzi e tanto, tantissimo non comprendiamo e non comprenderemo mai.
Ma si può stare accanto, vicini.
Invece molto spesso l'alterità viene denegata, negata, bandita.
Viene ribadito con aggressività il proprio perimetro interiore e viene mandato in frantumi quello altrui.
Perché sparigliare / sparpagliare l'esile, tenera scia di mollichine disseminate nel bosco degli anni, con tenacia, speranza " spiumata", con diuturna fatica??
Il fatto dolorosamente spiazzante è che molti, moltissimi parlano della "vita vera" della "vita nuda" come sommo valore - valore rifondativo - e di esseri umani ipotetici, fantasmatici, portatori di autenticità, di onestà nei sentimenti, nei rapporti umani, etc.
(di gente insomma che non rincorre il giochetto - in apparenza scintillante in realtà triste...- di offrire una rappresentazione di sé sempre come il più figo, il più bravo, il più intelligente, il più " performativo...")
E inveve di esseri veri ne esistono, ma quando essi si appalesano - nella loro nudità, "miseria, inermità" gli si chiude la porta in faccia!!
Eppure la vita stessa nella sua essenza ci conduce verso uno " scoperchiamento" ci porta ad accogliere la Purezza,
a " prenderla" con le mani accostate a conca - come si faceva da bambini, presso le fontanelle - e a bere quell' acqua sorgiva.
"perché sei la sorgente che rifà
il sorso bevuto
ed il suo fondo non si tocca mai."
Antonia Pozzi
da:
"Bontà inesausta"
Nella foto:
"LARMES D'OR"
Opera dell'artista
Anne Marie Zilberman
#cicredoancora
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