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#le città invisibili
andrea-non-sa-tornare · 6 months
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L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
- Italo Calvino - Le città invisibili
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respicefinem777 · 7 months
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«L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».
Italo Calvino, “Le città invisibili” (Einaudi, 1972)
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cinefiloatratti · 1 year
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«Perché indugi in malinconie inessenziali?»
— Italo Calvino, Le città invisibili
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infugacolbarone · 1 year
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"Riconoscente la Luna ha dato alla città di Lalage un privilegio più raro: crescere in leggerezza".
Crescere in leggerezza.
- Italo Calvino
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garadinervi · 1 year
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Howard S. Becker, Telling About Society, [16. Italo Calvino, Urbanologist], The University of Chicago Press, Chicago, IL, 2007, pp. 270-284
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Le città invisibili - Italo Calvino
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necatormundi · 6 months
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penseiepenseira · 11 months
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Bauci.
As cidades invisíveis, de Ítalo Calvino. Ilustrado por Matteo Pericoli. Brasil: Companhia das Letras, 2017.
https://matteopericoli.com/2018/02/02/on-calvinos-invisible-cities/
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heartsbreath · 1 year
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Marco entra in una città; vede qualcuno in una piazza vivere una vita o un istante che potevano essere suoi; al posto di quell'uomo ora avrebbe potuto esserci lui se si fosse fermato nel tempo tanto tempo prima, oppure se tanto tempo prima a un crocevia invece di prendere una strada avesse preso quella opposta e dopo un lungo giro fosse venuto a trovarsi al posto di quell'uomo in quella piazza. Ormai, da quel suo passato vero o ipotetico, lui è escluso; non può fermarsi; deve proseguire fino a un'altra città dove lo aspetta un altro suo passato, o qualcosa che forse era stato un suo possibile futuro e ora è il presente di qualcun altro. I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi. -Viaggi per rivivere il tuo passato? - era a questo punto la domanda del Kan, che poteva essere anche formulata così: - Viaggi per ritrovare il tuo futuro? E la risposta di Marco: - L'altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.
Italo Calvino - Le città invisibili
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contedivaldoca · 2 years
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“Le città invisibili”, I.Calvino
L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;
se ce n’è uno,
è quello che è già qui,
l’inferno che abitiamo tutti i giorni,
che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti:
accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui:
cercare e saper riconoscere chi e cosa,
in mezzo all’inferno,
non è inferno,
e farlo durare,
e dargli spazio.
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inntervalsgaia · 1 year
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Italo Calvino - Le Città Invisibili
There is one city for those who pass by without entering it, and another for those who are taken by it and do not leave it; one is the city one arrives in for the first time, another the one one leaves behind not to return; each deserves a different name
Calvino's cities are invisible, impalpable, fatuous cities, but sometimes they become matter and person, sometimes they return to being suspended in the air and develop upwards or downwards, towards nothing or towards everything; they are cities made of precious materials or of squalid sheet metal, between their streets and their walls sometimes the attitudes of their inhabitants modify the structure itself. Calvino is not able to describe cities using words alone: he needs gestures, looks, expressions, movements, and he also needs to directly show the scents, typical products, faces of the inhabitants, tastes and noises of the city in question.
The result is to see our own invisible cities materialise in front of our eyes captured by thought and imagination, to make them our own, to imagine them as we would like them, only helped a little by Calvino and his vivid imagination.
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comeinizia · 2 years
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38. Le città invisibili 
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