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#leonardo villa-forte
latribune · 8 months
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gabrielpardal · 3 years
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Lista dos livros que li em 2020
Leio mais de um livro ao mesmo tempo, pois são muitas e variadas as razões para se abrir um livro. Leio por prazer, por estudo, por trabalho, para me sentir melhor. Aqui uma lista com tudo o que li em 2020.
Ficção
O Senhor das Moscas - William Golding
Enterre seus Mortos - Ana Paula Maia
Os Melhores Contos de H. P. Lovecraft - H. P. Lovecraft
O Evangelho Segundo Jesus Cristo - Saramago
A Uruguaia - Pedro Mairal
Enterre seus mortos - Ana Paula Maia
As Perguntas - Antônio Xerxenesky
Stoner - John Williams
História da sua vida - Ted Chiang [Conto]
68 Contos de Raymond Carver - Raymond Carver
Vida Querida - Alice Munro
Os Melhores Contos de H. P. Lovecraft - H. P. Lovecraft
A Loteria - Shirley Jackson [Conto]
Os Salgueiros - Algernon Blackwood [Conto]
O Povo Branco - Arthur Machen [Conto]
O Cobrador - Rubem Fonseca [Releitura]
Os Prisioneiros - Rubem Fonseca [Releitura]
Paraísos Artificiais - Paulo Henriques Britto
Clube da Luta - Chuck Palahniuk [Releitura]
The Green Mile - Stephen King
O Náufrago - Thomas Bernhard
Woodcutters - Thomas Bernhard
A Descoberta da Escrita - Karl Ove Knausgard
Lincoln no Limbo - George Saunders
Não Ficção
Ideias para adiar o fim do mundo - Ailton Krenak
Sapiens - Yuval Noah Harari
Changing my mind - Zadie Smith
Feel Free - Zadie Smith
Verifique se o mesmo - Nuno Ramos
Formas Breves - Ricardo Piglia
Tudo que é belo - The Moth
Aprendendo com o Vírus - Paul B. Preciado
Na luta e na dança contra o vírus - Domingos Guimaraens
Queda livre: Ensaios de risco - Otavio Frias Filho
Lovecraft - Contra o Mundo, Contra a Vida - Michel Houellebecq
A Vida de H. P. Lovecraft - S. T. Josh
O Erro de Descartes - Antônio Damásio
Treze Crônicas - Mariano Marovatto
Every Love Story is a Ghost Story - D. T. Max [Releitura]
Como funciona a ficção - James Wood [Releitura]
Infinitamente Pessoal - Rafael Julião
Escrever sem Escrever - Leonardo Villa-Forte
Manifesto Ciborgue - Donna Harraway
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lamilanomagazine · 1 year
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Pistoia, rinasce il quartiere di San Lorenzo grazie ai fondi del PNRR.
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Pistoia, rinasce il quartiere di San Lorenzo grazie ai fondi del PNRR. È stato illustrato questa mattina, dal sindaco Alessandro Tomasi, insieme agli assessori alle grandi trasformazioni urbanistiche Leonardo Cialdi, alla mobilità e verde Alessio Bartolomei e ai lavori pubblici Alessandra Frosini, l’intervento di rigenerazione urbana del quartiere di San Lorenzo. Un piano di riqualificazione armonico che si compone di cinque diversi progetti che riguardano la piazza, i parcheggi, le scuole, le piste ciclabili, il complesso conventuale, la chiesa di Sant’Ansano e villa Benti, per un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro, finanziato quasi totalmente dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nell’arco di un paio di anni, una delle piazze principali della città sarà completamente rinnovata per accogliere nuove funzioni e ulteriori spazi di socializzazione e incontro. Quasi completata l’attività di progettazione, mentre alcuni interventi sono già in corso d’opera.   Riqualificazione edilizia e funzionale di San Lorenzo e chiesa di Sant'Ansano Il complesso di San Lorenzo occupa un'area, tra spazi coperti e aperti, di circa 5.110 mq, che comprende la chiesa di San Lorenzo (complesso di proprietà demaniale, quindi non oggetto di interventi), l’ex oratorio di Sant’Ansano, l’ex oratorio della Crocetta, gli edifici che formavano il complesso conventuale con i suoi chiostri e gli orti. Proprio la complessità dell’articolazione e l’eterogeneità dei fabbricati - diversi per tipologia di costruzioni e per stato di manutenzione - e le differenti tipologie di interventi da attuare hanno portato a una suddivisione in quattro comparti progettuali, per un finanziamento complessivo di 9 milioni e mezzo di euro, sempre proveniente da fondi Pnrr. Per quanto riguarda l’ex oratorio di Sant’Ansano, collocato all’angolo tra via della Crocetta e piazza San Lorenzo, l’ex oratorio della Crocetta, che confina con le corti private e il chiostro principale del convento, e i “magazzini”, è stata affidata la progettazione esecutiva, in corso di approvazione. Per il complesso conventuale, con tutti i suoi annessi, è stato redatto il progetto di fattibilità tecnica ed economica, che sarà alla base di appalto integrato di progettazione esecutiva e lavori.   Riqualificazione della piazza e aree limitrofe Attraverso un importante intervento di riqualificazione, piazza San Lorenzo cambierà volto, subendo un forte processo di rivitalizzazione. Con la messa a dimora di nuovi alberi e arbusti, quindi, verrà creato un ambiente urbano fortemente evocativo, che permetterà alla piazza di riconquistare la sua unitarietà prospettica, includendo la chiesa di Santa Maria delle Grazie, la chiesa di San Lorenzo e l’ex oratorio di Sant’Ansano. Con un investimento di circa due milioni di euro, la piazza riacquisterà una sua armonia, con una nuova pavimentazione, la sistemazione di panchine, la progettazione di un nuovo impianto di illuminazione per valorizzare le tre facciate monumentali che si affacceranno su uno spazio completamente rinnovato. Previsti anche un nuovo sistema di regimazione delle acque meteoriche e un impianto di irrigazione a servizio delle aree a verde, mentre l’attuale parcheggio sarà ricalibrato nella geometria e nell’assetto.   Interventi di mobilità sostenibile Il progetto esecutivo relativo alla mobilità di San Lorenzo è stato sviluppato non solo con l’obiettivo di riqualificare esteticamente gli itinerari, ma anche di facilitare l’accesso al centro storico, e quindi a piazza San Lorenzo, attraverso la promozione di percorsi atti a favorire la mobilità sostenibile, compresa la realizzazione del parcheggio in via del Fornacione e la rifunzionalizzazione del parcheggio in via dei Campisanti. Il finanziamento complessivo ottenuto con i fondi Pnrr, in questo caso, è di 2.727.700 euro.   Per quanto riguarda l’ingresso Sud, è previsto un nuovo tratto di pista ciclabile tra piazzetta dell’Incontro, immediatamente adiacente alla grande area a parcheggio ex Breda, e l’area centrale della città, una zona a traffico limitato, lungo via Zamenhof, via della Pace, largo Treviso e via Atto Vannucci, per una lunghezza complessiva di circa 470 metri. L’intervento propone, poi, la riqualificazione completa di largo Treviso, che andrebbe a recuperare il ruolo di ingresso al centro storico da sud, e di via Atto Vannucci, restituita al ruolo di corso pedonale vocato al commercio, con la riqualificazione completa della carreggiata delle diverse viabilità. Questo intervento si coordina con quello della Ciclovia del sole che collegherà la stazione ferroviaria a piazza della Resistenza, attraverso via XX settembre e via delle Mura urbane, creando un collegamento completamente riqualificato tra la stazione e il centro storico.   Una seconda parte dell’intervento è volto a riqualificare la pavimentazione di via degli Argonauti, via Borgo Talfano, via delle Parche e via Crocetta. In questo caso si intende ripristinare il livello di regolarità della pavimentazione al fine di garantire la funzionalità e la sicurezza della circolazione, nonché conferire al comparto un aspetto architettonicamente gradevole viste le funzioni di accesso e connessione alla piazza San Lorenzo dalle viabilità esterne alla cerchia muraria. L’intersezione fra via degli Argonauti, via Borgo Talfano e via Porta San Marco sarà ripavimentata con lastrico in pietra, con l’obiettivo di dare continuità all’itinerario che connette viale Arcadia con piazza San Lorenzo.   Per quanto riguarda via del Fornacione è in programma la realizzazione di un nuovo parcheggio costituito da 89 posti auto, di cui 2 per disabili, distribuiti su due tratti a senso unico di marcia. Nell’area è stato individuato anche uno spazio riservato alla sosta delle moto. In programma, poi, la riqualificazione della pavimentazione del piazzale di accesso al parcheggio dei Campisanti, nonché alla riqualificazione della porzione del parcheggio destinata al transito dei veicoli. L’obiettivo è ripristinare il livello di regolarità della pavimentazione così da garantire la funzionalità e la sicurezza della circolazione, nonché restituire un aspetto architettonicamente gradevole all’area di accesso all’area del cimitero comunale.   Infine, per quanto riguarda l’ingresso Nord, il progetto interviene sull’itinerario di ingresso al centro storico realizzando una connessione tra via del Funaro, viale Matteotti e via Traversa e il riqualificato parcheggio dei Campisanti - attraverso la ciclabile di viale Arcadia e la nuova passerella ciclopedonale sul torrente Brana, un ulteriore intervento inserito nella ciclovia del Sole - che potrà quindi svolgere anche la funzione di area di sosta a servizio del centro città.   Villa Benti: ristrutturazione edilizia e riqualificazione E’ appena stato approvato dalla giunta comunale, il progetto esecutivo da circa 1 milione e 900mila euro per la ristrutturazione edilizia di Villa Benti, che sarà parte attiva della riqualificazione urbanistica del comparto urbano di San Lorenzo, mantenendo e rinnovando i caratteri architettonici del manufatto. La progettazione di Villa Benti è stata eseguita con l'obiettivo di riqualificare gli ambienti esistenti, già ad uso di uffici pubblici, quale luogo destinato ad accogliere uffici del servizio cultura e tradizioni, turismo e informatica, nonché la sede dell'assessorato di riferimento. Per fare ciò è stato progettato un edificio che consente di avere un’adeguata funzionalità per i nuovi uffici, garantendo allo stesso tempo anche la possibilità di far uso degli spazi esterni per eventi aperti al pubblico o piccole mostre.   L'edificio sarà sottoposto a interventi di carattere impiantistico e interventi locali di tipo strutturale. Tutte le iniziative costruttive sono finalizzate a determinare una riqualificazione energetica con un risparmio del fabbisogno di energia primaria globale rispetto al rendimento dell’edificio prima della ristrutturazione. Gli interventi garantiranno anche la completa accessibilità degli spazi di servizio aperti al pubblico sia interni che esterni prevedendo anche l’inserimento di un impianto ascensore, oggi assente nella struttura, il tutto finalizzato all'abbattimento delle barriere architettoniche.   Edilizia scolastica: riqualificazione e miglioramento sismico della scuola dell'infanzia Melograno e di messa in sicurezza della scuola elementare Frosini Due gli interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia scolastica, per un investimento complessivo di quasi 7 milioni di euro, dei quali un milione e mezzo per la scuola dell'infanzia Melograno (di cui 1.275.000 provenienti dal Pnrr) e oltre cinque per la primaria Frosini (dei quali 4.650.000 del Pnrr).   Già in corso d’opera i lavori al Melograno. Nello specifico, il progetto prevede il rinforzo strutturale, la sostituzione degli infissi esterni, il restauro e ripristino del rivestimento a mosaico esistente e della decorazione a finto marmo. Programmato, inoltre, il restauro della quasi totalità degli infissi interni originali in legno, la coibentazione della copertura e la posa di rivestimento a cappotto sui prospetti di via Cavallerizza e di viale Matteotti e sulla corte interna. All’esterno saranno completati interventi di sistemazione complessiva che riguardano la recinzione, le ringhiere, le scalinate, poi il risanamento dei muretti. Completerà l’intervento, la realizzazione ex-novo degli impianti elettrico e meccanico (sistema idrico sanitario, di ricambio dell’aria, di riscaldamento a pavimento), compreso l’impianto antincendio.   Per quanto riguarda la Frosini, i lavori sono in fase di affidamento. Con l’attuazione del progetto sarà preservato l’aspetto originario della struttura, valorizzando gli elementi di pregio presenti. Allo stesso tempo il plesso sarà reso più sicuro e moderno attraverso il miglioramento sismico dell’edificio, l’adeguamento antincendio, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico e la ridistribuzione funzionale degli spazi interni che ne miglioreranno il comfort. Previsti, inoltre, interventi sullo spazio verde esterno, sui servizi igienici, sulle facciate, la sostituzione degli infissi, il miglioramento della copertura con la demolizione e la ricostruzione degli elementi strutturali e la realizzazione di controsoffitti antisismici.   Funzioni Il patrimonio recuperato sarà destinato ad ospitare funzioni pubbliche ed eventi culturali. In particolare verranno riportate nell’edificio di Villa Benti alcuni uffici comunali, così come nel complesso conventuale di San Lorenzo, che sarà destinato in larga parte a spazi espositivi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paschoalamanda · 7 years
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Cartaz de divulgação no formato impresso e digital [header] para o laboratório de escrita do escrito Leonardo Villa-Forte. Desenvolvido para a Cupim Literário com apoio da Secretaria de Cultura de Uberaba. Amanda Paschoal, 2017.
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boundtoyouphff · 4 years
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Chapter 13: Come Dance With Me
A/N: Here is the next chapter like I had promised! I cannot wait to share more of this story with you guys. I hope to hear from you soon. Enjoy xx
*Please make sure you have read Ch 12 that I had posted earlier today BEFORE READING THIS CHAPTER!*
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Dancing.
I love to dance.
You turned me around and I found those hopeful piercing blue eyes asking, “Come dance with me.” I grabbed your hand without hesitation as if an outside force pushed me into your arms. Our bodies were connected and moved as if we were puppets with our invisible strings being maneuvred from a source above the clouds.
I love to dance, but I found out that I love to dance with you more.
Maybe it’s the way you hold me securely in your arms as I put my trust in you to never let me fall.
But, I am falling. Falling in love with you.
They say to dance with your heart and your body will follow. Is that the case with love too? If you love with your heart, will your mind accept that love or is the voice of reason too strong?
Will this dance end before it can even begin?
I love to dance.
Come dance with me.
Come dance with me to a song that never ends.
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Giving the crowds one last wave, Harry jumped in the back seat of the vehicle and settled down into the comfortable leather while releasing a deep sigh. He finished his somber engagement at Fort Lennox this afternoon, one which held a memorial for all of those who fought and lost their lives at the Battle of Lennox. The majority of the Illyrian Royal family were present, including Emilia, but it was her brother Edward that was to accompany Harry today.
The prince closed his eyes for a brief moment relishing in silence that he had found. He breathed in a slow deep breath and released it through pursed lips as a wave of relief floated out from him. He now had a break in his tour where he would be able to spend some more time with Emilia.
The door flew open making Harry’s eyes spring open as his peaceful surroundings were distrubed by none other than Emilia’s twin brother, Prince Edward. He smirked and took the seat beside Harry before he unbuttoned his military uniform and threw his head back with a sigh. “I find these memorials are too somber for my liking.” Emilia’s brother voiced his unwanted opinion. His head turned to flash a smile at the quiet prince. “At least we are heading to Cavallo this evening. The resort we always book is off the charts mate. It will be good for you to have a fun evening off from this tour, Harry.”
The prince was doing his best to be courteous to Edward, despite his inward feelings for the man and the way he treated his sister. “I am looking forward to spending some time in the sun and on the beach I must admit. Is this a yearly dinner?” Harry engaged in conversation with Edward, hoping to pass the hour and a half drive to the resort.
But, his mind kept drifting off to an image of Emilia at the memorial. She had stood beside Harry and her brother Edward for the majority of the service. Her wavy long dress had Illyrian flowers printed across the fabric that flowed in the breezy wind that tousled her hair. Harry remained the stoic soldier beside her, dressed proudly in his military uniform he had brought along specifically for this occasion. From under the brim of his hat, he saw the princess bow her head and wipe away a stray tear. In that exact moment, you could hear a sea of cameras clicking away and capturing the moment. No doubt to use against Emilia in tomorrow’s papers. His heart sank in his chest for her, the princess was under constant scrutiny. Why were they so vindictive of her when she was the only one who showed true emotion, the one who wasn’t afraid to?
Harry joined the rest of the royal family, greeting the soldiers of the past and present to thank them for their continued sacrifice. Emilia was ahead of Harry to begin with, but he quickly caught up to the princess as she greeted and spoke to every single one of them who eagerly waited for her. She often kneeled down to their eye level and held a short conversation rather than just a greeting. There was one moment where they both delved into a deep conversation with a veteran who told them their story.
“Harry?” Edward had called his name, bringing the prince back into the moment.
“Yes? Sorry, my mind went elsewhere.” Harry locked eyes with the prince and offered a kind smile.
“Better not have been thinking of my sister, she’s off limits!” Edward tossed his head back in laughter, making light of the situation.
Little did Edward know, that was exactly who was on his mind.
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The prince had arrived at the Malvarossa resort in Cavallo after a mentally strenuous ride and immediately felt relaxed with the stunning ocean views that welcomed him. Prince Edward ensured that Harry was all settled in his room at the private villa the royal family had booked for a few days. The villa was a separate entity of the resort and was often the place the family used as a vacation venue.
He walked out towards the balcony and opened the white panelled doors, immediately feeling the sea breeze hit him. Closing his eyes, Harry took in a deep breath and felt the bright Illyrian sun warm him. He grasped the balcony rails and looked down, deciding to go for a walk and check out the villa until he had to get ready for the dinner.
Harry was wandering around aimlessly when he ran into Julianna, The Duchess of Molvania and her husband Prince George who had their children with them, Prince Leonardo and Princess Fiona, Emilia’s cousins. Leonardo enveloped the prince into a hug and welcomed him to the resort, immediately inviting Harry to join him at the bar for a drink to which Harry accepted.
Prince Leo ordered their drinks and sat down beside the prince, running his fingers through his thick dark lock of hair. He held Harry’s gaze as he saw those same icy blue eyes that was a clear genetic marker in the Illyrian royal family. “How’s the tour going, mate?” Leonardo casually asked Harry.
“Well...” Harry laughed nervously and took a healthy sip of his drink. “You know how tours can be exhausting. So this is a well needed break.” He turned to angle his body to look out towards the crystal clear waters, watching as the waves came crashing into the shore.
“I get it, Harry. Been on my fair share and I cannot say I would willingly volunteer again for one.” Leo barked a laugh and clasped his hands together. “Tonight will be fun. You will definitely get to see a different side to my family..... the dramatic side that is.” He continued to laugh.“Us boys always place a bet on how long until things blow up. There is always some sort of family drama that gets unleashed when we all get together.” Leo shook his head at the memories that had come flooding to mind. “At least there won’t be any Emilia and Thomas drama like last year....”
Harry watched Leo’s expression morph into a somber one. It caught him off guard and caused Harry to want to know more of what Leo thought of his cousin, Emilia. It had seemed that most of her family was ready and willing to drag her through the mud, but Leo appeared not to be in that same category. His gut feeling was that Leo was a genuine friendly guy.
“It does appear that drama is always surrounding Emilia...” He left his statement drag off in hopes that Leo would take the bait and share his thoughts with him.
“Not of her doing... don’t be deceived by what you read.” Leonardo did not waste a breath in his reply as he stared at the bottom of an empty glass before ordering a new one. He spinned the bar stool around to face the prince, locking in his gaze.
“Let me tell you something about Emilia, Harry.” Leo nodded his head slowly. “Emilia is like a sister to me and I know her like one. She has more heart and empathy than anyone on this earth and she is not afraid to show how passionate she is. I have worked on numerous projects with her and she literally puts her heart and soul into every little detail. But, at the end of the day she is judged more harshly than anyone in this family thanks to my grandmother and the media.” Leo shook his head and displayed a look of disgust. “She is exactly what this family needs, what this country needs to see from their royal family, but my grandmother is stuck in the past.”
“It breaks my heart to see her light being dimmed because others can’t stand to see how bright she can shine.” Harry could feel the love Leo held for Emilia emanating through his words of admiration for the princess. It was a relief to see that at least someone in this family saw Emilia for what she was worth and could see the potential in her. The prince lifted his head to glance up at Harry. “She’s been through so much this past year. I didn’t blame her at all for running away to London for a while. I think she shouldn’t have come back and given a taste to gran what she is missing.”
Before Harry could speak in return, his eyes captured Emilia walking down to the bar dressed casually in a pair of jeans, a simple white buttoned down blouse and black flats. Leo caught Harry gazing at the princess over his shoulder and glanced back to see who had caught his attention. “Perfect timing.” He giggled lightly.
Emilia tucked her long dark hair behind her ear in an attempt to tame in from the wind blowing off of the ocean. She was carrying a duffel bag of hers and was on the way to check in to her room when she saw her cousin Leonardo and Harry having a drink at the private bar. Emilia waved at them with a beaming smile, silently loving the fact that they appeared to already be getting along with one another.
“Hello boys!” Leonardo hopped off of his bar stool and leaned in to greet his cousin with a peck on the cheek.
“Hello gorgeous cousin. Glad to see you have arrived for the familial festivities.” He patted her on the head to remind her how much shorter she was than him. Emilia rolled her eyes and playfully swatted his arm away before turning her attention towards Harry.
“Hi, Harry.” Emilia took a step towards him and opened up her arms inviting him into an embrace. He wrapped his arms around the beautiful princess and squeezed her tiny frame.
“Hello, Emilia.” Their hug lingered for a few seconds too long as Emilia took in a deep breath and inhaled Harry’s sweet memorable scent. Breaking apart, she lowered her head in embarrassment knowing that Leo would pick up on it. She always struggled to lie and keep things from her close knit cousin.
“I see you two have already started drinking.” Emilia peaked up at Leo and reached across him, grabbing his drink and downing it before he could intervene.
“Ahhh!” Leo gasped in shock. “I really have missed you cousin!” He waved at the bartender to order more drinks, but Emilia had stopped him.
“Nah, none for me Leo. I need to get settled in and ready for dinner.” She sadly informed the dark haired prince and watched him dramatically extend out his bottom lip into a pout.
“I am good mate.” Harry held his hand up in refusal.
“Well, I can’t be here at my lonesome?!” Leo tossed his arms up in the air and shook his head in disbelief.
Emilia angled her head up at him. “Should have invited Ella then.” She held her hand up in the air to act like a visor and block the sun from her eyes.
“Ya, not after the disaster that happened last year when you brought your boyfriend to the dinner.” Leo’s eyes grew wide with horror.
Emilia smacked Leo’s stomach hard. “Leo!” She scolded her cousin before turning her body towards Harry. “Leo is dating my stylist, Ella. No one in the family knows, but me.” Harry nodded in understanding, but it was not that particular bit of information that he was more curious about.
“I am going to take my bag to my room. See you two at dinner.” Emilia bent down and picked up her bag with a small grunt, forgetting how heavy it was.
“Need help with that?” Harry was quick to offer the princess, but was met with a glaring narrowed set of blue eyes.
Leo raised his eyebrow and watched the interaction. “Good luck convincing the tiger.” He mumbled, but both Harry and Emilia had heard his words.
The prince took a step forward towards Emilia, making the close proximity to her very evident in his intentions. She peaked up at him, gazing up at him while his hand brushed up against her own to grasp the bag. Emilia did not put up a fight like she normally would have and dropped the bag into his hand.
“Where’s your room?” The prince motioned for Emilia to show him the way.
“Follow me.” Emilia turned on her heel with crossed arms and waved goodbye to Leo. “Bye Leo, see you later.”
Harry grabbed the bag and carried it behind his shoulder. “Good god, do you have a dead body in here? How much did you pack for two nights?” The prince complained as he trailed behind Emilia towards the direction of her room.
“Oh stop complaining, Wales.... besides.” Emilia turned around and started to walk backwards. “A girl can never have too many clothes!” Harry rolled his eyes and offered a quick wink before following Emilia down the corridor towards her room.
Emilia and Harry fell into step with one another as a comfortable silence fell between them. Emilia glanced up towards the prince and witnessed the elated smile that was still plastered on Harry’s lips. She gently grabbed his hand and interlaced their fingers together, patiently waiting for his gaze to fall upon her. The prince angled his head and looked down towards the princess and caught her staring up at him with an adoring expression.
Harry squeezed her hand while his lips spread into a beaming grin for the princess. “You looked beautiful today.” He showered her with compliments watching that little glint in her eyes appear at his sweet words. Emilia’s cheeks blushed with a faint crimson red, making her gaze falter to the ground in embarrassment, but was flattered at his compliment.
“Thank you, you are too sweet.” Emilia giggled and tucked a piece of her long dark brunette hair behind her ear. When she lifted her head, the prince’s eyes were still staring down at her while he blindly followed Emilia down the hall. “I am really happy that you are here with me. I have such great memories of this place.” The princess released a deep breath.
“Me too, Emilia.” There was a hint of exhaustion laced in the prince’s tone. He had been non-stop since his plane had landed in Illyria.
Emilia had made it to her suite in the villa and unlocked the door while she continued to listen to Harry vent. She kicked off her flats as Harry set down her bag at the front entrance. Emilia heard the deep sigh he released and turned back around with an endearing smile.
“Come relax and sit with me a bit.” Her hand reached out to him as their fingertips brushed up against one another. The prince did not need further convincing to spend some time with the beauty before him. He followed Emilia to the lounge and sat down beside her. Harry instinctively lifted his arm as she snuggled her frame close to his body.
Emilia sighed and placed her head on his shoulder closing her eyes briefly. Relishing in the private company of one another, the two of them sat in near silence being left alone to their thoughts. But, they still felt the comfort that the other offered them through simple touches.
“Are you excited for tonight?” The princess broke through Harry’s deep thoughts and brought him back to reality.
“Yes.” Harry’s lips spread into a smile. “But, I am looking forward to spending more time with you.” The prince happily confessed as he turned his head to smile down at Emilia. He saw her lips spread into a beaming smile while her eyes held his gaze.
Emilia quietly stared up at the prince, looking deep into his eyes as her mind started to wander back to that moment in the back of the car when Harry told her that he needed an answer with where they stood with one another. Part of her was waiting for these few days knowing that she would likely have more time with Harry to figure out where her heart was, but truth was she already knew what her heart had decided. It was whether she could get her mind to follow.
Her eyes drifted down to their entwined fingers and took in a deep sigh. Harry’s eyes followed her gaze down as he felt the light brush of her hand trail down his forearm. He could tell that the young princess was in an internal debate and he did not want to disrupt her thoughts so he quietly sat beside her and enjoyed analyzing every part of Emilia to keep it in his memory for a later time.
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Emilia emerged from her closet wearing a purple off the shoulder dress that boasted an asymmetrical frill skirt. It elegantly flowed across her body as she stepped forward in her bare feet towards the floor length mirror in her bedroom.
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Harry had been casually sitting on the edge of her bed waiting for her to get ready for the family dinner this evening. He was sipping on a drink when he nearly choked on it watching the princess come out in the dress, taking his breath away.
The princess slowly twirled around, carefully analyzing whether it was the right choice of dress for the evening's events. The back of the dress had not been zipped up, exposing a healthy amount of her backside and her black bra beneath. Harry was literally at a loss for words as he continued to sit on the edge of the bed in silence.
Emilia turned around swiftly and caught Harry in the act, checking her out. She shook her head at the naughty prince, giving him an eye roll.
“It is not my fault when you come out looking like that, Em.” Harry tossed his arms up in the air with a light giggle. He watched as Emilia turned her attention back to the mirror, but this time a frowned replaced that bright smile of hers.
“Do you really like it?” Emilia had suddenly become doubtful in her choice as a shy almost embarrassed version of herself emerged while the confident side of herself faded into the background.
Harry pushed himself off of the edge of her bed and slowly stepped behind her. This was what he was witnessing with each passing day. The strong confident princess he met in London was fading as uncertainty came forth clouded by the pressures of her grandmother's expectations.
He stepped in behind Emilia and gently grasped both of her arms, giving them a light re-assuring rub. “You, my princess… are absolutely gorgeous in this dress.” His deep quiet, assuring voice calmed her fears with a few simple words.
Emilia felt his finger delicately lift her chin, making her look into the mirror at herself with the image of Harry standing behind her. She locked eyes with the prince through the mirror and saw his genuine sincerity that killed any doubt that had grown within her being.
His gaze faltered down to her exposed backside and trailed his finger down to the zipper that was at the small of her back. He heard her Emilia’s mouth gasp from his simple touch as her breath became jagged. Harry smirked cheekily loving the effect he was having on Emilia. His fingers grasped the zipper and gave it a light tug. He did her dress up, reluctantly hiding her exposed skin and undergarment.
He looked back into the mirror at their reflection and found Emilia’s eyes locked on him while her body remained frozen. The prince lowered his head while tucking her dark locks out of the way to find her exposed shoulder. Harry placed a soft kiss on her shoulder and whispered in her ear, “Don’t ever doubt that you are beautiful again, Emilia. You are beautiful to me.”
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The Illyrian Royal family’s festivities were well under way. The whole family had come together this evening and shared an enjoyable five course meal with local traditional Illyrian entertainers. They had even welcomed Harry as one of their own, as Emilia’s cousins included them in the familial banter and fun.  
The prince had been seated next to Emilia and her cousin Leonardo that apparently Emilia herself had arranged as alluded to by her father. He let it slip that his daughter wanted Harry to feel as welcomed as she did in London. Her parents were seated across from them as they engaged in a light hearted conversation. The Crown Prince couple were more relaxed and at ease than to what Harry had previously been witnessed to and he could see where Emilia got most of her traits from… her father.
“She has always had me wrapped around her finger since the day she was born.” Frederick smiled proudly at Emilia and shared a sweet moment with her. But, the prince could not help but wonder if her father knew how much inner turmoil was going through. She hid it so incredibly well and could pretend that nothing was the matter.
“I remember that day fondly.” Frederick continued as Harry and Emilia had focused their attention to the conversation with her parents while everything else faded into the background. The long wooden table was dimly lit above with hanging fairy lights while the reflection of the flames from the candles that lined the table danced upon their faces. “You were so stubborn, Emilia. So stubborn that you wouldn’t even breathe.” A glimpse of concern washed across his face as the memory of it all came flooding back to her father.
“No wonder Emilia is the way that she is. Lack of oxygen to her brain at birth really explains a lot.” Edward piped in from the seat beside his mother as he finally gave his family some of his attention instead of his girlfriend, Louisa.
“EDWARD!” Liza, Emilia’s mother gasped in horror. “You do not say that in front of our guest! Or period!” She scolded him, but Edward just chuckled and ignored his mother.
“Eddie, stop being an areshole.” Emilia glared at him with her piercing blue eyes.
“Or else what Emilia?” Edward egged his twin sister on.
Emilia parted her lips to speak her retort when a loud voice spoke her name from down the table.
“Emilia!”
Everyone became silent as Queen Eleanora scolded the princess, embarrassing her in front of everyone, including Harry.. “Behave and stop getting into these childish tifts with your older brother.” An awkward silence fell across the whole table as Emilia sat there in a clear state of quiet anger, staring at her grandmother with shock and disbelief.
Harry’s blood was nearly boiling as rage coursed through him. How in the world is Emilia getting in shit and being embarrassed for something that Edward had done. The thing that surprised Harry the most is her father did not even come to her defence, nor anyone in the family. He couldn’t sit by any longer in utter silence.
His lips parted to speak up on Emilia’s behalf, but he felt a hand quickly grasp his thigh and give it a hard squeeze. Emilia did not even look at the prince, but with a subtle shake of her head she begged him not to defend her.
“I am sorry Gran.” Emilia’s voice choked out.
The conversation around them started to become more lively, but everyone around Emilia was carefully watching her silent self. She refused to look at anyone or engage in conversation.
“Emilia…?” Frederick’s brow furrowed with concern as he watched a stray tear trickled down Emilia’s cheek. “I’m sor-” He was about to apologize when Emlia cut him off.
“Don’t.” She angrily spoke, wiped the tear away and turned her attention back to the dancers. Pretending that nothing had happened.
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Harry and Emilia were standing around in a circle with Emilia’s cousins Gabriel and Alessandra sipping on their drinks and watching the rest of the family dancing to the upbeat music. “This is not like you, Emilia! Standing on the sidelines while the rest of the family is dancing away. You are normally the instigator of fun!” Alessandra angled her head down at her younger cousin, with a cheeky grin.
Emilia shook her head and took a sip of her drink before replying. “Not tonight.” Her blue eyes drifted towards her parents dancing away with their silly moves. “I am trying to behave…” The tone in Emilia’s voice was evidently somber. There was a part of her pulling her towards the music, desperately wanting to let loose, but all she could see were her grandmother's eyes on her every move. She could not have another problem arise tonight for she was walking on thin ice.
“Behaving is really not in your vocabulary.” Gabriel smirked and fell into a fit of laughter. “Remember Ibiza?!”
“Oh Gabe! Ibiza was all on you, that I had nothing to do with!” Emilia tossed her head back in laughter at the memory of the debaucherous trip.
“You were right there with me, my partner in crime.” Gabe tossed his arms up in the air in innocence. “Stealing that boat.”
Harry’s eyebrows rose with curiosity as Emilia felt his eyes on her. She turned her head as the conversation fell to a silent shock. Emilia shrugged her shoulders, “What? It was a small boat ok, Harry!” She defended herself while confessing to the crime.
Gabriel cleared his throat and shook his head. “Emilia… we stole a fucking yacht!” He barked with laughter at her falsely portrayed innocence.
“A yacht?” Harry’s blue eyes glanced down and locked eyes with Emilia, watching the guilty expression on her face grow until she dissolved into a fit of giggles.
“Ok fine!” She breathed in between breaths. “It was a yacht…” Emilia held Harry’s gaze steadily. “I was young and following Gabe’s lead. He took advantage of my innocence.”
“Yeah, there is nothing innocent in those blue eyes Emilia.” The prince slowly shook his head down at Emilia and stared deep into those adorable blue eyes of the princess.
“Oooooh!” Gabriel and Alessandra could not help but laugh at the prince’s words. They both caught the way that Harry was looking down at their cousin in an endearing way as their gaze continued to linger.
“Looks like Ana has got some competition for Prince Harry’s heart!” Alessandra chuckled lightly to herself as Harry and Emilia both snapped out of their unwavering shared glance as their minds were brought back to reality and realized what they had done. Emilia’s cheeks became flushed at her cousin's remark and looked away to hide her face, silently kicking herself for not being more careful around Harry. It had been difficult enough tonight not being able to hold his hand or touch him in the way she wanted to in fear of her family finding out they were more than acquaintances.
“Who is Ana?” Harry was curious to find out.
Emilia leaned into him and pointed past her cousins to a young blonde teenager sitting at the table by herself watching everyone else dance with a partner. “That is my cousin Ana Lilia. Alessandra and Gabriel’s sister.” He caught the way Emilia smiled proudly towards her direction.
“A little birdie told me she fancies you.” Alessandra giggled with a raised eyebrow. “But, I am afraid that I need to get in on this dancing action. Are you coming Gabriel?” Emilia’s cousins had left them alone to themselves as they joined the family, dancing away.
Emilia’s eyes remained stagnant on her youngest cousin, sitting there by herself. She felt Harry’s hand settle on the small of her back and gently rub it soothingly. “You know you are allowed to have fun with your family. I bet you are a better dancer than me.” Her lips spread into an amusing smile as she lifted her head to glance up at Harry.
“I’d like to see you dance.” Emilia could not help but giggle at the thought. “In fact…” Her eyes drifted for a brief second back to Ana. “Why don’t you ask Ana to dance with you.” Emilia locked in Harry’s intense stare. “I know she would love it if you did.”
“You sure you want me to ask her? You know she might win my heart.” Harry cheekily replied and earned a playful smack on the arm by the princess.
“Yes, I am sure Henry.” Emilia gave him a light push forward. “Go!”
Emilia watched from afar as Harry approached Ana and bent down to her level with his hand extended out in an offer to dance with him. A fond smile started to stretch the corner of her lips as Ana nodded her head and stood up from her seat, eager to dance with him. Harry pulled the smiling blonde teen to the dance floor and twirled her around, innocently dancing with Ana as she smiled with joy.
A few dances later, Emilia was ordering a new drink when a hand gently grasped her wrist and gave it a light tug to turn her around. It was Harry with an adorable beaming smile and rosy red cheeks from dancing.
“Come dance with me.” His deep posh British voice was alluring and difficult to say no to. His piercing blue eyes cut straight through to her soul, rendering her speechless.
“Henry….” Emilia reluctantly shook her head in fear of the repercussions and also scared of the fact that her family would find out about them. It had been a difficult evening not being able to hold his hand or reach out and touch his face or play with those tufts of his ginger hair at the nape of his neck. All because of that lingering fear. But… to dance with Harry? He had to be mad!
“You deserve to have fun like the rest of your family and I promise that I will be careful where I lay my hands on you. A respectable dance between a prince and a princess.” Harry did his best to convince Emilia, knowing full well that she was on the edge about to take that leap with him.
“Henry….” Emilia broke her silence and tightened her grasp on his hand. “Fine. But, just one dance.”
“Deal!” Harry tugged on her hand without hesitation and led Emilia to the dance floor where her family were happily dancing beside them.
Harry twirled Emilia around as they kept up to the beat of the lively music. He was observant of her family's reactions of them, careful not to place his hands on her body suggestively. Emilia’s unbridled laughter echoed in his ear, bringing a beaming grin to his lips as he watched Emilia let go and have fun.
Emilia had promised Harry just one dance with him, but that one dance turned into another and another until they found themselves being the last ones left on the dance floor. Emilia selected a slower classical song that changed the aura of the dance floor into a sensual romantic one. She stepped forward towards Harry with a shy smile.
“Will you dance with me? This is my favorite song to dance too….” She lowered her head, displaying a rare shy side of herself to Harry. (Come Dance With Me started to play by Norah Jones https://www.youtube.com/watch?v=lbjZPFBD6JU )
“I’d love to.” He reached out and wrapped his arm around her body, bringing Emilia in close proximity, securing her in tightly with his grasp. Harry felt her hand settle on his forearm as she waited for him to take the first step and lead her.
Harry took a step forward as Emilia moved her body in sync with him. He slowly moved them around the dance floor as his hand drifted down to the small of her back. Emilia lifted her head up to look into the prince’s deep blue eyes. Being mesmerized, she fell under his spell and was thankful that his strong body was holding her weak knees up at that moment.
The corner of his lips tugged into an elated smile, relishing in the closeness of Emilia being flushed against his body again. He looked down into her ice crystal blue eyes and could get lost in the depths of them for days if he allowed himself to. Harry’s heart swelled in admiration for this beautiful woman in his arms. He could not help but admire her beauty both inside and out that encapsulated her kind heart.
“Henry…” Emilia’s feet stopped moving as she quietly whispered his name. Their bodies swayed in their cemented place as they looked longingly into each other's eyes.
“Yes, Emilia?” His hand lifted and cupped her cheek tenderly while he gently caressed it with his thumb.
“Will you spend the day with me tomorrow? I…” She lowered her head, averting her gaze to the ground. “I think we need to talk and figure out what all of this is between us.” Emilia took in a shaky nervous breath in fear of the potential outcome, in fear that this man in front of her could break her heart.
“Well, you could steal a yacht for us to hang out on.” Harry teased the nervous princess in an attempt to bring back that adorable smile of hers.
“Harry!” Emilia shouted his name.
“Oh… I know you can scream it louder than that!” The prince was relentless, but it was all in good banter.
“You are so awful…” Emilia shook her head and snaked her arms around the back of his neck loosely while his hands found a home on her hips. “Awfully handsome…” She stood up on her tippy toes and placed a soft kiss to his lips that was all too quick for his liking.
Emilia reluctantly tore his lips off of Harry’s but she could not risk their private moment together any further in fear of exposure. “We need to go inside Harry… We can’t get caught.” She was the voice of reason amidst their cloud of building desire.
The prince took in a deep breath and sighed heavily. “You are right.” His arms fell from her frame, breaking their embrace. “Let me walk you to your room.”
The pair left the dimly lit dance floor and made their way back to the villa. In the midst of the darkness, they searched for the others hands and interlocked their fingers, savouring every moment that they were able to share with one another. Emilia quietly moaned when their hands separated.
“Trust me, I don’t like it more than you do.” Harry walked Emilia down the villa’s hall towards her room which just so happened to be right next to Harry’s.
Emilia leaned up against the door frame and turned around to face the prince. “Good night Henry.” It took all of her not to just invite Harry in for the night, but the truth was she needed time for her own mind to think.
Harry flashed a brief smile and bent his head down to place a soft kiss to her forehead. His lips lingered there as Emilia breathed in his familiar scent. Her hands reached up and grasped his forearms making him stay there for a few passing moments.
His arms slipped through Emilia’s hands, unable to continue being in the same space as Emilia any longer. “I can’t stay here…” The prince admitted and pressed his lips one more time to Emilia’s lips and said his goodnight.
“Sleep well, tiny dancer.”
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Nei musei del nostro paese è concentrato un numero incredibile di opere d’arte, testimonianze storiche di un passato illustre, o di più passati, che va preservato e costantemente protetto, ammirato e anche riscoperto. Di seguito segnaliamo i principali musei italiani che custodiscono le opere d’arte più importanti del nostro paese, ma anche alcune piccole grandi esposizioni significative. Un’eredità non solo italiana, ma anche mondiale. La galleria degli Uffizi di Firenze La galleria degli Uffizi, detta anche galleria delle Statue e delle Pitture, è il fiore all’occhiello del patrimonio museale di Firenze, il museo più visitato d’Italia, nonché uno dei più famosi del mondo. Il percorso museale, oltre a conservare nelle sue sale le più famose opere di Giotto, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Caravaggio, Dürer, Rubens e molti altri, comprende anche il corridoio Vasariano, le collezioni di palazzo Pitti e il giardino dei Boboli. Si consiglia, data la forte affluenza, di munirsi di un biglietto salta fila o prenotare un tour con ingresso prioritario. La galleria dell’Accademia di Firenze Il percorso museale conserva tra altre mirabili opere il celebre David (1501-1504) di Michelangelo e altre sei grandi sculture dell’artista, nonché una vasta esposizione, tra le prime al mondo, di opere pittoriche a fondo oro (Giotto, Masolino, Cimabue, Leonardo Da Vinci e altri ancora) e, infine, una pregevole collezione di antichi strumenti musicali. Per evitare che qualcosa sfugga all’attenzione, una buona idea è quella di farsi guidare nelle stanze della galleria da una guida esperta. Il museo Nazionale del Bargello di Firenze Dedicate essenzialmente alla scultura medievale e rinascimentale, le sale del Bargello ospitano alcuni capolavori di Michelangelo, Donatello, Benvenuto Cellini, mentre il complesso comprende anche le pregevoli cappelle Medicee, la chiesa di Orsanmichele, palazzo Davanzati e casa Martelli. Vista la vastità dell’esposizione, anche qui è consigliata una visita guidata. Galata, il museo del Mare di Genova Il Galata di Genova è il percorso museale più grande dell’area del Mediterraneo dedicato al mare e uno dei più moderni d’Italia. Nelle sue sale è illustrata la storia di Genova, del suo legame indissolubile con il mare e delle mille sfaccettature che questo legame porta con sé: dalle galee agli atlanti e ai globi, dai viaggi come quello di Cristoforo Colombo alla vita dei marinai fino allo sviluppo del porto di Genova dal Medioevo ai giorni nostri. Il museo Egizio di Torino Il museo Egizio di Torino è il più antico al mondo dedicato alla cultura egizia e secondo per importanza soltanto a quello del Cairo. Le sale, suddivise in cinque livelli, permettono di ammirare alcuni tra i reperti archeologici più importanti mai ritrovati come il libro dei Morti di Luefankh (332-320 a.C.), la mummia risalente al periodo Predinastico (3500 a.C.), la coeva e rarissima pittura di Gebelein, la tomba degli Ignoti, il pregevole ostrakon (frammento di ceramica) della Ballerina, le pitture a tempera ritrovate nella cappella di Maia, le statue della galleria dei Re, quella di Uahka (1760 a.C.) e infine la tomba di Kha e Merit, risalente a 3400 anni fa. Al fine di godersi al meglio la visita, potrebbe essere una buona idea acquistare un accesso prioritario o meglio ancora prenotare un tour guidato. Il museo Nazionale del Cinema di Torino Ospitato dal 1996 all’interno dell’inconfondibile e bizzarro edificio della mole Antonelliana, il museo del Cinema di Torino è uno dei più visitati d’Italia e raccoglie numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). I musei Reali di Torino Il circuito dei musei Reali di Torino comprende la visita al palazzo e ai giardini Reali, alla biblioteca e all’armeria Reale, alla galleria Sabauda, al museo Archeologico, a palazzo Chiablese e infine alla cappella della sacra Sindone. Da non perdere all’interno di palazzo Reale la sfarzosità tutta intagli, stucchi, dorature e affreschi della sala da Ballo e quella del Trono, il salone degli Svizzeri e la splendida scala delle Forbici. Il Cenacolo Vinciano a Milano La straordinaria Ultima Cena detta anche Cenacolo (1494-1498) di Leonardo da Vinci è oggi conservata nell’ex refettorio rinascimentale adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie di Milano. La sala, esclusivamente dedicato alla fruizione del capolavoro vinciano, è assolutamente necessaria non solo per la scoperta dell’opera ma anche per la sua precaria conservazione. Le vicissitudini e le curiosità legate all’opera meritano forse la presenza di una guida in grado di poter illustrare i tanti aspetti legati all’Ultima Cena di Leonardo e un ingresso prioritario, anche in tarda serata, per avere la sicurezza di poter accedere. La pinacoteca di Brera a Milano La galleria Nazionale d’arte Antica e Moderna ospitata presso il palazzo Brera di Milano è un complesso museale vastissimo che custodisce una delle più celebri raccolte di pittura del nostro paese, con opere appartenenti a specifiche scuole artistiche come quella lombarda, veneta, toscana, dell’Italia centrale e, inoltre, della scuola fiamminga. Il palazzo di Brera ospita inoltre numerose istituzioni artistiche note in tutto il mondo: la biblioteca Nazionale Braidense, l’osservatorio, l’orto Botanico, l’istituto Lombardo di Scienze e Lettere e infine la celebre accademia di Belle Arti di Brera. Un’esperienza guidata all’interno delle suggestive sale dell’accademia potrebbe essere davvero un’ottima idea. Il museo del palazzo Ducale di Mantova Le sale della reggia dei Gonzaga di Mantova custodiscono alcune delle opere migliori di Mantegna, tra cui i meravigliosi affreschi della camera degli Sposi (1464-1475), Rubens, Palma il Giovane, Daniel van den Dyck, tanto da meritarsi un posto all’interno dei musei più importanti del nostro paese. Il complesso museale comprende la corte Vecchia, la domus Nova, la corte Nuova, la basilica Palatina di Santa Barbara e il quattrocentesco castello di San Giorgio. Il museo Archeologico di Venezia Il museo, sito in piazza San Marco presso le procuratie Nuove, dalla fine del Cinquecento raccoglie numerose collezioni private veneziane comprendenti antichissime opere risalenti al periodo greco e romano. Le gallerie dell’Accademia di Venezia Ai piedi del ponte dell’Accademia, l’antico complesso un tempo formato dalla chiesa di Santa Maria della Carità, il convento dei Lateranensi e la scuola Grande, dall’inizio dell’Ottocento ospita l’accademia di Belle Arti della città lagunare, nonché la più importante collezione di arte veneziana e veneta del mondo, con dipinti databili dal XIV al XVIII secolo. Tra gli artisti esposti si segnalano Piero della Francesco, Giovanni Bellini, Leonardo da Vinci con il suo Uomo Vitruviano, Andrea Mantegna, Giorgione, Cosmé Tura, Palma il Vecchio, Giambattista Tiepolo, Giorgio Vasari e Francesco Hayez. Il museo Storico del castello di Miramare Il museo allestito all’interno del castello di Miramare a Trieste, eretto intorno alla metà dell’Ottocento per volere di Massimiliano d’Asburgo-Lorena arciduca d’Austria, è uno dei musei più visitati d’Italia. L’elegante e suggestiva struttura in pietra chiara affacciata sul golfo di Trieste conserva ancora gli arredi originali dell’epoca e numerose testimonianze della vita dei proprietari, l’arciduca Massimiliano e sua moglie Carlotta del Belgio, prima di diventare la residenza del duca Amedeo d’Aosta. All’interno sono da segnalare la sfarzosa sala dei Regnanti, la bella sala della Musica e la sala ispirata all’arredamento navale della fregata Novara sulla quale Massimiliano aveva prestato servizio nella Marina Austriaca, mentre all’esterno il parco circostante il castello e il superbo giardino all’inglese permettono di effettuare piacevoli passeggiate di fronte al mare. Il castello è visitabile in completa autonomia o con tour privato. La galleria Nazionale delle Marche Ospitata nelle sale del palazzo Ducale di Urbino, questa interessante collezione comprende le opere più importanti del Rinascimento urbinate promosso alla corte di Federico da Montefeltro, tra cui alcuni capolavori di Raffaello, Piero della Francesca e Federico Barocci. Il museo nazionale di castel Sant’Angelo a Roma Il percorso museale allestito all’interno dell’imponente castel Sant’Angelo si sviluppa in 7 livelli che illustrano in maniera approfondita la storia, le modifiche architettoniche e gli usi ai quali la fortezza fu adibita durante i secoli, sin dal 135 d.C., ovvero quando in questo luogo l’imperatore Adriano fece costruire il mausoleo funebre per sé e la sua famiglia fino alla riorganizzazione voluta da papa Farnese nel Settecento, quando qui fu imprigionato, tra gli altri, il conte di Cagliostro. La galleria Borghese di Roma Sita all’interno della magnifica villa Borghese Pinciana, il percorso museale espone molte impareggiabili sculture di Gian Lorenzo Bernini, numerose tele del Caravaggio e pregevoli opere del Bronzino, Antonio Canova, Raffaello, Perugino, Lorenzo Lotto, Antonello da Messina, Rubens, Bellini, Correggio, Parmigianino, Pinturicchio e Tiziano. All’interno delle sale della villa è possibile muoversi in autonomia, oppure in alternativa con un tour privato. I musei Vaticani e la cappella Sistina La grande stagione di fervore artistico promossa da papa Giulio II all’inizio del Cinquecento che ha impreziosito la basilica di San Pietro, ha dato inoltre vita alle stupende collezioni dei musei Vaticani, con gli affreschi e le opere di Giotto, le stanze papali dipinte da Michelangelo e Raffaello, la galleria Lapidaria, quella delle carte Geografiche, l’appartamento Borgia e il giardino con il celebre gruppo statuario del Laocoonte. Lo straordinario patrimonio, tutto italiano, che adorna gli spazi dei musei vaticani si condensa infine nella superba cappella Sistina con il Giudizio Universale (1508-1512) e gli affreschi della volta (1535-1541) realizzati da Michelangelo. Le pareti della cappella non sono di certo da meno, impreziosite da un ciclo di affreschi realizzati dai massimi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento: da Botticelli al Perugino, dal Pinturicchio al Ghirlandaio. Vista l’elevata affluenza si consiglia di dotarsi preventivamente di un biglietto con ingresso prioritario. Il museo Archeologico Nazionale di Napoli Il museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) vanta forse il più ricco patrimonio archeologico d’Italia. Esso comprende infatti i reperti dell’antica Neapolis, la collezione Farnese con pregevoli reperti provenienti dall’antica Roma, le collezioni Borboniche con i reperti provenienti da Pompei, la collezione Egizia e altre importanti collezioni private (Borgia, Santagelo, Stevens e Spinelli). Vista la grande quantità di reperti e opere degne di interesse, un tour guidato è l’ideale per poter comprendere appieno il valore di quanto esposto. Il museo Civico Archeologico “Giovanni Marongiu” di Cabras Il piccolo museo di Cabras, in Sardegna, custodisce gli importanti reperti archeologici ritrovati nella suggestiva penisola del Sinis, sul golfo di Oristano, colonizzato in epoche antichissime. Il percorso museale custodisce e continua a raccogliere ancora oggi quanto ritrovato nel insediamento neolitico di Cuccuru is Arrius, in quello nuragico di Sa Osa, nel sito archeologico di Tharros (età fenicio-punica), nonché i resti del relitto romano dell’isola di Mal di Ventre. Pezzo forte del museo, davvero da non perdere, sono i resti del complesso statuario dei giganti di Mont’e Prama. Il museo dell’ex Stabilimento Florio e delle tonnare di Favignana e Formica Concludiamo questo excursus sui musei più importanti d’Italia con un piccolo e suggestivo museo sito sulla splendida isola di Favignana, ovvero quello ospitato nello storica tonnara appartenuta alla famiglia Florio per oltre un secolo tra Ottocento e Novecento. Splendido esempio di archeologia industriale, perfettamente recuperato e conservato, la tonnara ospita al suo interno un innovativo museo, con sale multimediali che ripercorrono la storia della mattanza, la cruenta pesca del tonno, e della tonnara, e un interessante Antiquarium con reperti archeologici ritrovati nell’arcipelago siciliano delle isole Egadi e risalenti alla prima guerra Punica (III secolo a.C.). https://ift.tt/2O9d5Xc I 20 musei più visitati d’Italia Nei musei del nostro paese è concentrato un numero incredibile di opere d’arte, testimonianze storiche di un passato illustre, o di più passati, che va preservato e costantemente protetto, ammirato e anche riscoperto. Di seguito segnaliamo i principali musei italiani che custodiscono le opere d’arte più importanti del nostro paese, ma anche alcune piccole grandi esposizioni significative. Un’eredità non solo italiana, ma anche mondiale. La galleria degli Uffizi di Firenze La galleria degli Uffizi, detta anche galleria delle Statue e delle Pitture, è il fiore all’occhiello del patrimonio museale di Firenze, il museo più visitato d’Italia, nonché uno dei più famosi del mondo. Il percorso museale, oltre a conservare nelle sue sale le più famose opere di Giotto, Raffaello, Tiziano, Botticelli, Caravaggio, Dürer, Rubens e molti altri, comprende anche il corridoio Vasariano, le collezioni di palazzo Pitti e il giardino dei Boboli. Si consiglia, data la forte affluenza, di munirsi di un biglietto salta fila o prenotare un tour con ingresso prioritario. La galleria dell’Accademia di Firenze Il percorso museale conserva tra altre mirabili opere il celebre David (1501-1504) di Michelangelo e altre sei grandi sculture dell’artista, nonché una vasta esposizione, tra le prime al mondo, di opere pittoriche a fondo oro (Giotto, Masolino, Cimabue, Leonardo Da Vinci e altri ancora) e, infine, una pregevole collezione di antichi strumenti musicali. Per evitare che qualcosa sfugga all’attenzione, una buona idea è quella di farsi guidare nelle stanze della galleria da una guida esperta. Il museo Nazionale del Bargello di Firenze Dedicate essenzialmente alla scultura medievale e rinascimentale, le sale del Bargello ospitano alcuni capolavori di Michelangelo, Donatello, Benvenuto Cellini, mentre il complesso comprende anche le pregevoli cappelle Medicee, la chiesa di Orsanmichele, palazzo Davanzati e casa Martelli. Vista la vastità dell’esposizione, anche qui è consigliata una visita guidata. Galata, il museo del Mare di Genova Il Galata di Genova è il percorso museale più grande dell’area del Mediterraneo dedicato al mare e uno dei più moderni d’Italia. Nelle sue sale è illustrata la storia di Genova, del suo legame indissolubile con il mare e delle mille sfaccettature che questo legame porta con sé: dalle galee agli atlanti e ai globi, dai viaggi come quello di Cristoforo Colombo alla vita dei marinai fino allo sviluppo del porto di Genova dal Medioevo ai giorni nostri. Il museo Egizio di Torino Il museo Egizio di Torino è il più antico al mondo dedicato alla cultura egizia e secondo per importanza soltanto a quello del Cairo. Le sale, suddivise in cinque livelli, permettono di ammirare alcuni tra i reperti archeologici più importanti mai ritrovati come il libro dei Morti di Luefankh (332-320 a.C.), la mummia risalente al periodo Predinastico (3500 a.C.), la coeva e rarissima pittura di Gebelein, la tomba degli Ignoti, il pregevole ostrakon (frammento di ceramica) della Ballerina, le pitture a tempera ritrovate nella cappella di Maia, le statue della galleria dei Re, quella di Uahka (1760 a.C.) e infine la tomba di Kha e Merit, risalente a 3400 anni fa. Al fine di godersi al meglio la visita, potrebbe essere una buona idea acquistare un accesso prioritario o meglio ancora prenotare un tour guidato. Il museo Nazionale del Cinema di Torino Ospitato dal 1996 all’interno dell’inconfondibile e bizzarro edificio della mole Antonelliana, il museo del Cinema di Torino è uno dei più visitati d’Italia e raccoglie numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). I musei Reali di Torino Il circuito dei musei Reali di Torino comprende la visita al palazzo e ai giardini Reali, alla biblioteca e all’armeria Reale, alla galleria Sabauda, al museo Archeologico, a palazzo Chiablese e infine alla cappella della sacra Sindone. Da non perdere all’interno di palazzo Reale la sfarzosità tutta intagli, stucchi, dorature e affreschi della sala da Ballo e quella del Trono, il salone degli Svizzeri e la splendida scala delle Forbici. Il Cenacolo Vinciano a Milano La straordinaria Ultima Cena detta anche Cenacolo (1494-1498) di Leonardo da Vinci è oggi conservata nell’ex refettorio rinascimentale adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie di Milano. La sala, esclusivamente dedicato alla fruizione del capolavoro vinciano, è assolutamente necessaria non solo per la scoperta dell’opera ma anche per la sua precaria conservazione. Le vicissitudini e le curiosità legate all’opera meritano forse la presenza di una guida in grado di poter illustrare i tanti aspetti legati all’Ultima Cena di Leonardo e un ingresso prioritario, anche in tarda serata, per avere la sicurezza di poter accedere. La pinacoteca di Brera a Milano La galleria Nazionale d’arte Antica e Moderna ospitata presso il palazzo Brera di Milano è un complesso museale vastissimo che custodisce una delle più celebri raccolte di pittura del nostro paese, con opere appartenenti a specifiche scuole artistiche come quella lombarda, veneta, toscana, dell’Italia centrale e, inoltre, della scuola fiamminga. Il palazzo di Brera ospita inoltre numerose istituzioni artistiche note in tutto il mondo: la biblioteca Nazionale Braidense, l’osservatorio, l’orto Botanico, l’istituto Lombardo di Scienze e Lettere e infine la celebre accademia di Belle Arti di Brera. Un’esperienza guidata all’interno delle suggestive sale dell’accademia potrebbe essere davvero un’ottima idea. Il museo del palazzo Ducale di Mantova Le sale della reggia dei Gonzaga di Mantova custodiscono alcune delle opere migliori di Mantegna, tra cui i meravigliosi affreschi della camera degli Sposi (1464-1475), Rubens, Palma il Giovane, Daniel van den Dyck, tanto da meritarsi un posto all’interno dei musei più importanti del nostro paese. Il complesso museale comprende la corte Vecchia, la domus Nova, la corte Nuova, la basilica Palatina di Santa Barbara e il quattrocentesco castello di San Giorgio. Il museo Archeologico di Venezia Il museo, sito in piazza San Marco presso le procuratie Nuove, dalla fine del Cinquecento raccoglie numerose collezioni private veneziane comprendenti antichissime opere risalenti al periodo greco e romano. Le gallerie dell’Accademia di Venezia Ai piedi del ponte dell’Accademia, l’antico complesso un tempo formato dalla chiesa di Santa Maria della Carità, il convento dei Lateranensi e la scuola Grande, dall’inizio dell’Ottocento ospita l’accademia di Belle Arti della città lagunare, nonché la più importante collezione di arte veneziana e veneta del mondo, con dipinti databili dal XIV al XVIII secolo. Tra gli artisti esposti si segnalano Piero della Francesco, Giovanni Bellini, Leonardo da Vinci con il suo Uomo Vitruviano, Andrea Mantegna, Giorgione, Cosmé Tura, Palma il Vecchio, Giambattista Tiepolo, Giorgio Vasari e Francesco Hayez. Il museo Storico del castello di Miramare Il museo allestito all’interno del castello di Miramare a Trieste, eretto intorno alla metà dell’Ottocento per volere di Massimiliano d’Asburgo-Lorena arciduca d’Austria, è uno dei musei più visitati d’Italia. L’elegante e suggestiva struttura in pietra chiara affacciata sul golfo di Trieste conserva ancora gli arredi originali dell’epoca e numerose testimonianze della vita dei proprietari, l’arciduca Massimiliano e sua moglie Carlotta del Belgio, prima di diventare la residenza del duca Amedeo d’Aosta. All’interno sono da segnalare la sfarzosa sala dei Regnanti, la bella sala della Musica e la sala ispirata all’arredamento navale della fregata Novara sulla quale Massimiliano aveva prestato servizio nella Marina Austriaca, mentre all’esterno il parco circostante il castello e il superbo giardino all’inglese permettono di effettuare piacevoli passeggiate di fronte al mare. Il castello è visitabile in completa autonomia o con tour privato. La galleria Nazionale delle Marche Ospitata nelle sale del palazzo Ducale di Urbino, questa interessante collezione comprende le opere più importanti del Rinascimento urbinate promosso alla corte di Federico da Montefeltro, tra cui alcuni capolavori di Raffaello, Piero della Francesca e Federico Barocci. Il museo nazionale di castel Sant’Angelo a Roma Il percorso museale allestito all’interno dell’imponente castel Sant’Angelo si sviluppa in 7 livelli che illustrano in maniera approfondita la storia, le modifiche architettoniche e gli usi ai quali la fortezza fu adibita durante i secoli, sin dal 135 d.C., ovvero quando in questo luogo l’imperatore Adriano fece costruire il mausoleo funebre per sé e la sua famiglia fino alla riorganizzazione voluta da papa Farnese nel Settecento, quando qui fu imprigionato, tra gli altri, il conte di Cagliostro. La galleria Borghese di Roma Sita all’interno della magnifica villa Borghese Pinciana, il percorso museale espone molte impareggiabili sculture di Gian Lorenzo Bernini, numerose tele del Caravaggio e pregevoli opere del Bronzino, Antonio Canova, Raffaello, Perugino, Lorenzo Lotto, Antonello da Messina, Rubens, Bellini, Correggio, Parmigianino, Pinturicchio e Tiziano. All’interno delle sale della villa è possibile muoversi in autonomia, oppure in alternativa con un tour privato. I musei Vaticani e la cappella Sistina La grande stagione di fervore artistico promossa da papa Giulio II all’inizio del Cinquecento che ha impreziosito la basilica di San Pietro, ha dato inoltre vita alle stupende collezioni dei musei Vaticani, con gli affreschi e le opere di Giotto, le stanze papali dipinte da Michelangelo e Raffaello, la galleria Lapidaria, quella delle carte Geografiche, l’appartamento Borgia e il giardino con il celebre gruppo statuario del Laocoonte. Lo straordinario patrimonio, tutto italiano, che adorna gli spazi dei musei vaticani si condensa infine nella superba cappella Sistina con il Giudizio Universale (1508-1512) e gli affreschi della volta (1535-1541) realizzati da Michelangelo. Le pareti della cappella non sono di certo da meno, impreziosite da un ciclo di affreschi realizzati dai massimi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento: da Botticelli al Perugino, dal Pinturicchio al Ghirlandaio. Vista l’elevata affluenza si consiglia di dotarsi preventivamente di un biglietto con ingresso prioritario. Il museo Archeologico Nazionale di Napoli Il museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) vanta forse il più ricco patrimonio archeologico d’Italia. Esso comprende infatti i reperti dell’antica Neapolis, la collezione Farnese con pregevoli reperti provenienti dall’antica Roma, le collezioni Borboniche con i reperti provenienti da Pompei, la collezione Egizia e altre importanti collezioni private (Borgia, Santagelo, Stevens e Spinelli). Vista la grande quantità di reperti e opere degne di interesse, un tour guidato è l’ideale per poter comprendere appieno il valore di quanto esposto. Il museo Civico Archeologico “Giovanni Marongiu” di Cabras Il piccolo museo di Cabras, in Sardegna, custodisce gli importanti reperti archeologici ritrovati nella suggestiva penisola del Sinis, sul golfo di Oristano, colonizzato in epoche antichissime. Il percorso museale custodisce e continua a raccogliere ancora oggi quanto ritrovato nel insediamento neolitico di Cuccuru is Arrius, in quello nuragico di Sa Osa, nel sito archeologico di Tharros (età fenicio-punica), nonché i resti del relitto romano dell’isola di Mal di Ventre. Pezzo forte del museo, davvero da non perdere, sono i resti del complesso statuario dei giganti di Mont’e Prama. Il museo dell’ex Stabilimento Florio e delle tonnare di Favignana e Formica Concludiamo questo excursus sui musei più importanti d’Italia con un piccolo e suggestivo museo sito sulla splendida isola di Favignana, ovvero quello ospitato nello storica tonnara appartenuta alla famiglia Florio per oltre un secolo tra Ottocento e Novecento. Splendido esempio di archeologia industriale, perfettamente recuperato e conservato, la tonnara ospita al suo interno un innovativo museo, con sale multimediali che ripercorrono la storia della mattanza, la cruenta pesca del tonno, e della tonnara, e un interessante Antiquarium con reperti archeologici ritrovati nell’arcipelago siciliano delle isole Egadi e risalenti alla prima guerra Punica (III secolo a.C.). I musei italiani da visitare sono davvero moltissimi e dislocati in quasi tutte le città del nostro Paese, da Torino a Roma, da Napoli alle Trieste.
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10 Best Romantic Hotels in Rome
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10 Best Romantic Hotels in Rome
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Perhaps you’re in Rome on your honeymoon. Or even with a new love. You might have chosen the eternal city to rekindle your love life or as the place for a marriage proposal. Either way, you’re coming to the right place. Love is in Rome’s DNA. Put simply, Italians love love! 
Rome has a wealth of hotels with varying styles, spread across the historical center and beyond and catering to all budgets. But it can be hard to sift through the endless options and if you’re traveling for love, you’re bound to want something special. So we’ve rounded up 10 of the best when it comes to style, comfort, luxury and of course – romance.
If you want to impress, the Hotel Hassler is one of Rome’s classic and historic or try the new Rocco Forte property, the Hotel de la Ville. For contemporary design or a boutique space, look no further than Corso 281 Luxury Suites right on Rome’s main drag or the Hotel Palazzo Dama. To relive the days gone by of la dolce vita, perhaps Via Veneto is more up your alley. The Westin Palace located in a prized location. If you lovers don’t want to lift a finger, the St Regis even has a 24 hour butler service. 
Take your pick, enjoy each others’ company and pamper your loved one with a relaxing stay at one of these romantic hotels in Rome – you won’t regret it.
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Photo courtesy of Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton
For hedonistic pleasure, the nouveau riche choose to stay at the smart and sassy Aleph Hotel. Its interior was purposely designed to represent Dante’s Divine Comedy. The lobby and lounge areas are meant to represent Inferno with its rich red and black accented chairs, couches and decor. Guests are immediately greeted by caged marble lion statues and two gigantic samurai warriors at the entrance of the hotel. The hotel rooms itself are slightly less shocking, decorated in a clean contemporary style with large photographs of Rome hanging on the walls. Make your way up to Pardiso and enjoy a drink from the hotel’s rooftop Angelo bar or treat yourself with a day of relaxation at the Anmo Tuina spa. BUS: 80, 53, 52. METRO: Barberini.
Recommended for Romantic Hotels because: The Aleph is a stunning unique design hotel and super centrally located.
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Palazzo Manfredi is a magnificent historic villa that serves today as a small boutique five-star hotel. The beauty is really in the detail at this beautiful establishment, right from its rooms and opulent suites to the spectacular rooftop view of the Colosseum. Here the Aroma restaurant serves up some of the best local produce available, while you sit and bask in the shadow of the most famous monument in the world. Still family run, nothing is too much at this hotel For a special romantic occasion, book the Colosseum Suite set across two levels with an unforgettable view. METRO: Colosseo. BUS: 87
Recommended for Romantic Hotels because: Featuring Aroma Restaurant with an unobstructed view of the Colosseum, lovers are in for a treat.
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Located on a corner directly in front of the American Embassy on the famous Via Veneto, is the Westin Excelsior Hotel. Its striking presence resembles that of an elegantly baked wedding cake crowned with a magestic cupola dome on top. The interior of this hotel is downright dazzling. There are elegant mirrors, fresh flower arrangements and crystal chandeliers present throughout the hotel. It’s no wonder, this hotel is the obvious choice for promininent political figures, celebrities and royalty. Amenities include an indoor pool, full service spa, and a health club and sauna. BUS: 80, 52, 53. METRO: Barberini.
Recommended for Romantic Hotels because: The Westin is the perfect five star choice for travelers wanting to live La Dolce Vita on Via Veneto.
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Set within an 18th-century palazzo formerly the home to the Malaspina dynasty, the Palazzo Dama Hotel brings a touch of style and elegance to Rome like no other. A chic villa if you like, it opened its doors in 2016 and with its elaborate features (no less than a sparkling chandelier taken from the New York’s Plaza Hotel), food and beverage offering and designer appointed rooms and suites, it is the epitome of 5-star luxury. A rarity in the heart of Rome, the hotel boasts a swimming pool set in a lush garden where guests lounge about and take a dip in the warmer months with staff readily on hand to serve up a cocktail (or two). The Peruvian-Japanese inspired Pacifico Restaurant and Raspoutin Club are popular with hotel guests and locals alike. METRO: Fleming
Recommended for Romantic Hotels because: An art deco haven with quaint public spaces throughout.
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A grand palace from 1894, inviting you to explore its curated collection ouf fine art and antiques, handcrafted stucco-adorned staircase, the historic lift, the glittering Murano chandeliers and the majestic symbol of La Belle Époque — The Ritz. After a full scale renovation work the impressive lobby immediately signals grandeur and grace, as old-world splendour converges with modern style and sophistication. Light, reflectivity and refinement are the keynotes of the design scheme highlighted by a dove-grey entrance foyer and a 5-metre hand-blown glass chandelier. Fashion and art come together in a luminous Belle-Époque-inspired indoor piazza that pays eloquent homage to the winter garden of César Ritz’s original hotel. METRO: Repubblica.
Recommended for Romantic Hotels because: St Regis is at the top end in Rome for opulence, service and style.
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The Rome Cavalieri is stituated in the Monte Mario area of Rome, just north of the city, in a prized elevate area overlooking the panorama that has inspired visitors to the eternal city for centuries. Well connected to the center, the hotel also offers a shuttle service for guests. The property sits within fifteen acres of lush Mediterranean parkland and is a calm retreat in the heart of the Rome. The hotel boasts the only restaurant in Rome with 3 Michelin stars, La Pergola as well as an award winning day spa and wellness center. More than just a 5 star hotel, it’s the first Europe to become part of the exclusive Waldorf Astoria Hotels and Resort Group.
Recommended for Romantic Hotels because: Rome’s ultimate in resort style and luxury accommodation, the Hilton also boasts the 3 Michelin star La Pergola restaurant.
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Luxury hotelier group Rocco Forte have struck again in Rome with their second five star property. Sister to the local institution that is Hotel de Russie, the new Hotel de la Ville has taken over a prized piece of real estate atop the Spanish Steps. A former 18th century palazzo with a stunning design inspired by the iconic European ‘Grand Tour’, the jewel in its crown is a large rooftop drinking and dining space that takes in sweeping views of the roman skyline. Renowned chef Fulvio Pierangelini has devised an exciting offering of food and beverage including a street-side bistro, Da Sistina with a selection of roman classics and Mosaico in the internal courtyard area with a more international and eclectic Mediterranean fusion of flavors. The Julep bar with its yellow and turquoise green decor is the perfect spot for an afternoon or evening aperitif and the outdoor area is decked with pretty red and white stripe umbrellas. Olga Polizzi and Tommaso Ziffer designed the elegant 104 rooms and suites (some with expansive terraces), filled with plush, playful and contemporary furniture and fabrics. The Sicilian-inspired De la Ville Spa offers state-of-the-art treatments and focuses on organic wellness with Irene Forte and Pietro Simone skincare.
Recommended for Romantic Hotels because: A prized location with views that span the entire Eternal City.
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You might not expect a high-end boutique property on Rome’s main thoroughfare Via del Corso, yet Corso 281 Luxury Suites sits there grandly, stylishly and quietly, literally a stone’s throw from Piazza Venezia. In fact, it really doesn’t get much more central than this in the Eternal City. Free wifi throughout, superb designer interiors, Nespresso machines, luxurious Bulgari toiletries and breakfast in bed – this is boutique pampering at its very best. Some of the air-conditioned suites boast views of the grand Piazza Venezia and it actually doesn’t end there. It’s the service here that really makes all the difference. All the staff act as a concierge with their authentic local tips and know-how, especially the hotel director Natalino Gisonna who will guide you to the very best Rome has to offer. Smart devices are on offer for all guests to help navigate the city like a Roman. METRO: Spagna
Recommended for Romantic Hotels because: Breakfast served in the comfort of your own suite. Doesn’t get more romantic than that!
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The Hotel Hassler sits atop the Spanish Steps in one of the most prime positions in all of Rome. Unlike other 5-star hotels, the Hassler is a family-owned and operated hotel, which makes every aspect and detail catered to its clients unique. It is owned and personally operated by Swiss Hotelier Roberto E. Wirth. Its perfect combination of over-the-top luxury and personalized service is the reason why A-list celebrities and royalty such as Tom Cruise, Robert DeNiro and Leonardo De Caprio, Princess Diana, Prince Charles and Prince Rainier of Monaco have all stayed here. Its rooms are opulently decorated in an elegant and classic style. Nothing quite tops the lavish penthouse suite and its terrace fit for a king, boasting million dollar views. METRO: SPAGNA
Recommended for Romantic Hotels because: Hotel Hassler is 5 star luxury in one of the most prized locations in Rome.
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Photo courtesy of Hotel de Russie
Perfectly situated between the grandiose Piazza del Popolo and the sublime Spanish steps, lies one of the ritziest addresses in all of Rome, the Hotel de Russie. Probably the most impressive feature that this extravagant luxury hotel has to offer is its extensive terraced gardens. Most rooms boast exquisite views of the gardens. Meanwhile, the cr–me de la cr–me, the Nijinsky Suite at the top of the hotel has the largest terrace with its own private outdoor dining room, overlooking Roman rooftops and the gardens. The recently refurbed Popolo Suites and the Picasso Suite (where – you guessed it – Picasso once slept) have been recently refurbished with stunning decor touches throughout. During the summer, dining al fresco at the ‘Le Jardin de Russie’ restaurant in the middle of the hotel’s Secret Garden is just magical. METRO: Flaminio, Spagna.
Recommended for Romantic Hotels because: The pioneer in Rome’s boutique hotel scene has a cozy courtyard for all day dining.
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pibidiando · 3 years
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Atividade - O encontro com o “outro”
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Segue abaixo o trabalho que executei em dupla com o pibidiano Silvio Pereira    (eis o blog dele: https://silvinopibid.blogspot.com/ ) sobre do filme Xingu.
Filme: Xingu 
Ano: 2011
Diretor: Cao Hamburger
Sinopse: No momento em que o Brasil busca evoluir e crescer geográfica e economicamente, o governo organiza uma expedição a terras inexploradas, para a construção de campos aviários e extração de riquezas. Os irmãos Villas-Bôas em busca de aventura partem com os trabalhadores, e acabam encontrando muito mais do que procuravam, embarcando em uma luta de gente grande, na proteção dos povos indígenas e demarcação de terras, criando o parque na nacional do Xingu.
Contexto: O filme conta a incrível história de Orlando Villas-Bôas e seus irmãos Cláudio e Leonardo, que comandaram entre 1943 e 1951 a expedição Roncador-Xingu. Desbravaram o centro Oeste brasileiro e deixaram como o principal legado o contato com os desconhecidos índios daquela Região. Trata-se da questão relativa da vida dos Índios, da criação do Parque Nacional de Xingu e do embate entre a cultura Indígena e a cultura Branca.
Cenas (marcação de tempo):
Cena 1: No minuto 2:54 os irmãos Villas-Bôas foram dar os seus nomes para fazerem parte da expedição. O homem que estava tomando as notas perguntou ao Cláudio o seu nome e a sua profissão, logo um dos responsáveis lhe deu a caneta para assinar o seu nome e ele por sua vez passou a mão na almofada de carimbo, Leonardo fez a mesma coisa. Essa questão de eles não saberem escrever causou estranhamento nos chefes ali, sobretudo o preconceito que a sociedade tem de que pessoa Branca não pode não saber escrever, também por eles saírem de uma grande cidade (São Paulo) gerou uma grande admiração por parte dos chefes, pois achavam que era impossível um branco não saber escrever.
Cena 2: Na cena do minuto 8:57, trata do momento em que os Brancos invadiram as propriedades dos Indígenas pensando que não havia dono. Em resposta à invasão, os índios tentaram atacá-los, assim,  acabaram por fazer disparos de armas de fogo fazendo com que os mesmos se dispersassem.
Cena 3: A cena 3 inicia-se no tempo de 11min59s do decorrer do filme. Trata-se do primeiro contato direto das duas culturas presentes. Os homens brancos saem pelo rio em dois barcos e dão de cara com vários indígenas, armados de arco e flecha, com pinturas corporais e vestimentas diferentes, todos em terra firme os olhando e prontos para se defenderem e defenderem os seus. O choque cultural é ainda maior agora, pois eles estão se vendo e analisando uns aos outros, alguns dos homens brancos ativam o gatilho, mas são impedidos de tentar qualquer coisa contra os habitantes daquela terra ainda desconhecida, eles decidem remar até um porto e permanecerem ali até se sentirem seguro para avançar e tentar contato mais direto.
Cena 4: É uma cena muito forte que mostra o encontro das duas culturas pela primeira vez, cada um tentando enxergar melhor o outro, tentando perceber a cultura do outro, pois as suas realidades eram muito diferentes. Mas, os brancos naquela vez ganharam coragem e foram direto ao encontro do povo indígena, foi ali que se iniciou a socialização entre essas duas culturas. Isso se deu a partir do minuto 14:26 do filme.
Cena 5: Essa cena se torna interessantíssima, pois é um primeiro contato de perto entre os dois povos, onde eles tentam estabelecer algum tipo de comunicação, inicia-se no tempo de 16min44s. Para que haja comunicação efetiva, ambos precisam recorrer a outras formas de comunicar-se além da fala, pois emitem línguas diferentes, então, falam por gestos apresentado-se e permitindo que os indígenas os toque, peguem suas ferramentas, pois a vulnerabilidade nesse contexto pôde ser traduzida em um sinal de paz, assim, a comunidade ali presente os acolhe e os leva até suas moradias.
Cena 6: Já no minuto 22:18, o filme acelera seu roteiro e mostra as duas culturas convivendo entre si com suas diferenças. Essa cena mostra o cacique da tribo e um dos chefes da expedição comunicando-se, cada um em sua língua, usando de gestos e símbolos para compreender um ao outro.
Cena 7: Algo interessantíssimo do filme é a sua narração, toda a sua história se dá através de uma espécie de diário de um dos personagens – o Cláudio. À luz de sua visão, ele interrompe algumas cenas para narrar o que acontecia ali. Nesse momento, no minuto 28 do filme, Cláudio após conviver tempos e tempos com aquele povo, altera sua visão e começa a discordar do Estado que considerava os povos indígenas como selvagens e diz “Para mim eles não eram selvagens, eu só estava diante de outra civilização, o encontro mudou nossas vidas para sempre.” É possível notar que o encontro de culturas totalmente diferentes causa impactos em ambas. Se permitir conhecer, demonstrando-se vulnerável e disponível para aprender e ensinar, é de uma coragem gigantesca e pode ocasionar inúmeras mudanças, inclusive em sua forma de enxergar o outro, o diferente, foi isso que aconteceu com os dois povos ali, um encontro que mudou para sempre suas vidas.
Cena 8: No minuto 34:12, temos novamente um primeiro contato direto, mas dessa vez com intermédio. Um homem branco apresentando ao cacique da tribo outro homem branco, é possível notar a maior facilidade agora em compreender e ser compreendido, já estabeleceram-se alguns sinais de comunicação e uma espécie também de confiança por ambas as partes culturais, é interessante observar o progresso.
Cena 9: O índio Caiabi que já tinha  sido exposto e estava adaptado à cultura branca, já se vestia como os brancos, foi procurar Cláudio. Quando se encontraram, Cláudio perguntou se ele estava sozinho, mas ele respondeu que não, depois chamou a sua família e os apresentou. Em seguida, ele informou que trabalhava para os Brancos, mas sofriam muito, pois seus patrões nem se quer ofertavam comida, além de ter matado oito dos seus filhos, ao ouvir isso, Cláudio, por sua vez, o ofereceu uma arma de fogo (pistola) para que pudesse se proteger e os acompanhou para as suas aldeias e quando chegaram lá tinha acontecido um massacre.0020
Cena 10: Essa cena mostra um dos irmãos Villas-Bôas com a caneta na mão, também estavam os livros ao lado que mostra de que durante todo esse percurso feito pelos três irmãos, tinha escrivão que estava anotando tudo o que estava acontecendo para que um dia essa história pudesse ser contada. (minuto 55:39 do filme).
Cena 11: Nesta cena o Cláudio está desenhando o mapa das fronteiras que teriam depois das estradas serem construídas para formar as áreas que iriam respeitar a privacidade dos índios, onde ele se lamentou da seguinte forma: “eles nunca tiveram fronteiras, mas agora fronteira é a melhorar coisa que podiam ter”, referindo-se ao povo indígena.
Cena 12: Essa cena mostra um traço muito forte onde cada um tentava enxergar melhor a cultura do outro, mas se percebia claramente a dominação da Cultura dos brancos sobre a indígena porque os indíos tinham receio de tocar em suas roupas, óculos e algumas peças, até algumas crianças já na aldeia estavam chorando porque tinham medo de Branco. (minuto 61:11)
Cena 13: No decorrer de uma hora e vinte minutos, após muitos acontecimentos violentos para com a cultura indígena, pois, embora os homens brancos que foram morar com eles, tenham os conhecido e desenvolvido um sentimento de compaixão e defesa, através da alteridade, o governo ainda os via como selvagens e queriam suas terras, em todo esse processo violento de tomada de território, alguns homens brancos unidos aos diversos povos indígenas travaram uma guerra na tentativa de não ficarem desolados. Na cena em questão, vemos dois personagem em tensão e em meio ao caos, no momento de desespero, o homem branco aponta a arma de fogo para um dos indígenas aliados, não na tentativa de o assassinar, mas para se fazer escutar e resolver o problema, é possível perceber o olhar de reprovação do indígena àquela atitude. A partir disso, podemos iniciar diversas reflexões, sendo uma delas sobre as diferenças culturais gritantes que sempre existirão, embora o homem branco da cena já estivesse inserido na cultura indígena e convivesse naquela civilização há mais de um ano, suas raízes ainda são suas raízes, o contato com outras culturas pode alterar diversas coisas e visões de mundo, mas não é capaz de reeducar completamente alguém que possui uma bagagem própria e individual, nesse momento do uso da violência como solução, vemos que as diferenças culturais hão de sempre estar em algum lugar.
Cena 14: A última cena do filme acontece sob a narração do diário de Cláudio e retrata o momento em que Orlando e ele entram em contato pela primeira vez com mais uma cultura indígena, ainda totalmente isolada, para realocá-los até o parque nacional do Xingu. Os olhares que permeiam esse encontro são muito profundos e carregam muita dor, pois, ao decorrer de todo o filme, podemos perceber como tal encontro (branco e índio) trouxe sofrimento para as culturas indígenas, pois, no contexto em que uma cultura sobressai a outra, há a criação de privilégios e desvantagens. Nesse sentido, o filme encerra-se com esta cena e com a narração: “Andar por terras que ninguém andou chegar a lugares que branco nenhum chegou, porque não há lugar em que branco não chegue. Chegar antes, sempre foi tudo que pudemos fazer.
Roteiro (parte verbal):
O roteiro perpassa principalmente pelas conjugações no presente e pretérito perfeito, uma linguagem rebuscada que denuncia a época do enredo (o Brasil dos anos 40), ao mesmo em tempo que há muito palavrão e linguagem coloquial. 
Durante toda a produção, nunca há uma colocação do “eu” ou “ele/a”, o plural é constantemente utilizado, é sempre “eles/as” ou “nós”, o que nos ajuda a identificar a demarcação evidente das culturas, há um “nós” bem delimitado – homens brancos e um “eles” bem evidente – todos e quaisquer povos indígenas, considerados selvagens, por serem diferentes.
É interessante também perceber a presença de mais de uma língua, pois o encontro com os povos indígenas faz com que os personagens precisem adaptar-se, pois não há uma tradução simultânea. Nesse sentido, é notório como a língua e o discurso proferido dizem sobre as relações socioculturais estabelecidas.
Parte sonora:
A trilha sonora do filme é composta por nove músicas, e agregam de forma demasiada quanto à ênfase nas emoções, seja medo, susto, esperança, tristeza, os sons da natureza e os rituais dos povos indígenas. Percebe-se que as melodias têm essa função de emocionar e enfeitar os momentos.
As músicas encontram-se disponíveis on-line, segue abaixo o link de uma playlist feita na plataforma de música SoundCloud com todas as faixas: 
https://soundcloud.com/betovillares/sets/xingu-o-filme
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piranot · 4 years
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Leonardo abre o jogo sobre vida sexual e dispara: “A gente trep* quase todo dia”
Sempre muito sincero e descontraído, Leonardo resolveu abrir o jogo sobre sua vida sexual com a esposa, Poliana Rocha, durante a live sertaneja do festival Villa Mix.
Poliana Rocha e Leonardo – AgNews
Bem humorada, a jornalista compartilhou o momento em seu Instagram e ainda aproveitou para “tirar uma onda” da situação. “Graças a Deus a gente trep* quase todo dia: segunda-feira quase, terça quase, quarta quase, quinta quase, sexta quase, sábado quase. No domingo, antes do Fantástico, nós ‘dá uma’… Uma pensada, a gente pensa, pensa, e não faz p*rra nenhuma”, brincou Leonardo.
Fique por dentro das últimas fofocas das celebridades, notícias de entretenimento e tudo sobre os reality shows em nosso GRUPO DE FOFOCAS DO FACEBOOK. Clique aqui e faça parte!
Na legenda, Poliana Rocha entrou na onda do marido. “Vixe!”, escreveu ela, usando as hashtags #paradescontrair e “sobesteira”. Não demorou muito para que o próprio Leonardo aparecesse nos comentários.
“To chegando! Hoje é domingo! Te amo, linda”, disse Leonardo. Eles são casados há 24 anos e pais do também cantor sertanejo Zé Felipe.
Poliana Rocha admitiu ter sido traída por Leonardo
No ano passado, Poliana Rocha e Leonardo comemoraram 23 anos de casamento. Nas redes sociais, a jornalista compartilhou um vídeo com diversos momentos ao lado do cantor, mas acabou chamando atenção pela legenda sincera na qual admite já ter sido traída por ele.
“Hoje completamos 23 anos de casados entre idas e vindas… passei por decepções, traições, felicidades. Mas, enfim, consegui com muitas lutas segurar minha família, que hoje, para a glória do Senhor, está unida e feliz! Obrigada, meu Leonardo, por ter me ensinado a ser uma mulher forte, guerreira, que persevera e crê nos propósitos de Deus! Eu amo você”, escreveu Poliana, que usou ainda as hashtags “23 anos de casados” e “não é para qualquer um”.
  Ver essa foto no Instagram
  Vixe…
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!!!! @leonardo
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#paradescontrair #sóbesteira
Uma publicação compartilhada por Poliana Rocha (@poliana) em 7 de Jun, 2020 às 5:55 PDT
O post Leonardo abre o jogo sobre vida sexual e dispara: “A gente trep* quase todo dia” apareceu primeiro em PIRANOT.
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edicolaelbana · 4 years
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E’ pronto il Calendario 2020 Vivere il Parco
Ricca offerta turistico naturalistica a disposizione per le strutture ricettive nell’Arcipelago Toscano
E’ in stampa  il calendario 2020 delle attività del Parco Nazionale nelle diverse isole dell’Arcipelago Toscano e ne anticipiamo una versione digitale già consultabile online sul sito www.islepark.it  Visitare il Parco/ Attività ed eventi con il Parco o a questo link (http://www.islepark.gov.it/visitare-il-parco/attivit%C3%A0-ed-eventi-con-il-parco)
Si confermano per il 2020 le decine di eventi e laboratori di  animazione, di degustazione,  sport, attività ricreative all’aria aperta, escursioni per adulti e bambini, laboratori di educazione ambientale e Citizen science nelle varie isole e in un arco temporale ampio che va da marzo a fino ottobre, con una  coda di eventi  anche in pieno inverno, per incentivare sempre di più la destagionalizzazione in tutte le isole.
Le novità sono l’apertura del Museo delle Scienze geologiche e archeologiche a Pianosa, la collaborazione con la Fondazione Villa Romana delle Grotte all’Elba grazie alla quale si potrà unire il percorso al Castello del Volterraio con la visita al sito archeologico elbano. L’apertura del Museo Roster a Forte Inglese, l’aumento nelle escursioni ed attività nelle isole minori a Giannutri e a Capraia dove è prevista anche l’apertura di un nuovo punto informativo nella  struttura denominata la “Salata”.
Si confermano le 10 tipologie di escursioni giornaliere in outdoor a Pianosa con le guide Parco esperte. Il calendario di 23 date per Montecristo e le 20 date per Gorgona.
Confermate le aperture al pubblico periodiche e regolari con attività per tutti e/o specifiche per bambini delle strutture gestite dal Parco: Forte Inglese con il Nat-Lab, CEA Casa del Parco di Marciana, CE Casa del Parco di Rio e CEA Dune di Lacona. Confermate e indispensabili le aperture dei quattro punti informativi: a Portoferraio, annuale,  a Lacona,  Pianosa e al Giglio stagionali, a disposizione dei visitatori e dei residenti come punti di riferimento del Parco per le prenotazioni,  le informazioni e la vendita di gadget e delle di pubblicazioni.
Si confermano le visite al Castello del Volterraio con 70 date in calendario oltre alle aperture regolari tre volte a settimana in estate  per chi voglia raggiugere il castello in autonomia.  E per finire l’Orto dei semplici Elbano nell’Eremo di Santa Caterina a Rio, curato dall’Università di Pisa e aperto alla visita da aprile a novembre. 
Il calendario annuale delle attività del Parco, uscito per la prima volta nel 2019  è risultato per l’Ente un ottimo strumento di lavoro e di programmazione per offrire con anticipo a chi voglia godere la natura delle isole toscane e per far conoscere l’area protetta a più persone possibile,  ma anche per tessere partenariati con il territorio e offrire spunti per nuove azioni comuni di sviluppo sostenibile e arricchimento di offerta turistico naturalistica per le strutture ricettive nell’Arcipelago.
Lo scorso anno la rivoluzione nel sistema di fruizione dell’Isola di Montecristo ha dato soddisfazioni per il gradimento, la immediatezza e trasparenza sulla disponibilità dei posti con il sistema di prenotazioni online. Così come la riapertura dell’Orto dei Semplici nell’Eremo di S Caterina e l’avvio del Laboratorio naturalistico  Nat Lab a Forte Inglese, che ha sorpreso  adulti e bambini coinvolti dall’entusiasmo e la passione  dell’entomologo Responsabile del  WBA  locale Leonardo Forbicioni.
Alcuni dati del 2019
Circa 25000 persone (di cui 1123 bambini),  coinvolte nelle numerose e varie  attività  del parco di cui oltre 12.000 quelle che hanno aderito ai servizi escursionistici a Pianosa, 1600 a Montecristo, 550 a Gorgona e  1600 circa a Giannutri, circa 750 a Capraia.  I dati non comprendono le attività organizzate con le scuole
Inoltre  poco meno di 8000 sub hanno fatto immersioni nell’area del Parco con i diving autorizzati tra Pianosa, Capraia e Giannutri.
 
 
Partenariati
Numerosi i partenariati del  2019  e che si confermano nel 2020: Comune di  Marciana  e di Portoferraio, il Festival  di SEIF Acqua dell’Elba  Associazione Ramadoro Festival,  Italia Nostra Arcipelago Toscano,  World Biodiversity Association per il Nat Lab, Eremo S. Caterina per Orto dei Semplici, ElbaTaste, Pro loco Marciana Marina, Comune di Capraia isola,  Centro ELbano Diving,  il CIOFS _FP Toscana per i laboratori su l’Economia Circolare,  Legambiente per le escursioni sui sentieri dei profumi, il Carcere di  Pianosa e di Gorgona, i Carabinieri per la Biodiversità  di Follonica per Montecristo, la Soprintendenza Archeologica,  l’Università di  Siena e di Pisa a cui si aggiunge quest’anno anche quella con la Fondazione Villa Romana le Grotte all’Elba. 
 
Dettaglio  dei visitatori ANNO 2019
ELBA
Castello del Volterraio 1500
Forte Inglese 1245  di cui 983 al Nat-Lab
Laboratori Nat- Lab, gratuiti: 12 date, 174 partecipanti
Visite guidate al Forte Inglese, con Guida Parco, 9 date 114 persone
Orto dei semplici  dalla riapertura il 13 giugno al 27 ottobre 2000  visitatori
 
Estate nel Parco Elba gratuito
38 attività, 533 adulti 
24 Laboratori 197 bambini
 
Estate nel Parco altre isole gratuito
Giglio 24 date, 88 bambini
Pianosa 12 date, 178 bambini
Capraia 107 date 704 adulti
 
Servizi Visita del Parco  
Giannutri visita Villa Romana ed escursioni  1600 visitatori
Pianosa 12000 visitatori
Montecristo 1600 visitatori
Gorgona 550 visitatori
 
 
200 eventi gratuiti al Forte Inglese e al CEA di Lacona  per complessive 2466 persone di cui 660 bambini
 Walking Festival74 date 1128 persone
 
Attività CEA Lacona:
- snorkeling 8 date, 30 persone
- escursioni sulle dune, 81 date, 327 persone
- laboratori per bambini estate, 81 date, 533 bambini
 
Inverno nel Parco:
- per tutti 18 attività, (Laboratori Elbataste, degustazioni e bricolage)  321 partecipanti
- laboratori Ludoteca per bambini CEA 16 date, 127 partecipanti
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lamilanomagazine · 1 year
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Pistoia, il Festival del Giallo torna quest’anno per la sua XIII° edizione
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Pistoia, il Festival del Giallo torna quest’anno per la sua XIII° edizione   Il XIII° Festival del Giallo a Pistoia, dal 14 al 17 aprile prossimo, ha come tema “Raccontare il crimine, raccontare la legalità”. Tanti ospiti, quasi trenta scrittori, del panorama letterario italiano, ma anche con presenza dall’estero. I luoghi del Festival del Giallo saranno a Pistoia, con eventi al Teatro Bolognini, al Teatro Manzoni, nella Sala Maggiore del Palazzo comunale, nell’Auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio. Il Festival si aprirà venerdì 14 aprile, alle 9.30, nella Sala Maggiore del Palazzo comunale, con una tavola rotonda dal titolo “Raccontare la legalità”, moderata da Antonella Mollica, giornalista del Corriere Fiorentino, a cui prederanno parte il magistrato Christine Von Borries, il presidente della Fondazione Caponnetto Salvo Calleri e l’avvocato Andrea Niccolai del Foro di Pistoia. Nel pomeriggio di venerdì, Walter Veltroni, politico, giornalista, scrittore e regista, alle 17.30, in Biblioteca San Giorgio, sarà intervistato da Luca Crovi, scrittore, redattore della Sergio Bonelli Editore. Alle 20 al cinema Lux a Pistoia ci sarà la proiezione di “Quando”, il nuovo film di Walter Veltroni, tratto dall'omonima opera letteraria dello stesso regista, anche autore della sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e Simone Lenzi, distribuito da Vision Distribution; interpreti principali Neri Marcorè e Valeria Solarino. Walter Veltroni interverrà alla proiezione per salutare il pubblico in  sala. La stessa sera di venerdì, alle 20.30 è in programma una cena con gli ospiti del Festival al ristorante di Villa Cappugi, aperta al pubblico; per le prenotazioni il telefono è 333 7350637. Altro ospite attesissimo Lirio Abbate, giornalista antimafia, caporedattore di Repubblica, autore di cinema, radio e tv. Combatte da sempre per la legalità attraverso le sue inchieste giornalistiche; sabato 15, alle 10, in Biblioteca San Giorgio, parlerà sul tema “Crimini e comunicazione” insieme a Antonio Fusco, funzionario del Ministero dell’Interno e scrittore. Sono in programma in questi quattro giorni di Festival tanti incontri con gli scrittori (tra i tanti: Stefano Tura, giornalista RAI, Marco Vichi, Leonardo Gori, Franco Forte, Paolo Roversi, Barbara Perna, Valeria Corciolani) e gli appuntamenti sono consultabili nel programma del Festival visibile anche sulla pagina Facebook di Giallo Pistoia. Per la consueta attenzione al mondo del fumetto sabato 15, alle 17.45 sarà presente in Biblioteca Guido “Silver” Silvestri, uno dei fumettisti italiani più importanti di sempre, il papà dell’amatissimo Lupo Alberto. Domenica, con inizio alle 10, in Biblioteca San Giorgio si svolgerà il Laboratorio di fumetti a cura di Igor Beneforti e Raffaele Posulu, è la seconda edizione di Yellow Kid per ragazzi da 10 ai 15 anni e per partecipare occorre prenotarsi con una mail a [email protected] Sabato 15 aprile, alle 21 al Piccolo Teatro Bolognini, a ingresso libero sarà in scena lo spettacolo teatrale: “Le panne” di Friederich Durrenmatt” con protagonisti la Compagnia Teatrale Il Rubino per la regia di Dora Donarelli. Domenica 16, dalle 10, si procederà alla premiazione del concorso tra tre autori di romanzi gialli, sottoposti ad una giuria di giovani lettori; nella stessa mattina avrà luogo anche la premiazione del concorso “Investigatori a scuola”. La giornata conclusiva di lunedì 17 vedrà, al teatro Manzoni, un incontro organizzato con la Consulta Provinciale degli Studenti, sul tema “Riflessioni e parole contro le mafie” aperto agli studenti e alla cittadinanza, a cui prenderanno parte il dottor Gian Carlo Caselli, il professor Enzo Ciconte e il Tenente Colonnello Edoardo Marzocchi della D.I.A. di Firenze. Il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo interverrà alla manifestazione per portare un saluto.   Da martedì 11 e fino al 29 aprile è allestita nella Biblioteca San Giorgio una mostra per ricordare Luca Boschi, pistoiese, esperto internazionale di fumetti, scomparso circa un anno fa e curata da Pierluigi Gaspa. Titolo della mostra “DA PISTOIA A PAPEROPOLI... E RITORNO!” Figura di spessore internazionale, Luca Boschi ha mantenuto un rapporto costante con la sua città (e dintorni), realizzando disegni e campagne sociali, partecipando a incontri e convegni, e operando anche nella scuola. La mostra presenta alcuni esempi di un'attività che si è svolta nell'arco di un quarantennio. Nei quattro giorni del Festival, il loggiato del Palazzo Comunale in Piazza Duomo sarà illuminato con il colore giallo, per ricordare l’evento. Sono oltre 40 le aziende del centro storico che hanno aderito all’iniziativa, promossa in collaborazione con l’Amministrazione comunale e con Confcommercio Pistoia e Prato, di collocare nell’interno o in una vetrina, un espositore che presenta il Festival, unitamente ad alcuni romanzi gialli.   «Questo evento si dimostra sempre più un festival per la città, con la città – sottolinea Gabriele Sgueglia, assessore alle attività produttive del Comune di Pistoia -. La novità di quest’anno è il coinvolgimento delle attività commerciali del nostro territorio, che aiuteranno ad avvicinare le persone alla lettura e a promuovere la manifestazione, i libri e le realtà più giovani coinvolte nelle attività. Un calendario ricco di appuntamenti, segno di una partecipazione dinamica della comunità che andrà oltre i confini del centro storico e che renderà Giallo Pistoia un festival diffuso, pronto ad accogliere le personalità che difficilmente si possono incontrare dal vivo.» Da venerdì a domenica, in Biblioteca San Giorgio saranno proiettati tre film sul tema del giallo, a ingresso libero.   Il XIII° Festival ha ottenuto i patrocini della Regione Toscana, del Comune di Pistoia, della Provincia di Pistoia, la collaborazione della Biblioteca San Giorgio, dell’Associazione Amici della San Giorgio, oltre il fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Altri sostenitori sono: Banca Alta Toscana, Banca Intesa, Giorgio Tesi Group, Romiti Vivai, Mister Wizard, Cesvot delegazione di Pistoia, CNA Toscana Centro Pensionati, CEPPO Premio Letterario Internazionale, Grafica StudioCi, Santopalato, Bonacchi Expert, Centro Orafo Pistoiese, Villa Cappugi, Quisicosa caffè, l’Edicola di Igor.   Gli eventi e gli incontri del XIII° Festival del Giallo sono a cura dell’Associazione Giallo Pistoia. Gli appuntamenti potranno essere seguiti diretta sulla pagina Facebook della Biblioteca San Giorgio e di Giallo Pistoia.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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alvaromatias1000 · 4 years
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Economia das Favelas
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Bruno Villas Bôas (Valor, 24/01/2020) informa: os moradores das favelas brasileiras reúnem um poder de consumo de R$ 119,8 bilhões por ano, o que supera a massa de rendimento de 20 das 27 unidades da federação do país. É superior, inclusive, ao de países inteiros, como Paraguai, Uruguai e Bolívia. São 13,6 milhões de pessoas em comunidades, com renda domiciliar per capita de R$ 734,10.
Os indicadores fazem parte da pesquisa “Economia das Favelas”, dos institutos Data Favela e Locomotiva, que foi a campo de 8 a 16 de dezembro em 465 comunidades de 116 cidades. No total, foram entrevistadas 2.670 pessoas de 16 anos ou mais e que declararam-se moradores de favelas.
O levantamento mostra a maior parte da massa de rendimento das favelas ter origem no trabalho. Dos moradores com alguma renda, 71% declaram ter renda do trabalho (formal ou informal). Também do total, 40% recebem auxílio-desemprego, e 24%, recursos do programa Bolsa Família. Somente 15% vivem com aposentadoria ou pensão.
A pesquisa revela também as favelas formarem um grande mercado consumidor, com um universo de pessoas com poder de compra, conectadas à internet e bancarizadas. No entanto, é um mercado ainda subestimado pelas grandes empresas.
Vemos empresas expandindo para cidades de 7 mil habitantes antes de se apropriar das favelas. Elas têm mais consumidores. Entender as favelas como território aberto ao consumo pode ser um atalho para expansão das empresas brasileiras.
O levantamento detalhou o perfil de consumo das comunidades, inclusive das novas tecnologias. Seis em cada dez moradores de favelas declararam ter usado a internet para solicitar serviços de transporte (como Uber, 99 e Cabify) nos 30 dias anteriores à pesquisa. Mais 43% usaram o celular para consumir conteúdo pago em sites, e 33%, para solicitar entrega de comida.
Já os bens duráveis seguem no topo dos desejos dos habitantes das comunidades. A pesquisa mostra que 29% dos entrevistados manifestam a intenção de comprar um carro nos próximos 12 meses. Também estão na lista eletrodomésticos (24%), móveis (23%), moto (17%), smart TV (14%), notebook (14%) e smartphone (12%), por exemplo.
As pessoas têm uma imagem errada das comunidades e se surpreendem quando entram na Rocinha. As pessoas têm de tudo lá: televisão, carro, moto, casa de tijolo. São pessoas com renda. Elas trabalham na zona sul do Rio.
As favelas são repletas de pequenos negócios, como salões de beleza, lojas de roupa, calçados, brinquedos, mercadinhos, farmácias, restaurantes. Para as grandes marcas de varejo, no entanto, existem diferentes barreiras para acessar as comunidades. A mais lembrada delas é a falta de segurança, reflexo do convívio com o tráfico e as milícias.
Na Rocinha, por exemplo, algumas marcas aproximaram-se nos últimos anos. A rede de lanchonetes Bob’s abriu uma unidade na comunidade antes mesmo da pacificação. Em 2013, com a instalação das Unidades de Polícia Pacificadora (UPPs), a favela ganhou franquias da Cacau Show e da Subway. Com a piora da violência e a crise, só a Subway permanece das três.
Além da insegurança, fatores logísticos desafiam as companhias. Parte das favelas é formada por becos e vielas, sem CEP, impossibilitando serviços de entrega. De acordo com a pesquisa do Data Favela e do Locomotiva, 33% do moradores da favela compram pela internet. Dos que compram, porém, cerca de um terço não consegue receber o produto na porta de casa.
Os moradores acabam indicando algum lugar perto de casa (como a associação de moradores ou agência dos correios) para receber produtos, além de casa de parentes. Muitas vendas on-line podem ter deixado de ser feitas devido a esse tipo de limitação. Mas existem iniciativas para contornar o problema.
Para preencher parte dessas lacunas e aproveitar o potencial de consumo das comunidades, empresas vêm buscando parceiros locais. Foi assim que surgiu, por exemplo, a Favela Log, uma distribuidora de produtos especializada em favelas. Os entregadores são, em sua maioria, ex-detentos e moradores da comunidade.
Para a Favela Holding, controladora da empresa de logística, o primeiro cliente foi a Procter & Gamble Brazil. Na sequência, a empresa passou a realizar a distribuição de chips da TIM nas favelas. Mais tarde, atuou nas vendas das “raspadinhas”. Hoje, um dos clientes é a empresa de cosméticos Natura.
Parte das consultoras de vendas direta da Natura é moradora de favelas e não conseguia receber produtos em casa para revender aos clientes. Era preciso marcar em locais fora da comunidade para receber as mercadorias, como postos de gasolina. Não só por causa do roubo, mas também pela dificuldade do ambiente.
Fundada em 2015, a Favela Holding é um braço empresarial da Central Única das Favelas (Cufa), organização social fundada por Athayde e pelo rapper MV Bill. Esse grupo inclui a Data Favela, uma das responsáveis pela pesquisa nas comunidades, além de outras dezenas de empresas de serviços espalhadas pelas comunidades brasileiras.
Oferecer acesso ao poder de consumo das comunidades também virou negócio para o administrador Leonardo Ribeiro, 41 anos. Ele criou em 2016 a Comunidade Door, empresa hoje contando com 10 mil outdoors de dois metros por um metro instalados nos muros de casas de comunidade. Os espaço já receberam campanhas como Uber, Coca-Cola, Del Valle e Claro.
Ribeiro diz ter faturado em 2018 e 2019, somados, R$ 20 milhões com o negócio e ter gerado renda para aproximadamente 15 mil moradores de favelas. “Temos mapeados os moradores das comunidades para oferecer às marcas segmentação de campanhas, por renda, faixa etária e gênero”, explica o empresário, que fundou a empresa em 2016.
A dificuldade de acessar o consumidor da favela não se limita, porém, ao território físico. Esse público não se identifica com as grandes marcas, diz Meirelles, do Instituto Locomotiva. Para ele, um dos motivos seria o distanciamento cultural e social dos executivos das empresas com os moradores da favelas e do público de menor renda.
De acordo com levantamento, pouco mais de 70% moradores das favelas pesquisadas se consideram muito confiáveis, honestos, felizes e preocupados com os outros, por exemplo. Quando demandados a avaliar as marcas sobre esses mesmos aspectos, menos de 50% atribuem as mesmas qualidades. Por exemplo: apenas 28% consideram as empresas “muito honestas”.
Por outro lado, os habitantes das comunidades atribuem a si com menos frequência a percepção de serem muito inovadores, inteligentes ou ricos. São características que veem com frequência nas marcas. “Favela gosta de samba, rap e funk. Os executivos não entendem disso. Então ainda existe uma grande distância cultural para as favelas”, resume Athayde, da Favela Holding.
Pior, o atual governo entende menos ainda de política pública em favor de urbanização das favelas.
Edna Simão (Valor, 29/01/2020) informa: apesar do desejo do Ministério do Desenvolvimento Regional, a criação do chamado voucher para famílias de baixa renda – que funciona como vale-compra para a construção e reforma de imóveis – esbarra no elevado custo de implementação. Para fugir de embates, técnicos da área econômica dizem que não são contrários à ideia, porém o custo da transação, neste cenário de forte restrição fiscal, inviabiliza o voucher.
A avaliação é de que não faz sentido retirar recursos do orçamento do Minha Casa, Minha Vida (MCMV) para contratação de unidades habitacionais neste ano para direcionar ao desenvolvimento de um sistema para controle e fiscalização do voucher. Para 2020, o orçamento prevê R$ 2,8 bilhões para o programa.
“Não é que a gente não goste do voucher. Concordamos com o conceito. Mas talvez seja mais adequado para locação de imóvel, e não para a compra”, disse um técnico da equipe econômica.
A Caixa Econômica Federal, que seria a responsável por operar o voucher, também é contrária a ideia por temer que o custo do voucher se torne um ônus para o banco como aconteceu com o Minha Casa Melhor. Esta linha de crédito subsidiado tinha como objetivo atender mutuários do MCMV para compra de móveis e eletrodomésticos e acabou gerando prejuízo ao banco devido à elevada inadimplência.
Segundo o técnico da área econômica, se quiser criar o voucher, o Ministério do Desenvolvimento Regional terá que usar de seu orçamento para isso. O problema, no entanto, é que os recursos da pasta para este ano, conforme vem dizendo o ministro Gustavo Canuto, são suficientes apenas para as obras já contratadas no MCMV, ou seja, não haveria verba para novas contratações.
O ministro pediu à equipe econômica um complemento no orçamento, mas, por enquanto, não foi atendido. Ele conta com reforço de recursos para lançar a nova versão do programa neste semestre.
Conforme noticiado pelo Valor, os repasses dos recebíveis dos clientes de imóveis enquadrados nas faixas 1,5 e 2 do Minha Casa foram suspensos por falta de orçamento. No ano passado, para interromper as recorrentes suspensões de repasses, foi publicada portaria que liberava a necessidade de direcionamento de recursos do Tesouro para subsídios das faixas 1,5 e 2. A portaria teve validade até 31 de dezembro. Uma nova portaria está em análise no Ministério da Economia.
Na avaliação do técnico do Ministério da Economia, a faixa 1 do Minha Casa (para famílias com renda de até R$ 1,8 mil) precisa ser repensada. Até porque, o percentual de pagamento do mutuário é baixo em relação ao valor do imóvel adquirido, porém, a inadimplência chega a quase 50%. Além disso, esses imóveis não vinham sendo retomados devido à orientação de governos anteriores. A política do voucher atenderia as famílias das faixas 1,5 e 2 -com renda entre R$ 1,8 mil a R$ 4 mil.
Pelo que já foi noticiado, a nova versão do Minha Casa prevê uma redução do limite da faixa 1 R$ 1,8 mil para R$ 1,2 mil. Para esse grupo, será um recurso a fundo perdido. O governo boçal pretende eliminar a subvenção com recursos do Orçamento para as faixas 1,5, 2 e 3 do programa.
Economia das Favelas publicado primeiro em https://fernandonogueiracosta.wordpress.com
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sciencespies · 4 years
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Twelve Anniversaries and Events Worth Traveling for in 2020
https://sciencespies.com/history/twelve-anniversaries-and-events-worth-traveling-for-in-2020/
Twelve Anniversaries and Events Worth Traveling for in 2020
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SMITHSONIANMAG.COM | Jan. 24, 2020, 1:50 p.m.
What better way to kick off a new decade than by planning a trip? If you’re hoping to fill the next ten years by seeing new sights, learning about other cultures, taking in history or relaxing on an endless white-sand beach, Smithsonian magazine has curated a list of destinations worth considering for 2020. Some will host once-in-a-lifetime athletic competitions (Tokyo and the Summer Olympics), others boast world-class art exhibitions (Rome and New York City) and still others allow visitors to experience wonders of the natural world (El Morro, New Mexico, or Ilha Grande and Paraty, Brazil). Read on, and happy traveling.
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Japan’s new 68,000-seat National Stadium, designed by the architect Kengo Kuma.
(Arne Müseler via Wikimedia Commons under CC BY-SA 3.0 DE)
In 1964, Tokyo became the first city in Asia to host the Olympics, and this summer, the Japanese capital will serve as the summer Games’ venue once again. With the 2020 Olympics (July 24-August 9, followed by the Paralympics August 25-September 6) comes a brand-new, $1.43-billion main stadium built with timber from each of Japan’s 47 prefectures as well as five new sporting events: skateboarding, baseball and softball, surfing, sports climbing (think lightning-quick, spider-like wall-scaling—here’s a video) and karate.
Even without a coveted Olympics ticket—the Wall Street Journal recently forecasted that a Tokyo seat “looks like the toughest Olympic ticket ever”—Japan’s biggest metropolis has plenty to offer tourists: the bustle of Harajuku shopping district, the crowded-but-orderly Shibuya Crossing, conveyer-belt sushi restaurants, the traditional izakayas that line “Piss Alley,” a fashion exhibit at the National Art Center, views from 2,000 feet up in the Tokyo Skytree and the animated film company Studio Ghibli’s headquarters. 2020 also marks the centennial of Meiji Jingu, a mid-city oasis (volunteers planted 100,000 donated trees that have grown towering in the intervening century) and active Shinto shrine dedicated to a former imperial couple. Meiji-Tenno-Sai, the memorial day of Emperor Meiji, falls on July 30, during the Olympics; the 19th- and 20th-century monarch will be commemorated in a Shinto ceremony, and the affiliated Treasure Museum will waive its usual entry fee. In November, the three-day autumn festival at Meiji Jingu takes place. Expect to see traditional Noh theater, sumo, horseback archery and more.
Tokyo’s first time hosting the Olympics was intended to be 1940, but World War II disrupted those plans, and it’s that global conflict that led to another anniversary this year: 75 years have passed since the U.S. dropped atomic bombs on Hiroshima and Nagasaki. The first (and only) use of nuclear weapons in war, the attacks killed an estimated 275,000 people. This devastating event for Japan is commemorated at the Hiroshima Peace Memorial Museum, where a permanent exhibit lays out the belongings of many who died in the strike. The memorial itself—known as the Genbaku Dome—has been preserved exactly as the one-time exhibition hall looked in the immediate aftermath of the bombing. In the port city of Nagasaki, feel the weight of this history at the Atomic Bomb Museum and nearby memorial, the Peace Park and the Atomic Bomb Hypocenter Park, where a lone column pinpoints the spot above which the bomb burst. Both cities are accessible by a combination of shinkansen—bullet trains that debuted for the 1964 Olympics—and express trains.
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(Corey Templeton via Flickr under CC BY-NC-ND 2.0)
On March 15, 1820, Maine separated from the Commonwealth of Massachusetts and became the nation’s 23rd state. As a part of the Missouri Compromise, Maine joined the union as a free state, while Missouri entered it as a slave state, maintaining the balance between free and slave states in the nation. Now, Maine’s hosting a year-long birthday bash, commemorating 200 years of statehood.
Leading the state’s official commemoration is the Maine Bicentennial Commission, a group of politicians, curators, historians, educators and others organizing a series of events and offering grants to communities throughout the state looking to stage parades, lectures and exhibitions. Among the grant winners is Rockland’s Center for Maine Contemporary Art, which is presenting an exhibition this summer of photographer S.B. Walker’s visual record of contemporary life in Maine. On Statehood Day, March 15, the public is invited to musical performances and speeches—and to enjoy a slice of cake—in the Augusta Armory. The commission will also hold a Bicentennial Parade in Auburn-Lewiston on May 16, that promises to be chock full of state pride. Kicking off in Boothbay Harbor on June 26, the traveling Tall Ships Festival brings a month of dockside activities, such as concerts, fireworks and community races, as it makes stops in Rockland, Bangor, Brewer, Bucksport, Castine, Searsport and Belfast.
To soak up more of the state’s history, head to some of its many landmarks. Sitting atop the Munjoy Hill in Portland is the oldest maritime signal tower in the United States. Built in 1807, the Portland Observatory was tasked with sending signals to ships entering the harbor, but today, it offers visitors spectacular views of the city during spring months, when it is open for visitors. The Italianate Villa-style Victoria Mansion, in Portland’s Arts District, was built in 1860 as a summer house for wealthy hotel magnate and Maine native Ruggles Sylvester Morse. Opening its doors for the season in May, visitors can experience this national historical landmark with all its luxurious staircases and chandeliers.
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One of the Raphael Rooms in the Vatican Museums in Vatican City.
(Juergen Ritterbach / Alamy)
Home to a rich history of classical art, Rome should be a destination on every art lover’s map. Among the artists that fell in love with the city, decorating its walls and chapels with masterpieces, is Raphael—a member of the great trio of High Renaissance art including Leonardo and Michelangelo. To honor the legacy Raphael built in Rome, the city is commemorating the 500th anniversary of his death throughout the year. The Ministry of Culture has organized a mega-exhibition, simply titled “Raphael,” at the Scuderie del Quirinale (March 5-June 2, 2020) that will feature more than 200 of Raphael’s pieces, including the famous Madonna del Granduca (1506-1507) and La Donna Valata (1512-1515). Jointly organized with the Uffizi, which provided over 40 works, the exhibition will include masterpieces never before seen together, on loan from Paris’ Louvre, London’s National Gallery and Madrid’s Prado among others. The celebrations of the artist are not limited to Italy, however; the National Gallery in London is running an exhibition from October 3, 2020 until January 24, 2021 that explores Raphael’s career through his masterpieces.
To fully experience Raphael’s artistic mastery, visit the four rooms in the Vatican Museums, filled with graceful portraits and ornate frescoes, that he and others in his workshop painted between 1508 and 1524. With religious themes and brilliant details, these rooms are the epitome of Italian high renaissance. Another destination that should not be missed is the ancient Pantheon in Rome—inspired by its beautiful architecture, Raphael requested it to be the place of his eternal rest. This spectacular temple has stood for over 2,000 years, and it is one of the best-preserved monuments of Ancient Rome.
Paraty and Ilha Grande, Brazil
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Colorful doors in the colonial town of Paraty on Brazil’s coast.
(Christoph Diewald via Flickr under CC BY-NC-ND 2.0)
One of UNESCO’s newest World Heritage sites lies on the Brazilian coast between Rio and São Paulo. Paraty, population 43,000, was a port town once critical to the gold and slave trades, and it retains much of its 18th-century colonial architecture and cobblestone streets, making it “one of the best preserved colonial coastal towns in Brazil,” according to UNESCO. Trek up the Morro da Vila Velha hill to see archaeological sites, the first European settlement from the mid-16th century, as well as a fort built two centuries later.
The UNESCO-designated site also includes four nearby protected areas, famed for their biodiversity, that are home to jaguars, a myriad of rainforest frogs and mustachioed, pig-like mammals known as white-lipped peccaries. Travelers can relax on the undeveloped Lopes Mendes beach (for the outdoorsy, you can even hike from a nearby village to this sandy destination) on the island of Ilha Grande or kayak through mangroves near Paraty. Serra da Bocaina National Park, meanwhile, attests to the region’s history with a portion of the paved gold route, or Caminho do Ouro, and the ruins of a building devoted to weighing and taxing that gold.
About 12 miles from Paraty is the Quilombo Campinho da Independência. Quilombos are settlements, often in remote areas, founded by people who escaped slavery. This particular quilombo has a restaurant serving African-influenced Brazilian food as well as a handicraft shop. In the restaurant’s lounge, groups can listen as old and young quilombonas share their experiences (the conversations are translated into English or Spanish) in a “storytelling wheel.”
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The capitol building in Nashville, where the 19th Amendment secured Tennessee’s crucial vote to adopt it into the Constitution.
(Jelle Drok via Flickr under CC BY-NC-SA 2.0)
Nashville earned the moniker “Music City” for a reason, but the Tennessee capital made our list not for its fantastic music scene but because Nashville is where the decisive and dramatic vote to add the 19th Amendment—women’s suffrage—to the Constitution took place. Three quarters of the states needed to sign onto the 19th Amendment for it to be ratified, and in August 1920, Tennessee became the crucial 36th state. A young state legislator, Harry T. Burn, switched political sides following a persuasive letter from his mother and cast a tie-breaking vote in favor of suffrage.
A spate of performances and special exhibitions will mark the centennial. On March 27, the Tennessee State Museum will open an 8,000-square-foot exhibition tracing the state’s suffrage movement from its early, post-Civil-War days to the final vote, while the main Nashville Library is hosting its own “Votes for Women” exhibit, showcasing political cartoons and plenty of kid-friendly interactives. One block away, the opulent Hermitage Hotel, once the epicenter of pro- and anti-suffrage lobbying, displays objects from the political fracas, including a telegram congratulating famous suffragist Carrie Chapman Catt, who stayed at the hotel, on the victory.
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Music lovers can also add suffrage-themed performances to the itinerary (along with Nashville classics like the Grand Ole Opry or Bluebird Café). In September, the Nashville Symphony will stage the world premiere of Pulitzer Prize-winning composer Julia Wolfe’s new suffrage-inspired work, played and sung by an all women’s chorus and full orchestra. On August 2, the Nashville Opera will put on a one-night-only event where talented local vocalists sing songs, like “Since My Margarette Became a Suffragette” and “She’s Good Enough To Be Your Baby’s Mother and She’s Good Enough To Vote With You,” used to fight for (and against) women’s right to vote. Nashville Ballet, later this year, will premiere 72 Steps, a newly choreographed work named for the number of steps to the Nashville capitol building that recounts the struggle for suffrage in Tennessee. For visual arts aficionados, the Frist Art Museum will display locally-made artwork inspired by Nashville residents’ personal stories about their first times voting.
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Star trails above Inscription Rock in El Morro National Monument.
(NPS: Derek Wallentinsen)
Interested in seeing the Milky Way? Away from city lights, El Morro National Monument, about a two hour drive west of Albuquerque, offers a spectacular view of stars, galaxies and planets. In fact, the International Dark Sky Association recently named El Morro an International Dark Sky Park—a recognition that allows the park to host more astronomy-based educational programming and improve its energy efficiency through outdoor lighting upgrades.
Made even more awe-inspiring by a starry backdrop, the monument is an impressive record of more than 2,000 inscriptions dating back 1,000 years—petroglyphs carved by Ancestral Puebloans and signatures of Spanish settlers and later pioneers—on a 200-foot tall sandstone cliff. If the next couple events on the park’s calendar are any indication of what’s in store, there will be presentations on the hidden colors of the night sky, tours of the constellations and opportunities for visitors to observe these phenomenon for themselves through a telescope. The summer months, with warmer weather and greater visibility, will allow for even more activities, including a celebration of the Dark Sky Park certification.
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Nelson Mandela’s capture site.
(Darren Glanville via Wikimedia Commons under CC BY-SA 2.0)
Africa’s southernmost country will commemorate two anniversaries tied to the apartheid era and the political struggle that ultimately ended apartheid and made South Africa a democracy. Thirty years ago, in 1990, anti-apartheid activist and African National Congress leader Nelson Mandela—at the time, arguably the world’s most famous political prisoner—became a free man after serving 27 years of a lifetime prison sentence for “sabotage” against the government. Mandela’s release in combination with a number of other events ultimately steered South Africa to its first democratic elections—open to South Africans of all ethnicities—in 1994, through which Mandela became president.
Spots that honor Mandela’s life and legacy crisscross South Africa. Robben Island, where Mandela spent the bulk of his time in prison holed up in a 7-by-9-foot cell, offers four tours daily, and visitors have the opportunity to learn from guides with unique credentials—they were former Robben Island political prisoners themselves. In April, long-distance swimmers compete in the 4.6-mile “Freedom Swim” from Robben Island to the shores of Cape Town. A two-hour plane flight away in Johannesburg, the Apartheid Museum traces how the state came to sponsor the system of segregation starting in 1948 and then, nearly 50 years later, dismantle it. (It also boasts an exhibition about the life of the man many South Africans call Tata—“father” in Xhosa—Mandela.) The roadside site near coastal Durban where police captured Mandela in 1962 is now marked with a remarkable steel-bar sculpture depicting the leader’s face in profile; upgrades to make the destination more tourist-friendly will be completed by August 2020.
2020 also marks 60 years since the Sharpeville massacre, when police opened fire on thousands of people peacefully protesting pass laws, which required black South Africans to carry identifying documents and limited where they could work or live. Police killed 69 and injured more than 180 people at the protest, sparking national and international outcry; Nelson Mandela and other African National Congress. leaders burned their own passes. March 21, the day of the tragedy, is now Human Rights Day in South Africa. Constitution Hill, a prison-complex-turned-museum in Johannesburg, will mark the occasion with a four-day Human Rights Festival with panel discussions, social-justice-related visual art and photography exhibits, performances, a human rights book fair and a groundbreaking for the Museum and Archive of the Constitution at the Hill, which the Huffington Post reports will document “the making of the South African Constitution—from its African origins in the fight against colonialism, segregation and apartheid until the present.” Visitors to the Constitution Hill museums can, as always, visit the cell Mandela stayed at while imprisoned at Old Fort and learn about the people who were held in inhumane conditions at the Women’s Jail and Number Four (where Mahatma Gandhi was once held behind bars).
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During Prohibition, Green Mill was favorite speakeasy of mobsters like Al Capone, who the band would greet with a rendition of “Rhapsody in Blue.”
(Bruce Yuanyue Bi / Alamy)
On January 17, 1920, the Prohibition Act officially took effect, stipulating that “no person shall manufacture, sell, barter, transport, import, export, deliver, furnish or possess any intoxicating liquor except as authorized by this act.” With it came the nation’s “worst-kept secret”—the speakeasy. Now, 100 years later, the public is still fascinated by these illicit establishments where men and women gathered to drink bootlegged alcohol and listen to jazz.
By 1924, Chicago had a network of some 20,000 speakeasies. Given this high concentration, the city has become a popular destination for delving into Prohibition history. The Original Chicago Prohibition Tour takes people to the era’s most popular watering holes, while another option, the Chicago Prohibition Gangster Tour, caters to those more interested in the rise in gang activity and mob crimes during Prohibition—making stops at the site of the infamous St. Valentine’s Day Massacre and the location where notorious gangster and bank robber John Dillinger was killed.
Illinois is also celebrating the 100th birthday of one of its most famous authors this year, Ray Bradbury. The sci-fi author recently made news when the New York Public Library released a list of the most checked out books of all time—his dystopian novel Fahrenheit 451 ranked number seven. Born in Waukegan, Illinois, on August 22, 1920, Bradbury wrote upwards of 30 books and nearly 600 short stories in his lifetime. When he died in 2012, the New York Times declared him “the writer most responsible for bringing modern science fiction into the literary mainstream.” Set to open in August 2020 in Waukegan, the Ray Bradbury Experience Museum will educate the public on the sci-fi author’s life and honor his work with immersive and interactive experiences that interpret his creative works.
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Palau’s 183,000-square-mile National Marine Sanctuary is home to an abundance of coral and fish.
(Yuichiro Anazawa via Wikimedia Commons under CC BY 3.0)
Travelers arriving in Palau, a freckling of islands in the western reaches of the Pacific Ocean, sign a pledge: “I vow to tread lightly, act kindly and explore mindfully,” reads the passport stamp. “The only footprints I shall leave are those that will wash away.” The statement, adopted in 2017, reflects the dive destination’s environment-first attitude.
In 2020, after five years of work, Palau’s new National Marine Sanctuary went into effect, protecting 183,000 square miles or nearly 80 percent of the tiny country’s waters from commercial fishing. The marine sanctuary is intended to protect Palau’s 1,300-plus species of fish and 700 types of coral but will not dictate where tourists can visit, a representative from the Stanford Ocean Center, which helped create a report for the Palau government on the planned sanctuary, assured Smithsonian. The country also became the first in the world to ban types of sunscreen (about half of the commercially available options, according to the BBC) that contain ingredients known to bleach coral.
Palau’s reputation as an “underwater Serengeti” is warranted; adventurers can snorkel alongside gentle, non-stinging golden jellyfish in the aptly-named Jellyfish Lake, marvel at the giant clam inhabitants of Clam City, or (for experienced divers) spot reef sharks at the Blue Corner. The Rock Islands—uninhabited, vegetation-shrouded outcroppings that are a haven for nearly 400 coral species—are also well worth a visit. The 445 mushroom-shaped islands were proclaimed a UNESCO World Heritage Site in 2012.
While the majority of tourists partake in the nation’s aquatic attractions, the islands have offerings for landlubbers too. On Babeldaob, the largest island, travelers can hike through the jungle to the thundering Ngardmau Waterfall—the highest in Micronesia. World War II buffs might want to tour Peleliu, an island where rusty plane wrecks and weapons attest to a fierce 1944 battle between the U.S. and Japan over its airstrip.
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(Dumphasizer via Flickr under CC BY-SA 2.0)
In 1620, the Mayflower embarked on a voyage from Plymouth, England to the New World. Upon arrival on the shores of what is now Provincetown, Massachusetts, the pilgrims signed the Mayflower Compact—a governing document believed by many to have been an early influence for the Declaration of Independence and the U.S. Constitution. After spending five weeks exploring the area, the colonists sailed across Cape Cod Bay to Plymouth, where they established the Plymouth Colony.
To mark the 400th anniversary of these events, celebrations will be held on both sides of the Atlantic. Plymouth, England, is organizing a multitude of events, from a Mayflower Ceremony on September 16 (the date of the ship’s departure four centuries ago) to a “Mayflower 400: Legend and Legacy” exhibition at The Box, a new museum opening this spring. Meanwhile, in Massachusetts, the Pilgrim Monument and Provincetown Museum (PMPM) has organized a series of commemoration activities, kicking off with an opening ceremony on April 24 in Plymouth and featuring a historical reenactment of the signing of the Mayflower Compact on September 13 on Provincetown’s MacMillan Pier. Provincetown 400, as the series is called, aims to retell the history of Plymouth Colony from both perspectives, the Mayflower Pilgrims and the Wampanoag nation.
As a part of the 400th anniversary celebration, Mayflower II, a full-scale reproduction of the sailing vessel that carried the English colonists in 1620, will sail from Plymouth, where it sits as an exhibit in the Plimoth Plantation, to Provincetown, Massachusetts, on September 10, 2020. “We expect thousands to come to Provincetown to visit Mayflower II and to learn about the beginning of the Pilgrims’ story,” said Dr. K. David Weidner, executive director of the PMPM.
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The Beethoven House in Bonn, Germany.
(Thomas Depenbusch via Flickr under CC BY 2.0)
Widely known as the City of Beethoven, Bonn is pulling out all the stops for the 250th anniversary of the classical composer’s birth. Born in 1770 (his real birthday, still a matter of speculation, is believed to be a day before his recorded baptism on December 17), Ludwig van Beethoven lived in this German city until he moved to Vienna at age 22. The house where Beethoven was born and raised for the first few years of his life—known today as Beethoven Haus—is still standing and a popular attraction in the city. Built in the 18th century, the home recently underwent a 10-month long renovation and reopened in December, with its permanent exhibit including instruments, scores and notebooks used by the composer.
The Beethoven Anniversary Society have planned BTHVN2020, a year-long calendar of concerts and tributes across Germany dedicated to the life and achievements of the composer. An estimated 1,000 performances and events are taking place between now and December 17, 2020 in Germany, with the majority of them happening in Bonn. The two-day “Beethoven Bürgfest,” beginning August 14, 2020, will trace Beethoven’s life in Bonn, feature musical performances and remember the 1845 unveiling of the bronze Beethoven monument in Bonn’s city center. The year of celebration will close with a concert held in Bonn’s parliament building, as a tribute to the political significance of the composer’s work—the European Union anthem is based on “Ode to Joy” from Beethoven’s Ninth Symphony.
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The Met’s famous 5th Avenue entrance.
(Courtesy of the Met)
New York City’s most visited museum—the Metropolitan Museum of Art—is celebrating the 150th anniversary of its incorporation and very first acquisition, a Roman sarcophagus. Both events occurred four short years after lawyer John Jay first floated the idea to a circle of American friends while in Paris and wooed philanthropists and art collectors to support his fledgling museum. While the sesquicentennial doesn’t mean the Met Gala is opening to the public, the museum is hosting a “community festival” with tours and to-be-announced performances and art-making activities the weekend of June 4-6. The “Making The Met, 1870-2020” exhibition (March 30-August 2) will highlight gems of the Met’s vast (it spans 5,000-plus years of art) collection, including rarely-displayed, fragile works like Michelangelo’s studies for the Sistine Chapel’s Libyan Sibyl, a female figure painted on the ceiling fresco. In March, the museum will open 11,000 square feet of gallery space showcasing British decorative arts (think carefully crafted teapots) from the 16th to 20th centuries. And as usual, the Met’s rotation of exhibits will showcase art from around the globe, including early Buddhist art made in India, Cubist paintings and Tudor-era masterworks.
The Met sits in Central Park, which is where the first New York City Marathon was held 50 years ago, with 127 participants who’d paid the $1 entry fee. Less than half of them finished. Last year, 53,627 runners took part in the 26.2-mile run, now spanning all five of the Big Apple’s boroughs. Even non-runners can enjoy the race’s 50th anniversary this year (November 1) by joining the crowds that cheer, sometimes rowdily, the endurance athletes on. (Here’s a list of the best cheering spots, courtesy the New York Times; apparently, there’s even a Baptist church whose choir sings for marathoners at full volume.)
#History
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freedomtripitaly · 4 years
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Firenze è il capoluogo della Toscana, ma è anche una delle più importanti culle della cultura italiana. Nel corso dei secoli, questa città, ha mantenuto il proprio fascino attirando milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno. Firenze è una città davvero meravigliosa, una città ricca di sorprese, di arte, cultura, colori, architetture storiche che ne evidenziano il fascino e l’importanza nel corso della storia. Si sa, Firenze è una città d’arte imperdibile ed è possibile visitarla in qualsiasi periodo dell’anno, da soli o in coppia, con bambini o amici. La città di Firenze è molto nota per essere la culla del Rinascimento italiano, un vero e proprio museo all’aperto: i monumenti e gli antichi palazzi sono a portata di bicicletta o, più semplicemente, di rilassanti passeggiate. Oggigiorno, Firenze, è considerata la capitale dell’arte ed infatti, se facciamo riferimento alle statistiche prodotte dall’UNESCO, è proprio questa la città che possiede il 60% delle bellezze artistiche di tutta Italia. Dal XIII al XVI secolo, la città di Firenze, è stata il luogo in cui sono state concepite molte opere di importanti artisti italiani, quali Michelangelo, Dante, Boccaccio e Brunelleschi. Musei di Firenze: arte e cultura tutta da scoprire Gli storici palazzi e le antiche piazze di Firenze, nel corso del Rinascimento, sono diventati veri e propri musei a cielo aperto: in Piazza della Signoria, per esempio, sono state installate maestose statue e fontane. Le chiese, i palazzi, le basiliche ed i musei cittadini, poi, sono il vero e proprio tesoro di Firenze, catturando l’interesse e la curiosità di milioni di visitatori. Sicuramente il museo più famoso di Firenze è quello degli Uffizi, il quale ospita opere di Leonardo da Vinci, Botticelli, Rubens e Tiziano. Altri importanti musei sono il Museo Archeologico di Firenze, Museo del Novecento, Museo Galileo e molti altri. Ogni anno la città di Firenze attira milioni di visitatori in quanto centro culturale di grande importanza: periodicamente vengono organizzate interessanti esibizioni e feste d’arte. Nei mesi estivi le piazze di Firenze offrono intrattenimenti ogni sera con rinfreschi e visite agli edifici circostanti. Le altre stagioni, ad ogni modo, non sono da meno se consideriamo che i più importanti teatri di Firenze attirano molti visitatori grazie ai balletti, le opere e gli spettacoli; in più le principali vie della città sono gremite di mostre, concerti, esposizioni. Firenze, dunque, fonde arte e cultura con l’obiettivo di creare ogni volta qualcosa di nuovo ed interessante visto che la città offre infinite possibilità di conoscere le opere d’arte ed architettoniche più importanti del nostro Paese. Museo Archeologico Nazionale di Firenze Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è uno fra i più importanti d’Italia e si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita dei musei in qualità di istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Questo museo raccoglie i più importanti scavi toscani, così come alcuni reperti etruschi e romani provenienti da Umbria e Lazio. Il Museo Archeologico Nazionale ospita cinque diverse sezioni: quella etrusca, romana, greca, egizia e numismatica. Gli appassionati di storia non potranno certo perdersi la Chimera d’Arezzo, un importante pezzo della civiltà etrusca: si tratta di un plastico bronzo raffigurante la mitica fiera leonina restaurata da Francesco Carradori, il quale ricostruì la coda serpentina che mordeva la testa di capra. Buna parte dei reperti di questa sezione riguarda la cultura funeraria, in particolare i sarcofagi e le urnette. Fra le opere più interessanti della sezione romana troviamo alcuni bronzi antichi come, per esempio, il Treboniamo Gallo, risalente al III secolo. La sezione greca, invece, ospita una serie di antiche ceramiche provenienti da tombe etrusche e da collezioni private. La sezione egizia è seconda solo al Museo Egizio di Torino e ospita reperti provenienti dalle attività quotidiane dell’antico Egitto: oggetti in tessuto, legno e osso. Fra le opere più interessanti a amirare, possiamo trovare i modelli di due servitori, la macinatrice di grano e la donna che fa la birra risalenti all’antico regno. Infine, la sezione numismatica contiene importanti ed antiche raccolte numismatiche italiane. Museo Galileo di Firenze Il Museo Galileo di Firenze è uno degli imperdibili della città e si trova in Piazza dei Giudici. Questo museo ha sede presso Palazzo Castellani, un’antica fortificazione costruita sulla sponda destra dell’Arno. Il Museo Galileo si è dotato negli ultimi anni di laboratorio multimediale atto alla produzione di applicazioni interattive, online e offline, per la divulgazione della cultura. Una parte molto importante di questo ente museale è sicuramente la biblioteca, la quale è situata al terzo piano: essa conserva un gran numero di opere appartenenti ai fondi antichi. Particolarmente interessante è il fondo Mediceo-Lorenese che comprende testi scientifici inerenti alle scienze fisico-matematiche. Villa Bardini Villa Bardini è situata sulla costa San Giorgio, a Firenze. È un importante centro espositivo che ospita mostre temporanee, il Museo Capucci ed il Museo Annigoni. Originariamente, questo palazzo, era la famosa Villa Manadora, la quale fu costruita nella prima metà del Seicento per opera di Gherardo Silvani, importante architetto dell’epoca. Dopo diversi anni di abbandono, l’attuale Villa Bardini è stata ristrutturata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e riaperta al pubblico nel 2006 con una serie di interessanti esposizioni. Villa Bardini conta con circa sessanta stanze, un numero comprensivo anche di sale e saloni, oltre agli uffici e gli spazi dedicati a conferenze e convegni. Giardino di Boboli Il Giardino di Boboli è il parco più famoso della città di Firenze. Si tratta di un giardino storico connesso al Forte di Belvedere e che ospita ogni anno oltre 800.000 visitatori. I giardini furono costruiti, originariamente, dai Medici: inizialmente avevano un’impostazione di stile tardo-rinascimentale, la quale venne poi modificata dalla costruzione di nuove porzioni con impostazioni differenti. Il giardino è caratterizzato da imponenti statue ed edifici come la settecentesca Kaffeehaus, che permette di godere di un panorama mozzafiato della città. Il giardino ha quattro ingressi pubblici e dal 2017 il circuito museale comprende anche il Museo degli argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini. Casa di Dante a Firenze La Casa di Dante è un museo storico di Firenze, suddiviso in tre piani che raccontano le vicende di vita più importanti del poeta. Presso questo museo di Firenze è possibile partecipare a diversi itinerari per conoscere meglio la vita del Sommo poeta e la Firenze antica: le proposte comprendono visite guidate e tour della città sulle tracce di Dante Alighieri. L’edificio originale venne costruito prima del 1265, anno in cui nacque Dante Alighieri e ad oggi ha come scopo fondamentale quello di diffondere la cultura e la conoscenza della vita e delle opere dell’autore. Il museo si articola in tre piani, ognuno dei quali tratta di una tematica diversa che illustra la vita di Dante Alighieri: la sua vita amorosa, l’esilio, la vita politica. Galleria degli Uffizi e cappelle medicee La Galleria degli Uffizi di Firenze fa parte del complesso museale conosciuto come le Gallerie degli Uffizi e comprendente le collezioni di Palazzo Pitti ed il Giardino dei Boboli. Questo famoso museo fiorentino ospita svariate collezioni ed opere d’arte di grande valore provenienti dalla famiglia dei Medici, tra le quali spicca una serie di opere religiose derivate dalla soppressione di monasteri e conventi tra il XVIII ed il XIX secolo. La Galleria degli Uffizi vi riserverà splendide sorprese: godetevi una rilassante passeggiata varcando la Sala dei Primitivi o attraversate la famosa sala del Quattrocento lasciandovi catapultare nel passato. Fra tutti gli sguardi dei dipinti presenti all’interno della galleria, sarà proprio quello di un frate carmelitano a catturare la vostra attenzione; coglierete, poi, l’infinita bellezza della “Lippina”, capolavoro del noto Filippo Lippi. Non perdetevi le straordinarie opere di Sandro Botticelli, fra le quali “La nascita di Venere” e “L’allegoria della Primavera”, simboli della pittura italiana. Ma vi consigliamo anche una visita alle sale che ospitano le opere del grande Michelangelo, di Raffaello, Tiziano e Correggio: rimarrete stupiti dalla grandiosità di queste bellezze artistiche. Nel Museo Statale di Firenze, inoltre, sono le famose cappelle medicee, costruite dall’omonima famiglia e oggi bellezza artistica del capoluogo toscano. Questi ambienti sono stati costruiti tra il XVI e XVII secolo in qualità di estensione della basilica brunelleschiana allo scopo di elogiare l’omonima famiglia. Museo Novecento di Firenze e Palazzo Davanzati Il Museo del Novecento di Firenze è situato in Piazza S. Maria Novella ed è interamente dedicato all’arte italiana del XX secolo: sono presenti circa 300 opere distribuite in quindici ambienti. Il museo presenta collezioni permanenti, mostre temporanee e progetti speciali che animano particolarmente le attività dell’ente museale stesso; a questi si aggiunge anche la ricca offerta del dipartimento di mediazione culturale, il quale organizza regolarmente incontri educativi, laboratori e visite guidate. Da non perdere è il famoso Palazzo Davanzati, notevole esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento. Nel suo complesso, questo antico palazzo, è la testimonianza del passaggio da casa-torre medievale a residenza rinascimentale: gli ambienti sono molto suggestivi, a cominciare dal cortile interno dotato di un pozzo a muro privato. Le sale di Palazzo Davanzati sono riccamente affrescate, in particolare la Sala dei Pappagalli, molto colorata e suggestiva, così come la Sala dei Pavoni; quest’ultima conserva la Madonna col bambino di Brunelleschi. Galleria dell’Accademia di Firenze Per ultima, ma non meno importante, vogliamo ricordare la Galleria dell’Accademia di Firenze. Si tratta di un museo molto apprezzato dai visitatori ed espone il maggior numero di sculture del noto Michelangelo. La visita a questa galleria potrà essere spunto per diverse riflessioni complementari, in grado di soddisfare passioni per la musica, l’arte, la botanica e le varie tecniche pittoriche. Il museo vi accoglierà nella maestosa Sala del Colosso, la quale oggi ospita il modello preparatorio di Giambologna per il ratto delle Sabine, importante esempio di scultura cinquecentesca. Lasciatevi poi conquistare dai meravigliosi dipinti di Lippi, Bronzino e Ghirlandaio: selezionare le opere più importanti è una mossa molto delicata, soprattutto se consideriamo il calibro degli artisti di cui parliamo. https://ift.tt/3e80b7w Musei di Firenze: quali visitare assolutamente Firenze è il capoluogo della Toscana, ma è anche una delle più importanti culle della cultura italiana. Nel corso dei secoli, questa città, ha mantenuto il proprio fascino attirando milioni di turisti da tutto il mondo ogni anno. Firenze è una città davvero meravigliosa, una città ricca di sorprese, di arte, cultura, colori, architetture storiche che ne evidenziano il fascino e l’importanza nel corso della storia. Si sa, Firenze è una città d’arte imperdibile ed è possibile visitarla in qualsiasi periodo dell’anno, da soli o in coppia, con bambini o amici. La città di Firenze è molto nota per essere la culla del Rinascimento italiano, un vero e proprio museo all’aperto: i monumenti e gli antichi palazzi sono a portata di bicicletta o, più semplicemente, di rilassanti passeggiate. Oggigiorno, Firenze, è considerata la capitale dell’arte ed infatti, se facciamo riferimento alle statistiche prodotte dall’UNESCO, è proprio questa la città che possiede il 60% delle bellezze artistiche di tutta Italia. Dal XIII al XVI secolo, la città di Firenze, è stata il luogo in cui sono state concepite molte opere di importanti artisti italiani, quali Michelangelo, Dante, Boccaccio e Brunelleschi. Musei di Firenze: arte e cultura tutta da scoprire Gli storici palazzi e le antiche piazze di Firenze, nel corso del Rinascimento, sono diventati veri e propri musei a cielo aperto: in Piazza della Signoria, per esempio, sono state installate maestose statue e fontane. Le chiese, i palazzi, le basiliche ed i musei cittadini, poi, sono il vero e proprio tesoro di Firenze, catturando l’interesse e la curiosità di milioni di visitatori. Sicuramente il museo più famoso di Firenze è quello degli Uffizi, il quale ospita opere di Leonardo da Vinci, Botticelli, Rubens e Tiziano. Altri importanti musei sono il Museo Archeologico di Firenze, Museo del Novecento, Museo Galileo e molti altri. Ogni anno la città di Firenze attira milioni di visitatori in quanto centro culturale di grande importanza: periodicamente vengono organizzate interessanti esibizioni e feste d’arte. Nei mesi estivi le piazze di Firenze offrono intrattenimenti ogni sera con rinfreschi e visite agli edifici circostanti. Le altre stagioni, ad ogni modo, non sono da meno se consideriamo che i più importanti teatri di Firenze attirano molti visitatori grazie ai balletti, le opere e gli spettacoli; in più le principali vie della città sono gremite di mostre, concerti, esposizioni. Firenze, dunque, fonde arte e cultura con l’obiettivo di creare ogni volta qualcosa di nuovo ed interessante visto che la città offre infinite possibilità di conoscere le opere d’arte ed architettoniche più importanti del nostro Paese. Museo Archeologico Nazionale di Firenze Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze è uno fra i più importanti d’Italia e si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita dei musei in qualità di istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Questo museo raccoglie i più importanti scavi toscani, così come alcuni reperti etruschi e romani provenienti da Umbria e Lazio. Il Museo Archeologico Nazionale ospita cinque diverse sezioni: quella etrusca, romana, greca, egizia e numismatica. Gli appassionati di storia non potranno certo perdersi la Chimera d’Arezzo, un importante pezzo della civiltà etrusca: si tratta di un plastico bronzo raffigurante la mitica fiera leonina restaurata da Francesco Carradori, il quale ricostruì la coda serpentina che mordeva la testa di capra. Buna parte dei reperti di questa sezione riguarda la cultura funeraria, in particolare i sarcofagi e le urnette. Fra le opere più interessanti della sezione romana troviamo alcuni bronzi antichi come, per esempio, il Treboniamo Gallo, risalente al III secolo. La sezione greca, invece, ospita una serie di antiche ceramiche provenienti da tombe etrusche e da collezioni private. La sezione egizia è seconda solo al Museo Egizio di Torino e ospita reperti provenienti dalle attività quotidiane dell’antico Egitto: oggetti in tessuto, legno e osso. Fra le opere più interessanti a amirare, possiamo trovare i modelli di due servitori, la macinatrice di grano e la donna che fa la birra risalenti all’antico regno. Infine, la sezione numismatica contiene importanti ed antiche raccolte numismatiche italiane. Museo Galileo di Firenze Il Museo Galileo di Firenze è uno degli imperdibili della città e si trova in Piazza dei Giudici. Questo museo ha sede presso Palazzo Castellani, un’antica fortificazione costruita sulla sponda destra dell’Arno. Il Museo Galileo si è dotato negli ultimi anni di laboratorio multimediale atto alla produzione di applicazioni interattive, online e offline, per la divulgazione della cultura. Una parte molto importante di questo ente museale è sicuramente la biblioteca, la quale è situata al terzo piano: essa conserva un gran numero di opere appartenenti ai fondi antichi. Particolarmente interessante è il fondo Mediceo-Lorenese che comprende testi scientifici inerenti alle scienze fisico-matematiche. Villa Bardini Villa Bardini è situata sulla costa San Giorgio, a Firenze. È un importante centro espositivo che ospita mostre temporanee, il Museo Capucci ed il Museo Annigoni. Originariamente, questo palazzo, era la famosa Villa Manadora, la quale fu costruita nella prima metà del Seicento per opera di Gherardo Silvani, importante architetto dell’epoca. Dopo diversi anni di abbandono, l’attuale Villa Bardini è stata ristrutturata dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e riaperta al pubblico nel 2006 con una serie di interessanti esposizioni. Villa Bardini conta con circa sessanta stanze, un numero comprensivo anche di sale e saloni, oltre agli uffici e gli spazi dedicati a conferenze e convegni. Giardino di Boboli Il Giardino di Boboli è il parco più famoso della città di Firenze. Si tratta di un giardino storico connesso al Forte di Belvedere e che ospita ogni anno oltre 800.000 visitatori. I giardini furono costruiti, originariamente, dai Medici: inizialmente avevano un’impostazione di stile tardo-rinascimentale, la quale venne poi modificata dalla costruzione di nuove porzioni con impostazioni differenti. Il giardino è caratterizzato da imponenti statue ed edifici come la settecentesca Kaffeehaus, che permette di godere di un panorama mozzafiato della città. Il giardino ha quattro ingressi pubblici e dal 2017 il circuito museale comprende anche il Museo degli argenti, la Galleria del Costume, il Museo delle porcellane e il Giardino Bardini. Casa di Dante a Firenze La Casa di Dante è un museo storico di Firenze, suddiviso in tre piani che raccontano le vicende di vita più importanti del poeta. Presso questo museo di Firenze è possibile partecipare a diversi itinerari per conoscere meglio la vita del Sommo poeta e la Firenze antica: le proposte comprendono visite guidate e tour della città sulle tracce di Dante Alighieri. L’edificio originale venne costruito prima del 1265, anno in cui nacque Dante Alighieri e ad oggi ha come scopo fondamentale quello di diffondere la cultura e la conoscenza della vita e delle opere dell’autore. Il museo si articola in tre piani, ognuno dei quali tratta di una tematica diversa che illustra la vita di Dante Alighieri: la sua vita amorosa, l’esilio, la vita politica. Galleria degli Uffizi e cappelle medicee La Galleria degli Uffizi di Firenze fa parte del complesso museale conosciuto come le Gallerie degli Uffizi e comprendente le collezioni di Palazzo Pitti ed il Giardino dei Boboli. Questo famoso museo fiorentino ospita svariate collezioni ed opere d’arte di grande valore provenienti dalla famiglia dei Medici, tra le quali spicca una serie di opere religiose derivate dalla soppressione di monasteri e conventi tra il XVIII ed il XIX secolo. La Galleria degli Uffizi vi riserverà splendide sorprese: godetevi una rilassante passeggiata varcando la Sala dei Primitivi o attraversate la famosa sala del Quattrocento lasciandovi catapultare nel passato. Fra tutti gli sguardi dei dipinti presenti all’interno della galleria, sarà proprio quello di un frate carmelitano a catturare la vostra attenzione; coglierete, poi, l’infinita bellezza della “Lippina”, capolavoro del noto Filippo Lippi. Non perdetevi le straordinarie opere di Sandro Botticelli, fra le quali “La nascita di Venere” e “L’allegoria della Primavera”, simboli della pittura italiana. Ma vi consigliamo anche una visita alle sale che ospitano le opere del grande Michelangelo, di Raffaello, Tiziano e Correggio: rimarrete stupiti dalla grandiosità di queste bellezze artistiche. Nel Museo Statale di Firenze, inoltre, sono le famose cappelle medicee, costruite dall’omonima famiglia e oggi bellezza artistica del capoluogo toscano. Questi ambienti sono stati costruiti tra il XVI e XVII secolo in qualità di estensione della basilica brunelleschiana allo scopo di elogiare l’omonima famiglia. Museo Novecento di Firenze e Palazzo Davanzati Il Museo del Novecento di Firenze è situato in Piazza S. Maria Novella ed è interamente dedicato all’arte italiana del XX secolo: sono presenti circa 300 opere distribuite in quindici ambienti. Il museo presenta collezioni permanenti, mostre temporanee e progetti speciali che animano particolarmente le attività dell’ente museale stesso; a questi si aggiunge anche la ricca offerta del dipartimento di mediazione culturale, il quale organizza regolarmente incontri educativi, laboratori e visite guidate. Da non perdere è il famoso Palazzo Davanzati, notevole esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento. Nel suo complesso, questo antico palazzo, è la testimonianza del passaggio da casa-torre medievale a residenza rinascimentale: gli ambienti sono molto suggestivi, a cominciare dal cortile interno dotato di un pozzo a muro privato. Le sale di Palazzo Davanzati sono riccamente affrescate, in particolare la Sala dei Pappagalli, molto colorata e suggestiva, così come la Sala dei Pavoni; quest’ultima conserva la Madonna col bambino di Brunelleschi. Galleria dell’Accademia di Firenze Per ultima, ma non meno importante, vogliamo ricordare la Galleria dell’Accademia di Firenze. Si tratta di un museo molto apprezzato dai visitatori ed espone il maggior numero di sculture del noto Michelangelo. La visita a questa galleria potrà essere spunto per diverse riflessioni complementari, in grado di soddisfare passioni per la musica, l’arte, la botanica e le varie tecniche pittoriche. Il museo vi accoglierà nella maestosa Sala del Colosso, la quale oggi ospita il modello preparatorio di Giambologna per il ratto delle Sabine, importante esempio di scultura cinquecentesca. Lasciatevi poi conquistare dai meravigliosi dipinti di Lippi, Bronzino e Ghirlandaio: selezionare le opere più importanti è una mossa molto delicata, soprattutto se consideriamo il calibro degli artisti di cui parliamo. Sono veramente tanti i musei di Firenze da visitare, dal Museo del Novecento alla celebre Galleria degli Uffizi, senza dimenticare la Casa di Dante.
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giancarlonicoli · 4 years
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21 GEN 2020 09:25
NELLA VITA CI VUOLE FEGATO (SANO) – LUIGI RAINERO FASSATI, IL CHIRURGO SCRITTORE, PROVA A METTERE IN GUARDIA I GIOVANI DAI PERICOLI DELL’ALCOL: “BASTANO CINQUE BICCHIERINI DI VODKA PER LASCIARCI LA PELLE. UN MINUTO PRIMA SONO SANI E UN MINUTO DOPO MORTI, SE NON TROVI UN DONATORE COMPATIBILE” – LA ZIA CLARA CALAMAI, LA FORMAZIONE CON "L'ASSASSINO DI DENVER" STARZLE E LA PASSIONE PER LA SCRITTURA
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Stefano Lorenzetto per il “Corriere della Sera”
All' età di 4 anni, il futuro professor Luigi Rainero Fassati, 84 a marzo, primo dei sei figli del marchese Giuseppe Ippolito Fassati di Balzola, appoggiò un orecchio sul ventre della madre, incinta della terzogenita Yula. «Sentii il battito cardiaco. E poi un terremoto: era la mia sorellina che si muoveva. Dissi alla mamma: voglio aprirti la pancia per vedere che cosa c' è dentro». L' ha visto. Come direttore del dipartimento di chirurgia e dei trapianti del Policlinico di Milano, dove ha lavorato per 45 anni, ha inciso con il bisturi l' addome di 692 pazienti per innestarvi un fegato nuovo. Il suo vero primato, tuttavia, è il messaggino che Corrado gli ha spedito da Santa Marinella il 29 dicembre per augurargli buon 2020: «Sono passati 30 anni dall' ultimo trapianto. Che ne pensa? Vivrò ancora?».
Un vero miracolo, perché, a 36 mesi dal primo intervento per una cirrosi epatica da virus B, il luminare dovette sostituirgli il fegato a causa di una recidiva e dal 2010 il sopravvissuto ha gettato via i farmaci immunosoppressori, che i trapiantati assumono per sempre onde evitare le crisi di rigetto. «Vivrai ancora a lungo», gli ha risposto Fassati. Di pazienti così, morti di vecchiaia a oltre 30 anni dal trapianto, ne ha già avuti. L' altro prodigio, tanto strabiliante quanto inutile, lo compì su Alex. Il chirurgo scrittore - 12 fra saggi e romanzi, l' ultimo, Un tempo per guarire , pubblicato a settembre da Salani - lo racconta in Mal d' alcol , stesso editore.
L'esito migliore, la sconfitta peggiore.
«È così. Fui svegliato alle 3.20. Il primario dell' ospedale Santa Giulia mi stava mandando questo giovane di 19 anni, uscito di strada in motorino, in preda a un' emorragia imponente, che non si riusciva ad arginare. Mezz' ora dopo ero in sala operatoria. Al ragazzo avevano già trasfuso cinque sacche di sangue. Ne aspirai dall' addome tre litri. Il flusso non si arrestava, faticavo persino a vedere gli organi interni. Provai a suturare il fegato ricucito dal collega. Era spappolato, solo a toccarlo si lacerava ancora di più».
A quel punto che si poteva fare?
«Niente, dovevo rassegnarmi a lasciarlo morire. O tentare un trapianto. Ma né il centro nazionale di Roma né quello di Parigi trovavano un organo. "Lo ha qui di fronte", esclamò Marina, la fidanzata. "Prelevi metà del mio fegato e lo dia ad Alex". Lei è pazza, replicai. M' insultò: "La denuncerò". Fu così che mi balenò un' idea: togliergli il fegato per bloccare l' emorragia, in attesa di un donatore».
Un proposito ai limiti della follia.
«Lo so, me lo dissero anche i miei assistenti. Risposi: mi assumo ogni responsabilità, scrivo sulla cartella clinica che voi non siete d' accordo. Procedetti all' espianto, sicuro di porre fine alla mia carriera, perché temevo che in quelle condizioni il malato non vivesse per più di 120 minuti. Invece resistette 25 ore, finché il mio aiuto non volò in Austria a prelevare il fegato di un anziano di 78 anni morto a Graz. Che il trapianto era perfettamente riuscito lo capii vedendo uscire qualche goccia di bile dal coledoco».
Come fu il decorso postoperatorio?
«Passati 15 giorni, lo dimisi. Mi confessò la causa dell' incidente: "Da Lodi, dove faccio il dj, tornavo a Melegnano sbronzo, come ogni notte". Mi giurò solennemente che si sarebbe astenuto per sempre dall' alcol. Quattro anni dopo venne a trovarmi la fidanzata, con il viso gonfio: Alex era tornato a bere, la picchiava. Un giorno mi telefonarono dall' ospedale di Melegnano per dirmi che era stato ricoverato con una grave emorragia gastrica ed era morto nel giro di 45 minuti».
Di qui la sua missione da pensionato.
«Sì, girare nelle scuole per mettere in guardia gli studenti dai pericoli dell' alcol. Ne ho già incontrati 54.000. Viola non sapeva che bastano 5 bicchierini di vodka uno in fila all' altro per lasciarci la pelle. La salvai. In mio onore volle battezzare Luigi suo figlio, che oggi ha 15 anni. Ho curato 24 giovani in coma epatico, a 8 di loro ho dovuto trapiantare il fegato. Un minuto prima sono sani e un minuto dopo morti, se non trovi un donatore compatibile. Provo una tale rabbia...».
Ma perché accade?
«Il corpo ha tre sistemi per difendersi dall' alcol: il vomito, il respiro che lo elimina al 10-15 per cento attraverso i polmoni, il fegato che lo neutralizza all' 80 per cento con l' alcoldeidrogenasi. Ma questo enzima nei ragazzi fino a 18-19 anni non c' è. Già 15 minuti dopo aver bevuto, tutto l' etanolo è in circolo nel sangue. Ecco spiegate le stragi sulle strade».
Senza dancing, movida e apericena, si berrebbe ugualmente tanto?
«No. Oggi è di moda il binge drinking , bere per stordirsi. Chi va in discoteca ha il 31,9 per cento di probabilità in più di ubriacarsi, rispetto al 7,8 di chi non la frequenta. E ingollare drink a garganella aumenta di 70 volte le probabilità di un' epatite acuta fulminante con coma».
Spaventoso.
«Non lo sa nessuno. Ogni anno la tv fa 3.000 ore di pubblicità agli alcolici ma non spiega che sono la prima causa di morte dai 16 ai 22 anni e la seconda dai 22 ai 30. Perché, vede, se io asporto mezzo fegato invaso da un tumore, dopo due mesi si rifà. Ora, una superbevuta uccide 2,5 milioni di cellule epatiche, che in 45 giorni si riformano. Ma se ti ubriachi ogni settimana, l' organo è spacciato».
Come mai i giovani bevono forte?
«Fino agli anni Novanta non era così. È morta la famiglia. Solo l' 1-2 per cento di chi è seguito dai genitori si ubriaca, negli altri casi arriviamo al 18. Alzi la mano chi non ha mai bevuto alcolici, chiedo agli studenti: lo fanno solo gli islamici. Chi si è ubriacato una volta? La alzano 60 su 100. Chi lo fa ogni settimana? Il 5 per cento. Oggi si vendono cocktail buonissimi, dolci, molto economici, scorciatoie sicure per l' eccitazione e la disinibizione».
Parla per esperienza personale?
«Mi sono concesso un whisky di sera fino alla laurea, nel 1961. Da allora sono totalmente astemio. Vino e liquori sono incompatibili con la mia professione».
Il consumo di alcolici è di 80 milioni di litri l' anno. Il vino fattura 11 miliardi. Vuole distruggere un' industria italiana?
«Voglio che i giovani imparino a bere con moderazione, tutto qui. Sono il primo a dire che mezzo litro di vino a 12 gradi, suddiviso fra pranzo e cena, quindi a stomaco pieno, in un adulto è benefico: aumenta il colesterolo buono, abbassa la pressione arteriosa, stimola la forza di contrazione del cuore, è antiossidante».
Perché diventò chirurgo epatico?
«Perché lo era il mio maestro, Dinangelo Galmarini. Aveva visto le sperimentazioni sui maiali in Brasile. Nel 1983 provammo il trapianto sull' uomo».
E andò bene?
«Certo. Consideri che nel 1982 ero stato formato a Pittsburgh da Thomas Earl Starzl, che 20 anni prima aveva eseguito con successo il primo al mondo».
Eppure Starzl fu chiamato l'«assassino di Denver», come mi ha raccontato Cristiano Huscher, anche lui suo allievo.
«Vero. L' 11 luglio lo assistevo in un trapianto. "Non guardi la tua Italia in finale ai Mondiali?", si stupì. E fece portare un televisore in sala operatoria. Poiché non ero abilitato agli interventi chirurgici negli Stati Uniti, mi cedeva la propria tessera personale per poterli eseguire. In quel 1982 mi affidò da tradurre il suo libro The puzzle people , uscito da Longanesi con il titolo Ai limiti del possibile ».
Anche lei ama scrivere.
«Una passione nata dalla lettura. In matematica ero un somaro, così fin dal ginnasio per tre anni fui rimandato a settembre. Questo significava finire relegato per tutta l' estate a Reggiolo, dalla zia Eugenia, zitella, terziaria francescana, con il cappellano don Angelo, che officiava la chiesa del Palazzo Fassati, poi donato al Comune. Nell' immensa biblioteca la zia aveva nascosto i volumi che figuravano nell' Indice dei libri proibiti. Non mi fu difficile scovarli, a cominciare dal Decamerone di Boccaccio. Intanto i miei fratelli e il resto della famiglia, in tutto 32 persone, stavano da giugno a ottobre in una villa privata dentro il Des Bains, al Lido di Venezia, insieme con la nonna materna Sarina Nathan, cugina di Ernesto, che fu sindaco di Roma dal 1907 al 1913, e moglie di Iro Bonzi».
Il padre del conte Leonardo Bonzi, che vendette a Silvio Berlusconi i terreni per costruire Milano 2 e a don Luigi Maria Verzé quelli per l' ospedale San Raffaele?
«Lui, il trasvolatore dell' Angelo dei bimbi, campione olimpionico di bob. Ma per me soprattutto il marito di Clara Calamai, interprete della Cena delle beffe , prima donna nella storia del cinema italiano ad apparire a seno nudo. Al liceo Parini dicevo agli amici: scommettiamo che oggi viene a prendermi mia zia, l' attrice? E incassavo un sacco di soldi».
Durante le vacanze forzate a Reggiolo nacque la sua vocazione per la chirurgia.
«Grazie al medico condotto, Ermete Fontanili. Mi teneva nel suo ambulatorio, fu lui a insegnarmi a praticare le endovene. All' ospedale faceva tutto da solo, dai parti alle appendiciti, aiutato da una suora che addormentava i pazienti con l' etere nel gocciolatore. Invece per le tonsille arrivava l' otorinolaringoiatra da Reggio Emilia. Mentre le madri tenevano fermi i figli, con una pinza le strappava senza anestesia. Al vedere il fiotto di sangue che schizzava dalla gola, svenni».
Chi erano «Chiara e Gao che non ci sono più», ai quali dedica «Mal d' alcol»?
«Un' amica e suo figlio. Al marito trapiantai il fegato, invano. Gao fu colpito da tumore al cervello. Chiara lo fece curare a San Francisco. Tornarono dopo due anni: non vi era più nulla da fare. Un giorno ricevetti una mail: "Ciao Lura, grazie di tutto". Corsi a casa loro. Li trovai distesi nel letto, vestiti con tuniche bianche. La mamma stringeva la mano del figlio ucciso dal cancro. Si era suicidata per stargli accanto anche nell' eternità».
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alessandrovilla1982 · 4 years
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E poi boh: all'inizio, - lo confesso - ero un po' scettico nei confronti di Fede, perché mi sembrava uno tra i tanti rapper che fanno la solita musica... Ricco, bello e famoso, @fedez (all'anagrafe FEDERICO LEONARDO LUCIA), non mi ha mai attirato più di tanto fino a quando non ho ascoltato "Prima di ogni cosa" e 21 grammi...: due brani che si discostano dal genere promotore della droga e della vita mercenaria e dopo aver guardato l'intervista rilasciata per "La Onfeddione" (programma andato in onda sul canale "Nove" ed ora disponibile anche su YouTube. Per questo mi sento di dedicargli un piccolo spazietto sui miei social dove parlo di sociale dato anche il fatto che, il rapper milanese, ha dato spazio all'interno del proprio concerto a San Siro a @crisbraveofficial un ragazzo che ha tanto da insegnare anche a me, che ha saputo fare della sua disabilità un vero e proprio punto di forza per trasmettere il proprio messaggio sociale. Ci tengo a sottolineare ciò perché, ahimè: purtroppo ho avuto modo di vivere sulla mia pelle cosa vuol dire vivere nella solitudine, nell'emarginazione e nell'estrema sofferenza causata dalla consapevolezza che, senza andare troppo lontano, tra i miei compaesani c'è chi fa attivismo per difendere la propria battaglia e, nonostante la comune passione per la musica, sin dal primo contatto che ho avuto con questa persona quando ancora non era nota al grande pubblico, un forte segnale di ostilità nei miei confronti che ha rafforzato ancora di più la mia convinzione in merito al fatto che, quando ci si vuol battere per qualcosa in cui si crede davvero, si dice che l'unione faccia la forza ma l'orgoglio, l'egoismo, l'avidità e la voglia di protagonismo esclusivo annebbiando la mente delle persone, rendendole incapaci di distinguere il bene dal male e io penso che, in questo, Federico/Fedez si sia saputo distinguere dalla massa privandosi di qualche minuto di gloria per dare voce ad una nobile causa... #fedez #federicoleonardolucia #crisbrave #aiutiamolepersone #valorisemplici #solidarietá (presso ALESSANDRO VILLA) https://www.instagram.com/p/B6lzlBfI6Dc/?igshid=w7idzy2owmrf
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