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#lettura ottica
chez-mimich · 11 months
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MEMORIE DI UN BARO
Ammetto una debolezza (una delle tante), ovvero che quando sul retro di copertina di un libro leggo “È stato in grado di incarnare un certo esprit tutto parigino …” allora metto da parte ogni indugio e acquisto seduta stante il libro, bello o brutto che sia poiché la mia anima parigina non è in grado di resistere a nessuna tentazione senza cedervi come avrebbe detto Oscar Wilde; ogni allusione, seppur vaga alla ville lumière o ai suoi abitanti è per me fatale. E così di tentazione in tentazione ho riempito la mia biblioteca di testi narrativi, poetici, lirici, saggistici di grande pregio, ma naturalmente anche di qualche colossale boiata. Non è stato così per questo delizioso volumetto, “Memorie di un baro” (Adelphi) di Alexandre Georges-Pierre Guitry detto “Sacha”, nato a San Pietroburgo nel 1885 e morto a Parigi nel 1957 (ora che ci penso solo un anno prima della mia nascita), russo di nascita ma francese d’adozione (quasi come me insomma). Si tratta di un romanzetto “dallo humor nero e nutrito di un sorridente cinismo” come ben lo definisce Edgardo Franzosini nella postfazione. In realtà, si tratta di una “illusione ottica” poiché Parigi occupa solo un capitolo del romanzo, mentre gli altri sono dedicati a Caen, Trouville, Angoulême e soprattutto Monte Carlo dove il protagonista, intraprende la sua carriera prima di croupier, poi di croupier-baro e infine quella di puro baro. Causa di questa poco brillante (per noi), ma divertentissima carriera è l’essere rimasto solo al mondo dopo che la numerosa famiglia viene sterminata a causa di un avvelenamento da funghi. In realtà il giovane uomo (Sacha stesso?) trova una occupazione come “groom” in un grande albergo di Trouville e poi all’Hotel Scribe della capitale francese. Proprio nelle vesti di “groom” verrà ritratto niente meno che da Caran d’Ache in uno stilizzatissimo e stilosissimo disegno riprodotto in una pagina del volumetto. “Barare significa intralciare i progetti del caso” scriverà l’autore per nulla pentito di essere stato un baro. Guitry fu anche autore di commedie, ne scrisse centoventiquattro, ma scrisse anche molto per giornali, riviste. Fu anche autore di cinema, regista e attore, quello che si può definire personaggio poliedrico. Insomma una lettura piacevole e con una sua singolarissima filosofia. Quando un critico francese disse di lui “Sacha Guitry crede di essere Molière”, Jean Cocteau sarcastico rispose “La cosa strana, caro mio, è che Molière credeva d’essere Sacha Guitry”. Paradosso a parte, la sua scrittura è lucida e ficcante, disincantata ma incantevole. Tornando però all’incipit di questo breve commento, scrive Guitry di Parigi: “Era proprio troppo grande, Parigi, troppo bella per me” e subito dopo: “Il fatto è che per potersi vantare di conoscere Parigi, bisogna farne parte (…) Perché essere parigini non è una questione di volontà né di fortuna. Tantomeno di valore. E’ un misto indefinibile di spirito, gusto, snobismo, balordaggine, spericolatezza e amoralità. Non devi neanche sapere di preciso perché ne fai parte, ti basta saper perché gli altri no…”
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enkeynetwork · 3 months
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lamilanomagazine · 4 months
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Asti: rompono e rubano gli autovelox, arrestate 6 persone
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Asti: rompono e rubano gli autovelox, arrestate 6 persone Nella giornata del 30 maggio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Asti, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal locale ufficio G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 6 soggetti, ritenuti gravemente indiziati di associazione per delinquere, danneggiamento e furto pluriaggravato. Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate nel mese di dicembre 2023 dal Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura della Repubblica astigiana, nei confronti di alcuni pregiudicati della zona, individuati quali responsabili del danneggiamento e furto, occorsi nella notte del 24 dicembre 2023, dei sistemi di rilevazione della velocità e di lettura ottica delle targhe installati in entrambe le direzioni di marcia lungo la s.s. 231 di Asti. Le strutturate investigazioni hanno consentito di attribuire l’evento ad un sodalizio criminale con base in Isola d’Asti, professionalmente dedito a reati contro il patrimonio, in particolare furti in abitazione e in esercizio commerciale, accertando una diretta correlazione tra il suddetto evento delittuoso e numerosi furti ai danni di distributori di carburante verificatisi nelle province di Asti, Cuneo e Torino a partire dai primi giorni del mese di dicembre. Dagli approfondimenti tempestivamente svolti, infatti, si è potuto stabilire che gli indagati avevano danneggiato le telecamere e i rilevatori di velocità, allo scopo di garantirsi l’impunità in occasione della commissione dei reati predatori e quindi eliminare i sistemi di videosorveglianza installati lungo una delle principali arterie di questa Provincia. Le indagini, svolte tra dicembre 2023 e maggio 2024, hanno consentito di identificare tutti i componenti del gruppo criminale, accertando l’esistenza e la piena operatività di una associazione per delinquere con base all’interno di un’autorimessa in Isola d’Asti, sottoposta a sequestro in data odierna. Il costante e quotidiano monitoraggio delle dinamiche criminali ha permesso di attribuire al sodalizio i seguenti eventi delittuosi registrati nelle province di Asti, Cuneo e Torino: - 10 furti ai danni di distributori di carburante posti in essere utilizzando un moto-troncatore a scoppio (identico a quello usato nella notte del 24 dicembre lungo la ss. 231) al fine di forzare la colonnina del self-service e asportare il denaro contenuto all’interno; - 3 furti in abitazione al fine di asportare veicoli, armi e denaro ed oggetti preziosi contenuti all’interno di casseforti; - 7 furti all’interno di aziende e negozi al fine di asportare il denaro contenuto nelle casseforti, veicoli e attrezzature varie di elevato valore commerciale. È doveroso rilevare che gli arrestati sono allo stato gravemente indiziati dei delitti contestati, la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso delle successive fasi processuali e definita solo all’esito dell’emissione di sentenza di condanna passata in giudicata, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Maculopatia secca: una sfida alla vista
La maculopatia secca, conosciuta anche come atrofia geografica, è la forma più comune di degenerazione maculare legata all'età (DMLE). Interessa la parte centrale della retina, chiamata macula, responsabile della visione centrale nitida e dettagliata. Cause e fattori di rischio della Maculopatia secca L'invecchiamento è il principale fattore di rischio per la maculopatia secca. Altri fattori includono: - Fumo - Predisposizione genetica - Esposizione alla luce solare - Ipertensione - Obesità Sintomi La progressione della maculopatia secca può essere graduale e asintomatica. I sintomi iniziali possono includere: - Visione offuscata - Distorsione delle immagini - Difficoltà nella lettura - Percezione dei colori alterata - Sensibilità alla luce intensa Diagnosi La diagnosi di maculopatia secca viene effettuata da un oculista mediante: - Esame del fondo oculare - Tomografia a coerenza ottica (OCT) - Fluorangiografia retinica Trattamento Non esiste una cura definitiva per questa malattia. Tuttavia, esistono diverse strategie per rallentare la progressione della malattia e preservare la vista: - Integratori alimentari: L'assunzione di integratori a base di luteina, zeaxantina e vitamine C ed E può essere utile per proteggere la macula. - Fotobiomodulazione: La terapia con luce a bassa intensità può stimolare la rigenerazione delle cellule retiniche. - Terapia anti-VEGF: In alcuni casi di atrofia geografica avanzata, possono essere utilizzate iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF per inibire la crescita di nuovi vasi sanguigni anomali. - Impianto di lenti intraoculari: Le lenti SML o Macula Lens possono aiutare a migliorare la visione centrale in alcuni pazienti con maculopatia secca avanzata. Consigli per la prevenzione È possibile ridurre il rischio di sviluppare la maculopatia secca adottando alcune misure preventive: - Evitare il fumo: Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per la DMLE. - Proteggersi dal sole: Indossare occhiali da sole con filtro UV aiuta a proteggere la macula dai danni causati dai raggi solari. - Avere una dieta sana: Consumare cibi ricchi di antiossidanti, come frutta e verdura, può aiutare a proteggere la salute degli occhi. - Controllare la pressione sanguigna e il colesterolo: Mantenere sotto controllo i valori di pressione sanguigna e colesterolo può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, che a loro volta possono aumentare il rischio di DMLE. - Effettuare controlli oculistici regolari: È importante sottoporsi a controlli oculistici periodici, soprattutto dopo i 50 anni, per identificare precocemente la maculopatia secca e iniziare il trattamento tempestivo. Foto di LhcCoutinho da Pixabay Read the full article
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tachilalia · 6 months
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28.03.2024
Supposto che:
in epoca contemporanea, ogni istanza individuale comportamentale, che può anche sforare nella sfera sociale globale, è scelta. Questo, beninteso, quando si parla per assiomi; ovvero quando le condizioni di esistenza di un individuo sono, utopicamente, ideali (sanità fisica e mentale, situazione economica, etc.)
Si deduce che:
un individuo può scegliere per sé nel pieno esercizio del libero arbitrio. O almeno questo è quello che ci è dato credere.
Non si parla di indagini giuridiche e penali.
Le retoriche parallele alla narrazione comune e lineare, voluta dal sistema entropico, promuovono la più che brillante analisi di una realtà intesa come derivazione gneoseologica di quelle che sono le nostre esperienze di vita. Insomma, l'esistenza stessa, o la nostra interpretazione di essa, è, banalmente, il risultato di un'indagine empirica che produce un regresso culturale che fa da nostro fondamento analitico all'azione. La realtà non esiste solamente come manifestazione fisica ma anche come idea di essa (razionalismo) singolare. La questione ambientale è, in questa lettura, fondamentale. Il problema sorge quando la matrice è sistemica e controllata in funzione di disparità.
Alla luce di questa affermazione, ogni singola istanza culturale può essere declianata attraverso un tipo di lente differente unica ad ogni individuo e dunque, andando più a fondo, attraverso la giusta lucidità, si può potenzialmente scardinare, fino alla follia più totale conseguente all'assenza di un comune sistema di riferimento, l'intero sistema del reale, le sue declinazioni e manifestazioni.
Questo comporta, alla massima superficie, la rivalutazione del sistema economico, sociale ma anche, e spaventosamente, culturale. Quali sono, infatti, i canoni di riferimento? Perché seguirli? Chi li ha instaurati? Sono anch'essi assiomi che perdono della loro credibilità quando applicati al singolo problema?
La violenza, ad esempio, in tale ottica, è vista come una scelta, certo, declinabile a seconda delle circostanze. Ma quando le circostanze non offrono alternative, c'è solamente l'illusione della scelta e la narrazione costruita intorno a questa per giustificarla.
Così come il gusto, la ricchezza, i desideri dell'individuo.
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CB01~! » Come pecore in mezzo ai lupi Streaming ITA | in Altadefinizione
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:: Trama Come pecore in mezzo ai lupi ::
Vera è una fixer, procura cose. Sta al soldo di una banda di serbi: Dragan, il capo indiscusso, fervente cattolico dalla morale e dalla lettura della Bibbia distorte; Goran, il tuttofare; Milorad, che una volta è stato sepolto vivo. E poi ci sono Gaetano e Bruno, che si sono conosciuti a San Vittore, due criminali di piccola taglia quasi più per necessità che per convinzione. I serbi girano per la città amministrando con il terrore i loro affari, gli italiani si affaccendano con piccole rapine. Poi un giorno Gaetano ha una dritta su un furgone portavalori con un carico da tre milioni euro, e va da Dragan a proporgli l'affare. Ma non tutto è come sembra, perché all'incontro tra i due gruppi Vera riconosce Bruno e Bruno riconosce Vera: sono fratello e sorella, e mentre lui è soltanto un criminale che cerca disperatamente di rimettersi in riga per sé e per la figlia Marta, Vera è una poliziotta infiltrata…
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Il 50% dei consumatori italiani dichiara di essere interessato a passare alla fibra ottica fino all'abitazione nei prossimi 12 mesi
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I grandi investimenti infrastrutturali che gli operatori stanno sostenendo per portare la fibra nelle case degli italiani verrà effettivamente ripagata? La variabile prezzo nelle offerte Tlc Sul fronte mobile la conquista di market share degli operatori low-cost non è ancora terminata, anche se sembra arrivato il momento di monetizzare il 5G, specialmente con i giovani: tra i principali motivi del cambio troviamo di sicuro il prezzo, ma trasparenza e qualità iniziano a farsi sentire nella scelta dei consumatori. L’Ftth, sebbene riscuota grande interesse, non è ancora percepito come servizio “premium” tanto quanto nel resto di Europa. Continua la preferenza dei clienti italiani per i canali “tradizionali”, sia per l’acquisto che per l’assistenza; i canali digitali sono meno considerati in Italia rispetto al resto d’Europa. Quanto conta il prezzo nella scelta dell’abbonamento mobile e fisso Il costo degli abbonamenti è ancora il primo aspetto considerato nella scelta dell’operatore fisso e mobile in Italia, anche se in misura minore rispetto all’Europa: per il mobile il 54% degli italiani lo ritiene preponderante, contro una media europea del 64%; per il fisso il 47% contro una media europea del 54%. Non brillanti le dichiarazioni sui criteri di scelta connessi alla qualità: nel mondo mobile i consumatori italiani considerano la performance e la copertura come criteri di scelta solo nel 15% di casi, mentre nel fisso va un po’ meglio con il 35% degli intervistati che dichiara di considerare come primo elemento di scelta la velocità, contro una media europea del 26%. I dati fanno emergere come, nonostante importanti mosse verso la “premiumization” dell’offerta il consumatore non ne senta un particolare bisogno, privilegiando offerte più economicamente vantaggiose e ritenute “trasparenti”. Gli operatori low cost guadagnano mercato Il mercato mobile in Italia si conferma altamente competitivo. Il 21% degli intervistati che attualmente risultano clienti degli operatori “incumbent” – Tim, WindTre e Vodafone – e intenzionati a cambiare operatore nei prossimi 3 mesi ha dichiarato di voler passare a un operatore “low-cost”, mentre solamente il 14% degli intervistati è intenzionato a migrare in senso opposto, rimarcando la tendenza degli operatori low-cost a guadagnare quote di mercato. Emerge, inoltre, che il fattore prezzo è dirimente nella decisione di migrazione tra i principali operatori: è infatti riportato come motivo dal 43% degli intervistati. Diversamente, è la ricerca di una maggiore qualità del servizio, indicata nel 44% dei casi, a indirizzare la migrazione dei clienti degli operatori low-cost verso gli incumbent o altri operatori minori. La lettura dei dati potrebbe quindi suggerire una traslazione delle preferenze di operatori verso gli operatori “minori” o nuovi entranti nel mercato che offrono tariffe economicamente più vantaggiose; ma attenzione: quei clienti resteranno a patto che la qualità percepita rimanga accettabile, pena un tasso di cambio comunque molto rilevante. Gli investimenti di marketing sosterranno in maniera importante la percezione del cliente. È arrivato il momento di monetizzare il 5G  Il 43% degli intervistati italiani ha dichiarato di essere disposto a pagare di più per il 5G rispetto ad una media del 37% dei consumatori in Europa, tendenza accentuata tra le fasce più giovani dove il 65% dei consumatori italiani intervistati nella fascia d’età 18-24 è disposto a un extra costo alla ricerca di una maggiore velocità. In dettaglio il 24% degli intervistati sarebbe disposto a pagare fino al 5% in più, il 14% fino al 10% e il 4% salirebbe del 20%. Il 21% invece pur dichiarando di aver bisogno di maggiore velocità non è disposto a pagare e il 35% dichiara che la situazione attuale è soddisfacente rispetto alle proprie esigenze. Importante per gli operatori intercettare questa opportunità di valorizzazione dei propri servizi che, però, dovrà essere fatta con una attenta differenziazione della clientela per non incorrere in un “churn” indesiderato. L’Fwa può essere un’alternativa Il 47% del campione ritiene che l’Fwa sia una valida alternativa all’attuale connessione a banda larga. La curva in funzione dell’età marcia di pari passo con quella della conoscenza della tecnologia: in media il 40% degli intervistati dichiara di non conoscere la tecnologia, con una quota più elevata tra le fasce d’età superiori e a calare andando verso i più giovani. Si evidenzia quindi l’opportunità per gli operatori di informare maggiormente i consumatori e rendere così più accessibile questa tecnologia che si pone come una valida alternativa all’Ftth che ad oggi risulta essere in ritardo e, spesso, sovra-prezzata. In Italia si preferiscono ancora i canali tradizionali di vendita  L’acquisto di abbonamenti mobili e fissi via web è meno diffuso che in Europa, dove solamente il 28% degli intervistati italiani dichiara il Web come canale preferito per l’acquisto contro una media europea del 37%. Il canale preponderante per l’acquisto in Italia risulta ancora il negozio fisico, riportato come preferito dal 34% degli intervistati. Rispetto al servizio clienti, il 39% degli intervistati ha dichiarato di preferire un rappresentante telefonico contro una media europea del 31%. Read the full article
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torrette-superieur · 2 years
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ENTRO LA PROSPETTIVA DELLA VITA POTREMMO VEDERE NEL DEMONE NESSUNO DEMONE RUBATO ED OSTRUITO INTELLIGENZA PERSONALE OPERATIVA AUTISTICAMENTE AD TUA INSAPUTA RESA OMBRA MANGIATA RUBATA RIVENDUTA LADRO ASSASSINO CREDITORE LO VEDI QUANTO TI AMPUTI DEMONE ESSERE CELESTE POSATO SU STRONZO FALSA CAUSA FALSA DINAMICA MEMENTO LA MENTE CHE ENTRA DEOSTRUISCE E CONOSCE FALSO IDEALISMO TRASCEDENTALE MIRACOLI PARALLELI ESTERNI INDIRETTI ASSUNTI SOGGETTIVAMENTE NON RIROVESCIATI AD ERRATA CONVERGENZA COMUNISTA SPAZIALE IN QUANTO SI FACCIA VEDERE O NON VEDERE QUANTO TU SIA SIMPATICO O INDIGESTO ALLE PERSONE IN QUANTO NON SIATE PIÙ AMICI SI SIA SPOSATO PER RINFACCIARE I TUOI MIRACOLI PRIVATI IN QUANTO TU DEBBA RIFREQUENTARLO INTELLIGENZA PERSONALE ADOPERATA AD TRIPLICE OSTRUZIONE RESA OMBRA MANGIATA RUBATA RIVENDUTA QUANTO IL DIAVOLO TI DEPONE ALLA PROVA A FREQUENTARLO QUANTO TU DEBBA ANDARE A PUTTANE QUANTO DEBBA AMARTI QUANTO TU DESIDERI CHE LA PUTTANA TI AMI SOTTO L OTTICA DELLA VITA DEMONE ESSERE CELESTE POSATO SU STRONZO FALSA CAUSA FALSA DINAMICA MEMENTO LA MENTE CHE ENTRA DEOSTRUISCE E CONOSCE MIRACOLI POSATI SU STRONZI E IDIOTI AUTOMATICAMENTE AL POTERE FALSA CAUSA FALSA DINAMICA MIRACOLO ASSUNTO PER MIRACOLO E NON DI GIÀ NATURA APERTURA RIVENDUTA DA MIRACOLO OPERATIVO AUTISTICAMENTE SOVRAPPOSTI ALLA TRASCEDENTALITA SOLARE DELL'INTELLIGENZA SOLARMENTE DIMOSTRABILE NON DETTA CUI SI SOVRAPPONGONO SOPRA IN QUANTO L ORACOLO DEL SIGNORE POSATO SU STRONZO SIA IL SIGNORE SIA LO STRONZO FALSA CAUSA FALSA DINAMICA SI FA PRESTO A GIUDICARE UNA PERSONA SENZA CHIARIFICARLE L INTELLIGENZA COME SE NON CI FOSSE OBBLIGANDO ALLA LETTURA TALE ORACOLO A COMANDARE L ANIMA AUTISTICA COME SE NON ESISTANO MILIONI DI NULLA MILIONI DI STELLE MILIONI DI SIGNIFICATI PROIBENDO LA CULTURA E LA CONOSCISSIONE DELLE PAROLE CHE NON DICONO ...
ENTRO LA PROSPETTIVA DELLA VITA POTREMMO VEDERE NEL DEMONE NESSUNO DEMONE RUBATO ED OSTRUITO INTELLIGENZA PERSONALE OPERATIVA AUTISTICAMENTE AD TUA INSAPUTA RESA OMBRA MANGIATA RUBATA RIVENDUTA LADRO ASSASSINO CREDITORE LO VEDI QUANTO TI AMPUTI DEMONE ESSERE CELESTE POSATO SU STRONZO FALSA CAUSA FALSA DINAMICA MEMENTO LA MENTE CHE ENTRA DEOSTRUISCE E CONOSCE FALSO IDEALISMO TRASCEDENTALE MIRACOLI PARALLELI ESTERNI INDIRETTI ASSUNTI SOGGETTIVAMENTE NON RIROVESCIATI AD ERRATA CONVERGENZA COMUNISTA SPAZIALE IN QUANTO SI FACCIA VEDERE O NON VEDERE QUANTO TU SIA SIMPATICO O INDIGESTO ALLE PERSONE IN QUANTO NON SIATE PIÙ AMICI SI SIA SPOSATO PER RINFACCIARE I TUOI MIRACOLI PRIVATI IN QUANTO TU DEBBA RIFREQUENTARLO INTELLIGENZA PERSONALE ADOPERATA AD TRIPLICE OSTRUZIONE RESA OMBRA MANGIATA RUBATA RIVENDUTA QUANTO IL DIAVOLO TI DEPONE ALLA PROVA A FREQUENTARLO QUANTO TU DEBBA ANDARE A PUTTANE QUANTO DEBBA AMARTI QUANTO TU DESIDERI CHE LA PUTTANA TI AMI SOTTO L OTTICA DELLA VITA DEMONE ESSERE CELESTE POSATO SU STRONZO FALSA CAUSA FALSA DINAMICA MEMENTO LA MENTE CHE ENTRA DEOSTRUISCE E CONOSCE MIRACOLI POSATI SU STRONZI E IDIOTI AUTOMATICAMENTE AL POTERE FALSA CAUSA FALSA DINAMICA MIRACOLO ASSUNTO PER MIRACOLO E NON DI GIÀ NATURA APERTURA RIVENDUTA DA MIRACOLO OPERATIVO AUTISTICAMENTE SOVRAPPOSTI ALLA TRASCEDENTALITA SOLARE DELL'INTELLIGENZA SOLARMENTE DIMOSTRABILE NON DETTA CUI SI SOVRAPPONGONO SOPRA IN QUANTO L ORACOLO DEL SIGNORE POSATO SU STRONZO SIA IL SIGNORE SIA LO STRONZO FALSA CAUSA FALSA DINAMICA SI FA PRESTO A GIUDICARE UNA PERSONA SENZA CHIARIFICARLE L INTELLIGENZA COME SE NON CI FOSSE OBBLIGANDO ALLA LETTURA TALE ORACOLO A COMANDARE L ANIMA AUTISTICA COME SE NON ESISTANO MILIONI DI NULLA MILIONI DI STELLE MILIONI DI SIGNIFICATI PROIBENDO LA CULTURA E LA CONOSCISSIONE DELLE PAROLE CHE NON DICONO ...
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ultimaedizione · 6 years
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Il computer e il riconoscimento ottico. La nuova frontiera del OCR La diffusione crescente dei sistemi di gestione e archiviazione digitale dei documenti ha contribuito a portare all’attenzione di tutti – anche dei più refrattari alle sigle tecnologiche – l’acronimo OCR,
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enkeynetwork · 11 months
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lamilanomagazine · 4 months
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Napoli, oltre 2 milioni di euro previsti per il progetto di potenziamento dei sistemi di videosorveglianza
Napoli, oltre 2 milioni di euro previsti per il progetto di potenziamento dei sistemi di videosorveglianza. L'Amministrazione Comunale di Napoli ha previsto un rilevante potenziamento dei sistemi di videosorveglianza in città, soprattutto nelle aree periferiche. In tale ottica si inserisce l'elaborazione di un corposo e capillare progetto per il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza che interesserà gran parte delle Municipalità, in particolare quelle delle aree periferiche, a valere sul Fondo del Ministero dell'Interno per il potenziamento delle iniziative di sicurezza urbana per il triennio 2024-26, con un costo complessivo di due milioni di euro. Il Progetto prevede l'installazione di 248 telecamere, delle quali 109 telecamere di scena e 139 dispositivi di lettura automatica delle targhe. Saranno 36 le telecamere tra Bagnoli e Fuorigrotta, 39 a Pianura, 62 a Ponticelli, 27 a san Giovanni a Teduccio, aree critiche che presentavano carenze dal punto di vista della copertura degli impianti di videosorveglianza. 22 telecamere tra Secondigliano e San Pietro a Patierno; 28 saranno posizionate in zona Vomero e copriranno Piazza Vanvitelli, Via Luca Giordano, Via Scarlatti e Via Aniello Falcone al fine di monitorare capillarmente un territorio da lungo tempo teatro di risse e altri atti violenti da parte di gruppi di giovanissimi teppisti; saranno anche installati sistemi di videosorveglianza in Piazza Di Vittorio con controllo capillare di uno dei siti strategici del territorio di Secondigliano; 34 le telecamere nella Quarta Municipalità che interesseranno Piazza Nazionale, Via Reggia di Portici, Poggioreale, Via Tribunali, Piazzetta Sedil Capuano e Zona Industriale. A questo importante progetto si affiancherà quello finanziato dalla Regione Campania che coprirà le zone di Chiaiano, Piscinola, Marianella, parte di Scampia ed alcuni siti del quartiere Arenella (Piazza Leonardo, Via Caldieri, Via Conte della Cerra, Piazza Medaglie d'Oro, Via Luigia Sanfelice) e di Via Posillipo, nonché via Pigna e rotatoria di Via Manzoni. A valere sul citato fondo di sicurezza il Comune di Napoli ha elaborato un progetto per circa 250mila euro per acquistare sistemi di monitoraggio delle aree degradate nelle quali si rilevano forti sversamenti di rifiuti speciali e tossici come Via Mastellone, Cupa Perillo ed altri. Tali sistemi, che saranno impiegati dall'Unità Operativa Tutela Ambientale della Polizia Locale, permetteranno di fotografare h24 mezzi e persone che sversano in tali aree potenziando l'efficacia della prevenzione e del contrasto a tali fenomeni che molto spesso producono roghi dolosi. Altri 200mila euro saranno utilizzati per potenziare la Sala Operativa della Polizia Locale che potrà esercitare la funzione tipica di coordinamento del controllo del territorio in maniera più efficace. Ulteriori 600mila euro saranno impiegati per l'assunzione a tempo determinato di 35 vigili urbani, che contribuiranno a migliorare la capacità operativa della Polizia Municipale sul territorio. I citati progetti in data lunedì 6 maggio hanno ottenuto parere favorevole in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica e saranno inviati al Ministero dell'Interno per l'auspicata approvazione. Soddisfazione è stata espressa dall'Assessorato alla Legalità ed alla Polizia Locale "per questo importante lavoro di progettazione che permetterà di assicurare una capillare copertura dei sistemi di videosorveglianza in aree critiche del territorio migliorando la capacità operativa e investigativa delle forze di polizia e della Polizia Locale e per un efficace contrasto agli sversamenti abusivi di rifiuti".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cittaditorino · 4 years
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E' terminata la distribuzione elettronica dei buoni spesa
===Entrare nella piattaforma SOLO se si è ricevuto il codice via SMS=== Con venerdì 10/4 è terminata la distribuzione, tramite la piattaforma telematica, dei buoni spesa per le famiglie in difficoltà a causa dell'emergenza Covid-19. Gli assegnatari sono stati avvisati con SMS. In totale sono stati distribuiti 11.705 buoni spesa per un controvalore totale di 4.252.800 euro. I buoni sono stati inoltrati ai richiedenti in possesso dei requisiti previsti e che non percepiscono alcun tipo di sussidio pubblico: l'invio è avvenuto con un SMS, al recapito indicato nella domanda, che conteneva il codice da utilizzare per entrare nel sito web dedicato e scaricare i buoni spesa assegnati (in tagli dal valore di 25 euro, sino all'occorrenza di 300, 400 o 500 euro a seconda del numero dei componenti del nucleo anagrafico)in un documento pdf unico, contenente tutti i buoni spesa, uno per pagina. Per entrare nella piattaforma occorre avere il numero di domanda, codice fiscale e PIN ricevuto via SMS (la distribuzione dei PIN è avvenuta a gruppi, man mano che procedevano le verifiche delle domande). Il documento pdf potrà essere stampato o fatto vedere da smartphone all'esercente per essere inquadrato dal lettore di codice a barre e consumati: un elenco di esercenti che accettano il buono spesa è al fondo di questo messaggio, si raccomanda altresì di verificare, all'ingresso, che l'esercente accetti effettivamente i buoni spesa e se vi siano articoli esclusi dalla sua applicazione. L'SMS con il codice rappresenta pertanto la conferma dell'avvenuta assegnazione del buono spesa. In seguito all'elevato numero di domande presentate, il budget messo a disposizione della Città con l'Ordinanza del Capo del dipartimento della Protezione civile e destinato alla fornitura buoni spesa per le persone in difficoltà a causa dell'emergenza Covid-19, è al momento esaurito. Sia per tutte le domande presentate domenica 5/4, come da messaggio presente prima dell'ingresso nel sistema, e sia per tutte le altre domande precedentemente inviate nel caso siano state dichiarate altre forme di reddito o di sussidi pubblici, non è possibile assicurare l'assegnazione dei buoni spesa. Per tutti coloro che non rientrano nell'assegnazione dei buoni spesa (che non avranno ricevuto, il messaggio SMS con il codice per scaricarli) e che comunque presentano situazioni di necessità, la Città sta individuando forme alternative di aiuto. Il sistema di gestione per l'inserimento delle richieste, da lunedì 6, non è più accessibile, in attesa del recupero di ulteriori risorse da destinare agli aiuti. La Città di Torino ha identificato nella società DAY il soggetto, già fornitore dei buoni pasto per il comune, per la gestione dei buoni spesa da assegnare ai cittadini. La società DAY comunica che al momento del pagamento è necessario presentare il buono alimentare stampato o mostrarlo dal display del tuo telefonino. Per la lettura e validazione del buono l'Esercente dovrà utilizzare i dispositivi presenti al punto cassa per la scansione del codice a barre. Assicurarsi che lo schermo del telefonino sia ben pulito e che la luminosità sia alta. Qualora i sistemi di lettura ottica al punto cassa non dovessero riuscire a rilevare il codice a barre, lo stesso codice è espresso in chiaro nell'apposito box e può essere digitato manualmente dall'Esercente nel registratore di cassa. Aggiornamento esercenti dell'8/4: si raccomanda di verificare, all'ingresso, che l'esercente accetti effettivamente i buoni spesa e se vi siano articoli esclusi dalla sua applicazione - esercizi commerciali abilitati all'uso dei buoni spesa (pdf) - versione .rtf - mappa dei negozi abilitati (OpenStreetMap) Per gli esercenti (in pdf): informazioni per l'adesione - informazioni per chi è già affiliato DAY
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paoloxl · 5 years
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Sono curdo e questo è un grave problema. Un'intervista a Erol Aydemir
02 AGOSTO 2019 |IN CONFLITTI GLOBALI.
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Riceviamo e pubblichiamo un'itervista che ci ha inviato una compagna a Erol Aydemir, rifugiato curdo, tra i militanti e le militanti che hanno aderito allo sciopero della fame iniziato qualche mese fa contro l'isolamento in cui lo stato turco costringe Abdullah Ocalan da vent'anni nell'isola prigione di Imrali.
Sono curdo e questo è un grave problema. Un'intervista a Erol Aydemir
Sembra quasi impossibile cambiare qualcosa a questo mondo, è più facile voltarsi e continuare la propria vita.  La guerra infastidisce, annoia, sposta l’attenzione dal futile all’essenziale, ci costringe ad aprire, a ricordare, ci responsabilizza, perché siamo tutti responsabili, siamo l’insieme di un qualcosa, e in quanto tali, potenzialmente capaci di modificare gli eventi o quantomeno provarci.
Un altro movens al mio interesse è che la guerra arriva all’improvviso, non ti avverte, e anche quando lo fa, quando i governi iniziano a vacillare, quando al potere arrivano i tiranni, gli avidi, i ciarlatani, i dittatori, il peggio del peggio di questo mondo, quando si creano fazioni, è troppo tardi per reagire. Gli storici ci dicono che siamo una specie ancora troppo fragile evolutivamente per evitare che inizino a girare quegli ingranaggi che ci porteranno ad altre politiche depredatorie, occupazioni, stermini, guerre.
Ho deciso di intervistare Erol dietro la precisa richiesta di una combattente curda delle YPJ, ora martire ventenne, rivolta a noi donne occidentali.
Mi interessa, perché se fossi disperata nulla mi getterebbe ancora più nello sconforto che non essere ascoltata.
Erol Aydemir, 30 anni Curdo, in italia da cinque anni, una vita bloccata in attesa di riprendere i suoi studi all’università di Cagliari, imprigionato dal regime di Erdogan per due anni perchè trovato in possesso di alcuni libri del suo leader politico Abdullah Ocalan, e ora rifugiato politico in Italia, in attesa di riprendere il suo percorso di laurea.
Come lui altri milioni di giovani della nostra generazione a cui si aggiungono i milioni di bambini e adolescenti interessati dai conflitti in medio-oriente che vanno avanti da oltre due generazioni con picchi di acutizzazione, lente riprese, e di nuovo repentine ricadute. Città distrutte, rase al suolo, ci abituiamo a tutto, ci abituiamo all’assurdo.
Una delle parti che più mi ha colpita, in quanto ossessionata dall’idea che a questo mondo si possano attuare modelli di cambiamento sociali che vedono al centro le relazioni umane e in definitiva quelle tra i generi, la posizione di Abdullah Ocalan in merito alla questione femminile, e non farò altro che citarlo :
“Nessuna bruttezza può essere disonorevole e disgustosa come unirsi e integrarsi con donne schiave e uomini dominanti.
Nessuna unità e integrità potrebbe essere bella e giusta come vivere una vita libera con donne libere e mascolinità liberata dal dominio.
Ormai da 30 anni tutti i miei sostenitori più importanti sono donne.
Il mio dialogo e accordo con le donne è importante.
Migliorerete il contratto sociale delle donne che deve combattere tutti i tipi di pratiche dal femminicidio alla circoncisione femminile e allo stupro.
Va affrontato in modo approfondito.
Non fidatevi degli uomini e distruggete il dogma maschile.
Fidatevi della vostra femminilità.
Uguaglianza e libertà possono essere ottenute solo a partire dalla questione femminile.
Questa è la ragione del perché la nostra rivoluzione è una rivoluzione delle donne.”
Questo e molto altro, esprimono al meglio il perché ho deciso di ascoltare queste persone.
Un modello sociale definito confederalismo democratico, di stampo dichiaratamente rivoluzionario, femminista, ecosostenibile, che ha al centro l’essere umano e il rispetto dei suoi diritti, teso a liberare i popoli da oppressioni di natura capitalista, nazionalista, politica, religiosa ( quando opprimente e dogmatica ) e patriarcale.
Un modello quasi ancestrale, apparentemente utopico, attuabile solo attraverso una forte determinazione nell’azione rivoluzionaria dei singoli, che è diretta espressione di una volontà collettiva di cambiamento, di trasformazione del reale e delle vite delle persone.
Ed è a te che stai leggendo che mi rivolgo con un sorriso.
Sono stata accolta da Erol al suo settantaduesimo giorno di sciopero della fame condiviso con altre 72.000 persone in vari paesi, rifugiati politici e attivisti del luogo, con lo scopo di ottenere un regime di detenzione affine agli standard internazionali che si basano sul rispetto della dignità del condannato e delle sue necessità. [ Ad oggi, tre mesi dall’intervista è stato raggiunto un semi-compromesso in cui gli è stato permesso di parlare saltuariamente con i suoi parenti e con gli avvocati ].
"Sono curdo e questo è un grave problema, non solo nei confronti del regime dittatoriale del governo turco, ma di tutti i sistemi corrotti del mondo, abbiamo capito bene ciò che vogliamo politicamente, aiutare tutti i popoli, infatti sono stato molto contento che i genovesi abbiano bloccato la nave che avrebbe portato le armi in Yemen, mi hanno dato l’energia per vivere, questa è la nostra visione, unitaria. Allo stesso modo in cui Lorenzo Orsetti è caduto martire in Rojava combattendo l’Isis tra le nostre fila."
Una delle prime cose che mi ha detto in oltre due ore di conversazione davanti agli innumerevoli tè che mi sono stati offerti da un susseguirsi di uomini e ragazzi Curdi e Turchi e Afghani sorridenti è stata "i Curdi fanno una lotta per tutti i popoli, perché c’è un’idea dietro alla difesa di un popolo, combattono per l’unità del popolo della terra."
[ una lotta all’ ISIS, ma per questo vi rimando , così da poter capire bene la situazione geo-politica e i diversi attori operanti nel conflitto in medio oriente e la ripartizione reale delle responsabilità, ma soprattutto i reali interessi economici alla base della guerra attuale a due pubblicazioni: https://www.youtube.com/watch?v=q9s49x_whLw , https://www.infoaut.org/culture/il-fiore-della-rivoluzione
Aggiungo che per una lettura più inerente allo scenario di guerriglia urbana, ma sempre basato su un capitale umano e una motivazione non indifferente, come gli altri autori di cui sopra: http://www.arvultura.it/1845/non-moriro-stanotte-presentazione-libro-di-e-con-karim-franceschi/ ]
Perché dovremmo interessarci al modello del confederalismo democratico?
Perché il modello del confederalismo democratico è prima di tutto un modello umano. Le politiche attuali creano i substrati per sostenere un popolo a discapito di altri popoli, questo non è più accettabile. Questa è una nuova ottica, l’unica possibile.
Se siamo umani dobbiamo proteggere tutti i viventi e l’ambiente.
Dobbiamo curarci dei popoli che sono stati distrutti dalla guerra, perché è quando la guerra finisce che sorgono gli altri problemi, le emergenze umanitarie sono reali. Basta poco per entrare in quest’ottica di auto-aiuto.
[ In merito a questo punto vi invito a seguire le missioni umanitarie operanti sui territori, una che mi ha colplita particolarmente è quella di un gruppo di predicatori critiani, i fortissimi “ Free Burma Rangers “ che se ne vanno in prima linea a recuperare civili intrappolati sotto il fuoco nemico, letteralmente correndo tra il fuoco dei proietili per recuperarli; qui il link del loro intervento a Baghouz, ma ce ne sono veramente molte, da Emergency a MSF passando per attivisti che ciclano intorno ai campi profughi sul territorio Siriano ed Iracheno e che potete trovare anche su Fb nei loro gruppi dedicati
https://www.youtube.com/watch?v=zG_sOW9NvhQ ]
Perché questa necessità di cambiamento nasce nella tua terra?
Sono curdo e questo è un grave problema, viviamo in zone di confine tra Turchia, Iran, Siria ed Iraq da sempre, capisci bene che siamo soggetti come tutti i popoli di confine ad attacchi continui. Non solo nei confronti del regime dittatoriale che combattiamo con il governo turco di Erdogan, abbiamo capito bene ciò che vogliamo, non è uno stato in se che chiediamo, ma la libertà, l’autonomia. Vogliamo aiutare tutti i popoli.
Dimmi quanti popoli si sono uniti per combattere insieme?
Donne e uomini Iracheni, siriani, yezidi, curdi ed internazionalisti italiani, inglesi, americani, tedeschi, spagnoli, dall’Europa del nord e dall’Europa dell’est.
Come possiamo capire il modello del confederalismo democratico?
Pensa ai cantoni del nord Italia, che hanno integrato la loro struttura democratica e autonoma con quella italiana, tedesca e svizzera. Le persone devono essere collettivamente responsabili del territorio in cui vivono, non possono essere soggette ad un ordine superiore, un singolo non può decidere per il futuro di decine, centinaia o milioni di persone. Non possiamo lasciare che una piccola collettività di persone abbia il potere decisionale di sganciare un’altra bomba atomica.
https://it.wikipedia.org/wiki/Confederalismo_democratico
Come siamo implicati noi italiani in queste dinamiche?
Ad esempio se venti anni fa l’ Italia non avesse venduto le armi alla Libia adesso non sarebbero armata, nemmeno i muri ci salveranno dai migranti, nemmeno i sistemi NATO, ma il problema non è l’Italia in se e per se ma il sistema, e dobbiamo unirci contro il sistema, ad esempio se io non avessi sentito il dolore dei bambini di Afrin non avrei fatto questo sciopero della fame.
[ a questo proposito vi rimando :
https://www.osservatoriodiritti.it/2019/01/23/armi-italiane-nel-mondo-arabia-saudita-in-yemen/
https://www.osservatoriodiritti.it/2019/05/15/export-armi-italia-vendita-nel-mondo-paesi/
per informarvi autonomamente, nell’era dei social è veramente molto semplice ]
Quali sono i reali motivi di questa guerra che vi ha messi in ginocchio, cos’è l’Isis?
L’Isis non è una questione religiosa, l’islam non è questo, tanto è vero che sono proprio altri musulmani che hanno combattuto le forze di Daesh, bisogna informarsi, bisogna pensare ai territori e alle materie prime, a chi ha interesse ad averle, siamo tutti intercalati in questo sistema depredatorio, l’unico strumento che abbiamo è l’informazione corretta, di facile appannaggio al giorno d’oggi.
https://www.eticapa.it/eticapa/wp-content/uploads/2015/03/Il-petrolio-e-la-guerra-dellIsis2.pdf
È difficile capire quanto sia perversa la rete che alimenta i conflitti, come possiamo fare a districarci?
Bisogna informarsi, bisogna parlare, bisogna favorire l’informazione corretta, fedele ai fatti, non bisogna stare in silenzio, il sapere è l’unico modo per contrastare i potenti che opprimono i popoli per i loro interessi, bisogna lasciare una traccia per le nuove generazioni.
In questo momento storico è anche semplice, perché le masse smuovono le coscienze tramite i social, bisogna indignarsi, basta un clic e collettivamente possiamo fare molto.
Il silenzio lascia spazio al male, perché non c’è contrasto alla menzogna.
Lotta non è solo imbracciare le armi, lotta è difendere i popoli che cercano la libertà, per questo c’è una bandiera palestinese nella mia camera, io combatto e sciopero anche per loro con tutta la mia forza. Dobbiamo avere un sogno anche per gli altri, dobbiamo arrivare a vivere senza le guerre.
Non possiamo limitarci a chiedere la pace, tutte le persone del mondo desiderano la pace ma bisogna attivarsi per ottenerla.
La guerra è più facile, sterminare le persone per ottenere qualcosa è più facile che chiedere per favore a questo mondo.
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otticafotobenzi · 2 years
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Lente d’ingrandimento Levenhuk Zeno Read ZR14
Lente d’ingrandimento Levenhuk Zeno Read ZR14
La lente d’ingrandimento Zeno Read ZR14, con la sua ottica rettangolare, è ideale per la lettura di libri, riviste, giornali, bozze e cartine geografiche. È comoda per lavorare con fotografie in grande formato e incisioni, così come gli studi dettagliati di aree particolari. Tutti gli elementi ottici di questa lente sono realizzati in plastica. É una lente leggerissima da tenere in mano.…
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tiseguiro · 2 years
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Credere, amare e... saltare!
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Quando la fede va alla ricerca del meraviglioso, della soddisfazione visiva, del segno... vuol dire che o è in crisi oppure non è mai cresciuta, non è divenuta mai adulta. Il credere si sostiene nell'abdicazione del vedere. In tale ottica, prima e seconda lettura paiono essere in antitesi. Infatti, mentre la prima è l'apoteòsi dello straordinario, la seconda mette in guardia, anzi rimprovera, chi chiede un prodigio. In Esodo gli Israeliti rimpiangono la loro condizione servile, ciò voleva dire anche riconoscere la superiorità degli dèi stranieri rispetto all'unico Dio, poiché per la concezione antica il popolo era libero anche quando poteva mostrare la potenza della divinità preposta a sua difesa. La liberazione, il passaggio avviene mediante un atto di coraggio richiesto da Mosé (v. 13). È il medesimo coraggio di cui si ha bisogno nel credere senza appoggi sensibili. Come il popolo riluttante si affida a Dio, così la fede, benché tante volte non supportata da prove manifeste, dovrebbe abbandonarsi senza richiedere tante dimostrazioni. Non basta avere in testa delle teorie metafisiche che mettono in pace la nostra ragione, poiché davanti ad un evento qual è la resurrezione, accennato dall'evangelista (v. 40), tutti i sistemi, anche i più complessi, crollano. Il credere, dunque, non può essere sostenuto solo dal ragionamento, anzi questo in certi momenti è di ostacolo, deve quindi essere informato dall'amore. Un autore non certo cristiano, come Jean Paul Sartre, nella «Nausea» fa dire al personaggio principale: «...mettersi ad amare qualcuno è un'impresa. Bisogna avere un'energia, una generosità, un accecamento. C'è perfino un momento, al principio, in cui bisogna saltare un precipizio: se si riflette non lo si fa». Credere ed amare fanno parte della stessa modalità di rapportarsi alle persone, e di conseguenza a Dio. Credere e amare però richiedono un po' di follia che dia il coraggio di saltare i precipizi o, per dirla bibblicamente, attraversare un mare a piedi!
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virginialunare · 2 years
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Le città intermedie alla ricerca di una nuova vocazione.
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Una delle tendenze emergenti nell’epoca post covid è il crescente interesse da parte degli investitori locali, ma soprattutto internazionali, per le città cosiddette intermedie. Come descritto nello studio di Kroll dedicato a queste realtà (Secondary Cities: Gateway per nuove opportunità d’investimento per il real estate), ma possono rappresentare una destinazione interessante per investimenti nel reale estate al di fuori delle prime location di Milano e Roma.
Non di meno il nostro paese viene spesso descritto come il paese dei mille campanili e alcune di queste “campane” possono suonare una musica interessante per una nutrita fetta di operatori.
Se infatti, le grandi operazioni direzionali e residenziali hanno nella capitale economica e in quella politica il loro luogo di elezione, è anche vero che una nuova idea di real estate può trovare terreno fertile in realtà più piccole ma non per questo meno interessanti.
Il punto di partenza deve essere l’assenza di pregiudizi sulle città cosiddette minori perché se è vero che dopo due anni di pandemia siamo ritornati tutti in ufficio e quindi prevalentemente nelle grandi città, è anche vero che la digitalizzazione e l’utilizzo degli strumenti per collegarsi e interagire con il mondo esterno hanno consentito una maggiore libertà di movimento che ha portato a nuova vita case di villeggiatura dimenticate.
Un altro fattore che la pandemia ha permesso di evidenziare è che le città possono interpretare il proprio ruolo in ottica moderna attraverso una nuova lettura del proprio essere e delle proprie attrattività.
Questa sfida, soprattutto, deve essere intrapresa da città che, dopo avere giocato all’inizio del secolo scorso un ruolo determinante nell’economia del paese hanno visto via via esaurirsi la loro fiaccola e si sono ritrovate come vecchie signore un po’ dimesse e molto nostalgiche.
Mi è capitato di parlare più volte di Genova, che negli ultimi scorsi del secolo scorso assomigliava ad una città da cui scappare e tornare solo perché richiamati dalla macaia o dall’ancestrale attaccamento ai luoghi che molti di noi provano. Una politica intelligente in termini di riqualificazione e di valorizzazione dell’esistente sta oggi consentendo al capoluogo ligure di diventare una possibile città di destinazione non solo per la gray economy ma anche per una fetta di popolazione che vuole vivere sentendo il rumore del mare e immergersi in una cultura non sfacciata ma diffusa.
Diverso è il destino di Torino, da sempre così diversa, seppur vicina, da Milano. Silenziosa e quasi ritrosa nella valorizzazione dei propri asset, nel corso degli anni Novanta ha cercato di trovare un’altra vocazione, ma nonostante abbia ospitato le Olimpiadi Invernali del 2006 non è stata in grado di attrarre l’attenzione degli investitori stranieri. Recentemente, il trend sembra si sia invertito e alcuni operatori stanno guardando con interesse al capoluogo piemontese soprattutto per la realizzazione di studentati per i numerosi studenti fuori sede del politecnico cittadino e per il mercato residenziale caratterizzato da un patrimonio di valore le cui quotazioni di mercato, in questo momento, sono decisamente inferiori rispetto a Milano da cui ormai dista solo meno di un’ora di treno.
Altro interessante esempio è quello di Bergamo che dopo essere stata drammaticamente al centro dell’attenzione pubblica per effetto della pandemia che ha duramente colpito il territorio, sta vivendo oggi una nuova stagione che unisce un settore industriale tra le eccellenze nazionali, una vicinanza che non è sudditanza da Milano e il terzo aeroporto nazionale per numero di passeggeri, è protagonista di due importanti esempi di rigenerazione urbana: Chorus Life e Porta Sud che in modo diverso porteranno nel corso di pochi mesi il primo e pochi anni il secondo un’ondata di novità sul mercato immobiliare della città.
Lo studio di Kroll evidenzia come gli investitori siano sempre più attenti ad ampliare il proprio sguardo anche su altre realtà al di fuori dei mercati principali di Milano e Roma verso quelle città secondarie che per qualità della vita, infrastrutturazione esistente o in programmazione, onerosità dei costi più sostenibili come ottime location per l’investimento.
In un’ottica di razionalizzazione degli investimenti e riqualificazione del territorio la diversificazione degli investimenti su più centro nevralgici del paese rappresenta un ottimo veicolo di ricadute positive che queste operazioni possono avere sui territori.
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