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#luigi cagnola
pizza-ra-bizza · 1 year
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St. Barnabas-tema in San Giorgio al Palazzo
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St. Barnabas-tema in San Giorgio al Palazzo
Thomo: Bo Ra Bo na Ba' Van nou af is dit die setel van die biskop. Plek: piazza San Giorgio, 2 Grondsteen: 8ste eeu Huidige style: Manierisme, Barok, Neoklassiek San Giorgio al Palazzo, soos ander Milanese kerke, het 'n antieke dokumentêre en tradisionele geskiedenis wat baie voorafgaan wat sy artistieke en argitektoniese voorkoms blyk te openbaar. Kom ons los vir 'n oomblik die legendes, waarvolgens San Giorgio gestig is deur die eerste (of tweede as ons Saint Barnabas vir goed neem) biskop van Milaan Anatalone, op die plek waar 'n tempel van Mercurius voorheen gestaan ​​het. In plaas daarvan blyk dit dat dit, volgens meer robuuste getuienisse, in die agtste eeu gestig is deur Saint Natale, biskop van Milaan, danksy 'n aansienlike befondsing van die Lombardiese hertog Rachis en selfs van koning Liutprand. Van die begin af sou dit opgedra gewees het aan San Giorgio, veral vereer in die Lombard-konteks, miskien ook vir sy kenmerke as 'n krygsheilige. Niks het van hierdie kerk oorgebly nie, ook omdat dit in die Romaanse tydperk heeltemal herbou en vergroot is en in 1129 weer ingewy is. Die oorspronklike fasade behoort tot hierdie tweede rekonstruksie (nog aanwesig, aangesien die huidige net daarop gesteun is), die klippilare , waarvan sommige versierings het soortgelyk aan dié van Sant'Ambrogio) en die plant. Dit is ook in die volgende eeue gerestoureer, vergroot en opgeknap, en dit het 'n opknapping deur Richini in die Barokstyl en een deur Luigi Cagnola, die ontwerper van die Arco della Pace, beleef. Daar ontbreek nie eers 'n tikkie neoklassisisme nie, die koepel deur die argitek Parrocchetti. Die fasade behoort in werklikheid nie aan enige van die argitekte wat voorheen genoem is nie, maar is 'n laat-barokwerk deur Francesco Croce, veral bekend in Milaan vir die ontwerp van die hoofspits van die katedraal en is elegant en harmonieus, met klassieke verwysings . Binne is daar baie besienswaardighede wat deur die kerk aangebied word, wat dit 'n klein skatkis maak met verskeie versteekte skatte en baie nog sigbare eras van sy ryk en gestratifiseerde geskiedenis.
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italianartsociety · 7 years
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By Jean Marie Carey
Architect Luigi Cagnola died 14 August 1833 in Como. Born in Milan in 1762, Cagnola was a prodigy who attended Collegio Pio Clementino in Rome as a teenager and earned a law degree from the University of Padua by the time he was 20 years old. Cagnola had a particular interest in the restoration of historic buildings, carefully conforming his repairs to the style of the original architecture.
Milan’s first Arco della Pace (1806) near Porta Orientale was temporary, erected by Cagnola to celebrate the marriage of the Viceroy Eugène de Beauharnais to Amalia of Bavaria. It was so admired that it was rebuilt in marble on the Strada del Sempione in 1807. Several of Cagnola’s most successful works were produced in the last 20 years of his life, including the Campanile at Urgnano and his own villa at Inverigo, near Como.
Reference: Gianni Mezzanotte. “Cagnola, Luigi.” Grove Art Online. Oxford Art Online. Oxford University Press. <http://www.oxfordartonline.com/subscriber/article/grove/art/T012996>.
Arco della Pace, Milan, 1807. Photo from Wikimedia Commons.
Sant'Ambrogio Basilica, Milan. Originating in the15th century, the basilica was restored in 1812 by Cagnola. Photo from Wikimedia Commons.
Porta Ticinese, Milan, dating from the 12th Century; restored by Cagnola c. 1810. Photo from Lombardia Cultural Heritage Foundation.
Neoclassical temple at Giardini della Guastalla, Milan. Photo from Wikimedia Commons.
Benedetto Cacciatori, Monument to Luigi Cagnola, Palace of Brera, Milan.  Photo from Wikimedia Commons.
Campanile at Urgnano, c. 1825. Photo from Wikimedia Commons.
Further Reading: Michela Rossi, Sylvie Duvernoy, and Giampiero Mele. Milano. Maths in the City: A Mathematical Tour of Milanese Architecture. Rimini: Maggioli, 2012.
Jack Basehart and Ralph Toledano. Italian Splendor: Castles, Palaces, and Villas. New York: Rizzoli, 1990 (Reissued 2015).
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sezadesign · 2 years
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A masterpiece that inspired our masterpieces, this architectural monument curated the legacy of the Premiere Collection saga. Introducing the Arco della Pace | Arch of Peace. Designed and built by the famed Luigi Cagnola, the Arch serves as a gate to the Piazza Sempione, the main city park in Milano. The ornate neoclassical decor coupled with the grandeur of volume captured our imaginations to design a collection that evoked the same emotion of bewilderment and awe. It is in such details and moments that one of many created only a few. (at Arco della Pace) https://www.instagram.com/p/Cb6JYdmhIQV/?utm_medium=tumblr
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tempi-dispari · 4 years
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A Niccolò Fabi il Premio Amnesty
“Io sono l’altro” di Niccolò Fabiè la canzone vincitrice per il 2020 del Premio Amnesty International Italia nella sezione big, sezione creata nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente da un personaggio di spicco della musica italiana. La canzone è all’interno del disco “Tradizione e tradimento”, pubblicato a ottobre 2019 e anticipato proprio da “Io sono l’altro”.
La premiazione avverrà il 2 agosto durante la serata finale della 23a edizione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, che si terrà dal 31 luglio al 2 agosto a Rosolina Mare (Rovigo) con vari ospiti musicali, che saranno annunciati prossimamente, e con le semifinali e finali della sezione emergenti del Premio Amnesty. Il bando di concorso di questa sezione si è chiuso da pochi giorni. Ora l’organizzazione ha iniziato le selezioni per individuare gli otto brani che si contenderanno il premio a Rosolina Mare.
Riguardo alla canzone vincitrice, Niccolò Fabi ha spiegato che “l’altro che mi interessa non è necessariamente il diverso, nella accezione più iconografica e scontata della diversità etnica sociale o religiosa. Ho provato a parlare semplicemente dell’altro e della sua importanza. Di ogni altro che è il potenziale responsabile della nostra salvezza come della nostra infelicità, così come reciprocamente noi lo siamo della sua. Sono particolarmente orgoglioso che Amnesty International e Voci per la libertà abbiano riconosciuto come riuscito il mio tentativo, premiando questa canzone”.
Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia, ha affermato: “In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo non potevamo non premiare ‘Io sono l’altro’ di Niccolò Fabi, una riflessione sull’importanza dell’empatia, sull’altro, sul ‘diverso’. “Io sono l’altro” è un testo profondo che esalta la musica per merito della sua intensità, che racconta di un tempo in cui si tende a preferire egoismo e chiusura rispetto alla comprensione e alla conoscenza dell’altro. Racchiude in sé tutte le campagne che Amnesty International porta avanti da quasi 60 anni. Senza comprensione, empatia e rispetto reciproco non si potrà mai mettere fine alla catena di violazioni dei diritti umani a cui assistiamo, ogni giorno. ‘Io sono l’altro’, frutto della vena poetica e dell’impegno civile di Niccolò Fabi, sarà un prezioso alleato nelle nostre campagne in difesa dei diritti umani.”
In lizza per il Premio c’erano anche Brunori Sas con “Al di là dell’amore”, Levante con “Andrà tutto bene”, Fiorella Mannoia con “Il peso del coraggio”, Motta con “Dov’è l’Italia”, Willie Peyote con “Mostro”, Daniele Silvestri con “Qualcosa cambia”, Tre allegri ragazzi morti con Pierpaolo Capovilla con “Lavorare per il male”, Margherita Vicario con “Mandela” e The Zen Circus con “L’amore è una dittatura”.
Il premio viene assegnato da una nutrita giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, addetti ai lavori, referenti di Amnesty International e di Voci per la Libertà. Ne hanno fatto parte quest’anno: Claudio Agostoni (Radio Popolare), Giò Alajmo (Spettakolo.it), Diego Alligatore (Smemoranda), Giuseppe Antonelli (linguista), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Massimo Arcangeli (linguista), Valeria Benatti (Rtl 102.5), Marta Cagnola (Radio24), Angela Calvini (Avvenire), Marco Cavalieri (Radio Elettrica), Francesca Cheyenne (Rtl 102.5), Angiola Codacci Pisanelli (l’Espresso), Massimiliano Colletti (Radio Città del Capo), Valerio Corzani (Rai Radio 3), Silvia D’Onghia (Il Fatto Quotidiano), Enrico de Angelis (storico della canzone), Danilo De Blasio (Festival dei diritti umani), Katia Del Savio (Indiana Music Mag), Enrico Deregibus (operatore culturale), Maria Antonia Fama (Radio Articolo 1), Federico Guglielmi (AudioReview), Ambrosia Jole Silvia Imbornone (Rockerilla), Andrea Laffranchi (Corriere Della Sera), Michele Lionello (Voci per la Libertà), Luigi Manconi (sociologo), Stefano Miliani (Globalist), Giommaria Monti (Rai3), Riccardo Noury (Amnesty International Italia), Simona Orlando (il Venerdì di Repubblica), Elisa Orlandotti (FunnyVegan), Angelo Pangrazio (Tgr Veneto), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Timisoara Pinto (Rai Radio 1), Gianluca Polverari (Radio Città Aperta), Gianni Rufini (Amnesty International Italia), Valeria Rusconi (la Repubblica), Emanuele Russo (Amnesty International Italia), Giordano Sangiorgi (Mei), Renzo Stefanel (Classic Rock Italia), Marcella Sullo (Gr Rai), Monica Triglia (allonsanfan.it), Giorgio Testi (regista), Giulia Caterina Trucano (Grazia), John Vignola (Rai Radio 1), Savino Zaba (Rai Radio 1).
“Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” si inserisce nella più amplia programmazione di “Arte per la Libertà – La barca dei diritti” il festival della creatività per i diritti umani nato dall’unione di Voci per la Libertà e Deltarte, un’anima più musicale e una più legata all’arte contemporanea.
Un’iniziativa di: Associazione Voci per la Libertà, Amnesty International Itralia, Comune di Rosolina.
Con il contributo di: CGIL Rovigo, CISL Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando “Eventi culturali”.
Partner tecnici: Pro loco Rosolina, ARS audio & light, Idee Grafiche, Press4All, Mei – Meeting degli Indipendenti, OPS Group, Rete dei Festival, Studioartax, Musplan.
Media partner: FunnyVegan, ViaVaiNet, Collettiva, Noise Symphony, Indieffusione.
Radio partner: Radio Popolare, Radio 41, Viva La Radio! Network, Atom Radio, IwebRadio, Oradio.it, Radio Atlanta, Radio Bellissima, Radio Bla Bla network, Radio Città Benevento, Radio Eco Sud, Radio Elettrica, Radio Garda, Radio L’Olgiata , Radio Michelle, Radio Pico, Radio Ragusa, Radio Sanremo, Radio Sardinia, Radio Sette Asiago, Radio stereo 5, Rt Radio Terapia, Studio Emme Network, Studio Tre Radio, Studio Uno Abruzzo, UnicaRadio, Webradio 63.
Per informazioni e aggiornamenti: www.vociperlaliberta.it
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jakecarson90 · 4 years
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Canon EOS 250D | 24mm | 1/400s | f/9 | ISO 100 Taken on 05/01/2020. Standing roughly 25 metres high and 24 metres wide, proudly and triumphantly, in Piazza Sempione is the 'Arco della Pace' ('Arch of Peace') that marks one of the city's historical gates and one of the most important Neoclassical monuments in Milan. It's a marvellous monument made up of a number of materials including bronze and marble, built between 1807 and 1838 by Luigi Cagnola. In addition, it is beautifully decorated with statues of the major rivers in North Italy such as the Po, the Adige and the Ticino. Interestingly, this arch was constructed in 'Via Sempione' to mark the beginning of the famous Simplon Road linking Milan through various towns in Lombardy and Piedmont right all the way to Domodossola, then over the Simplon Pass in Switzerland and passing through the Rhône Valley in France and eventually leading to Paris. I found it fitting to post this photo in order to remind us of Milan's might and ability to weather the storms — past and present. Milan can. And will. ________________________________________ #arcodellapace #milan #ig_milano #milanononsiferma #milanogram #italia #italy #ilikeitaly #in_lombardia #ig_lombardia #yallerslombardia #volgolombardia #ig_italia #yallersitalia #volgoitalia #lombardia_super_pics #igerslombardia #vivolombardia #cityscape #theprettycities #italiainfoto #italiainunoscatto #shotz_of_lombardia #lombardia_foto #lombardia_reporter #gramslayers #lensculture #tv_living #beautifuldestinations #italianonsiferma (at Arco della Pace) https://www.instagram.com/p/B9j503coIlu/?igshid=1unq3ionitqqe
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havelockv3tinari · 5 years
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Cathedral of Santa Maria Assunta (The New Cathedral Paolo VI’s Square | Brescia) Outside the facade is made of white marble from Botticino and it is marked with high Corinthian pilasters as well as inside. The apse area is decorated with two niches where the statues of Saint Faustino and Giovita (the patrons saints of Brescia) are placed. These statues were carved by Antonio and Carlo Carra (1673) who also sculpted the statue of Saint Giovanni Battista placed over the side northern door. The impressive massive building of the cupola (which is the third bigger cupola in Italy after Saint Peter and Saint Mary del Fiore) was built on the plan of Luigi Cagnola, architect from Milan, between 1815 and 1825. From: https://www.cattedraledibrescia.it/resources/DuomoNuovoBrescia_ING.pdf #sculpture #architecture #art #zabytki #silence #bnw #insta_bw #duomo #elevation #church #blackandwhite #bnw_captures #bw #history #cathedral #R_A_D #cathedrals #blackandwhitephotography #photoitalia #italy #italia #lombardia #brescia (w: Brescia) https://www.instagram.com/p/B0gHmQPIJ1O/?igshid=1446mdqtinv56
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| SEMPIONE |  Sempione is an Italian word derived from Simplon (Asse del Sempione), a mountain pass in Switzerland. The Sempione axis was opened in 1801, connecting Milan city centre to Paris, starting from Arco della Pace, once called Porta Sempione. Sempione park is located in northwest Milan, with a surface of 116 acres, and it’s the second park built in Milan. The park was realised between 1888 and 1894 on the project of Emilio Alemagna. It is also home to various sculptures and cultural buildings, such as: Castello Sforzesco, a fortress built in the XV century by Francesco Sforza, Duke of Milan; Arco della Pace, a neoclassical gate opened in 1838 to celebrate the peace between European countries, designed by Luigi Cagnola; Arena Civica, entitled to Gianni Brera in 2002, was built in 1807 as an amphitheatre, designed by Luigi Canonica, and is nowadays a sport facility; Acquario Civico, built in 1906 for the Exposition, designed by Sebastiano Locati; Torre Branca, also called Torre Littoria, a steel tower 108 metres high, designed by Giò Ponti and built in 1933; Palazzo dell’Arte, today seat of Triennale di Milano, was built between 1931 and 1933, designed by the architect Giovanni Muzio; Teatro Continuo, an open air theatre built in 1973, for the XV Triennale, by Alberto Burri, and rebuilt in 2015. The park is nowadays a well known place of leisure for both Milan inhabitants and tourists and provides services for different needs. It also frequently hosts bigger events, such as StraMilano, an annual running competition and Ricetta Milano, a multicultural lunch held in 2018. • Credits | Group 5: Farnaz Frozesh, Seyedeh Elham Ashrafi, Claudia Pibiri, Afriz Liaquatali Shabnam Fathimaa
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pizza-ra-bizza · 1 year
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San Barnaba in San Giorgio al Palazzo.
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Tema San Barnaba in San Giorgio al Palazzo
Thomo: Bo Ra Bo na Ba' :Da adesso questa e' la sede del Vescovato. Ubicazione: piazza San Giorgio, 2 Prima pietra: viii secolo Stili attuali: manierismo, barocco, neoclassico San Giorgio al Palazzo, come altre chiese milanesi, possiede una storia antica documentale e tradizionale che precede di molto quella che il suo aspetto artistico e architettonico parrebbero rivelare. Tralasciamo per un attimo le leggende, secondo le quali San Giorgio sarebbe stata fondata dal primo (o secondo se prendiamo per buono san Barnaba) vescovo di Milano Anatalone, nel luogo dove precedentemente sorgeva un tempio di Mercurio. Sembra invece che, secondo più robuste testimonianze, fu fondata nell’viii secolo da san Natale, vescovo di Milano, grazie a un cospicuo finanziamento del duca longobardo Rachis e addirittura del re Liutprando. Già dal principio sarebbe stata dedicata a San Giorgio, particolarmente venerato in ambito longobardo, forse anche per le sue caratteristiche di santo guerriero. Di questa chiesa non rimane nulla, anche perché fu completamente ricostruita e ampliata in epoca romanica e venne riconsacrata nel 1129. A questa seconda ricostruzione appartengono la facciata originaria (ancora presente, dal momento che quella attuale vi fu soltanto appoggiata), i pilastri in pietra, alcuni dei quali presentano decorazioni simili a quelle di Sant’Ambrogio) e la pianta. Restaurata, ampliata e rimaneggiata anche nei secoli successivi, vide un rifacimento a opera di Richini in stile barocco e uno da parte di Luigi Cagnola, il progettista dell’Arco della Pace. Non manca nemmeno un tocco di neoclassico, la cupola dell’architetto Parrocchetti. La facciata, in realtà, non appartiene a nessuno degli architetti precedentemente citati ma è opera tardobarocca di Francesco Croce, noto a Milano soprattutto per la progettazione della guglia maggiore del duomo ed è elegante e armoniosa, con richiami classicheggianti. All’interno, molti sono i punti di interesse offerti dalla chiesa, che ne fanno un piccolo scrigno con diversi tesori nascosti e molte le epoche ancora visibili della sua ricca e stratificata storia.
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scuolamuraria · 5 years
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Workshop Laboratorio creativo alla @scuolamuraria! Grazie a tutti i partecipanti! Vi aspettiamo domani all'Open Day della Scuola in Via Luigi Cagnola 17 a Milano per 15-18! #scuola #scuolamuraria #school #operatoreedile #openday #formazione #scuolaaperta #edilizia #building #dopolaterzamedia #stencil #tecniche #mestieri #arti (presso Scuola Professionale d'Arte Muraria Srl Impresa Sociale) https://www.instagram.com/p/BsyOxXMBBhi/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=fuwenx1b05ty
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aki1975 · 7 years
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Luigi Cagnola - Porta Ticinese già Porta Marengo - 1815
La porta neoclassica del Cagnola nacque in epoca napoleonica per celebrare la vittoria di Marengo del 1800 sostituì la “Porta Cicca” (chica) spagnola.
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alvarosotero · 6 years
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Arco della Pace: The Arco della Pace (Arch of Peace), one of the most interesting example of neoclassical architecture, characterizes the surrounding area. Luigi Cagnola began its construction in 1807 when the city was under Napoleonic rule. It is located at the centre of the large square, Piazza Sempione. It was interrupted after Napoleon’s defeat at Waterloo, and then completed by Francis I of Austria who dedicated it to Peace. #mochileros #aroundtheworld #worldtraveler #natgeo #natgeotravel #natgeoyourshot #earthfever #backpacker #backpacking #europa #europe #miland #milan #italia #italy #arcodellapace (at Arco della pace) https://www.instagram.com/p/BpcX0REAAcv/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=i96uw5stija6
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Uno dei monumenti migliori di Milano!
Se vi abbiamo parlato di parchi, come non potevamo non parlare dei monumenti?
L’Arco della Pace fa da scenario alla vita che si svolge nell’omonimo quartiere. Isola pedonale felice, caratterizzata da palazzi di lusso da un lato e dal meraviglioso “polmone verde“ del Parco Sempione dall’altro, la zona dove si colloca la “porta d’ingresso” della città è una meta assolutamente da non perdere per chi visita Milano.
  Some History
Iniziato nel 1807 da Luigi Cagnola, in piena…
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havelockv3tinari · 5 years
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Cathedral of Santa Maria Assunta (The New Cathedral Paolo VI’s Square | Brescia) Outside the facade is made of white marble from Botticino and it is marked with high Corinthian pilasters as well as inside. The apse area is decorated with two niches where the statues of Saint Faustino and Giovita (the patrons saints of Brescia) are placed. These statues were carved by Antonio and Carlo Carra (1673) who also sculpted the statue of Saint Giovanni Battista placed over the side northern door. The impressive massive building of the cupola (which is the third bigger cupola in Italy after Saint Peter and Saint Mary del Fiore) was built on the plan of Luigi Cagnola, architect from Milan, between 1815 and 1825. From: https://www.cattedraledibrescia.it/resources/DuomoNuovoBrescia_ING.pdf #sculpture #architecture #art #zabytki #silence #bnw #insta_bw #duomo #elevation #church #blackandwhite #bnw_captures #bw #history #cathedral #R_A_D #cathedrals #blackandwhitephotography #photoitalia #italy #italia #lombardia #brescia (w: Brescia) https://www.instagram.com/p/B0YxSxYIs-A/?igshid=vutoaga7y2b0
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colospaola · 6 years
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Ancora una volta il centro di Abbiategrasso si colora, questa volta per la disputa del Palio.
Domenica 10 giugno, nel centro storico di Abbiategrasso, tornerà con la 39esima edizione il Palio di San Pietro, nato il 1 giugno 1980 da un’idea di Don Luigi Alberio e di un piccolo gruppo di cittadini della città lombarda.
La manifestazione inizierà al mattino, alle 9.30, nella chiesa di San Pietro Apostolo, con la Santa Messa delle Contrade e la benedizione di cavalli e fantini, quindi si terranno la lettura e la firma del regolamento della corsa da parte dei Capitani delle Contrade e dei fantini.
Alle 14.30 è previsto il ritrovo delle contrade per la sfilata storica, che vede i partecipanti, circa 500, con costumi ispirati al Medioevo, partire alle 15.30 dal Castello Visconteo, con la Corte, che poi seguirà le Contrade fino all’arrivo al campo del Palio, presso lo Spazio Fiera, dove il pubblico potrà assistere all’esibizione degli sbandieratori e dei musici, poi verso le 18 si disputerà il Palio.
La contesa del Palio consiste in una corsa libera con fantini, provenienti da Siena, Asti, Legnano e ingaggiati da ciascuna Contrada, che cavalcano rigorosamente a pelo, come da tradizione paliesca, in una corsa lunga e tiratissima per cinque giri della pista.
La posizione di partenza è scelta con sorteggio pubblico sul campo, mentre il mossiere è l’unico responsabile della validità della mossa, regolata mediante l’abbassamento del canape .
Alla Contrada vincitrice del Palio viene consegnato il Cencio, un drappo dipinto da un pittore abbiatense con un tema diverso ogni anno, scelto tramite un concorso.
Le Contrade che prendono parte al Palio sono Gallo, Legnano, Nuova Primavera Cervia, Piattina, San Rocco, Sforza.
Lo scorso anno vinse la Contrada Sforza, che aveva come fantino Fabio Ferrero.
L’ingresso al Palio sarà, come sempre, gratuito.
Le Contrade
Ogni contrada del Palio ha una sua storia, legata alle vicende del Milanese, dai Galli fino ai nostri giorni.
Contrada del Gallo
Stemma: Gallo su fondo blu – giallo
E’ la Contrada più vecchia del Palio e il suo cuore è in Corso San Pietro con la chiesa omonima, che fu la prima parrocchia di Abbiategrasso fino al XVI secolo.
Durante le invasioni barbariche, quando il cristianesimo cadde in crisi, i cittadini di Milano si trasferirono prima a Corbetta e poi ad Abbiategrasso dove venne eretta la Chiesa di San Pietro.
Nel 1340 gli abitanti di Abbiategrasso chiesero al Vicario Capitolare di Milano che venissero eletti due parroci con gli stessi diritti nella Parrocchia, di cui uno doveva risiedere nella chiesa di San Pietro e l’altro nella chiesa di Santa Maria Vecchia.
Verso la fine dei XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo, la chiesa di San Pietro fu ricostruita grazie all’architetto Francesco Croce che progettò un fastoso edificio in stile Barocco settecentesco a croce greca con cupola centrale.
L’altare maggiore con marmi pregiati e dominato da un tempietto a colonne venne disegnato dal celebre architetto Luigi Cagnola nel 1805.
Contrada Legnano
Stemma: Alberto da Giussano su fondo blu – bianco
La storia della contrada Legnano risale agli anni della lotta fra Federico Barbarossa e i comuni lombardi, sfociata nella battaglia di Legnano.
E durante questi scontri, per volere dell’imperatore, Milano, nel marzo del 1162, venne rasa al suolo dai comuni fedeli all’imperatore.
Quelli di Lodi ebbero il compito di distruggere Porta Orientale, ai Cremonesi Porta Romana, i Pavesi Porta Ticinese, la Comasina Porta Vercelli e Porta nuova, mentre i Comaschi e Novaresi distrussero il Seprio e la Martesana.
Barbarossa però sapeva che la vendetta ardeva sotto le ceneri della città, infatti, con l’aiuto dell’arcivescovo Galdino della Scala i milanesi lavorarono duramente affinché Milano ritornasse a essere una vera città.
Tutto questo portò al giuramento di Pontida, avvenuto il 7 aprile 1167 e alla nascita della Lega Lombarda.
Nella battaglia di Legnano la Lega ebbe la meglio sugli alleati del Barbarossa, che per salvarsi fuggirono a Como, Abbiategrasso, Vigevano e Pavia, che contribuirono ad accelerare la fuga.
Contrada Nuova Primavera Cervia
Stemma: Grillo su una foglia di quercia su fondo verde – bianco – nero.
La Nuova Primavera Cervia ha le sue origini in quella zona che, presso il Naviglio, conduce al porto usato un tempo per gli scali di vari prodotti sotto i Visconti e gli Sforza.
Un documento del 1214, conservato nell’archivio storico di Abbiategrasso, cita un appezzamento dì terreno chiamato Prato romanedo, da cui si è dedotto che le tre strade discendenti verso il Ticino, di cui nei documenti sono nominate la mediana e la Strada Quintana, conservano in alcuni tratti la struttura degli accampamenti romani.
La strada Quintana portava al Porto fluviale del Falcone, ora Cà di Biss, che riforniva la zona di mercanzie varie.
Infatti, quando all’inizio dell’estate 1424 si verificarono a Milano alcuni casi di peste e Filippo Maria Visconti arrivo ad Abbiategrasso e si chiuse nel Castello, ordinò che le mercanzie circolassero liberamente tranne che ad Abbiategrasso, Cusago, Monza, Pavia, Novara, Galliate e Vigevano.
Il Porto Falcone venne chiuso dato che come zona portuale richiamava molte persone facilitando il contagio.
Contrada Piattina
Stemma: Covoni, spighe, attrezzi da lavoro e papaveri su fondo rosso – giallo.
La scoperta di una vera e propria necropoli nella cascina Pestegalla, vicino ad Albairate e alla Contrada Piattina, negli anni Cinquanta ha condotto a 270 tombe di cremati, tutti abitanti del territorio abbiatense, discendenti romanizzati dell’antica comunità Gallica dediti all’agricoltura, come ricordano le loro abitazioni in muratura e i grossi mattoni trovati nelle tombe assieme a ciotole, coppe, coltelli che facevano parte delle suppellettili casalinghe.
Oggi nella Contrada Piattina ci sono vie che ricordano personalità illustri di Abbiategrasso, come via Emilio Galli, via Enrico dell’Acqua, pioniere dell’industria e dell’esportazione italiana all’estero, Via Piero Parodi, il più importante e unico autore abbiatense che raccontò la storia di Abbiategrasso e dei paesi della zona, oltre a Don Ottavio Paronzini, parroco di San Pietro dal 1889 al 1942.
Detto da Monsignor Balconi: “Giovane, robusta, con gambe buone, pronta a correre di giorno e di notte” Don Ottavio Paronzini prese il posto del parroco Trezzi, morto nel 1888 ed era soprannominato ricordano “al Curatin” perché faceva tanto bene alle anime e anche ai corpi.
Contrada San Rocco
Stemma: San Rocco con il suo cane su fondo rosso – bianco
La Contrada prende il nome dalla chiesetta dedicata al santo patrono degli appestati, che si trova al suo interno.
All’inizio la chiesa era detta La Riva, come riferimento alla ripa del Naviglio che provenendo da Turbigo, all’altezza di Castelletto fa una virata verso est, lasciando però scorrere le acque verso ovest, formando un porticciolo usato per il servizio dei barconi.
La chiesa venne costruita come parte di un voto fatto dalla popolazione abbiatense per mettersi sotto la protezione di San Rocco durante la peste del 1630.
Di notevole nella chiesa sono l’altare in legno, con una tela raffigurante la crocifissione e santi e presso il punto centrale della volta un originale affresco rappresentante il Padre eterno impegnato nella creazione del mondo.
Notevoli sono anche alcuni reliquiari antichi, un busto in terracotta di San Carlo, la Via Crucis del 1811, adesso visibile nella chiesa del Sacro Cuore, e l’organo a canne del 1893.
Contrada Sforza
Stemma: Il simbolo degli Sforza intrecciato a una spiga di grano su fondo nero – rosso.
La storia del Molino Nuovo, cuore della Contrada Sforza, è parte della storia di Abbiategrasso. Già nelle mappe topografiche dei secoli XVI e XVII si vede il Molino Nuovo, come parte di un quadrilatero formato dal Castello Visconteo, dalle cascine sparse, da strade tracciate approssimativamente e dei corsi d’acqua per l’irrigazione.
Da atti notarili in latino, oggi nella mensa arcivescovile di Milano, si risale alla storia del Molino Nuovo, che era di edificazione privata e venne in seguito ceduto nel 1587 alla Mensa Arcivescovile da Girolamo Chiappano per 8000 libbre imperiali.
Dopo diversi passaggi di proprietà, il mulino fu di nuovo parte delle pertinenze della Mensa nel 1642 e nel 1687 viene aggiunto un ulteriore corpo di fabbrica, a testimonianza dell’importanza e del lavoro svolto.
  Palio di Abbiategrasso 10 giugno 2018 Ancora una volta il centro di Abbiategrasso si colora, questa volta per la disputa del Palio.
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roccofoca · 6 years
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@Regrann from @ig_italia - 📷 @brahmino 📍Milano ⠀ L'Arco della Pace è uno dei monumenti simbolo di Milano, ma ne conoscete la storia? Un monumento per festeggiare un matrimonio: inizia così la storia dell’Arco della Pace, l’arco trionfale che si trova all’inizio di Corso Sempione a Milano. Nel gennaio 1806, erano infatti convolati a nozze Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia e figlio adottivo di Napoleone, e Augusta di Baviera. Per accoglierli a Milano, venne innalzato un arco effimero su disegno dell’architetto Luigi Cagnola: si trovava su quello che oggi è Corso Venezia ed era stato costruito con tela, plastica e legname. L’opera ebbe un inaspettato successo fra i visitatori stranieri e le autorità decisero così di erigere un arco in marmo in un luogo della città più adatto a ospitare un’opera tanto imponente. Il nuovo arco fu progettato dallo stesso architetto per festeggiare la vittoria francese nella battaglia di Jena dell’ottobre 1806 contro l’esercito prussiano. I numerosi bassorilievi avrebbero narrato di battaglie, miti e allegorie di fiumi. I lavori stavano per essere completati quando il regno d’Italia cadde nelle mani degli austriaci che, a partire dal 1926, ne ripresero l’edificazione, cambiandone la dedica: nel 1838 l’Arco di Trionfo venne inaugurato con una fastosa cerimonia alla presenza di Ferdinando I, Imperatore d'Austria e re del Lombardo-Veneto, e fu dedicato alla pace fra le nazioni europee raggiunta con il Congresso di Vienna del 1815. Gli asburgo non si fecero mancare uno sberleffo: la posizione dei cavalli che trainano il carro della pace venne modificata dagli austriaci. Per farsi beffa dei francesi, i cavalli vennero ruotati di 180 gradi affinché il loro fondoschiena fosse orientato verso la Francia. L'8 giugno 1859, quattro giorni dopo la vittoria di Magenta, Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrarono a Milano attraverso l’arco: fu un ingresso trionfale in Milano, fra le acclamazioni della folla. L’Arco della Pace divenne quindi il vero e proprio simbolo dell’indipendenza della città di Milano, passata dalla dominazione asburgica al Piemonte. ⠀ 👍 Segui tutte le storie nella nostra pagina Facebook 📝 #ig_italia #italia #inst
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dhmilano · 6 years
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Der Arco della Pace (Friedensbogen) ist ein Triumphbogen auf der Piazza Sempione im Bereich des Castello Sforzesco in Mailand. Bereits 1806 war zum Einzug von Eugène de Beauharnais, dem Vizekönig Napoleons, ein hölzerner Ehrenbogen aufgestellt worden.[1] Ein Nachfolger aus Stein, in klassizistischem Stil nach dem Vorbild römischer Triumphbögen erbaut, wurde 1807 begonnen und 1838 fertiggestellt.  Er sollte zunächst an den Ruhm Napoleons und dann an den Europäischen Frieden von 1815 erinnern.
Das von Luigi Cagnola geplante 25 m hohe Bauwerk zur monumentalen Ausgestaltung der Porta Sempione war bereits zu etwa zwei Dritteln fertiggestellt, als das italienische Königreich Napoleons fiel und die Arbeiten eingestellt wurden. Sie wurden erst 1826 fortgesetzt, unter Kaiser Franz I., und das Werk dem Frieden von 1815 gewidmet. Nach dem Tod von Luigi Cagnola (1833) übernahmen Francesco Londonio und Francesco Peverelli den Bau. Bei der feierlichen Eröffnung war Kaiser Ferdinand I. zugegen.
Am 8. Juni 1859, vier Tage nach der Schlacht von Magenta zogen hier die siegreichen französisch-italienischen Truppen in Mailand ein. Aus diesem Anlass wurden die Widmungsinschriften verändert.
Auf dem Architrav Bronzeplastik der Friedensgöttin auf einem von sechs Pferden gezogenen Streitwagen (Sestiga della pace) von Abbondio Sangiorgio, flankiert von reitenden Siegesgöttinnen des Giovanni Putti. Zahlreiche Marmorreliefs feiern Ereignisse aus den Befreiungskriegen von 1813-1814
(Quelle: Wikipedia)
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