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#metto qui così poi ricordo
yomersapiens · 1 year
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I cigni fanno finta di niente cignorano.
Ho preso un post-it e sopra ho scritto "Comprare post-it", alché mi guarda e mi dice "Ma che cazzo, sono qua, me lo dici in faccia, me lo scrivi addosso?" e non sapevo come rispondere così ho puntato sull'essere onesti "Bello mio è il 2023 è ora che impari che siamo tutti sostituibili, tu, me, tutti" lui si è preso male, si è scolorito, è passato da quel bel rosa shock acceso tipico dei post-it in uno avvilito e depresso e ha aggiunto "Vabbé ok come vuoi, ricordati solo di prendere le medicine, mi avevi comprato per questo..." e io mi ero scordato in effetti. Ho preso le medicine, il post-it ha smesso di parlare. Peccato, perché era proprio un bravo post-it.
Nel telefono ho solo foto del mio gatto, praticamente. Mi piacciono molto ma mi piacerebbe anche variare un po'. Magari con foto tue di ogni tipo, anche vestita non è un problema. Sono un ragazzo aperto. Non troppo vestita però ché la distanza sarà sempre un problema e poi vorrei inciampare su qualcuna di queste foto mentre sto facendo vedere quanto è bello il mio gatto e "Guarda qua come è seduto in maniera buffa! Guarda qua che panza che ha! È proprio un ciocciottone!!! E invece qua ooops, eh no questa non dovevi vederla, però l'hai vista, ecco, hai visto che bella che è? Sì, pensa che ho il permesso di stringerla. Ti rendi conto? Io, con questa faccia e questa panza che neanche il mio gatto c'ha, posso stringere lei. Posso mettere queste mani su quella pelle. Assurdo eh? Beh, torniamo alle foto di Ernesto, ecco, qua si sta leccando la zona dove una volta aveva le palle, eh poverino, chissà se gli manca avere le palle".
La mostra è stata fatta. Mi hanno finanziato. Ho esposto tutte le tessere degli abbonamenti viennesi. Ho invitato altri artisti e c'era pure una vecchia conoscenza nostra, il caro Spaam, che ha portato un suo lavoro bellissimo ma racconterò tutto quando rebloggherò per la millesima volta il lunghissimo post delle tessere degli abbonamenti viennesi. Però dai metto una foto qui perché sono un sacco orgoglioso.
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Questa primavera che non vuole saperne di arrivare mi piace. Anche se sono tornato a indossare i calzini di lana, il secondo paio di mutandoni invernali (fuori sarò ancora un bellissimo ragazzo ma dentro invecchio come non mai e ho qualcosa come centocinquantotto anni portati malaccio) e pure la maglietta della salute. Ogni tanto spunta il sole e Vienna si ricorda di essere viva e i viennesi come lucertole si fiondano sotto ogni raggio disponibile e io salgo sulla bici e pedalo fino a un laghetto poco distante. Non è facile arrivarci, devi seguire una strada piena di automobili e quanto fanno schifo le automobili sono rumorose e lentissime mentre io con la mia bici mossa dalle mie gambe alimentate dalla mia panza siamo molto più eco-amichevoli. Arrivato al laghetto mi sono seduto su un tavolino ignorato dagli osservatori di uccelli locali, quelli che vanno nella natura armati di fotocamere dal lunghissimo teleobbiettivo, e mi sono messo a guardare il cielo. Il tessutto azzurro pallido era graffiato dal passaggio di alcuni aeroplani diretti chissà dove così ho immaginato la mia vita lassù, su un aeroplano, che poi cade, spezzandosi in due. La mia testa non capisco cosa abbia di sbagliato ma vuole sempre che mi accada qualcosa di terribile. Immagino di ritrovarmi a cadere da non so quante migliaia e migliaia di metri da terra a una velocità assurda, anzi no non voglio cercare sul noto motore di ricerca qual è la velocità di caduta ma se ricordo bene deve essere 9,81 metri al secondo. Confermate? Sto cadendo velocissimo e mi manca l'aria ma riesco a raggiungere il telefono e prima di spiattellarmi al suolo vorrei almeno salutare tutti quelli a cui voglio bene, anche quelli che mi stanno sul cazzo dai, perché meritano di sapere che c'è un motivo per cui non li ho mai più contattati ed era proprio perché mi stavano sul cazzo. Quindi preparerei due messaggi, uno che dice "Ti ho sempre voluto bene" e un altro che dice "Sei un essere di merda e sono felice di morire prima di te perché stare ancora su un pianeta dove c'è pure la tua faccia di cazzo è una sofferenza costante". Perché il messaggio d'odio è più lungo di quello d'amore? Non lo so. Ho molta rabbia dentro. In ogni caso non credo sia fattibile. La pressione dell'aria non appena l'aereo si spezza in due sommata allo shock sommato alla temperatura glaciale ecco secondo me io crepo all'istante. Ho pensato a tutto questo mentre stavo seduto su quella panchina e i cigni mi hanno circondato. I cigni appartengono al secondo gruppo, quello dei messaggi di odio. Quanto mi stanno sul cazzo i cigni.
Ero alla mostra, stavo aspettando qualche visitatore. Tre curiosi sono passati, uno però è entrato solo perché credeva fosse stato recapitato qua da noi il pacco che gli hanno spedito. L'ho mandato al tabaccaio vicino ma prima di farlo uscire gli ho fatto vedere tutte le opere contenute quindi conta come visitatore! Ho fatto una videochiamata con mio nonno, volevo fargli vedere che suo nipote, disoccupato, prossimo ai quaranta, panciuto, biondo, rancoroso e ossessionato dal suo gatto ci è riuscito: ha fatto la sua prima mostra personale a Vienna. "Bravo Matteo, bravo!" ha detto prima di passarmi la nonna. La nonna non dice nulla da almeno 6 anni. È immobile sulla sua sedia, rinsecchita come una foglia sopravvissuta a troppe stagioni. Le ho detto "Guarda Pupetta! La mia prima mostra viennese! C'è il mio nome qua!" e lei non ha detto nulla. I suoi occhi erano sacchetti di acqua opaca. Sono tornato a parlare con il nonno che ultimamente si commuove per un nonnulla sempre. "Hai visto? Sono proprio felice nonno. È proprio una bella sensazione". Penso che la nonna abbia sentito che per la prima volta in non so quanti anni non mi sono lamentato di qualcosa e anzi ho detto di essere felice e forse ha capito che dai, pure quell'anima in pena di Matteo in qualche modo ha trovato il suo posto. E ha deciso di andarsene.
Guardo il telefono senza riuscire a staccarmi da ventiquattro ore in attesa della comunicazione ufficiale da parte di mia madre. Salirò su un aereo, arriverò a salutarla e le dirò "Ti ho sempre voluto bene" perché era lei il primo numero a cui avrei mandato un messaggio in caso di disastro aereo.
Per bilanciare allora mi sa che passo al laghetto, sulla via per l'aeroporto, a pestare di mazzate qualche cigno. Questa rabbia e lacrime devo sfogarle in qualche modo e quei pezzi di merda sanno di meritarsele.
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arreton · 10 months
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Il Lavapiatti che sta con me in cucina è una persona un po' particolare: fissato con la pulizia tratta la lavastoviglie come fosse sua figlia, la pulisce continuamente e va in crisi se non ha i detersivi che lui considera necessari; molto formale, parla per formule acquisite e ripetute ma non introiettate. Si fa prendere subito dal panico appena gli si mette un po' di fretta e nel panico si perde in gesti stereotipi ovvero riordinare e pulire. Si dice una persona aperta, che si apre subito, si fa i complimenti da solo e ti mette in bocca i complimenti nei suoi confronti. Ad un certo punto ci racconta che è stato adottato, che la sua madre biologica fece quattordici figli e lui era stato abbandonato in un cassonetto. È di origini bulgare ma venuto in Italia all'età di quattro anni è praticamente campano doc che parla più il dialetto che l'italiano. Ci racconta anche che nell'istituto dove lo hanno messo lo picchiavano, gli spegnevano addosso le sigarette e ci ha fatto vedere le cicatrici. Gli ho chiesto se lui ricordava tutte queste cose che ci ha raccontato ma dice di no, che i suoi genitori adottivi gli hanno raccontato tutto. L'unica cosa che ricorda è che questo istituto era tutto sporco. Qui credo che nasca la sua "fissazione" per la pulizia. Gli ho chiesto se non ha mai pensato di inziare un percorso di psicoterapia per affrontare il trauma di ciò che ha vissuto e lui dice che non ne ha bisogno perché è una persona aperta, che smaltisce il suo dolore naturalmente da solo parlando con le persone di quello che ha vissuto, che non ha vergogna nel raccontare queste cose, che è una persona allegra e sincera e quindi supera il suo dolore così. Lui è convinto di quello che dice, come quando parla del suo sogno di diventare un pizzaiolo, ma tutto quello che dice lo sento completamente vuoto di introiezione: anche quando dice frasi come "il dolore che ho vissuto io è stato bello forte" risuonano vuote, cioè semplicemente delle frasi sentite altrove e riportate. Lui d'altronde non ricorda nulla o quasi. Credo che abbia rimosso per istinto di sopravvivenza e anche perché effettivamente era piccolo il suo passato in quell'istituto, ma credo che sia stato traumatizzato dal racconto da parte dei suoi genitori adottivi (che dice che gli "hanno raccontato tutto per filo e per segno" quello che gli facevano) di ciò che ha subito. Non a caso gestisce l'unico ricordo che ha, ovvero quello di un posto sporco, pulendo e pulendosi continuamente: dice che fa tre docce al giorno, che vuole essere sistemato, che lui è "pulito dentro e fuori". Questa frase credo che sia una frase fondamentale in lui, intorno alla quale gli ha costruito la sua fissazione per la pulizia come la chiama lui: pulendo il suo corpo e ciò che ha intorno pulisce il se stesso bambino, pulisce i suoi ricordi, pulisce i suoi pensieri. Non lo reputo nemmeno una persona felice, ma è pieno di convinzioni indotte o autoindotte: lui è una persona felice.
Questa sua apertura mi ha dato molto da pensare: metto in discussione quella che io chiamo la "mia" sofferenza e non ci vedo alcun motivo per il quale essere infelice. Eppure sono costantemente infelice: quando faccio qualcosa che mi rende felice automaticamente scatta subito il dolore e "mi viene da piangere" così all'improvviso, lacrime che pur volendo nemmeno si palesano. La mia vita procede grossomodo bene, ma non sono soddisfatta tanto meno felice. Questa mia infelice non ha motivo d'essere ma c'è. Prendo psicofarmaci, faccio psicoterapia io che in fondo non ho vissuto drammi simili. Ultimamente poi sto col pensiero di iniziare proprio la psicoterapia da uno psicoanalista lacaniano della zona. Ma a che mi serve questa ricerca della felicità se non ho nulla di infelice da cui voler scappare? Eppure il mio corpo è sempre in tensione, i miei pugni sempre chiusi, la mascella sempre contratta, mi mordo sempre le labbra; appena sento un rumore improvviso scatto come una molla. Sono terrorizzata, ma di che cosa? Non posso fare semplicemente finta che tutta questa infelicità in me non esista, dato che fattualmente nulla dovrebbe rendermi infelice?
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veronica-nardi · 9 months
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DRAMA QUIZ 2023
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Ed eccoci qui, un altro anno è passato e non mi vergogno ad ammettere di non aver visto tanti drama, che non ci sono proprio stata attenta, e che mi ero completamente dimenticata del quiz. La vita reale è piena di impegni vari, e ho passato questo passatempo in secondo piano, ma devo anche constatare che mi piace sempre fermarmi un attimo e fare il punto della situazione, e rispondere a questo quiz. Alla fine mi diverto.
Il problema è che mi sono subito resa conto che quest'anno è andato davvero malino, ma per fortuna ci sono alcuni titoli (soprattutto uno) che mi hanno salvato la giornata.
Ringrazio di cuore @dilebe06 per questo appuntamento fisso annuale e... cominciamo!
Prima di tutto i drama visti quest'anno:
Cinesi: City of streamer, My Deepest Dream, Goodbye my princess, Gank your heart, Three body
Coreani: The Glory, D.P., How to buy a friend, Taxi Driver, Gaus Electronics, W, Missing
Tailandesi: The Gifted, Midnight Museum, The Stranded, I'm Tee Me Too
Taiwanesi: Nowhere Man, Danger Zone
Giapponesi: Alice in borderland 2, Danger-less detectives, Bokura No Yuuki, Don't call it mistery, One Piece, High and Low Worst Episode
Drama droppati: Fight for my way. Rip.
E ora via con le domande.
1) Il drama più bello che hai visto: One Piece
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Questo è più un investimento, non una vera e propria incoronazione. Mi sono trovata in difficoltà, perché non ho nessun drama di cui mi sia davvero innamorata quest'anno, quindi ho deciso di "investire" su One Piece.
Perché in fondo penso che sia davvero la serie che mi sia piaciuta di più quest'anno. @dilebe06 dimmi che ti sto rendendo felice XD
Io non parlo da fan. Non ho mai letto il manga e non ho mai visto l'anime. Non avevo idea di che cosa parlasse questa storia. Non posso fare paragoni, non posso dire "il live action è fatto bene/male rispetto a..."
Posso solo dire che questa serie mi è piaciuta per quella che è.
Ho respirato l'avventura, l'amicizia e il mistero. Ho sognato con la caccia al tesoro. Mi sono goduta i combattimenti. Ho riso, mi sono emozionata, ho riflettuto, mi sono arrabbiata.
Queste sono tutte le cose che ho vissuto durante la visione di One Piece il live action, e sicuramente ce ne sono molte altre, ma penso che già soltanto queste siano bellissime.
Faccio vincere One Piece perché ho voglia di tuffarmi di nuovo all'avventura nella seconda stagione. E magari anche nella terza, nella quarta, nella quinta... E spero che continui così, anzi no, che vada sempre meglio XD
2) La storia d'amore che ti ha conquistato di più: My Deepest Dream
E no, non sto parlando della storia d'amore principale, ma di quella tra il poliziotto e l'amica della lead.
Mi è piaciuto molto come hanno impostato e costruito la storia: il fatto che questi due tornavano a incontrarsi e scontrarsi in ogni linea temporale, era come se fossero destinati sempre, non importa cosa accadesse.
È romanticismo allo stato puro.
3) Il drama che ti è piaciuto di meno: Gank your heart
È stato più che altro noioso. Un drama sulla stessa riga di Falling into your smile (i videogiochi vissuti come professione e stile di vita), ma non c'è neanche gara. Falling into your smile non era un capolavoro ma era fatto bene, la questione degli e-sports era centrale e gestita bene, mentre in Gank your heart (che razza di titolo) il tema è preso in considerazione in modo minimo e alla fine della fiera non risulta nemmeno un elemento cardine: se al posto degli e-sports ci sarebbe stata qualsiasi altra cosa la storia l'avrebbero potuta fare ugualmente.
E poi non ricordo che la storia d'amore mi abbia presa in qualche modo, i personaggi erano spiccioli, e proprio l'attore e l'attrice principali non mi hanno convinta proprio per niente. Wang Yibo sa fare molto meglio di così dai, che delusione.
4) Una serie che meriterebbe un sequel
Io metto già le mani avanti e lo dico subito: questa è la prima di tre domande a cui non sono riuscita a trovare una risposta. Denunciatemi.
Rispondendo a questa domanda, il problema è che tutte le serie di cui vorrei un sequel o ce l'hanno già o è comunque in programma, e delle rimanenti serie non ho interesse a vedere una continuazione o non avrebbe senso farla.
5) Il personaggio preferito: City of streamer
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Io amo quest'uomo. La sua grazia, il suo fascino, la sua psico-sociopatia (matto come un cavallo), ma anche la sua intelligenza, la sua pazienza, il suo essere manipolatore e subdolo, la sua voglia di vendetta, la sua scaltrezza, la sua freddezza.
E no, non ha dei difetti. Sa essere pure simpatico (vedi gif).
6) Il personaggio più odiato: My Deepest Dream
Ricordo quanto volessi prendere a schiaffi la second lead di questa serie tutte le volte che era presente in scena.
Non posso dire che proprio la odiassi come si intende l'odio per un personaggio cattivo ma, voglio dire.. Fastidiosa, infantile, arrogante, spocchiosa, antipatica, viziata, capricciosa, irritante, importuna. Potrei andare avanti, ma penso sia abbastanza per farle vincere questa domanda, no?
7) L'ambientazione più brutta: High and Low Worst Episode
Il Liceo Oya di questo drama è in assoluto la prima risposta che mi è saltata in mente nel momento in cui ho letto questa domanda.
Quello non è un liceo, è innanzitutto un porcile dove non fanno le pulizie da circa un quarto di secolo. E poi è un luogo dove menarsi come se non ci fosse un domani, un posto in cui gli studenti quarantenni cazzeggiano bellamente, una "scuola" in cui i professori non sono pervenuti. E che dire del tetto? Quale liceo non ha un tetto in cui gli studenti passano il tempo a dormire e a scambiarsi quattro chiacchiere?
È tutto stupendo XD
8) Il finale più bello: Three Body
Mi è piaciuta l'idea di un finale che dice, ipotizza, fa immaginare, ma non mostra. A me i finali così piacciono un sacco. E poi la grinta del poliziotto mi ha gasata un sacco.
9) Un attore e un'attrice che ti sono piaciuti tantissimo: One Piece
Non ce ne sono solo due. Io voto tutto il cast di One Piece, perché si tratta di interpreti giovani, con poca esperienza e semi sconosciuti. E sono stati bravissimi.
Quanto mi piace premiare la gioventù volenterosa.
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10) La morte di un personaggio che ancora non hai superato
Quest'anno o non è morto nessuno o nessuno per cui mi sia dispiaciuto più di tanto.
Secca e onesta.
11) La OST che ti è piaciuta di più: City of streamer
Le ost di questo drama mi sono piaciute un sacco. Romantiche, emozionanti, intense. E credo anche che questo sia l'unico drama di cui mi siano piaciute le ost, visto che sono le uniche che ho scaricato sulla mia playlist. (e sì, la mia playlist è piena di ost dei drama asiatici invece delle canzoni di Taylor Swift o Lady Gaga).
12) L'attore e l'attrice peggiori: W e Gank your heart
Mi dispiace ma Lee Jong Suk in W non mi è piaciuto. Lui ha il viso ha cucciolo, è un tenerone, quando sorride si sciolgono i ghiacciai, ed è perfetto se deve interpretare il protagonista di una commedia romantica alla Romance is a bonus book. Anche in W c'era la storia romantica (fatta malissimo), ma era anche una storia di mistero, di investigazione, era un thriller. E in questo secondo me Lee Jong Suk non ha saputo reggere nella recitazione. A questo punto non lo so se sarebbe in grado di fare un villain o un personaggio cattivo, non ce lo vedo proprio.
E invece voto Wang Zi Xuan, protagonista femminile di Gank your heart, perché la sua faccia è la prima che mi è venuta in mente quando ho letto questa domanda. Non è che fosse pessima, ne ho viste di peggiori, ma si vedeva che stava recitando, e questa cosa davvero non mi piace.
13) Una serie che merita più conoscenza: Danger Zone
Voto questa serie taiwanese non perché sia stata un capolavoro, ma perché è stata carina e piacevole da guardare (si tratta di un poliziesco), e perché ho dato il cuore al "bel tenebroso", il protagonista dai capelli neri che per tutto il tempo se ne sta in prigione e addirittura in cella di isolamento, e riesce comunque ad essere un passa avanti alla polizia. Assurdamente overpower, lo riconosco, ma a me i fighi tenebrosi conquistano troppo XD.
14) Il momento che ti ha fatto saltare sulla sedia: One Piece
Non so bene come interpretare questa domanda, perché solitamente con saltare sulla sedia si intende una scena spaventosa di un film horror, almeno è quello che ho pensato io. Ma non avrei avuto niente da rispondere se l'avessi intesa così, visto che non guardo drama horror (@dilebe06), allora ho pensato a un salto sulla sedia inteso come sorpresa.
Mi è venuta in mente una scena di One Piece che, non posso dire mi abbia proprio fatta saltare sulla sedia, ma mi ha sicuramente sorpresa.
SPOILER: ecco, io penso che nessuno si immaginasse che quel vecchio tsundere di Zeff di tagliasse e mangiasse la propria stessa gamba dopo aver lasciato tutto il cibo disponibile rimasto a Sanji. Proprio non me l'aspettavo. Ci hanno spiegato il loro rapporto, ed è stata la nascita di una bella bromance.
15) Il protagonista maschile preferito: One Piece
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Premio Monkey D. Luffy perché è stato una ventata di aria fresca. È esattamente la sensazione che mi viene in mente quando penso a questo personaggio, a questo simpatico, bravo cazzone un po' pazzoide. Oltre a essere uno che tiene tantissimo agli amici e che va matto per l'avventura. Gli voglio proprio bene XD
La cosa che mi è piaciuta di più è il suo modo di concepire il concetto di pirata. Di solito quando penso a un pirata penso a un certo tipo di persona, con un certo aspetto, che se ne va per mare e fa cose non proprio carine. Luffy stravolge l'idea del pirata: con quell'aspetto mingherlino e l'aria da bravo ragazzo un po' scemo, è l'ultima persona al mondo che penseresti come pirata, e lui non solo vuole diventarne uno, ma è determinato a diventare il Re dei pirati!
Luffy mi ha ricordato che un pirata non deve per forza essere duro e cattivo, che chiunque può esserlo, perché chiunque può essere ciò che più desidera.
16) La storia d'amore che non ti è piaciuta: Goodbye my princess
Esattamente la mia reazione davanti a questa storia d'amore:
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È una storia d'amore scritta obiettivamente da cani, dai. Anzi, credo che due cani l'avrebbero scritta meglio.
Anche guardare la versione estesa del drama non ha aiutato.
In pratica questi due si innamorano a cazzum, si vedono un paio di volte poi una sera vedono insieme le lucciole e tac, primo bacio e innamorati per la vita.
Ma questo è il meno. Il problema peggiore è che si trattava di una storia d'amore tossica e con grossi problemi di comunicazione. Tutte le volte che parlavano si mettevano a litigare, alzare la voce e insultarsi. Senza contare tutte le cose non dette, perché sia mai crescere insieme e creare fiducia, meglio avere segreti e fare le cose di nascosto, per poi arrabbiarsi perché l'altra persona non capisce. Tutto molto sensato.
SPOILER: la ciliegina sulla torta è stato il lead che si aspettava che la lead lo amasse dopo che lui le ha ucciso il nonno, distrutto la famiglia e rovinato la vita. Però lui l'amava eh. Che carino.
17) Miglior bacio
Non importa quanto ci pensi, io qui non ho niente da premiare. Se penso a scene di baci, ho davanti a me il nulla cosmico. Non perché non ne abbia visti, ma perché assolutamente nessuno mi è rimasto impresso o mi ha colpito in qualche modo. Mi dispiace ma è la prima volta in cinque anni che su questa domanda devo fare scena muta. Delusione su tutta la linea.
18) Il drama che hai fatto fatica a finire: Gank Your Heart
Mi sono più che altro annoiata. Non mi ha coinvolta, non mi ha conquistata. Un dramuccio da quattro soldi che ho visto soltanto per Yibo, e lui non mi è neanche piaciuto. Che tristezza.
19) Scena d'azione migliore: One Piece e City of streamer
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Io qui ho due risposte che voglio mettere a pari merito.
Una è la sequenza della distruzione di Arlong Park in One Piece, davvero figa e piacevole da guardare, nel senso che mi ha ben intrattenuta e visivamente parlando è stata una figata.
L'altra riguarda City of streamer, la puntata dell'asta. Dio solo sa cosa sia successo a quell'asta: di tutto e di più. Non scendo nei dettagli ma il mio personaggio preferito ha messo su un bordello che ha scatenato una serie di eventi non indifferente: a livello di mente fredda e calcolatrice quest'uomo rientra nella cerchia di personaggi come Meng Yao di The Untamed o Petyr Baelish di Game of thrones. Non posso fare a meno di adorarlo.
20) Miglior Villain: One Piece
Buggy il Clown è un cattivo fantastico ed esilarante. Completamente fuori di testa, bizzarro, sopra le righe, minaccioso e allo stesso tempo patetico, con una personalità tutta sua.
I suoi poteri rispecchiano perfettamente il suo modo di essere, ed è davvero interessante, perché non ho potuto fare a meno di chiedermi come cavolo fai a sconfiggere uno che è in grado di staccarsi le parti le corpo e scagliartele addosso.
21) Il finale peggiore: W
Io in generale non ho amato molto questo drama. L'ho trovato gestito male e sprecato, e davvero mi ha fatto non poco cagare la storia d'amore: io la trovo assurda e cringe a prescindere, perché stiamo parlando dell'innamoramento tra una persona reale e il personaggio di un fumetto. Mi dispiace ma non ce la posso fare.
SPOILER: e ovviamente, come avevo già ampiamente immaginato nel corso della visione, hanno messo su un clichettosissimo happy ending che purtroppo non riesco a digerire, uno per la natura della relazione, e due perché sa proprio da favola.
22) La protagonista femminile preferita: City of streamer
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Ora, io ho amato tanto questa protagonista. È stata fantastica. Intelligente, astuta, forte, matura, sensibile, coraggiosa, determinata, con una gran grazia ed eleganza. Una vera Queen.
Io ero pronta a nominarla personaggio preferito dell'anno, ma mi è scaduta nella seconda parte della serie. Hanno dato troppa importanza alla storia d'amore, lei si è un po' rammollita e ha messo su gli occhi a cuoricino. Avrei voluto vederla non dico per forza cattiva, ma un po' più stronza.
SPOILER: delusione su tutta la linea quando, dopo non aver minimamente cagato il lead inizialmente, ci fa invece sapere che a lei è sempre piaciuto. FALSAAAAAAAA.
Io non dimentico certe cose.
23) La scena o frase che ti è rimasta impressa: The Glory
SPOILER: Mi è sempre piaciuta molto la scena in cui Moon Dong Eun mostra a Joo Yeo Jung le cicatrici che porta sulle braccia, e lui stupendamente le dice: "Chi devo uccidere per questo?", o qualcosa del genere. Nessuna domanda, nessuna richiesta di spiegazioni, nessun moralismo o allusione al perdono. Dimmi solo il nome della persona che ti ha fatto questo e ci penso io. Adoro.
24) Il Villain peggiore: Bokura No Yuuki
Questo drama giapponese è stato carino dai, io l'ho visto volentieri. Il problema è stato il cattivo della storia, ovvero il governo, che con la scusa di un terremoto e di un virus dilagante rinchiude ragazzi e ragazze, e anche bambini e bambine, dentro quello che si può definire senza problemi un campo di concentramento.
Questi poveri disgraziati, e lo ribadisco, tutti molto giovani, vengono isolati e abbandonati a se stessi. Se c'è un virus e devono rimanere isolati lo capisco, ma il governo manda loro scorte di cibo ridotte che non bastano per tutti, non fornisce assistenza medica, la supervisione di adulti non esiste, l'educazione scolastica scompare.
In pratica vedi questi giovani personaggi che si arrangiano come meglio possono, che sopravvivono alla giornata, che cercano insomma di non morire e di uscire vivi da lì. Assurdo.
Tra l'altro io non ho mai capito come abbia fatto il governo a far passare la storia del terremoto che poi si è scoperto non essere mai avvenuto.
25) Una bromance spettacolare: One Piece
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In One Piece ce ne sono di bromance a due a due, come quella di Sanji e Zeff, oppure di Luffy e Zoro. Ma io premio la bromance di gruppo, e credo sia la prima volta che premio una bromance di questo tipo.
La "Ciurma di Cappello di Paglia" mi ha conquistato e scaldato il cuore. C'è dello tsunderismo tra di loro, c'è crescita, c'è lealtà, ci sono ostacoli, c'è voglia di avventura per motivi diversi.
Fanno ridere e fanno emozionare. Mi sono ritrovata a ridere delle loro battute sceme, a tifare per loro nei momenti difficili, a continuare a guardarli con curiosità chiedendomi come sarebbero usciti da quella situazione e che cosa sarebbe venuto in seguito.
Questa davvero la posso definire una bromance spettacolare.
DOMANDA BONUS
Allora, ho superato con successo la sfida dello scorso anno che richiedeva di vedere:
Un drama storico/wuxia: Goodbye my princess
Un drama tratto da un libro/novel/manga/web webcomic: One Piece
Un drama che ha vinto almeno un premio: D.P.
Immaginavo che sarebbe stato piuttosto facile, infatti ho completato la challenge senza volerlo, senza nemmeno pensarci.
Credo che quella dell'anno prossimo sarà un po' più impegnativa... ottimo!
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Comunque @dilebe06 ti ripeto anche qui che è un vero peccato non avere quest'anno la domanda sull'abilità o potere che si vorrebbe avere, perché tra The Gifted, Missing e One Piece avremmo faticato a scegliere!! Te se ama comunque XD
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fammiunadomanda · 2 years
Note
Voglio il tuo POV di una delle volte in cui l’abbiamo fatto. Niente di specifico, quello che vuoi, un momento, scritto come preferisci, anche non in maniera descrittiva. Puoi parlarmi anche solo di sensazioni.
al ristorante mi prendi la mano mentre ti racconto di quando mia mamma ha deciso di non essere più mia mamma: in genere odio ricevere affetto quando mi mostro vulnerabile ma è solo in quel momento che capisco che ho voglia di baciarti.
stacco. siamo in collegio.
per la precisione sul tuo letto che mangiamo il gelato e il sentirti respirare vicino a me mentre scorro la tua libreria musicale mi riporta di nuovo a quella sensazione.
stacco. sempre sul tuo letto ma questa volta sdraiati.
voglio farlo lentamente: per cui ti bacio una volta, e poi tante altre (vorrei anche sentire meglio qual è il tuo sapore ma mi sembra che tu preferisca baciarmi a stampo). voglio farlo lentamente: e non sono nemmeno sicuro che questa cosa ti faccia sentire a tuo agio, anzi ho come l'impressione che un po' ti confonda. voglio farlo lentamente: e intanto penso mi dispiace Padova, su questa cosa non sono disposto a scendere a compromessi, non stasera.
stacco. sempre a letto, qualche ora dopo.
ti chiedo di succhiarmelo alla prima occasione e un po' me ne vergogno: accidenti francesco, che classe. è la prima volta che ci vediamo e non sono sicuro che sia la scelta migliore per metterti a tuo agio ma non resisto. la mia testa mi bullizza nel frattempo. arriva il punto in cui sto per raggiungere l'orgasmo e ti avviso per darti il tempo di staccarti. fai finta di non aver sentito ma l'idea di venirti in bocca mi spaventa da morire. ovviamente non riesco a resistere.
una volta ripreso fiato mi chiedo: ma perchè cazzo l'avrà fatto?
stacco. siamo a Treviglio.
la piadina non mi sembrava per niente salata, lo spettacolo mi è piaciuto molto, ti ho trovata molto buffa mentre ti stupivi di quanto milano fosse milano e da poco abbiamo raggiunto la mia cameretta dal look&feel di un campo rom: non hai fatto commenti e ho apprezzato. ho deciso che quella sarà la prima volta in cui avremo un rapporto completo.
stacco. siamo a letto e sono dentro di te.
era un po' che non usavo il preservativo e credevo sarebbe stato strano, invece me ne dimentico quasi subito. ti stringo forte le tette e in quel momento sei la cosa più sexy del mondo. a quel punto sento una sensazione strana: vorrei lasciarmi andare e mostrare una parte di me che ancora non ho ben capito quanto potresti apprezzare. vorrei colpirti, tirarti schiaffi, tirarti i capelli molto più forte di come sto facendo. poi mi ricordo che non ti odio e cerco di controllarmi (*qui metto un asterisco gigante, ne riparliamo insieme).
stacco. stesso letto, ma sono passate 24 ore.
stai urlando fortissimo mentre ti tocco. penso a ester che proprio il giovedì prima mi dice di fare attenzione perchè si sente tutto. cerco di opporre una timidissima resistenza dicendoti di fare piano ma la verità è che so benissimo che mi stai consegnando una di quelle istantanee che mi incolleranno i giorni successivi sul letto a guardare il soffitto come un quindicenne.
è stato davvero bello vederti così felice.
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scrocchiadita · 9 months
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Sono troppo, costantemente e penosamente attaccata al passato, a una me inesistente e, non mi vergogno a dirlo, molto più intelligente di quella attuale. Tutte le ansie degli ultimi anni affioranti come erbacce qua e là nella mente e nel cuore mi hanno resa debole, impaurita da tutto quello che mi circonda. Ho ripudio del mio corpo e non faccio nulla per cambiarlo, mi rimprovero perché leggo poco, perché non sono piena di eventi culturali o simili, ma non mi metto in gioco in nulla, faccio un lavoro insoddisfacente per pagare un’università che ha logorato ogni mia fibra e a due esami dalla fine non ce la faccio a metterle un punto. Voglio amare, dedicarmi completamente a qualcuno che mi voglia per questo casino che sono diventata, ma non voglio io stessa amarmi per prima. Ed eccomi qui una contraddizione vivente, che quando si trova dalla psicologa ogni frase ha come incipit “da un lato..” e proseguo “però dall’altro..”. Sempre, sempre, sempre così. A diciassette anni pensavo di aver capito tutto, di starmi costruendo la vita che volevo, invece a ventisette la scala che gradino per gradino stavo salendo in realtà mi stava facendo sprofondare dove sono ora, quasi al baratro, quasi alla fine. Penso sempre alla morte, a come in un attimo potrei non esserci più e allora tutto questo non sarebbe un mio problema (sia chiaro, non mi voglio ammazzare, penso solo a morire). Poi mi ricordo del concerto che avrò a luglio ‘24 ed è l’unica cosa che veramente mi tiene a galla, mi fa sperare di poter ancora percorrere i gradini della scala che però questa volta sale per davvero.
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lilsadcactus · 2 years
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Più si avvicina il mio compleanno più trovo la mia esistenza irremediablemente triste, quest’anno è stato il meno caotico degli ultimi 5/6 e non so come sentirmi contento nella “calma”. Che poi tranquillità non è, anzi… forse il lasciare le droghe pesanti ha davvero scatenato una sorta di seconda adolescenza in me (così ho letto in gruppo di appoggio NA) per cui mi ritrovo qui a fagnano olona in completa insofferenza come quando avevo 14anni e nessun indizio su come continuare la mia vita.
Vorrei scappare un paio di giorni al mare ma ormai è inverno e temo di morire di freddo se ci provo, non ho nemmeno un paio di scarpe senza buchi e neanche una delle giacche che metto è mia, sto facendo a crochet un maglione e spero di finirlo prima del 3, sarà il mio regalo di compleanno per me stesso.
Spesso mi chiedo se qualcuno se ne ricorderà e magari mi scriverà qualcosa quel giorno… ma dubito succeda, non è mai successo negli anni precedenti ed è anche stupido avere quella speranza, tuttavia so già che mi ritroverò ad aspettare anche se invano. Forse perché io ricordo i compleanni di chi è stato importante per me anche a distanza di anni.
Questo mese non sono andato dalla psicologa ma ho preso appuntamento per il 6 dicembre e non so come dirle che non ho più i soldi per continuare e sto anche perdendo la voglia di farlo e sento che tutta la fatica fatta per sanare forse potevo pure risparmiarmela che tanto non ha fatto grande differenza, sono ancora quella persona che passa la notte sveglia e alle 6am -finalmente- lascia andare quattro lacrime prima di tornare a sentire quel enorme vuoto incolmabile diventare ancora più grande
Almeno le droghe lo rendevano più sopportabile
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Real Friends - Everyone That Dragged You Here, traduzione testi
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Magari l’anno prossimo tornerai qua a far passare l’autunno Guardando le foglie spazzate dal vento sul vialetto di casa mia E potremmo ascoltarci gli American Football E parlare della high school un po’ come abbiamo fatto gli altri anni
(da: Home for Fall)
1. Real Friends – Floorboards, traduzione
Assi di legno Hai detto che non mi sono messo a urlare alle nuvole per niente
Mi hai spiegato che alla fine si sistema tutto quanto
Ecco quello che continuerò a ripetermi
Non voglio più essere geloso degli alberi di fianco al garage del mio vicino
Mi accomoderò nel disastro che ho combinato Non farmi colare a picco e cadere a pezzi
Cerca di non dimenticare tutto quello che ho detto Ancora una settimana e mi tiro sù e non sto più su queste ginocchia ossute
Evidentemente ci è voluto un anno per capire che per star bene non mi serviva altro che quello che avevo
Però ho comunque questi occhi assonnati che hanno visto troppo per quanto mi riguarda Sarò sincero, la mia pelle e le ossa hanno visto giorni migliori
Trenta libbre fa mi sapeva di situazione più stabile
Sarò sincero, la mia pelle e le ossa hanno visto giorni migliori
Sarò sincero, la mia pelle e le ossa hanno visto giorni migliori Ancora una settimana e mi tiro sù e non sto più su queste ginocchia ossute
Evidentemente ci è voluto un anno per capire che per star bene non mi serviva altro che quello che avevo
Però ho comunque questi occhi assonnati che hanno visto troppo per quanto mi riguarda Non servono a nulla le assi di legno in casa mia
Mi sembra tutto storto
E non riesco ad alzarmi senza di te
Mi sembra tutto storto Ancora una settimana e mi tiro sù e non sto più su queste ginocchia ossute
Evidentemente ci è voluto un anno per capire che per star bene non mi serviva altro che quello che avevo
Però ho comunque questi occhi assonnati che hanno visto troppo per quanto mi riguarda 2. Real Friends – Anchor Down, traduzione
Ancorare a terra Non penso proprio di essere pronto per un altro inverno di Chicago
Per cui puoi smetterla di farmi venire freddo alle ossa
Giuro che quel vuoto ti vive dentro al petto
Il motivo per cui ti sei allontanato così tanto da quello che tirava fuori il meglio di te sei te stesso
Intendiamoci, io vorrei che un sacco di cose fossero com’erano prima
Le strade che mi facevano sentire vivo ora mi fanno solo sentire solo
I buchi nel muro diventano ogni anno più grandi Faccio fatica a pensare che c’è gente a questo mondo che mi guarda con gli stessi occhi tuoi
Mi sto spaccando tutt’e dieci le dita per te e tu per me non ne alzeresti nemmeno uno
La gratitudine l’hai persa sulla terra che hai sulle mani e sulle ginocchia Ma io non sarò mai solo un buco nel muro
E puoi ancorare i piedi a terra e mandare affanculo il passato e tutti quelli che ti hanno trascinato qui
Non mi metto su un piedistallo
Tu devi farti rispettare, te e la persona che sostieni di essere stato Faccio fatica a pensare che c’è gente a questo mondo che mi guarda con gli stessi occhi tuoi
Mi sto spaccando tutt’e dieci le dita per te e tu per me non ne alzeresti nemmeno uno
La gratitudine l’hai persa sulla terra che hai sulle mani e sulle ginocchia Ancora i piedi a terra e manda affanculo il passato e tutti quelli che ti hanno trascinato qui
Tu fatti rispettare, te e la persona che sostieni di essere stato Faccio fatica a pensare che c’è gente a questo mondo che mi guarda con gli stessi occhi tuoi
Mi sto spaccando tutt’e dieci le dita per te e tu per me non ne alzeresti nemmeno uno
La gratitudine l’hai persa sulla terra che hai sulle mani e sulle ginocchia 3. Real Friends – Keep It Together, traduzione
Mantenere la calma Passi ogni sabato sera per terra in bagno senza alcun ricordo della serata passata
Sei un rottame e tutto quello che ci sta in mezzo
Stare da solo non mi sembra poi così male Tu sei il tipo di ragazza che lo fa sapere a tutta la città quando con le labbra si avvicina a una bottiglia
E vuoi solo l’attenzione di tutti gli occhi e le orecchie che ricoprono le pareti di questa stanza Preferisco dormire in compagnia solamente delle mie ginocchia ossute e del pensiero di qualcuno che riesce a stare in piedi
Mi sa che dormirò da solo stanotte
Tu andrai a dire a tutti che sei diversa, ma sei solo una sfumatura di grigio di cui nessuno si è mai accorto Mandiamo avanti fino alle 2 del mattino e le pareti non girano abbastanza da dimenticare il tuo ex e tutte le tue amiche di merda
Dici che non perderai la testa, ma io so che quelle pareti le farai crollare
Va sempre così Preferisco dormire in compagnia solamente delle mie ginocchia ossute e del pensiero di qualcuno che riesce a stare in piedi
Mi sa che dormirò da solo stanotte
Tu andrai a dire a tutti che sei diversa, ma sei solo una sfumatura di grigio di cui nessuno si è mai accorto Preferisco dormire in compagnia solamente delle mie ginocchia ossute e del pensiero di qualcuno che riesce a stare in piedi
Mi sa che dormirò da solo Preferisco dormire in compagnia solamente delle mie ginocchia ossute e del pensiero di qualcuno che riesce a stare in piedi
Mi sa che dormirò da solo stanotte
Tu andrai a dire a tutti che sei diversa, ma sei solo una sfumatura di grigio di cui nessuno si è mai accorto 4. Real Friends – Everything I Never Want to Be, traduzione
Tutto quello che non voglio diventare Spero che ti diverti là al college visto che ci sei andato per scappare da tutte le cazzate che hai fatto
Non sei molto bravo a sfuggire a tutto il karma che hai tra la lingua e la guancia
Siamo arrivati al punto che sei uguale sputato all’immagine di tutto quello che non voglio diventare Ti ho dato occasioni su occasioni ed è ovvio che non ci hai neanche provato
Ormai possiamo dire tranquillamente che cancellerò ogni traccia che hai lasciato da queste parti
Mi spiace che sono andato in pezzi quando mi sarei dovuto ricomporre Mi hai lasciato in cima al muretto senza sapere da che parte saltare
Visto che hai sempre saputo che il mio equilibrio fa cagare come il mio giudizio
Avevo la sensazione che mi sarei ritrovato steso sull’erba a morire
Adesso sono qui che guardo quel muretto Ti ho dato occasioni su occasioni ed è ovvio che non ci hai neanche provato
Ormai possiamo dire tranquillamente che cancellerò ogni traccia che hai lasciato da queste parti
Mi spiace che sono andato in pezzi quando mi sarei dovuto ricomporre Sei finito per essere uguale sputato all’immagine di tutto quello che non voglio diventare
Sei tutto quello che non voglio diventare 5. Real Friends – Home for Fall, traduzione
A casa in autunno Sono cambiate un sacco di cose qui a casa da quando te ne sei andato senza mettere in valigia tutta la tua roba
Passo sempre davanti a casa tua in macchina sperando di vederti seduto in veranda
E sento ancora la puzza di fumo sui tuoi vestiti
E sento ancora quelle storie che hai saputo da qualcun altro che ti escono dalla lingua Proprio non è la stessa cosa da queste parti senza di te
Ho quasi sempre la sensazione che ti senti sopraffatto laggiù
Sei scappato dal Midwest e hai preso in cambio le spiagge e i tramonti della East Coast
Non farti prendere da troppe cose troppo in fretta Stai sù con la testa laggiù
Non dimenticarti da dove vieni e chi ti vuole bene
Ogni volta che senti la mancanza di casa, guardati il braccio
Hai i confini dello Stato tatuati sull’avambraccio
Ci sono ancora i tuoi ricordi appesi al muro di camera mia Proprio non è la stessa cosa da queste parti senza di te
Ho quasi sempre la sensazione che ti senti sopraffatto laggiù
Sei scappato dal Midwest e hai preso in cambio le spiagge e i tramonti della East Coast
Non farti prendere da troppe cose troppo in fretta Magari l’anno prossimo tornerai qua a far passare l’autunno guardando le foglie spazzate dal vento sul vialetto di casa mia
E potremmo ascoltarci gli American Football e parlare della high school un po’ come abbiamo fatto gli altri anni
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stavolta ho sognato io che Rich era a casa nostra. Era mio amico, cioè nostro amico, ma io passavo la stragrande maggioranza del tempo con lui. ci aiutava in tutto e io gli toccavo sempre i riccioli rosa 😍 nel sogno i miei erano usciti ed ero sola in casa e dovevo stendere il bucato. cerco Rich per farmi dare una mano ma non lo trovo. giro e rigiro e di lui trovo solo la testa! sì solo la testa senza il corpo, dritta sul divano, e le orecchie si muovono ancora! la cosa mi disturba parecchio, chiedo in generale che è successo ma figurati se Rich mi risponde! forse chiedo anche di Ghali, non mi ricordo. porto la testa fuori insieme al bucato (con quale coraggio non lo so) e la lascio sullo stendino. Si fa brutto tempo e devo ritirare il bucato. Rich è ancora là fuori. niente corpo, solo la testa. prendo un foulard enorme e lo metto attorno al suo collo così da illudermi che il corpo stia sotto. che poi la cosa strana era come se io sotto sotto sapessi qualcosa di lui ma mentissi a me stessa. e mentivo così male che non riuscivo a trovare una giustificazione. miracolosamente si cambia scenario e siamo io, mia mamma, mia sorella e Rich seduti al tavolo, e Rich ha di nuovo il suo corpo, indossa la sua iconica tuta blu navy, la sciarpina senape e le Marni bianche. Io non ascolto la conversazione, non ho occhi e orecchie che per Rich che mi fa l'occhiolino, e forse mi manda pure i bacetti al volo, e io gli do i buffetti sul musetto. io lo so che Rich ha gli occhioni neri ma nel mio sogno aveva gli iridi marroni iced-coffee e devo dire che gli stavano davvero bene. non so perché ma non sentivo i suoi versetti 🥺 però lo guardavo e lui guardava me. e com'era tenero 🩵
qui la consecutio temporum l'ho mandata a farsi benedire 😂😅 io dico che è tutta colpa di questo strano commento che ho letto giorni fa in un reel di tiktok, altrimenti 'sta cringiata non si spiega
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'xcuse me? 🫥
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furiesinmyhead · 4 months
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vorrei scriverti perché ho tante cose da dirti. non ti preoccupare, niente di tutte quelle robe smielate illeggibili che ti scrivevo quand'ero più piccola. pensavo solo che mi farebbe piacere farti sapere alcune cose. del tipo: hai presente la maglietta degli smiths che mi hai regalato per il mio ... ? che compleanno era? sedicesimo? diciassettesimo? non mi ricordo... comunque forse è stata l'estate prima che tu andassi via. o forse la stessa, non ricordo bene. in tutti questi anni io ho perso questa maglietta innumerevoli volte, ma poi l'ho sempre ritrovata quando l'avevo già data perduta. questa scena si è appena ripetuta per l'ennesima volta: poco fa stavo facendo il cambio di stagione, o almeno ci provavo, e l'ho ritrovata tra i vestiti estivi. dovevo uscire per passare in farmacia quindi ho pensato di metterla e mi sono ricordata di quanto ormai mi stia stretta. per anni e anni l'ho indossata perché mi piaceva tantissimo e soprattutto mi permetteva di sentirti vicina e mi piaceva che mi ricordasse te. mi sono guardata allo specchio e mi sono stupita che mi entrasse ancora, suppongo che debba ancora abituarmi al fatto che il mio corpo sia cambiato molto negli ultimi anni. mentre mi guardavo allo specchio era un po' come se guardassi anche la mia immagine riflessa di quando avevo sedici, diciassette anni ed ero molto più piccola e minuta, portavo occhiali diversi, avevo capelli diversi, vestiti diversi, e la maglietta mi andava quasi larga. comunque non è di questo che volevo dirti. o almeno non del tutto.
io non so se te lo ricordi, ma poco prima di trasferirti mi hai scritto un messaggio in cui mi incoraggiavi a uscire dal mio guscio, e mi hai scritto, testualmente: "perché in tanti meritano un'amicizia come la nostra." e questa è una frase che per qualche motivo non si è accontentata di entrare nel mio cervello, ma ha scavato e scavato e scavato come una talpa decisa e determinata e si è andata a incidere proprio dentro la mia mente. ed è ancora lì. io volevo scriverti per dirti questo. per dirti che io non me lo sono dimenticato, che per me ha significato tanto, che non esistono parole per ringraziare qualcuno che ha fatto qualcosa di così significativo per te, e non c'è nessuna lettera o messaggio che io possa scriverti in grado di esprimere la gratitudine che ho provato in molti di questi momenti. ho capito solo adesso di quanto sia irrilevante il fatto che ti sbagliavi di grosso. perché sapevi che avevo bisogno di coraggio, hai sempre saputo leggermi, e non metto in dubbio che magari pensavi davvero quello che mi hai scritto, magari era una speranza che avevi coltivato dentro di te, ma questo non conta perché qui la ragione o il torto non c'entrano nulla. in tutti questi anni io questa frase l'ho letta innumerevoli volte nella mia testa, ma non mi sono mai tormentata chiedendomi se tu avessi ragione o meno, forse sì, ero curiosa di scoprirlo, pensavo, chissà, magari è vero, magari no, che importa alla fine. hai colto un mio bisogno e me l'hai lasciato capire dandomi coraggio, dandomi speranza, abbracciando quell'enorme parte di me che ho sempre odiato perché vuole sempre dedicarsi alle persone, riempirsene il cuore, anche e soprattutto se nel farlo incontro sempre quel mio dolore interno e profondo e feroce. e poi volevo dirti, o forse questo non voglio dirtelo, quindi te lo dirò solo qui. l'altra sera quando mi hai scritto ho pianto come una bambina. il fatto che tu mi abbia scritto inaspettatamente "mi manchi da morire" in un momento in cui mi sentivo così fragile... mi ha fatto sentire come se mi fossi rimpicciolita fino a diventare minuscola e mi stessi nascondendo dentro le braccia di qualcuno che mi stava dando il permesso di piangere quanto volevo, e mi stava accarezzando e dicendo che ero al sicuro e al caldo e che sarebbe andato tutto bene. perciò ho tolto gli occhiali, ho abbassato la testa, e mi sono abbandonata a un pianto lunghissimo ma non aggressivo, e me lo sono goduto tutto, dall'inizio alla fine. e ho pensato che tu ti trovi a chissà quanti chilometri da qui, e che non è stato giusto che la vita ci abbia dato così poco tempo da passare insieme, non è stato giusto separarci così presto. perché eravamo solo due ragazzine. e avevamo tanto bisogno l’una dell’altra. io lo so che ormai se siamo fortunate ci vediamo una sola volta all'anno, e lo so che non so molto della tua vita e tu non sai molto della mia... ma so anche che questo non è totalmente vero. so che in realtà sappiamo tutto. questo è quello che volevo dirti.
15/05/2024
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moonlightsthingsblog · 11 months
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Ogni tanto mi fermo a pensare. Ogni tanto, in realtà, mi metto lì seduta a guardare delle vecchie foto. E in ognuna di esse c’eri tu. Oggi non siamo in foto insieme neanche se si tratta di selfie di gruppo. Ho semplicemente imparato a non farci caso, a non dar peso al fatto che ormai nella mia vita non ci sei più e che sei quasi un estraneo. A volte mi fermo a pensare a quanto ci siamo odiati all’inizio, a quanto ci siamo avvicinati e ci siamo scoperti delle anime identiche, delle menti unite dalle stesse paure, gli stessi pensieri, gli stessi sogni, le stesse speranze. Ti guardavo ed era come guardarmi allo specchio e se io arrivavo ad odiarmi qualche volta vedendo la mia immagine riflessa, con te non capitava mai. Ricordo delle giornate passate a mangiare patatine, a guardare film con la pioggia fuori, le giornate intere a scriverci dicendoci tutto senza raccontarci nulla. In particolare mi ricordo di te come ci si ricorda di un angelo custode, passato lì per caso, che mi ha salvata tante volte e che poi ha cercato un’altra anima da proteggere. Me le ricordo bene le giornate passate ad abbracciarmi forte e ad asciugarmi le lacrime, a dirmi che dalla vita potevo pretendere di più.
E poi è successo che quel più, silenziosamente, è arrivato. E non ci sono più state lunghe telefonate a chiedere consigli, non ci sono più state lunghe giornate stesa sul letto a cercare spiegazioni. Non avevo più nulla di cui lamentarmi e parlare troppo della mia felicità mi sembrava quasi scocciarti… Così ci siamo spenti.
Forse hai creduto che io non avessi più bisogno di te, mentre dentro morivo dalla voglia di sentirmi protetta. E quante cose ho visto cambiare nella tua vita, quante cose mi sono state taciute e quando avrei voluto condividere con te ogni piccola gioia e ogni piccolo dolore.
Ti sono stata vicina quanto ho potuto, quanto mi hai permesso, quanto mi era concesso.
Non mi è mai sembrato abbastanza e il vuoto dentro me, causato da te, è cresciuto sempre di più. È vero: sono cambiata ad un certo punto, tanto da non riconoscermi nemmeno più. È stato un cambiamento doloroso, che neanche io accettavo all’inizio e tu forse l’avevi capito che non ero più quella di prima. Credevo che tu potessi capirmi, accettare il fatto che stessi crescendo, che non fossi più l’ingenua bambina di tre anni che avevi conosciuto.
E invece non ti sono più andata bene, nonostante avessi provato a spiegarmi. Ma non ero cambiata davvero… Ero sempre io. Quella sorridente, quella sognatrice, un po’ malinconica, credulona, permalosa, acida con tanta dose di dolcezza…
Semplicemente avevo capito cosa valeva la pena raccontare e cosa no, non che non mi fidassi, è che ti vedevo così lontano a volte, così preso dalla tua nuova vita, dalle tue nuove abitudini, dalle tue nuove amicizie, che avevo paura di annoiarti con le mie stupidaggini. Ed oggi eccoci qui: degli estranei che si dicono ciao, che non hanno il coraggio di guardarsi negli occhi per più di due secondi. Ma tu la tua nuova “metà” l’hai trovata, hai fatto presto a dimenticare i nostri momenti, la nostra amicizia.
Io invece, qualche volta, ancora piango.
Come oggi che mi sono messa a guardare le nostre foto. Io, qualche volta, ancora avrei voglia di tornare indietro nel tempo e darti uno di quegli abbracci che mi facevano sentire a casa, come se tutto andasse bene. Io voglio dirti solo una cosa: sono felice. Sì, forse non lo sai, o forse lo hai intuito, ma le cose nella mia vita vanno abbastanza bene… Ci ho fatto l’abitudine a non vederti con il telefono tra le mani a ridere degli altri; ci ho fatto l’abitudine a non vedere le tue foto stupide su whatsapp o le tue simpatiche minacce di mandarmi a fanculo se non avessi smesso di riversare su di te i miei sintomi premestruali… Sì, ci ho fatto l’abitudine a stare senza di te. Per questo non voglio più qualcuno che sia come te nella mia vita. Io non voglio un’altra amicizia come quella che è stata la nostra. Io volevo te. E mi dispiace per chi ci prova a conquistare il mio cuore… Volevo solo dirti che è ancora tuo quel pezzo riservato agli amici del cuore e che nonostante tu non mi abbia mai dato spiegazioni e tu sia andato via a passi veloci, decisi e determinati, mi manchi un sacco. Ecco, solo questo. Continua a far finta che sia una qualunque come hai fatto fino ad oggi… Mi fa meno male di un tuo “mi dispiace, le cose cambiano”.
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il dodici, di qualunque mese, è un giorno pesante. tutte le cose pesanti della vita mi sono successe il dodici del mese.
oggi meno del solito, ma è pesante lo stesso. sento il cuore un po' felice, ma il fatto di non potertelo raccontare, mi fa sentire tutta la tristezza sulle spalle.
metto su Spotify la nostra playlist, ho bisogno di rintanarmi nei ricordi per stare bene, mi sento come un alcolista alcune mattine ed è difficile, davvero tanto mettere insieme un po' di forze.
"tanto lo so che con nessuno avrai più riso e pianto come con me, e lo so io, ma anche te"
ho un fotogramma nitido nella mia testa, se chiudo gli occhi, e come se fossi davanti a me che metti le parle alle orecchie; no, io le ho tolte, qualche mese fa, non ricordo più nemmeno bene perché - e comunque stavano meglio a te, lo sappiamo bene entrambe, a me sono sempre stati bene i cerchi.
stamattina tra i mille giri, e il mio solito ritardo mattutino, sono passata da te; non sarebbe iniziata bene la giornata, altrimenti.
mi sono seduta come faccio sempre, ho appoggiato le mani e, per assurdo, come tutte le volte che mi sento così, mi sono sentita stretta in un abbraccio, mi piace pensare che fosse il tuo perché mi manca il tuo profumo così tanto che, alcune volte, lo sento forte sotto il naso ed è come se fossimo nella stessa stanza.
"chi sa piangere, di notte, alla mia età"
ieri ho pianto. seduta. non lo facevo da mesi. c'era Tiziano Ferro a Torino. ho provato a resistere e poi ho sentito il cuore battere così veloce che ho temuto che mi uscisse dal petto frantumando tutti gli altri organi interni.
come mi inchiodano le canzoni, lo sai.
ci ho provato a disinnescare, ma quando mi sale così, non posso farci nulla, trattengo un po' e poi esplodo, come un fiume in piena, senza riuscire ad arginare un po' i danni.
ti ho pensato, forte.
ho appoggiato la testa al tavolo, l'ho sentita pesante esattamente come ho sentito pesante il cuore.
"adesso sono certa tra differenza tra prossimità e vicinanza"
la nonna diceva che non c'è posto troppo lontano, che non si possa raggiungere, a piedi o in qualunque altro modo, ed io da te verrei correndo, con il fiatone, senza forze, altre milioni di volte, come quel giorno che ho salito le scale e mi sono trovata quella doccia fredda che solo le brutte notizie sanno regalarti.
le docce fredde, sono una merda.
ne ho prese talmente tante sperando che venissi a girare la manopola della doccia sulla parte calda, che non riesco più a contarle, e ieri sera, dopo tanto tempo, ti ho sentita proprio vicina a me, come se fossi sulla mia spalla, mi hai regalato una bella doccia calda, un abbraccio e il tuo conforto.
"su un cielo girato di spalle, la pazienza, casa nostra, il contatto e il tuo conforto"
casa nostra. senza te. fa male. è atroce. è vuota. i tuoi occhi illuminavano stanze intere. qualunque piccolo angolo buio. qualunque cosa piccola o grande che fosse.
li avessi io quei tuoi occhi grandi, curiosi.
quei cazzo di occhi. così rassicuranti, così caldi, color miele.
la verità è che mi mancano forte più di qualunque cosa al mondo, più di qualunque altra cosa.
la verità è che qui, "ogni volta" che sia di Venditti o di Vasco, mi manchi.
lo dico alla luna, al cielo, che "per te" che "sei nell'anima", è difficile, ricominciare a "vivere"
mi manchi in ogni posto del mondo che visiterò senza te, mi manchi a casa, a cena, pranzo e colazione; mi manchi la notte, ai concerti che avrei sicuramente visto con te, nelle cose belle in cui avrei voluto che tu ci fossi.
"anima fragile", "accidenti come sei bella"
e sappi che non ci sarà mai un posto del mondo in cui non penserò alla nostra "ricordati di me", hai sempre avuto ragione tu: certi amori, fanno dei giri immensi e poi ritornano.
tu torna sempre, in qualunque cosa.
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mydearcastigo · 1 year
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I don't want to die, but sometimes I wish I'd never been born at all.
12.04.2023
Credo che uno dei miei problemi sia questo; quando mi metto di fronte ai miei pensieri, questi scappano.
Per questo, forse, non voglio davvero andare dallo psicologo; so che una volta che mi ci troverei davanti non riuscirei a far uscire nulla, il mio cervello penserebbe solo “hey è tutto ok, perché sei qui?”.
Allo stesso modo, avevo davvero troppi pensieri da buttare giù fino a due secondi fa, ma ora non mi ricordo più nulla. Cos’è che volevo dire? Di sicuro era qualcosa sul parkour o sul mio essere una fallita.
Ecco appunto, mi è tornato in mente ed era proprio questo.
“Perché non ho talento e perché va bene così.”  Era questo che volevo scrivere, non che sapessi già cosa buttare giù in realtà.
Volevo scrivere per vedere se poteva servire per far uscire qualcosa.
Non ho talento perché non so più chi sono.
O perché, come si diceva in Free! (citato male), il talento lo hai finché sei piccolo, poi diventi uno bravo, poi uno nella media, fino a diventare uno normale - ameno che non si diventa un campione nel mentre, il caso su un milione. E io sono già ben fuori questa soglia da un po’.
Forse il mio talento era l’equitazione, talento che ho buttato quando ho deciso di mollare; un mio brutto vizio è di annoiarmi e allontanarmi quando sento che una determinata cosa non mi da più stimoli, e andare a cavallo non mi stava più dando nulla se non vuoto e tristezza, quantomeno per come lo stavo perseguendo al momento; solo per inerzia, perché era una caratteristica di me, perché era la norma che continuasse così. Doveva o cambiare qualcosa, o finire lì.
Come è andata lo si sa; forse non avevo abbastanza passione o voglia in relazione a quello che mi stava dando, ma un po’ per i tempi “legati” che aveva e il costo, non era più sostenibile come cosa.
Mi ricordo ancora quando pensavo:
“Non voglio scegliere tra equitazione e parkour. Perché so che se dovessi farlo saprei già cosa sceglierei, e non sarebbe andare a cavallo”.
Fa male anche solo pensarci, ora come ora. Ma parkour mi ha sempre dato qualcosa che non sentivo da tempo, anche se non saprei cosa.
Ultimamente mi sta frustrando e basta, lo ammetto, perché mi pesa essere AFAB (tanto che non riesco neanche a scriverlo senza abbreviazione perché sarebbe uno schiaffone in faccia), perché mi pesa allenarmi tanto in relazione agli altri miei compagni ed essere comunque meno capace di loro, perché mi pesa che il mio corpo non riesca a fare ciò che la mente vuole e che talvolta sa di poter fare, ma che per qualche motivo non riesce.
Oggi il buon fantasma ha detto a una persona che ha talento, che se si allenasse di più spaccherebbe il mondo, e di questo sono d’accordo. Non mi ha amareggiato sentire questa frase, perché quel ragazzo l’ha meritata e ha davvero talento, quello che mi ha amareggiato è come mi sono sentito quando ho sentito quella frase in relazione ad una persona (persona inteso in senso generico, che fosse stato o meno quel ragazzo non avrebbe fatto differenza) che, ancora una volta, non ero io.
Perché non può essere così anche per me? Ho voglia di fare, mi faccio in quattro, il mio corpo tra un po’ non mi regge più da quanto mi sto allenando ultimamente, eppure questo non basta. Io sono sempre stata solo la persona che si blocca, quella che ha paura, quella sempre da correggere, quella che al massimo si spacca il culo e ha voglia di fare, che si impegna, quella sensibile; non quella forte, non quella d’ispirazione, non quella con talento.
Mi frustra perché vorrei solo che il mio impegno mi permettesse di fare di più, non come ora che mi permette di fare solo quello minimamente accettabile (e talvolta neanche questo).
Ma, forse devo solo accettare che il mio talento non sia questo, che qualcos’altro. Come detto prima però, non so più chi sono. E di conseguenza non ho idea di quale possa essere, se uno ce n’è.
Detto ciò, non ho intenzione di rinunciare all’ADD, alla pratica che sto costruendo. Come per i disegni voglio studiarla, capirla, bramarla, applicarla, trovare il mio stile. È una disciplina talmente introspettiva, che ti mette di fronte faccia a faccia a tutte le tue paure, che siano il vuoto, la gravità, la precisione, la creatività, le altre persone. C’è tutto, e forse allo stesso modo non c’è nulla, perché non può avere fine; c’è fine solo quando smetti di adattarti, il che non è possibile finché sei vivo. Ed è questo che mi fa sentire: vivo, sentendo il mio corpo, sentendo ciò che ho intorno, sentendo gli altri.
Senza di questa forse non sarei qui a scrivere oggi, a indagare su di me, ma sarei ancora nel loop dell’accettare senza interrogarsi di nulla. Almeno di questo sono un po’ grato, anche se detto sinceramente se ad oggi mi avesse aiutato anche ad avere un pizzico di dose d’ignoranza e di leggerezza in più non è che mi avrebbe dato fastidio. Ma ci stiamo lavorando.
Spero.
A parte ciò, riprenderò il discorso del “Perché non ho talento e perché va bene così”. Per adesso l’unico discorso di questo mumble è “Perché sono un fallito e perché continuo ad esserlo”.
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ahrisen · 2 years
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2 Febbraio 2023
.I
Una spiaggia al tramonto, ero con persone che conoscevo vagamente ma adulte. Una di queste aveva due gemelle, che si sono sedute sulle scale in pietra di una piattaforma del lido. Noi non eravamo parte del lido, quindi il “Direttore” guardava male le bambine.
Mi avvicino alla madre e glielo faccio presente. Lei dice di ignorarlo. Il direttore si avvicina alle bambine e le sgrida. Io li raggiungo e con sorriso sornione e il mio tipico modo di fare lo metto a suo posto e vado via con le bambine mano nella mano.
<<Possiamo fare il bagno?>> Chiedono.
È quasi sera. Il mare si agita all’improvviso. È verde scuro. Cielo sempre più nuvoloso.
/// Credo questa immagine sia stata presa e rielaborata su un ricordo. Anni fa feci il bagno in Calabria con nove metri di cavalloni durante il pieno di una tempesta. Pioggia. Nuvole. Fu bellissimo. È un bel ricordo. ///
Le bambine da sole nel mare e senza supervisione a priori non le manderei. Pondero di supervisionare io andando con loro in acqua e voglio andarci, nonostante le condizioni del mare. Tuttavia realizzo che sono senza costume. Il pezzo di sotto forse lo ho, ma non quello di sopra.
“Sti ca. Comunque non ho tette.”
Tuttavia ci sono persone lungo la spiaggia che mi guardano male mentre mi spoglio.
<<È femmina. Dovrebbe indossare il reggiseno.>> Sento qualcuno dire.
<<È maschio. Guarda il fisico è androgino.>>
<<Ma veramente che cos’è?>>
/// ndr. La mia identità di genere è non binaria. ///
Alla fine il bagno non lo faccio. Riaccompagno le gemelle dalla madre con il mio solito savoir-faire dalla madre senza farle prendere a male. Poi da qui succedono cose e lo scenario cambia.
.II
Sono con mia zia, mia madre, forse altra gente. Siamo su una strada in mezzo a un bosco. Da un lato, sinistra, il bosco sale. Dall’altro, a destra, il bosco scende.
Guardando meglio il bosco mentre passiamo su questa strada realizzo di riconoscerlo nel sogno
/// Irl non l’ho mai visto. ///
ed esclamo: <<Guardate! È il bosco dove vengo sempre a caccia!>>
Ma nessuno si volta e tutti sono disinteressati. Quindi aggiungo:
<<Lo conosco benissimo. So muovermi davvero come se fossi nel mio habitat quando vengo qui, sapete?>>
Ma ancora, sono ignorata. Gli altri tirano dritto ma io rallento perché vedo, sul lago sinistro in salita, un cervo. E lo riconosco.
Non è un Cervo normale ma somiglia al mio Indrik, una cavalcatura che ho su un gioco online. Dunque un cervo fantasy con manto cinereo e corna luminose. Solo che nel sogno, non è un Indrik giovane (Quello che di fatto possiedo) ma un Indrik evoluto. È bellissimo.
Lo raggiungo il interagisco con lui. Si lascia cavalcare e insieme proseguiamo sulla strada dove prima stavo camminando. La cavalcata è bellissima e mi da un senso di libertà, forza e controllo assurda. Mi piace.
Raggiungo gli altri, che nel mentre sono arrivati a un incrocio.
<<Guardate! È mio amico, mi ha accompagnato fin qui. È stato bellissimo cavalcare insieme!>>
<<Ah non avevamo capito che fossi rimasta indietro.>> Dice qualcuno, forse mia madre, con disinteresse mentre prosegua il discorso che stava intrattenendo con altre persone. Parlano di cose da fare, dove andare, e simili.
Mi sento un peso perché realizzo che non sono davvero inclusa, ma solo un di più. E nel sentirmi così ricordo che questa sensazione mi è familiare.
/// La provo basically ogni giorno? Duh. ///
E nel ricordare perché mi è familiare ricordo chi sono da sveglia e dunque che sto ora sognando.
Prendo il controllo e creo uno scenario diverso, poi mi ci immergo dentro e ne perdo il controllo tornando a sognare.
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rosanna-favia · 2 years
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Stasera verrei da te. Verrei da te. Verrei da te. Da te. Da te. Da te. Subito. Di corsa. No. Non subito, subito. Giusto il tempo di mettere un vestitino carino, il tacco alto, un po' di profumo... quei piccoli gesti che, ogni volta, si ripetono e ti ripetono, in silenzio: “Lo faccio per te, solo per te". Attenzioni celate da abitudini. "Dove sei?", ti direi. Una chiamata al volo. Seguita da un: "Se ti va.. Vengo". Parto. Vengo. Arrivo. Chissenefrega delle distanze, dell’ora, della Notte e il lavoro e la sveglia e... Cosa vengo a fare? Giura che non me lo domandi. Che domanda stupida! Inutile. Lo vuoi proprio sapere? Te lo devo proprio dire? Ok. Vengo ad annusarti. Vengo per rimanere fuori dalla macchina a parlare, per poi farti smettere di parlare perché ho solo voglia di baciarti. Vengo per farti dimenticare i problemi e per ricordarti l'urgenza di un "facciamo l'amore ovunque... anche qui. Dovunque sia.". Vengo perché, con gesti così, facciamo vent'anni in due e, ogni tanto, é bello avere vent'anni. Vengo per vederti sorridere e per sorridere insieme. Per sovvertire i pronostici e perché fare l'amore fa bene al corpo e all'anima e... Vengo perché l'URGENZA é vita che scorre, é adrenalina di averti, é desiderio che accende. Lontano da abitudini, obblighi e...
Ok. Faccio la doccia. VERREI, ma resto. Mi manca il coraggio. E poi c'è la paura che tu non sia lì, dove sono io. Allora mi spoglio, mi lavo, mi metto in pigiama e faccio la brava. Manco te lo dico che VERREI da TE. Ed é un peccato. Sarebbe stato Figo. Stanotte. La Notte. Te la saresti ricordata per sempre, una cosa così. Ti sono debitrice di un ricordo. La prossima volta, pago pegno.
Ciao. 'Notte.
(Letizia Cherubino, regalati frammenti d’Amore: La MIA Amante, Anche in versione DELUXE)
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3 dicembre 2022
Sono riuscita a sentire tutto l’album ‘indigo’ e capisco le persone che dicono che non sanno scegliere una canzone preferita. È completamente diverso da quello che pensavo, in senso buono però. Mi piace che abbia chiesto a tutti questi altri artisti di collaborare e tutte le canzoni sono molto coese tra loro. Lyrics wise I get him. Il bisogno di sentirsi una persona intera prima di produrre arte, prima di incontrare gente nuova, dopo aver lasciato andare persone, e di sentirsi se stessi nella propria pelle alla propria età nella propria città. Mi piace un sacco e sono sicura che sarà l’unica cosa che ascolterò fino alla laurea durante il mio morning commute to uni. Sono super felice che abbiamo comprato la versione cd fisica dell’album e in più arriverà verso natale, thanks little sis for this. I’m becoming the friendless older sister who hangs out with the richer younger sister. Ah how the turns have tabled. Io intanto sono nella mia stanza cercando di riscaldarmi con la combo hot water + candles mentre cerco di capire come impaginare le tavole di urbanistica e come cambiare i grafici in modo tale che sembrino meno fatti su Excel e siano poi ‘accattivanti’. Ieri è stato il compleanno di Daniele e ci siamo sentiti il giorno prima per decidere come smezzarci il lavoro, gli dissi che non era necessario che domani lavorasse dato che sapevo era il suo compleanno, ma non gli ho fatto degli auguri veri e propri, magari quando lo vedo di persona o se accenna lui a questo oggi quando gli devo spiegare cosa deve fare sulla tavola delle zto. In compenso però l’ho lasciato stare tutto ieri, non l’ho infastidito nemmeno un attimo e non è stato così tragico distaccarsi per 24 ore. I’m a bit clingy? I’m trying not to. Non voglio essere quel tipo di persona che quando lo chiama lui dice alle persone con cui è in quel momento ‘è una mia amica che mi sta chiamando ma la richiamo dopo perché quando si attacca non la smette più’. So I’m practicing distance. Allo stesso tempo mi sono convinta a check out l’anime che mi ha mandato nel bel mezzo di messaggi sulla tesi, prima che lo perdessi, e ovviamente quando ho letto la trama ho detto beh mi ispira ora guardò il primo episodio. Ne ho visti almeno 6 ieri. Dannazione. Mi ero ripromessa di cambiare un po’, tra genere e tipologia di intrattenimento, ma niente da fare. Ora sono troppo coinvolta, devo sapere come andrà avanti. Ile e Rambo sono a lavoro entrambi oggi, e sono nella stessa struttura quindi fanno pause insieme. E io qui invece a sistemare le tavole anche per loro. Appena chiudo qui finisco di disegnare le facciate P e T3 così poi rimangono solo quelle di ile e la aiuto a fare R e finiamo la strada. I piani terra non mi va di unirli, se proprio oggi finisco le facciate allora domani riprendo i piani terra di B, e inserisco J e O di Daniele, ma non mi metto a ripassare gli altri. Possono fare qualcosa anche gli altri.
Sto pensando al fatto che veramente questa tesi finirà in due mesi probabilmente in un martedì qualsiasi e sarà tutto punto e a capo. Riuscirò a rimanere amica loro? Riuscirò a capire quale è il passo successivo accademicamente/lavorativamente parlando? Personalmente invece mi piacerebbe poter riuscire a fare il test del c1 di inglese e di studiare come si deve coreano una volta per tutte. E imparare a suonare la chitarra. O meglio mi ispira un sacco il basso ma al momento ho solo una chitarra a disposizione. I corsi di chitarra sono abbastanza comuni, sono sicura riuscirò a trovarne uno che possa seguire. Lo farei anche da sola ma non ho abbastanza disciplina in me stessa per uno strumento musicale, almeno un corso mi darebbe un input iniziale poi ovviamente sta a me continuare ed esercitarmi. Vorrei fare un sacco di foto in questi ultimi mesi di tesi, averle come ricordo. Lo so che in situazioni come queste non bisogna stare a pensare a come e quando finirà se no non riesci a goderti il momento stesso. Ma allo stesso tempo non voglio far finta che sia una cosa così mondana che in futuro tutti i ricordi particolari spariranno dalla mia mente e mi ricorderò solo vagamente di cosa ho trascorso.
Devo assolutamente trovare dei guanti per le mani da poter usare in casa, sto gelando a scrivere godbless.
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thetasteofthesoul · 7 years
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Cene di Natale. Così.
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