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#minimi termini
valentina-lauricella · 7 months
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Psicologia a buon mercato: il depotenziamento della sensazione di realtà come strategia difensiva.
Eh, caro Leopardi, una cosa avrei da dirtela: quella tua insistenza nel dire e percepire la vanità della vita, sembra tanto una disposizione psicotica. E lo dico perché ne sono affetta anch'io, e non l'ho mai considerata come un abito filosofico. Quell'intolleranza all'essere, il vederne l'irredimibilita`, e considerare migliore il non essere, è stato un mio pensiero costante, dal quale mi mette momentaneamente al riparo solo la mania, la frenesia dell'amore. E, anche quella, è "fatta di ragnatelo". Dietro vi occhieggia, prepotente, desiderabile più che pauroso, il nulla, la sola "cosa - non cosa" veramente infinita, o veramente inestesa. Il nostro problema è che abbiamo paura degli altri a causa della sofferenza che, nostro malgrado, riescono a infliggerci. Così annulliamo la loro importanza, e lo stesso facciamo degli obiettivi che vorremmo raggiungere ma che ci sfuggono perché non sono sotto il nostro controllo, e ci troviamo soli, eletti, grandi spiriti, in questo nulla che è nostro, ma che chiamiamo universale. In questa posizione, dapprima stiamo scomodi, vorremmo ucciderci con le nostre mani; poi ci adattiamo, perché la vita bruta vince sempre, e ci poniamo a ridere di tutto. Così siamo al sicuro, in un novello utero materno. Siamo fratelli di questa condizione. Siamo "anime gemelle". 😁
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morganadiavalon · 3 months
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Una crede di aprire un Tumblr, provare a farne un blog di letteratura, poi capire che la parte di sé che veramente vuole sfogare è un'altra, comincia a mettere i nudini, si crea una piccola community che da fuori può sembrare una manica di arrapati che segue l'ennesima tipa con problemi di autostima che posta nudini per una manciata di like, e invece.
Invece poi succede che hai un periodo di enorme difficoltà con la stabilità mentale che vacilla e le energie per vivere ridotte ai minimi termini e quella manica di arrapati di cui sopra si preoccupa, scrive in privato alla ragazza, chiede se va tutto bene, si offre per ascoltarla, se occorre.
E niente. Io l'ho sempre saputo che siete fra i tumblerini più puccettini di Tumblr, ma voi me lo ridimostrate ogni volta.
Io sto uscendo per andare a lavoro, dove si concentrano tutti i miei sforzi per apparire normale.
Voi fate i bravi.
❤️
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vpervaffanculo · 6 months
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Già ho ridotto ai minimi termini i miei post scritti (quelle rare volte che mi impegnavo erano perlopiù lunghe lamentele inutili, ora le ho drasticamente ridotte sia nel numero che nella forma anche se il succo è sempre quello) però mi soffermo a leggere i commenti che lasciate nei post altrui e la mia voce interiore dice sempre la stessa cosa: ma che cazzo dite.
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luluemarlene · 9 months
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UN DOTTORE
Ho conosciuto Marcello nel Luglio 2018 mentre cercavo disperatamente di rimettere insieme piccoli luridi frammenti di me. Uscivo da una relazione dalle dinamiche complesse Adesso si chiama BDSM, ma a pensarci, forse sono solo istinti primitivi, primordiali . Era una relazione che puzzava di rancido già dal Natale precedente, ma per chi conosce questo tipo di pratiche , sa bene quanto sia difficile scollegarsi e farne a meno, ed io ero proprio nella fase della disperazione totale, per il pensiero che mai più avrei potuto sentirmi la puttanella di qualcuno.  L'ho conosciuto su Tinder, unico incontro avvenuto tramite questo social che non mi aveva mai entusiasmato molto. Le sue parole si agganciarono al mio solo neurone non impegnato ad autocommiserarsi e chattando, venne fuori quasi subito che il suo matrimonio era alle battute finali.
Ho sempre cercato di stare lontana da queste situazioni:
mi indispone la tristezza e l'odore di sconfitta che inevitabilmente aleggia nell'aria, e non mi piace pensare di trovarmi a fare da catalizzatore, accelerando una reazione pur non facendone direttamente parte, proprio come fa un enzima in chimica. Insomma, decisi di incontrarlo solo per scrollarmi di dosso la mia, di tristezza.
Ci vedemmo in un bar di Piazza Statuto e, proprio come mi aspettavo, parlammo soltanto delle nostre "disgrazie" personali . Ricordo che andai in bagno a levarmi le mutandine, giusto per rendere quell'incontro un po' più trasgressivo, ma non fu sufficiente.
Cercavo un uomo che dominasse le mie voglie e trovai un uomo inconsapevolmente affascinate, ma risucchiato dal corso degli eventi. Fintamente disponibile
La sua vera natura non si rivelò per molto tempo
Ci scrivemmo per tutta l'estate senza incontrarci più e ad un certo punto iniziò a piacermi essergli di conforto. Mi faceva sentire importante in un momento in cui la mia autostima era ridotta ai minimi termini.
Una volta decisi di raggiungerlo a Torino, solo per sostenerlo dopo l'ennesima discussione coniugale; priva di mire erotiche pensavo solo al modo di farlo ridere.
Mi piaceva quando mi scriveva che gli alleggerivo il cuore con le mie battute spregiudicate, che gli piaceva la contrapposizione tra la brava mamma e la donna mentalmente libera che coesistevano in me
Quel giorno, mentre lo aspettavo nel parcheggio dell'Auchan di corso Giulio, mi masturbai. Tirai fuori il mio vibrox snodabile, alzai la gonna, scostai le mutandine quel tanto che bastava per infilarvi una estremità in fica e appoggiare l'altra sul clitoride. Iniziai a stringere e rilassare le gambe ritmicamente, nella mia personale danza erotica.
Cominciai a colare e quasi involontariamente le mie dita partirono a raccogliere il succo viscido e a portarlo alla bocca, per assaporarlo. Avevo capezzoli come chiodi che puntavano sul vestitino leggero e tanta voglia di scopare. Infilavo e sfilavo il vibratore velocemente e sentivo arrivare l'orgasmo, lo aspettavo incurante di chi parcheggiava vicino o dei passanti.
Mi infilai un dito in culo ed esplosi quasi subito, portando immediatamente il giocattolo alla bocca per leccarlo e riappropriarmi di quella parte di me appena scivolata fuori.
Un attimo dopo vidi Marcello parcheggiare ad una ventina di metri da me. Mi ricomposi velocemente e con le mutandine zuppe gli andai incontro. Entrammo in un bar, ma era chiaro che, nonostante il motivo per cui avevamo deciso di vederci, nessuno dei due aveva voglia di tristezze e iniziammo a ridere e a bisbigliarci nell'orecchio come adolescenti. Piano piano le nostre bocche si avvicinarono e ci baciammo. Lui dopo un attimo mi guardò e sorridendo disse " Perché sai di figa? "
"Fica!"
"Come? "
"Si dice Fica"
Scoppiò a ridere
"Cazzo, ma dove sei stata tutto questo tempo?"
Nei giorni successivi ci sentimmo spesso e una sera decidemmo di andare a cena
Cenammo nella Galleria Umberto I e, arrivati al dolce, mi comunicò che aveva una sorpresa...
Quello che segue è il racconto che pubblicai un anno fa, quando ancora non sapevo quanto possa restare nascosta e quieta la natura umana, prima di venire provocata al punto di non ritorno.
NH Santo Stefano... Siamo entrati in questo albergo, in pieno centro. Il mio respiro accelerato, mi faceva ridere come una bambina eccitata e imbarazzata
La cena era stata divertente, ma non mi andava di entrare in una camera e fare del sesso. Ero aperta alla possibilità ma non mi sentivo ancora pronta
Siamo entrati in ascensore e stavo per palesare il mio stato d'animo, ma un dito sulla bocca mi zittì e il suo sguardo divenne malizioso e dolce "Non dire niente, sei entrata nella mia vita come una burrasca, venti freddi e mareggiata..." Lasciò la frase in sospeso come per lasciare a me la giusta interpretazione.
Ero davvero una cosa buona o complicavo tutto?
Il suono che accompagna l'arrivo al piano dell'ascensore mi strappò dai miei pensieri, lui mi prese la mano e mi accompagnò fuori
Non trovai stanze ma la cima di una torre, circondata da una vetrata. Potevo ammirare la struttura interna dell'edificio e una terrazza esterna ci catapultò in mezzo alla notte.
"Ecco, quelli sono vecchie mura ( Porta Palatina), quella è una chiesetta su un cucuzzolo (Basilica di Superga) e quello è Marte" . Ridevo e improvvisamente mi venne caldo e il nebbiolo che avevamo bevuto mi salì in testa e mi fece vacillare, mi appoggiai al cornicione e lui si mise dietro di me in un abbraccio rassicurante. Ho sentito il suo sesso contro il mio culo e le sue mani appoggiarsi sui miei seni, quasi distrattamente. Sapevo che poteva salire qualcuno, esattamente come eravamo saliti noi, ma volevo che mi guardasse e sentisse le mie carni calde. Non succedeva da troppo tempo ed io avevo bisogno di un uomo che mi facesse guardare il buio dritto in faccia da una posizione privilegiata, che me ne parlasse come se fosse pieno di cose semplici ma bellissime, facendomi sentire al sicuro.
Mi tolsi Il golfino bianco e rimasi davanti a lui. Immediatamente afferrò la mia bocca, mi spinse la lingua in gola, giocando con le mie labbra, mi sussurrava che da un mese a quella parte nn aspettava altro.
Iniziavo a liquefarmi e a sentirmi vogliosa e a desiderare di regalare quello in cui sono più brava: donare piacere.
Gli leccai la faccia, gli occhi, le labbra e lasciò che le mie mani scivolassero nei pantaloni, toccassero il suo cazzo gonfio. I suoi occhi grandi mi guardavano famelici. Misi a disposizione i mie capezzoli, che iniziò a succhiarmi avidamente e, mentre rovesciavo la testa all'indietro, con la schiena sul cornicione, mi apparve una Torino al contrario. Il cielo, che faceva strada a sensazioni goderecce mi suggerì di alzare la gonna e abbassare leggermente le mutandine. Credevo ci infilasse le mani e invece si aprì la patta e senza farmi allargare le gambe infilò la punta del suo imponente cazzo tra le mie grandi labbra. Senza penetrazione, iniziò a sollecitare il mio clitoride che divenne grande come un cervello, con milioni di neurotrasmettitori impazziti che mi urlavano di venire.
Avanti e indietro, come nelle più classiche delle scopate, mi ricordai che poteva arrivare qualcuno... volevo arrivasse qualcuno!!
Fu il pensiero che fece esplodere il mio piacere e d'istinto strinsi forte le cosce. Lo sentii trattenere il respiro e in piedi, l'uno davanti all'altro, mi venne tra le gambe, aumentando il ritmo e portando il suo seme su tutto il mio pelo, pube, gambe.
Mi guardò
"Non sei umana, donna".
La serata finí così è non ce ne furono altre.
Il passato tornava ciclicamente a bussare alla mia porta ed io restai circa un anno nella totale incapacità di lasciarlo fuori.
Dall'ultimo incontro con Marcello si sono susseguite grandi perdite personali e umiliazioni psicologiche di cui probabilmente sono l'unica responsabile. Sempre più consapevole del tempo sprecato dietro ad una relazione che ormai era incapace di dare un qualunque tipo di conforto ,ho trovato il coraggio di contattarlo. È stato felice di risentirmi e nella sua voce ho sentito nuovi colori, grandi speranze. È un uomo separato, adesso. Rinato.
Ho dovuto ovviamente sorbirmi tutta una serie di rimproveri per il modo in cui ero sparita, ma col senno di poi e con il percorso che aveva dovuto fare, ci siamo trovati d'accordo su quanto il mio allontanamento fosse stato necessario.
Ci siamo scritti e come sempre è riuscito a farmi ridere molto ed io ho capito quanto quell'uomo mi piacesse e di come il suo modo di parlarmi fosse cambiato: più deciso e sicuro, perentorio a volte, duro.
Mi eccitava?
Giovedi scorso Torino annegava sotto una pioggia che minacciava di girare in neve ed io uscii da un edificio di via Santa Chiara, al termine di uno dei miei tanti impegni...
Trovai inaspettatamente Marcello dall'altro lato della strada con un grande ombrello, e il suo dolcissimo sorriso
"Divento vecchio ad aspettare che tu ti decida a darmi un appuntamento e credo di aver aspettato abbastanza , vorrei che tu prendessi in seria considerazione la possibilità di essere mia, solo mia. "
Ho sorriso guardandolo con una delle mie smorfie sornione perché sapevo che aveva pronunciato quelle parole conoscendo benissimo l'effetto che avevano su di me.
L'ho preso per mano e arrivati in via dei mercanti mi sono fermata.
Notammo come la poggia avesse reso deserta una Torino solitamente brulicante di gente
"Chiedimi di fare qualcosa per te"
Non si è nemmeno guardato intorno, si è aperto la patta dei pantaloni e mi ha chiesto di succhiarglielo
Diluviava e faceva freddo, ma mi sono accovacciata e gliel'ho preso in bocca.
Ho succhiato quel cazzo impreparato, colto di sorpresa, fino ad ingrandirlo nella mia bocca. Lo accoglievo tutto e lo rilasciavo producendo bava che colava dal mento
"Brava la mia puttana, prendilo in gola"
Ero stranita a sentirlo parlare in quel modo ma così eccitata e bagnata dai miei umori e dalla pioggia, incurante di chi potesse arrivare. Mi esplose in gola e mi premette la faccia contro i pantaloni, quasi a soffocarmi
Dovetti fare forza con le braccia per liberarmi da quella presa, che rischiava di farmi vomitare
Ha vacillato e si è appoggiato al muro e quando ha ripreso il controllo mi ha chiesto di seguirlo nel suo studio, non troppo lontano da lì
Ho annuito e quasi di corsa abbiamo raggiunto il posto e salito le scale ansimando, eccitati.
Il suo studio era già caldo: c'era del vino, un divano sormontato da un grande specchio, carte e planimetrie sparse su un grande tavolo .
Nell'aria un vago odore di diluente sintetico e, sui muri, foto satellitari di luoghi irriconoscibili, paesaggi naturali interrotti dall'ingombrante presenza antropica , il tutto scarabocchiato da cerchietti e frecce rosse.
"Sono un dottore forestale", disse anticipando le mie domande
"Ora dovrò punirti. Lo sai vero?Non so come tu abbia potuto pensare di lasciarmi sospeso tutto questo tempo e non pagarne le dovute conseguenze"
Ero divertita, preoccupata, ansiosa, e ovviamente eccitata
Spostando le carte sul tavolo mi ha chiesto di avvicinarmi
"Chinati sul tavolo e culo in fuori , per favore.
Alzati la gonna, abbassati le mutandine"
Eseguivo ogni ordine senza fare obiezioni e sentivo la mia fica liquefarsi nell'attesa di quello successivo
Ha preso le mie mani, me le ha portate dietro la schiena e le ha appoggiate sulle mie natiche
"Allargati il culo, bambina, tieni il tuo buco esposto per me"
Avevo la faccia appoggiata sul tavolo, girata da una parte, lho visto prendere una scatoletta piena di elastici, di quelli verdi, spessi. Non capivo davvero dove volesse arrivare
Per come mi sentivo mi sarebbe bastato mi inculasse subito!!
Invece si è seduto dietro di me, ha infilato la faccia tra le mie natiche aperte e ha annusato, ha inspirato forte.
Poi ha preso un elastico, l'ha allungato un po' e l'ha rilasciato dritto sul mio buco del culo
D'istinto ho lasciato la presa ed emesso un gridolino, ma uno schiaffo fortissimo su una natica mi ha rimessa in posizione!
"Stai ferma e allarga sto culo, puttana "
Ho ripreso il mio posto come un automa, e un altro elastico ha colpito, sta volta più forte
Poi un altro, un altro e un altro ancora
Ogni volta ne allungava di più l'estensione e faceva sempre più male! Cercavo di muovermi, ma arrivava sempre uno schiaffo a riportarmi a posto
Ho iniziato a frignare e a chiedere di smettere, col culo che mi bruciava e pulsava
Non mi ha risposto, lo sentivo solo ansimare forte e improvvisamente una mano mi si è infilata tra le cosce
"Lo sapevo: urli, frigni ma Cristo stai colando come una cagna"
Era vero, per quanto male sentissi, avevo solo voglia di farmi sodomizzare.
Si è chinato su di me, sulla mia faccia schiacciata sul tavolo e mi ha leccato le lacrime, mi ha baciato la bocca, poi si è spostato nuovamente sul mio culo e con la lingua si è messo a lenire il buchetto martoriato e gonfio
Prima piano, poi con forza si faceva strada
Ci spuntava, leccava, baciava, ci spuntava di nuovo
Saliva mi colava dal culo e andava a congiungersi con i sughi della mia fica, che continuava a rilasciare umori , come un rubinetto rotto
La mia mente iniziava a perdersi!
Poi improvvisamente ha preso un altro elastico e, a buco bagnato, l'ha colpito di nuovo fortissimo
Ho urlato e sta volta ho iniziato a piangere come una bambina.
Le gambe hanno ceduto e sono finita in ginocchio, davanti al tavolo
"D'ora in poi ti comporterai bene, vero?"
Ho annuito
"DILLO!"
"Mi comporterò bene"
"Mi comporterò bene padrone, stupida cagna!! "
"Mi comporterò bene, padrone"
Mi ha fatto voltare, avevo la faccia all'altezza del suo cazzo, ben al sicuro dietro la cerniera , ma già pronto
Lo vedevo gonfio, tirare la stoffa dei pantaloni
Avevo l'acquolina come davanti ad un vassoio di pasticcini , ma sentivo il culo pulsare e nn riuscivo a smettere di piagnucolare
Mi ha schiacciato la faccia sulla stoffa e macchie di mascara si sono sparse ovunque
"Ecco, con gli occhi gonfi e mascara sulla faccia , sei bellissima, sei stata brava a sopportare. Torna a chinarti sul tavolo, meriti una ricompensa, ma basta con gli elastici "
Mi ha aiutato ad alzarmi e mi sono trovata nella posizione precedente
Si è assentato un attimo e quando è tornato aveva un collare di pelle marrone in mano.
D'istinto ho inarcato la schiena ed esposto il collo
Me l'ha allacciato da dietro, strofinandosi il cazzo sul mio culo dolorante
Avevo davvero male!!
Al collare ha poi attaccato una corta catena
"Ora stai ferma e allarga sto culo !"
Ho obbedito. Mi ha messo davanti alla faccia un gancio di metallo, poi mi ha fatto vedere tre sfere di diverse dimensioni e mi ha chiesto di scegliere "Sei ancora in punizione, ricordalo!"
Nonostante la dimensione, e un po' preoccupata, ho scelto la più grande
Diametro 7 o 8 cm! Ma la mia eccitazione continuava a crescere e mi passavano davanti immagini di scantinati bui, e catene legate al clitoride, di gogne e fruste che mi lasciavano segni. Cristodio, ero dolorante e volevo ancora più male, ancora più umiliazione
La sua faccia compiaciuta, la sua gratificazione era l'unica cosa a cui aspiravo. Ha avvitato la sfera lucida al gancio che aveva in mano e si è posizionato. Ha sputato sul mio buco gonfio e ha iniziato a spingere
"Allarga di più, fallo entrare!"
Cercavo di aiutarlo , ma era grande e avevo male!
Con le dita mi stuzzicava la fica e gemevo da vera troia arrapata.
Poi una spinta forte. Sfera e gancio mi si sono infilati dentro facendomi mancare il fiato.
Dio che goduria!
Ha attaccato il gancio alla catena costringendomi a tenere la schiena inarcata e ogni volta che perdevo posizione il gancio mi si conficcava sempre più in culo!
"Dio, scopami per favore, scopami padrone, farò la brava, promesso"
Lo stavo implorando con le cosce zuppe del mio succo!
Invece mi ha fatto mettere in ginocchio e col cazzo libero da costrizioni mi ha obbligato a succhiarglielo di nuovo
Il gancio tirava, la bocca era piena e poi spingeva giù, in gola!
Ero ad un passo dall'orgasmo, ma si fermava e poi riprendeva facendomi sbavare ovunque
Poi mi ha messa carponi e in quella scomoda posizione mi ha infilato il cazzo in fica, facendomi trasalire
Dio, mi pompava come un pazzo, mentre con le mani tirava il gancio
Scopata in entrambi i buchi ho goduto da vera puttana, urlando e gemendo!!
"Si puttana mia, godi! La prossima volta porto un amico ad ammirare la splendida schiava che sei! "
Pompava ancora mentre la mia fica fradicia si chiudeva ed apriva ad ogni colpo
Poi improvvisamente ha sfilato il gancio facendomi urlare di dolore (piacere) e ci ha infilato subito il cazzo
Siamo caduti in avanti e sono rimasta schiacciata sotto il suo peso, con il cazzo in culo, che premeva
Ha continuato a scoparmi in quella posizione e ho sentito la mia fica squirtare sul pavimento
Ero zuppa e mentre mi sussurrava parole oscene all'orecchio sono venuta di nuovo.
"Ti sborro in culo, mia piccola troia!"
Ha grugnito e urlato e mi è esploso dentro!!
Il culo largo e colante mi pulsava
Ero esausta, ma prendendomi per i capelli si è alzato e mi ha costretta a pulirgli il cazzo dal mio schifo e dal suo sperma!
Poi si è chinato e mi ha baciata.
"Devo finire un lavoro. Tirati su le mutande, e torna a casa
Quando arrivi scrivi per dirmi che sei arrivata, con questa pioggia non voglio stare in pensiero! E Ricordati di pulirti la faccia!"
Ho raccolto le mie cose e sono uscita
Ho chiuso la porta, mi sono appoggiata al muro e ho sorriso
Finalmente, appartenevo.
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mezzopieno-news · 3 days
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ITALIA, AUMENTO RECORD DI FONTI RINNOVABILI (+25%) E CALO D’EMISSIONI (-6%)
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I dati relativi al primo semestre 2024 segnano un forte avanzamento delle fonti rinnovabili in Italia, con una crescita del 25% ed una significativa diminuzione delle emissioni di CO2 (-6% contro -4% dell’Eurozona). L’analisi rileva il minimo storico per il contributo delle fonti fossili (38%) nella produzione di energia elettrica (10 punti percentuali in meno rispetto al semestre precedente).
Il miglioramento del mix energetico è stato spinto dal rimbalzo dell’idroelettrica (+65% dai minimi storici del 2022-’23), mentre nuovi importanti cali hanno riguardato l’utilizzo del carbone (-60% dopo il -30% del 2023), ormai ridotto ai minimi termini, e il gas naturale (-5%). In aumento marginale i consumi di petrolio. Il calo dei combustibili fossili è soprattutto concentrato nel settore elettrico (-32%), grazie al notevole incremento della quota delle fonti di energia rinnovabile nella generazione di elettricità, salita nel semestre al 44% della richiesta, il nuovo massimo storico.
In Europa un crollo della domanda di carbone nel semestre è stato del 24% mentre quello di gas naturale del 4%. I dati raccolti dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA, indicano che l’indice composito ISPreD (Indice Sicurezza energetica, Prezzi dell’energia e competitività, Decarbonizzazione) che sintetizza lo stato della transizione energetica italiana, risulta in miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+10%). Rispetto al secondo trimestre 2023 l’ISPreD risulta in leggero miglioramento nelle dimensioni decarbonizzazione e prezzi dell’energia e competitività e in miglioramento più consistente nella dimensione della sicurezza energetica.
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Fonte: ENEA; foto di Rawpixel
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raffaeleitlodeo · 3 months
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La Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi non sono, come spesso si dice nobilitandole assai più di quanto meritano, due leggi ideologiche, cioè due leggi che rispecchiano un punto di vista sul mondo per quanto reazionario, ma molto piu banalmente due provvedimenti che hanno destinatari precisi, noti e facilmente individuabili: la prima, formalizzando lo status di “clandestino” e riducendo ai minimi termini le possibilità di ingresso legale in Italia, assicura a migliaia di imprese manodopera infinita a bassissimo costo proprio perché irregolare, e quindi ricattabile; la seconda, ribadendo e inasprendo l’approccio proibizionista sulle sostanze, garantisce a chi detiene il monopolio del traffico di droga la possibilità di mantenerlo saldamente nelle proprie mani, senza problemi di concorrenza. Questi, se proviamo a leggere la realtà dei fatti anziché fermarci alle chiacchiere, sono i tratti più significativi delle due normative: il resto, ossia i dibattiti ideali, le discussioni sui grandi sistemi, i confronti tra diverse visioni del mondo, sono fuffa, chiacchiere e fumo negli occhi. Chi continua a difendere la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi, nei fatti e non nelle chiacchiere, è dalla parte degli aguzzini e dei mafiosi. Chi vorrebbe abrogarle no. Fine della storia. Alessandro Capriccioli, Facebook
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fridagentileschi · 1 year
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Questa è la Francia. Ma tutta Europa è così. Chi pensa che islamici e tribali diventino europei perché gli si dà un attestato, un negozio, uno stipendio....non sa che i paesi islamici non erano islamici e che hanno eliminato distrutto e ridotto ai minimi termini gli autoctoni dei paesi che hanno invaso. L'islam non immigra, l'islam invade. Gli antichi spagnoli sapevano come fare ma avevano qualcosa che gli europei di oggi non hanno: l'amore per Dio e per la Patria.
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3nding · 4 months
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Comunque questi tra poco hanno le olimpiadi e: 1 - È pieno di cantieri 2 - Differenziata ai minimi termini 3 - Non sempre ti fanno usare un bagno in un locale se non sei cliente (pure proponendo di pagare, successo ieri) 4 - Le biglietterie automatiche alle stazioni della metro sono poche, lente e incasinate. (Es. Per comprare tre biglietti di cui uno ridotto bisogna pagare due volte)
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curiositasmundi · 8 months
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Facebook compie vent’anni: è diventato adulto? Di certo noi utenti siamo regrediti: ragioniamo in modo dicotomico e binario il nostro cervello si attiva solo su scelte divisive, siamo intellettualmente ridotti ai minimi termini con questa storia dei like e con il mito del guadagno facile, tipo lotteria degli influencer, mentre i nostri dati vengono smerciati. Nel frattempo Mark Zuckerberg celebra il tutto con un teatrino ipocrita al Congresso sulla sicurezza dei social e i bambini.
[...]
Mark, non ce la siamo passata benissimo negli ultimi vent’anni. Ci siamo dovuti sorbire ogni tipo di mitomane, gattini di ogni razza, preghiere alla Madonna di ogni genere, nazi, comunisti, truffatori che offrono corsi mirabolanti, uomini d’affari di circa diciannove anni con laurea all’università della strada, i politici, gli influencer, i microinfluencer e micropolitici e poi, ancora peggio, l’orrore di cinquantenni mai risolti che postano selfie in cambio di una dose di dopamina. Facebook ha cambiato il nostro modo di relazionarci al prossimo ma non ha cambiato i nostri contenuti, non siamo diventati migliori, anzi. Siamo regrediti, ragioniamo in modo dicotomico e binario il nostro cervello si attiva solo su scelte divisive, siamo intellettualmente ridotti ai minimi termini con questa storia dei like e con il mito del guadagno facile, tipo lotteria influencer. A proposito della progressione gloriosa di questa aziendina di bravi nerd dalla faccia pulita, c’è un interessante reportage, poi diventato libro “Facebook: l’inchiesta finale” di Cecilia Kang e Sheera Frenkel (due giornaliste del New York Times), dove emergono cose a dir poco inquietanti. Nel 2005 Facebook celebrava un anno di attività con un milione di utenti, una community importantissima con una struttura mastodontica dove la privacy era totalmente assente questo per volere di Zuck maniaco del controllo in nome della tecno religione e del progresso. C’è un racconto esilarante dove un dipendente Facebook anticipa di dieci appuntamenti la limonata con la ragazza perché ancora prima di vederla conosce i suoi gusti, tutte le sue conversazioni più segrete e tutte le chat private con la propria famiglia. Nei successivi dieci anni ci abbiamo pensato noi con grande costanza a educare l’algoritmo, postando informazioni sul nostro mondo privato, nemmeno Foucault avrebbe previsto questa aberrazione.
[...]
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empreinte0 · 1 year
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Il primo settembre la scuola italiana riaprirà i battenti;
i docenti neoassunti e i titolari prenderanno servizio.
Personalmente ho da poco terminato un corso di aggiornamento abbastanza impegnativo. Riposo estivo ai minimi storici. Da settembre a giugno si andrà avanti, come sempre, a tamburo battente;
le pause natalizie e pasquali sono da considerarsi come un respiro leggero.
Se si dovesse etichettare la pausa estiva direi piuttosto una sorta di riabilitazione, il periodo iniziale, per poi prendere coscienza che si sta meglio ma, ahimè, l’estate è finita.
Una volta la scuola riapriva i battenti ad ottobre e finiva per tutti i primi di giugno. Una volta c’era stima e riguardo nei confronti del personale docente e un giusto encomio in termini economici.
Una volta facevi la gavetta, quella vera e propria, che so ti svegliavi, in una città non tua, lontana dai tuoi affetti, dalle tue certezze, alle 5 30 e con la corriera andavi a km di distanza per una supplenza che sarebbe durata tre giorni, iter che avresti ripetuto, per chiarezza, tutti i giorni, per tre giorni.
Una volta.
Adesso è come se il treno stesse deragliando e non ci fosse modo di fermarlo.
Famiglie allo sbando che non sanno come approcciarsi alla scuola, bambini che sembrerebbe siano tutti geni, a sentire i genitori, bambini che non hanno mai colpa, colpa è una parola grossa, di nulla, madri ansiose, padri tronfi, colleghi saccenti, personale delle alte sfere che mira a fare cassa...
chi più ne ha più ne metta.
In questo quadretto bizzarro chi ne fa le spese, in primis, sono loro, i bambini. E sappiamo bene che il futuro sono i bambini.
Il caos.
Come docente posso solo dire che sicuramente questa professione non è assolutamente umano svolgerla, nella migliore delle ipotesi, fino ai 67 anni d’età... non siamo anatomicamente, emotivamente, come esseri umani, predisposti.
E poi, sì c’è un E poi, come tutti i lavori, le professioni, si nutre di esperienza sul campo. Negli anni ho visto avvicendarsi tante nuove leve e, com’è giusto che sia, ho visto tantissime difficoltà nella gestione della classe, nell’approccio didattico, nel signoreggiare la propria emotività.
Per carità, metto le mani avanti, ci sono anche dinosauri che farebbero meglio a tornarsene nelle caverne... le qualità intrinseche di una persona sono fondamentali per svolgere determinati ruoli e professioni.
Insomma non è assolutamente una professione facile, senza voler sminuire altre professioni, lavori.
Allora 🖐🏻 mi chiedo
✔ Tutte queste persone che si stanno riversando, letteralmente, sull’insegnamento, giovani e meno giovani, prossimi all’età pensionistica, come se non avendo trovato altro... vabbè vado ad insegnare... cosa si aspettano esattamente? Peraltro con titoli, perlopiù, di dubbia provenienza, titoli che permettono loro di bypassare determinati e fondamentali passaggi e, non paghi, di superare in graduatoria persone leali e rispettose delle regole, per farla semplice e dirla in maniera spicciola. Sicuramente hanno una grandissima autostima. Sì, l’ho detto. Sia inteso... non si può fare di tutta l’erba un fascio. Aggiungo che non sono, ovviamente, solo spine. Hai tantissime soddisfazioni in termini emozionali e non solo. Quanto siete davvero, voi di cui prima, interessati a queste ultime? Il dubbio è quantomeno lecito. Auguri a noi.
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abr · 2 years
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Il "siluro" si chiama controllo dei Repubblicani sul Congresso e maggioranza Dems. ridotta ai minimi termini - 1 - al Senato. Quindi rubinetti in chiusura da gennaio: la guerra in subappalto e per procura è furnuta.
Di più: è l'ora dei RIPULITORI alla Nikita, bisogna rimuovere le tracce dei flussi finanziari da e verso quelle parti (primo esempio, bancarotta di FTX - 2 miliardi scomparsi: magia!).
Ancora un paio di mesi e l'Ucragna fa la fine della pandemia: battaglia di retroguardia per provinciali passatisti.
Come dire raccolta indifferenziata da discarica, cioè purtroppo dove sguazza il terzomodo dell'italian media, dove è tenuto l'italian medioman "educato che s'informa": vedi quelli che ancora s'accapigliano sulla cd. pandemia e vaccini, robe che solo da noio.
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co-arch · 1 year
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C.SPACE
Mai come oggi lo spazio degli uffici è in una fase di profonda trasformazione, la fase post pandemica ha ridiscusso moltissimi dei dogmi che si davano per assodati. Non è più possibile immaginare lo spazio uffici senza le dotazioni impiantistiche che lo rendano connesso e collegato. C.space è uno spazio sperimentale ideato insieme a Designtech e progettato nei minimi dettagli. Si trova nel nascente Certosa District area in via di sviluppo a nord ovest di Milano, all’interno del Campus per uffici della Forgiatura. La richiesta iniziale era di pensare a uno spazio di coworking e di appoggio, ma in corso di progettazione ragionando sia col cliente che col futuro gestore Designtech si è deciso di farne un hub innovativo anche in termini di offerta. Nasce con il presupposto di essere una finestra phygital, uno spazio ibrido fisico e digitale, che si apre sul quartiere e su Milano, ponendosi come primo esempio di nuova realtà replicabile anche in altre città. La dimensione particolarmente piccola, rispetto al campus, ha permesso di farne un’oasi quasi domestica, recuperandone il carattere. All’interno ci sono tre spazi principali: • una sala eventi per 30 persone circa molto flessibile adatta a riunioni informali, piccoli eventi ma anche corsi o attività sportive o ricreative, già attrezzata per eventuali streaming e video, • su questa si affaccia l’area della cucina, perfettamente attrezzata, sarebbe lei stessa concepita come uno spazio ibrido per piccole sessioni di design thinking, funziona in maniera complementare alla sala principale. • La terza è la sala podcast, una meeting room evoluta e cablata con tutte le dotazioni per lo streaming 4k con lo sfondo della città da una parte e dall’altra una parete vegetale versa in cui si innestano i dispositivi per lo streaming video. Questi spazi sono pensati con la massima flessibilità possibile per renderli adatti all’affitto temporaneo mediante meccanismi di corporate partnership. Oltre all’uso innovativo è innovativo anche il concetto di design thinking lounge. L’idea del live showroom ha fornito lo spunto per comporre un interno che desse la possibilità di esperire i prodotti ei materiali ma anche di applicare le tecnologie più innovative senza soluzione di continuità. Per noi disegnare un interno significa anche fare un racconto dando il tempo e il modo a chi fruisce dei servizi di ambientarsi e di apprezzare un luogo. Questo ci ha permesso visto lo standing e l’interesse del progetto di coinvolgere partner importanti come Ernesto Meda, Ceramica Vogue, Tarkett, Arpa e Fenix, Quadrifoglio ma anche Kreon per l’illuminazione e Schneider Electric per tutta la domotica presente all’interno dello spazio, Hwstyle per il verde, tutti presenti sinergicamente nello spazio. Press https://www.elledecor.com/it/viaggi/a42281538/apre-a-milano-una-nuova-design-thinking-lounge-super-tecnologica/ https://www.ambientecucinaweb.it/ernestomeda-partner-di-designtech-per-c-space/ https://www.officelayout.soiel.it/la-voce-tecnologica-per-il-co-design-e-il-real-estate/ https://homeadore.com/2023/01/20/c-space-by-co-arch/ https://www.quadrifoglio.com/en/projects/c-space/ https://www.dndhandles.it/projects/c-space-office-a-milano/ https://www.matrix4design.com/it/architettura/c-space-il-nuovo-spazio-sperimentale-di-milano/ https://www.theplan.it/whats_on/un-nuovo-concetto-di-ufficio-versatile-e-multitasking https://www.fenixforinteriors.com/en/news/two-different-uses-fenix-matched-x-kin/
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fridagentileschi · 1 year
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La sostituzione etnica è l'islamizzazione del mondo. Da Gerusalemme a Roma sono sempre gli stessi. Chiedetevi perché nessuno parla delle colonizzazioni islamiche. Nessun paese islamico era islamico. Milioni e milioni di vittime e civiltà spazzate via o ridotte ai minimi termini. Il più grande genocidio dell'umanità tutt'oggi in corso mascherato da immigrazione e pretese assurde di appartenenza a storie e culture di altri. Questo è l'islam.
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epiclapora · 4 days
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Il punto è che io sono troppo diverso dagli altri
Mi sto ritagliando una vita in cui la parte dello stare in società è ridotta ai minimi termini possibili.
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Il caso da manuale di Porsche 911 992-II GTS T-Hybrid: quando l'elettrificazione va a tutto vantaggio della resa del motore termico
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“Dedico questo mio post alla memoria del dottor Giorgio Lodigiani (1947-2022), storico concessionario Porsche per Piacenza e Pavia, nell’approssimarsi del secondo anniversario della scomparsa (28 settembre 2022)” Stefano Rossi
Nell’ambito dell’automotive stiamo vivendo un periodo di transizione in cui assistiamo da una parte al progressivo declino dei motori termici e dall’altra all’albeggiare dell’era del full electric – un cambio di paradigma di gigantesche proporzione accompagnato, com’è naturale che sia, da un ventaglio di reazioni che spazia dall’ottimistico entusiasmo proprio dei fautori della transizione ecologica al nero pessimismo degli irriducibili laudatores temporis acti. Su un piano poi più razionale e legato ai dati del mercato ed ai problemi incontrati sul campo di battaglia dai Costruttori, non mancano nemmeno le legittime criticità proprie di chi si sta facendo carico, bilancio alla mano, di tradurre in atto siffatta transizione: tempistica e modalità non sono infatti variabili trascurabili nel corso di un paradigm shift – ma preferisco non entrare nel merito della questione per carenza di relativa expertise. Considerazioni generali ed opinioni personali a parte, è un dato di fatto oggettivo che la transizione al full electric ha obbligato i Costruttori ad un virtuoso esercizio di pensiero laterale – foriero di una modalità di progettazione dei motori termici sino ad una decade fa a dir poco impensabile (si prenda il caso del mild hybrid – non è forse vero che certi recenti motori a benzina come, ad esempio, il 1.2 turbo 3 cilindri del Gruppo Stellantis e, soprattutto, il 1.5 turbo 4 cilindri e-TSI del Gruppo VW hanno ottenuto, grazie per l’appunto all’elettrificazione, un tale efficientamento in termini di bassi consumi da confinare il turbodiesel, ed una volta per tutte, ai soli grandi viaggiatori che macinano decine di migliaia di chilometri all’anno?); in taluni casi poi, siffatto esercizio di pensiero laterale, costretto da circostanze esogene più che da virtuosismi green dei Costruttori, ha portato in dote veri e propri colpi di genio da parte dell’ingegneria automobilistica – ovvero, soluzioni tecniche innovative ottenute grazie all’elettrificazione, che sono andate a tutto beneficio della struttura termico-motoristica. L’esempio di Porsche 911 992-II GTS T-Hybrid è un caso da manuale nell’ambito di tale esercizio di pensiero laterale: qui non si è passati dall’otto al quattro cilindri aumentando notevolmente il peso dell’auto per la presenza del guppo batteria plug-in, come è accaduto per altri Costruttori (vedi AMG); qui, al contrario, optando per la soluzione mild-hybrid che ha portato ad un aumento contenutissimo del peso della sportiva teutonica (soli 50 kg in più), i progettisti di casa Porsche sono stati così in grado addirittura di aumentare la cubatura del 6 cilindri boxer, portandola da 3.0 litri a 3.6 litri, e poi di adottare un solo grande turbo – pur senza con ciò dover pagare il caro prezzo del ritardo di risposta (limite intrinseco del puro termico così concepito). Tutto ciò grazie alla componente elettrica: (1) una batteria agli ioni di litio montata sull’avantreno con 1,9 kWh di capacità a 400 Volts, 27 kg di peso e dimensioni paragonabili ad una batteria da 12 V; (2) un motore elettrico montato tra la girante del compressore e la girante della turbina – quindi, ora c’è un solo grosso turbocompressore in grado di lavorare a 1,3 bar (al posto del bi-turbo del precedente modello), e si tratta, nella fattispecie, di un’unità di tipo sincrono a magneti permanenti che arriva sino a 120.000 giri/minuto con 27 CV (20 kW) di potenza erogabile (valore aggiunto ottenuto grazie all’elettrificazione: il ritardo di risposta intrinsecamente legato alle grandi dimensioni della turbina viene ridotto ai minimi termini grazie alla presenza del motore elettrico all’interno del turbocompressore); (3) un secondo motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 54 CV (40 kW) e 150 Nm integrato all’interno del nuovo cambio PDK a doppia frizione ad 8 rapporti – con questo secondo motore elettrico, la batteria si ricarica anche quando l’auto rallenta o frena sfruttando sfruttando l’effetto di freno motore dell’elettrico. Va poi aggiunto che l’elettricità.... (prosegue su stefanorossiautomotiveinternational.blogspot.com
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telodogratis · 2 months
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Outlanders 2, la recensione di un city builder piccolo ma complesso
Outlanders 2, la recensione di un city builder piccolo ma complesso Tornando alle origini, Outlanders 2 propone una sorta di riduzione ai minimi termini del city builder classico, ma proponendo comunque una sfida profonda e interessante. Powered by WPeMatico Tornando alle origini, Outlanders 2 propone una sorta di riduzione ai minimi termini del city builder classico, ma proponendo comunque una…
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