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#movimento ambientalista
sauolasa · 2 years
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Lione, irruzione degli attivisti del movimento ambientalista in un impianto chimico
La fabbrica presa di mira dagli ambientalisti è di proprietà della multinazionale Arkema
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fridagentileschi · 1 year
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Bella risposta ai gretini
Alla cassa di un supermercato una signora anziana sceglie un sacchetto di plastica per metterci i suoi acquisti.
La cassiera le rimprovera di non adeguarsi all’ecologia e gli dice:
“La tua generazione non comprende semplicemente il movimento ecologico. Noi giovani stiamo pagando per la vecchia generazione che ha sprecato tutte le risorse! “
La vecchietta si scusa con la cassiera e spiega:
“Mi dispiace, non c’era nessun movimento ecologista al mio tempo.”
Mentre lei lascia la cassa, affranta, la cassiera aggiunge:
” Sono persone come voi che hanno rovinato tutte le risorse a nostre spese. E ‘ vero, non si faceva assolutamente caso alla protezione dell’ambiente nel tuo tempo.”
Allora, un pò arrabbiata, la vecchia signora fa osservare che all’epoca restituivamo le bottiglie di vetro registrate al negozio. Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate. La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco. Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali.
Ma noi non conoscevamo il movimento ecologista.
E poi aggiunge:
“Ai miei tempi salivamo le scale a piedi: non avevamo le scale mobili e pochi ascensori.
Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all’angolo.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.
Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda.
Avevamo una sveglia che caricavamo la sera.
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva di tutti questi aggeggi elettrici specializzati per preparare tutto senza sforzi e che mangiano tutti i watt che Enel produce.
Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dalla ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica.
Non avevamo i tosaerba a benzina o trattori: si usava l’olio di gomito per falciare il prato.
Lavoravamo fisicamente; non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l’elettricità.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Bevevamo l’acqua alla fontana quando avevamo sete.
Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare.
Si riempivano le penne in una bottiglia d’inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta.
Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Le persone prendevano il bus, la metro, il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24. Bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all’altro, le matite, gomme temperamatite e altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni gettati a fine giugno, nuovi: matite e gomme con un nuovo slogan ad ogni occasione.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista!
C’era solo una presa di corrente per stanza, e non una serie multipresa per alimentare tutta la panoplia degli accessori elettrici indispensabili ai giovani di oggi.
Allora non farmi arrabbiare col tuo movimento ecologista!
Tutto quello che si lamenta, è di non aver avuto abbastanza presto la pillola, per evitare di generare la generazione di giovani idioti come voi, che si immagina di aver inventato tutto, a cominciare dal lavoro, che non sanno scrivere 10 linee senza fare 20 errori di ortografia, che non hanno mai aperto un libro oltre che dei fumetti, che non sanno chi ha scritto il bolero di Ravel…( che pensano sia un grande sarto), che non sanno dove passa il Danubio quando proponi loro la scelta tra Vienna o Atene, ecc.
Ma che credono comunque poter dare lezioni agli altri, dall’alto della loro ignoranza!
Fonte: blog decideilpopolo.it
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falcemartello · 1 year
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Triumphierender Tod: Schädel mit Lorbeerkranz und Uroboros (Triumphant Death: Skull with Laurel Wreath and Ouroboros) by Anonymous (c. 16th century)
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Le ragioni degli allarmisti.
Ma insomma, da cosa sono motivati gli allarmisti visto che si si approfondisce bene la scienza ci dice che non c’è nessun motivo di preoccupazione per il futuro del pianeta?
Perché hanno questa agenda che vede al primo posto l’eliminazione dei fossili quando abbiamo visto che negli ultimi 16 anni tutti gli sforzi e i miliardi spesi non hanno prodotto nessun risultato utile sulla riduzione della CO2?
(Vedi QUI)
https://twitter.com/fortnardelli/status/1660316504804425728?s=20
R. Lindzen risponde così: “ Sin dal tempo della prima Giornata della Terra, il movimento ambientalista ha capito che il settore energetico, la ragione del nostro tenore di vita e del nostro benessere in occidente, è fondamentale e deve essere tenuta sotto controllo.
Ho spesso sentito dire che la specie umana ha un impulso totalitario, specialmente dopo la rivoluzione industriale con il crescente potere dell’uomo sul mondo. Fenomeni come comunismo, fascismo e nazismo hanno esaurito la loro spinta storica.
Oggi, come modalità di controllo delle persone, sembra esserci rimasto l’ambientalismo. Un risultato di questa operazione è che ci saranno un po’ di persone che guadagneranno miliardi, sfruttando adeguatamente la spinta ecologista.
Il secondo risultato sarà molto dannoso per tutto il resto della società. Non ci sarà più energia a buon mercato, il che impoverirà la parte più debole dei cittadini, e avrai concentrato immense quantità di potere in poche mani”.
(Fortunato Nardelli)
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pettirosso1959 · 2 months
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Il fondatore di Greenpeace
«Vi svelo la truffa ambientalista»
Uno dei padri dell’organizzazione: «La sinistra, capito che attorno all’ambientalismo girano soldi e potere, ne ha traviato la missione L’obiettivo è stato fare da megafono all’apocalisse climatica, con l’uomo unico responsabile da punire.
25 Apr 2024 FRANCO BATTAGLIA
Studioso, ecologista e leader di lungo corso nel campo ambientale internazionale, Patrick Moore, con un dottorato di ricerca in Ecologia dall’Università della British Columbia e un dottorato di ricerca onorario dalla North Carolina State University, è considerato uno dei più qualificati esperti di ambiente al mondo. Nel 1971 fondava Greenpeace, la più grande organizzazione di attivisti ambientali del mondo, ma l’ha lasciata nel 1986.
Come mai l’ha lasciata, dottor Moore?
«Greenpeace è stata “dirottata” dalla sinistra politica quando ha capito che c’erano soldi e potere nel movimento ambientalista. Gli attivisti politici di sinistra in Nord America e in Europa l’hanno trasformata da organizzazione scientifica a un’organizzazione politica di raccolta fondi. Oggi gli ambientalisti si concentrano principalmente sulla creazione di narrazioni progettate per infondere paura e sensi di colpa nel pubblico in modo che il pubblico invii loro denaro».
Cosa pensa dell’Ipcc, il Comitato dell’Onu sul clima? Fa scienza?
«L’Ipcc assume scienziati per fornire loro “informazioni” che supportino la narrazione dell’emergenza climatica. Le loro campagne contro i combustibili fossili, l’energia nucleare, la CO2, la plastica, etc., sono fuorvianti e mirano a far credere alla gente che il mondo finirà, a meno che non paralizziamo la nostra civiltà e distruggiamo la nostra economia. Sono ormai un’influenza negativa sul futuro dell’ambiente e della civiltà umana. Oggi la sinistra ha adottato molte politiche che sarebbero molto distruttive per la civiltà perché non sono tecnicamente realizzabili. Basti pensare all’incombente crisi energetica, una crisi che hanno creato loro stessi, rifiutandosi, opponendosi all’energia nucleare e adottando una posizione impossibile sui combustibili fossili in generale».
L’uomo è il nemico del pianeta…
«Già. Secondo i leader ambientalisti gli esseri umani sono i nemici del pianeta e della Natura. Secondo la nuova filosofia dominante, il mondo sarebbe migliore se esistesse meno gente. Ma le persone che dicono questo non si sono offerte volontarie a essere le prime ad andarsene».
Come accadde che lasciò Greenpeace?
«Ero uno dei 6 direttori di Greenpeace International, e l’unico ad avere una formazione scientifica formale, laurea con lode in scienze e foreste e dottorato in ecologia. I miei colleghi direttori decisero che Greenpeace avrebbe dovuto iniziare una campagna per “bandire il cloro in tutto il mondo”. Ma l’aggiunta di cloro all’acqua potabile, alle piscine e alle terme è stato uno dei progressi più significativi nella storia della sanità pubblica nel prevenire la diffusione del colera. Inoltre, circa l’85% dei prodotti farmaceutici è prodotto con chimica legata al cloro e circa il 25% di tutti i nostri farmaci contiene cloro.
Tutti gli alogeni, compresi cloro, bromo e iodio, sono potenti antibiotici, e senza di essi la medicina non sarebbe la stessa. Invece i miei colleghi pretendevano che il cloro passasse come l’elemento del diavolo” e che il Pvc, cloruro di polivinile, fosse etichettato come “la plastica velenosa”. L’obiettivo era di spaventare il pubblico. Inoltre, questa politica sbagliata rafforza l’atteggiamento secondo cui gli esseri umani non sono una specie degna e che il mondo starebbe meglio senza di loro. Non sono riuscito a convincere i miei colleghi di Greenpeace ad abbandonare questa politica sbagliata. Questo è stato il punto di svolta per me».
Una delle narrazioni di Greenpeace riguarda la scomparsa degli orsi polari
«Il Trattato internazionale sugli orsi polari, firmato da tutti i Paesi polari nel 1973 per vietare la caccia illimitata all’orso bianco, non viene mai citato dai media, da Greenpeace o dai politici che affermano che l’orso polare si sta estinguendo a causa dello scioglimento dei ghiacci nell’Artico. In realtà, la popolazione di orsi polari è aumentata da 6.000-8.000 esemplari nel 1973 a 30.000-50.000 oggi. L’obiettivo della narrazione è sostenere la teoria dell’apocalisse ambientale. Gli Aztechi gettavano le vergini nei vulcani, e gli europei e gli americani hanno bruciato le donne come streghe per 200 anni, sostenendo che così si sarebbe salvato il mondo. Gli esseri umani sono animali sociali con una gerarchia, ed è più facile ottenere una posizione elevata usando la paura e il controllo. La teoria dell’apocalisse ambientale riguarda soprattutto il potere e il controllo politico. Oggi, nei Paesi più ricchi, si stanno prendendo decisioni che i nostri nipoti dovranno pagare. È normale che le persone abbiano paura del futuro perché è sconosciuto e pieno di rischi e difficili decisioni. Alle giovani generazioni di oggi viene insegnato che gli esseri umani non sono degni e stanno distruggendo la Terra. Questo indottrinamento li ha fatti sentire colpevoli spingendoli a vergognarsi di sé stessi».
Perché è stata presa di mira la CO2?
«Il mondo si sta riscaldando dal 1700 circa, e l’ha fatto per due secoli prima dell’utilizzo dei combustibili fossili. Il 1700 è stato l’apice della Piccola era glaciale, un paio di secoli molto freddi che hanno patito scarsi raccolti e fame. Prima di allora, intorno al 1000 d.C., c’è stato il Periodo caldo medievale, quando i vichinghi coltivavano la Groenlandia. Alcuni credono che la CO2 sia la causa principale del riscaldamento degli ultimi decenni. Ma sono principalmente scienziati pagati da politici e burocrati, da media che fanno notizia o da attivisti che fanno soldi. Se l’anidride carbonica fosse la causa principale del riscaldamento, allora dovrebbe esserci un aumento della temperatura in corrispondenza dell’aumento della CO2, ma non è stato così. Inoltre, la CO2 è alla base di tutta la vita sulla Terra e la sua concentrazione nell’atmosfera oggi è più bassa di quanto sia stata per la maggior parte dell’esistenza della vita. L’aumento della CO2 è correlato all’aumento della vegetazione: quasi tutti i coltivatori di serre commerciali in tutto il mondo acquistano CO2 da iniettare nelle loro serre per ottenere raccolti con rese superiori fino al 60%. Gli allarmisti climatici preferiscono discutere delle conoscenze climatiche solo a partire dal 1850. Il periodo precedente viene definito “età preindustriale”. Questa “età preindustriale” è durata più di 3 miliardi di anni, quando la vita era presente sulla Terra. In quel periodo si sono verificati molti cambiamenti climatici, tra cui ere glaciali, ere temperate, grandi estinzioni. Oggi la Terra si trova nell’era glaciale del Pleistocene, iniziata 2.6 milioni di anni fa. Siamo ancora nel Pleistocene, per quanto gli allarmisti climatici vogliano negarlo.
La grande ironia dell’attuale panico climatico è che la Terra è più fredda oggi di quanto lo sia stata per 250 milioni di anni prima dell’inizio del Pleistocene. E la CO2 è più bassa oggi che nel 95% della storia della Terra. Ma non lo saprete mai se ascoltate solo tutte le persone che traggono vantaggio dalla menzogna del cambiamento climatico antropico».
Vogliono azzerare l’uso dei combustibili fossili…
«Non possiamo fermare l’aumento dell’uso dei combustibili fossili o ridurre le emissioni di CO2. Nel 2015, mentre partecipavo alla Cop (Conferenza delle parti) di Parigi, ho offerto una scommessa pubblica di 100.000 dollari in un comunicato stampa diffuso da oltre 200 media, secondo cui entro il 2025 le emissioni globali di CO2 sarebbero state superiori a quelle del 2015. Nessuno ha voluto scommettere con me. Russia, Cina e India rappresentano il 40% della popolazione mondiale e non sono d’accordo con l’agenda anticarbonio. Se aggiungiamo Brasile, Indonesia e la maggior parte dei Paesi africani, la maggioranza della popolazione mondiale non è preoccupata dal clima. Un’altra grande ironia è che molti Paesi con i climi più freddi, come Canada, Svezia, Germania e Regno Unito, sono i più preoccupati per il riscaldamento».
Vogliono produrre energia solo con fotovoltaico ed eolico…
«Le tecnologie fotovoltaica ed eolica sono entrambe molto costose e molto inaffidabili. È incredibile che a così tante persone sia stato fatto il lavaggio del cervello per pensare che interi Paesi possano essere sostenuti con queste tecnologie. Esse sono i parassiti di un’economia più ampia. In altre parole, rendono il Paese più povero rispetto al l’utilizzo di altre tecnologie più affidabili e meno costose. I fornitori di energia eolica e solare godono di sussidi governativi, sgravi fiscali e normative che obbligano i cittadini ad acquistare energia eolica e solare anche se più costosa, con il pretesto che è “rispettosa dell’ambiente”. Milioni di persone pagano di più per l’energia eolica e solare mentre poche persone si stanno arricchendo a spese dei primi. È una colossale frode. Senza contare che parchi eolici e solari utilizzano grandi quantità di combustibili fossili per l’estrazione, il trasporto e la costruzione. E in molti luoghi non producono, nel corso della loro vita, l’energia necessaria per costruirli e mantenerli».
Gli ambientalisti ce l’hanno anche con la plastica...
«La plastica non è un materiale tossico. Ed è per questo che se ne fa così largo uso!».
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anchesetuttinoino · 1 month
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L’attentato a Fico e l’imbarazzo a condannare chi spara al “cattivo”
Il caso del primo ministro slovacco ricorda l’assassinio di Pim Fortuyn. Anche allora a sparare fu un “buono” sobillato da campagne di stampa che demonizzavano l’avversario politico
L’attentato alla vita del tre volte primo ministro slovacco Robert Fico dell’altro ieri fa venire alla mente il più politicamente importante assassinio degli ultimi anni sul continente europeo, quasi coincidente per data: l’omicidio, all’uscita dalla sede di una radio privata a Hilversum in Olanda il 6 maggio 2002, di Pim Fortuyn, leader di un movimento che portava il suo nome e da molti pronosticato come il futuro primo ministro olandese, se non all’indomani delle elezioni politiche allora previste per il 15 maggio molto probabilmente dopo quelle successive.
Cos’ha in comune col caso di ventidue anni fa quello che è accaduto mercoledì? Due cose: l’orientamento politico degli attentatori, entrambi esponenti di una sedicente sinistra non violenta, e la demonizzazione mediatica del personaggio politico colpito.
Chi è Juraj Cintula, che ha sparato a Fico
Volkert van der Graaf, l’assassino di Pim Fortuyn, era un attivista ambientalista e animalista specializzato in cause giudiziarie contro gli allevamenti intensivi di animali da carne e da pelliccia, vegano e autoproclamato difensore delle minoranze religiose ed etniche; il percorso politico di Juraj Cintula, lo sparatore di Handlova, è più accidentato, e comprende anche un avvicinamento al gruppo paramilitare di estrema destra e filorusso Slovanski Branci all’inizio del 2016, ma pur condividendo alcuni degli ideali “patriottici” del gruppo è proprio alla fine del 2016 che Cintula fonda il movimento politico Hnutie proti nasiliu, che significa letteralmente “Movimento contro la violenza”, e che mutuava palesemente il nome dal partito ideologicamente centrista che nel 1990 aveva vinto le prime elezioni libere dopo la fine del comunismo nella Slovacchia a quel tempo ancora unita alla Repubblica Ceca: il “Pubblico contro la violenza”, poi sciolto nel novembre 1992.
Scriveva Cintula per spiegare la vocazione del nuovo partito: «La violenza è spesso una reazione delle persone, una forma di espressione di semplice insoddisfazione per la situazione. Cerchiamo di essere insoddisfatti, ma non violenti! […] Ogni persona normale rigetta la violenza. Il nostro scopo è unire il popolo, preservare la pace e restaurare la democrazia. È molto difficile perché nessuno ha più fiducia nel prossimo. Il mondo è pieno di caos e di odio».
Cintula aveva condannato l’aggressione russa all’Ucraina nel febbraio del 2022. Due anni e tre mesi dopo ha sparato contro il capo di governo più filorusso fra quelli dei paesi dell’Unione Europea.
Se a uccidere sono i “buoni”
Quando ad assassinare o a cercare di uccidere personalità politiche sono i “cattivi”, il raccapriccio è grande ma lo stupore è poco. Che neonazisti, estremisti di destra o semplici criminali prendano a bersaglio politici mainstream è considerata una tragica eventualità che non si può mai escludere, e che la cronaca ha più volte registrato. La deputata laburista Jo Cox uccisa il 16 giugno 2016 nei pressi di Leeds, Walter Lübcke, presidente cristianodemocratico del Consiglio regionale della cittadina tedesca di Kassel ucciso il 2 giugno 2019, il sindaco di Danzica Pawel Adamowicz di Piattaforma civica assassinato il 14 gennaio 2019 sono caduti vittime del demone esecrato in tutta Europa: il nazifascismo e le sue reincarnazioni nel ventunesimo secolo.
Ma quando a uccidere o a tentare di uccidere sono i “buoni”, quelli che difendono il diritto alla vita degli animali o che pontificano di non violenza, l’imbarazzo è grande, il disagio palpabile, e si cerca di parare il colpo spiegando che sì, Juraj Cintula faceva il tifo per Slovacchia progressista, il partito liberal-progressista ed europeista avversario di Fico, e aveva preso parte a manifestazioni antigovernative, ma detestava i rom e il gioco d’azzardo, e aveva avuto legami con Slovanski Branci. Oppure si chiama in causa la malattia mentale, come nel caso di Volkert van der Graaf (disturbo ossessivo-compulsivo della personalità), tralasciando che anche l’assassino di Jo Cox, il simpatizzante neonazista Thomas Mair, soffriva dello stesso disturbo.
I timori prima dell’attacco
Il disordine mentale degli attentatori può certamente avere a che fare con le aggressioni a persone importanti, ma prima c’è sempre una spinta che fa perdere l’equilibrio a una mente instabile, o a una personalità sofferente per i più disparati motivi: la demonizzazione di una determinata personalità politica è certamente uno dei fattori decisivi che spingono soggetti psichicamente fragili a commettere l’irreparabile.
E Pim Fortuyn e Robert Fico sono stati fortemente demonizzati dai media e dagli avversari politici per le loro dichiarazioni, certamente forti e certamente spesso non condivisibili, o nel caso del leader slovacco per i suoi atti politici attuati o progettati. L’accademico e scrittore olandese era accusato di islamofobia, xenofobia, antimulticulturalismo e di spingere la società olandese verso lo scontro aperto fra maggioranza autoctona e minoranze immigrate; Fico è considerato un populista di sinistra scivolato all’estrema destra, quinta colonna di Vladimir Putin, intento a ridurre gli spazi di libertà d’espressione dei media e della società civile, e a ostacolare la lotta contro la corruzione e la grande criminalità.
La virulenza con cui queste accuse sono state portate contro di loro, ha spinto entrambi i politici alle stesse conclusioni. Pim Fortuyn aveva espresso il suo timore di essere ucciso sei settimane prima di essere trucidato; Robert Fico aveva manifestato convinzioni analoghe in un’intervista del 10 aprile scorso: «Stanno maledicendo oscenamente i politici del governo per le strade», aveva detto. «E sto solo aspettando di vedere quando questa frustrazione, così intensamente aggravata da Denník N [un giornale di opposizione, ndt], Michal Šimečka [leader dell’opposizione liberale, ndt] e Aktuality.sk [sito web di notizie, ndt], si tradurrà nell’omicidio di uno dei principali politici del governo».
Parole violente
La violenza del linguaggio prepara sempre la violenza nei fatti. A volte la violenza è organizzata, come nello squadrismo fascista e nazista degli anni Venti e Trenta e nel terrorismo rosso degli anni Settanta, a volte è opera di lupi solitari fanatizzati, come in questo primo quarto del XXI secolo. La pubblica opinione europea che guarda con sgomento alla possibilità che i propri paesi siano trascinati prossimamente in una guerra con la Russia e i suoi alleati dovrebbe cercare di non perdere di vista il rischio che l’Europa sia investita da tante guerre civili all’interno dei suoi stati anziché da una grande guerra fra stati.
La radicalizzazione dell’inimicizia politica, alimentata dalla logica delle bolle dei social network e dalla virtualità dei rapporti online che elimina i freni inibitori, spinge nella direzione della guerra civile nel mondo reale. Il processo pare più avanzato negli Stati Uniti, ma l’Europa evidentemente non ne è immune.
In questo contesto, risulta assolutamente spiacevole che Donatella Di Cesare, che aveva dato al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida del “governatore neo-hitleriano”, sia stata prosciolta dall’accusa di diffamazione. Il via libera alla demonizzazione degli avversari politici conduce, prima o poi ma inevitabilmente, ad esiti criminali, ieri come oggi.
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francoisseurel · 1 year
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Ultima Generazione: Carbone vegetale nell'acqua della Fontana di Trevi.
Le risposte degli analfabeti funzionali con "la spunta blu Twitter".
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"Plagiati, manipolati, catastrofisti" in che senso? Non ho mai letto sul profilo di Ultima Generazione che essi invochino divinità, parlino a statue, facciano riti magici su altari in nome di "salvatori" o non vogliano diritti per i gay altrimenti ci sarebbe "la fine del mondo"
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Twitter può essere usato gratuitamente: Giamboniere ha "spunta blu" del tipico analfabeta funzionale, che fa fatica ad usare il proprio telecomando; chiaramente non ha compreso che è la società che gestisce Twitter a dover pagare gli utenti che scrivono ogni giorno, non il contrario.
Twitter si finanzia già con le inserzioni pubblicitarie che vediamo in continuazione mentre navighiamo, mentre consultiamo e talvolta pure mentre scriviamo: non è quindi necessario pagare per la "spunta blu", visto che il prodotto lì dentro siamo noi da vendere alle aziende.
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A non riuscire a ragionare con la propria testa sono i boomer cresciuti nel consumismo, nell'"usa e getta"; che fanno la corsa ai Saldi per poi riempire i cassonetti dell'immondizia di oggetti, abiti che sono ancora utili; sono coloro che amano l'"auto grossa", che ostentano.
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C'è un solo modo per fermare le proteste di Ultima Generazione : la precedente generazione si rende conto delle proprie gravi responsabilità, e pone da subito (da ieri!) rimedio agli errori commessi. I giovani hanno diritto ad un futuro roseo: non devono pagare gli sbagli altrui.
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Non serve mettere in galera le vecchie generazioni, poiché hanno vandalizzato l'ambiente con inquinamento, consumismo, monocolture e allevamento intensivo: basta solo che, quanto prima, correggano gli errori in corso - così da evitare altre tragedie come in Emilia Romagna.
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Il movimento sociale "Extinction Rebellion" è stato fondato il 31 ottobre 2018. Scopo: "azione decisa contro il cambiamento climatico" ed azione a livello internazionale. Ultima Generazione nasce nel 2021 e fa parte di una rete internazionale, denominata A22.
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16 aprile2022: manifestazione di Ultima Generazione, sul Grande Raccordo Anulare di Roma; chiede al governo Draghi di: fermare la riapertura delle centrali a carbone; cancellare ricerca ed estrazione di gas naturale; di incrementare energia solare ed eolica di almeno 20GW/anno.
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In aprile 2022, diventò virale il video d'un automobilista impaziente, che tentò d'investire con l'auto una manifestante, seduta sull’asfalto del Grande Raccordo Anulare di Roma, con in mano uno striscione che recita “no gas, no carbone”. La manifestazione si tenne durante il governo Draghi, in aprile, molti mesi prima delle elezioni 2022.
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La manifestazione di Ultima Generazione avvenne durante il governo Draghi, in aprile 2022, sul raccordo anulare di Roma e molti mesi prima delle elezioni 2022 (settembre 2022).
L'appello fu lanciato al governo Draghi.
Verità 1 - Complottismo/Dietrologia 0
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conte-olaf · 1 year
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E alla fine l'Insorgiamo tour in Germania è andato così.
Lipsia, Halle, Berlino.
Il Climate Strike in Germania, in alcune regioni, vede congiunto lo sciopero del trasporto pubblico locale (sindacato VerDi) e il Climate Strike. Noi partiamo con un pulmino all'una di notte di giovedì. Raggiungiamo Lipsia e lì siamo in corteo con il movimento ambientalista. Ci dicono che la convergenza tra lotte sindacali e ambientali è qualcosa che sta prendendo piede, anche grazie al nostro esempio. A Colonia il Climate Strike è aperto dai picchetti dei lavoratori dei trasporti. Confindustria tedesca è su tutte le furie: accusano i lavoratori di "sciopero politico". La piattaforma dello sciopero chiede il 10% di aumenti salariali. E i lavoratori sanno di essere più forti se lo fanno congiuntamente con il movimento ambientalista.
La sera ad Halle, siamo all'assemblea della campagna Genug ist Genug ("abbastanza è abbastanza", o meglio "quando è troppo, è troppo"). Il termine più ripetuto è "convergenza". Si alternano interventi di delegate e delegati del settore ospedaliero, dei trasporti, insieme ai movimenti sociali come la campagna "io sono povero" e del movimento ambientalista. A 1100 km da casa, ci sentiamo a casa. Ci traducono tutto in simultanea anche grazie all'impegno delle compagne e dei compagni della Fondazione Rosa Luxemburg. Il MovementHub decide di spesarci l'intero viaggio e quindi tutto il raccolto di offerte andrà direttamente a fare un attivo in cassa di resistenza.
Infine a Berlino: assemblea partecipatissima di congiunzione tra la storia della lotta del Collettivo di Fabbrica, il futuro dell'automotive, il climate strike e la lotta di Lutzerath. Domenica pranzo con l'Anpi di Berlino. Si parla inglese, spagnolo, tedesco. Si parla con i nostri immigrati, di quelli che sono morti nel Mediterraneo, delle lotte degli anni '70, dell'Insorgiamo partigiano, del Rojava, di produzione e transizione ecologica, di democrazia operaia.
In Germania è andata così, che non siamo un caso specifico e non ci siamo inventati nulla. Siamo parte di qualcosa che sta accadendo a livello internazionale.
E quel "qualcosa", siamo sicure e sicuri, sosterrà Gkn fino alla fine. #insorgiamo
https://www.instagram.com/p/CpcUDwAqQaG/?igshid=MDJmNzVkMjY=
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graminhani · 1 year
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First Reformed (USA, 2018): 🙂
O filme termina em uma “realidade fantástica”: você vê algo acontecendo na tela mas... É possível que não seja real.  Desta forma, o final fica em aberto e é o espectador quem deve decidir se Ernst Toller (Ethan Hawke) se matou ou não.
A minha teoria para o final é a seguinte: Toller nunca desistiu de seu plano. Ele realmente foi no evento comemorativo e detonou o artefato terrorista em favor da causa ambientalista. Morreram o governador de NY, o CEO da empresa poluente, o pastor líder da “Abundant Life”, 12 investidores e outras 43 pessoas (inclusive a personagem de Amanda Seyfried). Infelizmente, bem na hora da explosão, Evelyn Quan Wang do filme Everything Everywhere All at Once estava visitando este universo (ela era uma das investidoras) e acabou sendo inexplicavelmente lançada de volta para 2006. Ela rapidamente viajou de volta com a ajuda de uma borra de café para outros três universos paralelos em um lindo movimento que durou apenas alguns milissegundos mas, a grande questão foram as consequências disso.
No universo do filme (e em alguns outros perpendiculares) Al Gore passou a estar absolutamente correto em suas “predições” reveladas no documentário An Inconvenient Truth. Até 2013 todo o gelo do Pólo Norte, Groelândia e grande parte da Antártica havia derretido. Dentre outras consequências, o nível dos oceanos subiu seis metros, o que provocou o surgimento de cem milhões de refugiados e uma crise global sem precedentes. Infelizmente a First Reformed foi destruída no processo não pela fúria das águas mas sim pelos Novos Arregimentados Profetas do Apocalipse que culparam a Igreja por tudo o que estava acontecendo. Outra coisa foi que o câncer de Toller se manifestou muito mais cedo. Ele morreu em 2008.
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linyarguilera · 1 year
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Povos Krenaks
Introdução
Os Krenaks são os últimos Botocudos do Leste, vítimas de constantes massacres decretados como “guerras justas” pelo m governo colonial. Hoje vivem numa área reduzida reconquistada com grandes dificuldades nos Estados de São Paulo (SP); Espírito Santo (ES); Minas Gerais  (MG) e parte de Mato Grosso (MT).
  Os indígenas desse grupo tribal receberam a denominação de Krenaks pelos bandeirantes portugueses no século XVIII em decorrência dos adornos utilizados pelos mesmos e do nome do líder tribal.
 Os Krenaks falam um idioma do grupo lingüístico Macro-Jê, também denominada de Borun. A língua já é quase tida com extinta, já que, apenas mulheres com mais de quarenta anos falam o idioma fluentemente, todavia ainda existe a tentativa de educar os curumins para que aprendam o idioma nativo das tribos.
Religião
 Antes da colonização europeia da pátria, os Krenacks eram politeístas animistas, com crenças na reencarnação espiritual, no espírito invisível,  nas forças da natureza, bem como na existência de seis almas, adquirindo a primeira alma aos quatro anos de idade, e por isso também ganhando seus primeiros botoques.
  Os krenaks também foram acusados de antropofagia pelos portugueses, por isso surgiriam guerras entre ambos. A primeira Carta Régea determinava a guerra ofensiva aos Botocus de MG por considerar que os mesmos eram irredutíveis  à civilização e que a guerra defensiva não estava surtindo efeitos desejados para que, a capitania pudesse conquistar a região.
Nele, Krenak fala sobre a luta pelo reconhecimento de terras indígenas em Minas Gerais, a política dos "brancos" para o Brasil, e ataques aos direitos dos índios. Foi assessor especial do Governo de Minas Gerais para assuntos indígenas de 2003 a 2010.
Ailton Krenak, que pertence à tribo crenaque de Minas Gerais, é ambientalista, escritor e líder indígena reconhecido nacional e internacionalmente.
Aos dezessete anos de idade, mudou-se com sua família para o estado do Paraná, onde se alfabetizou e se tornou produtor gráfico e jornalista.
Na década de 1980, passou a dedicar-se exclusivamente ao movimento indígena. Em 1985, fundou a organização não-governamental Núcleo de Cultura Indígena. Através de emenda popular, garantiu sua participação na Assembleia Nacional que elaborou a Constituição Brasileira de 1988. Foi em discurso na tribuna que pintou o rosto com a tradicional tinta preta do jenipapo para protestar contra o retrocesso na luta pelos direitos dos índios brasileiros.
Neste ano ainda, participou da fundação da União dos Povos Indígenas, de alcance nacional.
Em 1989, participou da Aliança dos Povos da Floresta, cujo objetivo era o estabelecimento de reservas naturais na Amazônia onde fosse possível a subsistência econômica através da extração do látex da seringueira e de outros produtos naturais.
Desde 1998, a UPI realiza, na região da Serra do Cipó (MG), o Festival de Dança e Cultura, que integra as tribos indígenas brasileiras que resistiram aos massacres que começaram com a colonização e estendem-se até hoje.
Em 2016, a Universidade Federal de Juiz de Fora concedeu a Krenak o título de Professor Doutor Honoris Causa em reconhecimento às muitas lutas políticas que abraçou. É na UFJF professor de Cultura e História dos Povos Indígenas e Artes e Ofícios dos Saberes Tradicionais.
Foi assessor especial do Governo de Minas Gerais para assuntos indígenas de 2003 a 2010.
Participou das coletâneas Tempo e história e A outra margem do Ocidente.
Bibliografia
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claudiosuenaga · 2 years
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O Coronel da Reserva Edson Chicaroni Vieira esmiúça sua trajetória de lutas, de Aladino Félix a Jair Bolsonaro - parte 2 da entrevista
Por Cláudio Tsuyoshi Suenaga
Suenaga: Fale-nos inicialmente de sua infância e adolescência, como foram seus estudos, convívio com os pais e amigos, o clima da época, etc.
Vieira: Pede-me que fale de mim, de minha infância, juventude, família e amigos. Pergunta simples porque venho de família classe-média do interior, onde, nos meados dos anos 50 e 60, todos amavam os Beatles e os  Rolling Stones (rs,rs). Meus pais, pessoas simples e pelo meu nome percebe-se a origem judaica europeia. Papai, assim como meu avô e tios, gostavam muito de política e eram assíduos ouvintes das Ondas Curtas das Rádios Nacional e a extinta Mayrink Veiga do Rio de Janeiro, para se inteirarem do que “corria” pelo Brasil e o Mundo e eu por tabela, também. Os amigos, aqueles dos jogos de bolinhas de gude, pião, na infância e um pouco mais tarde, os dos bailinhos de garagens e que acredito, não diferenciava muito dos grandes centros. Os estudos, aqueles públicos com PRIMÁRIO, GINASIAL e CIENTÍFICO e de primeira qualidade, com professores que ensinavam por amor e faziam com que tivéssemos prazer em aprender. Nem sempre fui dos primeiros, mas nunca fui o último. O clima político, não creio haver muita diferença, pois política é uma arte e muitos dos “ATORES” daquela época ainda estão por aí. Muda-se o cenário e a forma de atuar, mas a “peça” é a mesma.
Suenaga: Você avalia que vivíamos nos anos 50 e 60 tempos melhores do que os de hoje? Sente saudades daqueles tempos?
Vieira: Sim, vivíamos bons tempos nos anos 50 e 60, mas temos de convir também que as necessidades, os objetivos, as facilidades e os meios eram outros. A visão de mundo era outra. Só quem está parada no tempo e por razões óbvias, é a esquerda política. Aliás, sempre esteve.
Suenaga: Você gostava da vida militar, por isso resolveu ingressar na Força Pública?
Vieira: O sonho de seguir carreira militar foi precoce. Meu avô paterno foi Alferes no Império e morreu Capitão na República. Minha primeira “investida” foi o Exército, mas tive de abdicar por “chantagem” emocional de minha mãe. Servia no Rio de Janeiro e então voltei para São Paulo e ingressei na antiga Força Pública.
Suenaga: Qual era o contexto político nos anos 60 em sua visão?
Vieira: Do contexto político daqueles tempos, não vislumbro muita diferença do de agora, confirmando a máxima da “história se repetindo”. Embates entre “esquerda” e “direita” num cenário onde as notícias corriam com mais lentidão por não haver como hoje os modernos recursos tecnológicos, e os VERMELHOS impregnados com o “sucesso” dos “guerrilheiros cubanos” e a Guerra do Vietnã querendo, também pela força, imitá-los fazendo com que as FF.AA tomassem a atitude mais rígida, através do Movimento de 64. Muitos estão ainda por aí. Mudaram de tática seguindo a “filosofia” de Gramsci e chegando ao poder através de eleições e tentando substituir a força pela cooptação.
Suenaga: Quais eram os seus gostos e preferências culturais em termos de música, filmes, livros, programas de rádio e TV, etc.?
Vieira: Como brinquei anteriormente, fui um típico “jovem do anos 60”, também amei os Beatles e os Rolling Stones, o pessoal da Jovem Guarda, mesmo preferindo a MPB. Cinema pouco, pois servindo no Rio de Janeiro bem no “OLHO DO FURACÃO” naquela efervescência política, mais ficava de prontidão no quartel do que ia para casa. Livros, alguns romances, quando me sobrava algum tempo. Tentei ler o primeiro livro de O Capital de Marx, mas desisti na oitava página. Se não estiver enganado, já dizia Ronald Reagan: “Comunista é quem leu Marx e Lênin. Anti-comunista, quem entendeu”.
Suenaga: No geral, qual era o seu livro predileto?
Vieira: Não tenho uma predileção. Li Alexander Soljenítsin, até por ser um anti-ateísta que escreveu a respeito dos “gulags”, O Grande Gatsby, romance de Francis Scott Fitzgerald, entre outros. Agora estou lendo Psicose ambientalista do Príncipe Dom Bertrand de Orleans e Bragança.
Suenaga: Você era adepto de alguma ideologia ou corrente política?
Vieira: Nunca pertenci a nenhuma corrente política. Sempre gostei de política, mas fui estritamente militar, com simpatia, como cidadão, pela direita.
Suenaga: Era adepto de alguma igreja ou crença religiosa?
Vieira: Venho de família judaica convertida ao cristianismo por razões óbvias. Sou judeu não ortodoxo e não praticante.
Suenaga: Como você conheceu Aladino Félix?
Vieira: Conheci Aladino Félix através de Juracy Gonçalves Tinoco, um amigo de adolescência.
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Juracy Gonçalves Tinoco em foto publicada no suplemento especial do jornal Última Hora, edição de 21 de setembro de 1968, p.7.
Suenaga: Qual a impressão inicial que teve da figura de AF?
Vieira: Aladino Félix impressionava a todos que o conheceram pela brilhante inteligência, humildade e simplicidade. Comigo, não foi diferente.
Suenaga: Por que resolveu segui-lo e ajudá-lo a cumprir com seus planos?
Vieira: Aqui, permita-me uma correção. Nunca o “segui” ou ajudei a cumprir “seus planos”. Mesmo porque, no meu entender, não existia um “plano”, uma coisa elaborada que permitisse acompanhamento e desenvolvimento de atividades. O que havia, e para mim foi passado, era o conhecimento de um movimento esquerdista em plena atividade dentro da então Força Pública do Estado com objetivo de derrubar com violência o Regime Militar então vigente e, permita-me não entrar no mérito, pois o espaço é pequeno. Fazia-se mister estancar no nascedouro essa ignomínia. A seguir, na segunda reunião já com a presença de um General do Exército (Paulo Trajano da Silva), entendi a seriedade das informações, e quando foi aventada a necessidade da ação de retirada de armamento armazenado no Quartel General da Corporação com o objetivo não de usá-lo, mas causar um impacto psicológico na tropa adversária e abortar o intento, não titubeei em participar. Diga-se, armas estas clandestinas, pois não se encontravam em uma “reserva de armas” normal, tanto que não se encontrará nas investigações e ou processos, qualquer alusão ao interrogatório e possível punição ao ARMEIRO, que deveria estar no local. Nunca existiu o ARMEIRO. Na terceira e última reunião de que participei e também com a presença do General, o que era intenção da ação já se tornara objetivo e foi dada a ordem de execução pelo oficial-general.
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Aladino Félix em foto publicada no suplemento especial do jornal Última Hora, edição de 21 de setembro de 1968, p.4.
Suenaga: O que mais o impressionava na figura de Aladino Félix?
Vieira: Como disse, tive apenas três contatos com ele antes da prisão e foram conversas relativas às situações estritamente político-militares e foram muito rápidas. O que me impressionou, como a todos que tiveram contato com ele, foi a sua simplicidade e total conhecimento dos assuntos que abordava.
Suenaga: Aladino era de fato um poliglota e um erudito/intelectual muito acima da média?
Vieira: Quanto à sua erudição, autoridades, adversários e até inimigos nunca tiveram dúvidas. Se era poliglota? Não sei, mas para a elaboração de suas obras, acredito que era uma necessidade. Nunca o questionei sobre isso.
Suenaga: Constatou o cumprimento de alguma das profecias de Aladino?
Vieira: Conversei muito com ele, aí já na prisão. Como sempre fui muito curioso, procurei “sugar” conhecimentos o mais que pude. Nunca consegui vê-lo como um profeta. Sempre vi-o como o que ele realmente era, UM ESCRITOR e um TRADUTOR. Dentre muitas coisas que ele disse diretamente a mim, uma me intriga até hoje. Quando presos, e pela nossa pouca idade, eufóricos que estávamos pela liberdade, ele me disse: “Não adianta ficarem ansiosos. Vocês só começarão a sair daqui quando eu for e voltar.” Pouco tempo depois ele foi colocado em liberdade e os jornais disseram que saíra fugido. NÃO FOI. Pouco tempo depois voltou e saímos em liberdade. Nunca nos disse como saiu e porque voltou.
Suenaga: Já tinha interesse no Fenômeno OVNI?
Vieira: Não, nunca havia me interessado por OVNIs antes.
Suenaga: Chegou a ver algum disco voador?
Vieira: Também nunca vi um OVNI.
Suenaga: Chegou a presenciar ou vivenciar algum fenômeno paranormal ou sobrenatural?
Vieira: Não vivenciei ou presenciei nenhum fenômeno paranormal ou sobrenatural.
Suenaga: Dos livros de Aladino, qual era o que lia com mais frequência e por que?
Vieira: Todos os livros do Aladino são muito interessantes. Chamou-me bastante atenção o Contato com os discos voadores por conter muitos conceitos científicos.
Suenaga: Quais eram os seus amigos mais chegados dentro do grupo de Aladino?
Vieira: Não creio ter havido “um grupo Aladino Félix” ou “grupo Sábado Dinotos”, especificamente. Colocado assim dá-se a impressão de que havia uma “facção” ou “bando”. A realidade é que haviam pessoas que por diversos motivos, tinham suas vidas entrelaçadas por convivências da juventude e ou profissionais. No meu caso, os dois. O Juracy G. Tinoco, além de amigo de juventude, também serviu na mesma Força. Os outros conheci na prisão. O então Sg. Juarez e o Soldado Jessé, vim a conhecê-los NA HORA da execução da ação de retirada das armas.
Suenaga: Havia um bom entendimento entre os membros do grupo ou havia discórdias?
Vieira: Pois é. Como disse anteriormente, não creio na  existência de “um grupo”, e após a ação das armas ter-me afastado completamente, não saberia responder.
Suenaga: A disciplina era rígida e as ordens eram seguidas à risca?
Vieira: Se na minha visão nem “grupo” existia, como ter hierarquia ou algum tipo de disciplina?
Suenaga: Considera e reafirma que com suas ações impediram um golpe da Frente Ampla?
Vieira: Quanto a ação da qual tive participação ativa, não tenho a menor dúvida. Outras, vim tomar conhecimento na prisão e de maneira tumultuada. Quando digo que  a história se repete, vide o projeto do Foro de São Paulo. O conteúdo é o mesmo, só tentaram mudar a forma.
Suenaga: Qual era a sua orientação política/ideológica antes de conhecer Aladino? E depois que o conheceu, essa sua orientação mudou ou não?
Vieira: Sou brasileiro e sempre fui e sou conservador por questão de princípios. Um conservador mais moderno, mas conservador.
Suenaga: Chegaram a ser perseguidos pelo Regime Militar antes mesmo de Aladino ser preso?
Vieira: Falo por mim. Antes de ser preso em 22 de agosto de 1968 (ver detalhes a respeito no adendo abaixo) nunca fui perseguido. Quando já preso e levado a responder a um Conselho Disciplinar na Corporação, não fui inquirido, o que é irregular, e tomaram por base para a acusação, as declarações feitas no Inquérito Policial do DEOPS de São Paulo. Se lermos as declarações feitas pelas testemunhas, tanto as de defesa quanto as de acusação, dá-nos a clareza de terem seguido a um único modelo. Não foram as perguntas feitas na minha presença. Tenho as cópias. Quando libertado, tive problemas para encontrar emprego. Empregadores confundiam-nos com comunistas ou bandidos. Há pouco tempo precisei de um documento que é expedido pela Força, e tive notícia através de um sargento de que o oficial encarregado da feitura do mesmo teria tentado negar, afirmando que “não forneceria documentos a um ladrão de armas”. Mudou de ideia quando o sargento argumentou: “mas o homem é um Coronel”. Não tomei providências cabíveis, para preservar o graduado, mas fiz questão de entregar ao Comandante da Unidade uma cópia do Inquérito onde narra o “RECEBIMENTO DA ORDEM DO GENERAL” para a subtração dessas armas e  também uma cópia da acareação entre mim e o Oficial-General.
Suenaga: Você teve alguma participação em algum dos atentados a bomba que foram executados?
Vieira: Só fiquei sabendo da imputação das bombas aos amigos de Aladino após a minha prisão.
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Atendado a bomba cometido pelo grupo de Aladino Félix defronte ao prédio do DOPS na madrugada de 20 de agosto de 1968. Foto publicada no suplemento especial do jornal Última Hora, edição de 21 de setembro de 1968, p.9.
Suenaga: Você tinha conhecimento prévio dos atentados?
Vieira: Absolutamente não. Depois da ação das armas e não tendo mais ordens do General Trajano, desliguei-me por completo e só vim a encontrá-lo no DOPS quando da acareação.
Suenaga: Concordava com todos os atos que estavam sendo executados ou tinha suas divergências?
Vieira: Não tinha participação.
Suenaga: Então qual era o seu papel dentro do grupo?
Vieira: Nenhum. Só participei da subtração do armamento como um graduado cumprindo ORDEM de um oficial-general.
Suenaga: Alguma vez sugeriu uma ideia que foi acatada? Se sim, qual?
Vieira: Jamais sugeri qualquer ideia.
Suenaga: Havia alguma relutância quanto ao cumprimento dos planos e das ordens?
Vieira: Qualquer coisa que eu diga sobre isso, será tão somente conjecturas, pois não tinha participação.
Suenaga: Qual foi a falha, a seu ver, que levou à prisão de vários membros do grupo e do próprio Aladino?
Vieira: Estou respondendo como se estivéssemos vivendo à época dos fatos. Após a prisão, pude constatar que alguns envolvidos extrapolaram por inexperiência ou empolgação pelas manchetes dos jornais que passaram a glamourizar as ações que pipocavam naqueles tempos. O que reforça a minha afirmação de que não havia um grupo, não havia um “chefe”, não havia um regulamento disciplinar, não havia um planejamento.
Suenaga: Como foi a sua prisão? Quanto tempo ficou preso? Como foi o tratamento recebido? Foram maltratados? Chegou a ser torturado? Presenciou alguma tortura?
Vieira: Como estava afastado em licença para tratamento de saúde, fazia “bico” numa empresa de um parente onde recebi a “visita” de uma equipe de minha Unidade “convidando-me” para uma audiência com meu Comandante. A partir daí, fiquei preso por quase três anos sem julgamento. Quando julgado e condenado e já tendo cumprido 2/3 da pena, fui libertado condicionalmente. Em seguida fui ABSOLVIDO pelo SUPERIOR TRIBUNAL MILITAR em Brasília. O tratamento inicial foi AQUELE, dispensado a todos naquele período. No meu caso, até podemos considerar um pouco mais leve, em comparação a Aladino, Jessé, Gregório (Ika) e outros. Estávamos em guerra.
Suenaga: Na prisão, Aladino e seus sequazes, incluindo você, Rubens Jairo dos Santos, Luiz Ataliba Silva, Juarez Nogueira Firmiano, Juraci Gonçalves Tinoco, Cláudio Fernando Pereira Lopes, Sebastião Fernandes Muniz e Jessé Cândido de Moraes, escreveram um relatório de próprio punho endereçado aos seus advogados e ao público em geral, e que foi publicado com exclusividade pelo Última Hora. Como conseguiram escrever esse relatório? Tiveram alguma ajuda? Você em particular, o que escreveu?
Vieira: Como tínhamos consciência de que atuávamos pela legalidade, neguem quem quiser negar, mas foi isso sim que nos foi apresentado, e no meu caso específico cumprindo ordem, uma ORDEM com aspecto excepcional, mas vivíamos também um momento excepcional, os outros com seus métodos no mesmo norte e com a AVALANCHE  que caiu sobre nossas cabeças sem vislumbrar NADA para nos socorrer, não tivemos outra alternativa se não a de tornar público aqueles acontecimentos, principalmente as torturas. Foi escrito pelo Sgt. Jairo com supervisão do Aladino, pois debilitado pelas sevícias, não conseguia escrever. Todos concordamos com a redação, pois estávamos na mesma cela. Para passar para fora da cadeia, contamos com a ajuda do jornalista Celso Kinjô, da Última Hora, que se encontrava detido no DOPS. Fico intrigado por não encontrar o registro da detenção desse jornalista em nenhum lugar. Coisas que, estando ligado a Aladino, dispensa explicações.
Suenaga: Por que não considerava justo que os taxassem de terroristas?
Vieira: A definição de terrorismo é o ato de provocar terror nas pessoas através do uso da violência física ou psicológica, com o intuito de intimidar uma sociedade e impingir ideologias fundamentalistas, sejam elas políticas, religiosas ou de outra natureza. Muito bem, quantas e quais  vítimas foram afetadas pelas ações do, como você chama, “grupo do Aladino”? A não ser, na visão de um IMBECIL que ouviu o galo cantar mas nunca soube onde, alcunhado de alexandre jubran (com minúsculas) dentre outros “ufólogos” invejosos que, não sei de onde tiraram, centenas de mortos. Qual ideologia fundamentalista política ou religiosa foi impingida, através das ações perpetradas pelo tal “grupo”? Ouvi de comunistas históricos e coléricos, não vou citar nomes para não dar publicidade, que as bombinhas da direita só serviram para atrapalhar as “VERDADEIRAS DA REVOLUÇÃO”. Portanto, quais são os reais terroristas?
Suenaga: Como foi sua soltura e dos demais membros do grupo?
Vieira: Não fiquei sabendo as dos outros, mas a minha foi em liberdade condicional por ter cumprido 2/3 da pena e, como já narrei, logo após fui absolvido no Superior Tribunal Militar.
Suenaga: Qual foi o impacto que todos esses fatos causaram em sua vida?
Vieira: O impacto dos fatos me atingiram de maneira total. Na família, no trabalho, nos estudos, além do que passei 31 anos como mentiroso. Quando tentava contar a verdadeira história, percebia amigos e parentes passando a mão no pescoço indicando ser “garganta”, mentira. No trabalho, só sub-emprego.
Suenaga: Como ficou sua vida depois que o movimento de Aladino chegou ao fim?
Vieira: Primeiro que, como já disse, na minha óptica não houve um “movimento Aladino Felix”, então nada tinha para chegar ao fim. Na realidade foi o encontro de pessoas ligadas por circunstâncias diversas atraídas por uma quimera, que tomaram conhecimento de fatos políticos perigosos e se acharam aptas a tentar frear uma possível catástrofe, o que aliás se conseguiu pelo menos por um bom espaço de tempo. Então ao obter a liberdade, embrenhei-me na luta pela sobrevivência e retomada do meu sonho de menino, ou seja, a minha carreira militar. Como passou-se muito tempo, consegui chegar a Coronel, mas já na reserva.
Suenaga: Chegou a ser perseguido pelo Regime Militar mesmo depois de ter saído do grupo?
Vieira: Não. Na minha vida civil não fui perseguido, e se fui, não percebi. A não ser a dificuldade de arranjar emprego causado pelos antecedentes.
Suenaga: Como avalia que ficou a situação do país depois do AI-5?
Vieira: Veja, não é porque sofri na carne as agruras do período do Regime Militar que vou desabonar o trabalho dos generais presidentes. O AI-5 foi um mal necessário porque o país estava a ponto de se tornar uma Cuba. Mesmo hoje, como já disse aqui e reitero, a história está se repetindo, e se por qualquer motivo os comunistas conseguirem desarticular a Operação Lava Jato, o presidente Bolsonaro terá que fechar o regime para não desaguarmos numa calamidade tal qual a Venezuela.
Suenaga: Falar no AI-5, você avalia que ele foi decretado em parte devido as ações (atentados a bomba) do grupo?
Vieira: O AI-5 foi decretado pela tentativa comunista de tentar levar o país ao caos através da luta armada. Aladino Félix e amigos tentaram fazer frente a essa investida criminosa, ombreado com o governo. Como não era uma “organização”, não tinha a capacidade para tal. Superestimam a eficiência desses cidadãos para poder, como o fizeram, desmoralizar e desacreditar Aladino, tachando-o de “lunático”, “visionário” e “bruxo” com intenções de tomada de governo e etc. O ensaio de culpar Aladino é tática dos comunistas para se fazerem de vítimas. A manobra é conhecida.
Suenaga: Você avalia que o Regime Militar combateu com eficácia, como deveria, os comunistas?
Vieira: Quando os militares assumiram o poder em 64, sem maiores traumas, abortando a tentativa de comunização do país e dando novo direcionamento político à nação, com intenções claras de devolução ao poder civil em curto espaço de tempo, desagradou a muita gente. Principalmente a esquerda que não desistiu da “aventura” que reputo de romântica, da tomada de poder pela força. Iniciaram-se então movimentos de solapamento das novas iniciativas do governo, forçando o regime a se estender. Foi o surgimento de organizações VERMELHAS violentas DECLARANDO GUERRA ABERTA que causou o recrudescimento da segurança. Portanto, foram os comunistas que provocaram a situação e receberam, sim, as respostas com dosagens necessárias. Foi uma GUERRA e guerra não se faz com flores.
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Exército e seus tanques nas ruas durante o Golpe Militar de 31 de Março de 1964.
Suenaga: De que forma você considera o processo de abertura do Regime Militar? Teria ele, com a Lei da Anistia e tudo o mais, beneficiado os esquerdistas?
Vieira: Tudo na vida está sujeito a desgastes. Na política não é diferente por “N” motivos. Creio na possibilidade de que os militares chegaram à conclusão de que o povo tivesse atingido um certo patamar seguro de amadurecimento para poder andar com as próprias pernas, embora ainda houvessem controvérsias. Fizeram tudo direito, até mesmo dando a anistia. Anistia é direito constitucional, não importando a ideologia do beneficiado. Infelizmente devemos ater que comunista é um “ser” que desconhece HONRA, COMPOSTURA. Haja vista a Constituição de 1988 no seu  Art. 8.° do Adct., e  que foi regulamentado por fernando henrique cardoso (com minúsculas) via Executivo ampliando direitos, claramente para beneficiar tão somente COMUNISTAS, coisa que o Governo Bolsonaro está tentando corrigir.
Suenaga: Depois do fim do movimento, ainda tinha contato com Aladino e com o restante do grupo?
Vieira: Você quis dizer, depois da saída da prisão se tive contato com Aladino e os outros? Sim, com o Aladino só tive um contato. Com o Esdras, que também atingiu o posto de Ten-Cel da PM, o Juarez e Luiz Daniel que são capitães, o Ataliba 2º Ten, o Muniz 1º Sgt, o Gregório Cucheravia (Ika) civil e Fernando Roberto Dimarzio (advogado) mantenho contato até hoje.
Suenaga: Cogitou-se, em algum momento, pelo retorno das ações do grupo sob a liderança de Aladino?
Vieira: Como disse anteriormente, se não havia “um grupo organizado” da forma que a imprensa e as “autoridades” da época sugeriram, também não havia um “chefe”, não havia um “plano” pré-estabelecido etc, como cogitar-se algo semelhante? Pode parecer absurdo o que estou dizendo, mas vou transcrever, para que se entenda melhor, parte do Acórdão da Justiça Militar com parecer da Procuradora da Justiça Militar: “A Procuradoria Geral, em perfeito, magnífico parecer, põe as coisas nos seus devidos têrmos (sic), conclui opinando pelo não provimento do apêlo (sic) do M.P,. e pelo provimento do apêlo (sic) da defesa, em relação de todos os apelados, salvo quanto à Aladino Felix. Em relação à este deixa a solução a critério deste E. Tribunal. Isto pôsto (sic) ‘Tudo aqui, é loucura. Não nos parece crível, que se tenha gasto tanto tempo, papel e discussões jurídicas em torno de um caso que se nos afigura como fantástico.'” Tais palavras quem as escreve não é a defesa: é a Ilustre Procuradora, dra. Marly do Vale Monteiro, em seu irretocável parecer, como representante da Procuradoria Geral, – parecer que adotamos como razões de decidir (apel. 38.081 – 2 – Pg 1540).
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O Acórdão do Tribunal de Justiça do Estado de São Paulo datado de 3 de junho de 1992, assinado pelo relator Godofredo Mauro.
Suenaga: Havia a crença de que as profecias bíblicas e de Nostradamus seriam cumpridas conforme as previsões de Aladino. Em sua visão, elas teriam se cumprido ou não? Se não, por que teriam falhado?
Vieira: Interpretar Nostradamus e a Bíblia é coisa muito séria, e no meu entender, talvez não estejamos preparados ainda para absorvermos seus ensinamento plenos. De acordo com Aladino, perdeu-se o “som da língua”. Muitos interpretam ao sabor de seu próprio interesse coisas que tentaram imputar ao Aladino. Tem coisas sim que Aladino preconizou e que acolhemos com reservas à época e que hoje não podemos negar. A queda da União Soviética, por exemplo, o “PAPA VERMELHO”, que sugeria naquele tempo e hoje temos aí o “Borgoglio”, enfim.
Suenaga: Em sua visão, como ficou a situação do Brasil pós-ditadura, com a Nova República e depois com Collor, Itamar, Fernando Henrique e finalmente Lula e Dilma?
Vieira: Com a saída dos militares, não temos como negar que caímos num abismo de mentiras e falcatruas sem precedentes nas mãos de todos esses BANDIDOS citados. A Lava Jato está aí para confirmar. Como já disse, o PROJETO CRIMINOSO DE PODER dos VERMELHOS nunca saiu de pauta. Houve algumas correções de rumo, mas, cito novamente o FORO DE SÃO PAULO e tem também o PACTO DE PRINCETON etc.
Suenaga: Você apoiou e tem apoiado o atual presidente da República Jair Bolsonaro. Quais qualidades que você mais destacaria nele?
Vieira: Já fui um crítico de Jair Bolsonaro. Não concordava com sua maneira exacerbada de expor algumas posições e situações. Reconsiderei por reconhecer, e peço ao Criador para que não venha a me decepcionar, que ele está no caminho certo. Tem incontáveis obstáculos, mas com seu carisma e sua honestidade, deverá transpô-los. Caso contrário, não haverá outra forma, não sendo o fechamento, com a ajuda novamente das FF.AA. Torçamos para que não aconteça.
Suenaga: Você conhece e acompanha o filósofo e escritor Olavo de Carvalho, guru de Bolsonaro?
Vieira: Gosto muito do Professor Olavo de Carvalho. Não concordo com a deformidade de “guru”. Ele é amigo do Presidente.
Suenaga: Você vê alguma semelhança entre Olavo de Carvalho e Aladino Félix?
Vieira: Não, não vejo semelhança. Minha impressão é de que o Professor Olavo é um brilhante pensador nacionalista, com alguma influência da igreja católica e do cristianismo. Aladino, pelo contrário, era universalista, como diria um advogado, COM TODAS AS VÊNIAS.
Suenaga: Para finalizar, você teria algo a acrescentar que não foi perguntado?
Vieira: Uma curiosidade apenas. O único encontro após a libertação com Aladino foi juntamente com o Esdras de Mattos. Éramos sócios num escritório de representações na Rua 7 de Abril no centro de São Paulo e descobrimos o endereço dele na Vila Buarque, também no centro. Tivemos que burlar o porteiro do edifício porque havia uma ordem da então esposa, proibindo visitas. O reencontro foi de tal forma que me emociono até hoje em lembrá-lo. Foi na véspera da posse do Presidente Tancredo Neves. Conversamos muito. Ao despedirmos, Aladino AFIRMOU CATEGORICAMENTE: “Tancredo não assume”. Ambos ficamos embasbacados, mas não demos a perceber. Já na rua, interpelei o Esdras, querendo saber a sua impressão e a resposta que ouvi, foi: “Ele está cansado. Não há a possibilidade disso acontecer”. No dia seguinte de manhã, saltando do trem na estação Júlio Prestes, pois morava em Osasco, paro diante da primeira banca de jornais, e lá estava a manchete: “TANCREDO, INTERNADO”. O resto a gente já sabe.
Leia as partes 1 e 3.
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newsnoshonline · 9 days
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Foto spaziale della settimana: "Earthrise", l'immagine della vigilia di Natale che ha cambiato il mondo Il capolavoro spaziale: “Earthrise”, l’immagine che ha rivoluzionato il mondo moderno Una visione indimenticabile: “Earthrise”, lo stupendo scorcio della Terra sospesa sull’orizzonte lunare. Un’affascinante prospettiva: La Luna immortalata dalla navicella Apollo 8 durante un’orbita spaziale. Un’immagine iconica Un momento epocale: Scattata nella serata del 24 dicembre 1968, la vigilia di Natale. Un simbolo di cambiamento: Creditata come un’ispirazione cruciale per il movimento ambientalista. La NASA ha reso omaggio a Bill Anders, pilota della missione Apollo 8, ricondividendo l’immagine in suo ricordo. Anders è scomparso il 7 giugno. Dettagli e significato dell’immagine L’immagine catturata da Anders con una Hasselblad mostra la
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realnews20 · 10 days
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Questo pomeriggio gli attivisti e le attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato l’ingresso dell’International Media Center di Bari dedicato alla copertura mediatica del G7. Decine persone si sono incatenate di fronte ai cancelli srotolando uno striscione con su scritto: “Crisi ecoclimatica: Italia zona rossa”. L’appello ai media lanciato dal movimento ambientalista è questo: “Raccontate il fallimento di questo G7: politiche climatiche in contrasto con le indicazioni della comunità scientifica, un’intera regione militarizzata e la sospensione dello stato di dirittto” L'articolo Azione di Extinction Rebellion al G7 in Puglia: gli attivisti si incatenano di fronte ai cancelli del Media Center di Bari per la crisi ecoclimatica proviene da Il Fatto Quotidiano. [ad_2] Sorgente ↣ :
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siciliatv · 1 month
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Elezioni Europee: Ecco i candidati Siciliani in corsa per gli 8 posti disponibili
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Saranno otto i deputati scelti dagli elettori nella circoscrizione Isole Sicilia e Sardegna per le prossime elezioni europee del 8 e 9 giugno. Ecco i principali candidati siciliani: Fratelli d’Italia - Ruggero Razza: Ex assessore alla Sanità, avvocato. - Massimiliano Giammusso: Sindaco di Gravina di Catania. - Elvira Amata: Assessora regionale allo Sport e turismo. - Giusi Savarino: Ex assessora, fedelissima di Nello Musumeci. - Giuseppe Milazzo: Eurodeputato uscente, ex Forza Italia. - Alessia Scorpo: Imprenditrice della grande distribuzione. Partito Democratico - Antonio Nicita: Senatore siracusano, economista. - Lidia Tilotta: Giornalista, autrice della biografia di Pietro Bartolo. - Pietro Bartolo: Medico dei migranti, europarlamentare uscente. - Giuseppe Lupo: Consigliere comunale di Palermo. - Giuseppe Belvisi: Docente di Economia e Diritto da Pantelleria. Forza Italia - Caterina Chinnici: Figlia di Rocco Chinnici, ex assessora. - Marco Falcone: Assessore regionale. - Edmondo Tamajo: Assessore regionale. - Bernadette Grasso: Ex assessora regionale. - Margherita La Rocca Ruvolo: Deputata regionale, sindaca di Montevago. Movimento 5 Stelle - Giuseppe Antoci: Ex presidente del Parco dei Nebrodi. - Patrizio Cinque: Ex sindaco di Bagheria. - Virginia Farruggia: Architetta specializzata in sostenibilità. - Antonella Di Prima: Ingegnera chimica. - Antonino Randazzo: Consigliere comunale di Palermo. - Matilde Montaudo: Attivista storica. Lega - Raffaele Stancanelli: Ex sindaco di Catania. - Mimmo Turano: Assessore regionale all’Istruzione. - Annalisa Tardino: Deputata uscente. - Ester Bonafede: Ex sovrintendente della fondazione Orchestra sinfonica siciliana. - Nino Germanà: Senatore, promotore del Ponte sullo Stretto. Stati Uniti d’Europa - Francesco Concetto Calanna: Ex deputato regionale. - Fabrizio Micari: Ex rettore dell’università di Palermo. - Valentina Falletta: Membro del gruppo di Davide Faraone. Libertà - Edy Bandiera: Ex assessore all’Agricoltura, vicesindaco di Siracusa. - Ismaele La Vardera: Deputato regionale e giornalista. Azione Siamo Europei - Sonia Alfano: Ex eurodeputata, figlia di Beppe Alfano. - Giangiacomo Palazzolo: Ex sindaco di Cinisi. Alleanza Verdi-Sinistra - Emanuele Barbara: Assessore del Comune di Trapani. - Cinzia Dato: Ex deputata nazionale catanese. - Giuliana Fiertler: Attivista ambientalista. Gli elettori siciliani sono chiamati a scegliere i loro rappresentanti in un’elezione che vede in campo molte figure note e nuove.   La redazione rimane sempre disponibile in caso di omissioni e/o correzioni da apportare Read the full article
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ambientalmercantil · 2 months
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pacosemnoticias · 2 months
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Grupo de apoiantes do movimento Climáximo começa a ser julgado a 22 de abril
Onze apoiantes do movimento ambientalista Climáximo vão começar a ser julgados a 22 de abril pelo bloqueio da Avenida Engenheiro Duarte Pacheco, em dezembro de 2023.
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A ativista do Climáximo Matilde Alvim disse à Lusa que o julgamento irá decorrer no Campus de Justiça nos dias 22, 23 e 24 de abril e que estão a ser organizadas "atividades de solidariedade e resistência" ao longo dos três.
Os 11 ativistas em julgamento, com idades entre 20 e 58 anos, estão acusados de "desobediência civil" e "interrupção das comunicações" e, em caso de condenação, arriscam penas superiores a um ano de prisão.
"A poucos dias dos 50 anos da Revolução dos Cravos, 11 apoiantes do Climáximo vão estar a ser julgados em tribunal pelo protesto político de bloqueio da Avenida Eng. Duarte Pacheco, em Lisboa, que ocorreu em dezembro de 2023. O julgamento vai durar três dias e conta com dezenas de testemunhas, para além de um programa em solidariedade que promete envolver e organizar os próximos passos do movimento pela justiça climática" - as "Assembleias de Abril", precisa informação divulgada pelo Climáximo.
Segundo o movimento, "as 11 pessoas serão julgadas por terem lutado pela vida" no planeta.
"Não podemos normalizar a violência extrema que é a crise climática. A seca no Algarve, os milhões de pessoas atualmente deslocadas, e os milhares de mortes devido à crise climática. Sabemos que os governos e as empresas continuam os seus planos de destruição. Delegar-lhes a responsabilidade de travar a crise climática é o mesmo que esperar que o ditador ponha fim à ditadura", adianta o movimento.
O programa de ações em defesa do clima inclui debates sobre os "Planos de Desarmamento e de Paz" do Climáximo, palestras e assembleias abertas de "construção dos próximos passos do movimento".
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petrosolgas · 3 months
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Petróleo na margem equatorial: Petrobras luta contra oposição para alcançar novos tesouros
A Petrobras tem intensificado seus esforços para explorar petróleo e gás na Margem Equatorial brasileira, uma região potencialmente rica em hidrocarbonetos, que se estende da costa marítima do Rio Grande do Norte até o Amapá. Esse movimento vem em um momento crítico, onde a empresa enfrenta forte oposição de grupos ambientalistas e internacionais devido aos possíveis impactos ambientais que tal…
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