I'm very disappointed that NOBODY who watch SKAM ITALIA had already write a 40s!Rames after Hotel Portofino and The Last Time We Were Children, with comunist!Niccolò and fascist!Martino. yes, I know that the series is set in the 20s and the film 20 years later but for this an AU, butgian Niccolò is not Gianluca, and Martino is not Vittorio, for sure
In the meanhile I create a possible cover, and maybe one day I will write, whi not?
Martino is in love with Nico. Of course he is, he’s been for years now, and he knows how deep it is and how fucked up he is because he’s just so gone for this guy. He’s also aware of how fucked up he is because they did broke up before and it was a shit show, he never felt that much pain inside his chest.
Anyway, he’s thinking about all of this because he’s looking at this picture again and he’s smiling to his phone while looking.
Because, again, he’s madly in love and Nico is cute even when he’s sleeping fully clothed in the most uncomfortable position. And Nico is the kindest, sweetest person he’s ever met and he’s been so happy for the past few months. Martino thinks (assumes, and hopes he’s right) that Nico is really happy and Martino is happy for him.
Sometimes it can feel like Nico is sparing smiles which is ridiculous because now that he smiles more often - not just the common little turn of edges of his perfectly, naturally made lips but wide, showing all the teeth kind of genuine smile - Martino can’t believe how handsome he is. He’s always been, of course, with those dark loose curls, his bright eyes, but it feels like he’s at ease, actually, fully happy and Martino loves his smile.
If someone ever got ahold of his phone (especially Gio) he wouldn’t hear the end of it because he has hundreds of pictures of Nico smiling. It’s not even well thought scenarios, or special occasions, it’s just a million pictures of the love of his life smiling, or, sometimes, sleeping in weird places.
Ventidue. Il quarto di secolo si avvicina sempre di più e ancora non sei laureato, non hai un lavoro stabile e non sei nemmeno sposato. Non sei neanche più sicuro di voler continuare con la specialistica, visto che non hai idea di quale campo ti interessi di più — quei simpaticoni dei tuoi amici suggeriscono Geriatria, la mamma ti vedrebbe bene come ortopedico — e stai seriamente prendendo in considerazione di ricominciare tutto da capo e iscriverti a Veterinaria.
Niccolò sdrammatizza, ricordandoti che eri tu quello che diceva che bisogna vivere la vita minuto per minuto e che se nel prossimo minuto vuoi diventare il dottore delle giraffe più famoso al mondo a lui sta più che bene.
“Il tuo lavoro non definisce chi sei come persona. Certo, visto che ti toccherà farlo fino a quando sarai ottantenne anche nel corpo, oltre che nello spirito, sarebbe meglio non lo detestassi… Ma per pagare le bollette puoi anche diventare, che so', autista dell'ATAC.” Rincara la dose, di tanto in tanto.
Perfino tuo padre ti dice che hai solo ventidue anni e hai tutto il tempo di reinventarti quante volte vuoi.
Che poi, te ne danno già ventidue dal primo gennaio — nonostante tu insistessi che no, erano ancora ventUNO — quindi…
22; Nicco sostiene sia un numero importante, lo scrive dappertutto in questi giorni e non sai se sia per prenderti per il culo — preferisci altre maniere, in tal caso, molto più piacevoli — e forse ora che hai aperto il biglietto di auguri con sopra un gigantesco 22 capisci pure perché.
“Il 22 è uno dei numeri più potenti ed è un segnale di qualcosa di potente nella tua vita in grado di trasformare i sogni nobili in realtà. È connesso alla sicurezza delle proprie azioni, è un numero pragmatico, ambizioso e indisciplinato.
Infatti viene associato alla gioventù e ai tumulti emozionali che si provano da ragazzi. Se stai vivendo una particolare relazione di coppia il numero 22 è un invito a osare, a chiedere e sperimentare con il tuo partner”
Che sia un modo piuttosto contorto di Niccolò per chiederti di provare qualcosa di nuovo? Potrebbe darsi.
Bè, non avresti nulla in contrario. Si vive una volta sola e ogni anno ti avvicina inesorabilmente alla vecchiaia, no?