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#nicola salerno
mariocki · 2 years
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Schock (Shock, 1977)
"Ghosts are only a figment of our imagination. We ourselves create them to justify our behaviour."
#schock#shock#beyond the door ii#italian cinema#mario bava#horror film#dardano sacchetti#lamberto bava#gianfranco barberi#alessandro parenzo#daria nicolodi#john steiner#david colin jr.#ivan rassimov#paul costello#nicola salerno#bava snr's final completed film (with a little help from jnr). the holy trinity of Bava‚ Nicolodi and Rassimov couldn't make this quite the#masterpiece I'd hoped for‚ but hell‚ I'd watch Daria paint a bathroom and be grateful. actually this is pretty good; unusually modern#feeling for Bava (you can feel the long tendrils of American new horror cinema beginning to creep into his colourful Italian gothic) and#undeniably slow to develop. more mainstream‚ in some sense‚ or perhaps just less stylistically singular than most of his filmography#but there are flashes of his genius‚ particularly in the nightmarish final act of grand dreamlike horror meeting#slow burn domestic madness. a haunted house story that isn't overly interested in the house: it's more about the haunted‚ the people and#the applied tension which bends and bends until it breaks. Steiner‚ as he always did‚ lends excellent support; I only found out after#watching this that he'd died earlier this year‚ something I missed at the time. his performance in Tenebre is something to behold‚ barely#ten minutes of screentime but he grabs the very bleeding heart of that film. Rassimov hasn't much to do but he's as handsome and as lovely#as he ever was. and Daria. it's nearly two years since we lost her now and it's still difficult to conceive of a world without her. here‚#as in every film she graced (too few)‚ she delivers a performance which is mesmerising for its sheer power and nuance and technical ability#that her work was mostly within the horror genre has predictably seen her often overlooked when discussing the great Italian actors#but if anything it takes even more talent‚ even more courage‚ to carve out a niche for yoirself in such a denigrated and ill respected#field and to still give your whole heart‚ body and soul to your work in a way that demands the highest praise
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kutmusic · 1 year
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Tre anni fa ci lasciava Nicola Cosmo Salerno, compositore, grafico, animatore di formazioni come Art Erios, RADAR, Neu Abdominaux Dangereux. Ecco una playlist su Spotify con alcune delle sue tantissime composizioni.
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weaversweek · 5 months
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"Non ho l'eta" - Gigliola Cinquetti
1964 Music: Mario Panzeri; lyric: Nicola Salerno
The greatest Eurovision winner of the period, if you ask me: there isn't a higher one in Let's Do It, my personal fifty favourite singles from 1954-76.
"Non ho l'eta" won the San Remo Festival of Songs in 1964, a thunderous piano-led ballad topped by Gigliola's tender and fragile vocal.
The song is a gentle ode, "I'm not old enough to love you, to go out alone with you." Later, Gigliola sings, "Let me live a romantic love, waiting, let that day come, but not now".
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A huge hit at the 1964 Eurovision Song Contest, "Non ho l'eta" won with over half the available marks. It became a huge hit around the continent, and the Italian original eclipsed cover versions in translation by Linda Scott and Vera Lynn. Gigliola returned to the Eurovision stage in 1974, eclipsed by ABBA and the Wombles; she was back to co-host the car crash 1991 event, and the far more competent 2022 edition.
A song perfectly of its time, "Non ho l'eta" combines all the elements - lyric, tune, performance - to hammer home its message. You don't need to understand a word of Italian to get the emotion, and that's the heart of music.
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my-chaos-radio · 1 year
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Release: November 30, 2018
Lyrics:
Puorte 'e cazune cu nu stemma arreto
Na cuppulella cu 'a visiera aizata
Passa scampanianno pe' Tuleto
Comm'a nuguappo, pe' se fa' guarda'
Tu vuo' fa' ll'americano
Mericano, mericano
Sient'a mme chi t' 'o ffa fa'?
Tu vuoi vivere alla moda,
Ma se bevi "whisky and soda"
Po' te siente 'e disturba'
Tu abball' o' rocchenroll
Tu giochi a baisiboll
Ma e solde p' e' Ccamel
Chi te li da
La borsetta di mamma'
Tu vuo' fa' ll'americano
Mericano, mericano
Ma si' nato in Italy
Sient' a mme, nun ce sta niente 'a fa'
Ok, napulitan
Tu vuo' fa' ll'american
Tu vuo' fa' ll'american
Come te po' capi' chi te vo' bbene
Si tu lle parle miezo americano?
Quanno se fa ll'ammore sott' 'a luna
Comme te vene 'ncapa 'e di' "I love you"?
Tu vuo' fa' ll'americano
Mericano, mericano
Sient'a mme chi t' 'o ffa fa'?
Tu vuoi vivere alla moda
Ma se bevi "whisky and soda"
Po' te siente 'e disturba'
Tu abball' o' rocchenroll
Tu giochi a baisiboll
Ma e solde p' e' Ccamel
Chi te li da
La borsetta di mamma'
Tu vuo' fa' ll'americano
Mericano, mericano
Ma si' nato in Italy
Sient' a mme, nun ce sta niente 'a fa'
Ok, napulitan
Tu vuo' fa' ll'american
Tu vuo' fa' ll'american
Tu vuo' fa' ll'americano
Mericano, mericano
Ma si' nato in Italy
Sient' a mme, nun ce sta niente 'a fa'
Ok, napulitan
Tu vuo' fa' ll'american
Tu vuo' fa' ll'american
Songwriter:
(Whisky and soda e rocchenroll
Whisky and soda e rocchenroll
Whisky and soda e rocchenroll)
Nicola Salerno / Renato Carosone
SongFacts:
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mezzopieno-news · 2 years
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IL CILENTO VINCE: È IL MIGLIORE BIODISTRETTO D’EUROPA
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Il bio-distretto Cilento è il migliore d’Europa, aggiudicandosi la prima edizione del premio europeo per la produzione biologica.
I vincitori del EU Organic Awards, premiati a Bruxelles dal Comitato europeo delle Regioni, simboleggiano la crescita e l’innovazione del settore biologico europeo e della rispettiva catena del valore e il contributo del settore alla riduzione dell’impatto dell’agricoltura sul clima e sull’ambiente mondiale.
Il bio-distretto Cilento comprende quasi 100 Comuni campani, con 40 membri a cui si sommano 55 Comuni che usufruiscono dei suoi servizi, coinvolgendo una popolazione di circa 270.000 abitanti. Situato all’interno del Parco nazionale del Cilento, Valle di Diano e Alburni, nella provincia di Salerno, il bio-distretto raccoglie oltre mille imprese agricole biologiche certificate, con una superficie agricola utilizzata di quasi 14.000 ettari.
I rappresentanti delle principali istituzioni e associazioni di categoria dell’UE hanno sottolineato come “Il bio-distretto del Cilento è pioniere e modello per altri bio-distretti a livello internazionale. Riunisce produttori e trasformatori biologici, consumatori, operatori turistici e autorità pubbliche attorno a iniziative comuni. Supporta inoltre lo sviluppo di filiere corte, mercati locali e appalti pubblici verdi, aumentando il consumo di cibo prodotto localmente. Collega tutto questo alle iniziative turistiche a vantaggio della creazione di posti di lavoro, della coesione sociale e del rilancio delle aree rurali. Ha ispirato la rete IN.N.E.R dei bio-distretti”.
“Il bio-distretto Cilento è stato il primo bio-distretto europeo, fondato nel 2004 ha supportato a livello internazionale la costituzione di tante nuove realtà“, ha commentato Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.
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Fonte: Rete IN.N.E.R; Commissione Europea
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telodogratis · 14 days
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Schianto tragico, Nicola muore sul colpo a soli 29 anni
[[{“value”:” Tragedia all’alba sulla A30 Caserta-Salerno. Intorno alle ore 4:00 del mattino, nei pressi dello svincolo di Castel… L’articolo Schianto tragico, Nicola muore sul colpo a soli 29 anni proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Tragedia all’alba sulla A30 Caserta-Salerno. Intorno alle ore 4:00 del mattino, nei pressi dello svincolo di Castel… L’articolo Schianto…
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tommasoevangelista · 2 months
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VIS à VIS FUORILUOGO 27
Artists in residence Project
5 – 25 agosto 2023
Carpinone (IS), artista in residenza OPIEMME
Lucito (CB), artista in residenza Ivano Troisi
Dal 5 agosto 2023 prende avvio la nuova edizione di VIS à VIS Fuoriluogo 27, programma internazionale di residenze artistiche che quest’anno ospita gli artisti Opiemme a Carpinone (IS), e Ivano Troisi a Lucito (CB).
Il progetto, diretto dall’associazione culturale Limiti Inchiusi (Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia), è a cura di Tommaso Evangelista. Il programma internazionale di residenze artistiche VIS à VIS Fuoriluogo, che quest’anno giunge alla tredicesima edizione - dall’avvio nel 2012 da parte dell’associazione culturale Limiti Inchiusi - segna il proseguimento dell’azione curatoriale degli anni precedenti con gli artisti ospitati su invito diretto da parte dell’associazione e del curatore, e le opere pensate in dialogo con spazi e contesti specifici. Inoltre, le residenze, mantenendo l’identità che le hanno sinora caratterizzate, ovvero il forte rapporto con le comunità, vengono messe in relazione a degli obiettivi specifici legati ai singoli luoghi.
In questa edizione per quanto concerne Lucito si lavorerà sulla realizzazione di un’opera d’arte pubblica, opera che andrà ad ampliare la già ricca raccolta comunale che accoglie, oltre ad un ricco corpus di lavori di Antonio Pettinicchi, anche il gruppo più ampio di opere legate al progetto Vis à Vis, mentre per Carpinone, per la prima volta coinvolto nel progetto quale primo comune della provincia di Isernia, si lavorerà sull’interazione con la popolazione nella realizzazione di un’opera d’arte pubblica e partecipata, pensata quale un percorso di parole e di idee.
Come ad ogni edizione gli artisti, insieme ai curatori, renderanno vitale la residenza con una serie di workshop, incontri e una restituzione finale che segnerà anche la consegna del lavoro svolto alla collettività. La residenza sarà testimoniata da un catalogo e da un video-documentario che sar�� presentato a dicembre.
Limiti inchiusi, tra le associazioni promotrici di STARE - Associazione delle Residenze d'artista italiane -, si dimostra tra le residenze artistiche più longeve e interessanti dedicate alle aree interne e alle comunità locali.
Gli artisti invitati a VIS à VIS Fuoriluogo 27 sono Opiemme che lavorerà a Carpinone (IS), e Ivano Troisi (Salerno 1984) che opererà a Lucito.
Ivano Troisi (Salerno 1984), vive e lavora tra Arezzo e Salerno. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Roma, il suo lavoro parte dall’osservazione della natura per attuare un’analisi dei processi che ne caratterizzano trasformazioni e mutazioni. Tra le sue mostre più importanti troviamo: Se il dubbio nello spazio è dello spazio, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, a cura di Nemanja Cvijanovic e Maria Adele Del Vecchio (2014); Galleria Tiziana Di Caro, Salerno (2012 e 2014); Leggerezza della terra, Tempo Imperfetto. Sguardi presenti sul Museo Archeologico Provinciale di Salerno, un progetto della Fondazione Filiberto Menna, a cura di Antonello Tolve e Stefania Zuliani (2014); Prima, Galleria Nicola Pedana, Caserta (2018); Ex voto, Museo Archelogico, Pontecagnano (2019); Il sussurro del mondo, Fondazione Plart, Napoli, a cura di Luca Beatrice (2020); Rethinking Nature, Museo Madre Napoli, a cura di Kathryn Weir e Ilaria Conti (2022). Nel 2014 Troisi è stato nominato per il Prima Pagina Art Prize, il concorso promosso da Il Resto del Carlino e Quotidiano.Net, nell’ambito di Arte Fiera Bologna. Nel 2017 ha preso parte al programma di residenze per artisti BoCS Art Cosenza. Nel 2019 è invitato ad Open Dream Treviso, a cura di Flavio Arensi, Valentino Catricalà e Martina Cavallarin. Successivamente partecipa a varie collettive da ricordare: La potenza dell’arte contemporanea, Pinacoteca Provinciale di Potenza, a cura di Lorenzo Benedetti e Opere, idee, progetti, persone dalla collezione del Madre, Castello Macchiaroli, Teggiano (SA) a cura di Andrea Viliani e Silvia Salvati, è presente nella collezione “Doni” - Imago Mundi Luciano Benetton Collection e nell’Atlante dell’arte contemporanea a Napoli e in Campania, a cura di Vincenzo Trione (Electa, 2017). Nel 2022 è invitato da La Quadriennale di Roma a Partecipare ad una Masterclass di Hans Ulrich Obrist, intitolata L'ideologia del curatore, nella Sala Tenerari di Palazzo Braschi, Roma. www.ivanotroisi.com
Opiemme è un gruppo di Torino (Italia), formato da Margherita Berardinelli e Davide Bonatti. La pratica di Opiemme indaga i confini tra parole e immagini, alla ricerca di nuovi modi di presentare la poesia. Dal 2000 la ricerca di Opiemme si concentra sull'arte pubblica volta a diffondere la poesia al pubblico, con performance collettive, installazioni e interventi di poesia di strada. Ciò ha portato Opiemme ad esibirsi in diverse città europee in collaborazione con diverse fondazioni di poeti con l'obiettivo di creare nuove occasioni di lettura, come per il murale dipinto per le Fondazioni Fernando Pessoa e Josè Saramago a Lisbona, o una facciata di 12 piani dedicata a Wisława Poesia Szymborska a Danzica, o un intervento pittorico a Krakow in occasione del centenario della poetessa polacca. www.opiemme.com
Limiti inchiusi è un’associazione di produzione culturale e artistica con sede a Limosano in provincia di Campobasso. Fondata nel 1994, promuove progetti d’arte contemporanea dal respiro internazionale in costante dialogo con il territorio del Molise, come indagine sul paesaggio e i paesi molisani. Con residenze d'artista, mostre, installazioni d’arte pubblica, workshop, laboratori ed incontri, Limiti inchiusi pone al centro il territorio regionale per rileggerlo e mapparlo nei suoi cambiamenti, creando nuove narrazioni. Il lavoro svolto negli anni, documentato con numerose pubblicazioni, ha riguardato la produzione di opere d’arte, la didattica con le nuove generazioni, la ricerca e l’inclusione sociale con uno sguardo attento alle emergenze e problematiche delle comunità coinvolte. Dal 2012, con la direzione degli artisti Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia, l'associazione ha inaugurato i programmi internazionali di Residenze per artisti Vis à Vis Fuoriluogo e Vis à Vis Flâneur. Nel 2021 Limiti inchiusi è tra i soci fondatori di STARE – Associazione delle Residenze d'artista italiane.
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tifatait · 3 months
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Salerno, Nicola si diploma con 110 e lode: "Dedicato al nostro angelo Antonio" | www.ottopagine.it
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lamilanomagazine · 7 months
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Serie A, 26^ giornata: il Genoa ritrova la vittoria, Udinese battuto a Marassi 2-0
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Serie A, 26^ giornata: il Genoa ritrova la vittoria, Udinese battuto a Marassi 2-0.   Sassuolo-Empoli (2-3) La gara tra Sassuolo ed Empoli rappresenta un vero e proprio scontro diretto per la salvezza, con le due compagini distanti solamente 2 punti in classifica. Dionisi opta per Volpato, Thorstvedt e Laurientè nella trequarti dietro Pinamonti. Nicola risponde con Cambiagi e Kovalenko a supporto di Cerri. L'Empoli passa in vantaggio all'11' grazie al colpo di testa di capitan Luperto su assist di Marin. Al 54', dopo un check del Var per un fallo di Ismajli, i padroni di casa pareggiano su rigore con Pinamonti. Dopo soli 10 minuti altro rigore per un fallo di mano di Ferrari: Niang trasforma dal dischetto. Al 77’ Ferrari si riscatta pareggiando di testa sul calcio di punizione di Bajrami. Quando sembra finita, in pieno recupero, Bastoni ruba il tempo a tutti sul primo palo siglando il gol del 2-3 finale.   Salernitana-Monza (0-2) La Salernitana ospita il Monza consapevole della possibile ultima chance per agguantare una miracolosa salvezza. I brianzoli arrivano a Salerno forti della vittoria contro il Milan. Kastanos e Candreva alle spalle di Weissman nell’11 titolare di Liverani. Palladino schiera Mota, Carboni e Colpani nella trequarti che supporta l’ex della partita Djuric. Nel primo tempo, fatica a sbloccarsi il risultato all’Arechi, nonostante  il Monza abbia più chances di trovare la rete del vantaggio. Djuric colpisce il palo con una bella girata al volo e Ochoa si supera per neutralizzare un tentativo sotto misura di Izzo. La partita si blocca al 78’ grazie al figlio d’arte Daniel Maldini che la mette dentro riuscendo a beffare Ochoa. Dopo 5 minuti, chiude il match capitan Pessina, alla quarta rete personale in campionato.   Genoa-Udinese (2-0) La gara tra Genoa e Udinese mette in palio tre punti fondamentali in chiave salvezza, soprattutto per gli ospiti, attualmente vicinissimi alla zona calda della classifica. Gilardino conferma il tandem Gudmundsson-Retegui in attacco. Cioffi risponde con Thauvin alle spalle di Lucca. Grande prestazione dei padroni di casa nella prima frazione di gara. Il Grifone passa in vantaggio al minuto 36 con Retegui, autore di una splendida rovesciata. Il raddoppio arriva dopo appena 4 minuti: Bani trova l’angolino vincente di testa su assist di Gudmundsson. Gli uomini di Gilardino legittimano la vittoria anche nel secondo tempo, andando vicinissimi al terzo gol in diverse occasioni e approfittando della superiorità numerica per via dell'espulsione di Kristensen al minuto 48.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Grande soddisfazione per la casa editrice umbra Bertoni editore, che per il quarto anno consecutivo si trova in lizza per il “Premio Strega” con il libro “Assalto alla collina” di Nicola Bottiglieri. Il libro della casa editrice umbra è stato proposto da Antonio Natale Rossi con una motivazione veramente interessante: «Il romanzo si sviluppa, con sapienza narrativa, tra la grande storia delle giornate di guerra della battaglia di Montelungo, l’8 settembre, la prigionia di Mussolini, la fuga del re da Roma e la piccola storia sofferta dall’autore e dalla sua famiglia, originaria di Salerno. Dopo tante opere dedicate a trame […]
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L'Empoli vince a Salerno, i granata sempre più ultimi
L’Empoli batte 3-1 la Salernitana in trasferta e, per la prima volta, si tira fuori dalla zona retrocessione. Per i toscani è l’ottavo punto in quattro partite dopo il cambio di allenatore. Sprofonda, invece, la squadra campana che resta ultima e staccata.     La Salernitana sente il peso della partita e scende in campo troppo contratta e tesa. L’Empoli, guidato dall’ex Davide Nicola, interpreta…
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nardogranata · 9 months
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Gennari-goal, riprende la marcia vincente del Toro.
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NARDO' - FIDELIS ANDRIA 1-0
Scorer: 85' Gennari
NARDO’: Viola, De Giorgi, Ceccarini (75' Borgo, 90' Milli), Gennari, Lanzolla, Dambros (83' Addae), Gentile (87' Mariani), Ferreira (65' Dammacco), Latagliata, Guadalupi, Russo. 
Reserve: Della Pina, Dammacco, Rossi, Cellamare, Urquiza. Trainer: Nicola Ragno
FIDELIS ANDRIA: Baietti, Silvestri, Strambelli, Bottalico (80' Cancelli), Donida, Cecere, Feola (88' Varsi), Piccioni (5' Scaringella, 65' Russo), Ferrara, Riefolo (66' Sasanelli), Draga’. 
Reserve: Fratti, Ponzo, Giambuzzi, Varsi, Russo, Lauriola Trainer: Pasquale De Candia
Arbitro: Stefano Striamo di Salerno.
Assistenti: Giovanni Ciannarella e Ferdinando Savino di Napoli
Ammoniti: Riefolo, Silvestri, Bottalico (F) Guadalupi (N)
Un goal di Gennari all’85’ decide una sfida equilibrata per tutto l’arco dei 90′ e consente al Nardò di recuperare due punti alla capolista Team Altamura.
Partita giocata (finalmente) per il Toro nello Stadio Giovanni Paolo II, ristrutturato dopo 5 mesi di interventi e di conseguente esilio dei granata a Matino. Una splendida cornice di pubblico (sold out nel settore neretino) con almeno 250 andriesi ospiti è stata onorata da due squadre scese in campo con grande determinazione ed equilibrio.
I primi 20′ vedono una Fidelis molto manovriera con un possesso palla più conservativo che offensivo. Nardò in difficoltà a impostare trame incisive e ad alzare i ritmi di gioco. Al 25′ gli andriesi guadagnano un prezioso calcio di punizione dal limite. Batte lo specialista Strambelli ma il pallone si infrange sulla barriera. Pochi minuti dopo, cross di Dragà con Scaringella (subentrato al 5′ a Piccioni) contrastato da Lanzolla sotto porta.
Il Nardò si scuote e va al tiro con Ferreira al 27′. Conclusione di poco al lato del brasiliano dai 25 metri. Il Toro comincia a carburare e con Guadalupi prova la percussione centrale. Respinge la difesa andriese. Sulle fasce spingono De Giorgi e Latagliata ma i loro cross trovano la difesa biancazzura pronta a sventare le minacce. Si chiude il primo tempo sullo 0-0.
In avvio di ripresa è il Nardò a provare ad alzare i tempi di gioco. Guadalupi e Gentile riescono ad entrare in manovra con maggiore continuità ma i loro suggerimenti per Dambros e Ferreira si perdono tra le maglie difensive della Fidelis.
Al 65′ Ragno cerca di dare peso all’attacco inserendo Dammacco per Ferreira. Risponde De Candia con Sasanelli al posto dell’ammonito Riefolo. Il Nardò guadagna campo e costringe Baietti per due volte a smanacciare sui cross dalle fasce. Al 75′ occasione per il Toro. Incursione verticale di Gentile e pronto tiro in porta con palla che attraversa tutto lo specchio finendo fuori.
La Fidelis mette il muso fuori dalla propria metà campo con un corner di Strambelli che accende una mischia in area neretina. Sbroglia tutto l’arbitro fischiando fallo in attacco. Quando la partita sembra scivolare verso un pareggio combattuto sotto la pioggia, arriva il lampo di Gennari.
Punizione dal versante destro di Dammacco. La difesa andriese tiene d’occhio Addae ma perde di vista Gennari. Cross pennellato ed incornata vincente del difensore neretino. 1-0, equilibrio spezzato e tutti a difendere nel finale. Il Toro fa quadrato incitato dal proprio pubblico e porta a casa una vittoria pesante in termini di classifica e morale. Per la Fidelis Andria rimane, invece, il rammarico di non aver osato di più.
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cinquecolonnemagazine · 10 months
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Parliamo ancora di napoletano? Due libri e un’iniziativa
Rieccoci con ’O napulitano e ’o nnapulitano, ovvero L’homo neapolitanus e la sua lingua, una rubrica che abbiamo tenuto su queste (Cinque)colonne alcuni anni fa e che interrompemmo per mancanza di novità. Ora le novità ci sono. E sono due: un’iniziativa della Regione Campania e un libretto di Sergio Zazzera. Cominciamo dal secondo: Sergio Zazzera, La parlata napolitana. Istruzioni per l’uso, Giannini editore, pp. 62, € 6,00. Si tratta di un piccolo vademecum sull’uso corretto e sulle conoscenze (anche bibliografiche) necessarie a chi voglia accostarsi in modo corretto al nostro idioma. L’autore, “magistrato in pensione, giornalista con l’hobby delle ‘cose di Napoli e dintorni’” (si legge in quarta di copertina), già autore di un vocabolario di napoletano e di altri testi sul nostro dialetto, è socio del Coordinamento dei Comunicatori della Cultura (detto 3C) e dirige il periodico (oggi online, ma nato cartaceo nel 1950) “Il Rievocatore”. Il napoletano a portata di libretto Il libretto – dicevamo - si presenta come un vademecum informativo-divulgativo-bibliografico sul napoletano. Diviso in nove agili capitoletti, affronta a volo d’uccello ma con meticolosa precisione varie tematiche, sulle quali dà un orientamento (anche bibliografico) al lettore sprovvisto di fondamenti scientifici che sia desideroso di accostarsi al napoletano come si parla realmente (“parlata” è infatti il termine che usa l’Autore fin nel titolo). I primi due capitoli rievocano, a livello personale e generale, le modalità d’uso del napoletano nelle famiglie di una volta e i “lessici famigliari” che ne derivavano. Il terzo capitolo passa in rassegna gli interventi legislativi sui dialetti e parlate locali e sul napoletano in particolare, a partire dall’art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (diritto alla libertà di espressione), passando per l’equivoco in cui sono caduti in tanti a proposito della pretesa decisione dell’UNESCO di dichiarare il napoletano “lingua” (sullo scioglimento dell’enigma è intervenuto il prof. Nicola De Blasi, che Zazzera puntualmente cita), fino alla legge regionale 14/2019 che istituisce il Comitato Scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano (l’altra novità, di cui parleremo fra poco). Lingua, grammatica e letteratura Seguono capitoli più “linguistici”, sulle etimologie (anche le false etimologie), sulle grammatiche, sulla letteratura, sulle improprietà nella scrittura. E passiamo alla seconda novità di cui sopra. L’iniziativa di cui parlavamo all’inizio, e su cui informa pure il libretto di Zazzera, è la Legge Regionale 8 luglio 2019 n. 14, che ha istituito il Comitato Scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano. Il Comitato si è costituito ed ha prodotto già dei risultati tangibili. I membri sono: Nicola De Blasi, professore di Storia della lingua italiana presso l’Università Federico II, Francesco Montuori, anch’egli della Federico II, Rita Librandi, dell’Università “L’Orientale”, Carolina Stromboli, dell’Università di Salerno, e gli studiosi e scrittori Armando De Rosa (purtroppo venuto a mancare recentemente), Umberto Franzese e Maurizio De Giovanni. I primi quattro hanno curato una pubblicazione, distribuita gratuitamente, che si presenta come strumento di divulgazione di notizie e informazioni corrette e scientificamente fondate sul napoletano, contro le tante false informazioni e gli scorretti usi del napoletano che imperversano sui muri della città (manifesti pubblicitari in primis) e sul blog, con scritti dall’ortografia improbabile e proposte di insegnamento non supportate da conoscenze corrette. Il libro s’intitola Per il patrimonio linguistico napoletano. Notizie storiche, a cura del Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano, ed è redatto da Nicola De Blasi, Rita Librandi, Francesco Montuori e Carolina Stromboli, con introduzione di Maurizio De Giovanni. Dialetti e origini È opportuno riportare integralmente qui almeno alcune parole della quarta di copertina, che chiariscono l’intento degli autori e anche alcuni aspetti della questione del napoletano che di solito vengono fraintesi o ignorati dai più: “I dialetti sono soltanto una versione ‘deformata’ della lingua italiana? Qual è la loro origine? Come si è svolta la loro storia? In passato erano insegnati a scuola? A queste e ad altre domande risponde questo libro ideato dal Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano. Una prima forma di salvaguardia può infatti realizzarsi attraverso una corretta divulgazione, anche in alternativa a notizie imprecise o a luoghi comuni che sono da tempo in circolazione in rete e in altri media. In queste pagine si chiarisce, tra l’altro, che in Campania si parlano numerosi dialetti, alcuni dei quali piuttosto diversi dal napoletano e che quest’ultimo, diversamente da quanto si legge in rete, non è mai stato riconosciuto dall’UNESCO né come lingua, né come bene dell’umanità”. Un’operazione nuova Si tratta insomma di un’operazione nuova e da tempo auspicata da molti scrittori in napoletano e cultori del nostro idioma, spesso magnificato in termini entusiastici da persone che in buona fede credono di esprimere il loro amore per la propria cultura ma che non sono attrezzati con conoscenze corrette, per cui cadono in errori tali da nuocere alla comprensione stessa e alla valorizzazione della lingua che intendono promuovere. Basti solo un esempio: molti scrivono il napoletano “come si parla”, sostituendo alle vocali semimute degli apostrofi o semplicemente nulla (es. pat’t’ o patt invece di pateto), in questo modo rendendo più difficoltosa la lettura. Invece bisognerà pure riflettere che nessuna lingua si parla come si scrive, neanche l’italiano (ad esempio il suono gli si scrive in spagnolo ll, e il nostro digramma gn si legge in tedesco ghn. Quest’ultima osservazione, peraltro, si legge nel libretto di Sergio Zazzera di cui abbiamo parlato sopra. E così le due novità che abbiamo detto all’inizio si saldano, dando luogo a una speranza, quella di poter diffondere notizie certe sul nostro dialetto (che, non dimentichiamolo, è anche una lingua letteraria di tutto rispetto) ed esprimere in modo davvero efficace il nostro amore per esso. Read the full article
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uncaffeconnatalia · 11 months
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𝗧𝗨 𝗩𝗨𝗢̀ 𝗙𝗔̀ 𝗟’𝗔𝗠𝗘𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡𝗢
𝗥𝗲𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗖𝗮𝗿𝗼𝘀𝗼𝗻𝗲
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Un día de 1955 uno de los productores pidió al letrista napolitano Nicola Salerno que presentara una canción a un concurso que hacían en la radio. Salerno escribió diferentes textos y los llevó a Renato Carosone , proponiéndole que eligiera uno de ellos para ponerle música. De las tres letras que leyó, la que más convenció al pianista fue: "Tu Vuò Fà l’Americano".
Más allá de su buena fórmula musical, una de las claves del éxito que tuvo "Tu Vuò Fà l’Americano" en aquellos años de posguerra fue el contenido de su letra. Y es que el tema está inspirado en una corriente pro-americana que surgió después de la Segunda Guerra Mundial principalmente en el sur de Italia y que hizo que muchos jóvenes abandonaran parte de sus costumbres rurales y adoptaran algunos de los referentes socioculturales que llegaban de Estados Unidos.
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giancarlonicoli · 1 year
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13 set 2023 19:27
LA SINISTRA CHE PARLA DI FAMILISMO DELLA DESTRA? COME IL BUE CHE DICE CORNUTO ALL’ASINO! DEM E SINISTRATI PIAZZANO MOGLI E FIGLI: IN PARLAMENTO CI SONO MICHELA DI BIASE, LADY FRANCESCHINI, E ELISABETTA PICCOLOTTI, MOGLIE DI NICOLA FRATOIANNI. VINCENZO DE LUCA HA SISTEMATO I SUOI EREDI IN POLITICA ED EMILIANO HA PROMOSSO SUA PORTAVOCE LA SUA COMPAGNA ELENA LATERZA. INFINE, CASA 5 STELLE, CON BEPPE GRILLO CHE HA NOMINATO VICEPRESIDENTE DEL MOVIMENTO SUO NIPOTE ENRICO... -
Stefano Zurlo per il Giornale - Estratti
Parentopoli e dintorni. La memoria è una miccia corta, ma la sinistra frulla nomi e discendenze, pizzicando le corde evergreen dell’indignazione.
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Il tema è di quelli che colpiscono l’opinione pubblica e infatti ruotando l’emiciclo della politica italiana si trovano assonanze e armonie, esattamente come quelle stigmatizzate oggi.
Se non di più. Intrecci di mogli, fidanzate, compagne in una girandola di ruoli e medaglie all’ombra di questo o quel potente. Situazioni diverse ma che fanno mucchio. Perché gli spigoli, anche se si ammorbidiscono, restano spigoli.
Così nell’estate di otto anni fa il governatore della Puglia Michele Emiliano si infila dritto nel turbine, promuovendo sua portavoce la sua compagna Elena Laterza. Inevitabile la bagarre, ma lui tiene il punto: «È una scelta conforme alle regole di legge e fondata su un curriculum ineccepibile». La parola opportunità evidentemente non rientra nel vocabolario di Emiliano. Ma se da Bari ci spostiamo a Napoli, allora ci troviamo al cospetto della saga dei De Luca.
Lui, Vincenzo, la prima generazione, è l’inimitabile presidente della Regione. Il rampollo, Piero, diventa deputato e poi sale fino a diventare vicecapogruppo del Pd alla Camera. Per la verità, c’è un altro figlio, Roberto, che a un certo punto va a fare l’assessore al bilancio al comune di Salerno. Così De Luca è uno e trino. Quella stagione meravigliosa finisce e nei mesi scorsi Elly Schlein toglie a De Luca junior il bastone del comando, ridimensionandolo a semplice deputato.
Dal Sud alla capitale. Michela Di Biase fa la gavetta come consigliera comunale, poi la carriera accelera. Tutto ok, compreso l’arrivo a Montecitorio nel 2022, ma naturalmente i critici incrociano quel percorso con la biografia e sottolineano un’altra data, il 2014, quando Di Biase sposa Dario Franceschini, uno dei leader del Pd, padre di sua figlia. Difficile distinguere la cifra personale dal blasone, riassunto nel titolo di Lady Franceschini che lei, va da sé, rifiuta sdegnata.
Anzi, lo considera un marchio degradante, «profondamente ingiusto e frutto di una cultura maschilista che vuole raccontare le donne non attraverso il loro lavoro, la loro storia, ma attraverso l’uomo che hanno accanto». Ciascuno naturalmente è libero di indossare l’interpretazione che più gli dona, ma il Palazzo coglie al volo certe armonie e simmetrie, se ne impadronisce e le trasforma in strumento di lotta fra le fazioni.
Si fa un gran parlare delle sorelle Meloni, perché accanto a Giorgia e forse anche prima di Giorgia c’è Arianna, ora uscita dalla penombra per ascendere alla segreteria di FdI. E, come se non bastasse, consorte del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida.
Meno accecata dai riflettori la coppia della sinistra radicale Nicola Fratoianni-Elisabetta Piccolotti, eletta deputata a Lecce nel 2022, bersagliata e pronta all’immancabile sfogo: «Su di me solo fango». Infine, casa 5 Stelle, un tempo l’impero di Beppe Grillo. Che nomina vicepresidente del Movimento suo nipote Enrico. Uno vale uno, ma se lo conosci è meglio.
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nicolagarau · 2 years
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Belle e monelle video evento Priscilla Salerno 12 novembre V3.mp4 from Nicola Garau on Vimeo.
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