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#non dimenticarmi
sebaxyana · 1 year
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spero
che tu non mi possa mai dimenticare.
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Mi prenderò cura dei nostri ricordi, di quegli sguardi che attraversavano il cuore, dei nostri respiri che riempivano la stanza. Cercherò di non dimenticare niente di ciò che è stato, di tutti quegli attimi di felicità che abbiamo condiviso, di ogni spicchio di cielo che hai saputo regalarmi. Prometto che custodirò ogni nostra promessa, ogni parola che abbiamo sussurrato alle stelle, ogni desiderio che abbiamo affidato al vento. Sorriderò ogni volta che mi torneranno in mente i tuoi occhi che assomigliano al cielo, ogni volta che ripenserò ai nostri pomeriggi al mare, all’emozione del nostro primo bacio, alle tue carezze nelle notti d’inverno. Nessun tempo mi porterà via il ricordo che ho di te. E ogni volta che guarderai il mare promettimi che mi penserai. Qualche volta. O forse sempre. Per davvero.
Chiara Trabalza
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sonego · 1 year
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buona sera, ma ora non solo penso alla sciarpa del milan lgbtq che non esiste (grave) ma mi hai ricordato anche del tottenham 💀
HELP SCUSA FJVKDBKFVJ in mia difesa ho letteralmente cancellato l'esistenza di quella partita dalla mia mente per il momento. non ci voglio pensare. non esiste. solo così posso live love laugh
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labalenottera · 1 year
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prendendo esempio da @esotossina, ho utilizzato il sito FutureMe per scrivere una lettera alla me del futuro, che la riceverà esattamente tra un anno direttamente nella casella di posta elettronica. ho iniziato in modo divertente, ma verso la fine ho avuto qualche tremito alle mani.
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syri-kalter · 6 months
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ultimo amore
Amore mio, penso che questa sia l'ultima volta che ci incontriamo. E da un lato lo spero, perché questa è la cosa giusta per me, lo so benissimo. Con questo tuo essere così, ti sei perso moltissimo. Non mi hai valorizzata e va bene così, per l'età che hai è una cosa normale. Ma da un lato vorrei così tanto che tu fossi la persona giusta, nel momento sbagliato. Vorrei tanto che fossi tu, perché amo come sei, amo come mi fai sentire, ma so perfettamente che non basta. E ho fatto la cosa più giusta, scegliere me stessa, già dall'inizio. Non voglio mentire a me e a te e fingere che tutto va bene e che so dove stiamo andando, perché non è vero. Ieri ti ho dato dei bacini extra perché so che è finita tra di noi, però rimmarrai sempre un ricordo carino per me, buffo, un cucciolino. Però ti sei perso non tanto, non puoi nemmeno immaginarti cosa ti sei perso è una perdita che forse capirai quando forse sarà troppo tardi. Ma va bene, io accetto ciò che è il mio destino e ringrazio Dio e te per questa esperienza anche se corta. Tutto questo è per renderci forti e direi che questa è stata proprio una bella lezione, superata con un "sufficiente". Però l'ho superata almeno. E non vedo l'ora di vedere come andranno le cose per me, ora che mi sono liberata di questa cosa. Lo so che adesso devo impegnarmi per bene. Ho fatto un primo passo verso me stessa, ho scelto me stessa e ho fatto la cosa migliore e la rifarei tantissime altre volte. I'm a million dollar girl, sono un esperienza. Penso che io sia venuta nella tua vita per darti una lezione. So che mi ringrazierai più tardi, forse solo col pensiero ma io ti dico già; prego. So di averti dato un canavaccio per iniziare a scrivere le tue cose, per aprirti, per capirti. Non siamo dei robot, siamo umani, siamo qui per fare errori, siamo qui per sbagliare e siamo qui anche per soffrire e far soffrire. Questa è la nostra missione ed è bella proprio perché è così. Chissà se i nostri cammini si incroceranno nuovamente. Non me ne frega un cazzo di quello che gli altri pensano di me. Io ti voglio bene, tanto bene. Sei un cucciolo e mi hai trattata bene per l'età che hai🤍
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fiorenellanotte · 10 days
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Tu sei un’altra cosa.
Sono andato avanti per anni senza vederti, quasi senza conoscerti, e tu eri mio esattamente come adesso.
Io, che sono abituato ad aspettarmi il peggio, non ho paura di perderti.
Puoi dimenticarmi,
abbandonarmi,
lasciarmi,
sarai sempre mio e solo mio.
Ti ho inventato io, amore mio.
Sei molto più che il mio amante.
Sei una mia creatura.
È per questo che mi appartieni,
quasi tuo malgrado.
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smokingago · 7 months
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Tu sei un’altra cosa.
Sono andata avanti per anni senza vederti,
quasi senza conoscerti,
e tu eri mio esattamente come adesso.
Io, che sono abituata ad aspettarmi il peggio,
non ho paura di perderti.
Puoi dimenticarmi,
abbandonarmi,
lasciarmi,
sarai sempre mio e solo mio.
Ti ho inventato io, amore mio.
Sei molto più che il mio amante.
Sei una mia creatura.
È per questo che mi appartieni,
quasi tuo malgrado.
Irène Némirovsky
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der-papero · 2 months
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In questo post parlerò bene dei tedeschi, in un contesto anche molto delicato, ma quando se lo meritano ben venga, però non vi ci abituate, che un wurst non fa barbecue. Spero di non urtare la sensibilità di nessuno più di quanto la mia è stata urtata.
Ieri sera, mentre mi dilettavo con un po' di Typescript, avevo in sottofondo su una normale emittente tedesca Fast & Furious 8, detto tra noi una puttanata siderale, ma giusto per vedere qualche cartone ben assestato in faccia ai cattivi.
Ad ogni modo, parte la pubblicità, e tra i vari spot alzo la testa per puro caso, e vedo una coppia con una bimba, in riva ad un lago, i primi due sotto ad un albero in costume (qui i tedeschi vanno spesso al lago a farsi il bagno), e la bimba sulla riva a giocare con l'acqua.
Mo', tutto mi sarei aspettato, che cazz ne so, la pubblicità del formaggio in mezzo al pane, qualche automobile, la crema solare, e invece qui veramente ci sono rimasto di un male incredibile: la telecamera fa un primo piano sugli occhi di lui, poi della bimba che gioca, poi di nuovo su di lui, e vi giuro che fa uno sguardo che mi ha tagliato in due, che non saprei nemmeno definirvi, perché io stavo iniziando a sentirmi male senza manco avere il tempo di realizzare perché. All'improvviso la scena si interrompe, e compaiono delle scritte bianche, lente, su un pannello nero, non vi saprei manco ripetere il contenuto perché ormai io volevo solo portare lo sguardo altrove e dimenticarmi tutto, e diceva più o meno una roba del tipo "se questo lo chiami amore, allora chiamaci, perché possiamo aiutarti".
Ora, personalmente per me è stata una botta allucinante, ci penso da ieri e spero di non rivederla più quella scena, poi chissà, magari la seconda volta potrei razionalizzarla meglio, perché ieri ero totalmente impreparato a vedere una roba simile, come se uno sconosciuto per strada vi rifilasse un cazzotto ad altezza stomaco senza il minimo sentore che potesse accadere, tuttavia ho massima stima verso un modello di società che non nasconde la merda sotto al tappeto, la mostra per quello che è, te la sbatte in faccia senza filtri e mette in piedi (almeno ci prova) un processo che possa prevenire prima che sia troppo tardi.
Qualsiasi imbecille riesce ad urlare "castrazione chimica", ma è in queste cose che si misura la maturità sociale di un popolo.
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lamentele · 6 months
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Sii felice e, se puoi, non dimenticarmi.
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Ho smesso di dimenticarmi per amore,
mi sono vicina.
Adesso, preferisco sentire il vuoto
e riempirlo con il mio corpo.
Tenere cura degli oggetti, dei luoghi cari,
una sorta di grazia silenziosa,
il confine della pelle a rabbia finita.
Non pensavo che avrei avuto bisogno
di questa distanza dal mondo.
Immagino una nuova casa,
un' appartenenza illesa,
dove nessuno conosca il mio passato.
Serena Migliorini
_____ Egon Schiele
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surfer-osa · 9 months
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Ho l’ossessione della memoria.
Negli anni ho foraggiato la mia cartofollia (ossia l’amore smisurato per gli oggetti di cancelleria) con agende di ogni tipo per non scordare le cose: scrivendone difficilmente cadranno nell'oblio.
A volte non serve che guardi la pagina del giorno perché è tutto impresso nella mia testa. Come se non bastasse ogni primo del mese il mio smartphone mi ricorda i km macinati durante il mese appena trascorso piantando bandierine rosse sulla mappa.
Ci sono i posti più frequentati, i percorsi nuovi, i grandi ritorni.
Ecco, tornando alle bandierine rosse e ai posti frequentati con più ore di permanenza, io vorrei smettere di ricordare i tre funerali degli scorsi mesi. Vorrei scordare soprattutto di come i genitori di Dario si siano rincorsi con così poco tempo di distanza l’una dall’altro (tipo staffetta con il passaggio di testimone di un dolore insostenibile).
Nonostante tutto, nonostante la mia memoria fin troppo lucida, vivo nel terrore di dimenticarmi le cose, le canzoni, le persone, la vita.
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andreagiambruno · 9 days
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Giorgia non dimenticarmi !
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fogliodicarta · 22 days
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Ora, lasciatemi in pace.
Ora, abituatevi alla mia assenza.
Io chiuderò gli occhi
e dirò solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Una è l’amore senza fine.
La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.
La quinta sono i tuoi occhi.
Non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io tramuto la primavera
affinché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è quanto voglio.
E’ quasi nulla ed è quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellarmi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.
Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
succede che sto per vivere.
Mai sentito così sonoro,
mai avuto tanti baci.
Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.
Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere..
Pablo Neruda,
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der-papero · 5 months
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L'altro ieri, quando ho attraversato la frontiera di Chiasso, davanti a quel tabellone enorme con su scritto BENVENUTI IN ITALIA mi son tornati alla mente gli anni di Milano, per tutta una serie di motivi.
Su Milano non ho mai scritto nulla qui, sebbene ci abbia passato ben 10 anni della mia vita, perché non c'è effettivamente molto da dire. Mi ci trasferii nel 2005, subito dopo la laurea, Napoli non volle saperne di darmi una opportunità e fui costretto a partire. Dopo un anno e mezzo di convivenza con vari colleghi, mia madre decise di vendere l'unico terreno che aveva (prima della morte di mio padre, poi lì tutto cambiò) per donarmi i soldi e comprare la mia prima casa, in periferia, perché nun aggie crisciut a figliem pu' fa' campa' cu' ll'ate, e poi, come capita praticamente a tutti, entrai in quel loop lavoro-casa-uscite in centro a Milano nel weekend, in pratica avevo iniziato a vivere rassegnatamente il resto della mia vita. Mai mi era passato per la testa, ma manco lontanamente, di andare via, all'estero poi, figuriamoci, avevo accettato che quello fosse il mio futuro, al punto tale che, al grido meneghino di lavora e non rompere i coglioni, mi ero dimenticato delle mie origini, di Cri, snobbavo la mia terra e la mia gente, arrivando al punto da dare forse il dolore più grande a mia madre, quello di dimenticarmi pure di lei. Questo fino al 2015, dove, a causa di tanti eventi scorrelati da tutta questa zuppa, la mia vita crollò, feci casini su casini, mi arrivò addosso uno tzunami che mise in discussione tutto, e in questa tempesta feci le valigie e mandai tutto affanculo. Se questo sia stato un errore o meno, dopo 6 anni di Germania, devo ancora capirlo.
Ad ogni modo, quello che mi ha portato alla mente la scritta sul pannello alla frontiera è quella sensazione di "essere tornato a casa", che non ho più sentito da quando son partito. Quando mi trasferii per vivere al Nord, ci vollero un paio di anni, ma, considerando quello che ho scritto prima, ogni volta che tornavo a Milano, alla vista del pannello della Tangenziale Est, sentivo di essere tornato a casa, in un certo qual modo riuscivo a percepire la separazione tra la mia vita prima e quella dopo, e Milano la sentivo come casa mia, anche se non mi aveva mai accolto nel senso campano del termine, ma di fondo non avevo nemmeno mai chiesto più delle opportunità che mi ha dato, un legame di interesse che andava bene ad entrambi, di quelli che non ti fai domande.
Il punto è che, in 6 anni di Germania, al contrario, quando torno non sento la stessa cosa. Non ho mai accettato che la mia vita sia lì, ho sempre rifiutato di parlare una lingua che non fosse la mia (al punto da schifare anche l'italiano, considerandolo una forzatura rispetto al mio dialetto), non ho più sentito quel piacere di tornare di nuovo a casa dopo una lunga vacanza. Adoro quando le persone mi dicono "bentornato in Italia", perché rovesciano i termini e dipingono la Germania come un posto alieno, un luogo che non mi appartiene, casa mia è qui. A parte il discorso "soldi", l'unica cosa di cui sono grato alla Germania è avermi ridato la mia famiglia, mia madre ha ritrovato un figlio perso, e guardandomi indietro sono felice di poter dire che l'essere terrone mi ha salvato da una vita che non meritavo.
Però vi ho già annoiati abbastanza, quindi per ripagarvi vi giro il menù del giorno.
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Non dimenticarmi
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libero-de-mente · 8 months
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L'angelo custode
La cabala dice che abbiamo un angelo custode.
Secondo me, quando nacqui io, l'angelo custode me lo diedero d'ufficio.
Non uno di quelli blasonati e con una carriera brillante alle spalle, ma un tirocinante che doveva fare esperienza.
Per intenderci l'angelo custode è una figura che accompagna il fedele nel suo percorso di vita, dalla nascita fino alla morte.
Ora. Io mi sto ponendo serie domande sul mio latitante angelo custode. Secondo i segni zodiacali, invece, il mio angelo custode è un certo signor Hagiel. Mi sa tanto di nome del Nord Europa, uno di quei tipi discendenti dalle popolazioni del Nord molto severo e algido.
Ho letto che possiamo percepire la presenza del nostro angelo custode quando qualcuno ci aiuta, oppure quando si ha la sensazione di grande gioia e beneficio senza un motivo apparente.
Però. La sensazione di protezione che io ho avuto quando qualcuno mi ha aiutato, l'ho provata pochissime volte in vita mia. Anzi sono state di più le volte che ho aiutato, anche nei periodi in cui stavo affogando di mio.
Invece la sensazione di grande gioia e beneficio senza motivo la provo, generalmente, alla terza birra che abbia una gradazione importante. O quando prendo psicofarmaci.
Alla mia età comincio a dubitare sull'impegno profuso nei miei confronti dal mio angelo custode, vero è che mi salvò la vita quando ero un marmocchio, però poi si è come distratto.
Non so se è uno molto sbadato, un lazzarone, uno che percepisce una sorta di reddito e che "ma chi me lo fa fare" oppure è un perfetto rimbambito. In alcuni momenti ho come l'idea che il mio angelo custode sia alcolizzato.
Deve avere avuto dei problemi che io non conosco. Magari il suo problema sono io.
Tutti abbiamo un angelo custode. Dicono.
Mi chiedo allora dove sono quelli che dovrebbero aiutare quelli che stanno affogando. Quelli che tendono la mano sperando che qualcuno gliel'afferri e invece nessuno lo fa. Così affondano. Muoiono.
Riflettendoci mi sono fatto un'idea. Gli angeli custodi esistono, siamo noi. Ma attenzione non abbiamo solo il compito di salvare noi stessi, di proteggerci, no. Dobbiamo farlo anche con chi ne ha bisogno. Questo fa stare veramente bene.
Perché credo fermamente che a forza di aiutare il prossimo, troveremo altri angeli custodi tra di loro pronti ad aiutare.
Aiutare anche noi se ce ne fosse bisogno. Perché prima o poi tutti abbiamo bisogno di una mano a cui aggrapparci. Anche quelli che si sentono, o si credono, più in alto degli altri.
Comunque a parte queste considerazioni, domani invierò una raccomandata per chiedere la sostituzione di Mr Haigel.
Chiederò il gratuito patrocinio da un altro angelo custode, iscritto all'albo dei protettori da almeno due secoli.
Uno sicuro di se stesso e non uno che beve per dimenticarmi.
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