Tumgik
#ti amavo
sebaxyana · 1 year
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il sonno non ti salva
se hai l’anima stanca.
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seaunknown · 7 months
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Per tutte le volte in cui hai detto di amarmi e non lo pensavi, per tutte le volte in cui hai smesso di farlo.
Per tutte le volte in cui mi sono sentita abbandonata, per tutte e quattro le volte in cui hai effettivamente girato il culo e te ne sei andato.
Per tutte le volte in cui mi hai trattata male, per tutte le lacrime che mi hai fatto versare e che non meritavo.
Per ogni cattiveria che mi hai detto e per ogni pensiero che ho avuto per te, per ogni attenzione che neanche notavi ma che forse ora ti manca perché ti sei accorto che quelle piccole cose non ci sono più.
Per ogni singolo pezzo di autostima che hai disintegrato con le tue parole e con la tua finta presenza, per ogni volta che tutto questo mi faceva sentire sbagliata e per tutte le volte in cui tu mi hai fatto sentire sbagliata.
Per i due anni passati con te, e che forse sarebbe più corretto dire dietro di te - perché magari neanche mi amavi poi così tanto. E soprattutto per tutti quelli che pensavo avrei vissuto con te.
Per i progetti. Per il futuro. Per una famiglia con te.
Per aver distrutto tutto questo,
vaffanculo.
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exnebbiassassina · 2 years
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Sei la mia peggior rassegnazione.
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belladecasa · 3 months
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Qual è la tua idea di amore?
Io sto cercando di dormire ti rendi conto? Che prendo due sonniferi diversi per dormire? E tu vuoi rovinarmi? Vuoi frantumare ulteriormente queste macerie? E allora ok per me va benissimo solo che non esiste UNA idea di amore o almeno non per me che ho solo tante idee contemporaneamente e che cambiano, si evolvo, si cancellano, si cristallizzano, si contraddicono, nel tempo ma anche nell’immediato: ho pensato che l’amore fosse fulmineo o non fosse, fosse il primo sguardo; poi ho pensato che fosse il lento conoscere qualcuno di cui ti potevi fidare veramente, dire ogni cosa di te anche la più sordida, anche se magari non ti faceva subito ribollire il ventre di stelle. Non sento le stelle? Non sono sulle stelle, quindi non amo? Non è detto. Io all’inizio Giorgio non lo amavo mica, amavo un altro, ma Giorgio era speciale quindi perché no? E sono finita dopo qualche mese a sentire dolore alle braccia quando non lo vedevo. Proprio il mio corpo non poteva sopportare la sua assenza. Non potevo stare sola e degiorgizzata (come direbbe Wallace). E mi ricordo che io e Giorgio ci amavamo tanto che certe volte ci fermavamo nelle piazzole di sosta per baciarci, quando ci fermavamo al semaforo ne approfittavamo per baciarci. O scopavamo così in giro perché ci amavamo troppo. E prima t’avrei detto che l’amore è questo, che tu solo per baciare qualcuno faresti di tutto, la più grande pazzia di cui sei capace oppure proprio piccoli gesti ridicoli, appunto fermarti in tutte le piazzole di sosta per limonare. È la voglia di morire se l’altro non ti ama più o non ti vuole, l’amore e la morte sono vicini, soffrire per l’amore è il sentimento più simile al soffrire il lutto, con l’aggravante di non poter avere quella persona per sua scelta. È un lutto e un suicidio. Ma è pure accomodante. Conosci il detto ogni scarrafone è bello a mamma sua? È accomodante perché puoi permetterti di essere debole, patetico, brutto, mediocre, ma hai vicino qualcuno che sempre ti vedrà bellissimo, divino, come una madre con il figlio, perché l’amore è idealizzazione. Lo avevo idealizzato, si sente dire spesso da chi parla per luoghi comuni, che sono sempre veri (anche qui mi aiuta Wallace) e infatti è vero ma non nell’accezione che si dà per scontata: non amavi davvero perché idealizzavi, no! Idealizzavi in quanto amavi. È semplice. E finisce nel momento in cui riporti a terra la persona che col tuo amore viveva tra gli dei.
Avrei forse fatto meglio a parlare direttamente con la letteratura quindi ti lascio lampo l’incipit di una delle mie poesie preferite che mi guida ad avere sempre voglia di amare di nuovo:
Solo l’amare, solo il conoscere
conta, non l’aver amato,
non l’aver conosciuto. Dà angoscia
il vivere di un consumato
amore. L’anima non cresce più.
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allass990 · 7 days
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Ti amavo anche se non ti abbracciavo
Non ti vedo sempre... e ti ho amato, ti ho scritto e letto
per te
Ho riso per te e sono cambiato per te.. ti ho amato
Sei lontano da me e ti amo ancora.
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rememberandfightoff · 25 days
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"Eri fortunato ad avere me che ti amavo."
-rememberandfightoff
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scorcidipoesia · 6 days
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Poi, le farfalle che sentivo nello stomaco, uscirono. Ti amavo e mi facevano volare.
Paola Felice
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occhietti · 9 months
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C’è chi mi dice che ero meglio "prima", ma se domando "prima di cosa?" non sanno rispondere.
C’è chi mi dice che sono cambiata, ma nessuno ha il coraggio di dire se in meglio o in peggio.
Lo dico io: sì... sono cambiata!
Cambio ogni giorno,
non sono mai uguale a me stessa.
Assorbo. Imparo. Mi metto in discussione. Mi interrogo. Sono in continuo divenire. Ogni giorno ricomincio da capo e scopro parti di me che ignoravo... Mi sorprendo. Mi reinvento. Mi rafforzo scoprendomi fragile. Già... ogniqualvolta mi sento vulnerabile, costruisco un tassello di me. Così le lacrime si trasformano in concime di vita e, quando sono a terra, prendo fiato e cerco la giusta spinta per saltare più in alto.
È vero... non sono più la donna che ero, sono ogni istante di più la donna che voglio essere, perché essere orgogliosi di se stessi è il più importante traguardo di vita.
Dopo una vita spesa a piacere agli altri, mi sono accorta che piacermi era il presupposto.
Così amarmi è più complicato, non per me, ma per gli altri. Soprattutto per chi non mi ama davvero. Perché non mi accontento più di chi mi amava per come lo amavo, ma cerco qualcuno che mi ami per quello che sono...
Ogni giorno diversa.
Ogni giorno più Io.
- Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
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ultimaluna · 3 months
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cecilia sala sappi che io ti amavo prima delle tue dichiarazioni su israele ma sei l’ennesima dimostrazione che non ci può proprio fidare di nessuno madonna santissima
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francesca-70 · 5 months
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Succede che una mattina ti svegli e vedi che fuori non piove più e allora ti chiedi – beh? Che è successo?
Ecco, quella mattina successe a me che da tanto tempo non amavo, ma non per chissà quale motivo, non amavo e manco io sapevo il motivo preciso, ma forse sì che lo sapevo: che senso poteva avere per me l’amare se non amare che te?
Quella mattina io avevo una gran voglia di dirti – ti amo -, almeno credo.
Quanto mi manchi amore mio. Certo, io lo sapevo già dentro di me di questa cosa che mi manchi ma l’ho capita bene solo quando fuori ha smesso di piovere e a me mi giocava il cuore.
avanti, bisogna comunque provarci o almeno provo a convincermi che bisogna provarci.
Fossi riuscito a dirti ti amo oggi me ne fotterei della pioggia che smette o che non smette, facesse cosa cavolo vuole la pioggia, fossi riuscito a dirti ti amo io ora non sarei qui a pensare a dimenticarti senza cancellarti.
Sei incancellabile tu.
Sei come quelle macchie di inchiostro sul taschino della camicia, solo che sulla camicia ci puoi mettere una giacca, un maglioncino, ma su di te cosa ci posso mettere?
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Charles Bukowski
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sebaxyana · 1 year
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voglio andarmene così lontano
da non saper più ritornare indietro.
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blogcuoredighiaccio · 4 months
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لقد أحببتك كثيرًا لدرجة أنه حتى عندما آذيتني، حاولت أن أفهمك
Ti amavo così tanto che, anche quando mi ferivi, cercavo di capirti.
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ma-pi-ma · 6 months
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..Nella stanza del motel
quella notte, alle prime luci dell’alba,
scostò una tendina alla finestra. Vide nubi
ammucchiate contro la luna. S’appoggiò
al vetro. C’era uno spiffero freddo
che gli toccò il cuore.
Ti amavo, pensò.
Ti amavo tanto.
Prima di non amarti più.
Raymond Carver, da Blu Oltremare
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elperegrinodedios · 7 months
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Se non curi il tuo giardino non nasceranno fiori e se non li annaffi la loro bellezza sfiorirà presto e si seccheranno. Sai quel famoso pollice verde altro non è che l'amore che riversi, che tu riesci a trasmettere e a trasferire, a tutto ciò che vuoi curare, piante, animali, persone. So quello che dico, posso sostenere con certezza queste mie affermazioni e convinzioni. Ci fu un tempo, nel quale la mia compagna ricchezza, mi lasciò per fare spazio ad una meno desiderata povertà. E cosi, non potevo permettermi neanche più una bottiglia di vino buono, bevevo il "Tavernello" in cartone, e acqua del rubinetto di casa. Passavo tutto il tempo libero, a curare la mia mini serra di bonsai. Si bonsai, che però io non potevo più neanche comprare per poterli curare e dunque estirpavo le radici di alberi a Castelfusano o nei vari luoghi, tuttintorno il mio centro sportivo, la "taverna del pellegrino". Erano piccoli arbusti di alberi appena nati ed erano umili e poveri come me cosi che li sentivo miei compagni di viaggio.
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E li amavo li curavo li controllavo giorno e notte e come ci insegnano e ci tramandano i maestri giapponesi, incredibilmente li accarezzavo e, ci parlavo e loro mi rispondevano crescendo. E fu cosi che piano piano mi resi conto che tutto mi cresceva rigogliosamente (una volta piantai per prova pochi semi di marijuana che mi regalò un amico senza neanche trattarli prima, beh, dopo pochi mesi, mi è toccato chiamare il mio amico per regalargli a mia volta quattro, cinque piante di cannabis quasi pronte per la raccolta).
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Erano belli quei bonsai ed io li amavo sempre di più. Li annaffiavo il dovuto e li potavo a seconda della forma che volevo dare loro e li cambiavo di posto ed ogni volta che germogliava una nuova fogliolina io mi appassionavo sempre di più. Già, proprio come l'amore, che più ne dai più ti viene voglia di darne, più ne bevi, e più arsura ti viene.
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Per raccogliere, devi seminare, il pollice verde è niente altro che amore e per essere amato, devi amare, curare, annaffiare, accarezzare e parlare.
Si, funziona per le piante, gli animali, le persone.
lan ✍️
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Non è una colpa il non capirsi più.
Mi chiedo solo se ci siamo capiti davvero qualche volta.
Mi chiedo se ciò che cerco sia troppo,
ma forse troppo è lo stesso che cerchi tu.
Ho spolverato via la fantasia dai nostri libri
di storia.
La storia dev’essere reale, ti dicevo, eppure nelle storie migliori può essere fantastica.
La fantasia non è poi sempre così lontana dalla realtà, a volte la realtà la supera, si gira, la guarda e si compiace, a volte vince lei.
Allora forse ho inventato tutto, perché volevo innamorarmi ancora.
Ho inventato una sintonia che non c’è stata mai e ho costruito un mondo che non è mai esistito.
Si inizia a fingere per disperazione, così accade alle persone.
Fingi che sia amore, fingi che vada tutto bene, fingi di essere felice.
Fingi e te ne convinci anche, per qualche istante.
Poi la notte torni a casa.
Nella tua stanza al buio c’è un fruscio
di sottofondo, sei in mezzo a tutto quel silenzio che ride di te e delle bugie che ti racconti.
Ti confonde l’anima, poi qualcosa fa la spia alle tue tragiche convinzioni, svelandoti la verità.
Ti viene negato anche il sonno, sprofondi
in un letto che cancella il riposo, accompagna soltanto le strane immagini del tuo dormiveglia sconveniente.
Io mi chiedo chi sei e tu non sai niente di me. Se fossi vicina a me ti guarderei dormire
e non avrei bisogno di altro per sentirmi tranquillo.
Un rapporto che funziona solo quando quei due non si parlano, direbbero di noi, perché guardare gli altri è semplice, degli altri
si sa sempre così poco e ci si ostina a gettare ombre per coprire le proprie.
Ti amavo, eri bellissima ma tu distruggi tutto quello che tocchi.
Mi sono dovuto allontanare per non farmi distruggere.
Forse lo fai perché niente e nessuno distrugga te.
Dev’essere davvero triste accorgersene. Perché non sempre lo riconosci, ma ogni tanto te ne accorgi anche tu che fai di tutto per non dare alle persone nessun motivo per rimanere.
Così puoi sempre dirti che sono gli altri
ad andare via.
Dai la colpa a me ma è tuo il merito,
o forse io non merito colpe che non ho, nemmeno tu.
Un tempo sarei restato lo stesso, oggi no.
E finalmente mi accorgo che sono cambiato, perché si cambia non soltanto se si vuole, volere a volte non basta, si cambia se impariamo ad amarci davvero.
La trasformazione avviene da sé, come
la nascita di una farfalla da un bozzolo
di dolore.
Ti porterei un fiore se servisse e nuovamente la mia vita se bastasse.
Ti direi soffiala e esprimi un desiderio
di cui non ti stancherai mai, io lo esaudirò.
Sento il tuo profumo persino dentro una tua fotografia, rapito dall’aria, fra polvere e vertigine.
La guardo, spingendoci dentro gli occhi,
per schiacciare le mie miserie, con l’eleganza di una profezia.
Avrei soltanto bisogno di una magia improvvisa.
Sono fragile…ma chi non lo è di fronte alla felicità?
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Massimo Bisotti
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apropositodime · 9 months
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Avrei voglia di un'arancina di riso, come la prima che tanti tanti anni fa inaugurava la nostra estate, la prima era quella che prendevamo sul traghetto.
Quella breve traghettata che attraversava lo stretto di Messina, lasciavi la Calabria e toccavi finalmente la Sicilia. Dopo un viaggio infinito ti toccavano ancora un centinaio di chilometri per raggiungere la nostra Siracusa.
Come amavo quegli infiniti viaggi, per così tanti anni.
Ci portavano nella nostra isola felice.
Essere Siciliani è una cosa bellissima.
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